PENSIEROFLUIDO 2 Cultura PENSIEROFLUIDO MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA A CURA DI ALBERTO MATTIA MARTINI 7 OTTOBRE>7 NOVEMBRE 2010 SPAZIO OBERDAN CON IL PATROCINIO DI IN FAVORE DI 4 5 MOSTRA Coordinamento organizzativo Silvia De Mattei Elisa Gurnari Logo Pensiero Fluido e ideazione grafica Paolo Troilo Allestimento e illuminazione Officine Matita Studio 45 Colonna sonora mostra Grandi Animali Marini Ideazioni sceniche Giancarlo Pedrazzini Trasporti opere Zuccotti & Zuccotti Moving Art Ufficio stampa DOPPIO ZERO Servizi per l’arte contemporanea CATALOGO Progetto Grafico Grafica e Pubblicità Recalcati Magenta (MI) Traduzioni Patrizia Mignani Crediti fotografici Federico Ambrosi Alan Maglio Max Rommel Ruggero Rosfer Editore Mat Edizioni Milano Si ringrazia: tutto il personale del Settore Cultura e Beni Culturali della Provincia di Milano per la collaborazione e il supporto alla realizzazione della mostra. inoltre: Anna Breda Arte Contemporanea - Area B - Fonderia Artistica Battaglia - Galerie 208 Chicheportiche Galleria Bianca Maria Rizzi - Galleria Gagliardi - Galleria Russo - Glauco Cavaciuti Arte - La Giarina Arte Contemporanea Miniaci Art Gallery - Prometeo Gallery IN COLLABORAZIONE CON CON IL CONTRIBUTO DI 6 7 Cultura Cultura Se dall’idea di avviare un progetto d’arte itinerante e territoriale a Milano scaturisce The idea of launching an itinerant and territorial art project in Milan has led to a collecti- una mostra collettiva, con dodici artisti che desiderano suscitare una riflessione sul ve exhibition by twelve artists who bring into focus how social changes are altering the mutamento sociale che sta modificando le modalità d’informazione e di sviluppo del ways information is transmitted and how human thought is evolving and it is significant, pensiero dell’umano, allora ritengo significativo che un ente quale la Provincia di Milano I feel, that a body such as the Milan Provincial administration is supporting the project sostenga il progetto ospitandolo nel prestigioso Spazio Oberdan. L’indirizzo dell’Am- by hosting it in the prestigious Spazio Oberdan. ministrazione Provinciale in ambito culturale è infatti quello di stimolare tutti, ma in In the world of culture it is indeed our policy to stimulate everyone - young people particolar modo i giovani, sulla necessità di diffondere quella che abbiamo ribattezzato especially – to spread what we have re-christened a “culture of enhancement” that ‘cultura valoriale’, capace di esplorare i territori del Bello e di porre domande ed inter- explores the Beautiful, asks questions and raises issues. rogativi. The idea that Liquid Thought sustains is that everything is more mobile in our contem- L’idea sostenuta da Pensiero Fluido è che nella realtà odierna tutto sia più mobile: porary reality: spaces, people, knowledge. spazi, persone, conoscenza. Mi viene spontaneo effettuare un collegamento, ad un A year on from its first centenary, it seems natural to me to make an association with anno di distanza dal primo centenario, con il Futurismo e la sua rivoluzionaria proposta Futurism and its revolutionary artistic proposals. With Liquid Thought, it is as if what artistica. Con Pensiero Fluido è come se si attuasse oggi ciò che la poetica futurista futurist poetry yearned for at the dawn of the twentieth century has materialised: the auspicava agli albori del Novecento: le molteplici possibilità offerte dalla tecnologia many opportunities that technology offers give us a wide range of choice and great permettono un’ampia gamma di scelte, nonché una grande velocità di comunicazione. speed in communication. Trust in progress, which, as Marinetti said, is “movement, life La fiducia nel progresso, che come affermava Marinetti è “movimento, vita e speran- and hope”, is also trust in the new generations. za”, è anche fiducia nelle nuove generazioni. Indeed I think it is important that young people are involved, and it is thanks to events Considero infatti importante il coinvolgimento dei giovani, che grazie ad eventi come like Liquid Thought that they have the chance to mature in the world of art, transcen- Pensiero Fluido possono crescere nel mondo dell’arte andando oltre la provocazione ding provocation and vulgarity. e la volgarità. I giovani hanno capito che l’arte è uno strumento per una riflessione sulla Young people have realised that art is a tool for reflecting on society, not a way of società e non solo un modo per contrapporsi ad essa; ricercano perciò nuovi valori e fighting against it. They therefore seek new values and new syntheses, which cannot nuove sintesi, che non possono prescindere dalle nostre radici culturali. Un impegno disregard our cultural roots. That this cultural commitment is not removed from social culturale che non è disgiunto da finalità sociali, lo dimostra la raccolta fondi che nel aims is borne out by the fact that funds will be collected during the exhibition in aid of periodo della mostra sarà promossa in aiuto dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica. sufferers from amyotrophic lateral sclerosis. Ringrazio perciò sentitamente i promotori di questo progetto, e spero di averli sempre I would like to thank the promoters of this project and sincerely hope always to have al nostro fianco per realizzare insieme quell’idea di cultura partecipata, diffusa, policen- them ‘on board’, to work with together in achieving that ideal of a shared, widespread, trica e valoriale alla quale aspiriamo. polycentric culture based on worthwhile values that is our common aspiration. Novo Umberto Maerna Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano Novo Umberto Maerna Vice-President and Cultural Councillor, Province of Milan 8 9 PENSIEROFLUIDO LIQUIDTHOUGHT L’uomo del XX secolo e di quello che stiamo vivendo, è stato e sarà sempre di più testimone attivo di mutamenti radicali, che ne hanno stravolto in positivo o in negativo il contesto reale e sociale. Anche attualmente capita sempre più di frequente di relazionarci o interagire con quella che definirei una “architettura metafisica spazio - temporale”, un luogo altro, un territorio bordeline che vive tra il reale e l’immaginifico, tra il mentale e il corporeo, tra il percepibile e l’immateriale. È lecito quindi poter affermare che ci stiamo avvicinando sempre più a quel luogo che Michel Foucault definisce eterotopico; spazi che hanno la proprietà di essere in relazione con tutti gli altri luoghi, ma con un procedimento che gli permette di interrompere, annullare e stravolgere i rapporti che sono da essi raffigurati o riflessi. Per comprendere meglio l’essenza di questa zona, possiamo affidarci a quella che Foucault considera l’eterotopia per eccellenza. ovvero lo specchio. Esso è un’utopia, perché è un luogo senza possederlo concretamente, riflette una presenza pur essendo irreale, ma è anche un’eterotopia esistendo realmente e creando una sorta di “effetto di ritorno”, dal momento che riflette una presenza in uno spazio irreale, che si crea o meglio appare in modo virtuale, ma simultaneamente è anche uno spazio reale, concreto e tangibile perché collegato con tutto l’universo che l’attornia. Un luogo quindi non necessariamente reale, anzi direi più vicino ad una terra di mezzo, una sorta di utopia reale ma anche mentale dove tutto può essere rappresentato, ma al contempo stravolto e quindi messo in discussione. Una vertigine senza limiti di spazio, tempo, materia o spirito, che produce una libertà incondizionata dell’io, consentendo di spingersi in una dimensione dove viene concepita un’inconsueta riflessione creativa e poetica: il pensiero fluido. Questa inedita realtà contemporanea è imperniata prevalentemente sul radicale ampliamento delle nostre conoscenze ed esperienze, determinate dai continui e radicali cambiamenti che hanno luogo quotidianamente in ogni ambito della società: da quello tecnologico, alla velocità con cui fisicamente raggiungiamo ogni angolo del pianeta, ai viaggi e ai grandi flussi migratori, ma anche alla rapidità con In the 20th century and the century we are living through, the human race has witnessed radical transformations – and is destined to see even more of them in the future - that have revolutionised our everyday and social environment both for the better and for the worse. Even nowadays we increasingly relate to something that I would define as a “spatial and temporal metaphysical architecture”, or interact with it: this is a different place, a borderline territory that exists between the real world and the world of absolute imagination, between mind and body, between the perceptible and the immaterial. So we can justifiably claim that we are getting ever nearer to the place that Michel Foucault defines as heterotopic, where there are spaces that have the property of being in relationship with all other spaces, yet through a process that allows them to break off, wipe out and transform the relationships they present or reflect. Perhaps it is useful to think of the place that Foucault considers as the most perfect form of heteropia, a mirror, if we need some help to better understand the essence of this heterotopic space. A mirror is a Utopia, for it is a place we cannot actually possess: it reflects a presence in spite of being unreal and yet it is also a heteropia that actually exists, creating a kind of “bounce effect” since it reflects a presence in an unreal space that creates itself, or rather appears in a virtual fashion. Yet it is also a real, concrete and tangible space as it is linked to the universe around it. It is a place that is not necessarily real, then; rather, I would say it is closer to a halfway land, a kind of real but also a mental Utopia, where everything can be represented but is also radically changed and thus brought into question: a vertiginous place without limits of space, time, matter or spirit; one that produces an unconditional freedom of the ego, allowing us to venture into a dimension in which we can begin an unfamiliar kind of reflection: liquid thought. This novel form of modern-day reality is mainly based on a radical broadening of our knowledge and experience, arising from the continuous far-reaching changes in all spheres of society from one day to another: technology and the speed it takes us to cui il nostro pensiero arriva a destinazione, grazie a quello che potremmo sicuramente definire come luogo eteretopico e cioè internet. Se fino a non molto tempo fa le nostre nozioni, informazioni, competenze e sapere, derivavano tramite esperienze così dette “statiche” provenienti per la maggior parte dalla lettura di elementi cartacei o “imposte” dalla televisione, oggi possiamo disporre di una nuova indipendenza di conoscenza o meglio la possibilità di gestire, indirizzare e quindi decidere non solo su quale argomento soffermarci, ma all’istante quale teoria e pensiero approfondire. Ad un’affermazione, subito viene posta anche una contraddizione da parte di qualcun altro, quindi nella nostra mente si configura un dubbio, una riflessione sull’ipotesi che il nostro punto di vista sia uno dei tanti e di conseguenza il pensiero da statico può divenire fluido. Tutte queste sostanziali metamorfosi ed eventi conducono inevitabilmente a modificare più frequentemente opinione, a cercare di ottenere una probabile o possibile verità, “fondere” numerose informazioni, considerandone le varie alternative, provocando nella mente una modalità di pensiero fluido. Tali concetti non sono una critica alla cultura che proviene da fonti tradizionali, ne tantomeno a quella che proviene dai libri, ma un’innegabile presa di coscienza e considerazione riguardante una nuova modalità che, sta modificando il modo di approcciarsi alla quotidianità o meglio un’ulteriore opportunità che ci viene offerta per poter ampliare i nostri orizzonti conoscitivi. Certamente i rischi e le possibili controindicazioni da leggere sul bugiardino e quindi da evitare potrebbero essere numerose. Secondo Zygmunt Bauman la dimensione sociale è oggi fortemente instabile, e questa condizione si è creata a causa di punti di riferimento come lo stato-nazione, il lavoro e forme di solidarietà che sono venuti a mancare, dando vita ad una società liquida, debole, in via di disgregazione, all’interno della quale non esistono più certezze. Il rischio è quello di vivere in una società sempre meno stabile, che fatica a compiere scelte definitive, perché si preferisce una vita all’insegna delle “opportunità mutevoli” e di breve durata, dove prevale una modalità individualizzata e senza legami stretti. physically reach all the corners of the planet; travel and great migration flows; but also the speed with which our thoughts reach their destination, thanks to what we could certainly define as a heteropic place, namely internet. Until recently our notions, information, skills and knowledge derived mainly from experiences that we might call “static”. Then, we read words printed on paper or received what the television dished up to us. Now, we are free to choose what we want to know: we can manage and direct our searches to then decide not only which topic to turn our attention towards but, on the instant, which theory or thought to focus on. Statements made are promptly countered by contradictions, eliciting doubts in our minds. We begin to consider that our point of view may be merely one of many. So thought changes from the solid to the liquid. All these extensive metamorphoses and events inevitably lead us to change our minds more often, to try and get hold of a probable or possible truth, to blend a host of different pieces of information together, considering the various hypotheses, triggering a liquid thought mode in our brains. In expressing these concepts I do not set out to criticise the culture that originates from traditional sources nor, certainly, the culture born of books. I want to say that I realise that a new mode is undeniably changing the way we deal with daily life, giving us additional opportunities to widen the horizons of our knowledge, and that all this merits consideration. Certainly there might be a number of risks and sideeffects we ought to watch out for, as if we were reading the instructions on a medicine bottle, hoping to avoid them. According to Zygmunt Bauman, the social dimension today is seriously unstable - a situation that has arisen owing to the disappearance of landmarks such as the nation-state, labour and certain forms of solidarity. Thus a weak, liquid society has formed which is falling apart and which no longer offers any certainties. The risk is that we may find ourselves in a society that will become increasingly unstable as we struggle to make final decisions: people prefer “changeable” short-term opportuni- 10 La superficialità e la diminuzione della capacità di concentrazione sono quindi a rischio di espansione; il numero sempre maggiore di nozioni e di informazioni tramite il web e il telefono stanno modificando i nostri neuroni, sempre più in stato di allerta e predisposti ad adattarsi ai continui cambiamenti, modificandone conseguentemente, non solo le modalità di informazione, ma anche il modo di pensare e di rispondere agli stimoli. Alcune teorie, come quelle dell’astrofisico Stephen Hawking, sostengono che siamo approdati in una nuova fase evolutiva: nel nostro DNA, sono avvenute milioni di modifiche, ma questo è accaduto in modo molto lento, ci sono voluti milioni di anni, oggi invece i cambiamenti prodotti dagli stimoli esterni saranno molto più veloci e non è escluso che i nuovi sistemi di comunicazione possano generare in futuro addirittura una nuova specie umana. Si deve realisticamente prendere atto che si sta formando un “pensiero alveare”, nel quale accedono tantissime informazioni e nozioni che comportano una ripercussione nella modalità di vita. Non solo è cambiato il nostro modo di pensare, ma il nostro rapporto con le informazioni è sempre più tattile, in quanto le dita sono diventate parte del nostro cervello, essendo il pensiero costantemente congiunto al computer: “Quando sono alla mia scrivania, - afferma il Rettore della Georgetown University - se allungo la mano sul mouse vuol dire che sto pensando”. La generazione tecnologica, abituata a trascorrere molte ore davanti ad un computer, non avrà necessariamente ripercussioni, ma potrà vantare una maggiore capacità di seguire più input contemporaneamente. Nella storia del genere umano, compaiono alcuni eventi cardine, che ne hanno radicalmente modificato la cultura e quindi il pensiero: il passaggio da una società il cui sapere era tramandato oralmente a una società dove lo scibile viene trasmesso attraverso la scrittura. L’altro radicale passaggio successivo è stato quello dal manoscritto alla stampa a caratteri mobili. Nel XX secolo arriva poi l’invenzione del computer, mentre l’ultimo in ordine di tempo a mio avviso può essere fatto coincidere con la rete e cioè la possibilità di scrivere e scambiarsi un’infinità di contenuti tra testi, immagini, video, audio, come all’interno di 11 ties, and to lead lives in which they follow their own bent without forming any close bonds. So we risk more superficiality and less power of concentration; the ever-increasing number of notions and items of information on the web and on the phone are modifying our neurons, which are in a growing state of alert, prepared to adapt to continuous change and thus not only altering the way they receive information but also how we think and respond to stimuli. According to some theories, like those of the astrophysicist Stephen Hawking, we have arrived at a new phase in our evolution: millions of changes to our DNA occurred in the past but it used to be a very slow process, taking millions of years; now the changes produced by external stimuli will be much faster and we cannot rule out the possibility of the una illimitata biblioteca. Qualche giorno fa ho letto la notizia che nella biblioteca del Dipartimento di Fisica della Stanford University sta prendendo vita la prima biblioteca digitalizzata e cioè senza libri, allestita con soli computer. Molto probabilmente esso sarà il futuro che toccherà a molti luoghi come questo, non solo per comodità ma per necessità di spazio. Il fatto più interessante però è che il futuro digitale dei libri non sia solo per le biblioteche, ma più generale per tutti i libri; si prevede infatti che i libri cartacei saranno sempre meno e più costosi e invece sul web sarà possibile consultarne la versione di carta a minor prezzo e senza limitazioni. Tutto ciò darà vita alla crisi, tra l’altro già in parte in atto dell’editoria cartacea, ma certamente renderà possibile un apprendimento e una diffusione is coming into being in the Stanford University Physics Department: it is a library without any books, equipped with computers alone. This will very probably be the future of many such places, not only for convenience but for reasons of space. The most interesting thing, however, is that the digital future of books will not only take in libraries but, more generally, all books: it is expected that paper books will be fewer and that they will become increasingly expensive while we will be able to read them online more cheaply and without any limitations. All this will cause a serious downturn (already under way) for paper publishing but it will transform learning and the spread of thought into much more democratic processes than before. So how should we relate to these radical changes new communication systems even generating a new human species at some time in the future. Realistically, we must come to terms with the fact that a form of “beehive thought” is taking shape, packed with crowds of information and notions, and this has consequences on our way of life. Not only has our manner of thinking changed, but also our relationship with information, which is increasingly tactile, since our fingers have become a part of our brain, thought being constantly connected with a computer. “When I’m at my desk,” says the Chancellor of Georgetown University, “if I reach for the mouse, it means I’m thinking.” The technological generation, accustomed to spending endless hours in front of a computer, will not necessarily suffer any repercussions and may at least be able to claim that they have a greater capacity to multitask their inputs. There have been some crucial events in the history of the human race that have radically altered culture and, with it, thought: one was the change from societies which passed on their culture orally to those which used forms of writing. The next sweeping change was from the world of manuscripts to that of printing with movable characters. Then came the computer in the 20th century; the latest, I believe, di pensiero molto più democratico di quello attuale. Come ci si deve pertanto relazionare con questi cambiamenti radicali ormai parte integrante della nostra società? Quale potrebbe essere lo strumento che rende possibile la comunicazione tra culture differenti e tra le fisiologiche diversità che costituiscono il mondo? Marshall McLuhan sostiene che l’effetto fondamentale di ogni medium consiste nel mutamento delle proporzioni, del ritmo e degli schemi che introduce nei rapporti umani. Chi sembra pienamente corrispondere a tale identikit è l’arte e quindi gli artisti, che grazie alla loro indipendente e autonoma libertà di immaginazione hanno sempre anticipato i tempi e quindi permesso di indagare sempre più in profondità, arrivando perfino a percepire ed esplorare nuovi contesti. Si sta sviluppando un inedito modo di fare arte, e non mi riferisco solo all’utilizzo delle nuove tecnologie, ma in modo particolare ad un’espressione creativa meno dispotica, indipendente e soprattutto meno statica; un atteggiamento non solo contemplativo, ma più dinamico, sia nel pensiero, che nelle modalità di vita e che si avvale di ogni aspetto del reale per poi diffondersi, insinuarsi e propagarsi fluidamente nell’ambiente. L’arte esercita alla vita, ci aiuta a pensare e immaginare non solo con la mente ma con tutto il corpo. La ricerca messa in atto dagli artisti offre la possibilità di provare ancora stupore e quindi consentirci di attuare un cambiamento di stato, permettendo al pensiero fluido di divulgarsi that have become an integral part of our society? And what tool might enable today’s different cultures and physiological diversities to communicate better? Marshall McLuhan argues that the fundamental effect of every medium consists in the change to the proportions, rhythm and models that it brings into human relations. What seems to correspond to this identikit in full is art, which is why artists, thanks to their independent, autonomous freedom of imagination, have always been ahead of their times and have thus been able to dig deeper and deeper, even reaching the stage of perceiving and exploring new worlds. A fresh way of doing art is emerging, and I am not only talking about the use of the new technologies, but especially of a less despotic creative expression, independent and, above all, not so static; an approach that is not only contemplative, but more dynamic both as regards thought and way of living, making use of every aspect of real life to infiltrate the world around it, spreading and flowing smoothly through it. Art prepares us for life, helps us to think and imagine not only with our minds but with our whole bodies. The work artists do gives us the chance of still experiencing wonderment and thus enables us to go through a change of state, has been the internet, with the possibility of writing and interacting in an infinity of contents: texts, images, videos, audios, like the inside of a library without limits. Some days ago I read that the first digitalised library letting liquid thought disperse and then come into being in the form of art when it has become solid. To have to find one’s way in an unfamiliar land that was considered unknown until a short time ago is a proceeding that requires an immense expenditure of 12 13 e una volta trasformatosi in solido, generasi in arte. Orientarsi nel territorio dell’inconsueto, di ciò che fino a poco prima era ritenuto ignoto è una modalità che presuppone un dispendio smisurato di energie psicofisiche. L’artista durante la fase della creazione si addentra come un animale selvatico, in un luogo che non conosce, ma di cui si vuole ad ogni costo impossessare: lo circonda, lo insegue più volte, ne assapora le infinite varianti, assume una sottile ebbrezza di onnipotenza, per poi perdersi in un turbinio di pensieri. Il momento, l’istante è quello che strega ogni cosa, è seducente e quindi pronto per essere lasciato fluire in unico estuario ed infine concedersi e propagarsi fluidamente a foce ramificata in ogni singolo poro vitale. Il pensiero fluido consente di riscoprire ciò che è stato e ciò che sarà, ma soprattutto quanto esiste nel presente; lasciare scorrere l’attuale come esclusività di un destino al quale non possiamo sottrarci. Oggi siamo più concentrati sul passato, sulla memoria, invece dovremmo interessarci certamente al futuro, a ciò che accadrà ma ancora più intensamente al reale, al presente, all’attuale a far confluire le nostre energie più sull’aspetto costruttivo della creazione, dell’agire mentale, per poter così dare forma al pensiero. Cogliamo e assaporiamo quindi il valore e l’importanza dell’immaginazione in relazione con lo spazio, addentriamoci in quella dimensione fantastica, nell’atmosfera sognante che Gaston Bachelard definisce rêverie, ossia la possibilità di cogliere l’importanza dell’immaginazione, come funzione irreale. Non basiamoci solo sulla materia, sui quattro elementi della cosmogonia, ma sfruttiamo le potenzialità dell’immaginazione, dell’atmosfera sognante, che si manifesta durante la veglia. Attraverso l’immaginazione si delinea la concezione dell’esistenza stessa e diventiamo così esseri liberi. Se si crea sintonia tra sogno, inteso come momento creativo dell’artista e fruitore si ottiene l’opera d’arte. L’immagine che accomuna gli artisti di questa mostra presso lo Spazio Oberdan è quella di essere riusciti ad interpretare tale concetto e di aver saputo fare arrivare l’idea creativa diritta alla coscienza, e quindi mettere in pratica e realizzare quanto è originato dalla loro intimità, non dimenticando che l’anima dell’uomo deve essere sempre attenta e partecipe all’attualità del mondo. Quando psycho-physical energy. During the creation phase, the artist forces his way like a wild animal into a place that he is not acquainted with, but that he wants to possess himself of at all costs: he gets round it, pursues it continuously, savours its infinite variations and becomes subtly inebriated with omnipotence before being swallowed up in a whirl of thoughts. The moment, the instant is what bewitches everything, it is seductive and is thus ready to flow into an estuary and finally surrender itself and spread placidly as if through the mouths of a river delta into every pore of our being. Liquid thought allows us to rediscover what has been and what is to be, but especially what is in the present; it lets the present flow by like the exclusivity of a destiny that we cannot escape. Nowadays we are more focused on the past, on memory, while we should certainly concern ourselves with the future, what is to happen; and yet even more intensely with reality, the present, what is happening now, in order to direct our energies to a greater extent to the constructive aspect of creation, mental activity in order to give our thoughts a shape. So let us capture and appreciate the value and importance of imagination in relation to space, let us penetrate that dimension of fantasy, that atmosphere of dreams that Gaston Bachelard defines as rêverie, which is the possibility of realising the importance of imagination as an unreal function. Let us not only rely on matter, on the four elements of cosmogony but exploit the potential of the imagination, of the dreamy atmosphere that comes to us when we are half awake. The conception of our very existence takes shape through imagination and so we become free beings. If we tune the user into the dream, in the sense of the artist’s creative moment, we come up with a work of art. The image that the artists of this exhibition at the Spazio Oberdan have in common is that they have succeeded in interpreting this concept and have managed to get the creative idea to reach consciousness direct: in this way, they materialise and create something that originated in their intimate being, without forgetting that the human spirit must always pay heed to what is happening in the world and take part in it. When art finds exchange, communication, it takes on a privileged position, making l’arte trova lo scambio, la comunicazione, assume una posizione di privilegio, facendoci ampliare il nostro angolo visuale e guardando di più, vediamo cose nuove. Vorremmo scardinare quei beceri e limitanti preconcetti per cui la cultura e l’arte, vengono utilizzate e prese in considerazione solo in alcuni ambiti, in “riserve protette di pensiero” – appunto arte visiva, filosofia, poesia, letteratura, musica - e non in tutti gli altri ambiti della società, dove ve ne sarebbe senza dubbio un gran bisogno. Siamo convinti che l’arte sia un’ottima preparazione psicofisica alla vita, ponendoci sempre in una situazione che invita alla riflessione, nonché stupendoci con immagini che simulano e raccontano la vita stessa. In questo preciso momento storico riteniamo che si debbano riconsiderare alcuni cardini portanti della società e quindi della collettività: dalla cultura al rapporto tra le passioni, la razionalità e il sapere impalpabile come quello intellettuale ma anche concreto come quello economico, considerando sempre più fondamentale la tutela dei diritti umani e una particolare attenzione all’ecologia e al territorio. Spinoza dice che la natura tutto permea e da essa tutto è inesorabilmente originato e che quindi non possiamo sottrarci al suo dominio. Purtroppo in questi anni non è sempre stato così anzi spesso è accaduto il contrario, come testimoniano le Alterazioni Video con le opere Intervallo e Vision of excess. Il collettivo milanese ormai da qualche anno concentra la propria ricerca principalmente sul rapporto tra architettura pubblica non finita e territorio. Il risultato ha portato a censire circa 500 strutture iniziate e mai terminate. Riprendendo la sigla dei vecchi “intervalli” utilizzati dalla RAI, nasce un video che indaga la storia dell’architettura dell’incompiuto in Italia dal dopoguerra ad oggi. Da qui l’dea non solo di documentarne lo scandalo ambientale ed economico, ma di riconvertirne lo spreco di danaro pubblico in arte, trasformando l’incompiuto, la vergogna in opera d’arte; dopo averne delineato i tratti tipici, si è pensato ad un territorio dove questi edifici possano divenire un possibile polo di attrazione, il racconto di un periodo della nostra storia. Ecco che nasce così il Parco archeologico dell’Incompiuto nel Comune di Giare in Sicilia, dove sono presenti ben 12 opere non finite e dove quest’estate ha preso vita il primo us widen our angle of vision; with more to look at, we see new things. We should like to tear apart those boorish, limiting preconceptions whereby culture and art are only used and taken into consideration in certain spheres, in “protected reserves of thought” – meaning visual art, philosophy, poetry, literature and music – and not in all the other spheres of society, where there is without any doubt at all a great need for them. I am convinced that art is an excellent psycho-physical preparation for life, always putting us into a situation that encourages reflection and amazing us with images that simulate life and tell its story. At this time in history we feel that some mainsprings of society, and thus of the collectivity, should be reconsidered: from culture to the relationship between the passions, rationality and knowledge: impalpable, like intellectual knowledge, but also concrete, like economic knowledge, considering the safeguarding of human rights as a matter of increasingly fundamental importance with special attention to ecology and the land. Spinoza says that nature permeates everything and that everything inexorably originates from nature, and that we cannot, therefore, escape from her dominion. Unfortunately in recent years this has not always been the case: on the contrary, the opposite has often happened, as shown by the Alterazioni Video (“Landscape Eyesores Video”) with the works Intervallo (“Interval”) and Vision of excess. For some years now, the focus of this Milanese collective has been on the relationship between unfinished public architecture and the surrounding territory. The result has been a census of about 500 structures that have been started but never completed. Taking up the former Radiotelevisione Italiana interval signature tune, a video has been created that investigates the history of unfinished architecture in Italy from the post-war period up to our own times. Hence the idea of not only showing the evidence of this environmental and financial scandal but of converting the squandering of public money into art, transforming the unfinished, the shameful, into a work of art; after outlining the typical features of these works, the artists started to think about a place where the buildings could possibly become a centre of attraction, telling the story of a period in our history. This is how the Parco Archeologico dell’In- 14 Festival dell’Incompiuto Siciliano, per continuare ad analizzare, considerarne i vari aspetti e per non dimenticare. Anche Bros sceglie di condurci in un viaggio nel quale fascino, cultura, natura e tradizione coesistono con una terra dura, ostile e rimasta spesso imbrigliata all’interno delle proprie convinzioni. È Orgosolo un paese del Supramonte, dove il territorio e la pastorizia si intrecciano con banditismo e rapimenti. Al visitatore viene richiesto come primo step di osservare il dipinto esposto in mostra, una sorta di labirinto cromatico, un marker o semacode, nato da approfonditi studi sulla Teoria dei colori di Gothe agli studi di Itenn e di Schopenhauer. Una volta addentrati nel mondo dei colori, attraverso degli occhiali muniti di webcam si viene sbalzati in una dimensione altra, che permette di annullare le distanze e immergersi nella cittadina della Sardegna. La sensazione è quella di spaesamento, di essere penetrati, anche grazie alle infinite potenzialità del pensiero fluido in quello che poco fa abbiamo definito come luogo eteretopico; l’’immagine che si materializza innanzi ai nostri occhi è un telo in PVC accartocciato sul quale sono rappresentati quattro uomini a cavallo, i cavalieri dell’Apocalisse, sinonimo dello spaesamento che domina nella società e qui pervasi da tratti e colori Pop. I soggetti alternano presenza-assenza, fantasia e realtà, gioco e austerità. La visone immaginifica unisce colori, figure, suoni, parole, persone e riflessioni, mostrando la metaforicità del reale e la capacità che la mente ha di plasmare il mondo. Il pensiero nasce prevalentemente dalla meditazione silenziosa, dalle così dette “pause di riflessione”, da un’assenza che è intensamente presenza, proprio come accade nell’atmosfera parallela creata da Massimo Caccia. I protagonisti sono sempre gli animali, un mondo incentrato su rane, conigli, lumache, lucertole, uccelli e pinguini, che a differenza dei protagonisti del noto romanzo di Orwell non vivono in una fattoria, ma abitano un tempo sospeso, nel quale trovano complicità con il mondo degli oggetti. Gli smalti, curati in ogni più impercettibile dettaglio, appaiono sulla parete come una sequenza di fotogrammi: come direbbe Francesco Guccini “sembra di essere in una scena di un film vecchio della fox”. Siamo catapultati in un film muto, senza sonoro, 15 compiuto (the “Archaeological Park of Unfinished Works”) came into being in the Municipality of Giare, in Sicily, where there are 12 uncompleted structures and where the first Sicilian “Unfinished Works Festival” was opened so that this phenomenon could go on being analysed and considered in its various aspects, and so that we should not forget. Bros also chooses to take us on a journey in which fascination, culture, nature and tradition co-exist with an uncompromising, hostile land, which has often remained hidebound by its convictions. This is Orgosolo, a town in Supramonte, Sardinia where the soil and sheep-breeding are interwoven with banditry and kidnapping. The first step asked of the visitor is to observe the painting on show, a kind of colour maze, a marker or semacode brought into existence after exhaustive study of Goethe’s Theory of Colours and of Itenn and Schopenhauer. After we have plunged into the world of colours, we are hurled into another dimension through our glasses, fitted with a webcam: distance is wiped out and we are thrust into this little Sardinian town. We feel as if we have lost our bearings and that, also thanks to the infinite potential of liquid thought, we have entered one of those heteropic places that we have just been talking about; the image that materialises before us is a wrinkled sheet of PVC with a representation of four horsemen, the Horsemen of the Apocalypse, a synonym of the disorientation that reigns in society, here pervaded by pop art motifs and colours. The subjects alternate between presence and absence, fantasy and reality, play and austerity. This fantastic vision combines colours, figures, sounds, words, persons and reflections, showing the metaphoricity of reality and the mind’s capacity to mould the world. Thought is mainly born of silent meditation, the socalled “pause for reflection”, of an absence that is intensely a presence, just as we see in the parallel atmosphere created by Massimo Caccia. The characters are always animals; this is a world whose leading players are frogs, rabbits, snails, lizards, birds and penguins, which, unlike Orwell’s famous tale, do not live on a farm but in a suspended time during which they enter into complicity with the world of objects. The enamels, accurately finished down to the slightest detail, appear on the walls like a sequen- dove l’attesa di qualche cosa che sta per accadere si propaga in un mondo liquido dominato da emozioni ed ironia. Chi senza alcun dubbio ha fatto dell’ironia la sua arma preferita o meglio letale è Francesco De Molfetta. Il pensiero qui diviene gioco di parola, trasformazione, ribaltamento della realtà, pur mai stravolgendo totalmente la vita precedente dell’oggetto utilizzato. Come un moderno Duchamp, è chiaramente in omaggio al grande artista francese, De Molfetta riprende il “mitico” orinatoio inserendo al proprio interno una confezione di shampoo johnson; un’azione non solo ironica, provocante e dissacrante, ma un invito a osservare l’oggetto in modo differente sotto un altro punto di vista e quindi a pensare in modo differente. Ecco che una lucidatrice provoca sia un funambolico gioco di parole: Non è tutt’oro quel che lucida, ma subisce anche un’inaspettata metamorfosi passando da elettrodomestico a preziosa scultura in bronzo. L’esortazione a non sublimare arriva anche da Mona-kissa dove il famoso quadro diviene l’occasione d’incontro tra mondi, culture, generi e tempi differenti, potremmo dire una sorta di macchina del tempo dove il passato entra in contatto con l’attuale subendone le contaminazioni. Secondo la dottrina indù gli esseri o energie sottili scendono dalla luna in terra disciolti nelle gocce della pioggia; questa pioggia lunare è simbolo di cambiamento, di fertilità e della rinascita. Varcata la soglia della stanza ricreata da Manuel Felisi, si apre un mondo apparentemente inverosimile, un luogo dove la presenza umana pare aver vissuto ed interagito con gli spazi, con gli oggetti, avere letto i libri, avere utilizzato gli occhiali, avere consultato il calendario, fatto una telefonata ed infine messosi a riposare sulla poltrona, ma ad un tratto, nemmeno il tempo di infilarsi la giacca e chi fino ad un attimo prima abitava in quel luogo è sparito nel nulla. Potremmo dire in questo caso che le tracce ci sono e come, ma la domanda è un’altra perché se ne è andato, cosa sta accadendo? La pioggia pervade la stanza, colpisce ogni cosa, tamburellando e scandendo un ritmo che assomiglia più ad un monito ad un picchiettio perpetuo. Tutto viene trasformato, invertito: all’interno piove, mentre dalle finestre la natura, gli alberi e la vita sono pervasi dalla luce del sole. La sensazio- ce of stills: as Francesco Guccini would say, “it looks as if we were in a scene from an old 20th Century Fox movie.” We have been catapulted into a silent film, without any sound track, where the expectation of something that is about to happen pervades a liquid world dominated by emotions and irony. A person that, without any doubt, has made irony his favourite, or rather his lethal, weapon is Francesco De Molfetta. With this artist, thought becomes a play on words, transformation, reality upside down even if the previous life of the object utilised is never completely disrupted. Like a modern Duchamp, and clearly influenced by the great French artist, De Molfetta takes up the “mythical” urinal, putting a container of Johnson shampoo in it: this is not only an act of irony, provocation and desecration, but an invitation to observe the object in a different way from another point of view and thus to think differently. Here is a floor polisher that provokes both a pun on the Italian version of the proverb that corresponds to “All that glitters (in Italian the verb used is polishes) is not gold” – non è tutt’oro quel che lucida – but also undergoes an unexpected metamorphosis, changing from a domestic appliance to a precious bronze sculpture. The exhortation not to sublimate also arrives from Mona-kissa, where the famous painting becomes the opportunity for a meeting of different worlds, cultures, genres and times: we might say a kind of time machine, where the past comes into contact with and is contaminated by the present. According to Hindu doctrine, beings or insubstantial energies come down to the earth from the moon dissolved in raindrops; this lunar rain is the symbol of change, fertility and rebirth. When we cross the threshold of the room re-created by Manuel Felisi, we come into an apparently implausible world, a place where the presence of human beings seems to have lived and interacted with spaces and objects: someone seems to have read books, used glasses, looked at the calendar, made a phone call and in the end sat down in an armchair to have a rest, but suddenly, without even the time to put a jacket on, the person that was living in this place a second ago has vanished. In this case we could say that the traces are there, of this there is no doubt; but this 16 ne è quella di essere indotti all’astrazione, usciamo dall’abituale, quindi da tutto ciò che abitudinario, abbandonandoci in balia dell’insolito, di tempi e spazi lontani che improvvisamente fortificano i nostri pensieri. La fluidità dell’acqua del pensiero rende possibile ogni cosa, avviene una trasformazione radicale, perché in questo caso la mente non si è basata solo su quello che è vero, ma su quello che è possibile. Andrea Francolino parla attraverso le sue icone, esseri umani, personaggi noti in tutto il pianeta, che l’artista trasforma in testimonial di prodotti di consumo di ogni genere, che solitamente affastellano i supermercati e di conseguenza le nostre case. L’artista utilizzata tale unione per mandarci messaggi forti, pensieri a volte scomodi, ma che solo grazie al potere comunicativo dell’arte possono arrivare a destinazione. “Usate la vostra libertà per promuovere la nostra”; queste parole appartengono a Aung San Suu Kyi, politica birmana, nonché premio Nobel per la pace nel 1991, venuta alla ribalta della cronaca perché nonostante abbia vinto le elezioni democratiche nel suo paese, non solo gli è stato negato il diritto di governare, ma è stata ed è tutt’ora imprigionata. Il packaging del formaggio president diviene quindi il mezzo ed il pretesto per denunciare un sopruso contro la libera espressione di pensiero e una violenza dittatoriale, contro la quale si è schierato tutto il mondo, come dimostra la tunica tibetana gettata a terra. L’esortazione di Francolino è quella di esercitare il pensiero autonomo e la fantasia, combattendo le prevaricazioni e la passività della mente. “L’anoressia mentale” mette in serio pericolo la democrazia, come è avvenuto nel ’92 quando sono stati assassinati i magistrati Falcone e Borsellino utilizzando esplosivo di tritolo (TNT); un’opera per non dimenticare, far conoscere a chi ignora e cercare di far luce sui molti misteri che ancora alleggiano su queste vicende. Le ambientazioni sognate e poi concretizzate da Luca Gastaldo si manifestano come spazi immobili, privi di riferimenti temporali, dove i luoghi descritti sembrano non sottostare alle leggi della natura. Una dimensione atemporale che al contempo è metamorfosi, cambiamento, emozione, attesa di qualcosa che sta per accadere, che è già accaduto o che forse non avverrà mai, se non nei nostri pensieri. 17 is not the point, the question is why has he gone away, what’s happening? Rain floods into the room, strikes everything in it, drumming down and beating out a rhythm that sounds more like a warning than a continuous pattering noise. Everything is altered, inverted: it is raining indoors while outside the windows nature, the trees and life itself are bathed in sunlight. The sensation is that we are being prompted to abstraction, we are leaving the customary world, with everything in it that is a routine, to fall on the mercies of an unfamiliar world of far-away times and spaces that suddenly fortifies our thinking processes. A smooth flow of liquid thought makes all possible, a radical transformation occurs, because now the mind has not just based itself on what is true, but also on what is possible. Andrea Francolino speaks through his icons, human beings, personages that are known around the world, whom the artist transforms into faces for the consumer products of all kinds that we normally find cluttering up supermarkets and, consequently, our homes. The artist uses this combination to send out strong messages, concepts that are unwelcome at times, but that can only reach their destination thanks to the communicative power of art. “Use your freedom to promote ours”: these are the words of Aung San Suu Kyi, a Burmese politician and Nobel Peace Prize winner 1991, in the forefront of world news because, although she won the democratic elections in her country, not only was she denied the right to govern but was imprisoned – she is still not free. The packaging of President cheese thus becomes the means and the pretext for the reporting of a crime against the free expression of thought and dictatorial violence that the whole world has joined in condemning, as shown by the Tibetan tunic thrown onto the ground. Francolino’s exhortation is to exercise the power of independent thought and imagination, fighting against the mind’s evasiveness and passivity. “Mental anorexia” puts democracy in grave danger, as happened in 1992 when the Italian antimafia magistrates Falcone and Borsellino were assassinated by killers using TNT. The aims of this work are to prevent us from forgetting, to inform those who do not know and to try to shed light on the many mysteries that hover around this affair. Panni stesi al ritmo del vento, strade deserte abitate solamente da un cielo plumbeo, uomini assorti in poetiche elucubrazioni e tralicci della luce unici guardiani del tempo immobile. Gastaldo ci conduce in un itinerario che si muove attraverso i sensi dell’olfatto, della vista, dell’udito, pur lasciando completamente libero il fruitore di interpretare il proprio percorso e le proprie emozioni in modo che il pensiero possa scorre il più fluidamente e liberamente possibile. Le opere di Luca Gastaldo sono attimi, sensazioni, suggestioni, turbamenti e ricordi reali, per poi fondersi per sempre con la fantasia e la potenza creativa dell’immaginario. Dentro Fabio Giampietro vive la città, egli la percepisce, la desidera, la corteggia, l’assapora, la ama, la attraversa, la calpesta, la disprezza, la vive in ogni suo più recondito anfratto, ne scopre nuove atmosfere e poi la immagina, la trasforma, la “metromorfica”, la sogna: Giampietro è la città. Nel medioevo si riteneva che la vita dell’uomo fosse come quella di un pellegrino in viaggio tra due luoghi: la città inferiore e la città superiore. Gli angeli abitano la città alta, mentre gli uomini vivono quella inferiore, ma possono ambire e peregrinare verso l’alto. È il senso della vertigine, dell’inusitato punto di vista, dell’emozione che arriva dritto sotto pelle, quel desiderio celato ed ancestrale di conoscenza, ottenendo la forza di ampliare lo sguardo e quindi il pensiero. Adesso il punto di vista proviene addirittura dallo spazio, lo sguardo è globale e nel globo avviene una metromorfosi, per cui sono le città stesse a formarne l’identità. Nulla esiste al di fuori del nostro pensiero, tutto gira vorticosamente, una pioggia di metropoli incombe sulla terra; è il lato oscuro del pensiero, un avvertimento di ciò che potrebbe o sta per accadere ad una terra ormai abbandonata e desolata, se non abbiamo il coraggio di invertire la rotta. L’indagine artistica perseguita da Daniele Giunta si interroga prevalentemente su quell’entità primigenia che risiede nella nostra anima: analizzare ed ampliare le nostre facoltà percettive, in modo da poter riconsiderare ed indagare la nostra interiorità. Il lavoro di Giunta viene percepito come un’unione di elementi e tecniche, supporti e mezzi – pittura, fotografia, seta, carta, musica, suoni e luce – che sono parti di uno stesso concetto, finalizzati ed indirizzati The environments dreamt of and then realised by Luca Gastaldo take the form of unmoving spaces, devoid of any temporal reference, where the places described do not seem to be subject to the laws of nature. A timeless dimension that is, at the same time, metamorphosis, change, emotion, expectation of something that is about to happen, that has already happened or that may never happen except in our thoughts. Washing hanging out and blown about by the wind, deserted streets only inhabited by a leaden sky, men absorbed in concocting poetry and electricity pylons as the only watchers over unmoving time. Gastaldo leads us on a journey that takes us through the senses of smell, sight and hearing while leaving the spectator completely free to interpret his experiences and emotions so that thought can flow as fluidly and freely as possible. Luca Gastaldo’s works are instants, sensations, suggestions, anxieties and real memories that permanently blend with fantasy and the creative power of the imaginary world. The city lives within Fabio Giampietro: he senses it, desires it, courts it, savours it, loves it, crosses it, tramples on it and scorns it; he lives it in all its most out-of-the way recesses, discovers fresh atmospheres in it and then imagines it, transforms it, “metromorphicises” it, dreams it. In other words Giampietro is the city. In the Middle Ages they thought that man’s life was like that of a pilgrim travelling between two places: the lower and the higher city. The angels inhabited the higher city and men lived in the lower one but could aspire to the other and wend their way upwards. Giampietro’s sensation is that of vertigo, of an uncommon point of view, of emotion boring its way beneath the skin, of that concealed and ancestral desire for knowledge, so that we gain the strength to widen our gaze and thus our thoughts. Now our point of view even comes to us from space, we have a global view and a metamorphosis takes place in the globe so that the cities themselves become the globe. Nothing exists outside our thoughts, everything whirls round dizzily, a shower of metropolises looms over the earth: this is the dark side of our thought, a warning of what might or is about to happen to an earth that has become abandoned and desolate unless we have the courage to change course. 18 ad addentrasi tra le maglie dell’impercettibile. Luce, ombra, natura, ghiaccio e cenere ci conducono in un mondo tra il reale e l’informale, arrivando ad addentrarsi nell’infinitesimale, cioè al di là di ogni forma, ma anche oltre ad ogni sensazione e limite fisico e percettivo. Giunta con questi lavori dimostra di saper accedere con approfondita introspezione ed interiorizzazione nella natura, ma ancora prima nei fenomeni sensoriali dell’uomo. “Il fatto è che la mia ricerca non segue una direzione precisa, ma è generata dalle esperienze vissute, che ne influenzano l’evolversi”. Da queste parole direttamente concepite da Massimo Gurnari, si comprende perfettamente lo spirito e il pensiero che animano i suoi lavori. Il tattoo, l’arte Pop, l’arte Lowbrow americana, la Street Art, il comics, gli animali, il body building, il gusto per il vintage, la musica: sono tutti questi elementi centrifugati che costituiscono e “danno forma” alla ricerca di Gurnari. “Un’artista malvagio” come lui stesso ironicamente - ma non troppo! - ama definirsi, fuori dai tradizionali schemi e meccanismi che animano il mondo dell’arte. Contaminazioni di linguaggi e di tecniche costituiscono la genesi per elaborare e realizzare le installazioni delle sue attuali opere, come quella presentata all’Oberdan dove vengono analizzati i concetti di vita, nascita e morte. Tele e dipinti direttamente su parete in cui protagonista è l’uomo, analizzato e “sviscerato” fino ad indagarne ogni aspetto più intimo e latente, interagiscono con allegorie, scheletri, animali e nidi realmente ricreati, quest’ultimi simbolo di rifugio di un microcosmo dove fuggire i mali del mondo, ma anche come spazio del dolore essendo l’unico luogo dove poter vivere. La macchina del tempo che ci mette a disposizione Matteo Negri ci consente di fare un balzo temporale di 180 milioni di anni fa, quando per mezzo della teoria della tettonica a zolle la Pangea e la Panthalassa si divisero dando vita ai continenti, agli oceani e ai mari. L’acqua precede la formazione del cosmo, mentre la terra genera le forme viventi. Il lego o meglio l’ego costituisce l’elemento, il mezzo del quale Negri si avvale per interpretare l’evento epocale: una battaglia tra uomini, esattamente tra due cavalieri che, contendendosi il globo provocano un deflagrazione di forze tale da causare la divisione del 19 The artistic quest conducted by Daniele Giunta mainly asks itself questions about that primordial being that resides in our soul and analyses and broadens our perceptive faculties, allowing us to us rethink and investigate our inner selves. Giunta’s work is perceived as a combination of elements and techniques, supports and media – paintings, photographs, silk, paper, music, sounds and light – that are all a part of the same concept, all trying to penetrate the meshes of the imperceptible world. Light, shadow, nature, ice and ashes take us to a place that lies between the real and the shapeless, succeeding in forcing a way into the infinitesimal, meaning something beyond any form, but also beyond any sensation or physical or perceptive limitation. With these works, Giunta shows that he is able to approach nature with a sense of profound introspection and interiorisation, but, even more, with a grasp of man’s sensory phenomena. “The thing is that my work does not go in any precise direction, but springs from the experiences I have lived, which have affected the way it develops.” These words straight from the mouth of Massimo Gurnari, perfectly explain the spirit and thought that animate his works. Tattooing, pop art, American lowbrow art, street art, comics, animals, bodybuilding, a taste for vintage objects, music: these are the elements that are centrifuged and constitute and “give shape” to Gurnari’s research. “A vicious artist,” as he likes to define himself ironically – but not too ironically! - who is outside the traditional models and mechanisms that animate the art world. Contaminations of language and techniques form the genesis for the conception and realisation of the installations of his present works, like the one he presents at the Oberdan centre, in which he analyses the concepts of life, birth and death. Canvases and works painted straight onto the walls in which the hero is man, scrutinised and turned inside out until all his most intimate and hidden features are investigated, interact with allegories, skeletons, animals and nests re-created from life, these last objects the symbol of a microcosm that is a refuge from the evils of the world, but also a space for pain, being the only place left for us to live in. With the time machine that Matteo Negri puts at our disposal, we are able to make a leap back to “tutto”. È la rappresentazione simbolica e metaforica dell’energia dell’uomo, il potere di cui il pensiero dispone, che come si sa può o potrebbe muovere il mondo. In questo caso i continenti non rappresentano più il mondo nella sua fisicità e matericità, ma un mondo di pensieri, idee, passioni, sogni, che è un ritorno alle origini, una dimensione interiore e che può proiettarsi in qualunque luogo del pianeta. Solo chi come Paolo Troilo riesce a tuffarsi nella fluidità della mente, immergendosi dentro se stesso, spogliandosi della più intima identità, dividendosi o raddoppiando, può realmente indagare l’universo dell’ignoto, dove regole, norme, limiti si dissolvono e si spalancano le porte del libero pensiero. Ciò che avviene in Troilo è un fluidificarsi del sé, un istante di trasposizione nell’altro che è poi la stessa entità e che esiste solamente in “quell’impercettibile esplosione” sospesa nel tempo. È uno scontro frontale tra personalità, idee, pensieri che appartengono alla stessa identità, allo stesso corpo, ma che esistono nel momento in cui trovano nel loro doppio il senso dell’esistere. La tensione di ogni singola parte del corpo, di ogni muscolo, di ogni più piccola sfumatura, si contorce producendo personalità multiple ed un’energia che tutto avvolge e coinvolge in un’estensione visiva e psicologica intensa e palpitante, che assurge a sintonia tra spirito e materia. Un’esplorazione tra le pieghe della mente, tra i sentimenti, tra quegli stati d’animo che solitamente sfuggono alla logica del ragionamento e che una volta compresa la vera dimensione vitale può finalmente riappropriarsi delle sue sembianze originarie. Alberto Mattia Martini 180 million years in the past, when, according to the tectonic plates theory, Pangaea and the Panthalassic Ocean came apart, bringing into being the continents, oceans and seas. Water precedes the formation of the cosmos, while the earth generates forms of life. Lego, or rather l’ego (“the ego”) is the element, the means, that Negri uses to interpret the epoch-making event: a battle between two men, two knights to be precise, that contend the globe provoking a deflagration that is so violent that it causes “everything” to split. It is the symbolic and metaphorical representation of man’s energy, of the power that is at the disposal of human thought, which, as we know, can or could move the world. In this case the continents no longer stand for the world in its physical and material nature, but for a world of thoughts, ideas, passions and dreams that is a return to our origins, an interior dimension that can project itself to anywhere on the planet. Only someone like Paolo Troilo, who manages to plunge into the fluidity of the mind, diving into himself, stripping himself of his most intimate identity, dividing himself into two or doubling himself, can really investigate the universe of the unknown, where rules, standards and limits dissolve and the doors of free thought open wide. What happens in Troilo is a fluidification of the self, an instant of transposition into the other, which is, however, the same entity and only exists in “that imperceptible explosion” suspended in time. It is a head-on clash between personalities, ideas and thoughts that belong to the same identity, the same body, but that only exist at the time that they find the meaning of their existence in their double. The tension of each single part of the body, every muscle, each fleeting shade of meaning, is twisted, producing multiple personalities and an energy that enfolds and involves all things in an intense, palpitating visual and psychological extension that ascends to a harmonious union between spirit and matter. His work is an exploration of the depths of our minds and of our feelings, and of those states of mind that usually evade the logic of rational thought: once our real vital dimension has been understood, our minds regain possession of their original likeness. Alberto Mattia Martini 20 21 ALTERAZIONI VIDEO FRAME DAL VIDEO “VISION OF EXCESS”, 2008 Parco Chico Mendes #1 2008 - Lambda color print cm 95x70 22 ALTERAZIONI VIDEO ALTERAZIONI VIDEO Principessa Iolanda #1 2008 - Lambda color print cm 95x70 Parco Chico Mendes #2 2008 - Lambda color print cm 95x70 Principessa Iolanda #2 2008 - Lambda color print cm 95x70 23 24 ALTERAZIONI VIDEO ALTERAZIONI VIDEO Piscina Olimpionica #1 2008 - Lambda color print cm 95x70 Centro Polifunzionale #1 2008 - Lambda color print cm 95x70 Piscina Olimpionica #2 2008 - Lambda color print cm 95x70 Centro Polifunzionale #2 2008 - Lambda color print cm 95x70 25 26 ALTERAZIONI VIDEO FRAME DAL VIDEO “INTERVALLO”, 2009 ALTERAZIONI VIDEO 27 28 29 BROS BROS 2010. GATE. Smalto lucido su carta. Cm 256 x 256. Foto © Cosimo Filippini 2010 Collegati su www.bros.joinpad.net e mostra il marker alla tua webcam 30 BROS Bros nella città di Orgosolo mentre lavora al suo progetto. Foto © Franz Rotundo 2010 BROS 31 32 BROS BROS 33 34 BROS BROS BROS 2009 – 2010. (ATTACCO CON QUATTRO!) – MIRAGGIO DI PACE. Smalto lucido su pvc. Dimensioni ambientali. Orgosolo ( NU ). Foto © Franz Rotundo 2010 35 36 37 MASSIMO CACCIA Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 38 MASSIMO CACCIA MASSIMO CACCIA Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 39 40 MASSIMO CACCIA MASSIMO CACCIA Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 75x75 41 42 MASSIMO CACCIA Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 150x150 MASSIMO CACCIA Senza titolo 2010, smalto su tavola. cm 150x150 43 44 45 FRANCESCO DE MOLFETTA DU-SHAMPOO , 2009, tecnica mista su ceramica, cm 30 x 37 x 50 46 FRANCESCO DE MOLFETTA FRANCESCO DE MOLFETTA Mona Kissa, 2009, tecnica mista su tela cm 40 x 50, opera a 4 mani realizzata con Tom Porta Non è tutt’oro quel che lucida , 2010, fusione in bronzo in unico esemplare levigato a specchio, cm 33 x 37 h. cm 102 47 48 FRANCESCO DE MOLFETTA FRANCESCO DE MOLFETTA 49 Fatman, 2010, resina, vetroresina e vernici da carrozzeria, cm 100 x 90 x 120 gli Scarabei, 2010, tecnica mista su ciclomotore industriale, cm 70 x 75 h. cm 110. L’ANGELO STERMINATORE, 2010, tecnica mista resina e legno policromo, vernici da carrozzeria, circa cm 45 x 45, prof. cm 15. la “500”, 2009, tecnica mista cm 30 x 30 x 20. 50 FRANCESCO DE MOLFETTA FRANCESCO DE MOLFETTA CORTINA, 2010 tecnica mista su tela cm 20 x 30 prof. cm 12. la “Mondolfiera” , 2009-10 , tecnica mista su mappamondo vintage in teca di plexiglass cm 40 x 55 prof. cm 25 O BAMA O NON B’AMA , 2010 tecnica mista su tela, cm 20 x 30 prof. cm 15 GOLF ,2010 , tecnica mista su tela, cm 40 x 50 la “KODA(k)” , 2010, tecnica mista su insegna vintage in perspex, cm 28 x 82 prof. cm 9 51 52 53 MANUEL FELISI 54 MANUEL FELISI MANUEL FELISI 6 ottobre 2010, installazione 55 56 MANUEL FELISI MANUEL FELISI Tag, 2010, tecnica mista su tela, cm 40 x 40 Caratteri mobili, 2010, tecnica mista su tela, cm 24 x 24 Mail, 2010, tecnica mista su tela, cm 40 x 40 57 58 MANUEL FELISI Alberi, 2010, tecnica mista su tela, cm 200 x 200 MANUEL FELISI Ginnasta, 2010, tecnica mista su tela, cm 150 x 50 59 60 61 ANDREA FRANCOLINO Président Aung San Suu Kyi, 2010, Vetroresina e catrami su big packaging e caddy, Installazione, cm 240 x 170 x 58 62 ANDREA FRANCOLINO Killit Bang (Frontal Label Medium), 2010, Resine e catrami su cartone, cm 100 x 60 cad. ANDREA FRANCOLINO 63 64 ANDREA FRANCOLINO ANDREA FRANCOLINO Evoluzione Dell’ OMO, 2010, Resine e catrami su packaging, petrolio, cm 170 x 40 x 32 G8, 2010, Resine e catrami su packaging, cm 115 x 63 OMO (Frontal Box Medium), 2010, Resine e catrami su cartone, cm 100 x 80 OMO, 2010, Resine e catrami su Packaging, cm 40 x 40 65 66 ANDREA FRANCOLINO TNT, 2010, Resine e catrami su packaging, cm 56 x 47 TNT, 2010, Resine e catrami su packaging, cm 56 x 47 ANDREA FRANCOLINO Ceres Che (Frontal Box Medium), 2010, Resine e catrami su cartone, cm 100 x 90 Monet & Chandon (Frontal Box Large), 2010, Resine e catrami su cartone, cm 157 x 90 67 68 69 LUCA GASTALDO Schegge di cuore, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 100 x 100 70 LUCA GASTALDO La felicità è reale solo se condivisa, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 150 x 100 LUCA GASTALDO 71 72 LUCA GASTALDO LUCA GASTALDO Desiderio di casa, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 120 x 100 Ormai è tardi, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 150 x 100 Attimi prima di noi, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 120 x 100 73 74 LUCA GASTALDO LUCA GASTALDO Battaglia, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 80 x 40 Pazienza sprecata, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 40 x 40 Serenità della sera, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 30 x 30 Poesie, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 40 x 80 Nostalgia dell’alba, 2010, bitume e acrilico su tela, cm 30 x 30 75 76 77 FABIO GIAMPIETRO Metromorfosi-Pioggia di mondi, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, cm 300 x 200 78 FABIO GIAMPIETRO Metromorfosi-Pioggia di mondi, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, cm 200 x 150 Metromorfosi-Goccia, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, cm 200 x 150 FABIO GIAMPIETRO Metromorfosi-Luna, 2010 sottrazione di colore ad olio su tela, diam. cm 150 Metromorfosi-Luna, 2010 sottrazione di colore ad olio su tela, diam. cm 150 79 80 FABIO GIAMPIETRO FABIO GIAMPIETRO Metromorfosi-Leviatano, sottrazione di colore ad olio su tela, cm 200 x 150 Metromorfosi-Mondo, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, diam. cm 60 Metromorfosi-Così vicino, così lontano, 2008, sottrazione di colore ad olio su tela, cm 150 x 100 81 82 FABIO GIAMPIETRO FABIO GIAMPIETRO Metromorfosi-Mondo, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, diam. cm 80 Metromorfosi-Vertigo Frattale, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, cm 100 x 70 Metromorfosi-Mondo, 2010, sottrazione di colore ad olio su tela, diam. cm 60 83 84 85 DANIELE GIUNTA [wrong crypt], 2008-2010, inchiostro su seta, cm 30 x 30 86 DANIELE GIUNTA DANIELE GIUNTA 87 d2 [psycogenesis], 2010, inchiostro su carta, cm 14 x 18 Limits and Fluxions 00 [P.I.], 2010, inchiostro su seta, cm 100 x 130 d3 [psycogenesis], 2010, inchiostro su carta, cm 14 x 18 p5 [psycogenesis], 2010, inchiostro su seta, cm 50 x 65 d15 [physical manifestation], 2010, inchiostro su carta, cm 14 x 18 88 DANIELE GIUNTA DANIELE GIUNTA Physical limits and fluxions ph2, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 Distanza Abbandono Desiderio Tempo, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 18 x 14 Physical limits and fluxions ph1, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 Physical limits and fluxions ph3, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 Physical limits and fluxions ph4, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 89 90 DANIELE GIUNTA DANIELE GIUNTA Physical limits and fluxions ph5, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 Physical limits and fluxions ph6, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 Physical limits and fluxions ph7, 2010, getto d’inchiostro su carta fotografica, cm 14 x 18 Limits and Fluxions 2010, inchiostro su seta, cm 24 x 30 Limits Fluxions Pain, 2010, inchiostro su seta, cm 50 x 50 p6[psycogenesis], 2010, inchiostro su seta, cm 100 x 120 91 92 93 MASSIMO GURNARI Get rich or die tryin’, 2010 tecnica mista e collage su tela cm 50 x 50 94 MASSIMO GURNARI Piove sempre sul bagnato, 2010 olio su tela cm 50 x 50 MASSIMO GURNARI Memento money, 2010 tecnica mista su tela cm 80 x 80 95 96 MASSIMO GURNARI MASSIMO GURNARI Fronte, 2010 tecnica mista cm 50 x 50 Retro, 2010 tecnica mista cm 50 x 50 97 Camel light morbide, 2010 tecnica mista su tela diam. cm 80 Spaghetti allo scoglio, 2010 tecnica mista su tela cm 80 x 80 98 MASSIMO GURNARI MASSIMO GURNARI 99 Herbert Hoffmann, 2010 tecnica mista su tela diam. cm 80 Invisible man, 2010 tecnica mista e collage su tela cm 150 x 150 Dio eccentrico, 2010 tecnica mista su tela cm 80 x 80 100 101 MATTEO NEGRI Mondo L’Ego, 2010, resina laccata, cm 44 x 44 x 44, esemplare 5/9 102 MATTEO NEGRI MATTEO NEGRI Mappa, 2010, ferro e resina laccati, cm 120 x 80 x 6, esemplare unico Lego contro L’Ego, 2010, ferro e resina, cm 210 x 200 x 20, installazione, esemplare unico Pangea, 2010, ferro e resina laccati, cm 120 x 80 x 6, esemplare unico 103 104 MATTEO NEGRI MATTEO NEGRI L’Ego Mondrian 21.10, 2010, ferro laccato, cm 50 x 50 x 18, esemplare unico L’Ego Mondrian 19.10, 2010, ferro laccato, cm 100 x 100 x 18, esemplare unico L’Ego Mondrian 20.10, 2010, ferro laccato, cm 50 x 50 x 18, esemplare unico 105 106 MATTEO NEGRI MATTEO NEGRI Mappa , 2010, ferro e resina laccati, cm 75 x 50 x 3, esemplare 1/9 Tetris 1.10, 2010, ferro laccato, cm 135 x 55 x 15, esemplare unico Pangea, 2010, ferro e resina laccati, cm 75 x 50 x 3, esemplare 1/9 Tetris 2.10, 2010, ferro laccato, cm 135 x 55 x 15, esemplare unico Parabola Globo, 2010, ferro e resina laccati, cm 120 x 120 x 25 107 109 TROILO Senza Titolo, acrilici su tela stesi con le dita, cm 130 x 110 110 TROILO Senza Titolo, acrilici su tela stesi con le dita, installazione, cm 6 x 200 x 130 TROILO 111 112 TROILO Senza Titolo, acrilici su tela stesi con le dita, cm 140 x 160 TROILO Senza Titolo, acrilici su tela stesi con le dita, cm 110 x 130 113 114 TROILO Senza Titolo, acrilici su tela stesi con le dita, installazione, cm 170 x 120 TROILO 115 116 117 NOTE BIOGRAFICHE ALTERAZIONI VIDEO Il gruppo è fondato a Milano nel 2004 da Paololuca Barbieri Marchi e Alberto Caffarelli e conta ora anche la partecipazione di Matteo Erenbourg, Andrea Masu e Giacomo Porfiri. Vivono e lavorano tra New York, Milano e Berlino. Mostre Personali 2009 I would prefer not to, Prometeo Gallery, Milan, Italy 2008 DEA, Chi Wen Gallery, curated by Joe Hill, Taipei, Taiwan 2007 Concrete Island (Incompiuto Siciliano), VM21 artecontemporanea, Roma, Italy Night talk of the forbidden city #2, Fabio Paris Art Gallery, Brescia, Italy Incompiuto Siciliano, The Italian Academy Columbia University, New York, USA The aesthetics of drugs (DEA Project), Dispari&Dispar galleryi, Reggio Emilia, Italy Night talk of the forbidden city, DDM Warehouse Gallery, Shanghai, China Live performances 2009 Breakout music festival, featuring Steve Piccolo- Villa Serra, Genova 2008 Light Waves, Mayr 3, curated by Margherita Salmaso, Milano, Italy 2007 Acusmatiq 2.0 - Electronic Electroacustic Videoperformance Festival, Ancona, Italy Flowers - Electronic Music Festival, Mercati Generali, Catania, Italy Light Waves, Link, Bologna, Italy 2006 Ikra Club, Moscow, Russia Waiting for the tsunami (web tv live show), La creazione della Realtà, Art & Gallery, curated by Emanuela Gandini, Milano, Italy Pandemic festival, Mediateca di Santa Teresa, Milan, Italy Nokia connect to art, MoCA, Shanghai, China Light waves, Fine Art Gallery, New York, USA Light waves, Location One, New York, USA 2005 Light Waves, No Art Gallery, Milan, Italy 2006 Mediterraneo, Chelsea Art Museum, curated by Manon Slome and Ombretta Agro’, New York, USA 2005 Photons, Casa dell’Energia, curated by Jaqueline Ceresoli, Milan, Italy September Back up, Isola Art Center, curated by Katia Anguelova and Alessandra Poggianti, Milan, Italy Mostre collettive 2010 12th International Architecture Exhibition - Ailati, Italian Pavilion Venice Biennial, curated by Luca Molinari, Venice, Italy L’unico / the only one, Trieste Contemporanea, curated by Julia Trolp, Trieste, Italy Reservoir Dogs, Festival Bianco & Nero di Udine, curated by Andrea Bruciati e Eva Comuzzi, Udine, Italy 21x21, 21 Artisti per il 21° secolo, Fonadazione Sandretto Re Rebaudengo, curated by Francesco Bonami, Torino, Italy Ibrido, Genetica delle forme d’arte, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, curated by Giacinto Di Pietrantonio and Francesco Garutti, Milano, Italy 2009 Sicilia Olanda 2, EXPA La Triennale di Milano OFF, curated by Tiziano Di Cara and Giuseppe Romano, Palermo, Italy SZHKB - Shenzhen & Hong Kong Bi-city Biennale of Urbanism\Architecture, curated by Ou Ning and Beatrice Galilee, Shenzhen, China PERFORMA 09 “Symphony n°1” in collaboration with Ragnar Kjartansson, curated by Barbara Casavecchia and Caroline Corbetta, Performance Space, New York, USA T.I.C.A.B. Tirana International Contemporary Art Biannual, curated by STEALTH.unlimited, Tirana, Albania Up Against The wall, curated by Rita Pinto, Ileana Tounta Contemporary Art Center, Athens, Greece Crossing Landscapes, L’ambiente nella video arte internazionale curated by Maria Livia Brunelli & Silvia Cirelli, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Italy Prague Biennale 4, Hyperlucid, curated by Domenico Quaranta, Karlin Hall, Prague, CZ Rolli Days, Palazzo Rosso, Genova, Italy Green Platform, CCCS Centro Culture Contemporanee La Strozzina, curated by Lorenzo Giusti, Firenze, Italy 2008 Pixxelpoint, International New Media Art Festival, curated by Domenico Quaranta, Kulturni Dom Nova Gorica, Slovenia Abre tus ojos, 5º edición de La noche de los museos, curated by Adriana Forconi and Ana Martínez Quijano, Buenos Aires, Argentina Videoreport Italia 2006_07, Galleria civica d’Arte Caontemporanea, curated by Andrea Bruciati, Monfalcone, Italy The Video Lounge at Artissima 15, The international fair of contemporary art, curated by Latitudes (Max Andrews & Mariana Cánepa Luna) Turin, Italy Manifesta 7 the European Biennial of Contemporary Arts, curated by Adam Budak, Trentino - South Tyrol, Italy Museum in the Street, Moderna galerija, curated by Zdenka Badovinac and Bojana Piškur, Ljubljana, Slovenia Industrial Lies, Dispari&Dispari gallery, curated by Giovanni De Donà, Reggio Emilia, Italy Zoom - Inside the human space, curated by Raffaele Gavarro, Venice, Italy Junkbuilding, Treiennale Bovisa, curated by Davide Giannella and Maria Chiara Piccioli, Milano, Italy Remembering, American Accademy, curated by Raffaele Gavarro, Rome, Italy 2007 52 International Art Exhibition, Think with the senses - Feel with the mind, Venice Biennial, curated by Robert Storr, Venice, Italy Forms of Resistance, Artists and the desire for social change from 1871 to the present, Van Abbemuseum, curated by Marco Scotini, Eindhoven, Netherlands Laws of Relativity, Fondazione Sandretto Rebaudengo, curated by Anna Colin and Elena Sorokina, Guarente (CN) , Italy Remote Control, MoCA, curated by Wenny Teo and Ella Liao, Shanghai, China Re: lighting the city/preview, curated by Martina Angelotti, Massa, Italy 2006 Tomorrow now, Fondazione Bevilacqua La Masa, curated by Stefano Coletto, Venice, Italy Feedback Radio, Kunstlerhaus, Stuttgart, Germany Self Education, National Center for Contemporary Art, curated by Dmitry Vilensky and Petr Bystrov, Moskow, Russia Premiata Officina Trevana 2006, curated by Maurizio Coccia e Matilde Martinetti, Trevi, Italy Invisible Layers - Electric Cities, Island6 Arts Center, curated by Margherita Slamaso and Allard Van Hoorn, Shangai, China The People Choice’s, Isola Art Center, curated by di Marco Scotini, Milan, Italy Beautiful Nature, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, curated by Synapser, Castel S. Pietro Terme - Bologna, Italy Scope Art Fair, New York, USA AIR Exhibition, Location One, New York, USA Slow Burn, Edward Mitterrand Gallery, curated by Jonah Freeman, Geneva, Italy 2005 Disobedience, Kunst Behetanien Museum & Play Gallery, curated by Marco Scotini, Berlin, Germany Frisbee, Miami Art Basel, curated by Jan DeNaike, Miami, USA Con Altri Occhi, Palazzo della Ragione, curated by Roberto Pinto and Katia Anguelova, Milan, Italy Multiplo 2, N.O. Gallery, curated by Stefano Coletto, Milan, Italy Don’t touch!, Miart Fair, curated by Marina Moiana, Milan, Italy Conflitti, Villa Serena, curated by Katia Anguelova and Alessandra Poggianti, Bologna, Italy Serpica Naro, collective project, Cavalcavia Bussa, Milan, Italy BROS Nasce il 5 ottobre 1981 a Milano, dove vive e lavora. È tra i maggiori esponenti della street art italiana ed internazionale. 2010 ENOIZISOPSE. Bros, Cosimo Filippini, Flavio Cannata, con testo di Alessandro Riva. INTORT(ON)A. Installazione permanente all’ interno del cortile di. Spazio Concept. Via Forcella 7, Milano. Installazione multidisciplinare. CS FORNACE, Via S. Martino, 20. Rho (MI). Partecipazione al DAC – I diritti dell’ arte contemporanea. Alla Gam di Torino. PROCESSO ALL’ ARTE. Il comune di Milano contro Bros. Palazzo di Giustizia di Milano. XXL. Collettiva di pittura e di scultura. Superstudiopiù. Via Tortona, 27. Curatore: Alberto Zanchetta. Catalogo: autoprodotto. SUPPORT. Collettiva di pittura e scultura. Galleria Novalis Contemporary Art, via Carlo Alberto 49/51, Torino – Sexy shop Magic America, viale Misurata 19, Milano. Curatore: Teresa Bovi. 2009 CINEMA ITALIA – Dal bianco e nero al colore. Doppia personale. Esperienza nello spazio. Ex Caserma Cavalli. Piazza Borgo Dora. Torino. Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: autoprodotto. ITALIAN GUERRILLA. Collettiva di pittura e scultura. Ex spazio Uovo mag. Piazza Vittorio. Torino. LUNA O L’ ALTRA – The art side of the moon. Collettiva di pittura e scultura. Galleria Colossi arte contemporanea. Corsia del Gambero, 12/13. Brescia. Curatore: Ilaria Bignotti. Catalogo: autoprodotto. DESTINY. Performance multidisciplinare dedicata al progetto Dante 100 x 100. Con la partecipazione di Jacopo Miceli e Cosimo Filippini. Chiostro dei Glicini – Società Umanitaria, via Daverio 7 Milano. DANTE 100 X 100 – IL PARADISO. Collettiva di arti visive. Società Umanitaria, via Daverio 7 Milano. Catalogo: Il Raccolto. STREETART PAINTING GROUP SHOW. Collettiva di pittura e scultura. Sap AG Internationales Schulungzentrum Walldorf – Germany. Curatore: Alexandra Cozgarea. Catalogo: autoprodotto. STREET WITHOUT WALL. Installazione sulla facciata esterna del palazzo dell’ arciconfraternita della Misericordia di Firenze. Piazza Duomo, Firenze. Curatore: Chiara Canali. Catalogo: autoprodotto. 2008 RUMORS. Collettiva di pittura e scultura. Ex Armeria Borgo Dora. Piazza Borgo Dora, Torino. Catalogo: Italianfactory. COLLEZIONE PUBBLICA: OMAGGIO A PIERO MANZONI. Installazione urbana capillare. Con la partecipazione fotografica e video di Cosimo Filippini e Jacopo Miceli. Ex atelier di Piero Manzoni, via Fiori Chiari, 16. Milano. Catalogo: autoprodotto. ARTE SENZA TEMPO. Installazione nel chiostro cinquecentesco di Palazzotto Cenci, presso galleria Edieuropa, piazza Cenci 56. Roma. STREET ART VILLAGE. Pittura delle pareti del paese. Campofelice di Roccella ( PA). Curatore: Debora Di Gessaro. Catalogo: SKIRA EDITORE. SOLD OUT. Presso Ex Supermercato di Limbiate (MI). Curatore: Chiara Canali. Catalogo: SILVANA EDITORE. SCALA MERCALLI. Presso Auditorium Parco della Musica, Roma. Curatore: Gianluca Marziani. Catalogo: DRAGO EDITORE. MI ART ART NOW. Presso Fiera Milano City. Pittura live per beneficenza per il MAPP. Ospedale Gaetano Pini. “ HELP!”. Asta di beneficenza per Emergency. Presso Superstudio Più. Curatore: Silvia Fabbri. “20E20 Bros si mostra”. Presso Superstudio Più, via Tortona 27, Milano. Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: SKIRA EDITORE. 2007 STREET ART 4 AMA. Presso SIDECAR. Corso Garibaldi, 59.Milano. Curatore: Matteo Donini. LA NUOVA FIGURAZIONE ITALIANA. TO BE CONTINUED…Presso FABBRICA BORRONI via Matteotti 19, Bollate (MI). Curatore: Chiara Canali. Catalogo: SILVANA EDITORIALE. CONCORSO BANCA PROFILO: PROFILO D’ ARTE. Esposizione itinerante nelle città di: Milano,Brescia, Torino, Reggio Emilia, Ferrara, Roma. Vernissage presso la Permanente di Milano. Curatore: Milena Gamba. Catalogo: MOTTA EDITORE. IL TRENO DELL’ ARTE. Esposizione itinerante in 22 città italiane. Curatore: Chiara Canali. Catalogo: Re di Quadri. ARTE ITALIANA DAL 1968 AL 2007: PITTURA. Presso Palazzo Reale di Milano. Curatore: Vittorio Sgarbi. Catalogo: SKIRA. Partecipazione non autorizzata al MIART 2007 nello stand del comune di Milano. live painting. STREET ART SWEETART, presso il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Curatore: Alessandro Riva. Catalogo: SKIRA. 2006 LA ROUTINE DEL MATTINO, presso LE BICICLETTE,Milano. THE DESIGN WALL, presso l’ ente fiera di Verona per la manifestazione ABITARE IL TEMPO 2006. NATURA VIVA,personale di pittura. GAV,via Accademia, 21. Milano. DISPIACERI DELLA CARNE, collettiva di pittura e installazioni artistiche, presso TORTONA 15, Milano. Decorazione murale, presso la manifestazione NOVARA STREET FESTIVAL 2005, Novara. SERRE INGEGNOLI, pittura murale, presso SERRE INGNOLI, FUORI SALONE, SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE, Milano. IB RUBINETTERIE, pittura murale, presso Stand 14, SALONE INTERNAZIONALE del MOBILE, Milano I 7 VIZI CAPITALI, presso BAR MAGENTA, Milano. 2005 JOB, personale di pittura, presso studio di architettura POP SOLID, Milano. TUTT’(H)A UN TRATTO, doppia personale con Sonda, presso SPAZIO OMNIA, Milano. 118 119 MASSIMO CACCIA MANUEL FELISI Nasce a Desio (Milano) nel 1970. Vive e lavora a Milano. È diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera; oltre a dipingere, crea titoli di testa per cortometraggi, illustra libri per bambini e si cimenta con l’animazione. Nasce nel 1976 a Milano, dove vive e lavora. È diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Parallelamente al lavoro artistico si occupa di allestimenti e scenografia. Mostre personali Principali esposizioni 2010 - Equilibri - Gestal Gallery - Pietrasanta (catalogo con testo di Ivan Quaroni) 2009 - Home Sweet Home - Gestal Gallery - Pietrasanta (catalogo con testo di Ferruccio Giromini) 2008 - Still - Angel Art Gallery - Milano - a cura di Ivan Quaroni (catalogo) 2007 - Happiness 2 - Kufstein (Austria) 2006 - Painkiller - PopSolid Milano 2006 - Senza Titolo - BABELFestival Atene - a cura di Ferruccio Giromini 2010 “Letteralmente”, personale, Visionnaire Design Gallery, Milano 2010 “Swingart, II edizione”, collettiva, Golf Club Le Rovedine, Opera (MI) 2010 MiArt 2010, Fabbrica Eos, Milano Mostre collettive recenti Message out a bottle – Galleria Spazioinmostra – Milano - a cura di Ivan Quaroni (catalogo) Lux sur le Féminin - Istituto Italiano di Cultura Lussemburgo Wake Up! - The White Gallery – Milano (catalogo) Art Clocks – PopSolid -Milano Beautiful Dreamers - Angel Art Gallery – Milano – a cura di Ivan Quaroni (catalogo) POPinvaderz - Modopop - Roma LILT.ART - Broletto – Novara (catalogo) Toysinxland - Luccacomics - Lucca MTV Toys - Milano Pubblicazioni: 2009 - Ninna nanna per una pecorella (ed. Topipittori) testo Eleonora Bellini - illustrazioni Massimo Caccia 2007 - Deep Sleep (Grrrzetic Editrice) 2005 - Ruga E Tarta (Hablò Edizioni) testo Ferruccio Giromini illustrazioni Massimo Caccia FRANCESCO DE MOLFETTA Nasce nel 1979 a Milano, dove vive e lavora. In ambito teatrale ha diretto cinque spettacoli e insegna laboratorio e mimica; per il cinema ha realizzato 4 cortometraggi in pellicola, tuttora in distribuzione, vincendo il celebre premio milanese “Ambrogino d’oro”. Mostre Personali 2010 New Idols, The Don Gallery, Milano Maria Mulas e Francesco De Molfetta, doppia personale con Maria Mulas, Spazio Solferino, Milano Mostra Personale, RAAB Galerie, Berlino 2009 Italians Do It Better, doppia personale con Giuseppe Veneziano a cura di Luca Beatrice e Giampiero Mughini, Angel Art Gallery, Milano Mostra Personale, RAAB Galerie, Berlino 2008 Fiato Sprecato, Colossi Arte, Brescia Vietato ai minori di 18 anni, Miart, stand personale, Colossi Arte, Brescia Mostre Collettive 2009 Love Me Fender, Museo Internazionale della Musica, Bologna Mixed media on paper, RAAB Galerie, Berlin Effimero, a cura di Alberto Zanchetta, Piazza San Lorenzo, Vicenza 7 Italian Visions, a cura di Lapo Simeoni, in concomitanza con ArtBasel 2009, Basilea Una mano per AIL, a cura di Beatrice Buscaroli, Christie’s, Milano Mille Miglia .. d’Arte, Museo Santa Giulia, Sala dell’affresco, Brescia Two for the road: Arte per il Ladakh, a cura di Enzo Santambrogio, Como Looking For Equilibrium, Ierimonti Gallery, Milano Caleidoscopio, Duetart Gallery, Varese 2008 Polaroids, Galleria Cà di frà, Milano Male di Miele sui disturbi alimentari di anoressia e bulimia, Thaon de Revel, scalo d’isola , Milano New Art New Pop vol. III, a cura di Igor Zanti, Galleria dell’ombra, Brescia In caso di nebbia, Colossi Arte, Brescia Sex Toys, Wannabee Gallery, Milano Buste dipinte, in occasione del Festival delle Lettere, Teatro dal Verme, Milano VI Biennale internazionale di scultura della regione Piemonte, premio Umberto Mastroianni, mostra collettiva presso Accademia Belle Arti di Torino New Art New Pop vol. II – The evolution, a cura di Igor Zanti, spaziostudio, Milano Nerazzurra: 100 artisti per 100 anni dell’Inter, galleria Mandelli, Seregno, Milano OPENING V01, galleria Overlook, Quarrata (PT) Skull, Revel scalo d’isola, Milano Skull: return to sender, galleria Zaion, Biella Tempi Moderni, galleria Arteutopia, Milano Barbie-turici, Wannabee gallery, Milano Art of football indetto dalla Nike Italia, La posteria, Milano Skull: return to sender, Wannabee gallery, Milano AUTOMOBILE-AUTONOBILE, Colossi Arte, Brescia La condizione dell’uomo, galleria Arteincornice, Torino Chiarimenti, presso Villa Mazzotti, Chiari (BS) PLAY AGAIN, galleria Paola Verrengia, Salerno Accesso consigliato ai non addetti ai lavori, Colossi Arte, Brescia Premi e riconoscimenti 2009 Primo Premio Concorso CERES 4 ART 2009 2009 STEP 09, Fabbrica Eos, Milano 2009 ArtVerona 09, Fabbrica Eos, Verona 2009 “Contemporary Life”, collettiva, If Art Gallery, Marciana Marina, Isola d’Elba 2009 “Swingart, 18 buche in cerca d’autore”, collettiva, Golf Club Le Rovedine, Opera (MI) 2009 MiArt 2009, Fabbrica Eos, Milano 2009 “Distrato”, personale a cura di Alberto Mattia Martini, Contemporanea(mente, Parma 2008 “Cuoriquadrifiori”, personale, Jamaica, Milano 2008 “Miami Art Basel Event”, collettiva, Laure De Mazieres, Design District, Miami 2008 ArtVerona, Fabbrica Eos, Verona 2008 Opening Visionnaire Design Gallery, collettiva, Milano 2008 Collettiva, Architetture Sensibili, a cura di Linda Giusti, Castello di Rivara, Torino 2008 “Visioni urbane”, personale, edifici San Faustino, Milano 2008 MiArt, Fabbrica Eos, Milano 2008 “Nato a Milano Lambrate”, personale a cura di Alberto Mattia Martini, Fabbrica Eos, Milano 2007 “Art in Cocktail” collettiva, Jamaica, Milano 2007 Personale, Paparazzi Gallery, Crema 2006 “Felisi” personale, Annotazioni d’Arte, Milano 2006 “Epidemia” collettiva Palazzo nuovo Torino ANDREA FRANCOLINO Nasce a Bari nel 1979. Vive e lavora a Milano. È diplomato in scultura lall’Accademia di Belle Arti di Bari. Nel 2008 ha partecipato alla mostra “Arte e Potere” nell’ambito del Premio Arti Visive San Fedele di cui ha vinto il Premio alla Critica. MOSTRE PERSONALI 2010 OTT: PARIGI Show Off Paris (project space) MAR: PARIGI Art conçu & Art consommé Galerie 208 Chicheportiche 2009 MAG: VENEZIA Cash & Carry - Galleria Perelà, Venezia APR: PADOVA Art Distribution, - Anna Breda Arte Contemporanea OTT: MILANO Fino ad Esaurimento scorte - Bar Jamaica 2008 SETT: MILANO DIXART Galleria Fabbrica EOS Milano 2007 NOV: CREMA (s) MITI Paparazzi MAG: MILANO “ombre lontane OMBRE VICINE” Galleria movimento 2006 MAR: MILANO “6 stato anonimato” Gallerie Movimento e Fabbrica EOS LUG : PESCARA, galleria Atelier 777 2005 SET: MATERA, “Ombre Platoniche” Biblioteca provinciale NOV: TOKYO, “autodistruzione” Tokyo international forum - Performance MOSTRE COLLETTIVE/FIERE 2010 LUG: ACICASTELLO TERZO RINASCIMENTO Castello Normanno Aci Castello CT GIU: MILANO Food Week Galleria Visionnaire GIU: ARONA Marilyn Monroe. L’Arte della bellezza Villa Ponti GIU:TREVISO CODICE SORGENTE Formazione Industria Treviso GIU: MILANO Asta Porro & C. (la tua Opera per un Bambino) MAG: MILANO Christie’s Asta (Ail) APR: URBINO TERZO RINASCIMENTO Palazzo Ducale Urbino APR: MILANO BIRD HOUSE Museo Civico di Storia Naturale MAR: MIART 2009 Galleria Fabbrica EOS MAR: MILANO Ceres4Art Galleria Margini MyOwnGallery FEB: GENOVA ARTEGENOVA FIERA (Gall. Officine dell’Immagine) FEB: CREMONA ARTE CREMONA FIERA (Gall.officine dell’Immagine) GEN: MILANO Social Circus Galleria Margini (SECOND ROUND) GEN: BERGAMO BAF BERGAMO ARTE Fiera (Gall. Officine dell’immagine) 2009 DIC: MILANO Social Circus Galleria Margini OTT: MILANO STEP09 OTT: PARIGI Cutlog, Galleria Perelà, Bourse du Commerce SETT: BRESCIA Luna e L’altra Colossi Arte Contemporanea GIU: ISOLA D’ELBA Contemporary Life IF Art Gallery APR: MILANO Swingart, 18 buche in cerca d’autore Golf Club Le Rovedine APR: MIART 2009 Galleria Fabbrica EOS MILANO 2008 OTT: MILANO - TESTIMONIAZE DEL SACRO - GALLERIA SAN FEDELE MAG: KUNSTART 2008 Bolzano MAG: “ARTE E POTERE” Milano premio arti visive San Fedele Premio alla critica APR: MIART 2008 Galleria Fabbrica EOS - Movimento arte contemporanea FEB: ARTe FIERA Genova ( Galleria Movimento Arte contemporanea) 120 121 2007 DIC: MILANO ART IN COCKTAIL bar Jamaica DIC: PARMA ARTE FIERA (Galleria Anna Breda Arte contemporanea) OTT: VERONA ARTE VERONA 07 Fabbrica EOS LUG: MILANO ”IL SENSO DEL MALE” premio arti visive San Fedele 2007 MAR: MILANO ”CORPI IN VIAGGIO” Casa del pane Porta Venezia MAR: MILANO MIART 2007 2006 Dreamland, Fabbrica Eos, Milano Aria D’estate, Studio de’ Bonis, Reggio Emilia Una mano per AIL, Christie’s, Milano La Fenice et des artistes, Venezia Miart, Milano ArtVerona, Verona 2006 MAR: MILANO MIART 2006 (Galleria Movimento Arte contemporanea) OTT: VERONA ARTE VERONA 06 (Galleria Movimento Arte contemporanea) DIC: PAGINE BIANCHE D’AUTORE pubblicazione interna elenco telefonico 2007 DIC: TORINO SEGNI 06 fondazione Felice Castrati 2005 La Fenice et des artistes, Venezia I wonder why: The wonder wheel, Studio de Bonis, Reggio Emilia Oro, incenso e antico, Reggio Emilia Arte Padova, Padova Wonder why, Il Basilisco, Genova Wonder why, Bar Jamaica, Milano ArtVerona, Verona 100 artisti per un museo, Napoli Una mano per AIL, Christie’s, Milano Miart. Milano Artegenova, Genova Gioa 69, Milano LUCA GASTALDO Nasce nel 1983 a Milano, dove lavora. È diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. È vincitore del premio BAF 2010. 2010 Personale Spazio pubblico, Palazzo della Provincia comune di Bergamo 23 dicembre Personale Bruxelles Parlamento Europeo 8-11 novembre Personale “Tra suggestioni romantiche e vibrazioni contemporanee” a cura di Alessandra Redaelli, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano BAF (Bergamo Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Vincitore Premio Bergamo Arte Contemporanea 2009 Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Fiera d´Arte “Proponendo”, Forte dei Marmi, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Collettiva “Al di là del bene e del cane” a cura di Viviana Siviero, sede estiva della Galleria Bianca Maria Rizzi a Bedonia (PR) Personale “Il buoi e la luce” a cura di Ettore Ceriani, Chiesa di San Rocco in Carnago (VA) Asta di beneficenza a favore di “Save the Children” a cura di Emanuele Beluffi e Philippe Daverio, Conservatorio di Milano (catalogo) Personale “Incontro con artisti d´oggi”, Centro Culturale Manzoni, Bresso (MI) BAF (Bergamo Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Finalista Secondo Premio Bergamo Arte Contemporanea 2008 Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Collettiva Premio Guido Pajetta, Ex Chiesa di San Carpoforo, Milano CAF (Como Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Art & Style, Fiera Internazionale d´Arte e Design, San Gallo, Svizzera, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Fiera d´Arte Parma, Gallerie Le Stelle, Parma Personale “La casa di questa mia sera” a cura di Cecilia Antolini, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano BAF (Bergamo Arte Fiera), Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano 2007 Collettiva “Nuove entrate”, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Collettiva “City” a cura di Chiara Canali, Galleria Le Stelle Arte, Parma, in collaborazione con Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Selezionato Premio Artemisia, Ancona (cat.) Personale “Quadri per un´esposizione” a cura di Tiziana Cordani, Centro Culturale di Milano Personale “Elogio dell’ombra” Spazio Oberdan di Castelseprio (Va) a cura di E. Ceriani Asta benefica a favore della Associazione Montessori Internazionale (AMI) in collaborazione con Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano, Lions Club Salzgitter e la Sparkasse Salzgitter-Bad (GER) 2006 Personale Galleria Triangolo, Cremona Personale “Presente, in divenire eterno”, a cura di E. Ghiggini e C. Palombo, Galleria Ghiggini, Varese (cat.) Vincitore della V edizione del Premio Ghiggini Arte per giovani di pittura e scultura, Varese 2005 Collettiva “Eucaristia” Basilica Madonna dei martiri, Molfetta, Ospedaletto dei Crociati con l’opera “prendete e bevete” Collettiva fondazione Gaetano Morgese con l’opera “Faro” Partecipazione al VI concorso nazionale di pittura Gaetano Morgese, Chiostro delle Clarisse, Terlizzi (BA) DANIELE GIUNTA Nasce ad Arona (Novara) nel 1981. Vive e lavora tra Milano e la Germania. Mostre personali 2010 “Sternbild”, curated by Elena Forin, La Giarina arte contemporanea, Verona 2008 “wrong crypt”, cur. E. Forin, De Faveri Arte, Feltre (Belluno) “Ether”, Rocca Sforzesca, Soncino (Cremona) 2007 “Avalon”, cur. Ivan Quaroni, Galleria Novato, Fano (Pesaro Urbino) “Il Mondo della Bellezza Trasparente”, cur. Alessandro Riva - C. Canali, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano Mostre collettive 2010 “Voglio la neve in agosto”, curated by Peter Weiermair, LAB 610 XL, Sovramonte (Belluno) 2009 “Plenitudini”, cur. Alberto Zanchetta, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Marino “Degli uomini selvaggi e d’altre forasticherie”, cur. V. Siviero - K. Andersen, LAB 610 XL, Sovramonte (Belluno) “Vertigo”, cur. Luigi Meneghelli, Atlantica arte contemporanea, Vicenza “Il resto del tempo, pratiche di abbandono e lontananza”, cur. A. Castiglioni, Castello di Jerago (Varese) “Art happens now”, cur. F. Naldi - M. Gerosa, Verona 2008 “Viewpoint”, S&G Arte Contemporanea, Berlin - Germany “I vincitori delle 10 edizioni del Premio Parati”, cur. G. F. Sassone, Permanente, Milano “Il Drago di Giorgio”, cur. A. Zanchetta - V. Siviero, LAB 610 XL, Sovramonte (Belluno) “Digitale Purpurea”, cur. C. Canali, arsprima, Palazzo Ducale, Genova “Overview”, cur. I. Quaroni, arsprima, Valmadrera (Lecco) “Paradisi perduti, la natura altrove”, cur. A. Castiglioni, Amste contemporary art, Lissone (Milano) 2007 “ALLARMI 3”, cur. C. Antolini - I. Quaroni - A. Trabucco - A. Zanchetta, Caserma De Cristoforis, Como “La nuova figurazione italiana.To be continued...”, cur. C. Canali, Fabbrica Borroni, Bollate (MI) “Premio Paolo Parati”, cur. M. Mojana, Vittuone (MI) “Creepy”, cur. I. Quaroni, K Gallery, Legnano (MI) 2006 “Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana”, cur. A. Riva, Casa del Pane, Milano [Menzione di merito della Giuria] FABIO GIAMPIETRO Nasce nel 1974 a Milano, dove vive e lavora. 2010 “Metromorfosi”, a cura di Alberto Mattia Martini, Fabbrica Eos, Milano MiArt, con Fabbrica Eos 2009 STEP 09, con Fabbrica Eos, Milano ArtVerona, con Fabbrica Eos, Verona “Contemporary life”, collettiva, IF Art Gallery, Marciana (Isola d’Elba) “SwingArt”, mostra collettiva, Golf Club Le Rovedine, Opera (MI) MiArt , Milano Void of Hearth, Visionnaire Design Gallery, personale, Milano MASSIMO GURNARI Nasce nel 1981 a Milano, dove vive e lavora. Nel 1995 comincia a dipingere in strada e si avvicina ad alcuni dei pionieri del writing in Italia; inizia a fare le prime tag con lo pseudonimo di Micro. E’ tuttora membro della crew VMD 70’s. Mostre personali 2009 “KUNSTERROR© - diary of an evil artist”, AreaB gallery, Milan 2008 “THE FREAK SHOW - the amazing tattooed man with four arms” (con El Rana ) Spazioinmostra gallery, Milan “SORRY MAMA”, KGallery, Legnano 2008 Metromorfosi, Anna Breda Arte Contemporanea, Padova “Miami Art Basel Event”, collettiva, Laure De Mazieres, Design district, Miami ArtVerona, Verona Opening Visionnaire Design Gallery, collettiva, Milano Collettiva, Architetture Sensibili, a cura di Linda Giusti, Castello di Rivara, Torino Collettiva, Bianco & Nero, Studio De’ Bonis, Reggio Emilia Miart, Milano ArteGenova, Genova Sottopelle, Galleria Contemporanea(mente, Parma 2006 CARNE SCELTA, Annovi gallery, Sassuolo LATTE RINFORZATO, Arte&Altro gallery, Gattinara MEGA MASS, MaiCollection gallery, Verona 2007 Collettiva, Art in Cocktail, Bar Jamaica, Milano Collettiva, Saluti da Chiavari, Galleria Cristina Busi, Chiavari (GE) Arte Padova, Padova Miart, Milano ArtVerona, Verona 2009 SERRONE - BIENNALE GIOVANI 2009, Serrone Villa Reale, Monza PRAGUE BIENNALE 4 ( ITALIAN NEWBROW curated by I. Quaroni ) Karlin Hall, Prague GROUP SHOW, MF Gallery Genova, Genova 2005 PASTO PROTEICO#1, Obraz gallery, Milan Mostre collettive 2010 ITALIAN NEWBROW - B SIDE, AreaB gallery, Milan 2008 BEATA REMIX, Palazzo D’Avalos, Vasto (Ch) 122 123 ARTATHLOS, (XXIX Olympics Games) Haidian Exhibition Center, Beijing ALLARMI 4, Caserma De Cristoforis, Como PATTERNS, Sala Civica Radio, Meda NO SENSE OF SIN, AreaB gallery, Milan MONEYLISA, Mondo Pop Gallery, Rome LE INVASIONI BARBARICHE, Studio d’arte Fioretti, Treviolo (BG) EL MUNDO POP, Mondo Pop Gallery, Rome 2007 OVERVIEW, Centro culturale Fatebenefratelli, Valmadrera (Lc) SEGNI, Le Case d’Arte San Lorenzo, Milan A FERRO E FUOCO - lo straordinario quotidiano della cucina, Triennale, Milan SENZA TITOLO, Spazioinmostra gallery, Milan ETEROFILIE, Annovi gallery, Sassuolo 60 OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA PER ADISCO, Sotheby’s, Milan DOPAMINE, Studio d’arte Cannaviello, Milan 2006 DIRTY (3) STYLES, KGallery, Legnano 8 NEMICI ITALIANI, Galerie Treibhaus, Dresden MAN+ANIMALS, Galerie Dys, Bruxelles MIART, Obraz gallery, Milan ALLARMI 2, Caserma De Cristoforis, Como 2005 SOUND CHECK, Università degli Studi-Collegio Fratelli Cairoli, Pavia. CELESTE PRIZE, San Gimignano NERO ITALIANO, Nextam Partners & Obraz gallery, Milan VERNICE ARTFAIR, Forlì art fair MATTEO NEGRI Nasce a San Donato Milanese (Milano) nel 1982, vive e lavora a Milano. È diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Mostre personali 2010 “L’Egoisme”, a cura di Patricia Chicheportiche, Galerie 208, Paris 2009 “L’Ego©”, a cura di Patricia Chicheportiche, Galerie 208, Paris “L’Ego©”, a cura di Ivan Quaroni, Fabbrica Eos, Milano 2008 “3 x 3 - Tre sale per tre artisti”, a cura di Ivana Celona e Roberto Grasselli, Galleria Zabert, Torino “Ogni cosa era più antica dell’uomo e vibrava di mistero”, a cura di Luca Doninelli e Simona Facchinetti, ex oratorio di S. lupo, Bergamo 2007 “Camera con Vista”, a cura di Gianluca Marziani, Galleria Romberg, Roma “In Vitro”, a cura di Ivan Quadroni,Galleria Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo 2006 “Piccolo paesaggio”, a cura di Giovanni Agosti,Galleria Obraz, Milano Mostre collettive 2010 “Pop Comics World”, Galerie 208, Paris “L’impero degli oggetti”, Paggeria Arte, Galleria Annovi, Sassuolo (MO) “MIART”, Fiera di Milano, Fabbrica Eos, Milano 2009 “Buste dipinte”, Teatro Dal Verme, Milano “Il sorriso del gatto”, Galleria Silvano Lodi, Milano “Contemporary LIFE”, IF Art Gallery, Marciana Marina, Isola D’Elba “Swingart, 18 buche in cerca d’autore”, Golf Le Rivedine, Opera (MI) “MIART”, Fiera di Milano, Fabbrica Eos, Milano “Regards to Time & Space, S&G Gallery, Berlino” 2008 “ArtVerona”, fiera, Fabbrica Eos, Verona “Hyper-organic, ambiente emergente”, a cura di Piero Addis e Jacqueline Ceresoli, Triennale di Milano “MIART”, Fiera di Milano,Fabbrica Eos, Milano 2007 “ArtVerona”, fiera, Galleria Annovi Arte Contemporanea, Verona “A Ferro e Fuoco”, Triennale di Milano, in occasione dei 180 anni di Buitoni “Eterofilie”, a cura di Ivan Quadroni, Galleria Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo “Ionization”, a cura di Stefano Castelli, Spazio Bigli, Milano, “Quadri per un’ esposizione”, a cura di Marina Modana, Centro Culturale Milano “Ideators”, a cura di Moreno Gentili, Fondazione Mudima, Milano “60 Opere d’Arte Contemporanea per ADISCO Lombardia”, a cura di Ivan Quadroni, Sotheby’s Milano “MIART”, Fiera di Milano,Galleria Obraz, Milano “Art First”, Arte Fiera Bologna, Galleria Obraz, Milano 2006 “Sculture da viaggio”, a cura di Maurizio Sciaccalug, Galleria del Tasso, Bergamo “Dissonanze. Artisti nell’arena”, a cura di Giuseppe Frangi, Sala Appiani, Arena di Milano, Milano “Allarmi 2. Il cambio della guardia”, a cura di Ivan Quadroni, Norma Mangione, Alessandro Trabucco, Cecilia Antolini, Caserma de Cristoforis, Como “Sorsi di pace. Arte ed Altro”, a cura di Ivan Quadroni, Gattinara. In collaborazione con Emergency. “MIART”, Fiera di Milano, Galleria Obraz, Milano, Sezione “Anteprima” “Milano Africa”, a cura di Marina Modana, Fabbrica del Vapore, Milano 2005 “Sound Check”, a cura di Marta Casati, Collegio Cairoli, Pavia “Caro Babbo Natale”, a cura di Chiara Canali, Cecilia Antolini, Silvia Bonomini, Aus18, Milano “Immagina Arte Fiera”, Fiera di Reggio Emilia, Presentato da Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo. “Superplastica, sculture del disequilibrio”, a cura di Ivan Quadroni, Castello di Casalgrande Alto, Reggio Emilia, in collaborazione con Annovi Arte Contemporanea “Seven Nights in Blue”, a cura di Italo Bergantini, Collezione privata, Milano, in collaborazione con Romberg Arte Contemporanea, Latina “Con-tatto”, MIART, Fiera di Milano, Il comune di Milano presenta: “Giovane scultura milanese”, a cura di Marina Mojana. PAOLO TROILO Nasce a Taranto nel 1972. Vive e lavora a Milano. Dal 1997 al 2009 ha lavorato come creativo pubblicitario in Saatchi&Saatchi prima e in Arnold Worldwide Italy (direttore creativo) poi. Si è aggiudicato tutti i più prestigiosi riconoscimenti del settore (Cannes Lions, Eurobest, Clio Award). Nel 2007 è stato Grand Prix all’Art-Director’s Club. Dipinge dal 2005. Principali Esposizioni 2010 Mostra personale,Galleria Russo, Roma Arte Fiera 2010, Galleria Russo, Bologna Mostra personale, Teatro Selve, Vigone (Torino) 2009 “Troilo”, a cura di Luca Beatrice, Fabbrica Eos, Milano “Contemporary Life”, IF Art Gallery, Marciana (Isola d’Elba) “Il mio nome è nessuno o forse centomila”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, (SI) “SwingArt”, mostra collettiva, GOLF CLUB LE ROVEDINE, Opera (MI) MiArt, Fabbrica Eos, Milano Mostra personale, Galleria De’ Bonis, Reggio Emilia 2008 Mostra personale, a cura di Samuele Mazza, Visionnaire Design Gallery, Milano “Miami Art Basel Event”, collettiva, Laure De Mazieres, Design district, Miami ArtVerona, Fabbrica Eos, Verona Opening Visionnaire Design Gallery, collettiva, Milano Spazio Gianni Testoni, Bologna “Nelle mani”, Mondo Arte Gallery, Milano “Bianco & Nero”, group exhibition, studio De Bonis, Reggio Emilia MiArt, Fabbrica Eos. Milano “Conta fino a dieci”, Anna Breda Arte Contemporanea, Padova 2007 “Conta fino a dieci”, by Luca Beatrice, Fabbrica Eos, Milano Galleria Contemporanea(mente, Parma MiArt, Fabbrica Eos. Milano 2006 “5+5 generazioni a confronto”, group exhibition, Studio D’Ars, Milano 124 125 Associazione Culturale Laboratorio Contemporaneo Pensiero: da qui è nata nel 2008 la “Fondazione Stefano Borgonovo Onlus”, dal pensiero mio e di mio marito di poter fare qualcosa di concreto per i malati di SLA. La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia degenerativa progressiva che porta a una graduale paralisi ma con risparmio delle funzioni cognitive. Questo vuol dire che alla persona malata, colpita duramente nel corpo, restano fortunatamente il pensiero e la coscienza. Attraverso un comunicatore, il malato di SLA interagisce con gli altri usando l’unico mezzo a disposizione che gli permette di esprimere la sua volontà, le sue emozioni, il suo pensiero, appunto. Per questo riteniamo molto significativo l’accostamento della Fondazione con la mostra “Pensiero Fluido”, perché la bellezza comunicativa dell’arte stimola la mente, che è la nostra risorsa quando il corpo a volte ci tradisce. Stefano e Chantal Borgonovo www.fondazionestefanoborgonovo.it [email protected] Laboratorio Contemporaneo, nata dall’iniziativa di un gruppo di professionisti e di alcuni collezionisti, è un’associazione culturale il cui scopo è la promozione e la divulgazione dell’arti visive ed in particolar modo dell’arte contemporanea, nelle sue molteplici forme. Nell’intenzione di perseguire le finalità di cui sopra, l’Associazione si fa carico della progettazione e realizzazione di Mostre d’Arte Contemporanea nei luoghi più rappresentativi del panorama artistico italiano, affiancando e sostenendo attività ed iniziative progettate da Artisti, Associazioni, Enti, Gallerie ed Istituzioni. www.laboratoriocontemporaneo.it [email protected] 126 127 “Come il fluire dell’acqua di un torrente sulla stessa pietra, il pensiero scorre sopra di noi. E’ la materia di cui siamo fatti che ci rende più o meno permeabili alle informazioni, alle nozioni, a trasformare tutto questo in sensazioni fisiche. La nostra visione è una sequenza in 4 tempi: prima il futuro incognito, poi il passato formale. Il terzo è un tempo della mente, una dimensione parallela. Infine un ritorno al presente ossessivo, al pensiero ricorrente e al tempo che pulsa. Ora.” Grandi Animali Marini Finito di stampare nel mese di ottobre 2010 presso COLOR ART 25050 Rodengo Saiano (BS) ODIULFOREISNEP