BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
e
Didattica Inclusiva
Dott.ssa M.Letizia Capparucci, Pedagogista Clinico
Docente Scienze Umane, Pedagogia Generale e Speciale
UNIER
Dott.ssa Annalisa Bellesi, Pedagogista Clinico
Dott.ssa Silvia Croceri, Pedagogista della Disabilità e della
Marginalità
Per l' Équipe del
STRUTTURA
SANITARIA PER L'EROGAZIONE DI PRESTAZIONI DI
RIABILIATAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE,
L.R. SERVIZIO SANITA' MARCHE N.20/2000,ART.16 - ACCREDITAMENTO
CLASSE 5 - TRASMISSIONE DECRETO DIRETTORE N.113/SAN DEL
09.09.2013, PROT. N. 547303/GRM/AIR/A DEL 12.08.2013.
Via B.Croce 10, cap 62100, Macerata, tel. 0733 - 234359
ISTITUTO COMPRENSIVO “F.I. ROMAGNOLI”
PRIMARIA-SECONDARIA
a.s. 2013/14
Modalità organizzative
3 incontro collegiali, laboratori, incontro finale di restituzione
Tematiche
- BES – Profili- normativa- Avvertenze per la scuola
- Comprensione del testo e didattica inclusiva
Esito
Costruzione di buone pratiche
organizzativo-didattica
e
documentazione
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
BES
Direttiva Ministeriale del 27.12.2012 avente ad oggetto
“Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni
Educativi Speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”
Circolare n. 8/2013, con la quale il Miur ha fornito
indicazioni operative per la realizzazione di quanto
previsto dalla D.M. del 27.12.12.
Bisogni Educativi Speciali sono espressi da
quegli alunni che, con continuità o per
determinati periodi, per motivi fisici e/o
biologici e/o fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, necessitano da parte
della
scuola
di
una
risposta
personalizzata (ovvero adeguata ai Bisogni
espressi).
Richiamo esplicito ai principi enunciati dalla
Legge 53/2003: la scuola riconosce a tutti gli
studenti
in
difficoltà
il
diritto
alla
personalizzazione dell’apprendimento.
Le tipologie di BES vengono individuate sulla base di elementi oggettivi:
- certificazione asur o centri sanitari autorizzati
- segnalazione degli operatori dei servizi sociali,
- ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Sotto la voce “BES” sono comprese quattro grandi sotto-categorie:
1. quella della disabilità, per la quale si fa specifico riferimento alla
certificazisensi della Legge 104/92, dando diritto alle misure previste dalla
stessa legge quadro e, tra queste, all’insegnante per il sostegno;
2. Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale;
3. Disturbi Evolutivi Specifici - Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
4. Disturbo di attenzione e iperattività, A.D.H.D. (Attention Deficit Hyperactivity
Disorder)
5. Funzionamento Intellettivo Limite (FIL).
1. ALUNNI IN SITUAZIONE DI
SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,
LINGUISTICO E CULTURALE
- coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua
italiana - per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione
2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE
Alunni con DSA, ovvero disturbi funzionali di origine neurobiologica che, pertanto,
non possono essere risolti, ma solamente ridotti (compensazione del disturbo).
Tra questi si possono distinguere:
- dislessia - disortografia - disgrafia- discalculia
- disnomia
- disprassia
3. ALUNNI CON DISTURBO DELL’ATTENZIONE E DELL’IPERATTIVITÀ
Alunni con problemi di controllo attentivo e/o dell’attività, spesso definiti con
l’acronimo A.D.H.D. (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), corrispondente
all’acronimo che si usava per l’Italiano di D.D.A.I. – Deficit da disturbo
dell’attenzione e dell’iperattività, presentano tale disturbo in comorbilità
- Disattenzione (discriminativa, focale, prolungata, condivisa)
- Impulsività (iper-reattività)
- Iperattività (in adolescenza quasi sempre in remissione).
4. ALUNNI CON FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE (FIL)
Alunni con potenziali intellettivi non ottimali
- ragazzi il cui QI globale (quoziente intellettivo) risponde a una misura che
va dai 70 agli 85 punti.
OBBLIGO DI LEGGE
ELABORAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
- ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione
collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee
e i criteri di valutazione degli apprendimenti.
- STRUMENTI COMPENSATIVI
- MISURE DISPENSATIVE
- DIDATTICA INCLUSIVA: Strategie, Metodi, Obiettivi Trasversali per la
mediazione degli apprendimenti e per l’integrazione in classe.
- PATTO CON LA FAMIGLIA
- TEMPI: ENTRO NOVEMBRE DELL'ANNO SCOLASTICO IN CORSO
- ….CERTIFICAZIONI DA ACCETTARE FINO AL MESE DI MARZO
Protocollo di accoglienza BES - Licei di Recanati
Perché? C.M. 6.03.2013
Nel P.O.F. della scuola occorre che trovino esplicitazione:
• un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una
attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di
miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di
inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle
classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra
docenti, alunni e famiglie;
•
criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali
presenti,privilegiando, rispetto a una logica meramente quantitativa di
distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un progetto di
inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto
“pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di
competenza della scuola;
• l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione
concordate a livello territoriale.
Protocollo di Inclusione BES
è una guida dettagliata di informazione riguardante l’accoglienza e
l’inserimento ottimale degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali
(BES) all’interno del nostro Istituto.
Contiene principi, criteri e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche
per un inserimento ottimale degli alunni secondo quanto prescritto dalla
Direttiva Ministeriale del 27.12.2012 avente ad oggetto “Strumenti
d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica” e dalla Circolare n. 8/2013, con la quale
il Miur ha fornito indicazioni operative per la realizzazione di quanto previsto
dalla D.M. del 27.12.12.
Protocollo di Inclusione BES
- PROFILO SINTETICO DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI BES
- ELABORAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
- PRINCIPI BASE DELLA DIDATTICA INCLUSIVA (Strategie,
Metodi, Obiettivi Trasversali)
- VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE DI ISTITUTO
Protocollo di Inclusione BES
-
TAPPE DI INSERIMENTO SCOLASTICO
•
FASI Preparatoria
•
Accoglienza
•
Condivisione
•
Trasparenza
•
Documentazione
•
Valutazione Quadrimestrale
(TEMPI – ATTORI - ATTIVITA’ E COMPITI)
- PERSONE DI RIFERIMENTO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BES - RUOLI
E COMPITI
Dirigente Scolastico
Segreteria
Funzione strumentale o Referente BES
Il Docente
La famiglia
Gli Studenti
PROSPETTIVE
Gruppo di lavoro per l’inclusione
svolge le seguenti funzioni:
•
Supporto al Consiglio di classe per la rilevazione dei BES presenti nella scuola;
•
raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in
funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con
azioni strategiche dell’Amministrazione;
•
focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie
di gestione delle classi;
•
rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
•
raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base
delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006,
tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge
30 luglio 2010 n. 122 ;
•
elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli
• alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
Giugno).
I principali sistemi classificativi di riferimento:
• il DSM IV (American Psychiatric Association) ultima
versione TR
• l’ICD 10 (World Health Organization)
Il Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders
(«manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali»),
noto anche con l'acronimo DSM, è uno degli strumenti
diagnostici per disturbi mentali più utilizzati, da medici e
psichiatri di tutto il mondo.
La prima edizione del manuale (DSM-I) risale al 1952, e fu
redatto dall'American Psychiatric Association (APA). Nel
corso degli anni il manuale è stato migliorato ed arricchito
con riferimenti allo sviluppo attuale della ricerca psicologica
in numerosi campi, ma anche con nuove definizioni di
disturbi mentali: la sua ultima edizione, risale al 2000 (DSMIV- TR).
La classificazione ICD (dall'inglese International
Classification of Diseases) è la classificazione
internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO,
dall'inglese World Health Organization).
L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici
ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di
salute e igiene pubblica.
E' stata sottoscritta da 43 nazione dell'OMS nel maggio
1990 ed ha iniziato ad essere utilizzata intorno al 1994. È
oggi alla decima edizione, ma è l'ultima di una serie di
tentativi di classificazione ragionata, iniziata circa nel 1850.
La ICD-10 è la decima revisione della classificazione
internazionale delle malattie proposta dall'OMS.
I principali sistemi classificativi forniscono criteri precisi
per porre la diagnosi di ADHD
ma differiscono tra
loro in quanto:
il DSM IV (American Psychiatric Association) permette di
distinguere tre forme cliniche:
a) iperattiva-impulsiva;
b) inattentiva;
c) combinata
mentre
l’ICD 10 (World Health Organization) prevede solo la
forma combinata
(ADHD) – DSM IV TR
Attention Deficit Hyperactivity Disorder
- disturbo ad esordio precoce (prima dei 7 anni)
- caratterizzato da iperattività-impulsività
e disturbo dell’attenzione
- non riferibile ad altri disturbi mentali
- presente da almeno 6 mesi
- si manifesta in diversi contesti (almeno due)
- determina una significativa compromissione
funzionale
Disturbo dell'attività e dell'attenzione ICD 10
classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati
proposta dall'OMS.
Gruppo di disturbi caratterizzato da un esordio precoce (di solito nei primi cinque anni
di vita), una mancanza di perseveranza nelle attività che richiedono un impegno
cognitivo ed una tendenza a passare da un'attività all'altra senza completarne alcuna,
insieme ad una attività disorganizzata, mal regolata ed eccessiva. Possono associarsi
diverse altre anomalie. I bambini ipercinetici cono spesso imprudenti e impulsivi, inclini
agli incidenti e vanno incontro a problemi disciplinari per infrazioni dovute a mancanza
di riflessioni piuttosto che a deliberata disobbedienza. I loro rapporto con gli adulti sono
spesso socialmente disinibiti, con assenza della normale cautela e riservatezza. Essi
sono impopolari presso gli altri bambini e possono diventare isolarti. E' comune una
compromissione cognitiva, e ritardi specifici dello sviluppo motorio e del linguaggio
sono sproporzionalmente frequenti. Complicazioni secondarie includono il
comportamento antisociale e la scarsa autostima.
Disturbo dell'attività e dell'attenzione
ICD 10
codice: F90.0
inclusione: Disturbo del deficit dell'attenzione con iperattività
inclusione: Disturbo di iperattività con deficit dell'attenzione
inclusione: Sindrome di deficit dell'attenzione con iperattività
esclusione: disturbo ipercinetico associato a disturbo di condotta(F90.1)
Disturbo dell'attività e dell'attenzione
codice: F90.0
inclusione: Disturbo del deficit dell'attenzione con iperattività
inclusione: Disturbo di iperattività con deficit dell'attenzione
inclusione: Sindrome di deficit dell'attenzione con iperattività
esclusione: disturbo ipercinetico associato a disturbo di condotta(F90.1)
Sistema CO.CLI.T.E. E ADHD
Il quadro sindromico
IL
PENTAGONO
IPERATTIVO
’
IPERMOTRICITA’
Irrequietezza motoria ed instabilità caratterizzano
questa condizione ove domina la componente
ipermotoria che, pur tendendo a decrescere con l’età,
appare vistosamente all’osservatore e si esprime con
una pluralità di indizi variamente estesi per frequenza e
per intensità.
IPERMOTRICITA’
INDIZI
•instabilità cinetica generale (ipercinesia);
•incapacità/difficoltà a mantenere il proprio posto a
sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta
che resti seduto;
•tendenza a correre o saltare ovunque e in modo
eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo;
•difficoltà a controllare gesti e schemi motori che vanno
coordinati o posti in sequenza;
•tendenza ad accrescere
situazioni dinamiche;
la
precipitazione
nelle
•difficoltà nei giochi coordinati, con turni, con regole,
ecc.
IMPULSIVITA’: INDIZI
È parte integrante della condotta del soggetto iperattivo,
particolarmente visibile fino alla pre-adolescenza, si
esprime con l’incapacità di controllare la propria reattività,
quindi nel senso di:
•reattività diffusa;
•impazienza;
•mancato rispetto del proprio turno nelle situazioni
regolate;
•risposte rapide e impulsive;
•tendenza ad interrompere gli altri;
•tendenza ad intromettersi, farsi avanti;
•mancata autoregolazione;
•invadenza;
•condotte esibizioniste;
•scarsa valutazione del contesto/situazione;
•tendenza a parlare troppo, alla reattività verbale,
IPER-REATTIVITA’: INDIZI
Condizione condivisa con gli stati di alterazione emozionale e
di umoralità, l’eccessiva reattività alle stimolazioni di vario
tipo, si manifesta come:
•sensibilità eccessiva ai contesti;
•bassa tolleranza alle frustrazioni;
•eccessi di ansia;
•passionalità eccessiva;
•agitazione generale ai cambiamenti;
•eccessiva trepidazione nelle attese;
•eccessiva rapidità di reazione a contrattempi, incertezze,
ambiguità;
•tendenziale negativismo generalizzato.
IPERATTIVITA’: INDIZI
Globalmente, il soggetto in stato di ADHD è portatore di
una complessità di condotte dal carattere iperattivo,
classificabili in:
•irrequietezza;
•ipermotricità segmentale e/o generale, eccessiva attività
motoria;
•disturbo di attenzione, facile distraibilità;
•scarso controllo/inibizione di stimoli esterni;
•tendenza a condotte decontestuali;
•non rispetto di turni e di regole;
•disorganizzazione in azioni complesse;
•dimenticanze;
•non completamento di azioni e compiti.’
DISATTENZIONE: INDIZI
È parte integrante della condotta del soggetto ADHD che si
esprime nel senso di:
•scarsa tenuta dell’attenzione;
•distrazione;
•tendenziale trascuratezza dei particolari;
•lenta o discontinua focalizzazione del globale;
•dimenticanze;
•tendenziale discontinuità del pensiero;
•tendenziale
perdita
delle
istruzioni
dell’organizzazione delle situazioni/attività.
verbali
e
Scarica

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