Data e Ora: 07/12/06 00.30 - Pag: 23 - Pubb: 07/12/2006 - Composite Per la pubblicità sul Per la pubblicità sul GDB SCUOLA secondaria BRESCIA - Via Lattanzio Gambara, 55 Tel. 030.37401 - Fax 030.3772300 PAGINA 23 BRESCIA - Via Lattanzio Gambara, 55 Tel. 030.37401 - Fax 030.3772300 GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006 SARANNO INAUGURATI ALL’INIZIO DEL 2007 NOVE AULE E LABORATORI MULTIMEDIALI Nuova ala e «pof» certificato all’Itis Cerebotani di Lonato Anno carico di novità all’Itis «Cerebotani» di Lonato. A cominciare dalla certificazione di qualità (Uni En Iso 9001-2000) ottenuta dal Piano dell’offerta formativa. Il riconoscimento, fermamente perseguito dall’attuale dirigente scolastico prof. Giorgio Pastori. La certificazione di qualità è stata concessa a seguito di Audit condotto a settembre da parte di Ias Register Sagl, organismo di certificazione accreditato Sas (Servizio di accreditamento svizzero). Ma le novità non si fermano qui: grazie ai finanziamenti concessi dalla Provincia è stata infatti costruita una nuova ala dell’istituto destinata ad accogliere nove aule e laboratori multimediali. L’inaugurazione avverrà all’inizio del 2007. Un ampliamento di cui l’Itis aveva bisogno: partito nel 1967 a Lonato, oggi conta più di 800 alunni, distribuiti su 32 classi e offre, oltre ai tradizionali corsi di meccanica, elettronica e informatica, un corso professionale triennale per operatori meccanici ed elettronici e un Liceo scientifico tecnologico. Dispone inoltre di ben 14 laboratori ben attrezzati e aggiornati e vanta una proficua collaborazione con molte industrie della zona. L’istituto opera in una realtà territoriale caratterizzata da un tessuto industriale assai sviluppato e con vocazione prevalentemente siderurgico-meccanica. Ciò consente agli allievi del Cerebotani di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro: ad esempio i diplomati dell’anno scolastico 2003-2004 hanno tutti tro- vato lavoro entro un anno dal diploma. Un 50% circa dei diplomati sceglie invece di proseguire gli studi nelle varie facoltà universitarie, privilegiando naturalmente quelle a carattere tecnico-scientifico. La scuola aiuta l’inserimento degli alunni nel mondo del lavoro attraverso stage anche estivi, organizzando corsi pomeridiani con insegnanti madrelingua finalizzati al conseguimento della certificazione del Trinity College e corsi per il conseguimento della «Patente informatica europea». L’offerta formativa dell’Istituto prevede inoltre approfondimenti pomeridiani gratuiti altamente professionalizzanti, come quelli di Plc, di Cad-Cam, di Microcontrollori, ecc. Da settembre, infine, il Cerebotani, sfruttan- do un’opportunità straordinaria, ha aderito al «Polo formativo territoriale» per l’attuazione del progetto denominato «Innovazione tecnologica e internazionalizzazione per la competitività delle piccole e medie imprese manifatturiere della provincia di Brescia», nato grazie al coordinamento di Provincia, Università statale e Cattolica, Usp, parti sociali e imprenditori. Per visitare l’istituto si può approfittare degli appuntamenti di «Scuola aperta» programmati nelle seguenti giornate: domenica 17 dicembre dalle 10, sabato 13 gennaio dalle 16, domenica 14 gennaio dalle ore 10. La visita dell’Istituto è comunque possibile effettuarla ogni sabato mattina su appuntamento (tel.: 030.9913355). La sede dell’Itis Cerebotani di Lonato Alla Laba fino al 22 dicembre la mostra dei lavori realizzati dai ragazzi del Liceo Leonardo Brescia in pixel... vista dagli studenti La città rielaborata in digitale: dalla strage di piazza Loggia al corso Zanardelli del futuro Ilaria Dondi In alto, opera di Roberto Bonfadini; sotto e a destra, l’allestimento della mostra Brescia si mostra in digitale, insieme ai suoi bresciani, alla Libera Accademia di Belle Arti di via Vender 66, fino a venerdì 22 dicembre (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18, ingresso libero). Si chiama «Digital Art» l’esposizione dei lavori realizzati l’anno scorso dagli alunni del liceo scientifico Leonardo, all’interno del corso opzionale della sperimentazione artistica tenuto dal professore Giuseppe Bongiorno. Due le sezioni. «Brescia in digitale», che propone uno sguardo sulla città tramite la tecnica «raster», che rielabora e sovrappone una o più immagini alterando la realtà e creandone di altre paradossali. E «Ti vedo», con ritratti riletti in modalità vettoriale, una procedura che, secondo un sistema matematico di armonizzazione di forme e colori, ricerca effetti speciali ed è molto usata dalla pubblicità. E la nostra Brescia in digitale è: per Anna Foresti i caduti nella Strage di piazza della Loggia, le loro foto e i loro nomi, sullo sfondo del portico esploso, frammezzato da scene di dolore; è la lotta tra il potere temporale e divino davanti alla Loggia infiammata per Roberto Bonfadini; è il Castello cui si sovrappongono immagini della Mille Miglia per Davide Alebardi o città al centro dell’opinione pubblica e coperta da titoli di giornale per Chiara Brasetti. Ma è anche un insolito scorcio di corso Zanardelli di Lorenzo Invernici, ora al primo anno di Comunicazione Digitale a Milano: «Ho proiettato il corso nel futuro, con grattacieli e ciminiere: è la mia interpretazione di come la città potrebbe svilupparsi nei prossimi anni, crescendo proprio come le grandi metropoli odierne, in cui le strade vengono soffocate dai palazzi e da grattacieli sempre più alti e imponenti; ma allo stesso tempo (anche se non è sempre così) si ricopre di un design avanzato e piacevole alla vista». O ancora è la Loggia su cui L’incontro tra Giorgio Albertazzi e i ragazzi del Calini nel racconto di una delle studentesse «Ilvecchioattoreelamagiadelleparole» Giorgio Albertazzi, celebre attore teatrale, ha incontrato, in occasione della tappa bresciana dello spettacolo «Memorie di Adriano» di cui è protagonista, gli studenti del liceo Calini. Ecco l’appassionato resoconto dell’incontro proposto da una studentessa. Al Calini è vibrata la poesia. Un suono rauco, profondo, antico; una voce lenta, spirituale, magica. Non c’era Giorgio Albertazzi a recitare Dante, ma una musica palpitante che dava vita a versi immortali. Doveva essere una conferenzaincontro con uno dei più grandi attori italiani viventi, in scena al Teatro Sociale con il testo «Memorie di Adriano»; e infatti c’era il «pienone da evento»: l’Aula Magna della nostra scuola affollata da giornalisti, telecamere, appassionati di teatro, ma soprattutto da noi ragazzi. Più o meno puntuali, alle 11.30 eravamo tutti schierati in attesa, contenti di perdere un po’ di lezione e curiosi di vedere questo ottantenne di cui si parlava tanto, ma che la maggior parte di noi non aveva mai sentito nomi- nare. Pronti alla solita lezione cattedratica, rassegnati probabilmente ad annoiarci. E invece abbiamo vissuto la poesia. Per la prima volta il verso si è rivelato un nuovo modo di rapportarsi con se stessi, gli endecasillabi le note di un canto, la metrica la partitura della creatività. Così, tra aneddoti curiosi e un po’ piccanti, toni istrionici e ammiccamenti, Dante è diventato musica. Eravamo a bocca aperta davanti ad un vecchio che ci mostrava la magia delle parole e che tratteggia- va la sua come l’arte dell’ebbrezza mentale. «Leggete ad alta voce, ragazzi: solo così scoprirete l’evocazione sonora, acustica. Il verso non si dice, ma si "canta"». E continuando a parlare di poesia, ci ha guidato per la "Commedia". Con lui abbiamo scoperto la «grande intelligenza semantica raggiunta da Dante attraverso il suono» e, soprattutto, la sua paradossale attualità: il contesto in cui è stato intrapreso il folle volo di Ulisse è lo stesso in cui stiamo vivendo noi, quel talento di cui si parla nel quinto canto dell’Inferno non è altro che l’istinto passionale e artistico che ci rende uomini. Uomini e peccatori, uomini oggi incapaci di avere visioni, uomini trascinati qua e là dal vento della storia: il padre della letteratura italiana è grande proprio perché riesce ad innalzarci con la sua poesia, regalandoci un «qualcosa che ha ricevuto dall’aldilà». Un qualcosa che è più di un sogno, di un segno; un qualcosa che prende anima nella vita poetica. Amor, ch’ha nullo amato amar perdona,/ mi prese di costui pia- cer sì forte,/ che, come vedi, ancor non m’abbandona. Vibravano dentro, scintille vive e profonde. Il pathos di questi versi bastava a delineare l’immagine dell’amore del vecchio attore: una scossa elettrica, un malore fisico, un «lasciare senza parole». Ma soprattutto il desiderio spirituale e fisico che ci rende giovani, vivi; un confine oltre il quale c’è solo la morte. Nell’ultima riflessione, Albertazzi ha indossato le candide vesti di Adriano. Un Adriano che è solo uomo, non più imperatore; un vecchio che scopre il valore della vecchiaia e che sorride sereno alla vita. E con questa quieta mestizia, l’attore (o il personaggio?) ha preso ancora Dante, per salutarci con l’addio a Virgilio del Trentesimo canto del Purgatorio. Chissà se forse, per un momento, un momento solo, il vecchio attore si è sentito la guida, il maestro, pronto (come Virgilio) a lasciare andare il discepolo per la propria strada, dopo avergli trasmesso tutto il proprio sapere... Noi, comunque, dopo questo suo saluto, l’abbiamo visto così. Francesca Facchi Liceo scientifico Calini - cl. 5ªG volano le bici di Andrea Pettinari: «Brescia è troppo inquinata e avrebbe bisogno di una spinta in più per promuovere maggiormente manifestazioni tipo biciclettate, giornate verdi... Il messaggio è immediato: lasciamo da parte l’auto e rivalutiamo i mezzi ecologici per preservare la nostra salute e l’ambiente. Non è un’idea nuova, ma prima che entri bene nella testa bisogna ripeterlo all’infinito!». Simone Mariani della 5ªL, autore di un’elaborazione vettoriale della foto di una band, spera che l’esperienza dell’anno scorso non sia fine a se stessa: «Quella vettoriale si tratta di una tecnica molto usata in pubblicità, che spero possa tornarmi utile l’anno prossimo all’università». Che è poi lo scopo con cui Bongiorno ha inserito questo corso opzionale nel curriculum artistico, cui solo l’anno scorso hanno partecipato una cinquantina di ragazzi e che ora è stato ripreso: «Non credo che esistano corsi di questo tipo nel liceo, anche se purtroppo pos- Giudiziosi e impegnati, ma anche appassionati di sport e contenti di poter uscire, nel tempo libero, a divertirsi con i loro coetanei. Insomma, ragazzi normali, con una caratteristica che li accomuna: hanno tutti una media altissima a scuola, con punte di eccellenza che arrivano quasi a sfiorare il 10. Sono i «bravissimi» delle scuole superiori bresciane a cui, come ogni anno, viene assegnata una borsa di studio da parte del Lions Club Brescia Cidneo. Riconoscimento (consistente in un assegno e in una medaglia d’oro del Club) che è stato assegnato l’altro ieri, martedì, nel corso di una bella serata conviviale al ristorante «La Sosta», alla presenza di Marco Martinelli, presidente del Lions Brescia Cidneo, e di altre autorità lionistiche, oltre che dei premiati e delle loro famiglie, e ai dirigenti dei loro istituti. Giunta alla 14ª edizione, la manifestazione - ha spiegato il socio Edmondo Andreoli è diventata nel tempo una tradizione ben radicata, che ha coinvolto 37 scuole superiori della città (statali, private paritarie o legalmente riconosciute), cui era stato chiesto come sempre di avanzare segnalazioni. Foto ricordo della serata di premiazioni Le votazioni sono state di altissimo valore, assolutamente lusinghiere, con differenze minime per i due primi premiati di quest’anno dell’ordine di 6 millesimi di punto. «Come sempre non vogliamo ringraziamenti dagli studenti - ha sottolineato Andreoli -; siamo infatti noi che li ringraziamo per il loro impegno e la loro partecipazione». I destinatari dei premi individuati per il 2006 sono: Barbara Facchinetti, studentessa del 5˚ anno del liceo scientifico «Leonardo», indirizzo artistico, che allo scrutinio della 4ª classe ha conseguito la media di 9,7333 su 10; Monica Lussignoli, che attualmente frequenta il 4˚ anno del Liceo scientifico "Calini" e che si è meritata una media di 9,5455 su 10; Federica Manfredini, iscritta al 4˚ anno del Liceo linguistico «Piamarta», che ha ottenuto una media di 9,5000 su 10. Mirella Muhic, nata a Zavidovici, in Bosnia e frequentante l’Istituto tecnico commerciale «Lunardi», corso sperimentale "Erica", ha ricevuto il premio per lo «studente extracomunitario», in virtù della media finale, nell’anno scolastico 2005-2006, di 8,2000 su 10. Ancora uno studente straniero, Frederik Mensah Kwofie, nato nella città ghanese di Ketan, è stato premiato per la media del 8,5000, che ha maturato nel 4˚anno del corso di architettura del Liceo artistico «Olivieri». L’assegnataria della borsa di studio riservata a studenti del corso serale è infine Silvia Savasi, studentessa-lavoratrice, già mamma di figli adulti, che è stata promossa alla quinta del liceo delle scienze sociali del «Gambara» con la media del 9,0000. all’elaborazione dell’immagine, con particolare riferimento alla grafica pubblicitaria ed alla fotografia d’arte». «Credo - conclude Bongiorno che anche questa collaborazione tra un liceo statale come il Leonardo e un’accademia privata di stampo universitario come la Laba, sia un precedente da non sottovalutare». Migliortemasull’artigianatoall’esame: dalla Regione 1.000 euro a un bresciano no. Andrea, con gli altri studenti classificatisi al secondo, terzo e quarto posto (Silvia Pellegrini dello scientifico «Leopardi» di Milano, Giulia Bruna Daglia dell’Istituto tecnico industriale di Voghera e Fabio Dolci dell’Itis «Paleocapa» di Bergamo), ha ricevuto dalle mani dell’assessore regionale all’Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, un assegno di mille euro (nella foto). «Ho scelto il tema che proponeva quale argomento il mondo artigiano - racconta Andrea - in primis perchè forniva, nella traccia, spunti interessanti da sviluppare, chiedendo di riflettere sulle caratteristiche dell’artigianato oggi e sull’importanza storica, sociale ed economica che ha avuto e che può avere in prospettiva per il nostro Pae- La palma del vincitore per aver svolto il miglior tema di maturità dedicato all’artigianato. Ad aggiudicarsela è stato lo studente bresciano Andrea Spiller di Desenzano, diplomatosi la scorsa estate al Liceo scientifico Leonardo e classificatosi al primo posto del concorso della Regione Lombardia rivolto ai ragazzi che all’ultimo esame di Stato hanno scelto, nella prima prova, il tema sull’artigianato. Andrea, che adesso è iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia, lunedì 4 dicembre ha partecipato, accompagnato dal dirigente scolastico del «Leonardo», la prof. Giuliana Boschetti, alla cerimonia di premiazione, ospitata nell’ambito di «Artigianato in fiera», la mostra internazionale dell’artigianato della Fiera di Mila- MEDIE ALTISSIME PER I GIOVANI SCELTI TRA GLI ISCRITTI A 37 ISTITUTI I «bravissimi» delle superiori premiati dai Lions siamo fare solo 2 ore di lezione settimanali. Ho introdotto questa materia nel 2002 proprio con l’obiettivo di offrire, nell’arco di tre anni di corso differenziati, strumenti tecnici e varie metodiche creative, che diano ai ragazzi maggiori competenze e i numeri per affrontare meglio alcuni ambiti universitari, come le Accademie di Belle Arti, oppure i settori lavorativi legati se. Inoltre - aggiunge - la realtà nella quale vivo mi ha consentito di entrare in contatto con il mondo dell’artigianato e del lavoro manuale. Per tre anni, poi, nel corso dell’estate, ho lavorato in una piccola impresa e ho potuto vedere da vicino il percorso che porta alla nascita di alcuni prodotti specifici». Nel tema che gli è valso il riconoscimento attribuito dalla Regione Lom- bardia, Andrea si è soffermato, prima di tutto, sull’excursus storico del lavoro artigiano, dalle origini all’età moderna e contemporanea. In seguito, ha approfondito il rapporto tra l’artigianato, il progresso e le prospettive future. «Ho riflettuto - spiega sui cambiamenti che il mondo artigiano ha conosciuto, anche in virtù dell’ingresso di nuove tecniche e nuove tecnologie. Nel nostro tempo, sono infatti stati introdotti nuovi strumenti e macchinari, ma nel mondo dell’artigianto queste strumentazioni necessitano sempre dell’intervento dell’uomo». «Il lavoro artigiano conclude Andrea - ha sempre rivestito un ruolo importante nella storia italiana e per le sue potenzialità offre e può offrire ancora molto al nostro Paese». (p. greg.) SPECIALE INSEGNANTI SECONDARIE GIORNALE DI BRESCIA e CENTRALE DEL LATTE DI BRESCIA vi offrono l’opportunità di sottoscrivere ora l’abbonamento gratuito a tutti i numeri del GIORNALE DI BRESCIA del giovedì. Riceverete direttamente il giornale con «GdB Scuola» NOME ....................................................................................................... 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