La Sila piccola di Crotone e il Medio Neto
In visita sulle colline tra intensi sapori e castelli
LA SILA PICCOLA DI CROTONE E IL MEDIO NETO
BELVEDERE SPINELLO
ITINERARIO
Sila piccola di Crotone e Medio
Neto: Belvedere di Spinello, Santa Severina, Roccabernarda, Petilia Policastro, Mesoraca, San Mauro Marchesato.
DESCRIZIONE
BELVEDERE SPINELLO
Le origini di Belvedere di Spinello sono
legate al suo castello, di cui tuttavia non
restano tracce. Nel 1077, infatti, Roberto
il Guiscardo fortificò tre castelli intorno
a S. Severina per sconfiggere il nipote
Abagelardo a lui ribellatosi, e uno di
questi era il castello di Belvedere.
Le prime notizie documentate su Belvedere Spinello, risalgono al 1276 quando
nei registri della Cancelleria Angioina
viene citato esplicitamente col nome
Belvedere di terra di Giordania o di Levante. Sotto gli Angioini, il Castello di
Belvedere pare fosse assegnato a G.
Montfort in cambio dei feudi da questi
persi in Sicilia durante la guerra dei Vespri (1282). Il resto è storia di baroni,
principi e briganti, con successioni e
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compravendita di feudi. La gastronomia
si basa sui prodotti della terra: olio
d'oliva, grano, avena. Importanti sono
anche la lavorazione del latte per i formaggi e la preparazione di insaccati.
SANTA SEVERINA
Il territorio di Santa Severina era abitato
da popolazioni indigene appartenenti al
ceppo degli Enotri fin dall’età del bronzo e
del ferro. Dopo essere stato greco e poi
romano, fino al 1074 l’abitato appartenne
ai Bizantini. Di questa presenza sono ancora visibili notevoli tracce nel quartiere
Grecìa, come della presenza di ebrei è testimonianza il contiguo quartiere della
Iudea.
Notevole è la chiesa di S.Filomena (sec.
XI) di impronta bizantina con elementi normanni. La cattedrale risale invece al XIII
secolo, ma nel tempo è stata molto rimaneggiata. L’annesso battistero è stato costruito nell’VIII secolo, in epoca bizantina,
e conserva ancora l’impianto originale. Da
visitare è anche l’imponente castello probabilmente edificato nell’Xi secolo da Roberto il Guiscardo sui resti di una primitiva
fortezza bizantina.
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SANTA SEVERINA
nel 1482, e poi ai Filomarino, tramite i
Galluccio (1683), nel 1806.
PETILIA POLICASTRO
ROCCABERNARDA
Roccabernarda era conosciuta fin da
tempi Greco-Romani con il nome di
"Targe" o "Targine", come dimostra anche
il ritrovamento, sulla sponda sinistra del
Tacina (in località "San Pietro"), dei resti
di una villa rustica romana di periodo tardoantico. Dal 1292 fu feudo dei Ruffo e,
quindi, di Antonio Centelles, che la trasformò in una specie di fortezza. Inglobata
nel Regio Demanio da Ferdinando d'Aragona nel 1480, fu affidata dopo pochi anni
ai Carafa, dai quali passò ancora ai Ruffo,
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Petilia Policastro è un antico borgo bizantino circondato da mura di chiara ispirazione militare. Nel suo territorio, lungo i
fiumi Tacina e Soleo, sono state ritrovate
testimonianze di insediamenti di origine
brettia, risalenti al IV e III secolo a.C. e
tracce romane di epoca del tardo impero.
L'abitato attuale conserva ancora l'antico
centro storico e diversi palazzi seicenteschi e settecenteschi. L’edificio più importante è la chiesa del Rosario.
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MESORACA
La fondazione di Mesoraca si fa risalire
agli Enotri, circa 1600 anni prima di Cristo. Successivamente i Greci la chiamarono Mesorachion. Dal 1292 fu territorio
dei Ruffo, mentre dal 1523 entrò a far
parte del Marchesato di Crotone come
possesso dei Caracciolo. Alla famiglia
Caracciolo è legato uno degli episodi più
noti e cruenti della storia mesorachese,
allorché nel 1527 una rivolta contadina
ne sterminò tutti i componenti, ad eccezione della figlia Isabella; la rivolta fu repressa da Ferrante Spinelli, il quale
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sposò Isabella Caracciolo e ripristinò il
feudo, conservato dalla famiglia Spinelli
fino al 1584, data in cui si instaura il domino degli Altemps, perpetuatosi, tra alterne vicende, fino al 1806. Interessanti
sono il Convento del Ritiro, che conserva
una preziosa tela del ‘600 napoletano,
la chiesa dell’Annunziata e quella di S.
Maria delle Grazie, queste ultime ricche
entrambe di pregevoli opere d’arte. Suggestivi sono anche i vicini ruderi dell’abbazia brasiliana di S. Angelo di
Frìgilo, un tempo scriptorium di codici e
manoscritti.
S. MAURO MARCHESATO
Anche se la sua fondazione si fa risalire
alla sconfitta toccata da Annibale presso la
città di Cotrone nel 196 a.c., solo nel
1276 San Mauro Marchesato veniva riconosciuta con certezza con il nome di
S.Mauro di Caraba. Nella parte vecchia
della città sono ancora visibili i palazzi nobiliari delle famiglie che si sono succedute
alla guida del borgo.
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N
O
E
MAPPA
S
BELVEDERE DI SPINELLO
SANTA SEVERINA
ROCCABERNARDA
PETILIA POLICASTRO
MESORACA
SAN MAURO MARCHESATO
STRUTTURE RICETTIVE CERTIFICATE CON IL MARCHIO
OSPITALITÀ ITALIANA
COMUNE
TIPOLOGIA
BELVEDERE Ristorante
DI SPINELLO Pizzeria
SANTA
SEVERINA
DENOMINAZIONE
INDIRIZZO
TELEFONO
Min
Max
Il Ritrovo
Via Madonna
della Scala
338/7505302
15
36
Loc. Cerzeto, 1
0962/51467
40
46
Agriturismo Il Querceto
ricettivo
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PREZZI €
69
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PRODOTTI DI QUALITÀ: LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE TIPICHE
Val di Neto IGT
Il Val di Neto è un vino a I.G.T. la cui produzione è consentita nei comuni di Andali,
Belcastro, Belvedere Spinello, Botricello,
Caccuri, Carfizzi, Casabona, Cerenzia, Crotone, Cutro, Mesoraca, Pallagorio, Petilia
Policastro, Roccabernarda, Rocca di Neto,
San Mauro Marchesato, San Nicola dell’Alto
Santa Severina, Scandale, Umbriatico, Strongoli.
I vini ad IGT “Val di Neto” bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve
provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca di
colore analogo, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Crotone.
È prodotto nelle tipologie: bianco, bianco frizzante, bianco passito, rosso, rosso
frizzante, rosso passito, rosso novello, rosato e rosato frizzante. All’atto dell’immissione
al consumo devono avere una gradazione minima in volume di: 11,5% per il rosso e
rosato; 11% per il rosso frizzante, rosato frizzante e novello; 10,5% per il bianco; 10%
per il bianco frizzante e 15% per il passito.
PRODOTTI TIPICI DELL’ENOGASTRONOMIA LOCALE
SALUMI
Capocollo di Calabria DOP
È preparato utilizzando le carni della parte superiore
del lombo disossato e salato a secco. È di forma
cilindrica e alla vista presenta un colore roseo o rosso
più o meno intenso. Al taglio si presenta di colore
roseo vivo con striature di grasso. Il sapore è delicato
che si affina con la maturazione, mentre il profumo è caratteristico e di giusta intensità.
Salsiccia di Calabria DOP
È ricavato dall’impasto, ben amalgamato, delle carni
della spalla e della sottocostola dei suini . L’impasto
viene insaccato in budella naturali di suino,
successivamente forate e quindi intrecciate a mano
nella caratteristica forma a catenella. Al taglio risulta di
colore rosso naturale o vivace a secondo dell’utilizzo di pepe nero o peperoncino rosso
dolce o piccante. Il profumo è più o meno intenso naturale, la sapidità è equilibrata o
più intensa (piccante).
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Soppressata di Calabria DOP
È preparata con l’impasto della carne, tritata a medio
taglio, ricavata dal prosciutto e dalla spalla di suini non
congelati, con grasso ben scelto ricavato dal lardo
della parte anteriore del lombo.
Il macinato è insaccato in budella naturali di suino,
forate e legate con spago naturale.
La forma è cilindrica leggermente schiacciata. AL taglio risulta con una colorazione rosso
naturale o rosso vivace. Il sapore è più o meno intenso (piccante), con sapidità
equilibrata.
Gelatina
A base di cartilagine, cotiche e pezzetti di carne, ha
un procedimento a caldo, in quanto le carni
scelte vengono fatte bollire con aceto, alloro e pepe
rosso per poi lasciar raffreddare e servire al
cucchiaio.
FORMAGGI
Provola
Formaggio di latte bovino, caglio e sale. Dalla tradizionale forma allungata, la provola viene legata con
degli appositi cordoncini fatti di materiale
vegetale, per poi essere stagionata o consumata
fresca.
Il sapore dipende dalla stagionatura: i tempi sono mediamente brevi per non escludere dal sapore il gusto
del latte fresco.
* Per ulteriori informazioni visitare il sito del Consorzio salumi di Calabria:
www.consorziosalumidicalabriadop.it
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PRODOTTI TIPICI DELL’ENOGASTRONOMIA LOCALE
GASTRONOMIA
A Tiedda
In un tegame si sistemano, a strati, patate e baccalà, aggiungendo aglio, alloro, origano, olio, acqua.
La cottura avviene grazie ai carboni ardenti sistemati sia sotto il tegame che sopra il coperchio dello
stesso.
Insalata d’arance
Si utilizzano le arance sanguinelle sbucciate e tagliate a rondelle, sistemate su un piatto piano e
condite con olio, sale e pepe rosso macinato. Questa è mangiata con la classica “scarpetta” di pane.
Frittata di frittuli
Frittata realizzata con uova, frittuli (cotiche di maiale che si cuociono nella caldaia di rame insieme al
grasso e a tutti i resti dell'animale), pecorino grattugiato, olio d'oliva.
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PRINCIPALI ATTRATTIVE PAESAGGISTICHE E CULTURALI
a Chiesa ha una pianta a croce latina, con
la facciata principale rivolta in direzione
ovest e un’unica navata con rientranze laterali a formare una T. Caratteristica è la statua
della Madonna scolpita in pietra con il bambino Gesù sul braccio destro. Lo stile è normanno e risale al 1000-1200.
L
CHIESA DELLA MADONNA DELLA
SCALA » BELVEDERE DI SPINELLO
l Castello è composto da un Mastio quadrato e da quattro torri cilindriche, poste
agli angoli ed è fiancheggiato da quattro bastioni sporgenti in corrispondenza delle torri.
Esso domina con la sua mole imponente, la
piazza detta “Campo”. L’accesso dalla piazza
avviene attraverso un ponte costruito nel
1836. Visitare ed osservare la struttura di
questo possente monumento, è come ricostruire le varie epoche dei sistemi difensivi in
Italia ed in Europa.
I
CASTELLO » SANTA SEVERINA
ulla sommità del paese si trovano i ruderi
dell’antico castello circondato da aneddoti e leggende che risalgono al periodo medievale.
S
CASTELLO » ROCCABERNARDA
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l centro storico di Petilia Policastro si sviluppa su una rupe, di difficile accesso, ed è
un esempio di aggregato urbano sviluppatosi nel medioevo. Le strade sono strette,
adattate all’orografia del terreno e formano
un reticolo. Le strade principali sono collegate tra di loro da stretti vicoli che confluiscono in piazzole dove si affacciano palazzi di
notevole valore architettonico, costruiti dalla
seconda metà del ‘500 fino all’ ‘800.
I
CENTRO STORICO » PETILIA P.
a chiesa dell'Annunziata è collocata nella
parte alta del centro storico. La Chiesa,
intitolata ai santi Pietro e Paolo Apostoli, risale agli inizi del XVIII secolo, quando vennero aggiunte le due navate laterali. La
chiesa venne gravemente danneggiata dal
terremoto dell'8 marzo 1832. La facciata in
stile romanico è abbellita da tre portali in pietra arenaria a tutto sesto e due rosoni. Il portale centrale è sormontato da una nicchia
nella quale è posta una Madonna con Bambino.
L
CHIESA
DELL’ANNUNZIATA » MESORACA
l Castello fa parte del complesso feudale
dei Principi Sanseverino, che erano i Marchesi di S. Mauro. Si tratta di un buon esempio di magione feudale rinascimentale (sec.
XV). Lo stato di conservazione è discreto.
I
CASTELLO FEUDALE » S.MAURO M.
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LE AZIENDE DI QUALITÀ
ORAFI
DENOMINAZIONE
SEDE
INDIRIZZO
TELEFONO
GMC
Belvedere Spinello Via G. Matteotti, 46
di Tallarico Vincenzo & C. s.n.c.
0962 52240
Ferrazzo Salvatore
Mesoraca
Via Nazionale, 35
/
Le Pera Francesco
Petilia Policastro
Via Arringa
0963/491212
AZIENDE CON CERTIFICAZIONI SU VINI D.O.C. e DENUNCE UVE I.G.T.
(Le certificazioni DOC e le denunce delle uve atte a diventare IGT fanno riferimento al biennio 2009/2010)
DENOMINAZIONE
COMUNE
INDIRIZZO
TELEFONO
Giglio Verga Antonio
Termine Grosso
Roccabernarda
C.da Termine
Grosso
0962/51751
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VINI DOC
VINI IGT
Calabria
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