UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso Cure Primarie III anno
AA 2009-2010
1 marzo 2010
Aspetti organizzativi delle Cure Primarie
Dott. Susanna Casari
AUSL Modena
“Il Distretto … assicura l’assistenza primaria attraverso le strutture e i
servizi presenti sul territorio destinati all’assistenza sanitaria di primo
livello e all’assistenza sociosanitaria a rilievo sanitario”
Costituiscono la risposta
alla prima manifestazione
di un problema di salute o
per il
trattamento
di patologie
croniche.
Le cure primarie
rappresentano il sistema
di cure erogato vicino ai
luoghi di vita delle
persone
Sono:
 erogate al di fuori dell’ospedale,
 continuative, complete e coordinate,
 fornite ad una popolazione indistinta per
genere, malattia o sistema organico.
RUOLO DELLE CURE PRIMARIE
• La cura territoriale delle malattie croniche ad alta prevalenza e delle
malattie acute più diffuse
• La tutela della salute di popolazioni target (infanzia, età evolutiva,
donna)
• L’assistenza globale nei confronti dei soggetti deboli (quali anziani e
persone portatrici di disabilità fisica) in integrazione con le prestazioni
sociali erogate dai Comuni.
BISOGNI
DEL
PAZIENTE
DISPONIBILITA’
DEI
SERVIZI SANITARI
definiscono il tipo di assistenza erogata
Diventano indispensabili coordinamento e integrazione (verticale ed
orizzontale) tra servizi e professionisti
Elementi di contesto per l’organizzazione
dell’ASSISTENZA PRIMARIA
 Diffusione nel territorio
 Caratteristiche della popolazione
 Principi e contesto normativo nazionale e regionale
 Natura del finanziamento del SSN
 Molteplicità dei luoghi di cura
 Molteplicità dei professionisti/operatori impegnati
 Logiche di erogazione
Distretto
(ex DGR 309/99)
• governa la domanda di servizi: valutazione sistematica dei problemi
di salute della popolazione di riferimento e definizione dei servizi
necessari);
• assicura l’assistenza primaria: strutture e servizi destinati
all’assistenza sanitaria di primo livello e all’assistenza sociosanitaria a
rilievo sanitario; coordinamento delle relative attività di assistenza
sanitaria e sociale; integrazione tra i servizi e la rete sociale di solidarietà
(formale ed informale);
• assicura l’equità di accesso, la tempestività, l’appropriatezza e la
continuità delle cure: organizzazione dell’accesso dei cittadini a
prestazioni e servizi);
• attua gli interventi di promozione della salute e di prevenzione
delle malattie e delle disabilità (programmi promossi congiuntamente
con gli enti locali);
• programma le attività territoriali (priorità indicate dalle istituzioni
locali,obiettivi e risorse definite con la direzione generale);
• valuta l’efficacia dei servizi: verifica delle attività svolte e dei
risultati raggiunti;
• promuove la comunicazione nei confronti dei cittadini.
Abitanti:
> 75aa:
677.672 di cui
70.789
- Indice di vecchiaia provinciale:
- Indice di vecchiaia regionale:
- Indice di vecchiaia nazionale:
151,44
176,84
143
Azienda USL (kmq. 2.689,85)
7 Distretti (47 Comuni)
ca 4200 h/m specialistica ambulatoriale
23 Consultori (7 familiari, 7 pediatrici,
9 disturbi cognitivi)
33 Strutture ambulatoriali private accreditate
92 Strutture residenziali e semiresidenziali ,
rispettivamente con
2.219 p.l. convenzionati
465 posti convenzionati
> 630 Studi MMG e PdLS
NB = DATI PUBBLICATI NEL BILANCIO DI MISSIONE AUSL MO 2009
Abitanti:
> 75aa:
677.672 di cui
70.789
- Indice di vecchiaia provinciale:
- Indice di vecchiaia regionale:
- Indice di vecchiaia nazionale:
151,44
176,84
143
Azienda USL (kmq. 2.689,85)
7 Distretti (47 Comuni)
Assistenza territoriale
38
531
Nuclei di Cure Primarie (NCP)
Medici di Medicina Generale (MMG)
97
Pediatri di Libera Scelta (PdLS)
130
Forme associative MMG e PdLS
473
MMG e PdLS associati
118
Infermieri Ass. Domiciliare
24
6
Punti di C.A. (ex Guardia Medica)
Ambulatori per “codici bianchi” gestiti
dai MMG aderenti a 5 Cooperative
(Carpi, Mirandola, Modena, Castelfranco E.)
NB = DATI PUBBLICATI NEL BILANCIO DI MISSIONE AUSL MO 2009
Abitanti:
Abitanti: 677.672
677.672didicui
cui
>>75aa:
70.789
75aa:
70.789
- -Indice
Indicedidivecchiaia
vecchiaiaprovinciale:
provinciale:
- -Indice
di
vecchiaia
regionale:
Indice di vecchiaia regionale:
- -Indice
Indicedidivecchiaia
vecchiaianazionale:
nazionale:
151,44
151,44
176,84
176,84
143
143
Azienda USL (kmq. 2.689,85)
7 Distretti (47 Comuni)
Assistenza ospedaliera
1 Presidio Ospedaliero, articolato
in 7 Ospedali pubblici ed 1 Ospedale a
gestione pubblico/privata (Sassuolo), con
- 1.628 p.l. complessivi (tra ordinari e D.H)
- 5 PS + 2 PPI
5 Ospedali privati accreditati (p.l. complessivi:
472)
Azienda Ospedaliera
1 Ospedale Policlinico (p.l. 765 complessivi)
NB = DATI PUBBLICATI NEL BILANCIO DI MISSIONE AUSL MO 2009
RETE INTEGRATA DEI SERVIZI
Aree di alta
specializzazione
ospedaliera
Rete ospedaliera provinciale
Servizi specialistici di supporto per la salute
di bambini, donne e anziani
Prima rete nel Distretto a contatto con la popolazione
- Accoglie la domanda - La valuta,
- Dà le risposte
- Attiva percorsi di diagnosi e cura
LA RETE ASSISTENZIALE
Per generare maggiore efficacia assistenziale, favorire un uso
più efficiente delle risorse, ridurre il disagio per i cittadini.
 La rete delle Cure Primarie
 La rete della Salute Mentale
 La rete della Sanità Pubblica
 Gli Ospedali di riferimento
nell'ambito del Distretto di appartenenza.
• Integrazione con i servizi socio-assistenziali per erogare non
più risposte settoriali, ma risposte unitarie
PRESA IN CARICO
CONTINUITA’ DI CURA
10
I tre principi guida del nostro servizio sanitario nazionale
 UNIVERSALITÀ l'unitarietà dei livelli di assistenza su tutto
il territorio
 EQUITÀ
l'equità d'accesso ai servizi per tutti i
cittadini
 SOLIDARIETÀ
la solidarietà fiscale quale forma
fondamentale di finanziamento del sistema
garantire assistenza sanitaria per tutti i cittadini,
senza alcuna discriminazione
Art. 32
Costituzione della Repubblica Italiana - Art. 32
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività,
e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i
limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Servizio Sanitario Nazionale
- Legge n. 833/1978 (solidarietà;
copertura assistenziale globale; natura
pubblica del SSN)
- D.Lgsv. 502/1992
Finanziamento del SSN
- L. 833/78: fiscalità generale
- Interventi legislativi ripetuti
- D. Lgsv. 25/2000 – finanziamento
regionale (federalismo; revisione
titolo V Costituzione)
- D.Lgsv. N. 229/1999
- DPCM 29.11.01 (definizione dei LEA)
Atto Aziendale
Servizio Sanitario Regionale
- Legge Regionale n. 19/1994 (principi di
universalismo, equità e gratuità)
- LR 3/1999
- LR 29/2004 (ottica federalista, conferma dei
principi; rafforzamento del ruolo degli EELL in
materia di programmazione, verifica e
controllo)
Ulteriori riferimenti legislativi alla fine della
presentazione
Decreto Legislativo n. 229/99
modificativo del D.L.vo n.502/92
 definisce le USL come Aziende con
personalità giuridica pubblica ed
autonomia gestionale
l’attività e i modelli organizzativi delle
Aziende devono pertanto uniformarsi in
maniera sempre più compiuta ai principi
dell’aziendalizzazione
-
organizzazione e funzionamento sono
disciplinati con atto aziendale di diritto
privato.
Finanziamento del SSN
- L. 833/78: fiscalità generale
- Interventi legislativi ripetuti
- D. Lgsv. 25/2000 – finanziamento
regionale (federalismo; revisione
titolo V Costituzione)
Fondo Regionale per la Non-Autosufficienza (FRNA)
- È alimentato dal Fondo Sanitario Regionale e da altre risorse
regionali derivate dalla fiscalità generale, comprende le quote di
finanziamento socio-assistenziale precedentemente assegnate
alle Aziende ed i finanziamenti ai Comuni
- È assegnato alla AUSL ed è oggetto di contabilità separata e
destinazione vincolata; l’utilizzo è concordato insieme con il/i
Comune/i tramite l’ “Ufficio di piano”
 L’imperativo è garantire
- equità di accesso
- tempestività, appropriatezza e continuità delle cure
attraverso:
- Programmazione delle attività (sulla base dell’analisi dei bisogni)
- Definizione dei servizi necessari
- Valutazione dell’efficacia dei servizi (risultati di salute)
- Promozione della comunicazione (coinvolgimento dei cittadini)
Finanziamento pubblico del SSN
etica dell’organizzazione
I luoghi ed i professionisti della
Assistenza Primaria
- La casa
- Le strutture residenziali ed i centri diurni
- Gli ambulatori, i poliambulatori e i consultori
aziendali
- Gli studi dei Medici di Medicina Generale e dei
Pediatri di Libera Scelta
- Il medico (MMG, PdLS, Specialista, C.A.)
- L’infermiere
- Il tecnico della riabilitazione
- L’ostetrica
- Gli operatori sociali
- Altri professionisti
Rapporti di MMG e PdLS con il SSN
I medici di medicina generale (MMG) ed i pediatri di libera
scelta (PdLS) hanno con il Servizio Sanitario Nazionale
rapporti di tipo convenzionale (accordi collettivi nazionali,
comunemente detti “convenzioni”), regolati da atti di intesa
Stato-Regioni.
Oltre ai MMG ed ai PdLS, il SSN intrattiene rapporti
contrattuali anche con i Medici Specialisti Ambulatoriali.
Gli accordi nazionali rimandano ad accordi regionali ed
aziendali
• calati nella realtà territoriale
• ad elevato livello di condivisione
• vincolanti per l’Azienda ed i professionisti
NB = I MMG ed i PdLS operano tradizionalmente in studi da soli:
pertanto, tra gli accordi aziendali particolarmente significativo è
quello sull’associazionismo medico.
Associazionismo medico
Accordo aziendale con i MMG
(ex DPR 270/2000, art. 40)
• Forme associative che costituiscono modalità organizzative del lavoro e
condivisione funzionale di più professionisti, per sviluppare e migliorare
le potenzialità assistenziali di ciascuno di essi:
 Medicina di Gruppo (Gestione integrata, in un'unica struttura, di precise
attività istituzionali e non; esatta ridefinizione della organizzazione complessiva:
ruoli/orari/funzioni/collaboratori/…..)
 Medicina in Rete (Adesione ai progetti Aziendali; Integrazione orari e procedure
specialistica; controllo altre patologie croniche; comunicazione informatica)
• Forme associative, quali società di servizio, … che in ogni caso non
possono fornire prestazioni sanitarie ed assicurano esclusivamente
beni e servizi ai medici:

Cooperative
LOGICA DI EROGAZIONE
(obiettivi, strumenti e metodi)
Continuità di cura
Miglioramento continuo
del processo assistenziale in ambito
organizzativo e tecnico-professionale
centralità del
paziente e dei suoi
bisogni di salute
integrazione
multiprofessionale
criteri di
appropriatezza,
efficacia e
responsabilità
ORGANIZZAZIONE DELLE CURE
PRIMARIE (Primary Care)
•
•
•
•
•
Gli aspetti demografici ed epidemiologici
I vincoli normativi
La combinazione di servizi sanitari e sociali
La molteplicità di professioni impiegate nell’assistenza
L’aumento del numero di pazienti trattati da più
professionisti in ambito sociale e sanitario
• I criteri di erogazione
• La crescente necessità della personalizzazione delle cure e
di un sistema sempre più orientato al paziente e meno al
servizio
L’assistenza primaria è un sistema complesso di servizi e di
attività, in cui operano molteplici operatori appartenenti a
istituzioni diverse e con differenti rapporti di lavoro.
20
DIPARTIMENTO
• Il Dipartimento è una struttura organizzativa costituita per
assicurare l'esercizio organico ed integrato delle diverse funzioni
attribuite alle Unità Operative, interessate ad aree omogenee di
attività (es.: Prevenzione, Assistenza Primaria, Salute Mentale,
Chirurgia, Area Critica, …), che lo compongono.
• Al dipartimento sono attribuite competenze tese a realizzare
obiettivi inerenti grandi aree di materie omogenee, compresi
quelli di indirizzo e coordinamento delle unità di gestione in cui si
articolano, quelli di organizzazione e quelli di gestione delle
risorse strumentali, finanziarie ed umane.
• Al dipartimento è preposto un responsabile (capo di
dipartimento), che svolge compiti di coordinamento, direzione e
controllo delle UU.OO. comprese nel dipartimento stesso, al fine
di assicurare la continuità delle funzioni dell'amministrazione ed
è responsabile dei risultati complessivamente raggiunti dagli
uffici dipendenti.
DIPARTIMENTI CLINICO GESTIONALI OSPEDALIERI
-
DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA GENERALE E SPECIALISTICA
DIPARTIMENTO DI EMERGENZA E URGENZA
DIPARTIMENTO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA
DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA
DIPARTIMENTO INTEGRATO DI NEUROSCIENZE
DIPARTIMENTO INTEGRATO DI MEDICINA,
ENDOCRINOLOGIA, METABOLISMO, GERIATRIA
DIPARTIMENTO DI AREA CRITICA
DIPARTIMENTO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
DIPARTIMENTO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA
DIPARTIMENTO DI PEDIATRIA
PROGRAMMA PROVINCIALE DI MEDICINA RIABILITATIVA
DIPARTIMENTI TERRITORIALI
- DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE (D.C.P.)
- DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE (D.S.M.)
- DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA (D.S.P.)
DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE
DGR 309 del 1 marzo 2000
“Assistenza Distrettuale - Approvazione linee guida di attuazione del PSR 1999-2001”
• è una articolazione del Distretto
• è una struttura non gerarchica, che aggrega su base
funzionale una rete clinica di unità operative elementari
distribuite in aree omogenee territoriali
• assicura la produzione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria primaria per i settori di competenza (funzione di
produzione).
• si interfaccia con i Dipartimenti Ospedalieri e con le
articolazioni territoriali del DSM e DSP per
l’organizzazione dei processi di continuità assistenziale
• l’integrazione degli operatori avviene all’interno di
programmi e progetti specifici pensati e gestiti secondo
logiche professionali e operative interdisciplinari.
DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE
Ambiti assistenziali
Sono quelli tradizionalmente denominati:
• Assistenza primaria:
Medicina Generale e Pediatria di Libera Scelta
• Assistenza infermieristica
• Assistenza Specialistica ambulatoriale extraospedaliera
• Assistenza consultoriale (ostetrico-ginecologica, pediatrica,
geriatrica)
• Assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale
• Assistenza farmaceutica
DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE
I Nuclei di Cure Primarie
I Nuclei di Cure Primarie (N.C.P.) costituiscono il centro di
gravità attorno al quale si struttura il sistema delle Cure
Primarie in una logica di continuità di cura
Aggregano, in una porzione di territorio di 15/30.000
abitanti, MMG e PLS (la maggior parte organizzati in
forme associative), équipes infermieristiche dedicate
all’assistenza domiciliare, équipes dei consultori
familiari e pediatrici, con modalità e tipologie di servizi
coinvolti diversi a seconda delle realtà territoriali.
DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE
I Nuclei di Cure Primarie
1) Le Componenti strutturali
• Le associazioni mediche: costruzione dell’assistenza primaria e
avvio della costruzione della rete clinica
• L’ assistenza domiciliare integrata: servizio base
su cui innescare il processo di integrazione multiprofessionale
• I consultori: sedi privilegiate per sviluppare programmi di salute e
percorsi integrati verso le popolazioni target:
– salute donna (7 consultori familiari),
– pediatria di comunità (7 consultori pediatrici),
– demenze (8 consultori per disturbi cognitivi)
• Le residenze e le semiresidenze: presidi territoriali per attuare percorsi
per la non autosufficienza (cittadini anziani, disabili)
2) Le Unità Operative di supporto
• I punti di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica)
• Gli ambulatori specialistici ambulatoriali
Dott. Susanna Casari
[email protected]
CURE PRIMARIE: normativa di riferimento
D.Lgs 229/99 “norme per la razionalizzazione del SSN, a norma dell’articolo 1 della legge
419/98”
Atto Aziendale USL Modena
Delibera 759/1999 di costituzione del DCP di Modena e Castelfranco
Delibera 92/2002 di costituzione delle UUOO di Cure Primarie aziendali
Piano Sanitario Regionale (PSR) 1999-2001 e Delibera di Giunta Regionale (DGR)
309/2000
LR 29/2004 “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del SSR” e DGR
86/2006 “direttiva alle aziende sanitarie per l’adozione dell’atto aziendale”
Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 e Accordo Collettivo Nazionale (ACN) dei MMG del
23/03/05
Accordo Regionale in attuazione dell’ACN per la disciplina dei rapporti con i MMG (DGR
1328/2006)
Piano Sanitario Nazionale 2006-2008
Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 e DGR 175/2008
DGR 2011/2007 “Direttiva alle Aziende Sanitarie per l’adozione dell’atto aziendale, di cui
articolo 3 comma 4 dalla LR 29/2004: indirizzi per l’organizzazione del DCP, DSM e
Dipendenze Patologiche e di Sanità Pubblica”
DGR 427/2009 “Linee di indirizzo regionali di attuazione del PSSR 2008-2010 per l’ulteriore
qualificazione delle Cure Primarie attraverso lo sviluppo delle professioni sanitarie
assistenziali”
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Seminario 01-03-10 - Facoltà di Medicina e Chirurgia