ANZIANI CRONICI
NON AUTOSUFFICIENTI
E MALATI DI ALZHEIMER
“Caratteristiche salienti dell’approccio
geriatrico: perché e come garantire
prestazioni sanitarie e socio-sanitarie
adeguate alle esigenze dei malati cronici non
autosufficienti
Luigi Maria Pernigotti
Dipartimento Integrato di Lungassistenza
ASL TO 1 - Torino
VENERDI’ 22 OTTOBRE 2010
TORINO - Sala A.M. Dogliotti “Molinette incontra”
RIDUZIONE DELLA NON
AUTOSUFFICIENZA IN ETA’ ANZIANA
21,7% nel 1994 → 20,5% nel 1999-2000
“Tale trend positivo, tuttavia, non sembra sufficiente a
bilanciare il complessivo invecchiamento demografico
nel nostro Paese, per cui nei prossimi anni è plausibile
attendersi un complessivo aumento in termini assoluti
della domanda assistenziale”
(ISTAT, 2008).
Età di insorgenza del bisogno di servizi di cura della non-autosufficienza
domande alla Unità di valutazione Geriatrica della ASL2 (1 gen 2001-31 dic 2006)
< 90 anni
N domande
%
6812
80,9
>90 aa - distribuzione domande per età
400
22,6
25,0
20,0
18,3
300
≧ 90 anni
1608
19,1
14,4
13,7
11,0
200
12,5
100
totale 8420 100
0
0,0
90aa
esito del progetto
91aa
92aa
93aa
94aa
95 +aa
risultato del percorso dopo 6 mesi
29,1
478
31,4
168
30,2
441
9,3
521
cure domiciliari
consulenza geriatrica (autogestione)
non sviluppato
cure residenziali
0
10
20
deceduti
in vita in residenza
al domicilio con assistenza
al domicilio senza assistenza
30
%
MODIFICAZIONI DEMOGRAFICHE A TORINO
< ’90
aumento dei
bambini
⇨
“sviluppo”
2000
aumento di adulti
e di anziani
⇨ “invecchiamento”
2006
aumento di grandi
anziani e bambini
⇨
“longevità”
LONGEVI A TORINO (1998-2007)
25.000
N abitanti anziani
120.000
20.000
100.000
15.000
80.000
10.000
60.000
5.000
40.000
0
20.000
0
-5.000
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
65-74 anni
75-84 anni
>=85anni
crescita (65-74aa)
crescita (75-84aa)
crescita (>=85)
crescita dal 1998 del N di anziani
140.000
ANALISI DELLE MODIFICAZIONI DEMOGRAFICHE
prima fase di
transizione
seconda fase
di transizione
terza fase di
transizione
caduta della mortalità
“sviluppo”
“invecchiamento”
caduta della fertilità
“longevità”
aumento della vita
aumento dei
bambini
aumento degli
adulti
aumento degli
anziani
aumento dei
grandi anziani
ANZIANI A TORINO DAL 1993 AL 2007
60.000
10.000
anno 1993
5.000
30.000
0
0
anno 2000
-5.000
65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 95-99 >=100
crescita dal 1993
classi di età (aa)
60.000
10.000
anno 2000
5.000
30.000
anno 2007
0
0
-5.000
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
classi di età (aa)
95-99
>=100
crescita dal 2000
ritardo delle malattie
invecchiamento
dell’invecchiamento
di successo
20.000
75,00
15.000
50,00
10.000
25,00
5.000
0,00
0
-25,00
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
95-99
>=100
classi età
dic-00
mar-07
delta %
crescita ( % su tutti gli
abitanti) dal 2000
N abitanti
POPOLAZIONE ANZIANA ASL 2 dal 2000 al 2007
riduzione della performance
invecchiamento
mantenimento
della funzione
riserva
funzionale
perdita dell’omeostasi
perdita della
funzione
disabilità
età
Invecchiamento → fragilità → disabilità
riduzione della performance
invecchiamento
invecchiamento
di successo
protesi
protezione
riserva
funzionale
perdita dell’omeostasi
età
Risposta genetica ai miglioramenti ambientali (epigenetica), stili di vita, terapie dei
processi cronici, sostituzioni biologiche e farmacologiche, strumenti protesizzanti
ETA’ e DEMENZA
→
> 95 aa
?
←
MORTE
per
DEMENZA
3.000
(Italia 2002)
Proiezioni della prevalenza della DEMENZA nel MONDO
2020 = 20 milioni
2040 = 40 milioni
Commento
Le figure di prevalenza della demenza possono essere influenzate
dalle vite che le persone hanno condotto. Quelle che ora hanno 80
anni hanno condotto una vita molto differente da quella odierna. E’
ipotizzabile che i tassi di demenza per le persone oggi più giovani
saranno differenti, specialmente per quelle che hanno ed avranno
condotto uno stile di vita più sano – cosa assai più facile oggi che in
passato -.
% di declino cognitivo
Fattori che contribuiscono al deficit cognitivo
Nella malattia di Alzheimer
Altri fattori:
- vista/udito
50
40
- scompenso cardiaco
- BPCO
- farmaci/alcool
30
- depressione
- malattie metaboliche
Alzheimer's
disease
20
10
0
giovani
anziani
Resnick N.M., Marcantonio E.R.
Lancet 1997
Underweight, weight loss and related risk factors among older
adults in sheltered housing --a Swedish follow-up study-Mamhidir AG, Ljunggren G, Kihlgren M, Kihlgren A, Wimo A.
J Nutr Health Aging. 2006 Jul-Aug;10(4):255-62
N. 503 chronically ill individuals 75 years or older and living in sheltered housing
underweight at baseline N. 177 (35%)
weight loss
stable
gain
40%
30%
30%
① Risk factors associated with being underweight and weight loss, using scales
were cognitive and functional decline
② Dementia and Parkinson's disease, eating dependencies and constipation were
the strongest risk factors when analyzed as single items
Disease or Ilness and Care type variable ?
DIPARTIMENTO INTEGRATO
DI LUNGA ASSISTENZA
CONVEGNO
DAY CARE NELLA RETE DEI SERVIZI
PER LA CURA DELLE DEMENZE
Torino
20 gennaio 2010
Mara Simoncini
Geriatria Territoriale
Dipartimento Integrato di Lung’Assistenza
Azienda Sanitaria Locale TO1
Problemi cognitivi
e comportamentali
Day Hospital / Day Service
MMG
UVA
Laboratorio di neuropsicologia
Assistenza domiciliare programmata
Ambulatorio di Psicogeriatria
Cure Ospedaliere in acuzie (Geriatria)
Cure Ospedaliere in post-acuzie e riabilitazione
Bisogni
assistenziali
complessi
MMG
UVG
Centro Diurno
Cure Domiciliari
Servizio Cure domiciliari
Nucleo cure speciali in RSA
Lung’assistenza
Ricovero residenziale per sollievo
Teleassistenza
Ricovero a tempo indeterminato
- PROPOSTA ORGANIZZATIVA PER LA RETE DEI PERCORSI DI CURA DEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA –
Zanalda, Pernigotti, Pizzini – Programmazione Regione Piemonte, 2004
237.500 abitanti, 54.000 +65aa
Demenza
in ultrasessantacinquenni, stima*
*3,4% (Lundby study; S) – 6,7% (Hisayama study; J)
Rete Alzheimer 20/09/2000 – 20/08/2002
percorsi di cura avviati
5,0%
1450
Prevalenza degli abitanti (+65aa) che hanno
utilizzato interventi della Rete Alzheimer
2,6%
D. Leotta, LM Pernigotti – Risultati dell’attività dell’UVA, ASL 2, Piemonte, 2002
RETE INTEGRATA di SERVIZI
UVG
UVA
PROGETTO
ASSISTENZIALE
CENTRO
DIURNO
DOMICILIO
FLESSIBILITA’
DEGLI
INTERVENTI
MONITORAGGIO
RESIDENZIALITA’
TEMPORANEA
PROGETTO
CLINICO
L’attivazione dei percorsi di cura e assistenza
della UVG nei pazienti dementi può essere
concomitante all’accesso alla UVA, con accertamento
in questa sede dei bisogni assistenziali sulla base
della valutazione multidimensionale, formulando
così un Piano Assistenziale Individualizzato (P.A.I.)
RESIDENZIALITA’
DEFINITIVA
Analisi del Campione
I dati provengono dal sistema informativo e statistico SAO-UVG:
sono entrati nello studio 1673 pazienti afferiti all’UVG, tra gennaio
2006 e giugno 2009 in cui è stata posta la diagnosi di Demenza
dall’UVA con associati o meno disturbi comportamentali
END POINT (eventuale istituzionalizzazione) a 18 mesi
M/F 537/1136 Anni 82±0.6
Risultati
Follow up 18 mesi
(21±4 vs 13±3 vs 6±2 mesi; p < 0.001)
Risultati
ISTITUZIONALIZZAZIONE
50%
0%
solo assistenza dominicliare
pazienti istituzionalizzati
PAI e CD
solo assistenza dominicliare
PAI e CD
29%
14%
Follow up 18 mesi
(29%±3.1 vs 14%±2.7; p < 0.001)
Tassi di prevalenza della non autosufficienza presso la popolazione non istituzionalizzata
(per area geografica) e stime in valore assoluto, anno 2005. (tassi per 100 ab.)
Italia Nord- Italia NordOccidentale Orientale
>= 65 aa 16,16
Tutte le
età
4,27
Italia
Centrale
Italia
Meridionale
Italia
Insulare
Italia
Stime v.a.
16,32
18,19
21,73
24,65
18,67
2.079.426
4,16
4,91
5,2
5,72
4,76
2.608.911
Definizione di persona non autosufficiente (OMS): quando presenta una riduzione delle
capacità funzionali tale da non poter condurre in autonomia la propria esistenza misurata
come mantenimento delle funzioni essenziali della vita quotidiana, distinguibili in attività
per la cura del sé ( ADL)) ed in attività Strumentali (IADL)
ISTAT 2008
I diversi significati della non autosufficienza nell’anziano
Stato di malattia evolutiva età-associata o età-correlata
Esito invalidante di malattia preesistente
Condizione della senescenza
la non autosufficienza dell’anziano è un concetto identificativo che
trascende i riferimenti semantici alla debolezza della persona e dei
suoi costituenti fisici, psicologici e sociali e si sostanzia come
debolezza dell’esistenza misurata in termini di interventi possibili e
realizzabili per risolvere il bisogno, ovvero l’attesa per abolire o
ridurre le cause di problemi affrontabili
multidisciplinary
nature
research approaches
Interventi possibili per risolvere il bisogno
• Stato di malattia evolutiva età-associata o
età-correlata → cure per limitare o ridurre
l’evoluzione della non autosufficienza
• Esito invalidante di malattia preesistente →
assistenza per supportare la partecipazione
sociale
• Condizione della senescenza
protezione
→
interventi di
Le proposte in campo per gli interventi
Aree di intervento
Sviluppo
Informazione, orientamento
Punto unico di accesso
Sviluppo dell’offerta di servizi
sociali e sociosanitari
Domiciliarità sociale e
sociosanitaria
Residenzialità e
semiresidenzialità socioassistenziali e socio-sanitarie
Sostegno della domanda di
assistenza
Trasferimenti monetari
Sostegno del lavoro privato di
cura
Ripartizione spesa
utente/cittadino
Politiche di incentivi al risparmio
privato
Assicurazioni private
Gori 2010
In the Word
One or More
Chronic
Conditions
45%
No Chronic
Conditions
55%
One or More Chronic Conditions Use:
• All physician visits
72%
• All hospital admissions
76%
• Total hospital days
80%
• Total prescriptions
88%
• Total home care visits
96%
WHO 2006
Le proposte da mettere in campo
Qualificazione degli interventi
sanitari
per la cronicità
La rete mancante nel sistema nazionale di tutela e produzione di salute
servizi di tutela
Prevenzione
delle malattie
e dei disagi
servizi di produzione
Rete dei servizi
Sanitari
Livello
ospedaliero
Sistema di
Protezione sociale
Servizi sociali
Livello di base e
territoriale
Rete dei servizi di emergenza
Rete dei servizi per la cronicità
Rete dei servizi per la salute mentale
Rete oncologica
COMPETENZE ED ELEMENTI MACRO-ORGANIZZATIVI DELLA GERIATRIA
Rete dei
servizi di
emergenza
Rete dei
servizi per la
cronicità
Area critica
Psicogeriatria
Continuità
assistenziale (RSA)
( Osp a domicilio)
Rete
oncologica
Cure
Palliative
Rete Residenziale
domicilio
UGA
Rete dei
servizi per la
salute
mentale
Medici specialisti in
organizzazioni delle
ASL per la cronicità
definitivamente
malati
in stato di
transizione
sani
Spesa degli interventi sanitari
€
2001
Interventi sanitari
1990
2001
N
2001
1990
1990
1990
acuzie
cronicità
80%
2002- ASL 2
Torino
40%
0%
1990
2001
2001
OSPEDALE MARTINI E RSA ASL 2 TORINO
140
da livelli di
assistenza
differenziati a
percorsi di cura
tra vari livelli
area acuzie
120
area intensiva (UTIC/OBI)
area transmurale (RSA)
100
DIP. GERIATRIA acuti
80
DIP. GERIATRIA contin. assist. RSA
cure in ospedale e in RSA
DIP. GERIATRIA ricov. sollievo RSA
250
60
numero posti letto
posti letto
DIP. GERIATRIA post-acuzie
40
20
200
90
10
150
100
135
50
115
0
2001
0
2001
2002
2002
Dipartimento Lung’
Lung’assistenza e Anziani
(DLA)
- GERIATRIA DIPARTIMENTO PER LA
CONTINUITA’ DELLE CURE
Definizione
• per la continuità
continuità dei percorsi di cura
Funzione
• diagnosi, terapia e care per lung’
lung’assistenza
• superamento della frattura ospedale / territorio
Competenze
• settori differenziati per obbiettivi di assistenza:
• acuzie e cronicità
cronicità nelle m. invalidanti
• centralità
centralità dei bisogni della persona
letti per acuti, post acuti, unità
unità per acuzie nelle
demenze;
tutela
definizione dei livelli assistenziali
REGIONE
orientamento e indirizzo, strategie di offerta
AZIENDA
analisi dei bisogni, pianificazione dell’
dell’offerta
DISTRETTO
rilievo di domanda e bisogno, governo dell’
dell’accesso
Ricaduta
MMG
RSA e CD per cure palliative e confortevoli,
riabilitazione: preventiva, terapeutica, di
mantenimento;
day hospital, day service, ambulatorio;
teleassistenza, cure domiciliari, consultorio;
sportello unico
• appropriatezza degli interventi offerti dall’
dall’Azienda
MMG
Prestazioni specialistiche
produzione
D
Servizi di riabilitazione
SM
Pe
cu rcor
on re g si c
ne colo eria ontn
ur gi tri
a uità
olo a
di
gia
Assistenza sanitaria territoriale
Assistenza nei percorsi di
continuità di cura:
geriatria, oncologia
neurologia
Sani
A
DL
Degenza per
acuti
In stato di
transizione
CURE
DOMICILIARI
OSPEDALE DI
TERRITORIO
RESIDENZE
OSPEDALE
Definitivamente
malati
2002- ASL 2
Torino
OSPEDALE MARTINI E RSA ASL 2 TORINO
140
DEGENZA MEDIA IN REPARTI
PER ACUTI
(giorni)
area acuzie
120
area intensiva (UTIC/OBI)
area transmurale (RSA)
100
DIP. GERIATRIA acuti
2001 2002
Medicina
Geriatria
16
13
12
9
posti letto
DIP. GERIATRIA post-acuzie
80
DIP. GERIATRIA contin. assist. RSA
DIP. GERIATRIA ricov. sollievo RSA
60
40
20
0
2001
2002
Cure in Ospedale e in RSA
in ospedale
in rsa
2002- ASL 2
Torino
160
140
135
115
n. posti letto
120
100
90
80
60
40
20
0
10
2001
2002
anno
È
compatibile
con le
risorse ?
1
2
3
4
INGRESSO IN
OSPEDALE
Stato autonomia/autogestione premorbosa
Stato cognitivo comportamentale premorboso
Stato di protezione nella rete dei servizi territoriali
Prognosi funzionale a breve termine
1. Dipendenza premorbosa nelle ADL; 2. Problemi socio-abitativi e in lista di attesa di posto in residenza;
3. Età > 85 aa o Demenza; 4. Prognosi di esiti invalidanti gravi
SI
NO
Ricovero nei letti del Dipartimento
Unità di Geriatria Acuti (DM 8 gg)
Ricovero in letti dei dipartimenti
ospedalieri
Medici- Chirurgici
Soluzione acuzie e possibile autogestione territoriale (1)
NO
SI
Fase avanzata di malattia e necessità di cure palliative
(2)
NO
SI
Ricovero Transmurale di Degenza PostAcuzie In RSA (DM 20 gg)
Ricovero Transmurale RSA/HOSPICE
per Cure Palliative (DM 20 gg, D max
120 gg)
Possibile Autogestione territoriale (3)
SI
NO
Progetto UVG di sollievo (4)
Continuazione ricovero transmurale in
RSA con quota alberghiera (DM 30 gg)
USCITA DA CURE
OSPEDALIERE
Modello di cure
ospedaliere
intra e transmurarie (in RSA)
di Geriatria Dipartimento di
Lungassistenza:
lettura dei dati
all’ingresso IN
OSPEDALE e
snodi valutativi
per la
definizione del
percorso. (2010)
Piano di rientro giu-ott 2010
Riorganizzazione Geriatria
80
n posti letto
70
60
50
in ospedale
40
in rsa
30
20
10
0
mag-10
ott-10
Riduzione costi personale non medico ospedaliero
Riduzione costi di produzione ospedalera
Riduzione costi complessivi
Riduzione degenza ospedaliera
Aumento posti in RSA
FOCUS: Le soluzioni innovative: il caso dell’ULSS 7 del Veneto
Dotazione posti letto ospedalieri ed extraospedalieri- ULSS n. 7 del Veneto
I posti letto per acuti e riabilitazione
passano in un quindicennio da 1006 a 674,
mente la residenzialità extraospedaliera
(Case di riposo per non autosufficienti, RSA
pubbliche e private, accreditate) partendo
da una stessa base di 1018 posti letto
registra un andamento di crescita rettilinea
passando a 1393 posti letto.
La tabella indica i risparmi virtuali con la
trasformazione durata 15 anni, per una prima
sommaria valutazione di un impatto economico
di sistema che si ottiene creando una filiera
(rete) assistenziale a diversa costosità e
applicando rigorosi principi di appropriatezza
del luogo di cura e di erogazione delle
prestazioni.
Rapporto sulla non autosufficienza Ministero della Salute , 2010
MEDICINA GERIATRICA E GERIATRIA
1.
qualsiasi progetto di cura (diagnosi terapia riabilitazione) a
soggetti di età >65 aa (o >75 aa) con i correttivi dovuti alla
particolare tematica della fragilità età dipendente
2.
cure a soggetti di età >65 aa per i quali, in seguito ad
indebolimento correlato a malattie associate (tipicamente
demenza), è poco probabile il raggiungimento degli
outcome perseguibili con approcci intensivi
3.
processo più o meno intensivo in rapporto al piano di cura
che nasce da una specifica cultura che abbraccia tutte le
aree di compromissione della persona fragile volto a
limitare la sua vulnerabiltà ed al massimo recupero delle
interrelazioni con l’ambiente
1) centrato sulla età e sui presupposti di fragilità che si
ritiene correlino con l’età anziana. E’ il riferimento
comune addotto a sentirsi e a ritenersi geriatra di chi
ha utenti anziani, a ben vedere quasi di tutti i medici
arroccati nella fortezza ospedale
2) centrato sul risultato delle cure, la dove l’applicazione
di cure intensive è poco probabile che dia risultati si
definisce la competenza geriatrica, con equivalenza tra
fragilità dell’anziano – bassa intensività di cure. E’ il
riferimento più in voga nella riabilitazione, dove il
riduzionismo della medicina agli aspetti biomeccanici
induce l’esclusione alle cure dovute all’anziano
vulnerabile in forza di un concetto di appropriatezza che
evoca più l’appropriarsi delle risorse da parte della lobby
dei fisiatri che una loro intenzione ad appropriare le
stesse all’uso nei campi meno remunerativi e più difficili
Esiti del ricovero in area medica
CRONICIZZAZIONE
DELLE MALATTIE
ACUTE
Perdita di 1 ADL
25-35%
Delirium
10-30%
Incontinenza
40-50%
Perdita di forza musc./sett.
8-12%
Discussioni sul bollettino dei docenti delle scuole di specializzazione di
geriatria - collegio dei professori di medicina interna -
DELIRIUM RISK SCORE
SORRISO
età avanzata
>70
[1]
>80
[2]
>90
malattie croniche
una
[1]
due
[2]
tre o più [3]
ridotta cognitività
MMSE <25 [1] MMSE< 15 [2]
deficit del visus
moderato [1]
deficit uditivo
disidratazione
severo
[2]
moderato [1]
severo
[2]
U/C >25
U/C >30
[2]
politerapia (> 3 farmaci)
[1]
[0]
precedenti episodi
di delirium
[1]
[1]
[2]
POSTURA
ALLINEATA
MANI E CORPO
[1]
funzioni perse (ADL)
[3]
CHE DANNO
[3]
[4]
[5]
[6]
APPOGGIO
Il metodo multidimensionale ed intensivo della GERIATRIA può
essere anti-invalidante?
Geriatria Ospedaliera
per Acuti
esito intra-ospedaliero
intensività ed interventi
multiprofessionali
sopravvivenza
minore disabilità
riduzione eventi avversi
?
ricadute extra-ospedaliere
intensività, collegamento
con GERIATRIA
TERRITORIALE
recupero autonomie
riduzione riammissioni
minore uso di risorse sanitarie
535 DRG - 2005 - età 83,7 ± 5,6 aa peso DRG : 1,57 – DM 8,5 giorni
Dimissione senza attivazione altri servizi
Over 84
25%
over 84 aa: 20 % di tutti i ricoveri in area medica
↑
Quality Indicators
Assessing Care of
Vulnerable Elders
(ACOVE)
GERIATRIA e gli ANZIANI
La terza chiave di lettura recepisce i segni
dei cambiamenti del Contempo. Non è
l’età che definisce il campo di azione, ma
la applicazione di una cultura specifica
che abbraccia tutte le aree di
compromissione delle persone
vulnerabili, una parte limitata della
popolazione e degli anziani
Small gain
Relationship between muscle mass, muscle strength and
physical performances
A threshold defining the
amount of muscle mass
under which muscle mass
predicts poorer physical
performance and physical
disability should be
detectable but a specific
threshold may exist for each
physical task
un piccolo guadagno
di massa muscolare in un anziano sarcopenico può risultare un
aumento significativo nelle performance nonostante il
relativamente piccolo aumento di forza muscolare,
l’aumento di massa muscolare può non avere effetto sulla velocità
del cammino dell’anziano sano ma può essere molto importante
per migliorare la salute di un
anziano fragile
Componente
sanitaria
Componente
sociale
Progetto di
Intervento comune
Progetto assistenziale
Individualizzato (PAI)
Domicilio, Residenza
Centro Diurno
FLESSIBILITA’
MONITORAGGIO
DGR 17/2005
VALUTAZIONE GERIATRICA
servizi di tutela
Prevenzione
delle malattie
e dei disagi
UVG
servizi di produzione
Rete dei servizi
per la cronicità
Livello
ospedaliero
Sistema di
Protezione sociale
Servizi sociali
Livello di base e
territoriale
cardine funzionale per la collaborazione e la
integrazione tra Servizi per la formulazione di
interventi che partendo dalla diagnosi, si
esprimano nel ventaglio di prestazioni di cura
ed assistenza appropriate elargibili
Le cause mediche della non autosufficienza
La fragilità: un concetto di
complessità di bisogni che
trovano origine nella
interazione tra
invecchiamento e malattie,
tra invecchiamento e
presenza di comorbilità o
di polifarmacoterapia,
coesistendo problemi di
deprivazione sociale ed
aspetti organizzativi degli
operatori coinvolti nelle
professionalità dell’aiuto
Alto rischio di
ricoveri o di morte
Invecchiamento
avanzato
Comorbilità
grave
fragilità
Rischio o presenza
Polifarmacoterapia
di dipendenza
complessa
funzionale Ricadute dello stato
socio-ambientale
critico
CHI E’ LA PERSONA ANZIANA FRAGILE
Perdita di peso
- 4,5 kg nell’ultimo anno
fragilità:
Affaticamento (self-reported)
presenza di
almeno 3
fatica in almeno 3 giorni/settimana
Riduzione della forza muscolare
delle 5
condizioni
hand-grip: meno di 5,85 (M) e 3,37 (F) kg
pre-frail: < 3 criteri
valutabile con PASE-Physical Activity Scale for the Elderly
Ridotta attività fisica
Riduzione della velocità del cammino
percorso noto: più di 7 sec. a percorrere 4,57 metri
Fried LP et al. J Gerontol 2001, Fried LP et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2004, Walston J et al. J Am Geriatr Soc 2006
the possibility that AD
pathology may contribute to
frailty or that frailty and AD
pathology share a common
etiopathogenesis
165 participants (F:56.4%)
at baseline
Age: 84.6 ys
Education: 14.5 ys
BMI: 25.7 kg/m2
MMSE: 25.6
at death
Age 88.1 ys
Frailty was based on grip strength, timed
walk, body composition, and fatigue (last
frailty assessment occurred approximately
6 months before death)
Bielschowsky silver stain was used to
visualize neuritic plaques, diffuse
plaques, and neurofibrillary tangles:
scaled scores for each region were
averaged across five regions to develop
summary scores for AD pathology for
each subject
Figure: Alzheimer disease pathology and frailty The x-axis shows the summary measure of global
Alzheimer disease (AD) pathology (quantified standard units), and the y-axis shows composite physical
frailty (z score) proximate to death. The scatterplot shows the individual values for physical frailty and AD
pathology for participants with dementia (solid circle) and without dementia (triangle) before death.
Superimposed are the regression line and 95% CI showing the estimated physical frailty against global AD
pathology, from a linear regression model adjusting for age, sex, education, and AD pathology. This model
accounts for approximately 22% of the variation in the physical frailty
Buchman: Neurology, Volume 71(7).August 12, 2008.499-504
M. di Alzheimer
Studi epidemiologici
Molti studi sono stati effettuati per osservare le relazioni tra fattori
sociali, allenamento mentale, pratica di attività fisica e sviluppo di
demenza.
I risultati di questi studi hanno messo in luce che può essere provata
l’associazione tra questi fattori e la comparsa di malattia.
Evidenza di protezione per:
• Attività fisica
• Allenamento mentale
• Rete sociale
2
studi che non riportano
associazione
0
2
4
6
studi che riportano
associazione
Slide 28
Friday, January 8, 2010
NHS Conducting Large
Trial of At-Home Health
Telemonitoring System
Patients in Newham, a deprived East
London borough, are being monitored at
home using diagnostic equipment linked via
broadband internet connections to local
hospitals and clinics. The Newham patients
are able to test their own blood pressure or
blood oxygen level and send the data in an
electronic message to staff at the Primary
Health Trust
The trial will also use sensors installed in homes to monitor elderly
people suffering from dementia, or individuals with Down’s
syndrome who may be at risk of injury.
NHS Conducting Large Trial of
At-Home Health Telemonitoring
System
An Oregon Health & Science University study shows
motion and door sensors placed in elders' homes can
help track activity patterns thought to relate to memory
changes that are early signs of dementia.
“To see a trend over time, you need multiple measures - good days and bad
days - and it often takes years to see that trend in a clinic setting,"
“In contrast, we're looking continuously at elders' activity in their own homes," .
"Since we're measuring a person's activity many times over a short period, we
can understand their normal variability and identify trends. If there's a change
over a period, you can see it quickly. "
An Oregon Health & Science University study shows motion and door
sensors placed in elders' homes can help track activity patterns thought to
relate to memory changes that are early signs of dementia.
Each system included wall-mounted motion sensors placed in every room,
door-mounted magnetic contact sensors, and wireless transceivers that sent
the data to a computer in the home.
Tamara Hayes, Ph.D., assistant
professor of biomedical engineering at
OHSU's OGI School of Science &
Engineering
Le Scienze (mediche, psicologiche,
sociologiche) sono in grado di spiegare
solo in piccola parte i fenomeni che
accompagnano la vita di una persona
anziana, il resto appartiene all’area
dell’incertezza
L’incertezza che deriva dalle
Scienze può significare
1.incapacità di trovare una strada
scientifica,
2.ricerca disordinata di una meta,
3.continua sperimentazione, verso
una meta delineata dai risultati.
Alla prima condizione corrisponde la visione
ideologica del riconoscere un diritto umanitario
in una città che contenga tutti, alimentando con
la solidarietà civile gli interventi contro ogni
fragilità, senza esigenze o legami imposti
dall’esterno, svincolati dal puro calcolo dei
costi e dei ricavi, alla seconda si sottendono le
regole della globalizzazione, di una visione
incantata dal progresso, ma destruente la
capacità dell’uomo contemporaneo a costruire
una giustizia allargata.
Nell’assenza di un modello completamente
accettabile alcuni suggeriscono di accogliere
la via scientifica, esemplificata dalle linee
guida basate sulla Medicina delle prove, ma
utilizzate secondo il modello delle glidepaths,
cioè quello di costruire città sulla base di
certezze scientifiche, convinti di non usarle
come verità assolute, come quando il pilota
dell’aereo atterra nei sentieri indicati dai radar
di un aeroporto, libero di modificare la rotta a
seconda delle condizioni di volo.
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Pernigotti