Rapporti tra Stato e Chiesa in
Gran Bretagna. Inghilterra, Scozia,
Galles, Irlanda del Nord
Corso di Diritto Ecclesiastico
Lezioni Erasmus
Dott.ssa Federica Botti
Principi di Common Law. Attività
normativa del Parlamento di
Westminster. Differenze.

Diversità di storia, tradizioni ed evoluzione
tra i diversi Stati del Regno Unito.

I principi di Common Law inglese non
sono quelli della Common law scozzese.

Il Diritto moderno, anche se prodotto da
Westminster, si differenzia per ciascuno
dei due Paesi.
…in particolare:
la legislazione di Westminster

La legislazione approvata a Westminster può
essere applicata sia all’intero Regno che ad una
sola parte di esso.

I membri scozzesi e nord-irlandesi hanno diritto
di votare anche la legislazione applicabile alla
sola Inghilterra.

I membri inglesi possono votare le disposizioni
applicabili solo in Scozia o nell’Irlanda del Nord.
Diversità dei rapporti tra Stato e Chiesa
nei differenti Paesi.

Inghilterra: La Chiesa anglicana è Chiesa ufficiale
e Chiesa di Stato.

Galles e Irlanda del Nord: nessuna Chiesa gode di
un particolare status.

In Irlanda del Nord la Chiesa cattolica, la Chiesa di
Irlanda e le tradizioni riformate sono tutte sullo
“stesso livello”, sebbene la Church of Ireland
detenga il maggior numero di edifici di culto
(patrimonio storico).
La Chiesa di Scozia:

La Chiesa di maggioranza è la Chiesa di Scozia.

Si tratta di una Chiesa riformata caratterizzata da una
struttura di governo presbiteriana (perfetta parità numerica
tra membri ecclesiastici e laici negli organi di governo).

Il suo status è definito dal rapporto col monarca britannico,
il quale è legato ad essa da un semplice giuramento di
protezione.

Non beneficia comunque di finanziamenti statali.
Relazioni tra Chiesa di
Inghilterra e Stato britannico

Enrico VIII, Act of Supremacy del 1534.

Viene negata l’autorità pontificia romana.

Cesaropapismo

La Chiesa è rappresentata dal sovrano.
Royal prerogatives
in materia ecclesiastica…
…anche se la maggior parte dei poteri è esercitata dal
Governo o dal Parlamento (sviluppo della monarchia in
senso costituzionale) il Sovrano ha:
1) Diritto di nomina dei vescovi e del clero inferiore
2) Diritto di controllo della legislazione della Chiesa (norme di
Diritto Canonico sono parte integrante del Diritto inglese) e
dei Tribunali ecclesiastici (non esistono tribunali della
Chiesa indipendenti dal sistema giudiziario dello Stato
britannico)
 Lo Stato ha poteri estremamente vasti. Pone sotto il suo
controllo tutta la direzione (amministrativa, giudiziaria,
legislativa) della vita della Chiesa.

Royal prerogatives:
conseguenze.

La supremazia dello Stato sull’organizzazione
ecclesiastica ha permesso un modello di sviluppo
proprio della Church of England.

La Chiesa inglese ha cristianizzato lentamente lo
Stato: la Chiesa è legata alla Corona inglese, al
sistema di Governo britannico, alla vita politica
del Paese. E’ parte di esso.
Libera Chiesa in libero Stato?

Il dibattito ottocentesco (francese e
italiano sulla separazione tra Chiesa e
Stato)
è
assolutamente
estraneo
all’esperienza britannica.

La Chiesa è già incorporata nel sistema
politico.
Non
vi
è
necessità
di
emancipazione da parte del sovrano.
Laicità e Secularism

Pur essendo mancato il dibattito sul separatismo
e quindi sulla laicità dello Stato, anche in Gran
Bretagna si ravvisa un processo di laicità.

La questione della laicità viene esaminata sotto il
profilo del “secularism”.

Un termine equivalente a quello di laicità non
esiste.
Il Secularism

Rinuncia a rivendicare il carattere cristiano di
tutta la nazione britannica. Riconoscimento della
Chiesa d’Inghilterra come legittima e come entità
secolare.

Il cesaropapismo era giustificato da una società
religiosamente omogenea.

Oggi la società inglese si presenta come
multietnica, multirazziale e quindi multifaithfull
Importanti innovazioni a partire
dalla metà del 1960
a) Trasformazione dell’organizzazione interna della Comunità
ecclesiale;
b) Instaurazione di un diverso ordine di rapporti con lo Stato.
c) Recepimento da parte della Chiesa di Inghilterra delle
istanze di secolarizzazione.
d) Il Synodical Government Measure del 1969 permette
l’attribuzione di una serie di competenze e poteri, prima
esercitate dalle autorità ecclesiastiche, ad organismi
rappresentativi, composti in maggioranza da fedeli laici.
La presenza del laicato nei più importanti centri decisionali
della Church of England, mette in dubbio uno degli
argomenti tradizionalmente fatti valere dallo Stato per
giustificare la propria ingerenza negli affari ecclesiastici:
l’esigenza di tutelare gli interessi dei fedeli nei confronti del
clero.
Processo di revisione dei
rapporti tra Stato e Chiesa

Queste innovazioni hanno contribuito ad
innescare un processo di revisione, da cui sono
conseguite:
1)
la riduzione dei poteri del sovrano in materia di
nomina episcopale
2)
la richiesta di eliminare la
dell’approvazione
parlamentare
deliberazioni del General Synod
necessità
per
le
1) La
riduzione dei poteri del sovrano in materia di
nomina episcopale

L’intervento dell’Autorità civile nel procedimento delle nomine episcopali
costituisce la manifestazione più nota e rilevante dei rapporti di unione e
subordinazione che caratterizzano la Churh of England e lo Stato
Britannico.

La procedura di nomina dei vescovi è sempre stata regolata dall’antico
Appointment of Bishop Act del 1534, tuttora in vigore anche se
emendato, che concede al solo sovrano il diritto di scelta – in piena
autonomia - dei Vescovi.

La procedura di nomina dei Vescovi muta nel corso degli anni: spetta al
Primo Ministro, direttamente o attraverso il suo Patronage Secretary. Il
Primo Ministro prima di assumere qualsiasi decisione doveva richiedere
il consiglio di numerosi membri del laicato e del clero, tra i quali
l’Arcivescovo di Canterbury.

Nonostante tale prassi vincolasse le Autorità statali, la Chiesa di
Inghilterra non poteva certo considerarsi libera nella scelta dei propri
vescovi, mancando di qualsiasi potere decisionale.
Procedura di nomina dei Vescovi dal
1976

A partire dal 1976 tale procedura è stata
parzialmente ritoccata: il potere di nomina del
Primo Ministro è limitato ad una rosa di soli due
nomi, indicati da un nuovo organismo
ecclesiastico a cui è affidato l’intero processo
delle consultazioni fino ad allora svolta dal
Secretary Patronge.

La modifica così introdotta ha cercato di
concedere alla Chiesa un diritto di presentazione
dei candidati, allo scopo di riservare poi allo
Stato la possibilità di operare la scelta definitiva.
2) La richiesta di eliminare la necessità
dell’approvazione parlamentare per le
deliberazioni del General Synod

Nonostante il Synodical Government Measure del 1969
avesse introdotto la possibilità per il General Synod di
preparare e sottoporre all’approvazione del Parlamento le
Measures ritenute necessarie per la Chiesa d’Inghilterra,
negli anni successivi si avvertì la necessità di una
maggiore autonomia legislativa, soprattutto circa le materie
riguardanti il culto, la liturgia e la dottrina.
Intorno alla metà degli anni Settanta vennero emanate:
1) La Church of England (Worship and Doctrine) Measure del
1974;
2) La Church of England (Miscellaneous Provision) Measure
del 1976.

Le Measures in particolare…

Il provvedimento del 1974 riguardava problemi liturgici e dottrinali,
quello del 1976 il procedimento e la documentazione richiesta per
l’ordinazione dei sacerdoti.

Limitatamente a tali due materie le due measures giunsero ad
autorizzare il General Synod ad emanare canoni che potevano
modificare il contenuto di atti del Parlamento sottoponendoli al
solo assenso del monarca in quanto suprema autorità della
Chiesa d’Inghilterra.

Con la Measure del 1974, il potere di controllare l’attività del
General Synod è passata dal Parlamento ad un organismo
confessionale.

Il Diritto Canonico della Chiesa di Inghilterra è elaborato
interamente dal Sinodo Diocesano. Tuttavia la procedura esclude
giuridicamente la possibilità che il sovrano legittimi un canone
che è in contrasto col diritto inglese.
Il dibattito oggi…


Nonostante le innovazioni apportate alle
istituzioni della Church of England rimane salda
l’interconnessione tra Stato e Chiesa. Una
soppressione rigorosa di tutti i privilegi e delle
obbligazioni che legano la Chiesa allo Stato
britannico rimane molto difficoltosa, viste le
secolari tradizioni su cui poggia tale rapporto
istituzionale.
Il dibattito tuttavia ciclicamente si ripropone e
non perde mai di attualità.
Carattere della Chiesa Anglicana

Oggi la Chiesa anglicana ha carattere
sovranazionale, essendo costituita dalla
Chiesa di Inghilterra e dalle Chiese legate
ad essa in “comunione” (Chiesa
Episcopale di Scozia, Chiese del Galles e
d’Irlanda - un tempo unite ed ora separate
dalla Chiesa di Inghilterra – la Chiesa
protestante episcopale USA, quella
australiana, canadese, ecc.).
Le Chiese legate in “comunione”…
Sono unite alla Chiesa di Inghilterra dalla comune osservanza
dei 39 articoli del Book of Common Prayer (che racchiude i
fondamenti dottrinali della Chiesa d’Inghilterra) e dai
principi stabiliti nelle conferenze di Lambeth (palazzo
londinese in cui risiede l’Arcivescovo di Canterbury,
primate della Chiesa Anglicana); ma esse non riconoscono
il sovrano di Inghilterra come “capo della Chiesa”, né, ad
esempio i tribunali tramite i quali egli esercita la propria
giurisdizione ecclesiastica.
La Conferenza di Lambeth, riunita per la prima volta nel 1867
per ascoltare i vescovi in comunione con la Chiesa
d’Inghilterra è tutt’oggi l’organo principale della Comunione
Anglicana.
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Rapporti tra Stato e Chiesa in Gran Bretagna