SU IL SIPARIO! RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE COMPAGNIE DI SCHIO E DINTORNI Consiglio di Quartiere n. 1 Centro - S.Croce - A.Rossi in collaborazione con C omune di Schio Cineforum Alto Vicentino venerdì 17 luglio : Le scoasse Cabaret "Na manega de bauchi: el declino del nord-est" ore 21.30 venerdì 7 agosto: Schio Teatro ‘80 "Tramaci par l’eredità" ore 21.00 li og mp no lte ran ma sa i di oli lat so ac ul ca ett nn in sp a venerdì 31 luglio: Attori in prima linea "Una bugia tira l’altra" ore 21.30 ANFITEATRO DI PALAZZO TOALDI CAPRA via Pasubio - SCHIO biglietti (in vendita mezz’ora prima degli spettacoli): INTERO 5,00 - RIDOTTO 4,00 venerdì 17 luglio ore 21.30 ANFITEATRO DI PALAZZO TOALDI CAPRA LE SCOASSE CABARET "Na manega de baùchi: el declino del Nord-Est" Testi: Lavinia Bortoli Attori: Clelia Allegretta,Ornella Bariola,Lavinia Bortoli, Luciano Grazian, Caterina Pizzardin, Andrea Santacatterina Il nord est è cambiato. Non è piu’ il luogo mitico delle imprese felici e del continuo arricchimento. Sul ponte sventola qualche “bandiera bianca” e piu’ di qualcuno è dovuto scendere dal treno del boom. Uno stop che ha colto impreparati molti ma non i protagonisti di questo spettacolo che si lanciano alla ricerca di una nuova opportunità. E’ un’umanità variegata quella che sale sul palco: dai vecchietti al tornitore in mobilità, dalle badanti dell’est all’italiana convertitasi all’Islam per amore. Questi e altri i protagonisti che trascinano lo spettatore nello spettacolo che man mano farà scoprire un Veneto incredibile, abitato da un popolazione variegata di gente per bene ma anche di brutti ceffi. Tutti comunque, anche provocando con la loro arroganza, vi faranno ridere e, perché no, anche riflettere sui problemi e sulle risorse della nostra terra, dove a forza di “mandarse in cina” ci si è trovati la Cina in casa. Ma niente paura una soluzione c’è sempre: basta “girare el canton”! venerdì 31 luglio ore 21.30 ANFITEATRO DI PALAZZO TOALDI CAPRA ATTORI IN PRIMA LINEA "Una bugia tira l’altra" Regia: Stefano Bianchin Cast: Michele Giacon, Enrico Cavedon, Patrizia Pozzan, Stefano Bianchin, Silvia Giordan, Gigliola Marchesini, Lisa Zanetti, Chiara Cannata, Martina Bonato, Gabriele Chiumento, Cladudia D’Anna, Stefano Roncaglia “Se devi dire una bugia dilla grossa” afferma il Dottor Mortimore nel corso della esilarante commedia. Detto e fatto: di bugia in bugia la folle farsa prende vita grazie a siringhe acuminate, sedie a rotelle schiantate, bottiglie di soda impazzita, dottori vestiti da infermiere ed incontri di wrestling sulle finestre. La commedia è ambientata nella sala medici di un ospedale londinese tre giorni prima di Natale, proprio mentre lo staff sta preparando l'annuale spettacolo di Santo Stefano. Ma il principale evento della giornata in corso è la conferenza mondiale sulla neurologia. Il Dottor Mortimore sta preparando il discorso che lo porterà ad ottenere il posto di capo primario di un ospedale, quando ricompare improvvisamente una un'ex infermiera, con la quale ha avuto una scappatella 18 anni prima. E ovviamente questa piacente signorina lo informa candidamente di essere padre e che il figlio si trova al pianterreno, nel disperato tentativo di incontrare il suo papà da tempo perduto. Per sfuggire al ragazzo emotivamente alterato e sotto arresto e per salvare conferenza e matrimonio, il buon dottore applica alla lettera la sua lezione. Inizia così ad inventare ed accumulare bugie su bugie, costringendo i colleghi ad imbrogliare la moglie, il suo boss, un sergente di polizia ed addirittura il suo figlio appena scoperto. Inganni, scambi di identità, bisticci vari, creati involontariamente e nel panico più totale alimentano questa commedia esplosiva. Ma attenzione al finale perché... certe volte la finzione rischia di essere più vera della verità stessa. venerdì 7 agosto ore 21.00 ANFITEATRO DI PALAZZO TOALDI CAPRA SCHIO TEATRO ‘80 "Tramaci par l’eredità" Regia: Paolo Balzani Attori: Gianluca Rigoni, Filippo Dorigato Martina Toso, Alessandro Testolin, Maria Teresa Bravo, Elena Righele, Simone Dal Bon, Giovanni Carta Era il 9 gennaio 1708 quando fu messo in scena per la prima volta il Légatorie di quel Regnard che nella sua Francia otteneva un grandissimo successo, imitando il collega Molière e tentando di raggiungerne la immensa grandezza. Un cronista dell'epoca osservava sulla commedia: "Ne ho sentito un gran male, ma in compenso il teatro era sempre esaurito". In effetti il successo fu tale che sbalordì la stessa critica, che guardava con superiorità questo autore ancora troppo legato ai canoni della vecchia Commedia dell'Arte.Certo che a 35 anni dalla morte di Molière, nessuno avrebbe mai pensato che uno spettacolo potesse essere replicato 23 vote in soli 40 giorni, ottendendo sempre il tutto esaurito. La critica che prima lo ignorava, gli contestava di avere imitato ”L'avare” e forse anche quel suo essere poco elegante e troppo popolare. Questa idea di commedia del popolo e il legame con la tradizione italiana della Commedia dell'Arte hanno spinto Paolo Balzani a elaborare una traduzione di quella commedia che in italiano suona "L'erede unverasale" mentre in lingua veneta divente "Tramaci par l'eredità". Si tratta di un progetto culturale per dare da un lato quella maggiore freschezza e immediatezza che il vernacolo possiede, e dall'altro per attuare una sorta di legame storico tra la tradizione teatrale francese e la nostra: prima tra tutte quella di Carlo Goldoni. In più l'elaborazione è stato lo spunto per creare un ritmo moderno nell'impianto dell'opera classica, sottolineando la potenza espressiva del protagonista: Geronte, il vecchio avaro, genialmente esilarante nella sua ruvidità, ma altrettanto dramamtico nella sua riflessione di una vita che inesorabilmente sfugge.