Quando degenerano intere popolazioni neuronali nel SNC? Possibilita’ di trapianto di cellule o tessuto embrionale…. e piu’ di recente, trapianto di cellule staminali La rigenerazione assonale dei neuroni del SNC dei mammiferi adulti potrebbe essere indotta da un appropriato “ambiente” cellulare Studi condotti sul midollo spinale (Aguayo’s group, 1981) e sul nervo ottico (Aguayo’s group, 1991) sostengono questa ipotesi RICRESCITA ASSONALE ALL’INTERNO di UN INNESTO di NERVO PERIFERICO CNS: L’innesto di ponti costituiti da segmenti di nervo sciatico permettono la crescita assonale di neruroni posti in vicinanza del punto di inserzione Riconnessione della retina con il collicolo superiore attraverso il trapianto di un nervo periferico in un ratto adulto. I nervi ottici sono stati tagliati, ed uno e’ stato rimpiazzato da un segmento di nervo periferico lungo 3-4 cm. La rigenerazione e’ stata testata iniettando traccianti retrogradi nell’occhio o registrando nei neuroni del collicolo superiore delle risposte ad un flash di luce sulla retina. Autoradiografia (EM) di un terminale assonico di una cellulare gangliare retinica nel collicolo superiore. Aminoacidi triziati erano stati iniettati nell’occhio 2 gg prima la fissazione e taglio delle fettine di encefalo. I grani d’argento delle proteine marcate trasportate dall’occhio iniettato identificano i terminali assonici ricresciuti delle cellule gangliari (…Aguayo, 1991) Studi cellulari/molecolari hanno messo in evidenza che il fallimento della rigenerazione nel SNC di mammiferi adulti è dovuto a: ¾ Mancanza di fattori “positivi” (fattori neurotrofici) in grado di promuovere sopravvivenza cellulare e ricrescita assonale ¾ Presenza di un ambiente “inibitore” costituito da inibitori associati alla mielina e dalla cicatrice gliale PRIME EVIDENZE DI MOLECOLE CHE INIBISCONO LA CRESCITA ASSONALE UTILIZZANDO α-IN1: CAROLI AND SCHWAB 1988 Identificazione di molecole inibitrici associate alla mielina - Myelin-associated glycoprotein (MAG) - Oligodendrocyte myelin glycoprotein (Omgp) - Nogo Myelin-associated glycoprotein (MAG) Prima proteina della mielina ad essere stata caratterizzata come un potente inibitore della crescita assonale in coltura (McKerracher et al., 1994) Sialic acid binding domain ¾ Espressa sia in SNC sia in SNP ¾ Effetto inibitore di MAG in vitro è limitato ai neuroni adulti (livelli di cAMP) ¾ L’inibizione esercitata da MAG in vivo è meno chiara ¾ Nonostante l’espressione di MAG nella mielina del SNP si hanno fenomeni rigenerativi (macrofagi) Oligodendrocyte myelin glycoprotein (Omgp) E’ l’inibitore associato alla mielina identificato più recentemente (Kottis et al., 2002; Wang et al., 2002) ¾ E’ una GPI-linked protein (proteina ancorata alla membrana da glicosil fosfatidilinositolo) ¾ E’ espressa ad alti livelli negli oligodendrociti (vicino ai Nodi di Ranvier), ma anche nei neuroni ¾ Si è vista l’azione inibitrice di Omgp in vitro ma non è ancora stato studiata in vivo Nogo E’ l’inibitore associato alla mielina più ampiamente studiato ed è stata identificata più di 10 anni dopo i primi esperimenti condotti da Schwab con α-IN1 (Chen et al., 2000; Grandpre et al., 2000) ¾ Le 3 isoforme sono dovute a splicing alternativo (A e B) e all’utilizzo di un diverso promotore (C) ¾ Tutte le isoforme hanno un dominio C-term comune di 188aa (omologo a quello della famiglia delle proteine reticolari) Nogo A ¾È espressa maggiormente dagli oligodendrociti sia in associazione con la membrana del RE sia nel loop più interno della guaina mielinica ¾ Contiene una sequenza C-term comune, un dominio inibitore comune di 66 aa detto Nogo-66 e una sequenza N-term specifica con un secondo dominio inibitore detto amino-Nogo ¾ Sembra che le 2 diverse topologie coesistano contemporaneamente, inoltre sia Nogo-66 che amino-Nogo sono in grado di indurre il collasso del cono di crescita Ruolo della proteina Nogo ¾ Diversi studi hanno evidenziato il ruolo inibitore di Nogo in vitro ¾ Coerentemente con questo ruolo la proteina Nogo è altamente espressa nelle cellule mielinizzanti del SNC mentre è assente o presente a bassi livelli nelle cellule di Schwann ¾ L’inibizione esercitata da Nogo in vivo è dimostrabile ma l’effetto non e’ mai totale Topi transgenici che sovraesprimono Nogo A (Pot et al., 2003) o Nogo C (Kim et al., 2003) a livello delle cellule di Schwann Ruolo della proteina Nogo C in vivo Topo transgenico che esprime Nogo C (Kim et al., 2003) sotto il controllo del promotore e dell’enhancer del gene oct-6. Questi elementi regolatori sono altamente specifici per le SCs Resezione del nervo sciatico ed analisi degli assoni rigeneranti (SPRR1A, marker specifico per gli assoni periferici rigeneranti) La presenza di Nogo nel SNP è in grado di ritardare ma non di impedire la rigenerazione Il processo rigenerativo, e di conseguenza il recupero funzionale, nel topo trangenico che esprime Nogo C è più lento rispetto al WT Anche nel caso del topo transgenico che esprime Nogo A si ha un ritardo del processo rigenerativo dopo la lesione del nervo sciatico Ruolo inibitore di Nogo in vivo Per chiarire precisamente il ruolo di Nogo nel SNC sono stati costruiti topi KO per questa proteina. Tre laboratori contemporaneamente hanno generato topi KO usando strategie diverse ¾ Topi KO per Nogo A e B (Kim et al., 2003): fenomeni rigenerativi solo in topi giovani ¾ Topi KO per Nogo A (Simonen et al., 2003): modesto fenomeno rigenerativo forse dovuto all’aumento dell’isoforma B ¾ Topi KO per Nogo A, B e C (Zheng et al., 2003): non si hanno fenomeni rigenerativi rilevanti L’assenza di inibitori individuali ha un modesto effetto sulla rigenerazione del SNC Recettore Nogo ¾ Nogo receptor (NgR) è partner di legame per Nogo-66 (Strittmatter et al., 2001) ¾ Proteina di 85 KDa legata alla membrana tramite glicosilfosfatidil inositolo (GPI-linked protein), contiene 2 regioni ricche di leucina ¾ Interagisce direttamente con Nogo-66 ma non lega amino-Nogo NgR Complesso recettoriale NgR-p75 Da studi di co-immunoprecipitazione si è visto che il partner di NgR, in grado di trasdurre il segnale attraverso la membrana, è il recettore a bassa affinità per le Neurotrofine (p75) Nogo-A Omgp NgR-p75 lega anche Omgp e MAG Mag Nogo-66, Omgp e MAG legano il recettore NgR-p75 ¾ Questa ridondanza funzionale dei 3 inibitori può spiegare molti dei risultati ottenuti in vivo (es KO di Nogo) ¾ La presenza di un unico recettore rende possibile l’utilizzo di antagonisti di NgR L’utilizzo dell’antagonista, contenente 40aa N-term del peptide Nogo-66, blocca l’azione di Nogo ed interferisce con la capacità di MAG e OMgp di legare NgR, permettendo così la rigenerazione assonale In vitro (GrandPre et al., 2002) Trasduzione del segnale In vivo (Li et al., 2003) Ruolo di cAMP negli effetti di Mag ¾ MAG durante lo sviluppo promuove la ricrescita assonale, mentre nell’adulto la inibisce ¾ Questo cambiamento è dovuto al livello di cAMP che è molto alto durante lo sviluppo (sovrastando l’effetto inibitore di MAG) e poi decresce spontaneamente ¾ Il trattamento con le Neurotrofine innalza i livelli di cAMP ¾ La somministrazione di dibutirril-cAMP è in promuovere la rigenerazione sia in vitro, sia in vivo Aumento di cAMP grado Attivazione di PKA Trascrizione genica (ArgI) di