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LETTERE
17 MARZO 2015
LETTERE A CUNEO SETTE
ent. direttore, sento
della triste celebrazione odierna di
Fukushima.
Da 4 anni, e questo per altre
decine e decine di anni, forse
centinaia di anni, stanno
pompando 300 tonnellate al
giorno di acqua, si spera a circuito chiuso, per raffreddare 2
dei reattori impazziti. Quelle
300 tonnellate d'acqua radioattiva al giorno (per avere
un'idea, occupano un volume pari a circa 10 container al
giorno, cioè 3650 container
all'anno), vengono immagazzinate dentro immensi serbatoi, che rimarranno a loro volta radioattivi e pericolosi per
migliaia di anni. Stante la nota esistenza di accadimento
di rischi dalle dimensioni incalcolabili, mi chiedo perché
chi progetta questi impianti
finge di non sapere dell'immensità dei costi della loro gestione. Lasciando da parte ogni preclusione ideologica, e
limitandoci ad una rapida
previsione tecnico - economica, con 300 tonnellate al giorno di acqua per decine e decine di anni, quante centrali idroelettriche, a caduta, a sbarramento artificiale, oceaniche,
si possono (si potevano) far
funzionare praticamente a rischio zero?
Distinti saluti.
con l’avere un figlio portatore
di grave handicap. Negli ultimi anni le prestazioni dei servizi Socio assistenziali sono
state ridotte, nonostante i gestori dichiarino che non vi
siano stati tagli. Come si spiega, allora, che fino a 3 anni
fa riuscivamo ad avere contributi per i corsi di acquaticità per i ragazzi e ora è tutto
a carico delle famiglie?
Per i nostri assistiti l’esercizio in piscina non è uno svago, ma un momento terapeutico fondamentale.
Questa volta, però, non vogliamo polemizzare, ma mettere in luce ciò che di positivo
ci è accaduto. L’Asl Cn1 ci ha
concesso gratuitamente i locali in cui volontari dell’Associazione hanno organizzato
e stanno portando avanti con
e per i nostri figli un corso di
yoga e uno di cucina per alcune ore a settimana.
Così pure il Comune ci ha lasciato libero accesso a due palestre.
Non tutti hanno idea di cosa
significhi per noi genitori poter contare su due ore di sollievo, da dedicare alle incombenze quotidiane. Non chiediamo molto alle istituzioni e
in tempi “duri”, sono ben accette anche queste piccole concessioni.
Lettera firmata
ome Comitato Ferrovie locali di Cuneo esprimiamo solidarietà a Ugo Sturlese,
nostro attivo membro, per l'attacco ricevuto da parte del
Presidente della Fondazione
CRC, Ezio Falco, durante il
Consiglio di indirizzo.
In particolare, come Comita-
G
gr. Direttore, ci rivolgiamo al suo giornale, che più volte dà
spazio alla nostra
Associazione, per esprimere
un pensiero di gratitudine.
Siamo genitori accomunati
dalle problematiche connesse
E
Genitori Pro Handicap Cuneo
C
to che difende la ferrovia Cuneo-Nizza riteniamo inaccettabili le parole pronunciate
dal Presidente Falco che ha
ridotto la difesa della CuneoNizza a una questione che riguarda chi ha la seconda casa tra Mentone e Nizza.
I 25.000 cuneesi che hanno
firmato la petizione si sono espressi a favore della CuneoNizza per ben altri motivi: perchè la Cuneo-Nizza ha una rilevanza internazionale e perchè è strategica per il futuro
della città, come ribadito in
tutte le sedi istituzionali, dal
Comune di Cuneo fino alla
dichiarazione Letta-Hollande
nel vertice Italia-Francia tenutosi a Roma nel 2013.
La politica si è espressa. Il sig.
Falco da libero cittadino può
pensarla come vuole, ma come Presidente di una Fondazione bancaria che opera sul
territorio deve tenere conto di
come la pensano Cittadini e
Istituzioni. Hanno detto tutti
una cosa sola, chiara e semplice: salvate la Cuneo-Nizza!
Comitato ferrovie locali
l Senza pudore. Ormai la
faida tra le diverse componenti della maggioranza
che s-governa questo Comune procede senza veli e senza mezzi termini, facendo emergere la strutturale inconsistenza di questa Giunta dal
DNA fragilissimo.Poche pennellate per dipingere il quadro e
coglierne l’assurdità. L’attuale
Giunta Borgna si regge su una
maggioranza nata in modo surrettizio dall’unione contronatura di due componenti ostili
I
tra loro. Una, figlia del tradimento delle Primarie dell’ex sindaco Valmaggia, raccoglie una
parte delle forze che lo sostenevano nella precedente Amministrazione, ovvero Cuneo solidale e i Democratici per Cuneo; l’altra, quella che per intenderci ruota attorno al consigliere Collidà e di cui il sindaco Borgna è espressione più
diretta, aggrega consiglieri che
nella precedente amministrazione dai banchi dell’opposizione osteggiavano senza sconti Valmaggia e i cuneosolidali.
La paradossalità di questa situazione basterebbe da sola a
spiegare l’elevato tasso di litigiosità della Giunta e il suo immobilismo: chi fino all’altroieri sedeva su fronti opposti con
progetti politici incompatibili
oggi siede nella stessa maggioranza masticando amaro. Ma
la caoticità della situazione non
si esaurisce qui, e si è arricchita negli ultimi tempi di nuovi
ingredienti. Il fronte centrista
della coalizione si è da poco
compattato dando vita a un unico carro su cui è saltato anche l’ex leghista Gandolfo, così
da arrivare ad avere 7 rappresentanti in Consiglio. Il fronte
opposto ha dovuto adeguarsi
con un’operazione di fecondazione eterologa per spostare a
proprio favore il baricentro, così dopo estenuanti trattative
Cuneo solidale e Democratici
per Cuneo hanno annunciato
la creazione di un’unica compagine di 8 consiglieri. Peccato
che al di là dei numeri la fusione non abbia funzionato, e
da qualche settimana si ripete
lo spettacolo pietoso di primedonne scalzate in cerca di visibilità pronte a rubarsi la scena con comunicati via via più
rancorosi.
Già sembrava che il fondo fosse stato toccato dalla maldestra gestione dell’affaire Roseo,
in cui la base elettorale dei Democratici è arrivata a sconfessare i propri consiglieri con una
pesante lettera aperta. Ma nei
giorni scorsi i due gruppi consiliari hanno superato sé stessi scapricciando per il caso Cravero: dopo che Collidà ha aperto la porta in Consiglio comunale all’ex Azzurro transitato nel gruppo misto di minoranza con un triplo salto carpiato democristiano, e lo ha invitato a rompere gli indugi entrando in maggioranza, i suoi
amici-nemici di coalizione cuneosolidali gli hanno posto l’ultimatum: o Cravero o noi. Se
entra lui in maggioranza, ne usciamo noi. Non paghi di questo bailamme, i colleghi Democratici hanno deciso di entrare a gambatesa sugli stinchi
dei propri compagni con il comunicato piccato di due giorni
fa: come vi permettete, amici
cuneosolidali? Abbassate voce
e cresta e lasciate parlare noi.
Sullo sfondo, a complicare la
questione e ad attizzare ulte-
riormente gli animi, la prossima scadenza delle ambite cariche in Fondazione CRC.
Risultato: in maggioranza tutti sparano contro tutti, accomunati da un unico color verde stizza. Dal canto suo Valmaggia, già inquieto da qualche
tempo per la grana delle firme
in Regione, è ulteriormente incupito dall’indisciplina di
un’armata Brancaleone che lui
stesso ha provveduto ad arruolare e che ora gli sta sfuggendo di mano. Chi di voltafaccia ferisce…
In tutto questo pasticcio c’è un
unica vera vittima, la Città. Da
mesi è prigioniera di una amministrazione incapace di partorire un piano del traffico, di
dare slancio al turismo locale,
di governare il territorio, di affrontare la crisi con iniziative
coraggiose e di far decollare la
cultura con proposte convincenti. A chi ha creduto nel progetto Borgna e lo ha sponsorizzato rimane ancora un po’
di tempo per riflettere, prima
che il baraccone imploda e si
sgretoli schiacciato dal proprio
stesso peso.
Gigi Garelli
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