el resto, non potevo sapere che sarebbe andata così. In altre condizioni, le avrei parlato immediatamente. Le avrei detto: non è come pensi, te lo giuro. Non trovavo la camicia. Ero un po’ nervoso, e più che altro mi comportavo come quelli che cercano qualcosa e sono ormai spazientiti. Era un modo di fare tipico di quelli come me, indolenti, che non vogliono che si perda nulla soltanto perché non hanno voglia di cercare. E quando poi cercano, cercano senza criterio: aprono tutto quel che si trovano davanti, e quasi non guardano, e quasi non ricordano nemmeno cosa stanno cercando. Un altro po’, e mi sarei calmato. L’avrei trovata la camicia, probabilmente in uno di quei cassetti che avevo già aperto e sbattuto. Immaginavo che fosse nell’armadio, in basso, sotto le giacche invernali. E non c’era. Allora le ho telefonato. Speravo mi dicesse: sta sulla sedia nel corridoio o nella stanza dei ragazzi, oppure fuori il balcone ad asciugare. Invece mi ha risposto: “non lo so”. Così ho detto: “quando ho bisogno di te non ci sei mai”. E ho riagganciato. Era una frase esagerata, lo ammetto. Ma non potevo certo immaginare. Mi hanno trovato così: in calzini, mutande e canottiera. In una posizione strana, dicono. Quando ho ricominciato a sentire, sentivo in maniera strana, e anche se stavo sul divano non mi sembrava di stare sul divano. Sentivo urla da molto lontano, gente che si muoveva, ma non potevo girarmi a guardare. Ci ha pensato il medico a girarmi: mi tastava con mani sapienti, poi ha detto quel che c’era da dire. Ora sento solo lei. Piange, si dispera e ripete continuamente che io avevo voluto comunicarle qualcosa con quella frase. Dice che era un segno del destino, una richiesta d’aiuto, perché sentivo che stava per accadere qualcosa, e lei forse avrebbe potuto salvarmi. Lo dice a tutti, di continuo. E sembra non smetterla mai. Sono stupito. Era solo una frase stupida, nient’altro. Non potevo immaginare. Non volevo lasciarmi dietro tutto questo. Ero nervoso per la camicia, e poi nemmeno troppo. Dopo, già pensavo ad altro. Poi ho messo la mano sul petto senza capire perché e l’altra mano cercava il divano. Poi, più nulla. Francesco Piccolo R i v i s t a d e l G r u p p o Te l e c o m I t a l i a D m a g a z i n e Intervista a Marco Tronchetti Provera Wireline e Tim: viaggio nel cuore della rete Anno 1° - Numero 2 - novembre 2003 noi. magazine Rivista del Gruppo Telecom Italia - Anno 1° Numero 2 - novembre 2003 Wi-Fi: innovazione senza fili Il Modello Manageriale Modello 231/2001 Telecom Italia migliore employer Progetto Italia PER SAPERNE DI PIÙ Fusione Olivetti Telecom Italia http://www.telecomitalia.it/progettointegrazione/ita/index.html http://open.telecomitalia.it/il_gruppo/modello_manageriale.asp http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=37733 http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=36893 http://www.telecomitalia.it/progettoitalia/ita/index.shtml http://open.telecomitalia.it/notizie/listing.asp?concode=307 Il Gruppo per il semestre di presidenza italiano Proprietario Gruppo Telecom Italia Direzione, Amministrazione, Redazione Corso Italia, 41 - 00198 Roma [email protected] Direttore Responsabile Cinzia Vetrano Comitato Editoriale Daniele Cerrato Alessandra D’Ettorre Nello D’Orazi Fabio Galluccio Luisa Molajoni Marina Premici Lucia Renzulli Massimo Romiti Nicoletta Valdisteno Hanno collaborato Cristina Bianchi, Acir Dorigo Junior, Paolo Cardoni, Bruno Contigiani, Massimo Coppola, Giuliano Di Girolamo, Francesca Della Giovampaola, Loredana Grimaldi, Francesco Piccolo, Raffaele Rovati, Angela Sabbi, Carla Samperi, Enrico Sesini, Raffaella Tempo, Simona Vettraino, Andrea Vico Direzione Editoriale Gustavo Bracco Responsabile Human Resources Coordinamento Editoriale Peliti Associati Editore incaricato Gruppo Editoriale JCE Spa www.jce.it Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n. 7199 Gian Carlo Rocco di Torrepadula Responsabile Communication and Image Capo Redattore Valeria Accornero Jacopo Castelfranchi Presidente Massimo Roascio Responsabile Human Resources/ Sviluppo Risorse Art Director Mario Peliti Alexander Koeb Direttore Generale Impaginazione Fulvio Forleo Luisella Acquati Responsabile Progetti Speciali Alessandro Bastoni Referente Human Resources/ Sviluppo Risorse-Comunicazione Interna Grafici Valerio Fanelli Illustrazioni Giulia D’Anna Fotografie Marco Iacobucci Dario Mitidieri Paolo Verzone Fotografia di pag. 13 Agenzia Contrasto Fotografia di pag. 40 Image Bank Archivio Gruppo Telecom Italia Registrazione Periodico iscritto al Tribunale di Monza numero 1679 del 4 agosto 2003 Chiuso in tipografia il 4 novembre 2003 HanseNet http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=41459 Telecom Italia France http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=41874 Olivetti Tecnost http://www.olivettitecnost.it Telecom Italia Media http://www.telecomitaliamedia.it/ http://telecomitaliamedia.open.telecomitalia.it/ Testi, fotografie, disegni Riproduzione vietata copyright © http://portale.rete.dg.telecomitalia.it/ Viaggio nel cuore della rete http://open.telecomitalia.it/il_gruppo/come_siamo.asp Famiglie professionali http://hr.open.telecomitalia.it/Ordini_pdf/COMUNICAZIONE_22112001_HR.pdf Tim Brasil http://www.timbrasil.com.br/ http://fww.finsiel.it/ Una giornata in Banksiel http://www.banksiel.it http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=40834 La nuova campagna istituzionale http://open.telecomitalia.it/per_noi/dettaglio.asp?Id=40410 Alice per tutti Call center Atesia http://www.aliceadsl.it/ Tipografia Elcograf Beverate di Brivio (MI) http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=41142 Progetto Donna Smau Traduzioni Per i colleghi all’estero la rivista è stata tradotta a cura di Scriptum, Roma in inglese: Mark Eaton e Christine McLellan in spagnolo: Osvaldo Alzari http://www.smau.it/ http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=37463 Foto di Gruppo PROSSIMAMENTE noi.magazine Rivista del Gruppo Telecom Italia Anno 1° - numero 2 - novembre 2003 http://www.ueitalia2003.it/ITA Per la traduzione in portoghese: Luisa Ramundo Per il logo di pag. 11 della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea si ringrazia l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri In copertina, Giusy Farinella (Tim). Fotografia di Dario Mitidieri. Le nostre forze di vendita La Security Informatica Il punto sulla tv digitale terrestre CARDONI PER NOI esercizi di fusione R I C O N O S C I T I N E L L A G A L A S S I A D E L G R U P P O T E L E C O M I TA L I A •Wireline •Funzioni centrali e società attribuite •Information Technology Mercato •Tim •Internet and Media •Telecom Italia America Latina S.A. •Olivetti Tecnost •IT Telecom •Tim Perù •Digitel •Stet Hellas-Telestet •Timnet •Tim International N.V. •Tim Brasil •Is Tim - Aria •Radiomobil - Paegas •BBned •Atesia spa •Path.Net Spa •Gruppo TMI Estero •Telecom Italia Media •Telecontact •APcom •Gruppo Med-1 •Giallo Voice Spa •Pan European Backbone •Holding Media e Comunicazione H.M.C. Spa •Elettra •Finanziaria Web Spa •Gruppo Latin American Nautilus •Matrix Spa •Gruppo Mediterranean Nautilus •Gruppo Buffetti Spa •Intelcom San Marino •Cipi Spa •Loquendo •Databank Spa •Telecom Italia Sparkle Spa •Giallo Professional Publishing Spa •HanseNet •Gruppo Editoriale JCE Spa •Telecom Italia France •T.V. Internazionale Spa •Mtv Italia Srl •Etecsa Cuba •Telecom Italia International •Euskaltel •Telsy •Tils •Intel Audit •Netesi •Saiat •Emsa Servizi •Telecom Italia Finance •Telecom Italia Lab •Domus Academy •Olivetti Multiservices •TI Lao •Datacom Bolivia •Entel Bolivia •Gruppo Entel Cile •Telecom Argentina •Agrisian •Aspasiel Spa •Banksiel Spa •Carisiel Spa •Centrosiel •Eis Spa •Eustema •Finsiel Spa •Finsiel Romania •Insiel Spa •Intersiel Spa •Krenesiel Spa •Software Factory •Tele Sistemi Ferroviari Spa •Teleap Spa •Webegg •Venis Spa •Webred Spa noi m a g a z i n e •Olivetti I-Jet Spa •Cell-Tel Spa •Innovis Spa •Wirelab Spa •Tiemme Sistemi Srl •Top Service Spa •Olivetti Tecnost International B.V. •Olivetti Tecnost UK Ltd. •Olivetti Tecnost Deutschland G.m.b.H. •Olivetti Tecnost Nederland B.V. •Olivetti Tecnost Austria G.m.b.H. •Olivetti Tecnost France S.a.S. •Olivetti Tecnost Espana S.A. •Olivetti Tecnost Portugal S.A. •Royal Consumer Information Products Inc. EDITORIALE 7 I fatti del trimestre CRONACHE 8 PRIMO PIANO Intervista a Marco Tronchetti Provera 12 Telecom Italia Media si presenta 16 APPROFONDIMENTI Viaggio nel cuore della rete 18 alità 25 28 31 34 38 Il punto sulle Famiglie Professionali neral Manageme Tim Brasil: l’esperienza di San Paolo Una giornata in Banksiel Wi-Fi: innovazione senza fili La campagna istituzionale del Gruppo Progetto Donna 40 42 MERCATO IT Telecom: la Control Room Prodotti e Servizi 44 OPINIONI Foto di Gruppo 2003 46 L’ascolto del cliente 48 PAUSAPRANZO 50 @scolto è la sezione indicata nella rivista dal simbolo @. Si tratta di uno spazio dedicato ai vostri messaggi che diventano spunto per progettare i contenuti della rivista. Per contattare la redazione inviate una mail a [email protected] LA NOSTRA IDENTITÀ: IL MODELLO MANAGERIALE noi.magazine secondo numero del 2003. La fase di progettazione e avvio della rivista è ormai superata: ora l’obiettivo è consolidare e far decollare questo prodotto. Il test effettuato ci ha indotto a proseguire sulla strada intrapresa. A giugno 2003 abbiamo sottoposto il numero zero della rivista ad un campione statistico di 250 dipendenti, selezionati in tutto il Gruppo, per verificare validità e coerenza del progetto grafico-editoriale. Ha risposto circa il 70% dei destinatari e quasi tutti hanno dato suggerimenti ed idee nelle risposte a campo aperto. noi.magazine ha ottenuto un punteggio che si attesta a 7,31 su una scala da 1 a 10 ed è stato positivamente valutato sul piano del contenuto, della grafica, dello stile comunicativo. I colleghi del test hanno mostrato di apprezzare l’iniziativa e hanno fornito indicazioni sul tipo di contenuti che vorrebbero trovare sulla rivista. In questo numero abbiamo provato a dare una prima risposta concreta a queste istanze. Il presidente Marco Tronchetti Provera, in un’intervista rilasciata in esclusiva, illustra obiettivi e strategie del Gruppo, indicando impegni e priorità per mantenere la leadership nel Paese nel campo dell’Information and Communication Technology. Il reportage è dedicato alla rete di Wireline e di Tim: un viaggio tra esperienze e problematiche di lavoro dei colleghi di Ancona, Firenze, Napoli, Viterbo, Roma. Il Wi-Fi è il tema dello spazio innovazione, i colleghi di Tim Brasil da San Paolo si raccontano da oltreoceano, Telecom Italia Media si presenta dopo il varo estivo. L’offerta di questo numero prosegue con il punto sulle famiglie professionali, una visita a Banksiel, un servizio sulla Control Room di IT Telecom, un approfondimento sull’ultima campagna pubblicitaria, i risultati di Foto di Gruppo 2003. Il racconto è firmato questa volta da Francesco Piccolo, scrittore emergente, e descrive un momento di “non comunicazione” in una chiave estremamente umana. Si tratta di tematiche su cui ci aspettiamo, come sempre, il vostro feed-back franco e sereno, per orientare sempre meglio l’impegno della redazione e rispondere con coerenza alle vostre attese. Gustavo Bracco 7 Gustavo Bracco, responsabile Risorse Umane del Gruppo Telecom Italia. a cura di Valeria Accornero i basa sui principi di trasparenza, correttezza e lealtà che, come sottolinea il presidente Marco Tronchetti Provera, ispirano l’operare del Gruppo Telecom Italia. Ma che cos’è e a cosa serve il modello 231/2001? È un insieme di principi e di regole che inquadrano i processi e le attività del Gruppo per prevenire situazioni o comportamenti lesivi per la società. Il model- lo che si affianca agli altri strumenti di corporate governance, è stato approvato a maggio 2003 dai consigli di amministrazione di Telecom Italia, Tim e Seat Pagine Gialle. Nella realizzazione di questo insieme complesso di strumenti e regole sono stati coinvolti circa 2.300 colleghi per oltre 22 mila ore. L’occasione della sua realizzazione è stata l’applicazione dei principi sanciti Il modello 231/2001 e chiedete a un gruppo di giovani che sta per entrare nel mondo del lavoro, dove desidererebbe andare come primo impiego, la maggior parte vi risponderà: “Nel Gruppo Telecom Italia”. Questa è la risposta che emerge dal Survey Report Best 100, un’indagine ormai consueta, condotta da Skillpass (società che si occupa di formazione e consulenza nel settore delle risorse umane e del management) che vede, nel 2003, Telecom Italia al primo posto. Ciò che attira, secondo questo studio, è l’appeal del brand aziendale conquistato grazie alla gestione degli ultimi anni. A testimonianza di questo, basti pensare che il Gruppo riceve oltre 20.000 domande di assunzione ogni anno. “L’impegno di S Un’offerta di Gruppo Al primo posto nelle aspirazioni dei giovani CRONACHE S noi m a g a z i n e stabilità, accompagnato dalla visione etica dell’impresa che permea tutto il sistema di relazioni interne ed esterne all’azienda -commenta Massimo Roascio, responsabile Sviluppo Risorse del Gruppo Telecom Italia- rappresenta senz’altro un fattore di forte attrattività per i giovani, ma anche per chi lavora all’interno. In termini assoluti il principale vantaggio di lavorare nel Gruppo Telecom Italia è legato alla consapevolezza di essere parte di un Gruppo capace di offrire tecnologie d’avanguardia, di mantenere un elevato livello di redditività, di ricercare e individuare soluzioni innovative”. Esaminando più in generale la classifica (vedi a destra) ci si rende conto che l’Information & Communication Technology incarna DSL Alice è offerto a prezzi davvero interessanti, talora anche più che dimezzati, a tutti i dipendenti del Gruppo Telecom Italia su territorio nazionale, dove già esiste la copertura geografica (all’estero è a oggi tecnicamente impraticabile). L’Internet veloce con la banda larga arriva nelle nostre case a prezzi scontatissimi, in una campagna di promozione ai dipendenti unica per convenienza e sempre più, per la popolazione che cerca un lavoro, il giusto mix di solidità e tranquillità, dinamicità e innovazione. “Dopo l’ubriacatura della new economy, l’ICT rappresenta insomma nella percezione dei giovani -come conferma Massimo Roascioil comparto dove aspirazioni professionali, prospettive di sviluppo, opportunità di formazione e occasioni di crescita, possono trovare spazio”. Nelle prime posizioni, infatti, si trovano tutte aziende di telefonia mobile e Tim, dall’ottavo posto occupato nel 2002 sale al sesto dimostrando grande capacità di reazione grazie anche a campagne marketing mirate al pubblico giovane. In sintesi un intervistato su cinque indica Telecom Italia e Tim come miglior posto dove lavorare. ■ dimensioni. L’offerta, fortemente voluta per consentire a tutti i dipendenti di avvicinarsi all’Internet delle meraviglie, rappresenta un altro passo nella costruzione di un’identità comune a livello di Gruppo. “Alice per tutti” è assoluto la prima iniziativa di questo genere e rappresenta un segno di concretezza e di attenzione verso tutti i dipendenti. Si è trattato di un risultato di squadra, che ha visto impegnate nel progetto di realizzazione quasi tutte le funzioni del Gruppo. Hanno collaborato per Funzioni Centrali, i colleghi di Human Resources/Sviluppo Risorse e A 8 dal Decreto Legislativo 231/2001 che prevedono sanzioni molto gravi a carico delle società (fino ad arrivare alla sospensione o all’interdizione dall’attività d’impresa) in caso di reati commessi dai dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni. Per prevenire questa eventualità il Decreto prevede, appunto, che la società dimostri di aver adottato modelli organizzativi idonei, atti a Classifica 2003 Classifica 2002 Relazioni Industriali, Finance, Administration & Control, Corporate and Legal Affairs, Public and Economic Affairs. Per Wireline sono stati interessati Marketing, Affari Regolamentari, Legale, Risorse Umane, Customer Operations, Direzione Commerciale Clienti residenziali, per non parlare del contributo di IT Telecom e Internet and Media. ■ Il fascino discreto della cultura prevenire questi reati. I principi ispiratori del modello 231/2001 del Gruppo Telecom Italia vengono enunciati nel Codice etico e poi articolati nei Principi Generali del Controllo Interno, nei Principi di Comportamento con la Pubblica Amministrazione e negli Schemi di Controllo Interno. Il Codice etico rappresenta in pratica il manifesto cui ispirarsi per comportamenti e azioni, basandosi su trasparenza, correttezza e lealtà. I Principi Generali del Controllo Interno sono gli strumenti che servono a fornire una garanzia ragionevole in merito al raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia operativa, affidabilità delle informazioni finanziarie e gestionali, rispetto delle leggi e dei regolamenti e salvaguardia del patrimonio sociale. I Principi di Comportamento con la Pubblica Amministrazione introducono in pratica le regole per i rapporti con chi rappresenta la pubblica amministrazione, ovvero i comportamenti da evitare e quelli da attuare. Gli Schemi di Controllo Interno sono stati elaborati per i processi aziendali a rischio e si basano su tre regole cardine: la separazione dei ruoli nello svolgimento delle at- tività inerenti ai processi aziendali; la costante documentazione, ovvero la tracciabilità delle scelte, per permettere l’individuazione di punti di responsabilità e la motivazione delle scelte; l’oggettivazione dei processi decisionali in modo che la decisione prescinda da valutazioni soggettive, ma si basi su criteri precostituiti. ■ rogetto Italia, con le sue iniziative, aspira ad avvicinarsi, di volta in volta, ad ambiti diversi, dalla cultura, alle attività sociali, a quelle sportive (come abbiamo raccontato nel numero 1/2003 di noi.magazine, pagina 7). A volte lo fa con eventi che hanno un’alta visibilità, come i concerti estivi di Paul McCartney a Roma e quello del maestro Riccardo Muti ai piedi delle piramidi in Egitto. A volte invece con appuntamenti più discreti dal punto di vista della risonanza sul grande pubblico (Sermonti a Milano, Conversazioni di storia dell’arte secondo ciclo, iniziative con il Fondo per l’Ambiente Italiano per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico), ma non per questo meno importanti. È nella cultura che questo fenomeno si verifica più spesso. Operazioni di grande contenuto, che comportano un impiego di mezzi specialistici e tempi lunghi di realizzazione, sono per esempio i restauri delle opere d’arte. Nella prima settimana d’ottobre, è stato presentato il restauro dell’abside della basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma (a sinistra), finanziato da Telecom Italia in collaborazione con il World Monument Fund. Ha interessato la decorazione a tempera della parete, le superfici marmoree, gli stucchi e un affresco di Corrado Giaquinto, celebre pittore di scuola napoletana della metà del Settecento. Spesso, poi, Progetto Italia si affianca ad altri partner per aprire al grande pubblico argomenti difficili, spesso ritenuti d’élite. È il caso del Festival della Scienza, che si è svolto a Genova dal 23 ottobre al 3 novembre, nato con l’idea di realizzare una grande festa aperta a tutti intorno a un argomento vasto e specialistico, ma che suscita sempre più curiosità, specialmente tra i giovani. Il Festival è stato ideato dall’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia e dalla Società “Codice” di Vittorio Bo. Gli argomenti sono stati presentati in una forma comprensibile a tutti, salvaguardando, tuttavia, il rigore scientifico. Le modalità scelte sono state varie, spesso interattive, diversificate in base al pubblico, alle età e alle discipline. In particolare il Gruppo Telecom Italia ha curato e sviluppato la sezione dedicata alle telecomunicazioni. Sempre in materia di cultura, ma questa volta popolare, Progetto Italia ha ideato, insieme alla regista teatrale Andrée Ruth Shammah, un’iniziativa legata alle tradizioni più antiche, radicate nel territorio. Si tratta di “Patroni d’Italia, viaggio nei valori delle città da trasmettere al futuro”, manifestazioni-evento, realizzate con il teatro Franco Parenti, che si svolgono in dodici città italiane medio-grandi nell’arco di un biennio, in occasione della festa del patrono. Sono organizzate nei teatri delle città coinvolgendo personaggi locali del mondo dell’imprenditoria, della cultura, della scienza, dello spettacolo e dello sport. Prossimo appuntamento a Milano per Sant’Ambrogio il 7 dicembre. ■ P 9 ientra in un ampio progetto di sviluppo ed espansione dell’offerta broadband di Telecom Italia Wireline, l’acquisizione da e.Biscom della tedesca HanseNet, presentata lo scorso 29 luglio al consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Costo dell’operazione 250 milioni di euro a copertura delle azioni e dei debiti verso gli azionisti. HanseNet è il principale operatore locale di Espansione europea per Wireline In organigramma la Business Unit Olivetti Tecnost CRONACHE R con il marchio Royal. Il patrimonio industriale e tecnologico di Olivetti nel mondo dei prodotti per ufficio è racchiuso nella Office Products Division che concentra la propria attenzione sui sistemi digitali per la riprografia e sui prodotti sviluppati con tecnologia a getto d’inchiostro. La Systems Division opera a livello mondiale nel settore delle applicazioni specializzate in ambiente bancario, retail e postale e nei sistemi informatici per l’automazione dei giochi a pronostico e lotterie. Leader in Italia nella fornitura di prodotti e servizi per il negozio e nei sistemi per l’automazione dei giochi, la Systems Division è in grado di proporre soluzioni ad hoc ad alto contenuto tecnologico. Olivetti Tecnost si pone come un protagonista anche sul mercato dell’alta tecnologia attraverso Olivetti I-Jet Spa l’azienda dedicata a ricerca, sviluppo e produzione nell’ambito della silicon technology con applicazioni livetti Tecnost (in alto la sede di Ivrea) opera nel settore dei prodotti e delle soluzioni per ufficio, nelle applicazioni specializzate nel campo bancario e retail e nei sistemi informatici per l’automazione dei giochi a pronostico e lotterie. Olivetti Tecnost ha sviluppato nel 2002 un fatturato di circa 914 milioni di euro, conta 4 impianti produttivi, 3 poli di Ricerca e Sviluppo e circa 3.000 dipendenti nel mondo. Commercializza i propri prodotti in Europa, America Latina, Estremo Oriente ed è presente anche negli Stati Uniti O noi m a g a z i n e 10 che vanno dall’elaborazione dell’immagine e la stampa basata sulla tecnologia Ink-Jet, ai MEMS (Micro-Electro-Mechanical System). Olivetti Tecnost, infine, ha avviato alcune nuove attività in sinergia col Gruppo Telecom Italia: Innovis, che opera nelle attività di document management, CellTel e Wirelab che operano nella riparazione e ricondizionamento di apparecchiature TLC della rete mobile e fissa. ■ servizi di telecomunicazione a banda larga dell’area di Amburgo. La società è in grado di servire il 90% della popolazione della seconda città della Germania, come principale concorrente di Deutsche Telekom. Quasi 80.000 i suoi clienti. Nello stesso progetto di espansione della banda larga si inquadra la nascita di Telecom Italia France, guidata da Riccardo De Angelis che ha sede le- gale a Parigi. La principale sede operativa è a Marsiglia ma sono previste sedi commerciali in tutte le città raggiunte dall’offerta, attualmente Parigi, Marsiglia, Nizza e Lione. A regime, l’organico sarà di circa 500 dipendenti. Considerando l’indotto e i canali di vendita indiretta le risorse occupate saliranno a circa 2.000. Telecom Italia France gestisce un asset tecnologico costi- tuito da un’infrastruttura di rete che si articola su 1.900 km di fibra ottica. L’infrastruttura, interamente progettata per erogare i servizi di nuova generazione disponibili su protocollo IP, sarà ampliata gradualmente con la realizzazione di POP nelle aree di copertura previste. Principale partner tecnologico ■ è Alcatel. Il Gruppo e il Semestre italiano vertici e altri incontri anche con Paesi terzi. Il Gruppo Telecom Italia, quale importante realtà industriale e imprenditoriale che vuole contribuire allo sviluppo del Paese, non poteva mancare a un tale evento partecipando alla realizzazione di alcuni di questi eventi (principalmente le riunioni ministeriali informali), offrendo una sponsorizzazione di tipo tecnologico, cioè la fornitura di servizi e supporti innovativi di ICT. Si tratta, per esempio, di connettività Internet mediante accessi a banda larga, sistemi di Intrusion Detection e Antivirus dedicati, PC e stampanti, oltre a centralini telefonici con parti centralizzate duplicate, linee d’emergenza, telefoni fissi, sistemi di video comunicazione. A questo si aggiungono Web Services, cioè servizi applicativi e sistemi di posta elettronica oltre a presidi tecnici. Per gestire questo progetto complesso hanno lavorato insieme congiuntamente i colleghi di Funzioni Centrali e delle Business Unit Wireline e Tim. Durante il periodo di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea è online il portale europeo www.ueitalia2003.it. Questo strumento, commissionato dal Ministero degli Affari Esteri e da quello dell’Innovazione e della Tecnologia, è una finestra aperta sull’Europa per fornire a cittadini, giornalisti ed esperti in questioni europee un quadro completo e sistematico delle attività della Presidenza italiana e dell’Unione Europea nonché presentare e promuovere l’Italia nella sua complessità storica, culturale ed economica. L’intero progetto è coordinato da Finsiel, azienda del Gruppo Telecom Italia, e vede la partecipazione di Ansa, il Sole 24 ore Radiocor, Engineering, Telecom Italia e Matrix. ■ ino al 31 dicembre 2003 la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea spetterà all’Italia. Sei mesi nei quali il nostro Paese prepara, coordina e presiede i lavori di una lunga serie d’incontri: riunioni del Consiglio europeo, Consigli dei ministri, riunioni ministeriali informali, F Le parole dell’Unione Consiglio dell’Unione Europea È l’organo legislativo dell’Unione Europea. Solitamente composto dai ministri competenti degli Stati membri, si articola in nove formazioni corrispondenti a nove aree tematiche. È costituito da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale, abilitato a impegnare il proprio governo. È presieduto a turno da ciascuno Stato membro per un periodo di sei mesi (da gennaio a giugno e da luglio a dicembre). Consigli informali dei Ministri (o Riunioni Ministeriali Informali) Oltre alle riunioni del Consiglio, che si svolgono a Bruxelles e Lussemburgo, la Presidenza organizza riunioni ministeriali informali per discutere alcune specifiche tematiche del programma semestrale che necessitano di maggior approfondimento. Si chiamano informali perché non ci sono votazioni né conclusioni formali. Dal 1° luglio oltre 450.000 gli accessi a l p o r t a l e w w w. u e i t a l i a 2 0 0 3 . i t 11 Il presidente Marco Tronchetti Provera incontra noi.magazine: orientamenti di business, strategie del Gruppo, assetto organizzativo in un’intervista in esclusiva rilasciata per i colleghi del Gruppo Telecom Italia PRIMO PIANO “Sempre più orgogliosi di appartenere a questo Gruppo per costruire insieme il futuro” uali sono i punti chiave della strategia del Gruppo? Verso quali fronti vedremo orientati gli impegni comuni? Il presidente Marco Tronchetti Provera risponde a noi.magazine in un’intervista rilasciata in esclusiva per i colleghi del Gruppo Telecom Italia. Q @ “Sarebbe utile dedicare alcuni articoli al piano industriale del Gruppo, possibilmente scritti dal Top Management, nel quale si illustri in maniera chiara e trasparente dove ci stiamo ‘dirigendo’ e che cosa ci si aspetta da noi”. Un collega Corporate tester del numero zero di noi.magazine noi m a g a z i n e ▼ Dottor Tronchetti, partiamo da un concetto che le è caro e sul quale torna spesso: quello dell’integrazione tra le diverse realtà del Gruppo. Perché questa insistenza? Dove stanno i problemi? ▲ Guardi, non parlerei di problemi, ma di sfide. Un problema vuol dire che c’è qualcosa che non va e che va corretto. Una sfida significa che c’è qualcosa di nuovo da fare, una nuova opportunità da cogliere. Ecco, noi di opportunità ne abbiamo molte. Una di queste, fondamentale, riguarda la nostra capacità di fare veramente squadra, una squadra coesa, in cui ciascuno mette il meglio delle proprie competenze e della propria professionalità al servizio dei risultati, della crescita aziendale. Una crescita, di conseguenza, personale. ▼ È una questione organizzativa, quindi. ▲ È anche una questione organizzativa che, infatti, due anni fa avevamo messo tra le nostre priorità. Prima ancora è una questione di mentalità e di cultura, anzi, di integrazione di culture, che nasce dalla storia re- 12 cente dell’azienda. In un arco di tempo tutto sommato molto breve Telecom Italia si è trovata esposta a molte sollecitazioni: il passaggio dal monopolio pubblico alla privatizzazione e al mercato; un’evoluzione tecnologica che a un certo punto ha creato una profonda discontinuità, mettendo un business sonnacchioso come la telefonia fissa di fronte a un formidabile concorrente, il mobile; le stesse vicissitudini societarie, con i tanti azionisti che in pochi anni si sono succeduti alla guida del Gruppo. Un’azienda abituata da sempre a identificarsi e riconoscersi essenzialmente nella cultura della competenza tecnica si è trovata quasi d’improvviso a misurarsi con esigenze e culture nuove: quella della competizione sul libero mercato, quella del marketing, quella del servizio al cliente, quella dell’innovazione accelerata, quella della creazione di valore. C’è potenzialmente una grande ricchezza in questa moltiplicazione di orizzonti e di occasioni d’incontro. Ma l’integrazione tra culture diverse non è automatica, spontanea, priva di resistenze e di reciproche gelosie o rivalità. Va costruita e guidata in modo che ogni cultura sia non solo rispettata, ma valorizzata dalle altre e ognuna sia in grado di assorbire il meglio delle altre. Questa è una delle grandi sfide che abbiamo. ▼ E come la state affrontando nel concreto? ▲ Stiamo lavorando moltissimo sull’orga- nizzazione, sull’omogeneità degli approcci manageriali, sulla formazione, sulla trasparenza come modo di comportarsi di tutti verso tutti, a cominciare dai rapporti tra le nostre persone. Abbiamo lavorato sul sistema di regole e di strumenti di governo societario, la cosiddetta corporate governance, che di certo è oggi il più avanzato in Italia e, stando ai risultati di un’indagine dello scorso anno, ci classifica tra le società europee “top class”, la prima in assoluto nel settore delle telecomunicazioni. Questo sistema poggia, da un lato, sulla Carta dei Valori e, dall’altro, sul Codice Etico adottato alla fine del 2002. Entro questa cornice generale di impegni e di doveri, si collocano tante altre cose. Penso alla costituzione delle famiglie professionali che sono la base per lo sviluppo di una nuova cultura di Gruppo centrata sulla qualità e sulla professionalità. Penso all’adozione di metodologie e di strumenti comuni, in particolare nelle aree di staff. Penso al lancio del programma “development center” per il rafforzamento delle capacità manageriali. Penso ai comitati con i quali abbiamo creato un collegamento stabile fra i diversi business e fra questi e il corporate, rompendo la logica dei mondi separati e valorizzando le possibili sinergie. ▼ Lei parla di sinergie, che in effetti sono un’altra dimensione dell’integrazione. Ma come si conciliano le sinergie con le specificità dei singoli business? ▲ Se vogliamo essere più competitivi e più capaci di creare valore non possiamo fare a meno di essere anche più efficienti. Dobbiamo evitare doppioni e sprechi, ma anche sfruttare tutte le economie di scala. Mettendo insieme gli acquisti o la pubblicità abbiamo già fatto risparmi importanti. Lo stesso con la creazione dei centri servizi di Gruppo, come è stato per l’amministrazione, i sistemi informativi, il facility management. È la direzione in cui va anche la nuova società consortile Shared Service Center costituita con Pirelli Informatica e nella quale sono confluiti rami d’azienda di IT Telecom e di Olivetti Tecnost. Una maggiore integrazione tra Corporate e Business Unit e tra le stesse Business Unit non toglie assolutamente nulla alle loro rispettive specificità. ▼ Ci sono novità all’orizzonte? ▲ Dobbiamo metterci nella prospettiva di un sempre maggiore avvicinamento tra la telefonia fissa con i suoi servizi e la telefonia mobile con i suoi. È la tecnologia che spinge in questa direzione di convergenza. A vincere sarà chi saprà muoversi più rapidamente e più efficacemente sui nuovi servizi per i consumatori e per le imprese. Dobbiamo prepararci a questa evoluzione, cavalcarla invece che subirla. Abbiamo tutte le capacità e le competenze per farlo, la- 13 vorando insieme, gomito a gomito, nel rispetto ovviamente delle diverse strutture azionarie delle società. Già da tempo abbiamo costituito il Progetto Rete –guidato dai Telecom Italia Lab– che persegue le sinergie in questa area strategica di gestione del business. Stiamo lavorando sui contenuti che –sviluppati all’interno del Gruppo o acquistati da fornitori esterni– rappresentano un elemento essenziale nella nostra strategia di sviluppo dei servizi a valore aggiunto per il cliente. ▼ Torniamo al presente. L’estate 2003 ha registrato tutta una serie di eventi importanti: la fusione Olivetti-Telecom Italia, la nascita di Telecom Italia Media, la nuova Business Unit Olivetti Tecnost. Quali sono le ragioni di queste operazioni? ▲ Andiamo per ordine. Il riassetto finanziario, la fusione tra Olivetti e Telecom Italia, era uno degli obiettivi prioritari che ci eravamo dati due anni fa per arrivare a semplificare la catena di controllo, ottimizzare la struttura del capitale, portare il debito più vicino a dove si produce la cassa. Dovevamo solo aspettare che le condizioni di mercato ce lo consentissero. E così è stato nella scorsa primavera. Ci siamo mossi subito e, direi, bene: il mercato ha dimostrato di apprezzare tempi e modalità della fusione. Naturalmente il mercato si aspetta molto da noi: si aspetta che dimo- PRIMO PIANO “Sempre più orgogliosi di appartenere a questo Gruppo per costruire insieme il futuro” striamo di essere in grado di generare il massimo valore, di essere la squadra più capace di generare reddito, di sviluppare nuove tecnologie, di offrire un servizio di qualità. Telecom Italia Media nasce da una decisione difficile, la cessione delle Pagine Gialle. È stata una decisione indispensabile per salvaguardare il nostro equilibrio finanziario complessivo. Bisogna anche tener conto che pur essendo un’azienda eccellente, Pagine Gialle non aveva sinergie particolari col resto del Gruppo, cosa che invece vale per televisione e Internet, attività in cui crediamo molto e nelle quali stiamo investendo significativamente: basti pensare al digitale terrestre. Olivetti Tecnost ha grandi competenze nel settore dei prodotti e delle soluzioni per ufficio, nelle applicazioni specializzate in campo bancario e retail e nei sistemi informatici per l'automazione dei giochi a pronostico e delle lotterie. Siamo convinti che la nuova Business Unit offra al Gruppo ulteriori opportunità di sviluppo. ▼ Sono previsti cambiamenti di rotta nel core business del Gruppo? ▲ No. Dopo la fusione Olivetti-Telecom Italia e la cessione delle Pagine Gialle non sono all’orizzonte altre operazioni di tipo straordinario. Ora c’è da dedicarsi totalmente alla sfida industriale, alla gestione dei nostri business, puntando alla massima noi m a g a z i n e soddisfazione del cliente e al miglioramento costante della redditività. ▼ Ma quali sono le condizioni per affrontare con successo questa sfida? ▲ La più importante, in assoluto, è poter contare su persone di qualità. In Telecom Italia ci sono capacità straordinarie. Lo dimostrano i risultati. Noi, però, vogliamo andare avanti, vogliamo valorizzare ancora meglio le competenze, portarle su un livello di eccellenza, per l’oggi e per il domani. Il che vuol dire, per prima cosa, che tutti siano messi nelle condizioni di lavorare meglio, con più soddisfazione per quel che fanno e per come lo fanno. I cambiamenti organizzativi sono un primo passo. Man mano che si procede sul terreno dell’integrazione, i processi diventano più rapidi, le procedure più snelle, le burocrazie più “sottili”. In parallelo, si favoriscono le occasioni di scambio di idee ed esperienze, il confronto continuo tra le migliori prassi aziendali, le opportunità di mobilità all’interno del Gruppo. Questi vantaggi si riflettono anche sulle nostre persone, sulla qualità e sull’efficacia del loro lavoro. Ma non ci fermeremo qui. Le competenze vanno fatte crescere, i percorsi di carriera vanno pianificati, i bravi devono avere visibilità, le opportunità di sviluppo devono essere conosciute, le idee e i contributi, anche quelli critici, devono essere ascoltati, valutati e, 14 se sono buoni, messi in pratica subito. Non c’è nessuno più di chi fa le cose che sa anche come migliorarle. Tutto questo vuol dire che metteremo sempre più attenzione sui sistemi di gestione delle nostre persone e sulla cultura manageriale. Ci aspettiamo capi che sappiano coinvolgere, motivare, valorizzare i loro collaboratori. ▼ La competitività dell’azienda si giocherà anche sul terreno della ricerca e dell’innovazione… ▲ Assolutamente sì. Ricerca e innovazione, da un lato, e servizio al cliente, dall’altro, sono le leve per consolidare e migliorare i nostri risultati. L’eccellenza tecnologica è nella storia, direi nel codice genetico di Telecom Italia. Vogliamo mantenerla e rafforzarla. Ci stiamo investendo il 70% delle nostre risorse. Vi stiamo indirizzando l’azione di Tilab in stretta collaborazione con le Business Unit, i Pirelli Labs, i fornitori, le università, i centri di ricerca italiani e stranieri. La nostra capacità di innovazione è un grande patrimonio: non solo per noi, ma per l’Italia. E intendiamo che lo sia anche per tutti i Paesi in cui operiamo. ▼ Se la competenza tecnica del Gruppo è fuori discussione, c’è invece chi dubita del suo reale orientamento al cliente. Lei ritiene che si stiano facendo passi avanti per migliorare il rapporto con il mercato? ▲ A dire il vero, gli indici di soddisfazione della clientela sono in costante crescita. Bisogna darne atto soprattutto a coloro che lavorano sul “front end”: Contact Center, tecnici di rete, venditori. E parliamo dell’impegno di decine di migliaia di persone. Anche grazie a loro l’immagine del Gruppo Telecom Italia non è oggi solo quella di una grande impresa, moderna, dinamica, tecnologicamente all’avanguardia, ma anche quella di un’azienda che si mette al servizio dei suoi clienti. È ovvio, comunque, che le attese nei nostri confronti crescono sempre di più: non c’è limite al miglioramento “È importante in assoluto poter contare su persone di qualità. Nel Gruppo Telecom Italia ci sono qualità straordinarie”. della qualità del servizio offerto, e in questo senso, per tutti noi, c’è ancora molta strada da percorrere. ▼ Telecom Italia è l’unico tra i grandi gruppi europei di telecomunicazioni che mostra segnali di crescita ed espansione. In Sud America Tim si afferma con il GSM, mentre Wireline ha annunciato il progetto di sviluppo ed espansione internazionale nella banda larga. Ci può chiarire in che modo si concretizza questa nuova attenzione al business internazionale? ▲ In effetti, continuiamo a essere in buona salute e andiamo avanti per la nostra strada, che è quella di selezionare con molta attenzione gli investimenti e di concentrarci sulle attività che possiamo gestire con le nostre competenze. In questa logica, negli ultimi due anni abbiamo ceduto le partecipazioni puramente finanziarie in aziende delle quali non controllavamo la gestione e abbiamo mantenuto, invece, le partecipazioni industriali in aziende che possono beneficiare della tecnologia e dei modelli di business sviluppati con successo in Italia. È il caso del mobile in Brasile, che oggi sta crescendo bene grazie al lavoro congiunto del management locale e delle strutture centrali di Tim, col loro prezioso apporto di guida e di supporto. Sarà il caso, nel prossimo futuro, della banda larga in Europa: le aziende acquisite, come HanseNet, e quelle che costituiremo “da prato verde” trarranno beneficio dalle esperienze positive realizzate da Wireline in Italia. Anche questa è integrazione. ▼ Alla presentazione del Progetto Italia, lei ha dichiarato che considerare Telecom Italia soltanto un grande gruppo industriale, con obiettivi unicamente economici, è riduttivo: missione stessa del Gruppo è infatti la crescita del Paese. Qual è in questo senso l’impegno chiesto a tutti noi? ▲ L’ho detto in altre occasioni e lo ribadisco. Noi abbiamo una responsabilità, una responsabilità importante. Siamo un’azienda unica nel Paese, il punto di forza in un settore, probabilmente l’ultimo, nel quale l’Italia ha promettenti chance di leadership tecnologica mondiale. Siamo e vogliamo continuare a essere un motivo d’orgoglio per l’Italia. Questa è la nostra responsabilità sociale. A cui possiamo corrispondere in un solo modo: facendo il massimo per assicurarci una crescita sostenibile, cioè in sintonia con il resto della società, attraverso le nostre capacità professionali, i nostri prodotti, i nostri servizi e una condotta d’impresa sana, fondata sull’orientamento al risultato, sullo spirito di squadra, sulla correttezza e sulla trasparenza verso tutte le nostre persone, i nostri fornitori, i nostri clienti, le autorità pubbliche. Sullo “stile Telecom Italia”. Qui c’è veramente un grande impegno da parte di tutti, a cominciare dai manager. ▼ In conclusione, dottor Tronchetti, come vede il Gruppo a medio termine? ▲ Con molta fiducia. Stiamo realizzando tutti gli obiettivi che avevamo annunciato alla comunità finanziaria e al mercato: riduzione del debito, forte flusso di cassa, focalizzazione del portafoglio, incremento della creazione di valore da parte delle nostre aziende. Stiamo individuando nuove opportunità di crescita nelle aree più avanzate, con la banda larga, i servizi a valore ag- 15 giunto, il mobile-office, il Wi-Fi. Ci stiamo espandendo in Sud America. Abbiamo buone prospettive di crescita, in Europa, con la banda larga e con l’alleanza nel mobile tra Tim, Orange SA, T-Mobile e Telefónica Mòviles. Il Gruppo Finsiel sta consolidando la sua leadership nell’Information Technology sia con il cliente pubblico sia con i clienti privati. Ma vorrei sottolineare un punto. Nuovi business, nuove frontiere: tutto questo significa nuove opportunità per le nostre persone. Chi saprà aprirsi al cambiamento e alle sfide che ci lancia in fatto di professionalità, di qualità, di spirito di squadra, ha di fronte a sé occasioni di sviluppo e di soddisfazione personale come, credo, non ce ne siano mai state in passato. Il mio impegno personale è far sì che ciò avvenga e che tutte le nostre persone si sentano sempre più orgogliose di appartenere a questo Gruppo e di partecipare a ■ costruirne insieme il futuro. Virgilio, La7, Tin.it, Mtv: tutti brand vincenti che fanno capo alla nuova Business Unit Internet and Media. Per il futuro si attendono grandi risultati puntando sulle sinergie tra Internet, televisione e contenuti originali PRIMO PIANO Promossi con una buona Media U @ “Dopo i cambiamenti dell’estate vorrei capire di più sulla nuova azienda”. Una collega di Tin.it noi m a g a z i n e n’estate da ricordare. La prima settimana di agosto ha visto la nascita di una nuova realtà all’interno del nostro Gruppo: Telecom Italia Media. Certamente è il frutto della scissione e della cessione di Seat Pagine Gialle, ma è, a tutti gli effetti, una nuova creatura nella quale si rafforza un’anima mediatica, caratterizzata da un approccio innovativo e dinamico dei mezzi e dei contenuti. La scissione, dunque, non è stata che il momento finale di un processo nel quale si andavano individuando, da un certo tempo, due direttrici ben distinte in termini di bisogni dei clienti, innovazione di prodotto e strumenti di marketing e distribuzione. La prima riguardava il mercato delle Directories, inteso anche come mercato di Search su Internet (l’attuale Seat Pagine Gialle, ceduta a un consorzio di investitori), la seconda (oggi Telecom Italia Media), puntava sullo sviluppo delle attività multimediali di produzione e distribuzione di contenuti. La separazione delle due realtà prospettava indubbi vantaggi, grazie allo sfruttamento delle potenzialità delle diverse aree di business, in termini industriali e finanziari. Perfezionata la cessione, il giorno 8 agosto, ecco allora comparire nella galassia del Gruppo (vedi pagina 4), un nuovo marchio con sfondo blu, Telecom Italia cui si aggiunge, bene in evidenza, la parola Media. Sotto questo ombrello, brand di punta come Virgilio, Tin.it, La7, Mtv. Di volta in volta riferimento per i giovani attenti alle tendenze nel caso di Mtv; per un pubblico colto, come La7, televisione che si avvicina ai fatti con uno stile personale e che punta a fornire soprattutto un’informazione autorevole; Virgilio, che si afferma come il primo portale italiano con oltre tre miliardi e mezzo di pagine viste nei primi sei mesi del 2003; Tin.it e i suoi 2 milioni e 300mila clienti attivi, in crescita continua. 16 I dati pro-forma del 1°semestre 2003 I ricavi consolidati di Telecom Italia Media sono pari a 300 milioni di euro e registrano un incremento pari a 8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2002. Il margine operativo lordo è pari a 4 milioni e cresce rispetto allo stesso periodo del 2002 di 22 milioni di euro. La disponibilità finanziaria netta è di 89 milioni di euro comprensivo del conguaglio di scissione. Le aree di business Telecom Italia Media acquista una sua più precisa identità e rafforza il proprio potenziale di polo editoriale qualificato e perfettamente integrabile nella strategia multimediale e multipiattaforma del Gruppo. Principali aree di business sono l’offerta di servizi di accesso a Internet e di contenuti per televisione e web. Internet. Molto bene per l’area di business Internet secondo i dati della semestrale. Il margine operativo lordo registra una forte crescita rispetto al semestre 2002: si è passati da 1 milione di euro a 21 milioni. Si punta a consolidare la leadership di Virgilio con una maggiore offerta di contenuti (anche a pagamento, a valore aggiunto, come Virgilio+), adatti al mercato della banda larga sempre più esigente. La divisione Tin.it registra ricavi pari a 107 milioni di euro (erano 56 milioni nel primo semestre 2002); Matrix cresce del 54,7%, con ricavi pari a 15 milioni di euro, 5 in più, se confrontati con i primi sei mesi dell’anno scorso. A sinistra, Kwang Gianfranceschi di Virgilio. La scissione La cessione Il primo agosto 2003 ha avuto efficacia l’operazione straordinaria di scissione parziale proporzionale di Seat Pagine Gialle Spa. La società scissa ha assunto la denominazione di Telecom Italia Media. Alla società beneficiaria, che ha assunto la denominazione di Seat Pagine Gialle Spa, sono trasferite le attività delle Directories, di Directory Assistance e di Business Information. L’8 agosto 2003 il Gruppo Telecom Italia ha perfezionato con il consorzio composto da BC Partners, CV Capital Partner, Premira e Investitori Associati, l’operazione di cessione della propria quota pari a circa il 61,5% del capitale della nuova Seat Pagine Gialle Spa. L’operazione consente al Gruppo di ridurre l’indebitamento finanziario netto consolidato di circa 3,7 miliardi di euro. Television. L’area di business Television si È arrivata un’agenzia Le prospettive per il futuro È nell’ottica del potenziamento di prodotti di qualità, anche nell’ambito dei contenuti, l’ingresso in TI Media di una agenzia di stampa. Ex AP.Biscom, ora ribattezzata APcom ha nel suo Dna una spiccata ispirazione internazionale. Forte di un accordo con il colosso statunitense Associated Press, è oggi diretta da Antonio Calabrò: “La nostra agenzia si concentra su politica, economia, politica estera e grandi fatti di cronaca; -spiega il direttore- produciamo circa 600 notizie al giorno, in due lingue, italiano e inglese; abbiamo redazioni a Roma, Milano, Bruxelles e New York oltre a corrispondenze dalle maggiori piazze dell’informazione mondiale. Lavoriamo soprattutto sulla parte iniziale del processo della notizia: siti Internet, centro studi, fonti ufficiali, fonti informali. Abbiamo a disposizione il notiziario internazionale di Associated Press, cui aggiungiamo la nostra lettura, le nostre cronache e le opinioni più qualificate sulla realtà italiana ed europea. Per il futuro cercheremo, tra le altre cose, di lavorare ancora più attentamente su questo materiale, segmentando l’offerta al pubblico pensando anche ai giornali piccoli e medi e vendendo, on demand, informazioni a un pubblico interessato ad argomenti specifici”. “Dopo l’operazione di scissione di Seat Pagine Gialle -afferma Enrico Parazzini, amministratore delegato di TI Media- la nostra Business Unit, Internet and Media, focalizza la sua strategia sullo sviluppo dei contenuti multimediali ponendosi l’obiettivo di sfruttare al massimo le sinergie tra i diversi media e le diverse piattaforme tecnologiche, anche in collaborazione con le altre realtà del Gruppo. Questo ci permetterà di lavorare sia sul piano dello sviluppo, dove puntiamo a una sensibile crescita dei ricavi, sia su quello dell’efficienza e quindi alla ottimizzazione dei costi. Significativi saranno anche gli investimenti a partire, per esempio, dallo sviluppo della televisione digitale terrestre, dove siamo già in fase di sperimentazione. Il fattore chiave -continua Parazzini- che ci permetterà di competere, e che quindi va valorizzato al meglio, è rappresentato dalle competenze delle persone che lavorano nelle diverse realtà che ■ compongono la nostra azienda”. orienta a preparare le due reti verso il mondo del digitale e dell’interattività. Nonostante l’andamento recessivo del mercato pubblicitario l’area mostra una crescita dei ricavi pari a 51 milioni di euro, con un aumento del 22% rispetto al primo semestre 2002. Mtv resta leader nel segmento giovani. Per quel che riguarda La7, gli ascolti sono aumentati del 50%. In prima serata la media è del 2,3-2,5% di share, in seconda serata si sfiora il 3%. Inoltre l’incremento della raccolta pubblicitaria, grazie all’accordo con Cairo Communication (che si è impegnata a versare un minimo garantito di 138 milioni di euro netti in tre anni), ha già realizzato un raddoppio dell’acquisizione nel primo trimestre di quest’anno. Office Products & Services. Flessione del 6% dei ricavi per l’area di business Office Products & Services (Gruppo Buffetti). Nel primo semestre 2003 ammontano a 110 milioni di euro. Tale fenomeno è principalmente riconducibile a un rallentamento del mercato consumer e dei prodotti per ufficio e al decremento delle vendite di prodotti consumabili per l’informatica. 17 Valeria Accornero com APPROFONDIMENTI Da sinistra, Fabio Liberati di Tim e il suo collega Giovanni Piacentini di Wireline. Nella pagina accanto, il bauletto delle nuove moto di Wireline. @ “Sarebbe utile che si parlasse della nostra realtà, sapere come lavorano i colleghi Tim che fanno lo stesso mestiere”. Un collega della rete di Wireline noi m a g a z i n e Viaggio nel cuore della rete E rmanno Giorio, dirigente di Progettazione Impianti Tim, ricorda che un giorno del 1997 si presentò negli uffici della rete Tim un camionista arrabbiatissimo, che disse a brutto muso: “Sto cercando di parlare con il mio telefonino e non ci riesco. Non me ne andrò finché non mi avrete messo in condizione di parlare”. Il camionista uscì di lì a poco, telefonando. L’episodio solo per ribadire come sia chiaro ai colleghi quanto la rete sia strategica per la competitività di un’azienda di telecomunicazioni, una dimensione ben presente nel Gruppo. In Wireline è considerata strategica la nascita di Sat, Sistema Assistenza Totale, che si pone l’obiettivo di garantire al cliente un’assistenza di alta professionalità, attraverso una squadra di oltre 10 mila tecnici, un terzo di tutti gli addetti alla rete. Tim, che, grazie a una rete di oltre 12 mila stazioni radio, copre il 90% del territorio nazionale e oltre il 99% della popolazione, è alle prese con un processo complesso di progettazione, pianificazione e realizzazione di stazioni radio, che le consente di rendere più fitta, anno per anno, la propria tela, usando una risorsa limitata: la banda radio. È una macchina che procede a ritmo serrato nel processo di pianificazione e continuo monitoraggio dei livelli qualitativi dei nuovi impianti, che devono essere coerenti con la rete già realizzata. 18 Wireline: a colloquio con due tecnici del Sistema Assistenza Totale di Firenze Divise nuove, con il marchio Sistema Assistenza Totale, che è anche sulla valigetta, una targhetta con il nome, Luigi Romagnoli e Juri Dell’Omodarme, tecnici di Firenze, partono per la loro giornata di lavoro: gli interventi previsti li trovano sul loro cellulare Nokia Communicator. Luigi non passa in centrale, perché ha la Panda sotto casa. “È un beneficio per noi, ma anche per l’azienda: ci consente di arrivare prima dal cliente aumentando i nostri interventi giornalieri”. Juri abita a Pisa e non può portarsi la Panda a casa. Per ora le sue scelte di vita non gli permettono di fare altrimenti. Il flusso delle richieste di lavoro avviene così. La segnalazione arriva al 187, e da qui passa in centrale al Fom, che prova a risolvere il problema direttamente (a volte è possibile). Altrimenti fissa un appuntamento con il cliente e passa la segnalazione sul cellulare dei tecnici. “In una giornata facciamo quattro/cinque interventi, con punte di sei, dedicando in media un paio d’ore a intervento -raccontano i due tecnici- il Nokia Communicator rende più rapido il nostro lavoro. Possiamo comunicare direttamente con il cliente e per l’azienda siamo sempre rintracciabili. Il processo di comunicazione ha però bisogno di una messa a punto: la richiesta di lavoro che appare sul Nokia deve essere molto precisa (dati sul cliente, problemi sollevati), altrimenti i tempi si allungano”. I tecnici del Sistema Assistenza Totale possono intervenire in centrale di zona (un filo staccato, caso più frequente da quando si deve inserire un nuovo filo per il funzionamento dell’ADSL), nella centralina del pa- lazzo, a casa del cliente. Luigi Romagnoli, 49 anni, è nel Gruppo dal 1980, sempre nella rete. Licenza media, formazione sul campo, ma può dire che pochi sanno di rete più di lui. Prima di entrare nel Gruppo aveva lavorato all’Italtel, allora uno dei maggiori fornitori di apparati per centrali. Negli ultimi anni ha seguito corsi per la gestione del rapporto con il cliente, fra cui il progetto Concorde: “Un’esperienza molto utile”. Che cosa vuol dire per te orientamento al cliente? Luigi risponde deciso: “Credo a quello che faccio, mi piace farlo e questo penso sia avvertito dal cliente. È importante la formazione, ma contano anche l’esperienza e il carattere. Bisogna far vedere che si è competenti, cercando di individuare rapidamente le cause del guasto e facendo capire che tutto è sotto controllo. Purtroppo, non sempre è possibile riparare il guasto alla prima visita. Allora spiego il processo necessario perché l’inconveniente sia ri- solto. Se vedo il cliente in grave difficoltà, non esito a fornirgli il numero del mio cellulare: è rassicurante. Con le ultime innovazioni gli interventi sono più rapidi. L’obiettivo è risolvere gran parte dei problemi entro due giorni. Dovrebbero però essere migliorati i rapporti con le funzioni specialistiche, alle quali passiamo la palla quando il nostro intervento non è risolutivo”. Luigi solleva poi l’argomento dei rapporti con i clienti che hanno in casa una rete, con ADSL, ISDN, fax e più linee telefoniche, con un proprio router: “Ci chiedono di assisterli a 360 gradi, anche se l’impianto non è tutto realizzato da noi considerano un fastidio doversi rivolgere ad altri”. Come vede Luigi la rete Wireline? “È all’avanguardia: la nostra azienda può apparire un pachiderma per le dimensioni ma non è inferiore a nessuno per la tecnologia e per la professionalità dei tecnici.” Juri Dell’Omodarme ha 23 anni, è stato assunto nel dicembre 2002. È perito elettro- I tecnici Wireline e la nascita del Sistema Assistenza Totale: vantaggi e problemi da risolvere. La rete Tim alla prese con la realizzazione di nuovi impianti e con le richieste della funzione commerciale. noi.magazine incontra i colleghi di Ancona, Firenze, Viterbo, Roma e Napoli Tecnici in moto: “Ok ma aspettiamo la verifica invernale” ’esperimento Wireline dei tecnici Sistema Assistenza Totale che lasciano le classiche Panda e si trasferiscono su un grande scooter Bmw, coperto e che si può guidare senza casco, è cominciato a metà luglio. L’onore e l’onere di provare per primi è toccato a tre tecnici di Roma e tre di Milano, volontari (tutti coloro che parteciperanno a questo esperimento lo faranno per libera scelta). Vincenzo Arcopinto e Giovanni Piacentini, età intorno ai 30 anni, sono in azienda da dodici anni, mentre Stefano De Giorgi, 49 anni, è entrato nel lontano 1973, cominciando a lavorare sui camion per l’installa- L zione dei pali del telefono. I tre possono portarsi la moto a casa e poi prendere servizio, andando dal primo cliente che trovano indicato sul loro cellulare Nokia Communicator. Dice Arcopinto, grande passione per le moto: “Abbiamo avuto i vantaggi che ci aspettavamo per muoverci nel traffico e per sostare. Ne è derivato un incremento sensibile della produttività: se con la Panda effettuavamo mediamente quattro interventi al giorno, con la moto siamo in grado di effettuarne sei, con punte di otto”. I tecnici sono particolarmente soddisfatti di come è stato risolto il problema degli attrezzi da portarsi dietro. La scala telescopica, molto leggera, quando è sulla moto è alta poco più di un palmo e non crea problemi nel viaggio. Quando bisogna usarla offre invece le stesse prestazioni della scala tradizionale. Si sta anzi pensando di estendere l’uso della scala te- 19 lescopica alle automobili che hanno difficoltà a portare la scala tradizionale. “Per gli altri attrezzi -dicono i tecnici- ci sembra interessante la soluzione che si sta adottando: si programmano per ognuno di noi interventi giornalieri che comportino l’uso di solo una parte degli attrezzi che normalmente ci portavamo dietro con la Panda”. Resta un punto interrogativo: da quando hanno cominciato a lavorare in moto, al momento in cui si svolge l’intervista, c’era stata questa eccezionale estate, che aveva impedito ai tecnicimotociclisti di confrontarsi con il cattivo tempo, che sarà certamente un punto cruciale per la valutazione dell’esperimento. “Aspettiamo che ci consegnino la divisa invernale -dicono i tecnici- Ne controlleremo così la funzionalità, e vedremo cosa significhi per noi una giornata di lavoro passata in moto in condizioni meteorologiche difficili”. ■ Viaggio nel cuore della rete riparazione”. Juri utilizza molto il Nokia Communicator. È anche dotato di un computer portatile, che serve soprattutto quando il cliente ha inconvenienti con l’ADSL. “Il caso più frequente sono i problemi di configurazione del modem, ma non esitiamo ad aiutare il cliente, nei limiti delle nostre competenze, anche se le cause vanno cercate negli strumenti che utilizza o in qualche sua incompetenza”. Da sinistra, Stefania Gasparro di Tim; Luigi Romagnoli e Juri Dell’Omodarme di Wireline. Fabio Liberati e Dario Boccia, Fabrizio Talevi e Anna Camera di Tim. Tim: un’esperienza in Marche e Umbria APPROFONDIMENTI nico in telecomunicazioni: ”Lavorare qui era l’obiettivo che mi ero posto quando ho preso il diploma. Ho fatto un corso di formazione a Bologna e poi un periodo di affiancamento a un tecnico esperto. La formazione mi ha dato strumenti importanti per gestire il rapporto con i clienti. Credo che la rete sia fondamentale per fidelizzarli: niente li rende nervosi come il non poter comunicare, soprattutto quelli, sempre più numerosi, che con il telefono ci lavorano. Decisiva è la preparazione professionale dei tecnici della rete. Quando non riesco a risolvere subito il problema, capita anche a me di lasciare il numero del cellulare, ma preferisco seguire il cliente telefonandogli per vedere a che punto è la Nelle pagine successive, sulle nuove moto, Stefano De Giorgi e Vincenzo Arcopinto del Sistema Assistenza Totale Wireline a Roma. noi m a g a z i n e Perito industriale, Fabrizio Talevi è stato assunto al radiomobile Sip nel 1982. Il servizio ha avuto uno sviluppo in vista dei mondiali di calcio del 1990, che fu l’occasione per cominciare ad affrontare il discorso della telefonia mobile in Italia: in quel momento i clienti erano intorno a 130 mila. Alla fine degli anni Ottanta, la Sip si trovò di fronte a un dilemma: entrare subito nella telefonia mobile con il sistema primitivo TACS, oppure aspettare il GSM, molto più avanzato, ormai vicino a entrare sul mercato. La società scelse di partire col TACS: fu una scelta felice, incontrò il favore del pubblico. Fabrizio Talevi si è occupato di realizzazione impianti fin dall’inizio. Dal 1997, quando era in atto il boom del GSM, è coordinatore del- 20 la struttura Realizzazione Impianti di Marche e Umbria. Ha 12 assistenti con competenze varie: 3 geometri, 9 periti in telecomunicazioni o in elettronica. Ora la struttura è alle prese con la realizzazione di una sessantina di stazioni radio necessarie per far partire l’UMTS. L’immediato obiettivo di Tim è quello di rendere completa la copertura per la terza generazione di telefonini nei capoluoghi di Regione e, successivamente, di Provincia, nei quali sarà necessario, mediamente, raddoppiare il numero degli attuali impianti in tecnologia GSM. È vero che l’80% del lavoro di una struttura come questa si concentra nelle pratiche per l’ottenimento dei permessi? “Quella cifra è esagerata. Ma se la riduciamo al 50% siamo vicini alla realtà. Per questo opero con una squadra molto flessibile, in cui tutti debbono essere in grado di fare quasi tut- Il “carrato”: un aiuto nelle grandi emergenze l carrato è una stazione radio su ruote, che può essere velocemente spostata in zone dove sono in corso emergenze (terremoti, alluvioni), manifestazioni con centinaia di migliaia di persone, o anche summit internazionali. I carrati hanno dimensioni contenute, che facilitano gli spostamenti, evitando di dover sottostare alle complesse norme previste per i trasporti eccezionali. Per Tim, Fabio Liberati, tecnico della qualità, Dario Boccia, tecnico di esercizio, Germano Fattori, tecnico di realizzazione impianti, hanno gestito il carrato impiantato a Viterbo durante il summit dei Ministri europei per le comunicazioni. Periti in telecomunicazione o in elettronica, sono entrati al radiomobile Sip tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. “Un I carrato -dice Liberati- permette di effettuare in contemporanea 80 chiamate, che si aggiungono a quelle già garantite dalle stazioni radio fisse. Per riunioni come quella di Viterbo, il carrato garantisce una copertura del 100%, consentendo di telefonare dall’interno della villa, che ospitava la riunione, anche dalle zone dove normalmente il segnale è scarso o addirittura inesistente, e nelle migliori condizioni di sicurezza e riservatezza”. I tecnici spiegano poi che nei grandi assembramenti di folla si garantisce in modo soddisfacente di fare e ricevere telefonate, nonostante l’enorme numero di chiamate che possono avere luogo. Ma l’utilizzazione che più inorgoglisce i tecnici Tim è in occasione delle calamità naturali, in cui le comunicazioni telefoniche possono essere di grande aiuto e conforto. Ricordano l’intervento a San Giuliano di Puglia, durante il terremoto del Molise, quando Tim riuscì a mettere le persone in condizione di telefonare nel giro di po■ che ore dal verificarsi del disastro. to. Partiamo dalle indicazioni che ci vengono dalla Progettazione Impianti, che ci indica dove e come realizzare le nuove stazioni o modificare quelle esistenti. Ci occupiamo anche del reperimento dei siti, perché otteniamo risultati migliori che affidandoci ad agenzie esterne. Il sito ottimale viene scelto insieme a Progettazione Impianti, che è in grado di valutare quale risponde meglio alle esigenze della rete Tim. Progettazione Impianti si occupa anche di produrre le specifiche di progettazione radioelettrica dell’impianto. Tutto il resto è compito nostro. Abbiamo tecnologie e competenze di altissimo livello e riusciamo a risolvere i problemi che ci vengono posti dalle altre funzioni dell’azienda in tempi brevi e con efficienza. La nostra preoccupazione numero uno è non essere bloccati e quindi risolvere i problemi che causano il blocco nei tempi più rapidi 21 possibili. Per questo alla mia squadra chiedo versatilità nelle competenze, in modo che anche i tecnici siano in grado di risolvere problemi che sono più di competenza dei geometri o di esperti di burocrazia”. “Quando ci sono problemi nell’esercizio, nella manutenzione o nella copertura, interveniamo subito -aggiunge Fabrizio Talevi, per completare il quadro del lavoro della sua squadra- con le nostre strutture presenti sul territorio, affinché il problema sia risolto in modo rapido ed efficace. Il risultato è che sono rare le lamentele degli utenti per inconvenienti derivanti dalla rete”. APPROFONDIMENTI Viaggio nel cuore della rete noi m a g a z i n e Viaggio nel cuore della rete APPROFONDIMENTI Tim: l’offerta di nuovi servizi Anna Camera, ingegnere in telecomunicazioni, è entrata in Tim nel 1997. Per 3 anni ha lavorato alla Funzione Business del territorio Centro, come supporto alla vendita di apparati, servizi, progetti. Ha fatto di tutto per arrivare alla rete, poiché pensava di mettere meglio a frutto qui la sua preparazione. È fermamente convinta che la rete costituisca un punto di forza per la competitività di Tim, per il livello tecnologico e la qualità dei servizi che consente di fornire ai clienti. Oggi è soddisfatta del suo lavoro, anche se, dice, “considero molto utile sul piano formativo l’esperienza sul territorio, che penso sia ideale per farsi le ossa nel nostro lavoro”. Anna lavora dal 2001 nella struttura di rete in Direzione Generale Tim, al Client Management, in cui per cliente si intende quasi esclusivamente quello interno: “Ci capita di avere rari contatti con clienti esterni, nel mio caso soprattutto per i servizi GPRS. Il nostro vero cliente è interno, in genere la funzione commerciale. La rete è infatti strategica per la buona riuscita dei prodotti che la funzione commerciale vuole offrire ai clienti. Discutiamo su tutto: se fare un prodotto, come farlo, quanto costa, quando farlo. È un dialogo costante, che sfocia nella realizzazione di nuovi servizi, in particolare quelli ad alto valore aggiunto”. Se l’accordo non c’è? “C’è quasi sempre. La funzione commerciale Tim è di altissimo livello: ha sfornato l’idea del prepagato, paghi per quanto parli, che, insieme alla tariffa family, ha avuto un ruolo fondamentale nel successo dei telefonini nel nostro Paese. Sempre dei nostri è l’idea del pay for me. Ma se il disaccordo resta, cerchiamo, per quanto possibile, di andare incontro alle richieste dell’area commerciale”. “Noi siamo anche proattivi -ci tiene ad aggiungere Anna Il prima e il dopo di un’antenna Tim mimetizzata. noi m a g a z i n e Camera- avvertiamo che esistono situazioni che possono creare possibilità di business e le giriamo al commerciale. Il mio orientamento al cliente penso sia forte, frutto della sensibilità acquisita negli anni in cui ho lavorato qui. Il nostro è un lavoro soprattutto di back office: mi pongo il dovere di dare risposte rapide ed esaustive alle richieste delle funzioni che si rivolgono a noi. “Anche se, ovviamente, l’UMTS ci richiede un grande impegno, in realtà offriamo servizi ad alto valore aggiunto anche su tecnologie già consolidate, quali il GSM, il GPRS e a breve l’Edge (un GPRS più veloce e proformante). Tim, infatti, è il primo gestore al mondo ad offrire la televisione sul cellulare usando la tecnologia GPRS; ma abbiamo anche la trasmissione dati delle aziende per le più svariate applicazioni, il trasferimento di immagini pesanti per il mondo consumer, la possibilità di interlavoro tra rete e terminali per configurare in modo personalizzato i telefonini dei clienti per l’accesso a servizi diver- si”. Anna Camera è molto sensibile al tema dell’integrazione di Gruppo: “Capita che l’offerta di servizi Tim possa interfacciarsi con quelli di Wireline. Il GRPS per arrivare a casa del cliente deve passare per i servizi Wireline (ISDN, linee dedicate). Nelle gare di appalto c’è sempre un pezzo di telefonia fissa, oltre ai servizi Tim. Avere un riferimento nella nostra società sorella ci permetterebbe di fornire certi servizi ai clienti ■ prima e meglio”. Giuliano Di Girolamo Napoli: “Come mimetizzo le stazioni radio” im: nella struttura Realizzazione Impianti Sud 1, che ha il suo centro a Napoli, una trentina di persone guidate dal responsabile Raffaele Mancuso, lavora Stefania Gasparro. Architetto, fa parte del gruppo “urbanistica”, il quale dedica una parte consistente del suo tempo ad ottenere le autorizzazioni necessarie all’installazione delle stazioni radio. Stefania va in Comune almeno una volta alla settimana per accelerare le pratiche. Con lei parliamo di un progetto molto curioso al quale ha partecipato: la mimetizzazione di impianti di rete posti sopra edifici, strategici per la rete Tim in città, ma sottoposti a vincoli storico-monumentali. “Tim è attenta alla tutela ambientale e noi collaboriamo con la Soprintendenza per rispettare i vincoli imposti e ridurre al minimo l’impatto paesaggistico. Abbiamo trovato soluzioni che mantenessero inalterata l’estetica di alcuni edifici, consentendo al tempo stesso alle nostre stazioni radio di svolgere la loro funzione per far parlare i clienti Tim di alcune zone importanti del centro della città -racconta Stefania Gasparro- Per raggiungere questo risultato Tim ha messo in campo le competenze e le più avanzate tecnologie di cui dispone”. Finora sono stati mimetizzati due im- T 24 pianti, uno nel palazzo dell’Autorità Portuale, l’altro nella sede dell’Archivio Militare. C’è anche un progetto per un intervento analogo in Castel Sant’Elmo, un edificio che guarda dall’alto il centro città e che è una sede ottimale per una stazione radio. Spiega Stefania: “Per la mimetizzazione usiamo antenne di tecnologia più avanzata rispetto a quelle preesistenti, che svettavano sopra i palazzi. Pertanto è stato possibile inserirle nelle strutture murarie degli edifici interessati. Nel caso della palazzina del porto, abbiamo dovuto superare un ostacolo ulteriore: il muro era coperto all’esterno da lastre di travertino, che ostruivano la propagazione del segnale radio nelle direzioni di puntamento dell’antenna. Abbiamo sostituito sia il muro, sia le lastre con un materiale trasparente alle onde elettromagnetiche e che esteticamente riproduce il travertino che riveste l’intera facciata dell’immobile. Chi non conosce la storia non è in grado di accorgersi della sostituzione. Nel palazzo dell’Archivio Militare abbiamo posto le antenne nella muratura del prospetto principale e in due comignoli costruiti sulla terrazza, in armonia con il resto dell’edificio, conservando la piena fun■ zionalità della stazione radio”. Il punto sulle Famiglie Professionali: cosa sono, come funzionano, a che stadio è il loro sviluppo. Analizziamo questo fattore chiave dell’organizzazione del Gruppo Telecom Italia Una Famiglia modello? @ “Vorrei chiarimenti sul vantaggio di un modello per famiglie professionali”. Messaggio a Foto di Gruppo 2003 U no dei pilastri fondamentali dell’integrazione perseguita dal Gruppo Telecom Italia è rappresentato dalle Famiglie Professionali che, introdotte nell’autunno del 2001, hanno già avuto impatto sull’organizzazione. Due anni di vita non sono in fondo molti per un cambiamento così profondo nel modo di funzionare di una realtà tanto complessa. Occorre del tempo, infatti, perché un nuovo modello organizzativo come questo si trasformi in strumento gestionale e poi in elemento portante della cultura aziendale, parte dell’habitus lavorativo di ognuno, dai livelli più elevati fino alla base. Nel video di presentazione del nuovo piano formativo per la Famiglia Amministrazione, Finanza e Controllo (AFC), il responsabile della Famiglia, Enrico Parazzini, ha spiegato con chiarezza che le Famiglie Professionali sono costituite “dalle persone che fanno lo stesso mestiere, che hanno omogeneità professionale e identità di obiettivi, valori, ruolo”. La semplice comunità professionale nominale che c’era prima, si evolve così in un organismo effettivo e vivente, con un vero capo famiglia che interviene nella vita lavorativa concreta dei membri della sua comunità. 25 Perché le Famiglie Professionali Le Famiglie Professionali nascono soprattutto per integrare il Gruppo ma anche per tutelare la professionalità, le possibilità di sviluppo e l’equità di trattamento per tutte le risorse di una Famiglia Professionale, in qualunque azienda/Business Unit del Gruppo si trovino a operare. L’obiettivo è far sì che, per esempio, un controller o un responsabile di formazione di Tim svolga il suo lavoro, venga valutato e gestito come il collega che svolge la stessa professione in Wireline. Entrambi infatti appartengono alla propria azienda, ma al tempo stesso sono componenti di una Famiglia che opera trasversalmente per tutto il Gruppo. La Famiglia Professionale adotta infatti cultura, politiche e strumenti gestionali comuni, Una famiglia modello? certifica in modo omogeneo la qualità delle risorse che all’interno della Famiglia lavorano al centro e in periferia, favorisce la mobilità delle persone e quindi il loro potenziale di sviluppo, diffonde le “best practice” (il modo migliore di fare una cosa), ricerca e favorisce sinergie tra i vari business, costituisce centri di servizio, o ne amplia la loro sfera di intervento, per lo svolgimento delle attività comuni. Modalità di funzionamento APPROFONDIMENTI Le Famiglie Professionali comportano che, al di là del riporto verticale, degli obiettivi di business e del lavoro concreto svolto in cia- Quando la formazione aiuta a “fare famiglia” a Famiglia Risorse Umane ha iniziato nel 2003 un ampio progetto di formazione articolato in tre percorsi (vedi noi.magazine numero 1/2003, pagina 23) di cui l’ultimo, “Fare mente locale/L’officina”, partirà a L scuna azienda, esista un riporto funzionale orizzontale che si concretizza in obiettivi specifici propri della Famiglia Professionale. Tali obiettivi si affiancano a quelli del Gruppo e delle singole Business Unit all’interno dell’MBO (Management by Objectives). Questo doppio riporto, se da un lato richiede un po’ di rodaggio, dall’altro consente al singolo di operare ai massimi livelli di professionalità, indipendenza e trasparenza all’interno dell’azienda in cui lavora, essendo supportato dalla rete organizzativa della Famiglia Professionale anche negli eventuali momenti di dialettica professionale all’interno della propria Business Unit. Esempi concreti di integrazione con la propria Famiglia sono le riunioni regolari tra i responsabili Corporate e quelli delle Business Unit di una stessa Famiglia Professionale. “In Risorse Umane, per esempio, ci incontriamo circa ogni mese, la Famiglia Acquisti lo fa invece mediamente ogni due settimane”, spiega Roberto De Robertis, responsabile Coordinamento Gestio- ne Risorse. “Inoltre, come responsabile delle attività connesse alle Famiglie Professionali, lavoro in triangolazione con il responsabile della Famiglia Professionale e con i responsabili Human Resources delle Business Unit di volta in volta coinvolte, per tutto quello che riguarda, per esempio, la scelta delle persone per una determinata posizione, la politica retributiva o anche in momenti chiave per il business come quelli della determinazione degli obiettivi dell’anno”. gennaio 2004. La Famiglia Amministrazione, Finanza e Controllo ha pure intrapreso, dal maggio 2003, un percorso formativo su due piani, il primo dedicato all’integrazione, il secondo dedicato allo sviluppo e all’aggiornamento delle competenze tecniche specifiche dei vari ambiti. Sul piano dell’integrazione, sono stati progettati due tipi di corsi: uno outdoor, dedicato ai manager, a scelta tra un trekking in montagna o l’ideazione e la realizzazione di un vero e proprio film; e un al- tro, dedicato ai professionisti, dove si lavora in squadre a un business game. Per l’arricchimento delle competenze, invece, sono stati progettati dei corsi di base per ogni ambito professionale (ognuno può approfondire il suo, ma soprattutto seguirne almeno un altro, per esempio un controller può seguire il corso di finanza) e dei corsi avanzati su tematiche specifiche e attuali. La formazione dovrebbe chiudersi nel corso del 2004, dopo ■ aver coinvolto circa 800 persone. Vita di famiglia Per facilitare il funzionamento concreto delle Famiglie Professionali, l’azienda ricorre alla verifica dei punti deboli monitorati attraverso una costante e massiccia attività di ascolto e di analisi dei bisogni. Oltre all’analisi di clima, Foto di Gruppo, che dal 2001 si ripete ogni anno coinvolgendo tutti, e che quindi, nella sua ampiezza, non può non toc- Famiglie Professionali Gruppo Telecom Italia Public and Regulatory Affairs Corporate Communication and Image Investor Relations Human Resources Finance, Administration and Control Internal Auditing Corporate and Legal Affairs Purchasing Real Estate and General Services noi m a g a z i n e 26 care anche l’argomento Famiglie Professionali (rivelando, per esempio, che nel 2003 ancora il 30% delle persone non sapeva a quale Famiglia apparteneva), sono state condotte delle ricerche ad hoc sia quantitative che qualitative specifiche. Si è partiti nella primavera 2002 con la Famiglia Risorse Umane, distribuendo oltre 300 questionari e poi realizzando una serie di Focus Group. Stesse ricerche sono state condotte nell’estate/autunno 2002 per la Famiglia AFC e nell’inverno/primavera 2003 per la Famiglia Acquisti. Da settembre 2003 si è partiti con le ricerche per la Famiglia Public & Economics, cui seguirà quella di Security. A rotazione, quindi, le analisi vengono tradotte in un piano di azione condiviso che affronti con trasparenza i problemi e i disagi emersi in ogni Famiglia (necessità di incontrarsi, maggiore e più chiara comunicazione sia trasversale che dal vertice, formazione nel proprio ambito e/o in quelli della Famiglia). La Famiglia Risorse Umane, per esempio, ha realizzato un vasto piano formativo, cui ha affiancato attività di comunicazione come le Convention del 6 e 7 giugno 2002 (Orientati verso il Business) e del 26 e 27 giugno 2003 (Addetti ai lavori, Addetti ai valori). La Famiglia AFC ha risposto anch’essa alle necessità espresse dai suoi appartenenti con un piano formativo articolato (vedi riquadro pagina a fronte) e con attività di comunicazione che sono andate dal video realizzato da Enrico Parazzini, per spiegare e lanciare la nuova formazione a tutta la Famiglia, alla Convention del 9 e 10 ottobre 2003 (Valore economico, Professionalità e valore di Gruppo). Per ciò che riguarda la Famiglia Acquisti si stanno elaborando i dettagli del suo piano di azione. Il 5 e 6 giugno si è tenuta la Convention della famiglia Security (Towards a Security Community). Le Famiglie Professionali più numerose sono quelle di Market e Network. Rispetto alle Famiglie di cui si è parlato sopra che, essendo di staff, hanno un responsabile a livello Corporate, Market e Network non hanno un capo famiglia naturale. Inoltre, specie per quanto riguarda Market, la famiglia raggruppa ambiti che, pur se uniti dalla vicinanza al cliente esterno, sono piuttosto distanti fra loro. Come funzionano queste Famiglie? “La coerenza di funzionamento delle grandi famiglie Market e Network nelle diverse Business Unit conclude De Robertis- viene assicurata dall’esistenza di modelli e regole che valgono per tutto il Gruppo il cui presidio viene garantito dai rispettivi responsabili in ambito Business Unit con il supporto di Human Resources. Mi riferisco per esempio al Modello Manageriale che definisce lo stile di comportamento di ogni responsabile del Gruppo Telecom Italia e alle politiche di valutazione, gestione e sviluppo del personale, nonché agli intensi piani formativi, che stanno sempre più convergendo verso una armonizzazione, pur nel rispetto delle specifiche ne■ cessità dei singoli business”. Carla Samperi 3 C o nvention di Famiglie P r o f e s s i o n a l i n e l 2 0 0 3 : S e c u r i t y, Risorse Umane, Amministrazione Finanza e Controllo HR 19.03.03 Mergers & Acquisitions Security Information Technology Web and Media Market Network Qualità General Management Segreteria e supporto 27 San Paolo, dove Tim è presente appena dal 18 ottobre 2002, rappresenta già per l’azienda il mercato più grande non solo del Brasile ma di tutta l’America Latina. Un vero melting pot di culture che danno vita a un team eterogeneo ma in grado di vincere importanti sfide APPROFONDIMENTI In basso, i due colleghi brasiliani Fabio Augusto e Katia Pitta. La diversità fa la forza @ “Vorrei informazioni sulle nostre strategie in Sud America”. Un collega di Tim noi m a g a z i n e A ll’interno dell’America Latina, il Brasile è il Paese più importante per il Gruppo Telecom Italia che vi è presente con Tim, oggi scelta da oltre 6 milioni di brasiliani, che in totale sono 176 milioni, con un mercato di circa 35 milioni di cellulari alla fine del 2002, stimato in 60 milioni per il 2005. Un paese immenso, diversissimo, un puzzle di popolazioni, lingue e culture molto distanti tra loro. Il Brasile conta 26 Stati più il distretto federale di Brasilia. Lo Stato più ricco è quello di San Paolo (esteso quasi come l’Italia e con più di 640 città), e San Paolo, la capitale, con i suoi 18 milioni di abitanti, è la città più grande dell’America Latina e tra le prime dieci del mondo. Il poeta paulista Mario de Andrade l’ha definita una “boca de mil dentes”, perché in effetti San Paolo è a sua volta un vero crogiuolo di culture diverse, inclusa quella italiana la cui presenza risale alla forte immigrazione degli inizi del secolo scorso. Il tipico accento di San Paolo deve molto alla nostra influenza, peraltro testimoniata anche dai moltissimi ristoranti italiani. Tim è presente nello Stato di San Paolo dall’ottobre 2002: in un anno questa regione ha raggiunto il 90% di copertura della rete GSM ed è già diventata la più importante in tutto il business dell’America Latina. 28 Vivere (e lavorare) senza frontiere La selling line di Tim, che in Brasile suona “Viver sem fronteiras”, è, a San Paolo in particolare, una realtà concreta che i circa 1.000 dipendenti e gli altri 1.000 collaboratori esterni di questa regione vivono giorno per giorno. Abbiamo parlato con alcuni di loro, incontrando persone di varie provenienze, età, esperienze lavorative. Per tutti la diversità tra gli elementi della squadra è uno degli aspetti fondamentali, e positivi, della loro esperienza in San Paolo. Diversità che fa rima con libertà, perché oltre a significare arricchimento, significa anche apertura, dibattito e rispetto reciproco. Il direttore territoriale di Tim San Paolo, Michel Jacques Levi riassume perfettamente questo aspetto: “La- Le sfide di business vorare in Tim San Paolo è partecipare alla costruzione di qualcosa di nuovo, assieme a persone molto diverse tra loro ma che, all’interno dell’azienda, hanno valori e obiettivi comuni. Gestire la diversità è una sfida necessaria per mettere a punto una squadra all’altezza delle nostre necessità. Le diverse culture professionali e personali rafforzano la tolleranza e stimolano il dibattito interno”. Secondo Lisa Maria Folkerts, supporto alle vendite, in Tim Brasile dai suoi inizi, il contatto tra italiani e brasiliani di tante regioni diverse è stato da sempre un elemento chiave per l’arricchimento del lavoro. Per Katia Gibello Pitta, supervisore di assistenza al cliente, nipote d’italiani, “il modo energico e risoluto di fare business in Tim è tipico dell’eredità italiana, così come la flessibilità nel sentire i suggerimenti di tutti i collaboratori. Abbiamo la libertà di lavorare con il cuore, in una compagnia di mentalità aperta che rispetta le differenze”. “Vogliamo costruire l’immagine della società su tre basi -afferma Michel Jacques Levy- l’eccellenza del servizio al cliente, con soluzioni agili per i suoi problemi, l’innovazione tecnologica continua e la copertura nazionale. Vogliamo anche rafforzare la comunicazione istituzionale della società tramite azioni locali, come per esempio la partecipazione alle due principali feste culturali dello Stato di San Paolo: la Festa di Inverno di Campos de Jordao e la Festa dei Contadini a Barretos”. Sul bisogno di arrivare al potenziale cliente nel modo più capillare e più vicino alle sue diversissime necessità, si impegna quotidianamente Angelo Rizzi, responsabile commerciale: “Oltre alla presenza nelle due Feste più importanti, abbiamo realizzato sei eventi speciali di divulgazione all’interno dello Stato. Organizziamo inoltre delle happy hours nelle principali città, con la presenza delle autorità e degli imprenditori locali. Anche le nostre squadre di vendita sono organizzate secondo il profilo culturale di ogni specifica regione. Il 90% dei nostri venditori sono infatti arruolati tra i professionisti di ogni città che meglio conoscono le caratteristiche della società locale. Così, per esempio, siamo riusciti a parlare sia la lingua degli imprenditori di Barretos, che lavorano con i bovini da macellazione, che quella degli imprenditori di Santos che hanno affari di porto in questa città”. Parlando con i dipendenti si respira un’aria pionieristica, piena di fiducia nel successo dell’azienda e nell’importanza del ruolo di ognuno. Katia Gibello Pitta: “Sento che il mio lavoro ha un’influenza diretta nella costruzione dell’immagine dell’azienda. Sono solita dire che il mio nome è Tim e il mio cognome Brasile”. Marcelo Rocha de Melo, venditore in un punto vendita Tim: “Dobbiamo lavorare anche con clienti insoddisfatti o che hanno elecom Italia America Latina (Latam), rappresenta circa il 9% dei ricavi del Gruppo. Latam impiega circa 12.000 persone, di cui circa 6.000 in Brasile, che pesa da solo un 40% dei ricavi totali della regione. In Brasile il business del Gruppo, iniziato nel 1998, è principalmente di telefonia mobile ed è gestito da 4 gestori Tim, riuniti dal 2001 nella holding Tim do Brasil S.A: Tim Sul, Tim Maxitel, e Tim Nordeste, (che operano tutte con tecnologia TDMA e da poco anche con tecnologia GSM) Tim Celular, con tecnologia GSM, che copre attualmente oltre il 60% della popolazione in 80 città dal nord al sud del paese, incluso l’importante Stato di San Paolo, nella cui capitale ha sede. In Brasile, Tim è il secondo operatore di telefonia mobile sul mercato e l’unico presente sull’inte- ro territorio nazionale. I concorrenti sono più di venti, tra cui Vivo (joint tra Portugal Telecom e Telefonicas Moviles del Brasile), Telemig, Oi, Vesper, Brasil Telecom e la messicana Telecom Americas. Al 30 giugno 2003 i clienti Tim avevano quasi raggiunto i 6.500 milioni, di cui oltre un milione erano attivazioni GSM, iniziate appena nell’ottobre 2002. I call center, attivi 24 ore su 24, sono cinque: a Rio, a San Paolo, a Curitiba, a Be■ lo Horizonte e a Recife. T La diversità fa la forza APPROFONDIMENTI dell’azienda una cattiva impressione. La nostra sfida è eliminare questa immagine negativa”. Monica Oliveira, supervisore di assistenza al cliente: “Noi siamo il supporto del cliente nel momento del bisogno. Coltiviamo l’incanto che deve essere presente in ogni relazione e mostriamo che ogni cliente è unico”. Questa squadra di persone così motivata a vincere sfide è a sua volta frutto “di una vera sfida nelle risorse umane” dice Karlla Fernanda Lins Leitao, responsabile Risorse Umane. “Tutti sono stati assunti e formati in un solo mese. È stato un lavoro duro ma molto gratificante. Oggi, infatti, può accadere che i procedimenti applicati qui influenzino il modo di lavorare dell’intera Tim Brasile”. La squadra di Tim San Paolo: gli intervistati isa Maria Folkerts, settore di supporto alle vendite, 37 anni, in Tim dagli inizi nel 1998. Katia Gibello Pitta, supervisore di assistenza al cliente, 33 anni, in Tim da un anno. Giuseppe Glionna, responsabile terri- L noi m a g a z i n e La città Tutti d’accordo sul fatto che i più grandi pregi di San Paolo siano la vastissima scelta di ristoranti e la sua continua attività, per cui è possibile trovare ogni giorno ogni tipo di servizio 24 ore su 24. Giuseppe Glionna, responsabile territoriale, italiano, in Brasile da 5 anni, apprezza “la gran vita culturale e sociale che, al contrario di altre città, è disponibile tutti i giorni e non solo nei fine settimana”. A Karlla Fernanda, nativa di Recife, manca un po’ il clima litoraneo. Per lei “la sfida a San Paolo è trovare l’equilibrio giusto tra il tempo dedicato al lavoro e quello della vita personale”. Giovanna Magalhaes Vieira da Silva ha pensatoriale, 35 anni, in Tim dal ’91 e in Brasile dal ’98. Michel Jacques Levy, direttore territoriale, 49 anni, in Tim da 5 mesi, dopo altre esperienze in aziende di telecomunicazioni. Egiziano, in Brasile dall’età di due anni, ha studiato in California. Karlla Fernanda Lins Leitao, responsabile di Risorse Umane, 33 anni, in Tim da circa 4 anni. Giovanna Magalhaes Vieira da Silva, funzionaria del dipartimento commerciale, 26 anni, in Tim da un anno e mezzo. Monica Olivei- to qualche volta di lasciare San Paolo “a causa dello stress quotidiano e della violenza crescente della città”. Un giorno forse andrà altrove, ma intanto si gode San Paolo e “il vantaggio della grande visibilità del lavoro, giacchè siamo nel centro della vita professionale e finanziaria di ■ questo Paese”. Carla Samperi In basso: Michel Jacques Levy e il suo team ra, supervisore di assistenza al cliente, 36 anni, in Tim da un anno. Angelo Rizzi, responsabile commerciale, 47 anni, in Tim da 4 mesi, dopo 22 anni di esperienza nel settore delle telecomunicazioni. Marcelo Rocha de Melo, venditore, 24 anni, in Tim da ■ un anno. @ “La rivista acquista efficacia se presenta le varie realtà in cui è articolato il Gruppo Telecom Italia”. Un collega Internet and Media tester del numero zero di noi.magazine Ogni giorno una soluzione Una giornata con Stefania Del Boca dell’Area Sviluppo Offerte di Banksiel. Obiettivo del suo lavoro: portare i vantaggi dell’Information Technology in banche e assicurazioni 31 “O gni giorno è un nuovo giorno e ogni mattina c'è un nuovo problema. Quando arrivo in ufficio, alle 8,30, accendo il portatile e mi trovo le questioni che dovrò affrontare, i problemi che i nostri clienti ci chiedono di risolvere”. Non si scompone Stefania Del Boca, novarese, dell’Area Sviluppo Offerta di Banksiel, società della BU Information Technology Mercato che, con oltre ottocento professionisti distribuiti fra Milano, Padova, Torino, Firenze e Roma, offre consulenza per coniugare le tecnologie dell’ICT e le competenze sui processi di business al servizio di banche e assicurazioni. L’incontro con Stefania Del Boca ci aiuta a capire la delicatezza e la complessità di questo lavoro, di cui l’utente finale (il cliente della banca o l’assicurato) non si rende conto perché è tutto dietro le quinte, ma che è determinante per garantire un servi- Ogni giorno una soluzione Importante il rapporto umano APPROFONDIMENTI zio moderno e adeguato. Ora la sua sede di lavoro è nel centro di Milano, ma per oltre un anno ha fatto la spola con Verona (per seguire da vicino un cliente di rilievo) e Padova (dove c’è un’altra sede di Banksiel) sempre con il suo fedele portatile, sempre a fare da interfaccia tra le esigenze dei clienti e le soluzioni che via via scaturiscono dai gruppi di esperti interni all’azienda. In queste pagine, la collega di Banksiel, Stefania Del Boca fotografata in alcuni momenti della giornata. noi m a g a z i n e “Tecnicamente il nostro è un servizio di consulenza che potrebbe essere tranquillamente svolto interamente per via telematica -spiega Stefania Del Boca- ma il contatto umano è importante: sia per assecondare le esigenze del cliente (la presenza fisica presso le sue sedi lo tranquillizza sul fatto che ci stiamo occupando effettivamente di lui) sia per mantenere da vicino il contatto con la sua realtà, per capirla fino in fondo (magari ci sono delle esigenze latenti, inconsapevolmente non dichiarate) sia per accorgersi di tutti i segni di evoluzione e cambiamento, anche minimi, che è bene captare per tempo”. Disinvolta e sicura di sé questa giovane donna dal viso esagonale incorniciato da un caschetto castano, in- tensi occhi blu che si accendono con l'infervorarsi del suo discorso. Eloquio intenso, limpido (appena percettibile l’accento piemontese) con le giuste pause a sottolineare il ruolo importante di alcune parole. Sportiva nel vestire, con l'unico vezzo di un brillantino al medio della mano destra, Stefania ci accompagna nei momenti importanti della sua giornata lavorativa. “Come dicevamo poc’anzi, buona parte del lavoro viene svolto via computer. Già da tempo Banksiel ha sviluppato un software innovativo che si chiama WICS ed è una vera e propria piattaforma per l’assistenza e la soluzione dei problemi e per la richiesta di nuove implementazioni riguardanti i prodotti IT utilizzati dalle banche per il trading Un perno tra il cliente e gli esperti interni online o dalle assicurazioni per le polizze. Tramite questo software, i nostri clienti ci sottopongono i problemi quotidiani che incontrano e noi, che siamo divisi in aree specializzate, diamo le soluzioni”. Quello di Stefania è un compito cruciale perché fa da perno tra il cliente e l’esperto interno a Banksiel via via chiamato a dare la specifica consulenza tecnica. Ma come capire quale problema è più importante, o più urgente o più complesso da affrontare? È lo stesso software, con il discernimento dei consulenti come Stefania Del Boca, che aiuta a mettere tutte le richieste in ordine di priorità. Con un sistema simile al triage adottato da molti ospedali per gestire le urgenze al pronto soccorso: non appena si presenza un ferito, viene subito avvicinato da un infermiere specializzato capace di valutarne la gravità e gli assegna un codice per avviarlo con la giusta premura e la giusta direzione alle cure dei medici. “Lo stesso ac- cade nel mio lavoro: il software mi presenta le questioni già con un certo ordine, io poi le valuto ulteriormente e mi preoccupo di interpellare le persone più esperte”. Ma il lavoro in Banksiel non è solo al terminale: il contatto con il cliente è determinante e spesso numerosi professionisti sono distaccati direttamente presso le loro sedi per seguirli da vicino. “Ovviamente il telefono fisso e il cellulare sono sempre roventi, mentre per le riunioni più operative facciamo ricorso alla videoconferenza con le nostre sedi sparse in tutta Italia. Devo dire, però, che qualche volta è durante le pause accanto alla macchinetta del caffè o a pranzo fra colleghi che i problemi si dipanano meglio”. ■ B a n k s i e l : 8 0 0 p r o fe s s i o n i s t i tra Milano, Padova , To r i n o , F i r e n z e , R o m a anksiel, società della BU ITM, con oltre 113 milioni di euro di ricavi nel 2002 e con circa 800 dipendenti è fra i maggiori player italiani nell’Information Technology per le banche. Costituita nel 1992, ha tra i suoi azionisti alcuni fra i principali gruppi bancari. Banksiel fornisce risposte concrete e avanzate alle principali esigenze del settore dei servizi finanziari: • consulenza, system integration, application management e migrazione di sistemi infor- B mativi di banche in corso di concentrazione e fusione; • prodotti bancari per la clientela retail, private e corporate; • soluzioni per i crediti, la finanza, i sistemi di pagamento e l’online banking. Un’esperienza maturata in 11 anni di impegno nel mondo bancario che ora viene proposta anche alle assicurazioni. 33 Andrea Vico APPROFONDIMENTI Wi-Fi, una tecnologia molto semplice e facile da usare che permette ai computer portatili di collegarsi a Internet via radio. L’esperienza di Telecom Italia Lab per il Museo del Cinema di Torino Più liberi senza fili @ “Quest’estate è stato un continuo: tutti mi chiedevano del Wi-Fi e a volte avevo difficoltà a rispondere. Perché non fate un articolo?” Una collega di IT Telecom in una e-mail a noi.magazine noi m a g a z i n e era una volta la solita visita guidata al museo, intruppati in gruppi, costretti a galoppare di sala in sala, le orecchie affinate e tese alla guida che litaniava nomi, date e aneddoti degli oggetti sottovetro. Attardarsi non era consentito; e azzardare una domanda per approfondire o togliersi una curiosità suscitava subito tanto d’occhi... Oggi la visita a una mostra può essere personalizzata, multimediale e interattiva, come accade da alcuni mesi al Museo del Cinema di Torino. C’ sponsabile dell’Area di Ricerca Networking di Telecom Italia Lab di Torino-che permette di ricevere su un computer portatile, piccolo o grande che sia, opportunamente attrezzato con una specifica scheda un flusso di informazioni con la modalità tipica del web e dei sistemi di posta elettronica”. Il Museo del Cinema di Torino La wireless fidelity In collaborazione con Telecom Italia Lab è stata allestita una rete Wi-Fi a banda larga capace di inviare a un palmare (che il visitatore riceverà in prestito all’ingresso) biografie, schede tecniche, animazioni, filmati, interviste e tutto ciò che riguarda le sezioni del museo che via via si stanno esplorando. Un servizio unico nel suo genere in Europa, tutto in diretta, con infinite possibilità di approfondire sul momento un tema, proprio come se si stesse navigando sul sito web del museo. Questa è una delle tante applicazioni possibili del Wi-Fi -spiega Federico Renon, re- Ormai sulla bocca di tutti, la sigla Wi-Fi sta per wireless fidelity (ovvero senza fili ad alta fedeltà) ed è il termine scelto da un consorzio internazionale per indicare una soluzione tecnologica che realizza reti dati locali a banda larga su onde radio. Negli ultimi 10-15 anni, l’informatizzazione sempre più spinta del lavoro d’ufficio ha portato la necessità di cablare ogni stanza: mettere un 34 computer su una scrivania significa non solo alimentarlo con corrente elettrica, ma permettergli il collegamento a un filo che portasse Internet, la posta elettronica e una eventuale rete interna all’azienda. “Queste reti locali, interne a un ufficio, magari a un intero palazzo, si chiamano LAN (Local area network) -spiega Federico Renon- collegano il personal computer di ogni dipendente al mondo intero, ma hanno il vincolo di legare quello stesso computer a una data scrivania e al cavo di rete che sbuca lì sotto. Quando dall’informatizzazione del lavoro si è passati alla mobilità del lavoro, è stato necessario slegare i computer da tavolo (che nel frattempo erano diventati dei notebook, dei computer portatili) e permettere a queste macchine una maggiore autonomia”. Dal punto di vista della alimentazione elettrica, nessun problema: ci sono le batterie. Ma come sganciarli dai fili delle reti locali pur continuando ad assicurare il collegamento Internet e Intranet? al gennaio 2003 Tin.it ha preso parte alla sperimentazione ed alla successiva commercializzazione di hot spot. Hot spot è il Servizio di connettività Wi-Fi che consente ai clienti, ospitati in un’area coperta, di navigare in Internet e connettersi alla posta senza fili. Tin.it è presente nel mercato degli D Che cos’è il Wi-Fi: aspetti tecnici e scenari futuri Tecnicamente il cosiddetto Wi-Fi è una variante del complesso mondo delle reti locali Ethernet e si basa su uno standard denominato 802.11b specificato a livello internazionale in seno allo IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers). La trasmissione si basa su onde con frequenze intorno ai 2,4 Giga Hertz (è la banda ISM, Industrial Scientific Medical, la stessa usata dai telefoni cordless e dai forni a microonde, non soggetta a licenze), capace di offrire una velocità complessiva di trasferimento dati fino a 11 milioni di bit per secondo, che viene suddivisa tra i diversi utenti presenti. Gli access point, che funzionano da ponte tra i dispositivi mobili e gli altri elementi della rete aziendale, co- L’arrivo delle Wireless local area network “Con una WLAN, ovvero una Wireless local area network -interviene Nicola Pio Magnani, responsabile dell’Area di Ricerca Wireless Access Networks di Telecom Italia Laborganizzando l’ufficio con un sistema radio bidirezionale capace di collegare il singolo computer portatile alla rete aziendale, proprio come quando questo scambio avveniva via cavo”. Al posto di chilometri di ingombranti cavi basta posizionare nell’area in cui si intende offrire il servizio di connettività senza fili un’antenna, uno scatolotto grande come un libro che si chiama access point connesso via cavo con la rete aziendale e capace di irradiare per tutto l’ufficio un segnale radio. Il portatile viene attrezzato con una speciale scheda, una sorta di radio-modem necessario per captare il segnale radio del Wi-Fi ed ecco che il computer è collegato al mondo intero. Nelle foto, il collega di Tilab Loris Marchetti (a sinistra) e il giornalista Andrea Vico (sotto) al Museo del Cinema di Torino. alberghi e delle strutture di ristorazione con clientela business, laddove la connettività ADSL rappresenta la soluzione ideale per offrire il servizio Wi-Fi.Tin.it è presente anche in strutture con clientela consumer evoluta come circoli sportivi, bar, ristoranti ed alberghi di élite.Tale strategia ha portato Tin.it ad essere, ad oggi, leader in questo tipo di strutture con circa 100 installazioni realizzate. L’obiettivo di Tin.it è di creare un network di location Wi-Fi presso il quale gli ab- bonati Tin.it a pagamento potranno usufruire del Servizio come Add On al servizio attuale. Anche gli altri clienti potranno usufruire dello stesso servizio mediante modalità di pagamento differenti. Tin.it si avvale anche delle sinergie con le altre realtà del gruppo Telecom Italia Media, come la rete di Negozi Buffetti che rappresenta un importante punto di riferimento per la divulgazio■ ne dell’offerta e della tecnologia. Alessandro Badii - Responsabile Tin.it Sales me il server che contiene fisicamente le informazioni condivisibili, possono essere installati in qualsiasi ambiente e hanno solo due limiti: risentono di ostacoli come porte, muri portanti ed elementi isolanti mentre il segnale è facilmente intercettabile e occorre quindi proteggere le informazioni da orecchie indiscrete, aggiungendo per esempio meccanismi di criptazione. “All’interno di un edificio, se il locale da coprire non è particolarmente tortuoso, una sola antenna ha un raggio d’azione di 10-25 metri intorno a sè e può gestire 1020 utenti contemporaneamente senza che nessuno abbia di che lamentarsi -precisa Nicola Pio Magnani- Se si opera in un ufficio tipo open space, in una sala conferenze, nella hall di un albergo, nel corridoio di un ospedale, nella sala studio di una università, nella sala d’attesa di un aeroporto o di una stazione, la portata cresce ulteriormente, fino a 100 metri di raggio. Lo stesso vale per un luogo aperto come un giardino o una piazza, dove l’unica attenzione da porsi è data dalle possibili interferenze di strumenti che operano sulla stessa lunghezza d’onda”. Gli standard futuri attualmente in corso di definizione puntano a risolvere i problemi di sicurezza dello standard attuale. Va inoltre sottolineato che mentre lo standard 802.11b si pone come obiettivo semplicemente l’interconnessione con una rete aziendale, gli standard futuri hanno come obiettivo la definizione di nuove tipologie di accessi di tipo wireless a banda larga che siano in grado di interlavorare con la parte di trasporto delle reti mobili di telecomunicazio■ ne di terza e quarta generazione. 35 Andrea Vico Più liberi senza fili Nelle foto, i colleghi Maria Grazia Butera e Angelo Riccardi nella hall e nel giardino dell’Hotel de Russie a Roma. APPROFONDIMENTI Le nuove offerte commerciali di Wireline Wi-Fi per nomadi del lavoro N omadismo, è forse questa la parola d’ordine che sta alla base delle nuove opportunità offerte dal Wi-Fi. Ovvero lavorare movendosi in libertà e portandosi dietro tutta la scrivania nel computer portatile senza mai perdere contatto con la rete. Grazie al Wi-Fi, il nomadismo offre tutti i vantaggi di comunicazione e reperibilità tipici di un collegamento Internet a banda larga, in ogni tipo di situazione (aeroporto, stazione ferroviaria, hotel, caffè o altri locali pubblici) e con il vantaggio che sono solo io a stabilire se e quando collegarmi. Posso sfruttare alla perfezione i tempi morti di un viaggio senza perdere mai contatto con il mio ufficio e, a fine giornata, il tempo liberato è da spendere a piacimento. Wi-Fi pronto alla commercializzazione Dopo alcuni mesi di fortunata sperimentazione e dopo il regolamento approvato dal Ministero delle Telecomunicazioni (giugno 2003) il Wi-Fi è finalmente pronto alla commercializzazione: “Che avviene in due direzioni, una per il pubblico e una per il privato”, spiega Maria Grazia Butera, Marketing Manager Data Service di Wireline, che ha sviluppato il servizio. noi m a g a z i n e 36 Il Wi- Fi “privato” “Il Wi-Fi privato riguarda soprattutto il cablaggio degli uffici e rappresenta un’ottima alternativa alle reti fisse locali: costa poco installarlo, ha una gestione assai semplice e si presta soprattutto per gli uffici già esistenti, le sedi provvisorie, per i magazzini o per gli edifici storici, dove il cablaggio sarebbe troppo intrusivo. Le soluzioni di Wi-Fi privato rispondono inoltre alle esigenze di nomadismo intra-aziendale, consentendo di muoversi liberamente all’interno di una sede o di sedi differenti della stessa azienda, restando connessi alla rete”. Per rispondere a quest’esigenza, tutta l’offerta broadband di Wireline include l’opzione Wireless, indirizzando quindi tutti i segmenti di clientela: le famiglie, i professionisti, le piccole e medie imprese e le aziende. Il Wi-Fi pubblico “Ma la vera novità per il mercato delle telecomunicazioni riguarda il Wi-Fi pubblico- prosegue Grazia Butera- un servizio destinato a tutti coloro che si trovano di passaggio in un dato luogo e desiderino collegarsi con la propria casella di posta elettronica, la Intranet aziendale o consultare un sito Internet direttamente dal proprio computer senza cercare un collegamento dedicato o una linea telefonica. Il servizio si chiama Wi-Fi Area ed è già disponibile in alcuni tra i principali aeroporti italiani, grandi hotel, centri congressi, fiere. Entro il 2003 i siti nazionali da cui è possibile fruire del servizio Wi-Fi Area saranno 200”. Presto avremo familiarità con una nuova espressione: hot spot (letteralmente punto caldo) che indicherà quei luoghi dove è stata montata un’antenna (access point) ed è attiva una copertura Wi-Fi. La disponibilità del servizio Wi-Fi Area passa attraverso un accordo preliminare tra Telecom Italia e il gestore di un locale o di un luogo aperto al pub- blico (il proprietario di un hotel, ma anche un ente pubblico come una azienda sanitaria) affinché sia installata tutta la strumentazione e il nuovo hot spot sia prontamente segnalato agli utenti. In particolare entro la fine del 2003 gli hot spot Wi-Fi Area in Italia saranno circa 200, cui se ne aggiungeranno altri 1.000 nel 2004. Sono inoltre in corso di definizione accordi di roaming internazionale che renderanno disponibile il servizio all’estero in circa 2.000 location entro fine 2003. Anche in questo caso, l’offerta si rivolge a tutte le fasce di clientela (le famiglie, i professionisti, le piccole e medie imprese, le grandi aziende, e la pubblica amministrazione). Diventare clienti Wi-Fi In particolare, per le famiglie, i professionisti e le piccole e medie imprese è stata studiata una formula pay per use che, senza alcun costo fisso, permette di navigare da tutti gli hot spot di Telecom Italia a soli 2,5 euro l’ora. Per la clientela business invece è previsto un abbonamento mensile che garantisce l’accesso al servizio a partire da 4,95 euro al mese per utilizzatore. Sono disponibili inoltre formule flat rivolte a chi è spesso fuori dalla propria sede di lavoro mentre, per gli utilizzatori occasionali, sarà possibile acquistare presso le Wi-Fi Area, già dalla fine di quest’anno, pass a tempo, che abiliteranno l’utilizzo del servizio per poche ore, per un giorno o per una settimana intera. Dopo la sottoscrizione del servizio, al cliente vengono consegnate le credenziali (user ID e password), necessarie per utilizzare il servizio. Il cliente avrà la mappa di tutti gli hot spot Wi-Fi Area attivi in Italia (pubblicata e continuamente aggiornata sui portali Telecom Italia) e da quel momento ogni volta che si troverà in uno di questi luoghi gli basterà accendere il palmare o il computer portatile, dotati di funzionalità Wi-Fi presentarsi con user ID e password e potrà subito navigare in Internet a banda larga. E n t r o fine anno 200 hot spot Wi-Fi Area in Italia La sperimentazione all’Hotel de Russie a Roma Uno dei luoghi dove il servizio è stato sperimentato e affinato è stato l’Hotel de Russie, in Piazza del Popolo nel cuore di Roma: con pochi access point sono stati coperti la hall e il giardino permettendo a tutti gli ospiti dotati di un adeguato computer di agganciarsi alla rete durante la colazione, nella frescura delle terrazze, durante un breve incontro di lavoro. “Le sperimentazioni finora effettuate ci hanno dato molto soddisfazione -conclude Grazia Butera- e chi ha provato il Wi-Fi, soprattutto manager, professionisti sempre in viaggio (giornalisti e fotografi in particolare) ■ ne sono stati entusiasti”. Andrea Vico APPROFONDIMENTI Senza comunicazione che mondo sarebbe ? @ “Una pagina tutta bianca!!! È un errore?”. Una collega di La7 noi m a g a z i n e La risposta nella campagna istituzionale del Gruppo Telecom Italia, che secondo la ricerca ISPO, è originale per l’85% degli intervistati, fa riflettere per l’81%. Per saperne di più noi.magazine incontra Leonardo Nicastro, responsabile Advertising and Image del Gruppo 38 P agine bianche, segnaletica muta, carte da gioco senza segni, videoconferenza senza immagini. Un’apnea assoluta che culmina nella risata fresca e colorata di un bambino. Sono le immagini dello spot della campagna istituzionale del Gruppo Telecom Italia on air sugli schermi televisivi e nei cinema nel corso di tutto l’autunno, curata dall’agenzia Young & Rubicam. Colonna sonora affidata alle note di Astor Piazzola, claim finale e liberatorio: “Comunicare è vivere”. Secondo la ricerca di gradimento condotta dall’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (ISPO) ad ottobre 2003, su un campione statistico significativo di 1.000 persone, rappresentativo della popolazione italiana, la campagna è originale per l’85% degli intervistati, fa riflettere per l’81%. Il 72% della popolazione ricorda lo spot e il 79% esprime un giudizio positivo. Per comprendere più da vicino cosa succede dietro la complessa lavorazione di una campagna istituzionale, la redazione di noi.magazine ha incontrato Leonardo Nicastro, responsabile Advertising & Image del Gruppo Telecom Italia. ▼ Dottor Nicastro qual era l’obiettivo della campagna? ▲ Ribadire il ruolo e l’importanza che il Gruppo Telecom Italia riveste nella crescita economica e sociale del Paese Italia. I bambini che alla fine dello spot ripartono con vigore sono il simbolo ed esempio di questa vitalità, di questo contributo attivo alla crescita del Paese. Si intendeva consolidare l’immagine e la percezione di ciò che sta alle spalle del prodotto/servizio offerto dal Gruppo: l’impresa, i suoi valori, i suoi modelli, il suo immaginario, la sua capacità di interagire con il complesso sistema emotivo e psicologico dei consumatori. In tutto questo i dipendenti giocano un ruolo di tutto rilievo: è grazie al loro personale impegno che l’immagine di Telecom Italia appare oggi come quella di una grande impresa, moderna, dinamica, tecnologicamente all’avanguardia. Ma soprattutto un’azienda dal volto umano al servizio dei suoi consumatori. ▼ Perché questa campagna basata sul vuo- to, sull’assenza di segni, di comunicazione? ▲ Quando abbiamo iniziato lo studio di questa campagna le alternative strategiche che avevamo di fronte erano due: o seguire una strada tradizionale che celebrasse, attraverso fatti concreti il ruolo e l’importanza del Gruppo in Italia, oppure seguire una strada meno scontata e creativamente più fertile, allargare i confini del ruolo di Telecom Italia fino al valore assoluto della comunicazione. È stata quest’ultima la strada che abbiamo seguito. La strategia creativa che ne è conseguita era molto semplice: mostrare il paradosso di un mondo che non comunica, per affermare un concetto facile e comprensibile. “Che mondo sarebbe senza comunicazione?”, la risposta chiara e rassicurante è nel claim della campagna “Telecom Italia, comunicare è vivere”. Si è pensato al vuoto perché spesso solo l’assenza ci permette di apprezzare del tutto l’importanza delle cose. ▼ Può dirci qualcosa in più sulla pianifica- zione della campagna? ▲ La campagna si rivolgeva principalmente a istituzioni, opinion leaders, business community e media. Target secondario erano tutti i clienti attuali e potenziali, consumer e business: di fatto l’intero Paese. Oltre agli spot in tv, abbiamo pianificato quotidiani e periodici, coprendo capillarmente sia il territorio che il target. Per i periodici sono state pianificate uscite solo su testate leader per contenuto editoriale e per credibilità. Siamo stati al cinema, in mille sale, i migliori titoli, nell’ultima posizione subito prima del film, per raggiungere il target meno televisivo e fare leva sull’emozionalità del messaggio. Attenzione massima è stata naturalmente destinata alla pianificazione dei tempi della campagna, che è stata introdotta da un teaser sui principali quotidiani nei due giorni che hanno preceduto l’inizio della pianificazione televisiva: l’obiettivo era quello di incuriosire il pubblico senza svelare nulla. ■ On air le offerte Tim e Wireline Mandelli, tra i Vj più famosi d’Italia, che interpretano sullo schermo la loro quotidianità. Sono loro ad animare un’insolita redazione televisiva Free Tv, supportata dai servizi e dalla tecnologia mobile Tim. Madrina d’eccezione per i primi due spot Naomi Campbell. Protagonista della campagna Wireline, ideata dall’agenzia Leo Burnett, sull’offerta del nuovo servizio 4* e del nuovo cordless Aladino è invece una famiglia del futuro… alle prese con gli stessi problemi che viviamo noi del 2003. La famiglia del futuro ci darà l’immagine di un futuro “tenero”, accessibile, tranquillizzante, insomma: il contesto ideale per pubblicizzare i prodotti e servizi innovativi di Telecom Italia. Il tono della comunicazione sarà quello della sit-com, l’ambiente sarà una casa perfettamente riconoscibile perché composta da cucina, salotto e camere da letto se pure con elementi che ricordano l’Enterprise, quali corridoi con porte scorrevoli, ■ plancia di comando e sala teletrasporto. a tv sul telefonino è la protagonista della nuova saga della comunicazione Tim creata dall’agenzia Armando Testa in collaborazione con Mtv. Leitmotiv della campagna il mondo delle immagini, dei video e della musica; ancora protagonista il cane Ettore affiancato da quattro new entry… Marco Maccarini, Giorgia Surina, Valeria Bilello e Francesco L Cinzia Vetrano APPROFONDIMENTI Valorizzare le capacità femminili, rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita professionale delle donne in azienda e supportarle nei loro impegni professionali e familiari. Sono questi i concetti chiave che ispirano il Progetto Donna, nato dalla volontà del Gruppo Telecom Italia di promuovere i temi legati alle pari opportunità Progetto Donna: il Gruppo si tinge di rosa “L ’idea del progetto -racconta Marcella Logli, responsabile della funzione Servizi Info12 di Wireline e responsabile del Progetto Donna- è nata nei primi mesi dell’anno parlando con Paolo Fiore, responsabile Relazioni Industriali, Francesca Di Carlo, responsabile Funzione Centrale Corporate Development and Investor Relations e Gustavo Bracco, responsabile Human Resources di Gruppo, che ha voluto che nascesse in modo trasversale in tutte le funzioni e le aziende”. Dopo aver definito gli obiettivi di massima, i tempi di realizzazione e la metodologia, è stato individuato un gruppo di progetto rappresentativo delle diverse realtà aziendali. La prima fase del progetto, definita di benchmarking, ha permesso di individuare un gruppo di aziende italiane ed estere particolarmente impegnate sul tema delle pari opportunità. A questa fase di indagine esterna ne è seguita una di ascolto interno, con l’effettuazione di circa 2.100 interviste telefoniche a colleghi e colleghe di tutto il Gruppo, che ha misurato le percezioni e le aspettative dei dipendenti sul tema delle pari opportunità. Hanno dato il loro parere sui temi relativi alla carriera, alla conciliazione fra lavoro e tempo libero e sui pregiudizi esistenti in azienda. I risultati delle prime due fasi di indagine sono stati presentati, il 18 e 19 settembre scorsi, in un workshop presso la noi m a g a z i n e Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli a L’Aquila, che ha visto la partecipazione di un centinaio fra colleghi e colleghe e l’intervento di esperti del settore. I partecipanti, divisi in gruppi di lavoro, hanno discusso sulla conciliazione dei tempi di lavoro e familiari, la valorizzazione delle differenze e le possibilità di carriera e sviluppo per le donne nel Gruppo. Molti gli spunti e le proposte interessanti, dalla maggior diffusione del part-time e del telelavoro a forme di aiuto concrete per le mamme ma anche i papà che lavorano, come il numero verde help per trovare una baby-sitter o le convenzioni con asili nido e lavanderie. “Lo scopo del workshop, -spiega Marcella Logli- è stato individuare e definire, grazie all’aiuto dei colleghi presenti, una serie di soluzioni concrete e realizzabili. Le informazioni e le proposte raccolte nelle fasi preliminari sono state presentate al Vertice nel corso del mese di novembre, insieme ad un business plan che riassume gli obiettivi, i costi e i tempi di realizzazione di ciascun progetto”. ■ Nicoletta Valdisteno 40 Il business in una stanza @ “Mi piacerebbe saperne di più su cosa c’è dietro la complessità dei nostri sistemi informatici”. Una collega Atesia Ovvero nella Control Room, il centro integrato di controllo e gestione dei servizi di Information Technology. Obiettivo primario: governare il servizio al cliente, sia interno sia esterno, per garantire sempre le sue attività S ede IT Telecom a Parco de’ Medici, Roma. Al piano terra, nel dedalo di corridoi, una porta con controllo di accesso: si apre e si entra in uno spazio che incute un po’ di soggezione. Cinquanta postazioni di computer disposte a semicerchio davanti a un megaschermo che occupa tutta la parete di fondo con grafici e istogrammi. In alto, uno spazio con vetrata che domina l’intera sala. È la Control Room, operativa dal gennaio 2003, il luogo da cui si controllano e si gestiscono in maniera integrata la rete e tutti i sistemi informatici che fanno funzionare ogni giorno non solo l’intera Telecom Italia ma anche i numerosissimi clienti esterni (170.000 considerando solo l’offerta alle aziende, incluse quelle medio/piccole) per i quali essa fa outsourcing, ossia gestisce a vari livelli le infrastrutture informatiche interne. Il business del cliente al centro della Control Room Per chiarire l’importanza della Control Room abbiamo incontrato Roberto Saracino, responsabile Engineering, Delivery Tecnico e Control Room per IT Telecom. 41 Il business in una stanza APPROFONDIMENTI ▼ Perché nasce una struttura come la Control Room? ▲ L’obiettivo finale della Control Room è garantire la continuità del servizio necessario al business del cliente, sia interno al Gruppo che esterno. Il contesto più generale è quello della integrazione tra telecomunicazioni e IT, con la nascita di quella che si chiama ICT ossia Information and Communication Technology, integrazione che IT Telecom realizza impegnandosi nella garanzia del servizio end to end, ossia offrendo al suo cliente un prodotto chiavi in mano, che gli consenta di concentrarsi sul suo business principale. Questo comporta la gestione di tutta la catena fino al servizio concordato con il cliente, nei tempi e nei costi definiti. Ora, in una realtà complessa come quella di Telecom Italia e in un’offerta complessa come quella del mercato ICT, si rende necessaria la visione centrica ed integrata della Control Room, passando così da un modello di gestione artigianale (One to One) a un modello industriale (One to Many). La Control Room diventa in pratica l’unico punto di accesso e di responsabilità del servizio nei confronti del cliente finale. Responsabilità che significa necessariamente proattività, ossia monitoraggio, ma anche prevenzione del problema. ▼ Perchè la Control Room non poteva nascere 10 anni fa? ▲ Dieci anni fa non c’era l’informatica distribuita, non c’era Internet e non c’erano le applicazioni software necessarie, ossia i sistemi di gestione che consentono di svolgere questa azione di monitoraggio proattivo da remoto che si fa oggi in Control Room. Lo stesso outsourcing veniva fatto fisicamente presso il cliente. noi m a g a z i n e 42 ▼ Potresti fare degli esempi pratici dell’impatto sul business della Control Room? Se il 187 non funziona, per un problema sui sistemi o le infrastrutture coinvolti nel suo funzionamento e che noi controlliamo, l’azienda avrà perdite in termini di denaro e di immagine (contratti non stipulati, informazioni non accessibili). Così se l’order to delivery si ferma, il cliente che per esempio ha stipulato il contratto ADSL, non se lo vede recapitare/installare nei tempi pattuiti, e, senza installazione non c’è fatturazione, dunque l’azienda ha una doppia perdita. Nel caso di un cliente esterno, una SIM per esempio, un blocco anche breve nei sistemi informatici che regolano le sue transazioni si risolve in una grave perdita economica. Tanto siamo responsabili del business che i contratti stipulati con i clienti esterni prevedono, a fronte di mancanze nei livelli di servizio concordati, una penale pari alla perdita economica causata dal disservizio stesso. Come si lavora in Control Room Abbiamo incontrato Dalida D’Anzelmo, responsabile della Control Room, per capire meglio il funzionamento di questa struttura. ▼ Quante persone lavorano in Control Room? ▲ Siamo pressappoco 250 persone, di cui circa 150 interni, fortemente specializzati nella gestione delle reti, dei sistemi operativi e dei middleware più diffusi. Gli esterni sono consulenti di alto profilo, che si occupano di alcuni sistemi specifici dei clienti in outsourcing. ▼ Come siete strutturati? ▲ Attualmente la struttura è articolata in 4 aree così suddivise: • Group Solutions, che si occupa di controllare e gestire i sistemi per il mondo interno; • N.O.C (Network Operating Center), che ha lo scopo di controllare e gestire la rete di Tutto sotto controllo e attività del Gruppo Telecom Italia come la maggior parte delle grandi aziende italiane è basata sull’utilizzo di applicazioni e sistemi molto complessi e critici.Tali infrastrutture sono attualmente situate presso dei centri Elaborazioni Dati (CED o Data Center) dislocati in varie città italiane dal nord al sud. Il tutto collegato attraverso L IT Telecom; • soluzioni Open e di Mercato, segue la gestione dei sistemi dove risiedono le offerte a volume di Wireline e il mondo Open presente in tutta Telecom Italia; • outsourcing: questa area ha come scopo principale quello di gestire in maniera mirata tutti quei clienti esterni che hanno delle infrastrutture molto complesse residenti presso i nostri Data Center. ▼ Quali piattaforme di gestione utilizzate per il monitoraggio? ▲ HP Open View e Tivoli di IBM. Open View è una piattaforma molto aperta, in grado di adattarsi agli svariati sistemi che ci derivano dai clienti esterni. Per la realtà interna di Telecom Italia, in cui il mondo mainframe è ancora molto presente, abbiamo invece scelto Tivoli di IBM. ▼ In maniera molto semplice, come funzionano questi sistemi di gestione? ▲ Nei sistemi da monitorare si installano e configurano dei software specifici, detti la rete. Sia la rete che i sistemi e le applicazioni vanno controllati costantemente per garantire la continuità dei servizi al cliente. Questa gestione, che per Telecom Italia veniva prima effettuata separatamente in maniera segmentata dai vari CED, è oggi centralizzata nella Control Room, ope■ rativa 24 ore su 24. agent, che raggruppano i dati (per esempio livello di memoria, tempi di risposta) e li inviano al manager, ossia alla piattaforma di gestione, che li elabora e li classifica secondo i livelli di servizio pattuiti con il cliente (gli SLA, Service Level Agreements). ▼ Quanto lavoro di adattamento avete fatto sulle piattaforme di gestione? ▲ Tra le esigenze complesse di Telecom Italia e quelle spesso interamente personalizzate dei clienti in outsourcing, il lavoro di adattamento è stato notevole. Diciamo che un 40% lo abbiamo preso com’è dal mercato e un 60% lo abbiamo adeguato alle diverse necessità, creando così una piattaforma unica nel suo genere. ▼ Come siete avvertiti di un problema in arrivo o in atto? ▲ Ce ne accorgiamo o direttamente in sala con l’allarmistica di piattaforma nel caso vi sia un guasto bloccante, oppure grazie ai diversi customer care che ci avvisano dell’accaduto attraverso l’invio tramite web di un trouble ticket con tutti gli estremi del problema. Ci sono degli SLA definiti con il cliente anche per i tempi di chiusura di un ticket, ossia di risoluzione del problema. In media l’86% dei ticket viene chiuso in 4 ore, il restante nelle 12 ore. Non male se si considerano i diversissimi tipi di problema che possono riguardare la rete o i sistemi. ▼ Che tipo di intervento si effettua dalla Control Room? ▲ Il principale obiettivo è garantire la proattività sui disservizi e questo viene fatto svolgendo una serie continua di interventi schedulati che mirano a monitorare e mantenere efficienti i sistemi. Ma la nostra attività è anche reagire ai problemi segnalati, intervenendo da remoto o attivando un intervento in loco presso i Data Center. Questo primo livello di intervento è fortemente supportato, nella soluzione delle anomalie e nel tuning delle piattaforme, da un gruppo di specialisti di secondo livello che aiutano altresì a garantire gli SLA nei ■ confronti dei clienti. Carla Samperi A pagina 41, il collega Raoul Carpegna di IT Telecom nella Control Room. A sinistra, una visione d’insieme della Control Room a Roma. A lato, il collega Alberto Gatta. 43 a cura di Valeria Accornero N M E R C AT O el nostro Gruppo, due televisioni forti di una personalità ben definita: Mtv, il canale musicale per eccellenza e La7, attenta all’informazione e all’approfondimento con un taglio personale e fuori dagli schemi. Mtv propone al suo pubblico giovane (il 92% ha meno di 45 anni) una programmazione con tanta musica, che si arricchisce di giornate monografiche dedicate a singoli artisti, concerti live, appuntamenti classici con i Vj storici da Giorgia Surina a Marco Maccarini a Camila Raznovich e molti altri (a sinistra, i protagonisti della situation comedy Scrubs-Medici ai primi ferri). Novità assoluta del mondo Mtv Italia sono i due canali musicali tematici, Mtv Hits e Mtv Brand:New, trasmessi sulla piattaforma Sky e distribuiti in esclusiva a tutti gli abbonati come parte del pacchetto di base. Mtv Hits propone 24 ore su 24 le canzoni più ascoltate e gli artisti più popolari, non solo video ma anche concerti live, speciali e interviste esclusive alle grandi star. Costola dell’omonimo programma di culto della notte, Mtv Brand:New, è invece il canale che esplora i sentieri meno battuti della musica, dedicato agli artisti emergenti più innovativi e alle tendenze alternative. La7 punta su volti autorevoli. È il caso di Gianni Riotta e del nuovo programma Americana. Fa il suo ingresso Barbara Palombelli per affiancare Giuliano Ferrara in Otto e mezzo, l’appuntamento quotidiano con l’approfondimento in prima serata. Altra novità Valerio Massimo Manfredi che conduce Stargate-Linea di confine, sui grandi misteri della storia e dell’archeologia. Si confermano alcuni volti della stagione passata: Gad Lerner (in basso) con il programma alternativo del sabato sera L’infedele; Aldo Biscardi che quest’anno raddoppia e affianca allo storico Processo il nuovo settimanale Biscardi di Venerdì; Andrea Monti con Sfera, l’intrattenimento scientifico del mercoledì sera in prima serata; Irene Pivetti che oltre a condurre il già collaudato Fa’ la cosa giusta, presenta il nuovo programma La giuria, una sorta di processo all’americana in cui si affrontano persone comuni alle prese con un forte conflitto dai risvolti emotivi; ■ Monica Setta con il suo talkshow rinnovato Vite allo specchio. Mtv e La7: le due anime delle nostre tv noi m a g a z i n e 44 D iverse modalità di partecipazione a SMAU2003 per le aziende del Gruppo. Al Salone dell’informatica (Fiera di Milano 2/6 ottobre), Tim ha lanciato l’ultima novità in esclusiva mondiale: la Mobile tv, ovvero la tv sul telefonino, servizio a valore aggiunto di terza generazione, gratuito fino al 31 dicembre e disponibile, al momento su Nokia 3650, con connessione GPRS (a destra). Per le applicazioni d’avanguardia è stata presentata la SIM Card 128K con microprocessore a 128KB di memoria, la prima sim dotata dei sistemi di autenticazione di terza generazione che opera su telefonini sia GSM sia UMTS. Altra novità per Tim, il Blackberry Web Client, rivolto quindi anche alla clientela consumer e non solo alle aziende, con le consuete caratteristiche alle quali si aggiungono un terminale triband e un display a colori. Telecom Italia Lab era presente, nell’ambito della IST Exhibition, con il progetto europeo IMAP, una piattaforma innovativa per la creazione servizi informativi sponsorizzati su rete GPRS, e con il progetto GRACE sul grid computing. Olivetti Tecnost ha presentato una proposta incentrata sui tre poli dell’offerta per l’ufficio: Document Management, Colore e prodotti a tecnologia proprietaria inkjet, quali fax e stampanti wireless. Inoltre, l’azienda era presente nell’area espositiva di Netshop, la Società partecipata da Confcommercio e Confesercenti, con le novità di Shop Automation dedicate al Negozio e al Pubblico Esercizio. Wireline ha dedicato 800 mq al Wi-Fi Learning Centre: i visitatori hanno potuto vivere un’esperienza diretta con Wi-Fi in uno spazio caratterizzato da particolari ambientazioni che ricostruiscono (su pedane girevoli wireless e con installazioni video) alcuni ambienti pubblici (hot spot) già illuminati dalle tecnologia Wi-Fi, quali per esempio gli spazi aeroportuali, i centri congressi o gli hotel di maggior prestigio (l’Hotel de Russie a Roma, in basso). Il Gruppo Editoriale JCE ha realizzato, come ogni anno, SMAU News il quotidiano ufficiale in cinque edizioni. Nella giornata conclusiva del Salone, Finsiel ha sponsorizzato in esclusiva il Forum Programmatico per la Legge Finanziaria dell’Innovazione e il suo amministratore delegato, Nino Tronchetti Provera, è intervenuto insieme ad altri esponenti del mondo industriale e politico. ■ Tutti insieme a SMAU 45 Priorità di intervento Ai compilatori del questionario di Foto di Gruppo è stato chiesto di suggerire all’azienda su quali campi investire per sostenere e promuovere la motivazione del personale. Più di 31.000 le risposte a campo aperto ricevute e analizzate che possono essere raggruppate in cinque macro aree di intervento. La gestione e lo sviluppo delle risorse umane ha raccolto il maggior numero di suggerimenti. Formazione, incentivazione economica e sistema meritocratico, crescita professionale le richieste dei dipendenti. “La formazione è necessaria perché questo è un settore sempre in evoluzione” OPINIONI Foto di Gruppo 2003: le domande sono pronte a trasformarsi in risposte e le relazioni degli esperti in azioni concrete. Aumenta il numero dei partecipanti, cresce la soddisfazione e si evidenziano alcune criticità nella terza edizione dell’indagine di clima del Gruppo “Anche le persone più appassionate al proprio lavoro e più abili a cercare gli stimoli per continuare a lavorare con professionalità tendono a demotivarsi nella assoluta assenza di prospettive di miglioramento economico” “Ho 30 anni, laureato in ingegneria elettrica e per me non vedo nessuna prospettiva!” Un’altra consistente parte dei rispondenti chiede un’organizzazione snella e stabile, coinvolgimento e autonomia decisionale, qualità degli ambienti e servizi in azienda. I l Gruppo Telecom Italia va alla scoperta di sé con la terza edizione di Foto di Gruppo. Le otto domande che compongono il questionario, a cui sono stati invitati a rispondere i dipendenti italiani e brasiliani (verranno gradualmente coinvolti gli altri Paesi), si sono rapidamente trasformate in montagne di informazioni, relazioni dettagliate e incontri in tutte le Business Unit per discuterne i risultati e proseguire con nuovi stimoli le azioni mirate. Il terzo anno dell’analisi di clima ha dato risultati in generale positivi e ha fornito indicazioni preziose per affrontare i punti più critici. Rispetto alle edizioni precedenti è sensibilmente cresciuto il numero dei rispondenti che hanno superato il 58% degli interpellati in Italia e il 74% in Brasile. Secondo il responsabile Risorse Umane del Gruppo Gustavo Bracco sono state le risposte che l’azienda ha dato negli anni scorsi, dopo iniziative analoghe, ad aver determinato l’incremento del numero dei partecipanti. “Si Alla scoperta di sé noi m a g a z i n e 46 “È devastante demolire e ricostruire con troppa frequenza strategie non ancora consolidate” “Attenzione alle risorse valorizzandole e impiegandole al meglio, responsabilizzando nel conseguimento degli obiettivi” “Servizi sociali più efficienti. per esempio l’asilo nido all’interno dell’azienda” sta instaurando -ha detto- un rapporto di fiducia verso l’azienda che comunica, ma che sa anche ascoltare”. Il primo quesito riguarda la soddisfazione delle persone nei confronti di vari aspetti della vita aziendale. La collaborazione tra colleghi e le relazioni con i superiori portano in alto il risultato, ma soddisfano anche la sicurezza sul lavoro e il prestigio dell’azienda. Punteggi più bassi invece per le opportunità di carriera, il livello di retribuzione e il riconoscimento dei meriti individuali. Seconda domanda dedicata alla motivazione, cioè all’energia disponibile per essere investita nella relazione tra individuo e organizzazione. Tra i diversi item proposti il valore più alto lo ha ottenuto il desiderio di apprendere per sviluppare le competenze, il più basso è andato all’identificazione con le politiche, le strategie e gli obiettivi dell’azienda. Terza domanda per investigare la percezione dei cambiamenti in corso tra i quali spiccano in positivo la crescita del- “Maggiore attenzione allo stato dei posti di lavoro in termini di igiene e dotazioni” Sono in molti anche coloro che ritengono che per promuovere la motivazione del personale si debbano migliorare i rapporti intra-aziendali, rendendo più efficace la comunicazione tra vertice e dipendenti. “Fare in modo che il personale non si senta un numero di matricola” “Maggiore comunicazione interna a tutti i livelli, sviluppo di sistemi informativi interni adeguati” l’attenzione ai costi e in negativo la scarsa chiarezza delle strategie e degli obiettivi aziendali. Agli intervistati è stato anche chiesto di giudicare la pratica degli otto valori aziendali individuati dal Gruppo. Il dato migliore riguarda l’orientamento al cliente, i meno adottati sono l’integrazione e la trasparenza. Il profilo di immagine, misurato attraverso coppie di aggettivi di significato opposto, è in crescita e il Gruppo è percepito come competente, affidabile e vincente, ma anche se va meglio degli anni scorsi, c’è chi ancora lo giudica accentrato, diviso, lento e disorganizzato. Rispetto ai suoi competitors il Gruppo Telecom Italia è stato giudicato dai dipendenti capace di offrire tecnologie di avanguardia, di mantenere un elevato livello di redditività, di ricercare e individuare soluzioni innovative, ma molto meno nel mantenere le promesse e gli impegni presi con i clienti e nel rispondere alle loro richieste. Nel complesso risulta comunque superata la sensazio- “Impossibilità di un frequente dialogo con il capo” Dalla soddisfazione del cliente dipende il futuro dell’azienda. Sono in molti a credere che il cliente sia l’investimento prioritario. Tra gli ostacoli che impediscono di migliorare il servizio ci sono condizioni di lavoro precarie e mancanza di conoscenza diretta dei servizi offerti. “Quando viene presentato un prodotto/servizio nuovo il personale dovrebbe avere la possibilità di usufruirne in maniera gratuita o comunque molto conveniente per conoscerne ne di svantaggio nei confronti della concorrenza nelle relazioni con i clienti rilevata dalle precedenti edizioni della ricerca. Da questa foto emergono anche aree in ombra alle quali porre attenzione. “Si ripropongono in tutta la loro urgenza e significatività -afferma Gian Piero Quaglino, professore all’Università di Torino, che con Polis 2000 ha analizzato i risultati della ricerca- i temi della definizione e comunicazione delle strategie e degli obiettivi aziendali così come dell’integrazione tra funzioni, valori che all’interno del Gruppo non sembrano oggi praticati in misura corrispondente alle aspettative”. “Non va dato per scontato un dato: -prosegue Quaglinol’effetto del cambiamento di proprietà un anno fa aveva fatto segnare un miglioramento generalizzato e questo trend positivo è proseguito senza alcuna inversione di tendenza, ciò significa che le attese non sono state deluse”. ■ Francesca Della Giovampaola 47 bene il funzionamento e proporlo al cliente” “Si deve lottare per avere un toner per la stampante, carta e cancelleria. Sembra che nessuno si preoccupi dei ritardi nelle attivazioni e dei disagi dei clienti” Infine qualcuno suggerisce di investire nella costruzione di un’identità di Gruppo per far emergere l’orgoglio di appartenenza e la motivazione. Chi si sente “orgoglioso” è disposto a dare di più. “Dire con orgoglio che lavoro in Telecom Italia, la più grande azienda del settore” “Attività ricreative (tornei, concorsi) per stimolare il senso di appartenenza” “Far comprendere a quadri e dirigenti che la ricchezza dell’azienda sono i dipendenti e non i consulenti. I dipendenti devono essere responsabilizzati e spronati al raggiungimento di obiettivi veri” O gni anno Wireline intervista 70.000 persone che rappresentano tutti i segmenti di clientela e tutti i territori. I sondaggi vengono effettuati con cadenza giornaliera e permettono all’azienda di tenere sotto controllo l’opinione dei clienti. Attraverso il telefono viene proposto un questionario semi-strutturato, composto da una sezione fissa legata ai temi dell’offerta, dell’immagine, della qualità tecnica e della relazione e da una variabile per indagare, di volta in volta, su specifiche iniziative. Ai clienti viene chiesto per esempio: “Quanto è soddisfatto della cortesia e disponibilità del personale di Telecom Italia? Quanto si ritiene soddisfatto dell’accessibilità e facilità nel raggiungere i negozi Punto 187?” Sull’insoddisfazione viene chiesto il motivo e l’analisi delle risposte aggiunge informazioni utili al miglioramento della qualità dell’offerta. Anche per Tim il cliente è al centro dell’azione e l’azienda promuove ogni anno oltre 76.000 interviste di Customer Satisfaction. In particolare Tim rileva trimestralmente, attraverso l’indagine COS – Customer Opinion Survey, la soddisfazione e la propensione alla fedeltà dei propri clienti comparativamente a quella dei clienti dei competitor. Il Monitoraggio delle Performance Aziendali, che fa parte dello stesso impianto di rilevazione, valuta la misura con la quale le componenti del servizio offerto da Tim sono in grado di soddisfare la clientela. Nel caso della rete, per esempio, al cliente viene chiesto: “Qual è la sua valutazione sulla facilità di collegamento, cioè la facilità a prendere la linea?” La scala va da ottimo a scadente e la qualità complessiva risulta dal valor medio di quattro componenti, copertura, facilità di collegamento, assenza di cadute, qualità di conversazione. A questi due strumenti si aggiungono monitoraggi dedicati, che vengono effettuati attraverso interviste telefoniche continuative per rilevare la soddisfazione per il servizio di customer care specializzato per segmenti di clientela. ■ 4Star: un solo numero, una galassia di servizi e occasioni di confronto con la clientela non si limitano ai sondaggi telefonici, si può collaborare con loro persino alla realizzazione dei prodotti. Come è accaduto in occasione della progettazione del nuovo portale vocale di Wireline 4Star, il numero unico da ricordare per accedere dal telefono fisso a tutti i servizi e alle offerte Telecom Italia. Il servizio è stato fatto sperimentare a più campioni di persone nel corso di un colloquio con l’istituto di ricerca. Attraverso una telecamera il team di lavoro ha potuto se- L guire le risposte e i comportamenti dei potenziali clienti e valutarne le reazioni. I colloqui si sono ripetuti nel tempo per verificare l’impatto delle modifiche fino alla definizione del prodotto finale. Il risultato? Al severo “non ho capito” in caso di non comprensione della richiesta il cliente ha suggerito un più gentile “può ripetere per favore”. Persino il nome è stato cambiato, da 4* con l’asterisco piccolo in alto a destra, interpretato come richiamo a margine, a 4* con l’a■ sterisco più grande vicino al numero. Wireline Qualità della rete 90% Cortesia/Competenza 85% OPINIONI Francesca Della Giovampaola Missione Cliente noi m a g a z i n e 48 Critica costruttiva con Evolution er gli addetti al Customer Service le conversazioni con i clienti sono cosa di tutti i giorni e sono proprio loro a ricevere il maggior numero di critiche e suggerimenti. Un orecchio prezioso da mettere a profitto. Il progetto Evolution di Tim punta ad individuare soluzioni innovative per migliorare il servizio al cliente applicando una metodologia specifica di problem solving (CEDAC). Viene individuato un tema sul quale gli operatori CS sono invitati a esprimere le criticità e a dare suggerimenti per risolverle, ap- P ponendo il proprio contributo su un tabellone colorato visibile a tutti, che si riempie gradualmente. Nel 2003 le idee migliori sono state pubblicate su AllTIM, il portale di Tim, per essere votate da tutti i dipendenti. Le vincitrici sono state premiate e per alcune si è passati alla fase di realizzazione. Evolution ha già arricchito la comunicazione con i clienti, ha aumentato la diffusione dei servizi VAS e migliorato l’immagine di Tim oltre ad aver rinforzato tra i consulenti CS la consapevolezza dell’impor■ tanza dell’ascolto del cliente. I grafici nell’illustrazione riportano indicatori relativi al secondo trimestre del 2003. La scala va da uno a 100 e indica la percentuale di clienti soddisfatti rispetto al totale. Tim Soddisfazione complessiva 86,3% Qualità della rete 89% Sono i più esperti consulenti per la qualità del prodotto. Sono i più preziosi agenti nel mercato. Sono i clienti. Dalle interviste telefoniche alle chiamate ai call center, dagli incontri collettivi alle prove di prodotto, tante occasioni per conoscerli e farsi aiutare 49 PA U S A P R A N Z O D I M A S S I M O C O P P O L A Massimo Coppola per Mtv conduce Pavlov un nuovo reality show, ambientato in una casa vera e propria dove viene spiato da quattro piccole telecamere nascoste. Laureato in Filosofia della Scienza, è autore di articoli, libri, documentari, programmi radiofonici e televisivi. iciamo la verità: la nostra formazione culturale, politica, psicologica addirittura riguardo al problema del rapporto tra padrone e operaio, capo e sottoposto, chi sta sopra e chi sta sotto insomma, non si è edificata sui testi sacri del marxismo, men che meno sull’aziendalismo americano e certamente non sull’etica samurai del sol levante. No. Uno solo è il riferimento universale unico: i film di Fantozzi, ragionier Ugo. Io ricordo, ricordo distintamente, e al ricordo ecco che risento la musichina: papparappàpapparappà, pappa-pappappa-pa, tutti gli incontri tra Fantozzi, ragionier Ugo e il megadirettore galattico. Io ricordo Fantozzi ascendere al settimo cielo, il piano dedicato all’ufficio del capo (che i capi stanno sempre agli ultimi piani, degni seguaci del diktat verticalistico della nostra società e delle sue città), io vedo Fantozzi prendere posto comodamente sull’inginocchiatoio riservato agli ospiti del megadirettore e stupire di tanta scintillante magnificenza, magnificenza che da subito, come per osmosi, si propaga dall’ambiente (la pianta di ficus, la luce celestiale, l’acquario dipendenti!) al capo stesso che Fantozzi vede in tutta la sua suprema santità e lontananza dai comuni mortali. Normalmente il capo con Fantozzi si mostra magnanimo: godendo dell’unica perversione possibile per chi può tutto, ovvero la generosità, il capo si guadagna un surplus di stima dal povero Fantozzi, per il solito motivo di essere stato perdonato e riassunto come parafulmine o leccafrancobolli. E noi davanti alla tv, giù a ridere, e come ridiamo!!! Poi, ineluttabile, nella vita di ognuno di noi arriva il momento del primo colloquio con un megadirettore galattico. E allora entriamo, sediamo composti e ingessati sulla scomodissima poltroncina posta nella sala D noi m a g a z i n e 50 d’attesa e scrutiamo di sottecchi gli impiegati, e con orrore misto alle ultime stille di quel sadismo che presto si trasformerà in furore masochistico ci chiediamo: e quella? Quella sarà il tipo della Silvani? E quello con le bretelle, tutto sudato laggiù? Sarà un Calboni, leccapiedi e trombonesco o piuttosto un Filini, democristianissimo e dolcissimo incassatore? E Fantozzi, chi sarà Fantozzi qui dentro, chi? Chi di loro è Fantozzi? Poi arriva la chiamata. “Vada. Può entrare”. “Ma devo proprio?”, pensiamo prima di varcare trionfalmente la soglia: ecco i luminosi quattro vani del capo. Ci sediamo e chiedendoci ancora chi sarà il Fantozzi là fuori, oltre la magica porta, qui dentro, seduti sulla megapoltrona di fronte al capo, cerchiamo di sottecchi il pulsante con cui si aziona la botola libera-importuni, tastiamo con attenzione il pellame di rivestimento della poltrona con la paura di riconoscere le guance di Guendalina, licenziata due mesi fa o scrutiamo il grande dipinto astratto alla parete, ché certamente nasconde l’acquario - o per lo meno la vetrina - dipendenti. Ma mai niente, niente di niente! Il capo moderno è moderno: sobrio, misurato, pacato. Gli hanno insegnato a non strafare, a non dare segni di megalomania, a non mostrare il potere, solo a usarlo. Lo sentiamo parlare, dolcemente ma solennemente, rimaniamo ammaliati e ci perdiamo in deliri ipnagogici di promozioni, ricchi stipendi, potere! E proprio quando la nostra immaginazione ci ha fatti volare fino alla carica di supermega direttore celestiale, arriva il tragico, irripetibile momento in cui vediamo affiorare sul cranio del capo di fronte a noi l’aureola e ci rendiamo conto che sì, siamo noi Fantozzi. Allora recliniamo il capo e sussur■ riamo: “Com’è buono lei…” Il Modello Manageriale Modello 231/2001 Telecom Italia migliore employer Progetto Italia PER SAPERNE DI PIÙ Fusione Olivetti Telecom Italia http://www.telecomitalia.it/progettointegrazione/ita/index.html http://open.telecomitalia.it/il_gruppo/modello_manageriale.asp http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=37733 http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=36893 http://www.telecomitalia.it/progettoitalia/ita/index.shtml http://open.telecomitalia.it/notizie/listing.asp?concode=307 Il Gruppo per il semestre di presidenza italiano Proprietario Gruppo Telecom Italia Direzione, Amministrazione, Redazione Corso Italia, 41 - 00198 Roma [email protected] Direttore Responsabile Cinzia Vetrano Comitato Editoriale Daniele Cerrato Alessandra D’Ettorre Nello D’Orazi Fabio Galluccio Luisa Molajoni Marina Premici Lucia Renzulli Massimo Romiti Nicoletta Valdisteno Hanno collaborato Cristina Bianchi, Acir Dorigo Junior, Paolo Cardoni, Bruno Contigiani, Massimo Coppola, Giuliano Di Girolamo, Francesca Della Giovampaola, Loredana Grimaldi, Francesco Piccolo, Raffaele Rovati, Angela Sabbi, Carla Samperi, Enrico Sesini, Raffaella Tempo, Simona Vettraino, Andrea Vico Direzione Editoriale Gustavo Bracco Responsabile Human Resources Coordinamento Editoriale Peliti Associati Editore incaricato Gruppo Editoriale JCE Spa www.jce.it Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n. 7199 Gian Carlo Rocco di Torrepadula Responsabile Communication and Image Capo Redattore Valeria Accornero Jacopo Castelfranchi Presidente Massimo Roascio Responsabile Human Resources/ Sviluppo Risorse Art Director Mario Peliti Alexander Koeb Direttore Generale Impaginazione Fulvio Forleo Luisella Acquati Responsabile Progetti Speciali Alessandro Bastoni Referente Human Resources/ Sviluppo Risorse-Comunicazione Interna Grafici Valerio Fanelli Illustrazioni Giulia D’Anna Fotografie Marco Iacobucci Dario Mitidieri Paolo Verzone Fotografia di pag. 13 Agenzia Contrasto Fotografia di pag. 40 Image Bank Archivio Gruppo Telecom Italia Registrazione Periodico iscritto al Tribunale di Monza numero 1679 del 4 agosto 2003 Chiuso in tipografia il 4 novembre 2003 HanseNet http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=41459 Telecom Italia France http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=41874 Olivetti Tecnost http://www.olivettitecnost.it Telecom Italia Media http://www.telecomitaliamedia.it/ http://telecomitaliamedia.open.telecomitalia.it/ Testi, fotografie, disegni Riproduzione vietata copyright © http://portale.rete.dg.telecomitalia.it/ Viaggio nel cuore della rete http://open.telecomitalia.it/il_gruppo/come_siamo.asp Famiglie professionali http://hr.open.telecomitalia.it/Ordini_pdf/COMUNICAZIONE_22112001_HR.pdf Tim Brasil http://www.timbrasil.com.br/ http://fww.finsiel.it/ Una giornata in Banksiel http://www.banksiel.it http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=40834 La nuova campagna istituzionale http://open.telecomitalia.it/per_noi/dettaglio.asp?Id=40410 Alice per tutti Call center Atesia http://www.aliceadsl.it/ Tipografia Elcograf Beverate di Brivio (MI) http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=41142 Progetto Donna Smau Traduzioni Per i colleghi all’estero la rivista è stata tradotta a cura di Scriptum, Roma in inglese: Mark Eaton e Christine McLellan in spagnolo: Osvaldo Alzari http://www.smau.it/ http://open.telecomitalia.it/notizie/dettaglio.asp?Id=37463 Foto di Gruppo PROSSIMAMENTE noi.magazine Rivista del Gruppo Telecom Italia Anno 1° - numero 2 - novembre 2003 http://www.ueitalia2003.it/ITA Per la traduzione in portoghese: Luisa Ramundo Per il logo di pag. 11 della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea si ringrazia l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri In copertina, Giusy Farinella (Tim). Fotografia di Dario Mitidieri. Le nostre forze di vendita La Security Informatica Il punto sulla tv digitale terrestre el resto, non potevo sapere che sarebbe andata così. In altre condizioni, le avrei parlato immediatamente. Le avrei detto: non è come pensi, te lo giuro. Non trovavo la camicia. Ero un po’ nervoso, e più che altro mi comportavo come quelli che cercano qualcosa e sono ormai spazientiti. Era un modo di fare tipico di quelli come me, indolenti, che non vogliono che si perda nulla soltanto perché non hanno voglia di cercare. E quando poi cercano, cercano senza criterio: aprono tutto quel che si trovano davanti, e quasi non guardano, e quasi non ricordano nemmeno cosa stanno cercando. Un altro po’, e mi sarei calmato. L’avrei trovata la camicia, probabilmente in uno di quei cassetti che avevo già aperto e sbattuto. Immaginavo che fosse nell’armadio, in basso, sotto le giacche invernali. E non c’era. Allora le ho telefonato. Speravo mi dicesse: sta sulla sedia nel corridoio o nella stanza dei ragazzi, oppure fuori il balcone ad asciugare. Invece mi ha risposto: “non lo so”. Così ho detto: “quando ho bisogno di te non ci sei mai”. E ho riagganciato. Era una frase esagerata, lo ammetto. Ma non potevo certo immaginare. Mi hanno trovato così: in calzini, mutande e canottiera. In una posizione strana, dicono. Quando ho ricominciato a sentire, sentivo in maniera strana, e anche se stavo sul divano non mi sembrava di stare sul divano. Sentivo urla da molto lontano, gente che si muoveva, ma non potevo girarmi a guardare. Ci ha pensato il medico a girarmi: mi tastava con mani sapienti, poi ha detto quel che c’era da dire. Ora sento solo lei. Piange, si dispera e ripete continuamente che io avevo voluto comunicarle qualcosa con quella frase. Dice che era un segno del destino, una richiesta d’aiuto, perché sentivo che stava per accadere qualcosa, e lei forse avrebbe potuto salvarmi. Lo dice a tutti, di continuo. E sembra non smetterla mai. Sono stupito. Era solo una frase stupida, nient’altro. Non potevo immaginare. Non volevo lasciarmi dietro tutto questo. Ero nervoso per la camicia, e poi nemmeno troppo. Dopo, già pensavo ad altro. Poi ho messo la mano sul petto senza capire perché e l’altra mano cercava il divano. Poi, più nulla. Francesco Piccolo R i v i s t a d e l G r u p p o Te l e c o m I t a l i a D m a g a z i n e Intervista a Marco Tronchetti Provera Wireline e Tim: viaggio nel cuore della rete Anno 1° - Numero 2 - novembre 2003 noi. magazine Rivista del Gruppo Telecom Italia - Anno 1° Numero 2 - novembre 2003 Wi-Fi: innovazione senza fili