PENSIEROFLUIDO
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Cultura
PENSIEROFLUIDO
MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA
A CURA DI ALBERTO MATTIA MARTINI
7 OTTOBRE>7 NOVEMBRE 2010
SPAZIO OBERDAN
CON IL PATROCINIO DI
IN FAVORE DI
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MOSTRA
Coordinamento organizzativo
Silvia De Mattei
Elisa Gurnari
Logo Pensiero Fluido e ideazione grafica
Paolo Troilo
Allestimento e illuminazione
Officine Matita
Studio 45
Colonna sonora mostra
Grandi Animali Marini
Ideazioni sceniche
Giancarlo Pedrazzini
Trasporti opere
Zuccotti & Zuccotti Moving Art
Ufficio stampa
DOPPIO ZERO Servizi per l’arte contemporanea
CATALOGO
Progetto Grafico
Grafica e Pubblicità Recalcati
Magenta (MI)
Traduzioni
Patrizia Mignani
Crediti fotografici
Federico Ambrosi
Alan Maglio
Max Rommel
Ruggero Rosfer
Editore
Mat Edizioni
Milano
Si ringrazia:
tutto il personale del Settore Cultura e Beni Culturali della Provincia di Milano per la collaborazione
e il supporto alla realizzazione della mostra.
inoltre:
Anna Breda Arte Contemporanea - Area B - Fonderia Artistica Battaglia - Galerie 208 Chicheportiche Galleria Bianca Maria Rizzi - Galleria Gagliardi - Galleria Russo - Glauco Cavaciuti Arte - La Giarina Arte Contemporanea Miniaci Art Gallery - Prometeo Gallery
IN COLLABORAZIONE CON
CON IL CONTRIBUTO DI
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Cultura
Cultura
Se dall’idea di avviare un progetto d’arte itinerante e territoriale a Milano scaturisce
The idea of launching an itinerant and territorial art project in Milan has led to a collecti-
una mostra collettiva, con dodici artisti che desiderano suscitare una riflessione sul
ve exhibition by twelve artists who bring into focus how social changes are altering the
mutamento sociale che sta modificando le modalità d’informazione e di sviluppo del
ways information is transmitted and how human thought is evolving and it is significant,
pensiero dell’umano, allora ritengo significativo che un ente quale la Provincia di Milano
I feel, that a body such as the Milan Provincial administration is supporting the project
sostenga il progetto ospitandolo nel prestigioso Spazio Oberdan. L’indirizzo dell’Am-
by hosting it in the prestigious Spazio Oberdan.
ministrazione Provinciale in ambito culturale è infatti quello di stimolare tutti, ma in
In the world of culture it is indeed our policy to stimulate everyone - young people
particolar modo i giovani, sulla necessità di diffondere quella che abbiamo ribattezzato
especially – to spread what we have re-christened a “culture of enhancement” that
‘cultura valoriale’, capace di esplorare i territori del Bello e di porre domande ed inter-
explores the Beautiful, asks questions and raises issues.
rogativi.
The idea that Liquid Thought sustains is that everything is more mobile in our contem-
L’idea sostenuta da Pensiero Fluido è che nella realtà odierna tutto sia più mobile:
porary reality: spaces, people, knowledge.
spazi, persone, conoscenza. Mi viene spontaneo effettuare un collegamento, ad un
A year on from its first centenary, it seems natural to me to make an association with
anno di distanza dal primo centenario, con il Futurismo e la sua rivoluzionaria proposta
Futurism and its revolutionary artistic proposals. With Liquid Thought, it is as if what
artistica. Con Pensiero Fluido è come se si attuasse oggi ciò che la poetica futurista
futurist poetry yearned for at the dawn of the twentieth century has materialised: the
auspicava agli albori del Novecento: le molteplici possibilità offerte dalla tecnologia
many opportunities that technology offers give us a wide range of choice and great
permettono un’ampia gamma di scelte, nonché una grande velocità di comunicazione.
speed in communication. Trust in progress, which, as Marinetti said, is “movement, life
La fiducia nel progresso, che come affermava Marinetti è “movimento, vita e speran-
and hope”, is also trust in the new generations.
za”, è anche fiducia nelle nuove generazioni.
Indeed I think it is important that young people are involved, and it is thanks to events
Considero infatti importante il coinvolgimento dei giovani, che grazie ad eventi come
like Liquid Thought that they have the chance to mature in the world of art, transcen-
Pensiero Fluido possono crescere nel mondo dell’arte andando oltre la provocazione
ding provocation and vulgarity.
e la volgarità. I giovani hanno capito che l’arte è uno strumento per una riflessione sulla
Young people have realised that art is a tool for reflecting on society, not a way of
società e non solo un modo per contrapporsi ad essa; ricercano perciò nuovi valori e
fighting against it. They therefore seek new values and new syntheses, which cannot
nuove sintesi, che non possono prescindere dalle nostre radici culturali. Un impegno
disregard our cultural roots. That this cultural commitment is not removed from social
culturale che non è disgiunto da finalità sociali, lo dimostra la raccolta fondi che nel
aims is borne out by the fact that funds will be collected during the exhibition in aid of
periodo della mostra sarà promossa in aiuto dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica.
sufferers from amyotrophic lateral sclerosis.
Ringrazio perciò sentitamente i promotori di questo progetto, e spero di averli sempre
I would like to thank the promoters of this project and sincerely hope always to have
al nostro fianco per realizzare insieme quell’idea di cultura partecipata, diffusa, policen-
them ‘on board’, to work with together in achieving that ideal of a shared, widespread,
trica e valoriale alla quale aspiriamo.
polycentric culture based on worthwhile values that is our common aspiration.
Novo Umberto Maerna
Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano
Novo Umberto Maerna
Vice-President and Cultural Councillor, Province of Milan
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PENSIEROFLUIDO
LIQUIDTHOUGHT
L’uomo del XX secolo e di quello che stiamo vivendo,
è stato e sarà sempre di più testimone attivo di mutamenti radicali, che ne hanno stravolto in positivo o
in negativo il contesto reale e sociale. Anche attualmente capita sempre più di frequente di relazionarci
o interagire con quella che definirei una “architettura
metafisica spazio - temporale”, un luogo altro, un
territorio bordeline che vive tra il reale e l’immaginifico, tra il mentale e il corporeo, tra il percepibile e
l’immateriale. È lecito quindi poter affermare che ci
stiamo avvicinando sempre più a quel luogo che Michel Foucault definisce eterotopico; spazi che hanno la proprietà di essere in relazione con tutti gli altri
luoghi, ma con un procedimento che gli permette di
interrompere, annullare e stravolgere i rapporti che
sono da essi raffigurati o riflessi. Per comprendere
meglio l’essenza di questa zona, possiamo affidarci
a quella che Foucault considera l’eterotopia per eccellenza. ovvero lo specchio. Esso è un’utopia, perché è un luogo senza possederlo concretamente, riflette una presenza pur essendo irreale, ma è anche
un’eterotopia esistendo realmente e creando una
sorta di “effetto di ritorno”, dal momento che riflette
una presenza in uno spazio irreale, che si crea o meglio appare in modo virtuale, ma simultaneamente è
anche uno spazio reale, concreto e tangibile perché
collegato con tutto l’universo che l’attornia. Un luogo
quindi non necessariamente reale, anzi direi più vicino ad una terra di mezzo, una sorta di utopia reale
ma anche mentale dove tutto può essere rappresentato, ma al contempo stravolto e quindi messo
in discussione. Una vertigine senza limiti di spazio,
tempo, materia o spirito, che produce una libertà incondizionata dell’io, consentendo di spingersi in una
dimensione dove viene concepita un’inconsueta riflessione creativa e poetica: il pensiero fluido.
Questa inedita realtà contemporanea è imperniata prevalentemente sul radicale ampliamento delle
nostre conoscenze ed esperienze, determinate dai
continui e radicali cambiamenti che hanno luogo
quotidianamente in ogni ambito della società: da
quello tecnologico, alla velocità con cui fisicamente raggiungiamo ogni angolo del pianeta, ai viaggi e
ai grandi flussi migratori, ma anche alla rapidità con
In the 20th century and the century we are living
through, the human race has witnessed radical
transformations – and is destined to see even more
of them in the future - that have revolutionised our
everyday and social environment both for the better
and for the worse. Even nowadays we increasingly
relate to something that I would define as a “spatial
and temporal metaphysical architecture”, or interact
with it: this is a different place, a borderline territory that exists between the real world and the world
of absolute imagination, between mind and body,
between the perceptible and the immaterial. So we
can justifiably claim that we are getting ever nearer
to the place that Michel Foucault defines as heterotopic, where there are spaces that have the property of being in relationship with all other spaces,
yet through a process that allows them to break off,
wipe out and transform the relationships they present or reflect. Perhaps it is useful to think of the place that Foucault considers as the most perfect form
of heteropia, a mirror, if we need some help to better
understand the essence of this heterotopic space. A
mirror is a Utopia, for it is a place we cannot actually
possess: it reflects a presence in spite of being unreal and yet it is also a heteropia that actually exists,
creating a kind of “bounce effect” since it reflects a
presence in an unreal space that creates itself, or
rather appears in a virtual fashion. Yet it is also a real,
concrete and tangible space as it is linked to the universe around it. It is a place that is not necessarily
real, then; rather, I would say it is closer to a halfway
land, a kind of real but also a mental Utopia, where
everything can be represented but is also radically
changed and thus brought into question: a vertiginous place without limits of space, time, matter or
spirit; one that produces an unconditional freedom
of the ego, allowing us to venture into a dimension in
which we can begin an unfamiliar kind of reflection:
liquid thought.
This novel form of modern-day reality is mainly based on a radical broadening of our knowledge and
experience, arising from the continuous far-reaching
changes in all spheres of society from one day to
another: technology and the speed it takes us to
cui il nostro pensiero arriva a destinazione, grazie
a quello che potremmo sicuramente definire come
luogo eteretopico e cioè internet.
Se fino a non molto tempo fa le nostre nozioni, informazioni, competenze e sapere, derivavano tramite
esperienze così dette “statiche” provenienti per la
maggior parte dalla lettura di elementi cartacei o “imposte” dalla televisione, oggi possiamo disporre di
una nuova indipendenza di conoscenza o meglio la
possibilità di gestire, indirizzare e quindi decidere non
solo su quale argomento soffermarci, ma all’istante
quale teoria e pensiero approfondire. Ad un’affermazione, subito viene posta anche una contraddizione
da parte di qualcun altro, quindi nella nostra mente si
configura un dubbio, una riflessione sull’ipotesi che
il nostro punto di vista sia uno dei tanti e di conseguenza il pensiero da statico può divenire fluido.
Tutte queste sostanziali metamorfosi ed eventi conducono inevitabilmente a modificare più frequentemente opinione, a cercare di ottenere una probabile
o possibile verità, “fondere” numerose informazioni,
considerandone le varie alternative, provocando nella mente una modalità di pensiero fluido. Tali concetti non sono una critica alla cultura che proviene da
fonti tradizionali, ne tantomeno a quella che proviene
dai libri, ma un’innegabile presa di coscienza e considerazione riguardante una nuova modalità che, sta
modificando il modo di approcciarsi alla quotidianità
o meglio un’ulteriore opportunità che ci viene offerta
per poter ampliare i nostri orizzonti conoscitivi.
Certamente i rischi e le possibili controindicazioni da
leggere sul bugiardino e quindi da evitare potrebbero essere numerose. Secondo Zygmunt Bauman la
dimensione sociale è oggi fortemente instabile, e
questa condizione si è creata a causa di punti di riferimento come lo stato-nazione, il lavoro e forme di
solidarietà che sono venuti a mancare, dando vita ad
una società liquida, debole, in via di disgregazione,
all’interno della quale non esistono più certezze. Il
rischio è quello di vivere in una società sempre meno
stabile, che fatica a compiere scelte definitive, perché si preferisce una vita all’insegna delle “opportunità mutevoli” e di breve durata, dove prevale una
modalità individualizzata e senza legami stretti.
physically reach all the corners of the planet; travel
and great migration flows; but also the speed with
which our thoughts reach their destination, thanks to
what we could certainly define as a heteropic place,
namely internet.
Until recently our notions, information, skills and
knowledge derived mainly from experiences that
we might call “static”. Then, we read words printed
on paper or received what the television dished up
to us. Now, we are free to choose what we want
to know: we can manage and direct our searches
to then decide not only which topic to turn our attention towards but, on the instant, which theory or
thought to focus on. Statements made are promptly
countered by contradictions, eliciting doubts in our
minds. We begin to consider that our point of view
may be merely one of many. So thought changes
from the solid to the liquid. All these extensive metamorphoses and events inevitably lead us to change
our minds more often, to try and get hold of a probable or possible truth, to blend a host of different
pieces of information together, considering the various hypotheses, triggering a liquid thought mode
in our brains.
In expressing these concepts I do not set out to
criticise the culture that originates from traditional
sources nor, certainly, the culture born of books. I
want to say that I realise that a new mode is undeniably changing the way we deal with daily life, giving
us additional opportunities to widen the horizons of
our knowledge, and that all this merits consideration.
Certainly there might be a number of risks and sideeffects we ought to watch out for, as if we were reading the instructions on a medicine bottle, hoping
to avoid them. According to Zygmunt Bauman, the
social dimension today is seriously unstable - a situation that has arisen owing to the disappearance
of landmarks such as the nation-state, labour and
certain forms of solidarity. Thus a weak, liquid society has formed which is falling apart and which no
longer offers any certainties. The risk is that we may
find ourselves in a society that will become increasingly unstable as we struggle to make final decisions:
people prefer “changeable” short-term opportuni-
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La superficialità e la diminuzione della capacità di
concentrazione sono quindi a rischio di espansione;
il numero sempre maggiore di nozioni e di informazioni tramite il web e il telefono stanno modificando
i nostri neuroni, sempre più in stato di allerta e predisposti ad adattarsi ai continui cambiamenti, modificandone conseguentemente, non solo le modalità
di informazione, ma anche il modo di pensare e di
rispondere agli stimoli. Alcune teorie, come quelle
dell’astrofisico Stephen Hawking, sostengono che
siamo approdati in una nuova fase evolutiva: nel
nostro DNA, sono avvenute milioni di modifiche, ma
questo è accaduto in modo molto lento, ci sono voluti milioni di anni, oggi invece i cambiamenti prodotti
dagli stimoli esterni saranno molto più veloci e non
è escluso che i nuovi sistemi di comunicazione possano generare in futuro addirittura una nuova specie
umana.
Si deve realisticamente prendere atto che si sta formando un “pensiero alveare”, nel quale accedono
tantissime informazioni e nozioni che comportano
una ripercussione nella modalità di vita. Non solo
è cambiato il nostro modo di pensare, ma il nostro
rapporto con le informazioni è sempre più tattile, in
quanto le dita sono diventate parte del nostro cervello, essendo il pensiero costantemente congiunto al
computer: “Quando sono alla mia scrivania, - afferma il Rettore della Georgetown University - se allungo la mano sul mouse vuol dire che sto pensando”.
La generazione tecnologica, abituata a trascorrere
molte ore davanti ad un computer, non avrà necessariamente ripercussioni, ma potrà vantare una
maggiore capacità di seguire più input contemporaneamente.
Nella storia del genere umano, compaiono alcuni
eventi cardine, che ne hanno radicalmente modificato la cultura e quindi il pensiero: il passaggio da una
società il cui sapere era tramandato oralmente a una
società dove lo scibile viene trasmesso attraverso
la scrittura. L’altro radicale passaggio successivo è
stato quello dal manoscritto alla stampa a caratteri
mobili. Nel XX secolo arriva poi l’invenzione del computer, mentre l’ultimo in ordine di tempo a mio avviso
può essere fatto coincidere con la rete e cioè la possibilità di scrivere e scambiarsi un’infinità di contenuti
tra testi, immagini, video, audio, come all’interno di
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ties, and to lead lives in which they follow their own
bent without forming any close bonds.
So we risk more superficiality and less power of concentration; the ever-increasing number of notions
and items of information on the web and on the phone are modifying our neurons, which are in a growing
state of alert, prepared to adapt to continuous change and thus not only altering the way they receive
information but also how we think and respond to
stimuli. According to some theories, like those of the
astrophysicist Stephen Hawking, we have arrived at
a new phase in our evolution: millions of changes
to our DNA occurred in the past but it used to be a
very slow process, taking millions of years; now the
changes produced by external stimuli will be much
faster and we cannot rule out the possibility of the
una illimitata biblioteca.
Qualche giorno fa ho letto la notizia che nella biblioteca del Dipartimento di Fisica della Stanford University sta prendendo vita la prima biblioteca digitalizzata e cioè senza libri, allestita con soli computer.
Molto probabilmente esso sarà il futuro che toccherà
a molti luoghi come questo, non solo per comodità
ma per necessità di spazio. Il fatto più interessante
però è che il futuro digitale dei libri non sia solo per
le biblioteche, ma più generale per tutti i libri; si prevede infatti che i libri cartacei saranno sempre meno
e più costosi e invece sul web sarà possibile consultarne la versione di carta a minor prezzo e senza
limitazioni. Tutto ciò darà vita alla crisi, tra l’altro già
in parte in atto dell’editoria cartacea, ma certamente
renderà possibile un apprendimento e una diffusione
is coming into being in the Stanford University Physics Department: it is a library without any books,
equipped with computers alone. This will very probably be the future of many such places, not only
for convenience but for reasons of space. The most
interesting thing, however, is that the digital future of
books will not only take in libraries but, more generally, all books: it is expected that paper books will
be fewer and that they will become increasingly expensive while we will be able to read them online
more cheaply and without any limitations. All this will
cause a serious downturn (already under way) for
paper publishing but it will transform learning and
the spread of thought into much more democratic
processes than before.
So how should we relate to these radical changes
new communication systems even generating a new
human species at some time in the future.
Realistically, we must come to terms with the fact
that a form of “beehive thought” is taking shape, packed with crowds of information and notions, and
this has consequences on our way of life. Not only
has our manner of thinking changed, but also our
relationship with information, which is increasingly
tactile, since our fingers have become a part of our
brain, thought being constantly connected with a
computer. “When I’m at my desk,” says the Chancellor of Georgetown University, “if I reach for the
mouse, it means I’m thinking.” The technological
generation, accustomed to spending endless hours
in front of a computer, will not necessarily suffer any
repercussions and may at least be able to claim that
they have a greater capacity to multitask their inputs.
There have been some crucial events in the history
of the human race that have radically altered culture and, with it, thought: one was the change from
societies which passed on their culture orally to those which used forms of writing. The next sweeping
change was from the world of manuscripts to that
of printing with movable characters. Then came the
computer in the 20th century; the latest, I believe,
di pensiero molto più democratico di quello attuale.
Come ci si deve pertanto relazionare con questi
cambiamenti radicali ormai parte integrante della
nostra società? Quale potrebbe essere lo strumento
che rende possibile la comunicazione tra culture differenti e tra le fisiologiche diversità che costituiscono
il mondo?
Marshall McLuhan sostiene che l’effetto fondamentale di ogni medium consiste nel mutamento delle
proporzioni, del ritmo e degli schemi che introduce
nei rapporti umani. Chi sembra pienamente corrispondere a tale identikit è l’arte e quindi gli artisti,
che grazie alla loro indipendente e autonoma libertà
di immaginazione hanno sempre anticipato i tempi e
quindi permesso di indagare sempre più in profondità, arrivando perfino a percepire ed esplorare nuovi
contesti. Si sta sviluppando un inedito modo di fare
arte, e non mi riferisco solo all’utilizzo delle nuove
tecnologie, ma in modo particolare ad un’espressione creativa meno dispotica, indipendente e soprattutto meno statica; un atteggiamento non solo contemplativo, ma più dinamico, sia nel pensiero, che
nelle modalità di vita e che si avvale di ogni aspetto
del reale per poi diffondersi, insinuarsi e propagarsi
fluidamente nell’ambiente. L’arte esercita alla vita, ci
aiuta a pensare e immaginare non solo con la mente
ma con tutto il corpo. La ricerca messa in atto dagli
artisti offre la possibilità di provare ancora stupore
e quindi consentirci di attuare un cambiamento di
stato, permettendo al pensiero fluido di divulgarsi
that have become an integral part of our society?
And what tool might enable today’s different cultures
and physiological diversities to communicate better?
Marshall McLuhan argues that the fundamental effect of every medium consists in the change to the
proportions, rhythm and models that it brings into
human relations. What seems to correspond to this
identikit in full is art, which is why artists, thanks to
their independent, autonomous freedom of imagination, have always been ahead of their times and
have thus been able to dig deeper and deeper, even
reaching the stage of perceiving and exploring new
worlds. A fresh way of doing art is emerging, and I
am not only talking about the use of the new technologies, but especially of a less despotic creative
expression, independent and, above all, not so static; an approach that is not only contemplative, but
more dynamic both as regards thought and way of
living, making use of every aspect of real life to infiltrate the world around it, spreading and flowing
smoothly through it. Art prepares us for life, helps
us to think and imagine not only with our minds but
with our whole bodies. The work artists do gives us
the chance of still experiencing wonderment and
thus enables us to go through a change of state,
has been the internet, with the possibility of writing
and interacting in an infinity of contents: texts, images, videos, audios, like the inside of a library without
limits.
Some days ago I read that the first digitalised library
letting liquid thought disperse and then come into
being in the form of art when it has become solid.
To have to find one’s way in an unfamiliar land that
was considered unknown until a short time ago is a
proceeding that requires an immense expenditure of
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e una volta trasformatosi in solido, generasi in arte.
Orientarsi nel territorio dell’inconsueto, di ciò che
fino a poco prima era ritenuto ignoto è una modalità
che presuppone un dispendio smisurato di energie
psicofisiche. L’artista durante la fase della creazione
si addentra come un animale selvatico, in un luogo
che non conosce, ma di cui si vuole ad ogni costo
impossessare: lo circonda, lo insegue più volte, ne
assapora le infinite varianti, assume una sottile ebbrezza di onnipotenza, per poi perdersi in un turbinio
di pensieri. Il momento, l’istante è quello che strega
ogni cosa, è seducente e quindi pronto per essere lasciato fluire in unico estuario ed infine concedersi e propagarsi fluidamente a foce ramificata in
ogni singolo poro vitale. Il pensiero fluido consente
di riscoprire ciò che è stato e ciò che sarà, ma soprattutto quanto esiste nel presente; lasciare scorrere l’attuale come esclusività di un destino al quale
non possiamo sottrarci. Oggi siamo più concentrati
sul passato, sulla memoria, invece dovremmo interessarci certamente al futuro, a ciò che accadrà ma
ancora più intensamente al reale, al presente, all’attuale a far confluire le nostre energie più sull’aspetto costruttivo della creazione, dell’agire mentale,
per poter così dare forma al pensiero. Cogliamo e
assaporiamo quindi il valore e l’importanza dell’immaginazione in relazione con lo spazio, addentriamoci in quella dimensione fantastica, nell’atmosfera
sognante che Gaston Bachelard definisce rêverie,
ossia la possibilità di cogliere l’importanza dell’immaginazione, come funzione irreale. Non basiamoci
solo sulla materia, sui quattro elementi della cosmogonia, ma sfruttiamo le potenzialità dell’immaginazione, dell’atmosfera sognante, che si manifesta
durante la veglia. Attraverso l’immaginazione si delinea la concezione dell’esistenza stessa e diventiamo
così esseri liberi. Se si crea sintonia tra sogno, inteso
come momento creativo dell’artista e fruitore si ottiene l’opera d’arte. L’immagine che accomuna gli
artisti di questa mostra presso lo Spazio Oberdan è
quella di essere riusciti ad interpretare tale concetto
e di aver saputo fare arrivare l’idea creativa diritta alla
coscienza, e quindi mettere in pratica e realizzare
quanto è originato dalla loro intimità, non dimenticando che l’anima dell’uomo deve essere sempre
attenta e partecipe all’attualità del mondo. Quando
psycho-physical energy. During the creation phase,
the artist forces his way like a wild animal into a place that he is not acquainted with, but that he wants
to possess himself of at all costs: he gets round it,
pursues it continuously, savours its infinite variations
and becomes subtly inebriated with omnipotence
before being swallowed up in a whirl of thoughts.
The moment, the instant is what bewitches everything, it is seductive and is thus ready to flow into
an estuary and finally surrender itself and spread placidly as if through the mouths of a river delta into
every pore of our being. Liquid thought allows us
to rediscover what has been and what is to be, but
especially what is in the present; it lets the present
flow by like the exclusivity of a destiny that we cannot escape. Nowadays we are more focused on the
past, on memory, while we should certainly concern
ourselves with the future, what is to happen; and yet
even more intensely with reality, the present, what is
happening now, in order to direct our energies to a
greater extent to the constructive aspect of creation,
mental activity in order to give our thoughts a shape. So let us capture and appreciate the value and
importance of imagination in relation to space, let us
penetrate that dimension of fantasy, that atmosphere of dreams that Gaston Bachelard defines as rêverie, which is the possibility of realising the importance
of imagination as an unreal function. Let us not only
rely on matter, on the four elements of cosmogony
but exploit the potential of the imagination, of the
dreamy atmosphere that comes to us when we are
half awake. The conception of our very existence takes shape through imagination and so we become
free beings.
If we tune the user into the dream, in the sense of the
artist’s creative moment, we come up with a work
of art. The image that the artists of this exhibition
at the Spazio Oberdan have in common is that they
have succeeded in interpreting this concept and
have managed to get the creative idea to reach consciousness direct: in this way, they materialise and
create something that originated in their intimate
being, without forgetting that the human spirit must
always pay heed to what is happening in the world
and take part in it. When art finds exchange, communication, it takes on a privileged position, making
l’arte trova lo scambio, la comunicazione, assume
una posizione di privilegio, facendoci ampliare il
nostro angolo visuale e guardando di più, vediamo
cose nuove. Vorremmo scardinare quei beceri e limitanti preconcetti per cui la cultura e l’arte, vengono
utilizzate e prese in considerazione solo in alcuni ambiti, in “riserve protette di pensiero” – appunto arte
visiva, filosofia, poesia, letteratura, musica - e non in
tutti gli altri ambiti della società, dove ve ne sarebbe
senza dubbio un gran bisogno. Siamo convinti che
l’arte sia un’ottima preparazione psicofisica alla vita,
ponendoci sempre in una situazione che invita alla
riflessione, nonché stupendoci con immagini che simulano e raccontano la vita stessa.
In questo preciso momento storico riteniamo che si
debbano riconsiderare alcuni cardini portanti della
società e quindi della collettività: dalla cultura al rapporto tra le passioni, la razionalità e il sapere impalpabile come quello intellettuale ma anche concreto
come quello economico, considerando sempre più
fondamentale la tutela dei diritti umani e una particolare attenzione all’ecologia e al territorio. Spinoza
dice che la natura tutto permea e da essa tutto è
inesorabilmente originato e che quindi non possiamo sottrarci al suo dominio. Purtroppo in questi anni
non è sempre stato così anzi spesso è accaduto il
contrario, come testimoniano le Alterazioni Video
con le opere Intervallo e Vision of excess. Il collettivo milanese ormai da qualche anno concentra la
propria ricerca principalmente sul rapporto tra architettura pubblica non finita e territorio. Il risultato ha
portato a censire circa 500 strutture iniziate e mai
terminate. Riprendendo la sigla dei vecchi “intervalli” utilizzati dalla RAI, nasce un video che indaga la
storia dell’architettura dell’incompiuto in Italia dal
dopoguerra ad oggi. Da qui l’dea non solo di documentarne lo scandalo ambientale ed economico,
ma di riconvertirne lo spreco di danaro pubblico in
arte, trasformando l’incompiuto, la vergogna in opera d’arte; dopo averne delineato i tratti tipici, si è
pensato ad un territorio dove questi edifici possano
divenire un possibile polo di attrazione, il racconto di
un periodo della nostra storia. Ecco che nasce così
il Parco archeologico dell’Incompiuto nel Comune
di Giare in Sicilia, dove sono presenti ben 12 opere
non finite e dove quest’estate ha preso vita il primo
us widen our angle of vision; with more to look at,
we see new things. We should like to tear apart those boorish, limiting preconceptions whereby culture
and art are only used and taken into consideration in
certain spheres, in “protected reserves of thought” –
meaning visual art, philosophy, poetry, literature and
music – and not in all the other spheres of society,
where there is without any doubt at all a great need
for them. I am convinced that art is an excellent psycho-physical preparation for life, always putting us
into a situation that encourages reflection and amazing us with images that simulate life and tell its story.
At this time in history we feel that some mainsprings
of society, and thus of the collectivity, should be reconsidered: from culture to the relationship between
the passions, rationality and knowledge: impalpable,
like intellectual knowledge, but also concrete, like
economic knowledge, considering the safeguarding
of human rights as a matter of increasingly fundamental importance with special attention to ecology
and the land. Spinoza says that nature permeates
everything and that everything inexorably originates
from nature, and that we cannot, therefore, escape from her dominion. Unfortunately in recent years
this has not always been the case: on the contrary,
the opposite has often happened, as shown by the
Alterazioni Video (“Landscape Eyesores Video”)
with the works Intervallo (“Interval”) and Vision of excess. For some years now, the focus of this Milanese collective has been on the relationship between
unfinished public architecture and the surrounding
territory. The result has been a census of about 500
structures that have been started but never completed. Taking up the former Radiotelevisione Italiana
interval signature tune, a video has been created
that investigates the history of unfinished architecture in Italy from the post-war period up to our own
times. Hence the idea of not only showing the evidence of this environmental and financial scandal
but of converting the squandering of public money
into art, transforming the unfinished, the shameful,
into a work of art; after outlining the typical features
of these works, the artists started to think about a
place where the buildings could possibly become a
centre of attraction, telling the story of a period in our
history. This is how the Parco Archeologico dell’In-
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Festival dell’Incompiuto Siciliano, per continuare ad
analizzare, considerarne i vari aspetti e per non dimenticare.
Anche Bros sceglie di condurci in un viaggio nel
quale fascino, cultura, natura e tradizione coesistono con una terra dura, ostile e rimasta spesso
imbrigliata all’interno delle proprie convinzioni. È Orgosolo un paese del Supramonte, dove il territorio
e la pastorizia si intrecciano con banditismo e rapimenti. Al visitatore viene richiesto come primo step
di osservare il dipinto esposto in mostra, una sorta di
labirinto cromatico, un marker o semacode, nato da
approfonditi studi sulla Teoria dei colori di Gothe agli
studi di Itenn e di Schopenhauer. Una volta addentrati nel mondo dei colori, attraverso degli occhiali
muniti di webcam si viene sbalzati in una dimensione
altra, che permette di annullare le distanze e immergersi nella cittadina della Sardegna. La sensazione
è quella di spaesamento, di essere penetrati, anche
grazie alle infinite potenzialità del pensiero fluido in
quello che poco fa abbiamo definito come luogo
eteretopico; l’’immagine che si materializza innanzi
ai nostri occhi è un telo in PVC accartocciato sul
quale sono rappresentati quattro uomini a cavallo, i
cavalieri dell’Apocalisse, sinonimo dello spaesamento che domina nella società e qui pervasi da tratti e
colori Pop. I soggetti alternano presenza-assenza,
fantasia e realtà, gioco e austerità. La visone immaginifica unisce colori, figure, suoni, parole, persone
e riflessioni, mostrando la metaforicità del reale e la
capacità che la mente ha di plasmare il mondo.
Il pensiero nasce prevalentemente dalla meditazione silenziosa, dalle così dette “pause di riflessione”,
da un’assenza che è intensamente presenza, proprio come accade nell’atmosfera parallela creata da
Massimo Caccia. I protagonisti sono sempre gli
animali, un mondo incentrato su rane, conigli, lumache, lucertole, uccelli e pinguini, che a differenza dei
protagonisti del noto romanzo di Orwell non vivono
in una fattoria, ma abitano un tempo sospeso, nel
quale trovano complicità con il mondo degli oggetti.
Gli smalti, curati in ogni più impercettibile dettaglio,
appaiono sulla parete come una sequenza di fotogrammi: come direbbe Francesco Guccini “sembra
di essere in una scena di un film vecchio della fox”.
Siamo catapultati in un film muto, senza sonoro,
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compiuto (the “Archaeological Park of Unfinished
Works”) came into being in the Municipality of Giare,
in Sicily, where there are 12 uncompleted structures
and where the first Sicilian “Unfinished Works Festival” was opened so that this phenomenon could
go on being analysed and considered in its various
aspects, and so that we should not forget.
Bros also chooses to take us on a journey in which
fascination, culture, nature and tradition co-exist
with an uncompromising, hostile land, which has often remained hidebound by its convictions. This is
Orgosolo, a town in Supramonte, Sardinia where the
soil and sheep-breeding are interwoven with banditry and kidnapping. The first step asked of the visitor
is to observe the painting on show, a kind of colour
maze, a marker or semacode brought into existence after exhaustive study of Goethe’s Theory of Colours and of Itenn and Schopenhauer. After we have
plunged into the world of colours, we are hurled into
another dimension through our glasses, fitted with
a webcam: distance is wiped out and we are thrust
into this little Sardinian town. We feel as if we have
lost our bearings and that, also thanks to the infinite
potential of liquid thought, we have entered one of
those heteropic places that we have just been talking about; the image that materialises before us
is a wrinkled sheet of PVC with a representation of
four horsemen, the Horsemen of the Apocalypse, a
synonym of the disorientation that reigns in society,
here pervaded by pop art motifs and colours. The
subjects alternate between presence and absence,
fantasy and reality, play and austerity. This fantastic
vision combines colours, figures, sounds, words,
persons and reflections, showing the metaphoricity
of reality and the mind’s capacity to mould the world.
Thought is mainly born of silent meditation, the socalled “pause for reflection”, of an absence that is
intensely a presence, just as we see in the parallel
atmosphere created by Massimo Caccia. The characters are always animals; this is a world whose leading players are frogs, rabbits, snails, lizards, birds
and penguins, which, unlike Orwell’s famous tale, do
not live on a farm but in a suspended time during
which they enter into complicity with the world of
objects. The enamels, accurately finished down to
the slightest detail, appear on the walls like a sequen-
dove l’attesa di qualche cosa che sta per accadere
si propaga in un mondo liquido dominato da emozioni ed ironia.
Chi senza alcun dubbio ha fatto dell’ironia la sua arma
preferita o meglio letale è Francesco De Molfetta.
Il pensiero qui diviene gioco di parola, trasformazione, ribaltamento della realtà, pur mai stravolgendo
totalmente la vita precedente dell’oggetto utilizzato. Come un moderno Duchamp, è chiaramente in
omaggio al grande artista francese, De Molfetta riprende il “mitico” orinatoio inserendo al proprio interno una confezione di shampoo johnson; un’azione
non solo ironica, provocante e dissacrante, ma un
invito a osservare l’oggetto in modo differente sotto
un altro punto di vista e quindi a pensare in modo
differente. Ecco che una lucidatrice provoca sia un
funambolico gioco di parole: Non è tutt’oro quel che
lucida, ma subisce anche un’inaspettata metamorfosi passando da elettrodomestico a preziosa scultura in bronzo. L’esortazione a non sublimare arriva
anche da Mona-kissa dove il famoso quadro diviene
l’occasione d’incontro tra mondi, culture, generi e
tempi differenti, potremmo dire una sorta di macchina del tempo dove il passato entra in contatto con
l’attuale subendone le contaminazioni.
Secondo la dottrina indù gli esseri o energie sottili
scendono dalla luna in terra disciolti nelle gocce della
pioggia; questa pioggia lunare è simbolo di cambiamento, di fertilità e della rinascita. Varcata la soglia
della stanza ricreata da Manuel Felisi, si apre un
mondo apparentemente inverosimile, un luogo dove
la presenza umana pare aver vissuto ed interagito
con gli spazi, con gli oggetti, avere letto i libri, avere
utilizzato gli occhiali, avere consultato il calendario,
fatto una telefonata ed infine messosi a riposare sulla
poltrona, ma ad un tratto, nemmeno il tempo di infilarsi la giacca e chi fino ad un attimo prima abitava
in quel luogo è sparito nel nulla. Potremmo dire in
questo caso che le tracce ci sono e come, ma la
domanda è un’altra perché se ne è andato, cosa sta
accadendo? La pioggia pervade la stanza, colpisce
ogni cosa, tamburellando e scandendo un ritmo che
assomiglia più ad un monito ad un picchiettio perpetuo. Tutto viene trasformato, invertito: all’interno
piove, mentre dalle finestre la natura, gli alberi e la
vita sono pervasi dalla luce del sole. La sensazio-
ce of stills: as Francesco Guccini would say, “it looks
as if we were in a scene from an old 20th Century Fox
movie.” We have been catapulted into a silent film,
without any sound track, where the expectation of
something that is about to happen pervades a liquid
world dominated by emotions and irony.
A person that, without any doubt, has made irony his favourite, or rather his lethal, weapon is
Francesco De Molfetta. With this artist, thought
becomes a play on words, transformation, reality
upside down even if the previous life of the object
utilised is never completely disrupted. Like a modern
Duchamp, and clearly influenced by the great French
artist, De Molfetta takes up the “mythical” urinal, putting a container of Johnson shampoo in it: this is not
only an act of irony, provocation and desecration,
but an invitation to observe the object in a different
way from another point of view and thus to think differently. Here is a floor polisher that provokes both
a pun on the Italian version of the proverb that corresponds to “All that glitters (in Italian the verb used
is polishes) is not gold” – non è tutt’oro quel che
lucida – but also undergoes an unexpected metamorphosis, changing from a domestic appliance to
a precious bronze sculpture. The exhortation not to
sublimate also arrives from Mona-kissa, where the
famous painting becomes the opportunity for a meeting of different worlds, cultures, genres and times:
we might say a kind of time machine, where the past
comes into contact with and is contaminated by the
present.
According to Hindu doctrine, beings or insubstantial energies come down to the earth from the moon
dissolved in raindrops; this lunar rain is the symbol
of change, fertility and rebirth. When we cross the
threshold of the room re-created by Manuel Felisi,
we come into an apparently implausible world, a place where the presence of human beings seems to
have lived and interacted with spaces and objects:
someone seems to have read books, used glasses, looked at the calendar, made a phone call and
in the end sat down in an armchair to have a rest,
but suddenly, without even the time to put a jacket
on, the person that was living in this place a second
ago has vanished. In this case we could say that the
traces are there, of this there is no doubt; but this
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ne è quella di essere indotti all’astrazione, usciamo
dall’abituale, quindi da tutto ciò che abitudinario, abbandonandoci in balia dell’insolito, di tempi e spazi
lontani che improvvisamente fortificano i nostri pensieri. La fluidità dell’acqua del pensiero rende possibile ogni cosa, avviene una trasformazione radicale,
perché in questo caso la mente non si è basata solo
su quello che è vero, ma su quello che è possibile.
Andrea Francolino parla attraverso le sue icone,
esseri umani, personaggi noti in tutto il pianeta, che
l’artista trasforma in testimonial di prodotti di consumo di ogni genere, che solitamente affastellano i
supermercati e di conseguenza le nostre case. L’artista utilizzata tale unione per mandarci messaggi
forti, pensieri a volte scomodi, ma che solo grazie al
potere comunicativo dell’arte possono arrivare a destinazione. “Usate la vostra libertà per promuovere
la nostra”; queste parole appartengono a Aung San
Suu Kyi, politica birmana, nonché premio Nobel per
la pace nel 1991, venuta alla ribalta della cronaca
perché nonostante abbia vinto le elezioni democratiche nel suo paese, non solo gli è stato negato il
diritto di governare, ma è stata ed è tutt’ora imprigionata. Il packaging del formaggio president diviene quindi il mezzo ed il pretesto per denunciare un
sopruso contro la libera espressione di pensiero e
una violenza dittatoriale, contro la quale si è schierato tutto il mondo, come dimostra la tunica tibetana
gettata a terra. L’esortazione di Francolino è quella di
esercitare il pensiero autonomo e la fantasia, combattendo le prevaricazioni e la passività della mente. “L’anoressia mentale” mette in serio pericolo la
democrazia, come è avvenuto nel ’92 quando sono
stati assassinati i magistrati Falcone e Borsellino utilizzando esplosivo di tritolo (TNT); un’opera per non
dimenticare, far conoscere a chi ignora e cercare di
far luce sui molti misteri che ancora alleggiano su
queste vicende.
Le ambientazioni sognate e poi concretizzate da
Luca Gastaldo si manifestano come spazi immobili, privi di riferimenti temporali, dove i luoghi descritti
sembrano non sottostare alle leggi della natura. Una
dimensione atemporale che al contempo è metamorfosi, cambiamento, emozione, attesa di qualcosa che sta per accadere, che è già accaduto o
che forse non avverrà mai, se non nei nostri pensieri.
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is not the point, the question is why has he gone
away, what’s happening? Rain floods into the room,
strikes everything in it, drumming down and beating
out a rhythm that sounds more like a warning than
a continuous pattering noise. Everything is altered,
inverted: it is raining indoors while outside the windows nature, the trees and life itself are bathed in
sunlight. The sensation is that we are being prompted to abstraction, we are leaving the customary
world, with everything in it that is a routine, to fall on
the mercies of an unfamiliar world of far-away times
and spaces that suddenly fortifies our thinking processes. A smooth flow of liquid thought makes all
possible, a radical transformation occurs, because
now the mind has not just based itself on what is
true, but also on what is possible.
Andrea Francolino speaks through his icons, human beings, personages that are known around the
world, whom the artist transforms into faces for the
consumer products of all kinds that we normally find
cluttering up supermarkets and, consequently, our
homes. The artist uses this combination to send out
strong messages, concepts that are unwelcome at
times, but that can only reach their destination thanks to the communicative power of art. “Use your
freedom to promote ours”: these are the words of
Aung San Suu Kyi, a Burmese politician and Nobel
Peace Prize winner 1991, in the forefront of world
news because, although she won the democratic
elections in her country, not only was she denied the
right to govern but was imprisoned – she is still not
free. The packaging of President cheese thus becomes the means and the pretext for the reporting
of a crime against the free expression of thought
and dictatorial violence that the whole world has joined in condemning, as shown by the Tibetan tunic
thrown onto the ground. Francolino’s exhortation is
to exercise the power of independent thought and
imagination, fighting against the mind’s evasiveness
and passivity. “Mental anorexia” puts democracy in
grave danger, as happened in 1992 when the Italian
antimafia magistrates Falcone and Borsellino were
assassinated by killers using TNT. The aims of this
work are to prevent us from forgetting, to inform those who do not know and to try to shed light on the
many mysteries that hover around this affair.
Panni stesi al ritmo del vento, strade deserte abitate solamente da un cielo plumbeo, uomini assorti in
poetiche elucubrazioni e tralicci della luce unici guardiani del tempo immobile. Gastaldo ci conduce in un
itinerario che si muove attraverso i sensi dell’olfatto,
della vista, dell’udito, pur lasciando completamente
libero il fruitore di interpretare il proprio percorso e
le proprie emozioni in modo che il pensiero possa
scorre il più fluidamente e liberamente possibile. Le
opere di Luca Gastaldo sono attimi, sensazioni, suggestioni, turbamenti e ricordi reali, per poi fondersi per sempre con la fantasia e la potenza creativa
dell’immaginario.
Dentro Fabio Giampietro vive la città, egli la percepisce, la desidera, la corteggia, l’assapora, la ama,
la attraversa, la calpesta, la disprezza, la vive in ogni
suo più recondito anfratto, ne scopre nuove atmosfere e poi la immagina, la trasforma, la “metromorfica”, la sogna: Giampietro è la città. Nel medioevo
si riteneva che la vita dell’uomo fosse come quella di
un pellegrino in viaggio tra due luoghi: la città inferiore e la città superiore. Gli angeli abitano la città alta,
mentre gli uomini vivono quella inferiore, ma possono ambire e peregrinare verso l’alto. È il senso della
vertigine, dell’inusitato punto di vista, dell’emozione
che arriva dritto sotto pelle, quel desiderio celato ed
ancestrale di conoscenza, ottenendo la forza di ampliare lo sguardo e quindi il pensiero.
Adesso il punto di vista proviene addirittura dallo
spazio, lo sguardo è globale e nel globo avviene una
metromorfosi, per cui sono le città stesse a formarne
l’identità. Nulla esiste al di fuori del nostro pensiero,
tutto gira vorticosamente, una pioggia di metropoli
incombe sulla terra; è il lato oscuro del pensiero, un
avvertimento di ciò che potrebbe o sta per accadere
ad una terra ormai abbandonata e desolata, se non
abbiamo il coraggio di invertire la rotta.
L’indagine artistica perseguita da Daniele Giunta
si interroga prevalentemente su quell’entità primigenia che risiede nella nostra anima: analizzare ed
ampliare le nostre facoltà percettive, in modo da poter riconsiderare ed indagare la nostra interiorità. Il
lavoro di Giunta viene percepito come un’unione di
elementi e tecniche, supporti e mezzi – pittura, fotografia, seta, carta, musica, suoni e luce – che sono
parti di uno stesso concetto, finalizzati ed indirizzati
The environments dreamt of and then realised by
Luca Gastaldo take the form of unmoving spaces,
devoid of any temporal reference, where the places
described do not seem to be subject to the laws of
nature.
A timeless dimension that is, at the same time, metamorphosis, change, emotion, expectation of something that is about to happen, that has already
happened or that may never happen except in our
thoughts. Washing hanging out and blown about by
the wind, deserted streets only inhabited by a leaden
sky, men absorbed in concocting poetry and electricity pylons as the only watchers over unmoving time.
Gastaldo leads us on a journey that takes us through
the senses of smell, sight and hearing while leaving
the spectator completely free to interpret his experiences and emotions so that thought can flow as
fluidly and freely as possible. Luca Gastaldo’s works
are instants, sensations, suggestions, anxieties and
real memories that permanently blend with fantasy
and the creative power of the imaginary world.
The city lives within Fabio Giampietro: he senses
it, desires it, courts it, savours it, loves it, crosses it,
tramples on it and scorns it; he lives it in all its most
out-of-the way recesses, discovers fresh atmospheres in it and then imagines it, transforms it, “metromorphicises” it, dreams it. In other words Giampietro
is the city. In the Middle Ages they thought that man’s
life was like that of a pilgrim travelling between two
places: the lower and the higher city. The angels inhabited the higher city and men lived in the lower one
but could aspire to the other and wend their way upwards. Giampietro’s sensation is that of vertigo, of an
uncommon point of view, of emotion boring its way
beneath the skin, of that concealed and ancestral desire for knowledge, so that we gain the strength to
widen our gaze and thus our thoughts.
Now our point of view even comes to us from space,
we have a global view and a metamorphosis takes
place in the globe so that the cities themselves become the globe. Nothing exists outside our thoughts,
everything whirls round dizzily, a shower of metropolises looms over the earth: this is the dark side of our
thought, a warning of what might or is about to happen to an earth that has become abandoned and desolate unless we have the courage to change course.
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ad addentrasi tra le maglie dell’impercettibile. Luce,
ombra, natura, ghiaccio e cenere ci conducono in
un mondo tra il reale e l’informale, arrivando ad addentrarsi nell’infinitesimale, cioè al di là di ogni forma,
ma anche oltre ad ogni sensazione e limite fisico e
percettivo. Giunta con questi lavori dimostra di saper
accedere con approfondita introspezione ed interiorizzazione nella natura, ma ancora prima nei fenomeni sensoriali dell’uomo.
“Il fatto è che la mia ricerca non segue una direzione precisa, ma è generata dalle esperienze vissute, che ne influenzano l’evolversi”. Da queste parole
direttamente concepite da Massimo Gurnari, si
comprende perfettamente lo spirito e il pensiero che
animano i suoi lavori. Il tattoo, l’arte Pop, l’arte Lowbrow americana, la Street Art, il comics, gli animali, il
body building, il gusto per il vintage, la musica: sono
tutti questi elementi centrifugati che costituiscono
e “danno forma” alla ricerca di Gurnari. “Un’artista
malvagio” come lui stesso ironicamente - ma non
troppo! - ama definirsi, fuori dai tradizionali schemi e
meccanismi che animano il mondo dell’arte. Contaminazioni di linguaggi e di tecniche costituiscono la
genesi per elaborare e realizzare le installazioni delle
sue attuali opere, come quella presentata all’Oberdan dove vengono analizzati i concetti di vita, nascita e morte. Tele e dipinti direttamente su parete in
cui protagonista è l’uomo, analizzato e “sviscerato”
fino ad indagarne ogni aspetto più intimo e latente,
interagiscono con allegorie, scheletri, animali e nidi
realmente ricreati, quest’ultimi simbolo di rifugio di
un microcosmo dove fuggire i mali del mondo, ma
anche come spazio del dolore essendo l’unico luogo
dove poter vivere.
La macchina del tempo che ci mette a disposizione
Matteo Negri ci consente di fare un balzo temporale di 180 milioni di anni fa, quando per mezzo della
teoria della tettonica a zolle la Pangea e la Panthalassa si divisero dando vita ai continenti, agli oceani e ai mari. L’acqua precede la formazione del cosmo, mentre la terra genera le forme viventi. Il lego
o meglio l’ego costituisce l’elemento, il mezzo del
quale Negri si avvale per interpretare l’evento epocale: una battaglia tra uomini, esattamente tra due
cavalieri che, contendendosi il globo provocano un
deflagrazione di forze tale da causare la divisione del
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The artistic quest conducted by Daniele Giunta
mainly asks itself questions about that primordial
being that resides in our soul and analyses and
broadens our perceptive faculties, allowing us to
us rethink and investigate our inner selves. Giunta’s
work is perceived as a combination of elements and
techniques, supports and media – paintings, photographs, silk, paper, music, sounds and light – that are
all a part of the same concept, all trying to penetrate
the meshes of the imperceptible world. Light, shadow, nature, ice and ashes take us to a place that
lies between the real and the shapeless, succeeding
in forcing a way into the infinitesimal, meaning something beyond any form, but also beyond any sensation or physical or perceptive limitation. With these
works, Giunta shows that he is able to approach nature with a sense of profound introspection and interiorisation, but, even more, with a grasp of man’s
sensory phenomena.
“The thing is that my work does not go in any precise
direction, but springs from the experiences I have lived, which have affected the way it develops.” These
words straight from the mouth of Massimo Gurnari,
perfectly explain the spirit and thought that animate
his works. Tattooing, pop art, American lowbrow art,
street art, comics, animals, bodybuilding, a taste for
vintage objects, music: these are the elements that
are centrifuged and constitute and “give shape” to
Gurnari’s research. “A vicious artist,” as he likes to define himself ironically – but not too ironically! - who is
outside the traditional models and mechanisms that
animate the art world. Contaminations of language
and techniques form the genesis for the conception
and realisation of the installations of his present works, like the one he presents at the Oberdan centre,
in which he analyses the concepts of life, birth and
death. Canvases and works painted straight onto
the walls in which the hero is man, scrutinised and
turned inside out until all his most intimate and hidden features are investigated, interact with allegories, skeletons, animals and nests re-created from life,
these last objects the symbol of a microcosm that is
a refuge from the evils of the world, but also a space
for pain, being the only place left for us to live in.
With the time machine that Matteo Negri puts at
our disposal, we are able to make a leap back to
“tutto”. È la rappresentazione simbolica e metaforica dell’energia dell’uomo, il potere di cui il pensiero
dispone, che come si sa può o potrebbe muovere il
mondo. In questo caso i continenti non rappresentano più il mondo nella sua fisicità e matericità, ma
un mondo di pensieri, idee, passioni, sogni, che è
un ritorno alle origini, una dimensione interiore e che
può proiettarsi in qualunque luogo del pianeta.
Solo chi come Paolo Troilo riesce a tuffarsi nella
fluidità della mente, immergendosi dentro se stesso, spogliandosi della più intima identità, dividendosi
o raddoppiando, può realmente indagare l’universo
dell’ignoto, dove regole, norme, limiti si dissolvono
e si spalancano le porte del libero pensiero. Ciò che
avviene in Troilo è un fluidificarsi del sé, un istante di
trasposizione nell’altro che è poi la stessa entità e
che esiste solamente in “quell’impercettibile esplosione” sospesa nel tempo. È uno scontro frontale
tra personalità, idee, pensieri che appartengono alla
stessa identità, allo stesso corpo, ma che esistono
nel momento in cui trovano nel loro doppio il senso
dell’esistere. La tensione di ogni singola parte del
corpo, di ogni muscolo, di ogni più piccola sfumatura, si contorce producendo personalità multiple ed
un’energia che tutto avvolge e coinvolge in un’estensione visiva e psicologica intensa e palpitante, che
assurge a sintonia tra spirito e materia. Un’esplorazione tra le pieghe della mente, tra i sentimenti, tra
quegli stati d’animo che solitamente sfuggono alla
logica del ragionamento e che una volta compresa la
vera dimensione vitale può finalmente riappropriarsi
delle sue sembianze originarie.
Alberto Mattia Martini
180 million years in the past, when, according to
the tectonic plates theory, Pangaea and the Panthalassic Ocean came apart, bringing into being the
continents, oceans and seas. Water precedes the
formation of the cosmos, while the earth generates
forms of life. Lego, or rather l’ego (“the ego”) is the
element, the means, that Negri uses to interpret the
epoch-making event: a battle between two men,
two knights to be precise, that contend the globe
provoking a deflagration that is so violent that it causes “everything” to split. It is the symbolic and metaphorical representation of man’s energy, of the power that is at the disposal of human thought, which,
as we know, can or could move the world. In this
case the continents no longer stand for the world
in its physical and material nature, but for a world
of thoughts, ideas, passions and dreams that is a
return to our origins, an interior dimension that can
project itself to anywhere on the planet.
Only someone like Paolo Troilo, who manages to
plunge into the fluidity of the mind, diving into himself, stripping himself of his most intimate identity, dividing himself into two or doubling himself, can really
investigate the universe of the unknown, where rules,
standards and limits dissolve and the doors of free
thought open wide. What happens in Troilo is a fluidification of the self, an instant of transposition into
the other, which is, however, the same entity and only
exists in “that imperceptible explosion” suspended in
time. It is a head-on clash between personalities, ideas and thoughts that belong to the same identity, the
same body, but that only exist at the time that they
find the meaning of their existence in their double. The
tension of each single part of the body, every muscle,
each fleeting shade of meaning, is twisted, producing multiple personalities and an energy that enfolds
and involves all things in an intense, palpitating visual
and psychological extension that ascends to a harmonious union between spirit and matter. His work
is an exploration of the depths of our minds and of
our feelings, and of those states of mind that usually
evade the logic of rational thought: once our real vital
dimension has been understood, our minds regain
possession of their original likeness.
Alberto Mattia Martini
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ALTERAZIONI VIDEO
FRAME DAL VIDEO “VISION OF EXCESS”, 2008
Parco Chico Mendes #1
2008 - Lambda color print
cm 95x70
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ALTERAZIONI VIDEO
ALTERAZIONI VIDEO
Principessa Iolanda #1
2008 - Lambda color print
cm 95x70
Parco Chico Mendes #2
2008 - Lambda color print
cm 95x70
Principessa Iolanda #2
2008 - Lambda color print
cm 95x70
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ALTERAZIONI VIDEO
ALTERAZIONI VIDEO
Piscina Olimpionica #1
2008 - Lambda color print
cm 95x70
Centro Polifunzionale #1
2008 - Lambda color print
cm 95x70
Piscina Olimpionica #2
2008 - Lambda color print
cm 95x70
Centro Polifunzionale #2
2008 - Lambda color print
cm 95x70
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ALTERAZIONI VIDEO
FRAME DAL VIDEO “INTERVALLO”, 2009
ALTERAZIONI VIDEO
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BROS
BROS 2010. GATE. Smalto lucido su carta.
Cm 256 x 256.
Foto © Cosimo Filippini 2010
Collegati su www.bros.joinpad.net e mostra il marker alla tua webcam
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BROS
Bros nella città di Orgosolo mentre lavora al suo progetto.
Foto © Franz Rotundo 2010
BROS
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BROS
BROS
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34
BROS
BROS
BROS 2009 – 2010. (ATTACCO CON QUATTRO!) – MIRAGGIO DI PACE. Smalto lucido su pvc. Dimensioni ambientali. Orgosolo ( NU ).
Foto © Franz Rotundo 2010
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36
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MASSIMO CACCIA
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
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MASSIMO CACCIA
MASSIMO CACCIA
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
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MASSIMO CACCIA
MASSIMO CACCIA
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 75x75
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MASSIMO CACCIA
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 150x150
MASSIMO CACCIA
Senza titolo 2010, smalto su tavola.
cm 150x150
43
44
45
FRANCESCO DE MOLFETTA
DU-SHAMPOO , 2009,
tecnica mista su ceramica,
cm 30 x 37 x 50
46
FRANCESCO DE MOLFETTA
FRANCESCO DE MOLFETTA
Mona Kissa, 2009,
tecnica mista su tela cm 40 x 50,
opera a 4 mani realizzata con Tom Porta
Non è tutt’oro quel che lucida , 2010,
fusione in bronzo in unico esemplare levigato a specchio,
cm 33 x 37 h. cm 102
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48
FRANCESCO DE MOLFETTA
FRANCESCO DE MOLFETTA
49
Fatman, 2010,
resina, vetroresina e vernici da carrozzeria,
cm 100 x 90 x 120
gli Scarabei, 2010,
tecnica mista su ciclomotore industriale,
cm 70 x 75 h. cm 110.
L’ANGELO STERMINATORE, 2010,
tecnica mista resina e legno policromo,
vernici da carrozzeria,
circa cm 45 x 45, prof. cm 15.
la “500”, 2009,
tecnica mista
cm 30 x 30 x 20.
50
FRANCESCO DE MOLFETTA
FRANCESCO DE MOLFETTA
CORTINA, 2010
tecnica mista su tela
cm 20 x 30 prof. cm 12.
la “Mondolfiera” , 2009-10 ,
tecnica mista su mappamondo vintage in teca di plexiglass
cm 40 x 55 prof. cm 25
O BAMA O NON B’AMA , 2010
tecnica mista su tela,
cm 20 x 30 prof. cm 15
GOLF ,2010 ,
tecnica mista su tela,
cm 40 x 50
la “KODA(k)” , 2010,
tecnica mista su insegna vintage in perspex,
cm 28 x 82 prof. cm 9
51
52
53
MANUEL FELISI
54
MANUEL FELISI
MANUEL FELISI
6 ottobre 2010,
installazione
55
56
MANUEL FELISI
MANUEL FELISI
Tag, 2010,
tecnica mista su tela,
cm 40 x 40
Caratteri mobili, 2010,
tecnica mista su tela,
cm 24 x 24
Mail, 2010,
tecnica mista su tela,
cm 40 x 40
57
58
MANUEL FELISI
Alberi, 2010,
tecnica mista su tela,
cm 200 x 200
MANUEL FELISI
Ginnasta, 2010,
tecnica mista su tela,
cm 150 x 50
59
60
61
ANDREA FRANCOLINO
Président Aung San Suu Kyi, 2010,
Vetroresina e catrami su big packaging e caddy, Installazione,
cm 240 x 170 x 58
62
ANDREA FRANCOLINO
Killit Bang (Frontal Label Medium), 2010,
Resine e catrami su cartone,
cm 100 x 60 cad.
ANDREA FRANCOLINO
63
64
ANDREA FRANCOLINO
ANDREA FRANCOLINO
Evoluzione Dell’ OMO, 2010,
Resine e catrami su packaging, petrolio,
cm 170 x 40 x 32
G8, 2010,
Resine e catrami su packaging,
cm 115 x 63
OMO (Frontal Box Medium), 2010,
Resine e catrami su cartone,
cm 100 x 80
OMO, 2010,
Resine e catrami su Packaging,
cm 40 x 40
65
66
ANDREA FRANCOLINO
TNT, 2010,
Resine e catrami su packaging,
cm 56 x 47
TNT, 2010,
Resine e catrami su packaging,
cm 56 x 47
ANDREA FRANCOLINO
Ceres Che (Frontal Box Medium), 2010,
Resine e catrami su cartone,
cm 100 x 90
Monet & Chandon (Frontal Box Large), 2010,
Resine e catrami su cartone,
cm 157 x 90
67
68
69
LUCA GASTALDO
Schegge di cuore, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 100 x 100
70
LUCA GASTALDO
La felicità è reale solo se condivisa, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 150 x 100
LUCA GASTALDO
71
72
LUCA GASTALDO
LUCA GASTALDO
Desiderio di casa, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 120 x 100
Ormai è tardi, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 150 x 100
Attimi prima di noi, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 120 x 100
73
74
LUCA GASTALDO
LUCA GASTALDO
Battaglia, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 80 x 40
Pazienza sprecata, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 40 x 40
Serenità della sera, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 30 x 30
Poesie, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 40 x 80
Nostalgia dell’alba, 2010,
bitume e acrilico su tela,
cm 30 x 30
75
76
77
FABIO GIAMPIETRO
Metromorfosi-Pioggia di mondi, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
cm 300 x 200
78
FABIO GIAMPIETRO
Metromorfosi-Pioggia di mondi, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
cm 200 x 150
Metromorfosi-Goccia, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
cm 200 x 150
FABIO GIAMPIETRO
Metromorfosi-Luna, 2010
sottrazione di colore ad olio su tela,
diam. cm 150
Metromorfosi-Luna, 2010
sottrazione di colore ad olio su tela,
diam. cm 150
79
80
FABIO GIAMPIETRO
FABIO GIAMPIETRO
Metromorfosi-Leviatano,
sottrazione di colore ad olio su tela,
cm 200 x 150
Metromorfosi-Mondo, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
diam. cm 60
Metromorfosi-Così vicino, così lontano, 2008,
sottrazione di colore ad olio su tela,
cm 150 x 100
81
82
FABIO GIAMPIETRO
FABIO GIAMPIETRO
Metromorfosi-Mondo, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
diam. cm 80
Metromorfosi-Vertigo Frattale, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
cm 100 x 70
Metromorfosi-Mondo, 2010,
sottrazione di colore ad olio su tela,
diam. cm 60
83
84
85
DANIELE GIUNTA
[wrong crypt], 2008-2010,
inchiostro su seta,
cm 30 x 30
86
DANIELE GIUNTA
DANIELE GIUNTA
87
d2 [psycogenesis], 2010,
inchiostro su carta,
cm 14 x 18
Limits and Fluxions 00 [P.I.], 2010,
inchiostro su seta,
cm 100 x 130
d3 [psycogenesis], 2010,
inchiostro su carta,
cm 14 x 18
p5 [psycogenesis], 2010,
inchiostro su seta,
cm 50 x 65
d15 [physical manifestation], 2010,
inchiostro su carta,
cm 14 x 18
88
DANIELE GIUNTA
DANIELE GIUNTA
Physical limits and
fluxions ph2, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
Distanza Abbandono
Desiderio Tempo, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 18 x 14
Physical limits and
fluxions ph1, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
Physical limits and
fluxions ph3, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
Physical limits and
fluxions ph4, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
89
90
DANIELE GIUNTA
DANIELE GIUNTA
Physical limits and
fluxions ph5, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
Physical limits and
fluxions ph6, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
Physical limits and
fluxions ph7, 2010,
getto d’inchiostro
su carta fotografica,
cm 14 x 18
Limits and Fluxions 2010,
inchiostro su seta,
cm 24 x 30
Limits Fluxions Pain, 2010,
inchiostro su seta,
cm 50 x 50
p6[psycogenesis], 2010,
inchiostro su seta,
cm 100 x 120
91
92
93
MASSIMO GURNARI
Get rich or die tryin’, 2010
tecnica mista e collage su tela
cm 50 x 50
94
MASSIMO GURNARI
Piove sempre sul bagnato, 2010
olio su tela
cm 50 x 50
MASSIMO GURNARI
Memento money, 2010
tecnica mista su tela
cm 80 x 80
95
96
MASSIMO GURNARI
MASSIMO GURNARI
Fronte, 2010
tecnica mista
cm 50 x 50
Retro, 2010
tecnica mista
cm 50 x 50
97
Camel light morbide, 2010
tecnica mista su tela
diam. cm 80
Spaghetti allo scoglio, 2010
tecnica mista su tela
cm 80 x 80
98
MASSIMO GURNARI
MASSIMO GURNARI
99
Herbert Hoffmann, 2010
tecnica mista su tela
diam. cm 80
Invisible man, 2010
tecnica mista
e collage su tela
cm 150 x 150
Dio eccentrico, 2010
tecnica mista su tela
cm 80 x 80
100
101
MATTEO NEGRI
Mondo L’Ego, 2010,
resina laccata,
cm 44 x 44 x 44, esemplare 5/9
102
MATTEO NEGRI
MATTEO NEGRI
Mappa, 2010,
ferro e resina laccati,
cm 120 x 80 x 6, esemplare unico
Lego contro L’Ego, 2010,
ferro e resina,
cm 210 x 200 x 20, installazione, esemplare unico
Pangea, 2010,
ferro e resina laccati,
cm 120 x 80 x 6, esemplare unico
103
104
MATTEO NEGRI
MATTEO NEGRI
L’Ego Mondrian 21.10, 2010,
ferro laccato,
cm 50 x 50 x 18, esemplare unico
L’Ego Mondrian 19.10, 2010,
ferro laccato,
cm 100 x 100 x 18, esemplare unico
L’Ego Mondrian 20.10, 2010,
ferro laccato,
cm 50 x 50 x 18, esemplare unico
105
106
MATTEO NEGRI
MATTEO NEGRI
Mappa , 2010,
ferro e resina laccati,
cm 75 x 50 x 3, esemplare 1/9
Tetris 1.10, 2010,
ferro laccato,
cm 135 x 55 x 15, esemplare unico
Pangea, 2010,
ferro e resina laccati,
cm 75 x 50 x 3, esemplare 1/9
Tetris 2.10, 2010,
ferro laccato,
cm 135 x 55 x 15, esemplare unico
Parabola Globo, 2010,
ferro e resina laccati,
cm 120 x 120 x 25
107
109
TROILO
Senza Titolo,
acrilici su tela stesi con le dita,
cm 130 x 110
110
TROILO
Senza Titolo,
acrilici su tela stesi con le dita, installazione,
cm 6 x 200 x 130
TROILO
111
112
TROILO
Senza Titolo,
acrilici su tela stesi con le dita,
cm 140 x 160
TROILO
Senza Titolo,
acrilici su tela stesi con le dita,
cm 110 x 130
113
114
TROILO
Senza Titolo,
acrilici su tela stesi con le dita, installazione,
cm 170 x 120
TROILO
115
116
117
NOTE BIOGRAFICHE
ALTERAZIONI VIDEO
Il gruppo è fondato a Milano nel 2004 da Paololuca Barbieri Marchi e Alberto Caffarelli e conta ora anche la partecipazione di Matteo Erenbourg,
Andrea Masu e Giacomo Porfiri.
Vivono e lavorano tra New York, Milano e Berlino.
Mostre Personali
2009 I would prefer not to, Prometeo Gallery, Milan, Italy
2008 DEA, Chi Wen Gallery, curated by Joe Hill, Taipei, Taiwan
2007 Concrete Island (Incompiuto Siciliano), VM21 artecontemporanea, Roma, Italy
Night talk of the forbidden city #2, Fabio Paris Art Gallery, Brescia, Italy
Incompiuto Siciliano, The Italian Academy Columbia University, New York, USA
The aesthetics of drugs (DEA Project), Dispari&Dispar galleryi, Reggio Emilia, Italy
Night talk of the forbidden city, DDM Warehouse Gallery, Shanghai, China
Live performances
2009 Breakout music festival, featuring Steve Piccolo- Villa Serra, Genova
2008 Light Waves, Mayr 3, curated by Margherita Salmaso, Milano, Italy
2007 Acusmatiq 2.0 - Electronic Electroacustic Videoperformance Festival, Ancona, Italy
Flowers - Electronic Music Festival, Mercati Generali, Catania, Italy
Light Waves, Link, Bologna, Italy
2006 Ikra Club, Moscow, Russia
Waiting for the tsunami (web tv live show), La creazione della Realtà, Art & Gallery, curated by Emanuela Gandini, Milano, Italy
Pandemic festival, Mediateca di Santa Teresa, Milan, Italy
Nokia connect to art, MoCA, Shanghai, China
Light waves, Fine Art Gallery, New York, USA
Light waves, Location One, New York, USA
2005 Light Waves, No Art Gallery, Milan, Italy
2006 Mediterraneo, Chelsea Art Museum, curated by Manon Slome and Ombretta Agro’, New York, USA
2005 Photons, Casa dell’Energia, curated by Jaqueline Ceresoli, Milan, Italy
September Back up, Isola Art Center, curated by Katia Anguelova and Alessandra Poggianti, Milan, Italy
Mostre collettive
2010 12th International Architecture Exhibition - Ailati, Italian Pavilion Venice Biennial, curated by Luca Molinari, Venice, Italy
L’unico / the only one, Trieste Contemporanea, curated by Julia Trolp, Trieste, Italy
Reservoir Dogs, Festival Bianco & Nero di Udine, curated by Andrea Bruciati e Eva Comuzzi, Udine, Italy
21x21, 21 Artisti per il 21° secolo, Fonadazione Sandretto Re Rebaudengo, curated by Francesco Bonami, Torino, Italy
Ibrido, Genetica delle forme d’arte, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, curated by Giacinto Di Pietrantonio and Francesco Garutti,
Milano, Italy
2009 Sicilia Olanda 2, EXPA La Triennale di Milano OFF, curated by Tiziano Di Cara and Giuseppe Romano, Palermo, Italy
SZHKB - Shenzhen & Hong Kong Bi-city Biennale of Urbanism\Architecture, curated by Ou Ning and Beatrice Galilee, Shenzhen, China
PERFORMA 09 “Symphony n°1” in collaboration with Ragnar Kjartansson, curated by Barbara Casavecchia and Caroline Corbetta, Performance Space, New York, USA
T.I.C.A.B. Tirana International Contemporary Art Biannual, curated by STEALTH.unlimited, Tirana, Albania
Up Against The wall, curated by Rita Pinto, Ileana Tounta Contemporary Art Center, Athens, Greece
Crossing Landscapes, L’ambiente nella video arte internazionale curated by Maria Livia Brunelli & Silvia Cirelli, Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, Torino, Italy
Prague Biennale 4, Hyperlucid, curated by Domenico Quaranta, Karlin Hall, Prague, CZ
Rolli Days, Palazzo Rosso, Genova, Italy
Green Platform, CCCS Centro Culture Contemporanee La Strozzina, curated by Lorenzo Giusti, Firenze, Italy
2008 Pixxelpoint, International New Media Art Festival, curated by Domenico Quaranta, Kulturni Dom Nova Gorica, Slovenia
Abre tus ojos, 5º edición de La noche de los museos, curated by Adriana Forconi and Ana Martínez Quijano, Buenos Aires, Argentina
Videoreport Italia 2006_07, Galleria civica d’Arte Caontemporanea, curated by Andrea Bruciati, Monfalcone, Italy
The Video Lounge at Artissima 15, The international fair of contemporary art, curated by Latitudes (Max Andrews & Mariana Cánepa Luna)
Turin, Italy
Manifesta 7 the European Biennial of Contemporary Arts, curated by Adam Budak, Trentino - South Tyrol, Italy
Museum in the Street, Moderna galerija, curated by Zdenka Badovinac and Bojana Piškur, Ljubljana, Slovenia
Industrial Lies, Dispari&Dispari gallery, curated by Giovanni De Donà, Reggio Emilia, Italy
Zoom - Inside the human space, curated by Raffaele Gavarro, Venice, Italy
Junkbuilding, Treiennale Bovisa, curated by Davide Giannella and Maria Chiara Piccioli, Milano, Italy
Remembering, American Accademy, curated by Raffaele Gavarro, Rome, Italy
2007 52 International Art Exhibition, Think with the senses - Feel with the mind, Venice Biennial, curated by Robert Storr,
Venice, Italy
Forms of Resistance, Artists and the desire for social change from 1871 to the present, Van Abbemuseum, curated by Marco Scotini,
Eindhoven, Netherlands
Laws of Relativity, Fondazione Sandretto Rebaudengo, curated by Anna Colin and Elena Sorokina, Guarente (CN) , Italy
Remote Control, MoCA, curated by Wenny Teo and Ella Liao, Shanghai, China
Re: lighting the city/preview, curated by Martina Angelotti, Massa, Italy
2006 Tomorrow now, Fondazione Bevilacqua La Masa, curated by Stefano Coletto, Venice, Italy
Feedback Radio, Kunstlerhaus, Stuttgart, Germany
Self Education, National Center for Contemporary Art, curated by Dmitry Vilensky and Petr Bystrov, Moskow, Russia
Premiata Officina Trevana 2006, curated by Maurizio Coccia e Matilde Martinetti, Trevi, Italy
Invisible Layers - Electric Cities, Island6 Arts Center, curated by Margherita Slamaso and Allard Van Hoorn, Shangai, China
The People Choice’s, Isola Art Center, curated by di Marco Scotini, Milan, Italy
Beautiful Nature, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, curated by Synapser, Castel S. Pietro Terme - Bologna, Italy
Scope Art Fair, New York, USA
AIR Exhibition, Location One, New York, USA
Slow Burn, Edward Mitterrand Gallery, curated by Jonah Freeman, Geneva, Italy
2005 Disobedience, Kunst Behetanien Museum & Play Gallery, curated by Marco Scotini, Berlin, Germany
Frisbee, Miami Art Basel, curated by Jan DeNaike, Miami, USA
Con Altri Occhi, Palazzo della Ragione, curated by Roberto Pinto and Katia Anguelova, Milan, Italy
Multiplo 2, N.O. Gallery, curated by Stefano Coletto, Milan, Italy
Don’t touch!, Miart Fair, curated by Marina Moiana, Milan, Italy
Conflitti, Villa Serena, curated by Katia Anguelova and Alessandra Poggianti, Bologna, Italy
Serpica Naro, collective project, Cavalcavia Bussa, Milan, Italy
BROS
Nasce il 5 ottobre 1981 a Milano, dove vive e lavora.
È tra i maggiori esponenti della street art italiana ed internazionale.
2010 ENOIZISOPSE. Bros, Cosimo Filippini, Flavio Cannata, con testo di Alessandro Riva.
INTORT(ON)A. Installazione permanente all’ interno del cortile di. Spazio Concept. Via Forcella 7, Milano.
Installazione multidisciplinare. CS FORNACE, Via S. Martino, 20. Rho (MI).
Partecipazione al DAC – I diritti dell’ arte contemporanea. Alla Gam di Torino.
PROCESSO ALL’ ARTE. Il comune di Milano contro Bros. Palazzo di Giustizia di Milano.
XXL. Collettiva di pittura e di scultura. Superstudiopiù. Via Tortona, 27. Curatore: Alberto Zanchetta. Catalogo: autoprodotto.
SUPPORT. Collettiva di pittura e scultura. Galleria Novalis Contemporary Art, via Carlo Alberto 49/51, Torino – Sexy shop Magic America,
viale Misurata 19, Milano. Curatore: Teresa Bovi.
2009 CINEMA ITALIA – Dal bianco e nero al colore. Doppia personale. Esperienza nello spazio. Ex Caserma Cavalli. Piazza Borgo Dora. Torino.
Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: autoprodotto.
ITALIAN GUERRILLA. Collettiva di pittura e scultura.
Ex spazio Uovo mag. Piazza Vittorio. Torino.
LUNA O L’ ALTRA – The art side of the moon. Collettiva di pittura e scultura. Galleria Colossi arte contemporanea. Corsia del Gambero,
12/13. Brescia. Curatore: Ilaria Bignotti. Catalogo: autoprodotto.
DESTINY. Performance multidisciplinare dedicata al progetto Dante 100 x 100. Con la partecipazione di Jacopo Miceli e Cosimo Filippini.
Chiostro dei Glicini – Società Umanitaria, via Daverio 7 Milano.
DANTE 100 X 100 – IL PARADISO. Collettiva di arti visive. Società Umanitaria, via Daverio 7 Milano. Catalogo: Il Raccolto.
STREETART PAINTING GROUP SHOW. Collettiva di pittura e scultura. Sap AG Internationales Schulungzentrum Walldorf – Germany. Curatore: Alexandra Cozgarea. Catalogo: autoprodotto.
STREET WITHOUT WALL. Installazione sulla facciata esterna del palazzo dell’ arciconfraternita della Misericordia di Firenze. Piazza Duomo, Firenze. Curatore: Chiara Canali. Catalogo: autoprodotto.
2008 RUMORS. Collettiva di pittura e scultura. Ex Armeria Borgo Dora. Piazza Borgo Dora, Torino. Catalogo: Italianfactory.
COLLEZIONE PUBBLICA: OMAGGIO A PIERO MANZONI. Installazione urbana capillare. Con la partecipazione fotografica e video di Cosimo Filippini e Jacopo Miceli. Ex atelier di Piero Manzoni, via Fiori Chiari, 16. Milano. Catalogo: autoprodotto.
ARTE SENZA TEMPO. Installazione nel chiostro cinquecentesco di Palazzotto Cenci, presso galleria Edieuropa, piazza Cenci 56. Roma.
STREET ART VILLAGE. Pittura delle pareti del paese. Campofelice di Roccella ( PA). Curatore: Debora Di Gessaro. Catalogo: SKIRA EDITORE.
SOLD OUT. Presso Ex Supermercato di Limbiate (MI). Curatore: Chiara Canali. Catalogo: SILVANA EDITORE.
SCALA MERCALLI. Presso Auditorium Parco della Musica, Roma. Curatore: Gianluca Marziani. Catalogo: DRAGO EDITORE.
MI ART ART NOW. Presso Fiera Milano City. Pittura live per beneficenza per il MAPP. Ospedale Gaetano Pini.
“ HELP!”. Asta di beneficenza per Emergency. Presso Superstudio Più. Curatore: Silvia Fabbri.
“20E20 Bros si mostra”. Presso Superstudio Più, via Tortona 27, Milano. Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: SKIRA EDITORE.
2007 STREET ART 4 AMA. Presso SIDECAR. Corso Garibaldi, 59.Milano. Curatore: Matteo Donini.
LA NUOVA FIGURAZIONE ITALIANA. TO BE CONTINUED…Presso FABBRICA BORRONI via Matteotti 19, Bollate (MI).
Curatore: Chiara Canali. Catalogo: SILVANA EDITORIALE.
CONCORSO BANCA PROFILO: PROFILO D’ ARTE. Esposizione itinerante nelle città di: Milano,Brescia, Torino, Reggio Emilia, Ferrara,
Roma. Vernissage presso la Permanente di Milano. Curatore: Milena Gamba.
Catalogo: MOTTA EDITORE.
IL TRENO DELL’ ARTE. Esposizione itinerante in 22 città italiane. Curatore: Chiara Canali. Catalogo: Re di Quadri.
ARTE ITALIANA DAL 1968 AL 2007: PITTURA. Presso Palazzo Reale di Milano. Curatore: Vittorio Sgarbi. Catalogo: SKIRA.
Partecipazione non autorizzata al MIART 2007 nello stand del comune di Milano. live painting.
STREET ART SWEETART, presso il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: SKIRA.
2006 LA ROUTINE DEL MATTINO, presso LE BICICLETTE,Milano.
THE DESIGN WALL, presso l’ ente fiera di Verona per la manifestazione ABITARE IL TEMPO 2006.
NATURA VIVA,personale di pittura. GAV,via Accademia, 21. Milano.
DISPIACERI DELLA CARNE, collettiva di pittura e installazioni artistiche, presso TORTONA 15, Milano.
Decorazione murale, presso la manifestazione NOVARA STREET FESTIVAL 2005, Novara.
SERRE INGEGNOLI, pittura murale, presso SERRE INGNOLI, FUORI SALONE, SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE, Milano.
IB RUBINETTERIE, pittura murale, presso Stand 14, SALONE INTERNAZIONALE del MOBILE, Milano
I 7 VIZI CAPITALI, presso BAR MAGENTA, Milano.
2005 JOB, personale di pittura, presso studio di architettura POP SOLID, Milano.
TUTT’(H)A UN TRATTO, doppia personale con Sonda, presso SPAZIO OMNIA, Milano.
118
119
MASSIMO CACCIA
MANUEL FELISI
Nasce a Desio (Milano) nel 1970. Vive e lavora a Milano.
È diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera; oltre a dipingere, crea titoli di testa per cortometraggi, illustra libri per bambini e si cimenta con l’animazione.
Nasce nel 1976 a Milano, dove vive e lavora.
È diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Parallelamente al lavoro artistico si occupa di allestimenti e scenografia.
Mostre personali
Principali esposizioni
2010 - Equilibri - Gestal Gallery - Pietrasanta (catalogo con testo di Ivan Quaroni)
2009 - Home Sweet Home - Gestal Gallery - Pietrasanta (catalogo con testo di Ferruccio Giromini)
2008 - Still - Angel Art Gallery - Milano - a cura di Ivan Quaroni (catalogo)
2007 - Happiness 2 - Kufstein (Austria)
2006 - Painkiller - PopSolid Milano
2006 - Senza Titolo - BABELFestival Atene - a cura di Ferruccio Giromini
2010 “Letteralmente”, personale, Visionnaire Design Gallery, Milano
2010 “Swingart, II edizione”, collettiva, Golf Club Le Rovedine, Opera (MI)
2010 MiArt 2010, Fabbrica Eos, Milano
Mostre collettive recenti
Message out a bottle – Galleria Spazioinmostra – Milano - a cura di Ivan Quaroni (catalogo)
Lux sur le Féminin - Istituto Italiano di Cultura Lussemburgo
Wake Up! - The White Gallery – Milano (catalogo)
Art Clocks – PopSolid -Milano
Beautiful Dreamers - Angel Art Gallery – Milano – a cura di Ivan Quaroni (catalogo)
POPinvaderz - Modopop - Roma
LILT.ART - Broletto – Novara (catalogo)
Toysinxland - Luccacomics - Lucca
MTV Toys - Milano
Pubblicazioni:
2009 - Ninna nanna per una pecorella (ed. Topipittori)
testo Eleonora Bellini - illustrazioni Massimo Caccia
2007 - Deep Sleep (Grrrzetic Editrice)
2005 - Ruga E Tarta (Hablò Edizioni)
testo Ferruccio Giromini
illustrazioni Massimo Caccia
FRANCESCO DE MOLFETTA
Nasce nel 1979 a Milano, dove vive e lavora.
In ambito teatrale ha diretto cinque spettacoli e insegna laboratorio e mimica; per il cinema ha realizzato 4 cortometraggi in pellicola, tuttora in
distribuzione, vincendo il celebre premio milanese “Ambrogino d’oro”.
Mostre Personali
2010 New Idols, The Don Gallery, Milano
Maria Mulas e Francesco De Molfetta, doppia personale con Maria Mulas, Spazio Solferino, Milano
Mostra Personale, RAAB Galerie, Berlino
2009 Italians Do It Better, doppia personale con Giuseppe Veneziano a cura di Luca Beatrice e Giampiero Mughini, Angel Art Gallery, Milano
Mostra Personale, RAAB Galerie, Berlino
2008 Fiato Sprecato, Colossi Arte, Brescia
Vietato ai minori di 18 anni, Miart, stand personale, Colossi Arte, Brescia
Mostre Collettive
2009 Love Me Fender, Museo Internazionale della Musica, Bologna
Mixed media on paper, RAAB Galerie, Berlin
Effimero, a cura di Alberto Zanchetta, Piazza San Lorenzo, Vicenza
7 Italian Visions, a cura di Lapo Simeoni, in concomitanza con ArtBasel 2009, Basilea
Una mano per AIL, a cura di Beatrice Buscaroli, Christie’s, Milano
Mille Miglia .. d’Arte, Museo Santa Giulia, Sala dell’affresco, Brescia
Two for the road: Arte per il Ladakh, a cura di Enzo Santambrogio, Como
Looking For Equilibrium, Ierimonti Gallery, Milano
Caleidoscopio, Duetart Gallery, Varese
2008 Polaroids, Galleria Cà di frà, Milano
Male di Miele sui disturbi alimentari di anoressia e bulimia, Thaon de Revel, scalo d’isola , Milano
New Art New Pop vol. III, a cura di Igor Zanti, Galleria dell’ombra, Brescia
In caso di nebbia, Colossi Arte, Brescia
Sex Toys, Wannabee Gallery, Milano
Buste dipinte, in occasione del Festival delle Lettere, Teatro dal Verme, Milano
VI Biennale internazionale di scultura della regione Piemonte, premio Umberto Mastroianni, mostra collettiva presso Accademia Belle Arti di Torino
New Art New Pop vol. II – The evolution, a cura di Igor Zanti, spaziostudio, Milano
Nerazzurra: 100 artisti per 100 anni dell’Inter, galleria Mandelli, Seregno, Milano
OPENING V01, galleria Overlook, Quarrata (PT)
Skull, Revel scalo d’isola, Milano
Skull: return to sender, galleria Zaion, Biella
Tempi Moderni, galleria Arteutopia, Milano
Barbie-turici, Wannabee gallery, Milano
Art of football indetto dalla Nike Italia, La posteria, Milano
Skull: return to sender, Wannabee gallery, Milano
AUTOMOBILE-AUTONOBILE, Colossi Arte, Brescia
La condizione dell’uomo, galleria Arteincornice, Torino
Chiarimenti, presso Villa Mazzotti, Chiari (BS)
PLAY AGAIN, galleria Paola Verrengia, Salerno
Accesso consigliato ai non addetti ai lavori, Colossi Arte, Brescia
Premi e riconoscimenti
2009 Primo Premio Concorso CERES 4 ART 2009
2009 STEP 09, Fabbrica Eos, Milano
2009 ArtVerona 09, Fabbrica Eos, Verona
2009 “Contemporary Life”, collettiva, If Art Gallery, Marciana Marina, Isola d’Elba
2009 “Swingart, 18 buche in cerca d’autore”, collettiva, Golf Club Le Rovedine, Opera (MI)
2009 MiArt 2009, Fabbrica Eos, Milano
2009 “Distrato”, personale a cura di Alberto Mattia Martini, Contemporanea(mente, Parma
2008 “Cuoriquadrifiori”, personale, Jamaica, Milano
2008 “Miami Art Basel Event”, collettiva, Laure De Mazieres, Design District, Miami
2008 ArtVerona, Fabbrica Eos, Verona
2008 Opening Visionnaire Design Gallery, collettiva, Milano
2008 Collettiva, Architetture Sensibili, a cura di Linda Giusti, Castello di Rivara, Torino
2008 “Visioni urbane”, personale, edifici San Faustino, Milano
2008 MiArt, Fabbrica Eos, Milano
2008 “Nato a Milano Lambrate”, personale a cura di Alberto Mattia Martini, Fabbrica Eos, Milano
2007 “Art in Cocktail” collettiva, Jamaica, Milano
2007 Personale, Paparazzi Gallery, Crema
2006 “Felisi” personale, Annotazioni d’Arte, Milano
2006 “Epidemia” collettiva Palazzo nuovo Torino
ANDREA FRANCOLINO
Nasce a Bari nel 1979. Vive e lavora a Milano.
È diplomato in scultura lall’Accademia di Belle Arti di Bari.
Nel 2008 ha partecipato alla mostra “Arte e Potere” nell’ambito del Premio Arti Visive San Fedele di cui ha vinto il Premio alla Critica.
MOSTRE PERSONALI
2010 OTT: PARIGI Show Off Paris (project space)
MAR: PARIGI Art conçu & Art consommé Galerie 208 Chicheportiche
2009 MAG: VENEZIA Cash & Carry - Galleria Perelà, Venezia
APR: PADOVA Art Distribution, - Anna Breda Arte Contemporanea
OTT: MILANO Fino ad Esaurimento scorte - Bar Jamaica
2008 SETT: MILANO DIXART Galleria Fabbrica EOS Milano
2007 NOV: CREMA (s) MITI Paparazzi
MAG: MILANO “ombre lontane OMBRE VICINE” Galleria movimento
2006 MAR: MILANO “6 stato anonimato” Gallerie Movimento e Fabbrica EOS
LUG : PESCARA, galleria Atelier 777
2005 SET: MATERA, “Ombre Platoniche” Biblioteca provinciale
NOV: TOKYO, “autodistruzione” Tokyo international forum - Performance
MOSTRE COLLETTIVE/FIERE
2010 LUG: ACICASTELLO TERZO RINASCIMENTO Castello Normanno Aci Castello CT
GIU: MILANO Food Week Galleria Visionnaire
GIU: ARONA Marilyn Monroe. L’Arte della bellezza Villa Ponti
GIU:TREVISO CODICE SORGENTE Formazione Industria Treviso
GIU: MILANO Asta Porro & C. (la tua Opera per un Bambino)
MAG: MILANO Christie’s Asta (Ail)
APR: URBINO TERZO RINASCIMENTO Palazzo Ducale Urbino
APR: MILANO BIRD HOUSE Museo Civico di Storia Naturale
MAR: MIART 2009 Galleria Fabbrica EOS
MAR: MILANO Ceres4Art Galleria Margini MyOwnGallery
FEB: GENOVA ARTEGENOVA FIERA (Gall. Officine dell’Immagine)
FEB: CREMONA ARTE CREMONA FIERA (Gall.officine dell’Immagine)
GEN: MILANO Social Circus Galleria Margini (SECOND ROUND)
GEN: BERGAMO BAF BERGAMO ARTE Fiera (Gall. Officine dell’immagine)
2009 DIC: MILANO Social Circus Galleria Margini
OTT: MILANO STEP09
OTT: PARIGI Cutlog, Galleria Perelà, Bourse du Commerce
SETT: BRESCIA Luna e L’altra Colossi Arte Contemporanea
GIU: ISOLA D’ELBA Contemporary Life IF Art Gallery
APR: MILANO Swingart, 18 buche in cerca d’autore Golf Club Le Rovedine
APR: MIART 2009 Galleria Fabbrica EOS MILANO
2008 OTT: MILANO - TESTIMONIAZE DEL SACRO - GALLERIA SAN FEDELE
MAG: KUNSTART 2008 Bolzano
MAG: “ARTE E POTERE” Milano premio arti visive San Fedele Premio alla critica
APR: MIART 2008 Galleria Fabbrica EOS - Movimento arte contemporanea
FEB: ARTe FIERA Genova ( Galleria Movimento Arte contemporanea)
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2007 DIC: MILANO ART IN COCKTAIL bar Jamaica
DIC: PARMA ARTE FIERA (Galleria Anna Breda Arte contemporanea)
OTT: VERONA ARTE VERONA 07 Fabbrica EOS
LUG: MILANO ”IL SENSO DEL MALE” premio arti visive San Fedele 2007
MAR: MILANO ”CORPI IN VIAGGIO” Casa del pane Porta Venezia
MAR: MILANO MIART 2007
2006 Dreamland, Fabbrica Eos, Milano
Aria D’estate, Studio de’ Bonis, Reggio Emilia
Una mano per AIL, Christie’s, Milano
La Fenice et des artistes, Venezia
Miart, Milano
ArtVerona, Verona
2006 MAR: MILANO MIART 2006 (Galleria Movimento Arte contemporanea)
OTT: VERONA ARTE VERONA 06 (Galleria Movimento Arte contemporanea)
DIC: PAGINE BIANCHE D’AUTORE pubblicazione interna elenco telefonico 2007
DIC: TORINO SEGNI 06 fondazione Felice Castrati
2005 La Fenice et des artistes, Venezia
I wonder why: The wonder wheel, Studio de Bonis, Reggio Emilia
Oro, incenso e antico, Reggio Emilia
Arte Padova, Padova
Wonder why, Il Basilisco, Genova
Wonder why, Bar Jamaica, Milano
ArtVerona, Verona
100 artisti per un museo, Napoli
Una mano per AIL, Christie’s, Milano
Miart. Milano
Artegenova, Genova
Gioa 69, Milano
LUCA GASTALDO
Nasce nel 1983 a Milano, dove lavora.
È diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. È vincitore del premio BAF 2010.
2010 Personale Spazio pubblico, Palazzo della Provincia comune di Bergamo 23 dicembre
Personale Bruxelles Parlamento Europeo 8-11 novembre
Personale “Tra suggestioni romantiche e vibrazioni contemporanee” a cura di Alessandra Redaelli, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
BAF (Bergamo Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Vincitore Premio Bergamo Arte Contemporanea
2009 Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Fiera d´Arte “Proponendo”, Forte dei Marmi, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Collettiva “Al di là del bene e del cane” a cura di Viviana Siviero, sede estiva della Galleria Bianca Maria Rizzi a Bedonia (PR)
Personale “Il buoi e la luce” a cura di Ettore Ceriani, Chiesa di San Rocco in Carnago (VA)
Asta di beneficenza a favore di “Save the Children” a cura di Emanuele Beluffi e Philippe Daverio, Conservatorio di Milano (catalogo)
Personale “Incontro con artisti d´oggi”, Centro Culturale Manzoni, Bresso (MI) BAF (Bergamo Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Finalista Secondo Premio Bergamo Arte Contemporanea
2008 Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Collettiva Premio Guido Pajetta, Ex Chiesa di San Carpoforo, Milano
CAF (Como Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Art & Style, Fiera Internazionale d´Arte e Design, San Gallo, Svizzera, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Fiera d´Arte Parma, Gallerie Le Stelle, Parma
Personale “La casa di questa mia sera” a cura di Cecilia Antolini, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
BAF (Bergamo Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
2007 Collettiva “Nuove entrate”, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Collettiva “City” a cura di Chiara Canali, Galleria Le Stelle Arte, Parma, in collaborazione con Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Selezionato Premio Artemisia, Ancona (cat.)
Personale “Quadri per un´esposizione” a cura di Tiziana Cordani, Centro Culturale di Milano
Personale “Elogio dell’ombra” Spazio Oberdan di Castelseprio (Va) a cura di E. Ceriani
Asta benefica a favore della Associazione Montessori Internazionale (AMI) in collaborazione con Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano,
Lions Club Salzgitter e la Sparkasse Salzgitter-Bad (GER)
2006 Personale Galleria Triangolo, Cremona
Personale “Presente, in divenire eterno”, a cura di E. Ghiggini e C. Palombo, Galleria Ghiggini, Varese (cat.)
Vincitore della V edizione del Premio Ghiggini Arte per giovani di pittura e scultura, Varese
2005 Collettiva “Eucaristia” Basilica Madonna dei martiri, Molfetta, Ospedaletto dei Crociati con l’opera “prendete e bevete”
Collettiva fondazione Gaetano Morgese con l’opera “Faro”
Partecipazione al VI concorso nazionale di pittura Gaetano Morgese, Chiostro delle Clarisse, Terlizzi (BA)
DANIELE GIUNTA
Nasce ad Arona (Novara) nel 1981. Vive e lavora tra Milano e la Germania.
Mostre personali
2010 “Sternbild”, curated by Elena Forin, La Giarina arte contemporanea, Verona
2008 “wrong crypt”, cur. E. Forin, De Faveri Arte, Feltre (Belluno)
“Ether”, Rocca Sforzesca, Soncino (Cremona)
2007 “Avalon”, cur. Ivan Quaroni, Galleria Novato, Fano (Pesaro Urbino)
“Il Mondo della Bellezza Trasparente”, cur. Alessandro Riva - C. Canali, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
Mostre collettive
2010 “Voglio la neve in agosto”, curated by Peter Weiermair, LAB 610 XL, Sovramonte (Belluno)
2009 “Plenitudini”, cur. Alberto Zanchetta, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Marino
“Degli uomini selvaggi e d’altre forasticherie”, cur. V. Siviero - K. Andersen, LAB 610 XL, Sovramonte (Belluno)
“Vertigo”, cur. Luigi Meneghelli, Atlantica arte contemporanea, Vicenza
“Il resto del tempo, pratiche di abbandono e lontananza”, cur. A. Castiglioni, Castello di Jerago (Varese)
“Art happens now”, cur. F. Naldi - M. Gerosa, Verona
2008 “Viewpoint”, S&G Arte Contemporanea, Berlin - Germany
“I vincitori delle 10 edizioni del Premio Parati”, cur. G. F. Sassone, Permanente, Milano
“Il Drago di Giorgio”, cur. A. Zanchetta - V. Siviero, LAB 610 XL, Sovramonte (Belluno)
“Digitale Purpurea”, cur. C. Canali, arsprima, Palazzo Ducale, Genova
“Overview”, cur. I. Quaroni, arsprima, Valmadrera (Lecco)
“Paradisi perduti, la natura altrove”, cur. A. Castiglioni, Amste contemporary art, Lissone (Milano)
2007 “ALLARMI 3”, cur. C. Antolini - I. Quaroni - A. Trabucco - A. Zanchetta, Caserma De Cristoforis, Como
“La nuova figurazione italiana.To be continued...”, cur. C. Canali, Fabbrica Borroni, Bollate (MI)
“Premio Paolo Parati”, cur. M. Mojana, Vittuone (MI)
“Creepy”, cur. I. Quaroni, K Gallery, Legnano (MI)
2006 “Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana”, cur. A. Riva, Casa del Pane, Milano [Menzione di merito della Giuria]
FABIO GIAMPIETRO
Nasce nel 1974 a Milano, dove vive e lavora.
2010 “Metromorfosi”, a cura di Alberto Mattia Martini, Fabbrica Eos, Milano
MiArt, con Fabbrica Eos
2009 STEP 09, con Fabbrica Eos, Milano
ArtVerona, con Fabbrica Eos, Verona
“Contemporary life”, collettiva, IF Art Gallery, Marciana (Isola d’Elba)
“SwingArt”, mostra collettiva, Golf Club Le Rovedine, Opera (MI)
MiArt , Milano
Void of Hearth, Visionnaire Design Gallery, personale, Milano
MASSIMO GURNARI
Nasce nel 1981 a Milano, dove vive e lavora.
Nel 1995 comincia a dipingere in strada e si avvicina ad alcuni dei pionieri del writing in Italia; inizia a fare le prime tag con lo pseudonimo di
Micro. E’ tuttora membro della crew VMD 70’s.
Mostre personali
2009 “KUNSTERROR© - diary of an evil artist”, AreaB gallery, Milan
2008 “THE FREAK SHOW - the amazing tattooed man with four arms” (con El Rana ) Spazioinmostra gallery, Milan
“SORRY MAMA”, KGallery, Legnano
2008 Metromorfosi, Anna Breda Arte Contemporanea, Padova
“Miami Art Basel Event”, collettiva, Laure De Mazieres, Design district, Miami
ArtVerona, Verona
Opening Visionnaire Design Gallery, collettiva, Milano
Collettiva, Architetture Sensibili, a cura di Linda Giusti, Castello di Rivara, Torino
Collettiva, Bianco & Nero, Studio De’ Bonis, Reggio Emilia
Miart, Milano
ArteGenova, Genova
Sottopelle, Galleria Contemporanea(mente, Parma
2006 CARNE SCELTA, Annovi gallery, Sassuolo
LATTE RINFORZATO, Arte&Altro gallery, Gattinara
MEGA MASS, MaiCollection gallery, Verona
2007 Collettiva, Art in Cocktail, Bar Jamaica, Milano
Collettiva, Saluti da Chiavari, Galleria Cristina Busi, Chiavari (GE)
Arte Padova, Padova
Miart, Milano
ArtVerona, Verona
2009 SERRONE - BIENNALE GIOVANI 2009, Serrone Villa Reale, Monza
PRAGUE BIENNALE 4 ( ITALIAN NEWBROW curated by I. Quaroni ) Karlin Hall, Prague
GROUP SHOW, MF Gallery Genova, Genova
2005 PASTO PROTEICO#1, Obraz gallery, Milan
Mostre collettive
2010 ITALIAN NEWBROW - B SIDE, AreaB gallery, Milan
2008 BEATA REMIX, Palazzo D’Avalos, Vasto (Ch)
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ARTATHLOS, (XXIX Olympics Games) Haidian Exhibition Center, Beijing
ALLARMI 4, Caserma De Cristoforis, Como
PATTERNS, Sala Civica Radio, Meda
NO SENSE OF SIN, AreaB gallery, Milan
MONEYLISA, Mondo Pop Gallery, Rome
LE INVASIONI BARBARICHE, Studio d’arte Fioretti, Treviolo (BG)
EL MUNDO POP, Mondo Pop Gallery, Rome
2007 OVERVIEW, Centro culturale Fatebenefratelli, Valmadrera (Lc)
SEGNI, Le Case d’Arte San Lorenzo, Milan
A FERRO E FUOCO - lo straordinario quotidiano della cucina, Triennale, Milan
SENZA TITOLO, Spazioinmostra gallery, Milan
ETEROFILIE, Annovi gallery, Sassuolo
60 OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA PER ADISCO, Sotheby’s, Milan
DOPAMINE, Studio d’arte Cannaviello, Milan
2006 DIRTY (3) STYLES, KGallery, Legnano
8 NEMICI ITALIANI, Galerie Treibhaus, Dresden
MAN+ANIMALS, Galerie Dys, Bruxelles
MIART, Obraz gallery, Milan
ALLARMI 2, Caserma De Cristoforis, Como
2005 SOUND CHECK, Università degli Studi-Collegio Fratelli Cairoli, Pavia.
CELESTE PRIZE, San Gimignano
NERO ITALIANO, Nextam Partners & Obraz gallery, Milan
VERNICE ARTFAIR, Forlì art fair
MATTEO NEGRI
Nasce a San Donato Milanese (Milano) nel 1982, vive e lavora a Milano.
È diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Mostre personali
2010 “L’Egoisme”, a cura di Patricia Chicheportiche, Galerie 208, Paris
2009 “L’Ego©”, a cura di Patricia Chicheportiche, Galerie 208, Paris
“L’Ego©”, a cura di Ivan Quaroni, Fabbrica Eos, Milano
2008 “3 x 3 - Tre sale per tre artisti”, a cura di Ivana Celona e Roberto Grasselli, Galleria Zabert, Torino
“Ogni cosa era più antica dell’uomo e vibrava di mistero”, a cura di Luca Doninelli e Simona Facchinetti, ex oratorio di S. lupo, Bergamo
2007 “Camera con Vista”, a cura di Gianluca Marziani, Galleria Romberg, Roma
“In Vitro”, a cura di Ivan Quadroni,Galleria Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo
2006 “Piccolo paesaggio”, a cura di Giovanni Agosti,Galleria Obraz, Milano
Mostre collettive
2010 “Pop Comics World”, Galerie 208, Paris
“L’impero degli oggetti”, Paggeria Arte, Galleria Annovi, Sassuolo (MO)
“MIART”, Fiera di Milano, Fabbrica Eos, Milano
2009 “Buste dipinte”, Teatro Dal Verme, Milano
“Il sorriso del gatto”, Galleria Silvano Lodi, Milano
“Contemporary LIFE”, IF Art Gallery, Marciana Marina, Isola D’Elba
“Swingart, 18 buche in cerca d’autore”, Golf Le Rivedine, Opera (MI)
“MIART”, Fiera di Milano, Fabbrica Eos, Milano
“Regards to Time & Space, S&G Gallery, Berlino”
2008 “ArtVerona”, fiera, Fabbrica Eos, Verona
“Hyper-organic, ambiente emergente”, a cura di Piero Addis e Jacqueline Ceresoli, Triennale di Milano
“MIART”, Fiera di Milano,Fabbrica Eos, Milano
2007 “ArtVerona”, fiera, Galleria Annovi Arte Contemporanea, Verona
“A Ferro e Fuoco”, Triennale di Milano, in occasione dei 180 anni di Buitoni
“Eterofilie”, a cura di Ivan Quadroni, Galleria Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo
“Ionization”, a cura di Stefano Castelli, Spazio Bigli, Milano,
“Quadri per un’ esposizione”, a cura di Marina Modana, Centro Culturale Milano
“Ideators”, a cura di Moreno Gentili, Fondazione Mudima, Milano
“60 Opere d’Arte Contemporanea per ADISCO Lombardia”, a cura di Ivan Quadroni, Sotheby’s Milano
“MIART”, Fiera di Milano,Galleria Obraz, Milano
“Art First”, Arte Fiera Bologna, Galleria Obraz, Milano
2006 “Sculture da viaggio”, a cura di Maurizio Sciaccalug, Galleria del Tasso, Bergamo
“Dissonanze. Artisti nell’arena”, a cura di Giuseppe Frangi, Sala Appiani, Arena di Milano, Milano
“Allarmi 2. Il cambio della guardia”, a cura di Ivan Quadroni, Norma Mangione,
Alessandro Trabucco, Cecilia Antolini, Caserma de Cristoforis, Como
“Sorsi di pace. Arte ed Altro”, a cura di Ivan Quadroni, Gattinara. In collaborazione con Emergency.
“MIART”, Fiera di Milano, Galleria Obraz, Milano, Sezione “Anteprima”
“Milano Africa”, a cura di Marina Modana, Fabbrica del Vapore, Milano
2005 “Sound Check”, a cura di Marta Casati, Collegio Cairoli, Pavia
“Caro Babbo Natale”, a cura di Chiara Canali, Cecilia Antolini, Silvia Bonomini, Aus18, Milano
“Immagina Arte Fiera”, Fiera di Reggio Emilia, Presentato da Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo.
“Superplastica, sculture del disequilibrio”, a cura di Ivan Quadroni, Castello di Casalgrande Alto, Reggio Emilia, in collaborazione con
Annovi Arte Contemporanea
“Seven Nights in Blue”, a cura di Italo Bergantini, Collezione privata, Milano, in collaborazione con Romberg Arte Contemporanea, Latina
“Con-tatto”, MIART, Fiera di Milano, Il comune di Milano presenta: “Giovane scultura milanese”, a cura di Marina Mojana.
PAOLO TROILO
Nasce a Taranto nel 1972. Vive e lavora a Milano.
Dal 1997 al 2009 ha lavorato come creativo pubblicitario in Saatchi&Saatchi prima e in Arnold Worldwide Italy (direttore creativo) poi.
Si è aggiudicato tutti i più prestigiosi riconoscimenti del settore (Cannes Lions, Eurobest, Clio Award).
Nel 2007 è stato Grand Prix all’Art-Director’s Club. Dipinge dal 2005.
Principali Esposizioni
2010 Mostra personale,Galleria Russo, Roma
Arte Fiera 2010, Galleria Russo, Bologna
Mostra personale, Teatro Selve, Vigone (Torino)
2009 “Troilo”, a cura di Luca Beatrice, Fabbrica Eos, Milano
“Contemporary Life”, IF Art Gallery, Marciana (Isola d’Elba)
“Il mio nome è nessuno o forse centomila”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, (SI)
“SwingArt”, mostra collettiva, GOLF CLUB LE ROVEDINE, Opera (MI)
MiArt, Fabbrica Eos, Milano
Mostra personale, Galleria De’ Bonis, Reggio Emilia
2008 Mostra personale, a cura di Samuele Mazza, Visionnaire Design Gallery, Milano
“Miami Art Basel Event”, collettiva, Laure De Mazieres, Design district, Miami
ArtVerona, Fabbrica Eos, Verona
Opening Visionnaire Design Gallery, collettiva, Milano
Spazio Gianni Testoni, Bologna
“Nelle mani”, Mondo Arte Gallery, Milano
“Bianco & Nero”, group exhibition, studio De Bonis, Reggio Emilia
MiArt, Fabbrica Eos. Milano
“Conta fino a dieci”, Anna Breda Arte Contemporanea, Padova
2007 “Conta fino a dieci”, by Luca Beatrice, Fabbrica Eos, Milano
Galleria Contemporanea(mente, Parma
MiArt, Fabbrica Eos. Milano
2006 “5+5 generazioni a confronto”, group exhibition, Studio D’Ars, Milano
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Associazione Culturale
Laboratorio Contemporaneo
Pensiero: da qui è nata nel 2008 la “Fondazione Stefano Borgonovo Onlus”, dal
pensiero mio e di mio marito di poter fare qualcosa di concreto per i malati di SLA.
La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia degenerativa progressiva che porta a
una graduale paralisi ma con risparmio delle funzioni cognitive. Questo vuol dire che
alla persona malata, colpita duramente nel corpo, restano fortunatamente il pensiero
e la coscienza. Attraverso un comunicatore, il malato di SLA interagisce con gli altri
usando l’unico mezzo a disposizione che gli permette di esprimere la sua volontà,
le sue emozioni, il suo pensiero, appunto. Per questo riteniamo molto significativo
l’accostamento della Fondazione con la mostra “Pensiero Fluido”, perché la bellezza
comunicativa dell’arte stimola la mente, che è la nostra risorsa quando il corpo a volte
ci tradisce.
Stefano e Chantal Borgonovo
www.fondazionestefanoborgonovo.it
[email protected]
Laboratorio Contemporaneo, nata dall’iniziativa di un gruppo di professionisti e di
alcuni collezionisti, è un’associazione culturale il cui scopo è la promozione e la divulgazione dell’arti visive ed in particolar modo dell’arte contemporanea, nelle sue molteplici forme. Nell’intenzione di perseguire le finalità di cui sopra, l’Associazione si fa
carico della progettazione e realizzazione di Mostre d’Arte Contemporanea nei luoghi
più rappresentativi del panorama artistico italiano, affiancando e sostenendo attività
ed iniziative progettate da Artisti, Associazioni, Enti, Gallerie ed Istituzioni.
www.laboratoriocontemporaneo.it
[email protected]
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“Come il fluire dell’acqua di un torrente sulla stessa pietra,
il pensiero scorre sopra di noi.
E’ la materia di cui siamo fatti che ci rende più o meno permeabili alle informazioni,
alle nozioni, a trasformare tutto questo in sensazioni fisiche.
La nostra visione è una sequenza in 4 tempi:
prima il futuro incognito, poi il passato formale.
Il terzo è un tempo della mente, una dimensione parallela.
Infine un ritorno al presente ossessivo, al pensiero ricorrente e al tempo che pulsa. Ora.”
Grandi Animali Marini
Finito di stampare nel mese di ottobre 2010 presso
COLOR ART
25050 Rodengo Saiano (BS)
ODIULFOREISNEP
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