I polacchi entrarono a Imola il 14 aprile 1945 Liceo Scientifico Rambaldi Valeriani Liceo Scientifico Rambaldi Valeriani Classe V°A Classe V° A 31 maggio 2006 23 agosto 1939 Firma del patto Molotov - Ribbentrop Deportati polacchi nei lager nazisti Settembre 1941 Polacchi in un campo di lavoro russo in Kazachistan Gen. Anders Ambasciatore Kot Stalin Gen. Sikorski Molotov Dicembre 1941 – accordo tra Polonia e Russia in cui il gen. Sikorski ottiene la liberazione dai lager dei prigionieri polacchi “Le persone liberate avevano due possibilità: o trovarsi un lavoro nella Russia Sovietica o entrare nel nascente Esercito Polacco. Tutti decidemmo di entrare nell’esercito….. Come comandante del costituente esercito fu chiamato il generale di divisione Wladyslaw Anders, appena liberato dalla tristemente famosa prigione moscovita Lubianka. …. Malvestiti o vestiti con stracci… dormivamo nelle buche scavate nella terra congelata, dove il termometro segnava anche 40° sotto zero. Nei primi mesi del 1942 … cominciarono a formarsi le prime divisioni. Nell’estate del 42, sotto la pressione di Churchill e in accordo con il governo in esilio, decisero di spostare la nostra armata in Iran….” Memorie inedite di Edward Nowak, soldato del II°corpo di armata polacco, morto a Forlì il 21 agosto 1997, su gentile concessione del figlio Segretissimo 3 marzo 1959 FOSSE DI KATYN “Al compagno Krusciov N.S. […] Secondo le disposizioni della speciale trojka del Nkvd dell’Urss furono fucilati 21.857 uomini, di cui: nel bosco di Katyn (provincia di Smolensk) 4.421 uomini…. L’intera operazione per l’eliminazione delle persone suddette è stata condotta sulla base della delibera del CC del Pcus del 5 marzo 1940. Relativamente alle fucilazioni nel bosco di Katyn esiste una versione ufficiale [secondo la quale] tutti i polacchi liquidati sono considerati eliminati dagli occupanti tedeschi” (lettera del presidente del Comitato per la sicurezza di Stato A. Selepin a Krusciov) “In Italia arrivammo nell’inverno ‘43-’44. Dopo lo sbarco a Taranto, iniziammo la nostra battaglia con i tedeschi. La più importante di tutte fu la battaglia di Monte Cassino. Essa aprì alle forze alleate la strada verso Roma. Non meno importanti furono le vittorie sulla linea gotica, …Faenza, Imola e infine Bologna” Memorie inedite di Edward Novak, soldato del II°corpo di armata polacco, morto a Forlì il 21 agosto 1997, su gentile concessione del figlio Cimitero polacco di Monte Cassino Polacchi in azione a Montecassino 18 maggio 1944 La bandiera polacca sventola sulle rovine di Montecassino Partigiani della brigata Maiella a cui si sono uniti ufficiali polacchi Soldati tedeschi si consegnano ai Polacchi Fanteria polacca all’attacco tra le macerie della fabbrica imolese Cogne Carro armato tedesco durante la battaglia di Imola La popolazione imolese accoglie le truppe polacche in piazza Maggiore Gioia a Imola dopo la liberazione “Non posso dimenticare l’immensa gioia che provai allorquando vidi il primo reparto polacco che si avvicinava alla piazza Maggiore; la lunga attesa era finita, l’incubo tedesco si stava dileguando. Grazie Generale Eisenhower comandante in capo degli eserciti alleati, grazie Maresciallo Alexander, grazie Generale Clark, grazie a tutti i loro soldati, di ogni nazionalità e colore, per averci ridato, con tanto altruismo e tanti sacrifici, l’agognata libertà, riconoscendo anche l’importante contributo dei patrioti italiani alla lotta e alla vittoria” Natale Tampieri, Quel giorno, in città, tratto da Gollini – Tampieri, Bianco, Sole e Mezzanotte, La Mandragora, 2000, p. 251. I manifesti sui muri di Imola inneggiano ai Polacchi La ricostruzione di Imola con l’aiuto delle truppe alleate Gli studenti e le studentesse della 5°A incontrano i testimoni Il figlio del sergente Krawczyk ha testimoniato per il padre La sig.ra Krack testimonia per l’esperienza del padre “Ho sempre avuto nostalgia della Polonia! Provammo grandissima delusione! Combattemmo nel settembre del 1939, dopo fummo nei lager sovietici, facemmo tutta la campagna in Italia, finimmo la guerra nel 1945, a Bologna, ringraziando Dio di averci salvati ed improvvisamente certi grandi personaggi dissero che tutto questo era inutile, che non avevamo nemmeno il diritto di tornare nel nostro paese! Stalin aveva stabilito che eravamo solamente dei traditori!” Testimonianza di Edward Nowak sull’esperienza del padre PER LA VOSTRA E LA NOSTRA LIBERTA’ NOI SOLDATI POLACCHI A DIO ABBIAMO RESO L’ANIMA ALLA TERRA D’ITALIA LE NOSTRE SPOGLIE MORTALI E I CUORI ALLA POLONIA Testimonianza della sig.ra Novella Bettini Espressione di felicità nei volti dei cittadini imolesi Monumento ai liberatori polacchi inaugurato a Imola il 14 aprile del 2005