ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI E MALATI DI ALZHEIMER “Caratteristiche salienti dell’approccio geriatrico: perché e come garantire prestazioni sanitarie e socio-sanitarie adeguate alle esigenze dei malati cronici non autosufficienti Luigi Maria Pernigotti Dipartimento Integrato di Lungassistenza ASL TO 1 - Torino VENERDI’ 22 OTTOBRE 2010 TORINO - Sala A.M. Dogliotti “Molinette incontra” RIDUZIONE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA IN ETA’ ANZIANA 21,7% nel 1994 → 20,5% nel 1999-2000 “Tale trend positivo, tuttavia, non sembra sufficiente a bilanciare il complessivo invecchiamento demografico nel nostro Paese, per cui nei prossimi anni è plausibile attendersi un complessivo aumento in termini assoluti della domanda assistenziale” (ISTAT, 2008). Età di insorgenza del bisogno di servizi di cura della non-autosufficienza domande alla Unità di valutazione Geriatrica della ASL2 (1 gen 2001-31 dic 2006) < 90 anni N domande % 6812 80,9 >90 aa - distribuzione domande per età 400 22,6 25,0 20,0 18,3 300 ≧ 90 anni 1608 19,1 14,4 13,7 11,0 200 12,5 100 totale 8420 100 0 0,0 90aa esito del progetto 91aa 92aa 93aa 94aa 95 +aa risultato del percorso dopo 6 mesi 29,1 478 31,4 168 30,2 441 9,3 521 cure domiciliari consulenza geriatrica (autogestione) non sviluppato cure residenziali 0 10 20 deceduti in vita in residenza al domicilio con assistenza al domicilio senza assistenza 30 % MODIFICAZIONI DEMOGRAFICHE A TORINO < ’90 aumento dei bambini ⇨ “sviluppo” 2000 aumento di adulti e di anziani ⇨ “invecchiamento” 2006 aumento di grandi anziani e bambini ⇨ “longevità” LONGEVI A TORINO (1998-2007) 25.000 N abitanti anziani 120.000 20.000 100.000 15.000 80.000 10.000 60.000 5.000 40.000 0 20.000 0 -5.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 65-74 anni 75-84 anni >=85anni crescita (65-74aa) crescita (75-84aa) crescita (>=85) crescita dal 1998 del N di anziani 140.000 ANALISI DELLE MODIFICAZIONI DEMOGRAFICHE prima fase di transizione seconda fase di transizione terza fase di transizione caduta della mortalità “sviluppo” “invecchiamento” caduta della fertilità “longevità” aumento della vita aumento dei bambini aumento degli adulti aumento degli anziani aumento dei grandi anziani ANZIANI A TORINO DAL 1993 AL 2007 60.000 10.000 anno 1993 5.000 30.000 0 0 anno 2000 -5.000 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 95-99 >=100 crescita dal 1993 classi di età (aa) 60.000 10.000 anno 2000 5.000 30.000 anno 2007 0 0 -5.000 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 classi di età (aa) 95-99 >=100 crescita dal 2000 ritardo delle malattie invecchiamento dell’invecchiamento di successo 20.000 75,00 15.000 50,00 10.000 25,00 5.000 0,00 0 -25,00 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 95-99 >=100 classi età dic-00 mar-07 delta % crescita ( % su tutti gli abitanti) dal 2000 N abitanti POPOLAZIONE ANZIANA ASL 2 dal 2000 al 2007 riduzione della performance invecchiamento mantenimento della funzione riserva funzionale perdita dell’omeostasi perdita della funzione disabilità età Invecchiamento → fragilità → disabilità riduzione della performance invecchiamento invecchiamento di successo protesi protezione riserva funzionale perdita dell’omeostasi età Risposta genetica ai miglioramenti ambientali (epigenetica), stili di vita, terapie dei processi cronici, sostituzioni biologiche e farmacologiche, strumenti protesizzanti ETA’ e DEMENZA → > 95 aa ? ← MORTE per DEMENZA 3.000 (Italia 2002) Proiezioni della prevalenza della DEMENZA nel MONDO 2020 = 20 milioni 2040 = 40 milioni Commento Le figure di prevalenza della demenza possono essere influenzate dalle vite che le persone hanno condotto. Quelle che ora hanno 80 anni hanno condotto una vita molto differente da quella odierna. E’ ipotizzabile che i tassi di demenza per le persone oggi più giovani saranno differenti, specialmente per quelle che hanno ed avranno condotto uno stile di vita più sano – cosa assai più facile oggi che in passato -. % di declino cognitivo Fattori che contribuiscono al deficit cognitivo Nella malattia di Alzheimer Altri fattori: - vista/udito 50 40 - scompenso cardiaco - BPCO - farmaci/alcool 30 - depressione - malattie metaboliche Alzheimer's disease 20 10 0 giovani anziani Resnick N.M., Marcantonio E.R. Lancet 1997 Underweight, weight loss and related risk factors among older adults in sheltered housing --a Swedish follow-up study-Mamhidir AG, Ljunggren G, Kihlgren M, Kihlgren A, Wimo A. J Nutr Health Aging. 2006 Jul-Aug;10(4):255-62 N. 503 chronically ill individuals 75 years or older and living in sheltered housing underweight at baseline N. 177 (35%) weight loss stable gain 40% 30% 30% ① Risk factors associated with being underweight and weight loss, using scales were cognitive and functional decline ② Dementia and Parkinson's disease, eating dependencies and constipation were the strongest risk factors when analyzed as single items Disease or Ilness and Care type variable ? DIPARTIMENTO INTEGRATO DI LUNGA ASSISTENZA CONVEGNO DAY CARE NELLA RETE DEI SERVIZI PER LA CURA DELLE DEMENZE Torino 20 gennaio 2010 Mara Simoncini Geriatria Territoriale Dipartimento Integrato di Lung’Assistenza Azienda Sanitaria Locale TO1 Problemi cognitivi e comportamentali Day Hospital / Day Service MMG UVA Laboratorio di neuropsicologia Assistenza domiciliare programmata Ambulatorio di Psicogeriatria Cure Ospedaliere in acuzie (Geriatria) Cure Ospedaliere in post-acuzie e riabilitazione Bisogni assistenziali complessi MMG UVG Centro Diurno Cure Domiciliari Servizio Cure domiciliari Nucleo cure speciali in RSA Lung’assistenza Ricovero residenziale per sollievo Teleassistenza Ricovero a tempo indeterminato - PROPOSTA ORGANIZZATIVA PER LA RETE DEI PERCORSI DI CURA DEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA – Zanalda, Pernigotti, Pizzini – Programmazione Regione Piemonte, 2004 237.500 abitanti, 54.000 +65aa Demenza in ultrasessantacinquenni, stima* *3,4% (Lundby study; S) – 6,7% (Hisayama study; J) Rete Alzheimer 20/09/2000 – 20/08/2002 percorsi di cura avviati 5,0% 1450 Prevalenza degli abitanti (+65aa) che hanno utilizzato interventi della Rete Alzheimer 2,6% D. Leotta, LM Pernigotti – Risultati dell’attività dell’UVA, ASL 2, Piemonte, 2002 RETE INTEGRATA di SERVIZI UVG UVA PROGETTO ASSISTENZIALE CENTRO DIURNO DOMICILIO FLESSIBILITA’ DEGLI INTERVENTI MONITORAGGIO RESIDENZIALITA’ TEMPORANEA PROGETTO CLINICO L’attivazione dei percorsi di cura e assistenza della UVG nei pazienti dementi può essere concomitante all’accesso alla UVA, con accertamento in questa sede dei bisogni assistenziali sulla base della valutazione multidimensionale, formulando così un Piano Assistenziale Individualizzato (P.A.I.) RESIDENZIALITA’ DEFINITIVA Analisi del Campione I dati provengono dal sistema informativo e statistico SAO-UVG: sono entrati nello studio 1673 pazienti afferiti all’UVG, tra gennaio 2006 e giugno 2009 in cui è stata posta la diagnosi di Demenza dall’UVA con associati o meno disturbi comportamentali END POINT (eventuale istituzionalizzazione) a 18 mesi M/F 537/1136 Anni 82±0.6 Risultati Follow up 18 mesi (21±4 vs 13±3 vs 6±2 mesi; p < 0.001) Risultati ISTITUZIONALIZZAZIONE 50% 0% solo assistenza dominicliare pazienti istituzionalizzati PAI e CD solo assistenza dominicliare PAI e CD 29% 14% Follow up 18 mesi (29%±3.1 vs 14%±2.7; p < 0.001) Tassi di prevalenza della non autosufficienza presso la popolazione non istituzionalizzata (per area geografica) e stime in valore assoluto, anno 2005. (tassi per 100 ab.) Italia Nord- Italia NordOccidentale Orientale >= 65 aa 16,16 Tutte le età 4,27 Italia Centrale Italia Meridionale Italia Insulare Italia Stime v.a. 16,32 18,19 21,73 24,65 18,67 2.079.426 4,16 4,91 5,2 5,72 4,76 2.608.911 Definizione di persona non autosufficiente (OMS): quando presenta una riduzione delle capacità funzionali tale da non poter condurre in autonomia la propria esistenza misurata come mantenimento delle funzioni essenziali della vita quotidiana, distinguibili in attività per la cura del sé ( ADL)) ed in attività Strumentali (IADL) ISTAT 2008 I diversi significati della non autosufficienza nell’anziano Stato di malattia evolutiva età-associata o età-correlata Esito invalidante di malattia preesistente Condizione della senescenza la non autosufficienza dell’anziano è un concetto identificativo che trascende i riferimenti semantici alla debolezza della persona e dei suoi costituenti fisici, psicologici e sociali e si sostanzia come debolezza dell’esistenza misurata in termini di interventi possibili e realizzabili per risolvere il bisogno, ovvero l’attesa per abolire o ridurre le cause di problemi affrontabili multidisciplinary nature research approaches Interventi possibili per risolvere il bisogno • Stato di malattia evolutiva età-associata o età-correlata → cure per limitare o ridurre l’evoluzione della non autosufficienza • Esito invalidante di malattia preesistente → assistenza per supportare la partecipazione sociale • Condizione della senescenza protezione → interventi di Le proposte in campo per gli interventi Aree di intervento Sviluppo Informazione, orientamento Punto unico di accesso Sviluppo dell’offerta di servizi sociali e sociosanitari Domiciliarità sociale e sociosanitaria Residenzialità e semiresidenzialità socioassistenziali e socio-sanitarie Sostegno della domanda di assistenza Trasferimenti monetari Sostegno del lavoro privato di cura Ripartizione spesa utente/cittadino Politiche di incentivi al risparmio privato Assicurazioni private Gori 2010 In the Word One or More Chronic Conditions 45% No Chronic Conditions 55% One or More Chronic Conditions Use: • All physician visits 72% • All hospital admissions 76% • Total hospital days 80% • Total prescriptions 88% • Total home care visits 96% WHO 2006 Le proposte da mettere in campo Qualificazione degli interventi sanitari per la cronicità La rete mancante nel sistema nazionale di tutela e produzione di salute servizi di tutela Prevenzione delle malattie e dei disagi servizi di produzione Rete dei servizi Sanitari Livello ospedaliero Sistema di Protezione sociale Servizi sociali Livello di base e territoriale Rete dei servizi di emergenza Rete dei servizi per la cronicità Rete dei servizi per la salute mentale Rete oncologica COMPETENZE ED ELEMENTI MACRO-ORGANIZZATIVI DELLA GERIATRIA Rete dei servizi di emergenza Rete dei servizi per la cronicità Area critica Psicogeriatria Continuità assistenziale (RSA) ( Osp a domicilio) Rete oncologica Cure Palliative Rete Residenziale domicilio UGA Rete dei servizi per la salute mentale Medici specialisti in organizzazioni delle ASL per la cronicità definitivamente malati in stato di transizione sani Spesa degli interventi sanitari € 2001 Interventi sanitari 1990 2001 N 2001 1990 1990 1990 acuzie cronicità 80% 2002- ASL 2 Torino 40% 0% 1990 2001 2001 OSPEDALE MARTINI E RSA ASL 2 TORINO 140 da livelli di assistenza differenziati a percorsi di cura tra vari livelli area acuzie 120 area intensiva (UTIC/OBI) area transmurale (RSA) 100 DIP. GERIATRIA acuti 80 DIP. GERIATRIA contin. assist. RSA cure in ospedale e in RSA DIP. GERIATRIA ricov. sollievo RSA 250 60 numero posti letto posti letto DIP. GERIATRIA post-acuzie 40 20 200 90 10 150 100 135 50 115 0 2001 0 2001 2002 2002 Dipartimento Lung’ Lung’assistenza e Anziani (DLA) - GERIATRIA DIPARTIMENTO PER LA CONTINUITA’ DELLE CURE Definizione • per la continuità continuità dei percorsi di cura Funzione • diagnosi, terapia e care per lung’ lung’assistenza • superamento della frattura ospedale / territorio Competenze • settori differenziati per obbiettivi di assistenza: • acuzie e cronicità cronicità nelle m. invalidanti • centralità centralità dei bisogni della persona letti per acuti, post acuti, unità unità per acuzie nelle demenze; tutela definizione dei livelli assistenziali REGIONE orientamento e indirizzo, strategie di offerta AZIENDA analisi dei bisogni, pianificazione dell’ dell’offerta DISTRETTO rilievo di domanda e bisogno, governo dell’ dell’accesso Ricaduta MMG RSA e CD per cure palliative e confortevoli, riabilitazione: preventiva, terapeutica, di mantenimento; day hospital, day service, ambulatorio; teleassistenza, cure domiciliari, consultorio; sportello unico • appropriatezza degli interventi offerti dall’ dall’Azienda MMG Prestazioni specialistiche produzione D Servizi di riabilitazione SM Pe cu rcor on re g si c ne colo eria ontn ur gi tri a uità olo a di gia Assistenza sanitaria territoriale Assistenza nei percorsi di continuità di cura: geriatria, oncologia neurologia Sani A DL Degenza per acuti In stato di transizione CURE DOMICILIARI OSPEDALE DI TERRITORIO RESIDENZE OSPEDALE Definitivamente malati 2002- ASL 2 Torino OSPEDALE MARTINI E RSA ASL 2 TORINO 140 DEGENZA MEDIA IN REPARTI PER ACUTI (giorni) area acuzie 120 area intensiva (UTIC/OBI) area transmurale (RSA) 100 DIP. GERIATRIA acuti 2001 2002 Medicina Geriatria 16 13 12 9 posti letto DIP. GERIATRIA post-acuzie 80 DIP. GERIATRIA contin. assist. RSA DIP. GERIATRIA ricov. sollievo RSA 60 40 20 0 2001 2002 Cure in Ospedale e in RSA in ospedale in rsa 2002- ASL 2 Torino 160 140 135 115 n. posti letto 120 100 90 80 60 40 20 0 10 2001 2002 anno È compatibile con le risorse ? 1 2 3 4 INGRESSO IN OSPEDALE Stato autonomia/autogestione premorbosa Stato cognitivo comportamentale premorboso Stato di protezione nella rete dei servizi territoriali Prognosi funzionale a breve termine 1. Dipendenza premorbosa nelle ADL; 2. Problemi socio-abitativi e in lista di attesa di posto in residenza; 3. Età > 85 aa o Demenza; 4. Prognosi di esiti invalidanti gravi SI NO Ricovero nei letti del Dipartimento Unità di Geriatria Acuti (DM 8 gg) Ricovero in letti dei dipartimenti ospedalieri Medici- Chirurgici Soluzione acuzie e possibile autogestione territoriale (1) NO SI Fase avanzata di malattia e necessità di cure palliative (2) NO SI Ricovero Transmurale di Degenza PostAcuzie In RSA (DM 20 gg) Ricovero Transmurale RSA/HOSPICE per Cure Palliative (DM 20 gg, D max 120 gg) Possibile Autogestione territoriale (3) SI NO Progetto UVG di sollievo (4) Continuazione ricovero transmurale in RSA con quota alberghiera (DM 30 gg) USCITA DA CURE OSPEDALIERE Modello di cure ospedaliere intra e transmurarie (in RSA) di Geriatria Dipartimento di Lungassistenza: lettura dei dati all’ingresso IN OSPEDALE e snodi valutativi per la definizione del percorso. (2010) Piano di rientro giu-ott 2010 Riorganizzazione Geriatria 80 n posti letto 70 60 50 in ospedale 40 in rsa 30 20 10 0 mag-10 ott-10 Riduzione costi personale non medico ospedaliero Riduzione costi di produzione ospedalera Riduzione costi complessivi Riduzione degenza ospedaliera Aumento posti in RSA FOCUS: Le soluzioni innovative: il caso dell’ULSS 7 del Veneto Dotazione posti letto ospedalieri ed extraospedalieri- ULSS n. 7 del Veneto I posti letto per acuti e riabilitazione passano in un quindicennio da 1006 a 674, mente la residenzialità extraospedaliera (Case di riposo per non autosufficienti, RSA pubbliche e private, accreditate) partendo da una stessa base di 1018 posti letto registra un andamento di crescita rettilinea passando a 1393 posti letto. La tabella indica i risparmi virtuali con la trasformazione durata 15 anni, per una prima sommaria valutazione di un impatto economico di sistema che si ottiene creando una filiera (rete) assistenziale a diversa costosità e applicando rigorosi principi di appropriatezza del luogo di cura e di erogazione delle prestazioni. Rapporto sulla non autosufficienza Ministero della Salute , 2010 MEDICINA GERIATRICA E GERIATRIA 1. qualsiasi progetto di cura (diagnosi terapia riabilitazione) a soggetti di età >65 aa (o >75 aa) con i correttivi dovuti alla particolare tematica della fragilità età dipendente 2. cure a soggetti di età >65 aa per i quali, in seguito ad indebolimento correlato a malattie associate (tipicamente demenza), è poco probabile il raggiungimento degli outcome perseguibili con approcci intensivi 3. processo più o meno intensivo in rapporto al piano di cura che nasce da una specifica cultura che abbraccia tutte le aree di compromissione della persona fragile volto a limitare la sua vulnerabiltà ed al massimo recupero delle interrelazioni con l’ambiente 1) centrato sulla età e sui presupposti di fragilità che si ritiene correlino con l’età anziana. E’ il riferimento comune addotto a sentirsi e a ritenersi geriatra di chi ha utenti anziani, a ben vedere quasi di tutti i medici arroccati nella fortezza ospedale 2) centrato sul risultato delle cure, la dove l’applicazione di cure intensive è poco probabile che dia risultati si definisce la competenza geriatrica, con equivalenza tra fragilità dell’anziano – bassa intensività di cure. E’ il riferimento più in voga nella riabilitazione, dove il riduzionismo della medicina agli aspetti biomeccanici induce l’esclusione alle cure dovute all’anziano vulnerabile in forza di un concetto di appropriatezza che evoca più l’appropriarsi delle risorse da parte della lobby dei fisiatri che una loro intenzione ad appropriare le stesse all’uso nei campi meno remunerativi e più difficili Esiti del ricovero in area medica CRONICIZZAZIONE DELLE MALATTIE ACUTE Perdita di 1 ADL 25-35% Delirium 10-30% Incontinenza 40-50% Perdita di forza musc./sett. 8-12% Discussioni sul bollettino dei docenti delle scuole di specializzazione di geriatria - collegio dei professori di medicina interna - DELIRIUM RISK SCORE SORRISO età avanzata >70 [1] >80 [2] >90 malattie croniche una [1] due [2] tre o più [3] ridotta cognitività MMSE <25 [1] MMSE< 15 [2] deficit del visus moderato [1] deficit uditivo disidratazione severo [2] moderato [1] severo [2] U/C >25 U/C >30 [2] politerapia (> 3 farmaci) [1] [0] precedenti episodi di delirium [1] [1] [2] POSTURA ALLINEATA MANI E CORPO [1] funzioni perse (ADL) [3] CHE DANNO [3] [4] [5] [6] APPOGGIO Il metodo multidimensionale ed intensivo della GERIATRIA può essere anti-invalidante? Geriatria Ospedaliera per Acuti esito intra-ospedaliero intensività ed interventi multiprofessionali sopravvivenza minore disabilità riduzione eventi avversi ? ricadute extra-ospedaliere intensività, collegamento con GERIATRIA TERRITORIALE recupero autonomie riduzione riammissioni minore uso di risorse sanitarie 535 DRG - 2005 - età 83,7 ± 5,6 aa peso DRG : 1,57 – DM 8,5 giorni Dimissione senza attivazione altri servizi Over 84 25% over 84 aa: 20 % di tutti i ricoveri in area medica ↑ Quality Indicators Assessing Care of Vulnerable Elders (ACOVE) GERIATRIA e gli ANZIANI La terza chiave di lettura recepisce i segni dei cambiamenti del Contempo. Non è l’età che definisce il campo di azione, ma la applicazione di una cultura specifica che abbraccia tutte le aree di compromissione delle persone vulnerabili, una parte limitata della popolazione e degli anziani Small gain Relationship between muscle mass, muscle strength and physical performances A threshold defining the amount of muscle mass under which muscle mass predicts poorer physical performance and physical disability should be detectable but a specific threshold may exist for each physical task un piccolo guadagno di massa muscolare in un anziano sarcopenico può risultare un aumento significativo nelle performance nonostante il relativamente piccolo aumento di forza muscolare, l’aumento di massa muscolare può non avere effetto sulla velocità del cammino dell’anziano sano ma può essere molto importante per migliorare la salute di un anziano fragile Componente sanitaria Componente sociale Progetto di Intervento comune Progetto assistenziale Individualizzato (PAI) Domicilio, Residenza Centro Diurno FLESSIBILITA’ MONITORAGGIO DGR 17/2005 VALUTAZIONE GERIATRICA servizi di tutela Prevenzione delle malattie e dei disagi UVG servizi di produzione Rete dei servizi per la cronicità Livello ospedaliero Sistema di Protezione sociale Servizi sociali Livello di base e territoriale cardine funzionale per la collaborazione e la integrazione tra Servizi per la formulazione di interventi che partendo dalla diagnosi, si esprimano nel ventaglio di prestazioni di cura ed assistenza appropriate elargibili Le cause mediche della non autosufficienza La fragilità: un concetto di complessità di bisogni che trovano origine nella interazione tra invecchiamento e malattie, tra invecchiamento e presenza di comorbilità o di polifarmacoterapia, coesistendo problemi di deprivazione sociale ed aspetti organizzativi degli operatori coinvolti nelle professionalità dell’aiuto Alto rischio di ricoveri o di morte Invecchiamento avanzato Comorbilità grave fragilità Rischio o presenza Polifarmacoterapia di dipendenza complessa funzionale Ricadute dello stato socio-ambientale critico CHI E’ LA PERSONA ANZIANA FRAGILE Perdita di peso - 4,5 kg nell’ultimo anno fragilità: Affaticamento (self-reported) presenza di almeno 3 fatica in almeno 3 giorni/settimana Riduzione della forza muscolare delle 5 condizioni hand-grip: meno di 5,85 (M) e 3,37 (F) kg pre-frail: < 3 criteri valutabile con PASE-Physical Activity Scale for the Elderly Ridotta attività fisica Riduzione della velocità del cammino percorso noto: più di 7 sec. a percorrere 4,57 metri Fried LP et al. J Gerontol 2001, Fried LP et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2004, Walston J et al. J Am Geriatr Soc 2006 the possibility that AD pathology may contribute to frailty or that frailty and AD pathology share a common etiopathogenesis 165 participants (F:56.4%) at baseline Age: 84.6 ys Education: 14.5 ys BMI: 25.7 kg/m2 MMSE: 25.6 at death Age 88.1 ys Frailty was based on grip strength, timed walk, body composition, and fatigue (last frailty assessment occurred approximately 6 months before death) Bielschowsky silver stain was used to visualize neuritic plaques, diffuse plaques, and neurofibrillary tangles: scaled scores for each region were averaged across five regions to develop summary scores for AD pathology for each subject Figure: Alzheimer disease pathology and frailty The x-axis shows the summary measure of global Alzheimer disease (AD) pathology (quantified standard units), and the y-axis shows composite physical frailty (z score) proximate to death. The scatterplot shows the individual values for physical frailty and AD pathology for participants with dementia (solid circle) and without dementia (triangle) before death. Superimposed are the regression line and 95% CI showing the estimated physical frailty against global AD pathology, from a linear regression model adjusting for age, sex, education, and AD pathology. This model accounts for approximately 22% of the variation in the physical frailty Buchman: Neurology, Volume 71(7).August 12, 2008.499-504 M. di Alzheimer Studi epidemiologici Molti studi sono stati effettuati per osservare le relazioni tra fattori sociali, allenamento mentale, pratica di attività fisica e sviluppo di demenza. I risultati di questi studi hanno messo in luce che può essere provata l’associazione tra questi fattori e la comparsa di malattia. Evidenza di protezione per: • Attività fisica • Allenamento mentale • Rete sociale 2 studi che non riportano associazione 0 2 4 6 studi che riportano associazione Slide 28 Friday, January 8, 2010 NHS Conducting Large Trial of At-Home Health Telemonitoring System Patients in Newham, a deprived East London borough, are being monitored at home using diagnostic equipment linked via broadband internet connections to local hospitals and clinics. The Newham patients are able to test their own blood pressure or blood oxygen level and send the data in an electronic message to staff at the Primary Health Trust The trial will also use sensors installed in homes to monitor elderly people suffering from dementia, or individuals with Down’s syndrome who may be at risk of injury. NHS Conducting Large Trial of At-Home Health Telemonitoring System An Oregon Health & Science University study shows motion and door sensors placed in elders' homes can help track activity patterns thought to relate to memory changes that are early signs of dementia. “To see a trend over time, you need multiple measures - good days and bad days - and it often takes years to see that trend in a clinic setting," “In contrast, we're looking continuously at elders' activity in their own homes," . "Since we're measuring a person's activity many times over a short period, we can understand their normal variability and identify trends. If there's a change over a period, you can see it quickly. " An Oregon Health & Science University study shows motion and door sensors placed in elders' homes can help track activity patterns thought to relate to memory changes that are early signs of dementia. Each system included wall-mounted motion sensors placed in every room, door-mounted magnetic contact sensors, and wireless transceivers that sent the data to a computer in the home. Tamara Hayes, Ph.D., assistant professor of biomedical engineering at OHSU's OGI School of Science & Engineering Le Scienze (mediche, psicologiche, sociologiche) sono in grado di spiegare solo in piccola parte i fenomeni che accompagnano la vita di una persona anziana, il resto appartiene all’area dell’incertezza L’incertezza che deriva dalle Scienze può significare 1.incapacità di trovare una strada scientifica, 2.ricerca disordinata di una meta, 3.continua sperimentazione, verso una meta delineata dai risultati. Alla prima condizione corrisponde la visione ideologica del riconoscere un diritto umanitario in una città che contenga tutti, alimentando con la solidarietà civile gli interventi contro ogni fragilità, senza esigenze o legami imposti dall’esterno, svincolati dal puro calcolo dei costi e dei ricavi, alla seconda si sottendono le regole della globalizzazione, di una visione incantata dal progresso, ma destruente la capacità dell’uomo contemporaneo a costruire una giustizia allargata. Nell’assenza di un modello completamente accettabile alcuni suggeriscono di accogliere la via scientifica, esemplificata dalle linee guida basate sulla Medicina delle prove, ma utilizzate secondo il modello delle glidepaths, cioè quello di costruire città sulla base di certezze scientifiche, convinti di non usarle come verità assolute, come quando il pilota dell’aereo atterra nei sentieri indicati dai radar di un aeroporto, libero di modificare la rotta a seconda delle condizioni di volo.