Lignano
è davvero d’oro
Dall’inviato Giorgio Gandolfi
La sabbia di Lignano Sabbiadoro
ricorda davvero il prezioso metallo.
Non la strada per arrivarci perchè
quel tratto da Latisana fa
dimenticare il miracolo del
passante di Mestre. Ma non si può
avere tutto dalla vita perchè i Cnu
Sport per ogni gusto e sempre a livelli tecnici eccellenti. È la storia
dei Cnu e anche di questo campionato organizzato in tandem dai
Cus Trieste e Udine con il contributo - leggi fattore campo - del
Comune di Lignano Sabbiadoro. Dal judo al karate, dal beach volley
al pugilato femminile, una rarità, una bella scelta.
hanno fatto dimenticare i pochi
dettagli negativi tipo la pioggia che
non può essere regolata o qualche
dislocazione caratteristica di ogni
Campionato Universitario.
Dunque, ha vinto Lignano con
l’organizzazione di Trieste e Udine.
FOTO: SPORT UNIVERSITARIO
Una cerimonia in famiglia senza tanta enfasi, com’è nella caratteristica della gente di questa
zona, l’inaugurazione ufficiale dei Campionati Universitari allestiti grazie all’impegno dei Cus
Trieste e Udine nonchè del Comune di Lignano Sabbiadoro che oramai è specializzato nell’organizzazione di simili eventi. Come ha ricordato lo stesso sindaco, Silvano Del Zotto nell’introdurre gli ospiti nella sede municipale. Presenti al tavolo dei relatori, partendo dalla sinistra,
il presidente del Cus Udine, Gianluca Bianchi, il vice sindaco e assessore allo sport di Lignano,
Gianni Iermano, il presidente del Cusi, Leonardo Coiana, il sindaco Silvano Del Zotto, il delegato del Rettore per lo sport all’Università di Udine, Flavio Pressacco, il presidene del Cus
Udine, Renato Pelissoni nonchè il vice presidente provinciale del Coni, Giuliano Gemo.
“Da dieci anni a questa parte - ricordava Del Zotto - organizziamo eventi che richiedono molto
impegno. Dopo l’edizione del 2005 delle ottave Gare olimpiche della Gioventù europea che
saranno ricordate oltre che per la suggestione dell'evento e per i notevoli risultati sportivi,
soprattutto per un'organizzazione senza sbavature. Per il 2011 ci è stato assegnato dal Comitato olimpico i master games con la partecipazione di diecimila atleti. Questo significa che
abbiamo le carte in regola anche per i Cnu che ospitiamo con grande onore, sicuri di potere
essere all’altezza della situazione”. Nel suo intervento, il professor Pressacco ha ricordato che
“Lignano ha un fiore all’occhiello, si tratta dell’impiantistica sportiva che permette alla regione di essere all’avaguardia per qualità ed efficienza. La collaborazione fra Udine e Trieste, inolAlessandro Vettori
La consegna della bandiera ufficiale dei Cnu. Sotto il presidente Coiana
col segretario generale del Cusi, Antonio Dima, assieme a Raffaella Monaco,
segreteria e jolly del Cus Udine. Quindi ancora Coiana e Dima con
Pressacco, Bianchi, Pelissoni e Isler.
Un gabbiano come
tre, significa che quando è il momento sappiamo fare squadra. E di
questo dobbiamo ringraziare Romano Isler per quello che ha fatto in
questi anni anche in sede internazionale. Il territorio della nostra
regione sta rispondendo con serietà e competenza e saprà fronteggiare al meglio questo evento fascinoso. Mens sana in corpore sano rappresenta il nocciolo della situazione, cioè capacità estetica intelligenza. In Grecia quando c’erano le Olimpiadi, le guerre venivano sospese... Io ho fatto tutta la trafila nel basket, prima giocatore, poi dirigente quindi tecnico e sono felice di avere dato un modesto contributo a
tutto quanto è stato realizzato”.
Gli ha risposto il presidente del Cusi, Coiana, ricordando “che i tremila
atleti dei Cnu al pari di quelli che li hanno preceduti ricorderanno con
affetto Lignano come luogo della loro gioventù, di un appuntamento
indimenticabile. Manifestazioni come questa portano a favorire la socializzazione fra gli studenti e il territorio. Grazie alla vostra collaborazione
e ai due... bracci armati di Udine e Trieste avremo sicuramente campionati da ricordare sia come risultati che come partecipazioni”.
g.g.
mascotte dei Cnu
Quella gara
record
col Torino
Il professor Flavio
Pressacco ricorda come
se fosse ieri il 1966
quando era in campo ai
Cnu di Sassari e giocò
a basket contro il Torino
che perse 121
a 117. “Ebbene - dice Mimì Pizzichemi fece un
punteggio record,
111 punti su 117. Come
tecnico vinsi tre titoli,
ʻ80,ʼ85 e ʻ87.
Giorni bellissimi”.
Il Sindaco Del Zotto con
Coiana quindi il gruppo dei
relatori Bianchi, Iermano,
Coiana, Del Zotto,
Pressacco ed il vice
presidente provinciale
del Coni, Giuliano Gemo.
CHE GRINTA
QUESTI
RUGBYSTI
Terribile, semplicemente terribile.
Giocare sotto il sole di maggio che
sembra quello d’agosto, la sabbia che
secca le labbra, la bocca arsa come nel
deserto. Cambi in continuazione, “non
ce la faccio”, dopo una meta strappata
coi denti. Eppure gli universitari di
Udine, Trieste, Bergamo e Brescia,
giunti alla fase finale, si sono dati
incessante battaglia. Qualcuno fa
ricorso anche al patriotismo, è pur
sempre il 24 maggio, sono quelli di
Udine che gridano...”
E il Piave mormorò...” ma non riescono
a finire travolti da un’azione corale
degli avversari.
Alla fine l’ha spuntata il Cus Brescia che
mai e poi mai avrebbe immaginato di
vincere un titolo di rugby in riva al
mare. A conferma che nella vita può
succedere di tutto. Onore dunque al
Cus Brescia dell’amico Claudio Danesi
e ai neo campioni Alessandro Cudicio,
l’irresistibile capitan Alessio Curione,
Boris Ferrari, Luca Milani, Fabrizio
Vitali, Matteo Galuppi, Davide Peveroni,
Massimo Cangiotti dirigente.
Belle, combattute le semifinali, anche la
gara decisiva è stata sancita da una
golden-meta, insomma il meglio dello
Festa goliardica
Con grande signorilità, a fine gara,
i bresciani si esibiscono...
spettacolo. Alle gare erano presenti
anche il presidente della Lega italiana
beach rugby, Tonello e il
rappresentante della Lega europea,
Zimbelli che hanno partecipato alla
discussione se fosse ammesso
il pareggio, com’è avvenuto fra
Udine e Trieste.
Cavilli tecnici sui quali sono
elegamente passati a costo, appunto,
di strozzare il regolamento.
A conferma che anche nel rude beach
rugby ha vinto il fair play!
28
Brescia, Udine, Bergamo e Trieste onorano il beach rugby
Fair play dopo la finale
Cus Udine
Cus Bergamo
Cus Brescia
Ordine del Rettore, restituire le maglie
Nei tempi in cui si sentono le cifre che rimbalzano attorno ai divi del calcio come
Ibraimovich e Kaka, fa un certo effetto sentire Claudio Danesi dire ai giocatori
del Brescia: “Ragazzi, le maglie non posso lasciarvele, ordine del Rettore”.
Manco una?, chiedeva il capitano. No, dieci erano, dieci devono tornare in sede.
E il premio scudetto? Una birrata alla sera!
Cus Trieste
Dall’inviato
GIORGIO
GANDOLFI
Lignano - Certi
docenti devono
stare all’erta in
sede di esami
perchè affrontare
una delle ragazze
che si sono
cimentate sul ring
del Palasport,
significa
rischiare. Altro
che gentil sesso,
botte da orbi, a
differenza dei
colleghi maschi
più portati alla
ricerca del
classico, del
colpo da manuale.
No, le ragazze al
pronti via,
partivano
all’attacco e alla
fine baci ed
abbracci e
qualche occhio
nero ma quanta
soddisfazione,
anche da parte
delle perdenti.
Soddisfatti anche
gli arbitri, stilosi
ed eleganti:
“Massimo fair
play” hanno
sottolineato e
bisogna credergli.
SUL RING, LE UNIVERSITARIE
Cus Bologna poker tricolore
Gli arbitri del torneo di boxe: Baccolini, De Palma, Canuti, Guistra, Vicini, Palormi,
Lagala e Dagnano, tutti bravi e attenti a “proteggere” le donne.
Con quattro vittorie
complessive il Cus Bologna
ha conquistato il titolo
di boxe totalizzando ben 42
punti, cosa che gli ha
permesso di superare nella
classifica finale l’agguerrito
Cus Milano (36 punti).
Seguono Cus Roma (28),
Salerno con 17 punti,
Ferrara 12, Cosenza 10,
Genova 9, Ancona, Chieti,
Pavia e Torino 8,
Siena e Camerino 4,
infine Pisa 2 e Bari 0.
Alcune fasi dell’incontro vinto dalla bolognese Ilaria Biagini contro l’aggressiva milanese Mara Migotto.
Al limite dei 57 chili, le due ragazze hanno dato vita ad un bellissimo incontro molto incerto ed equilibrato.
In alto la romana Valeria Scialdone la cui avversaria, in finale, non si è presentata per problemi fisici.
In campo maschile questi i risultati:
kg 57 Riccardo D’Andrea (Cosenza)
batte Emanuele Panunzi (Milano).
kg 60 Alessandro Cherchi (Milano)
batte Vincenzo Finiello (Roma).
kg 64 Hamed Ferchichi (Bologna)
batte Federico Paglierino (Torino).
kg 69 Alessandro Caccia (Ferrara)
batte Emilio Desiderio (Salerno).
kg 75 Luca Arrigo (Salerno) batte
Andrea Solaro (Genova).
kg 81 Simone Fiore (Roma) batte
Andrea Marziali (Ancona).
kg 91 Gabriel Grosu (Bologna) batte
Francesco Di Giandomenico (Chieti).
30
MENANO
Foto
SPORT UNIVERSITARIO
Valeria e Viviana
sorelle contro
È un urlo di guerra quello delle ragazze del kumite, da farle
spaventare dovessero guardarsi allo specchio. Scherzi a
parte, tutte ammirevoli, molto concentrate e quellʼaspetto
marziale che non stona mai.
La vittoria della milanese Silvia La Notte dopo l’ottimo incontro con la pavese
Simona Lucarno. La bolognese Sara Corazza ha poi battuto per forfeit
Roberta Rubini di Bari. I complimenti dell’arbitro al campione, il cosentino
Riccardo D’Andrea che ha superato Emanuele Panunzi.
Prima e dopo, fair play
31
Con la presenza di 193 atleti (125 maschi e 68
ragazze) in rappresentanza di ben 41 Atenei si è
concluso il campionato che ha visto il successo
del Cus Roma, che con 90 punti, (88 ottenuti solo
nel kumite maschile e femminile), nella classifica
assoluta si è classificato al primo posto,
prendendosi la rivincita sul Cus Napoli punti 76,
vincitore della scorsa Edizione, seguito dal Cus
Catania punti 33 e Cus Genova punti 31.
La competizione, che si è svolta in due giornate
di gara, ha visto protagonista nel kata maschile
Stefano Sorbino (Cus Urbino) che in finale ha
superato Alessio Miano (Cus Milano), mentre
nel kata femminile si è assistita ad una
entusiasmante sfida in finale tra le due sorelle
Valeria e Viviana Bottaro (Cus Genova),
confronto che ha visto prevalere la più quotata
Viviana, Campionessa Europea Juniores di
Trieste e medaglia di bronzo a squadre ai
Mondiali di Tokio 2008. Da notare lʼaffermazione
nel kumite femminile, anche di Diletta Falconieri
(Cus Napoli) che ha avuto il merito di affermarsi,
per il terzo anno consecutivo, Campionessa
Italiana categoria 68 kg.. Da sottolineare
lʼimpegno organizzativo della Fijlkam, con
i suoi Presidenti di Giuria e Ufficiali di Gara,
ottimamente coordinati da Silvana Vigato, dal
Maestro Claudio Scattini, da Francesco Rizzuto
(Commissario di Gara) e Roberto Tanini
(Supervisore). Ottimo anche il supporto logistico
di gara offerto dal Comitato Regionale Friuli V.G.
Fijlkam nella figura del Maestro Aldo Sodero.
Alla manifestazione era presente il
Vicepresidente Federale Prof. Giuseppe
Pellicone, costante e preziosa presenza in tutte
le competizioni del calendario agonistico
nazionale, nonchè del Consigliere Sergio Donati
in veste di Rappresentante Fijlkam.
CUS BOLOGNA 13
Speciale di ALESSANDRO GALLO
Campione d’Italia. È il Cus Bologna che, nel
basket, centra un clamoroso tredici. Tredici
come sono gli scudetti vinti dall’Alma Mater
dal 1946 a oggi (nessun ateneo come
Bologna). Di più: quarto titolo negli ultimi
sette anni con l’aggiunta di un secondo e un
terzo posto.
È da sempre il titolo più agognato e
desiderato. Non è un caso che il Cus
Bologna, uno dei simboli di BasketCity, vinca
proprio il titolo universitario nella
pallacanestro. È il tredicesimo titolo dal 1946
a oggi, il quarto negli ultimi sette anni che
hanno fruttato pure un argento e un bronzo
(da dimenticare solo la partecipazione della
passata stagione, a Pisa). Vince il Cus
Bologna davanti allo sguardo entusiasta del
suo presidente, Francesco Franceschetti.
Vince il Cus Bologna e, battendo il Cus
Genova, si toglie di dosso un fantasma che
aleggiava sulla panchina biancorossa dal
2007. Da quando il Cus Bologna, favorito,
perse in finale dal Cus Genova, che pure era
già stato battuto nel girone eliminatorio. Una
tabellata finale, quella del 2007, che non
aveva fatto dormire il coach, Alessio Fasone,
nè tantomeno Jordan Losi, ieri leader in
campo oggi team manager (per raggiunti
limiti di età, agli universitari non possono
giocare chi ha più di 28 anni).
Una tabellata che i liguri avevano utilizzato
alla vigilia del match per prendere in giro,
goliardicamente, i nostri. Già, perchè anche
quest'anno il Cus Bologna aveva battuto
Genova nei gironi eliminatori. Poi, l’incubo
finale con gli sfottò genovesi: “La storia si
ripeterà”.
Invece finisce 99 a 88 per il Cus Bologna al
La vecchia guardia: Jordan Losi, Luca
Brandoli, Alex Ranuzzi, Matteo Galli, Michele
Brina e Alessio Fasone.
termine di una partita straordinaria e, dalla
panchina biancorossa, mentre i giocatori si
abbracciano, commossi, spunta pure una
bandiera, anzi un asciugamano agitato a mo’
di bandiera con una scritta inequivocabile:
“La storia non si ripete”, l’ultimo schiaffo
(goliardico, s'intende) a un Cus Genova che
non è mai stato in partita se non nel primo
quarto. Dopo 10 minuti è 27 pari,
all’intervallo il Cus Bologna accelera, 62-48
e resta comunque tranquillo anche alla terza
sirena, 77 a 67.
Alla fine esplode la gioia davanti al
presidente Franceschetti (“grazie alla
sensibilità di Gino Di Giansante, il numero
uno dei Gira Ozzano che ci ha concesso la
possibilità di disporre di due giocatori del
calibro di Alex Ranuzzi e Marco Diviach”), le
lacrime di Jordan Losi, uno che in campo ha
sempre dato tutto, anche di più. La forza
dirompente di Federico Panieri, il general
manager cussino che ha trasmesso tutta la
32
PORTAFORTUNA A CESTO
Federico Panieri, Jordan Losi e Alessio Fasone.
sua grinta e la sua determinazione.
“Voglio ringraziare tutti - dice Alessio -.
Voglio ringraziare questi ragazzi il cui
rendimento è andato al di sopra delle
aspettative. È stato un trionfo perchè siamo
stati perfetti soprattutto nel secondo quarto.
Hanno provato a confonderci le idee
alternando zona e uomo. Ma noi facevamo
sempre canestro. Ranuzzi è stato incredibile,
non solo in attacco ma pure in difesa.
Albertini è stato super, Chiarini ci ha dato
regia, punti, personalità. Persiani ha
realizzato 8 dei suoi 11 punti nell’ultimo
quarto, quando loro hanno cercato di
avvicinarsi, arrivando al massimo al -8. Poi il
nostro Lottatore Brandoli ma, ripeto, sono
stati tutti eccezionali. Voglio esaltare una
società che ci è stata sempre vicina, voglio
ringraziare il presidente, Francesco
Franceschetti, che ancora una volta ha
creduto in noi e ha già promesso di
finanziare la prossima esperienza europea.
Avevo dato indicazioni precise: forzare l'uno
contro uno per metterli in difficoltà. Due dei
loro sono usciti per cinque falli, noi nel solo
primo tempo siamo stati capaci di realizzare
62 punti quando, il giorno prima, avevamo
toccato quota 63 nei quaranta minuti
regolamentari con Caserta. Siamo tornati.
Abbiamo conquistato l’Europa. Una dedica
speciale per Jordan Losi, che non gioca più
con noi, ma resta uno dei nostri. Ci ha dato
una mano per mettere insieme la squadra, è
venuto qui con noi. Era stato, come me, uno
di quelli che aveva sofferto di più la finale
persa nel 2007. Ora è tutto cambiato. Siamo
campioni d’Italia”. Per la tredicesima volta,
nessuno come il Cus Bologna.
33
Il capitano di ieri
e quello di oggi, ovvero
Jordan Losi e Matteo Galli.
Nasciuti-Franceschetti,
lezione di stile.
Ruffoni e Cova
GIRONE DI QUALIFICAZIONE
Cus Bologna-Cus Firenze
79-68 (19-25; 36-38; 59-52).
Cus Bologna: Galli 3, Chiarini 6, Ranuzzi 31,
Albertini 7, Brandoli 3, Persiani, Poluzzi 4,
Strazzari, Natali, Brina 2, Diviach 22.
Cus Bologna-Cus Genova
70-63 (23-22; 47-33; 55-48).
Cus Bologna: Brandoli 10, Galli 3, Chiarini
21, Albertini 9, Persiani 7, Poluzzi 3, Diviach
6, Brina, Strazzari, Natali, Ranuzzi 11.
Cus Bologna-Cus Messina 77-79
SEMIFINALE
Cus Bologna-Cus Caserta
75-70 (19-13; 31-22; 43-40; 63-63).
Cus Bologna: Ranuzzi 21, Diviach 13,
Albertini 19, Brina, Brandoli 6, Galli, Chiarini
10, Poluzzi, Persiani 6, Strazzari, Natali.
FINALE
CUS BOLOGNA 99
CUS GENOVA 88
CUS BOLOGNA: Galli, Chiarini 14, Persiani
11, Natali, Poluzzi 7, Strazzari, Albertini 22,
Ranuzzi 23, Brina, Diviach 11, Brandoli 11.
All. Fasone.
CUS GENOVA: Benedusi 30, De Sorbo 15,
Benzo, Tardito 25, Poltroneri 5, Michelis 10,
Reffi, Nasciuti 3, Bellavita, Larconetti,
Dufour. All. Caorsi.
Arbitri: Cherbaucigh di Trieste e Fabris di
Mossa. Parziali 27-27; 62-48; 77-67.
I complimenti ai neo campioni di Franceschetti, Isler e Carra.
BOLOGNA, TREDICI TITOLI
1953, a Merano
1955, a Rimini
1956, a Rimini
1990, a Padova
1991, a Siena
1992, a Montecatini
1994, a Pesaro
1997, a Rimini
1999, a Bari
2003, a Salerno
2005, a Catania
2006, a Iesolo
2009, a Lignano Sabbiadoro
Le formazioni del Cus Bologna campione
d’Italia (mancano le prime tre edizioni):
1990 Arletti, Di Benedetto, Zizzoli,
Aldrovandi, Baglioni, Canè, Castellan,
Sanguettoli, Bergonzoni, Sonego, Galassi,
Portioli. All. Ettore Mannucci.
1991 Matteini, Canu, Castellan, Di Benedetto,
Sonego, Zanardi, Canè, Bergonzoni, Aureli,
Zussino. All. Ettore Mannucci.
1992 Di Benedetto, Golinelli, Bulleri, Sonego,
Della Valentina, Zanus Fortes, Careri, Neri,
Bergonzoni, Canè, Castellan, Torchio. All.
Ettore Mannucci.
1994 Bernardelli, Tassinari, Ruini, Careti,
Luini, Righi, Della Valentina, Arcangeli,
Golinelli, Neri, Zanus Fortes, Canè. All. Ettore
Mannucci.
1997 Barbieri, Benzi, Biancoli, Grassi,
Masetti, Mattei, Molinari, Tizzoni, Tassinari.
All. Attilio Padovano.
MEDAGLIERE
CUS MILANO
24 ORI
28 ARGENTI
31 BRONZI
Spedizione Cus Milano CNU 2009: 187 atleti.
Università milanesi rappresentate: 64
Studenti Università degli Studi di Milano: 50
1999 Trotta, Bertolazzi, Pappalardo, Cagnin,
Pozzati, Armentano, Codeluppi, Tassinari. All.
Roberto Bedini.
Politecnico di Milano: 30
2003 Serra, Boschin, Venturoli, Noferini,
Losi, Masini, Pulvirenti, Zotti, Politi, Trotta,
Brandoli. All. Alessio Fasone.
Università Cattolica del Sacro Cuore: 9
Università degli Studi di Milano Bicocca: 26
Università Luigi Bocconi: 4
Accademia di Brera: 3
2005 Pulvirenti, Masini, Brina, Bragion,
Noferini, Ceresi, Losi, Salvucci, Politi, Lodi,
Brandoli, Serra. All. Alessio Fasone.
2006 Galli, Politi, Losi, Trombetti, Pignatti,
Pulvirenti, Betti, Vastola, Brina, Serra,
Brandoli, Maccagnani. All. Alessio Fasone.
2009 Galli, Chiarini, Natali, Persiani, Poluzzi,
Strazzari, Albertini, Ranuzzi, Brina, Diviach,
Brandoli. All. Alessio Fasone.
Due le maglie ritirate: la numero 15 di
Paolo “Bego” Bergonzoni e la numero 20 di
Matteo “Tasso” Tassinari.
Università Iulm: 1
Università Vita e Salute San Raffaele
Discipline Sportive:
Canottaggio (3 O – 7 A – 5 B), Canoa (8 – 2
A – 5 B), Karate (1 A – 2 B), Judo (2 A – 2B),
Taekwondo (2 O – 3 A – 3 B), Beach Volley (1
B), Basket Femminile (ORO), Pugilato (2 O –
2 A), Tennis (1 O – 1 A – 2 B), Tiro a Volo (1
O – 1 A), Scherma (1 A – 5 B), Vela, Calcio a
5 F, Tiro a Segno, Atletica Leggera (6 O – 8 A
– 4 B).
34
IRRESISTIBILI LE RAGAZZE DEL CUS MILANO
NOI CHE
C’ERAVAMO
di VALERIO CASO
1° posto: Milano-Udine 72-39
3° posto: Laghi-Brescia 82-52
La staffetta 4x100
35
Capella-Petrelli, tennis
Guglielmini e Mangano
e quelli del karate
Noi: 8 dirigenti, 14 tecnici e 187 atleti.
Loro: quasi 4000 atleti di altri 48 CUS
italiani che hanno cercato,
cavallerescamente, di incrinare la
leadership del CUS Milano in ambito
nazionale, ma non ci sono riusciti, ed
abbiamo calato il quarto asso sul tavolo.
Il goliardico messaggio era portato a
conoscenza di tutti sul dorso delle nostre
elegantissime, spiritose e, perchè no,
invidiate t-shirt che vestivano i
componenti della nostra spedizione.
Abbiamo comunque seminato un po’ di
buonumore nell’ambiente universitario
che pare stia smarrendo l’allegria e la
goliardia dei tempi passati.
Un caleidoscopio di immagini sportive,
sfaccettature di umanità: grandi gioie e
qualche delusione condita da genuine
lacrimucce.
Emozioni grandi e performance che, in
un lasso di tempo bruciante,
condensano in un risultato arido, mesi di
allenamenti, aspettative.
È stata l’edizione dei grandi sorrisi:
li potete ammirare come sintesi di una
straripante giovinezza e partecipazione
serena, nelle fotografie che abbiamo
raccolto nel nostro ricchissimo album
presente sul sito cus milano.it.
Abbiamo evitato immagini di fatica che a
volte deformano le belle immagini degli
atleti, ed invece è stata una scelta di
immagine di felicità attraverso il
IL SOLITO MILANO PIGLIATUTTO...
Atletica, raffica di medaglie
36
messaggio visivo più immediato e più
facile: il sorriso.
Nel primo week-end grandi protagoniste
le arti marziali: il judo raccoglie poco, ma
l’emozione d’argento della competizione a
squadre maschili rimane impagabile ed
orgogliosa. Il taekwondo ci regala
medaglie, volti nuovi e tenerissimi, il
maestro, anzi, il Maestro Cristina Laera
che ripassa tutti fondamentali ai suoi
ragazzi. Karate con le ragazze a medaglia
e magnifiche nelle foto. Il pugilato ci
regala due ori: uno è di Alessandro
Cherchi, che studia da manager e non ha
un segno in volto, frutto della sua boxe
elegante e classica. Canoa e canottaggio
hanno eco lontani dalle acque di S.Giorgio
di Nogaro, sulle quali battagliano contro
avversari e tradizioni remiere e di pagaie
acerrime. Una messe di medaglie. Sulla
spiaggia, arrostiti da due giorni di sole
cocente, assistiti dal nostro dirigente di
campo, cioè, di sabbia, Pina, resistente al
sole come solo una donna virtuosa
dell’abbronzatura capace di fare, i nostri
atleti del beach volley si sono dati
battaglia. I nostri “fusti” sono di bronzo,
nel senso di medaglia, ma anche di colore
che evidenzia i loro addominali. E da
passerella le nostre quattro ragazze.
La settimana con il tiro a volo in oro, nelle
steppe della bassa friulana. Un
regolamento strano impedisce alle
ragazze del calcio a 5 gli onori di una
meritatissima medaglia. Quando la
squadra “gira”, è spettacolo vero e
piacere anche per gli amanti dei
virtuosismi tecnici che, le ragazze, nello
stretto di un campo a cinque, sanno
eseguire con abilità balistica notevole.
A volte deliziano. Le brezze marine
37
dell’alto adriatico aiutano i dodici
equipaggi concorrenti nella vela. Le belle
giornate, immagino, offrono, in mare
aperto, i consueti infiniti scenari d’acqua e
di luce riflessa. Abbiamo commissionato
un piccolo reportage con riprese filmate,
a riproporci quel senso di libertà che si
respira in mare aperto. Il quarto posto
non delude il nostro equipaggio con più
rosa che blu. Il tiro a segno sperduto ha
forse perso entusiasmo. Comincia il
tennis: sbarchiamo in tanti in
competizione con Bologna che presenta
una formazione agguerritissima, da
rispettare, da temere insieme a Genova.
Noi tre, alla fine, protagonisti. Deliziose le
nostre due ragazze all’oro in doppio.
Estenuanti, eroici i doppi turni sul campo
dei nostri ragazzi, ammirevoli davvero.
Parte il basket femminile. Il nostro è uno
squadrone, che si comporta come tale,
stritolando le avversarie. Vincono l’oro ed
una coppa gigantesca, adeguata alla loro,
graziosissima comunque, stazza di atlete.
La scherma scintilla, urla e riprende i
silenzi degli assalti, nella loro sala.
Maestro Celli guida la nostra squadra ad
un ottimo risultato di squadra, ma manca
l’acuto, l’oro. Nobilmente, come nobile è
l’ambiente schermistico, incassiamo il bel
risultato, con il ricorso alla rivincita per il
prossimo anno. Arriva l’atletica leggera, la
sublime regina degli sport. Distende,
espone i suoi atleti, la loro fisicità, su
pedane, corsie, gabbie dei lanci, con la
sufficienza regale di chi si sente su un
piedistallo di nobiltà. Esplosioni
d’atletismo, gesti forti ma eleganti,
virtuosismi tecnici. Se è vero, come
vero, che le staffette rappresentano la
consistenza di un movimento sportivo, il
CUS Milano, fra un vociare da parapetto,
nell’unica occasione di tifo di stampo
calcistico, primeggiano. Quattro staffette
e quattro ori: bottino pieno. Vinciamo,
soprattutto, la mamma di tutte le gare, la
4x400 mt, sia femminile che maschile: la
staffetta più esaltante, a volte teatro di
“scontri” diretti, inseguimenti, imprese,
doppia vittoria a squadre, femminile e
maschile, nel riscatto di una rivincita
meditata un minuto dopo la conclusione
dello scorso anno, con entrambe le
squadre amaramente al secondo posto.
Adesso siamo a posto così, lo si legge nei
volti dolci/duri dei ragazzi, nelle loro
angolature di chi ha atteso dodici mesi
Quelli della vela
arrivi con le braccia al cielo. Si chiudono
gli occhi all’arrivo dell’ultimo frazionista,
calmando l’impeto e l’emozione legati alla
corsa dei propri baldanzosi ragazzi, delle
proprie magnifiche ragazze.
Alla fine, il gruppo d’insieme festeggerà la
questi momenti. Adesso ragazzi,
ammiratevi nella nostra galleria
d’immagini, rinverdite il ricordo della
vostra peak-performance, la vostra
“prestazione migliore”, sia sportiva che,
fondamentale, di giovanile esuberanza.
Cus Venezia, infine un hurrà!
di Ermanno De Bernardi
Battuto il Cus Napoli (3-0) nella finale della
pallavolo mentre il Cus Bergamo prevale
sul Cus Torino (3-1) per il 3° posto.
Q
uest’anno il Centro Universitario
Sportivo di Venezia ha raggiunto
un risultato storico ai campionati
nazionali di Lignano. Finalmente
una rappresentativa universitaria ha colto il
titolo di campione nazionale dopo lunghi anni
di astinenza dalle medaglie.
La squadra di pallavolo maschile si è laureata
campione nazionale dopo aver battuto nella
finale di venerdì scorso 29 maggio la rappresentativa del Cus Napoli.
Il percorso per arrivare al titolo è stato molto
impegnativo sia nella fase finale che in quella
preliminare dove la squadra si è dovuta scontrare prima con il Cus Udine e poi soprattutto
con il Cus Milano che ha dato non poco filo da
torcere ai futuri campioni nazionali.
Alla fase finale la rappresentativa veneziana è
quindi approdata con tutte le buone intenzioni
per ben figurare conscia delle sue capacità.
Nella prima gara la squadra ha affrontato
subito quella che pareva essere la squadra più
forte del torneo e cioè il Cus Bergamo e,
nonostante la carenza di concentrazione, è
comunque riuscita a portare a casa un set
costringendo i bergamaschi a chiudere il set
decisivo 25 a 23.
Altra musica invece nella seconda gara vinta
in scioltezza 3 a 0 con il Cus Palermo, la squadra più debole del girone e che alla fine dello
stesso si è classificata ultima.
Decisiva si è quindi rivelata la terza gara contro il Cus Roma che l’anno scorso alle finali di
Pisa ci aveva eliminato senza appello. Questa
volta a spuntarla è stata la nostra rappresentativa che con una gara sempre tiratissima è
riuscita a chiudere la partita con il punteggio
di 2 set a 1.
Da questo momento si aprivano le porte delle
finali che rappresentavano già un notevole traguardo raggiunto. Proprio per questo motivo
ci sarebbe potuto stare un rilassamento dei
ragazzi, ma grazie al tecnico Vanzo la squadra
si è ulteriormente concentrata ed è riuscita a
chiudere il capitolo delle semifinali e delle
finali in un crescendo di prestazioni continuo,
complice il passo falso compiuto dal Cus
Bergamo che cedeva in semifinale ad un arcigno e mai domo Cus Napoli.
In semifinale la squadra incontrava il Cus
Torino che pur opponendosi con tutte le sue
possibilità non riusciva mai ad impensierire i
veneziani che tenevano il risultato sempre
sotto controllo chiudendo con un netto 3 a 0.
La finale con il Cus Napoli è stata preparata,
come tutte le gare d’altronde, con la massima
cura e rappresentava sicuramente una sorpresa per tutti i presenti.
Detto ciò la gara è stata disputata con grande
attenzione e sicuri delle proprie possibilità e,
nonostante un lieve calo nel secondo set, si è
chiusa con un altro perentorio 3 a 0.
Questa la cronaca delle gare, ma da ricordare
in particolar modo sono state la assoluta
determinazione del tecnico Marco Vanzo, coadiuvato dallo scouts man Andrea Valonta, a
raggiungere l’obbiettivo di Campioni Italiani
senza mai mollare sul piano nervoso un solo
momento e, vi rammento, che stiamo parlando di Campionati Universitari dove la goliardia
la fa, giustamente, da padrona.
Un ringraziamento inoltre ai dirigenti tutti
Matteo Pozzana, Andrea Zanotto, Luca Pilot e
al consigliere Cus Ermanno De Bernardi che
ha messo assieme e poi seguito questa rappresentativa sin dalla gestazione.
Di seguito i nominativi degli atleti presenti
sulla foto dei Campioni Italiani Universitari:
In piedi da sinistra:
Ermanno De Bernardi (consigliere Cus Venezia), Marco Vanzo (allenatore Venezia Volley),
Davide Battaglion (VSC Chioggia), Paolo Fava-
retto (Alisea San Donà), Mattia Perini (Venezia
Volley), Carlo Bagarolo (Casinò CUS VE), Lorenzo Busi (Capitano - Alisea San Donà), Nicola Puhar (Alisea San Donà), Giovanni Quarti
(Castellana Grotte), Matteo Pozzana (dirigente), Andrea Zanotto (accompagnatore).
Accosciati:
Paolo Pasquali (Casinò CUS VE), Matteo Tomasi (Povegliano), Alessandro Chiodin (Alisea
San Donà), Jacopo Genovese (Casinò CUS
VE), Alvise Pittoni (Venezia Volley).
Assente all’ultima gara causa playoff per accedere in B1: Marco Nepitali (Silvolley).
38
Cus Torino, che gusto morsicare
le medaglie alla prima presenza
U
n successo storico, per il Cus Torino
e per il movimento del volley femminile piemontese: dopo aver superato
brillantemente due turni di qualificazione, alle finali dei Campionati Nazionali
Universitari di Lignano Sabbiadoro la rappresentativa subalpina, composta interamente da
giocatrici che hanno calcato il palcoscenico
della serie B2, ha sbaragliato la concorrenza tornando a casa con al collo la medaglia dal metallo più pregiato, l’oro. Una strepitosa impresa
centrata alla prima partecipazione in assoluto
del Cus femminile alla fase conclusiva a otto
squadre e affrontata nel modo giusto, conciliando agonismo e goliardia, vivendo pienamente lo
spirito del villaggio Getur di Lignano, che ha
dato ospitalità a tutti gli atleti impegnati nei
CNU, al grido di “Sole e cocktail!”, ma senza
mai perdere di vista l’obiettivo di salire sul podio
nazionale. Nel girone B di qualificazione, disputato al vicino palasport di Bibione e imperniato
su partite della durata di tre set fissi, le torinesi
hanno perso 2-1 con il temibile Cus Perugia,
composto in maggioranza da giocatrici di serie
B1 e da una palleggiatrice (Corinna Cruciani) di
serie A2, per poi stendere 3-0 il Cus Siena, la
cenerentola del raggruppamento, e battere 2-1
il valido Cus Messina, l’avversario diretto per la
conquista del secondo posto. Nella semifinale,
giocata ancora a Bibione ma al meglio dei cinque set, la vittima di turno è stato il Cus Genova,
vincitore del girone A, sbriciolato in tre set dalla
determinazione delle torinesi. Per la finalissima,
in programma al PalaGeTur di Lignano, le ragazze hanno dato poi un ulteriore saggio del
loro carattere prendendosi la rivincita sul Cus
Perugia, sconfitto 3-1, alla presenza sugli spalti
39
della formazione maschile, giunta quarta nel
proprio torneo, e dei dirigenti del Cus Torino, in
particolare del responsabile di sezione Sergio
Bergese, che può concludere il suo incarico
con la soddisfazione di consegnare nelle mani
del presidente Riccardo D’Elicio la coppa riservata alla squadra vincitrice. Orfana della centrale del Pinerolo Daniela Gobbo (Economia),
che per motivi personali ha rinunciato a malincuore in extremis alla trasferta, la selezione torinese ha potuto ugualmente contare su undici
giocatrici dal temperamento forte, che si sono
amalgamate splendidamente pur provenendo
da sei squadre diverse, che avevano concesso
il loro nulla-osta: il Bentley Pinerolo (con la palleggiatrice Diana Francone, Medicina e Chirurgia, e due opposti, il capitano Rossella Boffi,
Interfacoltà, e Claudia Olivieri, Scienze Politi-
che), l’Armando Bre Banca Cuneo (con le ali
Samanta Feula, Lettere e Filosofia, e Paola
Molineris, Lettere e Filosofia, e la centrale Gloria Bongiovanni, Scienze M.F.N.), l’Unionvolley
Ford Sara Villar Perosa (con la regista Valeria
Ferro, Farmacia, e il posto 3 Giulia Magnano,
Scienze M.F.N.), il Lilliput Settimo (con la
schiacciatrice-ricevitrice Serena Olocco, Economia Aziendale), il Barbero Malpighi Fortitudo
(con la centrale Chiara Alessandria, Scienze
della Formazione) e il Matia Ornavasso (con il
libero Lara Brero, Economia). In panchina le
hanno seguite e sostenute il primo allenatore
Stefano Caire, il suo vice Andrea Luserna, la fisioterapista Anna Laura Effroi (tutti membri
dello staff del Bentley Pinerolo) e il dirigente
Stefano Tubia. Perso malamente la prima sfida
col Perugia, vinte le gare con Siena e Genova
Superato in finale
un grande Cus Perugia
servizio di STEFANO TUBIA
Il capitano
Rossella Boffi.
della schiacciatrice Barbara de Benedetti di Novi Ligure, ecco dunque l’attesa rivincita con le
perugine che in semifinale avevano rocambolescamente eliminato al quinto set il Cus Palermo. Si gioca al PalaGeTur di Lignano. Nel primo set le umbre confermano le proprie qualità,
giocando di potenza e precisione, mentre il Cus
Torino viaggia con il freno a mano tirato e cede
25-21. A metà del secondo set, sul 14-10 per le
avversarie, arriva la svolta: finalmente le battute creano più problemi alla selezione di Sperandio e i centrali possono dire la loro; un finale al cardiopalmo premia le torinesi 23-25.
Sull’onda dell’entusiasmo, nel terzo set Torino
spinge sull’acceleratore imbrigliando in una
ragnatela i martelli avversari e dopo aver girato
in vantaggio 7-8 prende il largo fino al 15-25
conclusivo. Bene anche l’inizio del quarto (5-8),
ma la partita si accende per l’immediato pareggio avversario e per l’uscita dal campo per
infortunio al ginocchio della Fastellini. Le perugine non si vogliono arrendere alla sfortuna e
sopravanzano sul 16-13, ma Torino tiene botta,
rientra a quota 20 e concretizza il primo matchpoint a disposizione sul 23-25.
Sport e lavoro, le prospettive
Speciale di MICHELE LOT
Il Convegno di Lignano
orchestrato dal professor Pira
su un tema attualissimo e cioè
come il mondo del lavoro accoglie
gli atleti dopo tanti successi
ed onori per la nostra nazione?
Le risposte di Magro,
Cainero, Granbassi.
Come il mondo del lavoro accoglie gli atleti dopo
tanti successi ed onori per la nostra nazione?
È la domanda con cui il prof. Pira, nel ruolo di
moderatore, dà il via al convegno.
Alla presenza degli studenti del corso di laurea in
Scienze motorie e degli atleti di questi campionati
nazionali universitari, Chiara Cainero, Margherita
Granbassi ed Andrea Magro hanno portato le loro
testimonianze e dispensato preziosi consigli.
Uno su tutti: pensare al proprio futuro valutando
con attenzione il tempo che succederà alla carriera
sportiva professionistica.
Andrea Magro sostiene che ogni atleta debba
crearsi una vita parallela, un’alternativa. I rischi
legati alla ricerca esclusiva del risultato sportivo si
esprimono in tutta la loro gravità quando non si
realizzano le performance attese e quando finisce
bruscamente la carriera agonistica, magari per un
infortunio.
Pensiamo ai calciatori – dice Magro – che non
hanno mai fatto la coda in posta o al supermarket,
spesso fuori dal contesto della vita reale, abituati
ad una quotidianità fuori dalla norma.
Ecco allora che si spiega il nuovo ruolo che l’ex
commissario tecnico della scherma ora ricopre
all’interno dell’Udinese Calcio: i giocatori hanno
molto tempo libero a disposizione e devono
imparare a crearsi un percorso alternativo che non
li faccia trovare impreparati una volta appese le
scarpe al chiodo.
È importante capire – sottolinea Magro – che si
può conciliare lo studio con il lavoro, che si può
arrivare alla performance d’alto livello nonostante
questi impegni extra-sportivi.
Chiara Cainero è l’esempio di quanto sostiene
Magro.
Lei ha sempre alternato lavoro, studio e sport. La
passione per il tiro al piattello le deriva dal padre ed
inizia a praticarlo a 14 anni. Studia per quattro anni
e si laurea in Relazioni Pubbliche nel 2002, a
Milano. Poi un anno di lavoro e finalmente nel
2003 ottiene la carta olimpica. Supera la fase delle
selezioni e si qualifica per la sua prima Olimpiade,
Atene 2004. Ma la vita per un atleta dei cd. “sport
minori” continua ad essere dura. Solo nel 2007 un
concorso le permette di entrare nel Gruppo
Sportivo Forestale, che le fornisce l’aiuto
necessario sostenendo la metà del costo degli
allenamenti.
Neppure dopo l’oro olimpico i guadagni sono quelli
di un calciatore professionista, ma afferma che
sono quanto basta per permetterle di essere
serena. E a questo punto giunge un grande
insegnamento dell’atleta friulana. “La nostra è una
vita da privilegiati perchè facciamo della nostra
passione un’attività vera e propria. Il mio sport non
viene considerato professionista, ma io mi sento
una professionista perchè mi alleno dalla mattina
alla sera”.
Lo stesso Magro riprenderà questa importante
affermazione: “Non è il denaro che distingue un
professionista da un dilettante, semmai lo è
l’impegno: quanto ti alleni, quanto lavori, se fai
davvero di tutto per raggiungere il tuo obiettivo”.
Anche Margherita Granbassi ha molto da
raccontare sul tema del difficile, ma possibile,
connubio tra sport ad alti livelli ed altre attività.
“A San Pietroburgo abbiamo appena ottenuto due
primi posti a squadre e due medaglie individuali,
con la Vezzali prima ed io terza. Non volevamo che
dicessero di noi che ora che siamo andate in
televisione non combiniamo più niente!” Questa
prova d’orgoglio delle nostre atlete della scherma è
anche l’occasione per approfondire un altro dei
temi con cui il prof. Pira ha ampliato le prospettive
del dibattito: il rapporto con i media e l’approdo al
mondo della televisione e dello spettacolo.
Quello di Margherita Granbassi in tal senso è
proprio il caso più celebre, per la sua
partecipazione fissa al programma della Rai
AnnoZero. Scopriamo che la triestina da sempre
aveva nel cassetto il sogno di fare la giornalista e,
come sottolinea Pira, conviene approfittare della
notorietà per pensare a quello che si vuol fare da
grandi. La schermitrice confessa di non amare quel
mondo del gossip in cui finisce inevitabilmente chi
ha un’importante vetrina televisiva, ma si dice
molto soddisfatta della sua esperienza al
programma di Michele Santoro e che le piacerebbe
continuare, specificando però che ancora presto
per una decisione in questo verso. Quest’anno
infatti ci saranno i mondiali di scherma già ad
ottobre.
Ci sono state anche occasioni per partecipare a dei
Reality ai quali ha deciso di rinunciare.
“Il Reality vero è quello in palestra, quando ci
alleniamo”.
Chiara Cainero è ancor più lontana da queste
situazioni. “Non ho avuto richieste per entrare nel
mondo dello spettacolo, nè mi interessano. Non
sono a mio agio di fronte ad una telecamera,
preferisco che mi riprendano quando sparo”.
Ma nessuno dei relatori si è permesso di criticare o
giudicare chi compie scelte diverse. “È giusto che
ciascuno faccia quello in cui crede, semmai
ammirare il grande coraggio di chi ha voglia di
rimettersi in discussione”, spiega la tiratrice.
Un altro possibile sbocco professionale è quello
della politica, come accaduto con la titolatissima
fondista Manuela Di Centa. Alla domanda “voi
fareste politica?”L’unico a rispondere
positivamente è Andrea Magro.
“Se mi capitasse l’opportunità non lo escluderei...
e non credo sarebbe difficile far meglio dei politici
attuali”.
Politici, giornalisti, manager, uomini e donne del
mondo dello spettacolo e chissà quante altre sono
le opportunità che il mondo del lavoro domani può
offrire agli atleti di oggi. L’importante è essere
consapevoli che la vita dell’atleta è difficile e breve
ed è fondamentale crearsi un percorso alternativo.
E fintanto che si ha la fortuna di essere degli atleti
famosi, ricordarsi che questa notorietà deve
servire anche a trasmettere valori ed a fornire
modelli da imitare. Margherita Granbassi ha
raccontato la sua esperienza alle Olimpiadi di
Pechino, quando ha preferito non boicottare
“perchè lo sport è sempre un messaggio positivo”.
Ma al suo ritorno ha deciso di dare il suo segnale
contro il mancato rispetto dei diritti umani
regalando la sua maschera al Dalai Lama.
“Ho pensato che la maschera fosse un simbolo
perfetto: il fioretto è pur sempre un’arma, mentre la
maschera è un oggetto con cui ci difendiamo, non
attacchiamo. L’incontro a Praga con il Dalai Lama è
stato il quarto d’ora più intenso e commovente della
mia vita”.
Margherita Granbassi
40
Protagonisti ai Cnu
Personaggi in prima linea ma anche
della retroguardia che contano molto a
loro volta. Come Francis e Ippolito, ad
esempio, che seguono karate e judo.
O la commissione di controllo, con i
soliti Roberto, Nicola e Massimo
confortati nel caso da Gianni. Quindi
41
veri protagonisti
come la genovese
Roberta Calvi che ha
vinto l’oro nel tennis
battendo in finale
Federica D’Ambrosio
del Cus Foggia
(Pietro Ansaldo del
Cus Genova nel
singolo, e in coppia
con Wellenfeld nel
doppio maschile
quindi la coppia
Capella-Petrelli del
Cus Milano nel
femminile gli altri
ori). I campioni della
sciabola, bellezze al
bagno nel beach
volley, il Cus Napoli
karate, Cologgi sul
podio, infine alcuni
degli ori di un
superbo Cus Padova.
Nel calcio, battuto in finale il Cus Cagliari 2-0
JUDO
Cus Torino
protagonista
Con tre titoli conquistati da Marco
Caudana, Alessandro Bruyere e Alberto
Borin il Cus Torino ha fatto incetta di
titoli, unendoli a vari argenti e bronzi:
Giorgio Leccese e Marco Favaro, tanto
per precisare. Hanno completato la visita
al podio dei vincitori anche il Cus Siena
con Gregorio Orlandi, il Cus Parma con
Fabio Orlandi, il Cus Camerino grazie a
Ivan Tomasetti senza dimenticare il Cus
Napoli (Fabio Dell’Anna).
Premi di... consolazione per il Cus Udine
grazie ad Andrea Posocco che con
cinque vittorie ha raggiunto la finale
persa con il favorito Alessandro Bruyere,
atleta di valore internazionale. Anche in
campo femminile, Cus Torino in
evidenza: Valentina Aloisi e Sharon
Dinasta hanno vinto nei 57 e 63 kg; gli
altri ori sono stati così assegnati: Rubina
Fiorini (Cus Genova), Marta Pinotti (Cus
Camerino), Giulia Cantoni (Cus Parma),
Marisa Celletti (Cus Udine), Antonella
Torchia (Cus Foro Italico).
Anche nella gara a squadre, Cus Torino
troppo superiore con cinque atleti che si
sono evidenziati già negli individuali con
tre ori (Caudana, Bruyere e Borin), un
argento (Leccese) e un bronzo (Favaro).
Cus Chieti, quinquennio d’oro
Speciale di STEFANO DʼALESSANDRO
Un quinquennio tutto da ricordare per la
formazione di calcio dell’Università
“G.d’Annunzio”; un ciclo iniziato con un
buon quinto posto ai Cnu di Camerino nel
2004 e conclusosi appendendo al collo
l’ennesima medaglia, del metallo che vale
di più, ai campionati di quest’anno a
Lignano Sabbiadoro. Detto del quinto
posto di Camerino, il palmeres dell’undici
del Cus Ud’A parla di due medaglie d’oro
(Brescia e Jesolo) e di due medaglie
d’argento (Catania e Pisa). A questi si
vanno ad aggiungere i preziosi risultati
ottenuti anche in campo internazionale:
quinto posto agli europei di Eindhoven e
terzo piazzamento agli europei di Roma.
Tutti successi importanti, ma di solito
nello sport è sempre il più fresco quello
che si ricorda di più.
A Lignano Sabbiadoro è stata presentato
un organico modificato in qualche
elemento rispetto al team delle precedenti
edizioni. La musica però non sembra
essere cambiata infatti il percorso che ha
portato alla conquista dell’oro inizia nelle
gare di qualificazione con il doppio
confronto con il Cus Cassino, 1-1 nella
gara di andata in Abruzzo, 3-0 nel match
di ritorno.
A Lignano Sabbiadoro, la formazione
quest’anno guidata da Oscar Di Matteo,
apre subito con un successo per 3-1 sul
Cus Pisa grazie ad una doppietta di Del
Gallo e rete di Di Lisio. Sono invece i calci
di rigore a spedire in finale il Cus Ud’A.
Nella semifinale contro il Cus Cosenza
finisce 4-2 dopo che i tempi regolamentari
si erano chiusi sull’1-1. In finale c’è la
sfida con il Cus Cagliari, decisa già nel
primo tempo con le reti al 12’ di Del Gallo
ed al 30’ di Lomma. Qualche sofferenza
all’inizio della ripresa, poi, prese le giuste
misure all’avversario, la squadra del Cus
Ud’A ha sfiorato più volte il tris con un
paio di contropiedi ed un palo. Ordinaria
amministrazione fino al triplice fischio
finale che ha scatenato la festa.
Questo il team del Cus Ud’A che ha
conquistato l’oro : Bruni, Costantini, De
Angelis, Del Gallo, Di Gregorio, Di Lisio, Di
Norscia, Ferri, Fonticoli, Gentile,
Imbastaro, Lomma, Natarelli, Rispoli,
Vespa, Zampacorta.
Staff: Martorella (Dt), Di Matteo (All.),
Allega (Dir.), Balbinot (Dir.), Masciantonio
(Dir.), Sartorelli (Fisiot.)
Finale 1° posto: Chieti-Cagliari 2-0: gol Del
Gallo, Lomma. Arbitro Merlino.
Finale 3° posto: Sassari-Cosenza 2-1.
Finale 3° posto: Brescia-Molise 0-2. Parato
un rigore da Di Iacono a Bosetti. Vittoria ai
rigori del Molise. Cus Brescia: Ranghetti,
Pinsi, Visioli, Calzavacca, Boem, Bosetti,
Dincao (Coco), Bettoncelli, Esposito
/(Mariolini), Tonincelli, Ferrari (Pzzotti).Cus
Molise: Di Iacono, Ciafardin, S caletta,
Mignognia, Murazzo, Marsilio, Celato, Di
Claudio, Magnotta, Vinciguerra (Vera),
Guglielmi.
42
BELLINO ANCORA IRRESISTIBILE
Nei 400 in tre al foto-finish!
Aveva contro due degni rivali il barese
Giovanni Bellino negli 800 metri ma
anche stavolta è riuscito a spuntarla con
un tempo inferiore a quello dellʼanno
scorso: 1ʼ52”27 contro 1ʼ53”16 con gran
gioia del suo ammiratore numero uno,
Franco De Feo (nella tradizionale foto col
suo poulin) Dietro di lui il friulano Fabio
Bertolotti quindi il patavino Mattia
Picello. Bellino si è ripetuto poi anche
nei 1.500 diventando il protagonista dei
Cnu dellʼatletica.
Ecco comunque risultati e neo campioni
100 METRI Giovanni Tommasicchio (Cus
Cassino) 10”38, 2° Daniele Greco (Cus
Lecce) 10”46, 3° Gualtiero Bertolone
(Piemonte Or.) 10”64
200 METRI Alessandro Veronese (Cus
Pavia) 21”60, “° Davide Pelizzoli (Cus
Milano) 21”72; 3° Teo Turchi (Cus Parma)
21”76
400 METRI Domenico Fontana (Cus
Padova) 47”11, 2° Teo Turchi (Cus Parma)
47”70, 3° Fiorenzo Moscatelli (Cus Foggia)
48”20
800 METRI Giovanni Bellino (Cus Bari)
1ʼ52”77, 2° Fabio Bortolotti (Cus Udine)
1ʼ52”36, 3° Mattia Picello (Cus Padova)
1ʼ53”45
1.500 GARA UNICA Giovanni Bellino
(Cus Bari) 3ʼ50”45, 2° Andrea Seppi (Cus
Trieste) 3ʼ50”57, 3° Andrea Sigismondi
(Cus Brescia) 3ʼ53”81
Asta Giorgio Piantella (Cus Padova)5.20, 2°
Marco Boni (Cus Venezia) 5.10, 3° Lorenzo
Catasta (Cus Macerata) 4.80
43
Salto in Alto Marco Fassinotti (Cus
Torino)2.20, 2 °Riccardo Cecolin (Cus
Udine) 2.15, 3° Silvano Chesani (Cus
Trento) 2.10
110 HS Emanuele Abate (Cus
Genova)14.27, 2° John Mark Nalocca(Cus
Camerino) 14.36,
3° Andrea Cocchi (Cus Macerata) 14.46
Triplo Daniele Greco (Cus Lecce) 16.02, 2
°Gaetano Politi (Cus Messina) 14.85, 3
Alessio Cubeddu (Cus Cagliari)14.69
Disco Diego Centi (Cus Camerino) 53.99,
2° Matteo Sacchi (Cus Pavia) 49.76, 3°
Fabio Cuberli (Cus Udine) 46.28
Giavellotto Roberto Bertolini (Cus Cassino)
74.37, 2° Antonio Fent (Cus Venezia)
66.45, 3° Giacomo Mancini (Cus Bologna)
61.81
3000 Siepi Alessandro Ruffoni (Cus Milano)
9.07.21, 2° Patrick Nasti (Cus Trieste)
9.10.03, 3° Riccardo Pasti (Cus Perugia)
9.10.68
Staffetta 4X100 1 CUS Milano 41.84, 2
CUS Camerino 41.97
3 CUS Udine 42.35
Marcia 5 km JeanJ.Nkouloukidi (Cus Bari)
20’01”2, 2° Andrea Adragna (Cus Bergamo)
20’15”8, 3° Teodorico Caporaso (Cus
Benevento) 20’36”6
400hs Andrea Gallina (Cus Milano), 2°
Francesco Cavazzani (Cus Pisa) 52”98, 3°
Francesco Filipponi (Cus Roma) 53”65
Lungo Marco Carlini (Cus Camerino) 17.03,
2° Giacomo Drusiani (Cus Bologna) 14”43,
3° Loris Barbazza (Cus Padova) 14.06
Martello Lorenzo Rocchi (Cus Macerata)
67.29, 2° Dario Ceccarini (Cus Pisa) 63.74,
3° Michele Ongarato (Cus Padova) 62.25
GARE FEMMINILI
3000 siepi Cecilia Sampietro (Cus Dei
Laghi) 10.31.06, 2°Gloria Barale (Cus
Torino) 10.37.56, 3° Elisa Cova (Cus
Milano)10.54.74
400 Tiziana Maria Grasso (Cus Catania)
54.40, 2° Elena Maria Bonfanti (Cus Milano)
54.41, 3° Eleonora Sirtoli (Cus
Bergamo)54.47
Triplo Eleonora D’Elicio (Cus - Torino)
13.14, 2 Francesca - Cortellazzo (Cus
Milano)12.98, 3° Federica De Santis (Cus
Camerino) 12.87
1500 Laura Costa (Cus Piemonte)4.30.30,
2° Erica Linossi (Cus Udine) 4.33.27
3° Barbara Bressi (Cus Bologna) 4.34.75
100 metri Maria Aurora Salvagno (Cus
Sassari) 11.67
2° Francesca Ramini (Cus Ancona 12.05,
3° Martina Balboni (Cus Modena) 12.12
100 HS Alessandra Arienti (Pavia) 13.75,
2°Silvia Fazio Tirrozzo (Cus Padova) 14.29
3° Cecilia Raffaldi (Cus Pavia)14.58
Giavellotto Elena De Lazzari (Cus Padova)
47.08, 2° Adriana - Capodanno(Cus Foggia)
45.18, 3° Veronica Seimonte( Cus L’Aquila)
42.32
Dopo il tricolore
ai Cnu di Lignano,
Eleonora D’Elicio
si è confermata
ai campionati
promesse
ottenendo
un ottimo tempo
a dimostrazione
delle sue qualità
in questa
specialità.
Disco Laura
Bordignon (Cus
Cassino) 56.47, 2°
Stefania Strumillo
(Cus Ferrara) 46.20,
3° Simona Boldrini
(Cus Perugia) 44.88
Staffetta 4X100
CUS Milano 46.87,
2° CUS Padova
48.013° CUS Parma
48.69
Lorenza Canali (Cus
Lungo Teresa Di
Padova) 2.06.66 negli
Loreto (Cus
800 con Sara Rigamonti
(Milano) e Rosella
Salerno) 5.97, 2°
Lojacono (Genova).
Cinzia Nicasso
(CusMilano) 5.82, 3°
Elisa Demaria (Cus Genova) 5.82
Marcia 5 km Sibilla Di Vincenzo (Cus
Bologna) 22’45”2, Eleonora Anna Giorgi (Cus
Milano) 22’50”6, 3° Daniela Mancini (Cus Bari)
24’22”3.
400hs Elisa Scardanzan (Cus Padova)
1.00.72, 2° Anna Guerrera (cus Catania)
1.00.82, 3° Anna Laura Marone (Cus Torino)
1.01.95
Asta Giorgia Benecchi (Cus Parma) 4.00, 2°
Gloria Gazzotti (Cus Parma) 3.85, 3° Camilla
Murtas Cus Trento) 3.60
Peso Rosa Chiara (Cus Padova) 18.08, 2°
Julaika Nicoletti (Cus Bologna) 15.62, 3°
Stefania Strumillo (Cus Ferrara) 13.55
Alto Maria Laura Meuti (Cus Cassino) 1.80,
2° Elena Brambilla (Cus Milano) 1.76, 3°
Valeria Marconi (Cus Verona) 1.74
200 metri Giulia Arcioni (Cus Roma) 24”13,
2° Maria Aurora Salvagno (Cus Sassari)
24”40, 3° Maria Tiziana D’Angelo (Cus
Milano) 24”58
Martello Silvia Salis (Cus Genova) 68.53, 2°
Laura Gibilisco (Cus Macerata) 63.02, 3°
Ludovica Fogliani (Cus Modena) 57.69
CINQUANT’ANNI DOPO
LA PRIMA UNIVERSIADE
Era il 1959 quando a Torino vennero
organizzati quelli che erano i Giochi
universitari prendendo nome di
Universiade. Proprio a Belgrado
si festeggeranno i 50 anni
dell’avvenimento.
Ecco le varie tappe:
1959
1961
1963
1965
1967
1970
1973
1975
1977
1979
1981
1983
1985
1987
1989
1991
1993
1995
1997
1999
2001
2003
2005
2007
Torino
Sofia (Bulgaria)
Porto Alegre (Brasile)
Budapest (Ungheria)
Tokio (Giappone)
Torino
Mosca (Russia)
Roma
Sofia (Bulgaria)
Città del Messico
Bucarest (Romania)
Edmonton (Canada)
Kobe (Giappone)
Zagabria (Jugoslavia)
Duisburg (germania)
Sheffield (Inghilterra)
Buffalo (Usa)
Fukuoka (Giappone)
Sicilia
Palma Mallorca (Sp)
Pechino (Cina)
Daegu (Corea)
Izmier (Turchia)
Bangkok (Thailandia)
Ed ora Belgrado con
Nonostante i problemi finanziari che si sono accumulati
negli ultimi tempi, costringendo gli organizzatori
a rinunciare ad alcuni sport, e a spostarne altri dal
centro della città, in Serbia sono convinti che quella
di Belgrado sarà lʼUniversiade più bella.
La 25esima Universiade a Belgrado sarà organizzata
nel modo migliore. Gli ospiti che arriveranno nella
capitale serba alla vigilia dell’Universiade si convinceranno che sarà così, ha dichiarato il sindaco di
Belgrado Dragan Djilas. Egli ha ribadito che Belgrado
è famosa per la buona organizzazione di eventi sportivi e che l’Universiade sarà la competizione sportiva
più massiccia per il numero di partecipanti e delle
categorie sportive. Nel villaggio delle Universiadi oggi è iniziata la riunione dei capi delle delegazioni dei
paesi che parteciperanno alla 25esima Universiade.
A Belgrado 88 rappresentanti di 45 paesi e i membri
della FISA stanno svolgendo gli ultimi preparativi e le
verifiche degli stabilimenti e dell’organizzazione dell’Universiade. Di passaggio a Bruxelles per negoziare un importante contratto di sponsorizzazione con
la società Gerflor, l’assessore della Fisu Sinisa
Jasnic, vicepresidente del comitato organizzatore
dell’Universiade estiva del 2009 a Belgrado e direttore generale della società “UB 2009”, ha rilasciato
un’intervista a un reporter del Magazine della Fisu,
per presentare l’evento.
Un anno fa lei parlò di un sogno realizzato. Questo
sentimento è rimasto invariato?
“In questo momento posso dire di continuare a so-
L’allenatore del
basket, Benedetto
e Veneri, a destra,
tecnico della
nazionale di calcio
sulla panchina
dell’Universiade
di Bangkok.
In alto, l’azzurro
Rudi del Como.
44
tante stelle
gnare, ma con gli occhi ben aperti. Oggi
abbiamo una lunga serie di obblighi, risultanti dalla promessa di cambiare e migliorare
ancora gli standard di questa manifestazione.
È l’evoluzione di questo processo che mantiene vivo il mio sogno. Difatti, sta andando
tutto al di sopra delle nostre aspettative.
Credo che potremo offrire alla Fisu la sua più
bella Universiade”.
Quali sono le caratteristiche specifiche della vostra organizzazione?
“Stiamo lavorando per realizzare un sistema di
informazione totalmente innovativo che utilizza
delle tecniche sul campo. Questo sistema sarà
elaborato in maniera specifica per l’Universiade. Per quanto concerne i trasporti, stiamo
mettendo a punto un servizio unico nella storia
di questa manifestazione, grazie alla collaborazione con Volkswagen e Larsta (che è partner
della Eurolines). Parlando degli sport, saremo
in grado di proporre infrastrutture di altissima
qualità e – anche in questo caso – mi sento di
affermare che saranno le più belle mai viste nel
circuito Fisu. Il villaggio atleti sarà unico; spero
che le delegazioni che alloggeranno qui durante i giochi apprezzino la nostra esperienza e le
nostre abilità nell’organizzazione delle manifestazioni sportive. Possiamo contare su una
lunga tradizione sportiva a Belgrado, confido in
questo nel poter assolvere al meglio tutti i
nostri compiti. L’Universiade di Belgrado coinciderà con il 60 anniversario della Fisu e con il
cinquantenario della manifestazione. Così, in
accordo con la Fisu, proporremo una serie di
manifestazioni speciali per celebrare queste
ricorrenze, con grande enfasi”.
Belgrado sta attraversando un momento di
continui cambiamenti. Sarà in grado la vo-
45
stra organizzazione di sfruttare al meglio
questa situazione? State ricevendo un sostegno appropriato da parte del Governo?
“Il poco che posso dire è che possiamo contare sul sostegno totaleda parte di tutto il
Governo. Stiamo ottenendo addirittura di più
di quello che ci aspettavamo e credo che questo ci aiuti a presentarci al mondo nel migliore dei modi possibili.
Per noi l’Universiade è una grande opportunità per dimostrare al mondo quello che sia-
mo e quello che vogliamo diventare”.
Quali sono le principali preoccupazioni del
vostro comitato organizzatore?
“Oltre diecimila persone stanno lavorando
con noi anche se l’obiettivo è di 14mila di cui
4.000 arrivano dalle università di tutto il mondo. Difatti, vogliamo dare agli studenti stranieri la possibilità di prendere parte attiva
nella nostra organizzazione, per mostrare che
abbiamo realmente intenzione di concepire
un evento internazionale. Per il villaggio sono
RICORDO DI RETTAGLIATA
A quasi un anno di distanza dalla sua
scomparsa avvenuta a Genova, i convenuti
al Congresso di Parma, su invito
dell’avvocato Masnata, hanno ricordato
Filippo Rettagliata, un grande amico del Cus
Genova, del quale era presidente onorario, e
del Cusi, componente dello staff medico
della Fisu. “Al di là del valore scientifico così lo ricordava Mauro Nasciuti - era un
uomo di grande valore dotato di un innato
senso dell’umorismo. Era piacevole
conversare con lui sino a tardi nelle calde
serate d’estate. Ho passato con lui ore
eccezionali. Dopo Scarpiello, abbiamo perso
un altro importante amico, un personaggio
che ha dato lustro al nostro movimento.
Anche in campo internazionale, attraverso la
Fisu, aveva conquistato rispetto e
considerazione in un ambiente dove non è
facile inserirsi. In occasione della sua
scomparsa, la Federazione Universitaria è
stata molto vicina alla sua famiglia tanto è
vero che il figlio Pietro, con noi nello staff
medico nell’ultima Universiade a Bangkok,
è entrato a fare parte della Fisu”.
stati spesi 200 milioni di euro”.
Il comitato esecutivo della Fisu le ha dato
mandato di elaborare una nuova strategia
di marketing all’interno della federazione.
Quale è stato il piano di azione?
“Credo che la Fisu abbia un futuro importante in termini di marketing, oggi più che mai.
In passato, non sapevamo come sfruttare al
meglio il nostro potenziale. Ora la situazione
è differente. Come potete vedere, nel caso
dell’Universiade 2009, abbiamo trattato con
molti partner che hanno ambizioni internazionali. Abbiamo il nostro «prodotto» migliore e,
con gli studenti, abbiamo il miglior gruppo
target. Per questo motivo abbiamo scelto lo
slogan «Eccellenza nel corpo e nella mente».
“È cosa certa che, allo stato attuale, l’aspetto
della città cambia ogni giorno. Dopo così tanti
anni di difficoltà, la città sta vivendo una sorta
di rinascita, sviluppando dei legami forti con
la comunità internazionale. Moltissime nuove
costruzioni stanno nascendo dal nulla e, tra
queste, ci sono stati gli impianti sportivi. Il
governo ha appena deciso di costruire un
centro nazionale di tennis, oltre a vari complessi sportivi polifunzionali, tra cui l’impianto all’interno dell’Università di Belgrado che
ospiterà l’Universiade.
Attualmente, Belgrado rappresenta uno dei
più grandi poli universitari i al mondo. La Fisu
ci ha permesso di tornare protagonisti e sono
sicuro che sarà testimone dei successi futuri
della città di Belgrado”.
CANOA, Milano vince
ma Pavia non molla
Paolo Pellegrini
mette a dura prova la
solidità del podio con
i suoi... balzi di gioia!
San Giorgio di Nogaro: partecipazione non numerosa ma di qualità ai CNU di canoa disputati il 23 ed
il 24 maggio sull’ ottimo campo di San Giorgio. Se
a livello individuale Enrico Calvi (CUS Pavia) e Luigi
Serra (CUS Cagliari) sono stati gli indiscussi protagonisti conquistando i titoli in palio sulle tre distanze (1000, 500 e 200 metri) rispettivamente in C1 ed
in K1, ai quali per Calvi si aggiunge la vittoria di
misura nel C4 mt. 1000, a livello di squadra si è assistito ad un continuo testa a testa fra Pavia e
Milano che, solo all ultima gara, si è risolto a favore di questi ultimi.
Ma andiamo con ordine. Nel settore femminile Milano vince con Ilaria Ordesi e Vera Cadenazzi il K1 e il
K2 500 e 200 metri, Pavia risponde con la vittoria del
K4 500 metri con Giulia Pagliari, Andrea Merola, Sara
Bonfortuni e Francesca Albertoni e con una serie di
secondi e terzi posti che gli fruttano il primo posto
nella classifica finale con ben 49 punti di vantaggio.
Passando al maschile, nella canadese questa volta
a fare la differenza sono Pavia e Venezia, con il primo, che oltre alle vittorie di Calvi in C1 e nel C4 mt.
1000 (Enrico Calvi, Lorenzo Iotti, Giovanni Carle e
Paolo Gregori) colleziona anche i piazzamenti degli
stessi Carle, Iotti e Gregori, il secondo risponde
con i successi del C2 1000 e 500 metri di Jacopo
Giusti e Matteo Mose. Nel kayak maschile è Milano
che, forte di una squadra numerosa e di ottima
qualità, detta legge nel K4 ottenendo i primi due
gradini del podio sia sui 1000 che sui 500 metri.
Inoltre i milanesi si dimostrano imbattibili anche
sulla distanza più corta dove Yuri Argentiero vince
il K1 e, affiancato da Marco Buonfiglio, il K2. Nel K2
500 metri è la volta di Torino con Tommaso
Ferroglio e Andrea Giani, sui 1000, invece,
primo è Ferrara con Carlo Ceciliato e Michele
Astolfi. Si arriva così alla staffetta con Milano
che conduce su Pavia di pochissimi punti. Ma il
pronostico è tutto a favore dei milanesi che, a
differenza dei pavesi costretti a mettere in
acqua un K4 con ben tre canadesi, schierano
sulle linee di partenza equipaggi di accreditati
specialisti del kayak. Pronostico rispettato, Milano vince di 16 punti e con un Paolo Pellegrini
team manager del CUS Milano così raggiante
da mettere a dura prova la solidità del podio
con infiniti ed altissimi balzi.
Intanto Daniele Bronzini, allenatore del CUS
Pavia, conta e riconta i punti di distacco per poi
dire: Per fortuna sono 16, 12 li ha fatti la Chiara! [ndr: Chiara Vescovi, atleta tesserata al CUS
Pavia ed iscritta allUniversità Statale di Milano].
Ottima l organizzazione messa in campo dal
Canoa Club San Giorgio che, sotto l’attenta
regia del Consigliere Federale Adelfi Scaini, ha
saputo coniugare le gare universitarie con i
Campionati Italiani Master di Canoa creando
così un inedito, ma proficuo, connubio. La partecipazione ai CNU pur se di qualità, è tuttavia
molto lontana dal numero di universitari che
praticano la disciplina. Pochi sono i CUS affiliati alla FICK e le società dove gli atleti universitari sono tesserati non si sentono coinvolte in
prima persona. Una proposta: accordarsi con la
FICK affinché i CNU ai fini della classifiche federali diano lo stesso punteggio di una gara
nazionale, computandoli, naturalmente, in base
al tesseramento federale. Ciò avviene già per il
canottaggio e funziona.
CLASSIFICA
MILANO 330
PAVIA 314
TORINO 78
VENEZIA 60
FERRARA 44
PADOVA 42
GENOVA 41
CATANIA 39
CANOTTAGGIO,
parla ligure
Titolo universitario per il canottaggio ligure a San Giorgio di Nogaro dove sabato e domenica sono andati
in scena i Campionati Nazionali con regate sulla distanza di 500 e 2000 metri.
Vittoria per Francesco Malerba e Paolo Perino (CUS Genova-Sportiva Murcarolo): hanno conquistato la
medaglia d’oro nel doppio nella regata sprint con il tempo di 1.27.70 battendo il CUS Pisa (Tommaso
Sacchini, Davide Babboni) e al CUS Ferrara (Dario Del Vecchio, Tommaso Balboni).
Non contenti, gli allievi di Stefano Melegari hanno bissato sui 2000 metri: bronzo, proprio dietro CUS Ferrara e CUS Pisa. Bene anche Umberto Vitriolo (CUS Genova-Elpis), capace di raggiungere la medaglia d’argento nel singolo (2000 metri) dove solo Fabrizio Borghesi (CUS Ferrara) è andato meglio; sabato il vogatore allenato da Walter Bagliano si è classificato al quarto posto.
Da sottolineare anche la medaglia di bronzo centrata da Federica Torresi (Elpis) nel singolo Senior sulla
distanza corta. In gara con il CUS Milano, Davide Pignone (Elpis) ha vinto la medaglia d’argento nell’otto.
Il consigliere
Cusi Eugenio
Meschi e la
premiazione
delle varie
formazioni
vincenti.
CAGLIARI 24
TRENTO 22
PALERMO 6
ANCONA 4
46
SUCCESSO A MANTOVA
DELLA INTERNATIONAL
UNIVERSITY REGATTA
LO SCUDETTO PIÙ BELLO
DEL CUS BOLOGNA
CON L’HOCKEY INDOOR
Si è conclusa con gli applausi del pubblico mantovano ad
Oxford ed al Cus Milano la XIII edizione delle International
University Regatta, regata internazionale delle università
disputatasi il 2 e 3 Maggio sulle bellissime acque del lago
Superiore di Mantova ed organizzata dal Cus Mantova, sezione del Cus Milano costituita poco più di un anni fa in
collaborazione con la Fondazione Universitaria di Mantova
ed il polo cittadino del Politecnico di Milano, in collaborazione con la prestigiosa Canottieri Mincio.
Gli Inglesi do Oxford hanno preceduto il Cus Pavia sia nella
finale dei 500m (trofeo Cus), disputatasi sabato, sia nella
finalissima dei 2000 di domenica (trofeo Comune di Mantova) nonostante la grande gara dei lombardi; davvero
eccezionale l’otto di sua Maestà, giunto quest’anno in Italia
servendosi dei servigi anche di ottimi atleti, tra i quali non
si può non menzionare Colin Smith, medaglia d’argento
alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Sjoerd Hamburger, medaglia d’oro ai Campionati del mondo del 2005. Le università
di Cambridge e Spalato si sono divise l’ultimo gradino del
podio rispettivamente nei 500 e 2000 metri.
Il Cus Milano, sfruttando anche l’assenza del forte equipaggio pavese, porta a casa invece il trofeo “Canottieri
Mincio”, in palio per la gara dei quattro di coppia femminili, davanti all’equipaggio misto composto da atlete di
Oxford1928 e Cambridge e alle simpaticissime ragazze di
Spalato. Al termine di una due giorni davvero molto intensa, composta come sempre da notevoli gesta sportive,
spensieratezza, risate e benedetta in entrambe le giornate
da un inatteso quando benvenuto sole, è arrivato come
sempre il momento dei primi bilanci e dei primi doverosi
ringraziamenti: “Siamo estremamente soddisfatti - afferma Alessandro Castelli, Presidente del Cus Milano - di aver
potuto presentare, grazie al fondamentale contributo della
Canottieri Mincio e dell’Assessorato allo Sport del Comune, alla città di Mantova un evento così prestigioso
come la Regata Internazionale delle Università, giunta quest’anno alla sua XIII edizione. L’evento - prosegue Castelli
- si inserisce in un calendario di attività che vede il Cus
Mantova, in questo suo secondo anno di vita, sempre più
punto di riferimento per l’organizzazione di attività sportive universitarie e federali sul territorio mantovano. “Tutto
ciò, conclude il Presidente del Cus Milano, non sarebbe
stato possibile senza l’aiuto ed il preziosissimo supporto
della Canottieri Mincio, della Regione Lombardia Provincia di Mantova - Comune di Mantova - Camera Di
Commercio di Mantova - Associazioni Industriali di Mantova - Fondazione Universitaria di Mantova - Provveditorato agli Studi di Mantova - Coni e Federazione - che insieme a noi credono fortemente in questo progetto sportivo agonistico ma anche educativo. A tutti va il mio più sentito ringraziamento”.
di Lorenzo Foschi
47
di Alessandro Gallo
JACOPO PASINI TRIONFA
NELL’ALMA MATER
SALING CUP A RAVENNA
Un altro Premio per Franceschetti
SILVIA SALIS, QUAGLIA
E SMERGHETTO
SUL PODIO DEL “ROMANZI”
Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Sono quelle che continua
a regalare, quasi in maniera incredibile, il Cus Bologna
che, a Fossano, in provincia di Cuneo, porta a casa lo
scudetto più bello e inaspettato. Vince il Cus Bologna
che, dopo aver avuto un pizzico di fortuna in semifinale
(quella dea bendata che l’anno scorso aveva sorriso a
Bra, in finale), domina la finale con l’Hc Roma con un 6
a 1 che non ammette discussioni.
Cantano “I campioni d’Italia siamo noi”, cantano e piangono, di gioia e di commozione, perché in fondo lo zoccolo duro della squadra è lo stesso che vinse il primo
titolo al coperto nel 1997. Contro Roma non c’è storia,
apre Simone Fughelli, prosegue Tommaso Martinelli. Alla
fine del primo tempo è 2 a 0 per il Cus Bologna Motori
Minarelli. Roma accorcia, 2 a 1, poi ci sono solo le maglie biancorosse, tripletta del solito Stasiouk e ancora un
altro gol di Tommaso Martinelli per il 6 a 1 finale.
È il capolavoro di Marco Cerè, il Fabio Capello (altra metafora calcistica) dell’hockey. Uno capace di prendere
una squadra spesso secondo e trasformarla in una leggenda per questa disciplina.
A Fossano il Cus Bologna gioca con Bianciotto, Gadda,
Albertini, Tommaso Martinelli, Stasiouk, Cesari, Fughelli,
Sanasi, Pagni e Pagani. Senza dimenticare tutti gli altri,
Amorosini, Palmieri, Borioni, Dotta, Tassi, Antonio Martinelli. E il presidentissimo, Francesco Franceschetti. Una
squadra da leggenda: straordinari. Chi sono questi ragazzi che non si arrendono mai? Vediamolo.
Esperienze diverse, come vedremo, ma con uno stesso
identico sogno. Volete sapere quali sono? E allora eccole, partendo da un ragazzo che, un giorno, forse, potrebbe diventare un nostro rivale. Perché rivale? Perché Dimitri Quaglio, classe 1974, ha in tasca la laurea in Scienze della Comunicazione e un giorno, magari, potrebbe
mettersi a scrivere proprio dei suoi compagni. Tra le
facoltà più gettonate ecco Economia e Commercia.
Perché l’hockeysta è così: deve sempre fare i conti con
uno sport povero e, per questo, non può che affinare l’ingegno. I dottori in Economia del Cus Bologna giocano in
difesa, sono Tommaso Martinelli, forse il giocatore di
maggior talento (non a caso in orbita azzurra) e Umberto
Dotta. Un paio di specialisti di Scienze Motorie.
Ecco allora Simone Cesari e Davide Tassi. Senza dimenticare che Sergej Stasiouk, il nostro ucraino, ha conseguito il suo diploma a Kiev con un indirizzo equiparabile
al nostro vecchio Isef. Se ci fossero grane sul campo
ecco l’avvocato. Non si chiama Perry Mason, ma Nicola
Sanasi, professione bomber, è uno che con i codici e con
le arringhe se la cava piuttosto bene.
E se qualcuno si facesse male? Ecco il dottor Antonio
Martinelli (nessun caso di omonimia, è proprio il fratello
Un trionfo sotto tutti i punti di vista. È l’Alma Mater Sailing Cup la manifestazione di vela che il Cus Bologna
porta avanti con passione da dieci anni. Al Porto Marinara di Marina di Ravenna la formula del match race
ancora una volta ha regalato spettacolo ed emozioni con
Jacopo Pasini, lo skipper numero uno delle Due Torri, capace di confermarsi ancora una volta ai vertici della specialità. Otto gli equipaggi universitari al via, ma nonostante tutti i tentativi portati, non c’è stato nulla da fare
con Jacopo Pasini che ha dimostrato una volta di più di
essere un vero e proprio fuoriclasse, vincendo tutti gli
incontri del primo round robin.
La fase finale - ottima la regia di Vittorio Balletti, responsabile della sezione vela del Cus Bologna - ha visto impegnati gli equipaggi classificati dal secondo al quinto
posto contendersi il privilegio di sfidare ancora una volta
Jacopo Pasini per l’assegnazione del trofeo. Molto combattuto, ma corretto nel pieno spirito universitario, il
round robin di semifinale che ha visto emergere il Cus
Parma. Ma nell’ultimo atto ancora una volta è stato
Jacopo Pasini a poter alzare le braccia al cielo potendo
portare a casa anche la Coppa Criterium Nazionale Cusi.
La classifica: 1° Cus Bologna 1 Jacopo Pasini; 2° Cus
Parma Giacomo Del Nero; 3° Cus Milano Enzo Savelli; 4°
Cus Bologna 2 Luigi Camisotti; 5° Cus Roma Michele Saponara; 6° Cus Bologna 3 Alfredo Liverani; 7° Cus Brescia Nicola Barzizza; 8° Università Bocconi Milano Cristiano Camilla. Grande successo sul campo di gara, pardon, in acqua, ma altrettanto entusiasmo nelle sedi istituzionali che, nelle serate dedicate all’avvenimento, hanno visto la partecipazione dei ragazzi ma anche di tutte le
autorità, civili, sportive e militari interessate dall’Alma
Mater Sailing Cup, il trofeo che ancora una volta ha premiato il numero uno del Cus Bologna, Francesco Franceschetti, che del braccio sportivo dell’Alma Mater Studiorum è il presidente.
La decima edizione del Premio Romanzi ha arricchito
ancor più un albo d’oro a dir poco prestigioso. Il
Premio, nato per ricordare la figura del professor
Carmine Alfredo Romanzi, già Rettore dell’Ateneo
genovese per molti anni, consiste in tre borse di studio
indirizzate ad atleti italiani che abbiano ottenuto grandi
risultati nello sport oltre a mantenere un buon profitto
nello studio.
La scelta della Giuria del Premio è ricaduta quest’anno
su Silvia Salis, lanciatrice di martello genovese, che lo
scorso anno ha preso parte alle Olimpiadi di Pechino ed
ha superato per la prima volta la fatidica fettuccia dei
settanta metri, misura che segna il limite dell’eccellenza
internazionale, su Jean Smerghetto, lombardo e vincitore dei campionati mondiali universitari di canottaggio
nella specialità del singolo, e su Emma Quaglia, altra
atleta genovese ed azzurra dell’atletica leggera nelle discipline del mezzofondo, campionessa italiana dei 3000
siepi nel 2008.
I tre vincitori, come detto, vanno ad impreziosire l’albo
d’oro della manifestazione che, negli anni scorsi, ha premiato campioni del calibro di Valentina Vezzali, Enrico
Fabris, Salvatore Sanzo, Davide Rummolo, Ester Balassini, Elisabetta Saccheggiani e Giuseppe Maffei.
In occasione della consegna dei premi, la figura del prof.
Carmine Alfredo Romanzi è stata ricordata quest’anno
dallo svizzero Andris Barblan, segretario generale della
Conferenza Europea dei Rettori ai tempi in cui Romanzi
ne fu Presidente.
La cerimonia di consegna del Premio, presente la professoressa Anna Molina Romanzi che con il Cus Genova
ha ideato la manifestazione, ha costituito ancora una
volta un momento di grande festa, che concilia studio e
sport e riconosce i meriti di quanti si impegnano sia sui
libri che sui campi di gara.
FINE TESTO COLONNA PRECEDENTE
di Tommaso) specialista di Medicina & Chirurgia. Se la
sofferenza, invece, non è legata al fisico ma alla testa, è
il momento di un’autentica leggenda del Cus Bologna
anche perché, a 42 anni, continua a togliersi un sacco di
soddisfazioni con un bastone da hockey tra le mani.
Si tratta di Piero Pagni, figlio d’arte, che in tasca ha la
laurea in psicologia, che ultimamente è entrato anche a
far parte del consiglio direttivo del Cus Bologna e rimarrà
con tale incarico almeno fino al 2010. Non mancano,
però, gli ingegneri, come Omar Bianciotto. Non è un prodotto dell’Alma Mater, ma il Politecnico di Torino lo fa
entrare comunque nel novero dei nostri preferiti.
I Premi consegnati da Barblan
Per assoluta mancanza
di spazio, siamo costretti
a rimandare al prossimo
numero altre belle foto
dei Cnu e di questi ed altri
servizi. Ci scusiamo
coi nostri collaboratori.
Magico Cerutti per ricordare Nebiolo
Foto: Sport Universitario al Meeting di Torino 2009
Scarica

Lignano è davvero d`oro