Ragusa, 19 novembre 2010
Ordine Professionale degli Assistenti Sociali
della Regione Sicilia
1° Happening Ibleo del Terzo Settore
Workshop Servizio Sociale
“Quali Prospettive”
Il Servizio Sociale
tra lavoro dipendente e libera Professione
“Quali Prospettive per gli Assistenti Sociali
professionisti dell’aiuto e della Programmazione Sociale”
Ragusa, 19 novembre 2010
Lucia Garofalo – Consigliere Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia
Scuola dello Sport CONI- Via Magna Grecia Ragusa
Ordine Professionale degli Assistenti Sociali
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
Ragusa, 19 novembre 2010
Ripercorriamo un po’ di storia
l’Ente Locale ha una competenza “giovane” in materia Servizi Sociali
(D.P.R.616/77; L.833/78; L.R. N.1/79; L.R.22/86, L.328/2000, ecc.);

Anni 70-80: L’E.L. si afferma come titolare dell’erogazione di servizi secondo il
criterio dell’appartenenza territoriale (non più secondo criteri di assistibilità per categorie di
problemi);

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
Riforme sociali, lavoro sul territorio, rivendicazioni, cittadino utente;
Affermazione dei principi del welfare state universalistico, della pianificazione
pubblica anche nel settore delle politiche sociali, in una prospettiva di welfare
“istituzionale”
Il servizio sociale da settoriale si fa unitario, decentrato, integrato, “di base” ;
Duplice funzione della competenza professionale di aiuto: cambiamento sociale
(decentramento capillare del sistema istituzionale di welfare) ed erogazione universalisticoredistributiva di risorse e servizi (L.R. 22/86) ;
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
Ragusa, 19 novembre 2010
Dalla metà degli anni ’80 alla fine degli anni ’90
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Emerge la società civile;
crisi del modello di welfare solo pubblico;
Crescita rilevante delle organizzazioni delle espressioni organizzate dei
cittadini "privati“ (L.266/91, L.381/91, esperienze di self- help);
Esternalizzazione dei servizi sociali (economicità da un lato e di rispetto della libertà
di scelta da parte dei cittadini);

welfare mix, concertazione, pianificazione territoriale e Rete sociale e
negoziazione degli interventi sociali (L.285/95);
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
Ragusa, 19 novembre 2010
Anni 2000
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Legge 328/2000: Sistema Integrato degli interventi e dei Servizi Sociali; Stato
garante della costruzione della cornice dell’offerta dei servizi sociali in cui si
riconoscessero le funzioni degli enti locali e degli altri soggetti sociali copromotori
del welfare societario a base locale;
sussidiarietà verticale e orizzontale;
2001: modifica Titolo V della Costituzione assegna lapiena capacità normativa in
materia socio-assistenziale alle Regioni, che possono adottare indirizzi di politica sociale e
soluzioni strategico-organizzative molto differenti tra loro;

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
Differenti caratterizzazioni tra le politiche regionali ma consapevolezza che la
costruzione del benessere collettivo passa attraverso il coinvolgimento di ogni
attore ;
Comune gestore e titolare delle funzioni amministrative concernenti gli
interventi sociali svolti a livello locale;
Nuovi confini geografici sovracomunali per la progettazione e la gestione del
welfare “pesante” :“ambito territoriale”, “zona” o “distretto sociale”.
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
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Oggi…
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La “Zona” è la realtà locale con cui il Comune deve mettersi in relazione, che pone
attenzione alla “concertazione”, alla “sinergia” e alla “pianificazione condivisa”;
Nella Zona i professionisti sono facilitatori di relazioni e “catalizzatori di processi”
di lettura comune della realtà su cui intervenire, di condivisione di obiettivi strategici su
cui convergere, grazie all’azione sinergica e coordinata entro Piani d’Azione concertati
(piani di zona e accordi di programma);

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
Nell’Amministrazione locale il Servizio Sociale rappresenta, ora, la risorsa tecnicoprofessionale essenziale per la composizione e l’attuazione dei piani;
Il servizio Sociale deve svolgere anche una Funzione di “accompagnamento sociale”;
Nella Zona, i servizi richiedono:
- la relazione cittadini/sistema-dei-servizi, nei suoi aspetti di accessibilità, qualità,
rispetto dell’autodeterminazone e della libertà di scelta;
- la partecipazione, pianificazione e progettazione concertata fra i diversi attori del
welfare mix locale.
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
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Alcune considerazioni…
profonde trasformazioni economiche e sociali caratterizzano la società del nostro tempo
Nuovi modelli di programmazione, aperti ai diversi portatori di interessi,
che introducono modalità decisionali più inclusive
secondo l’approccio denominato
“governance”
(es: Piano di Zona)
“ Processo attraverso il quale i cittadini risolvono collettivamente i loro problemi e
affrontano le necessità sociali, usando il governo come strumento”(Ocse)
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La “Governance “
Richiede di:
►
►
Riportare al centro dell’azione pubblica la visione
dell’interesse collettivo, espressa in maniera concreta e
relazionale, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di
tutti i soggetti del territorio
Coinvolgere, ampiamente, i soggetti pubblici e privati
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Ruolo del Comune nella governance
Dal Ruolo
tradizionale di
Al Ruolo Strategico di
PRODUZIONE DI
SERVIZI
DECISIONALI E PROGRAMMATORI
REGIA DEI PROCESSI
Sposta le funzioni verso:
la governance del sistema locale,
basata su un diverso sistema di relazioni dell’ente
con gli altri attori presenti sul territorio.
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
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Nuove funzioni del Comune
Assicurare al tempo stesso:
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►
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prosperità economica;
coesione sociale;
sostenibilità ambientale;
partecipazione dei cittadini.
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Ragusa, 19 novembre 2010
Nuovi interventi del Comune

Promuovere la partecipazione attiva dei vari attori ai processi
decisionali e di programmazione locale (in quanto dotati di specifiche
risorse, di potere da esercitare, di responsabilità da assumere, riconoscendo loro la
possibilità di usufruire dei benefici attesi)

costruire una visione comune (capace di indirizzare le attività e le risorse
presenti nel territorio locale per rispondere ad esigenze complesse e comuni cui
nessun soggetto/attore da solo potrebbe dare una risposta adeguata).

Creare partenariati misti pubblico-privati ( in cui i soggetti coinvolti
mettono in comune le risorse di cui sono portatori al fine di conseguire obiettivi:
da quelli specifici a quello più generale dello sviluppo locale)
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Quali implicazioni per il Comune?
Guidare la governance locale significa applicare il metodo della pianificazione strategica al
governo locale dei servizi
Pianificazione strategica =




Leadership
Partenariati pubblici-privati
Partecipazione
Aumentare le capacità di coordinamento di molteplici attori
Migliorare la comunicazione con la cittadinanza
Sviluppare nuovi rapporti di inclusione e trasparenza
costruire un dialogo permanente basato su:
- disponibilità all’ascolto,
- diffusione delle informazioni,
- analisi condivisa delle problematiche,
- ampia responsabilità delle attività.
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In sintesi…
realizzare un processo sociale di crescita capace di creare:

Sinergie tra le migliori forze sociali del territorio;

Risveglio delle risorse latenti capaci di produrre e utilizzare saperi e idee
come fattori produttivi;

Partecipazione consapevole, informata e competente al processo creativo e
decisionale di una pluralità di attori e di una molteplicità di punti di vista da
ricomporre in una visione unitaria a partire dalla loro diversità.

Sistema urbano avanzato: un social network urbano sempre più interconnesso,
multilivello e multiattore ;

Sviluppo creativo delle nuove generazioni;

Rigenerazione urbana.
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Analisi sintetica del contesto locale
Territorio:

straordinario patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale da valorizzare;

sistema economico caratterizzato, solo da pochi anni, da comparti del turismo e terziario;

Scarsa cultura dell’ospitalità e professionalizzazione degli operatori del settore turistico;

Sviluppo avvenuto, fin’ora, senza il consenso sociale locale;




Assenza di una vera a propria programmazione territoriale;
Insufficiente produttività locale nel mondo dell’ hi tech per la produzione locale di sistemi
informatici e di tecnologie avanzate della comunicazione;
Sistemi di comunicazione inadeguati tra mondo dell’impresa e dei servizi con il mondo della
ricerca e dell’alta formazione;
Forti potenzialità di costruzione sinergica per uno sviluppo locale basato su conoscenza e
servizi, con bassi impatti ambientali;
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
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e ancora…
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Associazionismo ancora debole sia in campo economico che sociale;
Scarsa propensione all’integrazione economica, sociale e territoriale;
Scarso raccordo tra sistemi formativi e sistemi imprenditoriali
Insufficiente sviluppo della cultura d’impresa;
Scarsa esperienza nel campo dei programmi complessi di sviluppo locale;
Scarsa consapevolezza da parte degli attori sociali di essere parte integrante e
“motore della trasformazione” nello sviluppo locale;
Carenza di un effettivo e costruttivo coordinamento istituzionalizzato fra gli attori
sociali del territorio al fine di rafforzare la reciproca conoscenza e i reciproci livelli
di azione
Bassi livelli di consapevolezza della popolazione su risorse e patrimoni identitari
del territorio: sociali, culturali, ambientali, architettonici;
Scarsi livelli di partecipazione attiva e tendenza alla delega;
Situazione socio-demografica che denota limitata crescita della popolazione e
invecchiamento demografico;
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Breve analisi del contesto istituzionale del Comune
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Organizzazione piramidale: settorialità, rigida divisione del lavoro;
Scarsa o assente integrazione interfunzionale e intersettoriale;
Assenza di unità di lavoro integrate;
Scarsa attenzione per i servizi, le risorse umane e il capitale sociale;
Scarso livello di equità sociale e di giustizia organizzativa;
Scarsi livelli di partecipazione consapevole e dinamica agli obiettivi
dell’Ente;
Flussi informativi lenti;
Frammentata Esperienza nel campo di programmi complessi di
sviluppo locale integrato e sostenibile Partnership con agenzie locali,
nazionali e comunitari;
Mancata regia delle risorse del territorio;
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1° Happening Ibleo del Terzo Settore
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Sfide sociali
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Invecchiamento della popolazione;
Cambiamenti demografici;
Cambiamenti nella struttura della forza lavoro;
Problemi di sostenibilità finanziaria della previdenza sociale;
Privatizzazione dei rischi sociali per effetto dei processi di de-regolazione e di
riduzione dell’intervento statale;
Disoccupazione;
Esclusione sociale;
Gruppi marginalizzati;
Vittime di violenze;
Immigrazione;
Questioni etniche;
Segregazione spaziale e culturale
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Criticità del Servizio Sociale del Comune
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essere relativamente debole in termini di potere politico;
costretto ad agire in condizioni organizzative sfavorevoli;
Scarsa efficacia degli sforzi compiuti per rafforzare e supportare la dimensione
“sociale” secondo le condizioni date;
Riduzione crescente delle risorse assegnate;
limitate esperienze di valutazione dei bisogni e buone pratiche di condivisione dei
risultati e degli obiettivi del servizio sociale;
politica sociale subordinata alle politiche del mercato del lavoro;
Scarsa partecipazione ai processi di sviluppo locale e sostenibile
Essere un attore dipendente e non autonomo;
Essere sottoutilizzo e strumentalizzione;
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Sfida per il Servizio Sociale del Comune
dimostrare in cosa sia necessario, quali sono i problemi che
può risolvere, con quali competenze può aiutare le persone che
vivono in certe condizioni, e in definitiva, come può operare
contro l’ingiustizia e la salvaguadia dei diritti umani,
traducendo questi valori in azioni.
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Ragusa, 19 novembre 2010
Ogni Organizzazione è un “iceberg”
Struttura
Ruoli, norme
Prodotti, Servizi,
Risorse, Processi
Meccanismi operativi
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Valori, Ideologie
Cultura, Emozioni, Sentimenti
Identità, Appartenenza, Identificazione
Clima, Relazioni interne
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Ragusa, 19 novembre 2010
Le prospettive del Servizio Sociale nel Comune
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il servizio sociale “di base” agito nel primo contatto, nella valutazione,
nell’orientamento e nell’avvio del processo d’aiuto, secondo l’approccio
manageriale nella conduzione dei casi individuali (case manager);
La direzione dei Servizi Sociali (social manager)
il management di servizi sociali distrettuali (care manager);
La progettazione integrata e/o interistituzionale;
la promozione della partecipazione e la gestione dei processi partecipativi di
progetti e programmi complessi;
La promozione della responsabilità personale e sociale, per contribuire alla coesione
sociale;
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Il Fund raising;
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Grazie
per
l’attenzione
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