COPIA NON VALIDA
SENATO ACCADEMICO
Verbale n. 5
Adunanza del 20 Maggio 2002
Presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale
“Amedeo Avogadro” , Via Duomo, 6 in Vercelli, nell’adunanza del 20 Maggio
2002
Sono Presenti :
Prof. Ilario Viano – Rettore– Presidente;
Prof. Aldo Martelli – Preside Facoltà di Farmacia;
Prof. Paolo Garbarino – Preside Facoltà di Giurisprudenza;
Prof. Edoardo Tortarolo – Preside della Facoltà di Lettere e
Filosofia;
Prof. Fabio Gastaldi – Preside Facoltà di Scienze MM. FF. NN.;
Prof. Alberto Cassone – Preside Facoltà di Scienze Politiche;
Dott. Enzo Fragapane – Direttore Amministrativo – Segretario
verbalizzante e con voto consultivo
E’ Assente :
Prof. Cesare Emanuel – Preside Facoltà di Economia;
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La riunione, regolarmente convocata con lettera prot. n. 3063 del 15 maggio 2002 , si svolge per
discutere e deliberare sul seguente o.d.g.:
1. Comunicazioni del Rettore;
2. Approvazione del verbale della seduta del 22 Aprile 2002;
3. Definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea ed ai Diplomi Universitari della
Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/2003;
4. Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione
dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n.
370;
5. Accordi, Convenzioni, Centri;
6. Questioni relative al personale docente e ricercatori;
7. Questioni relative agli studenti;
8. Patrocini;
9. Varie ed eventuali.
Il Presidente alle ore 15.00, constatata la validità dell’adunanza, dichiara aperta la seduta.
1. Comunicazioni del Rettore;
Il Presidente informa il Senato che nella giornata del 16 Maggio c.a. si sono svolte le elezioni per i
rappresentanti dei docenti e del personale tecnico-amministativo nel Senato Accademico e nel Consiglio di
Amministrazione e che , al più presto, i risultati delle elezioni saranno resi pubblici.
Il Presidente illustra la nota , prot. n. 701/4 del 07/05/2002, dell’ assessore Dr. Pichetto Fratin relativa alla
nomina per la costituzione del gruppo tecnico per la messa a punto di un documento di studio in vista della
riforma della L.R. 63/95. Il gruppo tecnico deve comprendere un esperto indicato dalle tre Università
Piemontesi.
Il Rettore informa che, per l’anno Accademico 2002/2003, l’Amministrazione intende allegare alla Guida
dello Studente dell’Ateneo un cd-rom in cui saranno riportati tutti i corsi e i programmi delle Facoltà. A tal
fine il Rettore esorta i Presidi di far pervenire all’Area Studenti il materiale indispensabile entro il
28/06/2002.
Il Presidente distribuisce ai Presidi un progetto per la realizzazione di un servizio radiofonico, curato
dall’Ufficio Stampa dell’Università che produca programmi trasmissibili su emittenti in FM e fruibili nelle
province di Alessandria, Novara e Vercelli. Il Senato concorda che l’Amministrazione approfondisca gli
aspetti dell’iniziativa.
2. Approvazione del verbale della seduta del 22 Aprile 2002;
Il Senato approva all’unanimità il verbale della seduta del 22 Aprile 2002.
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3. Definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea ed ai Diplomi
Universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/2003;
Non essendo pervenuta la documentazione il Senato dà mandato al Rettore di verificare e dati e compiere
tutti gli adempimenti imposti dalla normativa vigente.
4. Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di
accesso
all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui
all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370;
Deliberazione 5/2002/4-1
Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità
di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei
ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370;
Nella seduta del 21 gennaio 2002 sono state approvate alcune modifiche al regolamento in oggetto,
atte a permettere una più completa quantificazione delle attività dei docenti e dei ricercatori, anche ai fini di
una più oggettiva distribuzione dei compensi.
A seguito però di ulteriori riflessioni, è emersa l’opportunità, tra l’altro, di introdurre un sistema di
monitoraggio relativamente alla qualità dell’attività didattica svolta dai docenti e la necessità di determinare
meglio alcune situazioni di incompatibilità circa l’accesso ai compensi incentivanti.
Si chiede, pertanto, a codesto Senato di esprimersi in merito alle modifiche apportate al “Regolamento
recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei Professori e dei Ricercatori
universitari di cui all’art. 4 della Legge 19.10.1999 n° 370”.
IL RESPONSABILE DELL’AREA PERSONALE
(Dott.ssa Loretta MOLARI NANNINI)
Il Rettore introduce l’argomento ripercorrendo tutte le tappe che hanno portato alla stesura dell’attuale testo
del Regolamento. Intervengono tutti i Presidi che convengono di apportare alcune modifiche agli articoli 7 (
specificando meglio ) , 8 (riportando a 50 le ore convenzionali per tesi di laurea vecchio ordinamento e
lauree specialistiche ) , 9 ( affermando il principio della valutazione ) , 11 ( proponendo una riduzione di
compenso in caso di valutazione non positiva ). Il Direttore Amministrativo fa presente la sostanzialità delle
modifiche proposte particolarmente per gli art. 8, 9 e 11.
IL SENATO ACCADEMICO
Visto l’art. 32 del D.P.R. 382/80;
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Visto l’art. 1 del D.L. 57/87;
Visto il “Regolamento recante le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei
Professori e dei Ricercatori universitari di cui all’art. 4 della Legge 19.10.1999 n° 370,” emanato con D.R. n.
237 del 31.05.2001;
Visto il “Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità” dell’Università
degli Studi di Torino, adottato da questa Università con D.M. 30.07.1998, art.9;
Considerato che, nella seduta del Senato Accademico del 21.01.2002, sono state approvate alcune
proposte di modifica al suddetto regolamento, utili a meglio quantificare le attività dei docenti e dei
ricercatori, anche ai fini di una più oggettiva distribuzione dei compensi;
Ravvisata la necessità di introdurre un sistema di valutazione dell’attività didattica svolta dai docenti e
di determinare meglio alcune situazioni di incompatibilità circa l’accesso ai compensi incentivanti;
Considerato che in sede di discussione sono state apportate modifiche agli artt. 7, 8, 9 e 11, rispetto al
testo proposto;
Visto il testo del Regolamento;
Sentito il Direttore Amministrativo;
All’unanimità
DELIBERA
1. di esprimere parere favorevole alla modifica del “Regolamento recante le modalità di accesso
all’incentivazione dell’impegno didattico dei Professori e dei Ricercatori universitari di cui all’art. 4
della Legge 19.10.1999 n° 370”, così come sotto riportato :
REGOLAMENTO RECANTE LE MODALITÀ DI ACCESSO ALL’INCENTIVAZIONE
DELL’IMPEGNO DIDATTICO DEI PROFESSORI E DEI RICERCATORI UNIVERSITARI, DI
CUI ALL’ART.4 DELLA LEGGE 19.10.99, N. 370
Art. 1
Il presente regolamento disciplina le modalità di accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei
professori e ricercatori.
Ai fini del presente regolamento si intende:
•
per “docenti”: i professori e i ricercatori dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A.
Avogadro”.
• per “didattica frontale”: la didattica comprendente la lezione ex cathedra, il seminario,
l’esercitazione.
• per “didattica non frontale”: le attività e le prestazioni indicate nell’art. 6.
L’impegno didattico del docente è riferito alle attività prestate presso la propria Facoltà, presso le altre
Facoltà dell’Ateneo, presso i corsi interfacoltà.
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Art. 2
E’ istituito un fondo integrativo per l’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei
ricercatori universitari per obiettivi di adeguamento quantitativo e di miglioramento qualitativo dell’offerta
formativa, con riferimento anche al rapporto tra studenti e docenti nelle diverse sedi e nelle strutture
didattiche, all’orientamento e al tutorato.
Art.3
Il fondo di cui all’art. 2 è costituito da contributi erogati dal MIUR che afferiscono ai fondi di Ateneo di
cui all’art. 24 del D.Legs. 30.03.2001, n. 165, integrati con risorse proprie dell’Ateneo.
Art. 4
L’Università, con propria disposizione, eroga a professori e ricercatori universitari compensi
incentivanti l’impegno didattico.
Le incentivazioni sono riservate ai professori e ricercatori che optano per il regime di impegno a tempo
pieno e, nel caso di personale universitario medico, per l’attività intramuraria, e che non svolgono attività
didattica comunque retribuita presso le università o istituzioni pubbliche e private.
I compensi sono assegnati :
A)
!
ai professori i quali, in conformità alla programmazione didattica finalizzata a un più favorevole rapporto
studenti-docente, dedicano in ogni tipologia di corso di studio universitario, ivi compresi i Dottorati di
Ricerca e le Scuole di Specializzazione, nonché in attività universitaria nel campo della formazione
continua, permanente e ricorrente, almeno 120 ore annuali a lezioni, esercitazioni e seminari , nonché
almeno 240 ore per l’orientamento, l’assistenza e il tutorato, la programmazione e l’organizzazione
didattica, l’accertamento dell’apprendimento; perciò svolgono attività didattiche con continuità per tutto
l’anno accademico per 360 ore annuali comprese quelle di didattica frontale;
!
ai ricercatori universitari, i quali, in conformità alla programmazione didattica finalizzata a un più
favorevole rapporto studenti-docente, dedicano in ogni tipologia di corso di studio universitario, ivi
compresi i Dottorati di Ricerca e le Scuole di Specializzazione, nonché in attività universitaria nel campo
della formazione continua, permanente e ricorrente, almeno 120 ore annuali a lezioni, esercitazioni e
seminari, nonché altre le 130 ore per l’orientamento, l’assistenza e il tutorato, la programmazione e
l’organizzazione didattica, l’accertamento dell’apprendimento e comunque svolgono attività didattiche
con continuità per tutto l’anno accademico comprese quelle di didattica frontale; perciò svolgono attività
didattiche con continuità per tutto l’anno accademico per 250 ore annuali e fino a 350 ore annuali.
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B)
!
ai progetti di Ateneo di miglioramento qualitativo della didattica predisposti e realizzati da gruppi di
docenti, con particolare riferimento all’innovazione metodologica e tecnologica e ad attività
formative propedeutiche, integrate e di recupero.
Art. 5
•
•
•
•
I progetti di Ateneo sono individuati nelle seguenti attività:
Didattica innovativa: utilizzo di tecnologie informatiche, telematiche e/o multimediali, didattica
interattiva, stages, addestramento professionale;
Coordinamento di attività organizzative varie finalizzate alla didattica;
Progetti speciali di miglioramento qualitativo della didattica;
Attività di orientamento e tutorato.
I progetti di cui al presente articolo sono deliberati dal Senato Accademico anche su proposta delle
Facoltà.
Art. 6
Di norma i docenti che risultano assegnatari di compensi incentivanti riservati per i progetti di miglioramento
qualitativo della didattica di cui all’art. 4A, non possono accedere ai compensi incentivanti previsti dall’art.
4B del presente regolamento.
Art.7
Le attività didattiche prestate presso altre Università o Enti sulla base di specifiche convenzioni con
l’Ateneo, che coinvolgano lo stesso Ateneo in progetti di particolare rilevanza e che comunque facciano
parte dell’offerta formativa dell’Ateneo medesimo, possono essere remunerate ai sensi del precedente
regolamento previo versamento al Bilancio di Ateneo dell’importo percepito per l’attività didattica sopra
detta e fatto salvo in ogni caso l’assolvimento dei compiti istituzionali.
Art. 8
Le ore prestate sono determinate, ai fini del presente Regolamento sulla base dei seguenti criteri
convenzionalmente accettati:
•
•
Per lezioni, seminari, esercitazioni fa fede la compilazione del Registro delle Lezioni;
Per partecipazione alle Commissioni di esami di profitto: 20 minuti ogni esaminato. Verranno valutate le
prime due firme del verbale d’esame;
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•
•
•
•
•
•
•
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Per partecipazioni alle Commissioni di Laurea per la discussione di una tesi: 30 minuti;
Per ogni tesi di laurea quadriennale (vecchio ordinamento) e laurea specialistica (nuovo ordinamento):
50 ore per le Facoltà di Lettere e Filosofia, Economia, Giurisprudenza, Scienze Politiche e 75 ore per le
Facoltà di Medicina e Chirurgia, Farmacia, Scienze MM.FF.NN;
Per ogni tesi di laurea triennale (nuovo ordinamento): 20 ore per tutte le Facoltà;
Per partecipazione alle Commissioni formalmente istituite dalle Facoltà ovvero dall’Ateneo: il numero
di ore è determinato dai verbali delle sedute;
Per assistenza, ricevimento e tutoraggio studenti: al massimo 70 ore annuali;
Per tesi di dottorato di ricerca: 50 ore annuali all’ultimo anno;
Viene riconosciuto un monte ore di 300 ore annue per Facoltà per incarichi speciali, Commissioni
consultive, incarichi di responsabile di Biblioteca e simili formalmente assegnati. Il Preside di Facoltà
può assegnare non più di 50 ore annue ai docenti (professori e ricercatori) in relazione agli incarichi
speciali formalmente attribuiti.
I tempi convenzionali sono stabiliti a beneficio della valutazione del Preside. Lo stesso Preside può
assumere di svolgere direttamente il controllo sulle attività presentate dal professore e dal ricercatore.
Art. 9
L’attività didattica prestata dai docenti sarà valutata, attraverso i questionari compilati dagli studenti al
termine di ogni corso frequentato ed elaborati dal Nucleo di Valutazione, con un punteggio da 1 a 5
corrispondente a valori da scarso a ottimo.
Art. 10
L’attività svolta dal professore sarà compensata fino ad un massimo di 140 ore oltre le 360.
L’attività svolta dal ricercatore sarà compensata fino ad un massimo di 100 ore oltre le 250.
Art. 11
Il compenso spettante per incentivazione è così determinato:
a) per i professori, le ore di didattica frontale svolte oltre le 120 ore presso la propria Facoltà ovvero presso
altre Facoltà dell’Ateneo sono retribuite con un compenso fino a € 150 lordi all’ora, qualora il punteggio
ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3, e fino a € 200 lordi all’ora per
punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente, per le prime 60 ore oltre le 360 istituzionali;
b) per i professori le ore di didattica frontale svolte oltre i limiti sopra indicati di 180 ore presso la propria
Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo sono retribuite con un compenso fino a € 75 qualora il
punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3, e pari a € 100 lordi all’ora
per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente;
c) per i ricercatori, le ore di didattica frontale svolte oltre le 120 ore fermo restando il limite minimo di 250
ore presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo, sono retribuite con un compenso
fino a € 150 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o
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d)
e)
f)
g)
pari a 3, e fino a € 200 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente, fino a
60 ore;
per i ricercatori, l’attività frontale di docenza svolta oltre i limiti sopra indicati di 180 ore, presso la
propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo è retribuita con un compenso fino a € 75
qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o pari a 3, e pari a € 100 lordi
all’ora per punteggio superiore, comprensivi della quota a carico Ente;
per i professori, le ore di didattica diversa da quella frontale che eccede le 360 ore istituzionali, sono
retribuite fino a € 15 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia
inferiore o pari a 3 e di € 40 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi delle quote a carico Ente,
fermo restando il limite di 120 ore di didattica frontale;
per i ricercatori l’attività di cui alla lettera precedente, svolta oltre le 250 e fino a un massimo di 350 ore
annue presso la propria Facoltà ovvero presso altre Facoltà dell’Ateneo, è retribuita con un compenso
fino a € 15 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia inferiore o
pari a 3 e di € 40 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi delle quote a carico Ente, fermo
restando il limite di 120 ore di didattica frontale.
le ore di didattica frontale eccedenti le 180 possono essere computate anche come didattica non frontale
e retribuite fino a € 15 lordi all’ora, qualora il punteggio ottenuto nella valutazione di cui all’art. 9 sia
inferiore o pari a 3 e di € 40 lordi all’ora per punteggio superiore, comprensivi delle quote a carico Ente.
Art. 12
L’impegno didattico dei professori e ricercatori universitari è certificato formalmente dal Preside sulla
base del registro delle lezioni e del registro dell’attività didattica.
La certificazione rilasciata dal Preside della Facoltà deve essere inviata all’Area Personale entro il 05.11
dell’a.a. successivo.
L’Area Personale procederà alla liquidazione nei successivi 60 giorni.
Art. 13
La verifica del rispetto degli impegni didattici rispetto ai corsi attivati è di competenza del Consiglio di
Facoltà, nella composizione più allargata. Il Preside invia all’Amministrazione entro il 15.06 dell’a.a.
precedente il programma della docenza frontale dei professori e ricercatori della Facoltà per l’a.a. successivo.
Art. 14
Le disposizioni e le priorità adottate dall’Ateneo per l’erogazione dei compensi nonché degli elenchi
dei percettori, sono rese pubbliche attraverso le modalità più adeguate.
Art. 15
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Con la deliberazione di approvazione del Bilancio Preventivo, il Consiglio di Amministrazione definirà
le risorse economiche da destinare all’incentivazione. Con la medesima deliberazione verrà ripartita la quota
spettante alle tipologie indicate nelle lettere A e B dell’art. 4 del presente regolamento.
Art. 16
Il presente regolamento entra in vigore per l’a.a. 2002-2003. Al termine dell’a.a. 2002-2003 sarà
sottoposto a ogni opportuna verifica.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
5. Accordi, Convenzioni, Centri;
Deliberazione
5/2002/5-1
Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S.
Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”
Centro
Il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive e il Dipartimento di Ricerca Sociale di
questo Ateneo hanno avanzato la proposta di costituire un Centro Interdipartimentale, denominato
“C.I.V.I.S. Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”.
Il Centro ha come obiettivo lo sviluppo e il coordinamento di attività di ricerca e formazione, da parte
di studiosi di varie discipline, nel campo del terzo settore, dell’impresa sociale, dell’economia solidale, del
volontariato e della finanza etica, con particolare attenzione alla dimensione territoriale.
Sono organi del Centro il Presidente, nominato con Decreto Rettorale, che rappresenta il Centro e ne
rende esecutive le deliberazioni, e il Comitato Tecnico Scientifico, composto da due rappresentanti per
ciascuna delle strutture afferenti.
Il Centro Interdipartimentale, privo di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, avrà sede, ai
fini organizzativi e amministrativi, presso il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive (POLIS).
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito.
Il Coordinatore dell’Area Finanziaria
Dott. Paolo Pasquini
IL SENATO ACCADEMICO
PRESO ATTO
che il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive e il Dipartimento di
Ricerca Sociale di questo Ateneo hanno avanzato la proposta di costituire un Centro
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COPIA NON VALIDA
CONSIDERATO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
SENTITO
All’unanimità
Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Centro Interdipartimentale Volontariato
e Impresa Sociale”;
che il suddetto Centro ha come obiettivo lo sviluppo e il coordinamento di attività di
ricerca e formazione, da parte di studiosi di varie discipline, nel campo del terzo
settore, dell’impresa sociale, dell’economia solidale, del volontariato e della finanza
etica, con particolare attenzione alla dimensione territoriale;
che sono organi del Centro il Presidente, nominato con Decreto Rettorale, che
rappresenta il Centro e ne rende esecutive le deliberazioni, e il Comitato Tecnico
Scientifico, composto da due rappresentanti per ciascuna delle strutture afferenti;
che il Centro Interdipartimentale, privo di autonomia amministrativa, finanziaria e
contabile, avrà sede, ai fini organizzativi e amministrativi, presso il Dipartimento di
Politiche Pubbliche e Scelte Collettive;
la legge n.168 9/5/89;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
pubblicato in G.U. n.3 del 4/1/2002;
il Regolamento di Ateneo per l’istituzione di Centri Interdipartimentali;
la Delibera del Consiglio di Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive
del 26/02/2002;
la Delibera del Consiglio di Dipartimento di Ricerca Sociale del 7/03/2002;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
1) Di esprimere parere favorevole all’istituzione del Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S.
Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”, secondo il sottoriportato regolamento:
REGOLAMENTO DEL CENTRO DI RICERCA
INTERDIPARTIMENTALE VOLONTARIATO E IMPRESA SOCIALE
CIVIS
Art. 1 – Costituzione
Il CIVIS (Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale) è costituito con Deliberazione del
Consiglio d'Amministrazione, previo parere del Senato Accademico, su proposta dei Dipartimenti interessati.
Art. 2 - Composizione
Partecipano al Centro i Dipartimenti:
- POLIS (Politiche Pubbliche e Scelte Collettive)
- Ricerca Sociale
Art. 3 – Finalità
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Il CIVIS è da intendersi quale struttura scientifica e didattica dell’Università, finalizzata allo svolgimento di
ricerche complesse di rilevante impegno scientifico e finanziario, di durata pluriennale, che prevedono il
coinvolgimento e l’interazione di più Dipartimenti.
L’attività del CIVIS è rivolta allo studio e al perfezionamento delle metodologie di ricerca e delle loro
potenzialità, ai fini di specifici programmi di ricerca, e alla contestuale ed eventuale creazione di banche dati
a livello locale e nazionale che raccolgano le relative informazioni scientifiche.
In particolare il CIVIS si propone di sviluppare e coordinare attività di ricerca e formazione, da parte di
studiosi di varie discipline, nel campo del terzo settore, dell’impresa sociale, dell’economia solidale, del
volontariato e della finanza etica, con particolare attenzione alla dimensione territoriale, aprendosi anche alla
collaborazione con altri soggetti di ricerca e istituzioni.
Il Centro Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale ha in particolare le seguenti finalità istituzionali
:
1. Promuovere e realizzare progetti e ricerche nell’ambito dell’economia solidale e delle organizzazioni del
terzo settore
2. Finalizzare e tradurre la ricerca scientifica su tali temi alla progettazione e conduzione di attività di
formazione mirata
3. Favorire lo sviluppo dell’economia solidale, offrendo strumenti culturali, formativi e tecnici adeguati.
Art. 4 - Organi
Sono organi del Centro il Presidente e il Comitato Tecnico Scientifico.
Art. 5 – Il Presidente
Il Presidente è eletto in seno al Comitato Scientifico tra i membri dello stesso, resta in carica un biennio e
può essere rieletto. Il Presidente è nominato con Decreto Rettorale.
Il Presidente ha la rappresentanza del Centro, presiede il Comitato e ne rende esecutive le deliberazioni.
Art. 6 – Il Comitato Tecnico Scientifico
Il Comitato Tecnico Scientifico è rappresentativo delle strutture partecipanti ed è composto da due
rappresentanti per ciascuna di suddette strutture, eletti dai rispettivi organi preposti entro tre mesi dalla
delibera istitutiva del Centro.
Il Comitato nella prima seduta nomina il Presidente.
Il Comitato dura in carica due anni e può essere rieletto.
Art. 7 - Funzionamento degli Organi
Per quanto riguarda il funzionamento degli Organi del Centro si applicano le norme relative al
funzionamento degli Organi collegiali universitari.
Art. 8 – Gestione amministrativa
Il Centro non ha autonomia amministrativa, finanziaria e contabile.
La gestione amministrativa, finanziaria e contabile del Centro è affidata al Dipartimento di Politiche
Pubbliche e Scelte Collettive.
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Il Dipartimento a cui afferisce il Centro è tenuto ad apportare allo schema di bilancio le modifiche necessarie
a consentire l’individuazione delle voci riguardanti l’attività del Centro stesso.
Art. 9 - Fondi
Il Centro può disporre dei fondi assegnati eventualmente dai Dipartimenti promotori e di contributi erogati
da Enti Pubblici e Privati.
Art. 10 – Norme finali
Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento si applicano le norme del Regolamento di
Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
Deliberazione
5/2002/5-2 Protocollo di intesa per la realizzazione di un “Network per la
valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che
hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno strutture con
competenze in materia brevettuale.
Il Politecnico di Milano ha proposto la sottoscrizione di un Protocollo di intesa per la realizzazione di
un “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che hanno istituito o
stanno istituendo al proprio interno strutture con competenze in materia brevettuale.
Scopo del Network è rendere omogenei principi, criteri e strumenti cui ispirare le azioni in materia di
brevettazione, costituzione di “spin-off” e trasferimento tecnologico, valorizzare i risultati della ricerca
scientifica svolta dalle Università, favorendo l’attrazione di investimenti nei settori innovativi, e rafforzare le
competenze specialistiche utili in materia di proprietà intellettuale attraverso seminari, convegni e workshop.
In base al Protocollo di intesa verrà istituito un Comitato di Coordinamento, composto da un membro
designato dal Rettore di ogni Università, con il compito di promuovere le azioni attuative del Protocollo.
L’attuazione delle indicazioni del Comitato sarà affidata ad una Giunta Esecutiva composta da cinque
membri individuati dal Comitato.
Il Protocollo ha validità per quattro anni, al termine dei quali le parti potranno avviare le necessarie
procedure per l’evoluzione dell’accordo verso forme di collaborazione più complesse.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito.
Il Coordinatore dell’Area Finanziaria
Dott. Paolo Pasquini
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che il Politecnico di Milano ha proposto la sottoscrizione di un Protocollo di intesa
per la realizzazione di un “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”,
tra Università italiane che hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno
strutture con competenze in materia brevettuale;
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
CONSIDERATO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
VISTA
VISTO
VISTO
SENTITO
All’unanimità
che scopo del Network è rendere omogenei principi, criteri e strumenti cui ispirare le
azioni in materia di brevettazione, costituzione di “spin-off” e trasferimento
tecnologico, valorizzare i risultati della ricerca scientifica svolta dalle Università,
favorendo l’attrazione di investimenti nei settori innovativi, e rafforzare le
competenze specialistiche utili in materia di proprietà intellettuale attraverso
seminari, convegni e workshop;
che in base al Protocollo di intesa verrà istituito un Comitato di Coordinamento,
composto da un membro designato dal Rettore di ogni Università, con il compito di
promuovere le azioni attuative del Protocollo;
che l’attuazione delle indicazioni del Comitato sarà affidata ad una Giunta Esecutiva
composta da cinque membri individuati dal Comitato;
che il Protocollo ha validità per quattro anni, al termine dei quali le parti potranno
avviare le necessarie procedure per l’evoluzione dell’accordo verso forme di
collaborazione più complesse;
la legge n.168 del 9/05/89;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
pubblicato in G.U. n.3 del 4/01/2002;
il Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità
dell’Università degli Studi di Torino adottato da questo Ateneo ai sensi dell’art.9 del
D.M. 30/7/1998 di istituzione dell’Ateneo del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro”;
il Direttore Amministrativo;
DELIBERA
1)
Di esprimere parere favorevole alla sottoscrizione del sottoriportato Protocollo di intesa per la
realizzazione di “Network per la valorizzazione della ricerca universitaria”
Protocollo d’intesa
L'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", con sede in Roma, Piazzale Aldo Moro 5, codice fiscale
80209930587, rappresentata dal Rettore pro-tempore ................, autorizzato in data .............. a sottoscrivere
il presente atto;
il Politecnico di Milano, con sede in Milano, Piazza Leonardo da Vinci 32, 20133 Milano, codice fiscale
80057930150, rappresentata dal Rettore pro-tempore ………., autorizzato in data …….. a sottoscrivere il
presente atto;
l'Università degli Studi di Siena, con sede in Siena, Via Banchi di Sotto 55, 53100 Siena, codice fiscale
80002070524, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Piero Tosi, autorizzato in data …….
L’Universita' degli Studi di Genova,con sede in Genova, Via Balbi 5, 16126 codice fiscale 00754150100
rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Sandro Pontremoli
13
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
L’Università di Ferrara, con sede in Ferrara, via Savonarola 9, 44100 Ferrara, codice fiscale 80007370382,
rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Francesco Conconi, autorizzato in data …….. a sottoscrivere il
presente atto
Università Statale di Torino
Università di Calabria
Università degli Studi del Piemonte Orientale, con sede in Vercelli, via Duomo 6, 13100 Vercelli, codice
fiscale 94021400026, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Ilario Viano, autorizzato in data ……….. a
sottoscrivere il presente atto
Università di Padova
Università di Verona
Università di Trieste
Università di Modena e Reggio
Università di Parma
Università di Pavia
Università Statale di Milano
L’Università di ………………;
(di seguito: le PARTI)
PREMESSO CHE
•
le università italiane, sulla scorta della normativa vigente volta alla individuazione di soluzioni per la
valorizzazione della ricerca scientifica da queste condotta e la tutela dei relativi risultati brevettabili,
sono andate negli ultimi anni ponendo una sempre crescente attenzione ai sistemi di protezione e di
sfruttamento commerciale dei propri brevetti;
•
l’autonomia universitaria e le strategie politiche locali hanno informato in alcuni atenei scelte
organizzative, strutturali, regolamentari e gestionali diversificate, ancorché riconducibili a modelli e
norme comuni, finalizzate alla valorizzazione, allo sviluppo precompetitivo ed al trasferimento
tecnologico dei risultati della ricerca, nonché al potenziamento dei rapporti tra università ed imprese;
•
il Politecnico di Milano, rilevata la necessità di promuovere l’utilizzo dello strumento brevettuale
all’interno degli atenei italiani, al duplice fine di generare autofinanziamento per la ricerca
universitaria e di accrescere l’innovazione tecnologica fruibile del settore industriale italiano, ha
proposto la realizzazione di un progetto comune di azione tra università interessate;
•
tale progetto, rivolto agli atenei che hanno già o stanno istituendo al proprio interno strutture con
competenze in materia brevettuale, mira a colmare una delle lacune che ritardano o impediscono il
pieno sviluppo dell’attività di protezione industriale all’interno delle università e più precisamente lo
14
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
scarso collegamento tra gruppi e strutture causa della mancata crescita di una comunità integrata e
della mancata formazione di personale di elevato profilo tecnico- specialistico, obiettivi già realizzati
negli altri paesi industrializzati;
CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:
Art. 1 - OGGETTO
Nel pieno rispetto della propria autonomia giuridica, gestionale e didattica, le parti si impegnano ad avviare
la messa a punto e la realizzazione di un “NETWORK per la valorizzazione della ricerca universitaria” con
l’obiettivo di:
1. rendere omogenei principi e criteri cui ispirare le azioni in materia di brevettazione, costituzione di
“spin-off” e trasferimento tecnologico;
2. rendere, in prospettiva, omogenei gli strumenti giuridici da utilizzare, dettando regole base nelle
materie di cui al punto 1).
3. sviluppare sinergie utili a rafforzare la massa critica scientifico-tecnologica della realtà territoriale in
oggetto, recuperandone la competitività, potenziando la formazione specialistica del personale di
ricerca, nonché attivando tutte le iniziative utili a rafforzare il sistema produttivo locale, anche
tramite processi di spin off e di incubazione di impresa.
Art. 2 - IMPEGNI DELLE PARTI
A tal fine, le Parti si impegnano ad avviare forme di collaborazione dirette a promuovere, sviluppare e
razionalizzare interventi per:
- la valorizzazione e la diffusione dei risultati della ricerca scientifica svolta all'interno delle
Università, anche attraverso banche dati comuni;
- la messa punto di una “best pratices”, quale insieme di principi, criteri, strumenti e processi
omogenei cui informare i singoli progetti posti in essere dalle Università nel settore di riferimento;
- la definizione di modelli valutativi del potenziale innovativo di idee brevettabili, delle strategie di
protezione legale delle stesse, nonché del relativo valore di mercato e del loro impatto;
- la valorizzazione dei risultati delle ricerche in termini imprenditoriali, favorendo l’attrazione di
investimenti nei settori innovativi, la creazione di spin-off e la promozione di investimenti e di
partecipazioni al capitale di rischio di imprese hi-tech;
- il rafforzamento delle competenze specialistiche utili in materia di proprietà intellettuale attraverso
appositi seminari, convegni, workshop.
Art. 3 - FINANZIAMENTI
Allo scopo di poter cogliere congiuntamente eventuali opportunità offerte da progetti finanziati da soggetti
sovranazionali, internazionali e nazionali - statali, pubblici, territoriali e privati - le Parti concordano di
individuare, progettare e realizzare particolari forme di collaborazione, nei termini che saranno al momento
ritenuti più idonei, procedendo con appositi atti.
Le modalità di attuazione del presente accordo saranno definite, nel rispetto della normativa vigente, dal
Comitato di cui all'articolo successivo, previa approvazione degli organi accademici istituzionali.
Art. 4 – COMITATO DI COORDINAMENTO
Le Parti si impegnano a costituire entro 30 giorni dalla sottoscrizione del presente accordo un Comitato di
Coordinamento con il compito di promuovere, concertare e valutare le azioni attuative del presente
protocollo, nonché il monitoraggio delle iniziative comuni realizzate in collaborazione, redigendo apposite
relazioni periodiche.
15
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
All’interno del Comitato ogni Parte sarà rappresentato da un membro espressamente designato dal rispettivo
Magnifico Rettore.
La partecipazione al Comitato di Coordinamento è gratuita. Le Parti sosterranno a proprio carico, ciascuna
per la parte di propria competenza, le eventuali spese per il funzionamento del Comitato stesso (ad oggi
individuate come spese di trasferte e del personale incaricato).
Art. 5 – GIUNTA ESECUTIVA
L’attuazione delle indicazioni del Comitato di Coordinamento è affidata a una Giunta Esecutiva composta da
5 membri individuati dal Comitato medesimo, di biennio in biennio, secondo criteri di rotazione.
La Giunta designa al suo interno un coordinatore, a cui spettano funzioni di coordinamento interno e di
rappresentanza esterna del Network.
Art.6 –CONDIZIONI GENERALI
Ciascuna parte provvederà alla copertura assicurativa del proprio personale che, in virtù del presente
protocollo, verrà chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività oggetto dell’atto stesso.
Il personale delle parti contraenti è tenuto ad uniformarsi ai regolamenti disciplinari e di sicurezza in vigore
nelle sedi di esecuzione delle attività attinenti al presente protocollo.
Art. 7 – DURATA, ADESIONI E RECESSO
Le attività di cui al presente atto avranno durata complessiva pari a 4 anni, al termine dei quali le parti si
impegnano, qualora se ne ravvisassero la necessità e l’utilità, ad avviare le necessarie procedure per
l’evoluzione del presente accordo verso forme di collaborazione più complesse la cui scelta sarà oggetto di
apposito atto scritto, da sottoporre alla preventiva approvazione dei competenti organi delle Parti.
Alte istituzioni universitarie italiane possono aderire al Network in qualunque momento, sottoscrivendo un
atto aggiuntivo che richiami le condizioni e i termini contenuti nel presente protocollo d’intesa.
Ciascuna delle parti potrà, a suo insindacabile giudizio, recedere dal presente accordo con un preavviso di
almeno tre mesi da notificarsi con lettera R.A.R. alle altre Istituzioni universitarie partecipanti.
Art. 8- MODIFICHE
Qualsiasi modifica, integrazione del presente accordo dovrà essere concordata tra le Parti e resa operativa
mediante stipula di apposito atto aggiuntivo che entrerà in vigore tra le medesime solo dopo la relativa
sottoscrizione da parte di tutte.
Art.9 – RISERVATEZZA DATI
Le Parti dichiarano di essere informate (e, per questa ragione, espressamente acconsentire) che i dati
personali forniti, anche verbalmente per l’attività precontrattuale o comunque raccolti in conseguenza e nel
corso dell’esecuzione del presente protocollo, vengano trattati esclusivamente per le finalità del protocollo,
mediante consultazione, elaborazione, interconnessione, raffronto con altri dati e/o ogni ulteriore
elaborazione manuale e/o automatizzata e inoltre, per fini statistici, con esclusivo trattamento dei dati in
forma anonima, mediante comunicazione a soggetti pubblici, quando ne facciano richiesta per il
perseguimento dei propri fini istituzionali, nonché a soggetti privati, quando lo scopo della richiesta sia
compatibile con fini istituzionali dell’Ateneo. Titolari per quanto concerne il presente articolo sono le parti
come sopra individuate, denominate e domiciliate.
La Parti dichiarano infine di essere informate sui diritti sanciti dall’art. 13 della Legge 31/12/1996 n° 675.
Art. 10 – CONTROVERSIE
Per qualsiasi controversia che dovesse insorgere tra le parti in relazione al presente protocollo il Foro
competente è quello di Roma
16
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
**********************
Deliberazione 5/2002/5-3
Convenzione quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo
di attività di ricerca e di collaborazione tecnico-scientifica.
Si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la proposta di stipula di una Convenzione
quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo di attività di ricerca e di collaborazione tecnicoscientifica.
L’Amministrazione comunale di Novara ha richiesto all'Università, attraverso la Facoltà di Economia
e i Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio,
prestazioni a supporto delle proprie attività istituzionali, nei settori dell'economia, della ragioneria, del
diritto, della finanza, della gestione e dell'amministrazione aziendale, delle scienze quantitative, delle
problematiche ambientali e della pianificazione e gestione del territorio.
Si ritiene utile allo scopo la stipula di una Convenzione-quadro finalizzata ad agevolare la stesura
degli atti amministrativi che si renderanno necessari per lo svolgimento di ricerche, di consulenze tecnico
scientifiche e di attività formative nei campi che riguardano lo sviluppo sostenibile a livello locale lo
sviluppo dei servizi pubblici locali, l’attività della Pubblica Amministrazione locale.
La convenzione non prevede alcun onere a carico dell’Università.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito.
Il Coordinatore dell’Area Finanziaria
Dott. Paolo Pasquini
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
VISTA
VISTO
VISTA
che l’Amministrazione comunale di Novara ha richiesto all'Università, attraverso la
Facoltà di Economia e i Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi e
Studi per l'Impresa ed il Territorio, prestazioni a supporto delle proprie attività
istituzionali, nei settori dell'economia, della ragioneria, del diritto, della finanza,
della gestione e dell'amministrazione aziendale, delle scienze quantitative, delle
problematiche ambientali e della pianificazione e gestione del territorio.;
che si ritiene utile allo scopo la stipula di una Convenzione-quadro finalizzata ad
agevolare la stesura degli atti amministrativi che si renderanno necessari per lo
svolgimento di ricerche, di consulenze tecnico scientifiche e di attività formative nei
campi che riguardano lo sviluppo sostenibile a livello locale lo sviluppo dei servizi
pubblici locali, l’attività della Pubblica Amministrazione locale;
che la convenzione non prevede alcun onere a carico dell’Università;
la legge n.168 9/5/89;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
pubblicato in G.U. n.3 del 4/1/2002;
la delibera del Consiglio di Facoltà di Economia;
17
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
VISTA
SENTITO
All’unanimità
la delibera del Consiglio dei Dipartimenti di Scienze Economiche e Metodi
Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio del 16 maggio 2002;
il Direttore Amministrativo;
DELIBERA
1.
Di esprimere parere favorevole alla stipula della sottoriportata Convenzione quadro fra l’Ateneo e il
Comune di Novara per lo sviluppo di attività di ricerca e di collaborazione tecnico-scientifica.
CONVENZIONE-QUADRO TRA IL COMUNE DI NOVARA E L'UNIVERSITA' DEGLI STUDI
DEL PIEMONTE ORIENTALE "A. AVOGADRO" PER LO SVILUPPO DI ATTIVITA' DI
RICERCA E DI COLLABORAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA.
PREMESSO CHE
-
-
-
l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro" (di seguito detta Università), nell'ambito
delle iniziative di promozione dell'istruzione, della formazione e della ricerca, stipula, anche attraverso i
suoi centri di gestione autonoma (Facoltà e Dipartimenti), contratti, accordi e convenzioni per fornire
prestazioni sotto forma di ricerche, di consulenze e di servizi formativi alle istituzioni pubbliche ed ai
soggetti privati nei settori di propria competenza;
l'Amministrazione Comunale di Novara (di seguito Comune di Novara) ha manifestato l'interesse a
richiedere all'Università, attraverso la Facoltà di Economia e i Dipartimenti di Scienze Economiche e
Metodi Quantitativi e Studi per l'Impresa ed il Territorio, prestazioni a supporto delle proprie attività
istituzionali, nei settori dell'economia, della ragioneria, del diritto, della finanza, della gestione e
dell'amministrazione aziendale, delle scienze quantitative, delle problematiche ambientali e della
pianificazione e gestione del territorio;
la Facoltà e le suddette strutture dipartimentali si sono rese disponibili ad offrire queste prestazioni;
agli scopi suddetti risulta utile la stipula di una Convenzione-quadro tra l'Università e l'Amministrazione
Comunale destinata a promuovere le reciproche interdipendenze e ad agevolare la stesura degli atti
amministrativi che si renderanno indispensabili per lo svolgimento di ricerche, di consulenze tecnico
scientifiche e di attività formative nei campi che riguardano:
1) lo sviluppo sostenibile a livello locale;
2) lo sviluppo dei servizi pubblici locali;
3) l'attività della Pubblica Amministrazione locale;
TRA
-
Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro" -, con sede in ………… codice fiscale
………… rappresentata da …………..
Comune di Novara, con sede in Novara, Via F.lli Rosselli 1, codice fiscale 00125680033, rappresentato
da …………
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
18
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Art. 1
Le premesse costituiscono parte integrante della presente convenzione e si intendono qui integralmente
recepite.
Art. 2
La Facoltà e i Dipartimenti individuano in questa sede come responsabile della convenzione e dei relativi
rapporti con il Comune di Novara il Prof. Cesare Emanuel, nato a Cocconato d’Asti (AT), il 01/11/1952.
Il Comune di Novara individua quale responsabile della convenzione e dei relativi rapporti con la Facoltà di
Economia il Dott. …………, nato a …………., il ……………..
L'attività di questi soggetti è destinata a favorire lo sviluppo delle sinergie e delle interdipendenze
indispensabili per rendere efficaci e fruttuose le collaborazioni.
Per questo tipo di attività non è dovuto alcun compenso.
Art. 3
La presente Convenzione non implica alcun corrispettivo di spesa a carico delle parti contraenti.
Art. 4
Il Comune di Novara, ogniqualvolta lo ritenga, può richiedere, tramite una lettera ufficiale indirizzata al
Preside delle Facoltà o ai Direttori dei Dipartimenti l'attivazione di incarichi di ricerca, di consulenza tecnico
scientifica e lo svolgimento di attività didattiche connesse con la formazione del personale tecnico
amministrativo nell'ambito delle tematiche sopraccennate.
Art. 5
L'accettazione dell'incarico da parte della Facoltà o dei Dipartimenti è subordinato all'approvazione da parte
del Consiglio di Facoltà e del Consiglio di Dipartimento interessato che valutano ed approvano sulla base
degli obiettivi generali e specifici che congiuntamente perseguono. Qualora l’incarico si riferisca allo
svolgimento di corsi e attività formative, il Consiglio di Facoltà nominerà il docente responsabile
dell’iniziativa. Qualora l’incarico si riferisca allo svolgimento di attività di ricerca e collaborazione tecnicoscientifica, il docente responsabile dell’iniziativa verrà nominato dal Consiglio del Dipartimento
direttamente contattato o interessato per competenza. Qualora allo svolgimento dell’incarico concorrano
docenti afferenti ad ambedue i Dipartimenti, il docente responsabile dell’iniziativa verrà nominato dal
Consiglio di Facoltà
In ogni caso l'accettazione dell'incarico da parte della Facoltà e dei Dipartimenti nonché l'utilizzo dei mezzi e
degli strumenti di cui la Facoltà ed i Dipartimenti sono dotati è subordinato al rispetto dei regolamenti
approvati dall'Ateneo del Piemonte Orientale e che, in particolare, riguardano i rapporti di collaborazione e le
prestazioni esterne. Non rientra in questa convenzione la regolazione degli atti che riguardano gli incarichi
diretti a singoli docenti della Facoltà. Questi ultimi sono qui considerati espressione della Facoltà e del
Dipartimento a cui afferiscono e comunque solo al Preside e ai Direttori dei Dipartimenti spetta la firma di
stipula delle convenzioni e/o dei relativi contratti.
Art. 6
Ogni incarico riconducibile ad attività di ricerca, di consulenza specialistica e di formazione del personale
tecnico e amministrativo sarà regolata, nei limiti di compatibilità, da uno specifico contratto redatto
congiuntamente dalla struttura committente e da quella a cui è destinato l'incarico. Nel contratto, oltre alla
denominazione della struttura committente e di quella a cui è richiesta la collaborazione, dovranno essere
riportate le seguenti indicazioni:
a) l'oggetto, con l'elencazione dettagliata delle prestazioni richieste;
b) gli impegni finanziari e le modalità di versamento delle soluzioni;
c) le modalità di esecuzione e tempi richiesti;
d) l'indicazione del docente a cui viene affidata la responsabilità dell'incarico;
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
e) l'eventuale vincolo di segretezza sulle informazioni e sui dati che le parti si scambieranno;
f) la responsabilità delle parti;
g) l'eventuale utilizzo, per collaborazioni, di personale non docente o esterno;
h) le eventuali coperture assicurative del personale impiegato nell'esecuzione del contratto;
i) l'arbitrato e il foro competente;
j) il richiamo ad ogni effetto della presente Convenzione-quadro;
k) ogni altro elemento che le parti riterranno opportuno inserire;
l) le spese di contratto.
Il contratto sarà sottoscritto dal responsabile del Comune di Novara, committente, e dal Direttore del
Dipartimento, a cui i docenti incaricati allo svolgimento delle attività afferiscono, o dal Preside della Facoltà,
qualora il contratto si riferisca allo svolgimento di corsi e attività formative, solo dopo l'avvenuto
espletamento di tutti gli atti istruttori. Qualora allo svolgimento dell'incarico concorrano docenti afferenti ad
ambedue i Dipartimenti della Facoltà il contratto sarà sottoscritto dal Direttore di quello a cui afferisce il
Docente a cui è affidata la responsabilità dell'incarico.
Art. 7
Il Comune di Novara, quale committente, assicurerà il coordinamento delle attività che dovranno essere
svolte in collaborazione fornendo a questo scopo tutti gli apporti amministrativi. La stessa Amministrazione
si obbliga sin d'ora a fornire tutto il materiale in suo possesso occorrente per l'espletamento dell'incarico.
Art. 8
Il corrispettivo per le prestazioni richieste ed offerte sarà concordato preventivamente sulla base di una
dettagliata analisi dei costi, facente riferimento a specifici tariffari ufficiali; quest'ultima sarà presentata dalla
struttura a cui viene affidato l'incarico.
Art. 9
Il Comune di Novara provvederà al pagamento delle prestazioni svolte con provvedimento dirigenziale,
previa presentazione di regolari fatture da parte della struttura che ha ricevuto l'incarico entro 45 giorni dal
ricevimento delle stesse e dall'accettazione dei risultati conseguiti, che si daranno per acquisiti qualora non
pervengano osservazioni scritte entro i 45 giorni successivi la loro consegna.
Qualora l'esecuzione della prestazione comporti il sostenimento di spese vive il committente si impegna ad
effettuare pagamenti intermedi conseguenti alla presentazione di stati di avanzamento dei lavori.
Art. 10
I Docenti incaricati allo svolgimento delle ricerche e delle consulenze tecnico-specialistiche non possono
avere interessi di natura personale nell'iniziativa, né avere rapporti con soggetti privati o imprese
eventualmente interessate dall'oggetto della prestazione; le stesse condizioni valgono per i progetti che
possono scaturire dalla prestazione svolta.
L'assenza delle predette cause di incompatibilità dovrà essere documentata al committente con idonea
dichiarazione dei docenti, resa ai sensi degli artt. 3 e 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000. N° 445.
Art. 11
I Docenti incaricati, ai sensi della normativa vigente, sono tenuti a non divulgare le informazioni raccolte
durante lo svolgimento delle attività che rendono esecutiva questa convenzione.
I risultati delle ricerche possono essere utilizzati dai Docenti che li hanno prodotti previo accordo con il
committente e comunque esclusivamente per fini scientifici e didattici.
Le modalità dell'eventuale pubblicazione di detti risultati saranno concordate tra le parti di volta in volta.
Il Comune di Novara si impegna a non utilizzare il nome della Facoltà o dei Dipartimenti per scopi
pubblicitari, anche se collegati all'oggetto delle prestazioni svolte.
20
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Art. 12
La presente Convenzione si intende efficace dalla data di sottoscrizione ed avrà durata di tre anni, salvo
disdetta delle parti che dovrà essere comunicata con un preavviso di almeno 6 mesi.
Art. 13
La Convenzione potrà essere ulteriormente rinnovata per un periodo da determinarsi mediante apposito
provvedimento deliberativo.
Con le stesse modalità potranno essere concordate modifiche alla presente Convenzione.
Art. 14
Le parti accettano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dallo svolgimento
delle attività che si riferiscono a questa Convenzione; nel caso in cui non sia possibile raggiungere in questo
modo l'accordo, il foro competente a dirimere qualsiasi controversia sarà il Foro di Novara.
Art. 15
Il presente contratto sarà registrato in caso d'uso a tassa fissa ai sensi degli artt. 5 e 39 del D.P.R. 26/04/86 n°
131.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
Deliberazione 5/2002/5-4
Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi
di formazione a distanza.
Si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la proposta di stipula di una Convenzione fra
l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza.
Le suddette aziende, fornitrici di servizi ad altre aziende, avvertono l’esigenza di offrire ai loro clienti
sia formazione che assistenza a domicilio e vedono nelle tecniche di e-learning uno strumento efficace per
ridurre i costi ed aumentare la qualità del servizio, mentre parallelamente la struttura dell’Università degli
Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, distribuita sul territorio di tre province giustifica un forte
incentivo ad effettuare forti investimenti sulle tecniche di insegnamento a distanza.
L’Ateneo ha altresì interesse a condividere la realizzazione di attività di e-learning con altre realtà
imprenditoriali, nello sforzo in atto di avvicinare la formazione alle esigenze del mondo del lavoro.
In base all’accordo l’Università fornirà, attraverso il Dipartimento di Informatica, le competenze
necessarie a coprire le problematiche connesse al ciclo di sviluppo ed erogazione di corsi di formazione in
e-learning, impegnandosi a predisporre l’impianto tecnico e curando l’installazione dei sistemi con il
proprio personale tecnico che avrà altresì a regime in carico la gestione operativa del servizio.
Cedacriovest ed Italcom si impegnano ad erogare due borse di studio, di € 1.550 lordi ciascuna, da
riconoscere a laureati/laureandi da indirizzare alla gestione dell’applicazione.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito.
Il Coordinatore dell’Area Finanziaria
Dott. Paolo Pasquini
IL SENATO ACCADEMICO
21
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
PREMESSO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
CONSIDERATO
VISTA
VISTO
SENTITO
All’unanimità
che Cedacriovest e Italcom hanno proposto la stipula di una Convenzione con
l’Ateneo per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza;
che le suddette aziende, fornitrici di servizi ad altre aziende, avvertono l’esigenza di
offrire ai loro clienti sia formazione che assistenza a domicilio e vedono nelle
tecniche di e-learning uno strumento efficace per ridurre i costi ed aumentare la
qualità del servizio;
che la struttura dell’Università, distribuita sul territorio di tre province giustifica un
forte incentivo ad effettuare forti investimenti sulle tecniche di insegnamento a
distanza;
che l’Università ha altresì interesse a condividere la realizzazione di attività di elearning con altre realtà imprenditoriali, nello sforzo in atto di avvicinare la
formazione alle esigenze del mondo del lavoro;
che in base all’accordo l’Università fornirà, attraverso il Dipartimento di
Informatica, le competenze necessarie a coprire le problematiche connesse al ciclo di
sviluppo ed erogazione di corsi di formazione in e-learning, impegnandosi a
predisporre l’impianto tecnico e curando l’installazione dei sistemi con il proprio
personale tecnico, che avrà altresì a regime in carico la gestione operativa del
servizio;
che Cedacriovest ed Italcom si impegnano ad erogare due borse di studio, di € 1.550
lordi ciascuna, da riconoscere a laureati/laureandi da indirizzare alla gestione
dell’applicazione;
la legge n.168 9/5/89;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
pubblicato in G.U. n.3 del 4/1/2002;
il Direttore Amministrativo;
DELIBERA
2.
Di esprimere parere favorevole alla stipula della sottoriportata Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest
e Italcom per lo sviluppo di servizi di formazione a distanza.
CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL
PIEMONTE ORIENTALE “A. AVOGADRO”, CEDACRIOVEST E ITALCOM
PER LO SVILUPPO DI SERVIZI DI FORMAZIONE A DISTANZA
PREMESSO CHE
-
la struttura dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, distribuita sul
territorio di tre province, e l’evoluzione degli orientamenti didattici raccomandati dal Ministero della
Pubblica Istruzione rappresentano un forte incentivo ad effettuare forti investimenti sulle tecniche di
insegnamento a distanza.
22
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
-
Cedacriovest ed Italcom, aziende fornitrici di servizi ad altre aziende, avvertono l’esigenza di offrire
ai loro clienti sia formazione che assistenza a domicilio e vedono nelle tecniche di e-learning uno
strumento efficace per ridurre i costi ed aumentare la qualità del servizio;
-
L’Università ha interesse a condividere la realizzazione di attività di e-learning con altre realtà
imprenditoriali, nello sforzo in atto di avvicinare la formazione alle esigenze del mondo del lavoro.
-
la collaborazione fra Università e aziende intende portare alla realizzazione di una struttura in cui
confluiscano capacità didattiche professionali, competenze specialistiche nella preparazione dei
moduli di formazione e strutture commerciali specializzate nell’erogazione di servizi al mercato;
TRA
-
Università degli Studi del Piemonte Orientale “A.Avogadro” - , con sede in Vercelli, Via Duomo, 6,
codice fiscale 94021400026 rappresentata dal Rettore, Prof. Ilario Viano, nato a Torino il
14/04/1949;
-
CedacriOvest , con sede in……codice fiscale…….rappresentato da …….
-
Italcom, con sede in…….codice fiscale…. rappresentata da …….
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
Le premesse costituiscono parte integrante della presente convenzione
Art. 2
Le parti intendono avviare un’attività di collaborazione, finalizzata alla successiva realizzazione di un Centro
Telematico di supporto alla Formazione, per lo studio della formazione a distanza nei suoi aspetti
metodologici e tecnologici.
Art. 3
L’Università, attraverso il Dipartimento di Informatica, fornirà le competenze necessarie a coprire le
problematiche connesse al ciclo di sviluppo ed erogazione di corsi di formazione in e-learning, articolate
nella componente didattica, specializzata nel cooperare con un committente al fine di progettare e
sviluppare corsi, e nella componente tecnologica, focalizzata sulla tecnologia delle piattaforme di supporto
all’e-learning e sulle reti informatiche mediante cui il servizio formativo verrà erogato.
Art. 4
L’Università si impegna:
- ad effettuare la ricerca di un sistema di e-learning fra i prodotti di riferimento del mercato, in
particolare fra le applicazioni utilizzate in ambito universitario;
23
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
-
a predisporre l’impianto tecnico acquisendo le apparecchiature necessarie (serventi, routers,etc),
curando l’installazione dei sistemi con il proprio personale tecnico che avrà altresì a regime in
carico la gestione operativa del servizio;
- ad individuare fra i giovani laureandi due risorse da indirizzare alla gestione del servizio
L’Università individua come Responsabile del presente Accordo il Prof. Attilio Giordana, a cui viene
affidato il coordinamento delle suddette attività di competenza dell’Ateneo.
L’investimento per l’acquisto dei sistemi e per la loro gestione sarà stabilito a seguito della
presentazione, da parte del Responsabile, di uno studio di fattibilità indicante obiettivi e pianificazione
operativa (spesa prevista, tempi, metodi, risorse coinvolte).
Art. 5
Cedacriovest ed Italcom si impegnano ad erogare due borse di studio da riconoscere a
laureati/laureandi da indirizzare alla gestione dell’applicazione.
L’importo di ciascuna borsa è pari a € 1.550 lordi.
Art. 6
Con successivo accordo verranno stabilite le modalità di condivisione fra le parti contraenti delle
attrezzature e delle risorse tecnologiche.
Art. 7
La presente Convenzione ha validità dal giorno di sottoscrizione ed avrà durata fino al 30 giugno 2003.
Art. 8
Tutte le spese della presente convenzione, comprese quelle di registrazione in caso d’uso sono a carico di
CedacriOvest e Italcom
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
6. Questioni relative al personale docente e ricercatori;
Non sono sottoposti argomenti da deliberare.
7. Questioni relative agli studenti;
Deliberazione 5/2002/7-1 Modifica la denominazione del neoistituito Corso di Laurea Specialistica in
« Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali » in « Metodi per lo
Studio e la Gestione dei Beni Territoriali e Turismo ».
Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta a
modificare la denominazione del neoistituito Corso di Laurea Specialistica in « Metodi per lo Studio e la
Gestione dei Beni Territoriali », afferente alla Facoltà di Scienze Politiche. La nuova denominazione
24
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
proposta (con la quale, in caso di approvazione da parte di codesto spettabile Senato, il Corso verrebbe
sottoposto all’esame del Comitato Regionale di Coordinamento e inviato al Ministero per gli adempimenti di
competenza) è « Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali e Turismo ».
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
Antonino GANCI
IL
VISTO
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
SENTITO
All’unanimità
SENATO
ACCADEMICO
il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore, approvato con R.D. 31
agosto 1933;
la legge 9 maggio 1989, n. 168;
la legge 19 novembre 1990, n. 341;
il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25, pubblicato nella G.U. n. 39 del 17.02.98;
il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 04.01.2000;
il D.M. 28 novembre 2000 di determinazione delle classi delle Lauree specialistiche,
pubblicato nella G.U. n. 18 del 23.01.01;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”;
il Regolamento Didattico di Ateneo;
la deliberazione del Senato Accademico n. 8/2001/3-1 in data 16 luglio 2001, di
istituzione dei Corsi di Laurea Specialistica della Facoltà di Scienze Politiche;
la deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 4/2001/7.3 in data 20 luglio
2001, di istituzione dei Corsi di Laurea Specialistica della Facoltà di Scienze
Politiche;
la deliberazione del Senato Accademico n. 3/2002/7-1 in data 18 marzo 2002,
recante, tra l’altro, la riformulazione degli ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea
Specialistica della Facoltà di Scienze Politiche per adeguarli alle prescrizioni
operative del M.I.U.R.;
la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche in data 19 aprile
2002;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
Il Corso di Laurea Specialistica in « METODI PER LO STUDIO E LA GESTIONE DEI BENI
TERRITORIALI », della classe delle lauree specialistiche in ‘Progettazione e gestione dei sistemi turistici’
(55/s), afferente alla Facoltà di Scienze Politiche, è modificato nella sua denominazione diventando Corso di
Laurea Specialistica in « METODI PER LO STUDIO E LA GESTIONE DEI BENI TERRITORIALI E
TURISMO ».
25
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
********************
Deliberazione 5/2002/7-2 Modifica i due Corsi di Laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti dietetici
» e in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici », entrambi della classe
24 in Corso di laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti della salute»
Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta a
modificare i due Corsi di Laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti dietetici » e in « Scienza e tecnologia
dei prodotti cosmetici », entrambi della classe 24 e afferenti alla Facoltà di Farmacia. La modifica è
finalizzata a trasformare detti Corsi in curricula di un unico Corso di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei
Prodotti della Salute », appartenente sempre alla medesima classe di laurea. Peraltro, quello che viene
proposto a codesto spettabile Senato è soltanto l’ordinamento generale di tale nascituro Corso di laurea in «
Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute ». Secondo le ultime disposizioni ministeriali, infatti, la
scansione specifica dei curricula non deve trovare spazio a livello di Regolamento Didattico d’Ateneo, «
trattandosi di articolazioni che, incidendo sugli obiettivi specifici degli stessi corsi, irrigidiscono la
proposizione degli ordinamenti stessi (...). Ai sensi dell’art. 12 comma 2 del DM 509/99, l’articolazione in
curricula deve essere inserita nei Regolamenti didattici dei corsi di studio » (nota M.I.U.R. n° 2135 del 27
dicembre 2001).
Conseguentemente, si chiede a codesto spettabile Senato di annullare la precedente delibera n°
1/2002/7-1 del 21 gennaio 2002, che aveva modificato la denominazione e l’ordinamento del Corso di laurea
in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici » sul presupposto che si trattasse pur sempre di un autonomo
Corso di Laurea.
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
Antonino GANCI
IL
VISTO
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
SENATO
ACCADEMICO
il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore, approvato con R.D. 31
agosto 1933;
la legge 9 maggio 1989, n. 168;
la legge 19 novembre 1990, n. 341;
il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 04.01.2000;
il D.M. 4 agosto 2000 di determinazione delle classi delle lauree universitarie,
pubblicato nella G.U. n. 245 del 19.10.00;
la nota M.I.U.R. (Servizio per l’Autonomia Universitaria e gli Studenti) n. 2135 del
27 dicembre 2001;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”;
il Regolamento Didattico di Ateneo;
la deliberazione del Senato Accademico n° 1/2002/7-1 del 21 gennaio 2002;
la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Farmacia in data 12 aprile 2002;
26
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
SENTITO
All’unanimità
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
1.
E’ approvato il sottoriportato ordinamento generale del Corso di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei
Prodotti della Salute », della classe delle lauree in scienze e tecnologie farmaceutiche (24) e afferente
alla Facoltà di Farmacia, quale trasformazione dei due preesistenti Corsi di Laurea in « Scienza e
Tecnologia dei Prodotti Dietetici » e in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti Cosmetici ».
CLASSE DELLE LAUREE IN SCIENZE E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE
CORSO DI LAUREA IN SCIENZA E TECNOLOGIA DEI PRODOTTI
DELLA SALUTE
(Curriculum dietetico-alimentare;
Curriculum termale, cosmetologico, erboristico)
OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI
Il corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute prevede due curricula o
indirizzi: Dietetico-alimentare e Termale, cosmetologico, erboristico.
I laureandi nel corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute devono
acquisire: adeguate conoscenze di chimica nel campo della struttura molecolare, degli
equilibri ionici e del chimismo dei gruppi funzionali; della biologia animale e vegetale; della
morfologia e della fisiologia del corpo umano; della biochimica generale ed applicata tese a
comprendere i meccanismi molecolari dei fenomeni biologici e delle attività metaboliche e a
conoscere enzimi, proteine ed acidi nucleici; nozioni di base di matematica e di fisica;
fondamentali conoscenze di botanica farmaceutica, farmacognosia, fitoterapia, tossicologia,
tecnica farmaceutica, chimica degli alimenti e dei prodotti dietetici, chimica dei prodotti
termali e cosmetici. Devono altresì essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma
scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito di
competenza e per lo scambio di informazioni generali; di utilizzare i principali strumenti
informatici negli ambiti specifici di competenza.
I laureati del corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute dovranno
possedere conoscenze specifiche utili per la formulazione, la produzione ed il controllo di
qualità dei prodotti a sfondo salutistico (dietetici ed integratori alimentari, preparati ad uso
erboristico e prodotti termali) e cosmetologico nel cui ambito svolgeranno attività
professionale e/o tecnica.
In particolare nel curriculum Termale, cosmetologico, erboristico verrà approfondita la
conoscenza della realtà termale nel suo significato salutistico e terapeutico; dei preparati ad
uso cosmetico; delle droghe vegetali e dei prodotti a base di piante officinali, dei principi
bioattivi in essi contenuti, del loro impiego, della loro stabilità e delle tecniche di lavorazione.
Nel curriculum Dietetico-alimentare verranno approfondite le conoscenze specifiche utili per
la formulazione, la produzione ed il controllo di qualità dei prodotti alimentari a connotazione
dietetica; di quelli destinati a persone il cui processo di assimilazione o il cui metabolismo è
perturbato o che si trovano in condizioni fisiologiche particolari, ai bambini nella prima
27
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
infanzia; degli alimenti con ridotto valore energetico, destinati a fini medici speciali, con
scarso tenore in sodio, senza glutine, adatti ad un intenso sforzo muscolare, destinati a
diabetici; degli integratori alimentari; dei prodotti alimentari a sfondo salutistico, dei
nutraceutici, degli alimenti di uso corrente adatti ad una alimentazione particolare.
Sono previsti sbocchi occupazionali in enti preposti all’elaborazione di normative tecniche o
alla certificazione di qualità; strutture del Sistema Sanitario Nazionale; industrie di prodotti
alimentari e dietetici, erboristici e salutistici in genere, cosmetici, aziende termali; università
ed altri enti di ricerca pubblici e privati.
Ai fini indicati, il corso di laurea in Scienza e Tecnologia dei Prodotti della Salute prevede
attività pratiche di laboratorio in diversi settori disciplinari nonché attività esterne, come
tirocini formativi presso aziende, strutture pubbliche e laboratori, anche universitari, nonché
eventuali soggiorni di studio all'estero, anche nel quadro di accordi internazionali.
Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale è pari
almeno al 60 per cento dell'impegno orario complessivo.
Il corso non è a numero programmato. Sono previsti test attitudinali di ingresso al corso che
si articola in tre anni per complessivi 180 crediti formativi.
La verifica del profitto prevede prove in itinere e/o un esame finale (le prove potranno essere
scritte e/o orali); per la conoscenza della lingua inglese un esame scritto e un colloquio per gli
studenti che non abbiano superato un test riconosciuto internazionalmente; per il tirocinio un
giudizio di merito ed una discussione della relazione in una seduta pubblica che costituirà la
prova finale.
CORSO DI LAUREA IN SCIENZA E TECNOLOGIA DEI PRODOTTI DELLA SALUTE
Classe delle lauree in Scienze e Tecnologie Farmaceutiche (24)
Attività
formative
Di base
Caratterizzanti
Ambiti
disciplinari
Discipline
matematiche,
informatiche e
statistiche
Discipline
fisiche e
chimiche
Discipline
biologiche e
morfologiche
Discipline
chimiche
Discipline
biologiche
Affini o
integrative
Discipline
biologiche
Settori scientifico-disciplinari
CFU
Area 01 (Scienze matematiche e
informatiche)
6
CHIM/03 - Chimica generale e
inorganica
CHIM/06 - Chimica organica
Area 02 (Scienze fisiche)
BIO/13 - Biologia applicata
BIO/16 - Anatomia umana
24
CHIM/08 - Chimica farmaceutica
CHIM/09 - Farmaceutico tecnologico
applicativo
BIO/09 – Fisiologia
BIO/10 - Biochimica
BIO/14 – Farmacologia
BIO/19 – Microbiologia generale
24
28
COPIA NON VALIDA
CFU
Totali
42
CFU
D.M.
Tot CFU
D.M.
18
12
53
50
31
18
29
9
COPIA NON VALIDA
Discipline
chimiche
Discipline
mediche
12
MED/04 - Patologia generale
MED/35 - Malattie cutanee e veneree
MED/42 - Igiene generale e applicata
BIO/15 - Biologia farmaceutica
CHIM/09 - Farmaceutico tecnologico
applicativo
CHIM/10 - Chimica degli alimenti
MED/38 - Pediatria generale e
specialistica
MED/49 - Scienze tecniche dietetiche
applicate
10
27
27
9
9
9
Prova finale
6
9
9
Lingua straniera
3
9
9
180
113
Di sede
A scelta dello
studente
Prova finale e
conoscenza
della lingua
straniera
Altre (art. 10,
comma 1,
lettera f )
TOTALE
CHIM/10 - Chimica degli alimenti
Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e
relazionali, tirocini, etc.
180
2.
La deliberazione n. 1/2002/7-1 - punto 1 - del 21 gennaio 2002, di modifica della denominazione e
dell’ordinamento del Corso di Laurea in « Scienza e Tecnologia dei Prodotti Cosmetici », è revocata senza
dare corso agli ulteriori adempimenti.
********************
Deliberazione 5/2002/7-3
Integrazione della delibera da codesto Senato del 22 aprile 2002, relativo ai
criteri da applicare alla contribuzione studentesca per l’anno accademico
2002/2003
Si sottopone al Senato Accademico, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera ad
integrazione della delibera di codesto Senato del 22 aprile 2002, relativo ai criteri da applicare alla
contribuzione studentesca per l’anno accademico 2002/2003.
Il criterio è quello di applicare una tassa fissa pari alla I rata a tutti gli studenti iscritti per l’anno
accademico 2001/2002 che abbiano sostenuto e superato tutti gli esami di profitto nel medesimo anno
accademico e che risultino in debito solo dell’esame generale di laurea e che debbano iscriversi all’anno
successivo.
29
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
(Antonino GANCI)
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA la legge 24.12.1993, n. 537 concernente gli interventi correttivi di finanza pubblica;
VISTO il d.p.c.m. del 09.04.2001 e successive modifiche e integrazioni concernente: “Uniformità di
trattamento sul diritto agli studi universitari, ai sensi della legge 02.12.1991, n.390”;
VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con D. R. N. 325 del 20.09.2001;
VISTO il D. M. 3 novembre 1999, n. 509 recante “Norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei”;
VISTO l’art. 13, lettera h) dello Statuto approvato con D. R. N. 539 del 12.12.2001;
VISTO il D.M. 21.02.2002 con il quale è stato rivalutato per l’anno accademico 2002/2003 l’importo della
tassa minima di iscrizione all’Università corrispondente a € 164,15;
VISTA la delibera del Senato Accademico del 22 aprile 2002 relativa ai criteri alla contribuzione studentesca
A.A. 2002/2003;
RITENUTO di dover diversificare la posizione contributiva di coloro che sono solo in debito della
discussione dell’esame generale di laurea;
SENTITO il Direttore Amministrativo;
All’unanimità
DELIBERA
1. di stabilire che la contribuzione degli studenti che abbiano sostenuto e superato tutti gli esami di
profitto entro la sessione straordinaria dell’ultimo anno accademico di iscrizione e che risultino in
debito del solo esame generale di laurea sia pari al pagamento della prima rata più dell’importo a
favore dell’Ente per il Diritto allo Studio.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
***************
Deliberazione 5/2002/7-4
Ampliamento dei posti messi a concorso per il corso di Laurea triennale a
numero programmato in Scienze della Comunicazione della Facoltà di
Lettere e Filosofia (Classe delle lauree in Scienze della Comunicazione,
Classe N. 14).
Si sottopone al Senato Accademico, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera relativa
all’ampliamento dei posti messi a concorso per il corso di Laurea triennale a numero programmato in
Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia (Classe delle lauree in Scienze della
Comunicazione, Classe N. 14).
30
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Il monitoraggio delle strutture che determinano l’offerta formativa potenziale (aule disponibili per le
lezioni, postazioni informatiche, personale docente e personale per le attività didattiche e di tirocinio) ha
portato la Facoltà di Lettere e Filosofia a ritenere congruo il proposto numero di studenti iscrivibili al primo
anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, pari a 90 unità, oltre alla quota riservata agli
studenti extracomunitari non residenti in Italia di 7 unità.
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
(Antonino GANCI)
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA
la legge 19 novembre 1990, n. 341, di riforma degli ordinamenti didattici
universitari;
VISTO
il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000;
VISTA
la legge 2 agosto 1999, n. 264, recante norme in materia di accessi ai corsi
universitari, ed in particolare l’art. 2 comma 1 lett. a);
VISTO
il D. Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, Testo Unico delle disposizioni concernenti la
disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero;
VISTO
il D. R. N. 325 del 20 settembre 2001, di emanazione del Regolamento Didattico
d’Ateneo;
VISTO
il D. R. N. 539 del 12 dicembre 2001 di emanazione dello Statuto;
VISTA
la delibera del Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia del 17 aprile 2002 relativa
alla definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea in Scienze
della Comunicazione per l’anno accademico 2002/2003, con l’allegata scheda
informativa in ordine alle strutture determinanti l’offerta formativa potenziale;
CONSIDERATO
che per il raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso di Laurea in Scienze
della Comunicazione è prevista l’utilizzazione di laboratori, di sistemi informatici e
l’allestimento di posti-studio personalizzati;
RITENUTA
l’opportunità di stabilire una programmazione all’accesso al predetto Corso di
Laurea per consentire agli studenti di acquisire un’adeguata preparazione;
SENTITO
il Direttore Amministrativo;
All’unanimità
DELIBERA
1.
2.
L’accesso, per l’anno accademico 2002/2003, al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della
Comunicazione è a numero programmato;
Il numero degli studenti ammissibili al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della
Comunicazione è fissato nella seguente misura:
N. 90 studenti italiani, comunitari e non comunitari di cui all’art. 39 comma 5 D.Lgs. 25
luglio 1998, n. 286;
N. 7 studenti non comunitari che non rientrano nella previsione dell’art. 39 comma 5 D.Lgs.
25 luglio 1998, n. 286;
31
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
L’ammissione al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione avviene previo
superamento di una prova suddivisa in 3 (tre) test a risposta multipla (4 risposte possibile, 1 sola
esatta) sui seguenti argomenti:
abilità logico-linguistiche (100 domande);
conoscenze informatiche di livello elementare (20 domande);
conoscenza della lingua inglese a livello elementare (20 domande);
Nella valutazione delle prove di cui al punto 3) si tiene conto dei seguenti criteri:
1 punto per risposta esatta;
- 0,25 punti per risposta sbagliata;
0 punti per risposta non data.
Il termine per la presentazione della domanda di pre-iscrizione del Corso di Laurea in Scienze della
Comunicazione è compreso tra il 1° agosto al 6 settembre 2002;
L’affissione della graduatoria avverrà presso la bacheca della Presidenza (Chiostro di S. Andrea) e
della Segreteria Studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia;
La Commissione giudicatrice sarà composta dai seguenti docenti afferenti al Dipartimento di Studi
Umanistici: Proff. Giacomo Ferrari, Dario Corno, Maurizio Lana;
La Commissione vigilanza sarà composta dai seguenti docenti afferenti al Dipartimento di Studi
Umanistici: Proff. Diego Marconi, Michele Di Francesco, Cristina Meini;
Il Responsabile del procedimento è individuato nella persona del Preside della Facoltà, Prof.
Edoardo Tortarolo.
*********************
Deliberazione 5/2002/7-5
Convenzione con l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della
Scuola di Specializzazione per le professioni legali.
In data 22.01.2002 il Senato Accademico approvava la convenzione con l’Università degli
Studi di Torino per l’istituzione della Scuola di Specializzazione per le professioni legali. A ciò non poteva
fare seguito la stipulazione della convenzione in quanto il C.U.N. esprimeva parere sfavorevole
all’approvazione del regolamento della Scuola che, opportunamente emendato aderendo ai rilievi formulati
dal C.U.N., è stato successivamente emanato con decreto del Rettore dell’Università degli Studi di Torino.
In considerazione di quanto premesso, si prega di sottoporre all’esame del Senato
Accademico l’allegata proposta di delibera concernente l’approvazione del regolamento della Scuola di
Specializzazione delle professioni legali, approvazione che, come sopra accennato, si pone quale condizione
per la stipulazione della convenzione che perfezionerà il procedimento di istituzione della Scuola mediante
l’adesione alla stessa da parte di questa Università.
32
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Il Coordinatore dell’Area Studenti
Antonino GANCI
IL SENATO ACCADEMICO
VISTO il D.lgs. n. 398 del 17.11.1997;
VISTA la L. n. 341/1990;
VISTO il D.M. n. 537 del 21.12.1999 recante il regolamento per l’istituzione e l’organizzazione
delle scuole di specializzazione per le professioni legali;
VISTA la delibera del Senato Accademico n. 1/2001/8-6 di approvazione della convenzione con
l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della Scuola di Specializzazione delle professioni legali
con sede in Torino;
VISTO il Decreto Rettorale n. 580 del 06.07.2001 dell’Università degli Studi di Torino di
approvazione del regolamento della Scuola di Specializzazione delle professioni legali;
PRESO ATTO che l’approvazione da parte di questa Università del regolamento della Scuola di
Specializzazione delle professioni legali si pone quale condizione per la stipulazione della predetta
convenzione;
VISTO il regolamento didattico di Ateneo;
VISTO lo Statuto dell’Università;
VALUTATO ogni opportuno elemento;
SENTITO il Direttore Amministrativo;
All’unanimità
DELIBERA
1.
E’ approvato, nel testo sottoriportato, il regolamento per la Scuola di Specializzazione per le
professioni legali con sede presso l’Università degli Studi di Torino.
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI
REGOLAMENTO
CAPO I
ISTITUZIONE DELLA SCUOLA
Art. 1 – Istituzione della Scuola.
E’ istituita la Scuola di Specializzazione per le professioni legali Bruno CACCIA e Fulvio CROCE,
ai sensi degli artt. 17, co. 113 e 114 della legge 15 maggio 1997, n. 127; 16 D.Lgs. 17 novembre 1997, n.
398, nonché del Regolamento interministeriale di cui al D.M. 21 dicembre 1999, n. 537.
33
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Art. 2 – Enti costituenti.
L’Università di Torino costituisce la Scuola, anche sulla base di convenzioni con altre Università
dotate di facoltà di Giurisprudenza, ai sensi degli artt. 16, co. 3 del .Lgs. 17 novembre 1997, n. 398; 2 e 5
D.M. 21 dicembre 1999, n. 537.
Art. 3 – sede legale e rappresentanza.
La sede legale della Scuola è in Torino.
La rappresentanza della Scuola spetta al Direttore.
Art. 4 – Finalità.
La Scuola provvede alla formazione unitaria dei laureati in giurisprudenza al fine dell’assunzione
all’impiego di magistrato ordinario e dell’esercizio della professione di avvocato e notaio.
La Scuola può provvedere, altresì, alla formazione degli avvocati della U.E. che intendano esercitare
con il rispettivo titolo nella Repubblica Italiana.
Art. 5 – Titoli.
La Scuola al termine del periodo di formazione rilascia il diploma di specializzazione, che costituisce
titolo per l’accesso al concorso per l’assunzione nella magistratura ordinaria e titolo valutabile per lo
svolgimento della pratica forense e notarile secondo le deliberazioni dei rispettivi ordini professionali, e per
ogni caso previsto dalla normativa vigente.
La Scuola al termine del primo anno attesta la valutazione favorevole per il passaggio al secondo
anno.
La Scuola al termine dei corsi rilascia un’attestazione di frequenza.
CAPO II
ORGANI DELLA SCUOLA
Art. 6 – Consiglio Direttivo.
Il Consiglio Direttivo è formato da dodici componenti, di cui sei professori universitari, due
magistrati ordinari, due avvocati e due notai, e rimane in carica per la durata di anni quattro.
La designazione è fatta dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino,
sentito l’organo competente di ciascuna delle Università convenzionate.
La nomina è fatta con decreto del Rettore dell’Università di Torino.
Art. 7 – Competenze.
Il Consiglio Direttivo cura la gestione organizzativa, amministrativa e finanziaria della Scuola,
svolgendo anche le funzioni di Consiglio di gestione; assume iniziative in ordine ai rapporti con altri enti e
con istituzioni di formazione; propone al Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza di Torino i componenti
34
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
della Commissione per il concorso di ammissione e designa quelli per la Commissione per l’esame finale;
propone i docenti, designa i tutori e delibera i relativi compensi; formula indirizzi sulla metodologia
didattica; programma le attività didattiche necessarie al corretto funzionamento della Scuola; propone
all’Università di Torino l’ammontare del contributo d’iscrizione; presenta annualmente al Consiglio della
Facoltà di Giurisprudenza di Torino e alle Università o enti convenzionati una relazione sull’attività svolta,
esercita tutte le altre competenze di cui all’art. 5 D.M. 21 dicembre 1999, n. 537.
Il Consiglio Direttivo è validamente costituito per ogni riunione con la presenza di almeno sette dei
suoi componenti e delibera a maggioranza dei presenti.
Il Consiglio Direttivo elegge il Direttore, con voto segreto e a maggioranza assoluta dei componenti
del Consiglio stesso, tra i professori universitari di ruolo che ne fanno parte.
Art. 8 – Convocazione delle riunioni.
Il Consiglio Direttivo si riunisce almeno due volte all’anno, nonché ogni volta che sia convocato dal
Direttore della Scuola, il quale ne ha l’obbligo quando lo richiedano almeno quattro componenti.
La convocazione, in forma scritta e contenente il relativo ordine del giorno, è inviata ai componenti
almeno quattro giorni prima della riunione. La convocazione è altresì affissa nei locali della Scuola.
Art. 9 – Svolgimento delle riunioni.
Alle riunioni del Consiglio Direttivo sono ammessi, a loro richiesta, e senza diritto di voto, i docenti
della Scuola, previa delibera del Consiglio.
Tutti gli atti del Consiglio Direttivo sono pubblici.
Art. 10 – Direttore della Scuola.
Il Direttore rappresenta la Scuola, convoca e presiede il Consiglio Direttivo e dà esecuzione alle sue
deliberazioni; assume le iniziative necessarie al corretto ed efficiente funzionamento della Scuola,
sottoponendole all’approvazione del Consiglio Direttivo.
Il Direttore della Scuola designa il Vice Direttore, che lo supplisce in tutte le sue funzioni nei casi di
impedimento o assenza.
Il Direttore della Scuola resta in carica per la durata del Consiglio Direttivo; può essere eletto al
massimo per due mandati e può essere rieletto dopo l’intervallo di un mandato.
CAPO III
PERSONALE DOCENTE
Art. 11 – Titolari dei corsi.
I titolari dei corsi sono designati dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza di Torino, nel rispetto
di eventuali convenzioni con altri Atenei, su proposta del Consiglio Direttivo.
Per i professori universitari e per i ricercatori si applica la normativa in tema di stato giuridico e di
insegnamenti universitari.
35
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
I docenti, che non siano professori universitari o ricercatori, sono designati con procedure selettive
riservate a magistrati, avvocati e notai, che abbiano le specifiche competenze e le capacità didattiche
richieste per ciascun insegnamento, secondo la metodologia didattica deliberata dal Consiglio Direttivo.
Possono inoltre essere designati esperti secondo le modalità previste dallo Statuto e dal Regolamento di
Ateneo per i professori a contratto.
I bandi diretti ad attribuire insegnamenti o contratti di docenza sono comunicati mediante la
pubblicazione presso tutte le Università convenzionate.
Art. 12 – Tutori.
Il tutore svolge compiti integrativi delle attività didattiche, di collegamento tra i corsi, di assistenza e
orientamento degli specializzandi, per rendere effettiva la loro partecipazione al processo di formazione. Il
servizio di tutorato può essere affidato dal Consiglio Direttivo a ricercatori, nonché – in base ai contratti di
diritto privato – a magistrati, avvocati e notai, ovvero a dottori di ricerca o cultori delle materie di
insegnamento.
Art. 13 – Contratti di diritto privato.
I contratti di diritto privato per le attività didattiche della Scuola non danno luogo a rapporto di
lavoro subordinato.
CAPO IV
SPECIALIZZANDI
Art. 14 – Ammissione e organizzazione delle attività.
L’ammissione degli specializzandi è comunicata mediante la pubblicazione presso la Scuola
dell’esito del concorso apposito.
Le attività della Scuola sono organizzate entro il territorio del distretto della Corte di Appello di
Torino e in modo da consentire lo studio personale e la frequenza alla pratica professionale.
La frequenza alla Scuola e alle attività di stages e tirocinio è obbligatoria e si svolge secondo il
calendario deliberato dal Consiglio Direttivo all’inizio di ogni anno.
Art. 15 – Esclusione.
Il Rettore, su proposta del Consiglio Direttivo, in ogni tempo decide in merito all’esclusione dello
specializzando che non abbia provveduto al pagamento delle tasse e contributi di iscrizione, che abbia
superato il limite delle assenze ingiustificate, ovvero che abbia commesso altre gravi mancanze.
In ogni caso, è previamente sentito l’interessato.
Art. 16 – Ricevimento.
36
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
All’inizio di ogni anno, il Direttore rende pubblici gli orari e i luoghi di ricevimento dei docenti della
Scuola.
Art. 17 – Obbligo del segreto.
Lo specializzando ha l’obbligo di osservare il segreto in ordine a dati e notizie riservati che venga a
conoscere durante gli stages e i tirocini.
CAPO V
ORDINAMENTO DIDATTICO
Art. 18 – Materie di insegnamento.
Gli insegnamenti dell’ordinamento didattico si distinguono in corsi obbligatori e corsi a scelta.
Il Consiglio Direttivo definisce la programmazione delle attività didattiche.
Sono comprese nell’ordinamento didattico almeno le seguenti materie:
I anno:
Diritto civile
Diritto amministrativo I
Diritto penale I
Diritto commerciale I
Diritto amministrativo II
Diritto penale II
Diritto processuale civile
Diritto processuale penale
Fondamenti del diritto europeo
Diritto dell’Unione Europea
Diritto del lavoro e della previdenza sociale
Diritto commerciale II
Contabilità dello Stato e degli enti pubblici / Economia e contabilità industriale
Diritto della proprietà immobiliare
Diritto delle persone e della famiglia
Informatica giuridica e metodologia di ricerca delle fonti
II anno – indirizzo giudiziario forense:
Diritto civile
Diritto penale
Diritto amministrativo
Diritto processuale civile – Diritto processuale penale
Diritto costituzionale
Diritto del lavoro
Diritto tributario
Diritto internazionale e internazionale privato
Diritto ecclesiastico
Deontologia e ordinamenti giudiziario e forense
37
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Diritto romano
Tecnica della comunicazione e dell’argomentazione
Giustizia amministrativa
II anno indirizzo notarile:
Diritto delle persone e della famiglia
Diritto delle successioni
Diritto della proprietà, dei diritti reali e della pubblicità immobiliare
Diritto delle obbligazioni, dei contratti e dei titoli di credito
Volontaria giurisdizione
Diritto dell’impresa e delle società
Diritto urbanistico e dell’edilizia residenziale pubblica
Diritto tributario
Legislazione e deontologia notarile.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
******************
Deliberazione 5/2002/7-6
Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master
Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della
Sanità”.
Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di
istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in
“Economia dell’Ambiente e della Sanità”.
Si tratta di un Master promosso e gestito in collaborazione con il CoREP (Consorzio per la
Ricerca e l'Educazione Permanente), che ne ha assicurato la pubblicità, e ha presentato domanda alla
Regione Piemonte per un finanziamento a carico del Fondo Sociale Europeo.
Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata
proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di
primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità” presso la Facoltà di Scienze Politiche e ad
approvare il relativo ordinamento didattico.
Distinti saluti.
IL COORDINATORE
DELL’AREA STUDENTI
(Antonino GANCI)
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA
VISTO
la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
l’art. 1, comma 15, della Legge 14 gennaio 1999 n. 4;
38
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
VISTO
VISTO
VISTO
CONSIDERATO
VISTA
CONSIDERATA
RITENUTO
SENTITO
All’unanimità
l’art. 3, commi 8 e 9, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento recante
norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei;
il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V;
l’art. 30 dello Statuto dell’Università;
il supporto organizzativo e finanziario offerto dal CoREP (Consorzio per la Ricerca
e l'Educazione Permanente);
la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 5/2002 del 19 aprile
2002 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di
Master, in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti, di attività formative e dei
relativi crediti;
la positiva esperienza in corso, per l’edizione 2002, concernente l’omonimo corso di
Master organizzato dal CoREP ad Alessandria sotto la direzione del Prof. Cassone e
con il coordinamento della Dott.ssa Carniglia;
di voler dare dignità di Master Universitario ad un corso che riscuote interesse e
successo per l’attualità delle problematiche affrontate nel campo dell’economia,
dell’ambiente e della sanità;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’anno accademico 2002/2003, il
Corso di Master Universitario annuale di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”,
secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato.
Art. 1
Denominazione, durata e finalità del Corso
Il MEAS è un Master Universitario in Economia dell’Ambiente e della Sanità, di primo livello, di durata
annuale.
Il Master si propone di fornire una conoscenza approfondita dei problemi, dei modelli di analisi, delle alternative
di politiche pubbliche e degli strumenti di gestione nel campo dell'Ambiente e della Sanità.
Art. 2
Struttura ed obiettivi formativi del Corso
Il Master è suddiviso in tre parti:
1) la prima parte del corso (di 330 ore) mira a fornire ai laureati le capacità metodologiche (ivi comprese le
tecniche di metodi quantitativi) e istituzionali (sia nel campo economico sia in quello giuridico-organizzativo) che
consentano una corretta impostazione dei problemi.
2) la seconda parte è finalizzata allo studio dei modelli di analisi normalmente utilizzati nella letteratura
scientifica internazionale per affrontare le problematiche tipiche in questi due ambiti. Qui trovano applicazione i
modelli riferiti a problemi standard, le teorie e gli approcci sia economici che giuridico-organizzativi
precedentemente acquisiti.
39
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Si forniscono le nozioni necessarie per inquadrare correttamente, sotto il profilo normativo, organizzativo ed
economico, il problema nel contesto della realtà italiana, con particolare attenzione ai vincoli e alla implicazioni
comunitarie.
Saranno inoltre studiati gli strumenti di regolazione diretta o basati su incentivi di mercato utilizzabili sia sotto il
profilo astratto, sia con riferimento a una specifica situazione politico-normativa.
3) la terza parte è volta all'approfondimento della formazione in campo ambientale o sanitario. L'obiettivo
formativo di questa fase è quello di mettere lo studente in grado di valorizzare l'esperienza di stage e di essere
pronto per un immediato inserimento professionale a diversi livelli di responsabilità e di funzioni coerenti con le
sue personali capacità.
E' previsto uno stage della durata di 250 ore presso un'azienda o un ente operante nel settore Ambiente o Sanità.
L’esame conclusivo consiste nella discussione di un caso di studio che comprende anche l'esperienza di stage.
Art. 3
Titolo di accesso e destinatari
Il titolo di studio richiesto per l’accesso al Master è il diploma di laurea.
In particolare il Master si rivolge ad una duplice fascia di utenti:
a) giovani laureati universitari che vogliano indirizzarsi verso il mondo dell’Ambiente e della Sanità, sia
verso la componente pubblica e privata delle aziende sanitarie, ospedali, imprese del settore ambientale,
sia verso le amministrazioni che hanno compiti e ruolo istituzionali di programmazione, controllo ed
indirizzo: comuni, province, regioni, comunità montane;
b) operatori già attivi nel settore che vogliano completare la loro preparazione specifica.
Art. 4
Sbocchi professionali
Il Master ha come finalità la creazione di una figura professionale che potrà avere opportunità di lavoro nelle
amministrazioni pubbliche, imprese e loro associazioni, organizzazioni no profit, attività di consulenza.
Art. 5
Elenco degli insegnamenti e relativi crediti formativi
Il corso ha durata annuale e prevede 600 ore di insegnamento, cui si aggiungono circa 250/300 ore di stage.
Insegnamento
Settore Scientifico Disciplinar CFU
Diritto amministrativo
IUS/10
6
Diritto dell’Unione Europea
IUS/14
1
Diritto del lavoro
IUS/07
1
Economia politica
SECS-P/01
4
Politica economia
SECS-P/02
3
Scienza della finanze
SECS-P/03
8
Economia applicata
SECS-P/06
2
Economia aziendale
SECS-P/07
4
Economia e gestione delle imprese
SECS-P/08
4
Metodi matematici dell’economia delle scienze sociaSECS-S/06
3
Organizzazione aziendale
SECS-P/010
4
Statistica
SECS-S01
3
Statistica economica
SECS-S/03
2
40
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Sociologia dei processi economici e del lavoro
Sociologia generale
Scienza politica
Ecologia
Epidemiologia
Informatica
SPS/09
SPS/07
SPS/04
?
?
ING-INF/05
1
2
3
4
4
1
Art. 6
Modalità di svolgimento delle attività didattiche
L’attività didattica prevede lezioni frontali, seminari, lavori di gruppo, esercitazioni.
Sono, inoltre, previste prove di valutazione al termine di ogni modulo didattico, talora di semplice idoneità.
Art. 7
Posti disponibili e modalità di selezione dei partecipanti
I posti disponibili sono 25.
La selezione dei partecipanti, compresi tra un minimo di 15 e un massimo di 25, avviene sulla base del curriculum
e di un colloquio di fronte ad una commissione formata dal Direttore del Master, un Docente e un esperto del
settore, nominati dal Consiglio di Facoltà.
Art. 8
Prova finale
La prova finale consiste in un elaborato scritto preferibilmente riferito all’esperienza di stage.
Art. 9
Titolo di studio rilasciato
Al termine del corso di Master, ai partecipanti che abbiano frequentato i corsi per almeno i 2/3 delle ore previste e
che abbiano superato positivamente le prove al termine di ciascun modulo e la prova finale, sarà rilasciato
l’attestato di Master Universitario di 1° livello Master Universitario in Economia dell’Ambiente e della
Sanità (MEAS), a firma del Direttore di Corso.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
Deliberazione
5/2002/7-7
Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master
Universitario di primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione
del Trasporto pubblico locale”
Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di
istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Universitario di primo livello in
“Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto pubblico locale”.
41
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Si tratta di progetto formativo volto alla creazione di una figura professionale con competenze
economiche, giuridiche e organizzative nel settore del trasporto pubblico locale.
Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata
proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di
primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto pubblico Locale” e ad approvare il
relativo ordinamento didattico.
IL COORDINATORE
DELL’AREA STUDENTI
(Antonino GANCI)
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
CONSIDERATO
VISTA
VALUTATA
SENTITO
All’unanimità
la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
l’art. 1, comma 15, della Legge 14 gennaio 1999 n. 4;
l’art. 3, commi 8 e 9, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento recante
norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei;
il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V;
l’art. 30 dello Statuto dell’Università;
il supporto organizzativo e finanziario offerto da numerosi Enti ed Imprese del
settore;
la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 5/2002 del 19 aprile
2002 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di
Master, in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti, di attività formative e dei
relativi crediti;
l’opportunità di l’istituzione un Master Universitario concernente l’alta formazione
in un settore quale quello del trasporto pubblico locale di sicuro interesse per
l’attualità e complessità delle problematiche affrontate;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’anno accademico 2002/2003, il
Corso di Master Universitario annuale di primo livello in “Economia, diritto ed organizzazione del
Trasporto pubblico locale”, secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato.
Art. 1
Denominazione e durata del Corso
Il METROPOLIS è un Master Universitario in Economia, Diritto e Organizzazione del Trasporto Pubblico
Locale, di primo livello, di durata annuale.
42
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Art. 2
Obiettivi formativi del Corso
Il Master METROPOLIS si propone di formare una figura professionale con competenze economiche, giuridiche
e organizzative nel campo del trasporto pubblico locale.
Questa figura professionale, accanto ad una conoscenza approfondita dei fondamenti teorici ed istituzionali,
disporrà di competenze gestionali e organizzative tipiche dei soggetti responsabili, a diverso titolo, nel settore del
trasporto pubblico locale.
Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo della cultura di impresa e della cultura di sistema nel comparto
del trasporto pubblico locale.
Art. 3
Titolo di accesso e destinatari
Il titolo di studio richiesto per l’accesso al Master è il diploma di laurea.
In particolare il Master si rivolge ad una duplice fascia di utenti:
c) giovani laureati universitari che vogliano indirizzarsi verso il mondo del Trasporto Pubblico Locale, sia
verso la componente pubblica e privata delle aziende di esercizio, sia verso le amministrazioni che hanno
compiti e ruolo istituzionali di programmazione, controllo ed indirizzo: comuni, province, regioni,
comunità montane;
d) operatori già attivi nel settore che vogliano completare la loro preparazione specifica rendendola
omogenea ed aggiornata con quanto proviene dalla attuazione della riforma e soprattutto vogliano avere
una visione di insieme sul sistema del trasporto pubblico locale, affrontando i diversi moduli su cui è
articolato l’insieme del master.
Art. 4
Sbocchi professionali
Gli sbocchi professionali si riferiscono alle imprese e ai consorzi di trasporto pubblico locale, alle amministrazioni
competenti e ai soggetti pubblici e privati coinvolti nei processi di programmazione, gestione e valutazione dei
servizi di trasporto pubblico locale.
Art. 5
Elenco degli insegnamenti e relativi crediti formativi
Il corso ha durata annuale e prevede 600 ore di insegnamento, cui si aggiungono circa 300 ore di stage.
Insegnamento
Diritto pubblico comparato
Diritto commerciale
Diritto amministrativo
Diritto tributario
Diritto dell’Unione Europea
Diritto del lavoro
Economia politica
Politica economia
Scienza della finanze
Economia applicata
Economia aziendale
Economia e gestione delle imprese
Settore Scientifico Disciplin
IUS/21
IUS/04
IUS/10
IUS/12
IUS/14
IUS/07
SECS-P/01
SECS-P/02
SECS-P/03
SECS-P/06
SECS-P/07
SECS-P/08
43
COPIA NON VALIDA
CFU
2
3
10
3
2
3
1
1
4
2
6
4
COPIA NON VALIDA
Finanza aziendale
Organizzazione aziendale
Statistica
Statistica economica
Sociologia dei processi economici e del lavoro
Sociologia generale
Psicologia sociale
Ingegneria economica gestionale
SECS-P/09
SECS-P/010
SECS-S01
SECS-S/03
SPS/09
SPS/07
M-PSI/05
ING-IND/35
1
4
2
2
2
2
3
3
Art. 6
Modalità di svolgimento delle attività didattiche
L’attività didattica prevede lezioni frontali, seminari, lavori di gruppo, esercitazioni.
Sono, inoltre, previste prove di valutazione al termine di ogni modulo didattico, talora di semplice idoneità.
Art. 7
Posti disponibili e modalità di selezione dei partecipanti
I posti disponibili sono 25.
La selezione dei partecipanti, compresi tra un minimo di 15 e un massimo di 25, avviene sulla base del curriculum
e di un colloquio di fronte ad una commissione formata dal Direttore del Master, un Docente e un esperto del
settore, nominati dal Consiglio di Facoltà.
Art. 8
Prova finale
La prova finale consiste in un elaborato scritto preferibilmente riferito all’esperienza di stage.
Art. 9
Titolo di studio rilasciato
Al termine del corso di Master, ai partecipanti che abbiano frequentato i corsi per almeno i 2/3 delle ore previste e
che abbiano superato positivamente le prove al termine di ciascun modulo e la prova finale, sarà rilasciato
l’attestato di Master Universitario di 1° livello Master Universitario in Economia, Diritto e Organizzazione
del Trasporto Pubblico Locale, a firma del Direttore di Corso.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
Deliberazione 5/2002/7-8
Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master
Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri”, organizzato in
collaborazione con il CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle
Catastrofi) di San Marino e con la libera Università di Bruxelles.
44
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di
istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master Europeo di II livello in “Medicina dei
Disastri”, organizzato in collaborazione con il CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle Catastrofi) di San
Marino e con la libera Università di Bruxelles.
Il progetto si propone di offrire alta formazione specialistica per il trattamento degli effetti sanitari in
caso di disastro, preparando il personale medico ad affrontare i diversi aspetti della risposta sanitaria: la
pianificazione dell’assistenza, il coordinamento degli interventi e la valutazione del rischio.
In tal senso, pertanto, il Corso di Master in esame si presenta come un’iniziativa ambiziosa ed
originale in grado di colmare il vuoto di offerta formativa rinvenibile, sia a livello nazionale che
internazionale, in materia di gestione sanitaria di situazioni catastrofiche.
Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata
proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Europeo di II
livello in “Medicina dei Disastri” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia e ad approvare il relativo
ordinamento didattico.
Distinti saluti.
IL COORDINATORE
DELL’AREA STUDENTI
(Antonino GANCI)
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
CONSIDERATO
VISTO
VISTA
RITENUTO
SENTITO
la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
l’art. 1, comma 15, della Legge 14 gennaio 1999 n. 4;
l’art. 3, commi 8 e 9, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento recante
norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei;
il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V;
l’art. 30 dello Statuto dell’Università;
il supporto istituzionale offerto dai seguenti organismi: Consiglio d’Europa (EurOPA Major Hazards Agreement), Organizzazione Mondiale della Sanità, European
Academy of Disaster Medicine (EURADIM), European Center of Disaster Medicine
(CEMEC), European Society for Emergency Medicine (EuSEM), Comitato
Internazionale della Croce Rossa.
l’Agreement for the organisation of a European Certificate in Disaster Medicine
(EMDM) siglato nel mese di Aprile 2002 con la Libera Università di Bruxelles,
l’Università di San Marino e il Centro Europeo per la Medicina dei Disastri
(CEMEC);
la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia del 14 maggio 2002
in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di
Master, in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti, di attività formative e dei
relativi crediti;
che l’istituzione e l’attivazione di un Corso di Master Europeo di II livello in
“Medicina dei Disastri” risponde ad un’importante esigenza di formazione del
personale medico laureato, in modo da fornire una preparazione specifica in materia
di interventi sanitari in situazione di emergenza causata da disastri;
il Direttore Amministrativo
45
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
All’unanimità
DELIBERA
1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2002/2003,
il Corso di Master universitario Europeo annuale di secondo livello in “Medicina dei Disastri”,
secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato.
Art.1 Denominazione, sede e Organi Direttivi del Corso
Il corso è denominato “MASTER EUROPEO DI MEDICINA DEI DISASTRI” (EMDM) ed è Master di
II livello (MU2).
L’EMDM è promosso dall’Università del Piemonte Orientale – A. Avogadro rappresentato dalla Cattedra di
Anestesiologia e Rianimazione. Nell’ambito di questo progetto la Libera Università di Brussels (Vrije
Universiteit Brussel) rappresentata dal Department of Critical Care ha siglato un ipotesi di collaborazione
con l’Università proponente.
Il corso ha come sede presso la Cattedra di Anestesiologia e Rianimazione dell’Università del Piemonte
Orientale – A. Avogadro – sede di Novara. Alcune parti del corso possono essere svolte in sedi diverse
secondo indicazioni del Comitato Esecutivo.
I rappresentanti istituzionali dell’EMDM sono: il Comitato Scientifico, il Comitato Esecutivo ed il Direttore
del Corso.
I docenti, nominati dal Comitato Esecutivo dopo aver consultato il Comitato Scientifico, costituiranno il
Comitato Scientifico. Potranno essere docenti, e far parte del Comitato Scientifico, docenti delle due
Università, di altre Università e di Istituzioni italiane e straniere pur che posseggano comprovata esperienza e
notorietà nell’ambito della gestione sanitaria dei disastri.
Sulla base delle convenzioni stipulate, potranno essere rilasciati diplomi congiunti e con valenza secondo
quanto previsto dalle leggi comunitarie.
Art. 2 Titolo di studio, modalità di selezione e durata del Master
Il corso è aperto a laureati specialisti, italiani e stranieri (il cui titolo sia equipollente al titolo di
studio ottenuto in Italia) che abbiano interesse nella partecipazione alla pianificazione e alla risposta sanitaria
in caso di catastrofe a livello regionale, nazionale ed internazionale.
Considerato il formato educativo del Master, si considera un numero massimo di 35 partecipanti.
Essi verranno selezionati sulla base del Curriculum vitae presentato all’atto della domanda. La
domanda dovrà essere inviata alla Segreteria Studenti dell’Università del Piemonte Orientale, Via Perrone
18, 28100 Novara.
Verranno considerati elementi di giudizio l’esperienza in:
- medicina delle catastrofi
- medicina di emergenza
- l’appartenenza ad organizzazioni umanitarie
Le domande devono pervenire alla Segreteria Studenti della Facoltà a partire dal 1° Agosto entro e non oltre
il 30 Settembre di ogni anno e saranno valutate dal Comitato Esecutivo.
Il Master comincia ogni anno nel mese di novembre e dura un anno accademico.
46
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Art. 3 Obiettivi formativi generali
Il Master ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti un chiaro concetto sulla Medicina dei Disastri e si baserà su:
-studio autonomo che si realizza su un ipertesto all’uopo preparato e pubblicato su Internet su un sito web
gestito dal Comitato Scientifico (www.dismedmaster.com/home).
-un periodo di due settimane residenziali dove verranno tenute esercitazioni, dibattiti, letture che potrà essere
svolto a Novara o dove il Comitato Esecutivo stabilirà.
-la stesura di una tesi che verrà svolta sotto la supervisione di un tutore
-un esame finale che si svolge su Internet attraverso esami a tipo quiz a risposta multipla e alla risoluzione di
un esercizio elettronico.
Alla fine del corso i partecipanti dovranno essere in grado di:
-valutare il rischio (prevenzione e controllo dell’evoluzione)
-partecipare alla programmazione e alla pianificazione della risposta in caso di disastro
-organizzare e gestire la valutazione e le sessioni di debriefing
-preparare le squadre di soccorso alla gestione dell’emergenza catastrofica
-condurre ricerca sugli aspetti medici della Medicina dei Disastri
Art. 4 Obiettivi formativi specifici
I crediti su cui si articola il programma didattico (CFU) sono stati opportunamente suddivisi in didattici
formativi (CFdf) e professionalizzanti (CGpr) con la relativa traduzione in monte orario di didattica a cura
dei docenti (prima cifra) e di studio autonomo (seconda cifra) adeguandosi alle direttive del Ministero della
Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dei Regolamenti dei Consigli di Corso di Laurea
Specialistica in Medicina e Chirurgia.
Art. 5 Modulo 1 - Introduzione (CFU 4 = CFdf 2 + CGpr 2)
L’obiettivo del modulo è quello di
-fornire allo studente le definizioni, i campi di azione, le specificità e le differenze dalle materie affini alla
Medicina dei Disastri
-definire le caratteristiche di un incidente maggiore e di un disastro e rapportarle con i dati della letteratura,
di sviluppare la convinzione di una formazione specialistica e di stimolare la ricerca
-di imparare a valutare l’impatto epidemiologico dei disastri, di valutare la gravità dell’impatto sulla salute
pubblica e le conseguenza sulla risposta ad un disastro, di valutare rapidamente i bisogni di una comunità
offesa, di istituire centri raccolta dati per la valutazione retrospettiva di un disastro.
-imparare i principi fondamentali della biostatistica e l’uso di indicatori per monitorizzare i servizi sanitari
della comunità ed il loro impatto;
-garantire allo studente gli elementi fondamentali di informatica per la migliore utilizzazione del sito
web, per l’esecuzione degli esercizi elettronici e la fruizione degli elementi somministrati per via informatica
5.2 Riepilogo degli argomenti
La Medicina di Emergenza e la Medicina dei Disastri
Definizione di Disastro e di Medicina dei Disastri
Classificazione e criteri di valutazione dei Disastri
Epidemiologia
Elementi fondamentali di Telemedicina e teledidattica
5.3 Discipline di Insegnamento
47
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Medicina Interna
Igiene generale ed applicata
Informatica
Medicina di Emergenza e dei Disastri
Anestesiologia
Art. 6 Modulo 2 - La risposta al disastro e la organizzazione
(CFU 22 = CFdf 7 + CGpr 15)
Gli obiettivi formativi del modulo sono:
-definire il concetto di rischio, analizzare possibili esposizioni e vulnerabilità, valutare e prevenire i rischi per
la salute nei disastri naturali e tecnologici;
-pianificare gli aspetti medici nelle quattro fasi di un disastro: prevenzione e attenuazione, preparazione,
risposta, riabilitazione;
-disegnare i sistemi di logistica sanitaria e di organizzazione medica;
-imparare le regole generali e specifiche nel campo della sicurezza e della protezione nella risposta medica in
caso di disastro;
-conoscere le misure da prendere prima, durante e dopo un disastro per l’igiene, la trasmissione di malattie
infettive, la decontaminazione ambientale;
-apprendere i fondamentali aspetti delle problematiche veterinarie;
-acquisire gli elementi di base degli aspetti di nutrizione in caso di disastro: bisogni nutritivi di una
comunità offesa, identificare gli elementi di caratterizzazione della malnutrizione e la loro prevenzione e
terapia, calcolare i bisogni alimentari, organizzare la distribuzione del cibo;
-indicare i concetti di base del sistema delle leggi internazionali e come esso si relazioni con i disastri e con
gli eventuali conflitti che possono aver determinato catastrofi sociali e il ruolo delle organizzazioni non
governative;
-definire il concetto di triage e le procedure per la sua realizzazione;
-definire i principi e le procedure della catena di comando, controllo e coordinamento;
-organizzare la fase preospedaliera includendo il triage, il soccorso, la stabilizzazione, l’evacuazione ed il
trasporto delle vittime;
-definire i piani di organizzazione della risposta ospedaliera sia per disastri intra che extraospedalieri;
-definire la gestione dei mezzi di informazione e della divulgazione e utilizzo degli stessi.
6.2 Riepilogo degli argomenti
Valutazione del rischio attuale ed evolutivo
Pianificazione in caso di disastro
Aspetti logistici
Protezione del soccorritore
Medicina pubblica ed ambientale
Aspetti veterinari nei disastri
La nutrizione in situazione di disastro
Legislazione internazionale e organizzazioni di soccorso e assistenza internazionali
Il Triage
Implementazione del comando, del controllo- supervisione e coordinamento
Trattamento preospedaliero
Organizzazione della fase ospedaliera
Le strategie di informazione
48
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
6.4 Discipline di Insegnamento
Anestesiologia
Medicina Interna
Igiene generale ed applicata
Informatica
Veterinaria
Giurisprudenza
Medicina dei Disastri
Art. 7 Modulo 3 - Il trattamento sanitario specifico in caso di vittime da disastro
(CFU 16 = CFdf 4 + CGpr 12)
-
-
-
Gli obiettivi del modulo sono:
Definire la natura della lesione e/o della malattia in relazione al diverso tipo di patologia e al
differente tipo di disastro (naturale, ambientale, biologico, chimico, nucleare, sociale e da conflitto
armato);
Esercitare la capacità di portare soccorso sul campo adattandolo alle problematiche delle diverse
catastrofi; iniziare all’uso dell’equipaggiamento da campo e all’uso di protocolli esecutivi;
Conoscere come trattare un alto numero di feriti che vengono trasportati dal luogo della catastrofe
(manovre rianimative, stabilizzazione, medicalizzazione, trasporto e individuazione dei criteri di
destinazione);
Imparare a comportarsi in un contesto multidisciplinare;
Imparare i principi di trattamento chirurgico in caso di gran numero di feriti;
Imparare a trattare un gran numero di vittime dopo incidente nucleare, chimico o biologico.
7.2 Riepilogo degli argomenti:
Tipo di disastro e patologia attesa
Lesioni meccaniche ed ambientali
-Meccanismi di lesione
Lesioni penetranti e chiuse ad alta energia
La sindrome da schiacciamento
La sindrome da Blast
Ustioni, ipotermia e ipertermia, annegamento
Diagnosi e valutazione delle lesioni e trattamento sulla scena
Supporto di base e avanzato
Posizionamento delle vittime
Categorizzazione, Stabilizzazione e condizionamento
Tecniche di Trasporto e salvataggio
Principi di trattamento medico
Ossigenoterapia e ventilazione
Anestesia e analgesia
Supporto metabolico
Principi di trattamento chirurgico
Valutazione delle lesioni (Tronco, SNC, arti, vasi, ossa, tessuti molli)
Tecniche di emostasi, profilassi dello shock, stabilizzazione delle fratture
Suture di ferite, principi di drenaggio e di medicazione
Strategie e tecniche chirurgiche nel trauma
Trattamento delle ferite contaminate
49
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Trattamento delle ustioni e del congelamento
Lesioni chimiche
-Incidenti chimici maggiori
-Proprietà e caratteristiche delle sostanze tossiche
-Terrorismo biologico e chimico
-Trattamento medico dei disastri tossicologici
-Rilevamento ed identificazione dei tossici (compreso gestione databases)
Lesioni da radiazione
Infezioni di massa
7.3 Discipline di Insegnamento
Anestesiologia
Medicina Interna
Chirurgia Generale
Malattie Infettive
Igiene generale ed applicata
Veterinaria
Giurisprudenza
Medicina dell’Emergenza e dei Disastri
Medicina del Lavoro
Medicina Legale
Art. 8 Modulo 4. - La psichiatria delle catastrofi (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3)
-
-
Gli obiettivi del modulo sono:
Acquisire la conoscenza degli sviluppi storici che hanno portato allo sviluppo dell’intervento
psicologico dopo un disastro;
Identificare le teorie della risposte allo stress, dell’adattamento, della perdita e del lutto, dei sistemi
di supporto sociale;
Acquisire la conoscenza richiesta per riconoscere la risposta dei sopravvissuti e formulare gli
interventi sullo stress post disastro;
Categorizzare sistematicamente i processi di comportamento attraverso le diverse fasi post disastro;
Conoscere le strutture organizzative fondamentali necessarie per il set up post-disastro e gli
strumenti di intervento per trattare lo stress delle vittime, delle famiglie, della popolazione colpita e
dei soccorritori;
Identificare e descrivere le reazioni caratteristiche di alcune sottopolazioni colpite dal disastro e
descrivere le operazioni richieste per assistere le popolazioni a rischio (bambini e anziani…);
Identificare e descrivere il burn-out dei soccorritori e descrivere il supporto necessario per assisterli;
Conoscere gli effetti dell’informazione fornita dai media e come gestire le loro conseguenze.
8.2 Riepilogo degli argomenti:
Aspetti psicologici dei disastri, storia della psicologia e della psichiatria applicata ai disastri
Reazioni psicologiche individuali e collettive allo stress e al trauma
Intervento nella fase immediata: triage e cura precoce delle vittime
Fase immediatamente successiva al disastro; debriefing, valutazione psichiatrica e prevenzione
delle sequele croniche
50
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Lo stress ed il burn out del soccorritore, l’aiuto al soccorritore
Aspetti psicologici dell’informazione e l’uso dei media
8.3 Discipline di Insegnamento
Psicologia
Psichiatria
Medicina dei Disastri
Sociologia
Art. 9 Modulo 5. - Addestramento e formazione in Medicina delle Catastrofi
(CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3)
Gli obiettivi di questo modulo sono:
- Descrivere il contenuto ed il minimo livello teorico e pratico per tutte le categorie dello staff medico;
- Come preparare un esercizio di simulazione di un disastro;
- Come preparare un programma per la formazione di un corso di Medicina dei Disastri compresa la
descrizione del materiale educativo;
- Valutare gli studenti dopo l’esecuzione di un corso in Medicina dei Disastri.
9.2 Riepilogo degli argomenti:
Definizione degli obiettivi dell’insegnamento e del curriculum
Il processo dell’apprendimento ed i materiali
La pianificazione della simulazione e gli esercizi pratici
Tecniche di valutazione dell’apprendimento
Valutazione degli studenti e dei formatori dopo un corso di formazione
9.3 Discipline di Insegnamento
Psicologia
Anestesiologia
Medicina dei Disastri
Sociologia
Art. 10 Modulo 6. - Emergenze umanitarie complesse (CFU 5 = CFdf 2 + CGpr 3)
Gli obiettivi di questo modulo sono:
- Definire le emergenze umanitarie complesse;
- Descrivere le cause delle emergenze umanitarie complesse;
- Introdurre le problematiche della legislazione internazionale, lo status ed i diritti delle popolazioni
rifugiate;
- Conoscere la gestione dei rifugiati compresa l’organizzazione e l’amministrazione di un campo di
rifugiati;
- Applicare metodi e strategie per valutare i bisogni sanitari compresa la valutazione sanitaria iniziale,
la sicurezza degli alimenti e delle acque, la valutazione la prevalenza delle malattie, la loro
prevenzione e terapia;
- Definire i bisogni finanziari delle emergenze umanitarie complesse ed il budget operativo;
- Conoscere come coordinare le relazioni con le autorità rappresentative dei governi locali, delle
Agenzie internazionali e delle NGO e delle forze militari;
51
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
-
Mediare nelle situazioni di conflitto.
10.2 Riepilogo degli argomenti:
Definizione
Cause di emergenze umanitarie complesse
Movimenti di massa: i rifugiati
Trattamento delle persone dei rifugiati
Amministrazione di un campo di rifugiati
Gestione dell’aspetto sanitario
I bisogni sanitari
La valutazione iniziale della situazione sanitaria
I bisogni idrici e nutritivi
La patologia
Prevenzione e terapie
I bisogni finanziari
Il budget operativo
Il budget sanitario
Il coordinamento e le relazioni con le autorità governative, le agenzie internazionali e quelle
non governative
La legislazione internazionale e le organizzazioni mondiali di soccorso
10.3 Discipline di Insegnamento
Igiene generale ed applicata
Medicina Legale
Medicina dei Disastri
Diritto
Art. 11 Modulo 7. - Aspetti etici, morali e legali della Medicina delle Catastrofi
(CFU 3 = CFdf 1 + CGpr 2)
L’obiettivo formativo è quello di
-fornire gli elementi fondamentali di legislazione internazionale in caso di catastrofi e di specifiche
legislazioni nazionali
-di introdurre le risposte a differenti situazioni di disastro filtrate dalle convinzioni etiche, morali e
religiose delle diverse popolazioni
11.2 Riepilogo degli argomenti:
Introduzione generale agli aspetti legali, etici e morali in medicina dei disastri
Aspetti internazionali di medicina legale applicata ai Disastri
Aspetti etici di Medicina dei Disastri
Aspetti morali di Medicina dei Disastri
Morale cattolica
Morale protestante
Morale mussulmana
Morale ebrea
Morale agnostica
Morale buddista
52
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
11.3 Materie di Insegnamento
Medicina legale
Bioetica
Sociologia
Medicina dei Disastri
Art 12. Programma didattico
La base educazionale del Master consiste in:
a. Uno studio autonomo basato sul metodo “problem-based” integrato in un contesto di e-learning
curriculum messo a disposizione sul website del Master.
Ciò permette allo studente di:
- decidere cosa studiare;
- cercare un sistema di apprendimento appropriato alle sue esigenze educative usando i
Docenti come tutori o facilitatori e come consulenti per la ricerca in linea di articoli,
giornali, riviste, incontri con altri esperti;
- integrare l’informazione con altre discipline di base;
- collaborare con gli altri studenti per imparare a lavorare in équipes;
- discutere quali concetti e principi sono stati imparati convertendo le conoscenze ottenute
tramite il problem solving nell’uso in condizioni di lavoro reale.
La piattaforma e-learning del Master è usata come
- una stazione di apprendimento comprendente un libro elettronico, dimostrazioni, esercizi,
problem-based riguardanti quanto acquisito con lo studio teorico, testo di valutazione, una libreria
elettronica;
- un sistema di tutoraggio, di guida e valutazione da parte della Faculty;
- una fonte di informazione per lo sviluppo del corso;
- centro di comunicazione per la discussione attraverso posta elettronica, Internet relay
chat studente-studente e studente-instruttore.
b. Un corso stanziale di due settimane dove lo studente incontra gli altri studenti e la Faculty e
interagisce con loro in dibattiti ed esercizi che valutano la capacità dello studente di applicare le
conoscenze acquisite in situazione di disastro simulato. Ciò può anche prevedere delle esercitazioni a
grandezza reale. E’ anche prevista la presentazione del progetto della tesi finale che viene discusso
con gli altri studenti e con i docenti per l’approvazione del titolo, dei contenuti e della metodologia.
c. La stesura di una tesi di Medicina dei Disastri sotto la guida di un tutor che deve essere consegnata
prima dell’esame finale.
d. L’esame finale viene fornito su Internet e consiste di
- Un esercizio elettronico su un disastro simulato dove lo studente è chiamato a risolvere
problemi medico-organizzativi;
- Un questionario a scelta multipla sul contenuto globale del libro elettronico.
13. Rilascio del titolo
L’attestato di Master, a firma del Direttore del Corso e del Responsabile dell’ufficio presso cui sono
depositati gli atti di carriera scolastica, verrà rilasciato agli iscritti che abbiano superato la prova finale e che
abbiano compiutamente e con profitto realizzato i seguenti traguardi:
53
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
-
La partecipazione al programma “problem-based e-learning”;
Un attivo contributo al corso stanziale;
La presentazione di una tesi considerata soddisfacente i requisiti richiesti.
Art. 14 Quadro riassuntivo del piano degli studi
Il Master si articola in 7 moduli, ciascuno dei quali gestito da un coordinatore:
MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA
MODULO 1
Introduzione
MODULO 2
La risposta al
organizzazione
MODULO 3
Il trattamento sanitario specifico in
caso di vittime da disastro
MODULO 4
La psichiatria delle catastrofi
MODULO 5
Addestramento e formazione
Medicina delle Catastrofi
MODULO 6
Emergenze umanitarie complesse
MODULO 7
Aspetti etici, morali e legali della
Medicina delle Catastrofi
disastro
e
la
in
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
Università Piemonte Orientale
Vreij Universitiet Brussel
Esperti esterni
(CFU 4 =
CFdf 2 +
CGpr 2)
(CFU 22 =
CFdf 7 +
CGpr 15)
(CFU 16 =
CFdf 4 +
CGpr 12)
(CFU 5 =
CFdf 2 +
CGpr 3)
(CFU 5 =
CFdf 2 +
CGpr 3)
(CFU 5 =
CFdf 2 +
CGpr 3)
(CFU 3 =
CFdf 1 +
CGpr 2)
I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria comprensivi di
-attività formativa di base (distance learning), caratterizzanti (full immersion di due settimane)
(CFdf), l’elaborazione della tesi
-integrative (attività tutoriale ed esercitativa sul website) (CGdf)
e sono in numero di 70 (32 CFdf + 38 CGdf)
e quelli per l’elaborazione della tesi sono 10 CFU e sono composti da 5 CFdf e 5 CGpr.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
*********************
Deliberazione 5/2002/7-9
Attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti
dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master
di I livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI
AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza.
54
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta ad
attivare per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento
Didattico d’Ateneo, il Corso di Master di I livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI
AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza.
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
Antonino GANCI
IL
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTA
SENTITO
All’unanimità
SENATO
ACCADEMICO
la legge 9 maggio 1989, n. 168;
la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare il suo articolo 1 comma 15;
il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
il Regolamento Didattico di Ateneo, ed in particolare il suo Titolo V;
la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza in data 15 aprile 2002;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
1.
E’ istituito e attivato, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master universitario di primo
livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI” presso la Facoltà di
Giurisprudenza, il cui ordinamento è così articolato:
ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO
LIVELLO IN “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI AMBIENTALI”
ART. 1
Obiettivi formativi
Gli obiettivi formativi del Corso di Master di I livello in “Diritto economia e gestione dei beni
ambientali” consistono nell’acquisizione da parte di soggetti laureati di conoscenze giuridico economiche e di capacità tecniche nel settore delle risorse ambientali, privilegiando l’approccio
interdisciplinare e gli aspetti pratico – applicativi delle materie connesse con tali risorse: il tutto
anche tramite l’ausilio della copiosa casistica giurisprudenziale esistente in oggetto.
Tale scopo verrà perseguito attraverso l’articolazione del Corso in lezioni di “parte generale”,
volte a permettere l’acquisizione delle nozioni tecnico - giuridiche fondamentali nella materie
collegate all’ambiente tramite l’esame dei testi normativi di riferimento, ed in lezioni di “parte
speciale”, anche di carattere tecnico – applicativo, le quali, prendendo nuovamente le mosse dagli
55
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
imprescindibili testi normativi di riferimento, saranno destinate ad approfondire le principali
problematiche che l’esperienza concreta ha, col passare del tempo, messo in luce nel settore della
tutela dell’ambiente e nella gestione di quelle attività che su di esso possano aver rilevante impatto.
Questa seconda categoria di lezioni si potrà altresì arricchire tramite le sollecitazioni
provenienti dagli studenti del Master in ordine alla necessità di approfondire particolari aspetti della
propria realtà territoriale connessi con le problematiche ambientali.
Tale ultima precisazione rivela l’intento pratico del Corso di Master in oggetto, che si
identifica nella prospettiva di formare una figura professionale idonea, tra l’altro, allo svolgimento
delle seguenti attività:
• consulenza tecnica, giuridica ed economica per privati, imprese e pubbliche amministrazioni
nella materia delle risorse ambientali e delle problematiche ad esse collegate;
• didattica ed attività di ricerca presso scuole e strutture di insegnamento di ogni grado e
livello nonché presso corsi di specializzazione;
• mansioni di dipendente presso Pubbliche Amministrazioni nei settori implicati nella tutela,
nel monitoraggio, nello sviluppo e valorizzazione dell’ambiente nonché nel controllo dei fattori
esogeni che su di esso hanno rilevante impatto.
ART. 2
Durata del corso
Le lezioni del Corso di Master si terranno indicativamente tra il mese di novembre ed il mese
di maggio e verranno articolate su cinque giorni per settimana.
ART. 3
Caratteristiche dei docenti, elenco degli insegnamenti e dei relativi crediti
Il corpo di docenza del Corso di Master è costituito da Professori e Ricercatori dell’Università
degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, dell’Università degli Studi di Torino e di altre
Università italiane, oltre che da avvocati, magistrati, dirigenti di Enti locali ed altri esperti nel settore
del diritto, dell’economia e della gestione dei beni ambientali.
L’articolazione degli insegnamenti, suddivisi per moduli, per settore scientifico – disciplinare,
e per crediti attribuiti, è la seguente:
Insegnamento
settore scientifico-disciplinare
n. di crediti
PARTE GENERALE
1° MODULO – NOZIONI INTRODUTTIVE
Diritto dell’ambiente:
nozioni introduttive
Diritto costituzionale dell’ambiente
Diritto internazionale dell’ambiente
(11)
JUS10
JUS08
JUS13
4
3
4
2° MODULO–ANALISI ECONOMICA DELLA NORMAT. AMBIENTALE
(14)
Esternalità e scelta pubblica
Analisi costi – benefici
L’uso efficiente delle risorse naturali
Strumenti di controllo dell’inquinamento
2
2
3
4
JUS05
JUS05
JUS05
JUS05
56
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Profili gestionali
JUS05
3
3° MODULO – ILLECITI E DANNO AMBIENTALE
(7)
Gli illeciti penali in materia ambientale
JUS17
3
Gli illeciti civili in materia ambientale
JUS01
2
Il danno ambientale
JUS10
2
PARTE SPECIALE
1° MODULO – V.I.A.
(4)
La valutazione di impatto ambientale:
profili tecnici, giuridici ed economici
JUS10
3
Profili gestionali
JUS10
1
2° MODULO – RIFIUTI E BONIFICHE
(6)
I rifiuti
JUS10
3
La bonifica dei siti contaminati
JUS10
2
Profili gestionali
JUS10
1
3° MODULO – ACQUA, SUOLO E PROTEZIONE DELLA NATURA
(7)
L’inquinamento idrico
JUS10
2
La difesa del suolo
JUS10
2
La protezione della natura
JUS10
2
Profili gestionali
JUS10
1
4° MODULO – ELETTROSMOG, ARIA E INQUINAMENTO ACUSTICO
(11)
Le energie
JUS10
2
L’elettrosmog
JUS10
2
L’inquinamento acustico
JUS10
3
L’inquinamento atmosferico
JUS10
3
Profili gestionali
JUS10
1
______
57
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
TOTALE CFU
60
ART. 4
Modalità di svolgimento delle attività didattiche
Avuto riguardo alle indicazioni fornite dal D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e dall’art. 28 del
regolamento didattico dell’Ateneo del Piemonte Orientale, il Master attribuisce 60 crediti per un totale
di 420 ore di lezione frontale, suddivise in lezioni teoriche (di parte generale) e tecnico – applicative
(di parte speciale) così come più sopra definite.
Per ogni credito formativo sono pertanto previste 7 ore di lezione frontale tenute dai docenti
presso la sede del Corso, mentre le restanti ore saranno dedicate dai partecipanti allo studio individuale
sul materiale indicato e fornito dai docenti.
ART. 5
Titolo di studio, limitazioni numeriche e modalità di accesso al Corso di Master
Possono presentare domanda di ammissione al Corso di Master tutti coloro che abbiano
conseguito una Laurea e che non siano contemporaneamente iscritti ad altre scuole di specializzazione.
Al Corso di Master verrà ammesso un numero massimo di 30 allievi.
La selezione dei partecipanti consiste in un colloquio su argomenti generali di diritto
ambientale, ed in una valutazione (in misura non superiore al 30% del punteggio complessivo a
disposizione della Commissione) dei seguenti titoli: fino ad un massimo di 5 punti per il voto di
laurea; 0,30 punti per i pieni voti legali; 4 punti per i pieni voti assoluti; 5 punti per la lode; fino ad un
massimo di 5 punti per i voti riportati negli esami di corso di Laurea attinenti gli argomenti che
verranno trattati nel Master (è possibile valutare fino ad un massimo di 7 esami a discrezione motivata
della Commissione) così attribuibili: 0,25 per esame superato con pieni voti legali (da 27 a 29/30);
0,50 per esame superato con pieni voti assoluti; 0,75 per esame superato con i pieni voti assoluti e la
lode; fino ad un massimo di 10 punti per la valutazione della tesi di Laurea in disciplina attinente al
Master, considerato come lavoro scientifico non stampato (se pubblicata viene in ogni caso valutata
una sola volta); fino ad un massimo di 10 punti per le pubblicazioni nelle materie attinenti al Master.
La Commissione giudicatrice è formata dal Direttore del Master e da due componenti del
Consiglio del Master scelti dal Direttore.
Sono ammessi al Master coloro che si siano collocati in posizione utile nella graduatoria
compilata sulla base del punteggio complessivo riportato.
ART. 6
Esame finale e titolo di studio conseguito
Al termine del percorso formativo il candidato sarà sottoposto ad una prova finale consistente
nella presentazione di una tesina redatta su di un argomento che verrà concordato dai candidati e dai
docenti nel corso del Master ed in un colloquio che verterà sul contenuto principale delle materie
esaminate durante le lezioni.
Al candidato che abbia superato la prova finale verrà attribuito l’attestato di Master in “Diritto,
economia e gestione dei beni ambientali” a firma del Direttore del Master.
58
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
Deliberazione 5/2002/7-10
Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per
gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di
Master Universitario di I livello in “NURSING ONCOLOGICO” presso
la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta ad
istituire ed attivare per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del
Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “NURSING
ONCOLOGICO” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
Antonino GANCI
IL
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTA
VISTO
SENTITO
All’unanimità
SENATO
ACCADEMICO
la legge 9 maggio 1989, n. 168;
la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare il suo articolo 1 comma 15;
il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000,
e in particolare gli articoli 3 comma 8 e 7 comma 4;
l’art. 1 comma 10 del decreto legge 12 novembre 2001 n. 402, come modificato dalla
legge di conversione 8 gennaio 2002 n. 1;
il Regolamento Didattico di Ateneo, ed in particolare il suo Titolo V;
la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Medicina in data 10 aprile 2002;
lo Statuto dell’Università;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
59
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
1.
E’ istituito e attivato, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di primo
livello in “Nursing Oncologico” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, il cui ordinamento didattico è così
articolato:
ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN
“NURSING ONCOLOGICO”
Art. 1 - Istituzione del Master
Presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, congiuntamente con quella di Torino, è istituito il
Master Universitario denominato “Nursing Oncologico” (di seguito “Master”).
Art. 2 - Finalità ed obiettivi
Il Master fornisce una preparazione teorica e pratica a coloro che intendono lavorare nell’assistenza dei
pazienti oncologici nel settore della prevenzione, assistenza, riabilitazione e nell’accompagnamento in fase
terminale. Obiettivo qualificante del Master è quello di consentire l’acquisizione di strumenti conoscitivi ed
operativi idonei a lavorare nell’ambito sopradescritto.
Per la definizione del profilo dell’infermiere con un master in oncologia e la definizione delle competenze da
far acquisire agli infermieri si fa riferimento agli “Standard for the Advanced Practitioner of Cancer
Nursing” recentemente emanati dall’European Oncology Nursing Society (Allegato A).
Art. 3 – Struttura ed organizzazione del Master
Il corso di Master in Nursing oncologico sarà realizzato in moduli/corsi di perfezionamento. Un
modulo o l’insieme di più moduli potrà costituire un Corso di Perfezionamento. La frequenza a uno o più
corsi di perfezionamento contribuirà al raggiungimento di CFU per ottenere il numero di crediti necessari per
un master.
Ciascun modulo o corso di perfezionamento sarà realizzato in modo da poter costituire un’unità di
insegnamento indipendente.
Data la trasversalità di alcuni contenuti, il modulo di gestione e ricerca potranno essere in comune con altri
master (ad esempio il master di coordinamento o di area critica). Alla fine di ciascun modulo è previsto un
esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei
crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master e/o di completamento del percorso per conseguire il titolo
di master.
Per dare al Corso una valenza internazionale, è previsto l’accreditamento di tutto il percorso da parte di
organismi internazionali di riconosciuto prestigio, ad esempio l’European Oncology Nursing Society, che ha
già proposto un Core Curriculum per la formazione post base in oncologia; o il patrocinio del’EORTC
(European Organisation for Research and Treatment of Cancer) per il modulo sulla ricerca e le
sperimentazioni cliniche.
Il corso sarà svolto su base regionale, con possibilità di attivare esperienze di tirocinio nelle aree di
eccellenza (anche extraregionali).
Compatibilmente con le esigenze didattiche e l’organizzazione della attività formative, vanno previste
modalità di organizzazione dei corsi che facilitino la frequenza per gli studenti lavoratori, con concentrazione
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COPIA NON VALIDA
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delle lezioni teoriche e possibilità di svolgere parte del tirocinio, guidato e su obiettivi di apprendimento
predefiniti, anche nel proprio contesto di lavoro.
E’ possibile fare accedere ai singoli moduli studenti non iscritti al Master, con conseguente differenziazione
della contribuzione.
Art. 4 – Organi del Master
Gli Organi di gestione del Master sono:
1) Comitato Scientifico (o Consiglio del Corso): proposto dalla struttura proponente del Master e
nominato dal Rettore, con compiti di coordinamento delle attività didattiche e di tirocinio, compresa
la proposta dei Docenti, i quali vengono nominati dal Direttore del Master.
2) Direttore: nominato dal Rettore su proposta del Comitato Scientifico tra i professori universitari.
3) Coordinatore didattico: dirigente di scienze infermieristiche nominato dal Direttore del Master su
proposta del Comitato Scientifico.
4) Gruppo tecnico di progetto: nominato dal Direttore del Master su proposta del Comitato
Scientifico, gestisce le fasi di selezione per l’ammissione degli operatori al Master e durante il corso
svolge funzioni di monitoraggio.
Tali organi rimangono in carica per la durata di tre anni.
Art. 5 – Materie di insegnamento
Il Master, diviso in due anni, si articola in diversi moduli formativi.
L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio
guidato, attività di tirocinio formativo e di orientamento al lavoro, supervisione, e preparazione alla tesi
finale.
Il percorso formativo articolato in due fasi, è indicato nell’Allegato B (B1 + B2).
Art. 6 - Docenti del Master
Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari disponibili presso
gli Atenei del Piemonte Orientale e di Torino, nell’ambito della Rete Oncologica e presso il Servizio
Sanitario Nazionale, prevedendo anche forme di collaborazione esterna con esperti autorevoli della ricerca
formativa segnalati dal Comitato Scientifico del Master.
Sarà inoltre attivato un sistema di Tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale e
clinica in diversi ambiti.
Art. 7 – Struttura e sede
Per lo svolgimento del Master verranno utilizzate le strutture dell’Università degli Studi del Piemonte
Orientale e del Servizio Sanitario Nazionale o strutture accreditate.
Art. 8 - Requisiti di ammissione
Al Master sono ammessi gli infermieri in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale
(legge 1/2002) e del titolo di scuola media superiore.
L’ammissione al Master avviene previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai
titoli acquisiti ed all’esperienza clinica.
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COPIA NON VALIDA
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Art. 9 - Numero dei partecipanti
Il numero minimo degli iscritti occorrente per attivare il Master è di dieci; per ogni singolo modulo è fissato
un numero massimo di quaranta partecipanti.
Trenta posti sono riservati al personale che opera presso le strutture della rete oncologica.
Art. 10 - Durata del Master
Il Master ha durata biennale a decorrere dagli anni accademici 2002/2003 e 2003/2004.
La frequenza del Master è obbligatoria.
Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere un esame finale,
consistente nella produzione e discussione di una tesi, al superamento della quale l’Università degli Studi del
Piemonte Orientale rilascerà l’attestato “Master Universitario di I livello in Nursing Oncologico”.
ALLEGATO A
Standard per un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico
Standard 1
Ricerca
Un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico è attivamente coinvolto nello sviluppo, la
realizzazione e l’utilizzo della ricerca.
Razionale
Il continuo sviluppo del nursing oncologico dipende dalla generazione e dall’utilizzo delle nuove conoscenze
scientifiche. L’utilizzo dei risultati delle ricerche rigorose e rilevanti migliora gli esiti del paziente.
Misurazione degli esiti
Un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico:
Comprende il processo di ricerca ed è in grado di pensare in modo critico ed indipendente.
Conduce ricerche per monitorare la qualità dell’assistenza.
Testa i risultati delle ricerche nel contesto clinico e li applica quando appropriato.
Partecipa alle ricerche collaborative, assumendo le responsabilità per gli aspetti di competenza.
Aiuta gli altri ad applicare le conoscenze scientifiche alla pratica definendo linee guida e politiche
assistenziali.
Identifica i problemi dell’assistenza infermieristica e li traduce in domande di ricerca.
Facilita le iniziative di ricerca degli infermieri e di altri operatori nel contesto clinico.
Partecipa alla stesura di richieste di finanziamento per la ricerca.
Protegge i diritti dei soggetti che partecipano a studi sperimentali.
Standard 2
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COPIA NON VALIDA
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Infermiere esperto
Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico eroga al paziente ed alla famiglia assistenza
clinica competente e efficace in termini di costi.
Razionale
E’ stato dimostrato che un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un impatto diretto
sul miglioramento degli esiti del paziente in modo diverso sia quantitativamente che qualitativamente
rispetto agli altri operatori sanitari. Per raggiungere questo obiettivo l’infermiere con competenze avanzate in
nursing oncologico deve erogare assistenza diretta al paziente.
Misurazione degli esiti
Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Possiede conoscenze esperte nel suo settore di assistenza e le tiene aggiornate.
Ha responsabilità cliniche ed è responsabile di specifici aspetti dell’assistenza.
Prende decisioni cliniche indipendenti.
Riconosce i confini ed i limiti della propria competenza clinica.
Sintetizza le conoscenze cliniche, scientifiche ed esperienziali e le applica alla diagnosi ed alla gestione
di problemi specifici dei pazienti.
Stabilisce una relazione terapeutica con il paziente.
Agisce come modello di ruolo e guida per i colleghi più giovani.
Valuta gli esiti del paziente, a qualità dell’assistenza e la sua efficacia in relazione ai costi.
Tiene la documentazione clinica in base agli standard professionali ed ai requisiti di legge.
Standard 3
Leadership clinica e professionale
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico motiva le persone con cui collabora a
migliorare gli esiti del paziente e ad allargare I confini dell’assistenza infermieristica in area critica.
Razionale
Come risultato dell’esperienza clinica e della posizione nel sistema di erogazione dell’assistenza,
l’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha sia l’autorevolezza che l’obbligo di definire
e adattare i confini dell’assistenza infermieristica e favorirne lo sviluppo.
Misurazione degli esiti
1. Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:
Ha la “vision” di quello che vuole ottenere e deve essere in grado di motivare e convincere gli altri a
raggiungere i suoi obiettivi.
2. Possiede la capacità di correre rischi ed è in grado di attivare interventi che li riducano.
3. Definisce i confini dell’assistenza per migliorare gli esiti del paziente.
4. Crea un clima che riconosca e risponda ai bisogni di sviluppo dell’assistenza con attività quali la
supervisione, il sostegno di gruppo, la consulenza personale, la creazione di reti e l’identificazione di
risorse.
Standard 4
Agente di cambiamento
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L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico attiva il cambiamento in modo pianificato e
sistematico.
Razionale
Per migliorare la qualità ed ampliare i confini dell’assistenza, si devono attivare cambiamenti. L’infermiere
con competenze avanzate in nursing oncologico ha un ruolo fondamentale nel cambiamento. Un
cambiamento non pianificato ha un effetto negativo su tutti coloro che si trovano coinvolti e può creare
resistenze a futuri cambiamenti. Per assicurarne il successo è importante attivarlo in modo sistematico.
Misurazione degli esiti
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:
Conosce le teorie del cambiamento.
Valuta sistematicamente l’efficacia della pratica clinica ed identifica le aree dove è necessario attivare
cambiamenti.
Facilita i cambiamenti pianificati.
Comprende ed affronta I risultati inattesi del cambiamento.
Standard 5
Processi decisionali etici
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico assume decisioni ed interviene in modo etico.
Razionale
Numerosi fattori, tra i quali i progressi della tecnologia, l’invecchiamento della popolazione, la presenza
diversità e disparità culturali nella popolazione e la scarsità di risorse portano necessariamente l’infermiere a
confrontarsi con un numero sempre crescente di dilemmi etici. L’infermiere con competenze avanzate in
nursing oncologico ha un ruolo importante nella risoluzione di questi dilemmi attraverso la presa di decisioni
etiche.
Misurazione degli esiti
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:
1. Analizza ed esamina le proprie convinzioni sui problemi etici che si incontrano nell’assistenza ai pazienti
di area critica.
2. Utilizza i principi dell’etica quando prende decisioni.
3. Si attiva perché venga erogata un’assistenza ottimale in area critica.
4. Eroga assistenza in modo non valutativo e non discriminante ed è attento al retroterra culturale del
paziente.
5. Mantiene la confidenzialità delle informazioni sul paziente.
6. Si attiva per proteggere l’autonomia, la dignità ed i diritti del paziente.
Standard 6
Collaborazione
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico collabora con gli altri componenti dell’equipe
multiprofessionale.
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Razionale
La complessità dell’assistenza in oncologia richiede un approccio coordinato ed interattivo, dove vengono
utilizzate le diverse abilità e conoscenze delle differenti componenti per ottimizzare gli esiti del paziente. E’
stato dimostrato che un clima di collaborazione aumenta la soddisfazione professionale.
Misure di esito
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:
1. Stabilisce una relazione di fiducia e collaborazione con gli altri componenti dell’equipe
multiprofessionale.
2. E’ in grado di dimostrare il contributo che può offrire per migliorare I risultati ottenuti sul paziente.
3. Rispetta e valorizza il contributo di ciascun gruppo professionale per il raggiungimento dell’obiettivo
comune di un esito ottimale sul paziente.
4. Collabora con l’equipe multidisciplinare per trovare strategie di trattamento per il paziente appropriate e
con un buon rapporto costo-efficacia.
5. Utilizza strategie individuali ed organizzative per superare le barriere alla collaborazione e attivare
processi che favoriscano una buona collaborazione.
Standard 7
Consulenza
Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico migliora la qualità dell’assistenza mettendo a
disposizione dei colleghi meno esperti e degli altri componenti dell’equipe multiprofessionale le proprie
conoscenze ed abilità.
Razionale
I pazienti con problemi oncologici hanno problemi complessi che non possono essere affrontati da infermiere
non esperte o da altri professionisti. La consulenza di un infermiere esperto può rendere più efficace la
gestione del problema del paziente.
Misure di esito
L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:
1. Possiede esperienza clinica nella propria area di assistenza ed è esperto nei processi di consulenza.
2. Usa i modelli di consulenza adeguati per la situazione in cui si trova.
3. Non si assume responsabilità cliniche per un paziente per il quale si è attivata una richiesta di aiuto.
4. Identifica il tipo di problema e gli obiettivi specifici per la situazione.
5. Contribuisce alla definizione del piano di intervento dando suggerimenti su come risolvere problemi
complessi.
6. Aiuta a sviluppare le competenze necessarie per risolvere il problema.
7. Quando il collega non è in grado di risolvere il problema, suggerisce soluzioni alternative, ad esempio la
gestione integrata del caso o l’invio da uno specialista.
8. Rivede il processo di consulenza e suggerisce altri interventi, se necessario.
9. Promuove il ruolo di consulente tra gli infermieri e gli altri colleghi dell’equipe multidisciplinare.
Standard 8
Formazione/Guida esperta
L’infermiere con competenze avanzate in area critica educa il paziente ed i suoi familiari per aiutarli ad
affrontare l’esperienza della malattia.
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Razionale
Una buona educazione del paziente è associata a esiti migliori perchè favorisce l’adattamento alla malattia e
promuove la prevenzione e la diagnosi precoce dei problemi legati alla malattia ed al suo trattamento.
Misure di esito
L’infermiere con competenze cliniche avanzate:
1. Possiede esperienza clinica nell’area in cui opera ed è abile nei processi educative.
2. Stabilisce una relazione terapeutica con il paziente ed i familiari.
3. Valuta i bisogni di apprendimento del paziente e dei familiari.
4. Identifica le variabili che possono interferire con i processi di apprendimento.
5. Utilizza le conoscenze acquisite con la valutazione del paziente e dei familiari, e le conoscenze acquisite
affrontando esperienze simili, per sviluppare programmi educative specifici.
6. Adotta strategie educative adatte alla situazione.
7. Valuta l’efficacia dei processi educative e attivare altri interventi educativi se necessario.
ALLEGATO B1
Piano degli studi
Il Master si articola in 9 Moduli/Corsi di Perfezionamento, di cui 7 a frequenza obbligatoria ai fini del
conseguimento del Titolo, cui si aggiungono 2 moduli/Corsi di Perfezionamento a frequenza opzionale.
I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria sommati ai CFU della tesi sono 64.
L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio
guidato, stages, supervisione e preparazione della tesi finale.
La frequenza al Corso è obbligatoria; l’attestato di frequenza non verrà rilasciato a coloro che abbiano
superato il 10% delle assenze rispetto all’impegno complessivo formativo.
MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA (tot. 58 CFU)
Modulo 1
(Residenziale)
Modulo 2
(Residenziale)
Prevenzione e diagnosi precoce
SSS
Università del Piemonte Orientale e
di Torino
Esperti esterni
CFU 6
I profili diagnostico-terapeutici
SSS
Università del Piemonte Orientale e
di Torino
Esperti esterni
CFU 14
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COPIA NON VALIDA
Modulo 3
(Residenziale)
Modulo 4
(Residenziale)
Modulo 5
(Residenziale)
Modulo 6
(Residenziale
Modulo 7
(Residenziale
SSS
Università del Piemonte Orientale e
La gestione dei sintomi
di Torino
Esperti esterni
SSS
La relazione di aiuto e
Università del Piemonte Orientale e
l’educazione terapeutica
di Torino
Esperti esterni
SSS
La ricerca e le sperimentazioni
Università del Piemonte Orientale e
cliniche in oncologia
di Torino
Esperti esterni
SSS
Università del Piemonte Orientale e
Organizzazione e gestione
di Torino
Esperti esterni
SSS
L’assistenza al paziente sottoposto Università del Piemonte Orientale e
a radioterapia
di Torino
Esperti esterni
CFU 14
CFU 7
CFU 6
CFU 6
CFU 5
MODULI A FREQUENZA OPZIONALE (tot. 14 CFU)
Modulo 1
(Residenziale)
Modulo 2
(Residenziale)
SSS
Università del Piemonte Orientale e
La gestione del paziente in hospice
di Torino
Esperti esterni
SSS
Università del Piemonte Orientale e
Il paziente oncologico pediatrico
di Torino
Esperti esterni
CFU 7
CFU 7
È possibile che alcuni dei partecipanti selezionati abbiano già una competenza specifica sui temi suddetti. A
questi partecipanti, tramite un sistema di riconoscimento dei crediti acquisiti in precedenti esperienze
formative, verrà accordata una abbreviazione del percorso, secondo quanto stabilito dal comitato scientifico.
La tesi equivale a 6 CFU.
Per poter attivare un modulo opzionale è necessario avere un minimo di quindici partecipanti.
ALLEGATO B2
Singoli Moduli / Corsi di perfezionamento
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COPIA NON VALIDA
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a) Modulo 1
Prevenzione e diagnosi precoce
CFU: 6
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Educare le persone ad adottare abitudini di vita sane.
2. Progettare e realizzare in collaborazione con altri professionisti, interventi informativi ed educativi
rivolti al singolo e alla collettività sul controllo dei fattori di rischio.
3. Progettare e realizzare in collaborazione con gli insegnanti delle scuola, specifici programmi di
educazione alla salute rivolti agli studenti sul controllo dei fattori di rischio.
4. Individuare con altri professionisti i rischi psico-fisici e sociali connessi alle condizioni di vita.
5. Realizzare in collaborazione con altri professionisti programmi di screening per le popolazioni a
rischio (compresi quelli genetici)
6. Incoraggiare le famiglie a rischio a sottoporsi agli screening
Contenuti essenziali
" epidemiologia dei tumori
" eziologia e fattori di rischio dei tumori
" prevenibilità del cancro
" segni e sintomi precoci del cancro, gruppi a rischio
" abitudini sociali e culturali che influenzano le abitudini di vita
" metodi per comunicare le informazioni attraverso i mass media e a livello interpersonale
" teorie sugli atteggiamenti e le loro modificazioni
" specificità e sensibilità delle procedure di screening
" le diverse procedure di screening in relazione al tipo di tumore ( pap-test, esame del seno, controllo dei
nei)
" aspetti sociali, morali, etici ed economici degli screening
" informazioni sugli screening per le persone o famiglie a rischio
" tecniche di sostegno per le persone in attesa dei risultati di uno screening
" metodologia di progettazione di interventi di educazione alla salute
Metodi e ambiti di apprendimento
Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati lo studente accanto allo studio individuale, alla ricerca
bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi potrebbe frequentare i seguenti ambiti di esperienza professionale:
Osservatorio Epidemiologico, Centri o Associazioni che organizzano campagne di educazione alla salute,
Servizi di prevenzione e diagnosi precoce per l’apprendimento di tecniche di screening, e della metodologia
dell’intervista. Potrebbe essere utile anche creare l’opportunità di seguire il percorso di alcuni utenti dalla
fase di screening e di comunicazione di eventuale esito positivo.
Discipline di insegnamento
1. Statistica medica
2. Igiene generale ed applicata
3. Genetica Medica
4. Oncologia Medica
5. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
b) Modulo 2
I profili diagnostico-terapeutici
CFU: 14
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
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1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
Conoscere il percorso diagnostico-terapeutico per i principali tipi di patologia oncologica
Accogliere la persona assistita e la sua famiglia nei diversi contesti assistenziali
Orientare la persona assistita e la sua famiglia all’interno dei Servizi.
Raccogliere un’anamnesi infermieristica
Diagnosticare i problemi della persona correlati alla malattia, all’istituzionalizzazione, al suo
trattamento, allo stile di vita, alle modificazioni delle attività di vita quotidiane, alla qualità di vita
percepita (ansia, incertezza, alterazione della vita sociale e lavorativa)
Formulare il piano di assistenza individuale registrando gli obiettivi dell’assistenza da fornire e il
programma delle attività da realizzare
Supervisionare la qualità dei piani di assistenza
Coinvolgere la persona assistita e le persone risorsa nella formulazione e nella realizzazione del piano
assistenziale
Richiedere la consulenza ad altri professionisti per affrontare problemi a carattere pluridisciplinare
Applicare le procedure tecniche a supporto dei percorsi diagnostico e terapeutici
Preparare e assistere la persona durante e dopo l’esecuzione di esami , secondo i protocolli assistenziali
concordati
Organizzare i percorsi diagnostici prescritti
Organizzare la somministrazione dei trattamenti terapeutici.
Informare la persona, la famiglia, altre persone, risorsa sulle opportunità offerte dai servizi territoriali
utilizzabili a supporto delle necessità assistenziali
Organizzare la dimissione a domicilio, concordando con il paziente le modalità del suo rientro,
garantendo la continuità assistenziale e segnalando eventuali specifiche necessità ai servizi territoriali
Contenuti essenziali
aspetti clinici-diagnostici e terapeutici
" processo patologico del cancro e concetto di invasività
" modalità di diffusione del cancro e segni e sintomi delle ricadute
" diagnostica e tecniche di stadiazione per le diverse localizzazioni tumorali
" principi di chemioterapia, radioterapia, ipertermia, immunoterapia, ormonoterapia, trapianto di midollo e
trapianto di cellule staminali
" principi di chirurgia oncologica
per i seguenti tipi di cancro
* Cancro della mammella
* Cancro del polmone
* Cancro del colon-retto
* I tumori dell’apparato riproduttivo femminile
* I tumori della cute
* Le neoplasie ematologiche
aspetti assistenziali
" accertamento e interventi assistenziali dei problemi più frequenti in persone affette da cancro
" strategie assistenziali per promuovere riabilitazione e adattamento alla malattia
" applicazione delle teorie infermieristiche all’area oncologica
" assistenza prima, durante, dopo l’intervento chirurgico o di trapianto
" accertamento e interventi assistenziali nella gestione delle emergenze cliniche legate al trattamento e/o alla
progressione della malattia
principi e interventi per la gestione del paziente immunodepresso in isolamento protettivo
" norme di sicurezza per la manipolazione e la somministrazione di farmaci antiblastIci
" strategie di sostegno della famiglia
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
" meccanismi di reazione alla malattia del paziente e della famiglia e meccanismi di adattamento in
relazione alle diverse età
" espressione delle sensazioni e dei sentimenti del paziente: lettura attraverso le teorie della percezione,
della comunicazione, teoria della crisi, teoria dell’attaccamento affettivo e della famiglia
" effetti del cancro sull’immagine di sé: concetto di sé, e sessualità, concetti sull’alterazione dell’immagine
corporea
" tecniche di comunicazione e di counseling durante la fase diagnostica, di trattamento
" approccio a problemi specifici come ad esempio rabbia, aggressività depressione, ansia e paura, stati
confusionali, silenzio
" metodologia della decisione etica
" aspetti etici e legali di alcune situazioni che si possono presentare nell’assistenza oncologica (rifiuto delle
terapie, uso di terapie non convenzionali, accanimento terapeutico, sedazione del dolore e stato di coscienza,
consenso informato ai trattamenti, informazione su diagnosi e prognosi, sperimentazioni,..)
Discipline di insegnamento
1. Igiene generale ed applicata
2. Oncologia Medica
3. Malattie del sangue
4. Medicina Fisica e Riabilitativa
5. Diagnostica per immagini e radioterapia
6. Neuroradiologia
7. Chirurgia Generale
8. Neurochirurgia
9. Chirurgia Plastica
10. Farmacologia
11. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
Metodi e ambiti di apprendimento
Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla
base delle evidenze scientifiche e delle esperienze.
Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali
Letture e studio individuale
Elaborazione di piani assistenziali standard
Esperienza in contesti clinici che accolgono persone affette da tumore (sia adulti che bambini) al fine di
seguire il percorso assistenziale di alcuni pazienti (scelti per esemplarità formativa) dalla fase diagnostica a
quella del trattamento e della riabilitazione. Pianificare e gestire di situazioni assistenziali complesse con la
supervisione di infermieri e medici esperti in campo oncologico.
c) Modulo 3
La gestione dei sintomi
CFU: 14
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Riconoscere e valutare i principali sintomi legati alla patologia ed ai suoi trattamenti
2. Valutare i segni e sintomi utilizzando scale appropriate
3. Conoscere le basi fisiopatologiche dei sintomi
4. Prevenire le complicanze e gli effetti collaterali dei trattamenti invasivi e non
5. Monitorare l’evoluzione nel tempo di segni e sintomi
6. Intervenire, con interventi indipendenti o su prescrizione, per prevenire o controllare i sintomi
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Contenuti essenziali
" meccanismi fisiopatologici dei sintomi legati al trattamento legati alla malattia neoplastica e al trattamento
radiante e chemioterapico
" principi di terapia di supporto e monitoraggio delle complicanze cardiocircolatorie, neurologiche, renali,
legati al trattamento chemioterapico
" principi farmacologici per il controllo dei sintomi-problemi
"componenti biopsicosociali del dolore acuto post operatorio e del dolore cronico neoplastico
" l’accertamento e il monitoraggio del dolore con scale e strumenti multidimensionali
"trattamenti farmacologici e non per il controllo del dolore acuto e cronico
" gestione assistenziale dei principali sintomi-problemi del paziente terminale
" gestione del dolore cronico: teorie del dolore, scale di valutazione, atteggiamenti
culturali, tecniche assistenziali non farmacologiche del sollievo del dolore (rilassamento, massaggio,
visualizzazione, TENS), sistemi chirurgici, radioterapici, blocchi nervosi per la sedazione del dolore,
gestione del trattamento farmacologico
Discipline di insegnamento
1. Farmacologia
2. Patologia generale
3. Oncologia Medica
4. Medicina Fisica e Riabilitativa
5. Psicologia Generale e sociale
6. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
Metodi ed ambiti di apprendimento
Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla
base delle evidenze scientifiche e delle esperienze.
Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali
Letture e studio individuale
Elaborazione di piani assistenziali standard
Esperienza in contesti clinici che accolgono persone affette da tumore (sia adulti che bambini) al fine di
seguire il percorso assistenziale di alcuni pazienti (scelti per esemplarità formativa) dalla fase diagnostica a
quella del trattamento e della riabilitazione. Pianificare e gestire situazioni assistenziali complesse con la
supervisione di infermieri e medici esperti in campo oncologico.
d) Modulo 4
La relazione di aiuto e l’educazione terapeutica
CFU: 7
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Comunicare con la persona assistita e la sua famiglia utilizzando modalità comunicative interpersonali
verbali e non verbali.
2. Identificare nella persona assistita e nei suoi familiari il tipo e il livello di reazioni alla malattia e al suo
trattamento.
3. Stabilire con l’utente e la famiglia una relazione di aiuto
4. Informare e sostenere psicologicamente la persona assistita nelle fasi riabilitative
5. Stabilire una relazione di aiuto per a sostenere la persona assistita nel precisarsi aspettative realistiche e
nell’integrare l’esperienza di malattia all’interno della propria vita.
6. Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona e della sua famiglia e il loro grado di
comprensione
7. Identificare i bisogni educativi della persona e della sua famiglia
71
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
8. Definire obiettivi educativi riferiti all’acquisizione da parte della persona di corrette abitudini di vita,
tenendo conto alla sua rappresentazione mentale della malattia, e delle differenze comportamentali legate
alla cultura di appartenenza
9. Stabilire con la persona assistita e la sua famiglia un contratto educativo in cui siano definite le strategie
per far fronte ai problemi di salute
10. Predisporre materiale informativo
11. Addestrare la persona assistita e la famiglia ad autoidentificare segni e sintomi di complicanze e a
prevenire o ridurre gli effetti indesiderati dei trattamenti
12. Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona e la famiglia a cambiare comportamenti degli
stili di vita e assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella gestione dei trattamenti
13. Identificare gli ostacoli all’apprendimento di comportamenti adattivi, da parte della persona e della
famiglia
14. Utilizzare strategie efficaci per superare gli ostacoli individuali all’apprendimento di comportamenti
adattivi
15. Verificare le capacità che la persona e la sua famiglia hanno di seguire a domicilio il programma
terapeutico di identificare segni e sintomi di complicanze, di seguire le procedure per i controlli che
dovrà effettuare, di introdurre i cambiamenti negli stili di vita
Contenuti essenziali
" principi dell’apprendimento e caratteristiche dell’apprendimento dell’ adulto e dei bambini
" principi sulle teorie degli atteggiamenti e motivazioni e sulle loro modificazioni
" metodologie e tecniche di comunicazione verbale, non verbale, visiva e multimediale a supporto degli
interventi di educazione all’utente ed alla famiglia
" progettazione (analisi dei bisogni informativi, definizione obiettivi, scelta dei metodi di apprendimento e
di valutazione) di interventi educativi rivolti al singolo o a gruppi di persone e familiari relativi
all’autocontrollo dei sintomi e all’autogestione del trattamento a domicilio
" strategie per favorire la comprensione e far ricordare le informazioni
" effetti dell’ansia prolungata sulle abilità e sulla performance
" utilizzo di associazioni, volontari, gruppi di mutuo aiuto per motivare l’autogestione dei problemi
correlati alla malattia, ai trattamenti o alla fase riabilitativa
" valutazione dell'efficacia degli interventi educativi
" meccanismi di reazione e di elaborazione del lutto da parte della famiglia
" teorie della separazione e della perdita
" strategie di sostegno della famiglia
" teorie e tecniche di gestione dello stress dell’operatore e prevenzione del burn-out, tecniche di controllo
e di adattamento personale
Discipline di insegnamento
1. Didattica e pedagogia speciale
2. Psicologia Generale e sociale
3. Psicologia Sociale
4. Oncologia Medica
5. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
Metodi e ambiti di apprendimento
Apprendimento basato sui problemi in piccoli gruppi tutoriali, laboratori didattici, studio individuale
Durante le esperienze in Oncologia Medica, Chirurgica e Radioterapia prendere in carico alcune persone (es.
adulto e bambino ) e preparale alla dimissione accompagnandoli a domicilio o in centri riabilitativi e
sperimentando progetti reali di educazione terapeutica.
Visite alle Associazioni che offrono supporto per l’autocura e per la fase riabilitativa.
72
COPIA NON VALIDA
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e) Modulo 5
La gestione del paziente in hospice (opzionale)
CFU: 7
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Assistere la persona e la famiglia nella fase terminale della malattia
2. Conoscere i principali modelli organizzativi delle cure palliative
3. Essere in grado di lavorare in equipe multidisciplinare di cure palliative
Contenuti essenziali
" assistenza palliativa con riferimento particolare al ruolo della famiglia, alle équipe interdisciplinare e ai
contesti assistenziali ospedalieri, domiciliari e hospice
" significato della morte nella società e prospettive religiose, socio-culturali e filosofiche
" tecniche di comunicazione e di counseling durante terminale
" approccio a problemi specifici come ad esempio rabbia, aggressività depressione, ansia e paura, stati
confusionali, silenzio
" reazioni dell’infermiere in situazioni difficili
" metodologia della decisione etica
" aspetti etici e legali di alcune situazioni che si possono presentare nell’assistenza oncologica
(medicalizzazione della morte, accanimento terapeutico)
Metodi e ambiti di apprendimento
Oltre ai metodi già suggeriti, Analisi di casi e applicazione della metodologia di decisione etica, durante le
esperienze in ambito professionale tenere un diario per la raccolta delle situazioni incontrate con
implicazioni etico-legali e successivo confronto in piccoli gruppi tutoriali con analisi successiva con esperti.
Esperienze presso Centri di cure palliative, Hospice e servizi di assistenza domiciliare
Discipline di insegnamento
1. Farmacologia
2. Oncologia Medica
3. Medicina Fisica e Riabilitativa
4. Psicologia Generale e sociale
5. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
f) Modulo 6
Il paziente oncologico pediatrico (opzionale)
CFU: 7
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Assistere il bambino e la famiglia durante tutte le fasi della malattia
2. Fornire il sostegno psicologico al paziente ed alla famiglia durante la malattia
3. Riconoscere l’impatto della malattia durante le fasi di crescita e sviluppo
Contenuti essenziali
I principali tumori pediatrici
I bisogni specifici del bambino e dell’adolescente
La comunicazione della diagnosi al bambino ed alla famiglia
Discipline di insegnamento
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1.
2.
3.
4.
5.
6.
Farmacologia
Pediatria generale e specialistica
Oncologia Medica
Medicina Fisica e Riabilitativa
Psicologia Generale e sociale
Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
g) Modulo 7
La ricerca e le sperimentazioni cliniche in oncologia
CFU: 6
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Identificare specifici problemi e aree di ricerca
2. Realizzare ricerche in collaborazione con équipe multidisciplinari e/o collaborare alle sperimentazioni
cliniche
3. Identificare aree problematiche che necessitano di valutazione e revisione
4. Partecipare a programmi di monitoraggio di eventi critici o eventi sentinella
5. Verificare l’applicazione dei risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità
dell’assistenza
6. Guidare l’équipe infermieristica nell’identificazione, interpretazione ed applicazione di risultati di
ricerca nella pratica
7. Diffondere risultati di ricerche e letteratura specifica all’èquipe infermieristica
Contenuti essenziali
Le sperimentazioni cliniche in oncologia
Le sperimentazioni di fase I, II, III
L’organizzazione di una sperimentazione clinica in reparto ed il ruolo dell’infermiere
Il consenso ai trattamenti
La costruzione di prove di efficacia in oncologia
Discipline di insegnamento
1. Igiene generale ed applicata
2. Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica
3. Medicina Legale
4. Oncologia Medica
5. Logica e filosofia della scienza
6. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
h) Modulo 8
Organizzazione e gestione
CFU: 6
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per:
1. Verificare l’applicazione di sistemi di monitoraggio sugli standard assistenziali
2. Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei malati, le attività
assistenziali conformi al loro profilo
3. Definire le priorità per utilizzare in modo ottimale le risorse esistenti
4. Identificare tipologia e costi delle risorse strumentali ed ambientali, necessarie all’assistenza
infermieristica
5. Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani di assistenza
standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per omogeneizzare le modalità operative
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6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro di équipe
Utilizzare canali di comunicazione efficaci in relazione alla tipologia di informazioni da trasmettere
Collaborare con i componenti dell’équipe nella realizzazione delle attività
Gestire progetti di cambiamento per il miglioramento della qualità dell’assistenza
Facilitare l'accesso dell'utenza ai servizi (informazione, orari, abolizione barriere architettoniche, ...)
Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nella valutazione del funzionamento del servizio
Favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi
Favorire l’integrazione tra i servizi ospedalieri e domiciliari del settore sociale e sanitario
Valutare l’assistenza infermieristica erogata
Contenuti essenziali
La valutazione della qualità dell’assistenza in oncologia
Gli indicatori di qualità in oncologia e cure palliative
La costruzione ed applicazione di protocolli, linee guida
Il case management
La continuità dell’assistenza (efficacia e modalità per garantirla, dal punto di vista organizzativo e di
comunicazione)
Discipline di insegnamento
1. Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
2. Igiene Generale ed applicata
3. Oncologia Medica
4. Organizzazione aziendale
5. Economia aziendale
6. Psicologia Generale e sociale
7. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
i) Modulo 9
L’assistenza al paziente sottoposto a radioterapia
CFU: 5
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per
1. Riconoscere e trattare i problemi provocati dalla terapia radiante e dai trattamenti integrati radiochemioterapici nelle diverse forme di cancro
2. Impiegare e somministrare radiosensibilizzanti e radioprotettori
3. Assistere un paziente sottoposto a brachiterapia
4. Conoscere le norme di sicurezza da adottare per un paziente sottoposto a brachiterapia e terapia con
isotopi radioattivi
5. Conoscere gli aspetti psicologici del paziente sottoposto a radioterapia ambulatoriale e i rischi psicofisici e sociali legati all’isolamento durante la brachiterapia
6. Informare i pazienti e i familiari sui problemi legati a trattamenti con isotopi radioattivi
Contenuti essenziali
" approfondimento sulle diverse forme di terapia radiante
" interazioni farmaci-radiazioni ionizzanti (radiosensibilizzanti, radioprotettori)
" modalità di preparazione e somministrazione della terapia radiante
" principi su cui si basa la brachiterapia e modalità di somministrazione (HDR, LDR, PDR)
" assistenza infermieristica nella brachiterapia per i vari tipi di tumore
" problemi fisici e psicologici legati alla radioterapia ambulatoriale e all’isolamento durante la
brachiterapia
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COPIA NON VALIDA
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" norme di radioprotezione (per i pazienti e per gli operatori)
" caratteristiche e organizzazione di un servizio/reparto di radioterapia
Metodi e ambiti di apprendimento
Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati lo studente accanto alla studio individuale, alla ricerca
bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi deve frequentare un servizio-reparto di radioterapia e seguire
pazienti sottoposti a brachiterapia.
Discipline di insegnamento
1. Diagnostica per immagini e Radioterapia
2. Igiene generale ed applicata
3. Oncologia Medica
4. Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
5. Fisica applicata
l) Pratica clinica-Tirocinio guidato
Per l’approfondimento di aspetti specifici, all’interno di ciascun modulo è prevista la realizzazione di
seminari di approfondimento.
I metodi di apprendimento suggeriti sono : apprendimento per problemi, lavoro in piccoli gruppi, incontri
con esperti, studio indipendente,laboratori didattici sulle abilità comunicative, educative , gestuali,
simulazioni, esercitazioni su casi standardizzati o con pazienti, esperienza professionale sul campo, attività di
apprendimento in comunità.
L’esperienza in ambiti professionali (tirocini) per essere efficace dal punto di vista formativo dovrebbe
prevedere le seguenti fasi :
- sedute di briefing per facilitare lo studente nella definizione del proprio piano di apprendimento (dove
sono ora, quali obiettivi voglio raggiungere, con quali risorse e opportunità formative, chi, quando e
come mi valuterà)
- frequenti sessioni di debriefing finalizzate alla riflessione e rielaborazione di esperienze significative al
fine di evidenziarne i collegamenti teorici, i vissuti e di utilizzare le deduzioni per situazioni analoghe
- documentazione degli aspetti professionalizzanti dell’esperienza con report.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
***********************
Deliberazione 5/20027-11
Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e
per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il
Corso di Master Universitario di I livello in “CURE PALLIATIVE”
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Si chiede di prendere in considerazione, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera, volta ad
istituire ed attivare per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30 del
76
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master Universitario di I livello in “CURE PALLIATIVE”
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
IL COORDINATORE DELL’AREA STUDENTI
Antonino GANCI
IL
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTA
VISTO
SENTITO
All’unanimità
SENATO
ACCADEMICO
la legge 9 maggio 1989, n. 168;
la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare il suo articolo 1 comma 15;
il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000,
e in particolare gli articoli 3 comma 8 e 7 comma 4;
l’art. 1 comma 10 del decreto legge 12 novembre 2001 n. 402, come modificato dalla
legge di conversione 8 gennaio 2002 n. 1;
il Decreto del Ministro della Sanità 27 aprile 2001, pubblicato nella G.U. n. 114 del
18 maggio 2001, di istituzione del corso «pilota», a carattere nazionale, di alta
qualificazione teorico-pratica in cure palliative;
il Regolamento Didattico di Ateneo, ed in particolare il suo Titolo V;
la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Medicina in data 10 aprile 2002;
lo Statuto dell’Università;
il Direttore Amministrativo
DELIBERA
1. E’ istituito e attivato, per l’anno accademico 2002/2003, il Corso di Master Universitario di primo
livello in “Cure Palliative” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, il cui ordinamento didattico è
così articolato:
ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO
LIVELLO IN CURE PALLIATIVE
Art. 1 Istituzione del Master
Presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale è istituito il Master Universitario, denominato in
“Cure Palliative” (di seguito “Master”).
Art. 2 Finalità ed obiettivi
Il Master fornisce una preparazione teorica e pratica a coloro che intendono lavorare nel settore
dell’assistenza e dell’accompagnamento dei pazienti in fase terminale. Si propone altresì di fornire agli
77
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
studenti che lo desiderino e che si trovino nelle condizioni di poter accedere al modulo 6 (opzionale), gli
strumenti idonei ad un’attività di management e di formazione.
Obiettivo qualificante del Master è quello di consentire l’acquisizione di strumenti conoscitivi ed operativi
idonei a lavorare nell’ambito sopradetto.
Art. 3 Struttura ed organizzazione del Master
Il corso di Master Universitario in Cure Palliative sarà realizzato in moduli/corsi di perfezionamento. Un
modulo, o l’insieme di più moduli, potrà costituire un Corso di Perfezionamento. La frequenza a uno o più
corsi di perfezionamento contribuirà al raggiungimento di CFU per ottenere il numero di crediti necessari
per l’acquisizione del Master. Ciascun modulo o corso di perfezionamento sarà realizzato in modo da poter
costituire un’unità di insegnamento indipendente.
Alla fine di ciascun modulo è previsto un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di
partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master e/o
di completamento del percorso per conseguire il titolo di Master.
Alcuni moduli o parti di modulo saranno rivolti ai soli medici o ai soli infermieri.
Il Corso consta di una serie di Moduli, di pertinenza eminentemente clinica e socio-assistenziale, la cui
frequenza è obbligatoria ai fini dell’acquisizione del Titolo di Master, e di un Modulo a frequenza
opzionale, di pertinenza eminentemente di Management e di Formazione (cfr l’Allegato al Decreto 27
aprile 2001 “Istituzione del corso pilota” a carattere nazionale, di alta qualificazione teorico-pratica in
cure palliative:
•
gestione di un hospice
•
reclutamento e selezione del personale
•
analisi dei bisogni di formazione e progettazione della formazione e della formazione dei
formatori)
alla cui frequenza potranno accedere solo gli studenti interessati ed in possesso dei requisiti più sotto
riportati.
Il corso prevede la possibilità di attivare esperienze di tirocinio nelle aree di eccellenza (anche
extraregionali). Compatibilmente con le esigenze didattiche e l’organizzazione della attività formative,
vanno previste modalità di organizzazione dei corsi che facilitino la frequenza per gli studenti lavoratori,
con concentrazione delle lezioni teoriche e possibilità di svolgere parte del tirocinio, guidato e su obiettivi di
apprendimento predefiniti, anche nel proprio contesto di lavoro.
E’ possibile far accedere ai singoli moduli studenti non iscritti al Master, con conseguente diversificazione
della contribuzione.
Art. 4 Organi del Master
Gli Organi di gestione del Master sono:
1.
Comitato Scientifico (o Consiglio del Corso): proposto dalla struttura proponente del Master e
nominato dal Rettore, con compiti di coordinamento delle attività didattiche e di tirocinio, compresa la
proposta dei Docenti, i quali vengono nominati dal Direttore del Master.
2.
Direttore: nominato dal Rettore su proposta del Comitato Scientifico tra i professori universitari.
3.
Coordinatore didattico: dirigente di scienze infermieristiche nominato dal Direttore del Master su
proposta del Comitato Scientifico.
4.
Gruppo tecnico di progetto: nominato dal Direttore del Master su proposta del Comitato
Scientifico, gestisce le fasi di selezione per l’ammissione degli operatori al Master e durante il corso svolge
funzioni di monitoraggio.
Tali organi rimangono in carica per la durata di tre anni.
Art. 5 Materie di insegnamento
78
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Il Master, della durata di un anno, si articola in diversi moduli formativi.
L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio
guidato, attività di tirocinio formativo e di orientamento al lavoro, supervisione, e preparazione alla tesi
finale.
Il percorso formativo è indicato nell’Allegato A.
Art. 6 Docenti del Master
Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari disponibili presso
l’Università del Piemonte Orientale e, ove sia ritenuto opportuno, presso altri Atenei.
Si potrà altresì far ricorso a docenti reperiti nell’ambito della Rete Oncologica e presso il Servizio Sanitario
Nazionale, prevedendo anche forme di collaborazione esterna con esperti autorevoli della ricerca formativa
segnalati dal Comitato Scientifico del Master.
Sarà inoltre attivato un sistema di Tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale
e clinica in diversi ambiti.
Art. 7 Strutture e sede
Per lo svolgimento del Master verranno utilizzate le strutture della Università degli Studi del Piemonte
Orientale e del Servizio Sanitario Nazionale o strutture accreditate.
Art. 8 Requisiti di ammissione
Al Master sono ammessi i Medici in possesso della Laurea in Medicina e Chirurgia, abilitati all’esercizio
della professione medica, e gli infermieri in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo
professionale (L 1/2002) e del titolo di Scuola Media Superiore.
L’ammissione al Master avviene previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai
titoli acquisiti e all’esperienza clinica.
Art. 9 Numero dei partecipanti
Il numero minimo degli iscritti occorrente per attivare il Master è di 10; per ogni singolo modulo è fissato
un numero massimo di 40 partecipanti.
Art. 10 Durata del Master
Il Master ha durata annuale, a decorrere dall’ a.a. 2002/2003.
La frequenza del Master è obbligatoria.
Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere un esame finale,
consistente nella produzione e discussione di una tesi, al superamento del quale l’Università degli Studi del
Piemonte Orientale rilascerà l’attestato “Master Universitario in Cure Palliative”.
ALLEGATO A
Piano degli studi
Il Master si articola in 5 Moduli/Corsi di Perfezionamento, a frequenza obbligatoria ai fini del
conseguimento del Titolo, cui si aggiunge un modulo/Corso di Perfezionamento a frequenza opzionale.
I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria sommati ai CFU della tesi sono 62.
L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio
guidato, stages, supervisione e preparazione della tesi finale.
79
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
La frequenza al Corso è obbligatoria; l’attestato di frequenza non verrà rilasciato a coloro che abbiano
superato il 10% delle assenze rispetto all’impegno complessivo formativo.
MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA
Modulo 1
(Residenziale)
Problemi
palliative
Modulo 2
(Residenziale)
I trattamenti palliativi
Modulo 3
(Residenziale)
Modulo 4
(Residenziale)
Modulo 5
(Residenziale)
clinici
in
cure
SSS
Università del Piemonte Orientale
Esperti esterni
SSS
Università del Piemonte Orientale
Esperti esterni
SSS
La relazione con il paziente
Università del Piemonte Orientale
terminale ed i familiari
Esperti esterni
SSS
La ricerca in cure palliative
Università del Piemonte Orientale
Esperti esterni
SSS
Organizzazione e gestione
Università del Piemonte Orientale
Esperti esterni
CFU 12
CFU 15
CFU 11
CFU 9
CFU 9
MODULO A FREQUENZA OPZIONALE
Modulo 6
(Residenziale)
SSS
Università del Piemonte Orientale
Esperti esterni
Management e Formazione
CFU 15
È possibile che alcuni dei partecipanti selezionati abbiano già una competenza specifica sui temi
suddetti. A questi partecipanti, tramite un sistema di riconoscimento dei crediti acquisiti in precedenti
esperienze formative, verrà accordata una abbreviazione del percorso, secondo quanto stabilito dal Comitato
Scientifico.
La tesi equivale a 6 CFU.
Per poter attivare un Modulo opzionale è necessario avere un minimo di 15 partecipanti.
ALLEGATO B
80
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
1.
Moduli-Corsi di perfezionamento
Modulo 1
Problemi clinici in cure palliative
CFU: 12 (di cui 3 di tirocinio)
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire a medici ed infermieri le conoscenze e competenze per
1. Identificare i principali problemi clinici dei pazienti in cure palliative
2. Illustrare i fattori prognostici e di sopravvivenza per le malattie terminali
3. Illustrare i criteri di trattamento delle patologie preesistenti e concomitanti nel malato terminale
4. Discutere il concetto di dolore totale nella malattie terminali
5. Indicare gli obiettivi della cura nel malato terminale
6. Illustrare i principali strumenti di valutazione dei sintomi
7. Elencare i sintomi più frequenti nel malato terminale
8. Gestire le crisi sia in ospedale sia a domicilio
Questo modulo prevede alcuni incontri separati per medici ed infermieri
Discipline di insegnamento
• Igiene generale ed applicata
• Oncologia Medica
• Anestesiologia
• Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
Metodi e ambiti di apprendimento
Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati accanto allo studio individuale, alla ricerca bibliografica,
al lavoro in piccoli gruppi è previsto un tirocinio in strutture che si occupano dell’assistenza a pazienti in cure
palliative.
Modulo 2
I trattamenti palliativi
CFU: 15 (di cui 5 di tirocinio)
1.
2.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire a medici ed infermieri le conoscenze e competenze per:
Descrivere i principi di somministrazione dei farmaci in cure palliative ed illustrare principali indicazioni
e controindicazioni
Approfondire le conoscenze sulla fisiopatologia del dolore e sul suo trattamento
Conoscere i principi per la prevenzione ed il trattamento dei principali sintomi-problemi, tra i quali: tosse
e dispnea, disidratazione, nausea e vomito, stipsi ed occlusione intestinale, delirio.
Illustrare indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali di radioterapia, chemioterapia e chirurgia
palliativa
Discutere indicazioni e controindicazioni della nutrizione enterale e parenterale nei pazienti in cure
palliative
Conoscere le indicazioni all’uso dei mezzi fisici, di ausili e ortesi nelle cure palliative
Discutere le indicazioni delle tecniche invasive in cure palliative
Conoscere l’efficacia e discutere l’utilizzo delle terapie complementari
81
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Questo modulo prevede incontri separati per medici ed infermieri
Discipline di insegnamento
• Anestesiologia
• Igiene generale ed applicata
• Oncologia Medica
• Malattie del sangue
• Medicina Fisica e Riabilitativa
• Neuroradiologia
• Chirurgia Generale
• Neurochirurgia
• Farmacologia
• Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
• Radioterapia
Metodi e ambiti di apprendimento
Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere
problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze.
Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali
Letture e studio individuale
E’ previsto un tirocinio in strutture che si occupano dell’assistenza a pazienti in cure palliative, per
pianificare e gestire di situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti.
Modulo 3
La relazione con il paziente terminale ed i familiari
CFU: 11 (di cui 3 di tirocinio)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per:
Distinguere tra informazione e comunicazione
Conoscere le modalità per dare cattive notizie
Definire le caratteristiche di una relazione di aiuto
Utilizzare le tecniche di counseling con il malato ed i familiari
Descrivere modalità ed obiettivi dell’integrazione dei familiari nell’equipe di cure palliative
Discutere il ruolo delle reti di supporto non istituzionali nell’assistenza al malato terminale
Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona e della sua famiglia e il loro grado di
comprensione
Addestrare la persona assistita e la famiglia ad identificare segni e sintomi di complicanze e a prevenire
o ridurre gli effetti indesiderati dei trattamenti
Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona e la famiglia a cambiare comportamenti degli
stili di vita e assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella gestione dei trattamenti
Identificare i bisogni educativi della persona e della sua famiglia
Applicare i principi etici alla soluzione di conflitti specifici
Discutere il modo per attuare un consenso informato in cure palliative
Discutere i problemi legati all’applicazione di strategie decisionali quando il paziente non è cosciente
Individuare riti, simboli e comportamenti verso la morte
Modulo comune a medici ed infermieri
82
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Discipline di insegnamento
• Didattica e pedagogia speciale
• Psicologia Generale e sociale
• Psicologia Sociale
• Oncologia Medica
• Sociologia dei processi culturali e comunicativi
• Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
• Logica e filosofia della scienza
Metodi e ambiti di apprendimento
Apprendimento basato sui problemi in piccoli gruppi tutoriali, laboratori didattici, studio individuale.
Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla
base delle evidenze scientifiche e delle esperienze.
Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali.
Visite alle Associazioni di volontariato
Modulo 4
La ricerca in cure palliative
CFU: 9
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per:
Identificare specifici problemi e aree di ricerca
Illustrare i principali strumenti per valutare la qualità di vita nei pazienti terminali
Illustrare gli indicatori di qualità utilizzati in cure palliative
Individuare criteri e strumenti per promuovere la qualità dell’assistenza
Realizzare ricerche in collaborazione con équipe multidisciplinari
Identificare aree problematiche che necessitano di valutazione e revisione
Verificare l’applicazione dei risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità
dell’assistenza
Illustrare i problemi etici e metodologici sollevati dalla ricerca clinica sul malato terminale
Descrivere i campi principali della ricerca clinica, epidemiologica e psicosociale in hospice
Preparare un protocollo di ricerca
Diffondere risultati di ricerche e letteratura specifica all’èquipe infermieristica
Modulo comune a medici ed infermieri
Discipline di insegnamento
• Igiene generale ed applicata
• Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica
• Medicina Legale
• Oncologia Medica
• Logica e filosofia della scienza
• Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
Modulo 5
Organizzazione e gestione
CFU: 9
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per:
83
COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
1. Verificare l’applicazione di sistemi di monitoraggio sugli standard assistenziali
2. Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei malati, le attività
assistenziali conformi al loro profilo
3. Definire le priorità per utilizzare in modo ottimale le risorse esistenti
4. Identificare tipologia e costi delle risorse strumentali ed ambientali
5. Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani di assistenza
standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per omogeneizzare le modalità operative
6. Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro di équipe
7. Collaborare con i componenti dell’équipe nella realizzazione delle attività
8. Gestire progetti di cambiamento per il miglioramento della qualità dell’assistenza
9. Facilitare l'accesso dell'utenza ai servizi (informazione, orari, abolizione barriere architettoniche, ...)
10. Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nella valutazione del funzionamento del servizio
11. Favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi
12. Favorire l’integrazione tra i servizi ospedalieri e domiciliari del settore sociale e sanitario
13. Valutare l’assistenza erogata
Questo modulo prevede alcuni incontri separati per medici ed infermieri
Discipline di insegnamento
• Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
• Igiene Generale ed applicata
• Oncologia Medica
• Organizzazione aziendale
• Economia aziendale
• Psicologia Generale e sociale
• Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
I moduli sopra elencati costituiscono i moduli obbligatori per il conseguimento del titolo di
Master, alla cui acquisizione è peraltro necessaria la preparazione e discussione di una Tesi per la quale
sono previsti 6 CFU.
Pratica clinica
Per l’approfondimento di aspetti specifici, all’interno di ciascun modulo è prevista la realizzazione di
seminari di approfondimento.
I metodi di apprendimento suggeriti sono:
• apprendimento per problemi
• lavoro in piccoli gruppi
• incontri con esperti
• studio indipendente
• laboratori didattici sulle abilità comunicative, educative, gestuali
• simulazioni
• esercitazioni su casi standardizzati o con pazienti
• esperienza professionale sul campo
• attività di apprendimento in comunità.
L’esperienza in ambiti professionali (tirocini) per essere efficace dal punto di vista formativo dovrebbe
prevedere le seguenti fasi :
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
•
•
•
sedute di briefing per facilitare lo studente nella definizione del proprio piano di apprendimento
(dove sono ora, quali obiettivi voglio raggiungere, con quali risorse e opportunità formative, chi,
quando e come mi valuterà)
frequenti sessioni di debriefing finalizzate alla riflessione e rielaborazione di esperienze significative
al fine di evidenziarne i collegamenti teorici, i vissuti e di utilizzare le deduzioni per situazioni
analoghe
documentazione degli aspetti professionalizzanti dell’esperienza con report.
Modulo 6 - opzionale
Management e Formazione
CFU: 15
L’accesso a questo modulo è opzionale ed è consentito solo ai discenti che abbiano frequentato tutti i moduli
obbligatori al conseguimento del titolo di Master.
L’accesso al modulo è consentito sia ai Medici sia agli Infermieri (questi ultimi purché in possesso
del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale -L 1/2002- e del titolo di scuola media superiore)
e previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti ed all’esperienza
clinica.
L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per (cfr l’Allegato al
Decreto 27 aprile 2001 “Istituzione del corso pilota” a carattere nazionale, di alta qualificazione
teorico-pratica in cure palliative):
1. Reclutamento e selezione del personale
Illustrare le possibilità e le strategie di reclutamento interno ed esterno per il personale delle UOCP.
Identificare i criteri di selezione per il personale delle UOCP.
Programmare l’inserimento del personale nelle UOCP.
Gestire strumenti per la motivazione di grandi e piccoli gruppi.
Impostare sistemi di valutazione e sistemi premianti.
2. Gestione di un hospice
Saper effettuare analisi e programmazione organizzativa dell’hospice
Impostare l’organizzazione del lavoro per progetti
Progettare soluzioni organizzative per favorire l’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure
professionali
Impostare un sistema informativo finalizzato alla gestione operativa
Sviluppare meccanismi di comunicazione esterna (associazione di malati, associazioni professionali,
rappresentanze sindacali, università e centri di formazione e ricerca, ... )
3. Differenze fra problemi clinici e gestionali
Attuare il percorso di problem solving e decision making
4. Sistemi di budget
Illustrare le modalità di controllo economico e gestionale in Sanità
Illustrare le modalità di funzionamento della contabilità dei costi
Discutere dell’allocazione della responsabilità economica.
5. Metodi di ricerca di fondi
Individuare strategie di integrazione dei fondi istituzionali
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6. Analisi di bisogni di formazione
Descrivere i metodi per individuare i bisogni di formazione consapevoli e inconsapevoli
7. Scelta di obiettivi adattati ai discenti
Selezionare dal curriculum base gli obiettivi rispondenti ai bisogni di formazione
8. Metodi di formazione nelle cure palliative
Saper utilizzare i metodi adatti alla didattica per piccoli e grandi gruppi
9. Progettazione della formazione
Individuare le risorse e le soluzioni organizzative per l’insegnamento teorico
Individuare le risorse e le soluzioni organizzative per l’insegnamento clinico (tirocinio)
10. Valutazione della formazione
Applicare i metodi per valutare la soddisfazione dei discenti
Applicare i metodi per valutare la ricaduta organizzativa della formazione
11. Formazione dei formatori
Promuovere l’acquisizione di capacità didattiche e tutorali nel personale della UOCP
Alla fine di questo modulo è previsto, al pari che per gli altri, un esame teorico-pratico ed il
rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di
iscrizione ad altri corsi di master.
Il verbale relativo alla presente deliberazione è approvato seduta stante
8. Patrocini;
Deliberazione 5/2002/8-1
Autorizzazione Patrocinio per il Congresso SICO
Prof. Oscar Alabiso
Il Prof. O. Alabiso ha presentato richiesta di patrocinio per il Congresso SICO sul tema “Il farmaco e il
bisturi : il mutevole confine tra Chirurgia e Medicina nel trattamento delle metastasi”, che si terrà ad Orta nei
giorni 11 e 12 del mese di luglio 2002.
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IL SENATO ACCADEMICO
VISTO il D.M. 30.07.1998 di istituzione dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”;
VISTO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore approvato con R.D. 31.08.1933, N. 1592 e
successive integrazioni e modificazioni;
VISTA la legge 09.05.1989, N. 168;
VISTO il Verbale del 18/01/99 del Senato Accademico sulla concessione patrocinio e autorizzazione
erogazione contributi convegni/congressi;
VISTO il Verbale del 19 Giugno 2000 - Concessione patrocinio e autorizzazione erogazione contributi
convegni/congressi;
CONSIDERATO l’interesse scientifico e culturale della manifestazione;
SENTITO il Direttore Amministrativo;
All’unanimità
DELIBERA
1 ) di esprimere parere favorevole al patrocinio per Congresso SICO sul tema “Il farmaco e il bisturi : il
mutevole confine tra Chirurgia e Medicina nel trattamento delle metastasi”, che si terrà ad Orta nei giorni 11
e 12 del mese di luglio 2002.
9. Varie ed eventuali.
Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, il Presidente alle h. 19.00 dichiara chiusa l’adunanza.
IL SEGRETARIO
Il Direttore Amministrativo
Dott. Enzo Fragapane
IL PRESIDENTE
Il Rettore
Prof. Ilario Viano
Verbale n. 5
Adunanza del 20 Maggio 2002
1. Comunicazioni del Rettore;………………………………………………………………...2
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COPIA NON VALIDA
2.
Approvazione del verbale della seduta del 22 Aprile 2002;…………………………………….2
3.
Definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea ed ai Diplomi
Universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/2003;………………...3
4.
Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di
accesso
all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei ricercatori universitari, di cui all’art.4
della legge 19.10.99, n. 370;…………………………………………………………………………………..3
Deliberazione 5/2002/4-1
5.
Accordi, Convenzioni, Centri;
Deliberazione
Deliberazione
5/2002/5-1
Deliberazione 5/2002/5-4
7.
Centro Interdipartimentale, denominato “C.I.V.I.S. Centro
Interdipartimentale Volontariato e Impresa Sociale”……………...9
5/2002/5-2 Protocollo di intesa per la realizzazione di un “Network per la
valorizzazione della ricerca universitaria”, tra Università italiane che
hanno istituito o stanno istituendo al proprio interno strutture con
competenze in materia brevettuale………………………………………..12
Deliberazione 5/2002/5-3
6.
Approvazione del testo definitivo del Regolamento recante le modalità di
accesso all’incentivazione dell’impegno didattico dei professori e dei
ricercatori universitari, di cui all’art.4 della legge 19.10.99, n. 370;………3
Convenzione quadro fra l’Ateneo e il Comune di Novara per lo sviluppo
di attività di ricerca e di collaborazione tecnico-scientifica…………….16
Convenzione fra l’Ateneo, Cedacriovest e Italcom per lo sviluppo di servizi
di formazione a distanza……………………………………………………..21
Questioni relative al personale docente e ricercatori;……………………………………………24
Questioni relative agli studenti;……………………………………………………………………24
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Deliberazione 5/2002/7-1 Modifica la denominazione del neoistituito Corso di Laurea Specialistica in
« Metodi per lo Studio e la Gestione dei Beni Territoriali » in « Metodi per lo
Studio e la Gestione dei Beni Territoriali e Turismo »……………………….24
Deliberazione 5/2002/7-2 Modifica i due Corsi di Laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti dietetici
» e in « Scienza e tecnologia dei prodotti cosmetici », entrambi della classe
24 in Corso di laurea in « Scienza e tecnologia dei prodotti della salute»..25
Deliberazione 5/2002/7-3
Integrazione della delibera da codesto Senato del 22 aprile 2002, relativo ai
criteri da applicare alla contribuzione studentesca per l’anno accademico
2002/2003……………………………………………………………………...29
Deliberazione 5/2002/7-4
Ampliamento dei posti messi a concorso per il corso di Laurea triennale a
numero programmato in Scienze della Comunicazione della Facoltà di
Lettere e Filosofia (Classe delle lauree in Scienze della Comunicazione,
Classe N. 14)………………………………………………………………...30
Deliberazione 5/2002/7-5
Convenzione con l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della
Scuola di Specializzazione per le professioni legali………………………..32
Deliberazione
5/2002/7-6 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master
Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della
Sanità”………………………………………………………………………37
Deliberazione
5/2002/7-7 Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master
Universitario di primo livello in “Economia, Diritto e Organizzazione del
Trasporto pubblico locale”…………………………………………..41
5/2002/7-8
Istituzione, per l’anno accademico 2002/2003, del Corso di Master
Europeo di II livello in “Medicina dei Disastri”, organizzato in
collaborazione con il CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle
Catastrofi) di San Marino e con la libera Università di Bruxelles….44
Deliberazione 5/2002/7-9
Attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per gli effetti
dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di Master
di I livello in “DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DEI BENI
AMBIENTALI” presso la Facoltà di Giurisprudenza…………………53
Deliberazione
Deliberazione 5/2002/7-10
Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e per
gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il Corso di
Master Universitario di I livello in “NURSING ONCOLOGICO” presso
la Facoltà di Medicina e Chirurgia………………………………………..58
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COPIA NON VALIDA
COPIA NON VALIDA
Deliberazione 5/20027-11
8.
Patrocini;……………………………………………………………………………………………85
Deliberazione 5/2002/8-1
9.
Istituzione ed attivazione per l’anno accademico 2002/2003, ai sensi e
per gli effetti dell’articolo 30 del Regolamento Didattico d’Ateneo, il
Corso di Master Universitario di I livello in “CURE PALLIATIVE”
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia……………………………..75
Autorizzazione Patrocinio per il Congresso SICO
Prof. Oscar Alabiso…………………………………………………………85
Varie ed eventuali…………………………………………………………………………………...86
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