Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi di Acireale
Comunicato stampa
del 10 Ottobre 2012
Oggetto: CELEBRAZIONI DI APERTURA DELL’ANNO DELLA FEDE 2012.
In occasione dei 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, la chiesa cattolica celebrerà domani in tutte le cattedrali
di tutto il mondo l’inizio dell’Anno della Fede, indetto dal Papa Benedetto XVI lo scorso anno col documento “Porta
Fidei”.
Per tale occasione S.E. Mons. Antonino Raspanti ha indetto per giovedì 11 ottobre un’assemblea diocesana che si
svolgerà alle ore 17:00 presso la Basilica Collegiata di San Sebastiano ad Acireale, in cui ai fedeli, ai religiosi, alle
associazioni ed ai movimenti ecclesiali verranno esposte le linee guida pastorali per poter vivere con pienezza e
consapevolezza l`anno della fede.
Al termine della cerimonia i fedeli muoveranno verso la Basilica Cattedrale, lì dove alle ore 18:30 si svolgerà – in
comunione con la chiesa universale – la celebrazione liturgica di apertura dell`Anno della Fede. Nel contesto della
celebrazione verranno consegnati ai delegati delle comunità parrocchiali, dei religiosi, delle associazioni e dei
movimenti le indicazioni del nuovo cammino pastorale presentate durante l’assemblea diocesana.
L’Anno della Fede inizierà l’11 Ottobre 2012 e si concluderà il 24 novembre 2013 con la solennità di Cristo Re.
L’ultimo Anno della Fede fu indetto dal Papa Paolo VI nel 1967, a poca distanza dalla conclusione del Concilio
Vaticano II come “conseguenza ed esigenza postconciliare” in maniera tale da mettere a frutto gli insegnamenti
conciliari che si mossero all’insegna della fedeltà e del rinnovamento della tradizione della Chiesa.
Il Concilio Vaticano II (il ventesimo concilio della storia della chiesa) fu aperto ufficialmente l’11 ottobre 1962 dal
Papa Giovanni XXIII all’interno della basilica di San Pietro in Vaticano con una cerimonia solenne, alla presenza di
2450 Padri Conciliari, provenienti da tutte le parti del mondo.
Alla domanda “perc un nno della fede?”, Benedetto XVI risponde affermando che «la missione della C iesa, come
uella di Cristo, essenzialmente parlare di io, fare memoria della sua so ranit , richiamare a tutti, specialmente ai
cristiani che hanno smarrito la propria identit , il diritto di io su ci c e gli appartiene, cio la nostra ita. Proprio per
dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano
verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo c e ci dona la ita in pienezza
uesta l’intenzione principale on far
cadere nell’oblio il fatto c e caratterizza la nostra ita credere scire dal deserto c e porta con s il mutismo di c i
non ha nulla da dire, per restituire la gioia della fede e comunicarla in modo rinnovato.
Questo anno, quindi, si rivolge in primo luogo a tutta la Chiesa perché dinanzi alla drammatica crisi di fede che tocca
molti cristiani sia capace di mostrare ancora una volta e con rinnovato entusiasmo il vero volto di Cristo che chiama alla
sua sequela.
un anno per tutti noi e non possono sentirsi esclusi quanti hanno consapevolezza della propria debolezza, che spesso
prende le forme della indifferenza e dell’agnosticismo, per ritro are il senso perduto e per comprendere il alore di
appartenere a una comunit , ero antidoto alla sterilit dell’indi idualismo dei nostri giorni. Non a caso Benedetto XVI
in “Porta Fidei” afferma che la porta della fede sempre aperta .
I direttori
Don Marco Catalano
Avv. Mario di Prima
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