La comunicazione delle stragi di guerra da parte della stampa quotidiana italiana Relatore: Prof. Giorgio Fedel Correlatore: Prof. Francesco Battegazzorre A.A. 2009-2010 Marco Dittamondi La guerra Il giornalismo L’opinione pubblica La guerra Il giornalismo L’opinione pubblica = Evento mediatico • 1991: CNN trasmette immagini della Guerra del Golfo in diretta via satellite dal tetto dell’Hotel Al- Rashid di Baghdad La guerra Il giornalismo L’opinione pubblica = Evento mediatico • 11/09/2001: in Italia tutte le reti televisive trasmettono in diretta l’attentato La guerra Il giornalismo L’opinione pubblica Periodo di cambiamento • maggior numero di media a disposizione • “slow news, no news” • il giornalista sta perdendo il suo ruolo di mediatore culturale (= formare l’opinione pubblica) La guerra Il giornalismo L’opinione pubblica “Giudizio o modo di pensare di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini” (Treccani) • sostegno indispensabile per i Governi dei Paesi Democratici: mantenere il consenso = far emergere i lati positivi di una scelta politica rispetto a quelli negativi La guerra Il giornalismo L’opinione pubblica • Sostegno opinione pubblica Comunicazione • Eventi di grande copertura mediatica (es.: guerra) Giornalista riconquista possibilità di formare l’opinione pubblica Strage di guerra = caso limite Ampia copertura + impatto emotivo Come reagisce il giornalismo italiano? Nassiriya – 12 Novembre 2003 Dopoguerra in Iraq, regione di Bassora. • Camion - bomba contro caserma dei Carabinieri situata nel centro della città • 19 morti italiani: 12 Carabinieri, 5 militari dell’esercito, 2 civili. Analisi delle scelte dei quotidiani Attentato di Nassiriya Attentato di Al-Majar al-Kabir • Primo attentato subito in Iraq nel dopoguerra dalle truppe dei due paesi • Maggior numero di vittime in uno stesso giorno da molti anni • Militari dislocati nella stessa zona, parte sciita dell’Iraq, ritenuta pacifica • Atteggiamento amichevole delle truppe nei confronti dei locali Quotidiani Criteri di ricerca • Spazio dedicato ai vari aspetti della questione • Livello di attenzione riservato agli attentati Spazio dedicato ai vari aspetti Aspetti presi in esame dai quotidiani: • Cronaca • Vittime • Politica (dichiarazioni ufficiali) • Politica (scontri di opinione) • Strategie di guerra • Approfondimenti Spazio dedicato ai vari aspetti Nassiriya • Corriere della Sera Cronaca e ricordo delle vittime • La Repubblica Approfondimenti e strategie di guerra • Il Giornale Reazioni della politica • L’Unità Reazioni della politica e approfondimenti • Libero Ricordo dei caduti e politica • The Times Cronaca Spazio dedicato ai vari aspetti Al-Majar al-Kabir • Corriere della Sera Cronaca e approfondimento • La Repubblica Approfondimenti • Il Giornale Cronaca e politica • L’Unità Cronaca e politica • Libero Cronaca • The Times Approfondimenti Spazio dedicato ai vari aspetti • Corriere della Sera Oggettività • La Repubblica Critica della gestione della guerra da parte degli USA • Il Giornale Difesa dell’operato del Governo • L’Unità Critica della gestione della guerra da parte degli USA e del Governo Italiano • Libero Difesa dell’operato del Governo e attacco alle opinioni contrarie • The Times Cronaca dei fatti, nessuna sovraesposizione delle vittime Livello di attenzione riservato all’attentato di Nassiriya Livello di attenzione riservato all’attentato di Al-Majar al-Kabir Livello di attenzione Quotidiani italiani: The Times: • Disparità di trattamento tra Nassiriya e Al-Majar al-Kabir • Approccio simile alle questioni interne e estere • Attenzione non solo elevata, ma anche continuata nel tempo • Argomento trattato fino a esaurimento della notizia • Strage di Nassiriya diventa argomento pressoché unico • Sempre spazio anche per altre notizie di diverso tipo Analisi dei contenuti Presi in considerazione gli editoriali: • Esprimono un’opinione rappresentativa del punto di vista del quotidiano Basata su contesti di riferimento: • Contesti all’interno dei quali inserire immagini e parole utilizzate dai giornalisti, per ottenere un’analisi trasversale Contesti di riferimento • Dopoguerra in Iraq • Guerra d’Iraq • Gli Stati Uniti • Il nemico • Paragoni con passato/attualità in situazioni simili • Organismi sovranazionali • Italia • Gli italiani • Forze armate italiane • Politica Contesti di riferimento Osservare: • Quali parole ritornavano nella descrizione degli eventi • Quanto spesso erano utilizzate • Da quali quotidiani erano utilizzate • Quale connotazione era data ai termini Importanza della scelta delle parole Il dopoguerra in Iraq “Missione di pace trasformatasi in guerra” Nella concezione originaria dell’ONU la missione di pace ha 3 caratteristiche: 1. intervento imparziale 2. ha il consenso di entrambe le parti 3. lavora per riportare la pace Ma non tutte le condizioni erano soddisfatte per certo: 1. l’Italia era schierata con gli Stati Uniti 2. l’Iraq era una nazione solo sulla carta, in realtà nessuno poteva dare un reale consenso Il dopoguerra in Iraq “Missione di pace trasformatasi in guerra” • 1° maggio 2003: Bush dichiara finita la guerra • Gli attacchi alle truppe straniere non si sono mai fermati (vedi Al-Majar al-Kadir) • La situazione non è cambiata dopo Nassiriya: l’ostilità verso Stati Uniti e suoi alleati era già presente Il dopoguerra in Iraq “Missione di pace trasformatasi in guerra” A quale scopo utilizzare questa formula? • Assolvere i militari italiani e, con essi, la nazione da ogni responsabilità, viste le loro intenzioni pacifiche Il nemico “Kamikaze” Modalità utilizzata per condurre l’attacco alla caserma di Nassiriya diventa: • Denominazione per tutta la parte avversaria Alla quale di conseguenza si associano alcune caratteristiche: • Irrazionalità • Fanatismo • Violenza Il nemico “Kamikaze” Termine associabile a attentatori dell’11 Settembre: • Connotazione religiosa • Si dà una matrice comune a gruppi di terroristi diversi con intenti diversi Nuova causa per la guerra: • Vicinanza di Saddam con terrorismo islamico di Al Qaeda Forze armate italiane “Eroi” Termine dal forte impatto emotivo Nella concezione moderna è chi si sacrifica per un bene superiore • Maggiore importanza alla missione • Maggiore difficoltà del compito da svolgere • Maggiore commozione Forze armate italiane “Eroi” Sacrificio volontario = Eroismo Idea di un’adesione totale dei soldati alla causa, ma • Sono professionisti, non idealisti • Possono aver scelto di andare in Iraq per motivi diversi (fattori sociali, economici, lavorativi, ecc.) • Possono aver scelto di arruolarsi nell’esercito per motivi diversi Politica “Uso strategico della guerra da parte del Governo” Berlusconi è accusato di aver spalleggiato Bush solo nella speranza di ottenere favori e disposto per questo anche a sacrificare uomini. Alle accuse riguardanti l’attentato si aggiungono accuse personali, già mosse in passato: • Atteggiamento dittatoriale • Politica basata su scambi di favori personali • Scarsa considerazione che avrebbe presso i Paesi esteri Contesti di riferimento Gli editoriali sono focalizzati su 4 punti: • Ricerca delle cause • Attribuzione di responsabilità • Impatto emotivo sul lettore • Polemica politica Conclusione Due elementi necessari perché una notizia abbia spazio sui quotidiani italiani: • Prossimità degli avvenimenti • Forte impatto emotivo Impatto emotivo della strage di guerra è enfatizzato: • Assecondato l’interesse popolare per il tragico (prime tracce di giornalismo del dolore) Conclusione • Costante riferimento alle posizioni politiche (da difendere o da attaccare) Porta a: • Perdita di credibilità del giornalismo Invece di aiutare l’opinione pubblica a formarsi un’opinione, fornisce idee già pronte Conclusione “L’Italia è in guerra” = opinione condivisa ma • I soldati italiani non sono morti in guerra, ma per un attacco terroristico • Gli attentatori non stanno combattendo una guerra, sono degli assassini • Gli italiani non dovevano essere colpiti, loro erano per la pace Mancanza di coerenza contribuisce alla perdita di credibilità Grazie per l’attenzione