e t n a m a r B o l l Il Gri Periodico del Liceo Bramante di Magenta Anno XXII Buongiorno Bramante! di Riccardo Fadiga 5H In questo secondo numero del Grillo troverete sicuramente qualcosa che vi piacerà, qualunque siano i vostri interessi: la nostra redazione ha proposto una varietà di argomenti che spaziano dall’attualità alla cultura, dallo sport alla cucina, ovviamente includendo numerosi articoli riguardo alla nostra scuola. Vorrei però assicurarmi che, in questa pletora di argomenti, nessuno venga tratto in inganno su quale sia lo scopo del nostro Giornalino e sui modi in cui viene realizzato. Infatti, per quanto noi della redazione possiamo coinvolgere altri studenti, ci sarà sempre chi si sente estraneo al progetto, e questo è un peccato. Per esempio, per quanto riguarda gli argomenti trattati, uno studente che non partecipa alla redazione potrebbe chiedersi come mai solo ad alcuni progetti della scuola siano dedicati articoli specifici: nonostante i nostri redattori facciano del loro meglio per coprire tutti le attività che portano lustro alla nostra scuola, il tempo e lo spazio sono tiranni e non sempre è possibile scrivere su tutto ciò che succede. Se dunque un certo progetto o una certa attività non è stata ancora trattata, i partecipanti non se la prendano a male, perché é stata certo una scelta dettata dall’esigenza di contenere la mole del lavoro redazionale, e cercheremo di provvedere nei prossimi numeri. Piuttosto, invitiamo ancora chi vuole a unirsi alla redazione: il Giornalino é sempre felice di accogliere nuovi studenti e nuovi articoli. Vorrei sottolineare inoltre come il Grillo Bramante abbia quest’anno ulteriore importanza perché rappresenta un mezzo di espressione privilegiato: la mancanza dei rappresentanti degli studenti rende infatti il Giornalino il principale strumento con cui il corpo N. 2 Febbraio 2013 ! colori online Versione a evorresti dis o e r e iv r c s Ti piace essato a i? Sei inter t t e m u f e r a gn qualsiGiornalino in l a e r a ip c e part propoHai qualche ? o d o m o r lt asi a TTACI! sta? CONTA bramante.it te@liceo grillobraman studentesco può far sentire la propria voce. Del resto l’assenza dei rappresentanti degli studenti non è solo un incidente dovuto al mancato rispetto di una scadenza: indica che gli studenti non sono sufficientemente impegnati nella partecipazione alla vita scolastica. Parliamoci chiaro: la lista presentata (in ritardo) era una sola, priva di campagna elettorale e... (continua nella pagina successiva) Colo & Ronde Pagina 2 Il Grillo Bramante ...costituita all’ultimo momento, non certo l’espressione di una forte volontà di essere eletti per rappresentare gli studenti. Che non siamo rappresentati nel Consiglio d’Istituto non è poi neanche il problema maggiore, in quanto risolvibile già a settembre dell’anno prossimo. Piuttosto preoccupa che non ci siano (o siano insufficienti) le liste e i candidati: il che dipende meno dagli individui e più da una situazione di collettivo disinteresse per la vita della Scuola da parte degli studenti. Una ragione che mi è stata ripetuta da molti ragazzi che giustificano questa situazione è che, in quanto studenti, il nostro compito è appunto studiare e nient'altro. Ricordiamoci però che per quanto l’obiettivo della scuola sia l’istruzione, quest’ultima è necessariamente legata al buon fun- zionamento dell’ambiente in cui viene impartita. Se teniamo alla nostra istruzione dunque, è necessario alimentare il nostro interesse ed estendere la nostra partecipazione a tutti gli aspetti della vita scolastica. Infine colgo l’occasione per comunicare a tutti i Bramantini che il ricavato complessivo della raccolta delle offerte effettuata prima di Natale ammonta a 585 euro, di cui 500 si devolvono a sostegno delle adozioni a distanza di due bambine africane Nancy e Cecilia di Gulu ( Uganda ), adozioni in atto dal 2000. I restanti euro sono destinati all’opera di Maristella Bigogno, ma aspettiamo a donarli per poter raccogliere eventualmente qualcosa in più in occasione della S.Pasqua. La Redazione Redattori:M. Albano, A. Barbazza, B. Bergamaschi, I. Bertani, N. Bramani, G. Caprioglio, L. Casella, A. Cerutti, G. Colombo, M. Cozzi, I. Daka, A. De Cicco, M. De Pace. R. Fadiga, P. Ferrario, V. Fiori, A. Gambaro, S. Garavaglia, E. Giora, F. Grassi, M. Guizzardi, S. Gussoni, M. Longhi, M. Mantovani, M. Mariano, M. Montonati, L. Motta, E. Nava, A. Pellegrini, O. Pindaro, E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F. Sarri, B. Soldano, M. Tavera, A. Tenconi, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli. Vignettisti: A. Fernandez, E. Popa Pagina Centrale: G. Caprioglio, M. Montonati Impaginatori: L. Colombo, L. Rondena Fotografo: D. Montana Stampa: M. Bigatti Docenti referenti: Prof.ssa Luigina Marcogiuseppe, Prof. Mauro Parrini La redazione ringrazia le collaboratrici scolastiche Anna e Giovanna Il Dirigente scolastico, il personale e tutti gli studenti si uniscono in un abbraccio alla famiglia Todaro nel dolore per la tragica scomparsa di Stefano, ex studente dell’Istituto. Pagina 3 Il Grillo Bramante In questo numero La nostra scuola: Cultura/Recensioni musicali: A scuola con il tablet 4 Mumford and Sons-babel 20 “La banalità del male” 5 BramArte: il Bramante da Picasso 6 Cultura/Storia: Lo sport dentro di noi! 7 Historia non semper magistra vitae 21 10 fatti storici che tutto (o quasi) ritengono veri 22 Dal territorio: Il posto più bello di Magenta abbandonato al degrado 8 Cultura: Digito ergo sum (2): Platone con l’ipad 9 L’Angolo Poetico di Iris “Scrivere che passione” 24 10 Curiosità: Dopo i Maya... Nostradamus! Scienza/Scienze: 25 Affari di cuore 11 Big Bang o creazione? 13 L’intervista: Curiosity da Marte 14 Personaggi… “degni di nota” 26 Break 27 Opinioni: Right or wrong: my President 15 Stop alla violenza, diamo voce alle donne 16 Rubriche: Auto italiane o auto straniere? 17 Il questionario di Alex 28 50 anni con i Beatles 18 Pensieri in libertà 29 Botta e risposta 30 Il questionario di Alex 31 Com'è dolce "chiacchierare"! 32 Top Ten 33 Cultura/Recensioni libri: La Bibliobussola di Alice 19 L’oroscopo (semiserio) del Grillo 34 Pagina 4 La nostra scuola A scuola con il tablet Intervista alla 3D, classe-web del nostro Liceo M. Mantovani 3F Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto enormi passi avanti e il suo ingresso nel mondo della scuola era auspicabile e necessario. Da alcuni anni, infatti, in un numero crescente di scuole si fa uso dei tablet come ausilio allo studio e in certi casi anche in sostituzione dei libri cartacei. Il Bramante quest’anno ha potuto offrire a due classi questo strumento. Vediamo cosa ne pensano e come si sono trovati alcuni alunni della 3°D. La maggior parte della scuola vi ritiene 'fortunati' per aver avuto questa opportunità, voi come la pensate? - Sì, é stata una fortuna essere scelti come 'classe web'. Alla fine la tecnologia fa sempre più parte della nostra vita quotidiana quindi non vedo perché non dovrebbe entrare a far parte anche della didattica scolastica. - È vero per qualcuno, per altri meno perché magari preferivano ancora la carta al tablet. Secondo me, è comunque un'opportunità per imparare ad utilizzare un oggetto che in futuro sarà di uso comune. Potendo scegliere avreste voluto far parte di una classe tablet? E perché? - Sì, potendo scegliere direi di sì, avrei voluto far parte delle classi web e sperimentare come la tecnologia di ultima generazione e la scuola possono entrare in contatto! - All'inizio forse ti avrei risposto di no dati tutti i limiti regolamentari che ci avevano imposto, ma ora che so che tutte queste norme non sono poi né tante né pesanti, ti direi di sì. Qual era la vostra opinione sui tablet prima di averli a scuola? - Prima di averli a scuola sinceramente pensavo che non avrebbero fatto altro che provocare distrazioni o co- munque che avrebbero abbassato l'attenzione degli alunni alle lezioni. - Prima pensavo fosse un oggetto abbastanza inutile dato che ci son o i computer. Il vostro punto di vista è cambiato dopo averli provati? - Sicuramente quando hai a che fare con uno strumento del genere la curiosità di provarlo in tutti i suoi "lati" é tanta; è anche vero che prendere appunti o piccoli promemoria é molto più facile e veloce, almeno secondo il mio punto di vista, e secondo certi aspetti meno "noioso”. – Sì, assolutamente, sono comodi, piccoli, sottili e possiamo portarli ovunque e farci molto di più di quello che facciamo normalmente col computer. Inoltre risparmiamo tempo nel cambiare le aule e riusciamo a vedere più cose interessanti . Pensate che la didattica sia migliorata o peggiorata? Perchè? -Ci sarebbero molte cose da dire a riguardo. Se lo strumento viene usato con intelligenza allora sì, si può dire che la didattica é totalmente migliorata. Ma se al contrario viene visto solo come un gioco o una distrazione allora si rischia di peggiorare la situazione scolastica. C'è da precisare inoltre che noi non siamo avvantaggiati rispetto alle altre classi nello studio, come più di una volta ci siamo sentiti dire. Noi dobbiamo studiare esattamente quanto devo- no farlo tutti, in quanto i professori non hanno creato un programma di studio quantitativamente diverso per noi che abbiamo i tablet, ma si attengono comunque al programma scolastico prestabilito. -Migliorata in classe e peggiorata a casa! A scuola si prendono appunti e si utilizzano video e foto per migliorarli e arricchirli, mentre a casa a volte mi lascio distrarre finendo col non studiare. Il fatto di potervi scambiare e prendere appunti molto velocemente non vi causa una minore assimilazione degli argomenti spiegati in classe? -Se uno non vuole stare attento si distrae anche con un foglio di carta, non c'è bisogno del tablet. -No, perché comunque se ci si fanno passare gli appunti senza essere stati attenti non si capisce comunque, e prendendoli sull'Ipad si velocizza la scrittura e quindi avanza più tempo per ascoltare la prof al posto di pensare a cosa scrivere. Se voi foste presidi di una scuola la fareste diventare una scuola tablet? Perchè? - Sì, se fossi nella posizione di poter decidere o meno di "creare" delle classi web sicuramente lo farei; penso sia un grande passo avanti per noi studenti che siamo un po' il futuro del nostro paese. È inutile tirarsi indietro e non voler accettare il salto di qualità che stiamo facendo, senza nulla togliere al cartaceo, che rimane un grande patrimonio per tutti. - Sì, per dare un'opportunità in più ai ragazzi e perché così possono iniziare a pensare al tablet come strumento di lavoro e non solo di svago. Pagina 5 La nostra scuola La banalità del male... Non era stupido, semplicemente senza idee Un monologo teatrale sul processo Eichmann a Gerusalemme G. Caprioglio 5H Nel 1960 i Servizi Segreti israeliani arrestarono a Buenos Aires (Argentina), dopo una ricerca durata per anni, Otto Adolf Eichmann, un alto funzionario appartenuto alla polizia nazista e considerato uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. L’uomo venne immediatamente portato a Gerusalemme e processato e, dopo 2 anni e 114 udienze, il 31 maggio 1962 venne eseguita la sentenza: condanna a morte per impiccagione. Ma chi era davvero Eichmann ? In realtà Adolf Eichmann era un uomo come tanti altri: viveva in Austria, aveva una famiglia, aveva un normale lavoro da impiegato; ma la sua vita semplice gli dava un senso di insoddisfazione, le sue aspirazioni erano più alte: per questo motivo quando gli fu offerto di collaborare con i nazisti non esitò ad accettare. Fu così che venne inserito nel reparto IV-B-4 dell’RSHA (Reichssicherheitshauptamt, Ufficio centrale per la sicurezza del Reich) dove dimostrò di avere straordinarie capacità organizzative, portando avanti in maniera sistematica l’emigrazione forzata degli ebrei dai territori del Reich; in poco tempo acquistò sempre più potere fino a diventare SSObersturmbannführer (tenente maggiore), e raggiunse l’apice della carriera quando gli fu dato l’incarico di organizzare il trasporto ferroviario degli ebrei per mettere in atto la “soluzione finale”: Eichmann diresse dunque fino alla fine della guerra le deportazioni degli ebrei di gran parte del centro Europa. A Gerusalemme gli vennero imputati e riconosciuti ben 15 crimini, ma durante tutto il processo egli continuò ad affermare di essere “non colpevole nel senso dell’atto di accusa”, e di non aver mai avuto personalmente nulla contro gli ebrei. A questo punto una domanda dovrebbe sorgere spontanea: ma allora, PERCHÉ? La risposta è relativamente semplice: la caratteristica principale dei regimi totalitari è che i vertici del potere non inculcano le loro idee nelle teste degli uomini, ma semplicemente fanno sì che gli uomini non abbiano idee; ecco perché Eichmann si giustificò affermando che egli aveva sempre obbedito agli ordini e seguito la legge, e dunque in questo senso non poteva che ritenersi personalmente innocente. Eichmann non era pazzo né sadico, semplicemente non era in grado di distinguere il bene dal male non arrivando nemmeno a interrogarsi sulla loro differenza: in questo modo il male diventa banale, il male non richiede sadismo, una coscienza malvagia, un’adesione fanatica, una mente superiore, il male sta nell’incapacità di alcuni individui di pensare, di riflettere, di mettersi in discussione, sta nel lasciare che altri pensino per noi. L’uomo malvagio è colui che ha la coscienza morale ottusa, e senza riflettere fa il male per cieca obbedienza camuffata da senso del dovere. Anche Eichmann, paradossalmente, fu quindi vittima del nazismo: fu da esso privato della capacità di scegliere. In tribunale, durante le udienze, fu presente la storica e filosofa tedesca Hannah Arendt come inviata del The New Yorker, e le cronache che ella scrisse nel corso del processo divennero il nucleo centrale del libro “La banalità del male”. Il 22 novembre 2012 tutte le classi quinte della nostra scuola si sono recate al Centro Asteria di Milano per assistere proprio ad uno spettacolo teatrale tratto dal saggio della Arendt, per il quale erano previste 10 repliche con la partecipazione di ben 4000 ragazzi da tutta la Lombardia, e non solo. La protagonista, la stessa Arendt ripresa durante una lezione nell’Università di Chicago, è stata brillantemente interpretata dall’attrice, regista e docente teatrale Paola Bigatto, che ha rivestito questo ruolo per la duecentottantaduesima volta. Il fatto che la vita di Eichmann o il processo non vengano messi in scena, bensì che la rappresentazione teatrale si basi su un monologo della protagonista, ci indica che non furono tanto importanti Eichmann, il suo grado o il suo ruolo nella guerra, ma la mentalità che stava alla base delle sue azioni e che lo portò alla non scelta del bene. Il messaggio che deve arrivare a ciascuno di noi è che dobbiamo imparare a pensare e agire con la nostra testa, e che ognuno di noi deve essere un po’ un Socrate, senza mai smettere di interrogarsi sul senso e sul valore della vita, ma anche un po’ un Kant, con il suo imperativo categorico del rispetto assoluto della dignità umana, in se stessi e negli altri. Solo noi, al nostro posto, possiamo scegliere di non essere come Eichmann. Pagina 6 La nostra scuola/BramArte Il Bramante da Picasso… Visita alla grande Antologica dedicata al Maestro spagnolo E. Giora 5H Lo scorso 7 dicembre le classi 4D e 5H sono andate a Milano a vedere la mostra dedicata a Picasso.Gli studenti che hanno avuto la possibilità di visitarla sono stati entusiasti perché non capita tutti i giorni di poter vedere quadri di questo artista: la guida ha spiegato, infatti, che i quadri di Picasso difficilmente sono portati fuori dal Museo Picasso di Parigi, che li ospita nella quasi totalità, ma che in occasione del restauro di quest’ultimo sono pervenuti in buona parte a Palazzo Reale a Milano. All’entrata campeggia una proiezione di “Guernica” a dimensioni reali. Picasso dipinge questa enorme tela per denunciare il bombardamento della città omonima da parte della Legione tedesca Condor durante la guerra civile spagnola. Gli aspetti fondamentali su cui la guida sofferma l’attenzione sono: la presenza del toro a simboleggiare la Spagna; le supplici a simboleggiare il dolore derivato dalla distruzione e l’assenza di colore sia per sottolineare il clima di sofferenza sia perché Picasso era venuto a conoscenza della tragedia da alcune foto in bianco e nero. Questo è uno dei quadri che meglio rappresentano la funzione che Picasso attribuiva alla pittura: affrontare la realtà. Nella sala successiva vi sono le opere appartenenti al “periodo blu” durante il quale il pittore dipinge opere prevalentemente con colori cupi. Un’opera che appartiene a questo periodo, presente nella mostra, è “La Celestine”: viene rappresentata una donna con le tonalità del blu: sono messe in rilievo le rughe, l’occhio di vetro e il mantello, elementi che esprimono solitudine. In quest’opera, e in generale nelle opere del periodo blu, l’artista si vuole soffermare su una condizione umana ed elevarla attraverso l’uso del colore simbolo della Madonna. Successivo al periodo blu c’è il periodo rosa, caratterizzato dall’uso di colori più caldi e da temi più gioiosi, come acrobati e ballerine. Un’altra sala è dedicata alle opere ispirate all’arte negra: l’artista è molto colpito dall’arte primitiva e la riflette in alcune delle sue opere tra cui il suo Autoritratto del 1906. In esso le forme sono stilizzate, senza volume e senza attenzione al dettaglio, l’interesse si sposta sul simbolo, proprio come le opere di arte negra. Grande importanza all’interno della mostra hanno le opere del periodo cubista. Lo scopo della pittura diventa quello di rappresentare un oggetto come si può conoscere. La mostra ospita anche il quadro “Uomo con chitarra”: l’oggetto è rappresentato da tutti i punti di vista e, attraverso la scomposizione e l’analisi, il pittore vuole arrivare alla verità dell’oggetto, in questo caso un uomo che suona la chitarra. Anche la tecnica del collage è molto importante per Picasso perché per il pittore rappresenta lo stadio superiore dell’analisi e ha l’oggetto reale al centro del dipinto. Altre opere notevoli sono “La chitarra”, il ritratto della moglie Olga e quello del figlio. Numerose sono state le opere presenti a Palazzo Reale per una mostra imperdibile che è stata aperta al pubblico fino al 27 gennaio. Ringraziamo i docenti che ci hanno offerto questa occasione unica per conoscere il Maestro spagnolo non solo attraverso i manuali di Storia dell’Arte. “Uomo con chitarra” Pagina 7 La nostra scuola Lo sport dentro di noi! Resoconto dello stage di sci a Chiesa Valmalenco L. Motta, A. Pellegrini & B. Soldano 3F Carissimi lettori del Grillo Bramante eccoci finalmente ritrovati a parlare di sport, dello sport che si pratica nel nostro istituto. In questo numero vi parleremo dell’esperienza vissuta da alcuni (QUANTI?) studenti, durante gli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze di Natale, allo stage di sci. Lo stage è stato organizzato con il fine principale di migliorare le nostre abilità sciistiche in vista delle gare d’Istituto. Siamo partiti per lo stage alle 15 di mercoledì 19 dicembre verso Chiesa Valmalenco e dopo un viaggio di 3 ore siamo arrivati finalmente in albergo. Abbiamo appena avuto il tempo di sistemare le cose che siamo dovuti andare a mangiare e, successivamente, abbiamo fatto la riunione in cui ci hanno dato le informazioni relative ai giorni seguenti. La nostra giornata tipo era articolata nel seguente modo: alla mattina ci si svegliava presto e, dopo aver fatto colazione, si prendeva il pulmino e si raggiungevano gli impianti. Appena arrivavano i maestri cominciavamo la lezione che poteva durare due o tre ore. Al termine della lezione si andava a pranzare e poi si poteva sciare liberamente per qualche oretta. Vorremmo sottolineare il comportamento eroico di un alunno di 3°F che, per poter migliorare l’affinità con gli sci e per poter raggiungere il livello degli altri, ha saltato per due giorni consecutivi il pranzo e non ha smesso di sciare fino alle quattro del pomeriggio!! Ritornati in albergo avevamo tempo libero fino all’ora di cena e poi andavamo in un bar fino alle 11 circa. La giornata era molto faticosa e quindi alla sera si faceva fatica a stare svegli fino a tardi. Questa è stata la nostra routine giornaliera per i primi due giorni. Il terzo e ultimo giorno è stato invece il giorno della gara; saliti sugli impianti abbiamo provato la pista da gara una volta e dopo ci siamo preparati per affrontarla. Hanno cominciato le ragazze di prima seconda e terza, poi quelle di quarta e quinta, quindi è stato il turno dei maschi. La competizione è stata difficile e combattuta al punto che in certi casi un alunno ha battuto un altro per pochi centesimi. Per la categoria allieve femminili ha vinto Martina Nannavecchia con il tempo di 1’01’’94, battendo di soli 27 centesimi Martina Braga. Per la categoria juniores ha vinto Martina Sebastiano con il tempo di 1’04’’92, staccando di ben 10 secondi la seconda classificata Alice Cerutti. Per la categoria allievi maschili invece ha vinto per il terzo anno consecutivo Mirko Moscatelli con il tempo di 54’39’’, miglior tempo della gara. Secondo classificato si è piazzato Matteo Milana con il tempo di 58’96’’. Per gli juniores maschili ha vinto Andrea Cavallari con il tempo di 1’00’74 staccando di un secondo Mattia Pastorino. E’ stata una gara divertente in cui anche chi non è arrivato nei primi posti ha dato il meglio di sé. Alla fine della gara abbiamo avuto due ore di tempo per sciare in modo autonomo prima di andare a mangiare e a rilassarci al rifugio. Quindi siamo tornati in albergo e, presi e caricati i bagagli sul pullman, siamo tornati un po’ a malincuore a Magenta. L’esperienza vissuta è stata senz’altro ottima e ci ha permesso, oltre che di sciare e confrontarci sportivamente tra di noi, di conoscere persone nuove e di divertirci con loro. Volevamo ringraziare per questo il professor Moscatelli che l’ha ideata e portata avanti e la professoressa Serati che ci ha accompagnati. Ci auguriamo inoltre che questa esperienza venga riproposta anche nei prossimi anni in modo da dar la possibilità di venire a chi quest’anno non ha potuto e l’occasione di ripeterla a chi era presente già quest’anno. Per chi volesse vedere la classifica completa della gara, con tutti i tempi, è appesa sulla porta della palestra della nostra scuola. Pagina 8 Dal territorio “Il posto più bello di Magenta”… Abbandonato al degrado!1 La triste fine del Circolo sportivo della Novaceta L.Rondena, F.Sarri,E.Tosello 5H “Il posto più bello di Magenta”: ecco come appare, agli occhi del signor Lorenzo Naddeo, il Circolo Ricreativo dell’ ex Novaceta. Ci troviamo in viale Piemonte, proprio accanto ai binari della stazione ferroviaria, davanti a un cancello chiuso da catene e lucchetti. Dietro di essi un capannone e tanto verde. Per chi non lo sapesse, dietro quel cancello, si trova uno dei migliori e meglio attrezzati circoli sportivi del magentino che, dopo anni di splendore, è ora abbandonato ad un lento degrado. Come ci racconta il signor Naddeo, gestore del centro per 26 anni, il CRAL nacque dalla collaborazione di alcuni operai dell’ azienda Novaceta, ex leader europeo nella produzione di fili d’ acetato, che volevano creare un luogo di ritrovo per i loro colleghi e i cittadini di Magenta. Vennero perciò allestiti un campo da calcio, una pista di atletica, molteplici campi da bocce, il bar, i giochi per i bambini e un campo da tennis, in terra ed al coperto; e come se non bastasse, negli anni 80 e 90, il CRAL si impegnò nell’ organizzazione di uscite e gite fuori porta. Esso, nel giro di poco tempo, divenne quindi un importante luogo di ritrovo per giovani e anziani, amanti dello sport e famiglie. Nel 2000 inizia però il triste declino della Novaceta che, otto anni dopo, è costretta a chiudere i battenti, dopo quasi 50 anni di attività nell’ industria tessile. I rapporti tra il Circolo e l’ azienda si devono interrompere ma, nonostante le ingenti spese, rimangono attivi il campo da tennis, quello da calcio e il bar. Gli anni passano e le spese crescono sempre di più: il riscaldamento viene tagliato, causando la chiusura definitiva del bar, e i costi di mantenimento del manto erboso diventano proibitivi per il budget ridotto di cui ormai dispone il circolo. L’ unica risorsa rimasta è il campo da tennis, grazie al quale il sig. Naddeo continua ad impartire lezioni a giovani e adulti, pagando di tasca propria il riscaldamento, mentre vengono mantenute le sovvenzioni per luce ed acqua. Il 31 luglio 2012 scade il contratto del gestore e i nuovi proprietari del circolo, la banca Unicredit, chiudono definitivamente il Circolo. Oggi l’area è lasciata al deterioramento e all’abbandono poiché non si sta portando avanti un piano di recupero per le strutture. Il luogo che un tempo ospitava diversi cittadini e che permise a centinaia di persone di praticare il proprio sport, ora ricorda un campo da calcio solo per la presenza delle porte, mentre una fitta ed alta vegetazione copre interamente il campo e lo spazio intorno. Conosciuta la gloriosa storia del CRAL e consapevoli del degrado che lo sta colpendo, è inevitabile chiedersi: perché non si interviene? E’ forse possibile un piano di recupero dell’ area? Questa domanda è stata posta al Consigliere Comunale di Magenta Manuel Vulcano, il quale è personalmente colpito dalla triste fine del Circolo, di cui lui stesso usufruì negli anni passati. Il Consigliere, oltre a comunicarci la sua apprensione per l’ex CRAL, afferma:” Essendo in mano alla banca, l'area non ha attualmente possibilità di sviluppo e per quanto riguarda il Comune di Magenta, tutto dipenderà da come si giocherà la partita all'interno del Piano di Governo del Territorio (PGT). Infatti solo attraverso questo strumento il Comune può tentare di incidere sul suo recupero”. Inoltre dichiara che l’area è ben controllata, assicurando che “l'elemento del degrado e del rischio ambientale è ampiamente monitorato dal Comune di Magenta che si è impegnato a sollecitare controlli, effettuati da parte dell'ARPA. E' importante sottolineare inoltre che l'attività di monitoraggio viene coordinata attraverso la stretta collaborazione con il famoso Movimento Magentino Dignità e Lavoro che da anni si è opposto alla chiusura della fabbrica gestendo un eroico presidio permanente di fronte ai cancelli.” Il nostro impegno e quello del Sig. Vulcano si uniscono per mantenere accesi i riflettori su un’area un tempo produttiva e di grande rilievo per la città, in cui oggi le erbacce e la ruggine avanzano ovunque. 1 l’articolo è stato pubblicato anche sul Periodico di informazione dei ragazzi delle scuole di Magenta. Pagina 9 Dal territorio Digito ergo sum (2): Platone con l’ipad Concluso a Corbetta il ciclo di incontri sulla Pop Filosofia A. Cerutti 5H Il secondo incontro del ciclo dedicato alla Pop-Filosofia presso la Sala Grassi del Comune di Corbetta ha dato vita ad un interessante dibattito sul rapporto che l’uomo moderno ha con le tecnologie della comunicazione, che ha visto ancora nel ruolo di efficaci moderatori i due nostri studenti del Bramante Matteo Bolzonella e Michele Pellegrino. Il professor Mario Pireddu, esperto di nuove tecnologie e nuovi media, ha messo in luce come esse muovano dalla necessità dell’uomo di ampliare al massimo le possibilità della comunicazione per renderla il più efficace possibile. Sin dall’antichità si è avvertito il bisogno di registrare ed archiviare, mediante la scrittura, eventi e norme ritenute fondative della vita associata : basti pensare ai più antichi documenti scritti come le “ta volette mesop ota miche”. L’attuale mercato di prodotti hitech utilizzati per la scrittura e la comunicazione in senso lato vede ormai la continua introduzione di prodotti innovativi. Una delle ultime invenzioni è appunto il Tablet, prodotto non solo dalla Apple ma da molte altre fabbriche come la Samsung. Il Tablet appare per la prima volta sul mercato con Bill Gates, che nel 2002 propone al pubblico un Tablet PC, ma senza fortuna. Sarà Steve Jobs nel 2010 a lanciare la produzione dell’ora già mitico Ipad. Ma perché noi scegliamo l’Ipad? Quale misteriosa attrazione ci lega a questi oggetti? E soprattutto, quali sono gli effetti che ne derivano? Il dibattito sulle conseguenze dell’introduzione di nuove tecniche di registrazione della comunicazione umana ha origini molto antiche: pensiamo al “Fedro” di Platone, opera in cui si affronta il tema dell’invenzione della scrittura. Quest’ultima, fortemente criticata da Platone stesso, è in netto contrasto con la” parola vivente”, quella orale, l’ unica ad essere animata e dunque garante di una continua crescita della conoscenza, localizzabile nell’anima umana e non certo in un testo scritto. Viene però da chiedersi allora perché un grande filosofo come Platone, sebbene riconoscesse il ruolo insostituibile della parola orale e del dialogo vivente, , finì con il “mettere per iscritto” le proprie teorie filosofiche. Maurizio Ferraris nel suo libro “L’ anima e ipad” ci propone un’interessante analisi del rapporto che l’uomo (anima) ha con le nuove tecnologie (Ipad). Egli analizza la scelta di Platone, analoga a quella di ogni uomo moderno che tenta di smaterializzare in ogni modo la materia, andando oltre i limiti imposti da essa alla comunicazione : ecco che all’epoca prendevano vita i dialoghi scritti di Platone e oggi prendono vita i social networks, il mondo virtuale del web, le videochiamate ecc. Il bisogno interiore dell’uomo lo porta ad ampliare nello spazio e nel tempo il raggio della propria comunicazione, volendo nello stesso tempo lasciare una traccia permanente di sè, che rimanga nella memoria dei posteri. L’Ipad dunque, nato dalla stessa esigenza dell’antica scrittura a mano, e ne rappresenta la versione evoluta. È tuttavia inevitabile riflettere sulle conseguenze che questo genere di innovazioni porta nella vita dell’uomo. Da un lato, il mondo del web, i tablet, i personal computer, gli “smartphone”, creano un cambiamento senza dubbio positivo nella vita, agevolandola sotto molti aspetti; ad esempio permettendo, attraverso un semplice click, l’accesso immediato a tutto un mondo di informazioni. Ma è anche vero che ciò cambia il nostro rapporto con la cultura e con l’istruzione, che viene a dipendere da un oggetto esterno, una macchina; senza contare che ciò che l’uomo registra su un tablet, non gli appartiene fisicamente: sebbene egli, per un periodo di tempo usi quel materiale esso rimane in possesso del web. È giusto quindi continuare a interrogarsi sull’uso di queste tecnologie e sull’eventualità di regolarne l’uso prevenendo conseguenze indesiderate. Nel terzo e ultimo incontro del ciclo un giovane ricercatore dell’Università Vita Salute ha invece tentato con entusiasmo da ultrà una sintesi tra filosofia e gioco del calcio, lanciando un ardito arco di ponte tra un fuoriclasse della metafisica greca (Parmenide) e un fuoriclasse argentino del pallone (Maradona). Entrambi ebbero modo di dare prova del loro genio in terra partenopea, ma l’idea che oltre questa concomitanza ci sia di più non ha convinto molto. Che si giochi al calcio con una sfera per ragioni metafisiche che rimandano alla “ben rotonda Verità” di cui parlava Parmenide è ipotesi suggestiva ma meno probabile di quella che suggerisce, invece, più semplici spiegazioni di carattere fisico: colpire di testa un cubo o stoppare di petto una piramide non sarebbe stato agevole né, soprattutto, piacevole. (N.d.R.) Pagina 10 Dal territorio “Scrivere che passione” 10° Concorso letterario organizzato dalla Biblioteca Comunale di Corbetta G. Colombo, E. Porta 4D Anche quest’anno si terrà il concorso “Scrivere che passione” indetto dalla biblioteca comunale di Corbetta. Il concorso prevede tre categorie : Scuola Secondaria di primo grado, Scuola Secondaria di secondo grado, Scrittori. I partecipanti possono sbizzarrirsi con un racconto dall’incipit già stabilito, presentando un elaborato inedito a partire da incipit indicati nel bando, oppure crearne uno completamente proprio come racconto inedito a tema libero. Ed è proprio in quest’ultima categoria che si è distinta, nello scorso anno, vincendo il primo premio, una studentessa del nostro Liceo: Sara Barone, che, attraverso un’intervista, abbiamo cercato di conoscere meglio: Ti è sempre piaciuto scrivere oppure si tratta di una passione maturata col tempo? In realtà ho sempre scritto per me stessa, ma ora ho trovato bello e gratificante anche farlo per gli altri. Perché hai scelto di partecipare a questo concorso? Diciamo che sono stata spinta dalla mia prof. dell’anno scorso, la cara “Streppa”, che ha voluto che scrivessimo un racconto scegliendo una delle due categorie del concorso. Di cosa parla il tuo racconto? E’ una semplice parodia della nostra scuola. Ho descritto le caratteristiche e i “personaggi” principali del nostro Liceo utilizzando il genere della satira. Ti aspettavi la vittoria? Più che aspettarmela ci speravo molto! Avevo fatto una scommessa con la mia mamma e se avessi vinto lei mi avrebbe comprato il cellulare nuovo. Come nasce questa tua passione? E’ nata grazie alla professoressa Strepparava. Può sembrare strano o banale ma mi ha stimolato molto non solo in ambito scolastico, anche nella vita. Lettura e scrittura sono collegate: qual è il tuo rapporto con i libri? In realtà non ho mai letto un libro se non per la scuola … fatta eccezione per “Bianca come il latte rossa come il sangue”. Quali sono i tuoi progetti futuri? I miei progetti non riguardano la scrittura; la mia passione è infatti il disegno tecnico dato che sono affascinata dalle costruzioni. Sono infatti convinta di fare architettura. Ora non ci resta che ringraziare Sara augurandole altri successi come questo! Pagina 11 Scienza/Scienze Affari di cuore A scuola con il defibrillatore I. Bertani 2G Gli appassionati di serie televisive ambientate negli ospedali, si imbattono spesso in scenari analoghi a questo: il suono intermittente del monitor cardiaco di un paziente diviene all’improvviso continuo, medici ed infermieri si precipitano al suo letto urlando: “Arresto cardiaco!” e trascinando un carrello con uno strano macchinario dalla forma squadrata con due “piastre” che, prontamente premute dal dottore sul petto dell’infortunato, mentre si staglia un sonoro “libera!”, fanno sobbalzare bruscamente il paziente per effetto di una scarica elettrica. Visti così, in televisione, i miracoli e gli eroici salvataggi da parte dei medici appaiono quasi normali e scontati, mentre la realtà è ben diversa. L’arresto cardiaco, principale causa di morte nei paesi indu- strializzati e che in Italia colpisce circa 150 persone al giorno, può essere causato da aritmie cardiache note come fibrillazione ventricolare e asistolia. Il primo caso è una grave irregolarità delle pulsazioni dei ventricoli cardiaci. Il secondo consiste invece nell’assenza di sistole cardiaca ossia di contrazione del cuore. Entrambi comportano il blocco della circolazione sanguigna, della respirazione e, se il soggetto colpito non viene soccorso adeguatamente, la morte. Si stima che il tasso di sopravvivenza alla fibrillazione ventricolare, al di fuori dagli ospedali, sia del 2% mentre quello dell’asistolia raggiunga appena l’1%. Il trattamento più efficace per questi episodi è la defibrillazione, un provvedimento terapeutico rivolto a ripristinare il normale ritmo cardiaco grazie all’uso di uno strumento chiamato appunto defibrillatore, strumento munito di due elettrodi che, applicati sul torace del paziente, emettono una scarica elettrica in grado di ristabilire il regolare battito del cuore. Tuttavia, affinché questo intervento risulti efficace, deve essere eseguito tempestivamen- te perché le percentuali di ripresa delle funzioni vitali, in seguito ad un arresto cardiaco, diminuiscono del 7-10% per ogni minuto trascorso senza un opportuno trattamento. I defibrillatori semiautomatici sono dispositivi di grande praticità di utilizzo e sicurezza perché dotati di sensori che riconoscono l’arresto cardiaco e sono in grado di determinare in autonomia se è necessaria una scarica ed eventualmente la sua potenza. Inoltre si predispongono automaticamente per la scarica fornendo, per mezzo di un altoparlante, le istruzioni di funzionamento al soccorritore. Proprio per queste caratteristiche, tanto che persino un adolescente sarebbe in grado di utilizzarli, si trovano sovente in luoghi pubblici. Al congresso del 2010 della società italiana di Cardiologia, il Ministero dell’Istruzione, la SIC (Società Italiana di Cardiologia) e la fondazione Italiana Cuore e Circolazione, hanno deciso di rivolgere un’attenzione particolare al cuore dei ragazzi consegnando alla scuola “Don L. Milani” di Montichiari (Brescia) un defibrillatore semiautomatico ed istruendo all’utilizzo studenti ed insegnanti. Questa iniziativa ha dato il via al progetto “A scuola di cuore”, composto da lezioni per informare gli adolescenti sulle malattie cardiovascolari e sulla loro prevenzione. Pagina 12 Scienza/Scienze Il percorso di questo progetto “salva-vita” non è però terminato, infatti, le due organizzazioni, sempre d’accordo con il Ministero dell’Istruzione hanno intrapreso una campagna di screening cardiovascolare fra tutti i giovani tra i 16 e 18 anni delle scuole secondarie di II grado per identificare soggetti a rischio e mettere in atto misure preventive. Secondo i dati raccolti, infatti, circa 4-5 individui, ogni 100.000, sotto i 35 anni, ed in pieno benessere, sono colpiti da arresto cardiaco. La dotazione di un defibrillatore semiautomatico in ogni edificio scolastico e l’addestramento al suo utilizzo a scolari e docenti non servirebbe, quindi, solamente a prevenire migliaia di morti improvvise, ma avrebbe anche una notevole valenza educativa per i giovani che verrebbero in questo modo responsabilizzati alla cura della propria salute e di quella altrui. Imparare manovre di primo soccorso potrebbe insegnare l’importanza e la fragilità della vita e fare in modo che i giovani abbiano un rapporto più stretto e positivo con la medicina e i suoi operatori. Il progetto di screening per gli alunni degli istituti superiori aiuterebbe, inoltre, gli adolescenti a prendere coscienza dell’importanza della prevenzione delle patologie cardiache e limiterebbe il numero di morti. In poche parole, se entrambi i progetti fossero attivati e perseguiti, la scuola non avrebbe solo lo scopo di formare culturalmente i ragazzi, ma potrebbe anche preparare ogni studente alla vita. Gli amanti del calcio ricorderanno l’episodio del 25enne Morosini, giocatore del Livorno morto sul campo nel 2011 a causa di un improvviso arresto cardiaco. L’unica cosa che avrebbe potuto salvare Morosini sarebbe stata una defibrillazione che non è stata tempestiva per il ritardo dell’ambulanza. Molte volte, sopratutto con la sconsiderata vivacità dell’adolescenza, viviamo le nostre giornate come se dovessero susseguirsi in eterno e dimentichiamo che la vita non è altro che un delicato equilibrio mantenuto da ogni cellula del nostro corpo. Le disgrazie non avvengono solo nei film, purtroppo: tutti potremmo avere bisogno di un soccorso di questo tipo e salvare una persona a volte richiede davvero poco. Piermario Morosini Pagina 13 Scienza/Scienze Big Bang o creazione? Seconda conferenza di Don Giovanni Sala sul rapporto fede e scienza O. Pindaro 2G Nell’ambito delle attività culturali organizzate dal Comune di Vittuone si è tenuta venerdì 14 dicembre alle ore 21.00, per gli appassionati di astrofisica della zona, la conferenza “Big Bang o Creazione?”, relatori don Giovanni Sala e il dott. Stefano Olivares. Durante l’incontro si è parlato della fisica in generale, degli strumenti usati per le rilevazioni e della teoria del Big Bang. La conferenza si avvia con un’ introduzione sul significato della fisica. La discussione sul Big Bang, il modello cosmologico riguardante lo sviluppo e l’espansione dell’universo, è stata affrontata attraverso un viaggio a ritroso nel tempo dai nostri giorni fino ad arrivare al Primo Attimo di v i t a d e l l ’ un i v e r s o , per capire fino a quando si riesce a comprendere l’universo con gli strumenti e le conoscenze a nostra disposizione. Per dare adito a questa teoria, gli scienziati sono riusciti a trovare diverse conferme. Innanzitutto il 24% della massa nell’universo è costituita da elio, e questa osservazione corrisponde ai calcoli teorici. Un’altra conferma è la rilevazione dell’effetto Doppler, che fa diventare rosse le fonti di luce che si allontanano dall’osservatore. Infine la presenza di una radiazione cosmica che proviene quasi uniformemente da qualsiasi zona del cielo stellato, conferma questa teoria. Con rilevazioni elettromagnetiche si riesce a capire com’era l’universo 380 000 anni prima del suo inizio, ma solo grazie all’analisi della radiazione cosmica, che presenta delle irregolarità, si riesce quasi a raggiungere un tempo molto vicino all’inizio, chiamato tempo di Planck. Tuttavia poiché più ci si avvicina al tempo zero, più lo spazio diventa piccolo, le leggi usate fino a quel momento, che si riferivano ad un mondo macroscopico, smettono di essere attendibili. Solo grazie alla teoria quantistica, che è in grado di spiegare il mondo microscopico, si riesce a definire ciò che era presente nell’universo e si comprende come vengono create le particelle e come le forze iniziano a comparire e interagire. Tuttavia prima del tempo di Planck le fluttuazioni quantistiche impediscono precise misure. Purtroppo non si può conoscere ancora ciò che c’era prima del tempo di Plank, perché non esiste nessuna teoria in grado di poterlo dire. È più esatto quindi parlare di Creazione o Big Bang? Chiaramente la risposta a questa domanda dipende dall’orientamento religioso di ognuno di noi: per un credente il Big Bang è la teoria che spiega scientificamente l’evoluzione dell’universo e la Creazione è l’Origine di tutto; altri vedono l’intervento divino dove le teorie falliscono; per un ateo è semplicemente l’inizio di tutto, che non prevede alcun Creatore e nessun intervento sovrannaturale. Pagina 14 Scienza/Scienze Curiosity da Marte Primi risultati del progetto extraterrestre della NASA N. Bramani 5H 26 Novembre 2011, Cape Canaveral (Florida), 16.02 (ora italiana): parte il progetto della NASA, costato 2,5 miliardi di dollari, denominato Mars Science Laboratory (MSL) e con esso anche la sonda spaziale Curiosity. Questo capolavoro della tecnologia è un Rover (termine inglese che significa vagabondo), una specie di dune buggy a 6 ruote motrici indipendenti, ognuna con la sua trasmissione, in modo da potersi liberare da ogni impaccio. Dopo un viaggio di quasi 80 milioni di chilometri, ecco che il 6 agosto 2012 alle 6.31 (ora italiana) Curiosity, che trasporta con sé un microchip contenente il Codice di Volo degli Uccelli di Leonardo da Vinci, poggia le sue ruote sul suolo marziano. Un evento straordinario, che dimostra come l’uomo abbia ottenuto progressi eccezionali nel campo della tecnologia spaziale. Pochi minuti dopo l’atterraggio, la sonda scatta le prime foto del terreno che appare brullo e ricoperto di sassi e dalla tipica colorazione rossastra, per la presenza della polvere mossa dai forti venti che agitano il pianeta, come avevano anche mostrato altre foto scattate da altre sonde spaziali alcuni anni prima. Inoltre abbiamo anche diverse foto relative a un monte stratificato alto cinque chilometri e mezzo, il monte Sharp, verso il quale la sonda si sta dirigendo lentamente. Il compito di questa sonda è di accertare se esistono o sono esistite tracce di vita microbiotica ed è per questo che Curiosity è dotata di poten- tissimi e sofisticatissimi strumenti di ricerca che serviranno per studiare i campioni di roccia del pianeta. Questa importante ricerca avverrà in un anno marziano (circa due anni terrestri) all’interno di un cratere, considerato il più promettente per le analisi: il cratere Gale. Sarà dunque Curiosity la prima a mostrarci che non siamo soli nell’universo oppure troverà solo tracce della presenza di rocce e acqua è niente più? Vedremo cosa ha da dirci il Pianeta Rosso... Pagina 15 Opinioni Right or wrong: my President Le elezioni negli USA M. Guizzardi 1B Nel 2008 Barack Obama è stato eletto quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d’America ed è diventato il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti. Quest’anno Obama è stato riconfermato per un secondo mandato dalla maggioranza della popolazione, vincendo contro il candidato repubblicano Mitt Romney. Rispetto a soli quattro anni, fa il presidente è stato eletto con uno scarso vantaggio nei confronti dell’avversario e questo accade perchè il popolo americano sta perdendo fiducia poichè questa crisi economica, che attanaglia tutto il mondo ormai da qualche anno, non sembra voler passare neanche per loro. Ma nonostante questo, l’anima sognatrice degli Stati Uniti sopravvive e perciò Obama ha avuto una seconda possibilità di migliorare le cose. Ma la domanda che tutti si pongono è: riuscirà a mantenere tutte le promesse che ha fatto in questi 4 anni alla guida dell’America? Indubbiamente l’attuale presidente si è dato da fare per rimediare ai molti errori che sono stati fatti nei decenni passati e che hanno causato questa crisi, però a quanto pare non ha fatto abbastanza. Nonostante ciò le elezioni di novembre hanno dimostrato a tutti noi una cosa: stanno cambiando il mondo, i modi di vivere e di pensare di ogni popolo, gli ordini mondiali perfino, ma non sta cambiando lo spirito degli americani. L’ottimismo, la speranza, la fi- ducia sono tutte caratteristiche che costituiscono il principio di identità americano, è compreso in questo principio anche il patriottismo (ben diverso dal nostro patriottismo che va spesso a braccetto col nazionalismo) che si può riassumere nella frase” right or wrong, my country” :“che sia giusto o sbagliato è il mio Paese”. Questa è l’essenza dell’ideale patriottico da cui è nata questa nazione che ci è tanto famigliare: l’America. Ma, dopo il risultato di queste elezioni, comprendiamo che la massima del patriota include anche la seguente affermazione” right or wrong, my president” ovvero “che sia giusto o sbagliato, è il mio presidente”. Ciò non significa che qualunque decisione venga presa dal lui, è passivamente accettata dal popolo, ma significa che il presidente rimane sempre il presidente, colui che è stato eletto per guidare la nazione, anche se non sempre si condividono le sue decisioni A Obama è stato conferito questo grande onere e onore ben due volte, come è accaduto alla maggioranza dei presidenti degli Stati Uniti, perché ogni americano è convinto che qualcosa di meglio lo attende , quella che chiamano speranza, lo spinge a credere in un futuro costruito sui suoi ideali rappresentativa chi lo governa.Quando si viene appunto scelti per guidare gli Stati Uniti, si riceve l’appoggio di tutta (e dico davvero tutta) la popolazione, anche coloro che sono contrari ripongono in te la loro fiducia, perché si rendono conto che se la maggior parte dei loro compatrioti ti hanno nominato loro rappresentante, ora sarai anche il loro. Però, ciò non vuol dire che gli statunitensi siano un gregge di pecore, bensì un popolo unito, sempre. La verità è che Romney e Obama, i repubblicani e i democratici rappresentano due Americhe diverse, o meglio due ideali di Americhe diverse. È sufficiente pensare ai comizi dei due partiti per rendersene conto: a quelli di Romney si beve Dr. Pepper, si ascolta musica country, si mangiano bistecche e si parla di football mentre a quelli di Obama si beve Coca Cola light, si ascolta musica rock, si mangiano hamburger e si parla di basket. Insomma, l’America dei democratici è quella popolare che sentiamo vicina, l’America sognatrice che si vede nei film; mentre l’America dei repubblicani è quella della superpotenza mondiale che si ammira e si teme, quella più lontana da noi. Allora perché nonostante tutti i cambiamenti che sono avvenuti in questi ultimi tempi e il fatto che sia necessaria una ripresa economica che probabilmente avrebbe potuto garantire meglio Mitt Romney, ha vinto Obama? Perché gli americani possono perdere la fiducia, possono essere poveri, abbandonati per la strada e senza casa, ma non perderanno mai il loro ottimismo, la loro folle speranza, e la loro incrollabile fiducia nel futuro. Pagina 16 Opinioni Stop alla violenza, diamo voce alle donne 25 novembre: giornata mondiale contro la violenza sulle donne M. Mariano 5H Il 25 Novembre è stato proclamato giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il cui obiettivo è quello di mantenere sempre viva la memoria di quelle donne che hanno perso la vita, combattendo per la loro indipendenza, e infondere un nuovo coraggio, il coraggio di parlare e raccontare le sofferenze che migliaia di donne nel mondo ogni giorno sono costrette a subire. Innanzitutto per violenza e maltrattamento si intende tutto ciò che implica sopraffazione fisica, psicologica, più subdola perché implica lesione dell'autostima femminile, ed infine sopraffazione economica con la quale l'uomo obbliga la donna a renderlo partecipe di ogni minimo movimento economico privandola di ogni tipo di indipendenza. Ciò che maggiormente ha scandalizzato l'opinione pubblica sono i dati statistici che sono stati raccolti nell'ultimo decennio. E' risultato che le violenze sulle donne sono in continua crescita ogni anno. Nel 2012 infatti, solo in Italia, si sono raggiunti livelli impressionanti: una media di una donna uccisa ogni due giorni, ottantasei violenze fisiche e una decina di maltrattamenti e casi di stalking. Questi dati, però, fanno riferimento solo a fatti denunciati. Infatti ancora oggi non tutte le donne hanno trovato il coraggio di parlare dei soprusi da loro subiti. E' questa la funzione di tutte le campagne di sensibilizzazione portate avanti dal 1990 ad oggi: far capire che nessuna donna è sola e che per sconfiggere questa violenza è fondamentale condividere e parlare del proprio dolore. In Italia in particolare si sono affiancate alla lotta contro la violenza sulle donne molte attrici famose, che hanno contribuito al messaggio di sensibilizzazione attraverso pubblicità e filmati cinematografici, e stiliste, come Vivienne Westwood, che ha allestito una vetrina in cui un manichino presentava lividi in viso. Nel nostro piccolo, anche la città di Magenta ci ha reso partecipi di questo problema, allestendo una conferenza presso il Teatro Lirico a cui hanno partecipato un gran numero di classi, quarte e quinte in particolare, provenienti dai plessi scolastici della zona. Rela- trici di questa conferenza erano una poliziotta, specializzata in stalking e due psicologhe che hanno in cura donne maltrattate. Inoltre, in collaborazione con la polizia locale negli anni passati sono stati organizzati dei corsi per la difesa personale grazie ai quali molte donne hanno imparato a difendersi in situazioni critiche. Nonostante l'intervento di enti pubblici, associazioni, istituzioni e forze dell'ordine i casi di violenza sulle donne sono ancora troppo numerosi. Però, attraverso però la sensibilizzazione, c'è la speranza che le donne maltrattate trovino la forza di denunciare le violenze per ottenere giustizia. Pagina 17 Opinioni Auto italiane o auto straniere? L’eterno dilemma nella scelta del proprio autoveicolo A. Re 5H Questa è una di quelle diatribe da “BarSport” che alla fine non arriva mai ad una conclusione: “Meglio la Porsche o la Ferrari? E la Lamborghini?” oppure “Meglio l’Alfa o la BMW?” ed ecco che si “riaccende la miccia” che scatena una serie di nuove discussioni che terminano solo per sfinimento. Oggi, inoltre, la sfida è molto più agguerrita in quanto, oltre alle note e consolidate aziende automobilistiche europee, si stanno sempre più diffondendo quelle asiatiche che propongono un ottimo rapporto qualità-prezzo puntando sempre più in alto. Il quadro generale della situazione viene spesso presentato da Internet e dalle riviste specializzate sulla base di sondaggi : quello fornito dall’ AciCensis Servizi 2011 mostra che, seppur di poco alla domanda: “la tua auto è italiana?” le auto straniere(57%) vincono il sondaggio rispetto alle italiane (47%). Per comprendere nel dettaglio la competizione nel campo automobilistico dobbiamo suddividere le categorie di automobili in tre gruppi: utilitarie, livello medioalto e di lusso. Troviamo la vera sfida nel primo e nel terzo gruppo in quanto nel secondo le aziende tedesche Audi, Mercedes e Bmw sono le dominatrici con le loro berline\coupè dalle linee mozzafiato e dai motori potenti : il prezzo è alto, ma chi se ne intende sa che ne vale la pena. Nel terzo gruppo, quelle di lusso, le auto italiane sono quelle che dominano il mercato, Ferrari in primis : grandi investitori americani, magnati russi, sceicchi arabi e ricchi di ogni dove sognano il Cavallino. Da Maranello escono quasi 8.000 esemplari l’ anno! Subito a seguire Lamborghini, passata sotto il controllo Audi group, Maserati e negli ultimi anni Alfa Romeo. In Olanda la prima delle ottanta Alfa Romeo 8C è sta ac- quistata dal principe Bernard Lucas Emmanuel e durante una puntata di Top Gear il presentatore Jeremy Clarkson ha espresso il suo giudizio sulla vettura con queste parole: si chiama 8C e credo che sia semplicemente la più bella macchina mai costruita. Certo non si possono non citare Porsche, che con la 911 è quella che dà più filo da torcere alle nostrane, Audi con la R8,a mio parere una dalle linee più eleganti, e le varie Bmw e Mercedes con le loro serie M e AMG(sigle delle versioni sportive) estremamente competitive ma dal prezzo proibitivo. Infine, esaminando il mercato delle utilitarie, si può senza dubbio affermare che la vera sfida e’ in questa fascia: ogni casa automobilistica europea, americana e asiatica cerca di lanciarne una che riesca a dominare il mercato. Sebbene le aziende asiatiche abbiano un rapporto qualità prezzo migliore delle altre case, in fatto di sicurezza sono inferiori alle italiane, che ne fanno il loro punto di forza, anche se per quanto riguarda le linee non sono paragonabili a quelle tedesche, affidabilissime e esteticamente eccezionali ma dal costo elevato. In conclusione, se non avete niente da fare e vi piacciono le auto, andate a guardare qualche blog su Internet dove ci sono molte informazioni utili accompagnate da spassosi commenti.. ma se volete divertirvi, recatevi in un Bar Sport, ponete la domanda e state a guardare l’ effetto che fa! Pagina 18 Opinioni 50 anni con i Beatles Come quattro ragazzi rivoluzionarono il mondo della musica e non solo... E. Nava 2A Il mattino del 5 ottobre 1962 nelle vetrine dei negozi inglesi, esce il disco 45 giri "Love me do" ; il primo disco dei Beatles, un gruppo rock inglese di Liverpool formato da quattro ragazzi: Paul Mccartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr. Con la loro musica sono stati in grado di cambiare il mondo; nessuno aveva mai scritto canzoni come loro e come tali sono stati considerati i più importanti esponenti della musica degli anni Sessanta. Da quel giorno cominciarono a creare sempre nuove canzoni, riuscendo a far vendere miliardi di copie dei loro album. Raggiunsero la popolarità in tutto il mondo, facendosi amare da tutti in particolare dai giovani. In questo modo in tutto il mondo scoppia il fenomeno noto come "Beatlemania": i giovani iniziano a vestire come loro, portano i capelli lunghi oppure i capelli tagliati a caschetto. Piacevano soprattutto ai ragazzi, non solo per la loro musica, ma anche per il loro modo di vestire e per il loro modo di comportarsi. Avevano uno stile particolare nel creare le loro canzoni, erano uniche al mondo, proprio perchè avevano uno spessore strumentale e qualche impuntura stilistica che poi è subito diventata enorme. Adottavano svariati strumenti musicali, alcuni diversi da quelli utilizzati solitamente, anche strumenti inusuali. Infatti l'influenza orientale li portò a introdurre strumenti diversi da quelli della tradizione rock, ad esempio violoncelli, vio- lini e trombe che davano vita a nuove forme. L'importanza dei Beatles travalica l'ambito specificamente musicale e si pone come elemento importante per la comprensione dei mutamenti dei costumi, della politica e del rapporto con la spiritualità dei giovani di quel periodo. Il loro ultimo album, "Let it be", esce l'8 maggio 1970, quando il gruppo si scoglie. Diventarono talmente famosi che alle date dei loro concerti riempivano sempre tutti i luoghi in cui cantavano tantissimi ragazzi che "impazzivano" pur di vederli e di ascoltare le loro canzoni dal vivo. Quello che succedeva tanto tempo fa con la band dei Beatles, succede ancora oggi con le band famose che vanno di moda in questi ultimi tempi. Ormai è diventato un " rituale " comprare i biglietti per il concerto, aspettare con ansia quella data nei modi più assurdi, ad esempio, fare conti alla rovescia sul calendario o con i propri amici, ed infine, all'arrivo di quella data, prepararsi per il concerto e fare la fila fuori dal teatro prima di entrare. Poi arriva quel momento in cui il cuore si riempie di gioia nel vedere i propri idoli entrare in scena su quel palco e realizzare che loro sono a qualche metro di distanza da te, realizzare il sogno che non si pensava si sarebbe mai realizzato. I Beatles hanno cambiato la musica nella storia, perchè la musica e le canzoni che creavano erano di uno stile completamente differente dallo stile delle canzoni a loro contemporanee. E’ necessario che la loro musica rimanga sempre tra noi e che resti sempre un riferimento per i musicisti dei nostri tempi. Pagina 19 Cultura/Recensioni libri La Bibliobussola di Alice Gambaro 2A È possibile scrivere un libro sulla scuola che non sia farcito di luoghi comuni o di facile ironia? La classe, di François Bégaudeau (uscito in Francia nel 2006 e in traduzione italiana Einaudi nel 2008) riesce in questa difficile impresa… Sembra incredibile che un libro sulla scuola possa appassionare anche noi studenti, che la viviamo tutti i giorni; eppure il libro ha avuto un enorme successo in Francia, soprattutto fra i giovani. La sua trasposizione filmica, in cui l’autore stesso interpreta il ruolo principale, ha vinto il premio come miglior film al 61° Festival di Cannes. L’autore ci trasporta entre les murs di una scuola francese, in una classe particolarmente disastrata. Il narratore è il professore di letteratura della suddetta classe, che deve confrontarsi con una situazione particolare: ci sono seri problemi disciplinari, molti studenti hanno difficoltà con il francese perché provengono da diverse parti del mondo, tutti – o quasi – considerano la scuola come un peso, un fardello obbligatorio ma inutile. Il professore stesso si sente soffocare dall’ostilità dei ragazzi, e a volte si lascia andare a scatti d’ira e frustrazione; ha spesso – troppo spesso – l’impressione di essere nel torto, che lo rende vulnerabile alle pungenti osservazioni dei ragazzi. Eppure, tutti i personaggi di questo bizzarro ecosistema hanno anche qualità da offrire e condividere: i ragazzi, pur se svogliati, sono intelligenti e pronti a mettere in gioco il proprio talento; il professore ha passione, pazienza e una buona dose di ironia. Non sappiamo nulla dei protagonisti al di fuori delle quattro mura della scuola, e gli unici altri personaggi sono i professori delle altre materie. Nell’Aula Professori si discutono sempre gli stessi problemi: la macchinetta del caffè non dà resto, la fotocopiatrice non fun- ziona, gli alunni sono sempre più indisciplinati… Attraverso la combriccola dei professori, l’autore evidenzia la noia della quotidianità, che spinge a ripetere sempre gli stessi gesti. Fra punizioni, consigli di classe, discussioni, risate e amicizie, alla fine si arriva alla termine dell’anno scolastico; tuttavia, non si dice chi ha ottenuto l’agognata promozione e chi no. Con questo finale l’autore comunica che tutti abbiamo le nostre ragioni e i nostri torti, e la vita non assolve né condanna nessuno. Questo romanzo tratta temi difficili: difficoltà d’integrazione, razzismo, differenze generazionali. Anche lo stile, basato per la maggior parte su dialoghi, è complesso e a volte intricato. Tuttavia, superando le iniziali difficoltà, il lettore si immedesima con i personaggi, sente la loro frustrazione e la loro speranza. Si parla del sistema scolastico francese, ma non è difficile riconoscere similitudini con le nostre classi. I protagonisti sono ragazzi come noi, i professori sono paragonabili ai nostri insegnanti: questo rende la lettura ancora più “vera”. Il racconto semplice, privo di fronzoli, è condito con molta ironia. I dialoghi brillanti e pungenti fra docenti e studenti fanno ridere fino alle lacrime e alleggeriscono la lettura. Pagina 20 Cultura/Recensioni musicali Mumford and Sons – Babel Successo straordinario della Inde Rock band L. Casella & M. Longhi 2A Il 24 settembre è uscito il nuovo singolo dei Mumford and Sons: gruppo formatosi da poco tempo (nell’estate del 2008 uscì la loro prima demo,) al suo primo disco “Sigh no more” si registrò immediatamente il disco di platino negli USA e rimase in testa alle classifiche a lungo. La formazione musicale è a dir poco particolare, il frontman della band è Marcus Mumford il quale è anche cantante e chitarrista; Ben Lovett è il tastierista e (come gli altri) corista; Ted Dwane è il contrabbassista (sì, contrabbasso!) e infine Winston Marshall è il suonatore di banjo e di chitarra reso fonica… Era da anni che gli amanti del rock aspettavano un glorioso ritorno della vera musica. Questa è una Inde Rock band, che però ha un sound caldo ma energico, spesso nelle canzoni non c’è il bisogno di usare tutti gli strumenti perché il sound è quasi sempre riempito dal contrabbasso, dal piano e dalla fantastica voce di Mumford; ma la particolarità di questa band è quella di essere tornata alle origini: tutte le loro canzoni hanno le strofe formate da tre accordi. Tutte. E questa è una finezza adottata agli inizi della storia del rock per smarcarsi dalla scena musicale. Ma non divaghiamo. Questa band, come si è detto, ha conquistato da subito il disco di platino, una serata al David Letterman show (lo show più importante negli States) e ha effettuato un lungo tour che ha spesso dato il Sold Out già dai primi giorni di vendita dei biglietti… Ma in Italia? Beh, noi arriviamo tardi.. dopo l’uscita del secondo disco (appunto “Babel”) e dopo aver registrato alcune vendite anche qui in Italia, i Mumford hanno deciso di suonare tre concerti: a Milano,a Firenze e a Roma e, già dopo un giorno e mezzo dal rilascio dei biglietti, hanno registrato il Sold Out! Ma veniamo al disco: Babel è un disco che rispetto al precedente è meno energico ma con un sound molto più caldo, presenta una sola canzone molto energica: I Will Wait. Questa canzone sfrutta la peculiarità della band: il banjo. Provate ad ascoltarla e capirete di cosa parlo: questo strumento è capace di dare il ritmo a tutta la band, suonando una melodia che sovrasta completamente tutti gli altri strumenti e gareggia con la voce. Il video ufficiale di I Will Wait (è un live) ha ad oggi 14 milioni di visualizzazioni. Va data una menzione speciale ai testi di questo disco, i quali sono di chiara ispirazione biblica, ma parlano quasi sempre di un rapporto tra un uomo (presumo si parli di Marcus) e di una donna di cui non si menzionano mai i nomi. Vanno citate infine due canzoni che spero entrino nel cuore dei Bramantini: Reminder, Reminder è una canzone breve (2 min) ma moto bella e piena nel suo sound; e Broken crown: questa canzone è bella da tutti i punti di vista: il testo narra ,interpretandolo, il racconto evangelico durante il quale satana tenta Cristo, il sound è tetro perchèrispecchia gli argomenti trattati e tutti gli strumenti sono utilizzati in modo impeccabile, dimostrando la versatilità dei cantautori. Un’ ultima chicca. Aprite Google e digitate le lettere “Mum”, guardate il risultato… ricordo che esistono dal 2008. I Coldpaly escono come primo risultato dopo quattro lettere.. questa è Musica. Pagina 21 Cultura/Storia Historia non semper magistra vitae In Siria il primo attacco chimico della storia F. Grassi & P. Ferrario 2A Nel 1930, in Siria, presso un villaggio situato vicino a Damasco, un gruppo di archeologi inglesi scoprì i resti di venti legionari romani sepolti in una fossa comune nel III secolo dopo Cristo. Erano allineati ancora con l’equipaggiamento da battaglia, ma gli archeologi non trovarono tracce di colpi mortali sugli scheletri. Secondo uno studioso dell’università di Leicester, quei soldati caduti alla frontiera orientale dell’Impero furono uccisi dal primo attacco chimico documentato nella storia. Era l’anno 256 e la guarnigione romana asserragliata nella fortezza di Doura Europos, sulla sponda destra dell’Eufrate, era stata investita dall’assalto dell’esercito Sassanide venuto dalla Persia. L’assedio fu condotto anche scavando gallerie per far crollare le mura del forte e i difensori cercarono di resistere rifugiandosi, a loro volta, in tunnel sotterranei. I Romani cercavano di intercettare i cunicoli del nemico, ma i Persiani evidentemente li sorpresero. Per gli archeologi resta il mistero di come i guerrieri persiani abbiano fatto a massacrare venti legionari in uno spazio così stretto, con un diametro di poco più di due metri e una lunghezza di una dozzina. Infatti, i Romani erano protetti da scudi e armature, armati di gladio e ben addestrati: avrebbero potuto formare una testuggine imperforabile e indietreggiare. La risposta è stata trovata esaminando il terreno nel quale erano sepolti, lo stesso sul quale erano caduti: gli archeologi inglesi hanno individuato tracce di zolfo e bitume. I genieri sassanidi avevano acceso un fuoco all’imboccatura del tunnel e con una miscela di zolfo e bitume avevano creato una nube tossica, un gas asfissiante che non aveva lasciato scampo ai legionari. Fra questi uomini, che si pensa siano caduti in pochi minuti, è stato ritrovato anche il cadavere di un soldato sassanide, probabilmente il responsabile dell’accensione del fuoco e vittima della sua stessa arma. Dopo la battaglia, l’avamposto fu sopraffatto dai Persiani, Doura Europos cadde e l’Impero romano si ritirò. Si crede che questa sia la prova archeologica più antica di guerra chimica, l’inizio di un modo di combattere e uccidere che è arrivato fino ai nostri giorni. Infatti è di questi ultimi mesi la notizia che Assad, il Presidente siriano, avrebbe fatto armare le testate dei missili con il temuto gas “sarin” in vista della “battaglia finale” di quel conflitto, nato nel 2011 e inserito nel contesto più ampio della primavera araba, ma diventato guerra civile nel 2012 provocando, ad oggi, 42.000 morti tra i civili. Pagina 22 Cultura/Storia 10 fatti storici che tutti (o quasi) ritengono veri A volte le verità storiche sono dei falsi! A. Tenconi 2G Gli eroi delle Termopili erano 300. FALSO! 300 furono solo gli Spartani, ma erano presenti anche vari contingenti di altre città, quali Tebani, Tespiesi e Ateniesi... Il contingente totale sfiorava le 7000 unità. Solo l’ultimo giorno di resistenza, quando i Greci furono traditi dal soldato Efialte, erano rimasti solamente Spartani e Tespiesi, il numero dei soldati era tra i 250 e i 500, che furono spazzati via dall’esercito persiano. Filippide annunciò la vittoria di Maratona. FALSO! Secondo alcuni storici, dopo la battaglia di Maratona, il soldato Filippide fu incaricato dal comandante ateniese Milziade di portare ad Atene l'avviso di alzare le difese del Pireo, il porto di Atene, e non della vittoria. Filippide arrivò ad Atene dopo un’estenuante corsa e, una volta dato l'allarme, crollò stremato per la fatica, morendo sul colpo. Sparta e Atene erano sinonimo di Oligarchia e Democrazia. FALSO! Uno dei più grandi errori è quello di paragonare Atene alla Democrazia e Sparta all’Oligarchia. Fu lo stesso Pericle a smentire tutto ciò: “La chiamano democrazia, ma in realtà è un’oligarchia che comanda” furono le sue parole riportate da Platone e Tucidide. Inoltre, le donne spartane, a differenza di quelle ateniesi, godevano di innumerevoli privilegi ed erano molto più libere. La moneta più stabile dell'antichità fu la Dracma di Atene. VERO! Infatti il suo contenuto d'argento non venne mai modificato e per secoli essa mantenne lo stesso potere d'acquisto in tutto il mondo conosciuto, che corrispondeva al valore d'uno staio di grano. E fu anche per questo motivo che Atene venne sempre considerata non solo come forza militare, ma anche come forza economica. Pagina 23 Cultura/Storia Cesare, morendo, disse la celebre frase: “Tu quoque, Brute, fili mi”. FALSO! Il primo storico a citare questa frase fu Svetonio nel suo ‘De Vita Caesarum’, un’opera monumentale che narrava la vita dei Cesari, ma ultimi studi affermano che Cesare, mentre veniva ucciso nella Curia di Pompeo, si accorse sì della presenza di Bruto, suo figlio adottivo, ma non pronunciò mai questa frase. Il grande incendio di Roma del 64 fu causato da Nerone. FORSE, MA... L’imperatore Nerone o i cristiani? Di solito la colpa viene attribuita all’imperatore Nerone, ma secondo ultimi studi potrebbero essere stati veramente i cristiani a incendiare Roma. Per dar seguito infatti ad una profezia egiziana, che diceva che al sorgere della stella Sirio la “vecchia malvagia città” (Roma) sarebbe stata incendiata, i cristiani appiccarono il fuoco per vedere bruciare sotto i loro occhi la causa delle loro persecuzioni. Il crocifisso fu il primo simbolo dei cristiani. FALSO! Al tempo dei Romani, quando nacque il cristianesimo, la croce era ancora simbolo di morte. Fu il pesce il primo simbolo usato dai cristiani per simboleggiare la loro religione. Infatti, pesce in greco si scrive ICTYS, che i Cristiani usavano come acronimo di “Iesus Christos Theou Yios Soter”, cioè “Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore”. Nell’esercito romano furono introdotti anche schiavi. VERO Infatti, verso il 170 d.C. circa, per fronteggiare le orde barbariche da cui erano minacciati gli insediamenti romani in Germania ed in Asia Minore, l'imperatore di allora Marco Aurelio non esitò ad affiancare ai propri legionari, corpi ausiliari costituiti da gladiatori e da schiavi. Copernico fu il primo a sostenere che la Terra orbitasse attorno al Sole. FALSO! Quella che tutti definiamo Teoria Eliocentrica, o Copernicana, fu in verità ideata per la prima volta nel 350 a.C. circa da Eraclide Pontico: nato ad Eraclea ma trasferitosi ad Atene, fu discepolo di Aristotele al Liceo. Ma fu nella prima metà del III secolo a.C. che Aristarco da Samo teorizzò esplicitamente l'eliocentrismo nella sua forma attuale. La Prima Guerra Mondiale si fermò per un giorno, il Natale del 1914. VERO! Per tregua di Natale si intendono una serie di "cessate il fuoco" avvenuti nel giorno di Natale del 1914, durante la Prima Guerra Mondiale. Questi avvenimenti spontanei di fraternizzazione avvennero tra le file degli eserciti britannico e tedesco. I due schieramenti si scambiarono prima a voce degli auguri natalizi, e subito dopo ci furono inviti a incontrarsi nella "terra di nessuno", dove avvenne lo scambio di piccoli doni. L'artiglieria nella regione restò muta quella notte. Pagina 24 Cultura L’Angolo Poetico Irisinversi di Iris Daka 5B IL TEMPO Vola il tempo, su ali leggere, su un cielo dipinto di preziosi ricordi, e volti e momenti, se gli occhi chiudi, come fiocchi di neve vedi cadere. Niente rimane, se non il pensiero D’un passato trascorso, d’un sorriso sfuggente Che in un lampo balena e cattura la mente, fermando la corsa del folle destriero. Con sé ti trascina, ti fa perdere in esso, in un momento ti estranei dal mondo, ma, rapido, ritorna al consueto verso lasciando un vuoto malinconico, profondo. E lascia parole dal sapore diverso Che la carta accoglie dando loro senso. Pagina 25 Curiosità Dopo i Maya... Nostradamus! Nuove previsioni catastrofiche documentate S. Garavaglia 2A Se oggi siete qui a leggere questo articolo, significa che siamo sopravvissuti alla profezia dei Maya che prevedeva la fine del mondo per 21 dicembre 2012. Negli ultimi anni questa previsione è stata continuamente sottolineata dai mas-media che hanno evidenziato ora l’aspetto ironico ora quello più crudo e apocalittico. Ma se questa data, che si è presentata semplicemente come un falso allarme, è trascorsa senza catastrofi, non ci possiamo considerare salvi. Incombono infatti nuove leggende, storie, ma anche seri studi di astronomia che ipotizzano nuovi scenari inquietanti. Il prossimo appuntamento è previsto per il 13 aprile 2036: si prevede che l’asteroide Apophis, di 300 metri di diametro, possa entrare nell’orbita gravitazionale terrestre ed entrare in collisione con la terra, causando così un’enorme esplosione, che porterebbe alla distruzione del nostro Pianeta. La notizia, in origine basata su studi scientifici, come spesso accade, è stata amplificata dalla fantasia umana. Infatti mentre le ricerche astronomiche si concentrano sullo spostamento di questo corpo celeste e fortunatamente riducono drasticamente le probabilità di impatto con la terra, la gente non si lascia perdere l’occasione di far emergere solo l’aspetto più catastrofico e spettacolare della vicenda. Ed ecco scrittori e registi pronti a sfruttare la fama di queste previsioni per proporla al pubblico in forme sempre diverse. Se l’asteroide Apophis deciderà di risparmiarci e continuerà a vagare nel nostro sistema solare, potremo però stare tranquilli solamente per un paio d’anni: per il 2038 è fissata la scadenza successiva. Questa volta si tratta dell’ennesima profezia di Nostradamus, astrologo e scrittore del XVI secolo. Nostradamus non cita mai una data precisa, ma parla in modo vago, lasciando ai posteri il compito di stimare il giorno dell’evento. In particolar modo si fa riferimento alla frase : “quando Giorgio Dio crocifiggerà / e Marco risusciterà / e San Giovanni lo porterà…”. Questo scritto, non del tutto chiaro, suggerisce che l’anno fatidico potrebbe essere quello in cui la Pasqua cade il 25 aprile (giorno in cui si festeggia San Marco), il venerdì santo il 23 (giorno di San Giorgio) ed il Corpus Domini, il giorno di San Giovanni; ovvero tutto questo si concretizzerà nel 2038. Per l’ultimo appuntamento con la fine del mondo nel nostro secolo è stato coinvolto anche Isaac Newton. Pare che da studi, non resi pubblici, effettuati dallo scienziato attraverso una lettura tra le righe della Bibbia, la data dell’Apocalisse fosse prevista per il 2060. Leggendo, infatti, il libro del profeta Daniele nell’Antico Testamento, si viene a conoscenza che la data della fine del mondo era stata fissata 1260 anni dopo l’incoronazione di Carlo Magno avvenuta nell’800 d.C. e quindi nel 2060. Insomma, per chi ha voglia di credere nelle profezie, non resta altro che aspettare e sperare, mentre per l’Apophis del 2036 bisogna approfondire e continuare gli studi. Chissà mai che non sia uno studente del Bramante a salvare il nostro Pianeta deviando la traiettoria dell’asteroide? Pagina 26 L’intervista Personaggi… “degni di nota” Dario Garegnani e Andrea Raffanini si raccontano per noi G. Colombo, E. Porta 4D Due grandi maestri del mondo della musica, due autentici talenti: abbiamo avuto modo di applaudirli, di emozionarci, di ascoltarli nei concerti da loro diretti nel corso di questi anni. Stiamo parlando di Dario Garegnani e Andrea Raffanini, stimati e apprezzati direttori d’orchestra del magentino. In questo numero del Giornalino li abbiamo intervistati e abbiamo messo a confronto le loro risposte per scoprire aspetti interessanti e curiosità della loro brillante carriera musicale. Anno di nascita: G: 1980 R: 1971 Come e quando è nata la passione per la musica? G:Mentirei se ti dicessi che ne ho un ricordo preciso. So per certo che, quando da piccolo i miei genitori provavano a propormi lezioni di musica, rifiutavo sdegnosamente. Potrei dire attorno agli ultimi anni delle elementari, per approssimazione. R: E’ nata mentre ero al liceo Bramante, in terza/quarta, perche’ alcuni miei amici andavano in conservatorio e ho iniziato ad ascoltare musica classica. Una sera, ascoltando in montagna una cassetta del concerto per violino di Tchaikovsky e della sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Dvorak, qualcosa mi ha suggerito che avrei dovuto occuparmi di musica. Ci racconti brevemente il suo percorso musicale: G:Beh, alla fine credo di aver accettato l’idea che provare a suonare uno strumento non fosse il male assoluto. Quindi mi sono iscritto ai corsi del Corpo Musicale Sedrianese e ho cominciato a suonare il clarinetto..Poi il Conservatorio di Milano, studi di clarinetto canto e composizione, studi di direzione d’orchestra fino a San Pietroburgo, una laurea in drammaturgia musicale sulle opere di Offenbach e una in musicologia sulla tecnica del coro parlato nella musica del Novecento, entrambe alla Statale di Milano. R: Ho iniziato con un maestro di piano a Boffalora, poi in una scuola di musica a Milano; al secondo anno di università ho fatto l’ammissione al Conservatorio, in seguito mi sono diplomato in composizione e direzione d’orchestra; ho frequentato tanti corsi all’estero (Austria, Ungheria, Romania). Quante ore dedicava allo studio quotidianamente? G: Quante ore dedico e quante ne vorrei dedicare. Difficile quantificare, diciamo che quando lo fai per bene il tutto deve diventare un pensiero costante, senza ‘timer’. Nel momento in cui ti metti a misurare le ore..c’è qualcosa che non quadra. R: Inquantificabile. Quali strumenti sa suonare? G:Tutti gli strumenti della famiglia dei clarinetti, suono il pianoforte per quel che mi serve per studio e in prova, ma rivendico orgogliosamente di non essere un pianista, mi spiace! Ho studiato violoncello per quattro anni, da ‘ grande’ ed è stata una esperienza estremamente utile e piacevole, lo suono ancora per diletto ogni tanto. R: Il pianoforte. Che genere di musica ascolta? G:Un po’ di tutto – risposta scontatissima. Sono un melomane con- vinto, il mio repertorio preferito però è quello tra ottocento e novecento, sia sinfonice che lirico. Detto questo amo il jazz, le registrazioni ben fatte, e tutti gli artisti che lavorano con testi di alta qualità. R: TUTTO, assolutamente TUTTO! Quale opera ha preferito dirigere fra tutte? G: Mahler IV, specie nella versione di Schoenberg per orchestra da camera. Ha dei momenti di verità assoluta. R: Tutte. Quale opera vorrebbe dirigere in futuro? G: Una in particolare? Ok mi butto, il War Requiem di Benjamin Britten. R: Tutte. Cantante o gruppo preferito: G: Madeleine Peyroux, Vinicio Capossela, Gustav Mahler, Richard Strauss. R:Queen. Dario Garegnani Pagina 27 L’intervista Cosa avrebbe voluto fare “da grande”? G: Il medico, credo. R: Fino ai sette anni l’astronauta, dai sette ai quattordici non ne avevo idea, dai quattordici ai diciotto il giornalista, dai diciotto fino adesso non lo so bene, ma se potessi fare il musicista sarei felicissimo. A quali attività si dedica nel suo tempo libero? G: Sono figlio di fotografo, amo anche io la fotografia, la mia macchina è sempre con me, anche quando lavoro, non si sa mai. La falegnameria è un gran cosa, molto terapeutica: mi diverto a costruire amplificatori valvolari e casse acustiche: posso ascoltare musica con ‘cose’ fatte da me, sai la soddisfazione?! R: non c’è distinzione tra lavoro e tempo libero, nel tempo libero vorrei lavorare. Quando non mi occupo di ciò che spero di fare sempre mi piace stare con gli amici e fare sport. L’ultimo libro che ha letto? G:‘Terra Matta’ di Vinceza Rabito. Un affresco dell’Italia post-unitaria scritta da un totale analfabeta che è stato in grado di crearsi una sua lingua e una sua grammatica, incredibile, ipnotico. R: “Il torto del soldato”di Erri De Luca e “Madame Bovary”di Flaubert. Sogno nel cassetto G: Poter fare musica in santa pace, provando con calma, meditando le proprie scelte. R: La serenità. Piatto preferito G: Tonno in crosta di sesamo, con maionese. R: Fragole, zucchero e limone e pasta al tonno, capperi, olive e pomodorini. In quale luogo vorrebbe vivere? G:Va bene qualsiasi luogo in cui ci si senta a casa, vedi risposta ad ‘un sogno nel cassetto’. Non fatemi dire ovvietà sul genere che siamo noi a creare il posto in cui viviamo, però è vero; siamo noi e le nostre relazioni a creare il nostro mondo, per il resto sinceramente, quasi qualsiasi posto va bene. R: Sicuramente un luogo in cui c’è un contatto con la natura. Un suo pregio e un suo difetto: G: Un pregio? Difficile trovarlo davvero, forse che riesco a rimanere calmo e razionale senza sacrificare la mia parte passionalissima, ma non saprei. Un difetto? Se qualcosa mi dà fastidio o mi mette a disagio non c’è modo di nasconderlo, basta guardarmi in faccia. R: Non ho pregiudizie amo l’humanitas, il difetto è che voglio a tutti i costi comprendere. (ma non ne sono sicuro). Tre aggettivi per definire Raffanini G: Serio, preparato, ottimo interlocutore. Tre aggettivi per definire Garegnani R: Serio, preparato, curioso. Pensa che sia importante per i giovani crescere con la musica? G: Sì, a patto che possa esistere una educazione ad ascoltare, non solo a sentire. R: No, non è importante: è assolutamente fondamentale e vitale, molto più di quanto si pensi e di come purtoppo sia oggi possibile. Cosa si potrebbe fare per avvicinare maggiormente i giovani alla musica classica? G: Fare capire che la musica ‘classica’ – ma non solo quella – può benissimo essere fruita e vissuta in modo ‘non mediato’. L’approccio ‘ a pelle’ ha la stessa dignità dell’approccio ‘informato’. Ognuno ha il proprio livello e il proprio bisogno di musica, tutti diversi. Nessuno ha maggiore dignità di un altro, a patto che ci si ponga in modo sincero. Andrea Raffanini R: I giovani sono già vicini alla musica classica, perché essa non è per nulla un linguaggio difficile; essa è solamente fraintesa e “emarginata”. Bisognerebbe solamente dare fiducia alla musica e ai giovani, senza pregiudizi Quali sono i suoi progetti per il futuro? G: Sopravvivere ai mille concerti di Natale e andare in vacanza qualche giorno, dopo anni che non ci vado. Scherzi a parte, direi continuare a fare quel che faccio, studiare, studiare, studiare. R: Bella domanda! Un aforisma per i nostri lettori G:‘mais la beauté n’est rien, sans un peau d’abandon’(Offenbach, la belle Helene) la bellezza da sola non conta niente, se non è accompagnata, giustamente, da un sano ‘lasciarsi andare’. R: Amate ogni più piccolo dettaglio. Un grazie sincero a Dario Garegnani e Andrea Raffanini per aver risposto con disponibilità e simpatia alle nostre domande; a loro rivolgiamo i migliori auguri per una lunga carriera ricca di gratificazioni e di successi! Pagina 28 Break E. Popa 4D & A. Fernandez 2G BILANCI SCOLASTICI INTERROGAZIONE DI STORIA INTERROGAZIONE DI INGLESE DOPO IL 21 DICEMBRE Pagina 29 Rubriche Il questionario di Alex A. De Cicco 3E Cari ragazzi anche per questo numero abbiamo trovato due bramantini che si sono prestati al nostro questionario.. Che la caccia abbia inizio! Nome? (se preferisci puoi utilizzare un soprannome) Strudel96 Marco Alberto Eta? S: 16 M: 16 Scuola media frequentata? S: A. Volta M: Indro Montanelli La prima cosa che pensi quando ti svegli al mattino? S: Dove sono le gocciole? M: Farmi il segno della croce Cosa ti piace di più di te stesso? S: Rispetto sempre i miei ideali M: La voglia di non mollare, voler terminare ogni progetto pur sapendo che si rivelerà un fiasco colossale. Cosa detesti di te stesso? S: Il fatto che voglio sempre aver ragione. M: La paura di esprimermi: io sono come un luna park, faccio divertire la gente ma non vedo l'ora che arrivi l'orario di chiusura per mostrare la mia vera faccia. Qual è l'ultimo libro che hai letto? S: Il simposio di Platone e La tregua di Primo Levi. M: Il nostro Sic di Paolo e Rossella Simoncelli. Qual è l'ultimo film che hai visto? S: Radio Freccia M: Midnight in Paris di Woody Allen Il tuo piatto preferito? S: Qualsiasi pasta M: Qualsiasi tipo di carne Chi è il tuo cantante preferito? Perchè? S:I Pink Floyd perchè riescono a trasmettere ideali profondi e spiegarli con semplici canzoni. M:Yiruma autore di River flows in you. La tua materia preferita? S: Filosofia, Scienze e Dante (non letteratura italiana, solo Dante!) M: Adoro Filosofia. La materia che odi? S: Non odio nessuna materia ma diciamo che il latino mi è avverso. M: Disegno perchè non sono per niente portato. Cosa ti piace fare nel tempo libero? S: Correre M: Scrivere, ho scritto un libro e sto cercando di farlo pubblicare. La persona che ammiri di più? Perchè? S: Tutti coloro che dedicano la loro vita al prossimo. M: Mia mamma perchè fa sempre un sacco di sacrifici per tutta la famiglia. Se potessi essere un personaggio famoso, chi vorresti essere? Perchè? S: Non vorrei essere nient'altro che me stesso, perchè altrimenti non sarei me stesso, o sbaglio?! ahaha M:Vorrei essere Roberto Benigni così saprei utilizzare l'ironia e fare battute senza essere volgare. Sono stato molto felice quando... S: Ho vinto una schedina di calcio M: Quando sono riuscito a far sorridere chi mi stava intorno pur facendo magari brutte figure. Sono stato molto infelice quando... S: Ho perso una schedina di calcio M: Ho fallito e nessuno mi ha aiutato dicendomi che ho sbagliato e dove ho sbagliato. Cosa pensi dell'amore? S: E' quella linea sottile che distingue l'uomo dall'animale . M: L'amore è una meravigliosa sensazione di ubriachezza che ti invade l'anima e te la rovescia rendendo tutto più bello. Se avessi la bacchetta magica, qual è la prima cosa che faresti? S: La darei a chi ne ha davvero bisogno perchè io sto bene così come sono e quindi farei solo cose superflue. M: Rallenterei il tempo e andrei nel passato; solo per dargli un'occhiata, non per cambiarlo. Qual è il tuo motto? S: Se avanzo seguitemi, ma se mi fermo non fate scherzi! (Cit. M. G.) M: Ricorda il passato, ma vivi andando avanti, sempre. Pagina 30 Rubriche Pensieri in libertà Il tempo M. Cozzi & A. De Cicco 3E "Perché noi siamo portati a vedere tutto o bianco o nero, o dentro o fuori; diamo sempre un inizio e una fine alle cose. Ma cosa sono poi inizio e fine se non dei semplici stratagemmi che utilizziamo per ricordare qualcosa a cui teniamo? Dovremmo smetterla di pensare all'inizio e alla fine e concentrarci sul durante. Nulla ha inizio, ma soprattutto,nulla ha veramente una fine. " Abbiamo sempre tanta fretta, corriamo, ci affanniamo, ma dove andiamo realmente? Vogliamo sempre fare qualcosa, vogliamo sempre di più, ci perdiamo in desideri che poi alla fine si rivelano superflui e quando ce ne rendiamo conto, tutto ciò che rimane è il rimorso per non essersi gustati l'attimo. La vita è come una scala, se tu guardi in alto, sarai sempre l’ultimo della fila, ma se tu guardi in basso, vedrai che ci sono molte persone che desidererebbero essere al tuo posto. Ci lamentiamo spesso che il tempo passi troppo velocemente, che ci scivoli dalla mani troppo in fretta; ma il tempo è immobile. Siamo noi che corriamo su di esso. Pagina 31 Rubriche Botta e Risposta La posta del Grillo M. Albano & S. Gussoni 2A Ciao, sono Dida ’95, beh la mia storia è abbastanza lunga. Io e lui ci conosciamo da molto tempo e come se fosse scontato ci siamo messi insieme. La nostra storia è durata 14 mesi, eravamo molto uniti, molto gelosi e la vita era fantastica. Purtroppo non so nemmeno io il perché, è finito tutto, ci siamo lasciati….. Dentro di me è rimasto un vuoto incolmabile e non riesco a darmi pace. Forza, io dico, non bisogna stare così male perché, in fondo, chi ci ha perso è lui…. Anche se è difficile, non pensarci…hai tutta la vita davanti a te e una folla di principi azzurri che ti aspettano. Aiutatemi per favore! Dopo la scuola vorrei uscire un po’ con le mie amiche ma i miei non ne vogliono sapere. Come posso convincerli? Vorrei dimostrare loro che so essere responsabile ma non me lo permettono! Cara “imprigionata”, i genitori sono così, si preoccupano sempre.. Magari se fai conoscere loro i tuoi amici, magari con una bella pizzata a casa tua, si tranquillizzeranno e ti permetteranno di uscire. Aiuto!!! Mi piace una ragazza, ma se ci parlo mi sento in imbarazzo, le parole si incastrano fra loro e divento rosso come il fuoco. Voglio fare colpo su di lei, ma qualcosa va sempre storto. Io la adoro, ma come devo fare??? Caro “timidone ”, è normale essere imbarazzati davanti a una persona che ci piace. Fatti coraggio e ricordati che “chi non risica non rosica”. Fatti avanti senza paura. Ciao sono T, in classe mi prendono in giro per come mi vesto e perché dicono che sono troppo secchiona. Sono sempre sola e durante l’intervallo nessuno vuole stare con me; è come se fossi trasparente………. Come posso fare? Ciao T, sicuramente se ti avvicinerai alle tue compagne ne troverai una sensibile che ti potrà aiutare. Cerca di capire chi è e magari proponile di studiare insieme a te o di uscire. Vedrai che quando ti sentirai meno sola, riuscirai ad essere più simpatica anche agli altri compagni. Facci sapere come va. Pagina 32 Rubriche/Il Bramante ai fornelli Com’ è dolce “chiacchierare”! La ricetta dei dolci più golosi di Carnevale S. Saffiotti & M. Tavera 3F Fritte o al forno, con lo zucchero a velo o il cioccolato e, perché no, magari con anche un goccio di Alchermes? Sapete tutti di cosa stiamo parlando: le uniche e inimitabile Chiacchiere! E allora, dato che ci stiamo avvicinando al Carnevale, ecco gli utili consigli delle vostre cuoche di fiducia. Partiamo dall’ inizio.. come nascono le Chiacchiere? Questo tradizionle dolce nasce dalla tradizione carnevalesca o meglio dai Saturnali degli antichi romani; ebbene sì, sono proprio i nostri antenati che hanno inventato questi dolci fritti, da loro chiamati frictilia, e che venivano di solito distribuiti al popolo che puntualmente si riversava nelle piazze. Da lì è partita la tradizione, che si è rapidamente diffusa in tutta Italia e che ha dato loro molteplici nomi: bugie in Liguria, guanti a Caserta, maraviglias in Sardegna, e si potrebbe continuare a oltranza. Ma andiamo al sodo! Per preparare delle otti- me Chiacchiere abbiamo bisogno di questi ingredienti (per 80 pezzi) Burro: 50 g Farina: 500 g Uova: 3 intere e un tuorlo Grappa: 25 ml Lievito in polvere: 6 g Zucchero: 70 g Vanillina: 1 bustina Un pizzico di sale Per friggerle è preferibile usare Olio di semi mentre per cospargerle useremo zucchero a velo. Per prima cosa disponete la farina a fon- tana e mescolate insieme lo zucchero ed un pizzico di sale; versate al centro le uova intere, il burro a pezzetti, la vanillina e la grappa; dopo aver impastato il tutto, lavorando con forza per alcuni minuti, tirate la sfoglia e con la rotellina o un coltello, tagliatela a nastri. Fateci dei nodi senza stringerli e calateli in padella con abbondante olio caldo. Appena dorati, scolateli e serviteli, spolverizzandoli con lo zucchero a velo. Pagina 33 Rubriche Top Ten M. Guizzardi 1B & M. Montonati & D. Zarinelli 5H “Cos’è quello, un abete? O una barbabietola particolarmente cresciuta? Non lo so, non me ne intendo di ortaggi.” “L’essere è UNUM, VERUM, PULCHRUM… Sembra che stia parlando di me!” “Op! Op! Gangnam style!” “Volevano scombattere i nemici” “Ci corre dietro qualcuno? No, non ci corre dietro nessuno. O meglio, a voi no, a me si: a me corrono dietro un sacco di persone! Quando sono alle macchinette ho sempre qualcuno che mi corre dietro con la clava!” “Hai una vocazione da passerotto. Io invece questa vocazione non ce l’ho; io ho la vocazione da marmotta di terra.” “Eh MUNCHia dai!” “Capitale della Cecoslovacchia? Non PREGA-PER-NOI, ma PRAGA-PER-NOI” “Settimana prossima abbiamo anche Picazzo” Studente: “Quanti anni ha sua figlia?” Prof: “ Non mi ricordo più!” Prof: “Contro quale popolazione si scontrarono i Micenei nel 1250 a.C. ? Stud: “Facile! Contro la popolazione dei Dardanelli!” Prof: “ Come si dice in inglese <<piove a catinelle>>?” Stud1: “It’s raining cats and dogs, cioè <<piovono cani e gatti>>. Stud2: “Piovono cani e gatti? Ma se aprissi la bocca quando piove così mi ci troverei un chihuahua!” Prof: ”Siediti!” Stud: “ Ma prof, ho più roba in tasca che nel cervello! Devo trasferirne un po’!” Stud: “Prof, cosa facciamo oggi? Prof: “ Oggi parliamo dei …Sumari!” Prof: “Quali prodotti commerciavano i Fenici?” Stud: “Porpora e… orifizi!” Pagina 34 Rubriche L’Oroscopo (semiserio) del Grillo B. Bergamaschi & V. Fiori 2A ARIETE Amore: In questo periodo cercate di essere molto più gentili di quello che siete di solito, poiché è questo che facilita le relazioni. I single potrebbero avere qualche rapporto saltuario ma nulla che riesca sul serio a convincerli a stare insieme ad una persona. Scuola: Sei molto ambizioso e vuoi ottenere successo . Potresti avere qualche difficoltà negli studi, ma la tua tenacia ti aiuterà a superarli. TORO Amore: Qualcuno che vi piace potrebbe accorgersi di voi e potrebbe alla fine essere pronto a spingersi oltre l'apparenza. I single dovrebbero invece lasciarsi coinvolgere meno in situazioni che non hanno nulla a che fare con il romanticismo ed il sentimentalismo di cui hanno un estremo bisogno. Scuola: Cerca di mantenere la calma e di affrontare lo studio in maniera metodica, come sicuramente puoi fare, e vedrai che riuscirai ad organizzare lo studio nel migliore dei modi per ottenere ottimi risultati entro la fine dell'anno. GEMELLI Amore: In questo periodo ci potrebbero essere alti e bassi di cui preoccuparsi, ma questo non dovrebbe ostacolarvi nel momento in cui si presenterà l'occasione di essere felici con la persona che amate. I single non dovrebbero confondere l'amore e l'amicizia o addirittura l'affetto, poiché sono tutti sentimenti encomiabili ma profondamente diversi. Scuola: Dovrai studiare molto nel 2013, ma questo non ti spaventerà. Sei pronto ad affrontare lo studio e ce la metterai tutta per soddisfare tutte le richie- CANCRO Amore: Se credete di essere giunti a buone conclusioni in questo periodo, non abbiate timore nell'esporle in modo tale da essere completamente onesti con le persone che vi sono vicine. I single dovranno maturare in fretta se vorranno avere qualche chance con persone più grandi o con esperienze diverse dalle proprie,altrimenti dovranno orientarsi su tutt'altro tipo di persona. Scuola: Cerchi di impegnarti al massimo nello studio per non prendere brutti voti. Il tuo impegno ti farà ottenere qualche successo nel corso del 2013. I tuoi insegnanti ti daranno molti stimoli e tu cercherai in ogni modo di soddisfarli per essere apprezzato. LEONE Amore: All'inizio dell'anno accadrà qualcosa che vi farà dubitare del comportamento delle persone a voi più care. I single potrebbero cambiare i propri atteggiamenti nei confronti di una persona che da molto tempo sta cercando di entrare nella loro vita ed ai quali è sempre stato negato l'accesso. Scuola: Se riuscirai a superare i contrasti con i tuoi compagni di studio, nel 2013 potrai trovare degli amici con i quali studiare. Dovrai affrontare qualche problema a scuola , che potrebbe farti rallentare lo studio, ma se resterai calmo, riuscirai ad affrontare e superare qualsiasi ostacolo. VERGINE Amore: Avete dimenticato come prendervi cura del prossimo, in particolar modo delle persone che amate. I single si dovranno preoccupare non tanto del proprio aspetto esteriore ma dell'aspetto interiore o meglio, dell'immagine che si dà agli altri. Scuola: E' un anno fortunato e qualsiasi tuo progetto a scuola avrà successo. Per questo però ti sarà richiesto un impegno notevole nello studio e dovrai quindi impegnarti molto per raggiungere gli obiet- Pagina 35 Rubriche BILANCIA Amore: Avrete voglia di sensazioni intense, di vivere avventure nuove. Ci saranno delle bellissime novità. Se siete single, ricorderete a lungo questo periodo, per i momenti vivaci, le conquiste e anche per gli sbagli. Sbagliando si impara dice il proverbio, e quest’anno sbagliando imparerete a conoscervi meglio. Scuola: Cercate di impegnarvi di più e in modo costante. Con buona volontà e pazienza riuscirete a superare i problemi che all’inizio vi si presentano. SCORPIONE Amore: Le coppie dovrebbero essere più attente a ciò che accade dentro la relazione piuttosto che al di fuori, pertanto bisognerebbe trovare una buona via di uscita prima che la sintonia trovata in passato si sgretoli. I single potrebbero girare troppo intorno ad un discorso con le persone che hanno vicino e con le quali vorrebbero stabilire un rapporto, di qualsiasi genere. Pertanto sarà meglio tacere! Scuola:Dovete essere più incisivi. Cercate di lavorare in gruppo con i vostri compagni di classe e in questo modo potrete raccogliere dei buoni risultati. SAGGITARIO Amore : Le coppie dovrebbero provare ad essere più giudiziose ed un pochino meno opportuniste: condividete gli interessi con il partner e tutto filerà liscio. I single potrebbero avere delle proposte strane che non sempre verranno accolte con entusiasmo. Meglio cambiare strategia. Scuola: ci saranno alti e bassi,non avrete molta voglia di impegnarvi ma con buona volontà riuscirete a superare questo problema. Accettate i consigli che vi verranno proposti. CAPRICORNO Amore: Le coppie dovrebbero utilizzare di più il sesto senso e cercare di carpire quali siano i reali pensieri e desideri del partner: sarebbe molto importante anticiparli ed esaudirli! I single potrebbero sentirsi felici con chiunque, ma solo quando troveranno la persona giusta si sentiranno davvero liberi. Scuola: grazie al vostro impegno che fin dall’inizio c’è stato, non avrete problemi e riuscirete ad ottenere ottimi risultati. ACQUARIO Amore: Le coppie potrebbero avere dei progetti da parecchio tempo: è giunto il momento di svegliarsi e di attivarsi per fare qualcosa di meglio. I single la smetteranno di adottare il solito metodo di farsi compatire : a questo punto è meglio rassegnarsi. Scuola:Non avrete problemi per tutto il periodo scolastico e grazie al vostro aiuto molti dei vostri compagni riusciranno a superare i loro ostacoli. PESCI Amore: Le coppie rallenteranno i loro ritmi poiché hanno proprio bisogno di una piccola pausa e di prendere le cose con maggiore calma. Se ci sono delle decisioni da prendere, meglio rimandarle! I single dovrebbero cambiare i propri atteggiamenti nei confronti di una persona che da molto tempo sta cercando di entrare nella loro vita a piccoli passi. Scuola: ci saranno problemi all’inizio e non avrete voglia di trovare qualche soluzione, ma con l’aiuto di persone a voi vicine otterrete discreti risultati. La Redazione del Grillo Bramante In Grillo veritas!