PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
UFFICIO POLITICHE COMUNITARIE
E RAPPORTI INTERNAZIONALI
SRI LANKA
REPORT DELLA MISSIONE
8 – 15 GENNAIO 2007
Figura 1 - Ampara: Gli studenti rientrano dalla scuola.
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COMPOSIZIONE DELEGAZIONE LEGACOOP IN SRI LANKA
8 – 15 Gennaio 2007
1. GIULIANO POLETTI, Presidente nazionale Legacoop;
2. STEFANIA MARCONE, Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali Legacoop;
3. RENATA UGAZZI, Responsabile Relazioni Esterne ed Internazionali ANCC;
4. IVAN SONCINI, Presidente Borea;
5. MARCO PEDRONI, Presidente Coop Consumatori Nord – Est;
6. LORIANA PATERLINI, Responsabile Ufficio Politiche Comunitarie e Rapporti
Internazionali, Provincia di Reggio Emilia;
7. GRAZIANO RINALDINI, Presidente Formula Servizi;
8. ANTONELLA CONTI, Assistente Presidente Formula Servizi;
9. PAOLO PETRUCCI, Presidente Cooperativa Animazione Valdocco Torino;
10. ROBERTO REVELLO, Revisore contabile - Presidente del Collegio sindacale
Cooperativa Nuova Socialità Torino Coop LaValdocco;
11. ERICA BEUZER, Coordinatrice Progetti GVC;
12. LUIGI SEGHEZZO, Direttore Progetti GVC;
13. FRANCESCO PETRELLI, Presidente UCODEP;
14. PAOLO BONACINI, Telereggio;
15. PAOLO PEZZAROSSI, Telereggio;
16. FRANCESCO BALLETTI, Referente Sri Lanka GVC;
17. SERENA TREVISAN, Referente Sri Lanka UCODEP;
18. BAYARDO BENITEZ, Referente Panadura UCODEP.
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Martedì 9 gennaio
La delegazione arriva a Colombo, prende alloggio al Galadari Hotel per poi avviarsi
verso la città di Kandy dove soggiorna all’Hotel Topaz.
Distanza Colombo - Kandy: 116 chilometri
Mercoledì 10 gennaio
Si parte in direzione della costa di Ampara per visitare le località in cui GVC ha
attuato la prima fase del progetto Legacoop e dove si sta svolgendo la seconda fase
del progetto.
Il primo incontro del mattino è relativo alla visita del villaggio di Sainthamaruthu,
distretto di Ampara, villaggio con netta prevalenza di popolazione musulmana.
Il programma inizialmente previsto dava alla delegazione la possibilità di assistere ad
una lezione del corso di formazione teorico-pratico rivolto ai pescatori delle 4
cooperative selezionate dal progetto per questa fase di implementazione delle
attività.
A causa però di un “hartal”, ovvero di una manifestazione politica che implica il
blocco delle attività lavorative, è necessario modificare il programma, concordando
un incontro con i comitati direttivi che gestiscono le cooperative e con i pescatori,
soci delle cooperative.
La delegazione viene perciò accolta nella sede della cooperativa Al-Amanieeya
Fishermen Co-op Society Ltd. da Mohammad Mansoor, presidente della ONG locale
Al Ameen, partner di progetto (traduzione dell’intervista in nota) ; Paramanantharajah
Premananthan (detto Prem), coordinatore locale e mediatore culturale GVC; e dai
membri dei comitati direttivi delle cooperative di pescatori Al-Fatah Fishermen Co-op
Society Ltd, Sainthamarutu South Deep Sea Fishermen’s Development Co-operative
Society Ltd, Al-Amanieeya Fishermen Co-op Society Ltd, Nusrath Fishermen Co-op
Society Ltd.
Erano presenti 30 persone.
La pioggia intensa ed il ritardo accumulato lungo la strada consentono solo una
brevissima visita della fascia costiera, una frettolosa riunione nella sede delle
cooperative ed uno spuntino finale presso gli uffici di Al Ameen.
La seconda visita è riguarda invece la implementazione di attività relative alla prima
fase di progetto: visita all’edificio ricostruito della Multipurpose Cooperative Society di
Akkareipattu South, distretto di Ampara.
La cooperativa che fornisce servizi diversi alla popolazione locale, ma soprattutto
vende generi alimentari e di base ad un costo inferiore alle tariffe di mercato, aveva
uno stabile posto lungo la fascia costiera, andato distrutto quasi integralmente
dall’onda del 26 dicembre 2004. L’edificio è stato costruito in una area diversa da
quella originaria perché le leggi stabilite dal governo nella fase immediatamente posttsunami prevedevano una area di non edificabilità di 200 metri dalla linea del mare.
Per tale ragione i membri della cooperativa hanno identificato un altro lotto di terreno
posto a Thampattai, che hanno acquistato direttamente con i loro fondi e sul quale
grazie al progetto è stato costruito uno stabile adibito a magazzino e spaccio di
generi di prima necessità (questa funzione è stata svolta in particolare fino allo
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scorso anno, quando l’area era densamente popolata per l’afflusso di sfollati
provenienti dalla fascia prospiciente il mare).
La delegazione è accolta da M.B.M. Musthata presidente della cooperativa stessa, A.
Thatchanamoort segretario della cooperativa, e da un gruppo di circa 20 soci della
cooperativa stessa.
L’area di intervento ha una maggioranza di popolazione tamil.
Figura 2 - La Presidente di WDF con le donne e i bambini del villaggio.
La terza visita è relativa alla attuazione di un progetto implementato da GVC e dal
partner locale Women Development Foundation (WDF) e finanziato dall'Ambasciata
Italiana.
Questa ong è la stessa che, insieme a GVC, realizzerà per le provincie di Reggio
Emilia Parma e Rimini il progetto relativo alla seconda fase di aiuti post tsunami.
La delegazione è accolta in una delle strutture pre-scolari e centro comunitario,
costruito attraverso il progetto dell'ambasciata nel villaggio di Thirukkovil, edificio del
tutto simile a quelli previsti dal progetto provinciale.
Loriana Paterlini, in qualità di rappresentante del Tavolo provinciale di Reggio Emilia,
illustra brevemente il progetto riguardante la seconda fase di aiuti che la provincia di
Reggio, assieme a quelle di Parma e Rimini, intendono mettere in campo.
La Presidente di WDF ringrazia per l'aiuto e invita da subito i rappresentanti degli
Enti all'inaugurazione delle strutture non appena queste saranno terminate.
All’incontro sono presenti Kumarasooriyam Thillayammah, presidente di WDF, e un
nutrito gruppo di donne e bambini del villaggio.
L’area di intervento ha una maggioranza di popolazione tamil.
Dopo aver "guadato" la strada inondata fra Komari e Pottuvil, la delegazione giunge
in località Arugam Bay, ove pernotta allo Stardust Hotel e al Danish Resort.
Distanza Kandy - Ampara città: 185 chilometri.
Distanza Ampara città - Pottuvil: 60 chilometri.
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Giovedì 11 gennaio
La delegazione si reca a Pottuvil per una visita relativa alla attuazione di attività
inerenti la prima fase di progetto implementata da GVC: si visita l’edificio ricostruito
della Multipurpose Cooperative Society di Pottuvil, distretto di Ampara. La
cooperativa fornisce diversi tipi di servizi ed ha subito molti danni dallo tsunami, fra i
quali la distruzione dell’edificio che in precedenza ospitava la banca rurale ed era
posto ad Arugam Bay: con il comitato direttivo della cooperativa si è optato per
ricostruire lo stabile su un terreno di loro proprietà, posto nella cittadina stessa di
Pottuvil. L’edificio ospita ora gli uffici della cooperativa stessa e lo sportello della
banca rurale a cui la popolazione può richiedere microcrediti.
La delegazione è accolta da Mohamed Passim Jalaldeen, funzionario del Assistant
Commisioner for Cooperative Development, ente pubblico afferente al Ministero delle
Cooperative; Meerashahib Mohamed Marzook , presidente della cooperativa; Abdul
Ameed Abdul Latheef, vice presidente della cooperativa; Mohamed Mustafà
Mohamed Haroon Fareed, direttore della cooperativa e da un gruppo di impiegati e
soci della cooperativa stessa.
L’area di intervento ha una maggioranza di popolazione musulmana.
Il viaggio prosegue lungo la strada che conduce ad Hambantota, dove vengono
visitate le componenti di progetto attuate da UCODEP.
Lungo la strada si attraversa il piccolo parco nazionale di Lahugala Kitulana, si fa
tappa per il pranzo nei pressi di Monaragala, subito dopo c’è tempo per una breve
visita al tempio di Kataragama.
Attraversando diverse località allagate dalla intensa pioggia monsonica in corso, si
arriva all’Hotel Peackock di Hambantota, dove si cena e si pernotta.
Figura 3 – Le zone allagate.
Alla delegazione si aggiunge il Presidente di Legacoop, nel frattempo arrivato da
Colombo.
Distanza Pottuvil-Hambantota: 160 chilometri.
Distanza Colombo-Hambantota: 250 chilometri.
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Venerdì 12 gennaio
La Delegazione si reca la mattina all’incontro previsto con i rappresentanti e i membri
della Hambantota District Milk Producers Co-operative Society Ltd. Questa
cooperativa è uno dei beneficiari della seconda fase dell’intervento, ed è stata
coinvolta nella parte finale della prima fase. Purtroppo, a causa dell’allagamento di
gran parte della zona (compreso l’ufficio di UCODEP del progetto), gli allevatori e
molti membri del comitato direttivonon riescono a raggiungere la riunione.
Sono presenti: Mr. G. Aryesena, Presidente della Cooperativa; Mr. M.P.
Mohandiram, Segretario della Cooperativa.
A seguito dell’incontro, la Delegazione si reca nei pressi della baia di Hambantota,
dove visita l’edificio attualmente in disuso della cooperativa del latte. Qui si trovano
temporaneamente immagazzinate le donazioni della fase uno (macchina per fare lo
yogurt, incubatrice, scrematrice e pentole di alluminio). Al momento della visita la
produzione è però ferma da tempo. Si sta infatti lavorando con la cooperativa per un
piano di formazione e di gestione che permetta nei prossimi mesi il riavvio delle
attività nella nuova sede, fornita da un programma governativo in condizioni igieniche
controllate, mentre si intende rendere nuovamente agibile come ufficio la vecchia
sede.
Più tardi si visita le nuova sede della cooperative: la seconda fase del progetto
prevede anche la costruzione del muro di recinzione di questo nuovo edificio, e la
connessione di acqua e luce per lo stesso, all’interno del piano di riavvio ed
ampliamento delle attività.
Ancora nella baia di Hambantota, uno dei punti più colpiti dallo Tsunami, la
delegazione visita il supermercato Coop-Food City della Multi-Purpose Cooperative
Society Ltd. di Hambantota. Durante la prima fase del progetto si è permesso al
supermercato di riaprire (nella sede ricostruita da un programma governativo),
attraverso la fornitura di mobilio e stock di prodotti per ricominciare la vendita.
Sul posto si incontra Mr. M.Y.M. Newmathulla, Direttore del Supermercato.
Nella baia, la Delegazione visita brevemente anche il mercato di Hambantota, poco
popolato a causa degli allagamenti nella zona limitrofa, ma in questo stesso spiazzo
il numero delle vittime durante lo Tsunami è stato altissimo, perché ha colpito
durante la mattina del giorno di mercato in periodo di festa: si parla di migliaia di
vittime solo nella baia.
L’incontro previsto sulla spiaggia, presso il Community Hall della Sisilasagama
Cooperative Society Ltd., con i pescatori della cooperative e membri del comitato
direttivo, viene purtroppo cancellato a causa dell’allagamento della stradina che porta
al luogo dell’appuntamento. Questa cooperativa di pesca è una delle 15 cooperative
della zona attualmente coinvolte, in varia misura, nella II fase del progetto.
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Figura 4 – La strada per Hambantota.
La Delegazione ritorna a Colombo, dove arriva in tempo per la cena presso il Sea
Spray Restaurant del Galle Face Hotel, alla presenza di: Mr. Najeeb Abdul Majeed
M.P, Ministro per le Cooperative e lo Sviluppo Cooperativistico; Mr. Gamege,
Segretario del Ministro per le Cooperative e lo Sviluppo Cooperativistico; Mr. Kithsiri,
Commissario per lo Sviluppo delle Cooperative; Mr. Bandupala Manawaka,
Presidente del National Cooperative Council, Partner Locale del Progetto; Mr. Sunil
Silva, Segretario Generale e Direttore del National Cooperative Council.
Sabato 13 gennaio
Parte della Delegazione si reca ad un incontro con l’Ambasciatore Italiano Pio
Mariani ed il Primo Segretario (responsabile commerciale e della cooperazione) Luca
Fraticelli, nonché Gianpietro Testolin, referente per l’Ufficio di Cooperazione e
Assistenza Tecnica Italiana a Colombo. L’incontro avviene nella residenza
dell’Ambasciatore.
L'Ambasciatore, ascoltati tutti i rappresentanti della delegazione, ringrazia per l'aiuto
e soprattutto per le modalità di intervento, confermando l'apprezzamento per aver
scelto la parte dello Sri Lanka più colpita, ma anche più difficile per la situazione
politica, per essere intervenuti nella fase della ricostruzione e per aver lavorato in
sinergia, raccogliendo somme che per la loro entità permettono progetti integrati e
duraturi nel tempo.
Sulla situazione politica, l'Ambasciatore esprime pessimismo; ci assicura tuttavia un
aiuto e un supporto per fare in modo che i progetti in corso a Tricomalee possano
essere terminati in breve tempo.
Contemporaneamente una piccola rappresentanza della delegazione visita Panadura
per vedere alcuni risultati delle attività di UCODEP nella fase I.
Dopo una breve sosta nell’ufficio di UCODEP, si reca alla sede principale della
Multipurpose Cooperative Society of Panadura Ltd., dove incontra il direttore
generale Mr. Senewirathna. Con lui visita i due edifici di proprietà della cooperativa
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riabilitati durante la I fase: il negozio al dettaglio chiamato Patthya South Branch, e
l’annesso usato come magazzino e punto vendita all’ingrosso.
Figura 5 – Banane e cocco…sulle strade.
Successivamente si reca al sito di Weragamawatta Nuova, nucleo residenziale
ricostruito da UCODEP e altre organizzazioni con fondi della Cooperazione Italiana,
in cui UCODEP opera con vari finanziamenti su vari fronti. Qui visita alcune
beneficiarie della Wadduwa West Thrift and Credit Cooperative Society Ltd., una
delle 11 cooperative di credito con cui si è lavorato nella I fase, donando ai membri
selezionati l’equipaggiamento necessario alla ripresa delle proprie attività
economiche. I beneficiari hanno poi restituito una parte del valore in cash alla propria
cooperativa, in modo da rafforzare quest’ultima.
Nello specifico, le persone incontrate sono Mrs. Malani Yayasinghe, che ha ricevuto
una macchina da cucire che è la sua fonte di reddito, e Mrs. Reeta Malani, che ha
ricevuto utensili da cucina con cui confeziona pranzi da portare via (Lunch Packets di
Riso e curry, tipici locali) e biscotti, che vende.
Entrambe hanno perduto la casa ed i propri averi con lo Tsunami, per questo hanno
beneficiato anche del progetto di ricostruzione.
Durante la visita viene intervistata anche la presidentessa del Comitato di Villaggio di
Weragamawatta Nuova, Mrs. Niluka Subashinee.
Successivamente viene visitata la stazione di servizio Maggona Payagala South, di
proprietà della Weruwala Multipurpose Cooperative Society Ltd., dove sono stati fatti
dei lavori di riabilitazione (muro esterno, e porte) ed è stato donato un generatore
durante la I fase.
Tornando si incontrano sulla spiaggia dei pescatori, membri di cooperative di pesca
di cui si stanno analizzando i bisogni durante la II fase.
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Pranzo ed acquisti presso Barefoot; visita ai negozi governativi Laksala
In una delle sale del Galadari Hotel si svolge un briefing conclusivo con i referenti
GVC e UCODEP e con tutti i partecipanti alla delegazione.
Cena al Gallery Cafe.
Domenica 14 gennaio
Visita al tempio buddista Kelaniya Raja Maha Vihara, in prossimità di Colombo.
Incontro per pranzo e interviste del pomeriggio sulla terrazza del Mount Lavinia
Hotel.
Ritorno a Colombo, cena presso il Galadari Hotel e preparativi per la partenza.
Lunedì 15 gennaio
Rientro in Italia
Note sulla situazione politica e la sicurezza nelle zone d’intervento
In questi mesi si è avuto un lento, ma continuo peggioramento della situazione
politica e molte sono state le violazioni degli accordi di “cessate il fuoco” commesse
da entrambi gli schieramenti. Ciò ha reso sempre più difficile il confronto con la
controparte locale TRO, ONG di riferimento tamil nelle aree sotto il controllo LTTE
(come nel distretto di trincomalee).
Per capire meglio la situazione vale la pena sintetizzare gli eventi principali:
1) Da dicembre 2005 a gennaio 2006 la situazione ha cominciato a peggiorare e
nelle aree sotto il controllo del LTTE è stato vietato l’accesso agli Operatori
Umanitari.
Nello stesso periodo, il TRO ha subito diversi attacchi da parte di sconosciuti: alcuni
collaboratori sono stati rapiti e in seguito liberati, una granata è stata lanciata contro
un ufficio TRO di Batticaloa ed un mezzo di trasporto TRO è stato fatto esplodere
lungo la strada di Eachchalampattu (zona di intervento del progetto).
2) Successivamente la situazione è rimasta stabile da marzo all’inizio di aprile.
Durante questo periodo è stato possibile per il TRO avviare i lavori e riprendere le
attività nell’area.
3) Purtroppo il periodo di tregua e stabilità si è drammaticamente concluso all’inizio
del mese di aprile, quando l’assassinio di un leader politico moderato tamil all’interno
di una banca di Trincomalee ha innescato una nuova fase di violenza, culminata con
le esplosioni in prossimità del mercato di Trincomalee, nel corso delle quali sono
rimasti uccisi 15 civili e sono stati incendiati 20 negozi e 50 abitazioni.
In quel periodo tutte le Organizzazioni Umanitarie, su suggerimento delle rispettive
ambasciate e agenzie di appartenenza, hanno evacuato la città di Trinco e le aree
più calde del distretto. Purtroppo la situazione è rimasta molto tesa fino all’inizio di
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maggio e, sebbene il personale GVC abbia iniziato a fare ritorno a Trincomalee il 1
maggio, le attività sono lentamente riprese in maniera cauta e ridotta.
Inoltre, come suggerito dall’Ambasciata d’Italia, sono state approntate soluzioni per
gestire il lavoro a distanza in caso di nuove interruzioni.
4) Da Maggio a fine Giugno la situazione è rimasta complessivamente tesa e ci sono
stati altri numerosi incidenti.
In particolare si sono intensificati i bombardamenti della Marina dello Sri Lanka verso
le postazioni del LTTE nelle zone intorno a Muthur, attacchi che hanno provocato lo
spostamento di migliaia di sfollati verso le aree del nostro intervento.
Il TRO è stato direttamente molto impegnato nell’accogliere e fornire prima
assistenza alle popolazioni sfollate a causa dei bombardamenti e rifugiatesi nelle
zone più sicure di Eachchalampattu. Tali comprensibili e condivisibili interventi di
emergenza hanno chiaramente rallentato ulteriormente lo svolgimento delle attività
previste dal nostro progetto.
È importante infine ricordare che dal 29 maggio, LTTE è stata bandita dall’Unione
Europea come organizzazione terroristica: per un certo periodo si è temuto che
questa decisione potesse avere delle conseguenze per le Organizzazioni Umanitarie
europee e si è deciso di limitare il più possibile i movimenti nel nord-est del paese e
in particolare nelle aree controllate da LTTE sempre su suggerimento della
Ambasciata Italiana in Sri Lanka.
5) Dall’inizio di Luglio la situazione in Sri Lanka è peggiorata progressivamente e
l’intensità degli scontri ha costretto sia le ONG internazionali che locali operanti nei
distretti del nord e dell’est del paese a trasferire i propri uffici nella capitale o
comunque in aree più sicure. La tensione è stata particolarmente forte in alcune zone
del paese fra cui l’area di Eachchilampattai e della limitrofa Muthur, tanto da
costringere migliaia di persone ad un temporaneo sfollamento.
Anche lo staff TRO ha dovuto abbandonare a titolo precauzionale l’ufficio nell’area
citata ed è stato quindi impossibilitato a proseguire i lavori.
Lo staff di espatriati GVC ha incontrato estreme difficoltà a recarsi sui siti di lavoro
nel periodo intercorso. Inoltre, dall’inizio del mese di Settembre, la mobilità sul
territorio, resa già ostica dalla situazione politica descritta, è divenuta più complessa
per il personale espatriato a causa dell’aumento di controlli militari e della richiesta di
speciali permessi di transito.
6) Il 29 Agosto il TRO ha ricevuto notizia del “congelamento” per almeno 6 mesi di
tutti i propri conto bancari su ordine emanato dal Governo dello Sri Lanka, senza
ricevere spiegazioni ufficiali per tale grave azione. TRO sta procedendo per vie legali
per risolvere la situazione.
7) La situazione si mantiene altamente instabile, ma vi sono anche segnali positivi
dati dalla richiesta espressa dalle fazioni in lotta di riprendere il dialogo con mediatori
internazionali.
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