Lignano è davvero d’oro Dall’inviato Giorgio Gandolfi La sabbia di Lignano Sabbiadoro ricorda davvero il prezioso metallo. Non la strada per arrivarci perchè quel tratto da Latisana fa dimenticare il miracolo del passante di Mestre. Ma non si può avere tutto dalla vita perchè i Cnu Sport per ogni gusto e sempre a livelli tecnici eccellenti. È la storia dei Cnu e anche di questo campionato organizzato in tandem dai Cus Trieste e Udine con il contributo - leggi fattore campo - del Comune di Lignano Sabbiadoro. Dal judo al karate, dal beach volley al pugilato femminile, una rarità, una bella scelta. hanno fatto dimenticare i pochi dettagli negativi tipo la pioggia che non può essere regolata o qualche dislocazione caratteristica di ogni Campionato Universitario. Dunque, ha vinto Lignano con l’organizzazione di Trieste e Udine. FOTO: SPORT UNIVERSITARIO Una cerimonia in famiglia senza tanta enfasi, com’è nella caratteristica della gente di questa zona, l’inaugurazione ufficiale dei Campionati Universitari allestiti grazie all’impegno dei Cus Trieste e Udine nonchè del Comune di Lignano Sabbiadoro che oramai è specializzato nell’organizzazione di simili eventi. Come ha ricordato lo stesso sindaco, Silvano Del Zotto nell’introdurre gli ospiti nella sede municipale. Presenti al tavolo dei relatori, partendo dalla sinistra, il presidente del Cus Udine, Gianluca Bianchi, il vice sindaco e assessore allo sport di Lignano, Gianni Iermano, il presidente del Cusi, Leonardo Coiana, il sindaco Silvano Del Zotto, il delegato del Rettore per lo sport all’Università di Udine, Flavio Pressacco, il presidene del Cus Udine, Renato Pelissoni nonchè il vice presidente provinciale del Coni, Giuliano Gemo. “Da dieci anni a questa parte - ricordava Del Zotto - organizziamo eventi che richiedono molto impegno. Dopo l’edizione del 2005 delle ottave Gare olimpiche della Gioventù europea che saranno ricordate oltre che per la suggestione dell'evento e per i notevoli risultati sportivi, soprattutto per un'organizzazione senza sbavature. Per il 2011 ci è stato assegnato dal Comitato olimpico i master games con la partecipazione di diecimila atleti. Questo significa che abbiamo le carte in regola anche per i Cnu che ospitiamo con grande onore, sicuri di potere essere all’altezza della situazione”. Nel suo intervento, il professor Pressacco ha ricordato che “Lignano ha un fiore all’occhiello, si tratta dell’impiantistica sportiva che permette alla regione di essere all’avaguardia per qualità ed efficienza. La collaborazione fra Udine e Trieste, inolAlessandro Vettori La consegna della bandiera ufficiale dei Cnu. Sotto il presidente Coiana col segretario generale del Cusi, Antonio Dima, assieme a Raffaella Monaco, segreteria e jolly del Cus Udine. Quindi ancora Coiana e Dima con Pressacco, Bianchi, Pelissoni e Isler. Un gabbiano come tre, significa che quando è il momento sappiamo fare squadra. E di questo dobbiamo ringraziare Romano Isler per quello che ha fatto in questi anni anche in sede internazionale. Il territorio della nostra regione sta rispondendo con serietà e competenza e saprà fronteggiare al meglio questo evento fascinoso. Mens sana in corpore sano rappresenta il nocciolo della situazione, cioè capacità estetica intelligenza. In Grecia quando c’erano le Olimpiadi, le guerre venivano sospese... Io ho fatto tutta la trafila nel basket, prima giocatore, poi dirigente quindi tecnico e sono felice di avere dato un modesto contributo a tutto quanto è stato realizzato”. Gli ha risposto il presidente del Cusi, Coiana, ricordando “che i tremila atleti dei Cnu al pari di quelli che li hanno preceduti ricorderanno con affetto Lignano come luogo della loro gioventù, di un appuntamento indimenticabile. Manifestazioni come questa portano a favorire la socializzazione fra gli studenti e il territorio. Grazie alla vostra collaborazione e ai due... bracci armati di Udine e Trieste avremo sicuramente campionati da ricordare sia come risultati che come partecipazioni”. g.g. mascotte dei Cnu Quella gara record col Torino Il professor Flavio Pressacco ricorda come se fosse ieri il 1966 quando era in campo ai Cnu di Sassari e giocò a basket contro il Torino che perse 121 a 117. “Ebbene - dice Mimì Pizzichemi fece un punteggio record, 111 punti su 117. Come tecnico vinsi tre titoli, ʻ80,ʼ85 e ʻ87. Giorni bellissimi”. Il Sindaco Del Zotto con Coiana quindi il gruppo dei relatori Bianchi, Iermano, Coiana, Del Zotto, Pressacco ed il vice presidente provinciale del Coni, Giuliano Gemo. CHE GRINTA QUESTI RUGBYSTI Terribile, semplicemente terribile. Giocare sotto il sole di maggio che sembra quello d’agosto, la sabbia che secca le labbra, la bocca arsa come nel deserto. Cambi in continuazione, “non ce la faccio”, dopo una meta strappata coi denti. Eppure gli universitari di Udine, Trieste, Bergamo e Brescia, giunti alla fase finale, si sono dati incessante battaglia. Qualcuno fa ricorso anche al patriotismo, è pur sempre il 24 maggio, sono quelli di Udine che gridano...” E il Piave mormorò...” ma non riescono a finire travolti da un’azione corale degli avversari. Alla fine l’ha spuntata il Cus Brescia che mai e poi mai avrebbe immaginato di vincere un titolo di rugby in riva al mare. A conferma che nella vita può succedere di tutto. Onore dunque al Cus Brescia dell’amico Claudio Danesi e ai neo campioni Alessandro Cudicio, l’irresistibile capitan Alessio Curione, Boris Ferrari, Luca Milani, Fabrizio Vitali, Matteo Galuppi, Davide Peveroni, Massimo Cangiotti dirigente. Belle, combattute le semifinali, anche la gara decisiva è stata sancita da una golden-meta, insomma il meglio dello Festa goliardica Con grande signorilità, a fine gara, i bresciani si esibiscono... spettacolo. Alle gare erano presenti anche il presidente della Lega italiana beach rugby, Tonello e il rappresentante della Lega europea, Zimbelli che hanno partecipato alla discussione se fosse ammesso il pareggio, com’è avvenuto fra Udine e Trieste. Cavilli tecnici sui quali sono elegamente passati a costo, appunto, di strozzare il regolamento. A conferma che anche nel rude beach rugby ha vinto il fair play! 28 Brescia, Udine, Bergamo e Trieste onorano il beach rugby Fair play dopo la finale Cus Udine Cus Bergamo Cus Brescia Ordine del Rettore, restituire le maglie Nei tempi in cui si sentono le cifre che rimbalzano attorno ai divi del calcio come Ibraimovich e Kaka, fa un certo effetto sentire Claudio Danesi dire ai giocatori del Brescia: “Ragazzi, le maglie non posso lasciarvele, ordine del Rettore”. Manco una?, chiedeva il capitano. No, dieci erano, dieci devono tornare in sede. E il premio scudetto? Una birrata alla sera! Cus Trieste Dall’inviato GIORGIO GANDOLFI Lignano - Certi docenti devono stare all’erta in sede di esami perchè affrontare una delle ragazze che si sono cimentate sul ring del Palasport, significa rischiare. Altro che gentil sesso, botte da orbi, a differenza dei colleghi maschi più portati alla ricerca del classico, del colpo da manuale. No, le ragazze al pronti via, partivano all’attacco e alla fine baci ed abbracci e qualche occhio nero ma quanta soddisfazione, anche da parte delle perdenti. Soddisfatti anche gli arbitri, stilosi ed eleganti: “Massimo fair play” hanno sottolineato e bisogna credergli. SUL RING, LE UNIVERSITARIE Cus Bologna poker tricolore Gli arbitri del torneo di boxe: Baccolini, De Palma, Canuti, Guistra, Vicini, Palormi, Lagala e Dagnano, tutti bravi e attenti a “proteggere” le donne. Con quattro vittorie complessive il Cus Bologna ha conquistato il titolo di boxe totalizzando ben 42 punti, cosa che gli ha permesso di superare nella classifica finale l’agguerrito Cus Milano (36 punti). Seguono Cus Roma (28), Salerno con 17 punti, Ferrara 12, Cosenza 10, Genova 9, Ancona, Chieti, Pavia e Torino 8, Siena e Camerino 4, infine Pisa 2 e Bari 0. Alcune fasi dell’incontro vinto dalla bolognese Ilaria Biagini contro l’aggressiva milanese Mara Migotto. Al limite dei 57 chili, le due ragazze hanno dato vita ad un bellissimo incontro molto incerto ed equilibrato. In alto la romana Valeria Scialdone la cui avversaria, in finale, non si è presentata per problemi fisici. In campo maschile questi i risultati: kg 57 Riccardo D’Andrea (Cosenza) batte Emanuele Panunzi (Milano). kg 60 Alessandro Cherchi (Milano) batte Vincenzo Finiello (Roma). kg 64 Hamed Ferchichi (Bologna) batte Federico Paglierino (Torino). kg 69 Alessandro Caccia (Ferrara) batte Emilio Desiderio (Salerno). kg 75 Luca Arrigo (Salerno) batte Andrea Solaro (Genova). kg 81 Simone Fiore (Roma) batte Andrea Marziali (Ancona). kg 91 Gabriel Grosu (Bologna) batte Francesco Di Giandomenico (Chieti). 30 MENANO Foto SPORT UNIVERSITARIO Valeria e Viviana sorelle contro È un urlo di guerra quello delle ragazze del kumite, da farle spaventare dovessero guardarsi allo specchio. Scherzi a parte, tutte ammirevoli, molto concentrate e quellʼaspetto marziale che non stona mai. La vittoria della milanese Silvia La Notte dopo l’ottimo incontro con la pavese Simona Lucarno. La bolognese Sara Corazza ha poi battuto per forfeit Roberta Rubini di Bari. I complimenti dell’arbitro al campione, il cosentino Riccardo D’Andrea che ha superato Emanuele Panunzi. Prima e dopo, fair play 31 Con la presenza di 193 atleti (125 maschi e 68 ragazze) in rappresentanza di ben 41 Atenei si è concluso il campionato che ha visto il successo del Cus Roma, che con 90 punti, (88 ottenuti solo nel kumite maschile e femminile), nella classifica assoluta si è classificato al primo posto, prendendosi la rivincita sul Cus Napoli punti 76, vincitore della scorsa Edizione, seguito dal Cus Catania punti 33 e Cus Genova punti 31. La competizione, che si è svolta in due giornate di gara, ha visto protagonista nel kata maschile Stefano Sorbino (Cus Urbino) che in finale ha superato Alessio Miano (Cus Milano), mentre nel kata femminile si è assistita ad una entusiasmante sfida in finale tra le due sorelle Valeria e Viviana Bottaro (Cus Genova), confronto che ha visto prevalere la più quotata Viviana, Campionessa Europea Juniores di Trieste e medaglia di bronzo a squadre ai Mondiali di Tokio 2008. Da notare lʼaffermazione nel kumite femminile, anche di Diletta Falconieri (Cus Napoli) che ha avuto il merito di affermarsi, per il terzo anno consecutivo, Campionessa Italiana categoria 68 kg.. Da sottolineare lʼimpegno organizzativo della Fijlkam, con i suoi Presidenti di Giuria e Ufficiali di Gara, ottimamente coordinati da Silvana Vigato, dal Maestro Claudio Scattini, da Francesco Rizzuto (Commissario di Gara) e Roberto Tanini (Supervisore). Ottimo anche il supporto logistico di gara offerto dal Comitato Regionale Friuli V.G. Fijlkam nella figura del Maestro Aldo Sodero. Alla manifestazione era presente il Vicepresidente Federale Prof. Giuseppe Pellicone, costante e preziosa presenza in tutte le competizioni del calendario agonistico nazionale, nonchè del Consigliere Sergio Donati in veste di Rappresentante Fijlkam. CUS BOLOGNA 13 Speciale di ALESSANDRO GALLO Campione d’Italia. È il Cus Bologna che, nel basket, centra un clamoroso tredici. Tredici come sono gli scudetti vinti dall’Alma Mater dal 1946 a oggi (nessun ateneo come Bologna). Di più: quarto titolo negli ultimi sette anni con l’aggiunta di un secondo e un terzo posto. È da sempre il titolo più agognato e desiderato. Non è un caso che il Cus Bologna, uno dei simboli di BasketCity, vinca proprio il titolo universitario nella pallacanestro. È il tredicesimo titolo dal 1946 a oggi, il quarto negli ultimi sette anni che hanno fruttato pure un argento e un bronzo (da dimenticare solo la partecipazione della passata stagione, a Pisa). Vince il Cus Bologna davanti allo sguardo entusiasta del suo presidente, Francesco Franceschetti. Vince il Cus Bologna e, battendo il Cus Genova, si toglie di dosso un fantasma che aleggiava sulla panchina biancorossa dal 2007. Da quando il Cus Bologna, favorito, perse in finale dal Cus Genova, che pure era già stato battuto nel girone eliminatorio. Una tabellata finale, quella del 2007, che non aveva fatto dormire il coach, Alessio Fasone, nè tantomeno Jordan Losi, ieri leader in campo oggi team manager (per raggiunti limiti di età, agli universitari non possono giocare chi ha più di 28 anni). Una tabellata che i liguri avevano utilizzato alla vigilia del match per prendere in giro, goliardicamente, i nostri. Già, perchè anche quest'anno il Cus Bologna aveva battuto Genova nei gironi eliminatori. Poi, l’incubo finale con gli sfottò genovesi: “La storia si ripeterà”. Invece finisce 99 a 88 per il Cus Bologna al La vecchia guardia: Jordan Losi, Luca Brandoli, Alex Ranuzzi, Matteo Galli, Michele Brina e Alessio Fasone. termine di una partita straordinaria e, dalla panchina biancorossa, mentre i giocatori si abbracciano, commossi, spunta pure una bandiera, anzi un asciugamano agitato a mo’ di bandiera con una scritta inequivocabile: “La storia non si ripete”, l’ultimo schiaffo (goliardico, s'intende) a un Cus Genova che non è mai stato in partita se non nel primo quarto. Dopo 10 minuti è 27 pari, all’intervallo il Cus Bologna accelera, 62-48 e resta comunque tranquillo anche alla terza sirena, 77 a 67. Alla fine esplode la gioia davanti al presidente Franceschetti (“grazie alla sensibilità di Gino Di Giansante, il numero uno dei Gira Ozzano che ci ha concesso la possibilità di disporre di due giocatori del calibro di Alex Ranuzzi e Marco Diviach”), le lacrime di Jordan Losi, uno che in campo ha sempre dato tutto, anche di più. La forza dirompente di Federico Panieri, il general manager cussino che ha trasmesso tutta la 32 PORTAFORTUNA A CESTO Federico Panieri, Jordan Losi e Alessio Fasone. sua grinta e la sua determinazione. “Voglio ringraziare tutti - dice Alessio -. Voglio ringraziare questi ragazzi il cui rendimento è andato al di sopra delle aspettative. È stato un trionfo perchè siamo stati perfetti soprattutto nel secondo quarto. Hanno provato a confonderci le idee alternando zona e uomo. Ma noi facevamo sempre canestro. Ranuzzi è stato incredibile, non solo in attacco ma pure in difesa. Albertini è stato super, Chiarini ci ha dato regia, punti, personalità. Persiani ha realizzato 8 dei suoi 11 punti nell’ultimo quarto, quando loro hanno cercato di avvicinarsi, arrivando al massimo al -8. Poi il nostro Lottatore Brandoli ma, ripeto, sono stati tutti eccezionali. Voglio esaltare una società che ci è stata sempre vicina, voglio ringraziare il presidente, Francesco Franceschetti, che ancora una volta ha creduto in noi e ha già promesso di finanziare la prossima esperienza europea. Avevo dato indicazioni precise: forzare l'uno contro uno per metterli in difficoltà. Due dei loro sono usciti per cinque falli, noi nel solo primo tempo siamo stati capaci di realizzare 62 punti quando, il giorno prima, avevamo toccato quota 63 nei quaranta minuti regolamentari con Caserta. Siamo tornati. Abbiamo conquistato l’Europa. Una dedica speciale per Jordan Losi, che non gioca più con noi, ma resta uno dei nostri. Ci ha dato una mano per mettere insieme la squadra, è venuto qui con noi. Era stato, come me, uno di quelli che aveva sofferto di più la finale persa nel 2007. Ora è tutto cambiato. Siamo campioni d’Italia”. Per la tredicesima volta, nessuno come il Cus Bologna. 33 Il capitano di ieri e quello di oggi, ovvero Jordan Losi e Matteo Galli. Nasciuti-Franceschetti, lezione di stile. Ruffoni e Cova GIRONE DI QUALIFICAZIONE Cus Bologna-Cus Firenze 79-68 (19-25; 36-38; 59-52). Cus Bologna: Galli 3, Chiarini 6, Ranuzzi 31, Albertini 7, Brandoli 3, Persiani, Poluzzi 4, Strazzari, Natali, Brina 2, Diviach 22. Cus Bologna-Cus Genova 70-63 (23-22; 47-33; 55-48). Cus Bologna: Brandoli 10, Galli 3, Chiarini 21, Albertini 9, Persiani 7, Poluzzi 3, Diviach 6, Brina, Strazzari, Natali, Ranuzzi 11. Cus Bologna-Cus Messina 77-79 SEMIFINALE Cus Bologna-Cus Caserta 75-70 (19-13; 31-22; 43-40; 63-63). Cus Bologna: Ranuzzi 21, Diviach 13, Albertini 19, Brina, Brandoli 6, Galli, Chiarini 10, Poluzzi, Persiani 6, Strazzari, Natali. FINALE CUS BOLOGNA 99 CUS GENOVA 88 CUS BOLOGNA: Galli, Chiarini 14, Persiani 11, Natali, Poluzzi 7, Strazzari, Albertini 22, Ranuzzi 23, Brina, Diviach 11, Brandoli 11. All. Fasone. CUS GENOVA: Benedusi 30, De Sorbo 15, Benzo, Tardito 25, Poltroneri 5, Michelis 10, Reffi, Nasciuti 3, Bellavita, Larconetti, Dufour. All. Caorsi. Arbitri: Cherbaucigh di Trieste e Fabris di Mossa. Parziali 27-27; 62-48; 77-67. I complimenti ai neo campioni di Franceschetti, Isler e Carra. BOLOGNA, TREDICI TITOLI 1953, a Merano 1955, a Rimini 1956, a Rimini 1990, a Padova 1991, a Siena 1992, a Montecatini 1994, a Pesaro 1997, a Rimini 1999, a Bari 2003, a Salerno 2005, a Catania 2006, a Iesolo 2009, a Lignano Sabbiadoro Le formazioni del Cus Bologna campione d’Italia (mancano le prime tre edizioni): 1990 Arletti, Di Benedetto, Zizzoli, Aldrovandi, Baglioni, Canè, Castellan, Sanguettoli, Bergonzoni, Sonego, Galassi, Portioli. All. Ettore Mannucci. 1991 Matteini, Canu, Castellan, Di Benedetto, Sonego, Zanardi, Canè, Bergonzoni, Aureli, Zussino. All. Ettore Mannucci. 1992 Di Benedetto, Golinelli, Bulleri, Sonego, Della Valentina, Zanus Fortes, Careri, Neri, Bergonzoni, Canè, Castellan, Torchio. All. Ettore Mannucci. 1994 Bernardelli, Tassinari, Ruini, Careti, Luini, Righi, Della Valentina, Arcangeli, Golinelli, Neri, Zanus Fortes, Canè. All. Ettore Mannucci. 1997 Barbieri, Benzi, Biancoli, Grassi, Masetti, Mattei, Molinari, Tizzoni, Tassinari. All. Attilio Padovano. MEDAGLIERE CUS MILANO 24 ORI 28 ARGENTI 31 BRONZI Spedizione Cus Milano CNU 2009: 187 atleti. Università milanesi rappresentate: 64 Studenti Università degli Studi di Milano: 50 1999 Trotta, Bertolazzi, Pappalardo, Cagnin, Pozzati, Armentano, Codeluppi, Tassinari. All. Roberto Bedini. Politecnico di Milano: 30 2003 Serra, Boschin, Venturoli, Noferini, Losi, Masini, Pulvirenti, Zotti, Politi, Trotta, Brandoli. All. Alessio Fasone. Università Cattolica del Sacro Cuore: 9 Università degli Studi di Milano Bicocca: 26 Università Luigi Bocconi: 4 Accademia di Brera: 3 2005 Pulvirenti, Masini, Brina, Bragion, Noferini, Ceresi, Losi, Salvucci, Politi, Lodi, Brandoli, Serra. All. Alessio Fasone. 2006 Galli, Politi, Losi, Trombetti, Pignatti, Pulvirenti, Betti, Vastola, Brina, Serra, Brandoli, Maccagnani. All. Alessio Fasone. 2009 Galli, Chiarini, Natali, Persiani, Poluzzi, Strazzari, Albertini, Ranuzzi, Brina, Diviach, Brandoli. All. Alessio Fasone. Due le maglie ritirate: la numero 15 di Paolo “Bego” Bergonzoni e la numero 20 di Matteo “Tasso” Tassinari. Università Iulm: 1 Università Vita e Salute San Raffaele Discipline Sportive: Canottaggio (3 O – 7 A – 5 B), Canoa (8 – 2 A – 5 B), Karate (1 A – 2 B), Judo (2 A – 2B), Taekwondo (2 O – 3 A – 3 B), Beach Volley (1 B), Basket Femminile (ORO), Pugilato (2 O – 2 A), Tennis (1 O – 1 A – 2 B), Tiro a Volo (1 O – 1 A), Scherma (1 A – 5 B), Vela, Calcio a 5 F, Tiro a Segno, Atletica Leggera (6 O – 8 A – 4 B). 34 IRRESISTIBILI LE RAGAZZE DEL CUS MILANO NOI CHE C’ERAVAMO di VALERIO CASO 1° posto: Milano-Udine 72-39 3° posto: Laghi-Brescia 82-52 La staffetta 4x100 35 Capella-Petrelli, tennis Guglielmini e Mangano e quelli del karate Noi: 8 dirigenti, 14 tecnici e 187 atleti. Loro: quasi 4000 atleti di altri 48 CUS italiani che hanno cercato, cavallerescamente, di incrinare la leadership del CUS Milano in ambito nazionale, ma non ci sono riusciti, ed abbiamo calato il quarto asso sul tavolo. Il goliardico messaggio era portato a conoscenza di tutti sul dorso delle nostre elegantissime, spiritose e, perchè no, invidiate t-shirt che vestivano i componenti della nostra spedizione. Abbiamo comunque seminato un po’ di buonumore nell’ambiente universitario che pare stia smarrendo l’allegria e la goliardia dei tempi passati. Un caleidoscopio di immagini sportive, sfaccettature di umanità: grandi gioie e qualche delusione condita da genuine lacrimucce. Emozioni grandi e performance che, in un lasso di tempo bruciante, condensano in un risultato arido, mesi di allenamenti, aspettative. È stata l’edizione dei grandi sorrisi: li potete ammirare come sintesi di una straripante giovinezza e partecipazione serena, nelle fotografie che abbiamo raccolto nel nostro ricchissimo album presente sul sito cus milano.it. Abbiamo evitato immagini di fatica che a volte deformano le belle immagini degli atleti, ed invece è stata una scelta di immagine di felicità attraverso il IL SOLITO MILANO PIGLIATUTTO... Atletica, raffica di medaglie 36 messaggio visivo più immediato e più facile: il sorriso. Nel primo week-end grandi protagoniste le arti marziali: il judo raccoglie poco, ma l’emozione d’argento della competizione a squadre maschili rimane impagabile ed orgogliosa. Il taekwondo ci regala medaglie, volti nuovi e tenerissimi, il maestro, anzi, il Maestro Cristina Laera che ripassa tutti fondamentali ai suoi ragazzi. Karate con le ragazze a medaglia e magnifiche nelle foto. Il pugilato ci regala due ori: uno è di Alessandro Cherchi, che studia da manager e non ha un segno in volto, frutto della sua boxe elegante e classica. Canoa e canottaggio hanno eco lontani dalle acque di S.Giorgio di Nogaro, sulle quali battagliano contro avversari e tradizioni remiere e di pagaie acerrime. Una messe di medaglie. Sulla spiaggia, arrostiti da due giorni di sole cocente, assistiti dal nostro dirigente di campo, cioè, di sabbia, Pina, resistente al sole come solo una donna virtuosa dell’abbronzatura capace di fare, i nostri atleti del beach volley si sono dati battaglia. I nostri “fusti” sono di bronzo, nel senso di medaglia, ma anche di colore che evidenzia i loro addominali. E da passerella le nostre quattro ragazze. La settimana con il tiro a volo in oro, nelle steppe della bassa friulana. Un regolamento strano impedisce alle ragazze del calcio a 5 gli onori di una meritatissima medaglia. Quando la squadra “gira”, è spettacolo vero e piacere anche per gli amanti dei virtuosismi tecnici che, le ragazze, nello stretto di un campo a cinque, sanno eseguire con abilità balistica notevole. A volte deliziano. Le brezze marine 37 dell’alto adriatico aiutano i dodici equipaggi concorrenti nella vela. Le belle giornate, immagino, offrono, in mare aperto, i consueti infiniti scenari d’acqua e di luce riflessa. Abbiamo commissionato un piccolo reportage con riprese filmate, a riproporci quel senso di libertà che si respira in mare aperto. Il quarto posto non delude il nostro equipaggio con più rosa che blu. Il tiro a segno sperduto ha forse perso entusiasmo. Comincia il tennis: sbarchiamo in tanti in competizione con Bologna che presenta una formazione agguerritissima, da rispettare, da temere insieme a Genova. Noi tre, alla fine, protagonisti. Deliziose le nostre due ragazze all’oro in doppio. Estenuanti, eroici i doppi turni sul campo dei nostri ragazzi, ammirevoli davvero. Parte il basket femminile. Il nostro è uno squadrone, che si comporta come tale, stritolando le avversarie. Vincono l’oro ed una coppa gigantesca, adeguata alla loro, graziosissima comunque, stazza di atlete. La scherma scintilla, urla e riprende i silenzi degli assalti, nella loro sala. Maestro Celli guida la nostra squadra ad un ottimo risultato di squadra, ma manca l’acuto, l’oro. Nobilmente, come nobile è l’ambiente schermistico, incassiamo il bel risultato, con il ricorso alla rivincita per il prossimo anno. Arriva l’atletica leggera, la sublime regina degli sport. Distende, espone i suoi atleti, la loro fisicità, su pedane, corsie, gabbie dei lanci, con la sufficienza regale di chi si sente su un piedistallo di nobiltà. Esplosioni d’atletismo, gesti forti ma eleganti, virtuosismi tecnici. Se è vero, come vero, che le staffette rappresentano la consistenza di un movimento sportivo, il CUS Milano, fra un vociare da parapetto, nell’unica occasione di tifo di stampo calcistico, primeggiano. Quattro staffette e quattro ori: bottino pieno. Vinciamo, soprattutto, la mamma di tutte le gare, la 4x400 mt, sia femminile che maschile: la staffetta più esaltante, a volte teatro di “scontri” diretti, inseguimenti, imprese, doppia vittoria a squadre, femminile e maschile, nel riscatto di una rivincita meditata un minuto dopo la conclusione dello scorso anno, con entrambe le squadre amaramente al secondo posto. Adesso siamo a posto così, lo si legge nei volti dolci/duri dei ragazzi, nelle loro angolature di chi ha atteso dodici mesi Quelli della vela arrivi con le braccia al cielo. Si chiudono gli occhi all’arrivo dell’ultimo frazionista, calmando l’impeto e l’emozione legati alla corsa dei propri baldanzosi ragazzi, delle proprie magnifiche ragazze. Alla fine, il gruppo d’insieme festeggerà la questi momenti. Adesso ragazzi, ammiratevi nella nostra galleria d’immagini, rinverdite il ricordo della vostra peak-performance, la vostra “prestazione migliore”, sia sportiva che, fondamentale, di giovanile esuberanza. Cus Venezia, infine un hurrà! di Ermanno De Bernardi Battuto il Cus Napoli (3-0) nella finale della pallavolo mentre il Cus Bergamo prevale sul Cus Torino (3-1) per il 3° posto. Q uest’anno il Centro Universitario Sportivo di Venezia ha raggiunto un risultato storico ai campionati nazionali di Lignano. Finalmente una rappresentativa universitaria ha colto il titolo di campione nazionale dopo lunghi anni di astinenza dalle medaglie. La squadra di pallavolo maschile si è laureata campione nazionale dopo aver battuto nella finale di venerdì scorso 29 maggio la rappresentativa del Cus Napoli. Il percorso per arrivare al titolo è stato molto impegnativo sia nella fase finale che in quella preliminare dove la squadra si è dovuta scontrare prima con il Cus Udine e poi soprattutto con il Cus Milano che ha dato non poco filo da torcere ai futuri campioni nazionali. Alla fase finale la rappresentativa veneziana è quindi approdata con tutte le buone intenzioni per ben figurare conscia delle sue capacità. Nella prima gara la squadra ha affrontato subito quella che pareva essere la squadra più forte del torneo e cioè il Cus Bergamo e, nonostante la carenza di concentrazione, è comunque riuscita a portare a casa un set costringendo i bergamaschi a chiudere il set decisivo 25 a 23. Altra musica invece nella seconda gara vinta in scioltezza 3 a 0 con il Cus Palermo, la squadra più debole del girone e che alla fine dello stesso si è classificata ultima. Decisiva si è quindi rivelata la terza gara contro il Cus Roma che l’anno scorso alle finali di Pisa ci aveva eliminato senza appello. Questa volta a spuntarla è stata la nostra rappresentativa che con una gara sempre tiratissima è riuscita a chiudere la partita con il punteggio di 2 set a 1. Da questo momento si aprivano le porte delle finali che rappresentavano già un notevole traguardo raggiunto. Proprio per questo motivo ci sarebbe potuto stare un rilassamento dei ragazzi, ma grazie al tecnico Vanzo la squadra si è ulteriormente concentrata ed è riuscita a chiudere il capitolo delle semifinali e delle finali in un crescendo di prestazioni continuo, complice il passo falso compiuto dal Cus Bergamo che cedeva in semifinale ad un arcigno e mai domo Cus Napoli. In semifinale la squadra incontrava il Cus Torino che pur opponendosi con tutte le sue possibilità non riusciva mai ad impensierire i veneziani che tenevano il risultato sempre sotto controllo chiudendo con un netto 3 a 0. La finale con il Cus Napoli è stata preparata, come tutte le gare d’altronde, con la massima cura e rappresentava sicuramente una sorpresa per tutti i presenti. Detto ciò la gara è stata disputata con grande attenzione e sicuri delle proprie possibilità e, nonostante un lieve calo nel secondo set, si è chiusa con un altro perentorio 3 a 0. Questa la cronaca delle gare, ma da ricordare in particolar modo sono state la assoluta determinazione del tecnico Marco Vanzo, coadiuvato dallo scouts man Andrea Valonta, a raggiungere l’obbiettivo di Campioni Italiani senza mai mollare sul piano nervoso un solo momento e, vi rammento, che stiamo parlando di Campionati Universitari dove la goliardia la fa, giustamente, da padrona. Un ringraziamento inoltre ai dirigenti tutti Matteo Pozzana, Andrea Zanotto, Luca Pilot e al consigliere Cus Ermanno De Bernardi che ha messo assieme e poi seguito questa rappresentativa sin dalla gestazione. Di seguito i nominativi degli atleti presenti sulla foto dei Campioni Italiani Universitari: In piedi da sinistra: Ermanno De Bernardi (consigliere Cus Venezia), Marco Vanzo (allenatore Venezia Volley), Davide Battaglion (VSC Chioggia), Paolo Fava- retto (Alisea San Donà), Mattia Perini (Venezia Volley), Carlo Bagarolo (Casinò CUS VE), Lorenzo Busi (Capitano - Alisea San Donà), Nicola Puhar (Alisea San Donà), Giovanni Quarti (Castellana Grotte), Matteo Pozzana (dirigente), Andrea Zanotto (accompagnatore). Accosciati: Paolo Pasquali (Casinò CUS VE), Matteo Tomasi (Povegliano), Alessandro Chiodin (Alisea San Donà), Jacopo Genovese (Casinò CUS VE), Alvise Pittoni (Venezia Volley). Assente all’ultima gara causa playoff per accedere in B1: Marco Nepitali (Silvolley). 38 Cus Torino, che gusto morsicare le medaglie alla prima presenza U n successo storico, per il Cus Torino e per il movimento del volley femminile piemontese: dopo aver superato brillantemente due turni di qualificazione, alle finali dei Campionati Nazionali Universitari di Lignano Sabbiadoro la rappresentativa subalpina, composta interamente da giocatrici che hanno calcato il palcoscenico della serie B2, ha sbaragliato la concorrenza tornando a casa con al collo la medaglia dal metallo più pregiato, l’oro. Una strepitosa impresa centrata alla prima partecipazione in assoluto del Cus femminile alla fase conclusiva a otto squadre e affrontata nel modo giusto, conciliando agonismo e goliardia, vivendo pienamente lo spirito del villaggio Getur di Lignano, che ha dato ospitalità a tutti gli atleti impegnati nei CNU, al grido di “Sole e cocktail!”, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo di salire sul podio nazionale. Nel girone B di qualificazione, disputato al vicino palasport di Bibione e imperniato su partite della durata di tre set fissi, le torinesi hanno perso 2-1 con il temibile Cus Perugia, composto in maggioranza da giocatrici di serie B1 e da una palleggiatrice (Corinna Cruciani) di serie A2, per poi stendere 3-0 il Cus Siena, la cenerentola del raggruppamento, e battere 2-1 il valido Cus Messina, l’avversario diretto per la conquista del secondo posto. Nella semifinale, giocata ancora a Bibione ma al meglio dei cinque set, la vittima di turno è stato il Cus Genova, vincitore del girone A, sbriciolato in tre set dalla determinazione delle torinesi. Per la finalissima, in programma al PalaGeTur di Lignano, le ragazze hanno dato poi un ulteriore saggio del loro carattere prendendosi la rivincita sul Cus Perugia, sconfitto 3-1, alla presenza sugli spalti 39 della formazione maschile, giunta quarta nel proprio torneo, e dei dirigenti del Cus Torino, in particolare del responsabile di sezione Sergio Bergese, che può concludere il suo incarico con la soddisfazione di consegnare nelle mani del presidente Riccardo D’Elicio la coppa riservata alla squadra vincitrice. Orfana della centrale del Pinerolo Daniela Gobbo (Economia), che per motivi personali ha rinunciato a malincuore in extremis alla trasferta, la selezione torinese ha potuto ugualmente contare su undici giocatrici dal temperamento forte, che si sono amalgamate splendidamente pur provenendo da sei squadre diverse, che avevano concesso il loro nulla-osta: il Bentley Pinerolo (con la palleggiatrice Diana Francone, Medicina e Chirurgia, e due opposti, il capitano Rossella Boffi, Interfacoltà, e Claudia Olivieri, Scienze Politi- che), l’Armando Bre Banca Cuneo (con le ali Samanta Feula, Lettere e Filosofia, e Paola Molineris, Lettere e Filosofia, e la centrale Gloria Bongiovanni, Scienze M.F.N.), l’Unionvolley Ford Sara Villar Perosa (con la regista Valeria Ferro, Farmacia, e il posto 3 Giulia Magnano, Scienze M.F.N.), il Lilliput Settimo (con la schiacciatrice-ricevitrice Serena Olocco, Economia Aziendale), il Barbero Malpighi Fortitudo (con la centrale Chiara Alessandria, Scienze della Formazione) e il Matia Ornavasso (con il libero Lara Brero, Economia). In panchina le hanno seguite e sostenute il primo allenatore Stefano Caire, il suo vice Andrea Luserna, la fisioterapista Anna Laura Effroi (tutti membri dello staff del Bentley Pinerolo) e il dirigente Stefano Tubia. Perso malamente la prima sfida col Perugia, vinte le gare con Siena e Genova Superato in finale un grande Cus Perugia servizio di STEFANO TUBIA Il capitano Rossella Boffi. della schiacciatrice Barbara de Benedetti di Novi Ligure, ecco dunque l’attesa rivincita con le perugine che in semifinale avevano rocambolescamente eliminato al quinto set il Cus Palermo. Si gioca al PalaGeTur di Lignano. Nel primo set le umbre confermano le proprie qualità, giocando di potenza e precisione, mentre il Cus Torino viaggia con il freno a mano tirato e cede 25-21. A metà del secondo set, sul 14-10 per le avversarie, arriva la svolta: finalmente le battute creano più problemi alla selezione di Sperandio e i centrali possono dire la loro; un finale al cardiopalmo premia le torinesi 23-25. Sull’onda dell’entusiasmo, nel terzo set Torino spinge sull’acceleratore imbrigliando in una ragnatela i martelli avversari e dopo aver girato in vantaggio 7-8 prende il largo fino al 15-25 conclusivo. Bene anche l’inizio del quarto (5-8), ma la partita si accende per l’immediato pareggio avversario e per l’uscita dal campo per infortunio al ginocchio della Fastellini. Le perugine non si vogliono arrendere alla sfortuna e sopravanzano sul 16-13, ma Torino tiene botta, rientra a quota 20 e concretizza il primo matchpoint a disposizione sul 23-25. Sport e lavoro, le prospettive Speciale di MICHELE LOT Il Convegno di Lignano orchestrato dal professor Pira su un tema attualissimo e cioè come il mondo del lavoro accoglie gli atleti dopo tanti successi ed onori per la nostra nazione? Le risposte di Magro, Cainero, Granbassi. Come il mondo del lavoro accoglie gli atleti dopo tanti successi ed onori per la nostra nazione? È la domanda con cui il prof. Pira, nel ruolo di moderatore, dà il via al convegno. Alla presenza degli studenti del corso di laurea in Scienze motorie e degli atleti di questi campionati nazionali universitari, Chiara Cainero, Margherita Granbassi ed Andrea Magro hanno portato le loro testimonianze e dispensato preziosi consigli. Uno su tutti: pensare al proprio futuro valutando con attenzione il tempo che succederà alla carriera sportiva professionistica. Andrea Magro sostiene che ogni atleta debba crearsi una vita parallela, un’alternativa. I rischi legati alla ricerca esclusiva del risultato sportivo si esprimono in tutta la loro gravità quando non si realizzano le performance attese e quando finisce bruscamente la carriera agonistica, magari per un infortunio. Pensiamo ai calciatori – dice Magro – che non hanno mai fatto la coda in posta o al supermarket, spesso fuori dal contesto della vita reale, abituati ad una quotidianità fuori dalla norma. Ecco allora che si spiega il nuovo ruolo che l’ex commissario tecnico della scherma ora ricopre all’interno dell’Udinese Calcio: i giocatori hanno molto tempo libero a disposizione e devono imparare a crearsi un percorso alternativo che non li faccia trovare impreparati una volta appese le scarpe al chiodo. È importante capire – sottolinea Magro – che si può conciliare lo studio con il lavoro, che si può arrivare alla performance d’alto livello nonostante questi impegni extra-sportivi. Chiara Cainero è l’esempio di quanto sostiene Magro. Lei ha sempre alternato lavoro, studio e sport. La passione per il tiro al piattello le deriva dal padre ed inizia a praticarlo a 14 anni. Studia per quattro anni e si laurea in Relazioni Pubbliche nel 2002, a Milano. Poi un anno di lavoro e finalmente nel 2003 ottiene la carta olimpica. Supera la fase delle selezioni e si qualifica per la sua prima Olimpiade, Atene 2004. Ma la vita per un atleta dei cd. “sport minori” continua ad essere dura. Solo nel 2007 un concorso le permette di entrare nel Gruppo Sportivo Forestale, che le fornisce l’aiuto necessario sostenendo la metà del costo degli allenamenti. Neppure dopo l’oro olimpico i guadagni sono quelli di un calciatore professionista, ma afferma che sono quanto basta per permetterle di essere serena. E a questo punto giunge un grande insegnamento dell’atleta friulana. “La nostra è una vita da privilegiati perchè facciamo della nostra passione un’attività vera e propria. Il mio sport non viene considerato professionista, ma io mi sento una professionista perchè mi alleno dalla mattina alla sera”. Lo stesso Magro riprenderà questa importante affermazione: “Non è il denaro che distingue un professionista da un dilettante, semmai lo è l’impegno: quanto ti alleni, quanto lavori, se fai davvero di tutto per raggiungere il tuo obiettivo”. Anche Margherita Granbassi ha molto da raccontare sul tema del difficile, ma possibile, connubio tra sport ad alti livelli ed altre attività. “A San Pietroburgo abbiamo appena ottenuto due primi posti a squadre e due medaglie individuali, con la Vezzali prima ed io terza. Non volevamo che dicessero di noi che ora che siamo andate in televisione non combiniamo più niente!” Questa prova d’orgoglio delle nostre atlete della scherma è anche l’occasione per approfondire un altro dei temi con cui il prof. Pira ha ampliato le prospettive del dibattito: il rapporto con i media e l’approdo al mondo della televisione e dello spettacolo. Quello di Margherita Granbassi in tal senso è proprio il caso più celebre, per la sua partecipazione fissa al programma della Rai AnnoZero. Scopriamo che la triestina da sempre aveva nel cassetto il sogno di fare la giornalista e, come sottolinea Pira, conviene approfittare della notorietà per pensare a quello che si vuol fare da grandi. La schermitrice confessa di non amare quel mondo del gossip in cui finisce inevitabilmente chi ha un’importante vetrina televisiva, ma si dice molto soddisfatta della sua esperienza al programma di Michele Santoro e che le piacerebbe continuare, specificando però che ancora presto per una decisione in questo verso. Quest’anno infatti ci saranno i mondiali di scherma già ad ottobre. Ci sono state anche occasioni per partecipare a dei Reality ai quali ha deciso di rinunciare. “Il Reality vero è quello in palestra, quando ci alleniamo”. Chiara Cainero è ancor più lontana da queste situazioni. “Non ho avuto richieste per entrare nel mondo dello spettacolo, nè mi interessano. Non sono a mio agio di fronte ad una telecamera, preferisco che mi riprendano quando sparo”. Ma nessuno dei relatori si è permesso di criticare o giudicare chi compie scelte diverse. “È giusto che ciascuno faccia quello in cui crede, semmai ammirare il grande coraggio di chi ha voglia di rimettersi in discussione”, spiega la tiratrice. Un altro possibile sbocco professionale è quello della politica, come accaduto con la titolatissima fondista Manuela Di Centa. Alla domanda “voi fareste politica?”L’unico a rispondere positivamente è Andrea Magro. “Se mi capitasse l’opportunità non lo escluderei... e non credo sarebbe difficile far meglio dei politici attuali”. Politici, giornalisti, manager, uomini e donne del mondo dello spettacolo e chissà quante altre sono le opportunità che il mondo del lavoro domani può offrire agli atleti di oggi. L’importante è essere consapevoli che la vita dell’atleta è difficile e breve ed è fondamentale crearsi un percorso alternativo. E fintanto che si ha la fortuna di essere degli atleti famosi, ricordarsi che questa notorietà deve servire anche a trasmettere valori ed a fornire modelli da imitare. Margherita Granbassi ha raccontato la sua esperienza alle Olimpiadi di Pechino, quando ha preferito non boicottare “perchè lo sport è sempre un messaggio positivo”. Ma al suo ritorno ha deciso di dare il suo segnale contro il mancato rispetto dei diritti umani regalando la sua maschera al Dalai Lama. “Ho pensato che la maschera fosse un simbolo perfetto: il fioretto è pur sempre un’arma, mentre la maschera è un oggetto con cui ci difendiamo, non attacchiamo. L’incontro a Praga con il Dalai Lama è stato il quarto d’ora più intenso e commovente della mia vita”. Margherita Granbassi 40 Protagonisti ai Cnu Personaggi in prima linea ma anche della retroguardia che contano molto a loro volta. Come Francis e Ippolito, ad esempio, che seguono karate e judo. O la commissione di controllo, con i soliti Roberto, Nicola e Massimo confortati nel caso da Gianni. Quindi 41 veri protagonisti come la genovese Roberta Calvi che ha vinto l’oro nel tennis battendo in finale Federica D’Ambrosio del Cus Foggia (Pietro Ansaldo del Cus Genova nel singolo, e in coppia con Wellenfeld nel doppio maschile quindi la coppia Capella-Petrelli del Cus Milano nel femminile gli altri ori). I campioni della sciabola, bellezze al bagno nel beach volley, il Cus Napoli karate, Cologgi sul podio, infine alcuni degli ori di un superbo Cus Padova. Nel calcio, battuto in finale il Cus Cagliari 2-0 JUDO Cus Torino protagonista Con tre titoli conquistati da Marco Caudana, Alessandro Bruyere e Alberto Borin il Cus Torino ha fatto incetta di titoli, unendoli a vari argenti e bronzi: Giorgio Leccese e Marco Favaro, tanto per precisare. Hanno completato la visita al podio dei vincitori anche il Cus Siena con Gregorio Orlandi, il Cus Parma con Fabio Orlandi, il Cus Camerino grazie a Ivan Tomasetti senza dimenticare il Cus Napoli (Fabio Dell’Anna). Premi di... consolazione per il Cus Udine grazie ad Andrea Posocco che con cinque vittorie ha raggiunto la finale persa con il favorito Alessandro Bruyere, atleta di valore internazionale. Anche in campo femminile, Cus Torino in evidenza: Valentina Aloisi e Sharon Dinasta hanno vinto nei 57 e 63 kg; gli altri ori sono stati così assegnati: Rubina Fiorini (Cus Genova), Marta Pinotti (Cus Camerino), Giulia Cantoni (Cus Parma), Marisa Celletti (Cus Udine), Antonella Torchia (Cus Foro Italico). Anche nella gara a squadre, Cus Torino troppo superiore con cinque atleti che si sono evidenziati già negli individuali con tre ori (Caudana, Bruyere e Borin), un argento (Leccese) e un bronzo (Favaro). Cus Chieti, quinquennio d’oro Speciale di STEFANO DʼALESSANDRO Un quinquennio tutto da ricordare per la formazione di calcio dell’Università “G.d’Annunzio”; un ciclo iniziato con un buon quinto posto ai Cnu di Camerino nel 2004 e conclusosi appendendo al collo l’ennesima medaglia, del metallo che vale di più, ai campionati di quest’anno a Lignano Sabbiadoro. Detto del quinto posto di Camerino, il palmeres dell’undici del Cus Ud’A parla di due medaglie d’oro (Brescia e Jesolo) e di due medaglie d’argento (Catania e Pisa). A questi si vanno ad aggiungere i preziosi risultati ottenuti anche in campo internazionale: quinto posto agli europei di Eindhoven e terzo piazzamento agli europei di Roma. Tutti successi importanti, ma di solito nello sport è sempre il più fresco quello che si ricorda di più. A Lignano Sabbiadoro è stata presentato un organico modificato in qualche elemento rispetto al team delle precedenti edizioni. La musica però non sembra essere cambiata infatti il percorso che ha portato alla conquista dell’oro inizia nelle gare di qualificazione con il doppio confronto con il Cus Cassino, 1-1 nella gara di andata in Abruzzo, 3-0 nel match di ritorno. A Lignano Sabbiadoro, la formazione quest’anno guidata da Oscar Di Matteo, apre subito con un successo per 3-1 sul Cus Pisa grazie ad una doppietta di Del Gallo e rete di Di Lisio. Sono invece i calci di rigore a spedire in finale il Cus Ud’A. Nella semifinale contro il Cus Cosenza finisce 4-2 dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull’1-1. In finale c’è la sfida con il Cus Cagliari, decisa già nel primo tempo con le reti al 12’ di Del Gallo ed al 30’ di Lomma. Qualche sofferenza all’inizio della ripresa, poi, prese le giuste misure all’avversario, la squadra del Cus Ud’A ha sfiorato più volte il tris con un paio di contropiedi ed un palo. Ordinaria amministrazione fino al triplice fischio finale che ha scatenato la festa. Questo il team del Cus Ud’A che ha conquistato l’oro : Bruni, Costantini, De Angelis, Del Gallo, Di Gregorio, Di Lisio, Di Norscia, Ferri, Fonticoli, Gentile, Imbastaro, Lomma, Natarelli, Rispoli, Vespa, Zampacorta. Staff: Martorella (Dt), Di Matteo (All.), Allega (Dir.), Balbinot (Dir.), Masciantonio (Dir.), Sartorelli (Fisiot.) Finale 1° posto: Chieti-Cagliari 2-0: gol Del Gallo, Lomma. Arbitro Merlino. Finale 3° posto: Sassari-Cosenza 2-1. Finale 3° posto: Brescia-Molise 0-2. Parato un rigore da Di Iacono a Bosetti. Vittoria ai rigori del Molise. Cus Brescia: Ranghetti, Pinsi, Visioli, Calzavacca, Boem, Bosetti, Dincao (Coco), Bettoncelli, Esposito /(Mariolini), Tonincelli, Ferrari (Pzzotti).Cus Molise: Di Iacono, Ciafardin, S caletta, Mignognia, Murazzo, Marsilio, Celato, Di Claudio, Magnotta, Vinciguerra (Vera), Guglielmi. 42 BELLINO ANCORA IRRESISTIBILE Nei 400 in tre al foto-finish! Aveva contro due degni rivali il barese Giovanni Bellino negli 800 metri ma anche stavolta è riuscito a spuntarla con un tempo inferiore a quello dellʼanno scorso: 1ʼ52”27 contro 1ʼ53”16 con gran gioia del suo ammiratore numero uno, Franco De Feo (nella tradizionale foto col suo poulin) Dietro di lui il friulano Fabio Bertolotti quindi il patavino Mattia Picello. Bellino si è ripetuto poi anche nei 1.500 diventando il protagonista dei Cnu dellʼatletica. Ecco comunque risultati e neo campioni 100 METRI Giovanni Tommasicchio (Cus Cassino) 10”38, 2° Daniele Greco (Cus Lecce) 10”46, 3° Gualtiero Bertolone (Piemonte Or.) 10”64 200 METRI Alessandro Veronese (Cus Pavia) 21”60, “° Davide Pelizzoli (Cus Milano) 21”72; 3° Teo Turchi (Cus Parma) 21”76 400 METRI Domenico Fontana (Cus Padova) 47”11, 2° Teo Turchi (Cus Parma) 47”70, 3° Fiorenzo Moscatelli (Cus Foggia) 48”20 800 METRI Giovanni Bellino (Cus Bari) 1ʼ52”77, 2° Fabio Bortolotti (Cus Udine) 1ʼ52”36, 3° Mattia Picello (Cus Padova) 1ʼ53”45 1.500 GARA UNICA Giovanni Bellino (Cus Bari) 3ʼ50”45, 2° Andrea Seppi (Cus Trieste) 3ʼ50”57, 3° Andrea Sigismondi (Cus Brescia) 3ʼ53”81 Asta Giorgio Piantella (Cus Padova)5.20, 2° Marco Boni (Cus Venezia) 5.10, 3° Lorenzo Catasta (Cus Macerata) 4.80 43 Salto in Alto Marco Fassinotti (Cus Torino)2.20, 2 °Riccardo Cecolin (Cus Udine) 2.15, 3° Silvano Chesani (Cus Trento) 2.10 110 HS Emanuele Abate (Cus Genova)14.27, 2° John Mark Nalocca(Cus Camerino) 14.36, 3° Andrea Cocchi (Cus Macerata) 14.46 Triplo Daniele Greco (Cus Lecce) 16.02, 2 °Gaetano Politi (Cus Messina) 14.85, 3 Alessio Cubeddu (Cus Cagliari)14.69 Disco Diego Centi (Cus Camerino) 53.99, 2° Matteo Sacchi (Cus Pavia) 49.76, 3° Fabio Cuberli (Cus Udine) 46.28 Giavellotto Roberto Bertolini (Cus Cassino) 74.37, 2° Antonio Fent (Cus Venezia) 66.45, 3° Giacomo Mancini (Cus Bologna) 61.81 3000 Siepi Alessandro Ruffoni (Cus Milano) 9.07.21, 2° Patrick Nasti (Cus Trieste) 9.10.03, 3° Riccardo Pasti (Cus Perugia) 9.10.68 Staffetta 4X100 1 CUS Milano 41.84, 2 CUS Camerino 41.97 3 CUS Udine 42.35 Marcia 5 km JeanJ.Nkouloukidi (Cus Bari) 20’01”2, 2° Andrea Adragna (Cus Bergamo) 20’15”8, 3° Teodorico Caporaso (Cus Benevento) 20’36”6 400hs Andrea Gallina (Cus Milano), 2° Francesco Cavazzani (Cus Pisa) 52”98, 3° Francesco Filipponi (Cus Roma) 53”65 Lungo Marco Carlini (Cus Camerino) 17.03, 2° Giacomo Drusiani (Cus Bologna) 14”43, 3° Loris Barbazza (Cus Padova) 14.06 Martello Lorenzo Rocchi (Cus Macerata) 67.29, 2° Dario Ceccarini (Cus Pisa) 63.74, 3° Michele Ongarato (Cus Padova) 62.25 GARE FEMMINILI 3000 siepi Cecilia Sampietro (Cus Dei Laghi) 10.31.06, 2°Gloria Barale (Cus Torino) 10.37.56, 3° Elisa Cova (Cus Milano)10.54.74 400 Tiziana Maria Grasso (Cus Catania) 54.40, 2° Elena Maria Bonfanti (Cus Milano) 54.41, 3° Eleonora Sirtoli (Cus Bergamo)54.47 Triplo Eleonora D’Elicio (Cus - Torino) 13.14, 2 Francesca - Cortellazzo (Cus Milano)12.98, 3° Federica De Santis (Cus Camerino) 12.87 1500 Laura Costa (Cus Piemonte)4.30.30, 2° Erica Linossi (Cus Udine) 4.33.27 3° Barbara Bressi (Cus Bologna) 4.34.75 100 metri Maria Aurora Salvagno (Cus Sassari) 11.67 2° Francesca Ramini (Cus Ancona 12.05, 3° Martina Balboni (Cus Modena) 12.12 100 HS Alessandra Arienti (Pavia) 13.75, 2°Silvia Fazio Tirrozzo (Cus Padova) 14.29 3° Cecilia Raffaldi (Cus Pavia)14.58 Giavellotto Elena De Lazzari (Cus Padova) 47.08, 2° Adriana - Capodanno(Cus Foggia) 45.18, 3° Veronica Seimonte( Cus L’Aquila) 42.32 Dopo il tricolore ai Cnu di Lignano, Eleonora D’Elicio si è confermata ai campionati promesse ottenendo un ottimo tempo a dimostrazione delle sue qualità in questa specialità. Disco Laura Bordignon (Cus Cassino) 56.47, 2° Stefania Strumillo (Cus Ferrara) 46.20, 3° Simona Boldrini (Cus Perugia) 44.88 Staffetta 4X100 CUS Milano 46.87, 2° CUS Padova 48.013° CUS Parma 48.69 Lorenza Canali (Cus Lungo Teresa Di Padova) 2.06.66 negli Loreto (Cus 800 con Sara Rigamonti (Milano) e Rosella Salerno) 5.97, 2° Lojacono (Genova). Cinzia Nicasso (CusMilano) 5.82, 3° Elisa Demaria (Cus Genova) 5.82 Marcia 5 km Sibilla Di Vincenzo (Cus Bologna) 22’45”2, Eleonora Anna Giorgi (Cus Milano) 22’50”6, 3° Daniela Mancini (Cus Bari) 24’22”3. 400hs Elisa Scardanzan (Cus Padova) 1.00.72, 2° Anna Guerrera (cus Catania) 1.00.82, 3° Anna Laura Marone (Cus Torino) 1.01.95 Asta Giorgia Benecchi (Cus Parma) 4.00, 2° Gloria Gazzotti (Cus Parma) 3.85, 3° Camilla Murtas Cus Trento) 3.60 Peso Rosa Chiara (Cus Padova) 18.08, 2° Julaika Nicoletti (Cus Bologna) 15.62, 3° Stefania Strumillo (Cus Ferrara) 13.55 Alto Maria Laura Meuti (Cus Cassino) 1.80, 2° Elena Brambilla (Cus Milano) 1.76, 3° Valeria Marconi (Cus Verona) 1.74 200 metri Giulia Arcioni (Cus Roma) 24”13, 2° Maria Aurora Salvagno (Cus Sassari) 24”40, 3° Maria Tiziana D’Angelo (Cus Milano) 24”58 Martello Silvia Salis (Cus Genova) 68.53, 2° Laura Gibilisco (Cus Macerata) 63.02, 3° Ludovica Fogliani (Cus Modena) 57.69 CINQUANT’ANNI DOPO LA PRIMA UNIVERSIADE Era il 1959 quando a Torino vennero organizzati quelli che erano i Giochi universitari prendendo nome di Universiade. Proprio a Belgrado si festeggeranno i 50 anni dell’avvenimento. Ecco le varie tappe: 1959 1961 1963 1965 1967 1970 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 Torino Sofia (Bulgaria) Porto Alegre (Brasile) Budapest (Ungheria) Tokio (Giappone) Torino Mosca (Russia) Roma Sofia (Bulgaria) Città del Messico Bucarest (Romania) Edmonton (Canada) Kobe (Giappone) Zagabria (Jugoslavia) Duisburg (germania) Sheffield (Inghilterra) Buffalo (Usa) Fukuoka (Giappone) Sicilia Palma Mallorca (Sp) Pechino (Cina) Daegu (Corea) Izmier (Turchia) Bangkok (Thailandia) Ed ora Belgrado con Nonostante i problemi finanziari che si sono accumulati negli ultimi tempi, costringendo gli organizzatori a rinunciare ad alcuni sport, e a spostarne altri dal centro della città, in Serbia sono convinti che quella di Belgrado sarà lʼUniversiade più bella. La 25esima Universiade a Belgrado sarà organizzata nel modo migliore. Gli ospiti che arriveranno nella capitale serba alla vigilia dell’Universiade si convinceranno che sarà così, ha dichiarato il sindaco di Belgrado Dragan Djilas. Egli ha ribadito che Belgrado è famosa per la buona organizzazione di eventi sportivi e che l’Universiade sarà la competizione sportiva più massiccia per il numero di partecipanti e delle categorie sportive. Nel villaggio delle Universiadi oggi è iniziata la riunione dei capi delle delegazioni dei paesi che parteciperanno alla 25esima Universiade. A Belgrado 88 rappresentanti di 45 paesi e i membri della FISA stanno svolgendo gli ultimi preparativi e le verifiche degli stabilimenti e dell’organizzazione dell’Universiade. Di passaggio a Bruxelles per negoziare un importante contratto di sponsorizzazione con la società Gerflor, l’assessore della Fisu Sinisa Jasnic, vicepresidente del comitato organizzatore dell’Universiade estiva del 2009 a Belgrado e direttore generale della società “UB 2009”, ha rilasciato un’intervista a un reporter del Magazine della Fisu, per presentare l’evento. Un anno fa lei parlò di un sogno realizzato. Questo sentimento è rimasto invariato? “In questo momento posso dire di continuare a so- L’allenatore del basket, Benedetto e Veneri, a destra, tecnico della nazionale di calcio sulla panchina dell’Universiade di Bangkok. In alto, l’azzurro Rudi del Como. 44 tante stelle gnare, ma con gli occhi ben aperti. Oggi abbiamo una lunga serie di obblighi, risultanti dalla promessa di cambiare e migliorare ancora gli standard di questa manifestazione. È l’evoluzione di questo processo che mantiene vivo il mio sogno. Difatti, sta andando tutto al di sopra delle nostre aspettative. Credo che potremo offrire alla Fisu la sua più bella Universiade”. Quali sono le caratteristiche specifiche della vostra organizzazione? “Stiamo lavorando per realizzare un sistema di informazione totalmente innovativo che utilizza delle tecniche sul campo. Questo sistema sarà elaborato in maniera specifica per l’Universiade. Per quanto concerne i trasporti, stiamo mettendo a punto un servizio unico nella storia di questa manifestazione, grazie alla collaborazione con Volkswagen e Larsta (che è partner della Eurolines). Parlando degli sport, saremo in grado di proporre infrastrutture di altissima qualità e – anche in questo caso – mi sento di affermare che saranno le più belle mai viste nel circuito Fisu. Il villaggio atleti sarà unico; spero che le delegazioni che alloggeranno qui durante i giochi apprezzino la nostra esperienza e le nostre abilità nell’organizzazione delle manifestazioni sportive. Possiamo contare su una lunga tradizione sportiva a Belgrado, confido in questo nel poter assolvere al meglio tutti i nostri compiti. L’Universiade di Belgrado coinciderà con il 60 anniversario della Fisu e con il cinquantenario della manifestazione. Così, in accordo con la Fisu, proporremo una serie di manifestazioni speciali per celebrare queste ricorrenze, con grande enfasi”. Belgrado sta attraversando un momento di continui cambiamenti. Sarà in grado la vo- 45 stra organizzazione di sfruttare al meglio questa situazione? State ricevendo un sostegno appropriato da parte del Governo? “Il poco che posso dire è che possiamo contare sul sostegno totaleda parte di tutto il Governo. Stiamo ottenendo addirittura di più di quello che ci aspettavamo e credo che questo ci aiuti a presentarci al mondo nel migliore dei modi possibili. Per noi l’Universiade è una grande opportunità per dimostrare al mondo quello che sia- mo e quello che vogliamo diventare”. Quali sono le principali preoccupazioni del vostro comitato organizzatore? “Oltre diecimila persone stanno lavorando con noi anche se l’obiettivo è di 14mila di cui 4.000 arrivano dalle università di tutto il mondo. Difatti, vogliamo dare agli studenti stranieri la possibilità di prendere parte attiva nella nostra organizzazione, per mostrare che abbiamo realmente intenzione di concepire un evento internazionale. Per il villaggio sono RICORDO DI RETTAGLIATA A quasi un anno di distanza dalla sua scomparsa avvenuta a Genova, i convenuti al Congresso di Parma, su invito dell’avvocato Masnata, hanno ricordato Filippo Rettagliata, un grande amico del Cus Genova, del quale era presidente onorario, e del Cusi, componente dello staff medico della Fisu. “Al di là del valore scientifico così lo ricordava Mauro Nasciuti - era un uomo di grande valore dotato di un innato senso dell’umorismo. Era piacevole conversare con lui sino a tardi nelle calde serate d’estate. Ho passato con lui ore eccezionali. Dopo Scarpiello, abbiamo perso un altro importante amico, un personaggio che ha dato lustro al nostro movimento. Anche in campo internazionale, attraverso la Fisu, aveva conquistato rispetto e considerazione in un ambiente dove non è facile inserirsi. In occasione della sua scomparsa, la Federazione Universitaria è stata molto vicina alla sua famiglia tanto è vero che il figlio Pietro, con noi nello staff medico nell’ultima Universiade a Bangkok, è entrato a fare parte della Fisu”. stati spesi 200 milioni di euro”. Il comitato esecutivo della Fisu le ha dato mandato di elaborare una nuova strategia di marketing all’interno della federazione. Quale è stato il piano di azione? “Credo che la Fisu abbia un futuro importante in termini di marketing, oggi più che mai. In passato, non sapevamo come sfruttare al meglio il nostro potenziale. Ora la situazione è differente. Come potete vedere, nel caso dell’Universiade 2009, abbiamo trattato con molti partner che hanno ambizioni internazionali. Abbiamo il nostro «prodotto» migliore e, con gli studenti, abbiamo il miglior gruppo target. Per questo motivo abbiamo scelto lo slogan «Eccellenza nel corpo e nella mente». “È cosa certa che, allo stato attuale, l’aspetto della città cambia ogni giorno. Dopo così tanti anni di difficoltà, la città sta vivendo una sorta di rinascita, sviluppando dei legami forti con la comunità internazionale. Moltissime nuove costruzioni stanno nascendo dal nulla e, tra queste, ci sono stati gli impianti sportivi. Il governo ha appena deciso di costruire un centro nazionale di tennis, oltre a vari complessi sportivi polifunzionali, tra cui l’impianto all’interno dell’Università di Belgrado che ospiterà l’Universiade. Attualmente, Belgrado rappresenta uno dei più grandi poli universitari i al mondo. La Fisu ci ha permesso di tornare protagonisti e sono sicuro che sarà testimone dei successi futuri della città di Belgrado”. CANOA, Milano vince ma Pavia non molla Paolo Pellegrini mette a dura prova la solidità del podio con i suoi... balzi di gioia! San Giorgio di Nogaro: partecipazione non numerosa ma di qualità ai CNU di canoa disputati il 23 ed il 24 maggio sull’ ottimo campo di San Giorgio. Se a livello individuale Enrico Calvi (CUS Pavia) e Luigi Serra (CUS Cagliari) sono stati gli indiscussi protagonisti conquistando i titoli in palio sulle tre distanze (1000, 500 e 200 metri) rispettivamente in C1 ed in K1, ai quali per Calvi si aggiunge la vittoria di misura nel C4 mt. 1000, a livello di squadra si è assistito ad un continuo testa a testa fra Pavia e Milano che, solo all ultima gara, si è risolto a favore di questi ultimi. Ma andiamo con ordine. Nel settore femminile Milano vince con Ilaria Ordesi e Vera Cadenazzi il K1 e il K2 500 e 200 metri, Pavia risponde con la vittoria del K4 500 metri con Giulia Pagliari, Andrea Merola, Sara Bonfortuni e Francesca Albertoni e con una serie di secondi e terzi posti che gli fruttano il primo posto nella classifica finale con ben 49 punti di vantaggio. Passando al maschile, nella canadese questa volta a fare la differenza sono Pavia e Venezia, con il primo, che oltre alle vittorie di Calvi in C1 e nel C4 mt. 1000 (Enrico Calvi, Lorenzo Iotti, Giovanni Carle e Paolo Gregori) colleziona anche i piazzamenti degli stessi Carle, Iotti e Gregori, il secondo risponde con i successi del C2 1000 e 500 metri di Jacopo Giusti e Matteo Mose. Nel kayak maschile è Milano che, forte di una squadra numerosa e di ottima qualità, detta legge nel K4 ottenendo i primi due gradini del podio sia sui 1000 che sui 500 metri. Inoltre i milanesi si dimostrano imbattibili anche sulla distanza più corta dove Yuri Argentiero vince il K1 e, affiancato da Marco Buonfiglio, il K2. Nel K2 500 metri è la volta di Torino con Tommaso Ferroglio e Andrea Giani, sui 1000, invece, primo è Ferrara con Carlo Ceciliato e Michele Astolfi. Si arriva così alla staffetta con Milano che conduce su Pavia di pochissimi punti. Ma il pronostico è tutto a favore dei milanesi che, a differenza dei pavesi costretti a mettere in acqua un K4 con ben tre canadesi, schierano sulle linee di partenza equipaggi di accreditati specialisti del kayak. Pronostico rispettato, Milano vince di 16 punti e con un Paolo Pellegrini team manager del CUS Milano così raggiante da mettere a dura prova la solidità del podio con infiniti ed altissimi balzi. Intanto Daniele Bronzini, allenatore del CUS Pavia, conta e riconta i punti di distacco per poi dire: Per fortuna sono 16, 12 li ha fatti la Chiara! [ndr: Chiara Vescovi, atleta tesserata al CUS Pavia ed iscritta allUniversità Statale di Milano]. Ottima l organizzazione messa in campo dal Canoa Club San Giorgio che, sotto l’attenta regia del Consigliere Federale Adelfi Scaini, ha saputo coniugare le gare universitarie con i Campionati Italiani Master di Canoa creando così un inedito, ma proficuo, connubio. La partecipazione ai CNU pur se di qualità, è tuttavia molto lontana dal numero di universitari che praticano la disciplina. Pochi sono i CUS affiliati alla FICK e le società dove gli atleti universitari sono tesserati non si sentono coinvolte in prima persona. Una proposta: accordarsi con la FICK affinché i CNU ai fini della classifiche federali diano lo stesso punteggio di una gara nazionale, computandoli, naturalmente, in base al tesseramento federale. Ciò avviene già per il canottaggio e funziona. CLASSIFICA MILANO 330 PAVIA 314 TORINO 78 VENEZIA 60 FERRARA 44 PADOVA 42 GENOVA 41 CATANIA 39 CANOTTAGGIO, parla ligure Titolo universitario per il canottaggio ligure a San Giorgio di Nogaro dove sabato e domenica sono andati in scena i Campionati Nazionali con regate sulla distanza di 500 e 2000 metri. Vittoria per Francesco Malerba e Paolo Perino (CUS Genova-Sportiva Murcarolo): hanno conquistato la medaglia d’oro nel doppio nella regata sprint con il tempo di 1.27.70 battendo il CUS Pisa (Tommaso Sacchini, Davide Babboni) e al CUS Ferrara (Dario Del Vecchio, Tommaso Balboni). Non contenti, gli allievi di Stefano Melegari hanno bissato sui 2000 metri: bronzo, proprio dietro CUS Ferrara e CUS Pisa. Bene anche Umberto Vitriolo (CUS Genova-Elpis), capace di raggiungere la medaglia d’argento nel singolo (2000 metri) dove solo Fabrizio Borghesi (CUS Ferrara) è andato meglio; sabato il vogatore allenato da Walter Bagliano si è classificato al quarto posto. Da sottolineare anche la medaglia di bronzo centrata da Federica Torresi (Elpis) nel singolo Senior sulla distanza corta. In gara con il CUS Milano, Davide Pignone (Elpis) ha vinto la medaglia d’argento nell’otto. Il consigliere Cusi Eugenio Meschi e la premiazione delle varie formazioni vincenti. CAGLIARI 24 TRENTO 22 PALERMO 6 ANCONA 4 46 SUCCESSO A MANTOVA DELLA INTERNATIONAL UNIVERSITY REGATTA LO SCUDETTO PIÙ BELLO DEL CUS BOLOGNA CON L’HOCKEY INDOOR Si è conclusa con gli applausi del pubblico mantovano ad Oxford ed al Cus Milano la XIII edizione delle International University Regatta, regata internazionale delle università disputatasi il 2 e 3 Maggio sulle bellissime acque del lago Superiore di Mantova ed organizzata dal Cus Mantova, sezione del Cus Milano costituita poco più di un anni fa in collaborazione con la Fondazione Universitaria di Mantova ed il polo cittadino del Politecnico di Milano, in collaborazione con la prestigiosa Canottieri Mincio. Gli Inglesi do Oxford hanno preceduto il Cus Pavia sia nella finale dei 500m (trofeo Cus), disputatasi sabato, sia nella finalissima dei 2000 di domenica (trofeo Comune di Mantova) nonostante la grande gara dei lombardi; davvero eccezionale l’otto di sua Maestà, giunto quest’anno in Italia servendosi dei servigi anche di ottimi atleti, tra i quali non si può non menzionare Colin Smith, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Sjoerd Hamburger, medaglia d’oro ai Campionati del mondo del 2005. Le università di Cambridge e Spalato si sono divise l’ultimo gradino del podio rispettivamente nei 500 e 2000 metri. Il Cus Milano, sfruttando anche l’assenza del forte equipaggio pavese, porta a casa invece il trofeo “Canottieri Mincio”, in palio per la gara dei quattro di coppia femminili, davanti all’equipaggio misto composto da atlete di Oxford1928 e Cambridge e alle simpaticissime ragazze di Spalato. Al termine di una due giorni davvero molto intensa, composta come sempre da notevoli gesta sportive, spensieratezza, risate e benedetta in entrambe le giornate da un inatteso quando benvenuto sole, è arrivato come sempre il momento dei primi bilanci e dei primi doverosi ringraziamenti: “Siamo estremamente soddisfatti - afferma Alessandro Castelli, Presidente del Cus Milano - di aver potuto presentare, grazie al fondamentale contributo della Canottieri Mincio e dell’Assessorato allo Sport del Comune, alla città di Mantova un evento così prestigioso come la Regata Internazionale delle Università, giunta quest’anno alla sua XIII edizione. L’evento - prosegue Castelli - si inserisce in un calendario di attività che vede il Cus Mantova, in questo suo secondo anno di vita, sempre più punto di riferimento per l’organizzazione di attività sportive universitarie e federali sul territorio mantovano. “Tutto ciò, conclude il Presidente del Cus Milano, non sarebbe stato possibile senza l’aiuto ed il preziosissimo supporto della Canottieri Mincio, della Regione Lombardia Provincia di Mantova - Comune di Mantova - Camera Di Commercio di Mantova - Associazioni Industriali di Mantova - Fondazione Universitaria di Mantova - Provveditorato agli Studi di Mantova - Coni e Federazione - che insieme a noi credono fortemente in questo progetto sportivo agonistico ma anche educativo. A tutti va il mio più sentito ringraziamento”. di Lorenzo Foschi 47 di Alessandro Gallo JACOPO PASINI TRIONFA NELL’ALMA MATER SALING CUP A RAVENNA Un altro Premio per Franceschetti SILVIA SALIS, QUAGLIA E SMERGHETTO SUL PODIO DEL “ROMANZI” Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Sono quelle che continua a regalare, quasi in maniera incredibile, il Cus Bologna che, a Fossano, in provincia di Cuneo, porta a casa lo scudetto più bello e inaspettato. Vince il Cus Bologna che, dopo aver avuto un pizzico di fortuna in semifinale (quella dea bendata che l’anno scorso aveva sorriso a Bra, in finale), domina la finale con l’Hc Roma con un 6 a 1 che non ammette discussioni. Cantano “I campioni d’Italia siamo noi”, cantano e piangono, di gioia e di commozione, perché in fondo lo zoccolo duro della squadra è lo stesso che vinse il primo titolo al coperto nel 1997. Contro Roma non c’è storia, apre Simone Fughelli, prosegue Tommaso Martinelli. Alla fine del primo tempo è 2 a 0 per il Cus Bologna Motori Minarelli. Roma accorcia, 2 a 1, poi ci sono solo le maglie biancorosse, tripletta del solito Stasiouk e ancora un altro gol di Tommaso Martinelli per il 6 a 1 finale. È il capolavoro di Marco Cerè, il Fabio Capello (altra metafora calcistica) dell’hockey. Uno capace di prendere una squadra spesso secondo e trasformarla in una leggenda per questa disciplina. A Fossano il Cus Bologna gioca con Bianciotto, Gadda, Albertini, Tommaso Martinelli, Stasiouk, Cesari, Fughelli, Sanasi, Pagni e Pagani. Senza dimenticare tutti gli altri, Amorosini, Palmieri, Borioni, Dotta, Tassi, Antonio Martinelli. E il presidentissimo, Francesco Franceschetti. Una squadra da leggenda: straordinari. Chi sono questi ragazzi che non si arrendono mai? Vediamolo. Esperienze diverse, come vedremo, ma con uno stesso identico sogno. Volete sapere quali sono? E allora eccole, partendo da un ragazzo che, un giorno, forse, potrebbe diventare un nostro rivale. Perché rivale? Perché Dimitri Quaglio, classe 1974, ha in tasca la laurea in Scienze della Comunicazione e un giorno, magari, potrebbe mettersi a scrivere proprio dei suoi compagni. Tra le facoltà più gettonate ecco Economia e Commercia. Perché l’hockeysta è così: deve sempre fare i conti con uno sport povero e, per questo, non può che affinare l’ingegno. I dottori in Economia del Cus Bologna giocano in difesa, sono Tommaso Martinelli, forse il giocatore di maggior talento (non a caso in orbita azzurra) e Umberto Dotta. Un paio di specialisti di Scienze Motorie. Ecco allora Simone Cesari e Davide Tassi. Senza dimenticare che Sergej Stasiouk, il nostro ucraino, ha conseguito il suo diploma a Kiev con un indirizzo equiparabile al nostro vecchio Isef. Se ci fossero grane sul campo ecco l’avvocato. Non si chiama Perry Mason, ma Nicola Sanasi, professione bomber, è uno che con i codici e con le arringhe se la cava piuttosto bene. E se qualcuno si facesse male? Ecco il dottor Antonio Martinelli (nessun caso di omonimia, è proprio il fratello Un trionfo sotto tutti i punti di vista. È l’Alma Mater Sailing Cup la manifestazione di vela che il Cus Bologna porta avanti con passione da dieci anni. Al Porto Marinara di Marina di Ravenna la formula del match race ancora una volta ha regalato spettacolo ed emozioni con Jacopo Pasini, lo skipper numero uno delle Due Torri, capace di confermarsi ancora una volta ai vertici della specialità. Otto gli equipaggi universitari al via, ma nonostante tutti i tentativi portati, non c’è stato nulla da fare con Jacopo Pasini che ha dimostrato una volta di più di essere un vero e proprio fuoriclasse, vincendo tutti gli incontri del primo round robin. La fase finale - ottima la regia di Vittorio Balletti, responsabile della sezione vela del Cus Bologna - ha visto impegnati gli equipaggi classificati dal secondo al quinto posto contendersi il privilegio di sfidare ancora una volta Jacopo Pasini per l’assegnazione del trofeo. Molto combattuto, ma corretto nel pieno spirito universitario, il round robin di semifinale che ha visto emergere il Cus Parma. Ma nell’ultimo atto ancora una volta è stato Jacopo Pasini a poter alzare le braccia al cielo potendo portare a casa anche la Coppa Criterium Nazionale Cusi. La classifica: 1° Cus Bologna 1 Jacopo Pasini; 2° Cus Parma Giacomo Del Nero; 3° Cus Milano Enzo Savelli; 4° Cus Bologna 2 Luigi Camisotti; 5° Cus Roma Michele Saponara; 6° Cus Bologna 3 Alfredo Liverani; 7° Cus Brescia Nicola Barzizza; 8° Università Bocconi Milano Cristiano Camilla. Grande successo sul campo di gara, pardon, in acqua, ma altrettanto entusiasmo nelle sedi istituzionali che, nelle serate dedicate all’avvenimento, hanno visto la partecipazione dei ragazzi ma anche di tutte le autorità, civili, sportive e militari interessate dall’Alma Mater Sailing Cup, il trofeo che ancora una volta ha premiato il numero uno del Cus Bologna, Francesco Franceschetti, che del braccio sportivo dell’Alma Mater Studiorum è il presidente. La decima edizione del Premio Romanzi ha arricchito ancor più un albo d’oro a dir poco prestigioso. Il Premio, nato per ricordare la figura del professor Carmine Alfredo Romanzi, già Rettore dell’Ateneo genovese per molti anni, consiste in tre borse di studio indirizzate ad atleti italiani che abbiano ottenuto grandi risultati nello sport oltre a mantenere un buon profitto nello studio. La scelta della Giuria del Premio è ricaduta quest’anno su Silvia Salis, lanciatrice di martello genovese, che lo scorso anno ha preso parte alle Olimpiadi di Pechino ed ha superato per la prima volta la fatidica fettuccia dei settanta metri, misura che segna il limite dell’eccellenza internazionale, su Jean Smerghetto, lombardo e vincitore dei campionati mondiali universitari di canottaggio nella specialità del singolo, e su Emma Quaglia, altra atleta genovese ed azzurra dell’atletica leggera nelle discipline del mezzofondo, campionessa italiana dei 3000 siepi nel 2008. I tre vincitori, come detto, vanno ad impreziosire l’albo d’oro della manifestazione che, negli anni scorsi, ha premiato campioni del calibro di Valentina Vezzali, Enrico Fabris, Salvatore Sanzo, Davide Rummolo, Ester Balassini, Elisabetta Saccheggiani e Giuseppe Maffei. In occasione della consegna dei premi, la figura del prof. Carmine Alfredo Romanzi è stata ricordata quest’anno dallo svizzero Andris Barblan, segretario generale della Conferenza Europea dei Rettori ai tempi in cui Romanzi ne fu Presidente. La cerimonia di consegna del Premio, presente la professoressa Anna Molina Romanzi che con il Cus Genova ha ideato la manifestazione, ha costituito ancora una volta un momento di grande festa, che concilia studio e sport e riconosce i meriti di quanti si impegnano sia sui libri che sui campi di gara. FINE TESTO COLONNA PRECEDENTE di Tommaso) specialista di Medicina & Chirurgia. Se la sofferenza, invece, non è legata al fisico ma alla testa, è il momento di un’autentica leggenda del Cus Bologna anche perché, a 42 anni, continua a togliersi un sacco di soddisfazioni con un bastone da hockey tra le mani. Si tratta di Piero Pagni, figlio d’arte, che in tasca ha la laurea in psicologia, che ultimamente è entrato anche a far parte del consiglio direttivo del Cus Bologna e rimarrà con tale incarico almeno fino al 2010. Non mancano, però, gli ingegneri, come Omar Bianciotto. Non è un prodotto dell’Alma Mater, ma il Politecnico di Torino lo fa entrare comunque nel novero dei nostri preferiti. I Premi consegnati da Barblan Per assoluta mancanza di spazio, siamo costretti a rimandare al prossimo numero altre belle foto dei Cnu e di questi ed altri servizi. Ci scusiamo coi nostri collaboratori. Magico Cerutti per ricordare Nebiolo Foto: Sport Universitario al Meeting di Torino 2009