Milan Center for Food Law and Policy Contributo per la Carta di Milano Contributo n° 71 Allegato A SCHEDA PER LA RACCOLTA DEI CONTRIBUTI DEL TAVOLO DI COORDINAMENTO PER LA CARTA DI MILANO Sezione tematica di riferimento Sviluppo sostenibile tra economia, ambiente e società Nome del soggetto/istituzione responsabile Ambito di ricerca e impegno del soggetto/istituzione responsabile Milan Center for Food law and Policy Le scienze giuridiche attraversano sempre tutte le tematiche connesse con l'alimentazione. Il Milan Center copre pertanto un fabbisogno reale e traversale, non affrontato, né trattato, offrendo un'infrastruttura giuridica adeguata al governo della transizione e della crisi che il mondo vive - una crisi anche e soprattutto alimentare. Il Milan Center è un osservatorio per la raccolta,catalogazione,archiviazione - così come per la sistematizzazione e la comparazione - di materiale legislativo e atti pubblici o pubblico-privati in materia di alimentazione.Offre un servizio di documentazione ed informazione, raccogliendo e producendo conoscenza organizzata in modo collaborativo attraverso un ampio ricorso alle nuove tecnologie. Disegna scenari evolutivi in quell'area scientifico-tematica che si situa all'intersezione tra diritto, alimentazione,economia ed agricoltura. L'attività e la platea di riferimento sono in principio politico-istituzionali e tecnico-giuridiche (interne ed internazionali), ma si indirizzano anche - come illustrato dall'attività connessa ad Expo (vedi poi) - a sensibilizzare e coinvolgere la pubblica opinione attorno alla necessità che,in tema di alimentazione, le parole del diritto aiutino a scrivere nuove e buone regole comuni. Una volta che l’accesso al cibo sicuro, sufficiente e nutriente sarà visto come un diritto umano e non come “dono della carità” i governi saranno legalmente obbligati a fare ciò che è necessario e urgente per contrastare la crisi alimentare che incombe sul mondo. Il diritto al cibo va qui inteso secondo la definizione data da Olivier De Schutter, già Special Rapporteur alle Nazioni Unite per il diritto al cibo: vale Titolo/nome identificativo dell’attività-progetto connesso a Expo Milano 2015 Descrizione degli obiettivi e dell’ambito di ricerca dell’attività/progetto connesso a Expo Milano 2015 a dire come “diritto di avere accesso regolare, permanente e senza restrizioni, direttamente o attraverso una transazione,, ad un quantitativo di cibo qualitativamente adeguato e sufficiente, corrispondente alle tradizioni culturali del popolo a cui il consumatore appartiene,capace di assicurare appagamento fisico e mentale ad ogni individuo ed a tutti una vita dignitosa e libera dalla paura”. In quest’ottica il ‘diritto al cibo’ non corrisponde al mero soddisfacimento di un apporto calorico minimo, ma chiama in causa un più vasto sistema di politiche che puntano alla realizzazione di un sistema alimentare sostenibile per tutti. RIGHT TO FOOD/NUOVE BUONE REGOLE (lancio,sviluppo e promozione di una piattaforma di attività di relazione istituzionale, nazionale ed internazionale, e di produzione di contenuti finalizzati ad avviare il percorso di una Convenzione multilaterale in tema di diritto al cibo ed al cibo garantito, inserendola tra gli obiettivi dei Millennium Goals). L'ambizione-obiettivo è di contribuire a promuovere una piattaforma che costituisca il primo, importante passo verso il traguardo di una Convenzione multilaterale, in tema di diritto al cibo e al cibo garantito. Il diritto al cibo non è formalmente riconosciuto se non dalle Costituzioni di 13 Paesi al mondo ( fonte FAO). É dato per scontato, ma non è affermato e non conosce una tutela esplicita ( proprio perché è noto il disaccordo tra le nazioni nel trovare regole comuni). L'obiettivo - oltre Expo Milano 2015 ( e dentro la sua legacy) è di consegnare alle autorità italiane la bandiera di questo diritto,dando così un ulteriore contenuto universalistico al messaggio di Expo 2015. Sviluppando una ricerca che, partendo dalla definizione ONU di diritto al cibo - inteso non come mero soddisfacimento di un apporto calorico minimo, quanto piuttosto come ricorso a politiche che puntino alla realizzazione di un sistema alimentare sostenibile per tutti offra un ancoraggio capace di orientare l'attività di normazione e la produzione di regole che conducano ad una lettura condivisa del diritto al cibo, ampliando conseguentemente il perimetro dei diritti fondamentali.Un percorso lungo che deve prima di tutto intercettare i prossimi Millenium goals dell'ONU ( settembre 2015) e creare un ponte con Expo Dubai 2020: indirizzandone il tema principale,l'innovazione, verso la battaglia per il diritto al cibo. Il progetto si inscrive nella tradizione di una consolidata vocazione italiana a coniugare politica e diritti (dalla lotta contro la fame nel mondo, all'impegno per la Corte penale internazionale; dalla lotta al crimine organizzato transnazionale alla battaglia contro la pena di morte (anche in nome di un grande giurista milanese: Cesare Beccaria); più recentemente all'impegno contro le mutilazioni genitali femminili,all'affermazione dei diritti della disabilità). E che riconosce all'Italia - a partire dalla piattaforma di Expo Milano 2015 - l'ulteriore primato di ospitare importanti agenzie multilaterali in tema di alimentazione: dalla Fao (Food and Agricultural Organization) all'Ifad (The International Fund for Agricultural Development) , dal World Food Programme/PAM (Programma Alimentare Mondiale) all'Efsa europea (European Food Security Authority).Il macro-ambito di dibattito abbracciato dal Centro è quello relativo alla cosiddetta food security, che con l'affermarsi del framework dei diritti umani diviene “right to food”. La prospettiva è quella descritta dai documenti ONU (in particolare il corpus di commenti prodotti dal Committee on Economic, Social and Cultural Rights (CESCR)) che disegnano un sistema alimentare resiliente e rispettoso, a partire da regole comuni. "Right to food" è un tema rilevante ai fini dell’adozione, da parte degli stati nazionali - quindi anche dell’Italia, in prospettiva - di una strategia nazionale, oggi più che mai assente dal dibattito politico. Come noto, infatti, raramente le economie mature si sono dotate di solide impalcature giuridico-politiche in materia. Mentre si vanno affermando esperienze pionieristiche sul tema del riconoscimento del dirtto al cibo, particolarmente a livello costituzionale. Ad oggi, Paesi che lo riconoscono in modo esplicito sono solo il Brasile, Bolivia, Ecuador, Sudafrica, Haiti e la Guyana. La FAO. - come visto - ne conta 13 includendo anche i Paesi che fanno obbligo allo Stato di inserire il tema della sicurezza alimentare tra gli indirizzi e le direttive delle politiche di governo. Da tempo è emersa una domanda di regolazione e di azione congiunta in materia di sicurezza alimentare, una domanda che il MCFLP non solo sente il dovere di ascoltare, ma anche di interpretare: una domanda di azione e regolazione, su base internazionale, capace finalmente di conferire alla garanzia di cibo quantitativamente e qualitativamente adeguato lo statuto di diritto esigibile. il MCFLP lavora alla redazione di un testo che faccia sintesi delle esperienze fin qui condotte su scala globale, per individuare quegli impegni e quelle regole minime che gli Stati nazionali possono essere in grado di assumersi e di sottoscrivere in materia di right to food’. Si tratta di dare corpo, in termini operativi e praticabili, alle linee guida FAO che circoscrivono le obbligazioni agli Stati Nazionali nei tre termini di respect, protect and fulfil (rispettare, proteggere e compiere). Obiettivi intermedi riguardano: la relazione e la collaborazione con la rete di attori, impegnati a livello multilaterale, capaci di contribuire, da un lato, alla conoscenza delle Approfondimento delle principali questioni identificate e affrontate e loro rilevanza e pertinenza per la Carta di Milano Individuazione e illustrazione dei livelli di responsabilità chiamati in causa dalle questioni identificate esperienze e dei dibattiti nazionali in corso, dall'altro di contribuire a costruire il percorso di regole minime condivise in tema di diritto al cibo ed al cibo condiviso; Il contributo alla sensibilizzazione e all’adozione di una strategia nazionale che si faccia paladina del diritto al cibo ed al cibo garantito; Il contributo alla circolazione ed alla partecipazione al dibattito in sede Europea particolarmente attorno a temi quali anche la riformulazione di una Politica Agricola Comunitaria (PAC) in grado di porre alla base delle scelte politiche future la stella polare del diritto al cibo. Entro la metà del 2015 il MCFLP si propone di disporre di un quadro esaustivo delle esperienze in corso in materia di diritto al cibo, a partire dal quale individuare capaci di orientare, sotto un profilo giuridico-normativo, la formulazione degli impegni che saranno scritti nella Carta di Milano. Il MCFLP si propone di monitorare la roadmap che individua il percorso,delle tappe,degli appuntamenti e delle scadenze, a livello multilaterale, per la definizione dei Millennium Goals. I destinatari del progetto sono da ricercare nei decisori pubblici ai tre livelli multilaterale, europeo, nazionale. Con questi, ed a diverso titolo, il MCFLP sta sviluppando un'attività di relazione, sensibilizzazione e ricerca utile a costruire la road map di un percorso poilitico in materia di diritto al cibo ed al cibo garantito. Ma principali provider effettivi del ‘right to food’ sono oggi identificabili nel vasto mondo degli organismi non governativi, attivi nell’azione di supporto ai contesti nazionali (in modo particolare nei paesi in via di sviluppo). A questi si rivolge una particolare attività di scambio informativo e di esperienze da parte del MCFLP. Rete dei soggetti nell’attività-progetto coinvolti Il MCFLP ha coinvolto sui temi qui richiamati importanti partner istituzionali: Rappresentanza Italiana presso la Commissione Europea Rappresentanza Italiana all’ONU Past UN Special Rapporteur on right to food (Olivier de Schutter) Commissione Europea (DG SANCO; DG Connect) Parlamento Europeo (Commissione Agricoltura) Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero delle Politiche Agricole Ministero della Giustizia Dipartimento delle Pari Opportunità Segnalazione di attività-progetti collegati ai medesimi temi per Expo Milano 2015 il cui contributo si ritiene utile per la Carta di Milano Ministero della Salute Ministero dell’Ambiente Padiglione Italia Dipartimento delle Pari Opportunità