LA VERNACCIA di San Gimignano STORIA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE TERRITORIO di san gimignano IL CONSORZIO LA STRADA DEL VINO HISTORY PRODUCTION SPECIFICATIONs THE san gimignano AREA THE CONSORtium THE WINE ROAD Storia Nessun vino italiano può vantare una storia lunga secoli come la Vernaccia di San LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 1966 primo vino italiano a ottenere la DOC first Italian wine to attain the DOC denomination 1993 ottiene il riconoscimento della DOCG attains the DOCG denomination Gimignano. Alla fine del Duecento appare in Europa sulle mense dei re, dei papi, dei ricchi mercanti. È un vino bianco, il colore della regalità: «coppe, nappi, bacini d’oro e d’argento / Vin greco di riviera e di vernaccia» recita il poeta sangimignanese Folgòre all’inizio del Trecento. Con ogni probabilità il nome Vernaccia deriva da Vernazza, luogo d’imbarco della produzione ligure. E proprio la Vernaccia è il vino più ricercato e prezioso. Le gabelle di San Gimignano lo segnalano già nel 1276: una «salma vini de vernaccia ad mulum, soldi 3»; Salimbene de Adam lo descrive prodotto nelle Cinque Terre nel 1285, molti poeti francesi del periodo lo cantano come il vino più prezioso: «in verità, di tutti i vini è il non plus ultra» scrivono J. de Wateford e Servais Copale. Nel Trecento ottiene un successo straordinario non solo sulle tavole delle classi dominanti. La storia della letteratura riporta un crescendo di estimatori: da Cecco Angiolieri a Dante, da Boccaccio a Franco Sacchetti, dai francesi Eustache Deschamps e Jean Froissart agli inglesi John Gower e Geoffrey Chaucer. Quest’ultimo la prescrive al vecchio Januarie per affrontare la notte con la giovane sposa: «He drinkkith ypocras, clarre, and verwnage / of spices hote, to encrese his corrage». nessun vino italiano può vantare una storia lunga secoli come la Vernaccia No Italian wine can boast a history that dates back centuries like Vernaccia di San Gimignano history At the end of the Thirteenth century, it appeared throughout Europe on the tables of kings, popes and wealthy merchants. It is a white wine of a regal colour: “coppe, nappi, bacini d’oro e d’argento / Vin greco di riviera e di vernaccia” recited the poet Folgòre from San Gimignano at the beginning of the Fourteenth century. It is highly likely that the name Vernaccia comes from Vernazza, where wines from Liguria were embarked. And Vernaccia was the most exclusive and precious of these wines. The tax documents of San Gimignano documented it way back in 1276: a “salma vini de vernaccia ad mulum, soldi 3”; Salimbene di Adam described it as being made in the Cinque Terre in 1285, numerous French poets of the time sang of it being the most precious wine: “in truth, of all wines it is the non plus ultra” wrote Jofroi of Waterford and Servais Copale. In the Fourteenth century, it attained outstanding success not only on the tables of the ruling classes. The history of literature reports a growing number of fans: from Cecco Angiolieri to Dante, from Boccaccio to Franco Sacchetti, from Frenchmen Eustache Deschamps and Jean Froissart to Englishmen John Gower and Geoffrey Chaucer. The latter prescribed it to the old Januarie to face the night with his young bride: “He drinketh Ipocras, clarre, and vernage / Of spices hot, to encresen his corage”. Its production spread: initially in Liguria and Tuscany and then, in the next two centuries, to almost all the winemaking areas of Italy. A red version also appeared in Calabria, Cilento and Lombardy. Whilst Vernaccia di Corniglia was the most sought-after in the Fourteenth century, later this was replaced in popularity by Vernaccia di Cellatica (Lombardy) and Santo Noceto (Calabria), with Vernaccia di San Gimignano being that which was to become characterised and most closely identified with the place where it was made. La sua produzione si diffonde: in Liguria e Toscana all’inizio, poi nei due secoli successivi in quasi tutte le zone enologiche italiane. Appare anche una versione nera in Calabria, nel Cilento, in Lombardia. Se nel Trecento è la Vernaccia di Corniglia la più ricercata, poi sono la Vernaccia di Cellatica (Lombardia) o Santo Noceto (Calabria), ma soprattutto è la Vernaccia di San Gimignano a caratterizzarsi e a identificarsi strettamente con il territorio di produzione. contado, impiantano nuove vigne di Vernaccia. Ne è testimone, negli anni immediatamente successivi al 1553 Sante Lancerio, bottigliere di papa Paolo III Farnese, il quale racconta che «nella partita che fece di Roma Sua Santità che fu nell’anno 1536 la sera alloggiò a Poggibonzi, dove qui erano ottimi vini di S. Geminiano (…) anche di buonissime vernacciuole, e di questa bevanda gustava molto S.S. e faceva onore al luogo ». Nelle terre di San Gimignano, già produttrici di rinomato zafferano, diventa subito un prodotto “di punta” assieme al vino Greco. Già nel 1321 si trovano atti che descrivono le vigne: «Narduccio del fu Saladuccio acquista alcuni pezzi di terra nella vigna di Casale (…) riservandosi l’orto e il pastino vernaccie». Nel 1330 un testamento descrive il poggio «dicta vinea vernaccie». Nel Catasto fiorentino del 1427 il prezzo della Vernaccia sangimignanese arriva a 3,90 fiorini. Nel 1465 il nostro vino brilla nei calici delle nozze di Bernardo Rucellai con Nannina Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico. Nel 1487 Ludovico il Moro, signore di Milano, pretende dal Comune di San Gimignano 200 fiaschi di Vernaccia per le nozze di un Visconti con Isabella, figlia del re di Napoli. Le richieste dei “potenti” non dovevano essere sporadiche, né tenute in poca considerazione se il Comune di San Gimignano si preoccupa, nel 1477, di nominare due ufficiali assaggiatori perché «ne provvedessero del migliore e ben condizionato». Il Seicento è un secolo “dorato” per la Vernaccia di San Gimignano. Nel 1610 non sfugge al commento di Francis Scott, autore della prima “guida” d’Italia per i viaggiatori del grand tour: «cittadina particolare, perché produce vina vernatica finissimi e si decora bene di Templi splendidi». Un grandissimo estimatore del «dolcissimo licore» è stato sicuramente Gabriello Chiabrera, poeta famosissimo nelle corti italiane ed europee, che sottolinea l’eccellenza del vino in diverse opere: «di vin qual ambra puro / voglio io ch’ella trabocchi, / che dolce, che maturo, / tosto che il’ versi ti s’avventa agli occhi i grappoli suoi furo / della vendemmia egregia / onde in Toscana Gimignan si pregia». E’ alla corte dei Medici, granduchi di Toscana, che la Vernaccia di San Gimignano raggiunge un’altissima considerazione. Giorgio Vasari dipinge, nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, nell’ “Allegoria di San Gimignano e Colle Val d’Elsa” «un satiro giovane che beve la Vernaccia di quel luogo». Quasi un secolo dopo, nel 1643, Michelangelo Buonarroti il giovane scrive i versi: «ma i terrazzani altrui sempre fan guerra / con una traditora lor vernaccia, / che dànno a bere a chiunque vi giugne / e bacia, lecca, morde e picca e pugne», ed infine Francesco Redi, nel “Bacco in Toscana” avverte: «Se vi è alcuno a cui non piaccia / La Vernaccia / Vendemmiata in Pietrafitta, / interdetto, / maladetto, / fugga via dal mio cospetto». Nel Cinquecento la produzione cresce ulteriormente. Tutte le principali famiglie sangimignanesi e le molte fiorentine che avevano acquistato delle terre e delle fattorie nel In the areas around San Gimignano, which already produced widely acclaimed saffron, it immediately became a “leading” product together with the “Vino Greco”. There are documents dated 1321 that describe the vineyards: “Narduccio del fu Saladuccio acquista alcuni pezzi di terra nella vigna di Casale (…) riservandosi l’orto e il pastino vernaccie”. In 1330 a testament described the hill “dicta vinea vernaccie”. In the Florentine Cadastral Register of 1427, the price of Vernaccia di San Gimignano was 3.90 florins. In 1465 our wine shone in the goblets at the wedding of Bernardo Rucellai to Nannina Medici, sister of Lorenzo the Magnificent. In 1487 Ludovico il Moro [the Moor], lord of Milan, expected 200 flasks of Vernaccia from the Municipality of San Gimignano for the wedding of a member of the Visconti family to Isabella, daughter of the king of Naples. The demands of the “powers” were far from occasional and must have been taken into high consideration if the Municipality of San Gimignano took the pains, in 1477, to appoint two official tasters so that “ne provvedessero del migliore e ben condizionato” [they could procure the best]. 01. STORIA | HISTORY In the Sixteenth century, production increased still further. All the most important families in San Gimignano and many Florentines who had bought land and farms in the area, planted new Vernaccia vineyards. This was testified to in the years immediately after 1553, by Sante Lancerio, the bottle man of Pope Paul III Farnese, who said that “nella partita che fece di Roma Sua Santità che fu nell’anno 1536 la sera alloggiò a Poggibonzi, dove qui erano ottimi vini di S. Geminiano (…) anche di buonissime vernacciuole, e di questa bevanda gustava molto S.S. e faceva onore al luogo” [His Holiness left Rome in 1536, spending the evening in Poggibonsi, where there were some excellent San Gimignano wines (…) including exquisite Vernaccia, which he drank in copious amounts, honouring the place]. The Seventeenth century was the “golden age” of Vernaccia di San Gimignano. In 1610, it did not escape comment by Francis Scott, author of the first “guide” to Italy for travellers taking the grand tour: “cittadina particolare, perché produce vina vernatica finis- dànno a bere a chiunque vi giugne e bacia, lecca, morde e picca e pugne Michelangelo Buonarroti, 1643 simi e si decora bene di Templi splendidi” [a particular little town, due to its production of superb wines and the fact that it is adorned by splendid churches]. Another great appreciator of the “dolcissimo licore” [very sweet liqueur] was Gabriello Chiabrera, a poet famous in the Italian and European courts, who highlighted the excellence of the wine in several of his works: “di vin qual ambra puro / voglio io ch’ella trabocchi, / che dolce, che maturo, / tosto che il’ versi ti s’avventa agli occhi i grappoli suoi furo / della vendemmia egregia / onde in Toscana Gimignan si pregia”. It was at the court of the De Medicis, Grand Dukes of Tuscany, that Vernaccia di San Gimignano reached the highest consideration. Giorgio Vasari painted, in the Salone dei Cinquecento of Palazzo Vecchio in Florence, in the “Allegoria di San Gimignano e Colle Val d’Elsa”, “un satiro giovane che beve la Vernaccia di quel luogo” [a young satyr who drinks the local Vernaccia]. Almost a century later, in 1643, Michelangelo Buonarroti the Younger wrote the following verses: “ma i terrazzani altrui sempre fan guerra / con una traditora lor vernaccia, / che dànno a bere a chiunque vi giugne / e bacia, lecca, morde e picca e pugne”, in which he described the Vernaccia of the 17 th century as a betraying wine, smooth and sweet on the lips but pungent, savoury and enveloping in the mouth; last but not least, Francesco Redi, in “Bacco in Toscana” [Bacchus in Tuscany] warned: “Se vi è Nel Settecento gli anni del declino della produzione coincidono con i cambiamenti del gusto. L’arrivo in Europa delle nuove bevande esotiche: tè, caffè, cioccolata, il diffondersi dei liquori, prima sconosciuti o usati per lo più come medicina, crea una nuova moda che relega la Vernaccia (come la Malvasia e i vini “grecizzanti”) ai margini dei desideri della società e dei mercati. Tuttavia, anche se in quantità ridotte, la Vernaccia di San Gimignano continua ad essere prodotta. Nel 1787 Giovanni Targioni Tozzetti scrive che la Vernaccia ha «tanto poco colore che pare acqua, e al palato riesce gentile, ma non risveglia una sensazione di gran sapore, sicché gustato pare vino leggerissimo ma nello stomaco mette gran fuoco» e nel 1787 l’Ospedale di Santa Fina ancora vanta tra le sue proprietà una “vigna delle vernaccie”. Nell’Ottocento la produzione continua ancora a calare e ormai il vitigno si trova soltanto sparso tra i filari mescolato agli altri per «fare vino comune». In questi anni il canonico Ignazio Malenotti, accademico dei Georgofili, autore di un best seller dell’epoca, il “Manuale del vignaiolo toscano”, conferma questa situazione descrivendo accuratamente le modalità tradizionali della vinificazione dell’antico vino. All’inizio del Novecento, mentre l’ondata delle patologie sta cambiando radicalmente i connotati del vigneto italiano, Ugo Nomi Venerosi-Pesciolini, fondatore dei Musei Civici e della Biblioteca di San Gimignano, rileva che di Vernaccia «qualche raro possidente ne serba alcun poco, o per curiosità o per gratificarne gli amici, ma è cosa piccolissima e non si commercia; tiensi quasi come il rosolio». alcuno a cui non piaccia / La Vernaccia / Vendemmiata in Pietrafitta, / interdetto, / maladetto, / fugga via dal mio cospetto” [If there is anyone who does not like Vernaccia harvested in Pietrafitta, he shall be banished and cursed and shall flee from my sight]. In the Eighteenth century, the years of a decline in production coincided with a change in taste. The arrival in Europe of exotic new beverages, tea, coffee and chocolate, along with the spread of liqueurs, which have been previously unknown or used mainly as medicine, created a new fashion which relegated Vernaccia (like Malvasia and the “Greek-style” wines) to the margins of the desires of society and the markets. However, albeit in reduced quantities, Vernaccia di San Gimignano continued to be made. In 1787, Giovanni Targioni Tozzetti wrote that Vernaccia had “tanto poco colore che pare acqua, e al palato riesce gentile, ma non risveglia una sensazione di gran sapore, sicché gustato pare vino leggerissimo 01. STORIA | HISTORY ma nello stomaco mette gran fuoco” [so little colour that it seems to be water, gentle on the palate without awakening much taste, so that it would appear to be a very light wine, while lighting a great fire in the stomach]; in the same year, the Hospital of Santa Fina still boasted a “vigna delle vernaccie” [Vernaccia vineyard] among its assets. In the Nineteenth century, the decline in production continued and the grape variety was found only mixed in vineyards of other varieties, used “to make common wine”. During these years, Canon Ignazio Malenotti, an intellectual belonging to the Georgofili, author of a best seller of the time entitled “Manuale del vignaiolo toscano” [Manual of the Tuscan winemaker], confirmed this situation, accurately describing the traditional methods used for the vinification of the old wine. At the beginning of the Twentieth century, while the wave of pathologies was radically changing the face La rinascita comincia negli anni Trenta del Novecento. Carlo Fregola, Reggente della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Colle di Val d’Elsa, è convinto della possibilità di reimpianto dell’antico vitigno e lo ritrova nel 1931 sparso nei filari in quasi tutte le zone del Comune di San Gimignano. «Gli agricoltori di S. Gimignano debbono comprendere l’importanza del tentativo di riconquistare alla Vernaccia l’antica considerazione. Lo scopo si dovrebbe raggiungere perché il prodotto è veramente pregevole». La seconda guerra mondiale spegnerà subito ogni velleità di rinnovamento. Il processo è tuttavia ormai innescato e nei primi anni Sessanta ricomincia con vigore. Gli anni ’60 del secolo scorso segnano la rinascita del vino. Recuperato il vecchio vitigno dalla confusione dei filari della coltivazione a promiscuo, la Vernaccia viene reimpiantata nelle vigne secondo i criteri della viticoltura specializzata. Nel 1966 è il primo vino italiano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata. Nel 1972 la creazione del Consorzio della Vernaccia, poi Consorzio della Denominazione San Gimignano, dà nuovo slancio alla produzione che cresce progressivamente in quantità e qualità ottenendo nel 1993 la Docg, il massimo riconoscimento della legislazione italiana vigente. Gli ultimi venti anni sono contraddistinti da un’ulteriore e generalizzata crescita della qualità del vino come dalla ricerca della salubrità del prodotto, e dalla ricerca delle caratteristiche peculiari della Vernaccia di San Gimignano attraverso la consapevolezza “antica” dei produttori di interpretare una “nuova tradizione”. of the Italian vineyard, Ugo Nomi Venerosi-Pesciolini, founder of the Civic Museums and the Library of San Gimignano, noted that of Vernaccia “qualche raro possidente ne serba alcun poco, o per curiosità o per gratificarne gli amici, ma è cosa piccolissima e non si commercia; tiensi quasi come il rosolio” [the occasional owner keeps some, either out of curiosity or to serve to friends, but so little that it is not sold; it is kept almost like rosolio liqueur]. The rebirth began in the 1930s. Carlo Fregola, Head of the Itinerant Lectures on Agriculture [Cattedra Ambulante di Agricoltura] of Colle di Val d’Elsa, was convinced of the possibility to replant the old grape variety and found it, in 1931, scattered throughout the vineyards of almost every area in the Municipality of San Gimignano. “Gli agricoltori di S. Gimignano debbono comprendere l’importanza del tentativo di riconquistare alla Vernaccia l’antica considerazione. Lo scopo si dovrebbe raggiungere perché il prodotto è veramente pregevole” [The farmers of San Gimi- 01. STORIA | HISTORY gnano need to understand the importance of the attempt to regain the old consideration of Vernaccia. The aim should be reached because the product really is of the highest prestige]. The Second World War immediately quashed any hopes of renewal. However, the process had been triggered and it took off again strongly in the early Sixties. The 1960s marked the rebirth of the wine. Having recovered the old grape variety from the confusion of the mixed vineyards, Vernaccia was replanted in the vineyards according to the dictates of specialised viticulture. In 1966, it was the first Italian wine to attain the “Denominazione di Origine Controllata” [Denomination of Controlled Origin]. In 1972, the creation of “Consorzio della Vernaccia”, later to become “Consorzio della Denominazione San Gimignano”, gave a new boost to production, which grew progressively in terms of quantity and quality, attaining the Docg [Denomination of Controlled and Guaranteed Origin], the highest acknowledgement of the Italian legislation currently in force, in 1993. The last twenty years have been marked by a further generalised increase in the quality of the wine and by the effort to ensure the healthy nature of the product, as well as work to achieve the particular characteristics of Vernaccia di San Gimignano through the “antique” awareness of the producers with regard to their interpretation of a “new tradition”. Le citazioni sono tratte dal libro di Marco Lisi, Sulle tracce della Vernaccia dal XIII al XXI secolo, Nuova immagine, 2013 The quotations are taken from the book by Marco Lisi, Sulle tracce della Vernaccia dal XIII al XXI secolo [On the traces of Vernaccia from the 13th to the 21st century], Nuova immagine, 2013 disciplinare di Produzione PRODUCTION regulations 85% minimo del vitigno Vernaccia di San Gimignano richiesto per la produzione minimum percentage of Vernaccia di San Gimignano grape variety requested for production 9.000 kg resa massima per ettaro maximum yield per hectare Il Disciplinare del vino Vernaccia di San Gimiganno prevede quale area di produzione delle uve esclusivamente il territorio comunale di San Gimignano e che il vino sia prodotto in vigneti composti per almeno l’85% dal vitigno Vernaccia di San Gimignano, consentendo una presenza massima del 15% di altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione per la Regione Toscana. Non è consentito l’impiego dei vitigni: Traminer, Muller Turgau, Moscato Bianco, Malvasia di Candia, Malvasia Istriana, Incrocio Bruni 54. I vitigni Sauvignon e Riesling possono concorrere nella misura massima (da soli o congiuntamente) del 10%. Con le migliori uve selezionate si ottiene la tipologia Riserva, per la quale è previsto un periodo di affinamento non inferiore a 11 mesi in cantina (in acciaio o legno) ed un ulteriore periodo di affinamento di almeno 3 mesi in bottiglia prima dell’immissione al consumo. La resa per ettaro non deve superare i 9.000 kg. La vinificazione delle uve e l’affinamento del vino devono avvenire all’interno dell’area di produzione. Caratteristiche organolettiche Vino dal colore giallo paglierino con riflessi dorati che si accentuano con l’invecchiamento. Il profumo è fine, delicato con sentori fruttati e floreali in età giovanile. Con l’affinamento e l’invecchiamento sviluppa il caratteristico sentore minerale di pietra focaia. Al gusto è un vino asciutto, armonico, sapido. Caratteristico il sentore di mandorla finale. Pur gradevole da giovane, sorprende spesso per le capacità di invecchiamento evolvendo note, sia olfattive che degustative, complesse e minerali. Non a caso è uno dei pochissimi vini bianchi prodotti anche nella tipologia riserva. According to the Regulations for the production of Vernaccia di San Gimignano wine, the only designated area is the municipal territory of San Gimignano and the wine must be made from vineyards with at least 85% Vernaccia di San Gimignano, allowing for a maximum presence of 15% of other non-aromatic white grape varieties, suited to cultivation in the Tuscany Region. The use of the following grape varieties is not allowed: Traminer, Muller Turgau, Moscato Bianco, Malvasia di Candia, Malvasia Istriana, Incrocio Bruni 54. Sauvignon and Riesling may be included for a maximum (either alone or together) of 10%. The best grapes selected are used to make Vernaccia di San Gimignano Riserva, for which a minimum ageing period of 11 months in the cellar (in steel or wood) is envisaged, followed by at least 3 months of bottle ageing before release for sale. The yield per hectare must not exceed 9,000 kg. The grapes must be vinified and the wine aged within the production area. Organoleptic characteristics Pale straw yellow coloured wine with golden highlights that become more evident with age. The perfume is fine and delicate, with fruity and floral scents when the wine is young. As it matures and ages, it develops the characteristic mineral scent of flint. It is a dry, harmonious and savoury flavoured wine, with a characteristic scent of almonds in the finish. While pleasant when young, it often surprises with its capacity for ageing, developing sensorial notes in the nose and mouth that are complex and mineral. It is no mere coincidence that it is one of very few white wines made also as a reserve. Pairings and serving temperature Vernaccia di San Gimignano brings out the best in a wide variety of dishes. It belongs naturally with Mediterranean cuisine, in which extra virgin olive oil dominates. Excellent with rice and pasta dishes with white sauces, Abbinamenti e temperatura di servizio Il vino Vernaccia di San Gimignano esalta molti abbinamenti gastronomici. Trova una sua naturale collocazione nella cucina mediterranea nella quale l’olio extra vergine d’oliva domina. Ottimo con primi piatti con salse bianche, insalate di riso e insalate di pasta. Sorprendente è con la ribollita e tutte le sue varianti che si trovano in Toscana. Straordinario con piatti a base di pesce preparati in qualsiasi modo: al forno, fritti, alla griglia o al cartoccio, nonché con il pesce crudo. Magnifico con fritture varie e uova. Sorprendente sulle carni bianche preparate sia con salse, che senza. Eccellente con le verdure di tutte le stagioni, e le loro preparazioni. Squisito con formaggi freschi e di media stagionatura, dei quali esalta la sapidità. La temperatura di servizio deve essere di 8° - 10°C, sia per la tipologia annata che per la Riserva. Giappone Canada USA Inghilterra Olanda Belgio Danimarca Germania Svizzera Cina PRODUZIONE Le aziende iscritte all’albo dei produttori di Vernaccia di San Gimignano nel 2013 sono 172 ed il numero è stabile negli anni. I vigneti iscritti a Vernaccia di San Gimignano sfiorano gli 800 ettari. La produzione media annua si aggira sui 58.000 quintali di uva, pari a circa 40.000 ettolitri, per una produzione media annua di 5 milioni di bottiglie di Vernaccia di San Gimignano. MERCATI La percentuale dell’export del vino Vernaccia di San Gimignano è pari al 40%. I maggiori mercati, nell’ordine, sono: Germania, USA, Olanda, Belgio, Giappone, Svizzera, Inghilterra, Danimarca, Cina, Canada. Del 60% destinato al mercato interno, circa il 40% è venduto sul territorio di San Gimignano (nella ristorazione locale e tramite il canale della vendita diretta in azienda e nei wine shop aziendali nel centro di San Gimignano), il 30% in Toscana ed il restante 30% nel resto d’Italia. 30% nel resto d’Italia 30% in Toscana 40% nel territorio 40% export rice salads and pasta salads. It is surprising with “Ribollita” soup and all variants of this found throughout Tuscany. Extraordinary with fish dishes made in all kinds of ways: baked, fried, grilled or cooked in foil, as well as raw fish. Magnificent with mixed fries and eggs. Surprising with white meats, with or without sauces. Excellent with vegetables in all seasons and dishes made with them. Exquisite with fresh and medium-mature cheeses, enhancing their savoury flavour. The serving temperature must be between 8° and 10°C, both for standard and reserve versions. Production The estates registered in the roll of producers of Vernaccia di San Gimignano in 2013 totalled 172 and this number has been stable over the years. Vineyards registered for the production of Vernaccia di San Gimignano occupy an area of al- 02. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE | Production specifications 60% in Italy I MERCATI | THE MARKETS most 800 hectares. The average annual production is around 5,800 tonnes of grapes, equating to about 40,000 hectolitres, for an average annual production of 5 million bottles of Vernaccia di San Gimignano. Markets The percentage of Vernaccia di San Gimignano destined for export is 40%. The leading markets are, in order of importance: Germany, USA, the Netherlands, Belgium, Japan, Switzerland, United Kingdom, Denmark, China and Canada. Of the 60% destined to the domestic market, about 40% is sold in the San Gimignano area (in local restaurants and through the direct sale channel on the estates and in estate wine shops in the centre of San Gimignano), 30% in Tuscany and the remaining 30% in the rest of Italy. Territorio di San Gimignano Il territorio di produzione delle Denominazioni tutelate ricade TERRITORIO DI SAN GIMIGNANO THE SAN GIMIGNANO AREA 200 / 400 metri sul livello del mare m above sea level Pliocene origine dei suoli origin of soils interamente all’interno del Comune di San Gimignano, collocato nella parte nord-ovest della provincia di Siena, nel cuore della Toscana. È un territorio interamente collinare collocato tra i 200 ed i 400 m s.l.m., i suoli sono di origine pliocenica, risalenti a 6,8- 1,8 milioni di anni fa. La superficie del Comune di San Gimignano è di circa 12.500 ettari, dei quali 5.600 sono destinati a produzioni agricole (vite, olivo, cereali). Quella destinata a vigneto è di 1.900 ha: 770 destinati alla produzione di Vernaccia di San Gimignano 100 destinati alla produzione di San Gimignano Rosso e San Gimignano Vin Santo 1.000 sono destinati alla produzione di IGT, Chianti e Chianti Colli Senesi Clima La zona di produzione è caratterizzata da un clima mediterraneo con estati piuttosto siccitose, inverni non particolarmente rigidi e piovosità concentrate in due periodi: Aprile/ Maggio e Novembre, con temperature che variano dai -5°C ai +37°C. La zona beneficia in tutti i periodi dell’anno di una buona ventilazione, rari gli episodi di nebbia. I terreni destinati alla produzione viticola sono collocati ad una altitudine compresa fra i 200 ed i 400 m s.l.m. 1.000 IGT, Chianti e Chianti Colli Senesi PRODUZIONE 1.900 vite area di San Gimignano in ettari Vernaccia di San Gimignano 770 100 5.600 12.500 superficie del Comune di San Gimignano olivo, cereali e vite San Gimignano Rosso e San Gimignano Vin Santo Terreni I terreni destinati alla produzione della Vernaccia di San Gimignano sono quelli formatisi sui depositi pliocenici marini e costituiti da sabbie gialle (tufo) ed argille gialle che risultano, a loro volta, spesso stratificate su argille più compatte e presenti in profondità. Inoltre sono terreni fortemente caratterizzati dalla presenza di sabbia e quasi privi di scheletro, incoerenti, favorevoli quindi alla penetrazione delle radici delle piante. Sono generalmente poveri di sostanza organica e grazie alla sabbia risultano ben drenati. Proprio la sabbia, il tufo, è l’elemento pedologico caratterizzante dal punto di vista viticoloenologico per la sapidità che conferisce ai vini che ne derivano. ZONE DI PRODUZIONE PRODUCTION AREAS poggibonsi san gimignano The Territory of San Gimignano The territory of the production of the Denominations protected falls entirely within the Municipality of San Gimignano, in the northwest part of the province of Siena, in the heart of Tuscany. It is a territory situated completely on hills at altitudes between 200 and 400 m above sea level. The soils are of Pliocene origin, dating back between 6.8 and 1.8 million years. The surface area of the Municipality of San Gimignano is of about 12,500 hectares, 5,600 of which are destined to farm productions (vineyards, olive groves, cereal crops). The vineyards account for 1,900 ha: - 770 destined to the production of Vernaccia di San Gimignano - 100 destined to the production of San Gimignano Rosso and San Gimignano Vin Santo - 1,000 destined to the production of IGT, Chianti and Chianti Colli Senesi 03. IL TERRITORIO | THE AREA Climate The production area is characterised by a Mediterranean climate with rather dry summers, not particularly harsh winters and rainfall concentrated in two periods: April/May and November, with temperatures varying from -5°C to +37°C. The area benefits from good ventilation all year round and only rarely is it cloaked in fog. The land destined to the production of wine is located at altitudes between 200 and 400 metres above sea level. Soils The soils destined to the production of Vernaccia di San Gimignano are those formed on Pliocene marine deposits and consisting of yellow sand (tuff) and yellow clay which, in turn, are often layered over more compact clays present deep down. Moreover, the soils are strongly characterised by the presence of sand and have almost no heavy stone at all, they are loose and therefore susceptible to penetration by the roots of the vines. They are usually poor in organic substance and are well drained thanks to the sand. It is this sand, tuff, that is the characterising pedological element from the winegrowing-oenological point of view, due to the savoury flavour that it conveys to the wines that originate in it. Il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, poi denominato Consorzio della Denominazione San Gimignano, nasce nel 1972 per una corretta gestione della denominazione Vernaccia di San Gimignano ottenuta, primo vino italiano, nel 1966. il consorzio della denominazione san gimignano Fin dalla nascita il Consorzio persegue tre scopi fondamentali: valorizzazione dei vini dalla Denominazione tutela della Denominazione ricerca e sviluppo della qualità dei prodotti Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, later named Consorzio della Denominazione San Gimignano, was established in 1972 for the correct management of the denomination of origin of Vernaccia di San Gimignano, the first Italian wine to attain this recognition, in 1966. The Consortium worked towards attainment by the DOC Vernaccia di San Gimignano of DOCG recognition in 1993. It also worked for the birth, in 1996, of the San Gimignano Rosso DOC, which became San Gimignano DOC in 2012, with which it is possible to make “Rosso”, “Rosato” and “Vin Santo”. Since its establishment the Consortium has pursued three fundamental aims: - enhancement of the wines by the attainment of the Denomination - defence of the Denomination - research and development of product quality To achieve a constant general qualitative improvement in the production of both grapes and wine, the Consortium organises constant refresher courses aimed at its members for the agronomical management of vineyards and cellar techniques, and creates projects in conjunction with Research Institutes. Il Consorzio ha operato affinché la DOC Vernaccia di San Gimignano ottenesse nel 1993 il riconoscimento della DOCG. Inoltre ha operato per la nascita, nel 1996 della San Gimignano Rosso DOC , divenuta nel 2012 San Gimignano DOC con cui si possono produrre le tipologie “Rosso”, “Rosato” e “Vin Santo”. Il Consorzio, per ottenere un costante miglioramento qualitativo generale della produzione sia delle uve che del vino, organizza corsi di aggiornamento costanti rivolti al corpo sociale per la conduzione agronomica delle vigne e di tecnica di cantina e realizza progetti in collaborazione con Istituti di Ricerca. Tra questi possiamo citare: la selezione di nuovi cloni del vitigno Vernaccia di San Gimignano, iniziato nel 1994 in collaborazione con l’ università Firenze e con i Vivai Rauscedo che ha portato all’omologazione di 8 nuovi cloni di Vernaccia tra il 2002 e il 2007, il progetto di Identità Sensoriale della Vernaccia di San Gimignano realizzato con lo staff del prof. Bertuccioli dell’Università di Firenze, che ha portato nel 2008 alla definizione del profilo sensoriale della Vernaccia di San Gimignano, strumento indispensabile per il riconoscimento del vitigno tramite l’analisi sensoriale, l’individuazione del DNA della Vernaccia di San Gimignano e della sua tracciabilità nel vino, ricerca svolta dalla società Sergè dell’Università di Siena, con il contributo della Provincia di Siena, a partire dal 2009, che ha portato all’identificazione del DNA della Vernaccia nel 2010 ed è proseguito con lo studio sulla tracciabilità, conclusosi nel 2012. Nel 2012, anno del quarantesimo anniversario dalla sua fondazione, il Consorzio della Denominazione San Gimignano ha ottenuto l’Erga Omnes, l’estensione dei compiti istituzionali nei confronti di tutti gli utilizzatori della denominazione, soci e non soci, attribuendo a questi ultimi l’obbligo della contribuzione per le attività consortili. Si tratta di un passo storico attraverso il quale la normativa riconosce che le attività di promozione e tutela in capo ai Consorzi apportano benefici a tutti gli utilizzatori della denominazione. These include the selection of new clones of the Vernaccia di San Gimignano grape variety, which began in 1994 in collaboration with Florence University and the plant nursery Vivai Rauscedo, and led to the homologation of eight new Vernaccia clones between 2002 and 2007; the Vernaccia di San Gimignano Sensorial Identity project, accomplished with the staff of Professor Bertuccioli of Florence University, which led, in 2008, to the definition of the sensorial profile of Vernaccia di San Gimignano, a tool that is essential to the recognition of the grape variety through sensorial analysis; the identification of the DNA of Vernaccia di San Gimignano and its traceability in wine, a research pursued by the Sergè company of Siena 04. IL CONSORZIO | THE consortium University, with the contribution of the Province of Siena, starting from 2009, which led to the identification of the DNA of Vernaccia in 2010 and continued with the study on traceability, completed in 2012. In 2012, the year of the fortieth anniversary of its foundation, Consorzio della Denominazione San Gimignano attained the Erga Omnes, the extension of the institutional tasks to all users of the denomination (appellation), members and non-members, obliging the latter to contribute to the consortium’s activities. This is a historical step through which the legislation recognises that the promotional and defensive activities managed by Consortia provide benefits to all users of the denomination. PROGETTI | PROJECTS Selezione clonale 1 Clonal selection Identità sensoriale 2 Sensorial Identity DNA e tracciabilità 3 DNA and Traceability Progetto 1 Progetto di selezionale clonale della Vernaccia di San Gimignano Vernaccia di San Gimignano CLONAL SELECTION PROJECT Tra il 2002 ed il 2007 il progetto ha portato all’omologazione di nuovi 8 cloni di Vernaccia di San Gimignano: UFI R C S.GIMIGNANO 3, UFI R C S.GIMIGNANO 5; UFI R C S.GIMIGNANO, UFI R C S.GIMIGNANO 15, UFI R C S.GIMIGNANO 16, UFI R C S.GIMIGNANO 17, UFI R C S.GIMIGNANO 19, UFI R C S 414. Iniziato nel 1994, il progetto vede la collaborazione del Consorzio della Denominazione San Gimignano con diversi soggetti: il Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura dell’Università Firenze, i Vivai Cooperativi Rauscedo e Arsia. L’obiettivo del progetto è garantire ai produttori la disponibilità di materiale di piantagione di vitigno Vernaccia di San Gimignano dotato di pregiate caratteristiche agronomiche, biologiche ed enologiche, ottenuto per selezione clonale e sanitaria effettuata con precisi e collaudati metodi scientifici Il progetto è iniziato con l’individuazione di piante del vitigno Vernaccia e la selezione delle piante in base a precise caratteristiche: vigoria e produttività della pianta, assenza delle principali malattie virali e simil virali, grappoli spargoli, acini con buccia resistente, maturazione precoce ed omogenea nelle varie parti del grappolo, buone attitudini enologiche adatte alla produzione di vini di qualità. Con le osservazioni preliminari sono stati individuati 52 presunti cloni di Vernaccia di San Gimignano, ridotti a 22 in seguito a studi e pluriennali osservazioni vegeto produttive. Successivamente si è passati alla Costituzione di tre campi di omologazione ubicati in ambienti ecologicamente differenziati, due posti nel Comune di San Gimignano e uno nel comune di Rauscedo (Pn), dove sono stati propagati i cloni. E’ stato quindi possibile valutare gli aspetti ampelografici e fenologici e verificare lo stato sanitario delle piante. Sono stati inoltre valutati gli aspetti agronomici, la fertilità reale, la produzione media per pianta, il numero di grappoli per pianta ed il loro peso medio. Per le valutazioni enologiche sono state fatte micro vinificazioni per singoli cloni e i vini ottenuti sono stati sottoposti ad analisi chimica e sensoriale. 04. IL CONSORZIO | THE CONSORTIUM Begun in 1994, the project involves the collaboration of Consorzio della Denominazione San Gimignano with several other bodies: the Horticultural Department of Florence University and the Rauscedo and Arsia Cooperative Plant Nurseries. The aim of the project is to guarantee that producers have access to the necessary material to plant the Vernaccia di San Gimignano grape variety, with prestigious agronomical, biological and oenological characteristics, obtained via clonal and health selection carried out using precise and tested scientific methods. The project began with the identification of Vernaccia vines and the selection of these vines according to precise characteristics: vigour and productivity of the vine, absence of the major viral and similar diseases, open bunches, berries with strong skin, early and even ripening in the various parts of the bunch, good oenological aptitudes suited to the production of high-quality wines. During the preliminary observations, 52 presumed clones of Vernaccia di San Gimignano were identified and these were narrowed down to 22 following studies and long-term observations of vegetation and production. The next step was the constitution of three homologation fields located in ecologically differentiated contexts, two in the Municipality of San Gimignano and one in the Municipality of Rauscedo (Pn), where the clones were propagated. This made it possible to assess the ampelographic and phenological aspects and to check the health of the vines. The agronomical aspects, real fertility, average yield per vine, number of bunches per vine and their average weight were also assessed. In order to carry out the oenological assessment, micro-vinifications were performed for the single clones and the wines obtained were subject to chemical and sensorial analysis. Between 2002 and 2007, the project led to the homologation of eight new clones of Vernaccia di San Gimignano: UFI R C S.GIMIGNANO 3, UFI R C S.GIMIGNANO 5, UFI R C S.GIMIGNANO. UFI R C S.GIMIGNANO 15. UFI R C S.GIMIGNANO 16, UFI R C S.GIMIGNANO 17, UFI R C S.GIMIGNANO 19, UFI R C S 414. Progetto 2 IDENTItà sensoriale della Vernaccia di San Gimignano Vernaccia di San Gimignano Sensorial Identity Project La fase successiva è stata quella della taratura delle schede di valutazione applicandole in degustazioni aperte anche a tecnici non appartenenti al panel originario. In sostanza, da un lato è stata verificata la capacità della scheda approntata a descrivere compiutamente il vino Vernaccia, dall’altro a tracciarne un identikit con l’elaborazione statistica delle valutazioni di tutto il gruppo coinvolto nelle degustazioni. Al termine del progetto sono stati individuati i descrittori principali del profilo aromatico medio, che rappresentano il riferimento per le caratteristiche sensoriali della Vernaccia di San Gimignano. Quali sono i caratteri organolettici distintivi della Vernaccia di San Gimignano? Quali sono le caratteristiche che la rendono unica e riconoscibile? Queste le domande che il Consorzio della Denominazione San Gimignano si è posto e che stanno alla base del progetto avviato nel 2007 con l’Università di Firenze sotto la guida del prof. Bertuccioli. L’intento del progetto è stato quello di mettere a punto uno strumento, il panel di degustazione, che consentisse una valutazione dei vini su basi condivise, per individuare poi nella fase successiva i descrittori principali delle sensazioni olfattive e gustative della Vernaccia di San Gimignano. Il panel di degustazione formato da tecnici, tutti operanti a vario titolo nelle aziende del territorio e coordinati dall’equipe del prof. Bertuccioli, ha quindi proceduto con la definizione dei parametri descrittivi su cui poi configurare una scheda di valutazione calibrata sui descrittori principali della Vernaccia di San Gimignano. What are the distinctive organoleptic characteristics of Vernaccia di San Gimignano? What are the characteristics that make it unique and recognisable? These are the questions that the Consortium asked itself and which lie at the basis of the project launched in 2007 with Florence University under the guide of Professor Bertuccioli. The aim of the project was to create a tool, the tasting panel, which would allow an assessment of the wines on a shared basis, to then identify the main descriptive parameters of the olfactory and taste sensations of Vernaccia di San Gimignano. The tasting panel, made up of technicians, all of whom work in a variety of ways for the estates in the area, coordinated by Professor Bertuccioli’s team, 04. IL CONSORZIO | THE CONSORTIUM then proceeded with the definition of the descriptive parameters on which to configure an assessment sheet for Vernaccia di San Gimignano. The next phase was the calibration of the assessment sheets, applying them in tastings which were also open to technicians who were not on the original panel. In short, on one hand, the sheet was found to be capable of thoroughly describing Vernaccia wine and, on the other, of tracing an identikit with the statistical elaboration of the assessments of the whole group involved in the tastings. At the end of the project, the main descriptive parameters of the average aromatic profile were identified, representing the reference for the sensorial characteristics of Vernaccia di San Gimignano. Progetto 3 Progetto di ricerca del DNA del vitigno Vernaccia di San Gimignano e tracciabilità del vino Vernaccia di San Gimignano Project for research into the DNA of the Vernaccia di San Gimignano grape variety and its traceability in Vernaccia di San Gimignano wine L’analisi molecolare dei vini è un metodo di tracciabilità, che permette di individuare la presenza di prodotto proveniente dal vitigno Vernaccia di San Gimignano in vini in purezza e la sua presenza nei blend. Con tale metodo è possibile l’applicazione di una procedura di certificazione del vino, attraverso l’estrazione del Dna. Le prove di laboratorio hanno confermato la possibilità di individuare nel vino le tracce di DNA dei vitigni da cui sono stati prodotti. Questo tipo d’indagine segna una svolta fondamentale nell’individuazione di un metodo analitico per la verifica di un vino. L’applicazione del DNA trova infatti applicazioni diverse e riconosciute dal mondo scientifico e consente di avere la certezza della tracciabilità di qualsiasi filiera. STANDARD GENOTIPICO accia Vern lla de altro v itig no viti gn o Il progetto, iniziato nel marzo del 2010, vede coinvolti il Consorzio della Denominazione di San Gimignano, l’Amministrazione Provinciale di Siena e Sergè, Servizi di Genomica, azienda dell’Università degli Studi di Siena. L’obiettivo del progetto è l’individuazione del DNA della Vernaccia di San Gimignano e della sua tracciabilità nel vino. Lo studio è stato articolato in due fasi collegate: la definizione di un profilo genetico standard per la Vernaccia e l’analisi molecolare sui vini Vernaccia di San Gimignano e confronto dei risultati ottenuti con lo standard genotipico del vitigno. Il profilo genetico della Vernaccia è stato studiato attraverso l’estrazione del Dna dalle foglie e dai germogli di 200 campioni prelevati nel corso del 2010 da vigneti realizzati con barbatelle moltiplicate sia da selezioni massali, sia dagli 11 cloni omologati, dislocate nei vari punti del territorio. Nel marzo 2011 si è arrivati all’individuazione di uno standard genotipico per il vitigno della Vernaccia. Lo studio ha rilevato che esiste una sostanziale uniformità genetica nelle piante presenti oggi nei vigneti di tutto il territorio, spiegabile col fatto che gli impianti sono stati in buona parte realizzati con barbatelle provenienti dalle medesime selezioni massali. Il metodo consente di individuare con assoluta certezza il materiale vegetale e permettere la verifica delle piante messe a dimora. 04. IL CONSORZIO | THE CONSORTIUM STUDIO DNA Ricerca svolta dalla dott.ssa Vignani dell'Istituto Sergè, azienda spin off dell'Università di Siena, con il contributo The project, which began in March 2010, involves Consorzio della Denominazione di San Gimignano, the Provincial Administration of Siena and Sergè, Genomics Services, a company of Siena University. The aim of the project is the identification of the DNA of Vernaccia di San Gimignano and its traceability in the wine. The study was divided into two connecting phases: the definition of a standard genetic profile for Vernaccia and the molecular analysis of Vernaccia di San Gimignano wines and comparison of the results obtained with the standard genotype of the grape variety. The genetic profile of Vernaccia was studied by extracting DNA from the leaves and shoots of 200 samples taken during 2010 from vineyards planted with vine rootings reproduced from massal selections and from the 11 homologated clones and located in various points of the territory. In March 2011 a standard genotype was identified for the Vernaccia grape variety. The study revealed that there is a substantial genetic uniformity in the vines present today in vine- yards throughout the whole territory. This can be explained by the fact that the plantations are mostly created using vine rootings from the same massal selections. The method allows absolutely certain identification of the vegetal material and enables the checking of the vines planted. The molecular analysis of the wines is a traceability method which enables the identification of the presence of product originating from the Vernaccia di San Gimignano grape variety in 100% Vernaccia di San Gimignano wines and in blends. Using this method, it is possible to apply a wine certification procedure, via the extraction of DNA. Laboratory tests have confirmed the possibility to identify traces of DNA of the grape varieties of origin in wines. This type of analysis marks a fundamental change in the identification of an analytical method for checking a wine. The application of DNA testing can be used in a variety of fields and is recognised by the scientific world, making it possible to be certain of the traceability of every production chain. L’associazione Strada Del Vino Vernaccia di San Gimignano, nata nel Luglio 1999, e Museo del Vino Vernaccia di San Gimignano 53037 San Gimignano • Villa della Rocca, 1 T +39 0577 941.267 [email protected] L’ingresso al Museo è gratuito. Gli orari di apertura sono da Aprile a Novembre: tutti i giorni dalle 11,30 alle 18,30 Admission to the Museum is free. Opening hours are from April to November, every day from 11.30 a.m. to 6.30 p.m. Il Museo del Vino Vernaccia di San Gimignano è stato inaugurato il 6 Giugno 2003 presso la Villa della Rocca di Montestaffoli, un’antica dimora addossata alle mura della vecchia fortezza situata in posizione panoramica nel punto più elevato di San Gimignano. Il Museo si prefigge l’obbiettivo di documentare il visitatore sul mondo del vino con particolare riguardo a ciò che è e che ha rappresentato nei secoli la Vernaccia di San Gimignano. La prima sala che si incontra è caratterizzata dalla presenza di un antico torchio per le uve intorno al quale una serie di pannelli (In Italiano ed in Inglese) ricostruiscono le vicende storiche di San Gimignano e della Vernaccia. Adiacente vi è la sala video (CINEVINO) dove ininterrottamente un filmato (in lingua Italiana con sottotitoli in Inglese) ripercorre le vicende storiche della Vernaccia dalle origini ai giorni nostri proponendo alcuni abbinamenti gastronomici possibili. Otre a questo filmato vengono proiettati spezzoni di film ambientati a San Gimignano. Alle pareti di questa sala una serie di pannelli (In Italiano ed in Inglese) ci insegnano come degustare un vino ponendo particolare attenzione a: l’esame visivo, olfattivo e gustativo. La terza sala rappresenta il clou della mostra: un viaggio virtuale nel vino tra le doghe di una gigantesca barrique dove si alternano suoni, immagini e profumi. Il percorso trova la sua naturale conclusione nella sala degustazioni, interamente tappezzata da più di 500 bottiglie rappresentanti la produzione enologica locale e dove è possibile assaggiare, conoscere e discutere di vino, ovviamente di San Gimignano. Comodamente seduti ad un tavolo magari con un calice in mano è possibile seguire un filmato dove un sommelier compie tutte le operazioni legate al servizio del vino. A conclusione ricordiamo che il Museo del Vino Vernaccia di San Gimignano organizza anche degustazioni guidate per singoli e per gruppi organizzati per un massimo di 18 persone. operativa dal Gennaio 2000, aggrega circa sessanta operatori del mondo agricolo e turistico sangimignanese: aziende vitivinicole, agriturismi, ristoranti, enoteche, ed altro. Ha lo scopo di promuovere le produzioni tipiche del territorio offrendo all’enoturista I’opportunita di scoprire i gusti, i sapori e i processi di produzione tradizionali. Percorrere Ia Strada del Vino è un’esperienza rivolta a coloro che cercano un rapporto diretto con l’ambiente naturale ed agricolo in particolare: potrete conoscere i nostri produttori, essere accolti nelle nostre strutture e degustare i prodotti tipici. Tradizione, professionalità e passione, sono i valori che ci animano. Legati ancora ad una cultura contadina centenaria, rinnovata nelle tecniche e nei mezzi di produzione, operiamo in un territorio, di rara bellezza, dove... il paesaggio è arte. The Vernaccia di San Gimignano Wine Museum was opened on the 6th of June 2003 at Villa della Rocca di Montestaffoli, an antique house next to the walls of the old fortress situated in a panoramic position in the highest point of San Gimignano. The aim of the Museum is to supply visitors with information on the world of wine, particularly with regard to everything that Vernaccia di San Gimignano is and has represented over the centuries. The first room you walk into is characterised by the presence of an antique grape press, surrounded by a series of panels (in Italian and English) which reconstruct the historical vicissitudes of San Gimignano and Vernaccia. Next is the video room (CINEVINO) where a film (in Italian with English subtitles) on the historical vicissitudes of Vernaccia from its origins to the present day runs constantly, proposing some possible gastronomic pairings. In addition to this film, clips from films set in San Gimignano are also projected. On the walls of this room there is a series of panels (in Italian and English) which teach us how to taste a wine, paying particular attention to visual, olfactory and gustative analysis. The third room is the highlight of the exhibition: a virtual journey into wine inside the slats of a huge barrique, where sounds, pictures and perfumes alternate. The natural conclusion of the museum itinerary is in the tasting room, the walls of which are lined with over 500 bottles representing the local wine production, where it is possible to taste, learn about and discuss wine, from San Gimignano obviously. Seated comfortably at a table, preferably with a glass of wine in your hand, it is possible to watch a film in which a sommelier performs all the operations linked to the service of wine. In conclusion, we would like to remind you that the Vernaccia di San Gimignano Wine Museum also organises guided tastings for individuals and organised groups, accepting a maximum of 18 people. The association Strada Del Vino Vernaccia di San Gimignano (The Vernaccia Wine Road of San Gimignano) was founded in July of 1999. It is an aggregation of about 60 professionals in the world of San Gimignano's agriculture and tourism: wine growers, "agriturismo", restaurants, enotecas, and more. It has the scope of promoting the characteristic local productions, offering to the tourist the opportunity to discovers tastes, flavors and directly observe the traditional processes of production. Travelling the Wine Road is an experience made for those that seek a direct rapport with the natural surroundings, with agriculture in particular: one may meet our producers personally, feel welcomed and try the characteristic products. Tradition, professionalism and passion are the values that we uphold. We are still tied to a century-old farming culture that is yet renewed by modern techniques and improved means of production. We work in this place of rare beauty where the very countryside is... a work of art. COMUNE di San Gimignano 53037 San Gimignano • Villa della Rocca, 1 T +39 0577 941.267 [email protected] L’ingresso al Museo è gratuito. Gli orari di apertura sono da Aprile a Novembre: tutti i giorni dalle 11,30 alle 18,30