LA PSICOTERAPIA IPNOTICA ERICKSONIANA, APPLICATA AL PAZIENTE IN FASE AVANZATA, PER IL CONTROLLO SINTOMATOLOGICO Belletti M., Boffi L., Baffigi A., Bruni R., Mastroianni C., Casale G. Prof. Mesmer non mi vorrà dire che l’Ipnosi nasce nel suo secolo.. Buon Pomeriggio a Lei che mi sta leggendo! Qui di seguito troverà un’intervista virtuale con i maggiori esponenti di ipnosi e di psicoterapia ipnotica Scusi, Lei chi è? F.A.Mesmer 1734-1815 dai tempi dei tempi (ci sono tanti altri grandi studiosi di ipnosi, del J. Braid 1795-1860 M M vegno). Verrà, anche, consultata un’ esperta di Psicoterapia Ipnotica Ericksoniana che lavora in Antea e che Le mostrerà i risul- S i chiamo James Braid , e i miei studi vertono sull’ipotesi di una teoria neurofisiologica basata sull’ “impressione della suggestione nei centri nervosi”: l’ipnosi è quindi una forma di suggestione...un fenomeno che agisce sulla mente, azione psicologica, e sul koerper, azione neurofisiologica. Al momento ritengo fondamentale il ruolo dell’ipnotista, e la tecnica induttiva che utilizzo. Sto arrivando a pensare che il monoideismo, ovvero la concentrazione mentale su una sola idea, rivesta una particolare importanza nel fenomeno ipnotico. essere, nella mia epoca non esiste ancora il termine ipnosi forse Lei intende Magnetismo Animale..lo concepisco come fluido magnetico presente nell’universo che permette la connessione tra corpi celesti e uomini...questo fluido è importante tra la persona e il magnetizzatore...la malattia deriva da uno squilibrio del fluido che può essere riequilibrato attraverso l’uso di magneti o baquet precedentemente magnetizzati dal magnetizzatore.... passato e odierni, che spero di poter intervistare per il prossimo con- J.M. Charcot 1825-1893 tati dell’ applicazione di questa terapia sui pazienti, in fase avanza- econdo la mia opinione...scusate mi presento sono il Prof. Charcot, il famoso neurologo della Salpetrière... Io definisco l’ipnosi un’ isteria artificiale. E’ un disturbo nervoso e avviene in soggetti, perlopiù grandi isteriche, predisposti al disturbo. P. Janet 1859-1947 ta, per il controllo dei sintomi ma soprattutto del dolore. P er te è un’ isteria? Per me è uno stato di dissociazione dove le funzioni nervose superiori si disaggregano e si riaggregano in un’ altra configurazione funzionale...il mio collega Charcot scambia il fenomeno ipnosi con dei sintomi prodotti dalle sue “grandi isteriche” della Salpetrière.... Buona lettura e ....se avesse bisogno di ulteriori informazioni basterà girare lo sguardo verso destra e interloquire con la persona reale. Penso che questi due termini “transferale” e “regressione” debbano essere approfonditi.....li prenderemo in considerazione nel prossimo convegno....Ora vorrei sentire anche il Prof. Erickson...oggi nel 2011 vi sono varie scuole con il suo nome, dicono che sia il padre della Psicoterapia Ipnotica... M.H. Erickson 1901-1980 G.Mosconi (1921-2010) R itornando al termine di psicoterapia ipnotica, essa deriva o può essere generata da uno stato modificato della coscienza ben preciso qual’è appunto l’ipnosi. Faccio un esempio: impugnare il bisturi o eseguire un tracciato elettrocardiografico non significa attuare una terapia ma forse soltanto possedere uno strumento per poterla effettuare. Quando il processo si sarà compiuto si potrà parlare di terapia chirurgica o cardiologica e non degli strumenti che si sono usati. Lo stato ipnotico è fondamentalmente una scatola, senza la quale l’oggetto psicoterapia, costituito da certe comunicazioni “analogiche” con un dato fine, può essere collocato ma di per sè vuota e non significativamente correlata ad un cambiamento terapeutico. L’ipnosi è lo strumento che l’operatore ha tra le mani, rappresenta solo un elemento per l’approccio pratico alla ricerca della “guarigione” attraverso la psicoterapia. In sintesi, l’ipnosi come stato è in sè il contenitore della comunicazione psicoterapeutica. Prof. Margnelli, Lei essendo neurofisiologo e studioso degli stati di coscienza potrà spiegarci cos’è la trance ad esempio... Marco Margnelli 1934-2005 C E per Lei Prof. Bernheim? H. Bernheim 1840-1919 S.Freud 1856-1939 I L o dò all’ipnosi un significato di relazione transferale il cui motore è la regressione del paziente... a trance ipnotica è una capacità dell’ essere umano. Io la chiamo “comune trance quotidiana” e utilizzo questo stato, che è ordinario e non particolare, per fini terapeutici. Presto la totale attenzione all’individualità, alle peculiari modalità con cui Lei, io, ognuno di noi può accedere a questa possibilità. Così sviluppo quello che chiamo “Rapport” con il mio soggetto, una condizione psico-fisica di esclusività che consente un’ esaltata responsività reciproca. L’ ipnosi diventa quindi uno stato di attenzione e ricettività intense con un aumento della responsività a un’idea o a un gruppo di idee. P er me l’ipnosi è uno stato di estrema suggestionabilità intendendo quest’ultima come una caratteristica relazionale della persona: la capacità di essere influenzato da un’idea suggerita insieme alla tendenza di un’idea a farsi azione, fenomeno che io chiamo “principio ideodinamico”. Volendo esser brevi, l’ipnosi è quindi una condizione psichica indotta dalla suggestione e caratterizzata da una accentuazione della suggestionabilità. Dopo questo interessante excursus mi piacerebbe sapere per che cosa viene utilizzata questa terapia, oggi. Potrebbe darci qualche notizia in merito Dr.ssa Belletti? ercherò di essere sintetico per far capire cos’è lo stato di trance...è uno stato di coscienza, produce l’esperienza soggettiva di un cambiamento, è stabile nel tempo e consiste in uno stato di coscienza fisiologica perfettamente reversibile con la contemporanea attività del pensiero critico e di quello associativo. Lo stato ipnotico quindi è una particolare condizione della coscienza nella quale possono manifestarsi una fenomenologia fisiologica (catalessi, anestesia..) ed una psicologica (allucinazioni, amnesia, ipermnesia...). Aggiungo che esistono dei segni obiettivi, durante lo stato ipnotico, come, ad esempio, la fascicolazione iniziale delle palpebre, la scomparsa mimica facciale, la modificazione della frequenza e della profondità degli atti respiratori, le modificazioni della pressione arteriosa, la difficoltà nella comunicazione verbale...e segni soggettivi come pesantezza del corpo, formicolio, sensazioni di fluttuazione e leggerezza, distacco nei confronti dell’ambiente e altro.... S M. Tiengo 1922 -2010 N on dimentichiamo la mia definizione di dolore, che il dolore è la presa di coscienza di informazioni nocicettive, che la percezione del dolore, essendo un evento “cosciente”, dipende dallo stato di coscienza del soggetto ed è quindi modificabile (modulabile) da fattori mentali quali attenzione, distrazione, suggestione, ecc. e parliamo di psicoterapia ipnotica e non dello “stato ipnotico” in sé, le sue applicazioni sono molteplici, sovrapponibili a quelle per ogni altra psicoterapia. Ma l’ipnosi in quanto strumento, per usare le parole del Prof. Mosconi, consente l’utilizzo di alcuni fenomeni ipnotici quali ad esempio anestesia, analgesia o distorsione temporale per coadiuvare pratiche mediche o affrontare e gestire i dolori cronici e acuti. A questo riguardo, noi dell’Antea abbiamo deciso, già da qualche anno di prendere in considerazione la Psicoterapia Ipnotica Ericksoniana perchè abbiamo riscontrato che molti pazienti ne trovano beneficio proprio per il controllo sintomatologico e soprattutto per il dolore. * questo video riprende una seduta di psicoterapia ipnotica per il controllo del dolore cronico (terapia del dolore) La Persona che state per vedere è affetta da spondilite anchilosante che provoca dolori molto forti alla schiena al collo e agli arti. E’ una malattia invalidante perchè non permette alla Persona di stare seduta e neanche tanto in piedi, di non poter svolgere attività anche semplici come infilarsi un paio di calze, accavallare le gambe, andare nei musei per vedere i quadri. La Persona non riesce ad alzare il collo e lo sguardo rimane sempre basso. La Persona è da 10 anni che ha dolori e ha consultato dottori, professionisti della terapia del dolore, si è sottoposta ad agopuntura e per ultimo ha deciso di sottoporsi all’ipnosi, o meglio alla psicoterapia ipnotica. La seduta che vedrete è il risultato di 4 mesi e mezzo di sedute settimanali di psicoterapia ipnotica. Tra la Persona e l’ipnoterapeuta c’è oramai un ottimo Rapport e con questa terapia la Persona ha riscontrato, già da tre mesi, circa, il controllo del dolore ( la Persona riferisce dolore 0 riguardo la scala VAS). La Persona ha attualmente le risorse e le capacità per tenere “ a bada” il dolore (obiettivo principale concordato nella prima seduta). Prima di incominciare tutta la psicoterapia ipnotica la Persona ha iniziato una terapia farmacologica che le ha dato un sollievo sul dolore abbassandogli il dolore da 9-10 a 6-7 (scala VAS), con la psicoterapia ipnotica la Persona controlla perfettamente il dolore. Come noterete si vede il collo della Persona (quando la Persona si era presentata la prima volta l’ipnoterapeuta ha fatto fatica a vedere il collo). Durante la seduta la Persona terrà le braccia alzate per vari minuti, all’incirca 18 minuti, e riferirà indolenzimento e non dolore (l’indolenzimento o meglio pesantezza degli arti si riscontra già di per sè nella trance). Buona visione... Osservazioni in itinere sull’ applicazione della Psicoterapia Ipnotica Ericksoniana nel controllo sintomatologico per i pazienti in fase avanzata A N=80 pazienti con una fascia di età compresa tra i 23 e 91 anni, il 54% donne e il rimanente uomini, affetti da patologie oncologiche (1 caso di atrofia multisistemica cerebellare), è stata applicata la Psicoterapia Ipnotica Ericksoniana per il controllo del dolore e dei sintomi. L’aspetto sintomatologico può persistere, anche con un trattamento farmacologico adeguato, poichè è spesso presente, in questa tipologia di pazienti, un’ angoscia di morte e/o di vita massicciamente somatizzata. In questi casi è direttamente il medico a proporre al paziente l’intervento ipnotico e, se la proposta è condivisa e approvata dalla persona e dall’ équipe, l’operatore attiva l’ipnoterapeuta. 2. Metodologia 3. Conclusioni Dopo una spiegazione delle procedure della psicoterapia ipnotica, si procede ad induzione di trance non standardizzata per giungere a comunicazioni di tipo analogico/metaforico con obiettivi di rinforzo dell’Io e di accesso a risorse pre-esistenti nel soggetto ma non ancora utilizzate nella gestione del problema, in linea con gli assunti di Mosconi (2008, 2010). Viene quindi prestata particolare attenzione al canale sensoriale (visivo, cinestesico o uditivo) preferenziale dei pazienti per poter agevolare l’instaurazione di un buon Rapport e una maggiore pregnanza delle misure -terapeutiche. Pre-seduta viene somministrata una VAS come baseline. Al termine della seduta la misura viene ripetuta e vengono annotati i cambiamenti sintomatologici. Risultano determinanti i resoconti, verbali o scritti, dei pazienti, dei familiari e dei membri dell’équipe sugli effetti della psicoterapia ipnotica. Da un’ osservazione clinica, più che da una rigorosa metodologia sperimentale, risulta: l’annullamento del sintomo al 44% dei pazienti, un abbassamento al 32%, nessun beneficio al 24%. Dai reports anedottici di soggetti, familiari e curanti il 76% dei pazienti ha riferito un miglioramento della QOL. 1. Tipologia pazienti Così viene a svilupparsi una “Self Evaluing Trance”, per dirla con Gilligan (1987), e ciò consente l’inizio della comunicazione terapeutica. Ai pazienti che mostrano estro artistico o che adorano dipingere o disegnare, o che semplicemente privilegiano un accesso visivo, viene proposto di visualizzare e quindi riportare su carta il proprio tumore, il proprio dolore o lo stato emotivo di quel momento. Immagine scelta da un paziente per la fase di induzione alla trance. Il disegno è di una paziente (la cui professione era quella di infermiera) di 38 anni affetta da neoplasia all’utero con metastasi colon. Prima della seduta, la paziente disegna un’immagine che rappresenta una radiografia del colon e in mezzo c’è la malattia. Il disegno sotto è stato fatto dopo la fase ipnotica e rappresenta l’utero senza il tumore come se l’inconscio avesse “eliminato la malattia e ripulito l’organo malato” (il virgolettato sono parole riferite dalla paziente). La variabile “Conoscenza di diagnosi e prognosi” non sembra essere significativamente inficiante il procedimento terapeutico. Si potrebbe considerare quindi come le specifiche strategie di coping e le variabili “interne” non influenzino l’effetto delle manovre ipnotiche, sottolineando il principio del tayloring: un intervento “confezionato su misura” sulle variabili emotivo/cognitive attuali dei soggetti può avere un buon impatto sulla sintomatologia. A rinforzo di quanto affermato, si sot- 0% DP tolinea come l’ultima torta evidenzi che i soggetti a conoscenza di diagnosi e prognosi hanno avuto soltanto effetti positivi dalla psicoterapia ipnotica (lo 0% dei soggetti, ovvero nessuno, ha riportato “nessun beneficio”). vita All’ analisi preliminare –pur non correlazionale- sembra che la variabile “alto livello culturale” incida positivamente sulla fruizione dei risultati terapeutici. Il “medio livello culturale”pare ottenere risultati equidistribuiti, e così il “basso livello culturale”. Questo potrebbe suggerire la necessità di una migliore informazione sul procedimento ipnotico.