CORSO DI PREPARAZIONE
ALL’ESAME DI STATO
“IL CODICE DENOTOLOGICO
DELL’ASSISTENTE SOCIALE
E GLI AMBITI DI APPLICAZIONE”
Padova 06 giugno 2012
Assistente Sociale
Dott. Ssa Mariagrazia Salmaso
QUESTIONARIO

Che cos’è, o cosa rappresenta per Te il
Codice Deontologico dell’Assistente sociale?

Nell’ultimo anno di lavoro/DI STUDIO, Ti è
capitato di leggerlo tutto o in parte, in
relazione alla Tua pratica professionale
quotidiana, o in relazione a qualche
situazione particolare?
Sì tutto
Sì in parte,
quale?_______________________________
_______________
No




Quale parte o articolo Ti sembra
particolarmente valido, adeguato o
importante?
2
QUESTIONARIO



Ci sono parti o articoli che Ti sembrano difficili, inadeguate o poco praticabili?

Si, quali?
Ci sono parti o articoli che a Tuo giudizio andrebbero cambiati o modificati?
Si, Quali?
No

Hai proposte da fare o suggerimenti da dare?

Grazie per la collaborazione!
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CODICE DEONTOLOGICO
Uno sguardo agli orientamenti del legislatore…
L. 84/93 “Ordinamento della professione di assistente
sociale e istituzione dell’Albo professionale.
L 119/2001, “Disposizioni concernenti l’obbligo del segreto
professionale per gli assistenti sociali”.
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Il Codice Deontologico:
un po’ di etimologia…
Codice
dal latino codex:
tavoletta di legno su cui
scrivere, libro, scritto
Deontologia
 “dottrina che tratta dei doveri da compiere
 da parte di una categoria professionale”
 (da Dizionario di Servizio Sociale)
termine filosofico coniato da Jeremy Bentham
(filosofo e giurista inglese 1748-1832)
Deonto dal greco deòn: dovere,
ciò che si deve fare
Logia dal greco logos:
ragione/parola/discorso
“Deontologico”
Deònto – logia: dovere- logica;
Complesso dei doveri inerenti a particolari categorie
professionali
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il “Codice Deontologico”
è
 Insieme dei principi e delle regole che gli AASS
devono osservare nell’esercizio della
professione che orientano le scelte di
comportamento nei diversi livelli di
responsabilità in cui operano
8
COME E’ COMPOSTO IL CODICE
DEONTOLOGICO?
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Struttura del codice deontologico
 Titolo 1: Definizione …
 Titolo 2: Principi …
 Titolo 3: Responsabilità dell’AS nei confronti della persona




utente e cliente …
Titolo 4: Responsabilità dell’AS nei confronti della società
…
Titolo 5: Responsabilità dell’AS nei confronti di colleghi ed
altri professionisti..
Titolo 6: Responsabilità dell’AS nei confronti
dell’organizzazione di lavoro …
Titolo 7: Responsabilità dell’AS nei confronti della
professione ..
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STRUTTURA DEL CODICE
DEONTOLOGICO
 Sanzioni disciplinari e Procedimento
 REGOLAMENTO.
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TUTTAVIA…
 La traduzione dei principi teorici in prassi
operative non è né semplice né facile e richiede
un lavoro di approfondimento continuo.
 Ogni Ordine Regionale ha infatti al suo interno
varie Commissioni tra le quali quella
Deontologica- Disciplinare che oltre alle
competenze in merito ai procedimenti
disciplinari, mantiene il focus sull’etica e la
deontologia professionale.
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APPLICABILITA’
Rispetto:
 alla persona singola
 alla coppia
 alla famiglia
 alla disabilità
 alla tossicodipendenza
 all’anzianità
 alla violenza
 alla devianza
 al conflitto familiare
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APPLICABILITA’
 A CHI E’ IN CONDIZIONE DI FRAGILITA’
 A CHI NON E’ RIUSCITO DIVERSAMENTE A
RISOLVERE LE QUESTIONI UMANE CHE LO
AFFLIGGONO
 A CHI HA IL COMPITO DI ANALIZZARE I
MACRO SISTEMI E RENDERLI ACCESSIBILI A
TUTTE LE PERSONE
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APPLICABILITA’
 Nel lavoro con le famiglie si rende necessario
riproporre una dimensione etica legata alla
lealtà ed alla giustizia nelle relazioni familiari
 Soggetti adulti e maturi responsabili di sè
stessi e dell’altro, capaci di riconoscersi
ANCHE COME RISORSA, non solo come
problema
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APPLICABILITA’
 Ogni assistente sociale, proprio perché dotato
di una base formativa, un’esperienza
professionale, delle doti e dei talenti umani,
quali la pazienza, la capacità di ascoltare,
accogliere incondizionatamente, essere
consapevole di non detenere il potere
sull’altro
 Sa rimanere saldamente ancorata/o al suo
ruolo, mentre le emozioni la/o contagiano,
la/o influenzano, la/ fanno sentire a volte
bene a volte male …
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Alcune riflessioni
su temi particolari
IL SEGRETO PROFESSIONALE
E
LA RISERVATEZZA
SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
Conflitto di doveri , di diritti e interessi
contrapposti tra:
 tutela , garanzia del rapporto fiduciario e benessere
dell’utente /cliente
 obbligo di segreto e obbligo di denuncia
 mandato professionale e mandato istituzionale
 diritto alla privacy e diritto alla comunicazione e alla
trasparenza.
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SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
 Il rapporto fiduciario tra l’Assistente
Sociale e la persona che si rivolge a lui
costituisce il presupposto per costruire
un progetto di aiuto
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SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
 La RISERVATEZZA è un atteggiamento più
ampio ed esteso in cui l’obbligo al segreto
professionale ne costituisce una parte.
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SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
 Il SEGRETO PROFESSIONALE è appunto
l’obbligo a non rivelare le informazioni
apprese all’interno del rapporto fiduciario.
 Dal punto di vista Giuridico sancito dall’art.622 del c.p., dalla
l.675/96 sulla Privacy e dalla recente l.119/01 che estende
agli assistenti sociali gli obblighi e le garanzie previste per
altre categorie di professionisti ed ad altri soggetti pubblici o
privati con il quale l’assistente sociale svolge le proprie
attività .
 Nel Codice Deontologico all’art.17 la Riservatezza e il
Segreto Professionale vengono indicati come diritto primario
dell’utente/cliente e dovere dell’assistente sociale ,nei limiti
della normativa vigente. Per normativa vigente si pensa
subito ad un altro diritto sancito dalla L.241/90 e riportato
come dovere all’art.9 del Codice deontologico cioè il diritto di
accesso alla documentazione , diritto alla trasparenza.
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SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
 Informazione completa all’interessato dell’uso dei dati
acquisiti e l’acquisizione del consenso informato.
 L’uso dell’informazione acquisite richiede quindi una
notevole dose di discernimento tra ciò che va tenuto
riservato e ciò che può essere utile e necessario
comunicare ai fini del raggiungimento dell’obiettivo
ultimo del progetto di aiuto “il benessere della persona in
difficoltà”.
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SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
Nel codice deontologico dell’assistente sociale sono indicati
come condizioni di deroga al segreto professionale:
 rischio di grave danno allo stesso utente o cliente o a terzi, in
particolare minori, incapaci o persone impedite a causa delle
condizioni fisiche, psichiche o ambientali
 richiesta scritta e motivata dei legali rappresentanti del minore
o dell’incapace nell’esclusivo interesse degli stessi
 autorizzazione dell’interessato o degli interessati o dei legali
rappresentanti resi edotti delle conseguenze della rivelazione
 rischio grave per l’incolumità dell’ assistente sociale
(integrazione intervenuta nella recente revisione del Codice)
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SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
L’Assistente sociale ha quindi la necessità di :
 richiedere all’Ente e/o al responsabile del servizio di definire
concretamente modalità operative che garantiscono le
condizioni di protezione dei dati
 avere cura che la relazione professionale con l’utente /cliente
avvenga in maniera riservata
 assicurarsi che le informazioni da utilizzare siano aggiornate
 assicurarsi che i dati raccolti in cartelle o con strumenti
informatici siano opportunamente protetti
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 riportare e trasferire solo le informazioni strettamente
necessarie;
 acquisire l’esplicito consenso informato;
 evitare di richiedere o fornire informazioni telefoniche
 condividere con i colleghi solo informazioni strettamente
necessarie.
SEGRETO PROFESSIONALE
E RISERVATEZZA
Da tutta questa disquisizione appare chiaro che
la documentazione da conservare , quella in
uscita e in entrata costituisce un ambito dove
la oculatezza e il discernimento dell’assistente
sociale appaiono due requisiti indispensabili
su cui bisogna spendere ambiti di
approfondimento e di aggiornamento.
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L’AUTODETERMINAZIONE
“Atto con cui
l’uomo si determina
secondo la propria legge,
in assoluta indipendenza
da cause che non sono in suo potere:
espressione della libertà positiva dell’uomo e
quindi della responsabilità e imputabilità di
ogni suo volere e azione”
Da Nuovo Vocabolario Illustrato della lingua
Italiana Devoto-Oli del 1987
È un principio che
contraddistingue l’operato dell’A.S.
anche dagli altri operatori.
L’A.S. valorizza la libertà
come risorsa fondamentale,
che deriva dal rispetto
che va garantito alla persona.
L’utente-cliente
non è un attore passivo
nella relazione con l’A.S.
e nel processo di aiuto,
ma ne deve essere
il principale attore.
L’A.S. ha anche il compito
di aiutare l’utente-cliente
a procedere verso il raggiungimento
degli obiettivi,
non sostituendosi a lui,
per permettergli di prendere
le decisioni in libertà
e con responsabilità.
È compito dell’A.S. coadiuvare l’utente
a prendere consapevolezza
della propria situazione,
al fine di realizzare con lui un progetto
volto al cambiamento.
Una maggiore presa di coscienza dell’utente
lo aiuta a crescere, a raggiungere la propria autonomia
e anche a riconoscere le proprie responsabilità.
L’assistente sociale, nella relazione di aiuto, deve
promuovere le condizioni favorevoli per
attivare un processo di cambiamento
Questo è un processo lento che richiede:
pazienza, adattamento ai tempi degli utenti,
accettazione di quello che la persona è in
grado di agire in quel momento
“…sostenendo in particolare i colleghi che si
trovano all’inizio dell’attività professionale …”
Titolo 3 Art 41
L’ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI
Ha lo scopo di tutela e promozione della Professione
Sostiene i valori del Servizio Sociale in tutti gli aspetti
(teorico, pratico)
Sostiene gli iscritti nella formazione e offre consulenza
specialistica sulla professione
Esercita queste funzioni attraverso delle commissioni
tematiche composte anche di assistenti sociali
esterni al Consiglio
LE COMMISSIONI DELL’ORDINE SONO:
1. Etico Deontologica
2. Formazione e aggiornamento
3. Politiche sociali e del lavoro e libera
professione
4. Rapporti con l’università
5. Accreditamento degli eventi
6. Comunicazione e immagine professionale
BIBLIOGRAFIA E
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
 Dizionario della lingua italiana
 T. Amadei, A. Tamburini, La Leva di Archimede, Franco




Angeli, 2002.
Codice deontologico degli Assistenti Sociali, 2008.
L 84/93, “Ordinamento della professione di assistente
sociale e istituzione dell’Albo professionale.
D.M. 615/94, “Regolamento recante norme relative
all’istituzione delle sedi regionali o interregionali
dell’ordine e del consiglio nazionale degli assistenti
sociali, ai procedimenti elettorali e alla iscrizione e
cancellazione dall’albo professionale”
L 119/2001, “Disposizioni concernenti l’obbligo del
segreto professionale per gli assistenti sociali”.
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