Business, Sistema Paese, Persone nel confronto tra Roberto Opilio e Gianluca Pancaccini Anno 3 numero 2 – Luglio 2012 Sincronizzando il periodico di Telecom Italia – Anno 3 numero 2 – Luglio 2012 10 Tutti sul web con il progetto Navigare Insieme che ha coinvolto migliaia di over 60 e di giovanissimi Facciamoli sorridere, insieme! Visita ai laboratori di TILab dove il futuro tecnologico del Gruppo si tocca con mano 1968, l’alba della nostra comunicazione commerciale. Quando gli spot si chiamavano short SINCRONIZZANDO L’EDITORIALE U S S n mix di esperienze diverse, un denominatore comune. La voglia delle persone di partecipare. È quanto racconta Sincronizzando 10: in più di 200 abbiamo risposto all’appello per collaborare a realizzare questa edizione. Obiettivo: esprimere molteplicità di punti di vista, diversità di opinioni, ricchezza informativa. i parte dalla copertina dedicata al progetto Sosteniamo un bambino a distanza, nato da un’idea di Archimede, diventato realtà grazie al contributo di più funzioni aziendali, ma soprattutto al nostro spirito solidale, alla nostra capacità di “esserci” in modo concreto e visibile. E ora 900 bimbi in giro per il mondo sorridono grazie alla nostra generosità. L’Editoria di Telecom Italia Scarica l’applicazione L’Editoria e consulta i prodotti editoriali di Telecom Italia. Disponibile su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store, l’app viene alimentata con i periodici Sincronizzando e Notiziario Tecnico. Puoi effettuare il download dei prodotti di tuo interesse e consultarli anche offline in versione orizzontale e verticale. La lettura è semplificata grazie all’indice dinamico e alle miniature delle pagine visualizzabili. Attraverso il multitouch è possibile effettuare lo zoom e scorrere le singole pagine. i prosegue con Navigare Insieme, il progetto di inclusione digitale della generazione matura targato Telecom Italia che ha coinvolto over 60 e giovani di un centinaio di scuole italiane. Anche qui protagonista è la nostra passione, la nostra voglia di impegnarci e di essere vicini a chi vuole accostarsi alle nuove tecnologie, al mondo dei social media. Grazie al volontariato d’impresa oltre 200 colleghi si sono candidati attraverso un form online all’attività di assistenza e tutoraggio nelle palestre informatiche, luoghi di aggregazione e di socializzazione aperti a tutti dove il web e i nuovi linguaggi multimediali la fanno da padrone. U no spirito di collaborazione che guida anche la nostra squadra di Maestri di Mestiere, colleghi di Technology formati per trasferire know how altamente specialistico ai ragazzi nelle scuole. I Maestri hanno anche coaudivato le coraggiose colleghe, ritratte nella doppia pagina di apertura, che, grazie all’iniziativa Per chi suona la campanella, a Torino, Milano e Roma hanno appena conseguito il diploma di perito elettronico e delle telecomunicazioni. A lla voglia di partecipare si accompagnano impegno, responsabilità e idee per migliorare i risultati di business e soprattutto la relazione con il mercato. In questo numero la testimonianza dei colleghi del Customer Operation Fixed coinvolti nel progetto Andare Oltre dedicato a valorizzare empatia, intraprendenza, professionalità, capacità di elaborare soluzioni personalizzate, su cui fa leva un operatore quando parla con il cliente. F E attori chiave valorizzati anche dalla forte inclinazione a comprendere in profondo, per lavorare tutti meglio, il mestiere di chi “opera nella stanza accanto”. Lo raccontano i colleghi dei Negozi Diretti Sales Consumer “garibaldini” e “antichi romani” per un giorno sul set dei nostri spot commerciali consumer a Roma e a Milano. infine... scambio, condivisione, creazione di contenuti grazie a una partecipazione sempre più allargata: è quanto perseguito con il primo social advertising contest lanciato dalla nostra azienda per costruire uno spot per internet, ideato da chi vive su internet. Risultato? Futura Francesca, “scritto” da 700 autori, per comunicare i valori del nostro brand: innovazione, modernità, vicinanza, fiducia, futuro positivo, proiezione costruttiva. La redazione In copertina, alcune foto dei bambini che fanno parte dei programmi di adozione di CIAI, Comunità di Sant’Egidio e Save the Children Il 116000 è un numero unico europeo affidato in Italia al Ministero dell’Interno e gestito dal Telefono Azzurro, dedicato a chiunque voglia segnalare una situazione di scomparsa di un bambino o adolescente italiano o straniero. 2 / 2012 3 Hildegard Adelheid Kuss 4 SINCRONIZZANDO PER CHI SUONA LA CAMPANELLA Uno squillo per l’inizio delle lezioni e l’emozione, la stessa della prima volta. Eccole, sorridenti, le colleghe romane che hanno aderito all’iniziativa di Telecom Italia Per chi suona la campanella. Quest’anno l’azienda le ha supportate in ogni loro necessità nella sfida che le ha riviste sui banchi di scuola per conseguire un secondo diploma. Immortalate alla fine della terza prova scritta dell’esame di Stato, davanti all’Istituto Tecnico Galilei della capitale, che assieme all’ITIS Giorgi di Milano e del Pininfarina di Moncalieri (Torino), ha ospitato questa iniziativa. Le studentesse, un lodevole esempio al femminile di “fame” di crescita, dopo mesi di grande impegno, si dichiarano orgogliose del percorso e fiduciose della possibilità offerta e da loro colta, di migliorarsi, allargando i propri confini. Da sinistra, la studentessa Francesca Fornari con le colleghe Rosella Eboli, Marta Iuculano, Alessandra De Rossi, Elettra Molinari, Barbara Del Signore, Federica Pagnoni, Viviana De Ieso, Loredana Melandri, Speranza Scafetta, Monica Farnesi, Mara Tabolacci, Romina Scetto, Maria Trecca, Chiara Pallucci, Maria Giovanna Desideri, Sara Cipolloni. Serena Carosi 2 / 2012 5 6 SINCRONIZZANDO INDICE n n n PERSONE Due storie, una sola vision PUNTI DI VISTA Il benessere delle persone 8 n 700 autori per un racconto Professione innovatori Con Futura Francesca sperimentato il primo social advertising contest di Telecom Italia. 14 n n SESTANTE Investire per innovare n n 20 n n BUSINESS 24 Parlano i colleghi del Customer Operation Mobile. Canali di caring, persone, innovazione tecnologica e ingegnerizzazione dei processi concorrono alla ricerca continua dell’eccellenza. n 26 n n MONDO ECOSISTEMA Noi anche mamme e papà a distanza “Perché io faccio la differenza” L’iniziativa Sosteniamo un bambino a distanza: un esempio della nostra generosità che ha ridato il sorriso a oltre 900 bambini nei Paesi più poveri. 28 n 30 60 Le parole d’ordine per il gestore delle risorse umane in Telecom Italia: come è cambiato il ruolo negli anni, in funzione delle evoluzioni del mercato e dell’azienda. n LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA 58 MESTIERI IERI OGGI DOMANI Attenzione, cura, vicinanza È l’obiettivo del progetto Navigare Insieme che fino a oggi ha coinvolto dodici città, migliaia di over 60 e i giovani di un centinaio di scuole italiane. A spasso nel futuro 56 Il progresso di un Paese non può venire che dall’innovazione. Come procedere per passare dallo slogan alla realtà? L’iniziativa Andare Oltre per riconoscere best practice, valorizzare ogni singolo collega, risolvere i problemi complessi del cliente e fidelizzarlo. n QUESTIONE DI STILE PERCHÉ L’HO SCELTO Tutti inclusi 52 I primordi della nostra comunicazione commerciale tra tradizione e futuro: i primi inserti pubblicitari in bianco e nero che duravano tra i 25 e i 15 secondi. Le età della creatività Telecom Italia ed Expo 2015, esposizione di natura non commerciale, per un nuovo modello di città digitale del futuro. n C’ERA UNA VOLTA La moda degli shorts FACCIAMO IL PUNTO SU... Torna a Milano dopo 109 anni 46 Eleganza, equilibrio, originalità sono le caratteristiche che contraddistinguono l’estro creativo dei nostri grandi architetti. Per la nascita di luoghi non solo “da cartolina”, ma anche e soprattutto di aggregazione. 22 Gioco a squadre per il domani 44 REPORTAGE Forme italiane ... per i colleghi dei Negozi Diretti Sales Consumer sul set dei nostri spot per conoscere e approfondire nuove realtà professionali. n n SCENARIO Sono i ragazzi delle medie e superiori che, come lettori, battono tutti noi. Una sorpresa? Eppure è proprio così secondo gli ultimi dati Istat. STRUMENTI DI LAVORO Giornate particolari... 42 COMMENTI Cibo per la mente giovane TECNOLOGIA AL QUOTIDIANO Il progetto Network Scuola Impresa permette l’integrazione continua dei programmi scolastici avvicinandoli alle esigenze del mondo del lavoro. n LO SPECCHIO DELL’AZIENDA L’intervento di Andrea Granelli. INNOVAZIONE Dalla parte dei ragazzi 40 LA PAROLA ALL’ESPERTO La (ri)nascita dei territori 18 Con l’obiettivo di garantire qualità: questo il programma di rifocalizzazione degli asset domestici avviato nell’ultimo anno. n n A CARTE SCOPERTE UNO DI NOI Dove batte il cuore delle telecomunicazioni: il mondo delle Factories nel confronto tra Roberto Opilio e Gianluca Pancaccini. n 38 Salire sulla Nuvola può significare anche raccontare i perché di una scelta. E del perché da questa scelta nasce il rilancio di un’azienda, la diffusione di nuova cultura. Le iniziative di welfare in Telecom Italia per perseguire un giusto equilibrio tra la vita lavorativa e il tempo libero e migliorare la qualità globale del vivere. n IN COSA POSSO ESSERLE UTILE? VENITE DA NOI Bell’Italia 32 64 I colleghi di Trentino, Lazio, Puglia ci accompagnano nel grand tour attraverso le eccellenze e le sperimentazioni nostrane. In visita ai laboratori di TILab dove si assicura l’innovazione tecnologica del Gruppo. n IL RACCONTO Antigone La giovane scrittrice Martina Evangelisti, in esclusiva per Sincronizzando. 66 2 / 2012 7 8 PERSONE SINCRONIZZANDO PUNTI DI VISTA 2 / 2012 IL BENESSERE DELLE PERSONE Le iniziative di welfare in Telecom Italia per perseguire un giusto equilibrio tra la vita lavorativa e il tempo libero e migliorare la qualità globale del vivere. I n Italia e nel mondo crescono le iniziative di welfare aziendale: le grandi imprese come Telecom Italia, ma in misura crescente anche le società di dimensioni minori, hanno maturato la convinzione che il benessere dei lavoratori è direttamente proporzionale al benessere aziendale. La responsabilità sociale d’impresa non riguarda infatti solo le performance ambientali, le merci e servizi sostenibili, le certificazioni o le iniziative rivolte alla comunità, ma anche il rapporto con i dipendenti. UN PO’ DI STORIA L’erogazione di servizi sociali da parte delle aziende costituisce un fenomeno presente nell’intera storia dell’età industriale: già dai primi del Novecento i servizi tipici erano le case per i dipendenti, gli asili aziendali per i figli delle colleghe, l’assistenza sanitaria, le colonie per i figli dei dipendenti, i piccoli prestiti, i servizi dopolavoristici di carattere ricreativo, sportivo e culturale; di particolare importanza erano le casse mutue di infortunio, malattia, anzianità e in generale i piani aziendali di previdenza e sicurezza sociale che prima surrogavano la previdenza sociale pubblica inesistente, poi la integravano, quando era ancora embrionale e deficitaria. Nel dopoguerra un grande impulso venne dalle idee di Adriano Olivetti, secondo il quale i servizi aziendali avevano il compito essenziale di armonizzare l’economia e Sopra, l’area benessere della sede via Pietro de’ Francisci, 152 a Roma, da sinistra, Marco Ricci, Monica Carella, Alessandra Albani, Roberto Riccioletti, Simona Scarpellino, Loredana Tarquini, Cinzia Fessia. A destra, viale Parco de’ Medici, Roma, Disbrigo Pratiche, Marco Ciani e un addetto al servizio LE INIZIATIVE DI TELECOM ITALIA ASSILT Nel 1978 azienda e sindacato dimostrarono una notevole lungimiranza con la creazione dell’Associazione per l’Assistenza Sanitaria Integrativa ai Lavoratori della SIP (ASSILS), scontrandosi con le resistenze di chi affermava che il Servizio Sanitario Nazionale appena nato doveva (ideologicamente) e poteva (economicamente) soddisfare tutti i bisogni dei cittadini. La situazione economica non era favorevole: il blocco delle tariffe SIP e l’inflazione a due cifre avevano portato a risultati di bilancio in rosso e a una gelata retributiva nel Contratto Collettivo di 9 SINCRONIZZANDO PUNTI DI VISTA Lavoro. Fu quindi un cambio di paradigma che portò a investire le risorse economiche su un istituto fondamentale di welfare aziendale piuttosto che in aumenti salariali resi vani dall’inflazione. Da allora sono cambiati il quadro legislativo di riferimento e le strutture organizzative ma la mission di ASSILT (l’Associazione assume questa denominazione nel 1995 quando si passa da SIP a Telecom Italia) è rimasta la tutela della salute dei soci e dei loro familiari attraverso l’erogazione di contributi e rimborsi per le prestazioni sanitarie. L’assistenza ai familiari dei soci con bassi redditi, ai pensionati e ai lavoratori part-time (che ricevono le stesse prestazioni ma pagano il contributo in percentuale alla retribuzione) sono caratteristiche della natura mutualistica del Fondo. Il contributo che mensilmente i lavoratori iscritti versano all’Associazione è pari allo 0,48 per cento della retribuzione imponibile; le aziende versano un contributo pari all’1,68 per cento del complesso delle retribuzioni dei lavoratori iscritti. Di grande importanza il percorso di prevenzione e di educazione sanitaria dell’ASSILT che mette a disposizione del mondo medico e scientifico i risultati e i dati epidemiologici delle sue campagne: “Oftalmologia e lavoro al videoterminale”, che nel 1989 coinvolse oltre 30.000 lavoratori della SIP; “Occhio al cuore!” del 1995 su 55.000 associati sottoposti a esami per individuare gli indici di rischio cardiovascolare; la campagna sanitaria oncologica “Senza t(i)more” del 2000 sulle patologie senologiche e sulla diagnosi precoce di patologie dermatologiche. Attualmente è in corso un’indagine di medicina preventiva oculistica pediatrica rivolta a circa 30.000 ragazzi figli dei soci. TELEMACO Telemaco è stato istituito nel 1998 e con il CCNL del 2000 è diventato il Fondo di previdenza complementare per i lavoratori delle aziende del comparto delle TLC. La posizione previdenziale è costituita dai contributi versati dall’azienda e dagli iscritti, oltre che dalla percentuale di TFR a esso destinata. A fronte del contributo minimo previsto a carico dei lavoratori (pari all’1 o al 2 per cento a seconda della data di prima occupazione), l’azienda conferisce una contribuzione dell’1,2 per cento annuo. Il Fondo è strutturato in cinque comparti differenziati per profili di rischio e di rendimento, in modo tale da assicurare agli iscritti una adeguata possibilità di scelta. accordo firmato nel dicembre 2010 con le Organizzazioni Sindacali. Telecom Italia, prima azienda nel Paese, ha offerto alle sue persone l’opportunità di iscriversi e di frequentare per l’anno accademico 2010-2011 e 2011-2012 uno dei corsi di laurea attivati dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno. Le parole chiave di questo progetto sono la visione dinamica del futuro, la forza delle competenze, la prospettiva di crescita attraverso il valore delle proprie esperienze. I costi d’iscrizione e frequenza sono totalmente a carico dell’azienda e sono sostenuti per gli anni successivi al primo per chi supera almeno il 50 per cento degli esami previsti dall’Ordine degli Studi per ciascun anno accademico di riferimento. Per l’anno accademico 2 / 2012 11 la società, l’impresa e la comunità locale, il lavoro e lo sviluppo della persona, in una crescita dell’economia e della tecnica che non minasse i valori umani. Anche oggi le aziende che considerano il benessere organizzativo come positiva interfaccia tra l’organizzazione e le sue risorse hanno una forte attenzione alle esigenze dei propri dipendenti con l’obiettivo di delineare un modello complementare ai sistemi di remunerazione più tradizionali, individuando strumenti alternativi in grado di ridurre il divario tra costo aziendale e reale potere d’acquisto trasferito al dipendente. Inoltre, in questo momento di crisi economica e del welfare pubblico, la complessità di bisogni, l’invecchiamento della popolazione, i mutati rapporti tra generazioni sono destinati ad assegnare un ruolo sempre maggiore ad altre entità, tra cui le aziende. Hildegard Adelheid Kuss 10 PERSONE A CASA NOSTRA In Telecom Italia siamo giunti a una filosofia di caring che va oltre i singoli benefit: all’interno di Human Resources and Organization la funzione People Caring e le strutture di work-life balance di Roma e Milano si prendono cura delle persone nel senso più ampio, cercano di comprenderne le esigenze attraverso un ascolto mirato, di valorizzarne le differenze individuali e mettere a disposizione strutture e servizi per trovare il giusto equilibrio tra vita lavorativa e tempo libero. Sui sistemi di work-life balance e diversity nella nostra azienda la georeferenzialità e la flessibilità sono assolutamente centrali: vengono considerate le peculiarità dei territori e dei contesti sociali di riferimento, la composizione 2011-2012 si sono iscritte 2.562 persone ai corsi di laurea e 347 a singole materie universitarie. Per l’anno accademico 2012-2013 sono stati immatricolati oltre 1.470 colleghi ai corsi di laurea. TELELAVORO Telecom Italia ha avviato le prime forme già nel 1995 per gli addetti al servizio informazioni 12, ora ridenominato 1254 e nel 2002, con Progetto Panda è stata introdotta la modalità lavorativa in working out per il personale tecnico – oggi oltre 5.000 lavoratori – impegnato in via pressoché esclusiva all’esterno. IO IMPARO, L’AZIENDA È CON TE Un importante progetto di social corporate responsibility nato da un Sopra, l’edicola della sede di via Parco de’ Medici, 61 a Roma, con il gestore e i colleghi Carlo Perrotti e Maria Ottavia Minardi. Nella pagina accanto, soggiorno estivo tradizionale a Roncegno, Trento L’azienda ha reso disponibile ai colleghi un veicolo aziendale e la necessaria strumentazione per ricevere gli ordinativi di lavoro e attestare la presenza in servizio, in situazione di mobilità. Nel 2007 un’ulteriore sperimentazione ha interessato il Testing Labs e la Software Factory di Trento nell’ambito di TILab. L’iniziativa ha rappresentato anche l’occasione per testare in campo nuovi sistemi per il controllo da remoto di impianti e apparati e per migliorare la gestione della relazione “a distanza” tra i telelavoratori e gli altri. WORK-LIFE BALANCE Asili nido Gli asili mionido, dedicati ai figli di dipendenti da tre mesi a tre anni, sono strutture interne alle sedi aziendali che, con tariffe uguali sul territorio e turni in base alle diverse esigenze dei genitori, cercano di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Vi sono attualmente 15 asili nido di cui 10 interni nelle sedi aziendali di Torino, Milano, Ancona, Firenze, Roma (3 sedi), Napoli, Catanzaro Palermo e 5 in convenzione con asili esterni a Roma (3 asili), Torino e Padova. Olivetti Olivetti riconosce alle lavoratrici madri un trattamento economico integrativo particolare: dalla data di astensione obbligatoria fino al settimo mese e mezzo dopo il parto, un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione, per un periodo continuativo di sei mesi anche nel caso di adozione e di affidamento di bambini di età non superiore ai tre anni. Se il bambino adottato ha più di tre anni l’indennità, pari al 100 per cento della retribuzione, è riconosciuta per tre mesi. A partire dai primi anni 2000 l’assistenza è stata estesa anche ai lavoratori padri. Prestiti mamme e papà Prestito dedicato a mamme e papà (esclusi i dirigenti) di Telecom Italia S.p.A. con figli da zero a tre anni non compiuti per un importo fino a un massimo di 2.500 euro, restituibili in rate da 18, 24, 36 mesi. Prestiti Per il personale dirigente, quadro, e, in casi eccezionali valutati discrezionalmente dal gestore, anche per il restante personale, è prevista la possibilità di concedere prestiti al Tasso di interesse Ufficiale di Riferimento (il tasso provvisorio applicato nel 2012 è dell’1 per cento). 12 PERSONE SINCRONIZZANDO PUNTI DI VISTA e favorire il dialogo tra le diverse culture. Rimborso tasse universitarie Rimborso della tassa d’iscrizione al primo anno degli studi universitari, fino a un massimo di 800 euro, per i figli di dipendenti delle aziende del Gruppo aderenti che hanno superato gli esami di scuola media superiore con votazione non inferiore a 90/100. della forza lavoro, l’età, i bisogni e le potenzialità, andando verso l’integrazione e non la sovrapposizione con i servizi presenti nel territorio. Da tempo, infine, l’azienda ha scelto una strada partecipativa coinvolgendo le organizzazioni sindacali nella gestione di forme associative per offrire ai dipendenti una diffusa copertura per l’assistenza sanitaria integrativa, per le iniziative del tempo libero (CRALT) ed esperienze di life-long learning. q Francesca Impecora fotografie di Sergio Fallucca I prestiti possono essere richiesti per motivi di malattia, acquisto prima casa, ristrutturazione casa. Vi sono poi i prestiti curati da People Caring dedicati esclusivamente ai livelli 1-6, che possono essere erogati per motivazioni varie (non occorre specificare la causale), per acquisto prima casa o per ristrutturazione. Soggiorni estivi di vacanza • Soggiorni tradizionali: sono soggiorni estivi di 15 giorni per i figli dei dipendenti di età compresa tra i 6 e i 13 anni non compiuti, presso strutture in località montane e marine italiane dove vengono svolte attività ricreative e sportive ed escursioni caratteristiche. • Soggiorni tematici in Italia di 14 giorni per i figli dei dipendenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni non compiuti presso strutture con programmi per lo studio della lingua inglese, lo sport sotto la guida di istruttori Federali, e tante altre tematiche: teatro, canto, danza, outdoor training, archeosub, talent “music all” school. • Soggiorni tematici all’estero: corsi di lingua tenuti da qualificati Sopra, l’asilo nido di via Ugo La Malfa, Palermo. Nella pagina accanto, viale Parco de’ Medici, Roma, Lavanderia, Simona Masini insegnanti madrelingua per l’apprendimento della lingua inglese e spagnola. Borse di studio Telecom Italia, in collaborazione con Fondazione Intercultura, offre ai figli dei dipendenti 100 Borse di studio per soggiorni all’estero di quattro settimane per lo studio della lingua inglese o spagnola. Con la stessa associazione sono offerte 20 Borse di studio per soggiorni all’estero di un anno per i figli dei dipendenti al fine di migliorare la conoscenza delle lingue straniere Mobility management Per agevolare i colleghi nel tragitto casa-lavoro è stato realizzato nei maggiori centri un’area Intranet Mobility per rispondere ai quesiti dei colleghi e fornire possibilità di car pooling. È attivo un servizio navette su 15 sedi con circa 315 corse giornaliere. Sono 32 le sedi dotate di rastrelliere per le biciclette dei colleghi. È in corso di attivazione una convenzione per le biciclette elettriche con la società Enel Green Power e attività di collaborazione con altre aziende, con le agenzie per la mobilità e le aziende di trasporto per migliorare la mobilità delle aree critiche. SERVIZI TIME SAVING Disbrigo pratiche Un servizio per risparmiare tempo: certificati, documenti, servizi postali, pratiche auto e altri adempimenti amministrativi presso la sede di lavoro, senza pagare commissioni. Sono attivi 32 sportelli nelle sedi aziendali di Torino, Milano, Venezia, Padova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari. 2 / 2012 13 LE INIZIATIVE DELLE ALTRE AZIENDE Ecco qualche iniziativa attuata da altre imprese. BRACCO FARMACEUTICA Mette a disposizione dal 2001, attraverso una società esterna, un servizio di assistenza domiciliare che si propone di aiutare la famiglia a fronteggiare situazioni impreviste e urgenti che riguardano i dipendenti e i familiari affetti da patologie non cronicizzate. L’assistente sociale, presente in azienda dal 1988, è una figura di sostegno cui il dipendente può rivolgersi per risolvere problemi di natura personale, familiare o di salute. SAP Organizza cicli di conferenze con psicologi ed esperti per affrontare temi quali il rapporto genitori-figli. IKEA Ha esteso agli omosessuali conviventi i diritti e le agevolazioni di cui fino a oggi potevano usufruire le coppie sposate o quelle conviventi more uxorio ma di sesso diverso (ore di permesso o licenze per lutti, emergenze familiari, congedo matrimoniale, permesso per la nascita di un figlio, buono di acquisto da 120 euro per chi si sposa o inizia una convivenza, estensione al Lavanderia e calzoleria In cinque sedi di Roma e Milano, la lavanderia e calzoleria in azienda. Il servizio prevede il ritiro dei capi da lavare e delle calzature da riparare e la riconsegna direttamente sul posto di lavoro. corsi di ginnastica e posturale. Aree Benessere Spazi realizzati all’interno di alcune sedi aziendali dedicati al benessere, relax e salute del corpo. Possibilità di frequentare Iniziative motivazionali Coinvolgimento e partecipazione dei colleghi a iniziative motivazionali in tema di sport, arte, cultura, musica, partner convivente dello sconto dipendenti, dell’uso dell’auto aziendale). LUXOTTICA In collaborazione con Coop Trentino, offre ai propri dipendenti una spesa del valore di 110 euro in generi alimentari, oltre a forme di job sharing familiare (per coniuge senza lavoro o in cassa integrazione e il figlio studente a fine percorso formativo). VODAFONE Ha lanciato una sorta di welfare aziendale flessibile. Il programma prevede la possibilità di sostituire fino al 70 per cento della propria retribuzione variabile (tipicamente, ma non solo, i bonus dei venditori o i premi risultato dei manager) con beni e servizi a condizioni fiscali agevolate: dalle rette per gli asili nido, quelle per le scuole italiane ed estere (compresi gli istituti universitari) ai corsi di lingua fino a servizi finanziari, cura di figli e anziani e sostegno alla salute. Il programma coinvolge tutte le persone che all’interno dell’azienda hanno una retribuzione variabile individuale. Fonte: Annual Report online 2011 delle aziende citate spettacoli ed eventi storici in collaborazione con varie funzioni aziendali. Nel primo semestre 2012 sono stati assegnati oltre 4.000 biglietti e inviti in area vip. CENTRO PEOPLE CARING Creato nel novembre 2010 per aiutare i colleghi ad affrontare i disagi psicologici e personali, nella fase sperimentale ha coinvolto quattro regioni: Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lazio e Sicilia. Al 31 dicembre 2011 si sono rivolte al Centro 144 persone e sono stati attivati 54 counseling con piena soddisfazione degli interessati. Per il 2012 si sta realizzando l’estensione a tutta Italia. Il Centro offre prestazioni e interventi (principalmente counseling telefonico), finalizzati all’ascolto e alla comprensione delle esigenze e del disagio che emergono nel contesto lavorativo. Attraverso il superamento delle difficoltà individuali il Centro si propone di migliorare il benessere organizzativo e supportare il cambiamento costante della vita lavorativa, la cui gestione risulta spesso complessa e stressante. Le aree del disagio organizzativo/relazionale sono monitorate dal Centro Relazioni Umane, struttura operativa di orientamento e aggiornamento collegata al mondo scientifico e accademico. 14 PERSONE UNO DI NOI SINCRONIZZANDO PROFESSIONE INNOVATORI 2 / 2012 15 Dove batte il cuore delle telecomunicazioni: il mondo delle Factories nel confronto tra Roberto Opilio e Gianluca Pancaccini. T rasformazione, complessità, modernizzazione, flessibilità: sono concetti con cui ci stiamo allenando a fare i conti tutti i giorni. La disponibilità di connessione tra persone, ambienti, oggetti, moltiplica le nostre capacità di comunicazione, ci rende sempre più autonomi, più raggiungibili, forse più... creativi. Telecom Italia offre nuove applicazioni, soluzioni cloud, accessi fissi e mobili in banda larga, infrastrutture IT, servizi e sistemi dedicati. Al contempo il mercato chiede di ideare servizi innovativi e sostenibili, ma soprattutto di migliorare e mantenere quelli già esistenti. Un’analisi del Censis nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani evidenzia che tra le principali azioni strategiche messe in atto dalle imprese tra i primi posti figura “l’acquisizione di sistemi di ICT per rendere più efficienti e modernizzare i sistemi gestionali”. In questo contesto quale ruolo gioca l’innovazione tecnologica? Come possiamo incidere sul sistema Paese? Cosa viene chiesto alle persone di Telecom Italia? Quali competenze è necessario sviluppare e potenziare? Su questi temi la redazione di Sincronizzando ha raccolto il punto di vista di Roberto Opilio in Telecom Italia alla guida di Technology e quello di Gianluca Pancaccini al timone di Information Technology. Roberto Opilio. Voglio aprire questo “faccia a faccia” lanciando una provocazione: qual è il business di questa azienda? Volendo semplificare, attuando un’evidente forzatura è, secondo me, di tipo logistico, con il trasporto di bit da una parte all’altra. Per ottenere questo obiettivo è indispensabile la piena affidabilità dell’infrastruttura portante: la rete deve funzionare in modo efficiente, sicuro e gestito. Occorre garantire al cliente qualità, velocità, parità di accesso e di trattamento, trasparenza puntando su innovazione ed eccellenza nelle operations. Convivono nel comparSopra, da sinistra, Gianluca Pancaccini e Roberto Opilio 16 PERSONE UNO DI NOI SINCRONIZZANDO trimonio di know how unico in Italia per ricerca, innovazione, esperienza sul campo, relazione con i clienti. Abbiamo davanti a noi sfide importanti, abbiamo il sogno di costruire le reti di nuova generazione del Paese, sia nel fisso che nel mobile, quindi abbiamo una congiuntura estremamente favorevole. Dobbiamo spenderci per il lavoro di squadra, dove si vince e si perde insieme, nessuno va a rete da solo. Sta a noi motivare le persone, valorizzarle, consentire di cambiare, puntare sulla loro job rotation per cogliere nuove energie. Viviamo in un mondo che cambia e che dobbiamo cambiare. Un punto fondamentale, secondo me, è che il nostro patrimonio di conoscenze passi alle nuove generazioni. Il programma di inserimento dei neo-assunti va perseguito con forza perché se il know how non viene trasferito, rischiamo di perderlo... to dell’ICT due alternative: “comprare” il servizio da altri o “farlo” e gestirlo. Telecom Italia si posiziona su questa seconda opzione e intende salvaguardare ed esprimere la sua vocazione industriale assicurando al cliente capacità di progettazione, costruzione, gestione, manutenzione. Per giocare questo ruolo Telecom Italia può far leva sul valore della propria competenza e sul forte patrimonio di conoscenza specifica del territorio. L’approccio di business va distinto tra telefonia fissa e mobile. Nel mondo del fisso non abbiamo competitor sull’accesso. Sulla rete abbiamo scelto di essere market driven e non network driven e, dunque, rendiamo disponibile la banda larga dove ci viene richiesta dalla clientela. Per il mobile possiamo parlare di business di trasporto competitivo. Ci sono infatti altri concorrenti di cui tenere conto e con cui ci dobbiamo interfacciare. La nostra rete mobile è considerata tra le principali del Paese sia in termini di velocità di trasmissione dati che di copertura: sono i fattori su cui possiamo contare. Gianluca Pancaccini. Per quanto riguarda l’information technology per fare le cose per bene è fondamentale avvalersi di competenze specifiche di assoluta qualità per fornire al business soluzioni ottimali. Prioritario per noi è garantire piena collaborazione con i colleghi impegnati in prima linea sul mercato, conquistare la loro fiducia per aiutarli e supportarli a soddisfare in pieno il cliente. Sentiamo una responsabilità molto forte. Lo abbiamo voluto esprimere anche con il nostro claim Enable Transformation. Ci dobbiamo impegnare per l’evoluzione dei servizi, abbiamo bisogno di interpretare al meglio il nostro ruolo, con capacità di visione e spinta al cambiamento. L’efficienza, la produttività, l’attenzione ai costi e soprattutto alla valorizzazione degli investimenti rappresentano le linee guida delle nostre scelte strategiche. Enable Transformation è un modo pragmatico di sintetizzare un approccio: focalizzarsi in maniera semplice sui diversi servizi/tecnologie già realizzati e su quelli su cui si intende investire. Semplificare non è banalizzare: dal punto di vista dell’information technology vuol dire scegliere di mirare alla qualità del servizio per il cliente, seguendo la strada più diretta possibile. E dunque concretezza, professionalità eccellente, enorme sforzo orga- 2 / 2012 17 nizzativo, processivo, tecnologico. È indispensabile un salto culturale, un cambiamento. Bisogna lasciarsi alle spalle la logica dell’applicazione a vantaggio di quella di servizio. Questo discorso vale sia per il business sia per i nostri sistemi interni. E quindi la stessa attenzione e cura vanno perseguite, adottate sia quando per esempio progettiamo una nuova applicazione per i colleghi di customer care, sia quando progettiamo servizi per i nostri clienti. La fatica, la complessità, la competenza per realizzare un servizio devono restare nello sfondo, per l’utilizzatore devono essere trasparenti. Opilio. Concordo: il cliente accende il telefono e parla... non deve vedere la complessità tecnologica. È un concetto che vale soprattutto se si ragiona in termini di Sistema Paese. E noi siamo un’azienda Paese. La nostra azienda avverte grandi responsabilità. Sul piano della fonia ha obblighi di servizio universale, ma soprattutto sente di dover garantire la piena accessibilità alla banda larga, di contribuire al progressivo superamento del digital divide. Il tema della domanda di mercato è molto delicato: Telecom Italia infatti si impegna per rendere fattivo e concreto l’ammodernamento del Paese, dove vogliamo essere protagonisti di innovazioni, cambiamenti, che nei prossimi anni determineranno la differenza. Sul fronte degli investimenti consideriamo sempre il loro impatto sullo sviluppo complessivo del Paese o di alcune aree specifiche. Investiamo nel fisso di gran lunga più degli altri e siamo presenti in 24 milioni di case, permettiamo di usare internet ad anziani e giovani, e a tutti di stare in contatto con il mondo. Infine, e ne siamo particolarmente orgogliosi, siamo punto di riferimento per il Paese, che purtroppo, è periodicamente colpito da eventi catastrofici di varia natura. Il territorio viene messo a dura prova, interessando fasce rilevanti di popolazione e infrastrutture fondamentali. Noi ci siamo e ci siamo sempre. Siamo nelle sale della protezione civile, aiutiamo la ricostruzione. Il nostro coinvolgimento diretto nella gran parte di questi eventi porta a interrogarci a fondo sul nostro ruolo e sulla tenuta della nostra capacità di intervenire, di reagire, anche di rischiare, nelle emergenze come nella quotidianità. Pancaccini. Faccio mie le considerazioni di Roberto. Di certo Telecom Italia può aiutare concretamente il Paese a fare un balzo in avanti verso la modernizzazione per le im- prese, i cittadini, i servizi per la pubblica amministrazione. La banda larga insieme ai servizi, alla cloud, alle applicazioni sono fondamentali per accrescere la competitività anche sul piano internazionale. E tutto sta nel valore delle nostre persone e nella passione e competenza che sapranno esprimere. Opilio. Condivido il punto di vista di Gianluca. Le persone sono la risorsa chiave per raggiungere i risultati. Nella funzione Technology di Telecom Italia operano colleghi con caratteristiche e mestieri molto diversi: abbiamo ricercatori, specialisti che si occupano di ingegneria di rete, di manutenzione di infrastrutture e di immobili, tecnici e strutture on field e di front end. Ogni persona riveste un’importanza specifica, e soprattutto, fondamentale. Possiamo contare su pa- Pancaccini. La principale sfida nella trasformazione dell’information technology riguarda le persone, indubbiamente la principale risorsa. Dobbiamo avere la massima attenzione nel percorso di evoluzione delle competenze, dobbiamo recuperare la capacità di gestire in autonomia le principali fasi per la realizzazione dei servizi. Dobbiamo riprenderci la nostra identità, un’identità forte, e per far sì che ogni mattina ciascuno di noi si possa trovare fiero e orgoglioso di lavorare nell’information technology di Telecom Italia per il business dell’azienda. La risorsa è un pilastro strategico. Il capitolo costituito dalle risorse umane, voglio ripetermi, è determinante per realizzare il progetto di trasformazione dell’information technology. In questo contesto è prioritario rafforzare l’appartenenza a un mestiere che resta fondamentale. Opilio. Voglio chiudere riprendendo una massima di Seneca: “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare”: nella nostra azienda sappiamo dove approvare, la rotta è trovata... e vogliamo tenere il timone ben fermo. Pancaccini. E io voglio concludere con un auspicio: dobbiamo diventare un esempio per come facciamo informatica nella nostra industry. q Cinzia Vetrano fotografie di Luciano Capanna 18 PERSONE SESTANTE SINCRONIZZANDO INVESTIRE PER INNOVARE Con l’obiettivo di garantire qualità: questo il programma di rifocalizzazione degli asset domestici avviato nell’ultimo anno. LA NUOVA FOCALIZZAZIONE N ell’ultimo anno abbiamo avviato un programma di rifocalizzazione degli asset domestici che può essere sintetizzato in una formula: investire per innovare e garantire qualità. Un’operazione nient’affatto semplice se consideriamo che innovazione e qualità richiedono non solo investimenti tecnologici, ma anche un ripensamento della macchina organizzativa, l’identificazione di nuove competenze e l’individuazione di nuovi modi di fare efficienza. L a razionalizzazione organizzativa è stata accompagnata da un importante percorso di valorizzazione del capitale umano. In un momento non semplice, siamo riusciti rispettare pienamente gli impegnativi accordi sindacali firmati due anni fa, e abbiamo realizzato oltre 500 riqualificazioni professionali con 127 progetti formativi. Il solo comparto domestico ha realizzato 1 milione e 130mila ore di formazione coinvolgendo una quota significativa del personale operativo. Abbiamo investito oltre 18 milioni di euro in formazione, il valore più alto INVESTIMENTI TECNOLOGICI C ome è stato più volte dichiarato, l’anno scorso abbiamo investito oltre 1,2 miliardi di euro per l’acquisto delle frequenze LTE. Lo sviluppo della banda ultralarga mobile rappresenta, tuttavia, solo una parte del piano generale di evoluzione tecnologica di Telecom Italia. Il nostro piano triennale prevede un mix di interventi market driven sulle famiglie e sul sistema produttivo che unisce allo sviluppo della rete ultraboradband mobile (HSPA e LTE) anche l’introduzione della fibra ottica per le famiglie e per la piccola impresa mediante le soluzioni tecnologiche FTTCab e FTTHome, l’incremento della copertura in fibra ottica nei distretti industriali con soluzioni GBE e il potenziamento del programma Next Generation Data Center per rafforzare le infrastrutture dei servizi di cloud computing. Un impegno complessivo che aggiunge ai 4,2 miliardi di euro spesi nel 2011, oltre 9 miliardi di euro d’investimento tra il 2012 e il 2014, testimonianza concreta della nostra volontà di governare nei prossimi anni un settore complesso e in forte evoluzione. RIPENSAMENTO DELLA MACCHINA ORGANIZZATIVA P NUOVE COMPETENZE er dare un assetto rinnovato al comparto domestico, nell’ultimo anno abbiamo lavorato alla definizione di una struttura organizzativa essenziale nella forma e capace di mettere al centro il capitale umano e le sue competenze. Siamo tornati a separare l’informatica dalla rete, valorizzandone le specificità e completando favorevolmente il processo di riqualificazione di SSC: un’operazione che ci ha consentito di evitare la cessione della società e al contempo di migliorarne produttività e performance. Abbiamo inoltre compiuto una serie di semplificazioni organizzative sia sul mondo Consumer sia su quello delle imprese e della Pubblica Amministrazione, a partire dall’unificazione dei presidi di Top Clients & Public Sector. Semplificazioni che sono servite a riconfigurare il portafoglio clienti in base a un mercato che si è, come abbiamo visto, ridefinito. da molti anni a questa parte, e valorizzato il ricorso all’alto apprendistato come canale di inserimento in azienda (400 laureandi in ingegneria ed economia), in un quadro di collaborazione con le università poi esteso a 95 dottorati di ricerca e 65 master. Con il progetto I care myself abbiamo infine dato a 4.000 colleghi la possibilità di iscriversi all’università, diventando la più importante realtà italiana che investe sull’apprendimento in età adulta. NUOVI MODI DI FARE EFFICIENZA U 2 / 2012 19 n’altra sfida importante collegata alla trasformazione del nostro mercato è quella dell’efficienza. L’efficienza è sempre stato un nostro obiettivo, ma nell’ultimo anno ci siamo proposti di affiancare al tradizionale concetto di risparmio, la volontà di creare valore in modo sostenibile. Dopo esserci impegnati negli anni precedenti in una lunga operazione di riduzione della spesa, nel 2011 abbiamo rifocalizzato i processi di fornitura e di acquisto, dando priorità alla qualità e alla sostenibilità. Oggi i parametri di efficienza energetica e di basso impatto ambientale rappresentano fondamentali elementi di valutazione nell’acquisto di beni e servizi, nella gestione dei consumi interni e degli asset immobiliari. Posso ricordare alcuni casi concreti. Abbiamo rinnovato la flotta aziendale con l’introduzione progressiva di auto ad alimentazione bifuel ed è in corso la sperimentazione di veicoli elettrici. Abbiamo ottenuto un risparmio energetico del 50 per cento attraverso la sostituzione di 10.000 pc tradizionali con soluzioni cloud. Abbiamo commissionato oltre 30 audit di sostenibilità ambientale per stabilire nuovi standard di qualità con i nostri fornitori. L’evoluzione dei nostri siti radiomobili ha prodotto un miglioramento dell’efficienza energetica per antenna fino al 40 per cento. La nuova infrastruttura hardware dei Data Center ci ha consentito di ottenere risparmi energetici fino al 20 per cento. Grazie a queste e ad altre iniziative, abbiamo potuto richiedere Certificati bianchi per nove progetti di efficienza energetica. Di recente, abbiamo inoltre firmato un accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente per rinnovare e articolare il nostro impegno sul fronte della sostenibilità. Lavoreremo assieme al ministero guidato da Corrado Clini per sviluppare progetti finalizzati a ridurre la carbon footprint nel settore TLC/ICT, ovvero ad abbassare sempre di più l’impatto che le nostre attività, ma anche quelle di tutta la filiera informatica, hanno sul clima e sull’ambiente in generale. Per noi oggi ridurre i consumi di energia elettrica e limitare l’emissione di anidride carbonica non significa solo agire responsabilmente nei confronti dell’ambiente, ma anche aggiornare le leve della competitività in funzione di una consapevolezza crescente dei consumatori rispetto alle tematiche della sostenibilità. Sono gli stessi clienti, più o meno direttamente, a sensibilizzarci su questioni come l’impatto energetico e lo sviluppo sostenibile. a cura di Paolo Priolo Fonte: discorsi dell’AD Marco Patuano marzo-giugno 2012 20 INNOVAZIONE SINCRONIZZANDO TECNOLOGIA AL QUOTIDIANO DALLA PARTE DEI RAGAZZI I NOSTRI MAESTRI DI MESTIERE Cristoforo Ielencovich, Mario Mazzi, Francesco Errigo, Gianluca Bruni, Paolo Valiera, Nevio Baldinelli, Valerio Pedrini, Valerio Beolchi, Fabrizio Bistolfi, Ruggero Crocicchia, Fabio Serrano, Efisio Deiana, Paolo Poddighe, Franco Russo, Vitantonio Ferrigni, Gino Dagostino, Luigino Mannarino, Antonio Daniele, Paolo Mazzotta, Gioacchino Conoscenti, Enrico Sbacchi. Coordinamento del progetto Fabio Pizzuti. Il progetto Network Scuola Impresa permette l’integrazione continua dei programmi scolastici avvicinandoli alle esigenze del mondo del lavoro. I n questo periodo di crisi economica emerge in maniera preoccupante il dato sulla disoccupazione giovanile: l’inserimento nel mondo del lavoro è diventato molto più difficile e per i giovani è arduo avere esperienze professionali che diano significato al percorso di formazione che stanno svolgendo. La collaborazione fra scuola e imprese permette l’integrazione continua dei programmi scolastici avvicinandoli alle esigenze del mondo del lavoro. Si tratta di un bisogno prioritario sia della scuola sia delle aziende. Da un lato, infatti, la scuola ha la necessità di superare lo scollamento con il mondo del lavoro, ricollocandosi in qualità di agenzia educativa forte e in linea con i contesti organizzativi. Dall’altro, per le aziende è strategico creare un collegamento diretto con la scuola, predisponendo percorsi for- 2 / 2012 21 mativi d’ingresso adeguati alle reali necessità. In questo contesto nasce il progetto Network Scuola Impresa con l’obiettivo di valorizzare e mettere a sistema il know how interno aziendale, attraverso un percorso di formazione che favorisca lo scambio di conoscenze e lo sviluppo della capacità di trasferire il sapere all’interno e all’esterno dell’organizzazione. Migliorare e valorizzare la conoscenza interna è un elemento strategico nella considerazione che il valore di un’impresa dipende, oggi in particolare, sempre più dai suoi asset intangibili e, dunque, dal capitale intellettuale presente al suo interno. L’iniziativa Network Scuola Impresa, realizzata in collaborazione con Elis, giunta alla quarta edizione ha coinvolto 49 Istituti Tecnici superiori e aziende come ENEL, FS, Accenture, ACEA, EFM, ENI e Saipem. DICONO I MAESTRI... Paolo Poddighe: “Ha rafforzato la mia percezione con una visione molto più leggera e flessibile del mondo in cui viviamo”. Gino Dagostino: “La necessità di porsi per la prima volta dinanzi a un pubblico così giovane mi ha spinto a perseguire una maggiore preparazione tecnica e didattica tale da farmi acquisire ulteriore sicurezza in me stesso”. Paolo Valiera: “I legami che si sono sviluppati tra le persone hanno attivato dei canali di comunicazione che sono utili anche nell’attività professionale”. Cuore del progetto sono i Maestri di Mestiere, colleghi che sono stati impegnati come docenti in 22 scuole italiane, coinvolgendo complessivamente circa 2.300 studenti. L’ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLA FORMAZIONE I Maestri di Mestiere lavorano prevalentemente in Open Access e sono stati selezionati per la capacità tecnica e l’esperienza umana, oltre che per la vicinanza fra la sede di lavoro e la scuola. Queste persone hanno aderito volontariamente integrando l’attività di formazione con quella professionale. Lo sviluppo del progetto è stato realizzato anche nel tempo libero. Sopra, il Maestro di Mestiere Fabrizio Bistolfi in aula. Nella pagina accanto, da sinistra, Raoul Pieroni, Stefano Paggi, Caterina Girone, Fabio Pizzuti e Sabrina Valenza Sono stati poi impegnati anche in corsi interni come formatori. Gli obiettivi di Telecom Italia nel sostenere il Network Scuola Impresa sono stati caratterizzati dalla visione integrata propria di un’azienda che è parte essenziale del sistema Italia. Si è trattato di una azione di responsabilità sociale di impresa che però coincide anche con gli interessi diretti della azienda. L’azienda ha voluto sviluppare una visione di lungo termine. “La motivazione intrinseca ed estrinseca delle persone – chiarisce Stefano Paggi responsabile Open Access – è un elemento di successo per ogni azienda”. “Il progetto Network Scuola Impresa – aggiunge Maria Antonietta Russo, responsabile Service Unit Formazione in HRS – è un fiore all’occhiello e i Maestri di Mestiere hanno ottenuto un riconoscimento anche interno del loro ruolo. Si tratta di un nuovo modo per valorizzare l’impegno professionale dei colleghi”. Il confronto con i giovani ha reso necessaria per i Maestri di Mestiere l’acquisizione di nuove informazioni e competenze. Per esempio è stato tenuto un corso sulla telefonia mobile rivolto a coloro che, per ruolo aziendale, non avevano una profonda conoscenza del settore. A proposito della collaborazione con gli istituti scolastici Caterina Girone, responsabile Database & System Management in ambito Network Operations, ricorda come “l’obiettivo di creare un rapporto permanente fra la scuola e Telecom Italia sia stato raggiunto con una diffusione di questa modalità in molte regioni italiane”. I Maestri di Mestiere sono infatti presenti in molte realtà territoriali, dove mettono a disposizione la forza della loro esperienza e della loro professionalità. In particolare, “la formazione dei colleghi, supportata da una forte motivazione, costituisce un vantaggio anche per l’azienda in quanto consente di valorizzare le persone anche quando, come nel caso degli over cinquanta, si pensa che questo processo sia molto complesso”, sostiene Raoul Pieroni, responsabile Network Operations. Alcune attività formative vengono svolte durante un summer camp riservato ai migliori studenti che si svolge da tre anni a Roma. Costituisce un epilogo dell’attività annuale. “Nel corso degli anni il summer camp si è andato perfezionando, diventando un’esperienza molto importante per tutti i protagonisti e utile per avvicinare i giovani al mondo del lavoro”, conclude Sabrina Valenza, responsabile Operations Management in ambito Network Operations. q Fabio Pizzuti fotografie di Alessandro Maria Martino 22 INNOVAZIONE SINCRONIZZANDO STRUMENTI DI LAVORO 2 / 2012 23 ... per i colleghi dei Negozi Diretti Sales Consumer sul set dei nostri spot per conoscere e approfondire nuove realtà professionali. A ccanto ai tradizionali piani di incentivazione il canale Negozi Diretti Sales Consumer nel secondo semestre del 2011 ha voluto organizzare alcune gare motivazionali, dedicate agli addetti vendita dei Negozi Sociali Telecom Italia per sostenere e incrementare l’attenzione su alcuni obiettivi chiave per il successo commerciale dell’azienda. I colleghi sono stati quindi chiamati a confrontarsi a livello nazionale suddivisi per gruppi omogenei di negozi, individualmente e a squadre sui risultati di acquisizione clienti sia nel mondo mobile (AL prepagate) che fisso (ADSL). Vista la natura stessa del premio che, in definitiva, doveva rappresentare un momento diverso nella vita professionale dei colleghi, si è pensato di attingere al bacino di quelle iniziative, che avrebbero potuto rafforzare il senso di appartenenza e consentire il legame speciale e diretto con mondi professionali vicini ma al contempo diversi, le cui logiche sono tutte da scoprire. Allora, grazie alla preziosa collaborazione della struttura di Comunicazione Consumer, i colleghi vincitori sono stati invitati a partecipare ai set pubblicitari di TIM e Telecom Italia, con la possibilità di trascorrere un’intera giornata a contatto con i testimonial aziendali e di vivere in prima persona non solo le emozioni legate alla creazione degli spot aziendali ma anche la tecnica rea- lizzativa di quei messaggi pubblicitari, che sono poi in grado di attrarre e veicolare i clienti nei negozi, da loro vissuti nel quotidiano. In definitiva, si è pensato di far andare per un giorno “il negozio a casa della pubblicità”! LA GARA “ACQUISIZIONE CLIENTI MOBILI PREPAGATI” Una giornata in piena atmosfera risorgimentale all’interno di un gioiello di fine Cinquecento, a Frascati, in provincia di Roma: Villa Parisi, una delle più famose Ville Tuscolane, è stata lo scenario perfetto per uno degli episodi della pubblicità TIM, che attraversa la storia del Paese per i suoi 150 anni. La partecipazione al set pubblicitario in questione è stato il premio assegnato ai vincitori della gara individuale “Acquisizione clienti mobili prepagati”: Simone Verallo del Negozio Sociale di Roma Termini, Alessia Zecca di Milano Galleria, Paolo Iovino di Brescia, Simona Gardenghi di Bologna, Andrea Accorsi di Genova. Un sesto vincitore, Alessandro Mastrocola (Torino, Via Roma), non ha potuto partecipare per impegni personali. Durante questa intensa giornata è stato possibile assistere alla preparazione dello spot per Cubomusica con i colori e le musiche della festa garibaldina per l’Unità d’Italia... a partire dalla creazione del set fino ad arrivare all’animazione delle de- GIORNATE PARTICOLARI... Sopra, il gruppo dei vincitori della gara “Acquisizione clienti ADSL fisso” assieme ai protagonisti dello spot girato presso il Teatro di posa Fermata Soppressa, Milano. In alto, il gruppo dei vincitori della gara “Acquisizione clienti mobili prepagati” assieme ai protagonisti dello spot girato a Villa Parisi a Frascati, Roma cine di comparse in camicia rossa e al ballo dei protagonisti Neri Marcorè e Bianca Balti con l’intrusione finale della “mamma” Marco Marzocca. Uno spazio speciale è stato riservato ai nostri colleghi accanto ai testimonial durante il pranzo con interviste e foto dedicate. Finale di grande entusiasmo con foto di gruppo di tutti i partecipanti con comparse e testimonial. LA GARA “ACQUISIZIONE CLIENTI ADSL FISSO” Al Teatro di posa Fermata Soppressa di Milano si è girato lo spot “Superinternet ADSL” che, nella corni- LE NOSTRE GARE MOTIVAZIONALI Nell’ambito della tradizionale attività di vendita, i nostri colleghi addetti dei negozi si trovano alle prese con una grande diversità di attività/richieste sia sollecitate dall’azienda sia avanzate dai clienti che visitano i nostri punti vendita. Ecco perché è sempre importante trovare diverse modalità per sensibilizzare la forza di vendita su target commerciali specifici o che necessitino di effort molto concentrati nel tempo. In questa logica, le gare motivazionali si muovono su obiettivi di breve periodo, in maniera flessibile e diretta e, anche se non prevedono premi in denaro, riescono comunque a stimolare gli addetti alla vendita, orientandone l’azione nell’immediato. Oltre a questo, l’individuare come premio la partecipazione ad attività aziendali come “ospiti”, rappresenta un importante momento di scambio, di conoscenza e di rafforzamento del legame di appartenenza all’azienda stessa. ce di Roma antica, ha ospitato i sei vincitori della gara motivazionale “Acquisizione clienti fisso ADSL”: Manuela Colombo del Negozio Sociale di Messina, Giovanni Cerrito di Napoli Vanvitelli, Laura Silvestri di Torino Via Roma, Paolo Zumbo di Firenze, Luca Lovisetto di Treviso e M. Teresa Vassallo di Palermo. “Un’esperienza irripetibile”, “un’emozione fortissima” – riferiscono i colleghi – poter stare un giorno intero sul set pubblicitario tra luci, telecamere e attori, splendidamente abbigliati da centurioni e da antiche romane per girare la scena Il ratto delle Sabine. L’incontro con il testimonial Nicola Savino è avvenuto in camerino, dove il protagonista dello spot si è simpaticamente intrattenuto con i colleghi vincitori. Anche in questo caso, finale con bellissima foto ricordo del gruppo e rientro nelle città di provenienza con una maggior consapevolezza di “appartenere” a una grande e composita azienda, in cui il contributo di ciascuno compone il successo di tutti. In conclusione, nonostante la “levataccia” per raggiungere le destinazioni dei set pubblicitari e la fatica della giornata, il giudizio da parte dei colleghi è unanime: “Le sfide servono a mantenere alto il livello di attenzione e ben vengano se servono a farci sentire più coinvolti e partecipi della vita aziendale”; “Bellissima giornata, una situazione nuova e appassionante, diversa da quella vissuta fino a ora”; “È bello stare qui, un grande segno di affetto da parte dell’azienda”. q Sabrina Dallavecchia SINCRONIZZANDO 24 BUSINESS FACCIAMO IL PUNTO SU... GIOCO A SQUADRE PER IL DOMANI TREND CONTATTI AL CUSTOMER CARE MOBILE I NUOVI CANALI DI CARING Fonte: Nielsen Site Census, DWH e Omniture per visite 119 Self Service (web e web mobile) - DWH per chiamate al 119 del Customer Care ottenuta nel 2012. Questi significativi risultati sulla qualità del servizio, in un contesto di sostanziale stabilità della customer base, sono stati ottenuti, inoltre, con una sensibile riduzione (-25 per cento) del costo totale della funzione nel periodo 2009-2012, grazie alla implementazione di canali di self service, alla revisione dei processi e dei sistemi, all’adozione di una organizzazione “customer centric” e alla introduzione di una contrattualistica focalizzata sui risultati di qualità e performance commerciali con i partner esterni. Parlano i colleghi del Customer Operation Mobile. Canali di caring, persone, innovazione tecnologica e ingegnerizzazione dei processi concorrono alla ricerca continua dell’eccellenza. Q uando si dice Customer Operation Mobile si è portati immediatamente a pensare agli operatori del Servizio Clienti 119. In realtà è molto di più. Una struttura portante, il 119, che gestisce un volume di quasi 100 milioni di clienti all’anno con 8 call center in-house e 6 in out sourcing, impegnando circa 5.000 persone. Da diversi anni, Customer Operation Mobile ha sviluppato una strategia basata sulla gestione multicanale delle esigenze di assistenza della clientela che ha portato a sviluppare nuovi canali evoluti di assistenza e-care e m-care, per permettere ai clienti di trovare le informazioni e il supporto di cui hanno bisogno in autonomia. Customer Operation Mobile non gestisce solamente le richieste di informazione dei clienti, ma opera in diversi ambiti funzionali, ciascuno con finalità e operatività differenti: Sales ha l’obiettivo di acquisire nuovi clienti mantenendo un’attenzione costante allo sviluppo dei ricavi sulla customer base per costruire una relazione di fiducia con ciascun cliente. In questo contesto, nel 2012, il 119 è diventato il primo canale di vendita dei pacchetti tariffari TIM e pesa il 15 per cento del totale clienti acquisiti. CRM e Loyalty implementa e monitorizza le campagne CRM sui canali di contatto outbound, inbound e IVR. Nel 2012 il solo piano outbound prevede oltre 7 milioni di contatti e oltre 5 milioni di attivazioni di opzioni. Fatturazione e Gestione del Credito, infine, garantisce la gestione end-to-end del ciclo di vita amministrativo del cliente, dai collaudi di fatturazione alla gestione del credito in sofferenza. L’indice di performance del credito è passato dal 13,2 per cento del 2008 al 6,2 per cento del giugno 2012. I protagonisti di queste attività sono le persone di Customer Operation Mobile. Sono loro la vera anima del successo e della costanza nella ricerca dell’eccellenza che contraddistingue il servizio di assistenza. Grazie al lavoro e all’entusiasmo di questa grande squadra, il Servizio Clienti TIM ha raggiunto nel 2010 e mantiene nel 2012 la leadership di mercato sulla Qualità del Servizio (fonte CSI IIQ2012). Facilità di contatto/accesso sui diversi canali, relazione con gli operatori, capacità di rispondere alle diverse esigenze dei clienti sono alcuni degli aspetti nei quali questo servizio eccelle rispetto a tutti i competitor. E non solo. L’eccellenza della qualità del servizio erogata ai clienti TIM è stata certificata dal premio per il “Migliore responsabile del Servizio Clienti” assegnato da CMMC (Customer Management Multimedia Competence) nel 2010 e dalla Certificazione Internazionale di Qualità UNI EN 15838:2010 per la Qualità e Innovazione LA REGIA MULTICANALE E IL NUOVO MODELLO DI SERVIZIO Per gestire più di 400.000 contatti sui canali 119 e web/web mobile ed erogare un servizio di qualità elevata, ottimizzando l’efficienza dell’organizzazione, si è reso indispensabile realizzare un sistema di knowledge contenente tutte le informazioni di caring e di valore del cliente. Si ricomprendono anche quelle di contattabilità su tutti i canali di accesso (web, wap, IVR e così via), come per esempio le pagine del sito 119.it visitate o le foglie informative dell’IVR 119 percorse. Tali informazioni vengono utilizzate dalla Regia Multicanale al fine di soddisfare le esigenze dei clienti con le modalità più opportune in coerenza con il modello di servizio definito. La definizione di un numero sempre maggiore di cluster di clientela per- metterà di anticipare maggiormente l’esigenza del cliente, al fine di indirizzarlo sempre più sui canali di self-caring per esigenze semplici e sul canale telefonico per esigenze più complesse. IL FUTURO È DIGITAL Per essere competitiva Customer Operation Mobile deve garantire ai propri clienti di poter trovare informazioni e assistenza attraverso una larga varietà di canali sempre e ovunque, dal telefono tradizionale alle mobile app, ai social media e assicurarsi che la qualità del servizio sia elevata e omogenea su tutti i canali. Assecondando le recenti tendenze e i nuovi comportamenti di comunicazione, Customer Operation Mobile sta da tempo investendo nei nuovi canali text based sia in logica assistita da operatore, sia in logica self-caring. Qualunque sia il canale coinvolto nel contatto con il cliente, sms, email, chat, Facebook, Twitter, YouTube, google+, community, la nostra sfida rimane quella di soddisfare le esigenze dei nostri clienti con risposte veloci, efficienti e di qualità. I social media stanno cambiando lo scenario del customer service: clienti sempre più attivi e informati, dotati dei mezzi per interfacciarsi con i brand e “dire la loro” nel caso di esperienze negative, richiedono nuove modalità di relazione ed erogazione del servizio di assistenza. È per questo che Customer Operation Mobile ri- CONSUMER MOBILE: POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DRIVER - YtD Fonte: Telecom Italia 2 / 2012 25 Il Customer Care 119 continua a rinnovarsi ed evolve insieme allo sviluppo dei nuovi comportamenti di comunicazione dei suoi clienti. Ne sono una prova i risultati raggiunti in breve tempo sul web: • Lancio del sito www.119.it (oggi sezione 119 Self Service del nuovo sito tim.it): in tre anni il sito ha raggiunto la soglia dei 40 milioni di visite/anno con 4,6 milioni di clienti registrati. Ogni mese l’Area Clienti del sito viene visitata mediamente da più di 700.000 user TIM che acquisiscono in autonomia le informazioni relative alla loro linea TIM (credito residuo, dettaglio delle chiamate, consumo del traffico incluso nelle opzioni attive e così via). • Lancio della versione 119.it Mobile ottimizzata per la navigazione da telefonino e delle app per smartphone Apple e Android: questi nuovi canali quest’anno globalmente svilupperanno oltre 30 milioni di visite; la frequenza di utilizzo dei canali di m-care è quasi tripla di quella del sito web visitato da pc. • Lancio del Social Caring sulla pagina ufficiale Facebook di TIM e creazione del Twitter Team: rappresenta la prima implementazione industriale in ambito TLC di un gruppo specialistico di assistenza online costituito da Giulia, Alessio e Stefano, i tre “consulenti social” che rispondono direttamente ai tweet dei clienti. tiene prioritario in questa fase creare un nuovo paradigma digitale del customer care fondato su elevati livelli di personalizzazione del servizio, interattività e scambio di informazioni. La sfida del futuro è massimizzare la soddisfazione del “social customer” che non solo ha bisogno di risposte veloci alle proprie esigenze ma anche di interagire e partecipare alle soluzioni. Tale obiettivo è condizionato da un continuo e coerente adeguamento di processi, sistemi, analisi e metriche. È su questo che Customer Operation Mobile sta focalizzando la propria azione con l’obiettivo di rappresentare il Customer Care del Futuro. q Federica Fontana Carmen Cipro Giuseppe Durso fotografie di Riccardo Adelini SINCRONIZZANDO 26 BUSINESS FACCIAMO IL PUNTO SU... TORNA A MILANO DOPO 109 ANNI Telecom Italia ed Expo 2015, esposizione di natura non commerciale, per un nuovo modello di città digitale del futuro. L’ Expo è un’Esposizione Universale di natura non commerciale (non è dunque una fiera), organizzata dalla nazione che ha vinto una gara di candidatura e prevede la partecipazione di altre nazioni invitate tramite canali diplomatici dal Paese ospitante. La prima Expo è stata quella di Londra nel 1851 e il suo successo ha spinto altre nazioni a organizzare iniziative similari, come l’Expo di Parigi del 1889 ricordata per la creazione della Torre Eiffel. Milano ospitò un’Esposizione Internazionale nel 1906 in padiglioni ed edifici appositamente costruiti nell’area alle spalle del Castello Sforzesco, l’attuale Parco Sempione, e nella zona dove dal 1923 è sorta la Fiera di Milano. Il tema scelto fu quello dei trasporti, attinente all'apertura del traforo transalpino del Sempione, completato proprio nel 1906 (e da cui il parco omonimo prende il nome). Le parole chiave per l’edizione del 2015 sono CIBO, ENERGIA, PIANETA, VITA e rappresentano un viaggio che parte dalle tradizioni fino ad arrivare ai confini del futuro. Il vasto tema della sicurezza e della qualità alimentare per uno sviluppo sostenibile del pianeta che riscopra i valori della persona comprende tematiche specifiche di interesse universale. IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA... Expo Milano 2015 è un’occasione fondamentale per il rilancio dell’Italia, che attraverso l’evento può e deve rappresentare un polo di riferimento mondiale nell’arte del vivere, sviluppando un evento di contenuti attrattivi e fortemente innovativi. L’esperienza della visita sarà supportata da un qualificato contenuto di tecnologia e innovazione applicata ai temi istituzionali. In questo contesto Expo 2015 ha definito un concept dell’evento che pone il visitatore al centro, al fine di regalare una visitor experience unica e di valore, con la proposizione di temi ad alto contenuto tecnologico e la pianificazione attenta di infrastrutture, servizi e facilities in grado di sostenere il grande flusso di visitatori atteso. I GRANDI NUMERI Dal primo maggio al 31 ottobre 2015 sono attesi circa 20 milioni di visitatori (di cui 30 per cento stranieri) con picchi giornalieri che vanno dai 150 mila ai 250 mila. I Paesi espositori previsti sono 130 e le aziende 60. L’area del sito espositivo è situata nel settore nord-ovest di Milano e occupa una superficie di 1,7 milioni di metri quadrati, comprendente parte del territorio della città di Rho. Questa particolare ubicazione ha generato un sistema strutturale assai ricco e integrato: la linea 1 della metropolitana, che collega l’area al sistema di trasporto pubblico cittadino con i parcheggi di interscambio di Molino Dorino e quello previsto in zona Fiera; tre tracciati autostradali, la A4 Torino-Milano-Venezia, la A8/A9 Milano-Como-Chiasso e Milano-Varese, la Tangenziale ovest. ... E QUELLO DI TELECOM ITALIA In tale prospettiva, Telecom Italia ha aderito all’Expo 2015 Vision come primo partner tecnologico, aggiudicandosi la gara e dando risalto del suo alto grado di innovatività su tutti i principali media italiani. La partnership prevede il supporto da parte di Telecom Italia allo sviluppo di una città sostenibile e intelligente provvedendo quindi alla dotazione di infrastrutture di rete fissa, mobile e IT, alla fornitura di soluzio- ni tecnologiche di ultima generazione – che comprendono anche servizi di mobile-payment e mobile-ticketing e soluzioni Smart per i visitatori e le Pubbliche Amministrazioni – allo sviluppo e alla gestione del portale web, alla gestione dell’operatività e della manutenzione e all’erogazione dei servizi di connettività e traffico relativi a fonia e dati. Al fine di indirizzare la strategia complessiva del progetto e curare la verifica degli avanzamenti è stato Sopra, da sinistra, Cesare Sfondrini, Roberto Rocca, Gianfranco Vitelli, Enza Traina, Debora Polidoro, Alfredo Grippa, Lucia Pecora, Emanuele Griffini, Andrea Costa, Francesco Perotti, Alberto Prina, Weiner Coati e Luca Sciascera istituito uno Steering Committee del Progetto Expo composto dai responsabili delle varie Funzioni (Domestic Media, Technology, Top Client & Public Sector, Supply Chain & Real Estate, Innovation & Industry Relations, Consumer). Inoltre, a ulteriore conferma dell’importanza dell’iniziativa, è stato inserito tra i progetti strategici per l’azienda seguiti dal Pmo. L’organizzazione più operativa, oltre al Project Manager e a un Pmo, pre- vede un team allargato che coinvolge referenti delle Funzioni interessate (Innovation, Purchasing, Comunicazione e Sponsorship, Customer Operation e Fatturazione, Marketing Consumer e Business, Progettazione e Infrastruttura, Processi Operativi e Assistenza Clienti) creando in questo modo un gruppo di lavoro ad hoc. L’obiettivo principale è ottimizzare il valore della partnership con l’ente organizzatore progettando e implementando per l’Expo 2015 i servizi della smart city del futuro a beneficio dei visitatori fisici e virtuali e degli espositori; comunicare, attraverso Expo, il ruolo di Telecom Italia come azienda leader per l’innovazione ICT del Paese e massimizzare i benefici economici netti derivanti dalla vendita dei servizi ai visitatori e agli espositori di Expo.q Roberto Rocca Andrea Costa fotografie di Francesca Romana Mariani 2 / 2012 27 28 BUSINESS SINCRONIZZANDO PERCHÉ L’HO SCELTO 2 / 2012 29 “PERCHÉ IO FACCIO LA DIFFERENZA” L’iniziativa Andare Oltre per riconoscere best practice, valorizzare ogni singolo collega, risolvere i problemi complessi del cliente e fidelizzarlo. A ndare Oltre. L’iniziativa nasce tra i colleghi della funzione Customer Operation Fixed e sulla scia dei contenuti del Progetto Zero Churn, una campagna di comunicazione interna del 2010 con cartellonistica dedicata per coinvolgere e sensibilizzare tutte le persone di Customer Operations sui temi strategici del mantenimento della customer base. Gli argomenti erano stati la fidelizzazione e il miglioramento della Customer Satisfaction dei quali abbiamo parlato in Sincronizzando 8. Ora emerge anche molta voglia di condividere e raccontare la ricchezza dei tanti fattori su cui un operatore fa leva quando parla con il cliente: empatia, intraprendenza, professionalità, capacità di elaborare soluzioni personalizzate. Quindi perché non dare voce agli stessi operatori per farci raccontare come ogni giorno sorprendono i nostri clienti con esperienze indimenticabili? L’iniziativa Andare Oltre: la chiave del nostro successo che nel 2011 ha visto la partecipazione delle sole Code Loyalty, con circa 560 full time equivalent (addetti specialistici), nel 2012 è stata estesa a tutti i colleghi delle Code Specialiste 187 (Code Loyalty, Sales, Delivery, Rientri, Standard) con la partecipazione di circa 1.600 operatori impegnati a gestire più di 750mila chiamate al mese di cui un 17 per cento di clienti indicati come potenzialmente “critici” secondo i nostri modelli tecnici di previsione. Sempre di più ogni giorno siamo impegnati nel ridurre il tasso di churn e difendere la nostra customer base che conta una clientela ampia e diversificata. È per tale motivo che Andare Oltre tende a valorizzare i comportamenti di eccellenza orientati alla massimizzazione della loyalty nella logica “le mie azioni fanno la differenza”. Il progetto intende ascoltare, condividere, socializzare e riconoscere le migliori esperienze di caring espresse sulla base delle attitudini, abilità e proattività, contribuendo così a creare valore e fidelizzazione del cliente nel tempo. UN CASO DI ECCELLENZA DESCRIZIONE Problematica: il cliente chiede la cessazione linea a seguito di reiterati problemi su pc ancora in garanzia venduto dal 187. Portato in assistenza per tre volte ma restituito con il problema non risolto (mancato funzionamento tasto tabulazione e falsi contatti tastiera). A questo punto il cliente sospende i pagamenti, invia una lettera a un quotidiano nazionale e mette la pratica in mano a un legale. Il contatto con il cliente nasconde una grande opportunità per acquisire e usare informazioni rilevanti, per rendere più solida la fedeltà del cliente e per innalzare i ricavi, per fare crescere il valore di un’azienda. MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE I casi di eccellenza, inviati a una casella email di servizio e pubblicati nel portale Tuo 187, devono essere corredati da informazioni dettagliate per far comprendere il fattore di successo che ha reso il contatto con il cliente una esperienza positiva. Gli indicatori qualitativi oggetto della valutazione da parte di una apposita giuria di Direzione Generale, devono sintetizzare: il comportamento eccezionale messo in campo dall’operatore – per comprendere il valore aggiunto espresso, magari individuando soluzioni personali per risolvere un caso complesso – la reale fidelizzazione del cliente e il gioco di squadra, cioè in che modo l’operatore ha coinvolto altri colleghi, strutture per favorire la soluzione del problema in una logica di team. Alcune volte non basta solo mettere in campo professionalità, competenza, proattività, come ci racconta Michela del Modulo Bergamo 2, ma “anche una buona dose di psicologia” nei confronti del cliente sempre più esigente e sempre più desideroso di essere ascoltato. Raccontare e LA COMPLESSITÀ Fare in modo che il cliente creda ancora in Telecom Italia (il vissuto negativo è fortissimo) e non cessi la linea per andare ad altro operatore. leggere le storie delle relazioni con il cliente, diventa un terreno fertile per un confronto. LA PRIMA EDIZIONE Nel 2011 sono state valorizzate le attività che più di altre hanno messo in evidenza come sia possibile risolvere efficacemente una esigenza complessa del cliente grazie alla personale predisposizione di sentirsi responsabili della soddisfazione del cliente e anche grazie ad azioni di empowerment ed intraprendenza nell’elaborare soluzioni personalizzate. Vincitrici dell’edizione 2011 sono state Luigia Ghiglietti di Milano, Cristina Zavatta di Rimini, Maria Miranda di Napoli, Annalisa Tucci di Frosinone, che hanno avuto la possibilità di raccontare le loro esperienze in una videointervista trasmessa su intranet lo scorso inverno. LA SECONDA EDIZIONE Adesso ci aspetta la prima edizione di quest’anno, caratterizzata da un apposito Regolamento. Si è appena conclusa la prima fase di partecipazione all’iniziativa che ha visto come novità assoluta il coinvolgimento degli stessi operatori nell’esprimere una valutazione di gradimento sui casi di eccellenza pubblicati nel portale Tuo 187, e di cui si terrà conto nella scelta finale della best practice. Gli stessi hanno potuto commentare le loro scelte, esprimere qualche perplessità, incitare e complimentarsi con i colleghi potenziali vincitori. In quindici giorni, dall’11 al 28 maggio 2012, più dell’80 per cento dei colleghi interessati ha letto ed espresso il proprio parere su uno dei venti casi di eccellenza inseriti nel blog. Anche in questa edizione una apposita giuria valuterà i migliori casi di eccellenza. VOGLIA DI PARTECIPARE L’importanza di condividere le proprie esperienze con il cliente emerge da alcuni commenti tratti dal blog del portale Tuo 187. Esprime molto bene questa emozione Fabio che votando le best practice dei colleghi scrive: “Sapete perché Telecom Italia è il primo gestore di telefonia fissa in Italia? Perché ci sono persone qualificate e professionali che svolgono il proprio lavoro secondo principi di lealtà, serietà e affidabilità. Siamo e per sempre saremo il numero 1 in Italia”, o Ivana che aggiunge: “È indice di grande professionalità riuscire a trasformare un reclamo in problem solving eccellente... riuscendo a dimostrare volontà e capacità di Andare Oltre l’ostacolo”. q Caterina Verardi fotografie di Fabrizio Ignesti Sopra, alcuni colleghi delle code specialistiche del Customer Care Consumer Fisso della sede via Oriolo Romano, 240 a Roma. Nella pagina accanto, la collega Concetta Aniello Modulo RM 2 - Coda Sales, che sta vivendo l’esperienza Andare Oltre come possibilità “di condividere ma anche trovare nuove soluzioni, nuovi spunti, per attivarsi e risolvere i problemi del cliente” LA SOLUZIONE Che cosa ha fatto Maria Luigia per riconquistare la fiducia del cliente? Ha accolto la richiesta tranquillizzando il cliente che si sarebbe fatta carico del problema e trovato una soluzione entro poche ore. Terminato l’orario di servizio, ha rintracciato il numero di telefono della casa costruttrice del prodotto, chiedendo di essere messa in contatto con un tecnico che si occupi di riparazione pc. La prima risposta è stata negativa in quanto non rientrava nelle procedure ordinarie, ma Maria Luigia non si è arresa, ha convinto e condiviso con questo nuovo collega che il tutto era finalizzato a soddisfare un nostro cliente, e quindi visto che non si trattava di una procedura standard, ha chiesto e ottenuto di parlare con un responsabile. Il responsabile della ditta fornitrice dopo aver verificato l’effettivo stato dell’arte, e avuta la conferma che il cliente per la quarta volta mandava in riparazione il pc per il medesimo problema, ha coinvolto direttamente un tecnico. Il tecnico ha confermato a sua volta l’impossibilità di una riparazione a causa della problematica del software, a questo punto il responsabile ha autorizzato la sostituzione del prodotto. Maria Luigia soddisfatta, e non vedendo l’ora di dare la notizia al “suo cliente”, in serata, da casa lo ha chiamato per dare riscontro, convincerlo a ritirare la lettera di protesta inviata al quotidiano, ritirare la pratica dal legale e pagare le fatture sospese facendosi inviare le ricevute via fax il mattino seguente. IL FEEDBACK DEL CLIENTE Cliente soddisfatto per l’attenzione avuta... un cliente che grazie all’impegno, alla determinazione di Maria Luigia, alla sinergia e coinvolgimento di altre risorse, ha deciso ancora una volta di scegliere Telecom Italia. 30 BUSINESS SINCRONIZZANDO PERCHÉ L’HO SCELTO 2 / 2012 31 LA PAROLA A NADIO DELAI Nadio Delai, noto sociologo e presidente della società Ermeneia, ha realizzato il volume Internet over 60: le tecnologie digitali per la generazione matura. VOLONTARIATO D’IMPRESA: LE EMOZIONI DEI COLLEGHI TUTTI INCLUSI È l’obiettivo di Navigare Insieme. Il progetto di inclusione digitale della generazione matura targato Telecom Italia ha coinvolto ad oggi dodici città, una ventina di palestre informatiche, migliaia di over 60 e i giovani di un centinaio di scuole italiane. I colleghi di tutta Italia sono inoltre protagonisti di un innovativo esempio di volontariato d’impresa. C laudio ha 70 anni. Se gli dici navigare immagina onde, mare e remi, e per finestra intende quella che fa entrare vento in casa, non una “schermata” da aprire sul video di un pc. Marco ha 12 anni e conosce già tutti i segreti della Rete: Facebook, Skype e le chat sono il suo pane quotidiano e mai potrebbe uscire di casa senza il suo smartphone. Due mondi così diversi possono interagire tra loro e divertirsi all’insegna del 2.0? Noi pensiamo proprio di sì. L’incontro fra generazioni è stato infatti lo stimolo progettuale per la prima iniziativa nazionale di inclusione digitale della generazione matura targata Telecom Italia. Navigare Insieme è stato lanciato lo scorso dicembre e fino a oggi ha coinvolto dodici città, migliaia di over 60 e i giovani di un centinaio di scuole italiane. “Mio figlio che vive a Londra per lavoro – ci racconta Renzo milanese di 75 anni – mi ha regalato un computer ma non sapevo usarlo. Ho letto di questo progetto sul giornale e mi sono subito iscritto. Ho imparato ad aprire una casella di poSopra, da sinistra, Maurizio Romano e Lilli Brovedani sta elettronica, a scrivere un documento e a parlare su Skype. Ho ritrovato anche dei compagni di scuola su Facebook”. Navigare Insieme si rivolge a tutti gli italiani ancora a digiuno di web con un approccio coinvolgente. Gli immigrati digitali over 60 non frequentano lezioni d’informatica ma il web viene loro raccontato in maniera interattiva da quelli che potrebbero essere i loro nipoti, i nativi digitali delle scuole pubbliche d’Italia. In collaborazione con il MIUR, Navigare Insieme organizza incontri nelle città coinvolte (al momento Torino, Milano, Trento, Venezia, Parma, Pisa, Ancona, Roma, Napoli, Palermo, Bari e Cagliari) dove sono i ragazzi a salire in cattedra e ad avvicinare gli over al mondo digitale a titolo completamente gratuito. “Ho capito che serve veramente tanta pazienza – ci confida Vincenzo quattordicenne dell’Istituto Righi di Napoli – ma insegnare a qualcuno ti riempie davvero il cuore. Da oggi guarderò i miei professori con occhi diversi”. Telecom Italia, attraverso le funzioni Progetti Istituzionali e People Caring, ha coinvolto i colleghi del Gruppo nell’attività di assistenza e tutoraggio all’interno delle palestre informatiche, un aiuto fondamentale per la promozione e lo sviluppo del nostro territorio. Un primo reclutamento ha toccato sei città: Palermo, Parma, Roma, Torino, Trento e Venezia. Replica per il personale di Ancona, Bari e Cagliari. A seguire Milano e Napoli. Oltre 200 colleghi hanno aderito al form online e risposto ad alcuni requisiti sulla navigazione in internet. Scopriamo le loro motivazioni. nologie, limitando la loro indipendenza e lasciano spazio alla solitudine. Questo progetto è un ottimo aiuto alla società moderna. A livello commerciale sono certa che il target in questione possa fornire, nell’ambito consumer, una crescita di clientela e di traffico molto utile a tutti”. Barbara “Il progetto ha suscitato in me entusiasmo, ha portato alla luce un latente bisogno di cambiamento, il desiderio di confrontarmi con una dimensione sociale, la curiosità di capire cosa posso offrire e la voglia di accrescere l’esperienza”. Floriana A disposizione dei volontari selezionati 40 ore di permesso retribuito da utilizzare a copertura delle assenze effettuate nel periodo di volontariato. Navigare Insieme va ad aggiungersi ad altre importanti esperienze di volontariato d’impresa come Dynamo Camp, la prima struttura che permette a bambini e ai ragazzi affetti da patologie gravi o croniche di trascorrere momenti di gioco e divertimento a contatto con la natura, ed E!State Liberi, un campo di responsabilità civile promosso da Fondazione Telecom Italia, in collaborazione con l’associazione Libera di Don Ciotti, per il recupero sociale dei terreni confiscati alla ‘ndrangheta. Sonia Casaro “È la mia prima esperienza di volontariato. Molto di ciò che racconto sulla mia attività in azienda (web, intranet, applicazioni per smartphone) non viene compreso da persone over 60. Questo purtroppo contribuisce sempre più a isolarli da un mondo che corre sulla rete e che parla per codici e acronimi”. Luciano “Le persone anziane non hanno avuto una formazione tale da potersi immergere nel mondo delle nuove tec- I BISOGNI CONCRETI Per la preparazione del materiale didattico (manuali, tutorial, video e le sit-com esclusive Siamo Nonni Smart) siamo partiti dai bisogni primari della generazione matura e dalle possibili soluzioni che il mondo digitale può offrire. Non solo comunicare e abbattere le distanze, ma anche fare la spesa, avere rapporti con la pubblica amministrazione o alimentare le proprie passioni online. Le community di Navigare Insieme su Facebook e YouTube testimoniano l’entusiasmo e la volontà di partecipare, che si traducono anche nella richiesta di offerte dedicate che, grazie alla collaborazione con i colleghi del marketing, si “La curiosità e la tenacia con cui un anziano affronta una realtà informatica è degna di essere vissuta in prima persona, contribuendo alla crescita motivazionale di entrambe le figure in campo”. Massimo trovano nell’area riservata del sito. Con l’aiuto di una serie di associazioni di categoria nazionali, Auser, Confagricoltura, Legacoop, ma soprattutto i nostri Seniores Alatel, abbiamo raccolto esperienze e declinato il progetto sul territorio incontrando una generazione attiva e ricettiva, desiderosa di apprendere e sperimentare. A questo scopo abbiamo allestito palestre informatiche in tutte le città coinvolte: sono luoghi di aggregazione e socializzazione aperti a tutti dove il web e i nuovi linguaggi multimediali la fanno da padroni. E nessuno si sente escluso. q Massimiliano Tarantino fotografie di Bruno Spiezia Professor Delai cosa emerge da questa ricerca? Dal rapporto emerge un dato di fondo importante: il 92 per cento degli over 60 del nostro Paese è sostanzialmente autonomo, vitale e desideroso di scoprire cose nuove. Il rapporto tra persone mature e mondo della comunicazione avanzata diventa quindi strategico. Se il 10 per cento del campione dichiara di essere già pienamente digitale, ben il 20 per cento dimostra una spiccata predisposizione ad aprirsi al mondo del web. Telecom Italia, attraverso il progetto Navigare Insieme, dimostra di aver ben chiara questa situazione e di muoversi nella giusta direzione per ridurre il digital divide culturale. Qual è il sentimento dominante in chi si avvicina per la prima volta ai nuovi media? Per gli over 60 i nuovi media rappresentano il futuro dal quale non vogliono rimanere tagliati fuori. È un fatto funzionale ma anche una sfida con se stessi e con i propri coetanei più all’avanguardia. Molti hanno timore di fallire soprattutto nelle prime fasi di apprendimento: per questo è fondamentale mettere a punto una “strategia di accompagnamento” alla scoperta di questo nuovo mondo. Navigare Insieme avvicina i giovani studenti agli over di tutta Italia: un incontro di generazioni... Assolutamente sì, un’operazione intelligente e funzionale. Se da un lato infatti gli over 60 tornano con piacere sui banchi di scuola per cimentarsi con un mondo che non conoscono, dall’altro i giovani studenti diventano docenti e sentono la responsabilità di questo ruolo. Fra le due generazioni si crea poi un legame quasi da nonno e nipote nell’ottica di un continuo e proficuo scambio di esperienze. Che ruolo può avere la generazione matura per lo sviluppo dell’agenda digitale del Paese? Oggi esiste una domanda latente che progressivamente diventa esplicita. Ed è proprio quella degli over 60 che hanno disponibilità economiche e temporali da investire in questo settore. Sarebbe un errore strategico del Paese sottovalutare questo aspetto. Federico Gelati Valentina Petrone 32 BUSINESS LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 33 A SPASSO NEL FUTURO In visita ai laboratori di TILab dove si assicura l’innovazione tecnologica del Gruppo. a cura di di Luciano Capanna, Daniele Cerrato e Renato Oscar Valentini fotografie di Domenico Giampà IL DOMANI: INNOVATION LAB, I SERVIZI Tra gli obiettivi di TILab c’è anche quello di assicurare il presidio endto-end delle applicazioni e delle service platform di competenza. Un esempio è rappresentato dalla piattaforma mydoctor@home che permette al paziente di rilevare da casa i propri parametri fisiologici e di trasmetterli ai data center di Telecom Italia, ai quali ha accesso la struttura sanitaria. La foto è stata scattata all’interno dell’Innovation Lab di Torino. Da sinistra, Giovanna Larini, Alberto Delpiano, Domenico Enrico Bena, Pierpaolo Marchese, Giovanni Rocca, Carlo Aldera. I “COMPITI” DI TILAB INNOVATION LAB, LA RETE FISSA Assicurare l’innovazione tecnologica del Gruppo, garantendo lo scouting di nuove tecnologie, le attività di ingegneria dei servizi e delle piattaforme di rete e dei network management systems, le relative attività di testing, oltre che la progettazione e realizzazione delle piattaforme applicative, offrendo anche consulenza per il mercato degli operatori esteri. Questi sono i “compiti” di TILab & Global Consulting, realizzati da circa 1.200 persone, di altissime competenze professionali, distribuite su cinque città: Torino, Roma, Milano, Napoli e Trento, con più di 12.000 mq di laboratori e con numerose collaborazioni nazionali e internazionali con università, centri di ricerca, enti di standardizzazione, aziende del comparto ICT. Un’organizzazione che – per spirito e natura – percorre e “fabbrica” il Futuro. Nella foto, Monica Aricò nella camera schermata semianecoica. La progettazione e la realizzazione delle reti è mestiere “antico” per Telecom Italia. La rete è un valore e un asset di importanza strategica, basti pensare ai 112 milioni di chilometri di rame posato in Italia (tanto che ci si possono fare 2.800 giri intorno alla Terra), ma anche alle migliaia di chilometri di fibra ottica che collegano da tempo i punti nevralgici della nostra rete. Per comprendere appieno le potenzialità delle nuove reti, è stata allestita a Torino un’area dimostrativa dedicata all’ingegner Basilio Catania, che fu direttore di CSELT (oggi TILab) e impegnò con tenacia gli ultimi anni della propria vita a battersi perché Antonio Meucci fosse identificato come il vero inventore del telefono, ottenendo un tale riconoscimento dal Congresso degli Stati Uniti. Da sinistra, Paolo Pellegrino, Maurizio Valvo, Giovanni Picciano, Umberto Eula, Paola Cinato, Paola Regio e Daniela Barcariol. 34 BUSINESS LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 35 DOVE SI TOCCA IL FUTURO: WIRELESS INNOVATION LAB Le opportunità di mercato legate al mondo del mobile sono enormi, soprattutto in tema di accesso dati, e si sta assistendo a una continua evoluzione tecnologica, come per esempio il nascente LTE. Diventa allora fondamentale dominare queste tematiche sempre più complesse, legate all’accesso, alle coperture cellulari e alle piattaforme di servizio wireless. Per far “toccare con mano” ai nostri clienti e partner questo mondo in perenne movimento, è stato recentemente allestito sempre a Torino un nuovo laboratorio dimostrativo, il Wireless Lab, dove è stata scattata la foto. Da sinistra, Marco Braglia, Paolo Gianola, Enrico Morello, Gianni Canal, Grazia De Nitto, Davide Missan e Fabrizio Gatti. CONTROLLARE ANCHE I FULMINI: IL LABORATORIO DI PROTEZIONE E SICUREZZA Come novelli mastri artigiani operanti in fucine dei nostri tempi, c’è chi in TILab assicura le prove di sicurezza elettrica, meccanica, di compatibilità elettromagnetica e di struttura chimico-fisica sulle apparecchiature di rete e sui terminali. Laboratori riconosciuti a livello nazionale e internazionale, abilitati quindi a emettere certificazioni e qualificazioni. Da sinistra, Roberto Castelli, Federico Ballesio, Francesco Sorgente, Renato Oscar Valentini, Marco Vincenzo Infantino, Mariano Giunta e Vincenzo Gigliotti durante un test di innesco di uno scaricatore a gas, dispositivo utilizzato per la protezione dalle sovratensioni di origine atmosferica (fulmini), nel laboratorio di Protezione e Sicurezza di Torino. MISURARE DENTRO IL CORPO UMANO: IL LABORATORIO SAR Nei Testing Labs di TILab è possibile provare e validare l’inserimento di nuove tecnologie, funzionalità, architetture e servizi per le reti italiane ed estere. Tra questi ve ne è anche uno particolare dove si eseguono misure sperimentali di SAR (Specific Absorption Rate), che è la grandezza dosimetrica per valutare l’effetto termico associato all’esposizione di un corpo biologico a un campo elettromagnetico. Da sinistra, Roberto Gaidano, Roberto Naldi, Alberto Pipino, Daniele Paganelli, Alessandra Arena e Indro Moreno Francalanci. METTERE IL CLIENTE AL CENTRO: L’USER EXPERIENCE LAB In TILab, mestieri tecnici si fondono con competenze di altra natura, di tipo ergonomico, sociologico e psicologico, indispensabili per comprendere l’interazione del cliente con un prodotto o servizio. Da sinistra, Silvia Bonaventura, Claudio Claretto, Antonella Roella e Roberta Muraro nell’User Experience Lab, particolare laboratorio in stile “Grande Fratello”, in cui vengono effettuati i test di usabilità. 36 BUSINESS LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 37 ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE: IL LABORATORIO DELLE TECNOLOGIE FOTONICHE È normale notare solo la punta dell’iceberg, ma sappiamo che la parte maggiore è quella nascosta. Così può accadere anche per le reti di comunicazione, dove l’attenzione è spesso concentrata sulla parte di accesso, ovvero il famoso “ultimo miglio”, ma dietro c’è un mondo di soluzioni complesse, come il nuovo backbone basato su tecnologie fotoniche chiamato Kaleydon. La foto è stata scattata proprio nel Test Plant di Val Cannuta a Roma dedicato a queste tecnologie. Da sinistra, Stefano Mariani, Federico Tito Moretti, Rossella Tavilla, Mauro Piazza, Carlo Pietrangeli, Fabio Tafanelli e Valentina Brizi. I NUOVI LABORATORI ALL’OMBRA DEL VESUVIO TILab non è solo Torino, culla storica dell’innovazione, o Roma, epicentro delle ingegnerie, ma è anche Milano, Napoli e Trento. A Napoli, per esempio, si è operata una focalizzazione di alcuni laboratori sull’integrazione con realtà remote. Nella foto vediamo un gruppo di colleghi dell’area impegnata sulle attività di prova delle piattaforme e il collaudo integrato; da sinistra: Mario D’Angelo, Carlo Eynard, Francesco Finelli, Luca Lerro, Antonio Curci, Roberto Macrì e Anna Di Meo. IL LABORATORIO DELLE PIATTAFORME DI CONTROLLO A ROMA È fondamentale continuare ad assicurare l’ingegnerizzazione e lo sviluppo delle piattaforme di controllo della rete fissa e dei relativi servizi, garantendo il collegamento con le fasi di operations delle piattaforme di competenza. Temi presidiati anche, per esempio, attraverso i laboratori presenti nella sede di Roma, come quello sul Control Layer, dove vediamo da sinistra, Vittorio Rotili in piedi, Claudio Izzo seduto, Claudio Savina, Maria Saracino, Marco D’Agostino, Renato Cirulli, Massimo Carucci, Walter Fischialetti e Augusto Venturi. 38 BUSINESS IN COSA POSSO ESSERLE UTILE? DUE STORIE, UNA SOLA VISION Salire sulla Nuvola può significare anche raccontare i perché di una scelta. E del perché da questa scelta nasce il rilancio di un’azienda, la diffusione di nuova cultura e di un modello che migliora i processi produttivi e fa crescere un Paese. C omunicare una grande azienda non è mai un compito semplice. Comunicare i casi di successo di una grande azienda, non è mai un puro esercizio di stile. Troppo elevato il rischio di apparire autocelebrativi e autoreferenziali. Email, chat, blog, social network, wiki, rappresentano il nuovo modo per relazionarsi ed esprimere il proprio pensiero e hanno grande impatto anche per le imprese. In questo contesto la Funzione Communication di Top Clients & Public Sector di Telecom Italia punta su una strategia di comunicazione sempre più partecipativa. SINCRONIZZANDO LA RELAZIONE Gambero Rosso, Prénatal hanno scelto di salire sulla Nuvola raccontando la loro esperienza. Le due realtà produttive, diverse per settore merceologico (Gambero Rosso è un editore specializzato e svolge formazione nel campo del gusto; Prénatal è un retailer leader a livello internazionale nel fornire un’offerta completa di prodotti e servizi per soddisfare i bisogni della nuova mamma e del suo bambino) hanno scelto di esprimere, in una campagna stampa e in un prodotto multimediale di nuova generazione destinato al web, punti di vista innovativi rispetto alla semplice decisione di salire su una “nuvola” per ottimizzare i costi e i complessi processi interni. IL CAMBIAMENTO Le due aziende – riprese e fotografate all’interno del loro mondo e alle prese con il loro lavoro quotidiano – avevano la convinzione che lo sviluppo del nostro Paese e dell’economia italiana potesse passare anche attraverso la logica condivisa del cloud computing. Non hanno avuto remore a raccontare perché il fatto di abbandonare i vecchi modelli per guardare oltre sarebbe stato un modo per cambiare pelle e per affrontare con coraggio il futuro. Il coraggio di cambiare! Cambiare o morire, adattarsi o soccombere, lottare o spirare. Dove il sapersi riprodurre, sviluppare nuove abilità, saper riconoscere in tempo i propri nemici e i propri alleati e soprattutto reagire di conseguenza e saperlo fare bene è fondamentale. È stata la voglia e la necessità di crescere a spingere Gambero Rosso e Prénatal ad andare oltre gli schemi, oltre i confini tradizionali. LA PARTECIPAZIONE Gambero Rosso ha raccontato perché, un anno fa, ha scelto l’offerta cloud Nuvola Italiana di Telecom Italia. Perché ha virtualizzato la propria infrastruttura Ced nei Data Center Telecom e ha migrato le caselle di posta su Nuvola It Message Cube. Perché il passaggio alla cloud ha migliorato la stabilità e le capacità del sistema e ha ridotto i consumi energetici. E perché, soprattutto, la scelta è ricaduta su soluzioni che avevano lo scopo non di far immediatamente risparmiare, ma di dare un servizio migliore ai dipendenti e agli utenti. Prénatal ha esternalizzato tutti i servizi informativi e li ha affidati a Nuvola Italiana. È nato così un progetto per la gestione ordinaria dei processi IT sviluppato completamente in ottica cloud: con l’offerta Nuvola It Hosting Evoluto, tutti i server aziendali sono stati virtualizzati, in massima sicurezza e con garanzia di continuità di business, e con il servizio Nuvola It Message Cube sono state integrate le funzionalità di posta elettronica con servizi avanzati di messaggistica e collaborazione in tempo reale. Un cambio di passo che ha portato a Prénatal benefici in molti ambiti della propria attività, permettendo all’azienda di gestire meglio i processi aziendali e di concentrarsi sulla gestione delle attività in Italia e all’estero. Le due esperienze rappresentano un modo per guardare al futuro in positivo: salire sulla Nuvola può significare anche raccontare i perché di una scelta. E del perché da questa scelta consegue il rilancio di un’azienda e la diffusione di nuova cultura. La Nuvola Italiana. L’unica cloud con la rete dentro. Ma non solo. L’unica cloud con la passione, le emozioni e l’orgoglio di chi ci lavora. q Marcella Logli fotografie di Luciano Capanna e Daniele Antoni Paoli In questa pagina, il team di Communication di Top Clients & Public Sector con alcuni colleghi. Sopra, in piedi da sinistra, Giovanna Floccuzio, Katia Marino, Raffaella De Tschudy, Simonetta Novi, Serena Reali; seduti, da sinistra, Francesca Longobardi, Roberto Vernini, Giuseppe Caravia, Emanuela Ronci, Cristina Lodovisi, Stefano Salonia e Valentino Bambini. In alto, Rosanna Annunziata Poli, Elisabetta Elena Belardi, Lorena Carla Maria Cademartori, Alberto Zanot, Marcella Logli e Sandra Sipioni 2 / 2012 39 40 BUSINESS A CARTE SCOPERTE SINCRONIZZANDO 2 / 2012 41 700 AUTORI PER UN RACCONTO Con Futura Francesca sperimentato il nuovo modo di comunicare della nostra azienda: il primo social advertising contest di Telecom Italia per costruire uno spot per internet, ideato da chi vive su internet. I NUMERI DI FUTURA FRANCESCA Nell’epoca del web 2.0 lo storytelling è sempre più utilizzato come strumento di marketing, di comunicazione, ma ancor più di costruzione del valore di un brand. Visualizzazioni del film su YouTube: 154.107** Il sito http://futurafrancesca.telecomitalia.com ha generato: • Numero di visite: 54.408 • Visitatori unici: 39.335 • Numero di iscritti: 1.987 persone • Numero di partecipanti: 637 autori • Commenti al blog: 557 TWITTER • Il pubblico raggiunto complessivamente è stato di 152.983 utenti • Sono stati prodotti 570 tweet** • Gli account TelecomitaliaTw, ImpresaSemplice e AvoiComunicare hanno prodotto 46 tweet • Alla conversazione hanno partecipato 157 autori differenti • 27.356 nuovi follower dell’account @TelecomItaliaTw • Il 74 per cento dei tweet analizzati è costituito da contenuti originali, il 26 per cento da retweet L e storie sono la più potente tecnologia mai creata dall’uomo. Nel corso dei secoli hanno svolto le funzioni più diverse: hanno intrattenuto, insegnato, creato gruppi e trasmesso valori. Come sostengono Richard Maxwell & Robert Dickman: “Una storia è un fatto. Avvolto in un’emozione che ci spinge a compiere un’azione che trasforma il nostro mondo”. Esattamente questo è stato il pensiero di Telecom Italia quando ha sposato Futura Francesca, un progetto di social storytelling. Il codino dello spot era un’apertura al futuro: Francesca, ormai nonna, che racconta una storia alla sua nipotina omonima utilizzando un tablet. La domanda cui dare risposta era: come comunicherà la piccola Francesca nella sua vita futura? Come trasmetterà le sue emozioni? Partendo da queste domande Telecom Italia ha chiesto agli utenti della rete d’immaginarsi la vita di una bambina e gli sviluppi delle tecnologie di comunicazione, da oggi a un tempo proiettato nei prossimi 70-80 anni. Lo scorso autunno sul sito http://futurafrancesca.telecomitalia.com è stato possibile partecipare a un gioco. L’obiettivo era chiedere agli internauti di scrivere il seguito dello spot pubblicitario istituzionale di Telecom Italia del 2011, la storia della piccola Francesca che dagli inizi degli anni Cinquanta ci ha guidati alla riscoperta degli strumenti di comunicazione degli ultimi decenni, dal telefono in bachelite al tablet. Il leit motiv della campagna istituzionale di Telecom Italia dello scorso anno “Le emozioni non cambiano. Il modo di comunicarle, sì.” è rimasto invariato ma con uno sguardo rivolto al futuro. Un futuro – quello interpretato dalla piccola Francesca che sogna di fare l’astronauta – fatto di emozioni, d’innovazione e viaggi nello spazio. L’iniziativa ha avuto un grande successo in rete: circa 700 autori hanno partecipato con entu- siasmo, ideando nuove forme di comunicazione e immaginando modi innovativi con cui Francesca può tenersi in contatto con le persone care o costruire nuove relazioni, nelle varie fasi della sua vita. Una prima selezione delle migliori storie è stata fatta proprio dai partecipanti alla community che si è creata intorno al sito futurafrancesca.telecomitalia.com che, attraverso il sistema dei follower, ha decretato i 77 migliori elaborati. Solo in seguito, una Giuria di Qualità, composta da esperti del settore (per citarne qualcuno, il regista Daniele Luchetti, il direttore creativo della STV DDB Aurelio Tortelli, il giornalista Luca De Biase, lo scrittore Francesco Dimitri, il blogger Gianluca Neri) ha selezionato i sette finalisti che hanno vinto un Olipad 110. Ma non è finita qui! Le sette storie vincitrici sono diventate lo spunto creativo per la realizzazione del corto per il web Futura Francesca. Tak Kuroha, un giovane regista italo giapponese, ha interpretato il futuro di Francesca attraverso l’esperienza onirica e fantastica della protagonista, che sin da piccola immagina di diventare una astronauta. Così, attraverso il suo sogno, anche noi abbiamo fatto un bellissimo viaggio fino a Marte, scoperto e interagito con nuovi strumenti e forme di comunicazione e, infine, abbiamo ritrovato Francesca alle prese con la sua nipotina e con una nuova storia da raccontare... Futura Francesca è stata la fonte di centinaia di storie, di idee e scene memorabili. Soprattutto, ha generato un personaggio e il suo mondo. La realtà rappresentata nello spot si ispira al mood e alle tecnologie immaginate da moltissimi autori della community. In questo immaginario collettivo, delineato dalle 700 storie raccolte, siamo già oltre internet: il futuro è quello della comunicazione ubiqua, coinvolgente e integrata nell’ambiente e nei nostri corpi. Non c’è più distinzione tra il virtuale e il reale, gli ologrammi diventano nostri compagni di giochi, gli specchi e le pareti ci In queste pagine, il “dietro le quinte” dello spot per il web Futura Francesca FACEBOOK • Il pubblico raggiunto complessivamente è stato di 123.857 utenti • Sono stati prodotti 39 post • La fanbase è cresciuta di 22.427 utenti • L’impatto complessivo – rispetto alle altre attività svolte nel periodo di analisi considerato (ottobre-marzo) – è dell’8 per cento, sia in termini di reach che di talking about SENTIMENT Il sentiment delle conversazioni, sia guidate che spontanee, è stato generalmente molto positivo su tutti i canali di comunicazione coinvolti: dal sito web dedicato a Facebook, Twitter e YouTube. WEB (sito FF) 100% FB (page TIG) 100% TW (account TIG, IS, AvC) 84% 16% YOUTUBE 91% 9% TOTALE 28% 72% positivo molto positivo I dati si riferiscono al periodo di analisi 19 ottobre - 6 marzo 2012 ** dato aggiornato all’11 giugno 2012 mettono in contatto reale con persone distanti, un finestrino di un treno fotografa un bel paesaggio spedendolo a chi desideriamo. Il web movie nato da queste sette storie comunica, con uno sguardo al futuro, anche i valori del brand Telecom Italia: innovazione, modernità, vicinanza, fiducia, futuro positivo, proiezione costruttiva. Il film racconta, infatti, un’azienda che da sempre appartiene alla nostra quotidianità e continuerà, in modo naturale, ad accompagnarci anche nel futuro consentendoci ogni giorno di comunicare le nostre piccole e grandi emozioni perché sarà in grado, come ha sempre fatto, di progettare e realizzare il futuro. E per noi, i fortunati che ci hanno lavorato, è stata un’esperienza nuova, costruttiva e anche divertente. Nuove le difficoltà da affrontare e da risolvere, un budget non proprio ricco ma tantissimo entusiasmo da parte di tutta la squadra. Ognuno ha apportato idee e liberato la propria creatività per costruire, è proprio il termine giusto, un nuovo modo di comunicare. q Giorgia Signorini Elena Tondini 42 LA PAROLA ALL’ESPERTO LO SPECCHIO DELL’AZIENDA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 43 LA (RI)NASCITA DEI TERRITORI ell’epoca della conoscenza il territorio ritorna centrale nella produzione di ricchezza e nella creazione di vantaggi competitivi (e cioè sostenibili nel tempo) uscendo da quel cono d’ombra dove la cultura industriale – le “città dormitorio” – e l’utopia digitale – la “morte della distanza” – lo avevano confinato e diventando una delle chiavi dell’economia post-industriale. Naturalmente ciò non vale per tutti i territori ma per quelli caratte- N nari. Questa è la cifra delle città italiane. Questa (ri)nascita del valore economico delle città è rafforzato dalla tendenza europea a dare maggiore valore alle città e ai sindaci: federalismo fiscale e demaniale, sussidiarietà, devolution vanno tutti in questa direzione; e la rilevanza – economica e mediatica – del fenomeno delle smart cities rafforza questo fenomeno. È per cogliere queste nuove opportunità – leggendone sì le specificità ma con l’obiettivo di creare un contesto di fatto guida – potremmo dire che ogni città è diversa – e la crescente autonomia delle realtà territoriali – dalle Regioni fino ai Comuni – rafforza questo trend. Questo tema ha alcune specifiche ricadute per le grandi imprese che hanno una forte presenza sul territorio. Innanzitutto va compreso l’ecosistema di riferimento del territorio, che è molto più esteso rispetto alla filiera economica (clienti e fornitori) in cui l’azienda opera. È re i commerciali a cogliere le opportunità del territorio, ma potrebbero anche fornire indicazioni su come riallocare con maggiore efficacia le risorse ubicate sui quei territori. Serve dunque un vero e proprio tableau de bord territoriale che presidi i processi critici, gli andamenti commerciali, il grado di copertura – commerciale e infrastrutturale – del mercato attuale e potenziale. Infine va organizzato un presidio territoriale efficace e sensibile alle sente non solo di presidiarlo meglio di altri, ma anche di osservare e comprenderne il contesto con un notevole grado di profondità (posto che decida di farlo). In secondo luogo – soprattutto le aziende più grandi – sono un ecosistema ramificato e integrato nella società. Non solo grazie ai loro dipendenti, fornitori e key client, ma anche per gli ex dipendenti (taluni incominciano a porsi anche come fornitori), i dipendenti in pensione, i figli dei dipendenti, gli amici... le Istituzioni che si ritirano e i bisogni che aumentano – diventano ogni giorno più necessarie. E allora le iniziative per le persone e di bilanciamento vita-lavoro – da esigenze interne – diventano modelli da imitare per le altre aziende ed elementi di scambio e relation building con le Istituzioni territoriali, consentendo alle imprese di (ri)accreditarsi – ove necessario – con gli stakeholder locali portando in dote un portafoglio di soluzioni innovative e utili per il territorio. prattutto un processo sistematico di ascolto delle esigenze. L’obiettivo è preparare “il terreno” per future offerte commerciali. Oppure l’organizzazione di iniziative sistematiche di evangelismo e sensibilizzazione dei decisori pubblici e delle stazioni appaltanti ai temi del digitale. Queste tipologie di attività sono state per esempio intraprese recentemente da alcune banche che, nelle loro filiali e a fine giornata, organizzano momenti di incontro che uniscono forma- pianificare il presidio del territorio, come costruire reti di alleanze non semplicemente finalizzate a vincere un appalto... Questi processi – infatti – sono caratterizzati sempre di più da un utilizzo inefficiente degli strumenti di produttività individuale (in primis email, social media e micro-siti aziendali) che determinano, a loro volta, una gestione non solo inefficiente ma anche inefficace di alcune importanti attività knowledge-driven – in particolare teamwork, gestione rizzati da specificità e unicità (legate a una sedimentazione storica dell’attività plasmatrice dell’uomo) riconosciute per il loro valore non solo da chi vi abita; gli antichi direbbero quei territori “abitati” da un genius loci, da uno spirito del luogo. Le città d’arte, i borghi antichi o le città che hanno mantenuto un “cuore antico” e riconoscibile: il centro storico o quartieri caratterizzati da specifiche tipologie architettoniche non contemporanee che richiedono processi di conservazione e tutela non ordi- modello unificato sia dal punto di vista organizzativo che di offerte e di presidio del mercato – che alcune aziende stanno lanciando una importante iniziativa sulla territorializzazione. un vero e proprio capitale territoriale composto dalle specificità e vocazioni del territorio, dalle sue infrastrutture, dalle persone e i loro bisogni, dai sistemi di relazione e governo (formali e impliciti). In secondo luogo vanno realizzati alcuni strumenti per leggere in maniera continuativa e mirata il contesto territoriale: oggi ci si limita a “pescare dai giornali” in maniera disordinata o raccogliere e mettere “in bella” i dati che si trovano “in giro”. Questi strumenti consentirebbero non solo di aiuta- specificità del contesto. Questo presidio deve avere non solo le figure con le giuste competenze e le deleghe opportune, ma deve anche possedere gli strumenti adatti per comprendere il contesto e rispondere con tempestività e precisione alle sue esigenze. Infine le specificità demografiche delle grandi aziende “territorializzate” le caratterizzano come un’Italia in miniatura; sono dunque un laboratorio a cielo aperto – un living lab se vogliamo usare la terminologia europea – fondamentale per studiare in vivo i processi di adozione (e rigetto) delle nuove tecnologie. Non solo laboratorio per sperimentare l’uso di nuove soluzioni digitali, ma anche per la progettazione e verifica sul campo di nuove formule di welfare contrattuale che – con LE NUOVE FORMULE Naturalmente queste opportunità non sbocciano da sole, soprattutto in una fase così delicata dell’economia europea: cose da fare ce ne sono infatti molte e la loro identificazione e collocazione in priorità è uno degli obiettivi dei progetti di territorializzazione. Per esempio lanciare sul territorio un’attività di sviluppo e preparazione del business che unisca la costruzione di un sistema ampio di relazioni con i principali attori dell’ecosistema territoriale e so- zione e socialità e il cui obiettivo è il miglioramento della cultura finanziaria delle famiglie, dando nel contempo una nuova centralità anche alle stesse filiali. delle crisi e organizzazione e conduzione delle riunioni. Il lavoro è in corso in molte aziende e molte idee stanno già emergendo. Con due slogan prevalenti: “(re)design dell’ascolto” e “portatore sano di semplificazione sul territorio”. q Andrea Granelli Presidente e fondatore di Kanso società di consulenza per l’innovazione Sopra, Andrea Granelli. In queste pagine, il tema della presenza sul territorio interpretato da Moreno Balzani VERSO IL GLOCAL Il crescente potere dei localismi – che la territorializzazione vuole cogliere con la massima efficacia possibile – è un fenomeno potente che deve declinarsi in senso glocal: forte autonomia territoriale ma standard e verificabilità centrale. Il VALORIZZARE I PUNTI DI FORZA Talvolta queste grandi aziende “territorializzate” hanno importanti punti di forza a oggi poco sfruttati. Innanzitutto la presenza capillare sul territorio, che con- IL CONTENUTO SIMBOLICO E CONOSCITIVO La complessità degli ecosistemi territoriali richiede dunque di ripensare ai processi “a elevato contenuto simbolico/conoscitivo”: per esempio come leggere il consumatore, come raccogliere e rappresentare i dati di contesto, come COMMENTI 44 SCENARIO SINCRONIZZANDO 2 / 2012 45 CIBO PER LA MENTE GIOVANE Sono i ragazzi delle medie e superiori che, come lettori, battono tutti noi. Una sorpresa? Eppure è proprio così secondo gli ultimi dati Istat. P rendiamola come una buona notizia: tra tutti gli Italiani che leggono, la quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi e le ragazze di età compresa tra 11 e 17 anni. Sono, secondo l’Istat, il 60,5 per cento del totale, ossia la stragrande maggioranza di quei 26 milioni di persone circa (di 6 anni e più) che dichiarano di aver letto nel 2010 almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. In realtà il totale dei lettori diminuisce di poco rispetto all’anno precedente ma a consolarci c’è che tra i teenager alle prese coi libri spopolano le ragazzine. Le differenze di genere sono massime tra i 15 e i 44 anni, poi tendono a ridursi significativamente, annullandosi con l’età della pensione. Intendo quella delle donne: 60 anni. Per ora. Quindi: almeno le ragazze e i ragazzi leggono. Ma non erano loro quelli sempre connessi? Sempre a chattare su Facebook? No, mi hanno spiegato i miei figli, su Facebook non si chatta ma “ci si becca”: si sta in contatto, insomma, e io non lo sapevo perché sono rimasto ai tempi di Messenger: sono un reperto antidiluviano. CHI LEGGE E DOVE Veramente ho l’impressione che “beccarsi” sia un modo di dire milanese. Ma forse può andare: anche l’Istat conferma che, dal punto di vista territoriale, la Lombardia è in assoluto la regione nella quale, nel 2010, sono stati prodotti il maggior numero di titoli (24.314) e le tirature più significative. Seguono Lazio, in crescita, e Piemonte: due libri su tre sono pubblicati (60,1 per cento dei titoli) e stampati (65,5 per cento delle copie) a Milano, Roma o Torino. E anche tra i lettori le quote più alte si registrano nel Nord (53 per cento) e nel Centro (48,1 per cento), mentre nel Sud la percentuale, già bassa, è ulteriormente diminuita. Con una eccezione: la Sardegna, dove la quota dei lettori si situa su livelli superiori alla media nazionale (46,7 per cento). Confesso però di non avere nessuna idea di come si dica “beccarsi su internet” a Cagliari o a Nuoro. Siano su Facebook o col naso nel telefonino (sempre più “avanzato” rispetto al mio), i miei figli sono comunque digitali. Hanno elaborato strategie finissime per restare connessi anche dove e quando non si può: a tavola, mentre si mangia, per esempio. Oppure scattano come tarantolati mentre stai tenendo loro una concione sull’importanza di stare attenti a scuola: li ve- devi concentrati e compresi ma li ha appena raggiunti, non so bene come, una comunicazione di grande importanza. E che ci fanno su internet, oltre a “beccarsi”? Sorpresa: secondo l’Istat c’è una buona possibilità che stiano scaricando giornali, news e riviste (lo fa il 53,9 per cento dei giovani lettori) e una possibilità ancora maggiore che stiano consultando una wiki, ossia una enciclopedia online (69 per cento). Figli miei, come non ricordare quei volumi che, tanti anni fa, ci compravano i nostri genitori? I Quindici, per esempio. O Conoscere insieme, dal quale si ritagliavano le figure per incollarle sulle ricerche scolastiche... Oggi le ricerche scolastiche si fanno ancora ma l’incolla è preceduto dal “copia”. INTERNET PER AVVICINARSI ALLA LETTURA Non sottilizziamo: l’Istat autorevolmente dichiara che internet ed ecommerce sono un modo sempre più comune per avvicinarsi alla lettura e un frequentato canale di accesso ai prodotti culturali. Su dieci persone di ogni età che hanno ordinato qualcosa su internet e non dispongono di alcun libro in famiglia, almeno una ha acquistato libri, giornali o riviste online. E quanti più libri hai in casa tanto più ne acquisti sul web: un comportamento comune al 17,5 per cento dei lettori forti e al 4,3 per cento dei lettori deboli. E vale pure una sorta di controprova: specialmente tra i giovani più leggi e più accedi a internet (dispone di un accesso al web il 92,3 per cento di coloro che leggono, quota che aumenta al crescere del numero di libri letti). E comunque, sottolinea l’istituto di ricerca, i non lettori e i lettori deboli costituiscono sempre un terzo (32,6 per cento) di chi compra libri, giornali o riviste su web. “La propensione alla lettura e il diverso grado di alfabetizzazione culturale si riflettono nei livelli e nelle forme di fruizione del web – sostiene l’Istat, – indice di una possibile complementarietà tra media tradizionali e innovativi di informazione e conoscenza”. E in effetti mi sono stupito nel vedere i miei figli mentre, a turno sdraiati sul divano, tenevano in mano un tomo che non era Fabio Volo o Alessandro D’Avenia ma Alessandro Dumas o Robert Louis Stevenson. Così come trasecolo quando li vedo scaricare tutto De Andrè o ascoltare Rino Gaetano: possibile che negli ultimi trent’anni non sia successo nulla, nella musica del nostro Paese? Già, in effetti sono io quello cui piace Harry Potter e che non disdegna le saghe del giovanissimo scrittore Christopher Paolini (tra l’altro: le cosiddette “opere per ragazzi” sono aumentate del 13,7 per cento per numero di titoli e del 12,6 per cento per tiratura. Grazie Istat). Poi apro il giornale e leggo una corrispondenza dal Salone del Libro di Torino. È intitolata: “I ragazzi con lo zainetto salveranno il futuro dei libri”. Un pienone di giovani, spiega l’articolo, ha invaso la kermesse del Lingotto: più 5 per cento di presenze e vendite in aumento. “Successo per il cartaceo, disertate le sezioni elettroniche”. Ma non era dedicato, il Salone, alla “Primavera digitale”? “I supporti elettronici fanno parte del loro habitat naturale – commenta un responsabile della fiera – ma per loro il vero oggetto esotico è il libro”. VERSO IL DIGITALE Sarà vero? Personalmente ho il sospetto che sia tanto più vero quanto più il libro è un libro scolastico. Quello sì che è esotico. Ma anche lì, scopro, le cose stanno per cambiare. Il recentissimo (11 maggio) decreto ministeriale n. 43 ribadisce una circolare ministeriale di febbraio, la numero 18 per l’esattezza, con la quale si stabilisce che con l’anno scolastico 2012-2013 sarà obbligatorio adottare libri di testo in formato digitale oppure misto o interamente scaricabili da internet e comunque mai più esclusivamente cartacei. Adesso capisco: è la solita storia. Dici loro di fare una cosa e fanno il contrario. Finalmente dai loro gli e-book e loro si buttano sui tomi e volumi. E li leggono pure. A differenza di noi: “I giovani leggono molto di più di quanto non leggano i loro padri e i loro nonni, fra i quali è diffuso l’analfabetismo”. A dirlo è il linguista Tullio De Mauro, uno che queste cose le sa. E noi cinquantenni? Come disse il maestro D’Orta, degno erede di Alberto Manzi, noi speriamo che me la cavo. q Mauro Broggi fotografie di Patrizia Valfrè e Vittoria Marletta 46 COMMENTI REPORTAGE FORME ITALIANE Eleganza, equilibrio, originalità sono, attraverso i secoli, le caratteristiche che contraddistinguono l’estro creativo dei nostri grandi architetti. Per la nascita di luoghi non solo “da cartolina”, ma anche e soprattutto di aggregazione. PANORAMA DI FIRENZE Imponente e “leggera” al tempo stesso la Cupola, ottagonale a spicchi, copre il Duomo di Santa Maria del Fiore, certamente il simbolo più conosciuto di Firenze. Il cantiere diretto da Filippo Brunelleschi durò sedici anni dal 1420 al 1436 ma la sommità, la lanterna, venne invece completata successivamente tanto che Brunelleschi non poté seguirne la realizzazione fino alla fine. SINCRONIZZANDO 2 / 2012 47 48 COMMENTI REPORTAGE SINCRONIZZANDO 2 / 2012 49 LA PIAZZA DI VIGEVANO Salotto spettacolare per la sua dimensione (il lato più lungo misura 142 metri) la piazza Ducale di Vigevano fu realizzata per volere di Ludovico il Moro, Signore di Milano che la fece costruire in soli due anni dal 1492 al 1494 perché servisse da anticamera al castello Visconti-Sforza. Sul progetto intervenne anche Bramante, mentre l’aspetto odierno del luogo è invece frutto di interventi del 1680. 50 COMMENTI REPORTAGE SINCRONIZZANDO 2 / 2012 51 L’AUDITORIUM DI ROMA Li hanno soprannominati scarabei, le tre strutture che compongono l’Auditorium Parco della Musica di Roma, sono state progettate da Renzo Piano e inaugurate nel 2002. All’inizio guardate con “sospetto” per l’estetica inusuale, sono diventate in breve tempo un punto di riferimento non solo culturale e musicale, ma anche “mascotte” di un nuovo spazio pubblico aperto ai grandi e ai bambini. 52 COMMENTI C’ERA UNA VOLTA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 53 LA MODA DEGLI SHORTS I primordi della nostra comunicazione commerciale tra tradizione e futuro: i primi inserti pubblicitari in bianco e nero che duravano tra i 25 e i 15 secondi. E ra il 1968. In quell’anno il servizio 187 fu esteso a tutti i distretti telefonici e la SIP decise di promuovere la richiesta dei cosiddetti impianti addizionali consentendo di effettuare l’ordine attraverso il 187, senza dunque doversi recare negli uffici delle varie agenzie locali ma stando seduti comodamente a casa propria. Quella che oggi è una banalità apparve allora come una novità straordinaria. In quello stesso anno, sempre per la promozione degli impianti a spina e dei nuovi telefoni, la SIP sperimentò la pubblicità in televisione. Il Paese era sempre più strettamente connesso dalle reti, da lì a poco la teleselezione avrebbe raggiunto ogni località e il mezzo di comunicazione più nuovo, la televisione, stava unificando linguaggi, abitudini e culture introducendo rapidamente gli Italiani al mondo dei consumi. La SIP, pur agendo in regime di monopolio, aveva un inedito bisogno di fare pubblicità per un’offerta di prodotti e servizi che andava diversificandosi. CAROSELLO E OLTRE Se Carosello è programma cult, delle altre minori rubriche di pubblicità degli anni Sessanta, come Tic-tac, Arcobaleno, Gong, Girotondo o Intermezzo, non è rimasta particolare memoria. Erano, come Carosello, contenitori (ben visibilmente demarcati, con tanto di sigla musicale di apertura e chiusura) inseriti in modo rigidissimo nella programmazione quotidiana e come Carosello possono essere considerati come l’esito di un compromesso: da una parte si riconosceva come essenziale la risorsa economica che derivava dalla pubblicità (non essendo certo sufficiente il canone televisivo), dall’altra era grande e diffusa a tutti i livelli la diffidenza, se non proprio l’aperta ostilità, nei confronti della pubblicità, ritenendola responsabile di “falsi bisogni” e dunque di desideri per merci assolutamente non essenziali. Nella televisione pubblica, che doveva avere un fine educativo oltre che di intrattenimento, la pubblicità era per questo rigorosamente contingentata, nel nu- In queste pagine, immagini da un opuscolo pubblicitario della Sit Siemens, azienda del Gruppo Stet, anni Sessanta 54 COMMENTI C’ERA UNA VOLTA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 55 minciò il suo declino, da quasi il 40 per cento nel 1960 si arrivò a circa il 16 per cento nel 1985. mero degli inserzionisti e nella durata, e la sua presenza doveva essere segnalata e nettamente distinta dal resto della programmazione. LE SCENETTE DI ARCOBALENO Arcobaleno, la rubrica abbinata alle previsioni del tempo che precedeva il Tg serale delle 20.30, fu il contenitore della prima serie di “shorts” targati SIP andati in onda nella primavera del 1968. Si chiamavano “shorts” gli inserti pubblicitari in bianco e nero con una durata che andava dai 25 ai 15 secondi, in genere risolti con essenziali scenette, che si distinguevano dai più lunghi e complessi filmati di Carosello dove il messaggio pubblicitario vero e proprio era obbligatoriamente confinato nel “codino” di chiusura. A essere reclamizzata in quei primi “telecomunicati” SIP fu l’offerta dei nuovi impianti a spina insieme a quella dei telefoni di varie fogge e colori con la possibilità di utilizzare il 187 per l’ordine da casa. Questo il testo del primo “short”, come pubblicato sulle pagine dell’house organ Selezionando SIP del maggio-giugno 1968: “Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto: 8 secondi e 6 decimi dal soggiorno al telefono può essere un record. Ma la casa non è una pista. Quando il telefono squilla non si corre più. Si allunga il braccio e si parla. Tranquillamente, immediatamente. Scegliete la forma e il colore dei vostri telefoni con una semplice telefonata alla SIP. Dite immediatamente ‘Pronto’ con il telefono in ogni stanza”. Nell’Archivio Storico Telecom Italia si conserva copia di un’altra serie di “shorts” il cui slogan comune è “Telefonicamente comodi”. Le varie scenette, varianti dello stesso tema, ci portano tra le mura domestiche di una ipotetica tipica famiglia italiana composta da moglie, marito e due figli adolescenti. Nel salotto buono la padrona di casa mentre riceve le visite delle amiche risponde al telefono, un Bigrigio posto su un tavolinetto accanto al divano. Di volta in volta, a voce alta, avvisa ora il marito ora i figli, che chiaramente sono in altre stanze, delle chiamate per loro in arrivo. Il padrone di casa, seduto in poltrona, dispone di un telefono Lillo color rosa, posto accanto a un piccolo televisore portatile (segno che in casa ci sono ormai più televisori), mentre i ragazzi nella loro cameretta, dove una chitarra al muro fa bella mostra di sé, utilizzano un Grillo bianco. Un barboncino nero si aggira per le stanze con in bocca una cornetta, come se fosse stato perfettamente addestrato a portare il ricevitore al diretto interessato ovunque egli si trovi. A lui, a turno, tutti fanno no con la mano, come a fare intendere che la sua prestazione non è più richiesta. CRESCONO I NUMERI Il telefono, che aveva stentato per così lungo tempo a far parte della domesticità degli Italiani, anche se non aveva ancora varcato la soglia di quasi tutte le case, nel corso degli anni Sessanta ambiva ormai a occupare uno stabile posto nei diversi ambienti delle abitazioni del In alto, dépliant pubblicitario SIP dedicato alla promozione dell’impianto a spina nelle abitazioni, 1968. Sopra e nella pagina accanto, a sinistra, immagine da un opuscolo pubblicitario della Sit Siemens, azienda del Gruppo Stet, anni Sessanta. Nella pagina accanto, a destra, padiglione espositivo SIP al Salone delle arti domestiche di Torino, in cui vengono pubblicizzati gli apparecchi addizionali e l’impianto a spina, 1967 ceto medio. Vale la pena ricordare qualche cifra. Nel decennio 1954-1963 gli abbonati al telefono erano passati da un milione e mezzo a circa quattro milioni e alla fine degli anni Sessanta gli utenti superavano già quota sei milioni. Nel solo 1969 si contavano 778.963 richieste di nuovi collegamenti, il 21 per cento in più dell’anno precedente. In questi anni, nel confronto internazionale l’Italia si posizionava al quarto posto nel mondo per i tassi di incremento di diffusione. La campagna per gli impianti addizionali fu senza dubbio un successo. Nel 1969 una casa su otto risultava possedere più di un telefono; solo un anno dopo le statistiche della SIP registrarono complessivamente più di 739mila addizionali in funzione, con un rapporto che scendeva a una casa su sei. Nel 1975, una consistente parte degli abbonati residenziali, il 42 per cento, aveva già aderito alla campagna dei telefoni addizionali, per un totale di più di 1.600.000 telefoni installati. Contemporaneamente il sistema Duplex, che presupponeva la condivisione della stessa linea telefonica con un vicino di casa – e che a partire dagli anni Trenta aveva via via conosciuto un certo (sia pur sempre limitato) successo – co- COLORE, DESIGN... IN SALA DA BAGNO La proposta di nuovi colori e nuovi modelli commissionati a professionisti di fama cercava di intercettare una più generica domanda di novità che in quegli anni pervadeva tutti gli ambiti. La moda e il design finirono per essere percepiti come nuovi “valori” non più confinati al solo pubblico di élite. La moda del telefono è il colore, recitava nel novembre del 1962 lo slogan sulla quarta di copertina dell’house organ Selezionando. Stipel, Telve Timo dove una grande fotografia ritraeva tanti apparecchi telefonici colorati, mentre in un opuscolo pubblicitario illustrato della Sit Siemens, una delle industrie del Gruppo Stet produttrice di apparecchi, intitolato Telefono: colore nell’ambiente, si spiegava: “Quando entriamo in una casa, l’arredamento ci fornisce la prima impressione sul gusto e sulla personalità di chi vi abita. Ogni particolare, anche minimo, contribuisce all’armonia dell’insieme e non deve essere trascurato da chi ambisce ad avere un’abitazione piacevole e accogliente. A questa esigenza non può sottrarsi il telefono, prezioso elemento di legame col mondo esterno, la cui presenza oggi non solo è necessaria in ogni casa, ma spesso anche nei diversi ambienti di una stessa abitazione”. Con vividi colori le immagini a corredo documentavano la presenza del telefono accanto al letto sul comodino, in cucina vicino ai fornelli e anche in sala da bagno, dove era ritratta una piacevole e truccatissima padrona di casa in svolazzante vestaglia. Vale forse la pena ricordare che in quegli anni potere disporre di un bagno in casa era per moltissimi Italiani un traguardo da poco raggiunto e per altri un obiettivo non ancora conquistato. q Chiara Ottaviano fotografie Archivio Storico Telecom Italia 56 COMMENTI QUESTIONE DI STILE SINCRONIZZANDO 2 / 2012 57 LE ETÀ DELLA CREATIVITÀ Il progresso di un Paese non può venire che dall’innovazione. Come procedere per passare dallo slogan alla realtà? L a creatività è nata con l’umanità. Neanderthal, Cro Magnon, Homo Sapiens hanno creato i loro strumenti, le loro armi, i loro utensili... e i loro idoli. I loro successori si sono limitati a riprodurre i modelli esistenti, apportandovi, di tanto in tanto, delle migliorie. Allo stesso modo se prendiamo in considerazione l’essere umano alla sua nascita, ci rendiamo conto che per forza deve cominciare a inventare, a inventare per esempio come gattonare, come prendere degli oggetti, come iniziare a camminare, come farsi capire – anche se non sa ancora parlare – come “sedurre” gli adulti e così via... Gli scienziati dicono che “l’ontogenesi riepiloga la filogenesi”. Dunque, siamo tutti nati creativi. Le neuroscienze ci dimostrano che le capacità e i talenti che abbiamo sviluppato in qualsiasi momento del- la nostra vita ci appartengono per sempre. Si può dunque affermare che siamo tutti creativi. Per la vita. E allora, come mai c’è solo una minoranza di persone che esprime la sua creatività? La risposta è semplice: il contesto. Generalmente i sistemi, qualunque possa essere la forma che prende il potere, tendono a ostacolare il cambiamento. La parola d’ordine è giustappunto “Che nul si muova!”. Per questo motivo nella storia vi sono stati rarissimi periodi nei quali la creatività è stata incoraggiata. Si ricorda la Grecia di Pericle, la Creta di Minosse, il Rinascimento. Il declino storico della Cina è stato provocato da un imperatore Ming che aveva proibito, sotto pena di morte, ogni forma di innovazione. Aveva bandito qualsiasi tipo di contatto con l’esterno, impedendo sia i viaggi dei suoi sudditi all’estero, sia l’in- Pensare, l’aveva già capito il grande Cartesio, non è un’attività puramente razionale. Aveva scritto: “la ragione non è nulla senza il soccorso dell’immaginazione”. Infatti possiamo elencare cinque forme di intelligenza: l’intelligenza deduttiva (quella misurata dal ben noto Q.I., ancora l’unica che la scuola cerca di sviluppare), l’intelligenza emotiva, l’intelligenza pratica, l’intelligenza strategica e l’intelligenza creativa. gresso degli stranieri nel suo impero, e per evitare ogni tentativo di fuga aveva fatto bruciare tutta la flotta. Indubbiamente è stata una forma particolare di creatività, creatività negativa, come l’hanno utilizzata e l’utilizzano ancora alcuni tiranni o regimi per controllare e opprimere i loro popoli. I FENOMENI EVOLUTIVI Ma cosa accade di solito nell’evoluzione di una persona? Per rispondere cito la frase “La vita è un intreccio intimo di routine e di creatività”, del grande psicologo Abraham Maslow, cofondatore del Movimento per lo Sviluppo del Potenziale Umano. Questo movimento è stato di rottura con la piscologia classica che af- fermava che l’evoluzione di una persona si fermava non appena raggiunta l’età adulta. Maslow, con i suoi colleghi statunitensi, afferma invece che il progresso non ha altra fine se non quella che noi, in modo più o meno consapevole, abbiamo deciso. E per lui la routine non ha niente di negativo. È proprio quest’ultima che ci permette di fare un sacco di cose senza pensarci, che ci fa risparmiare tanti sforzi inutili, che ci lascia – potenzialmente – risorse di tempo e di energia mentale per pensare. Pensare vuol dire usare la testa per capire, prendere in considerazione più alternative, decidere e prepararsi ad agire con efficacia per raggiungere il successo. OLTRE IL BRAINSTORMING Quest’ultima è generalmente repressa dall’educazione (fortunatamente ci sono alcune brillanti eccezioni) e ostacolata dalle strutture, sia sociali che aziendali; a questi blocchi si aggiungono i blocchi emotivi – osare uscire dai binari può far paura – i blocchi sociali – cosa ne penseranno i genitori, i professori, i capi, i colleghi... – e i blocchi logici. Ciò che ha favorito la nascita della In queste pagine, il Parco della Cellulosa, in zona Casalotti, Roma. www.parcodellacellulosa.it creatività pratica sono state le esigenze della concorrenza. Per immaginare prodotti, slogan, campagne di pubblicità, ci voleva (e ci vuole ancora) parecchia fantasia. È stato il merito del CEO dell’Agenzia BBDO, Alex Osborn, di inventare nel 1940 un metodo, il brainstorming, per produrre in tempi brevi un gran numero di idee originali. Nel 1954 lo psicologo Sidney Parnes creò in collaborazione con Osborn la Creative Education Foundation. Tuttora attiva, organizza ogni anno, verso la fine di giugno, un raduno internazionale di cinque giorni sotto il nome di C.P.S.I. (Creative Problem Solving Institute). In Francia è stato un pedagogo, anche ingegnere e filosofo, André de Peretti a introdurre la creatività nell’istruzione pubblica. Ma il vero debutto della creatività pratica in Europa è stato fornito dal maggio ’68 con lo slogan L’ima- gination au pouvoir (L’immaginazione al potere). Incontri formali tra psicologi, scienziati, filosofi, manager, hanno considerevolmente arricchito il modello statunitense, primitivo e potenzialmente pericoloso. Il brainstorming è un metodo potente per immaginare rapidamente tante idee ma presenta un grave pericolo: quello di applicare il metodo a un problema sbagliato. Così gli USA si lanciarono nella stupida guerra del Vietnam, come lo ammise nelle sue memorie il suo principale fautore, Bob McNamara. Gli esperti europei hanno portato essenzialmente due sviluppi importanti al metodo creativo: l’applicazione della dinamica creativa divergenza/convergenza (prima la divergenza = l’immaginazione al potere, poi la convergenza = ritorno alla realtà arricchiti da quanto prodotto nella fase divergente) non solo alla tappa centrale del processo, ossia la produzione di idee, ma anche alle due tappe a monte, la percezione e l’analisi del problema o della situazione, e alle ulteriori due tappe a valle, la selezione e l’applicazione delle soluzioni trovate; il ricorso sistematico delle quattro famiglie di logiche euristiche (associative, analogiche, combinatorie e oniriche). Su queste basi le tecniche creative hanno avuto un certo successo nelle aziende in due campi: seminari di training e progetti di innovazione. A SCUOLA DI TECNICHE CREATIVE Le applicazioni al settore pubblico sono state piuttosto rare, anche se generalmente coronate da successi. In Francia il Ministero dei Lavori Pubblici, la Missione Interministeriale per la Sicurezza Stradale, il Ministero del Lavoro, alcune Provincie e la città di Grasse, in Provenza, hanno promosso alcuni progetti con esito molto positivo. Quello che è mancato, almeno per il momento, è la persistenza, qualità poco latina. Resta comunque ancora tanto da fare secondo me: introdurre già nella scuola, di ogni ordine e grado, e nelle università l’insegnamento del processo e del metodo creativo; sviluppare, in enti pubblici e privati, la ricerca teorica e pratica sulla creatività; moltiplicare le iniziative, supportare i vari progetti, mettere in rete le pratiche e i risultati ottenuti. Last but not least: agire sulle mentalità, soprattutto quelle ai vertici, per fare accettare l’idea banale che il progresso di un Paese non può venire che dall’innovazione. Non c’è innovazione senza creatività. Allora? Cosa aspettiamo? q Hubert Jaoui Esperto di Creatività Applicata e gestione dell’innovazione fotografie di Claudio Patrizi 58 MONDO ECOSISTEMA SINCRONIZZANDO 2 / 2012 59 NOI ANCHE MAMME E PAPÀ A DISTANZA L’iniziativa Sosteniamo un bambino a distanza: un esempio della nostra generosità che ha ridato il sorriso a oltre 900 bambini nei Paesi più poveri del mondo. Tante storie che sono diventate anche un po’ di tutti. L a piccola Hagar ha dieci anni e vive nel distretto di Arab Al Qadadih, in Egitto, Paese in cui per tradizione culturale le bambine rimangono a casa e spesso sono costrette a matrimoni precoci. Fran Pablo ha solo cinque anni e vive con i genitori e il fratello nel distretto di Cochabamba, in Bolivia, uno dei Paesi più poveri del mondo. Frequenta ancora l’asilo, e la sua attività preferita è disegnare. La piccola Felismina ha sei anni e mezzo, vive con la famiglia nel villaggio di Chimondzo, in Mozambico, in cui molte bambine non vengono mandate a scuola. La piccola Kiran Kurmi ha appena compiuto cinque anni, vive con i genitori nel villaggio di Thuniya, in Nepal, dove la gran parte dei bambini deve aiutare nelle faccende domestiche, inizia a lavorare prestissimo, non riceve alcuna visita medica. Per tutti questi bambini e per molti altri la vita è un po’ migliorata grazie ai programmi di sostegno a distanza di Save the Children, Comunità di Sant’Egidio e CIAI e soprattutto alla generosità dei colleghi Telecom Italia che hanno aderito all’iniziativa Sosteniamo un bambino a distanza: questi bambini possono ora frequentare l’asilo e la scuola, ricevere cure mediche, partecipare ai corsi sull’igiene e l’alimentazione e sperare così in un futuro migliore. UN’IDEA TARGATA ARCHIMEDE L’iniziativa, lanciata su intranet dal 6 febbraio al 6 aprile, nasce da un’idea premiata nella terza edizione di Archimede in Open Access: la collega Roberta Bongiorni proponeva una “collaborazione con associazioni che supportano le adozioni a distanza, per creare una squadra di bimbi Telecom Italia, realizzando un sostegno di gruppo con contributo individuale minimo”. Il progetto si è realizzato dopo un anno di lavoro grazie alla fattiva collaborazione trasversale di molte funzioni: Technology, HRO (People Caring, Comunicazione Interna, Sistemi informativi del personale, Normativa) Corporate Communication, SSC, HRS (con Accenture). Telecom Italia ha voluto aderire a questa iniziativa perché l’adozione a distanza è un atto di solidarietà che garantisce ai minori dei Paesi più poveri e alle loro famiglie un aiuto economico affinché ricevano i beni primari, l’istruzione e le cure mediche di cui hanno bisogno. Ogni giorno nel Sud del mondo migliaia di bambini muoiono per mancanza di cibo, di acqua e di assistenza sanitaria; molti vengono emarginati e non hanno la possibilità di andare a scuola; altri sono coinvolti nelle peggiori forme di sfruttamento. A troppi ancora oggi viene negata una “vita da bambini”. Il sostegno mette le famiglie in grado di far crescere i loro bambini, evitando la disgregazione del nucleo familiare e agisce anche sul futuro delle comunità: con l’istruzione si rompono le catene dell'ignoranza e dello sfruttamento, introducendo nelle comunità il germe della coscienza e della responsabilità civile, con cui si possono CIAI È una ong che dal 1968 si batte per promuovere il riconoscimento del bambino come persona e difenderne ovunque i diritti fondamentali, alla vita, alla salute, alla famiglia, all’educazione, al gioco e all’innocenza. Ha sviluppato tre linee di intervento prioritario: la cooperazione allo sviluppo, la diffusione di una vera e propria cultura dell'infanzia, l’adozione internazionale. SAVE THE CHILDREN È la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini nel mondo. Fondata nel 1919, lavora oggi in oltre 120 Paesi, attraverso una rete di 29 organizzazioni nazionali indipendenti e porta avanti oltre 500 progetti di sviluppo, in vari ambiti: istruzione, sanità, alimentazione, protezione, disabilità, emergenze. In Italia è presente dal 1998 e ha oltre 150.000 sostenitori e decine di aziende al suo fianco. LA TESTIMONIANZA DI UN BAMBINO E DI UN INSEGNANTE Burkina Faso. “Mi chiamo Sibiri e frequento la classe CM2 (la quinta elementare, ndr) presso la scuola di Nibagdo. Il programma di sostegno a distanza ha cambiato la mia vita, a scuola come in famiglia. A scuola ho ricevuto per la prima volta dei quaderni, delle penne, la divisa, le scarpe e anche una colazione e un pranzo. In famiglia i miei genitori sono contenti di me, mi incoraggiano a studiare con impegno. Posso dire di aver avuto una grande opportunità rispetto ai miei coetanei che non vanno a scuola e quindi non sanno leggere e scrivere. Da grande voglio fare l’insegnante”. Alvaro Jaime Pumule in Mozambico ha cominciato la sua carriera dieci anni fa come insegnante in una comunità dove è attivo il Sostegno a Distanza. “Sono orgoglioso di lavorare in una scuola che partecipa ai programmi del Sostegno a Distanza – afferma Pumule –. Qui ci sono tutte le condizioni per lavorare bene: materiali didattici, aule equipaggiate e aggiornamenti periodici. Tutto ciò ci ha aiutato a perfezionare i nostri metodi di insegnamento e a ottenere migliori risultati dai nostri studenti. Da quando è stato costruito il pozzo nella nostra scuola, i ragazzi arrivano in orario perché non devono più andare a prendere l’acqua fino al fiume”. costruire società più attente ai bisogni di tutti. GENITORI “A SQUADRA” Il risultato ottenuto è motivo di orgoglio: grazie alla calorosa adesione di 3.320 colleghi assicuriamo il sostegno a distanza a 943 bambini, di cui 348 in modalità singola e 595 a squadra. Pur consentendo la partecipazione singola, l’iniziativa aveva infatti anche l’obiettivo di promuovere il senso di comunità e di appartenenza con la modalità di partecipazione “a squadra”, composta da cinque persone della medesima azienda (Telecom Italia S.p.A., HR Services, IT Telecom, Ma- trix, Path.Net, Shared Service Center, Telecontact Center e TI Sparkle). I colleghi hanno formato in autonomia delle squadre, nominando un caposquadra che tiene i rapporti con la Onlus e riceve notizie dei bambini sostenuti. La quota di partecipazione per la squadra di cinque persone è di 5,5 euro cadauno mensili; per i partecipanti unici di 27,5 euro mensili, detratti dal foglio paga. Grande fantasia dei colleghi nell’inventare nomi coloriti per le squadre: Tiburtina’s Gang, I Telebabbis, La Banda Bassotti, Le cotolette, I maghi, Pi picciriddi, Quei 5 Bravi Ragazzi, Venerdì neve, Poco di molti è Sopra, il team interfunzionale che ha lavorato al progetto. Da sinistra, Roberta Bongiorni (autrice dell’idea), Maria Giovanna Tobia, Sante D’Anna, Stefania Fittante, Monica Migliorini, Francesca Impecora, Giovanni Iacobelli, Massimo Cannistrà, Luciano Capanna, Adriana Memè, Francesco Sabetti (autore del logo) molto x loro, Un caffè da Luigi, Mamme Wifi, Fantagenitori, La compagnia degli Zii, Made in Sud, Le insalate miste, i Gatti solidali, gli Scafazzati e tantissimi altri. Molti colleghi che non sono riusciti a trovare compagni di squadra si sono “federati” con altri di altre regioni, perché l’importante era dare una mano. I partecipanti hanno già ricevuto la foto del bambino e la scheda informativa sulla sua vita e la sua famiglia. In seguito, almeno una volta l’anno, riceveranno una nuova foto e un aggiornamento sul suo stato di salute, l’andamento scolastico e i progetti portati avanti dalla Onlus nella sua comunità e nel resto del Paese. Alcune tra le Onlus organizzano anche viaggi per andare a trovare il bambino adottato, conoscere la sua famiglia e visitare il progetto in cui è inserito. q Francesca Impecora fotografie di Francesco Costanzo LA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO È diffusa in più di 70 Paesi nel mondo. Preghiera, amicizia con i poveri, ricerca della pace, impegno per i diritti umani, dialogo ecumenico e tra credenti di religioni diverse sono i fondamenti che caratterizzano la Comunità. Dal settembre del 1998 ha avviato un programma di adozioni a distanza in Africa, Asia, America Latina ed Europa. LA VOCE DEL TEAM LEADER Ci siamo resi conto subito che quello non era il solito impegno, ma un’idea con una forza propria e trascinante. Immaginavamo, per esperienza, le insidie ricorrenti nell’affrontare un problema trasversale in cui occorre incrociare all’interno dell’azienda diverse sensibilità, ruoli e competenze. Ciononostante, siamo riusciti a organizzare, con un’incredibile sintonia, un team multifunzionale che si è cimentato in un crescendo di confronti tecnici serrati. Non sono mancati ostacoli e complicazioni ma tutto è stato superato: controversie sulle strategie attuative, redazione delle specifiche più opportune, produzione del regolamento, disponibilità del budget, modalità operativa per la gestione del versante contabile, relazione con le Onlus, creazione del sito per le adesioni, pubblicazioni, evidenze interne, coordinamento complessivo. L’ultima incognita era la reazione dei colleghi. Ci chiedevamo: di questi tempi, esisteranno margini per la solidarietà? Per tutta risposta quella sorta di “contatore” dal primo momento ha cominciato a crescere rapidamente e si è arrestato solo per il time out previsto dal Regolamento. È un successo tutto targato Telecom Italia: persino il disegno a supporto dell’iniziativa è stato realizzato in casa dal collega Francesco Sabetti. Sante D’Anna 60 MONDO MESTIERI IERI OGGI DOMANI SINCRONIZZANDO 2 / 2012 61 ATTENZIONE, CURA, VICINANZA sostenere questo approccio, dovremo tener conto sempre di più delle specificità di ciascun territorio. Solo esercitando il nostro ruolo in modo geo-referenziato potremo capire le regole del gioco del mercato, come confermato da numerose analisi socio-economiche. competitiva, la flessione della customer base, l’accumulo di un debito importante hanno imposto politiche finalizzate al contenimento dei costi e alla riduzione di organico, prevalentemente attraverso l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale della mobilità volontaria. Oggi il “mestiere” del Key Account di Human Resources è in fase di ulteriore evoluzione e di ripensamento teorico. Abbiamo meno certezze di prima e ci poniamo molti interrogativi su come accompagnare efficacemente l’evoluzione tecnologica, come individuare e formare le professionalità utili per i lavori di domani, come ridurre il peso burocratico e amministrativo nel rapporto con i dipendenti e come, invece, proporre e incentivare nuove modalità di interlocuzione più flessibili e autogestite. Ci viene richiesto – più che in passato – di capire il business, di saper cogliere le diverse caratteristiche dei territori in cui operiamo, di essere agente di comunicazione verso i principali interlocutori. Le parole d’ordine per il gestore delle risorse umane in Telecom Italia: come è cambiato il ruolo negli anni, in funzione delle evoluzioni del mercato e dell’azienda. S e pensiamo all’azienda di trenta anni fa e al mercato in cui operava ci vengono in mente monopolio e partecipazioni statali. I nostri clienti erano chiamati utenti. La gestione del personale era fortemente inquadrata in regole, procedure e meccanismi contrattuali e relazionali, che lasciavano pochissimo spazio a flessibilità e discrezionalità. Il background culturale e formativo con cui si selezionavano e formavano i professionisti del ruolo era di tipo prevalentemente giuridico. Obiettivo primario era gestire le regole, piuttosto che le persone. PER I PROFESSIONISTI DELLE TLC Negli anni Novanta sono entrati prepotentemente in gioco mercato e concorrenza. Gli utenti sono diventati clienti e possono esercitare il diritto di scegliere, esattamente come i professionisti delle TLC. In questo scenario, il gestore delle risorse umane ha cercato di evolversi da gestore delle regole a gestore delle differenze, lavorando sui primi piani di sviluppo, mettendo a punto sistemi di valutazione delle prestazioni e delle potenzialità. La parola d’ordine degli anni successivi è downsizing. In particolare l’aumento della pressione Sopra, da sinistra, Giacinto Perrone, key account Lombardia, Fabrizio Spada, Luca Sciascera, Marco Cristoforo Bozzini, Piergiovanni Ciapponi e Michele Marco Grimaldi. Nella pagina accanto, in alto, Paolo Romanisio, key account Emilia Romagna, Marche e Umbria, a Bologna durante una riunione operativa; in basso da sinistra, Michele Marco Grimaldi, Piergiovanni Ciapponi, Fabrizio Spada e Luca Sciascera LA RESPONSABILITÀ VERSO LE PERSONE Tutti noi sentiamo la responsabilità di questo ruolo, parliamo ogni giorno con decine di persone, colleghiamo fatti e informazioni cercando di operare delle sintesi utili e corrette, ci preoccupiamo che le persone si sentano proficuamente impegnate e che i loro mestieri abbiano la possibilità di aggiornarsi ed evolvere, ascoltiamo il disagio ma contemporaneamente cerchiamo di trasmettere con le nostre azioni i concetti di rigore ed equità. Se possiamo sintetizzare con una parola, viene in mente responsabilità. Precisione, rapidità e consequenzialità sono le parole chiave – che si aggiungono a responsabilità – per il prossimo futuro del nostro mestiere. Questo significa sapere rispondere alle esigenze dell’azienda di disporre nel tempo delle competenze necessarie per competere nel mercato domestico e internazionale. Per questi motivi, sul piano della gestione delle Risorse Umane, l’approccio dovrà essere sempre più orientato al costante miglioramento del rapporto fra valore e costo delle competenze individuali disponibili per il business. Per PROMOTORI DI POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO Di fronte a questo scenario, noi di risorse umane dovremo ripensare in modo flessibile e differenziato le strategie retributive, promuovendo politiche attive del lavoro e sostenendo l’innovazione e l’evoluzione tecnologica, valutando la trasformazione del mercato e dialogando costantemente con le istituzioni locali. La sfida si giocherà anche sulle conseguenze dell’evoluzione del welfare: allungamento dell’età lavorativa, bilanciamento vita-lavoro, tutela delle diversità. Fattori critici saranno la sostenibilità aziendale e la rapidità. q Michele Dibitetto Sofia Marcone Giacinto Perrone ha collaborato Barbara Lucangeli fotografie di Riccardo Adelini e Luciano Capanna MESTIERI IERI OGGI DOMANI SINCRONIZZANDO OGGI - CARLA BERGAMI “AGP/RRA, PO/FSAQ , RU.GO, HRS... non sto parlando in una lingua sconosciuta, sono solo alcune delle sigle dei settori dove ho operato, da quando – nel lontano 1983 – sono entrato a far parte dell’azienda. Potrei aggiungere che in questi quasi trent’anni ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi... Ma a ben vedere, in fondo, si è trattato sempre e soltanto di ciò che ha costituito il nucleo, l’essenza del mio lavoro: Persone. Varie volte degli amici mi hanno chiesto: ma tu che lavoro fai? Io rispondevo Gestione del Personale. Ma loro facevano fatica a comprendere le mie giornate lavorative, i dubbi, le preoccupazioni, gli entusiasmi che realmente stavano dietro a quel modo di dire, così formale e freddo. In verità, si potrebbe definire tutto ciò che in questi anni ho ‘prodotto’ come uno sforzo continuo, orientato a coniugare le esigenze aziendali con le aspettative delle persone. E, tracciando un bilancio, mi chiedo se sono riuscito a realizzare un compito così sfidante e ambizioso. Mi rispondo che, seppure non siano mancati momenti difficili e contrassegnati da insoddisfazioni e delusioni, complessivamente non posso che considerare positivamente il consuntivo. Abbiamo, infatti, attraversato stagioni turbolente, caratterizzate da criticità e da situazioni complesse. Tuttavia, possiamo guardare al futuro con la consapevolezza che, nonostante il contesto sia oggi ancora più instabile e problematico di ieri, saremo ancora in grado di far convivere obiettivi aziendali e bisogni individuali”. DOMANI - LUIGI COPPOLA Riccardo Adelini Sergio Fallucca IERI - RENATO CAMPAGNA “Le azioni di contenimento degli organici, obiettivo costante degli ultimi anni, e il ricorso agli ammortizzatori sociali, richiedono necessariamente di organizzare al meglio tutte le risorse disponibili, con modalità che consentano la riqualificazione del personale ed evitino dispersioni di competenze e conoscenze. Noi professional di HR siamo quindi – oggi – impegnati nella gestione di processi che possano consentire alle persone di mettersi in gioco su ruoli e mestieri diversi. È nostro compito accompagnare ciascuno in questo percorso, più semplice quando il cambiamento è ‘cercato’ tramite un bando di riqualificazione o un job posting, strumenti che stanno facendo registrare un costante aumento di adesioni da parte del personale. Più difficile il ruolo quando la diversificazione professionale è imposta dai frequenti processi di riorganizzazione, necessari all’azienda per affrontare i mercati esterni in modo competitivo. Le persone devono essere supportate nel passaggio a nuove attività – generalmente non condivise – anche aiutandole a mantenere il più possibile alta la sfera motivazionale. È necessario spiegare le cause del cambiamento, farne conoscere le opportunità, lavorare sulla cultura della flessibilità di mestiere, vista ancora come una criticità e non come possibile canale di ampliamento delle competenze. Il mutamento delle dinamiche professionali, il presidio puntuale del costo del lavoro, la gestione efficace del cambiamento sono – oggi – il cuore del nostro mestiere”. 2 / 2012 63 Andrea Furelli 62 MONDO “15.6.1998. È la data che apre le porte alla mia esperienza in Telecom Italia Mobile, in qualità di operatore di Customer Care, servizio 119. Col tempo è arrivato l’incarico di Supervisor, una brevissima parentesi in TIM Brasil, il coordinamento prima in attività di front end e poi nella gestione dei reclami. Infine, da gennaio 2010, il passaggio in ambito HRO. Cambiano le prospettive. Il perno dell’attenzione, stavolta, è il cliente interno. Un cliente complesso, verso il quale è necessario mettere in campo competenza, programmazione, ascolto e dialogo, senza riserve. Inizialmente, seguire in modo trasversale una serie di processi che toccavano varie strutture operative nel perimetro Sud, mi ha permesso di calarmi con profitto in questo nuovo mestiere e di assumere la consapevolezza di vivere una realtà non semplice, ma di notevole spessore professionale. Ho cercato, subito, di fare tesoro delle ‘perle di saggezza’ colte dai colleghi con più esperienza e di metabolizzare al meglio l’iter formativo per gestire le risorse in modo sempre più efficace, interrogandomi, allo stesso tempo, sulla mission di un professional di Risorse Umane. Curare il valore delle risorse, garantire l’efficacia delle attività di formazione e sviluppare competenze, pianificare percorsi che valorizzino il capitale umano, il problem solving strategico: la base di questo lavoro che ci porta, ormai da tempo, ad affrontare sempre nuove sfide. Oltre all’attenzione che diamo alle persone e ai costi, il nostro ruolo è anche quello di essere facilitatori organizzativi, favorendo l’allineamento del contributo del singolo alla metamorfosi delle strategie aziendali, come ci richiedono mercato e territorio. Un ruolo, quindi, particolarmente core per l’azienda. Un mestiere da coltivare e arricchire costantemente, attraverso percorsi come, adesso, la Scuola di Relazioni Industriali, che deve sempre più garantire simbiosi tra operatività quotidiana e progettazione di leve strategiche in grado di migliorare le performance di business. Il momento di crisi rende sicuramente molto più complicato questo cammino, ma sento di poter affermare, con un occhio al presente e uno al futuro, che non c’è altra strada da intraprendere se non quella di creare valore, umano e di business, attraverso multiculturalismo e cambiamento. Sono sicuro che noi tutti del mondo HRO percorreremo ancora questa strada”. Da sinistra, Giacinto Perrone, Stefano Rossi e Andrea Negroni SINCRONIZZANDO 2 / 2012 65 Luigi Chiriacò BELL’ITALIA Daniele Antoni Paoli VENITE DA NOI Hildegard Adelheid Kuss 64 MONDO LUOGHI AMENI I colleghi di Trentino, Lazio, Puglia ci accompagnano nel grand tour attraverso le eccellenze e le sperimentazioni nostrane. C ome promuovere modalità alternative nel tragitto casa-lavoro è un tema a tutti molto caro. Alle amministrazioni pubbliche, alle aziende, ma soprattutto alle persone, spesso costrette in un contesto che quasi impone l’uso quotidiano dell’auto privata. Cresce la voglia di cambiare abitudini e di “dover fare qualcosa” di significativo, nell’ottica di una presa di coscienza collettiva. Un esempio possibile giunge dall’iniziativa Al lavoro in bicicletta anche in inverno del Comune di Trento: un momento innovativo, proposto quasi come “provocazione”, a dispetto della stagione proibitiva e delle tipicità climatiche del territorio. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’Ambiente Michelangelo Marchesi e con il dirigente del Servizio Urbanistica e pianificazione della mobilità di Trento Giuliano Stelzer. Assessore Marchesi quante sono le edizioni promosse fino a oggi? Siamo alla quarta edizione, la prima d’inverno, per dimostrare che l’utilizzo della bici è diffuso nella nostra città, malgrado il clima meno favorevole. Quanto ha influito la leva dei premi-incentivo? L’iniziativa prevede riconoscimento da un lato e promozione dall’altro. Il trend è in crescita: nonostante il periodo più freddo, abbiamo avuto un numero di iscritti confrontabile con la precedente primavera. Cosa vi attendete per il futuro dalle aziende sul territorio comunale? Ci attendiamo sensibilità crescente che non si fermi al solo dato delle adesioni, quindi che ci sia un concorrere nel favorire modalità di spostamento casa-lavoro alternative all’impiego del mezzo privato. La bici porta risparmi di spazio pubblico, riduzione di traffico e di inquinamento, risparmio per le persone e benefici per la salute. In che modo esporterebbe un modello incentivante in aziende come la nostra, diffuse sul territorio nazionale? Sono convinto che questa iniziativa non debba avere un copyright e quindi che si possa copiare. Telecom Italia credo abbia tutte le caratteristiche per operare, per esempio, con iniziative interne analoghe, quindi offrendo ai dipendenti un “gioco” simile, impegnando le varie sedi, garantendo un sistema di premi e incentivi dei più diversi. Passiamo a lei Stelzer. Quale peso organizzativo comporta una iniziativa di questo tipo? Il costo dell’iniziativa è minimo. I premi sono forniti dagli sponsor, che ne ricavano un ritorno di immagine. Abbiamo convinto Inail per la copertura nell’uso della bici nel tragitto casa-lavoro, facendo leva sui benefici di salute. Un esempio: una indagine sui dipendenti del Comune che usano la bici rivela un assenteismo per malattia tre volte inferiore alla media. Nella letteratura classica il locus amoenus è un luogo piacevole, ricco di ombra, vicino a una fonte o ruscello, una sorta di paradiso terrestre, dove rifugiarsi per riposarsi e ritrovare se stessi. Di simili luoghi è ricco il territorio laziale, con il suo vasto patrimonio di riserve naturali e borghi che hanno secoli di storia, ma anche tradizioni da tutelare e attività economiche da sostenere. Per la valorizzazione delle risorse regionali è fondamentale il contributo dei nuovi strumenti tecnologici. A tal fine la Camera di Commercio di Roma ha creato un portale web (Romaincampagna.it) che suggerisce itinerari a tema, fattorie didattiche, prodotti tipici e ricette tradizionali. La rete consente la diffusione di iniziative promozionali quali mostre-merca- Come avete convinto i più scettici nei confronti, per esempio, del clima invernale? Come direbbero gli anglosassoni, non è un problema di meteorologia ma di equipaggiamento: tra i gadget della prima edizione c’era una mantella impermeabile, nell’ultima uno scaldacollo, rivelatosi utilissimo. La ciclabilità è diffusa in Olanda, Svezia, Norvegia, dove il to, degustazioni, laboratori per ragazzi, e permette a tutti, ma in particolare ai giovani, con attività a scuola e online sostenute dall’Unione Europea (Progetto Campagna a Scuola), di conoscere il territorio laziale dal punto di vista storico-artistico, naturalistico ed enogastronomico. Tra gli itinerari più apprezzati la Strada del vino (Castelli Romani e Cesanese) e la Strada dell’Olio (Sabina). Un progetto ad hoc, per valorizzare la zona dei Castelli Romani, ha reso possibile la creazione del Distretto delle eccellenze, rete di cooperazione tra le aziende del settore agroalimentare, Comuni ed Enti locali, che propone anche corsi di formazione sulle nuove tecnologie e la sostenibilità ambientale. Paola Garavani clima è molto più difficile, ma si va in bici, semplicemente perché ci si attrezza. Quale futuro prevedete per questa iniziativa? Continueremo a sostenere la ciclabilità presso singoli e aziende, ove possibile interagendo con i mobility manager. q Massimo Alicino Nella pagina accanto, da sinistra in senso orario, Isabella Martignoni, Mauro Rigotti, Massimo Vollono, Andrea Strafellini, Paola Todesco e Federica Basile SUA ECCELLENZA LA PUGLIA Due esperienze, una pubblica e una privata, che dimostrano come la forza delle idee e la costanza nel perseguirle può trasformarsi in successo e in eccellenza. La prima si chiama Exprivia e pone le sue fondamenta su un patrimonio di competenze, un elevato know how tecnologico e una esperienza maturata con oltre 25 anni di presenza costante nell’Information Technology per i mercati banche e finanza, industria, telecomunicazioni, utilities, trasporti, pubblica amministrazione e sanità. Quotata all’MTA di Borsa Italiana, l’azienda conta su di un team di oltre 1.600 persone distribuite fra la sede principale di Molfetta (BA) e le sedi di Milano, Roma, Vicenza, Trento, Piacenza, Padova, Genova, Madrid, Barcellona, Las Palmas, Città del Messico, Città del Guatemala e Lima. La seconda, di origine pubblica, vede coinvolti i giovani con i loro “bollenti spiriti”. È proprio questo il nome che l’assessorato regionale alle politiche giovanili ha attribuito al progetto all’interno del quale è stato sviluppato il bando Principi Attivi. Il progetto conta 10,5 milioni di euro di investimento, 4.158 giovani partecipanti, 1.279 giovani vincitori, 1.563 progetti candidati, 420 progetti finanziati. Con un finanziamento “low cost” di massimo 25mila euro, all’inizio del 2009 sono nate 286 nuove associazioni, 21 cooperative e 113 imprese giovanili. A tre anni dalla scadenza del bando e due anni e mezzo dall’avvio dei progetti, il 73 per cento delle organizzazioni sono attive con la stessa forma, l’8 per cento sono attive in forma diversa (ditte individuali, attività professionali o con una nuova forma giuridica). Oltre otto progetti su dieci proseguono sulle proprie gambe. Solo il 5 per cento dei progetti ha chiuso dopo la fine del periodo finanziato. Luigi la Forgia DI MARTINA EVANGELISTI ANTIGONE iamo seduti per terra, abbiamo i guanti da sci, cappucci pesanti in finto lupo. Ci scaldiamo le vene con una birra che rotola da un piede all’altro e finisce troppo presto. È tardi, il cielo è una lastra invernale nata nera, ma non siamo gli unici qui. C’è un groviglio di pezze di stoffa accampato in un angolo, un uomo con chitarra che si improvvisa poeta della strada. Suona qualcosa, alcuni di noi riconoscono gli accordi, gli indirizzano qualche urlo, gli dicono grande, gli dicono continua. Abbiamo mangiato tranci di pizza con olive nere e adesso siamo ancora affamati. Fa troppo freddo per attraversare la strada, per imbucarsi in quell’unico forno scuro che ancora non è chiuso. Nessuno vuole schiodarsi dal nostro letto di sampietrini. Stasera è con noi un ragazzo alto, con i piedi enormi. Lo abbiamo visto qualche volta tra i rettangoli imbottiti di annunci nei corridoi della facoltà. Ha la fama del filosofo, una schiena lunga e mediterranea su cui più di una ragazza vorrebbe accucciare la testa. I ragazzi lo accolgono come uno di loro, gli allungano pacche sulla spalla nella speranza di un’amicizia sinonimo di donne. La dinamica del gruppo è darwiniana, funziona secondo selezione naturale. Si affaccia nel corredo universitario della specie, cerca un sorriso vincente, lo agguanta. I solitari sono colli lunghi che scivolano sui binari per lo scalo merci di questa festa, hanno un codice genetico bibliotecario, pieno di occhiali e poltrone. Ci facciamo le solite domande, cosa fai, cosa ti piace. Sono un riscaldamento banale, imbarazzato. C’è una regola pensata e non scritta che rende difficile parlare degli studi fuori dalle aule. Difendere la metrica di fronte ad un Apple Store illuminato a giorno dal faro sicuro della tecnologia suona sempre un po’ patetico. Il ragazzo nuovo ha una politica sincera che ci sorprende, parla a raffica dei suoi progetti, del buco nero in cui infilerà la testa dopo la laurea. Ci sentiamo tutti vicini, siamo schiene umaniste piene di sogni e di paura. Ci dice che sta leggendo una tragedia, l’Antigone, ci chiede se la conosciamo. Qualcuno ride, dice ma che scherzi? Parlare in codice greco di fronte a quell’Apple Store è un anacronismo da sera ubriaca, ma abbiamo bevuto un po’ tutti e quindi lo ascoltiamo. Lui si scalda, dice che ha trovato un sacco di vita tra quei versi, che ci ha trovato se stesso, noi tutti; ci ha trovato dentro il destino povero del mondo. Annuiamo come di fronte ad un santone. “Da una parte la legge. Dall’altra il cuore. Certo, io non mi farei uccidere per seppellire i resti di mio fratello, ma... è il principio, il principio colpisce”. Annuiamo e ridiamo ancora un po’, è più facile, sonoro. Qualcuno si accende una sigaretta, fa finta di niente, sbuffa via gli scogli duri di quel discorso paternale. Lui continua. “Si tratta di scegliere ciò che è più importante, chiedersi se ne vale la pena, se è giusto sacrificare quello in cui si crede per quello in cui si deve credere. Prima o poi saremo davanti a questa frattura, a questo macigno più grosso delle nostre spalle. Anzi, forse siamo già adesso lì davanti, davanti a quel muro. Stiamo facendo la posta di fronte ad un bivio che non sappiamo imbucare”. Si sgranchisce il collo, qualcuno gli passa una sigaretta e lui ci si appende in silenzio. Io lo guardo, ha le mani grandi come i piedi. Forse aveva già bevuto prima di infilarsi nel nostro manipolo di sciar- pe, forse lo chiamano filosofo perché prende dei sintetici e vaneggia così. Il mio istinto da donnina di provincia mi dice di evitarlo, di sedermi lontana, sul lato opposto. Invece gli vado vicino gli dico ehi, gli racconto cose mie, gli racconto di quella volta in cui ho fatto mattina in un buco di discoteca mentre mia madre mi credeva in viaggio con l’oratorio. Piccole infrazioni di bambina. Lui mi sorride, è una bestia placida, tutta furore solo a scatti. Mi dice che sono strana, ho troppi capelli. Gli chiedo qual è la sua soluzione di fronte al bivio, se lui sceglierebbe il cuore. Ride di gusto. Dice non lo so, sono un uomo, per queste cose ci vogliono le donne: Antigone era donna. Io gli infilo la testa sotto un braccio, il naso nel collo, gli dico che se vuole imparare qualcosa sulle donne può partire da me. Martina Evangelisti È nata a Ravenna il 21 novembre 1992. Nel 2011 ha conseguito la maturità classica presso il liceo ginnasio Dante Alighieri di Ravenna e attualmente studia Lettere Moderne a Bologna. Ha iniziato a scrivere racconti nel 2009, ha vinto alcuni concorsi locali e nel 2011 è entrata nella cinquina finalista del Premio Campiello Giovani con il romanzo breve Rose Rosse. Nel 2012 ha scritto Forbici, che fa parte della cinquina finalista oggi in gara sempre per il Premio Campiello Giovani. Martina ha ereditato tutti i caratteri spigolosi del segno dello Scorpione, vive un rapporto conflittuale con i suoi capelli, è in dipendenza inguaribile dai dolci al cucchiaio e dai telefilm, resetta il suo iPod una volta a settimana per passare dalla musica classica alla musica rock alla musica pop alla musica house a seconda dell’umore, ama i jeans e comprare scarpe, ha una collezione infinita di orecchini ma porta sempre gli stessi perché pensa le portino fortuna. Legge qualsiasi cosa, da Nietzsche ai libri di cucina, considera capolavori assoluti Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, i racconti di Raymond Carver, Peter Pan e le tragedie di Euripide. S Riccardo Adelini 66 IL RACCONTO Sincronizzando il periodico di Telecom Italia Anno 3 numero 2 – Luglio 2012 Proprietario ed editore Gruppo Telecom Italia Direzione, Amministrazione, Redazione Corso d’Italia, 41 – 00198 Roma [email protected] Direzione Editoriale Antonio Migliardi Francesco Cardamone Attilio Fiorentino Direttore Responsabile Cinzia Vetrano Progetto editoriale Peliti Associati Coordinamento e consulenza editoriale Valeria Accornero Redazione Luciano Capanna Francesco Costanzo Francesca Impecora Barbara Lucangeli Remigio Somma Art Director Mario Peliti Grafica e impaginazione Valerio Fanelli Hanno scritto per Sincronizzando Mauro Broggi Martina Evangelisti Andrea Granelli Hubert Jaoui Chiara Ottaviano Hanno collaborato Andrea Accorsi Donatella Addis Alessandra Albani Carlo Aldera Massimo Alicino Concetta Aniello Alessandra Arena Monica Aricò Nevio Baldinelli Federico Ballesio Valentino Bambini Daniela Barcariol Federica Basile Elisabetta Elena Belardi Domenico Enrico Bena Valerio Beolchi Carla Bergami Michela Billotti Fabrizio Bistolfi Silvia Bonaventura Roberta Bongiorni Marco Braglia Valentina Brizi Lilli Brovedani Gianluca Bruni Lorena Carla Maria Cademartori Renato Campagna Gianni Canal Massimo Cannistrà Giuseppe Caravia Monica Carella Serena Carosi Massimo Carucci Sonia Casaro Roberto Castelli Daniele Cerrato Giovanni Cerrito Ettore Cervi Marco Ciani Piergiovanni Ciapponi Paola Cinato Sara Cipolloni Carmen Cipro Renato Cirulli Claudio Claretto Weiner Coati Manuela Colombo Gioacchino Conoscenti Luigi Coppola Andrea Costa Marco Cristoforo Bozzini Ruggero Crocicchia Antonio Curci Marco D’Agostino Mario D’Angelo Sante D'Anna Gino Dagostino Sabrina Dallavecchia Antonio Daniele Marco De Benedittis Viviana De Ieso Alessandra De Rossi Efisio Deiana Alberto Delpiano Barbara Del Signore Grazia De Nitto Maria Giovanna Desideri Raffaella De Tschudy Michele Dibitetto Ilaria Di Carlo Anna Di Meo Stefania Di Simio Gaetano Di Tondo Giuseppe Durso Rosella Eboli Francesco Errigo Umberto Eula Stefano Evangelisti Carlo Eynard Monica Farnesi Vitantonio Ferrigni Francesco Finelli Walter Fischialetti Stefania Fittante Giovanna Floccuzio Federica Fontana Francesca Fornari Indro Moreno Francalanci L’editoria di Telecom Italia comprende anche notiziariotecnico www.telecomitalia.com/notiziario-tecnico Roberto Gaidano Anna Rosa Galassi Fabio Galluccio Paola Garavani Simona Gardenghi Fabrizio Gatti Federico Gelati Luigia Ghiglietti Paolo Gianola Vincenzo Gigliotti Caterina Girone Mariano Giunta Emanuele Griffini Michele Marco Grimaldi Alfredo Grippa Giovanni Iacobelli Cristoforo Ielencovich Marco Vincenzo Infantino Paolo Iovino Marta Iuculano Claudio Izzo Luigi la Forgia Giovanna Larini Luca Lerro Cristina Lodovisi Marcella Logli Francesca Longobardi Luca Lovisetto Roberto Macrì Leonardo Mangiavacchi Luigino Mannarino Pierpaolo Marchese Stefano Mariani Katia Marino Isabella Martignoni Sofia Marcone Simona Masini Alessandro Mastrocola Mario Mazzi Paolo Mazzotta Loredana Melandri Carmine Melaragni Adriana Memè Mario Micarelli Monica Migliorini Maria Ottavia Minardi Maria Miranda Davide Missan Elettra Molinari Davide Montanari Enrico Morello Federico Tito Moretti Roberta Muraro Roberto Naldi Andrea Negroni Simonetta Novi Roberto Opilio Daniele Paganelli Stefano Paggi Federica Pagnoni Chiara Pallucci Gianluca Pancaccini Lucia Pecora Valerio Pedrini Paolo Pellegrino Francesco Perotti Giacinto Perrone Carlo Perrotti Valentina Petrone Mauro Piazza Giovanni Picciano Raoul Pieroni Carlo Pietrangeli Alberto Pipino Fabio Pizzuti Paolo Poddighe Rosanna Annunziata Poli Debora Polidoro Alberto Prina Paolo Priolo Claudia Proietti Maria Luisa Ragone Serena Reali Paola Regio Marco Ricci Roberta Ricci Roberto Riccioletti Mauro Rigotti Giovanni Rocca Roberto Rocca Antonella Roella Paolo Romanisio Maurizio Romano Emanuela Ronci Stefano Rossi Vittorio Rotili Franco Russo Maria Antonietta Russo Stefano Salonia Maria Saracino Claudio Savina Francesco Sabetti Guido Sateriale Enrico Sbacchi Nadia Sbianchi Speranza Scafetta Simona Scarpellino Romina Scetto Luca Sciascera Fabio Serrano Cinzia Sessia Cesare Sfondrini Giorgia Signorini Laura Silvestri Sandra Sipioni Ida Sirolli Francesco Sorgente Fabrizio Spada Rossella Spinelli Andrea Strafellini Mara Tabolacci Fabio Tafanelli Massimiliano Tarantino Loredana Tarquini Rossella Tavilla Maria Giovanna Tobia Paola Todesco Enza Traina Elena Tondini Maria Trecca Annalisa Tucci Renato Oscar Valentini Sabrina Valenza Paolo Valiera Maurizio Valvo M. 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Prodotto realizzato impiegando carta con marchio europeo di qualità ecologicaEcolabel – Rif. N° Business, Sistema Paese, Persone nel confronto tra Roberto Opilio e Gianluca Pancaccini Anno 3 numero 2 – Luglio 2012 Sincronizzando il periodico di Telecom Italia – Anno 3 numero 2 – Luglio 2012 10 Tutti sul web con il progetto Navigare Insieme che ha coinvolto migliaia di over 60 e di giovanissimi Facciamoli sorridere, insieme! Visita ai laboratori di TILab dove il futuro tecnologico del Gruppo si tocca con mano 1968, l’alba della nostra comunicazione commerciale. Quando gli spot si chiamavano short