COPIA NON VALIDA SENATO ACCADEMICO Verbale n. 5 Adunanza del 20 Maggio 2002 Presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” , Via Duomo, 6 in Vercelli, nell’adunanza del 20 Maggio 2002 Sono Presenti : Prof. Ilario Viano – Rettore– Presidente; Prof. Aldo Martelli – Preside Facoltà di Farmacia; Prof. Paolo Garbarino – Preside Facoltà di Giurisprudenza; Prof. Edoardo Tortarolo – Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia; Prof. Fabio Gastaldi – Preside Facoltà di Scienze MM. FF. NN.; Prof. Alberto Cassone – Preside Facoltà di Scienze Politiche; Dott. Enzo Fragapane – Direttore Amministrativo – Segretario verbalizzante e con voto consultivo E’ Assente : Prof. Cesare Emanuel – Preside Facoltà di Economia; 1 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA La riunione, regolarmente convocata con lettera prot. n. 3063 del 15 maggio 2002 , si svolge per discutere e deliberare sul seguente o.d.g.: 1. Comunicazioni del Rettore; 2. Approvazione del verbale della seduta del 22 Aprile 2002; 3. Definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea ed ai Diplomi Universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/2003; 4. Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370; 5. Accordi, Convenzioni, Centri; 6. Questioni relative al personale docente e ricercatori; 7. Questioni relative agli studenti; 8. Patrocini; 9. Varie ed eventuali. Il Presidente alle ore 15.00, constatata la validità dell’adunanza, dichiara aperta la seduta. 1. Comunicazioni del Rettore; Il Presidente informa il Senato che nella giornata del 16 Maggio c.a. si sono svolte le elezioni per i rappresentanti dei docenti e del personale tecnico-amministativo nel Senato Accademico e nel Consiglio di Amministrazione e che , al più presto, i risultati delle elezioni saranno resi pubblici. Il Presidente illustra la nota , prot. n. 701/4 del 07/05/2002, dell’ assessore Dr. Pichetto Fratin relativa alla nomina per la costituzione del gruppo tecnico per la messa a punto di un documento di studio in vista della riforma della L.R. 63/95. Il gruppo tecnico deve comprendere un esperto indicato dalle tre Università Piemontesi. Il Rettore informa che, per l’anno Accademico 2002/2003, l’Amministrazione intende allegare alla Guida dello Studente dell’Ateneo un cd-rom in cui saranno riportati tutti i corsi e i programmi delle Facoltà. A tal fine il Rettore esorta i Presidi di far pervenire all’Area Studenti il materiale indispensabile entro il 28/06/2002. Il Presidente distribuisce ai Presidi un progetto per la realizzazione di un servizio radiofonico, curato dall’Ufficio Stampa dell’Università che produca programmi trasmissibili su emittenti in FM e fruibili nelle province di Alessandria, Novara e Vercelli. Il Senato concorda che l’Amministrazione approfondisca gli aspetti dell’iniziativa. 2. Approvazione del verbale della seduta del 22 Aprile 2002; Il Senato approva all’unanimità il verbale della seduta del 22 Aprile 2002. 2 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 3. Definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea ed ai Diplomi Universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/2003; Non essendo pervenuta la documentazione il Senato dà mandato al Rettore di verificare e dati e compiere tutti gli adempimenti imposti dalla normativa vigente. 4. Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370; Deliberazione 5/2002/4-1 Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370; Nella seduta del 21 gennaio 2002 sono state approvate alcune modifiche al regolamento in oggetto, atte a permettere una più completa quantificazione delle attività dei docenti e dei ricercatori, anche ai fini di una più oggettiva distribuzione dei compensi. A seguito però di ulteriori riflessioni, è emersa l’opportunità, tra l’altro, di introdurre un sistema di monitoraggio relativamente alla qualità dell’attività didattica svolta dai docenti e la necessità di determinare meglio alcune situazioni di incompatibilità circa l’accesso ai compensi incentivanti. Si chiede, pertanto, a codesto Senato di esprimersi in merito alle modifiche apportate al “Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei Professori e dei Ricercatori universitari di cui all’art. 4 della Legge 19.10.1999 n° 370”. IL RESPONSABILE DELL’AREA PERSONALE (Dott.ssa Loretta MOLARI NANNINI) Il Rettore introduce l’argomento ripercorrendo tutte le tappe che hanno portato alla stesura dell’attuale testo del Regolamento. Intervengono tutti i Presidi che convengono di apportare alcune modifiche agli articoli 7 ( specificando meglio ) , 8 (riportando a 50 le ore convenzionali per tesi di laurea vecchio ordinamento e lauree specialistiche ) , 9 ( affermando il principio della valutazione ) , 11 ( proponendo una riduzione di compenso in caso di valutazione non positiva ). Il Direttore Amministrativo fa presente la sostanzialità delle modifiche proposte particolarmente per gli art. 8, 9 e 11. IL SENATO ACCADEMICO Visto l’art. 32 del D.P.R. 382/80; 3 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Visto l’art. 1 del D.L. 57/87; Visto il “Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei Professori e dei Ricercatori universitari di cui all’art. 4 della Legge 19.10.1999 n° 370,” emanato con D.R. n. 237 del 31.05.2001; Visto il “Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità” dell’Università degli Studi di Torino, adottato da questa Università con D.M. 30.07.1998, art.9; Considerato che, nella seduta del Senato Accademico del 21.01.2002, sono state approvate alcune proposte di modifica al suddetto regolamento, utili a meglio quantificare le attività dei docenti e dei ricercatori, anche ai fini di una più oggettiva distribuzione dei compensi; Ravvisata la necessità di introdurre un sistema di valutazione dell’attività didattica svolta dai docenti e di determinare meglio alcune situazioni di incompatibilità circa l’accesso ai compensi incentivanti; Considerato che in sede di discussione sono state apportate modifiche agli artt. 7, 8, 9 e 11, rispetto al testo proposto; Visto il testo del Regolamento; Sentito il Direttore Amministrativo; All’unanimità DELIBERA 1. di esprimere parere favorevole alla modifica del “Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei Professori e dei Ricercatori universitari di cui all’art. 4 della Legge 19.10.1999 n° 370”, così come sotto riportato : REGOLAMENTO RECANTE LE MODALITÀ DI ACCESSO ALL’INCENTIVAZIONE DELL’IMPEGNO DIDATTICO DEI PROFESSORI E DEI RICERCATORI UNIVERSITARI, DI CUI ALL’ART.4 DELLA LEGGE 19.10.99, N. 370 Art. 1 Il presente regolamento disciplina le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e ricercatori. Ai fini del presente regolamento si intende: • per “docenti”: i professori e i ricercatori dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”. • per “didattica frontale”: la didattica comprendente la lezione ex cathedra, il seminario, l’esercitazione. • per “didattica non frontale”: le attività e le prestazioni indicate nell’art. 6. L’impegno didattico del docente è riferito alle attività prestate presso la propria Facoltà, presso le altre Facoltà dell’Ateneo, presso i corsi interfacoltà. 4 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 2 E’ istituito un fondo integrativo per l’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari per obiettivi di adeguamento quantitativo e di miglioramento qualitativo dell’offerta formativa, con riferimento anche al rapporto tra studenti e docenti nelle diverse sedi e nelle strutture didattiche, all’orientamento e al tutorato. Art.3 Il fondo di cui all’art. 2 è costituito da contributi erogati dal MIUR che afferiscono ai fondi di Ateneo di cui all’art. 24 del D.Legs. 30.03.2001, n. 165, integrati con risorse proprie dell’Ateneo. Art. 4 L’Università, con propria disposizione, eroga a professori e ricercatori universitari compensi incentivanti l’impegno didattico. Le incentivazioni sono riservate ai professori e ricercatori che optano per il regime di impegno a tempo pieno e, nel caso di personale universitario medico, per l’attività intramuraria, e che non svolgono attività didattica comunque retribuita presso le università o istituzioni pubbliche e private. I compensi sono assegnati : A) ! ai professori i quali, in conformità alla programmazione didattica finalizzata a un più favorevole rapporto studenti-docente, dedicano in ogni tipologia di corso di studio universitario, ivi compresi i Dottorati di Ricerca e le Scuole di Specializzazione, nonché in attività universitaria nel campo della formazione continua, permanente e ricorrente, almeno 120 ore annuali a lezioni, esercitazioni e seminari , nonché almeno 240 ore per l’orientamento, l’assistenza e il tutorato, la programmazione e l’organizzazione didattica, l’accertamento dell’apprendimento; perciò svolgono attività didattiche con continuità per tutto l’anno accademico per 360 ore annuali comprese quelle di didattica frontale; ! ai ricercatori universitari, i quali, in conformità alla programmazione didattica finalizzata a un più favorevole rapporto studenti-docente, dedicano in ogni tipologia di corso di studio universitario, ivi compresi i Dottorati di Ricerca e le Scuole di Specializzazione, nonché in attività universitaria nel campo della formazione continua, permanente e ricorrente, almeno 120 ore annuali a lezioni, esercitazioni e seminari, nonché altre le 130 ore per l’orientamento, l’assistenza e il tutorato, la programmazione e l’organizzazione didattica, l’accertamento dell’apprendimento e comunque svolgono attività didattiche con continuità per tutto l’anno accademico comprese quelle di didattica frontale; perciò svolgono attività didattiche con continuità per tutto l’anno accademico per 250 ore annuali e fino a 350 ore annuali. 5 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA B) ! ai progetti di Ateneo di miglioramento qualitativo della didattica predisposti e realizzati da gruppi di docenti, con particolare riferimento all’innovazione metodologica e tecnologica e ad attività formative propedeutiche, integrate e di recupero. Art. 5 • • • • I progetti di Ateneo sono individuati nelle seguenti attività: Didattica innovativa: utilizzo di tecnologie informatiche, telematiche e/o multimediali, didattica interattiva, stages, addestramento professionale; Coordinamento di attività organizzative varie finalizzate alla didattica; Progetti speciali di miglioramento qualitativo della didattica; Attività di orientamento e tutorato. I progetti di cui al presente articolo sono deliberati dal Senato Accademico anche su proposta delle Facoltà. Art. 6 Di norma i docenti che risultano assegnatari di compensi incentivanti riservati per i progetti di miglioramento qualitativo della didattica di cui all’art. 4A, non possono accedere ai compensi incentivanti previsti dall’art. 4B del presente regolamento. Art.7 Le attività didattiche prestate presso altre Università o Enti sulla base di specifiche convenzioni con l’Ateneo, che coinvolgano lo stesso Ateneo in progetti di particolare rilevanza e che comunque facciano parte dell’offerta formativa dell’Ateneo medesimo, possono essere remunerate ai sensi del precedente regolamento previo versamento al Bilancio di Ateneo dell’importo percepito per l’attività didattica sopra detta e fatto salvo in ogni caso l’assolvimento dei compiti istituzionali. Art. 8 Le ore prestate sono determinate, ai fini del presente Regolamento sulla base dei seguenti criteri convenzionalmente accettati: • • Per lezioni, seminari, esercitazioni fa fede la compilazione del Registro delle Lezioni; Per partecipazione alle Commissioni di esami di profitto: 20 minuti ogni esaminato. Verranno valutate le prime due firme del verbale d’esame; 6 COPIA NON VALIDA • • • • • • • COPIA NON VALIDA Per partecipazioni alle Commissioni di Laurea per la discussione di una tesi: 30 minuti; Per ogni tesi di laurea quadriennale (vecchio ordinamento) e laurea specialistica (nuovo ordinamento): 50 ore per le Facoltà di Lettere e Filosofia, Economia, Giurisprudenza, Scienze Politiche e 75 ore per le Facoltà di Medicina e Chirurgia, Farmacia, Scienze MM.FF.NN; Per ogni tesi di laurea triennale (nuovo ordinamento): 20 ore per tutte le Facoltà; Per partecipazione alle Commissioni formalmente istituite dalle Facoltà ovvero dall’Ateneo: il numero di ore è determinato dai verbali delle sedute; Per assistenza, ricevimento e tutoraggio studenti: al massimo 70 ore annuali; Per tesi di dottorato di ricerca: 50 ore annuali all’ultimo anno; Viene riconosciuto un monte ore di 300 ore annue per Facoltà per incarichi speciali, Commissioni consultive, incarichi di responsabile di Biblioteca e simili formalmente assegnati. Il Preside di Facoltà può assegnare non più di 50 ore annue ai docenti (professori e ricercatori) in relazione agli incarichi speciali formalmente attribuiti. I tempi convenzionali sono stabiliti a beneficio della valutazione del Preside. Lo stesso Preside può assumere di svolgere direttamente il controllo sulle attività presentate dal professore e dal ricercatore. Art. 9 L’attività didattica prestata dai docenti sarà valutata, attraverso i questionari compilati dagli studenti al termine di ogni corso frequentato ed elaborati dal Nucleo di Valutazione, con un punteggio da 1 a 5 corrispondente a valori da scarso a ottimo. Art. 10 L’attività svolta dal professore sarà compensata fino ad un massimo di 140 ore oltre le 360. L’attività svolta dal ricercatore sarà compensata fino ad un massimo di 100 ore oltre le 250. Art. 11 Il compenso spettante per incentivazione è così determinato: a) per i professori, le ore di didattica frontale svolte oltre le 120 ore presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo sono retribuite con un compenso fino a € 150 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3, e fino a € 200 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente, per le prime 60 ore oltre le 360 istituzionali; b) per i professori le ore di didattica frontale svolte oltre i limiti sopra indicati di 180 ore presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo sono retribuite con un compenso fino a € 75 qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3, e pari a € 100 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente; c) per i ricercatori, le ore di didattica frontale svolte oltre le 120 ore fermo restando il limite minimo di 250 ore presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo, sono retribuite con un compenso fino a € 150 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o 7 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA d) e) f) g) pari a 3, e fino a € 200 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente, fino a 60 ore; per i ricercatori, l’attività frontale di docenza svolta oltre i limiti sopra indicati di 180 ore, presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo è retribuita con un compenso fino a € 75 qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3, e pari a € 100 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente; per i professori, le ore di didattica diversa da quella frontale che eccede le 360 ore istituzionali, sono retribuite fino a € 15 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3 e di € 40 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi delle quote a carico Ente, fermo restando il limite di 120 ore di didattica frontale; per i ricercatori l’attività di cui alla lettera precedente, svolta oltre le 250 e fino a un massimo di 350 ore annue presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo, è retribuita con un compenso fino a € 15 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3 e di € 40 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi delle quote a carico Ente, fermo restando il limite di 120 ore di didattica frontale. le ore di didattica frontale eccedenti le 180 possono essere computate anche come didattica non frontale e retribuite fino a € 15 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3 e di € 40 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi delle quote a carico Ente. Art. 12 L’impegno didattico dei professori e ricercatori universitari è certificato formalmente dal Preside sulla base del registro delle lezioni e del registro dell’attività didattica. La certificazione rilasciata dal Preside della Facoltà deve essere inviata all’Area Personale entro il 05.11 dell’a.a. successivo. L’Area Personale procederà alla liquidazione nei successivi 60 giorni. Art. 13 La verifica del rispetto degli impegni didattici rispetto ai corsi attivati è di competenza del Consiglio di Facoltà, nella composizione più allargata. Il Preside invia all’Amministrazione entro il 15.06 dell’a.a. precedente il programma della docenza frontale dei professori e ricercatori della Facoltà per l’a.a. successivo. Art. 14 Le disposizioni e le priorità adottate dall’Ateneo per l’erogazione dei compensi nonché degli elenchi dei percettori, sono rese pubbliche attraverso le modalità più adeguate. Art. 15 8 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Con la deliberazione di approvazione del Bilancio Preventivo, il Consiglio di Amministrazione definirà le risorse economiche da destinare all’incentivazione. Con la medesima deliberazione verrà ripartita la quota spettante alle tipologie indicate nelle lettere A e B dell’art. 4 del presente regolamento. Art. 16 Il presente regolamento entra in vigore per l’a.a. 2002-2003. Al termine dell’a.a. 2002-2003 sarà sottoposto a ogni opportuna verifica. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante 5. Accordi, Convenzioni, Centri; Deliberazione 5/2002/5-1 Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale” Centro Il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive e il Dipartimento di Ricerca Sociale di questo Ateneo hanno avanzato la proposta di costituire un Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”. Il Centro ha come obiettivo lo sviluppo e il coordinamento di attività di ricerca e formazione, da parte di studiosi di varie discipline, nel campo del terzo settore, dell’impresa sociale, dell’economia solidale, del volontariato e della finanza etica, con particolare attenzione alla dimensione territoriale. Sono organi del Centro il Presidente, nominato con Decreto Rettorale, che rappresenta il Centro e ne rende esecutive le deliberazioni, e il Comitato Tecnico Scientifico, composto da due rappresentanti per ciascuna delle strutture afferenti. Il Centro Interdipartimentale, privo di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, avrà sede, ai fini organizzativi e amministrativi, presso il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive (POLIS). Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito. Il Coordinatore dell’Area Finanziaria Dott. Paolo Pasquini IL SENATO ACCADEMICO PRESO ATTO che il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive e il Dipartimento di Ricerca Sociale di questo Ateneo hanno avanzato la proposta di costituire un Centro 9 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA CONSIDERATO CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTO VISTO VISTA VISTA SENTITO All’unanimità Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”; che il suddetto Centro ha come obiettivo lo sviluppo e il coordinamento di attività di ricerca e formazione, da parte di studiosi di varie discipline, nel campo del terzo settore, dell’impresa sociale, dell’economia solidale, del volontariato e della finanza etica, con particolare attenzione alla dimensione territoriale; che sono organi del Centro il Presidente, nominato con Decreto Rettorale, che rappresenta il Centro e ne rende esecutive le deliberazioni, e il Comitato Tecnico Scientifico, composto da due rappresentanti per ciascuna delle strutture afferenti; che il Centro Interdipartimentale, privo di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, avrà sede, ai fini organizzativi e amministrativi, presso il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive; la legge n.168 9/5/89; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” pubblicato in G.U. n.3 del 4/1/2002; il Regolamento di Ateneo per l’istituzione di Centri Interdipartimentali; la Delibera del Consiglio di Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive del 26/02/2002; la Delibera del Consiglio di Dipartimento di Ricerca Sociale del 7/03/2002; il Direttore Amministrativo DELIBERA 1) Di esprimere parere favorevole all’istituzione del Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”, secondo il sottoriportato regolamento: REGOLAMENTO DEL CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE VOLONTARIATO E IMPRESA SOCIALE CIVIS Art. 1 – Costituzione Il CIVIS (Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale) è costituito con Deliberazione del Consiglio d'Amministrazione, previo parere del Senato Accademico, su proposta dei Dipartimenti interessati. Art. 2 - Composizione Partecipano al Centro i Dipartimenti: - POLIS (Politiche Pubbliche e Scelte Collettive) - Ricerca Sociale Art. 3 – Finalità 10 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il CIVIS è da intendersi quale struttura scientifica e didattica dell’Università, finalizzata allo svolgimento di ricerche complesse di rilevante impegno scientifico e finanziario, di durata pluriennale, che prevedono il coinvolgimento e l’interazione di più Dipartimenti. L’attività del CIVIS è rivolta allo studio e al perfezionamento delle metodologie di ricerca e delle loro potenzialità, ai fini di specifici programmi di ricerca, e alla contestuale ed eventuale creazione di banche dati a livello locale e nazionale che raccolgano le relative informazioni scientifiche. In particolare il CIVIS si propone di sviluppare e coordinare attività di ricerca e formazione, da parte di studiosi di varie discipline, nel campo del terzo settore, dell’impresa sociale, dell’economia solidale, del volontariato e della finanza etica, con particolare attenzione alla dimensione territoriale, aprendosi anche alla collaborazione con altri soggetti di ricerca e istituzioni. Il Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale ha in particolare le seguenti finalità istituzionali : 1. Promuovere e realizzare progetti e ricerche nell’ambito dell’economia solidale e delle organizzazioni del terzo settore 2. Finalizzare e tradurre la ricerca scientifica su tali temi alla progettazione e conduzione di attività di formazione mirata 3. Favorire lo sviluppo dell’economia solidale, offrendo strumenti culturali, formativi e tecnici adeguati. Art. 4 - Organi Sono organi del Centro il Presidente e il Comitato Tecnico Scientifico. Art. 5 – Il Presidente Il Presidente è eletto in seno al Comitato Scientifico tra i membri dello stesso, resta in carica un biennio e può essere rieletto. Il Presidente è nominato con Decreto Rettorale. Il Presidente ha la rappresentanza del Centro, presiede il Comitato e ne rende esecutive le deliberazioni. Art. 6 – Il Comitato Tecnico Scientifico Il Comitato Tecnico Scientifico è rappresentativo delle strutture partecipanti ed è composto da due rappresentanti per ciascuna di suddette strutture, eletti dai rispettivi organi preposti entro tre mesi dalla delibera istitutiva del Centro. Il Comitato nella prima seduta nomina il Presidente. Il Comitato dura in carica due anni e può essere rieletto. Art. 7 - Funzionamento degli Organi Per quanto riguarda il funzionamento degli Organi del Centro si applicano le norme relative al funzionamento degli Organi collegiali universitari. Art. 8 – Gestione amministrativa Il Centro non ha autonomia amministrativa, finanziaria e contabile. La gestione amministrativa, finanziaria e contabile del Centro è affidata al Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive. 11 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il Dipartimento a cui afferisce il Centro è tenuto ad apportare allo schema di bilancio le modifiche necessarie a consentire l’individuazione delle voci riguardanti l’attività del Centro stesso. Art. 9 - Fondi Il Centro può disporre dei fondi assegnati eventualmente dai Dipartimenti promotori e di contributi erogati da Enti Pubblici e Privati. Art. 10 – Norme finali Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento si applicano le norme del Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante Deliberazione 5/2002/5-2 Protocollo di intesa per la realizzazione di un “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno strutture con competenze in materia brevettuale. Il Politecnico di Milano ha proposto la sottoscrizione di un Protocollo di intesa per la realizzazione di un “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno strutture con competenze in materia brevettuale. Scopo del Network è rendere omogenei principi, criteri e strumenti cui ispirare le azioni in materia di brevettazione, costituzione di “spin-off” e trasferimento tecnologico, valorizzare i risultati della ricerca scientifica svolta dalle Università, favorendo l’attrazione di investimenti nei settori innovativi, e rafforzare le competenze specialistiche utili in materia di proprietà intellettuale attraverso seminari, convegni e workshop. In base al Protocollo di intesa verrà istituito un Comitato di Coordinamento, composto da un membro designato dal Rettore di ogni Università, con il compito di promuovere le azioni attuative del Protocollo. L’attuazione delle indicazioni del Comitato sarà affidata ad una Giunta Esecutiva composta da cinque membri individuati dal Comitato. Il Protocollo ha validità per quattro anni, al termine dei quali le parti potranno avviare le necessarie procedure per l’evoluzione dell’accordo verso forme di collaborazione più complesse. Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito. Il Coordinatore dell’Area Finanziaria Dott. Paolo Pasquini IL SENATO ACCADEMICO PREMESSO che il Politecnico di Milano ha proposto la sottoscrizione di un Protocollo di intesa per la realizzazione di un “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno strutture con competenze in materia brevettuale; 12 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA CONSIDERATO CONSIDERATO CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTO VISTO SENTITO All’unanimità che scopo del Network è rendere omogenei principi, criteri e strumenti cui ispirare le azioni in materia di brevettazione, costituzione di “spin-off” e trasferimento tecnologico, valorizzare i risultati della ricerca scientifica svolta dalle Università, favorendo l’attrazione di investimenti nei settori innovativi, e rafforzare le competenze specialistiche utili in materia di proprietà intellettuale attraverso seminari, convegni e workshop; che in base al Protocollo di intesa verrà istituito un Comitato di Coordinamento, composto da un membro designato dal Rettore di ogni Università, con il compito di promuovere le azioni attuative del Protocollo; che l’attuazione delle indicazioni del Comitato sarà affidata ad una Giunta Esecutiva composta da cinque membri individuati dal Comitato; che il Protocollo ha validità per quattro anni, al termine dei quali le parti potranno avviare le necessarie procedure per l’evoluzione dell’accordo verso forme di collaborazione più complesse; la legge n.168 del 9/05/89; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” pubblicato in G.U. n.3 del 4/01/2002; il Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità dell’Università degli Studi di Torino adottato da questo Ateneo ai sensi dell’art.9 del D.M. 30/7/1998 di istituzione dell’Ateneo del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”; il Direttore Amministrativo; DELIBERA 1) Di esprimere parere favorevole alla sottoscrizione del sottoriportato Protocollo di intesa per la realizzazione di “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria” Protocollo d’intesa L'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", con sede in Roma, Piazzale Aldo Moro 5, codice fiscale 80209930587, rappresentata dal Rettore pro-tempore ................, autorizzato in data .............. a sottoscrivere il presente atto; il Politecnico di Milano, con sede in Milano, Piazza Leonardo da Vinci 32, 20133 Milano, codice fiscale 80057930150, rappresentata dal Rettore pro-tempore ………., autorizzato in data …….. a sottoscrivere il presente atto; l'Università degli Studi di Siena, con sede in Siena, Via Banchi di Sotto 55, 53100 Siena, codice fiscale 80002070524, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Piero Tosi, autorizzato in data ……. L’Universita' degli Studi di Genova,con sede in Genova, Via Balbi 5, 16126 codice fiscale 00754150100 rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Sandro Pontremoli 13 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA L’Università di Ferrara, con sede in Ferrara, via Savonarola 9, 44100 Ferrara, codice fiscale 80007370382, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Francesco Conconi, autorizzato in data …….. a sottoscrivere il presente atto Università Statale di Torino Università di Calabria Università degli Studi del Piemonte Orientale, con sede in Vercelli, via Duomo 6, 13100 Vercelli, codice fiscale 94021400026, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Ilario Viano, autorizzato in data ……….. a sottoscrivere il presente atto Università di Padova Università di Verona Università di Trieste Università di Modena e Reggio Università di Parma Università di Pavia Università Statale di Milano L’Università di ………………; (di seguito: le PARTI) PREMESSO CHE • le università italiane, sulla scorta della normativa vigente volta alla individuazione di soluzioni per la valorizzazione della ricerca scientifica da queste condotta e la tutela dei relativi risultati brevettabili, sono andate negli ultimi anni ponendo una sempre crescente attenzione ai sistemi di protezione e di sfruttamento commerciale dei propri brevetti; • l’autonomia universitaria e le strategie politiche locali hanno informato in alcuni atenei scelte organizzative, strutturali, regolamentari e gestionali diversificate, ancorché riconducibili a modelli e norme comuni, finalizzate alla valorizzazione, allo sviluppo precompetitivo ed al trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca, nonché al potenziamento dei rapporti tra università ed imprese; • il Politecnico di Milano, rilevata la necessità di promuovere l’utilizzo dello strumento brevettuale all’interno degli atenei italiani, al duplice fine di generare autofinanziamento per la ricerca universitaria e di accrescere l’innovazione tecnologica fruibile del settore industriale italiano, ha proposto la realizzazione di un progetto comune di azione tra università interessate; • tale progetto, rivolto agli atenei che hanno già o stanno istituendo al proprio interno strutture con competenze in materia brevettuale, mira a colmare una delle lacune che ritardano o impediscono il pieno sviluppo dell’attività di protezione industriale all’interno delle università e più precisamente lo 14 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA scarso collegamento tra gruppi e strutture causa della mancata crescita di una comunità integrata e della mancata formazione di personale di elevato profilo tecnico- specialistico, obiettivi già realizzati negli altri paesi industrializzati; CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE: Art. 1 - OGGETTO Nel pieno rispetto della propria autonomia giuridica, gestionale e didattica, le parti si impegnano ad avviare la messa a punto e la realizzazione di un “NETWORK per la valorizzazione della ricerca universitaria” con l’obiettivo di: 1. rendere omogenei principi e criteri cui ispirare le azioni in materia di brevettazione, costituzione di “spin-off” e trasferimento tecnologico; 2. rendere, in prospettiva, omogenei gli strumenti giuridici da utilizzare, dettando regole base nelle materie di cui al punto 1). 3. sviluppare sinergie utili a rafforzare la massa critica scientifico-tecnologica della realtà territoriale in oggetto, recuperandone la competitività, potenziando la formazione specialistica del personale di ricerca, nonché attivando tutte le iniziative utili a rafforzare il sistema produttivo locale, anche tramite processi di spin off e di incubazione di impresa. Art. 2 - IMPEGNI DELLE PARTI A tal fine, le Parti si impegnano ad avviare forme di collaborazione dirette a promuovere, sviluppare e razionalizzare interventi per: - la valorizzazione e la diffusione dei risultati della ricerca scientifica svolta all'interno delle Università, anche attraverso banche dati comuni; - la messa punto di una “best pratices”, quale insieme di principi, criteri, strumenti e processi omogenei cui informare i singoli progetti posti in essere dalle Università nel settore di riferimento; - la definizione di modelli valutativi del potenziale innovativo di idee brevettabili, delle strategie di protezione legale delle stesse, nonché del relativo valore di mercato e del loro impatto; - la valorizzazione dei risultati delle ricerche in termini imprenditoriali, favorendo l’attrazione di investimenti nei settori innovativi, la creazione di spin-off e la promozione di investimenti e di partecipazioni al capitale di rischio di imprese hi-tech; - il rafforzamento delle competenze specialistiche utili in materia di proprietà intellettuale attraverso appositi seminari, convegni, workshop. Art. 3 - FINANZIAMENTI Allo scopo di poter cogliere congiuntamente eventuali opportunità offerte da progetti finanziati da soggetti sovranazionali, internazionali e nazionali - statali, pubblici, territoriali e privati - le Parti concordano di individuare, progettare e realizzare particolari forme di collaborazione, nei termini che saranno al momento ritenuti più idonei, procedendo con appositi atti. Le modalità di attuazione del presente accordo saranno definite, nel rispetto della normativa vigente, dal Comitato di cui all'articolo successivo, previa approvazione degli organi accademici istituzionali. Art. 4 – COMITATO DI COORDINAMENTO Le Parti si impegnano a costituire entro 30 giorni dalla sottoscrizione del presente accordo un Comitato di Coordinamento con il compito di promuovere, concertare e valutare le azioni attuative del presente protocollo, nonché il monitoraggio delle iniziative comuni realizzate in collaborazione, redigendo apposite relazioni periodiche. 15 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA All’interno del Comitato ogni Parte sarà rappresentato da un membro espressamente designato dal rispettivo Magnifico Rettore. La partecipazione al Comitato di Coordinamento è gratuita. Le Parti sosterranno a proprio carico, ciascuna per la parte di propria competenza, le eventuali spese per il funzionamento del Comitato stesso (ad oggi individuate come spese di trasferte e del personale incaricato). Art. 5 – GIUNTA ESECUTIVA L’attuazione delle indicazioni del Comitato di Coordinamento è affidata a una Giunta Esecutiva composta da 5 membri individuati dal Comitato medesimo, di biennio in biennio, secondo criteri di rotazione. La Giunta designa al suo interno un coordinatore, a cui spettano funzioni di coordinamento interno e di rappresentanza esterna del Network. Art.6 –CONDIZIONI GENERALI Ciascuna parte provvederà alla copertura assicurativa del proprio personale che, in virtù del presente protocollo, verrà chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività oggetto dell’atto stesso. Il personale delle parti contraenti è tenuto ad uniformarsi ai regolamenti disciplinari e di sicurezza in vigore nelle sedi di esecuzione delle attività attinenti al presente protocollo. Art. 7 – DURATA, ADESIONI E RECESSO Le attività di cui al presente atto avranno durata complessiva pari a 4 anni, al termine dei quali le parti si impegnano, qualora se ne ravvisassero la necessità e l’utilità, ad avviare le necessarie procedure per l’evoluzione del presente accordo verso forme di collaborazione più complesse la cui scelta sarà oggetto di apposito atto scritto, da sottoporre alla preventiva approvazione dei competenti organi delle Parti. Alte istituzioni universitarie italiane possono aderire al Network in qualunque momento, sottoscrivendo un atto aggiuntivo che richiami le condizioni e i termini contenuti nel presente protocollo d’intesa. Ciascuna delle parti potrà, a suo insindacabile giudizio, recedere dal presente accordo con un preavviso di almeno tre mesi da notificarsi con lettera R.A.R. alle altre Istituzioni universitarie partecipanti. Art. 8- MODIFICHE Qualsiasi modifica, integrazione del presente accordo dovrà essere concordata tra le Parti e resa operativa mediante stipula di apposito atto aggiuntivo che entrerà in vigore tra le medesime solo dopo la relativa sottoscrizione da parte di tutte. Art.9 – RISERVATEZZA DATI Le Parti dichiarano di essere informate (e, per questa ragione, espressamente acconsentire) che i dati personali forniti, anche verbalmente per l’attività precontrattuale o comunque raccolti in conseguenza e nel corso dell’esecuzione del presente protocollo, vengano trattati esclusivamente per le finalità del protocollo, mediante consultazione, elaborazione, interconnessione, raffronto con altri dati e/o ogni ulteriore elaborazione manuale e/o automatizzata e inoltre, per fini statistici, con esclusivo trattamento dei dati in forma anonima, mediante comunicazione a soggetti pubblici, quando ne facciano richiesta per il perseguimento dei propri fini istituzionali, nonché a soggetti privati, quando lo scopo della richiesta sia compatibile con fini istituzionali dell’Ateneo. Titolari per quanto concerne il presente articolo sono le parti come sopra individuate, denominate e domiciliate. La Parti dichiarano infine di essere informate sui diritti sanciti dall’art. 13 della Legge 31/12/1996 n° 675. Art. 10 – CONTROVERSIE Per qualsiasi controversia che dovesse insorgere tra le parti in relazione al presente protocollo il Foro competente è quello di Roma 16 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante ********************** Deliberazione 5/2002/5-3 Convenzione quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo di attività di ricerca e di collaborazione tecnico-scientifica. Si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la proposta di stipula di una Convenzione quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo di attività di ricerca e di collaborazione tecnicoscientifica. L’Amministrazione comunale di Novara ha richiesto all'Università, attraverso la Facoltà di Economia e i Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio, prestazioni a supporto delle proprie attività istituzionali, nei settori dell'economia, della ragioneria, del diritto, della finanza, della gestione e dell'amministrazione aziendale, delle scienze quantitative, delle problematiche ambientali e della pianificazione e gestione del territorio. Si ritiene utile allo scopo la stipula di una Convenzione-quadro finalizzata ad agevolare la stesura degli atti amministrativi che si renderanno necessari per lo svolgimento di ricerche, di consulenze tecnico scientifiche e di attività formative nei campi che riguardano lo sviluppo sostenibile a livello locale lo sviluppo dei servizi pubblici locali, l’attività della Pubblica Amministrazione locale. La convenzione non prevede alcun onere a carico dell’Università. Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito. Il Coordinatore dell’Area Finanziaria Dott. Paolo Pasquini IL SENATO ACCADEMICO PREMESSO CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTO VISTA che l’Amministrazione comunale di Novara ha richiesto all'Università, attraverso la Facoltà di Economia e i Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio, prestazioni a supporto delle proprie attività istituzionali, nei settori dell'economia, della ragioneria, del diritto, della finanza, della gestione e dell'amministrazione aziendale, delle scienze quantitative, delle problematiche ambientali e della pianificazione e gestione del territorio.; che si ritiene utile allo scopo la stipula di una Convenzione-quadro finalizzata ad agevolare la stesura degli atti amministrativi che si renderanno necessari per lo svolgimento di ricerche, di consulenze tecnico scientifiche e di attività formative nei campi che riguardano lo sviluppo sostenibile a livello locale lo sviluppo dei servizi pubblici locali, l’attività della Pubblica Amministrazione locale; che la convenzione non prevede alcun onere a carico dell’Università; la legge n.168 9/5/89; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” pubblicato in G.U. n.3 del 4/1/2002; la delibera del Consiglio di Facoltà di Economia; 17 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA VISTA SENTITO All’unanimità la delibera del Consiglio dei Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio del 16 maggio 2002; il Direttore Amministrativo; DELIBERA 1. Di esprimere parere favorevole alla stipula della sottoriportata Convenzione quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo di attività di ricerca e di collaborazione tecnico-scientifica. CONVENZIONE-QUADRO TRA IL COMUNE DI NOVARA E L'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE "A. AVOGADRO" PER LO SVILUPPO DI ATTIVITA' DI RICERCA E DI COLLABORAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA. PREMESSO CHE - - - l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro" (di seguito detta Università), nell'ambito delle iniziative di promozione dell'istruzione, della formazione e della ricerca, stipula, anche attraverso i suoi centri di gestione autonoma (Facoltà e Dipartimenti), contratti, accordi e convenzioni per fornire prestazioni sotto forma di ricerche, di consulenze e di servizi formativi alle istituzioni pubbliche ed ai soggetti privati nei settori di propria competenza; l'Amministrazione Comunale di Novara (di seguito Comune di Novara) ha manifestato l'interesse a richiedere all'Università, attraverso la Facoltà di Economia e i Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio, prestazioni a supporto delle proprie attività istituzionali, nei settori dell'economia, della ragioneria, del diritto, della finanza, della gestione e dell'amministrazione aziendale, delle scienze quantitative, delle problematiche ambientali e della pianificazione e gestione del territorio; la Facoltà e le suddette strutture dipartimentali si sono rese disponibili ad offrire queste prestazioni; agli scopi suddetti risulta utile la stipula di una Convenzione-quadro tra l'Università e l'Amministrazione Comunale destinata a promuovere le reciproche interdipendenze e ad agevolare la stesura degli atti amministrativi che si renderanno indispensabili per lo svolgimento di ricerche, di consulenze tecnico scientifiche e di attività formative nei campi che riguardano: 1) lo sviluppo sostenibile a livello locale; 2) lo sviluppo dei servizi pubblici locali; 3) l'attività della Pubblica Amministrazione locale; TRA - Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro" -, con sede in ………… codice fiscale ………… rappresentata da ………….. Comune di Novara, con sede in Novara, Via F.lli Rosselli 1, codice fiscale 00125680033, rappresentato da ………… SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE 18 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 1 Le premesse costituiscono parte integrante della presente convenzione e si intendono qui integralmente recepite. Art. 2 La Facoltà e i Dipartimenti individuano in questa sede come responsabile della convenzione e dei relativi rapporti con il Comune di Novara il Prof. Cesare Emanuel, nato a Cocconato d’Asti (AT), il 01/11/1952. Il Comune di Novara individua quale responsabile della convenzione e dei relativi rapporti con la Facoltà di Economia il Dott. …………, nato a …………., il …………….. L'attività di questi soggetti è destinata a favorire lo sviluppo delle sinergie e delle interdipendenze indispensabili per rendere efficaci e fruttuose le collaborazioni. Per questo tipo di attività non è dovuto alcun compenso. Art. 3 La presente Convenzione non implica alcun corrispettivo di spesa a carico delle parti contraenti. Art. 4 Il Comune di Novara, ogniqualvolta lo ritenga, può richiedere, tramite una lettera ufficiale indirizzata al Preside delle Facoltà o ai Direttori dei Dipartimenti l'attivazione di incarichi di ricerca, di consulenza tecnico scientifica e lo svolgimento di attività didattiche connesse con la formazione del personale tecnico amministrativo nell'ambito delle tematiche sopraccennate. Art. 5 L'accettazione dell'incarico da parte della Facoltà o dei Dipartimenti è subordinato all'approvazione da parte del Consiglio di Facoltà e del Consiglio di Dipartimento interessato che valutano ed approvano sulla base degli obiettivi generali e specifici che congiuntamente perseguono. Qualora l’incarico si riferisca allo svolgimento di corsi e attività formative, il Consiglio di Facoltà nominerà il docente responsabile dell’iniziativa. Qualora l’incarico si riferisca allo svolgimento di attività di ricerca e collaborazione tecnicoscientifica, il docente responsabile dell’iniziativa verrà nominato dal Consiglio del Dipartimento direttamente contattato o interessato per competenza. Qualora allo svolgimento dell’incarico concorrano docenti afferenti ad ambedue i Dipartimenti, il docente responsabile dell’iniziativa verrà nominato dal Consiglio di Facoltà In ogni caso l'accettazione dell'incarico da parte della Facoltà e dei Dipartimenti nonché l'utilizzo dei mezzi e degli strumenti di cui la Facoltà ed i Dipartimenti sono dotati è subordinato al rispetto dei regolamenti approvati dall'Ateneo del Piemonte Orientale e che, in particolare, riguardano i rapporti di collaborazione e le prestazioni esterne. Non rientra in questa convenzione la regolazione degli atti che riguardano gli incarichi diretti a singoli docenti della Facoltà. Questi ultimi sono qui considerati espressione della Facoltà e del Dipartimento a cui afferiscono e comunque solo al Preside e ai Direttori dei Dipartimenti spetta la firma di stipula delle convenzioni e/o dei relativi contratti. Art. 6 Ogni incarico riconducibile ad attività di ricerca, di consulenza specialistica e di formazione del personale tecnico e amministrativo sarà regolata, nei limiti di compatibilità, da uno specifico contratto redatto congiuntamente dalla struttura committente e da quella a cui è destinato l'incarico. Nel contratto, oltre alla denominazione della struttura committente e di quella a cui è richiesta la collaborazione, dovranno essere riportate le seguenti indicazioni: a) l'oggetto, con l'elencazione dettagliata delle prestazioni richieste; b) gli impegni finanziari e le modalità di versamento delle soluzioni; c) le modalità di esecuzione e tempi richiesti; d) l'indicazione del docente a cui viene affidata la responsabilità dell'incarico; 19 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA e) l'eventuale vincolo di segretezza sulle informazioni e sui dati che le parti si scambieranno; f) la responsabilità delle parti; g) l'eventuale utilizzo, per collaborazioni, di personale non docente o esterno; h) le eventuali coperture assicurative del personale impiegato nell'esecuzione del contratto; i) l'arbitrato e il foro competente; j) il richiamo ad ogni effetto della presente Convenzione-quadro; k) ogni altro elemento che le parti riterranno opportuno inserire; l) le spese di contratto. Il contratto sarà sottoscritto dal responsabile del Comune di Novara, committente, e dal Direttore del Dipartimento, a cui i docenti incaricati allo svolgimento delle attività afferiscono, o dal Preside della Facoltà, qualora il contratto si riferisca allo svolgimento di corsi e attività formative, solo dopo l'avvenuto espletamento di tutti gli atti istruttori. Qualora allo svolgimento dell'incarico concorrano docenti afferenti ad ambedue i Dipartimenti della Facoltà il contratto sarà sottoscritto dal Direttore di quello a cui afferisce il Docente a cui è affidata la responsabilità dell'incarico. Art. 7 Il Comune di Novara, quale committente, assicurerà il coordinamento delle attività che dovranno essere svolte in collaborazione fornendo a questo scopo tutti gli apporti amministrativi. La stessa Amministrazione si obbliga sin d'ora a fornire tutto il materiale in suo possesso occorrente per l'espletamento dell'incarico. Art. 8 Il corrispettivo per le prestazioni richieste ed offerte sarà concordato preventivamente sulla base di una dettagliata analisi dei costi, facente riferimento a specifici tariffari ufficiali; quest'ultima sarà presentata dalla struttura a cui viene affidato l'incarico. Art. 9 Il Comune di Novara provvederà al pagamento delle prestazioni svolte con provvedimento dirigenziale, previa presentazione di regolari fatture da parte della struttura che ha ricevuto l'incarico entro 45 giorni dal ricevimento delle stesse e dall'accettazione dei risultati conseguiti, che si daranno per acquisiti qualora non pervengano osservazioni scritte entro i 45 giorni successivi la loro consegna. Qualora l'esecuzione della prestazione comporti il sostenimento di spese vive il committente si impegna ad effettuare pagamenti intermedi conseguenti alla presentazione di stati di avanzamento dei lavori. Art. 10 I Docenti incaricati allo svolgimento delle ricerche e delle consulenze tecnico-specialistiche non possono avere interessi di natura personale nell'iniziativa, né avere rapporti con soggetti privati o imprese eventualmente interessate dall'oggetto della prestazione; le stesse condizioni valgono per i progetti che possono scaturire dalla prestazione svolta. L'assenza delle predette cause di incompatibilità dovrà essere documentata al committente con idonea dichiarazione dei docenti, resa ai sensi degli artt. 3 e 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000. N° 445. Art. 11 I Docenti incaricati, ai sensi della normativa vigente, sono tenuti a non divulgare le informazioni raccolte durante lo svolgimento delle attività che rendono esecutiva questa convenzione. I risultati delle ricerche possono essere utilizzati dai Docenti che li hanno prodotti previo accordo con il committente e comunque esclusivamente per fini scientifici e didattici. Le modalità dell'eventuale pubblicazione di detti risultati saranno concordate tra le parti di volta in volta. Il Comune di Novara si impegna a non utilizzare il nome della Facoltà o dei Dipartimenti per scopi pubblicitari, anche se collegati all'oggetto delle prestazioni svolte. 20 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 12 La presente Convenzione si intende efficace dalla data di sottoscrizione ed avrà durata di tre anni, salvo disdetta delle parti che dovrà essere comunicata con un preavviso di almeno 6 mesi. Art. 13 La Convenzione potrà essere ulteriormente rinnovata per un periodo da determinarsi mediante apposito provvedimento deliberativo. Con le stesse modalità potranno essere concordate modifiche alla presente Convenzione. Art. 14 Le parti accettano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dallo svolgimento delle attività che si riferiscono a questa Convenzione; nel caso in cui non sia possibile raggiungere in questo modo l'accordo, il foro competente a dirimere qualsiasi controversia sarà il Foro di Novara. Art. 15 Il presente contratto sarà registrato in caso d'uso a tassa fissa ai sensi degli artt. 5 e 39 del D.P.R. 26/04/86 n° 131. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante Deliberazione 5/2002/5-4 Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza. Si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la proposta di stipula di una Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza. Le suddette aziende, fornitrici di servizi ad altre aziende, avvertono l’esigenza di offrire ai loro clienti sia formazione che assistenza a domicilio e vedono nelle tecniche di e-learning uno strumento efficace per ridurre i costi ed aumentare la qualità del servizio, mentre parallelamente la struttura dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, distribuita sul territorio di tre province giustifica un forte incentivo ad effettuare forti investimenti sulle tecniche di insegnamento a distanza. L’Ateneo ha altresì interesse a condividere la realizzazione di attività di e-learning con altre realtà imprenditoriali, nello sforzo in atto di avvicinare la formazione alle esigenze del mondo del lavoro. In base all’accordo l’Università fornirà, attraverso il Dipartimento di Informatica, le competenze necessarie a coprire le problematiche connesse al ciclo di sviluppo ed erogazione di corsi di formazione in e-learning, impegnandosi a predisporre l’impianto tecnico e curando l’installazione dei sistemi con il proprio personale tecnico che avrà altresì a regime in carico la gestione operativa del servizio. Cedacriovest ed Italcom si impegnano ad erogare due borse di studio, di € 1.550 lordi ciascuna, da riconoscere a laureati/laureandi da indirizzare alla gestione dell’applicazione. Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito. Il Coordinatore dell’Area Finanziaria Dott. Paolo Pasquini IL SENATO ACCADEMICO 21 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA PREMESSO CONSIDERATO CONSIDERATO CONSIDERATO CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTO SENTITO All’unanimità che Cedacriovest e Italcom hanno proposto la stipula di una Convenzione con l’Ateneo per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza; che le suddette aziende, fornitrici di servizi ad altre aziende, avvertono l’esigenza di offrire ai loro clienti sia formazione che assistenza a domicilio e vedono nelle tecniche di e-learning uno strumento efficace per ridurre i costi ed aumentare la qualità del servizio; che la struttura dell’Università, distribuita sul territorio di tre province giustifica un forte incentivo ad effettuare forti investimenti sulle tecniche di insegnamento a distanza; che l’Università ha altresì interesse a condividere la realizzazione di attività di elearning con altre realtà imprenditoriali, nello sforzo in atto di avvicinare la formazione alle esigenze del mondo del lavoro; che in base all’accordo l’Università fornirà, attraverso il Dipartimento di Informatica, le competenze necessarie a coprire le problematiche connesse al ciclo di sviluppo ed erogazione di corsi di formazione in e-learning, impegnandosi a predisporre l’impianto tecnico e curando l’installazione dei sistemi con il proprio personale tecnico, che avrà altresì a regime in carico la gestione operativa del servizio; che Cedacriovest ed Italcom si impegnano ad erogare due borse di studio, di € 1.550 lordi ciascuna, da riconoscere a laureati/laureandi da indirizzare alla gestione dell’applicazione; la legge n.168 9/5/89; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” pubblicato in G.U. n.3 del 4/1/2002; il Direttore Amministrativo; DELIBERA 2. Di esprimere parere favorevole alla stipula della sottoriportata Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza. CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “A. AVOGADRO”, CEDACRIOVEST E ITALCOM PER LO SVILUPPO DI SERVIZI DI FORMAZIONE A DISTANZA PREMESSO CHE - la struttura dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, distribuita sul territorio di tre province, e l’evoluzione degli orientamenti didattici raccomandati dal Ministero della Pubblica Istruzione rappresentano un forte incentivo ad effettuare forti investimenti sulle tecniche di insegnamento a distanza. 22 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA - Cedacriovest ed Italcom, aziende fornitrici di servizi ad altre aziende, avvertono l’esigenza di offrire ai loro clienti sia formazione che assistenza a domicilio e vedono nelle tecniche di e-learning uno strumento efficace per ridurre i costi ed aumentare la qualità del servizio; - L’Università ha interesse a condividere la realizzazione di attività di e-learning con altre realtà imprenditoriali, nello sforzo in atto di avvicinare la formazione alle esigenze del mondo del lavoro. - la collaborazione fra Università e aziende intende portare alla realizzazione di una struttura in cui confluiscano capacità didattiche professionali, competenze specialistiche nella preparazione dei moduli di formazione e strutture commerciali specializzate nell’erogazione di servizi al mercato; TRA - Università degli Studi del Piemonte Orientale “A.Avogadro” - , con sede in Vercelli, Via Duomo, 6, codice fiscale 94021400026 rappresentata dal Rettore, Prof. Ilario Viano, nato a Torino il 14/04/1949; - CedacriOvest , con sede in……codice fiscale…….rappresentato da ……. - Italcom, con sede in…….codice fiscale…. rappresentata da ……. SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE Art. 1 Le premesse costituiscono parte integrante della presente convenzione Art. 2 Le parti intendono avviare un’attività di collaborazione, finalizzata alla successiva realizzazione di un Centro Telematico di supporto alla Formazione, per lo studio della formazione a distanza nei suoi aspetti metodologici e tecnologici. Art. 3 L’Università, attraverso il Dipartimento di Informatica, fornirà le competenze necessarie a coprire le problematiche connesse al ciclo di sviluppo ed erogazione di corsi di formazione in e-learning, articolate nella componente didattica, specializzata nel cooperare con un committente al fine di progettare e sviluppare corsi, e nella componente tecnologica, focalizzata sulla tecnologia delle piattaforme di supporto all’e-learning e sulle reti informatiche mediante cui il servizio formativo verrà erogato. Art. 4 L’Università si impegna: - ad effettuare la ricerca di un sistema di e-learning fra i prodotti di riferimento del mercato, in particolare fra le applicazioni utilizzate in ambito universitario; 23 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA - a predisporre l’impianto tecnico acquisendo le apparecchiature necessarie (serventi, routers,etc), curando l’installazione dei sistemi con il proprio personale tecnico che avrà altresì a regime in carico la gestione operativa del servizio; - ad individuare fra i giovani laureandi due risorse da indirizzare alla gestione del servizio L’Università individua come Responsabile del presente Accordo il Prof. Attilio Giordana, a cui viene affidato il coordinamento delle suddette attività di competenza dell’Ateneo. L’investimento per l’acquisto dei sistemi e per la loro gestione sarà stabilito a seguito della presentazione, da parte del Responsabile, di uno studio di fattibilità indicante obiettivi e pianificazione operativa (spesa prevista, tempi, metodi, risorse coinvolte). Art. 5 Cedacriovest ed Italcom si impegnano ad erogare due borse di studio da riconoscere a laureati/laureandi da indirizzare alla gestione dell’applicazione. L’importo di ciascuna borsa è pari a € 1.550 lordi. Art. 6 Con successivo accordo verranno stabilite le modalità di condivisione fra le parti contraenti delle attrezzature e delle risorse tecnologiche. Art. 7 La presente Convenzione ha validità dal giorno di sottoscrizione ed avrà durata fino al 30 giugno 2003. Art. 8 Tutte le spese della presente convenzione, comprese quelle di registrazione in caso d’uso sono a carico di CedacriOvest e Italcom Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante 6. Questioni relative al personale docente e ricercatori; Non sono sottoposti argomenti da deliberare. 7. Questioni relative agli studenti; Deliberazione 5/2002/7-1 Modifica la denominazione del neoistituito Corso di Laurea Specialistica in « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali » in « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali e Turismo ». Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta a modificare la denominazione del neoistituito Corso di Laurea Specialistica in « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali », afferente alla Facoltà di Scienze Politiche. La nuova denominazione 24 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA proposta (con la quale, in caso di approvazione da parte di codesto spettabile Senato, il Corso verrebbe sottoposto all’esame del Comitato Regionale di Coordinamento e inviato al Ministero per gli adempimenti di competenza) è « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali e Turismo ». IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI Antonino GANCI IL VISTO VISTA VISTA VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTA VISTA VISTA VISTA SENTITO All’unanimità SENATO ACCADEMICO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore, approvato con R.D. 31 agosto 1933; la legge 9 maggio 1989, n. 168; la legge 19 novembre 1990, n. 341; il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25, pubblicato nella G.U. n. 39 del 17.02.98; il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 04.01.2000; il D.M. 28 novembre 2000 di determinazione delle classi delle Lauree specialistiche, pubblicato nella G.U. n. 18 del 23.01.01; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”; il Regolamento Didattico di Ateneo; la deliberazione del Senato Accademico n. 8/2001/3-1 in data 16 luglio 2001, di istituzione dei Corsi di Laurea Specialistica della Facoltà di Scienze Politiche; la deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 4/2001/7.3 in data 20 luglio 2001, di istituzione dei Corsi di Laurea Specialistica della Facoltà di Scienze Politiche; la deliberazione del Senato Accademico n. 3/2002/7-1 in data 18 marzo 2002, recante, tra l’altro, la riformulazione degli ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea Specialistica della Facoltà di Scienze Politiche per adeguarli alle prescrizioni operative del M.I.U.R.; la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche in data 19 aprile 2002; il Direttore Amministrativo DELIBERA Il Corso di Laurea Specialistica in « METODI PER LO STUDIO E LA GESTIONE DEI BENI TERRITORIALI », della classe delle lauree specialistiche in ‘Progettazione e gestione dei sistemi turistici’ (55/s), afferente alla Facoltà di Scienze Politiche, è modificato nella sua denominazione diventando Corso di Laurea Specialistica in « METODI PER LO STUDIO E LA GESTIONE DEI BENI TERRITORIALI E TURISMO ». 25 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA ******************** Deliberazione 5/2002/7-2 Modifica i due Corsi di Laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti dietetici » e in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici », entrambi della classe 24 in Corso di laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti della salute» Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta a modificare i due Corsi di Laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti dietetici » e in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici », entrambi della classe 24 e afferenti alla Facoltà di Farmacia. La modifica è finalizzata a trasformare detti Corsi in curricula di un unico Corso di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute », appartenente sempre alla medesima classe di laurea. Peraltro, quello che viene proposto a codesto spettabile Senato è soltanto l’ordinamento generale di tale nascituro Corso di laurea in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute ». Secondo le ultime disposizioni ministeriali, infatti, la scansione specifica dei curricula non deve trovare spazio a livello di Regolamento Didattico d’Ateneo, « trattandosi di articolazioni che, incidendo sugli obiettivi specifici degli stessi corsi, irrigidiscono la proposizione degli ordinamenti stessi (...). Ai sensi dell’art. 12 comma 2 del DM 509/99, l’articolazione in curricula deve essere inserita nei Regolamenti didattici dei corsi di studio » (nota M.I.U.R. n° 2135 del 27 dicembre 2001). Conseguentemente, si chiede a codesto spettabile Senato di annullare la precedente delibera n° 1/2002/7-1 del 21 gennaio 2002, che aveva modificato la denominazione e l’ordinamento del Corso di laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici » sul presupposto che si trattasse pur sempre di un autonomo Corso di Laurea. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI Antonino GANCI IL VISTO VISTA VISTA VISTO VISTO VISTA VISTO VISTO VISTA VISTA SENATO ACCADEMICO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore, approvato con R.D. 31 agosto 1933; la legge 9 maggio 1989, n. 168; la legge 19 novembre 1990, n. 341; il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 04.01.2000; il D.M. 4 agosto 2000 di determinazione delle classi delle lauree universitarie, pubblicato nella G.U. n. 245 del 19.10.00; la nota M.I.U.R. (Servizio per l’Autonomia Universitaria e gli Studenti) n. 2135 del 27 dicembre 2001; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”; il Regolamento Didattico di Ateneo; la deliberazione del Senato Accademico n° 1/2002/7-1 del 21 gennaio 2002; la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Farmacia in data 12 aprile 2002; 26 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA SENTITO All’unanimità il Direttore Amministrativo DELIBERA 1. E’ approvato il sottoriportato ordinamento generale del Corso di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute », della classe delle lauree in scienze e tecnologie farmaceutiche (24) e afferente alla Facoltà di Farmacia, quale trasformazione dei due preesistenti Corsi di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti Dietetici » e in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti Cosmetici ». CLASSE DELLE LAUREE IN SCIENZE E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE CORSO DI LAUREA IN SCIENZA E TECNOLOGIA DEI PRODOTTI DELLA SALUTE (Curriculum dietetico-alimentare; Curriculum termale, cosmetologico, erboristico) OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI Il corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute prevede due curricula o indirizzi: Dietetico-alimentare e Termale, cosmetologico, erboristico. I laureandi nel corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute devono acquisire: adeguate conoscenze di chimica nel campo della struttura molecolare, degli equilibri ionici e del chimismo dei gruppi funzionali; della biologia animale e vegetale; della morfologia e della fisiologia del corpo umano; della biochimica generale ed applicata tese a comprendere i meccanismi molecolari dei fenomeni biologici e delle attività metaboliche e a conoscere enzimi, proteine ed acidi nucleici; nozioni di base di matematica e di fisica; fondamentali conoscenze di botanica farmaceutica, farmacognosia, fitoterapia, tossicologia, tecnica farmaceutica, chimica degli alimenti e dei prodotti dietetici, chimica dei prodotti termali e cosmetici. Devono altresì essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito di competenza e per lo scambio di informazioni generali; di utilizzare i principali strumenti informatici negli ambiti specifici di competenza. I laureati del corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute dovranno possedere conoscenze specifiche utili per la formulazione, la produzione ed il controllo di qualità dei prodotti a sfondo salutistico (dietetici ed integratori alimentari, preparati ad uso erboristico e prodotti termali) e cosmetologico nel cui ambito svolgeranno attività professionale e/o tecnica. In particolare nel curriculum Termale, cosmetologico, erboristico verrà approfondita la conoscenza della realtà termale nel suo significato salutistico e terapeutico; dei preparati ad uso cosmetico; delle droghe vegetali e dei prodotti a base di piante officinali, dei principi bioattivi in essi contenuti, del loro impiego, della loro stabilità e delle tecniche di lavorazione. Nel curriculum Dietetico-alimentare verranno approfondite le conoscenze specifiche utili per la formulazione, la produzione ed il controllo di qualità dei prodotti alimentari a connotazione dietetica; di quelli destinati a persone il cui processo di assimilazione o il cui metabolismo è perturbato o che si trovano in condizioni fisiologiche particolari, ai bambini nella prima 27 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA infanzia; degli alimenti con ridotto valore energetico, destinati a fini medici speciali, con scarso tenore in sodio, senza glutine, adatti ad un intenso sforzo muscolare, destinati a diabetici; degli integratori alimentari; dei prodotti alimentari a sfondo salutistico, dei nutraceutici, degli alimenti di uso corrente adatti ad una alimentazione particolare. Sono previsti sbocchi occupazionali in enti preposti all’elaborazione di normative tecniche o alla certificazione di qualità; strutture del Sistema Sanitario Nazionale; industrie di prodotti alimentari e dietetici, erboristici e salutistici in genere, cosmetici, aziende termali; università ed altri enti di ricerca pubblici e privati. Ai fini indicati, il corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute prevede attività pratiche di laboratorio in diversi settori disciplinari nonché attività esterne, come tirocini formativi presso aziende, strutture pubbliche e laboratori, anche universitari, nonché eventuali soggiorni di studio all'estero, anche nel quadro di accordi internazionali. Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale è pari almeno al 60 per cento dell'impegno orario complessivo. Il corso non è a numero programmato. Sono previsti test attitudinali di ingresso al corso che si articola in tre anni per complessivi 180 crediti formativi. La verifica del profitto prevede prove in itinere e/o un esame finale (le prove potranno essere scritte e/o orali); per la conoscenza della lingua inglese un esame scritto e un colloquio per gli studenti che non abbiano superato un test riconosciuto internazionalmente; per il tirocinio un giudizio di merito ed una discussione della relazione in una seduta pubblica che costituirà la prova finale. CORSO DI LAUREA IN SCIENZA E TECNOLOGIA DEI PRODOTTI DELLA SALUTE Classe delle lauree in Scienze e Tecnologie Farmaceutiche (24) Attività formative Di base Caratterizzanti Ambiti disciplinari Discipline matematiche, informatiche e statistiche Discipline fisiche e chimiche Discipline biologiche e morfologiche Discipline chimiche Discipline biologiche Affini o integrative Discipline biologiche Settori scientifico-disciplinari CFU Area 01 (Scienze matematiche e informatiche) 6 CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/06 - Chimica organica Area 02 (Scienze fisiche) BIO/13 - Biologia applicata BIO/16 - Anatomia umana 24 CHIM/08 - Chimica farmaceutica CHIM/09 - Farmaceutico tecnologico applicativo BIO/09 – Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/14 – Farmacologia BIO/19 – Microbiologia generale 24 28 COPIA NON VALIDA CFU Totali 42 CFU D.M. Tot CFU D.M. 18 12 53 50 31 18 29 9 COPIA NON VALIDA Discipline chimiche Discipline mediche 12 MED/04 - Patologia generale MED/35 - Malattie cutanee e veneree MED/42 - Igiene generale e applicata BIO/15 - Biologia farmaceutica CHIM/09 - Farmaceutico tecnologico applicativo CHIM/10 - Chimica degli alimenti MED/38 - Pediatria generale e specialistica MED/49 - Scienze tecniche dietetiche applicate 10 27 27 9 9 9 Prova finale 6 9 9 Lingua straniera 3 9 9 180 113 Di sede A scelta dello studente Prova finale e conoscenza della lingua straniera Altre (art. 10, comma 1, lettera f ) TOTALE CHIM/10 - Chimica degli alimenti Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. 180 2. La deliberazione n. 1/2002/7-1 - punto 1 - del 21 gennaio 2002, di modifica della denominazione e dell’ordinamento del Corso di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti Cosmetici », è revocata senza dare corso agli ulteriori adempimenti. ******************** Deliberazione 5/2002/7-3 Integrazione della delibera da codesto Senato del 22 aprile 2002, relativo ai criteri da applicare alla contribuzione studentesca per l’anno accademico 2002/2003 Si sottopone al Senato Accademico, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera ad integrazione della delibera di codesto Senato del 22 aprile 2002, relativo ai criteri da applicare alla contribuzione studentesca per l’anno accademico 2002/2003. Il criterio è quello di applicare una tassa fissa pari alla I rata a tutti gli studenti iscritti per l’anno accademico 2001/2002 che abbiano sostenuto e superato tutti gli esami di profitto nel medesimo anno accademico e che risultino in debito solo dell’esame generale di laurea e che debbano iscriversi all’anno successivo. 29 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI (Antonino GANCI) IL SENATO ACCADEMICO VISTA la legge 24.12.1993, n. 537 concernente gli interventi correttivi di finanza pubblica; VISTO il d.p.c.m. del 09.04.2001 e successive modifiche e integrazioni concernente: “Uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari, ai sensi della legge 02.12.1991, n.390”; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con D. R. N. 325 del 20.09.2001; VISTO il D. M. 3 novembre 1999, n. 509 recante “Norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei”; VISTO l’art. 13, lettera h) dello Statuto approvato con D. R. N. 539 del 12.12.2001; VISTO il D.M. 21.02.2002 con il quale è stato rivalutato per l’anno accademico 2002/2003 l’importo della tassa minima di iscrizione all’Università corrispondente a € 164,15; VISTA la delibera del Senato Accademico del 22 aprile 2002 relativa ai criteri alla contribuzione studentesca A.A. 2002/2003; RITENUTO di dover diversificare la posizione contributiva di coloro che sono solo in debito della discussione dell’esame generale di laurea; SENTITO il Direttore Amministrativo; All’unanimità DELIBERA 1. di stabilire che la contribuzione degli studenti che abbiano sostenuto e superato tutti gli esami di profitto entro la sessione straordinaria dell’ultimo anno accademico di iscrizione e che risultino in debito del solo esame generale di laurea sia pari al pagamento della prima rata più dell’importo a favore dell’Ente per il Diritto allo Studio. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante *************** Deliberazione 5/2002/7-4 Ampliamento dei posti messi a concorso per il corso di Laurea triennale a numero programmato in Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia (Classe delle lauree in Scienze della Comunicazione, Classe N. 14). Si sottopone al Senato Accademico, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera relativa all’ampliamento dei posti messi a concorso per il corso di Laurea triennale a numero programmato in Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia (Classe delle lauree in Scienze della Comunicazione, Classe N. 14). 30 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il monitoraggio delle strutture che determinano l’offerta formativa potenziale (aule disponibili per le lezioni, postazioni informatiche, personale docente e personale per le attività didattiche e di tirocinio) ha portato la Facoltà di Lettere e Filosofia a ritenere congruo il proposto numero di studenti iscrivibili al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, pari a 90 unità, oltre alla quota riservata agli studenti extracomunitari non residenti in Italia di 7 unità. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI (Antonino GANCI) IL SENATO ACCADEMICO VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341, di riforma degli ordinamenti didattici universitari; VISTO il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000; VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264, recante norme in materia di accessi ai corsi universitari, ed in particolare l’art. 2 comma 1 lett. a); VISTO il D. Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero; VISTO il D. R. N. 325 del 20 settembre 2001, di emanazione del Regolamento Didattico d’Ateneo; VISTO il D. R. N. 539 del 12 dicembre 2001 di emanazione dello Statuto; VISTA la delibera del Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia del 17 aprile 2002 relativa alla definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione per l’anno accademico 2002/2003, con l’allegata scheda informativa in ordine alle strutture determinanti l’offerta formativa potenziale; CONSIDERATO che per il raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione è prevista l’utilizzazione di laboratori, di sistemi informatici e l’allestimento di posti-studio personalizzati; RITENUTA l’opportunità di stabilire una programmazione all’accesso al predetto Corso di Laurea per consentire agli studenti di acquisire un’adeguata preparazione; SENTITO il Direttore Amministrativo; All’unanimità DELIBERA 1. 2. L’accesso, per l’anno accademico 2002/2003, al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione è a numero programmato; Il numero degli studenti ammissibili al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione è fissato nella seguente misura: N. 90 studenti italiani, comunitari e non comunitari di cui all’art. 39 comma 5 D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286; N. 7 studenti non comunitari che non rientrano nella previsione dell’art. 39 comma 5 D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286; 31 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. L’ammissione al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione avviene previo superamento di una prova suddivisa in 3 (tre) test a risposta multipla (4 risposte possibile, 1 sola esatta) sui seguenti argomenti: abilità logico-linguistiche (100 domande); conoscenze informatiche di livello elementare (20 domande); conoscenza della lingua inglese a livello elementare (20 domande); Nella valutazione delle prove di cui al punto 3) si tiene conto dei seguenti criteri: 1 punto per risposta esatta; - 0,25 punti per risposta sbagliata; 0 punti per risposta non data. Il termine per la presentazione della domanda di pre-iscrizione del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione è compreso tra il 1° agosto al 6 settembre 2002; L’affissione della graduatoria avverrà presso la bacheca della Presidenza (Chiostro di S. Andrea) e della Segreteria Studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia; La Commissione giudicatrice sarà composta dai seguenti docenti afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici: Proff. Giacomo Ferrari, Dario Corno, Maurizio Lana; La Commissione vigilanza sarà composta dai seguenti docenti afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici: Proff. Diego Marconi, Michele Di Francesco, Cristina Meini; Il Responsabile del procedimento è individuato nella persona del Preside della Facoltà, Prof. Edoardo Tortarolo. ********************* Deliberazione 5/2002/7-5 Convenzione con l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della Scuola di Specializzazione per le professioni legali. In data 22.01.2002 il Senato Accademico approvava la convenzione con l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della Scuola di Specializzazione per le professioni legali. A ciò non poteva fare seguito la stipulazione della convenzione in quanto il C.U.N. esprimeva parere sfavorevole all’approvazione del regolamento della Scuola che, opportunamente emendato aderendo ai rilievi formulati dal C.U.N., è stato successivamente emanato con decreto del Rettore dell’Università degli Studi di Torino. In considerazione di quanto premesso, si prega di sottoporre all’esame del Senato Accademico l’allegata proposta di delibera concernente l’approvazione del regolamento della Scuola di Specializzazione delle professioni legali, approvazione che, come sopra accennato, si pone quale condizione per la stipulazione della convenzione che perfezionerà il procedimento di istituzione della Scuola mediante l’adesione alla stessa da parte di questa Università. 32 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il Coordinatore dell’Area Studenti Antonino GANCI IL SENATO ACCADEMICO VISTO il D.lgs. n. 398 del 17.11.1997; VISTA la L. n. 341/1990; VISTO il D.M. n. 537 del 21.12.1999 recante il regolamento per l’istituzione e l’organizzazione delle scuole di specializzazione per le professioni legali; VISTA la delibera del Senato Accademico n. 1/2001/8-6 di approvazione della convenzione con l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della Scuola di Specializzazione delle professioni legali con sede in Torino; VISTO il Decreto Rettorale n. 580 del 06.07.2001 dell’Università degli Studi di Torino di approvazione del regolamento della Scuola di Specializzazione delle professioni legali; PRESO ATTO che l’approvazione da parte di questa Università del regolamento della Scuola di Specializzazione delle professioni legali si pone quale condizione per la stipulazione della predetta convenzione; VISTO il regolamento didattico di Ateneo; VISTO lo Statuto dell’Università; VALUTATO ogni opportuno elemento; SENTITO il Direttore Amministrativo; All’unanimità DELIBERA 1. E’ approvato, nel testo sottoriportato, il regolamento per la Scuola di Specializzazione per le professioni legali con sede presso l’Università degli Studi di Torino. SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI REGOLAMENTO CAPO I ISTITUZIONE DELLA SCUOLA Art. 1 – Istituzione della Scuola. E’ istituita la Scuola di Specializzazione per le professioni legali Bruno CACCIA e Fulvio CROCE, ai sensi degli artt. 17, co. 113 e 114 della legge 15 maggio 1997, n. 127; 16 D.Lgs. 17 novembre 1997, n. 398, nonché del Regolamento interministeriale di cui al D.M. 21 dicembre 1999, n. 537. 33 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 2 – Enti costituenti. L’Università di Torino costituisce la Scuola, anche sulla base di convenzioni con altre Università dotate di facoltà di Giurisprudenza, ai sensi degli artt. 16, co. 3 del .Lgs. 17 novembre 1997, n. 398; 2 e 5 D.M. 21 dicembre 1999, n. 537. Art. 3 – sede legale e rappresentanza. La sede legale della Scuola è in Torino. La rappresentanza della Scuola spetta al Direttore. Art. 4 – Finalità. La Scuola provvede alla formazione unitaria dei laureati in giurisprudenza al fine dell’assunzione all’impiego di magistrato ordinario e dell’esercizio della professione di avvocato e notaio. La Scuola può provvedere, altresì, alla formazione degli avvocati della U.E. che intendano esercitare con il rispettivo titolo nella Repubblica Italiana. Art. 5 – Titoli. La Scuola al termine del periodo di formazione rilascia il diploma di specializzazione, che costituisce titolo per l’accesso al concorso per l’assunzione nella magistratura ordinaria e titolo valutabile per lo svolgimento della pratica forense e notarile secondo le deliberazioni dei rispettivi ordini professionali, e per ogni caso previsto dalla normativa vigente. La Scuola al termine del primo anno attesta la valutazione favorevole per il passaggio al secondo anno. La Scuola al termine dei corsi rilascia un’attestazione di frequenza. CAPO II ORGANI DELLA SCUOLA Art. 6 – Consiglio Direttivo. Il Consiglio Direttivo è formato da dodici componenti, di cui sei professori universitari, due magistrati ordinari, due avvocati e due notai, e rimane in carica per la durata di anni quattro. La designazione è fatta dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, sentito l’organo competente di ciascuna delle Università convenzionate. La nomina è fatta con decreto del Rettore dell’Università di Torino. Art. 7 – Competenze. Il Consiglio Direttivo cura la gestione organizzativa, amministrativa e finanziaria della Scuola, svolgendo anche le funzioni di Consiglio di gestione; assume iniziative in ordine ai rapporti con altri enti e con istituzioni di formazione; propone al Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza di Torino i componenti 34 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA della Commissione per il concorso di ammissione e designa quelli per la Commissione per l’esame finale; propone i docenti, designa i tutori e delibera i relativi compensi; formula indirizzi sulla metodologia didattica; programma le attività didattiche necessarie al corretto funzionamento della Scuola; propone all’Università di Torino l’ammontare del contributo d’iscrizione; presenta annualmente al Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza di Torino e alle Università o enti convenzionati una relazione sull’attività svolta, esercita tutte le altre competenze di cui all’art. 5 D.M. 21 dicembre 1999, n. 537. Il Consiglio Direttivo è validamente costituito per ogni riunione con la presenza di almeno sette dei suoi componenti e delibera a maggioranza dei presenti. Il Consiglio Direttivo elegge il Direttore, con voto segreto e a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio stesso, tra i professori universitari di ruolo che ne fanno parte. Art. 8 – Convocazione delle riunioni. Il Consiglio Direttivo si riunisce almeno due volte all’anno, nonché ogni volta che sia convocato dal Direttore della Scuola, il quale ne ha l’obbligo quando lo richiedano almeno quattro componenti. La convocazione, in forma scritta e contenente il relativo ordine del giorno, è inviata ai componenti almeno quattro giorni prima della riunione. La convocazione è altresì affissa nei locali della Scuola. Art. 9 – Svolgimento delle riunioni. Alle riunioni del Consiglio Direttivo sono ammessi, a loro richiesta, e senza diritto di voto, i docenti della Scuola, previa delibera del Consiglio. Tutti gli atti del Consiglio Direttivo sono pubblici. Art. 10 – Direttore della Scuola. Il Direttore rappresenta la Scuola, convoca e presiede il Consiglio Direttivo e dà esecuzione alle sue deliberazioni; assume le iniziative necessarie al corretto ed efficiente funzionamento della Scuola, sottoponendole all’approvazione del Consiglio Direttivo. Il Direttore della Scuola designa il Vice Direttore, che lo supplisce in tutte le sue funzioni nei casi di impedimento o assenza. Il Direttore della Scuola resta in carica per la durata del Consiglio Direttivo; può essere eletto al massimo per due mandati e può essere rieletto dopo l’intervallo di un mandato. CAPO III PERSONALE DOCENTE Art. 11 – Titolari dei corsi. I titolari dei corsi sono designati dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza di Torino, nel rispetto di eventuali convenzioni con altri Atenei, su proposta del Consiglio Direttivo. Per i professori universitari e per i ricercatori si applica la normativa in tema di stato giuridico e di insegnamenti universitari. 35 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA I docenti, che non siano professori universitari o ricercatori, sono designati con procedure selettive riservate a magistrati, avvocati e notai, che abbiano le specifiche competenze e le capacità didattiche richieste per ciascun insegnamento, secondo la metodologia didattica deliberata dal Consiglio Direttivo. Possono inoltre essere designati esperti secondo le modalità previste dallo Statuto e dal Regolamento di Ateneo per i professori a contratto. I bandi diretti ad attribuire insegnamenti o contratti di docenza sono comunicati mediante la pubblicazione presso tutte le Università convenzionate. Art. 12 – Tutori. Il tutore svolge compiti integrativi delle attività didattiche, di collegamento tra i corsi, di assistenza e orientamento degli specializzandi, per rendere effettiva la loro partecipazione al processo di formazione. Il servizio di tutorato può essere affidato dal Consiglio Direttivo a ricercatori, nonché – in base ai contratti di diritto privato – a magistrati, avvocati e notai, ovvero a dottori di ricerca o cultori delle materie di insegnamento. Art. 13 – Contratti di diritto privato. I contratti di diritto privato per le attività didattiche della Scuola non danno luogo a rapporto di lavoro subordinato. CAPO IV SPECIALIZZANDI Art. 14 – Ammissione e organizzazione delle attività. L’ammissione degli specializzandi è comunicata mediante la pubblicazione presso la Scuola dell’esito del concorso apposito. Le attività della Scuola sono organizzate entro il territorio del distretto della Corte di Appello di Torino e in modo da consentire lo studio personale e la frequenza alla pratica professionale. La frequenza alla Scuola e alle attività di stages e tirocinio è obbligatoria e si svolge secondo il calendario deliberato dal Consiglio Direttivo all’inizio di ogni anno. Art. 15 – Esclusione. Il Rettore, su proposta del Consiglio Direttivo, in ogni tempo decide in merito all’esclusione dello specializzando che non abbia provveduto al pagamento delle tasse e contributi di iscrizione, che abbia superato il limite delle assenze ingiustificate, ovvero che abbia commesso altre gravi mancanze. In ogni caso, è previamente sentito l’interessato. Art. 16 – Ricevimento. 36 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA All’inizio di ogni anno, il Direttore rende pubblici gli orari e i luoghi di ricevimento dei docenti della Scuola. Art. 17 – Obbligo del segreto. Lo specializzando ha l’obbligo di osservare il segreto in ordine a dati e notizie riservati che venga a conoscere durante gli stages e i tirocini. CAPO V ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 18 – Materie di insegnamento. Gli insegnamenti dell’ordinamento didattico si distinguono in corsi obbligatori e corsi a scelta. Il Consiglio Direttivo definisce la programmazione delle attività didattiche. Sono comprese nell’ordinamento didattico almeno le seguenti materie: I anno: Diritto civile Diritto amministrativo I Diritto penale I Diritto commerciale I Diritto amministrativo II Diritto penale II Diritto processuale civile Diritto processuale penale Fondamenti del diritto europeo Diritto dell’Unione Europea Diritto del lavoro e della previdenza sociale Diritto commerciale II Contabilità dello Stato e degli enti pubblici / Economia e contabilità industriale Diritto della proprietà immobiliare Diritto delle persone e della famiglia Informatica giuridica e metodologia di ricerca delle fonti II anno – indirizzo giudiziario forense: Diritto civile Diritto penale Diritto amministrativo Diritto processuale civile – Diritto processuale penale Diritto costituzionale Diritto del lavoro Diritto tributario Diritto internazionale e internazionale privato Diritto ecclesiastico Deontologia e ordinamenti giudiziario e forense 37 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Diritto romano Tecnica della comunicazione e dell’argomentazione Giustizia amministrativa II anno indirizzo notarile: Diritto delle persone e della famiglia Diritto delle successioni Diritto della proprietà, dei diritti reali e della pubblicità immobiliare Diritto delle obbligazioni, dei contratti e dei titoli di credito Volontaria giurisdizione Diritto dell’impresa e delle società Diritto urbanistico e dell’edilizia residenziale pubblica Diritto tributario Legislazione e deontologia notarile. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante ****************** Deliberazione 5/2002/7-6 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”. Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”. Si tratta di un Master promosso e gestito in collaborazione con il CoREP (Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente), che ne ha assicurato la pubblicità, e ha presentato domanda alla Regione Piemonte per un finanziamento a carico del Fondo Sociale Europeo. Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità” presso la Facoltà di Scienze Politiche e ad approvare il relativo ordinamento didattico. Distinti saluti. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI (Antonino GANCI) IL SENATO ACCADEMICO VISTA VISTO la Legge 9 maggio 1989 n. 168; l’art. 1, comma 15, della Legge 14 gennaio 1999 n. 4; 38 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA VISTO VISTO VISTO CONSIDERATO VISTA CONSIDERATA RITENUTO SENTITO All’unanimità l’art. 3, commi 8 e 9, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; l’art. 30 dello Statuto dell’Università; il supporto organizzativo e finanziario offerto dal CoREP (Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente); la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 5/2002 del 19 aprile 2002 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di Master, in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti, di attività formative e dei relativi crediti; la positiva esperienza in corso, per l’edizione 2002, concernente l’omonimo corso di Master organizzato dal CoREP ad Alessandria sotto la direzione del Prof. Cassone e con il coordinamento della Dott.ssa Carniglia; di voler dare dignità di Master Universitario ad un corso che riscuote interesse e successo per l’attualità delle problematiche affrontate nel campo dell’economia, dell’ambiente e della sanità; il Direttore Amministrativo DELIBERA 1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario annuale di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”, secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato. Art. 1 Denominazione, durata e finalità del Corso Il MEAS è un Master Universitario in Economia dell’Ambiente e della Sanità, di primo livello, di durata annuale. Il Master si propone di fornire una conoscenza approfondita dei problemi, dei modelli di analisi, delle alternative di politiche pubbliche e degli strumenti di gestione nel campo dell'Ambiente e della Sanità. Art. 2 Struttura ed obiettivi formativi del Corso Il Master è suddiviso in tre parti: 1) la prima parte del corso (di 330 ore) mira a fornire ai laureati le capacità metodologiche (ivi comprese le tecniche di metodi quantitativi) e istituzionali (sia nel campo economico sia in quello giuridico-organizzativo) che consentano una corretta impostazione dei problemi. 2) la seconda parte è finalizzata allo studio dei modelli di analisi normalmente utilizzati nella letteratura scientifica internazionale per affrontare le problematiche tipiche in questi due ambiti. Qui trovano applicazione i modelli riferiti a problemi standard, le teorie e gli approcci sia economici che giuridico-organizzativi precedentemente acquisiti. 39 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Si forniscono le nozioni necessarie per inquadrare correttamente, sotto il profilo normativo, organizzativo ed economico, il problema nel contesto della realtà italiana, con particolare attenzione ai vincoli e alla implicazioni comunitarie. Saranno inoltre studiati gli strumenti di regolazione diretta o basati su incentivi di mercato utilizzabili sia sotto il profilo astratto, sia con riferimento a una specifica situazione politico-normativa. 3) la terza parte è volta all'approfondimento della formazione in campo ambientale o sanitario. L'obiettivo formativo di questa fase è quello di mettere lo studente in grado di valorizzare l'esperienza di stage e di essere pronto per un immediato inserimento professionale a diversi livelli di responsabilità e di funzioni coerenti con le sue personali capacità. E' previsto uno stage della durata di 250 ore presso un'azienda o un ente operante nel settore Ambiente o Sanità. L’esame conclusivo consiste nella discussione di un caso di studio che comprende anche l'esperienza di stage. Art. 3 Titolo di accesso e destinatari Il titolo di studio richiesto per l’accesso al Master è il diploma di laurea. In particolare il Master si rivolge ad una duplice fascia di utenti: a) giovani laureati universitari che vogliano indirizzarsi verso il mondo dell’Ambiente e della Sanità, sia verso la componente pubblica e privata delle aziende sanitarie, ospedali, imprese del settore ambientale, sia verso le amministrazioni che hanno compiti e ruolo istituzionali di programmazione, controllo ed indirizzo: comuni, province, regioni, comunità montane; b) operatori già attivi nel settore che vogliano completare la loro preparazione specifica. Art. 4 Sbocchi professionali Il Master ha come finalità la creazione di una figura professionale che potrà avere opportunità di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, imprese e loro associazioni, organizzazioni no profit, attività di consulenza. Art. 5 Elenco degli insegnamenti e relativi crediti formativi Il corso ha durata annuale e prevede 600 ore di insegnamento, cui si aggiungono circa 250/300 ore di stage. Insegnamento Settore Scientifico Disciplinar CFU Diritto amministrativo IUS/10 6 Diritto dell’Unione Europea IUS/14 1 Diritto del lavoro IUS/07 1 Economia politica SECS-P/01 4 Politica economia SECS-P/02 3 Scienza della finanze SECS-P/03 8 Economia applicata SECS-P/06 2 Economia aziendale SECS-P/07 4 Economia e gestione delle imprese SECS-P/08 4 Metodi matematici dell’economia delle scienze sociaSECS-S/06 3 Organizzazione aziendale SECS-P/010 4 Statistica SECS-S01 3 Statistica economica SECS-S/03 2 40 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Sociologia dei processi economici e del lavoro Sociologia generale Scienza politica Ecologia Epidemiologia Informatica SPS/09 SPS/07 SPS/04 ? ? ING-INF/05 1 2 3 4 4 1 Art. 6 Modalità di svolgimento delle attività didattiche L’attività didattica prevede lezioni frontali, seminari, lavori di gruppo, esercitazioni. Sono, inoltre, previste prove di valutazione al termine di ogni modulo didattico, talora di semplice idoneità. Art. 7 Posti disponibili e modalità di selezione dei partecipanti I posti disponibili sono 25. La selezione dei partecipanti, compresi tra un minimo di 15 e un massimo di 25, avviene sulla base del curriculum e di un colloquio di fronte ad una commissione formata dal Direttore del Master, un Docente e un esperto del settore, nominati dal Consiglio di Facoltà. Art. 8 Prova finale La prova finale consiste in un elaborato scritto preferibilmente riferito all’esperienza di stage. Art. 9 Titolo di studio rilasciato Al termine del corso di Master, ai partecipanti che abbiano frequentato i corsi per almeno i 2/3 delle ore previste e che abbiano superato positivamente le prove al termine di ciascun modulo e la prova finale, sarà rilasciato l’attestato di Master Universitario di 1° livello Master Universitario in Economia dell’Ambiente e della Sanità (MEAS), a firma del Direttore di Corso. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante Deliberazione 5/2002/7-7 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto pubblico locale” Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto pubblico locale”. 41 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Si tratta di progetto formativo volto alla creazione di una figura professionale con competenze economiche, giuridiche e organizzative nel settore del trasporto pubblico locale. Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto pubblico Locale” e ad approvare il relativo ordinamento didattico. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI (Antonino GANCI) IL SENATO ACCADEMICO VISTA VISTO VISTO VISTO VISTO CONSIDERATO VISTA VALUTATA SENTITO All’unanimità la Legge 9 maggio 1989 n. 168; l’art. 1, comma 15, della Legge 14 gennaio 1999 n. 4; l’art. 3, commi 8 e 9, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; l’art. 30 dello Statuto dell’Università; il supporto organizzativo e finanziario offerto da numerosi Enti ed Imprese del settore; la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 5/2002 del 19 aprile 2002 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di Master, in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti, di attività formative e dei relativi crediti; l’opportunità di l’istituzione un Master Universitario concernente l’alta formazione in un settore quale quello del trasporto pubblico locale di sicuro interesse per l’attualità e complessità delle problematiche affrontate; il Direttore Amministrativo DELIBERA 1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario annuale di primo livello in “Economia, diritto ed organizzazione del Trasporto pubblico locale”, secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato. Art. 1 Denominazione e durata del Corso Il METROPOLIS è un Master Universitario in Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto Pubblico Locale, di primo livello, di durata annuale. 42 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 2 Obiettivi formativi del Corso Il Master METROPOLIS si propone di formare una figura professionale con competenze economiche, giuridiche e organizzative nel campo del trasporto pubblico locale. Questa figura professionale, accanto ad una conoscenza approfondita dei fondamenti teorici ed istituzionali, disporrà di competenze gestionali e organizzative tipiche dei soggetti responsabili, a diverso titolo, nel settore del trasporto pubblico locale. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo della cultura di impresa e della cultura di sistema nel comparto del trasporto pubblico locale. Art. 3 Titolo di accesso e destinatari Il titolo di studio richiesto per l’accesso al Master è il diploma di laurea. In particolare il Master si rivolge ad una duplice fascia di utenti: c) giovani laureati universitari che vogliano indirizzarsi verso il mondo del Trasporto Pubblico Locale, sia verso la componente pubblica e privata delle aziende di esercizio, sia verso le amministrazioni che hanno compiti e ruolo istituzionali di programmazione, controllo ed indirizzo: comuni, province, regioni, comunità montane; d) operatori già attivi nel settore che vogliano completare la loro preparazione specifica rendendola omogenea ed aggiornata con quanto proviene dalla attuazione della riforma e soprattutto vogliano avere una visione di insieme sul sistema del trasporto pubblico locale, affrontando i diversi moduli su cui è articolato l’insieme del master. Art. 4 Sbocchi professionali Gli sbocchi professionali si riferiscono alle imprese e ai consorzi di trasporto pubblico locale, alle amministrazioni competenti e ai soggetti pubblici e privati coinvolti nei processi di programmazione, gestione e valutazione dei servizi di trasporto pubblico locale. Art. 5 Elenco degli insegnamenti e relativi crediti formativi Il corso ha durata annuale e prevede 600 ore di insegnamento, cui si aggiungono circa 300 ore di stage. Insegnamento Diritto pubblico comparato Diritto commerciale Diritto amministrativo Diritto tributario Diritto dell’Unione Europea Diritto del lavoro Economia politica Politica economia Scienza della finanze Economia applicata Economia aziendale Economia e gestione delle imprese Settore Scientifico Disciplin IUS/21 IUS/04 IUS/10 IUS/12 IUS/14 IUS/07 SECS-P/01 SECS-P/02 SECS-P/03 SECS-P/06 SECS-P/07 SECS-P/08 43 COPIA NON VALIDA CFU 2 3 10 3 2 3 1 1 4 2 6 4 COPIA NON VALIDA Finanza aziendale Organizzazione aziendale Statistica Statistica economica Sociologia dei processi economici e del lavoro Sociologia generale Psicologia sociale Ingegneria economica gestionale SECS-P/09 SECS-P/010 SECS-S01 SECS-S/03 SPS/09 SPS/07 M-PSI/05 ING-IND/35 1 4 2 2 2 2 3 3 Art. 6 Modalità di svolgimento delle attività didattiche L’attività didattica prevede lezioni frontali, seminari, lavori di gruppo, esercitazioni. Sono, inoltre, previste prove di valutazione al termine di ogni modulo didattico, talora di semplice idoneità. Art. 7 Posti disponibili e modalità di selezione dei partecipanti I posti disponibili sono 25. La selezione dei partecipanti, compresi tra un minimo di 15 e un massimo di 25, avviene sulla base del curriculum e di un colloquio di fronte ad una commissione formata dal Direttore del Master, un Docente e un esperto del settore, nominati dal Consiglio di Facoltà. Art. 8 Prova finale La prova finale consiste in un elaborato scritto preferibilmente riferito all’esperienza di stage. Art. 9 Titolo di studio rilasciato Al termine del corso di Master, ai partecipanti che abbiano frequentato i corsi per almeno i 2/3 delle ore previste e che abbiano superato positivamente le prove al termine di ciascun modulo e la prova finale, sarà rilasciato l’attestato di Master Universitario di 1° livello Master Universitario in Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto Pubblico Locale, a firma del Direttore di Corso. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante Deliberazione 5/2002/7-8 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri”, organizzato in collaborazione con il CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle Catastrofi) di San Marino e con la libera Università di Bruxelles. 44 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri”, organizzato in collaborazione con il CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle Catastrofi) di San Marino e con la libera Università di Bruxelles. Il progetto si propone di offrire alta formazione specialistica per il trattamento degli effetti sanitari in caso di disastro, preparando il personale medico ad affrontare i diversi aspetti della risposta sanitaria: la pianificazione dell’assistenza, il coordinamento degli interventi e la valutazione del rischio. In tal senso, pertanto, il Corso di Master in esame si presenta come un’iniziativa ambiziosa ed originale in grado di colmare il vuoto di offerta formativa rinvenibile, sia a livello nazionale che internazionale, in materia di gestione sanitaria di situazioni catastrofiche. Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia e ad approvare il relativo ordinamento didattico. Distinti saluti. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI (Antonino GANCI) IL SENATO ACCADEMICO VISTA VISTO VISTO VISTO VISTO CONSIDERATO VISTO VISTA RITENUTO SENTITO la Legge 9 maggio 1989 n. 168; l’art. 1, comma 15, della Legge 14 gennaio 1999 n. 4; l’art. 3, commi 8 e 9, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; l’art. 30 dello Statuto dell’Università; il supporto istituzionale offerto dai seguenti organismi: Consiglio d’Europa (EurOPA Major Hazards Agreement), Organizzazione Mondiale della Sanità, European Academy of Disaster Medicine (EURADIM), European Center of Disaster Medicine (CEMEC), European Society for Emergency Medicine (EuSEM), Comitato Internazionale della Croce Rossa. l’Agreement for the organisation of a European Certificate in Disaster Medicine (EMDM) siglato nel mese di Aprile 2002 con la Libera Università di Bruxelles, l’Università di San Marino e il Centro Europeo per la Medicina dei Disastri (CEMEC); la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia del 14 maggio 2002 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di Master, in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti, di attività formative e dei relativi crediti; che l’istituzione e l’attivazione di un Corso di Master Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri” risponde ad un’importante esigenza di formazione del personale medico laureato, in modo da fornire una preparazione specifica in materia di interventi sanitari in situazione di emergenza causata da disastri; il Direttore Amministrativo 45 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA All’unanimità DELIBERA 1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master universitario Europeo annuale di secondo livello in “Medicina dei Disastri”, secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato. Art.1 Denominazione, sede e Organi Direttivi del Corso Il corso è denominato “MASTER EUROPEO DI MEDICINA DEI DISASTRI” (EMDM) ed è Master di II livello (MU2). L’EMDM è promosso dall’Università del Piemonte Orientale – A. Avogadro rappresentato dalla Cattedra di Anestesiologia e Rianimazione. Nell’ambito di questo progetto la Libera Università di Brussels (Vrije Universiteit Brussel) rappresentata dal Department of Critical Care ha siglato un ipotesi di collaborazione con l’Università proponente. Il corso ha come sede presso la Cattedra di Anestesiologia e Rianimazione dell’Università del Piemonte Orientale – A. Avogadro – sede di Novara. Alcune parti del corso possono essere svolte in sedi diverse secondo indicazioni del Comitato Esecutivo. I rappresentanti istituzionali dell’EMDM sono: il Comitato Scientifico, il Comitato Esecutivo ed il Direttore del Corso. I docenti, nominati dal Comitato Esecutivo dopo aver consultato il Comitato Scientifico, costituiranno il Comitato Scientifico. Potranno essere docenti, e far parte del Comitato Scientifico, docenti delle due Università, di altre Università e di Istituzioni italiane e straniere pur che posseggano comprovata esperienza e notorietà nell’ambito della gestione sanitaria dei disastri. Sulla base delle convenzioni stipulate, potranno essere rilasciati diplomi congiunti e con valenza secondo quanto previsto dalle leggi comunitarie. Art. 2 Titolo di studio, modalità di selezione e durata del Master Il corso è aperto a laureati specialisti, italiani e stranieri (il cui titolo sia equipollente al titolo di studio ottenuto in Italia) che abbiano interesse nella partecipazione alla pianificazione e alla risposta sanitaria in caso di catastrofe a livello regionale, nazionale ed internazionale. Considerato il formato educativo del Master, si considera un numero massimo di 35 partecipanti. Essi verranno selezionati sulla base del Curriculum vitae presentato all’atto della domanda. La domanda dovrà essere inviata alla Segreteria Studenti dell’Università del Piemonte Orientale, Via Perrone 18, 28100 Novara. Verranno considerati elementi di giudizio l’esperienza in: - medicina delle catastrofi - medicina di emergenza - l’appartenenza ad organizzazioni umanitarie Le domande devono pervenire alla Segreteria Studenti della Facoltà a partire dal 1° Agosto entro e non oltre il 30 Settembre di ogni anno e saranno valutate dal Comitato Esecutivo. Il Master comincia ogni anno nel mese di novembre e dura un anno accademico. 46 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 3 Obiettivi formativi generali Il Master ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti un chiaro concetto sulla Medicina dei Disastri e si baserà su: -studio autonomo che si realizza su un ipertesto all’uopo preparato e pubblicato su Internet su un sito web gestito dal Comitato Scientifico (www.dismedmaster.com/home). -un periodo di due settimane residenziali dove verranno tenute esercitazioni, dibattiti, letture che potrà essere svolto a Novara o dove il Comitato Esecutivo stabilirà. -la stesura di una tesi che verrà svolta sotto la supervisione di un tutore -un esame finale che si svolge su Internet attraverso esami a tipo quiz a risposta multipla e alla risoluzione di un esercizio elettronico. Alla fine del corso i partecipanti dovranno essere in grado di: -valutare il rischio (prevenzione e controllo dell’evoluzione) -partecipare alla programmazione e alla pianificazione della risposta in caso di disastro -organizzare e gestire la valutazione e le sessioni di debriefing -preparare le squadre di soccorso alla gestione dell’emergenza catastrofica -condurre ricerca sugli aspetti medici della Medicina dei Disastri Art. 4 Obiettivi formativi specifici I crediti su cui si articola il programma didattico (CFU) sono stati opportunamente suddivisi in didattici formativi (CFdf) e professionalizzanti (CGpr) con la relativa traduzione in monte orario di didattica a cura dei docenti (prima cifra) e di studio autonomo (seconda cifra) adeguandosi alle direttive del Ministero della Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dei Regolamenti dei Consigli di Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia. Art. 5 Modulo 1 - Introduzione (CFU 4 = CFdf 2 + CGpr 2) L’obiettivo del modulo è quello di -fornire allo studente le definizioni, i campi di azione, le specificità e le differenze dalle materie affini alla Medicina dei Disastri -definire le caratteristiche di un incidente maggiore e di un disastro e rapportarle con i dati della letteratura, di sviluppare la convinzione di una formazione specialistica e di stimolare la ricerca -di imparare a valutare l’impatto epidemiologico dei disastri, di valutare la gravità dell’impatto sulla salute pubblica e le conseguenza sulla risposta ad un disastro, di valutare rapidamente i bisogni di una comunità offesa, di istituire centri raccolta dati per la valutazione retrospettiva di un disastro. -imparare i principi fondamentali della biostatistica e l’uso di indicatori per monitorizzare i servizi sanitari della comunità ed il loro impatto; -garantire allo studente gli elementi fondamentali di informatica per la migliore utilizzazione del sito web, per l’esecuzione degli esercizi elettronici e la fruizione degli elementi somministrati per via informatica 5.2 Riepilogo degli argomenti La Medicina di Emergenza e la Medicina dei Disastri Definizione di Disastro e di Medicina dei Disastri Classificazione e criteri di valutazione dei Disastri Epidemiologia Elementi fondamentali di Telemedicina e teledidattica 5.3 Discipline di Insegnamento 47 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Medicina Interna Igiene generale ed applicata Informatica Medicina di Emergenza e dei Disastri Anestesiologia Art. 6 Modulo 2 - La risposta al disastro e la organizzazione (CFU 22 = CFdf 7 + CGpr 15) Gli obiettivi formativi del modulo sono: -definire il concetto di rischio, analizzare possibili esposizioni e vulnerabilità, valutare e prevenire i rischi per la salute nei disastri naturali e tecnologici; -pianificare gli aspetti medici nelle quattro fasi di un disastro: prevenzione e attenuazione, preparazione, risposta, riabilitazione; -disegnare i sistemi di logistica sanitaria e di organizzazione medica; -imparare le regole generali e specifiche nel campo della sicurezza e della protezione nella risposta medica in caso di disastro; -conoscere le misure da prendere prima, durante e dopo un disastro per l’igiene, la trasmissione di malattie infettive, la decontaminazione ambientale; -apprendere i fondamentali aspetti delle problematiche veterinarie; -acquisire gli elementi di base degli aspetti di nutrizione in caso di disastro: bisogni nutritivi di una comunità offesa, identificare gli elementi di caratterizzazione della malnutrizione e la loro prevenzione e terapia, calcolare i bisogni alimentari, organizzare la distribuzione del cibo; -indicare i concetti di base del sistema delle leggi internazionali e come esso si relazioni con i disastri e con gli eventuali conflitti che possono aver determinato catastrofi sociali e il ruolo delle organizzazioni non governative; -definire il concetto di triage e le procedure per la sua realizzazione; -definire i principi e le procedure della catena di comando, controllo e coordinamento; -organizzare la fase preospedaliera includendo il triage, il soccorso, la stabilizzazione, l’evacuazione ed il trasporto delle vittime; -definire i piani di organizzazione della risposta ospedaliera sia per disastri intra che extraospedalieri; -definire la gestione dei mezzi di informazione e della divulgazione e utilizzo degli stessi. 6.2 Riepilogo degli argomenti Valutazione del rischio attuale ed evolutivo Pianificazione in caso di disastro Aspetti logistici Protezione del soccorritore Medicina pubblica ed ambientale Aspetti veterinari nei disastri La nutrizione in situazione di disastro Legislazione internazionale e organizzazioni di soccorso e assistenza internazionali Il Triage Implementazione del comando, del controllo- supervisione e coordinamento Trattamento preospedaliero Organizzazione della fase ospedaliera Le strategie di informazione 48 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 6.4 Discipline di Insegnamento Anestesiologia Medicina Interna Igiene generale ed applicata Informatica Veterinaria Giurisprudenza Medicina dei Disastri Art. 7 Modulo 3 - Il trattamento sanitario specifico in caso di vittime da disastro (CFU 16 = CFdf 4 + CGpr 12) - - - Gli obiettivi del modulo sono: Definire la natura della lesione e/o della malattia in relazione al diverso tipo di patologia e al differente tipo di disastro (naturale, ambientale, biologico, chimico, nucleare, sociale e da conflitto armato); Esercitare la capacità di portare soccorso sul campo adattandolo alle problematiche delle diverse catastrofi; iniziare all’uso dell’equipaggiamento da campo e all’uso di protocolli esecutivi; Conoscere come trattare un alto numero di feriti che vengono trasportati dal luogo della catastrofe (manovre rianimative, stabilizzazione, medicalizzazione, trasporto e individuazione dei criteri di destinazione); Imparare a comportarsi in un contesto multidisciplinare; Imparare i principi di trattamento chirurgico in caso di gran numero di feriti; Imparare a trattare un gran numero di vittime dopo incidente nucleare, chimico o biologico. 7.2 Riepilogo degli argomenti: Tipo di disastro e patologia attesa Lesioni meccaniche ed ambientali -Meccanismi di lesione Lesioni penetranti e chiuse ad alta energia La sindrome da schiacciamento La sindrome da Blast Ustioni, ipotermia e ipertermia, annegamento Diagnosi e valutazione delle lesioni e trattamento sulla scena Supporto di base e avanzato Posizionamento delle vittime Categorizzazione, Stabilizzazione e condizionamento Tecniche di Trasporto e salvataggio Principi di trattamento medico Ossigenoterapia e ventilazione Anestesia e analgesia Supporto metabolico Principi di trattamento chirurgico Valutazione delle lesioni (Tronco, SNC, arti, vasi, ossa, tessuti molli) Tecniche di emostasi, profilassi dello shock, stabilizzazione delle fratture Suture di ferite, principi di drenaggio e di medicazione Strategie e tecniche chirurgiche nel trauma Trattamento delle ferite contaminate 49 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Trattamento delle ustioni e del congelamento Lesioni chimiche -Incidenti chimici maggiori -Proprietà e caratteristiche delle sostanze tossiche -Terrorismo biologico e chimico -Trattamento medico dei disastri tossicologici -Rilevamento ed identificazione dei tossici (compreso gestione databases) Lesioni da radiazione Infezioni di massa 7.3 Discipline di Insegnamento Anestesiologia Medicina Interna Chirurgia Generale Malattie Infettive Igiene generale ed applicata Veterinaria Giurisprudenza Medicina dell’Emergenza e dei Disastri Medicina del Lavoro Medicina Legale Art. 8 Modulo 4. - La psichiatria delle catastrofi (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3) - - Gli obiettivi del modulo sono: Acquisire la conoscenza degli sviluppi storici che hanno portato allo sviluppo dell’intervento psicologico dopo un disastro; Identificare le teorie della risposte allo stress, dell’adattamento, della perdita e del lutto, dei sistemi di supporto sociale; Acquisire la conoscenza richiesta per riconoscere la risposta dei sopravvissuti e formulare gli interventi sullo stress post disastro; Categorizzare sistematicamente i processi di comportamento attraverso le diverse fasi post disastro; Conoscere le strutture organizzative fondamentali necessarie per il set up post-disastro e gli strumenti di intervento per trattare lo stress delle vittime, delle famiglie, della popolazione colpita e dei soccorritori; Identificare e descrivere le reazioni caratteristiche di alcune sottopolazioni colpite dal disastro e descrivere le operazioni richieste per assistere le popolazioni a rischio (bambini e anziani…); Identificare e descrivere il burn-out dei soccorritori e descrivere il supporto necessario per assisterli; Conoscere gli effetti dell’informazione fornita dai media e come gestire le loro conseguenze. 8.2 Riepilogo degli argomenti: Aspetti psicologici dei disastri, storia della psicologia e della psichiatria applicata ai disastri Reazioni psicologiche individuali e collettive allo stress e al trauma Intervento nella fase immediata: triage e cura precoce delle vittime Fase immediatamente successiva al disastro; debriefing, valutazione psichiatrica e prevenzione delle sequele croniche 50 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Lo stress ed il burn out del soccorritore, l’aiuto al soccorritore Aspetti psicologici dell’informazione e l’uso dei media 8.3 Discipline di Insegnamento Psicologia Psichiatria Medicina dei Disastri Sociologia Art. 9 Modulo 5. - Addestramento e formazione in Medicina delle Catastrofi (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3) Gli obiettivi di questo modulo sono: - Descrivere il contenuto ed il minimo livello teorico e pratico per tutte le categorie dello staff medico; - Come preparare un esercizio di simulazione di un disastro; - Come preparare un programma per la formazione di un corso di Medicina dei Disastri compresa la descrizione del materiale educativo; - Valutare gli studenti dopo l’esecuzione di un corso in Medicina dei Disastri. 9.2 Riepilogo degli argomenti: Definizione degli obiettivi dell’insegnamento e del curriculum Il processo dell’apprendimento ed i materiali La pianificazione della simulazione e gli esercizi pratici Tecniche di valutazione dell’apprendimento Valutazione degli studenti e dei formatori dopo un corso di formazione 9.3 Discipline di Insegnamento Psicologia Anestesiologia Medicina dei Disastri Sociologia Art. 10 Modulo 6. - Emergenze umanitarie complesse (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3) Gli obiettivi di questo modulo sono: - Definire le emergenze umanitarie complesse; - Descrivere le cause delle emergenze umanitarie complesse; - Introdurre le problematiche della legislazione internazionale, lo status ed i diritti delle popolazioni rifugiate; - Conoscere la gestione dei rifugiati compresa l’organizzazione e l’amministrazione di un campo di rifugiati; - Applicare metodi e strategie per valutare i bisogni sanitari compresa la valutazione sanitaria iniziale, la sicurezza degli alimenti e delle acque, la valutazione la prevalenza delle malattie, la loro prevenzione e terapia; - Definire i bisogni finanziari delle emergenze umanitarie complesse ed il budget operativo; - Conoscere come coordinare le relazioni con le autorità rappresentative dei governi locali, delle Agenzie internazionali e delle NGO e delle forze militari; 51 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA - Mediare nelle situazioni di conflitto. 10.2 Riepilogo degli argomenti: Definizione Cause di emergenze umanitarie complesse Movimenti di massa: i rifugiati Trattamento delle persone dei rifugiati Amministrazione di un campo di rifugiati Gestione dell’aspetto sanitario I bisogni sanitari La valutazione iniziale della situazione sanitaria I bisogni idrici e nutritivi La patologia Prevenzione e terapie I bisogni finanziari Il budget operativo Il budget sanitario Il coordinamento e le relazioni con le autorità governative, le agenzie internazionali e quelle non governative La legislazione internazionale e le organizzazioni mondiali di soccorso 10.3 Discipline di Insegnamento Igiene generale ed applicata Medicina Legale Medicina dei Disastri Diritto Art. 11 Modulo 7. - Aspetti etici, morali e legali della Medicina delle Catastrofi (CFU 3 = CFdf 1 + CGpr 2) L’obiettivo formativo è quello di -fornire gli elementi fondamentali di legislazione internazionale in caso di catastrofi e di specifiche legislazioni nazionali -di introdurre le risposte a differenti situazioni di disastro filtrate dalle convinzioni etiche, morali e religiose delle diverse popolazioni 11.2 Riepilogo degli argomenti: Introduzione generale agli aspetti legali, etici e morali in medicina dei disastri Aspetti internazionali di medicina legale applicata ai Disastri Aspetti etici di Medicina dei Disastri Aspetti morali di Medicina dei Disastri Morale cattolica Morale protestante Morale mussulmana Morale ebrea Morale agnostica Morale buddista 52 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 11.3 Materie di Insegnamento Medicina legale Bioetica Sociologia Medicina dei Disastri Art 12. Programma didattico La base educazionale del Master consiste in: a. Uno studio autonomo basato sul metodo “problem-based” integrato in un contesto di e-learning curriculum messo a disposizione sul website del Master. Ciò permette allo studente di: - decidere cosa studiare; - cercare un sistema di apprendimento appropriato alle sue esigenze educative usando i Docenti come tutori o facilitatori e come consulenti per la ricerca in linea di articoli, giornali, riviste, incontri con altri esperti; - integrare l’informazione con altre discipline di base; - collaborare con gli altri studenti per imparare a lavorare in équipes; - discutere quali concetti e principi sono stati imparati convertendo le conoscenze ottenute tramite il problem solving nell’uso in condizioni di lavoro reale. La piattaforma e-learning del Master è usata come - una stazione di apprendimento comprendente un libro elettronico, dimostrazioni, esercizi, problem-based riguardanti quanto acquisito con lo studio teorico, testo di valutazione, una libreria elettronica; - un sistema di tutoraggio, di guida e valutazione da parte della Faculty; - una fonte di informazione per lo sviluppo del corso; - centro di comunicazione per la discussione attraverso posta elettronica, Internet relay chat studente-studente e studente-instruttore. b. Un corso stanziale di due settimane dove lo studente incontra gli altri studenti e la Faculty e interagisce con loro in dibattiti ed esercizi che valutano la capacità dello studente di applicare le conoscenze acquisite in situazione di disastro simulato. Ciò può anche prevedere delle esercitazioni a grandezza reale. E’ anche prevista la presentazione del progetto della tesi finale che viene discusso con gli altri studenti e con i docenti per l’approvazione del titolo, dei contenuti e della metodologia. c. La stesura di una tesi di Medicina dei Disastri sotto la guida di un tutor che deve essere consegnata prima dell’esame finale. d. L’esame finale viene fornito su Internet e consiste di - Un esercizio elettronico su un disastro simulato dove lo studente è chiamato a risolvere problemi medico-organizzativi; - Un questionario a scelta multipla sul contenuto globale del libro elettronico. 13. Rilascio del titolo L’attestato di Master, a firma del Direttore del Corso e del Responsabile dell’ufficio presso cui sono depositati gli atti di carriera scolastica, verrà rilasciato agli iscritti che abbiano superato la prova finale e che abbiano compiutamente e con profitto realizzato i seguenti traguardi: 53 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA - La partecipazione al programma “problem-based e-learning”; Un attivo contributo al corso stanziale; La presentazione di una tesi considerata soddisfacente i requisiti richiesti. Art. 14 Quadro riassuntivo del piano degli studi Il Master si articola in 7 moduli, ciascuno dei quali gestito da un coordinatore: MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA MODULO 1 Introduzione MODULO 2 La risposta al organizzazione MODULO 3 Il trattamento sanitario specifico in caso di vittime da disastro MODULO 4 La psichiatria delle catastrofi MODULO 5 Addestramento e formazione Medicina delle Catastrofi MODULO 6 Emergenze umanitarie complesse MODULO 7 Aspetti etici, morali e legali della Medicina delle Catastrofi disastro e la in Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni Università Piemonte Orientale Vreij Universitiet Brussel Esperti esterni (CFU 4 = CFdf 2 + CGpr 2) (CFU 22 = CFdf 7 + CGpr 15) (CFU 16 = CFdf 4 + CGpr 12) (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3) (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3) (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3) (CFU 3 = CFdf 1 + CGpr 2) I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria comprensivi di -attività formativa di base (distance learning), caratterizzanti (full immersion di due settimane) (CFdf), l’elaborazione della tesi -integrative (attività tutoriale ed esercitativa sul website) (CGdf) e sono in numero di 70 (32 CFdf + 38 CGdf) e quelli per l’elaborazione della tesi sono 10 CFU e sono composti da 5 CFdf e 5 CGpr. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante ********************* Deliberazione 5/2002/7-9 Attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master di I livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza. 54 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta ad attivare per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master di I livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI Antonino GANCI IL VISTA VISTA VISTO VISTO VISTO VISTA SENTITO All’unanimità SENATO ACCADEMICO la legge 9 maggio 1989, n. 168; la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare il suo articolo 1 comma 15; il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000; lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” il Regolamento Didattico di Ateneo, ed in particolare il suo Titolo V; la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza in data 15 aprile 2002; il Direttore Amministrativo DELIBERA 1. E’ istituito e attivato, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master universitario di primo livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza, il cui ordinamento è così articolato: ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO IN “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI” ART. 1 Obiettivi formativi Gli obiettivi formativi del Corso di Master di I livello in “Diritto economia e gestione dei beni ambientali” consistono nell’acquisizione da parte di soggetti laureati di conoscenze giuridico economiche e di capacità tecniche nel settore delle risorse ambientali, privilegiando l’approccio interdisciplinare e gli aspetti pratico – applicativi delle materie connesse con tali risorse: il tutto anche tramite l’ausilio della copiosa casistica giurisprudenziale esistente in oggetto. Tale scopo verrà perseguito attraverso l’articolazione del Corso in lezioni di “parte generale”, volte a permettere l’acquisizione delle nozioni tecnico - giuridiche fondamentali nella materie collegate all’ambiente tramite l’esame dei testi normativi di riferimento, ed in lezioni di “parte speciale”, anche di carattere tecnico – applicativo, le quali, prendendo nuovamente le mosse dagli 55 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA imprescindibili testi normativi di riferimento, saranno destinate ad approfondire le principali problematiche che l’esperienza concreta ha, col passare del tempo, messo in luce nel settore della tutela dell’ambiente e nella gestione di quelle attività che su di esso possano aver rilevante impatto. Questa seconda categoria di lezioni si potrà altresì arricchire tramite le sollecitazioni provenienti dagli studenti del Master in ordine alla necessità di approfondire particolari aspetti della propria realtà territoriale connessi con le problematiche ambientali. Tale ultima precisazione rivela l’intento pratico del Corso di Master in oggetto, che si identifica nella prospettiva di formare una figura professionale idonea, tra l’altro, allo svolgimento delle seguenti attività: • consulenza tecnica, giuridica ed economica per privati, imprese e pubbliche amministrazioni nella materia delle risorse ambientali e delle problematiche ad esse collegate; • didattica ed attività di ricerca presso scuole e strutture di insegnamento di ogni grado e livello nonché presso corsi di specializzazione; • mansioni di dipendente presso Pubbliche Amministrazioni nei settori implicati nella tutela, nel monitoraggio, nello sviluppo e valorizzazione dell’ambiente nonché nel controllo dei fattori esogeni che su di esso hanno rilevante impatto. ART. 2 Durata del corso Le lezioni del Corso di Master si terranno indicativamente tra il mese di novembre ed il mese di maggio e verranno articolate su cinque giorni per settimana. ART. 3 Caratteristiche dei docenti, elenco degli insegnamenti e dei relativi crediti Il corpo di docenza del Corso di Master è costituito da Professori e Ricercatori dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, dell’Università degli Studi di Torino e di altre Università italiane, oltre che da avvocati, magistrati, dirigenti di Enti locali ed altri esperti nel settore del diritto, dell’economia e della gestione dei beni ambientali. L’articolazione degli insegnamenti, suddivisi per moduli, per settore scientifico – disciplinare, e per crediti attribuiti, è la seguente: Insegnamento settore scientifico-disciplinare n. di crediti PARTE GENERALE 1° MODULO – NOZIONI INTRODUTTIVE Diritto dell’ambiente: nozioni introduttive Diritto costituzionale dell’ambiente Diritto internazionale dell’ambiente (11) JUS10 JUS08 JUS13 4 3 4 2° MODULO–ANALISI ECONOMICA DELLA NORMAT. AMBIENTALE (14) Esternalità e scelta pubblica Analisi costi – benefici L’uso efficiente delle risorse naturali Strumenti di controllo dell’inquinamento 2 2 3 4 JUS05 JUS05 JUS05 JUS05 56 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Profili gestionali JUS05 3 3° MODULO – ILLECITI E DANNO AMBIENTALE (7) Gli illeciti penali in materia ambientale JUS17 3 Gli illeciti civili in materia ambientale JUS01 2 Il danno ambientale JUS10 2 PARTE SPECIALE 1° MODULO – V.I.A. (4) La valutazione di impatto ambientale: profili tecnici, giuridici ed economici JUS10 3 Profili gestionali JUS10 1 2° MODULO – RIFIUTI E BONIFICHE (6) I rifiuti JUS10 3 La bonifica dei siti contaminati JUS10 2 Profili gestionali JUS10 1 3° MODULO – ACQUA, SUOLO E PROTEZIONE DELLA NATURA (7) L’inquinamento idrico JUS10 2 La difesa del suolo JUS10 2 La protezione della natura JUS10 2 Profili gestionali JUS10 1 4° MODULO – ELETTROSMOG, ARIA E INQUINAMENTO ACUSTICO (11) Le energie JUS10 2 L’elettrosmog JUS10 2 L’inquinamento acustico JUS10 3 L’inquinamento atmosferico JUS10 3 Profili gestionali JUS10 1 ______ 57 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA TOTALE CFU 60 ART. 4 Modalità di svolgimento delle attività didattiche Avuto riguardo alle indicazioni fornite dal D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e dall’art. 28 del regolamento didattico dell’Ateneo del Piemonte Orientale, il Master attribuisce 60 crediti per un totale di 420 ore di lezione frontale, suddivise in lezioni teoriche (di parte generale) e tecnico – applicative (di parte speciale) così come più sopra definite. Per ogni credito formativo sono pertanto previste 7 ore di lezione frontale tenute dai docenti presso la sede del Corso, mentre le restanti ore saranno dedicate dai partecipanti allo studio individuale sul materiale indicato e fornito dai docenti. ART. 5 Titolo di studio, limitazioni numeriche e modalità di accesso al Corso di Master Possono presentare domanda di ammissione al Corso di Master tutti coloro che abbiano conseguito una Laurea e che non siano contemporaneamente iscritti ad altre scuole di specializzazione. Al Corso di Master verrà ammesso un numero massimo di 30 allievi. La selezione dei partecipanti consiste in un colloquio su argomenti generali di diritto ambientale, ed in una valutazione (in misura non superiore al 30% del punteggio complessivo a disposizione della Commissione) dei seguenti titoli: fino ad un massimo di 5 punti per il voto di laurea; 0,30 punti per i pieni voti legali; 4 punti per i pieni voti assoluti; 5 punti per la lode; fino ad un massimo di 5 punti per i voti riportati negli esami di corso di Laurea attinenti gli argomenti che verranno trattati nel Master (è possibile valutare fino ad un massimo di 7 esami a discrezione motivata della Commissione) così attribuibili: 0,25 per esame superato con pieni voti legali (da 27 a 29/30); 0,50 per esame superato con pieni voti assoluti; 0,75 per esame superato con i pieni voti assoluti e la lode; fino ad un massimo di 10 punti per la valutazione della tesi di Laurea in disciplina attinente al Master, considerato come lavoro scientifico non stampato (se pubblicata viene in ogni caso valutata una sola volta); fino ad un massimo di 10 punti per le pubblicazioni nelle materie attinenti al Master. La Commissione giudicatrice è formata dal Direttore del Master e da due componenti del Consiglio del Master scelti dal Direttore. Sono ammessi al Master coloro che si siano collocati in posizione utile nella graduatoria compilata sulla base del punteggio complessivo riportato. ART. 6 Esame finale e titolo di studio conseguito Al termine del percorso formativo il candidato sarà sottoposto ad una prova finale consistente nella presentazione di una tesina redatta su di un argomento che verrà concordato dai candidati e dai docenti nel corso del Master ed in un colloquio che verterà sul contenuto principale delle materie esaminate durante le lezioni. Al candidato che abbia superato la prova finale verrà attribuito l’attestato di Master in “Diritto, economia e gestione dei beni ambientali” a firma del Direttore del Master. 58 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante Deliberazione 5/2002/7-10 Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “NURSING ONCOLOGICO” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta ad istituire ed attivare per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “NURSING ONCOLOGICO” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI Antonino GANCI IL VISTA VISTA VISTO VISTO VISTO VISTA VISTO SENTITO All’unanimità SENATO ACCADEMICO la legge 9 maggio 1989, n. 168; la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare il suo articolo 1 comma 15; il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000, e in particolare gli articoli 3 comma 8 e 7 comma 4; l’art. 1 comma 10 del decreto legge 12 novembre 2001 n. 402, come modificato dalla legge di conversione 8 gennaio 2002 n. 1; il Regolamento Didattico di Ateneo, ed in particolare il suo Titolo V; la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Medicina in data 10 aprile 2002; lo Statuto dell’Università; il Direttore Amministrativo DELIBERA 59 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 1. E’ istituito e attivato, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di primo livello in “Nursing Oncologico” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, il cui ordinamento didattico è così articolato: ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN “NURSING ONCOLOGICO” Art. 1 - Istituzione del Master Presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, congiuntamente con quella di Torino, è istituito il Master Universitario denominato “Nursing Oncologico” (di seguito “Master”). Art. 2 - Finalità ed obiettivi Il Master fornisce una preparazione teorica e pratica a coloro che intendono lavorare nell’assistenza dei pazienti oncologici nel settore della prevenzione, assistenza, riabilitazione e nell’accompagnamento in fase terminale. Obiettivo qualificante del Master è quello di consentire l’acquisizione di strumenti conoscitivi ed operativi idonei a lavorare nell’ambito sopradescritto. Per la definizione del profilo dell’infermiere con un master in oncologia e la definizione delle competenze da far acquisire agli infermieri si fa riferimento agli “Standard for the Advanced Practitioner of Cancer Nursing” recentemente emanati dall’European Oncology Nursing Society (Allegato A). Art. 3 – Struttura ed organizzazione del Master Il corso di Master in Nursing oncologico sarà realizzato in moduli/corsi di perfezionamento. Un modulo o l’insieme di più moduli potrà costituire un Corso di Perfezionamento. La frequenza a uno o più corsi di perfezionamento contribuirà al raggiungimento di CFU per ottenere il numero di crediti necessari per un master. Ciascun modulo o corso di perfezionamento sarà realizzato in modo da poter costituire un’unità di insegnamento indipendente. Data la trasversalità di alcuni contenuti, il modulo di gestione e ricerca potranno essere in comune con altri master (ad esempio il master di coordinamento o di area critica). Alla fine di ciascun modulo è previsto un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master e/o di completamento del percorso per conseguire il titolo di master. Per dare al Corso una valenza internazionale, è previsto l’accreditamento di tutto il percorso da parte di organismi internazionali di riconosciuto prestigio, ad esempio l’European Oncology Nursing Society, che ha già proposto un Core Curriculum per la formazione post base in oncologia; o il patrocinio del’EORTC (European Organisation for Research and Treatment of Cancer) per il modulo sulla ricerca e le sperimentazioni cliniche. Il corso sarà svolto su base regionale, con possibilità di attivare esperienze di tirocinio nelle aree di eccellenza (anche extraregionali). Compatibilmente con le esigenze didattiche e l’organizzazione della attività formative, vanno previste modalità di organizzazione dei corsi che facilitino la frequenza per gli studenti lavoratori, con concentrazione 60 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA delle lezioni teoriche e possibilità di svolgere parte del tirocinio, guidato e su obiettivi di apprendimento predefiniti, anche nel proprio contesto di lavoro. E’ possibile fare accedere ai singoli moduli studenti non iscritti al Master, con conseguente differenziazione della contribuzione. Art. 4 – Organi del Master Gli Organi di gestione del Master sono: 1) Comitato Scientifico (o Consiglio del Corso): proposto dalla struttura proponente del Master e nominato dal Rettore, con compiti di coordinamento delle attività didattiche e di tirocinio, compresa la proposta dei Docenti, i quali vengono nominati dal Direttore del Master. 2) Direttore: nominato dal Rettore su proposta del Comitato Scientifico tra i professori universitari. 3) Coordinatore didattico: dirigente di scienze infermieristiche nominato dal Direttore del Master su proposta del Comitato Scientifico. 4) Gruppo tecnico di progetto: nominato dal Direttore del Master su proposta del Comitato Scientifico, gestisce le fasi di selezione per l’ammissione degli operatori al Master e durante il corso svolge funzioni di monitoraggio. Tali organi rimangono in carica per la durata di tre anni. Art. 5 – Materie di insegnamento Il Master, diviso in due anni, si articola in diversi moduli formativi. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio guidato, attività di tirocinio formativo e di orientamento al lavoro, supervisione, e preparazione alla tesi finale. Il percorso formativo articolato in due fasi, è indicato nell’Allegato B (B1 + B2). Art. 6 - Docenti del Master Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari disponibili presso gli Atenei del Piemonte Orientale e di Torino, nell’ambito della Rete Oncologica e presso il Servizio Sanitario Nazionale, prevedendo anche forme di collaborazione esterna con esperti autorevoli della ricerca formativa segnalati dal Comitato Scientifico del Master. Sarà inoltre attivato un sistema di Tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale e clinica in diversi ambiti. Art. 7 – Struttura e sede Per lo svolgimento del Master verranno utilizzate le strutture dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale e del Servizio Sanitario Nazionale o strutture accreditate. Art. 8 - Requisiti di ammissione Al Master sono ammessi gli infermieri in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale (legge 1/2002) e del titolo di scuola media superiore. L’ammissione al Master avviene previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti ed all’esperienza clinica. 61 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Art. 9 - Numero dei partecipanti Il numero minimo degli iscritti occorrente per attivare il Master è di dieci; per ogni singolo modulo è fissato un numero massimo di quaranta partecipanti. Trenta posti sono riservati al personale che opera presso le strutture della rete oncologica. Art. 10 - Durata del Master Il Master ha durata biennale a decorrere dagli anni accademici 2002/2003 e 2003/2004. La frequenza del Master è obbligatoria. Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere un esame finale, consistente nella produzione e discussione di una tesi, al superamento della quale l’Università degli Studi del Piemonte Orientale rilascerà l’attestato “Master Universitario di I livello in Nursing Oncologico”. ALLEGATO A Standard per un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico Standard 1 Ricerca Un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico è attivamente coinvolto nello sviluppo, la realizzazione e l’utilizzo della ricerca. Razionale Il continuo sviluppo del nursing oncologico dipende dalla generazione e dall’utilizzo delle nuove conoscenze scientifiche. L’utilizzo dei risultati delle ricerche rigorose e rilevanti migliora gli esiti del paziente. Misurazione degli esiti Un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico: Comprende il processo di ricerca ed è in grado di pensare in modo critico ed indipendente. Conduce ricerche per monitorare la qualità dell’assistenza. Testa i risultati delle ricerche nel contesto clinico e li applica quando appropriato. Partecipa alle ricerche collaborative, assumendo le responsabilità per gli aspetti di competenza. Aiuta gli altri ad applicare le conoscenze scientifiche alla pratica definendo linee guida e politiche assistenziali. Identifica i problemi dell’assistenza infermieristica e li traduce in domande di ricerca. Facilita le iniziative di ricerca degli infermieri e di altri operatori nel contesto clinico. Partecipa alla stesura di richieste di finanziamento per la ricerca. Protegge i diritti dei soggetti che partecipano a studi sperimentali. Standard 2 62 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Infermiere esperto Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico eroga al paziente ed alla famiglia assistenza clinica competente e efficace in termini di costi. Razionale E’ stato dimostrato che un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un impatto diretto sul miglioramento degli esiti del paziente in modo diverso sia quantitativamente che qualitativamente rispetto agli altri operatori sanitari. Per raggiungere questo obiettivo l’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico deve erogare assistenza diretta al paziente. Misurazione degli esiti Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Possiede conoscenze esperte nel suo settore di assistenza e le tiene aggiornate. Ha responsabilità cliniche ed è responsabile di specifici aspetti dell’assistenza. Prende decisioni cliniche indipendenti. Riconosce i confini ed i limiti della propria competenza clinica. Sintetizza le conoscenze cliniche, scientifiche ed esperienziali e le applica alla diagnosi ed alla gestione di problemi specifici dei pazienti. Stabilisce una relazione terapeutica con il paziente. Agisce come modello di ruolo e guida per i colleghi più giovani. Valuta gli esiti del paziente, a qualità dell’assistenza e la sua efficacia in relazione ai costi. Tiene la documentazione clinica in base agli standard professionali ed ai requisiti di legge. Standard 3 Leadership clinica e professionale L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico motiva le persone con cui collabora a migliorare gli esiti del paziente e ad allargare I confini dell’assistenza infermieristica in area critica. Razionale Come risultato dell’esperienza clinica e della posizione nel sistema di erogazione dell’assistenza, l’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha sia l’autorevolezza che l’obbligo di definire e adattare i confini dell’assistenza infermieristica e favorirne lo sviluppo. Misurazione degli esiti 1. Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Ha la “vision” di quello che vuole ottenere e deve essere in grado di motivare e convincere gli altri a raggiungere i suoi obiettivi. 2. Possiede la capacità di correre rischi ed è in grado di attivare interventi che li riducano. 3. Definisce i confini dell’assistenza per migliorare gli esiti del paziente. 4. Crea un clima che riconosca e risponda ai bisogni di sviluppo dell’assistenza con attività quali la supervisione, il sostegno di gruppo, la consulenza personale, la creazione di reti e l’identificazione di risorse. Standard 4 Agente di cambiamento 63 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico attiva il cambiamento in modo pianificato e sistematico. Razionale Per migliorare la qualità ed ampliare i confini dell’assistenza, si devono attivare cambiamenti. L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un ruolo fondamentale nel cambiamento. Un cambiamento non pianificato ha un effetto negativo su tutti coloro che si trovano coinvolti e può creare resistenze a futuri cambiamenti. Per assicurarne il successo è importante attivarlo in modo sistematico. Misurazione degli esiti L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Conosce le teorie del cambiamento. Valuta sistematicamente l’efficacia della pratica clinica ed identifica le aree dove è necessario attivare cambiamenti. Facilita i cambiamenti pianificati. Comprende ed affronta I risultati inattesi del cambiamento. Standard 5 Processi decisionali etici L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico assume decisioni ed interviene in modo etico. Razionale Numerosi fattori, tra i quali i progressi della tecnologia, l’invecchiamento della popolazione, la presenza diversità e disparità culturali nella popolazione e la scarsità di risorse portano necessariamente l’infermiere a confrontarsi con un numero sempre crescente di dilemmi etici. L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un ruolo importante nella risoluzione di questi dilemmi attraverso la presa di decisioni etiche. Misurazione degli esiti L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: 1. Analizza ed esamina le proprie convinzioni sui problemi etici che si incontrano nell’assistenza ai pazienti di area critica. 2. Utilizza i principi dell’etica quando prende decisioni. 3. Si attiva perché venga erogata un’assistenza ottimale in area critica. 4. Eroga assistenza in modo non valutativo e non discriminante ed è attento al retroterra culturale del paziente. 5. Mantiene la confidenzialità delle informazioni sul paziente. 6. Si attiva per proteggere l’autonomia, la dignità ed i diritti del paziente. Standard 6 Collaborazione L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico collabora con gli altri componenti dell’equipe multiprofessionale. 64 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Razionale La complessità dell’assistenza in oncologia richiede un approccio coordinato ed interattivo, dove vengono utilizzate le diverse abilità e conoscenze delle differenti componenti per ottimizzare gli esiti del paziente. E’ stato dimostrato che un clima di collaborazione aumenta la soddisfazione professionale. Misure di esito L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: 1. Stabilisce una relazione di fiducia e collaborazione con gli altri componenti dell’equipe multiprofessionale. 2. E’ in grado di dimostrare il contributo che può offrire per migliorare I risultati ottenuti sul paziente. 3. Rispetta e valorizza il contributo di ciascun gruppo professionale per il raggiungimento dell’obiettivo comune di un esito ottimale sul paziente. 4. Collabora con l’equipe multidisciplinare per trovare strategie di trattamento per il paziente appropriate e con un buon rapporto costo-efficacia. 5. Utilizza strategie individuali ed organizzative per superare le barriere alla collaborazione e attivare processi che favoriscano una buona collaborazione. Standard 7 Consulenza Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico migliora la qualità dell’assistenza mettendo a disposizione dei colleghi meno esperti e degli altri componenti dell’equipe multiprofessionale le proprie conoscenze ed abilità. Razionale I pazienti con problemi oncologici hanno problemi complessi che non possono essere affrontati da infermiere non esperte o da altri professionisti. La consulenza di un infermiere esperto può rendere più efficace la gestione del problema del paziente. Misure di esito L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: 1. Possiede esperienza clinica nella propria area di assistenza ed è esperto nei processi di consulenza. 2. Usa i modelli di consulenza adeguati per la situazione in cui si trova. 3. Non si assume responsabilità cliniche per un paziente per il quale si è attivata una richiesta di aiuto. 4. Identifica il tipo di problema e gli obiettivi specifici per la situazione. 5. Contribuisce alla definizione del piano di intervento dando suggerimenti su come risolvere problemi complessi. 6. Aiuta a sviluppare le competenze necessarie per risolvere il problema. 7. Quando il collega non è in grado di risolvere il problema, suggerisce soluzioni alternative, ad esempio la gestione integrata del caso o l’invio da uno specialista. 8. Rivede il processo di consulenza e suggerisce altri interventi, se necessario. 9. Promuove il ruolo di consulente tra gli infermieri e gli altri colleghi dell’equipe multidisciplinare. Standard 8 Formazione/Guida esperta L’infermiere con competenze avanzate in area critica educa il paziente ed i suoi familiari per aiutarli ad affrontare l’esperienza della malattia. 65 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Razionale Una buona educazione del paziente è associata a esiti migliori perchè favorisce l’adattamento alla malattia e promuove la prevenzione e la diagnosi precoce dei problemi legati alla malattia ed al suo trattamento. Misure di esito L’infermiere con competenze cliniche avanzate: 1. Possiede esperienza clinica nell’area in cui opera ed è abile nei processi educative. 2. Stabilisce una relazione terapeutica con il paziente ed i familiari. 3. Valuta i bisogni di apprendimento del paziente e dei familiari. 4. Identifica le variabili che possono interferire con i processi di apprendimento. 5. Utilizza le conoscenze acquisite con la valutazione del paziente e dei familiari, e le conoscenze acquisite affrontando esperienze simili, per sviluppare programmi educative specifici. 6. Adotta strategie educative adatte alla situazione. 7. Valuta l’efficacia dei processi educative e attivare altri interventi educativi se necessario. ALLEGATO B1 Piano degli studi Il Master si articola in 9 Moduli/Corsi di Perfezionamento, di cui 7 a frequenza obbligatoria ai fini del conseguimento del Titolo, cui si aggiungono 2 moduli/Corsi di Perfezionamento a frequenza opzionale. I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria sommati ai CFU della tesi sono 64. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio guidato, stages, supervisione e preparazione della tesi finale. La frequenza al Corso è obbligatoria; l’attestato di frequenza non verrà rilasciato a coloro che abbiano superato il 10% delle assenze rispetto all’impegno complessivo formativo. MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA (tot. 58 CFU) Modulo 1 (Residenziale) Modulo 2 (Residenziale) Prevenzione e diagnosi precoce SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni CFU 6 I profili diagnostico-terapeutici SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni CFU 14 66 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Modulo 3 (Residenziale) Modulo 4 (Residenziale) Modulo 5 (Residenziale) Modulo 6 (Residenziale Modulo 7 (Residenziale SSS Università del Piemonte Orientale e La gestione dei sintomi di Torino Esperti esterni SSS La relazione di aiuto e Università del Piemonte Orientale e l’educazione terapeutica di Torino Esperti esterni SSS La ricerca e le sperimentazioni Università del Piemonte Orientale e cliniche in oncologia di Torino Esperti esterni SSS Università del Piemonte Orientale e Organizzazione e gestione di Torino Esperti esterni SSS L’assistenza al paziente sottoposto Università del Piemonte Orientale e a radioterapia di Torino Esperti esterni CFU 14 CFU 7 CFU 6 CFU 6 CFU 5 MODULI A FREQUENZA OPZIONALE (tot. 14 CFU) Modulo 1 (Residenziale) Modulo 2 (Residenziale) SSS Università del Piemonte Orientale e La gestione del paziente in hospice di Torino Esperti esterni SSS Università del Piemonte Orientale e Il paziente oncologico pediatrico di Torino Esperti esterni CFU 7 CFU 7 È possibile che alcuni dei partecipanti selezionati abbiano già una competenza specifica sui temi suddetti. A questi partecipanti, tramite un sistema di riconoscimento dei crediti acquisiti in precedenti esperienze formative, verrà accordata una abbreviazione del percorso, secondo quanto stabilito dal comitato scientifico. La tesi equivale a 6 CFU. Per poter attivare un modulo opzionale è necessario avere un minimo di quindici partecipanti. ALLEGATO B2 Singoli Moduli / Corsi di perfezionamento 67 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA a) Modulo 1 Prevenzione e diagnosi precoce CFU: 6 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Educare le persone ad adottare abitudini di vita sane. 2. Progettare e realizzare in collaborazione con altri professionisti, interventi informativi ed educativi rivolti al singolo e alla collettività sul controllo dei fattori di rischio. 3. Progettare e realizzare in collaborazione con gli insegnanti delle scuola, specifici programmi di educazione alla salute rivolti agli studenti sul controllo dei fattori di rischio. 4. Individuare con altri professionisti i rischi psico-fisici e sociali connessi alle condizioni di vita. 5. Realizzare in collaborazione con altri professionisti programmi di screening per le popolazioni a rischio (compresi quelli genetici) 6. Incoraggiare le famiglie a rischio a sottoporsi agli screening Contenuti essenziali " epidemiologia dei tumori " eziologia e fattori di rischio dei tumori " prevenibilità del cancro " segni e sintomi precoci del cancro, gruppi a rischio " abitudini sociali e culturali che influenzano le abitudini di vita " metodi per comunicare le informazioni attraverso i mass media e a livello interpersonale " teorie sugli atteggiamenti e le loro modificazioni " specificità e sensibilità delle procedure di screening " le diverse procedure di screening in relazione al tipo di tumore ( pap-test, esame del seno, controllo dei nei) " aspetti sociali, morali, etici ed economici degli screening " informazioni sugli screening per le persone o famiglie a rischio " tecniche di sostegno per le persone in attesa dei risultati di uno screening " metodologia di progettazione di interventi di educazione alla salute Metodi e ambiti di apprendimento Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati lo studente accanto allo studio individuale, alla ricerca bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi potrebbe frequentare i seguenti ambiti di esperienza professionale: Osservatorio Epidemiologico, Centri o Associazioni che organizzano campagne di educazione alla salute, Servizi di prevenzione e diagnosi precoce per l’apprendimento di tecniche di screening, e della metodologia dell’intervista. Potrebbe essere utile anche creare l’opportunità di seguire il percorso di alcuni utenti dalla fase di screening e di comunicazione di eventuale esito positivo. Discipline di insegnamento 1. Statistica medica 2. Igiene generale ed applicata 3. Genetica Medica 4. Oncologia Medica 5. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche b) Modulo 2 I profili diagnostico-terapeutici CFU: 14 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 68 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. Conoscere il percorso diagnostico-terapeutico per i principali tipi di patologia oncologica Accogliere la persona assistita e la sua famiglia nei diversi contesti assistenziali Orientare la persona assistita e la sua famiglia all’interno dei Servizi. Raccogliere un’anamnesi infermieristica Diagnosticare i problemi della persona correlati alla malattia, all’istituzionalizzazione, al suo trattamento, allo stile di vita, alle modificazioni delle attività di vita quotidiane, alla qualità di vita percepita (ansia, incertezza, alterazione della vita sociale e lavorativa) Formulare il piano di assistenza individuale registrando gli obiettivi dell’assistenza da fornire e il programma delle attività da realizzare Supervisionare la qualità dei piani di assistenza Coinvolgere la persona assistita e le persone risorsa nella formulazione e nella realizzazione del piano assistenziale Richiedere la consulenza ad altri professionisti per affrontare problemi a carattere pluridisciplinare Applicare le procedure tecniche a supporto dei percorsi diagnostico e terapeutici Preparare e assistere la persona durante e dopo l’esecuzione di esami , secondo i protocolli assistenziali concordati Organizzare i percorsi diagnostici prescritti Organizzare la somministrazione dei trattamenti terapeutici. Informare la persona, la famiglia, altre persone, risorsa sulle opportunità offerte dai servizi territoriali utilizzabili a supporto delle necessità assistenziali Organizzare la dimissione a domicilio, concordando con il paziente le modalità del suo rientro, garantendo la continuità assistenziale e segnalando eventuali specifiche necessità ai servizi territoriali Contenuti essenziali aspetti clinici-diagnostici e terapeutici " processo patologico del cancro e concetto di invasività " modalità di diffusione del cancro e segni e sintomi delle ricadute " diagnostica e tecniche di stadiazione per le diverse localizzazioni tumorali " principi di chemioterapia, radioterapia, ipertermia, immunoterapia, ormonoterapia, trapianto di midollo e trapianto di cellule staminali " principi di chirurgia oncologica per i seguenti tipi di cancro * Cancro della mammella * Cancro del polmone * Cancro del colon-retto * I tumori dell’apparato riproduttivo femminile * I tumori della cute * Le neoplasie ematologiche aspetti assistenziali " accertamento e interventi assistenziali dei problemi più frequenti in persone affette da cancro " strategie assistenziali per promuovere riabilitazione e adattamento alla malattia " applicazione delle teorie infermieristiche all’area oncologica " assistenza prima, durante, dopo l’intervento chirurgico o di trapianto " accertamento e interventi assistenziali nella gestione delle emergenze cliniche legate al trattamento e/o alla progressione della malattia principi e interventi per la gestione del paziente immunodepresso in isolamento protettivo " norme di sicurezza per la manipolazione e la somministrazione di farmaci antiblastIci " strategie di sostegno della famiglia 69 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA " meccanismi di reazione alla malattia del paziente e della famiglia e meccanismi di adattamento in relazione alle diverse età " espressione delle sensazioni e dei sentimenti del paziente: lettura attraverso le teorie della percezione, della comunicazione, teoria della crisi, teoria dell’attaccamento affettivo e della famiglia " effetti del cancro sull’immagine di sé: concetto di sé, e sessualità, concetti sull’alterazione dell’immagine corporea " tecniche di comunicazione e di counseling durante la fase diagnostica, di trattamento " approccio a problemi specifici come ad esempio rabbia, aggressività depressione, ansia e paura, stati confusionali, silenzio " metodologia della decisione etica " aspetti etici e legali di alcune situazioni che si possono presentare nell’assistenza oncologica (rifiuto delle terapie, uso di terapie non convenzionali, accanimento terapeutico, sedazione del dolore e stato di coscienza, consenso informato ai trattamenti, informazione su diagnosi e prognosi, sperimentazioni,..) Discipline di insegnamento 1. Igiene generale ed applicata 2. Oncologia Medica 3. Malattie del sangue 4. Medicina Fisica e Riabilitativa 5. Diagnostica per immagini e radioterapia 6. Neuroradiologia 7. Chirurgia Generale 8. Neurochirurgia 9. Chirurgia Plastica 10. Farmacologia 11. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Metodi e ambiti di apprendimento Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali Letture e studio individuale Elaborazione di piani assistenziali standard Esperienza in contesti clinici che accolgono persone affette da tumore (sia adulti che bambini) al fine di seguire il percorso assistenziale di alcuni pazienti (scelti per esemplarità formativa) dalla fase diagnostica a quella del trattamento e della riabilitazione. Pianificare e gestire di situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti in campo oncologico. c) Modulo 3 La gestione dei sintomi CFU: 14 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Riconoscere e valutare i principali sintomi legati alla patologia ed ai suoi trattamenti 2. Valutare i segni e sintomi utilizzando scale appropriate 3. Conoscere le basi fisiopatologiche dei sintomi 4. Prevenire le complicanze e gli effetti collaterali dei trattamenti invasivi e non 5. Monitorare l’evoluzione nel tempo di segni e sintomi 6. Intervenire, con interventi indipendenti o su prescrizione, per prevenire o controllare i sintomi 70 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Contenuti essenziali " meccanismi fisiopatologici dei sintomi legati al trattamento legati alla malattia neoplastica e al trattamento radiante e chemioterapico " principi di terapia di supporto e monitoraggio delle complicanze cardiocircolatorie, neurologiche, renali, legati al trattamento chemioterapico " principi farmacologici per il controllo dei sintomi-problemi "componenti biopsicosociali del dolore acuto post operatorio e del dolore cronico neoplastico " l’accertamento e il monitoraggio del dolore con scale e strumenti multidimensionali "trattamenti farmacologici e non per il controllo del dolore acuto e cronico " gestione assistenziale dei principali sintomi-problemi del paziente terminale " gestione del dolore cronico: teorie del dolore, scale di valutazione, atteggiamenti culturali, tecniche assistenziali non farmacologiche del sollievo del dolore (rilassamento, massaggio, visualizzazione, TENS), sistemi chirurgici, radioterapici, blocchi nervosi per la sedazione del dolore, gestione del trattamento farmacologico Discipline di insegnamento 1. Farmacologia 2. Patologia generale 3. Oncologia Medica 4. Medicina Fisica e Riabilitativa 5. Psicologia Generale e sociale 6. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Metodi ed ambiti di apprendimento Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali Letture e studio individuale Elaborazione di piani assistenziali standard Esperienza in contesti clinici che accolgono persone affette da tumore (sia adulti che bambini) al fine di seguire il percorso assistenziale di alcuni pazienti (scelti per esemplarità formativa) dalla fase diagnostica a quella del trattamento e della riabilitazione. Pianificare e gestire situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti in campo oncologico. d) Modulo 4 La relazione di aiuto e l’educazione terapeutica CFU: 7 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Comunicare con la persona assistita e la sua famiglia utilizzando modalità comunicative interpersonali verbali e non verbali. 2. Identificare nella persona assistita e nei suoi familiari il tipo e il livello di reazioni alla malattia e al suo trattamento. 3. Stabilire con l’utente e la famiglia una relazione di aiuto 4. Informare e sostenere psicologicamente la persona assistita nelle fasi riabilitative 5. Stabilire una relazione di aiuto per a sostenere la persona assistita nel precisarsi aspettative realistiche e nell’integrare l’esperienza di malattia all’interno della propria vita. 6. Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona e della sua famiglia e il loro grado di comprensione 7. Identificare i bisogni educativi della persona e della sua famiglia 71 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 8. Definire obiettivi educativi riferiti all’acquisizione da parte della persona di corrette abitudini di vita, tenendo conto alla sua rappresentazione mentale della malattia, e delle differenze comportamentali legate alla cultura di appartenenza 9. Stabilire con la persona assistita e la sua famiglia un contratto educativo in cui siano definite le strategie per far fronte ai problemi di salute 10. Predisporre materiale informativo 11. Addestrare la persona assistita e la famiglia ad autoidentificare segni e sintomi di complicanze e a prevenire o ridurre gli effetti indesiderati dei trattamenti 12. Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona e la famiglia a cambiare comportamenti degli stili di vita e assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella gestione dei trattamenti 13. Identificare gli ostacoli all’apprendimento di comportamenti adattivi, da parte della persona e della famiglia 14. Utilizzare strategie efficaci per superare gli ostacoli individuali all’apprendimento di comportamenti adattivi 15. Verificare le capacità che la persona e la sua famiglia hanno di seguire a domicilio il programma terapeutico di identificare segni e sintomi di complicanze, di seguire le procedure per i controlli che dovrà effettuare, di introdurre i cambiamenti negli stili di vita Contenuti essenziali " principi dell’apprendimento e caratteristiche dell’apprendimento dell’ adulto e dei bambini " principi sulle teorie degli atteggiamenti e motivazioni e sulle loro modificazioni " metodologie e tecniche di comunicazione verbale, non verbale, visiva e multimediale a supporto degli interventi di educazione all’utente ed alla famiglia " progettazione (analisi dei bisogni informativi, definizione obiettivi, scelta dei metodi di apprendimento e di valutazione) di interventi educativi rivolti al singolo o a gruppi di persone e familiari relativi all’autocontrollo dei sintomi e all’autogestione del trattamento a domicilio " strategie per favorire la comprensione e far ricordare le informazioni " effetti dell’ansia prolungata sulle abilità e sulla performance " utilizzo di associazioni, volontari, gruppi di mutuo aiuto per motivare l’autogestione dei problemi correlati alla malattia, ai trattamenti o alla fase riabilitativa " valutazione dell'efficacia degli interventi educativi " meccanismi di reazione e di elaborazione del lutto da parte della famiglia " teorie della separazione e della perdita " strategie di sostegno della famiglia " teorie e tecniche di gestione dello stress dell’operatore e prevenzione del burn-out, tecniche di controllo e di adattamento personale Discipline di insegnamento 1. Didattica e pedagogia speciale 2. Psicologia Generale e sociale 3. Psicologia Sociale 4. Oncologia Medica 5. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Metodi e ambiti di apprendimento Apprendimento basato sui problemi in piccoli gruppi tutoriali, laboratori didattici, studio individuale Durante le esperienze in Oncologia Medica, Chirurgica e Radioterapia prendere in carico alcune persone (es. adulto e bambino ) e preparale alla dimissione accompagnandoli a domicilio o in centri riabilitativi e sperimentando progetti reali di educazione terapeutica. Visite alle Associazioni che offrono supporto per l’autocura e per la fase riabilitativa. 72 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA e) Modulo 5 La gestione del paziente in hospice (opzionale) CFU: 7 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Assistere la persona e la famiglia nella fase terminale della malattia 2. Conoscere i principali modelli organizzativi delle cure palliative 3. Essere in grado di lavorare in equipe multidisciplinare di cure palliative Contenuti essenziali " assistenza palliativa con riferimento particolare al ruolo della famiglia, alle équipe interdisciplinare e ai contesti assistenziali ospedalieri, domiciliari e hospice " significato della morte nella società e prospettive religiose, socio-culturali e filosofiche " tecniche di comunicazione e di counseling durante terminale " approccio a problemi specifici come ad esempio rabbia, aggressività depressione, ansia e paura, stati confusionali, silenzio " reazioni dell’infermiere in situazioni difficili " metodologia della decisione etica " aspetti etici e legali di alcune situazioni che si possono presentare nell’assistenza oncologica (medicalizzazione della morte, accanimento terapeutico) Metodi e ambiti di apprendimento Oltre ai metodi già suggeriti, Analisi di casi e applicazione della metodologia di decisione etica, durante le esperienze in ambito professionale tenere un diario per la raccolta delle situazioni incontrate con implicazioni etico-legali e successivo confronto in piccoli gruppi tutoriali con analisi successiva con esperti. Esperienze presso Centri di cure palliative, Hospice e servizi di assistenza domiciliare Discipline di insegnamento 1. Farmacologia 2. Oncologia Medica 3. Medicina Fisica e Riabilitativa 4. Psicologia Generale e sociale 5. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche f) Modulo 6 Il paziente oncologico pediatrico (opzionale) CFU: 7 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Assistere il bambino e la famiglia durante tutte le fasi della malattia 2. Fornire il sostegno psicologico al paziente ed alla famiglia durante la malattia 3. Riconoscere l’impatto della malattia durante le fasi di crescita e sviluppo Contenuti essenziali I principali tumori pediatrici I bisogni specifici del bambino e dell’adolescente La comunicazione della diagnosi al bambino ed alla famiglia Discipline di insegnamento 73 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 1. 2. 3. 4. 5. 6. Farmacologia Pediatria generale e specialistica Oncologia Medica Medicina Fisica e Riabilitativa Psicologia Generale e sociale Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche g) Modulo 7 La ricerca e le sperimentazioni cliniche in oncologia CFU: 6 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Identificare specifici problemi e aree di ricerca 2. Realizzare ricerche in collaborazione con équipe multidisciplinari e/o collaborare alle sperimentazioni cliniche 3. Identificare aree problematiche che necessitano di valutazione e revisione 4. Partecipare a programmi di monitoraggio di eventi critici o eventi sentinella 5. Verificare l’applicazione dei risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità dell’assistenza 6. Guidare l’équipe infermieristica nell’identificazione, interpretazione ed applicazione di risultati di ricerca nella pratica 7. Diffondere risultati di ricerche e letteratura specifica all’èquipe infermieristica Contenuti essenziali Le sperimentazioni cliniche in oncologia Le sperimentazioni di fase I, II, III L’organizzazione di una sperimentazione clinica in reparto ed il ruolo dell’infermiere Il consenso ai trattamenti La costruzione di prove di efficacia in oncologia Discipline di insegnamento 1. Igiene generale ed applicata 2. Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica 3. Medicina Legale 4. Oncologia Medica 5. Logica e filosofia della scienza 6. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche h) Modulo 8 Organizzazione e gestione CFU: 6 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: 1. Verificare l’applicazione di sistemi di monitoraggio sugli standard assistenziali 2. Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei malati, le attività assistenziali conformi al loro profilo 3. Definire le priorità per utilizzare in modo ottimale le risorse esistenti 4. Identificare tipologia e costi delle risorse strumentali ed ambientali, necessarie all’assistenza infermieristica 5. Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani di assistenza standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per omogeneizzare le modalità operative 74 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro di équipe Utilizzare canali di comunicazione efficaci in relazione alla tipologia di informazioni da trasmettere Collaborare con i componenti dell’équipe nella realizzazione delle attività Gestire progetti di cambiamento per il miglioramento della qualità dell’assistenza Facilitare l'accesso dell'utenza ai servizi (informazione, orari, abolizione barriere architettoniche, ...) Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nella valutazione del funzionamento del servizio Favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi Favorire l’integrazione tra i servizi ospedalieri e domiciliari del settore sociale e sanitario Valutare l’assistenza infermieristica erogata Contenuti essenziali La valutazione della qualità dell’assistenza in oncologia Gli indicatori di qualità in oncologia e cure palliative La costruzione ed applicazione di protocolli, linee guida Il case management La continuità dell’assistenza (efficacia e modalità per garantirla, dal punto di vista organizzativo e di comunicazione) Discipline di insegnamento 1. Psicologia del lavoro e delle organizzazioni 2. Igiene Generale ed applicata 3. Oncologia Medica 4. Organizzazione aziendale 5. Economia aziendale 6. Psicologia Generale e sociale 7. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche i) Modulo 9 L’assistenza al paziente sottoposto a radioterapia CFU: 5 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per 1. Riconoscere e trattare i problemi provocati dalla terapia radiante e dai trattamenti integrati radiochemioterapici nelle diverse forme di cancro 2. Impiegare e somministrare radiosensibilizzanti e radioprotettori 3. Assistere un paziente sottoposto a brachiterapia 4. Conoscere le norme di sicurezza da adottare per un paziente sottoposto a brachiterapia e terapia con isotopi radioattivi 5. Conoscere gli aspetti psicologici del paziente sottoposto a radioterapia ambulatoriale e i rischi psicofisici e sociali legati all’isolamento durante la brachiterapia 6. Informare i pazienti e i familiari sui problemi legati a trattamenti con isotopi radioattivi Contenuti essenziali " approfondimento sulle diverse forme di terapia radiante " interazioni farmaci-radiazioni ionizzanti (radiosensibilizzanti, radioprotettori) " modalità di preparazione e somministrazione della terapia radiante " principi su cui si basa la brachiterapia e modalità di somministrazione (HDR, LDR, PDR) " assistenza infermieristica nella brachiterapia per i vari tipi di tumore " problemi fisici e psicologici legati alla radioterapia ambulatoriale e all’isolamento durante la brachiterapia 75 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA " norme di radioprotezione (per i pazienti e per gli operatori) " caratteristiche e organizzazione di un servizio/reparto di radioterapia Metodi e ambiti di apprendimento Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati lo studente accanto alla studio individuale, alla ricerca bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi deve frequentare un servizio-reparto di radioterapia e seguire pazienti sottoposti a brachiterapia. Discipline di insegnamento 1. Diagnostica per immagini e Radioterapia 2. Igiene generale ed applicata 3. Oncologia Medica 4. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche 5. Fisica applicata l) Pratica clinica-Tirocinio guidato Per l’approfondimento di aspetti specifici, all’interno di ciascun modulo è prevista la realizzazione di seminari di approfondimento. I metodi di apprendimento suggeriti sono : apprendimento per problemi, lavoro in piccoli gruppi, incontri con esperti, studio indipendente,laboratori didattici sulle abilità comunicative, educative , gestuali, simulazioni, esercitazioni su casi standardizzati o con pazienti, esperienza professionale sul campo, attività di apprendimento in comunità. L’esperienza in ambiti professionali (tirocini) per essere efficace dal punto di vista formativo dovrebbe prevedere le seguenti fasi : - sedute di briefing per facilitare lo studente nella definizione del proprio piano di apprendimento (dove sono ora, quali obiettivi voglio raggiungere, con quali risorse e opportunità formative, chi, quando e come mi valuterà) - frequenti sessioni di debriefing finalizzate alla riflessione e rielaborazione di esperienze significative al fine di evidenziarne i collegamenti teorici, i vissuti e di utilizzare le deduzioni per situazioni analoghe - documentazione degli aspetti professionalizzanti dell’esperienza con report. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante *********************** Deliberazione 5/20027-11 Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “CURE PALLIATIVE” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta ad istituire ed attivare per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del 76 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “CURE PALLIATIVE” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI Antonino GANCI IL VISTA VISTA VISTO VISTO VISTO VISTO VISTA VISTO SENTITO All’unanimità SENATO ACCADEMICO la legge 9 maggio 1989, n. 168; la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare il suo articolo 1 comma 15; il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000, e in particolare gli articoli 3 comma 8 e 7 comma 4; l’art. 1 comma 10 del decreto legge 12 novembre 2001 n. 402, come modificato dalla legge di conversione 8 gennaio 2002 n. 1; il Decreto del Ministro della Sanità 27 aprile 2001, pubblicato nella G.U. n. 114 del 18 maggio 2001, di istituzione del corso «pilota», a carattere nazionale, di alta qualificazione teorico-pratica in cure palliative; il Regolamento Didattico di Ateneo, ed in particolare il suo Titolo V; la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Medicina in data 10 aprile 2002; lo Statuto dell’Università; il Direttore Amministrativo DELIBERA 1. E’ istituito e attivato, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di primo livello in “Cure Palliative” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, il cui ordinamento didattico è così articolato: ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO IN CURE PALLIATIVE Art. 1 Istituzione del Master Presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale è istituito il Master Universitario, denominato in “Cure Palliative” (di seguito “Master”). Art. 2 Finalità ed obiettivi Il Master fornisce una preparazione teorica e pratica a coloro che intendono lavorare nel settore dell’assistenza e dell’accompagnamento dei pazienti in fase terminale. Si propone altresì di fornire agli 77 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA studenti che lo desiderino e che si trovino nelle condizioni di poter accedere al modulo 6 (opzionale), gli strumenti idonei ad un’attività di management e di formazione. Obiettivo qualificante del Master è quello di consentire l’acquisizione di strumenti conoscitivi ed operativi idonei a lavorare nell’ambito sopradetto. Art. 3 Struttura ed organizzazione del Master Il corso di Master Universitario in Cure Palliative sarà realizzato in moduli/corsi di perfezionamento. Un modulo, o l’insieme di più moduli, potrà costituire un Corso di Perfezionamento. La frequenza a uno o più corsi di perfezionamento contribuirà al raggiungimento di CFU per ottenere il numero di crediti necessari per l’acquisizione del Master. Ciascun modulo o corso di perfezionamento sarà realizzato in modo da poter costituire un’unità di insegnamento indipendente. Alla fine di ciascun modulo è previsto un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master e/o di completamento del percorso per conseguire il titolo di Master. Alcuni moduli o parti di modulo saranno rivolti ai soli medici o ai soli infermieri. Il Corso consta di una serie di Moduli, di pertinenza eminentemente clinica e socio-assistenziale, la cui frequenza è obbligatoria ai fini dell’acquisizione del Titolo di Master, e di un Modulo a frequenza opzionale, di pertinenza eminentemente di Management e di Formazione (cfr l’Allegato al Decreto 27 aprile 2001 “Istituzione del corso pilota” a carattere nazionale, di alta qualificazione teorico-pratica in cure palliative: • gestione di un hospice • reclutamento e selezione del personale • analisi dei bisogni di formazione e progettazione della formazione e della formazione dei formatori) alla cui frequenza potranno accedere solo gli studenti interessati ed in possesso dei requisiti più sotto riportati. Il corso prevede la possibilità di attivare esperienze di tirocinio nelle aree di eccellenza (anche extraregionali). Compatibilmente con le esigenze didattiche e l’organizzazione della attività formative, vanno previste modalità di organizzazione dei corsi che facilitino la frequenza per gli studenti lavoratori, con concentrazione delle lezioni teoriche e possibilità di svolgere parte del tirocinio, guidato e su obiettivi di apprendimento predefiniti, anche nel proprio contesto di lavoro. E’ possibile far accedere ai singoli moduli studenti non iscritti al Master, con conseguente diversificazione della contribuzione. Art. 4 Organi del Master Gli Organi di gestione del Master sono: 1. Comitato Scientifico (o Consiglio del Corso): proposto dalla struttura proponente del Master e nominato dal Rettore, con compiti di coordinamento delle attività didattiche e di tirocinio, compresa la proposta dei Docenti, i quali vengono nominati dal Direttore del Master. 2. Direttore: nominato dal Rettore su proposta del Comitato Scientifico tra i professori universitari. 3. Coordinatore didattico: dirigente di scienze infermieristiche nominato dal Direttore del Master su proposta del Comitato Scientifico. 4. Gruppo tecnico di progetto: nominato dal Direttore del Master su proposta del Comitato Scientifico, gestisce le fasi di selezione per l’ammissione degli operatori al Master e durante il corso svolge funzioni di monitoraggio. Tali organi rimangono in carica per la durata di tre anni. Art. 5 Materie di insegnamento 78 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Il Master, della durata di un anno, si articola in diversi moduli formativi. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio guidato, attività di tirocinio formativo e di orientamento al lavoro, supervisione, e preparazione alla tesi finale. Il percorso formativo è indicato nell’Allegato A. Art. 6 Docenti del Master Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari disponibili presso l’Università del Piemonte Orientale e, ove sia ritenuto opportuno, presso altri Atenei. Si potrà altresì far ricorso a docenti reperiti nell’ambito della Rete Oncologica e presso il Servizio Sanitario Nazionale, prevedendo anche forme di collaborazione esterna con esperti autorevoli della ricerca formativa segnalati dal Comitato Scientifico del Master. Sarà inoltre attivato un sistema di Tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale e clinica in diversi ambiti. Art. 7 Strutture e sede Per lo svolgimento del Master verranno utilizzate le strutture della Università degli Studi del Piemonte Orientale e del Servizio Sanitario Nazionale o strutture accreditate. Art. 8 Requisiti di ammissione Al Master sono ammessi i Medici in possesso della Laurea in Medicina e Chirurgia, abilitati all’esercizio della professione medica, e gli infermieri in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale (L 1/2002) e del titolo di Scuola Media Superiore. L’ammissione al Master avviene previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti e all’esperienza clinica. Art. 9 Numero dei partecipanti Il numero minimo degli iscritti occorrente per attivare il Master è di 10; per ogni singolo modulo è fissato un numero massimo di 40 partecipanti. Art. 10 Durata del Master Il Master ha durata annuale, a decorrere dall’ a.a. 2002/2003. La frequenza del Master è obbligatoria. Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere un esame finale, consistente nella produzione e discussione di una tesi, al superamento del quale l’Università degli Studi del Piemonte Orientale rilascerà l’attestato “Master Universitario in Cure Palliative”. ALLEGATO A Piano degli studi Il Master si articola in 5 Moduli/Corsi di Perfezionamento, a frequenza obbligatoria ai fini del conseguimento del Titolo, cui si aggiunge un modulo/Corso di Perfezionamento a frequenza opzionale. I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria sommati ai CFU della tesi sono 62. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio guidato, stages, supervisione e preparazione della tesi finale. 79 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA La frequenza al Corso è obbligatoria; l’attestato di frequenza non verrà rilasciato a coloro che abbiano superato il 10% delle assenze rispetto all’impegno complessivo formativo. MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA Modulo 1 (Residenziale) Problemi palliative Modulo 2 (Residenziale) I trattamenti palliativi Modulo 3 (Residenziale) Modulo 4 (Residenziale) Modulo 5 (Residenziale) clinici in cure SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni SSS La relazione con il paziente Università del Piemonte Orientale terminale ed i familiari Esperti esterni SSS La ricerca in cure palliative Università del Piemonte Orientale Esperti esterni SSS Organizzazione e gestione Università del Piemonte Orientale Esperti esterni CFU 12 CFU 15 CFU 11 CFU 9 CFU 9 MODULO A FREQUENZA OPZIONALE Modulo 6 (Residenziale) SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni Management e Formazione CFU 15 È possibile che alcuni dei partecipanti selezionati abbiano già una competenza specifica sui temi suddetti. A questi partecipanti, tramite un sistema di riconoscimento dei crediti acquisiti in precedenti esperienze formative, verrà accordata una abbreviazione del percorso, secondo quanto stabilito dal Comitato Scientifico. La tesi equivale a 6 CFU. Per poter attivare un Modulo opzionale è necessario avere un minimo di 15 partecipanti. ALLEGATO B 80 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 1. Moduli-Corsi di perfezionamento Modulo 1 Problemi clinici in cure palliative CFU: 12 (di cui 3 di tirocinio) L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire a medici ed infermieri le conoscenze e competenze per 1. Identificare i principali problemi clinici dei pazienti in cure palliative 2. Illustrare i fattori prognostici e di sopravvivenza per le malattie terminali 3. Illustrare i criteri di trattamento delle patologie preesistenti e concomitanti nel malato terminale 4. Discutere il concetto di dolore totale nella malattie terminali 5. Indicare gli obiettivi della cura nel malato terminale 6. Illustrare i principali strumenti di valutazione dei sintomi 7. Elencare i sintomi più frequenti nel malato terminale 8. Gestire le crisi sia in ospedale sia a domicilio Questo modulo prevede alcuni incontri separati per medici ed infermieri Discipline di insegnamento • Igiene generale ed applicata • Oncologia Medica • Anestesiologia • Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Metodi e ambiti di apprendimento Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati accanto allo studio individuale, alla ricerca bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi è previsto un tirocinio in strutture che si occupano dell’assistenza a pazienti in cure palliative. Modulo 2 I trattamenti palliativi CFU: 15 (di cui 5 di tirocinio) 1. 2. 1. 2. 3. 4. 5. 6. L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire a medici ed infermieri le conoscenze e competenze per: Descrivere i principi di somministrazione dei farmaci in cure palliative ed illustrare principali indicazioni e controindicazioni Approfondire le conoscenze sulla fisiopatologia del dolore e sul suo trattamento Conoscere i principi per la prevenzione ed il trattamento dei principali sintomi-problemi, tra i quali: tosse e dispnea, disidratazione, nausea e vomito, stipsi ed occlusione intestinale, delirio. Illustrare indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali di radioterapia, chemioterapia e chirurgia palliativa Discutere indicazioni e controindicazioni della nutrizione enterale e parenterale nei pazienti in cure palliative Conoscere le indicazioni all’uso dei mezzi fisici, di ausili e ortesi nelle cure palliative Discutere le indicazioni delle tecniche invasive in cure palliative Conoscere l’efficacia e discutere l’utilizzo delle terapie complementari 81 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Questo modulo prevede incontri separati per medici ed infermieri Discipline di insegnamento • Anestesiologia • Igiene generale ed applicata • Oncologia Medica • Malattie del sangue • Medicina Fisica e Riabilitativa • Neuroradiologia • Chirurgia Generale • Neurochirurgia • Farmacologia • Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche • Radioterapia Metodi e ambiti di apprendimento Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali Letture e studio individuale E’ previsto un tirocinio in strutture che si occupano dell’assistenza a pazienti in cure palliative, per pianificare e gestire di situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti. Modulo 3 La relazione con il paziente terminale ed i familiari CFU: 11 (di cui 3 di tirocinio) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per: Distinguere tra informazione e comunicazione Conoscere le modalità per dare cattive notizie Definire le caratteristiche di una relazione di aiuto Utilizzare le tecniche di counseling con il malato ed i familiari Descrivere modalità ed obiettivi dell’integrazione dei familiari nell’equipe di cure palliative Discutere il ruolo delle reti di supporto non istituzionali nell’assistenza al malato terminale Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona e della sua famiglia e il loro grado di comprensione Addestrare la persona assistita e la famiglia ad identificare segni e sintomi di complicanze e a prevenire o ridurre gli effetti indesiderati dei trattamenti Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona e la famiglia a cambiare comportamenti degli stili di vita e assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella gestione dei trattamenti Identificare i bisogni educativi della persona e della sua famiglia Applicare i principi etici alla soluzione di conflitti specifici Discutere il modo per attuare un consenso informato in cure palliative Discutere i problemi legati all’applicazione di strategie decisionali quando il paziente non è cosciente Individuare riti, simboli e comportamenti verso la morte Modulo comune a medici ed infermieri 82 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Discipline di insegnamento • Didattica e pedagogia speciale • Psicologia Generale e sociale • Psicologia Sociale • Oncologia Medica • Sociologia dei processi culturali e comunicativi • Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche • Logica e filosofia della scienza Metodi e ambiti di apprendimento Apprendimento basato sui problemi in piccoli gruppi tutoriali, laboratori didattici, studio individuale. Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali. Visite alle Associazioni di volontariato Modulo 4 La ricerca in cure palliative CFU: 9 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per: Identificare specifici problemi e aree di ricerca Illustrare i principali strumenti per valutare la qualità di vita nei pazienti terminali Illustrare gli indicatori di qualità utilizzati in cure palliative Individuare criteri e strumenti per promuovere la qualità dell’assistenza Realizzare ricerche in collaborazione con équipe multidisciplinari Identificare aree problematiche che necessitano di valutazione e revisione Verificare l’applicazione dei risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità dell’assistenza Illustrare i problemi etici e metodologici sollevati dalla ricerca clinica sul malato terminale Descrivere i campi principali della ricerca clinica, epidemiologica e psicosociale in hospice Preparare un protocollo di ricerca Diffondere risultati di ricerche e letteratura specifica all’èquipe infermieristica Modulo comune a medici ed infermieri Discipline di insegnamento • Igiene generale ed applicata • Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica • Medicina Legale • Oncologia Medica • Logica e filosofia della scienza • Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Modulo 5 Organizzazione e gestione CFU: 9 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per: 83 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 1. Verificare l’applicazione di sistemi di monitoraggio sugli standard assistenziali 2. Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei malati, le attività assistenziali conformi al loro profilo 3. Definire le priorità per utilizzare in modo ottimale le risorse esistenti 4. Identificare tipologia e costi delle risorse strumentali ed ambientali 5. Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani di assistenza standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per omogeneizzare le modalità operative 6. Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro di équipe 7. Collaborare con i componenti dell’équipe nella realizzazione delle attività 8. Gestire progetti di cambiamento per il miglioramento della qualità dell’assistenza 9. Facilitare l'accesso dell'utenza ai servizi (informazione, orari, abolizione barriere architettoniche, ...) 10. Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nella valutazione del funzionamento del servizio 11. Favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi 12. Favorire l’integrazione tra i servizi ospedalieri e domiciliari del settore sociale e sanitario 13. Valutare l’assistenza erogata Questo modulo prevede alcuni incontri separati per medici ed infermieri Discipline di insegnamento • Psicologia del lavoro e delle organizzazioni • Igiene Generale ed applicata • Oncologia Medica • Organizzazione aziendale • Economia aziendale • Psicologia Generale e sociale • Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche I moduli sopra elencati costituiscono i moduli obbligatori per il conseguimento del titolo di Master, alla cui acquisizione è peraltro necessaria la preparazione e discussione di una Tesi per la quale sono previsti 6 CFU. Pratica clinica Per l’approfondimento di aspetti specifici, all’interno di ciascun modulo è prevista la realizzazione di seminari di approfondimento. I metodi di apprendimento suggeriti sono: • apprendimento per problemi • lavoro in piccoli gruppi • incontri con esperti • studio indipendente • laboratori didattici sulle abilità comunicative, educative, gestuali • simulazioni • esercitazioni su casi standardizzati o con pazienti • esperienza professionale sul campo • attività di apprendimento in comunità. L’esperienza in ambiti professionali (tirocini) per essere efficace dal punto di vista formativo dovrebbe prevedere le seguenti fasi : 84 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA • • • sedute di briefing per facilitare lo studente nella definizione del proprio piano di apprendimento (dove sono ora, quali obiettivi voglio raggiungere, con quali risorse e opportunità formative, chi, quando e come mi valuterà) frequenti sessioni di debriefing finalizzate alla riflessione e rielaborazione di esperienze significative al fine di evidenziarne i collegamenti teorici, i vissuti e di utilizzare le deduzioni per situazioni analoghe documentazione degli aspetti professionalizzanti dell’esperienza con report. Modulo 6 - opzionale Management e Formazione CFU: 15 L’accesso a questo modulo è opzionale ed è consentito solo ai discenti che abbiano frequentato tutti i moduli obbligatori al conseguimento del titolo di Master. L’accesso al modulo è consentito sia ai Medici sia agli Infermieri (questi ultimi purché in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale -L 1/2002- e del titolo di scuola media superiore) e previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti ed all’esperienza clinica. L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per (cfr l’Allegato al Decreto 27 aprile 2001 “Istituzione del corso pilota” a carattere nazionale, di alta qualificazione teorico-pratica in cure palliative): 1. Reclutamento e selezione del personale Illustrare le possibilità e le strategie di reclutamento interno ed esterno per il personale delle UOCP. Identificare i criteri di selezione per il personale delle UOCP. Programmare l’inserimento del personale nelle UOCP. Gestire strumenti per la motivazione di grandi e piccoli gruppi. Impostare sistemi di valutazione e sistemi premianti. 2. Gestione di un hospice Saper effettuare analisi e programmazione organizzativa dell’hospice Impostare l’organizzazione del lavoro per progetti Progettare soluzioni organizzative per favorire l’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure professionali Impostare un sistema informativo finalizzato alla gestione operativa Sviluppare meccanismi di comunicazione esterna (associazione di malati, associazioni professionali, rappresentanze sindacali, università e centri di formazione e ricerca, ... ) 3. Differenze fra problemi clinici e gestionali Attuare il percorso di problem solving e decision making 4. Sistemi di budget Illustrare le modalità di controllo economico e gestionale in Sanità Illustrare le modalità di funzionamento della contabilità dei costi Discutere dell’allocazione della responsabilità economica. 5. Metodi di ricerca di fondi Individuare strategie di integrazione dei fondi istituzionali 85 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 6. Analisi di bisogni di formazione Descrivere i metodi per individuare i bisogni di formazione consapevoli e inconsapevoli 7. Scelta di obiettivi adattati ai discenti Selezionare dal curriculum base gli obiettivi rispondenti ai bisogni di formazione 8. Metodi di formazione nelle cure palliative Saper utilizzare i metodi adatti alla didattica per piccoli e grandi gruppi 9. Progettazione della formazione Individuare le risorse e le soluzioni organizzative per l’insegnamento teorico Individuare le risorse e le soluzioni organizzative per l’insegnamento clinico (tirocinio) 10. Valutazione della formazione Applicare i metodi per valutare la soddisfazione dei discenti Applicare i metodi per valutare la ricaduta organizzativa della formazione 11. Formazione dei formatori Promuovere l’acquisizione di capacità didattiche e tutorali nel personale della UOCP Alla fine di questo modulo è previsto, al pari che per gli altri, un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master. Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante 8. Patrocini; Deliberazione 5/2002/8-1 Autorizzazione Patrocinio per il Congresso SICO Prof. Oscar Alabiso Il Prof. O. Alabiso ha presentato richiesta di patrocinio per il Congresso SICO sul tema “Il farmaco e il bisturi : il mutevole confine tra Chirurgia e Medicina nel trattamento delle metastasi”, che si terrà ad Orta nei giorni 11 e 12 del mese di luglio 2002. 86 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA IL SENATO ACCADEMICO VISTO il D.M. 30.07.1998 di istituzione dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”; VISTO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore approvato con R.D. 31.08.1933, N. 1592 e successive integrazioni e modificazioni; VISTA la legge 09.05.1989, N. 168; VISTO il Verbale del 18/01/99 del Senato Accademico sulla concessione patrocinio e autorizzazione erogazione contributi convegni/congressi; VISTO il Verbale del 19 Giugno 2000 - Concessione patrocinio e autorizzazione erogazione contributi convegni/congressi; CONSIDERATO l’interesse scientifico e culturale della manifestazione; SENTITO il Direttore Amministrativo; All’unanimità DELIBERA 1 ) di esprimere parere favorevole al patrocinio per Congresso SICO sul tema “Il farmaco e il bisturi : il mutevole confine tra Chirurgia e Medicina nel trattamento delle metastasi”, che si terrà ad Orta nei giorni 11 e 12 del mese di luglio 2002. 9. Varie ed eventuali. Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, il Presidente alle h. 19.00 dichiara chiusa l’adunanza. IL SEGRETARIO Il Direttore Amministrativo Dott. Enzo Fragapane IL PRESIDENTE Il Rettore Prof. Ilario Viano Verbale n. 5 Adunanza del 20 Maggio 2002 1. Comunicazioni del Rettore;………………………………………………………………...2 87 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 2. Approvazione del verbale della seduta del 22 Aprile 2002;…………………………………….2 3. Definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea ed ai Diplomi Universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/2003;………………...3 4. Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370;…………………………………………………………………………………..3 Deliberazione 5/2002/4-1 5. Accordi, Convenzioni, Centri; Deliberazione Deliberazione 5/2002/5-1 Deliberazione 5/2002/5-4 7. Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”……………...9 5/2002/5-2 Protocollo di intesa per la realizzazione di un “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno strutture con competenze in materia brevettuale………………………………………..12 Deliberazione 5/2002/5-3 6. Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370;………3 Convenzione quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo di attività di ricerca e di collaborazione tecnico-scientifica…………….16 Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza……………………………………………………..21 Questioni relative al personale docente e ricercatori;……………………………………………24 Questioni relative agli studenti;……………………………………………………………………24 88 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Deliberazione 5/2002/7-1 Modifica la denominazione del neoistituito Corso di Laurea Specialistica in « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali » in « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali e Turismo »……………………….24 Deliberazione 5/2002/7-2 Modifica i due Corsi di Laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti dietetici » e in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici », entrambi della classe 24 in Corso di laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti della salute»..25 Deliberazione 5/2002/7-3 Integrazione della delibera da codesto Senato del 22 aprile 2002, relativo ai criteri da applicare alla contribuzione studentesca per l’anno accademico 2002/2003……………………………………………………………………...29 Deliberazione 5/2002/7-4 Ampliamento dei posti messi a concorso per il corso di Laurea triennale a numero programmato in Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia (Classe delle lauree in Scienze della Comunicazione, Classe N. 14)………………………………………………………………...30 Deliberazione 5/2002/7-5 Convenzione con l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della Scuola di Specializzazione per le professioni legali………………………..32 Deliberazione 5/2002/7-6 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”………………………………………………………………………37 Deliberazione 5/2002/7-7 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto pubblico locale”…………………………………………..41 5/2002/7-8 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri”, organizzato in collaborazione con il CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle Catastrofi) di San Marino e con la libera Università di Bruxelles….44 Deliberazione 5/2002/7-9 Attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master di I livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza…………………53 Deliberazione Deliberazione 5/2002/7-10 Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “NURSING ONCOLOGICO” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia………………………………………..58 89 COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA Deliberazione 5/20027-11 8. Patrocini;……………………………………………………………………………………………85 Deliberazione 5/2002/8-1 9. Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “CURE PALLIATIVE” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia……………………………..75 Autorizzazione Patrocinio per il Congresso SICO Prof. Oscar Alabiso…………………………………………………………85 Varie ed eventuali…………………………………………………………………………………...86 90 COPIA NON VALIDA