Sito internet: http://nibble.it – Responsabile e titolare del blog: Marco Valerio Principato C. P.30054 Roma 47 – 00193 ROMA Segreteria: 02/39198533 Fax: 02/39198534 Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società HOWTO Un Samsung S3 che ti accompagna da mattina a sera? Si può Marco Valerio Principato - 15/03/14 l'ora di pranzo ancora pimpante. Dopotutto, a una certa ora ha fame anche lui. Nessuno gongoli: lo fanno gli iPhone, lo fanno i Samsung e gli Android in generale, lo fanno i BlackBerry. Alcuni di più, altri di meno, ma lo fanno tutti. Per... limitare i danni, bisognerebbe: 1. limitare l'uso telefonico allo stretto necessario, evitando di conversare in zone con poco campo; Il problema è di tutti gli smartphone: con un uso troppo «libero» la batteria dura metà giornata. Ma con qualche accorgimento... la situazione cambia completamente. 2. limitare l'uso di Internet fortemente: poca navigazione, niente multimedialità online, poco e niente posta elettronica, messaggistica solo testuale e senza esagerare; ridurre al minimo indispensabile le notifiche e l'interrogazione continua dei servizi impiegati; 3. niente riproduzioni multimediali, poche visualizzazioni di foto prolungate; Non è un “difetto” di nessuno smartphone in particolare: qualsiasi di essi, con la sua batteria originale, se usato senza mai ricaricare, senza molte speciali attenzioni e non limitando fortemente la propria attività telefonica e su Internet, difficilmente supera... 4. ove non strettamente necessario, impostare la rete cellulare su 2,5G (Edge) che è senz'altro lenta ma fa risparmiare moltissima batteria; e qualche altra cosa. Ma allora, viene da dire, che ce l'ho a fare se è così limitato? Diciamo che le esigenze ergonomico- Pag. 1 di 4 NIBBLE.it – Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società Un Samsung S3 che ti accompagna da mattina a sera? Si può (p. 2 di 4) stilistiche hanno la loro importanza: per farli leggeri e sottili, necessariamente la batteria deve anch'essa limitarsi nelle dimensioni e nel peso. Di conseguenza, anche la capacità della stessa non è mai così abbondante come farebbe comodo. Non a caso, per chi vuole superare tale limitazione, esistono molte batterie ausiliarie esterne: in linea di massima, sono batterie aggiuntive che, nella forma di un bumper un po' più spesso o nelle più fantasiose forme destinate agli iPhone (come quello davvero eccentrico di una mia amica: una specie di accendino Zippo che, una volta aperto, scopre un connettore in grado di ricaricare lo smartphone) sono comunque progettati per ricaricare la batteria originale (che, tra l'altro, nel caso dell'iPhone non si può sostituire, essendo l'apparecchio sigillato). capacità maggiore di oltre il 30 per cento rispetto all'originale. Quel che ci vuole, appunto, per arrivare alle 15 del pomeriggio non con la batteria al 25 per cento ma al 45, anche 50 per cento. Il problema è che questa batteria più capace è anche leggermente più spessa: per questo ci vuole una cover posteriore apposita, presente nel kit e identica nella foggia a quella originale. Il “costo” è rappresentato da un lieve incremento di spessore, ma decisamente lieve: 1,6 millimetri, tutto qui. Inoltre anche il peso lievita di una ventina di grammi. Il venditore da cui l'ho acquistata lo spiega chiaramente, come si vede dall'immagine qui di lato (cliccabile per ingrandire). Sul Samsung Galaxy S3, invece, ho trovato una soluzione davvero geniale: si tratta di un kit originale Samsung, al cui interno vi è una batteria sostitutiva e una cover posteriore adatta, sempre originale Samsung. Tuttavia, come si può osservare dalla foto in testa al post (cliccabile per ingrandire) l'aumento di spessore è così poco da riuscire a calzare perfettamente lo smartphone nel bumper che si utilizzava prima: specie se di silicone ci entra senza difficoltà. Funziona così: si toglie la cover originale e si rimuove la batteria originale (che è da 2100 mAh). Al suo posto si inserisce quella del kit: è anch'essa originale Samsung ma è da 3000 mAh e di conseguenza ha una Questo kit l'ho comprato su eBay da questo fornitore ma, ora che avete capito di cosa si tratta, qualora non lo avesse potete cercare analogo kit anche da altri. Pag. 2 di 4 NIBBLE.it – Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società Un Samsung S3 che ti accompagna da mattina a sera? Si può (p. 3 di 4) Il risultato è stato ottimo: in giorni di impiego piuttosto gravoso (rari, per quanto mi riguarda, ma a volte capita) dalle 7 del mattino sono giunto alle 21 di sera con la batteria al 20 per cento. Qualcuno che mi segue dirà: “ma come, avevi detto che il Samsung S3 ti dava poca fiducia perché poco (o per nulla) rispettoso della privacy (è vero, ndB), e ora che fai, lo usi?”. Vero. Tuttavia era dicembre 2012 quando lo dicevo. Nel frattempo sono accadute delle cose, precisamente: • Android è stato aggiornato da Samsung alla 4.3: dunque, ora ci funziona l'App Permission Manager • Grazie all'App di cui sopra, è possibile intervenire in maniera molto fine su ciò che si lascia fare alle App, a dispetto di quanto sbandierano di voler fare. Lo dimostra il fatto che l'attuale mia configurazione risulta “chiusa” al punto da non mostrare in rubrica alcun numero telefonico con “link” ad altre realtà, nonostante in essa vi siano diversi contatti dei quali sono “amico” su Facebook, che “seguo” su Twitter e via discorrendo: nessuna commistione. Ovviamente va anche tolta la spunta a tutte le sincronizzazioni (escluso dove le si desidera), in particolare a quelle di Google che, come noto, per default sono tutte abilitate. Messo così, anche un Samsung S3 è relativamente “tranquillo”. Ovviamente bisogna sempre stare con gli occhi ben aperti e fare attenzione a qualsiasi aggiornamento, in seguito al quale le cose possono cambiare. Di questi tempi, in cui una realtà come WhatsApp si è venduta a Facebook (per ben 19 miliardi di dollari e una poltrona nel CdA del social network), il grosso rischio è che la propria intera rubrica – di cui WhatsApp si fa copia – finisca in mano a Zuckerberg e il problema non è il titolare dello smartphone, bensì i dati di tutti coloro che sono memorizzati nella rubrica del medesimo: per essere corretti e soprattutto restare nell'ottemperanza della legge sulla privacy, chi possiede uno smartphone è “titolare del trattamento dati personali” e come tale ne ha la responsabilità a termini di legge. Dunque, non ha alcun diritto a fare spallucce e lasciare che la prima App arrivata faccia quel che vuole con il contenuto della sua rubrica: far finta di niente su questo in termini legali è molto più rischioso di quanto si creda. Vale a dire: mai sincronizzare i propri NIBBLE.it – Blog di riflessione su notizie, tecnologia, cultura, società Un Samsung S3 che ti accompagna da mattina a sera? Si può (p. 4 di 4) contatti con Facebook, né con Twitter, né con Google, né con nessuno, in nessun modo e per nessuna ragione. Tra tutti gli smartphone, ho visto solo il BlackBerry capace di “integrare” i dati dei contatti corrispondenti tra rubrica e social network, o tra rubrica e altri servizi, mostrando un elenco integrato ma senza, per questo, “passare dati” ad alcuno. Lo so, è pizzoso, rognoso e per certi versi anche scomodo ma, ripeto: non si tratta di “noi stessi”. Ciascuno, con i propri dati, può fare quel che vuole. Il problema è che nella rubrica (come nell'agenda) ci sono dati di altri e noi abbiamo il dovere – morale e legale – di tutelarli: con i dati degli altri – chiedetelo a qualsiasi avvocato – non possiamo fare ciò che vogliamo. Marco Valerio Principato Argomenti trattati: smartphone, samsung, android Questo articolo, secondo quanto definito dalla licenza d'uso Creative Commons Share Alike 3.0 IT, può essere riprodotto anche integralmente alle seguenti condizioni: 1. citare per esteso la fonte e collegarla mediante link ipertestuale; 2. citare per esteso il nome dell'autore. Le dimensioni del carattere sono sufficientemente grandi da permettere un'agevole lettura anche su dispositivi elettronici come gli ebook reader. Questo post è online all'indirizzo http://nibble.it/?p=11070 Pag. 4 di 4