TRADIZIONI & ARCHEOLOGIA
Catania. La chiesa di Sant’Agata la Vetere e le
pietre dissepolte che confermano la tradizione
Gli scavi sotterranei ancora in corso hanno messo in luce manufatti d’epoca romana che
rimandano per tipologia ed età al palazzo pretorile e alla prigionia della santa patrona.
di Stefania Di Vita & Veronica Zappalà
NOTE E BIBLIOGRAFIA
1) Dalla relazione consegnataci dalla Soprintendenza di
Catania a seguito degli scavi eseguiti nel 2004.
2) K. Korhonen, LE ISCRIZIONI DEL MUSEO CIVICO
DI CATANIA, Storia delle collezioni, Cultura epigrafica,
Edizione Societas Scientiarum Fennica, 2004.
3) Le due più alte cariche pubbliche erano ricoperte da
funzionari che rimanevano in carica cinque anni, uno di
questi era àugur, letteralmente un sacerdote o indovino
ufficiale. I duoviri erano i magistrati più alti delle colonie
(fra le quali Catania), come i due consoli a Roma. Ogni
cinque anni, almeno nella prima età coloniale, venivano
eletti i duoviri quinquennales, con gli stessi compiti dei
censori romani di età repubblicana: la registrazione
anagrafica dei cittadini.
4) A. Patanè, D. Tanasi, D. Calì, Indagini archeologiche a
S. Agata la Vetere e S. Agata al Carcere; V. La Rosa, M.G.
Branciforti, Tra lava e mare, in “Contributi all’archaiologhia
di Catania, Atti del Convegno, Catania, ex Monastero dei
Benedettini, novembre 2007", Catania 2010.
5) L. Quilici e S. Quilici Gigli, Edilizia pubblica e privata
nelle città romane, Roma 2008.
6) Archivio Storico Diocesano, Visite Pastorali, 1540 –
c2 – f 18. Dai benefici descritti durante le Visite Pastorali
del 1500 si ha la conferma della forma basilicale: “aliud In
beneficium fundatu in althati deruto que […] in ala
meridionale ubi est cappella Sepulcri sive monumentis
Sancte Agathe…” (in un altro beneficio fondato nell’altare
crollato il quale […] si trova nell’ala meridionale dov’è la
cappella del Sepolcro senza i monumenti di Sant’Agata…).
“In aliud beneficius fundatus in nova cappella in que est
sepulturum Sanct Agathe […]”; In un altro beneficio fondato
nella nuova cappella nel quale vi è la sepoltura di Sant’Agata
[…] .
“Item in altari prope janua magnam ubi est prima columna
ex partis septentrionem fuit […] quoddam beneficius
fundatum […];” parimenti nell’altare davanti alla porta
grande dove è la prima colonna dalla parte settentrionale fu
fondato il beneficio […].
-I-
AGORÀ n. 39/2012
“Item fuit visitatus aliud beneficium in seconda culumna
[…]”; Parimenti fu visitato altro beneficio nella seconda
colonna […].
“Item in alio altari inter alam prope murum […]
septentrionem est beneficium […]”. Parimenti in altro altare
davanti al muro settentrionale vi è il beneficio.
Nel 1540, sempre nelle visite pastorali, si fa menzione
dell’altare di santa Lucia attiguo alla Cappella di Sant’Agata.
7) Archivio di Stato di Catania, Atti Notrarili, I vers.,
notaio Antonio Coltraro, 1694. Nell’atto si legge che presso
la “ […] confraternitatis Dive Agathe Veteris […].
Longobardo e Tomasello s’obbligano ed obbligano detta
compagnia a svolgere i seguenti lavori:
[…]sdirupare lo dammuso di detta compagnia sopra l’altare
maggiore e quello rifarlo novo […].
[…] tagliare lo muro alla porta maggiore di essa compagnia
e farci dui di lastri e voltarci l’arco dello cappellone di
detta compagnia di calce ed arena e di […].
[…] rifare tutto l’arco della parte di dentro della fenestra
sopra lo carcere della gloriosa Sant’Agata vergine e martire
nostra concittadina e patrona e voltarci l’arco della parte di
fuori di detta finestra di calce ed arena e tutto il resto di
fabrica che sarà di bisogno sopra detta finestra habbia e
debbia da essere di taio riboccato di calce ed arena e fornito
che sarà // detto arco si habbia e debbia da chiudere di
fabrica di taio arrizzata nec non e chiudere la porta di detta
compagnia di fabrica di taio arrizzata ex pacto etc […]”.
8) C. Sciuto Patti, I monumenti di Sant’Agata esistenti in
Catania, Catania 1892.
9) E. Boschi – E. Guidoboni, Catania, terremoti e lave,
Bologna/Roma 2001.
10) Archivio di Stato di Catania, Atti Notarili I versamento,
notai Antonino Longo e Francesco Chiarenza, 1733.
11) A. Patanè – D. Tanasi, Ceramiche fini dagli strati
tardo romani degli scavi 2003-2004 a S. Agata la Vetere
(Catania), in “Atti del Convegno Internazionale di Studi,
Catania 22-24 aprile 2004”, Catania 2006.
12) A. Patanè – D. Tanasi – D. Calì, Indagini
archeologiche…op. cit., Nota 4.
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