ENRICO Micaela Capobianco PhD Università “Sapienza” & MICHELE VALUTARE LO SVILUPPO COGNITIVO Test intellettivi e scale psicomotorie Valutazione # Diagnosi • Valutazione: interpretare un profilo neuropsicologico individuale del b., rispetto alla definizione e andamento delle diverse abilità • Diagnosi dal greco “διαγνοσίσ” che significa : scopo di individuare quei tratti comuni che riconducono ad una condizione clinica riconosciuta, etichetta definita “riconoscere attraverso” • Diagnosi può essere effettuata, in base al tipo di disturbo, a determinate età secondo le norme dell’OMS condivise dalla comunità scientifica • Valutazione, come “diagnosi funzionale” può essere effettuata a qualsiasi età al fine di delineare un “profilo delle funzioni di un soggetto” • Valutazione Linguistiche e apprendimenti Visuo percettive Profilo neuropsicologico Motorio/ prassiche Memoria e attenzione Caratterizzazione specifica delle diverse funzioni mentali/cognitive di un soggetto • Diagnosi può essere effettuata, in base al tipo di disturbo, a determinate età secondo le norme dell’OMS condivise dalla comunità scientifica • Valutazione, come “diagnosi funzionale” può essere effettuata a qualsiasi età al fine di delineare un “profilo delle funzioni di un soggetto” • Diagnosi: accezione relativamente stabile, attribuzione di un’ etichetta diagnostica • Valutazione: processo dinamico E’ un momento iniziale e finale della diagnosi e della terapia: - Verifica risultati raggiunti - Modificazioni prodotte - Successo ed insuccesso del trattamento Rapporto stretto tra valutazione e diagnosi • La valutazione precede sempre la successiva attribuzione di una categoria diagnostica (fanno parte dell’iter psicodiagnostico) • Sia la valutazione che la diagnosi fanno riferimento ad altri aspetti dell’iter psicodiagnostico: l’anamnesi, l’osservazione clinica della sintomatologia Diagnosi, dal greco “διαγνοσίσ” che significa “riconoscere attraverso” • - Identificazione attraverso: Dati anamnestici Sintomi e i segni clinici Risultati delle valutazione mediante strumenti e/o esami di laboratorio - Criteri temporali e contestuali Criteri diagnostici per F84.0 Disturbo Autistico [299.00] 1) Compromissione qualitativa in almeno due aspetti nell’area dell’interazione sociale b Ad es.: 1) incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppo 2) mancanza di reciprocità sociale o emotiva 2) Compromissione qualitativa in almeno un aspetto nell’area della comunicazione Ad es.: 1) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico Criteri diagnostici per F84.0 Disturbo Autistico [299.00] 3) Almeno una modalità di comportamento interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati Ad es.: 1) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti; 4) Ritardo e funzionamento anomalo nello sviluppo motorio, linguistico e sociale prima dei 3 anni Criteri diagnostici per F84.0 Disturbo Autistico [299.00] 6) L’anomalia non è meglio attribuibile ad un’altra o ad altre categorie diagnostiche che presentano tratti in comune, quali la Sindrome di Rett, Disturbo misto del linguaggio, Mutismo selettivo I criteri soddisfano in modo specifico le caratteristiche del quadro clinico dell’autismo e non altri quadri che hanno dei tratti in comune Devono essere soddisatti.. • Criterio di presenza/assenza: elenco di un certo numero di comportamenti, segni e sintomi • Criterio di numerosità: i comportamenti specifici devono essere presenti in un certo numero • Criterio temporalità/contestualità: i comportamenti devono manifestarsi per un certo numero di tempo e in uno o più situazioni Concetti di intelligenza e sviluppo alla base delle due scale ➲ La concezione "composita" dell'intelligenza: l'abilità mentale è concepita come composta di molteplici processi/componenti; ➲ La concezione "unitaria": legata alla teoria monofattoriale di Spearman. Un fattore g è comune a compiti di intelligenza di natura diversa ➲ Teoria stadiale (Piaget): “set” di domini cognitivi indipendenti L’ETA’ MENTALE E’ un concetto fondamentale specialmente se si lavora nell’ambito dell’età evolutiva. Per calcolare l’età mentale si deve presupporre che essa corrisponda all’età di sviluppo o età intellettiva L’età mentale è la chiave per la quantificazione dell’INTELLIGENZA Si calcola sommando all’età base, i mesi “guadagnati” rispondendo alle prove dei livelli successivi Nome Cognome del docente Il Q. I. QUOZIENTE INTELLETTIVO (Q.I.) considerando età mentale ed età cronologica Q.I. = età mentale / età reale x 100 SOGGETTO B : SOGGETTO A : Età cronologica= 12 Età cronologica= 7 Età mentale = 10 Età mentale = 6 Q.I.= 10/12 x 100= 83,3 Q.I.= 6/7 x 100= 85,7 Il Q.I. nella norma per definizione dovrebbe essere pari a : 100 Nome Cognome del docente ""QI-deviazione" ➲ QI basato su distribuzione statistica dei punteggi, con media 100 e Deviazione Standard 15. ➲ La maggior parte dei soggetti ottiene punteggi tra 85 e 115. Nome Cognome del docente RITARDO MENTALE Caratteristiche diagnostiche • La caratteristica fondamentale del Ritardo Mentale è un funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media che deve essere accompagnato da significative limitazioni nel funzionamento adattivo in almeno due delle seguenti aree: comunicazione, cura della propria persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza. • L’esordio deve avvenire prima dei 18 anni. • Il Ritardo Mentale ha molte diverse etiologie e può essere o meno legato ad altre patologie. • Gradi di gravità del Ritardo Mentale Possono essere specificati 4 gradi di gravità del Ritardo Mentale, che riflettono il livello della compromissione intellettiva: Ritardo Mentale Lieve (livello del QI da 50-55 a circa 70) Ritardo Mentale Moderato (livello del QI da 35-40 a 50-55) Ritardo Mentale Grave (livello del QI da 20-25 a 3540) Ritardo Mentale Gravissimo (livello del QI sotto 20 o 25) Ritardo Mentale, Gravità Non Specificata Criteri descritti nei Manuali Diagnostici..DSM V • DSM-V-TR, Diagnostic and statistical Manual of Mental Disorder • Manuale diagnostico e statistico dei disturbi Mentali- V ➲Test di intelligenza: età prescolare - età scolare - adolescenza ed età adulta LE SCALE WECHSLER: prevedono coinvolgimento dellle abilità di linguaggio e apprendimento - LE SCALE LEITER: costruite per soggetti con deficit linguistici (Test di intelligenza non verbale) Nome Cognome del docente WESCHLER-BELLEVUE FORMA II (Weschler, 1946) WISC Weschler Intelligence Scale for Children (Weschler, 1949) WAIS Weschler Adult Intelligence Scale (Weschler, 1955) WPPSI Weschler preschool and Primary Scale of Intelligence (Weschler, 1967) WISC-IV Weschler Intelligence Scale for Children- Revised (Weschler, 1974) WAIS-R Weschler Adult Intelligence Scale-Revised (Weschler, 1997) ADULTI WPPSI-R Weschler preschool and Primary Scale of Intelligence-Revised (Weschler, 1989) 6-16 AA Nome Cognome del docente 4-6 AA Scale Weschler (1939) Le scale misurano/misuravano (non più nella Wisc IV): • un fattore generale: QI Totale; • un sottofattore verbale: QI Verbale; • un sottofattore di performance: QI Performance WPPSI per bambini di età prescolare; WISC- III/WISC IV dai 6 ai 16; WAIS per adulti. Punteggio Ponderato 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . QI VERBALE 87 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Disegno con cubi Disegno Geometrico Labirinti casa degli animali Punteggio Ponderato Completamento di figure TEST DI PERFORMANCE Comprensione generale Somiglianze Ragionamento Aritmetico Vocabolario cultura generale TEST VERBALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Punteggio Ponderato 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 QI TOTALE QI PERFORMANCE 93 100 ➲ Le scale Wechsler misurano un fattore generale (QI totale), un sotto-fattore verbale (QI verbale) e un sotto-fattore operativo (QI performance) ➲ Divise in due scale: 6 subtest verbali; 6/7 subtest di performance ➲ Versioni diverse a seconda dell’età dei soggetti: WAIS-R per gli adulti, WISC-R per bambini e adolescenti (6-16 anni), WPPSI per bambini di 4-6 anni subtest ➲ la somministrazione è individuale Nome Cognome del docente Subtest e abilità sottostanti Abilità di concettualizzazione verbale, memoria di lavoro Somiglianze Vocabolario Comprensione Memoria di cifre Conoscenze acquisite Informazioni Aritmetica Abilità visuo-spaziali Completamento di figure Ricostruzioni di oggetti Disegno con cubi Cifrario Storie figurate Labirinti Organizzazione sequenziali, procedurali, funzioni esecutive Lo sviluppo nei primi 3 aa Processo complesso e dinamico: insieme di molteplici abilità che si costruiscono insieme, strettamente legate tra loro nello sviluppo linguistiche Visuo percettive Motorio/ prassiche Memoria e attenzione - Sviluppo psicomotorio, neuropsicologico, funzionale Sviluppo come risultato interazione tra individuo e ammbiente (ruolo dei genitori,diade madre bambino) Caratteristiche prima infanzia • Abilità che si stanno costruendo, in fieri..non abilità acquisite.. Periodo sensibile” e “massima plasticità” • BB a questa età “parlano” quasi esclusivamente in contesti familiari.. - Possono inibirsi in situazioni altamente srutturate.. - Limiti di sviluppo fisiologici legati alle capacità di memoria, comprensione delle consegne, attenzione sostenuta - Importanza modalità di somministrazione con attività e compiti specifici, adeguati ai bb prima nei tre anni Obiettivi della valutazione prima infanzia • Delineare il profilo funzionale del bambino: valutazione incrociata dei diversi domini • Individuazione profilo a rischio evolutivo (versus diagnosi): punti di forza/debolezza • Individuare un ritardo generale versus difficltà specifiche (disturbi secondari versus primari, es DSL) Obiettivi legati all’intervento • Prevenzione primaria: valutazione funzionale del profilo e attività di potenziamento • Diagnosi: dopo i 3 anni con programma riabilitativo Perché è importante la valutazione nei primi 2-3 anni di età - Programmare un protocollo di intervento mirato: potenziamento delle abilità (versus riabilitazione) -interrompere eventuali “processi a catena” - Efficacia attività di potenziamento versus riabilitazione Strumenti di valutazione ➲ Scale di sviluppo psicomotorio (0-4) - Psicometriche - Stadiali • Bayley Scales of Infant Development (BSID-III,2010): 0-42 mesi • Scale piagetiane Uzgiris-Hunt (1975): 0-24 mesi • “Il Primo Vocabolario del Bambino” (PVB), Caselli et al.,1995; 2007 Classificazione in due principali categorie di disturbo di linguaggio: 1) Disturbi primari (o specifici): difficoltà in aree specifiche all’interno di un funzionamento globale più o meno adeguato (DSL) 2) Disturbi secondari (ritardo globale): Difficoltà nelle abilità spiegate da un ritardo di sviluppo o cognitivo generale