Miglioriamo il mondo, insieme. LA MISSIONE DI COOPI COOPI vuole contribuire, attraverso l’impegno, la motivazione, la determinazione e la professionalità delle sue persone, al processo di lotta alla povertà e di crescita delle comunità con le quali coopera nel mondo, intervenendo in situazioni di emergenza, di ricostruzione e di sviluppo, per ottenere un miglior equilibrio tra il Nord ed il Sud del pianeta, tra aree sviluppate ed aree depresse o in via di sviluppo. LA NOSTRA VISIONE COOPI aspira ad un mondo senza povertà, capace di realizzare concretamente gli ideali di eguaglianza e giustizia, di sviluppo sostenibile e coesione sociale, grazie all’incontro e alla collaborazione fra tutti i popoli. SOMMARIO 2 EDITORIALE 4 IL NOSTRO PRESENTE 6 DOVE OPERIAMO 8 PRESIDIAMO LO SVILUPPO E L’EMERGENZA 9 LAVORIAMO PER PROGETTI 10. AIUTIAMO A RICOMINCIARE 12. COMBATTIAMO LE MALATTIE DELLA POVERTÀ 14. SEMINIAMO LO SVILUPPO 16. LIBERIAMO L’ACQUA 18. MANDIAMO TUTTI IN CLASSE 20. VALORIZZIAMO LE DIFFERENZE 22. PERCORRIAMO LE STRADE DELL’INTEGRAZIONE 24. SOSTENIAMO IL CAMBIAMENTO 26. ACCORCIAMO LE DISTANZE 28. GUARDIAMO AL FUTURO, DALL’ITALIA 29. ORGANIGRAMMA 30. COMUNICHIAMO LA SOLIDARIETÀ 32. IL TUO AIUTO FA LA DIFFERENZA! 2 EDITORIALE Le nostre radici Ricordiamoci da dove veniamo, per sapere chi siamo e verso dove vogliamo andare INCREDIBILE, MA VERO! Chi l’avrebbe mai detto che la partenza del primo volontario di COOPI, il 4 agosto 1962 in Centrafrica, avrebbe aperto un sentiero che altre centinaia, anzi migliaia di giovani avrebbero trasformato in un’autostrada? Sì, perché Giovannino Braga, 22 anni, di Albizzate, era un semplice contadino “dalle scarpe grosse e col cervello fino”. Era stato il primo a rispondere al mio appello: “A voi giovani dico: non è più necessario che vi facciate missionari a vita, preti o suore, per partire per l’Africa. È sufficiente che vi impegnate per almeno due anni a fare in Africa ciò che già fate in Italia. Per aiutare quelle popolazioni, occorrono artigiani, contadini, insegnanti, educatrici... Se volete saperne di più, scrivetemi”. Ricevetti prima decine, poi centinaia di lettere: “Ah, finalmente! È quel che da tempo cercavo. Eccomi pronto: che debbo fare?”. Naturalmente tra queste persone c’era un po’ di tutto: da chi cercava l’avventura a chi era solidamente intenzionato ad aiutare gli altri. Si trattava di saper scegliere con accuratezza. E per far questo, cosa c’era di meglio che proporre otto mesi di esperienza comunitaria nella cascina che il Comune di Milano ci aveva messo a disposizione (e ancora nostra sede)? Come? Lavorando di giorno e seguendo corsi di selezione e formazione la sera. Questo tirocinio serviva a me per conoscere a fondo gli aspiranti candidati. Ed a loro per riflettere su se stessi ed autoselezionarsi. Così chi capiva di non farcela se ne tornava a casa. Ed io potevo concentrare la mia attenzione su quanti tenevano duro, per poi presentarli ai vari missionari che venivano a richiederli. Per gli idonei: partenza e servizio volontario per due anni senza alcun compenso, solo vitto e alloggio. Dura condizione forse, ma che serviva per formare dei “duri” per un impegno che esigeva costanza e carattere. Nel frattempo perfezionai il processo di selezione, aiutato da psicologi e da esperti nella scelta del personale. Costituii legalmente l’Associazione come ONG; diedi una struttura organizzativa all’attività; presi contatti con altri Enti interessati ad avere volontari (Ministero degli Esteri, Comunità Europea, ONU); spinsi, insieme ad altre ONG sul Governo italiano per ottenere il riconoscimento giuridico dei volontari ed i finanziamenti per le spese della sede, dei volontari, dei progetti. Mano a mano che cresceva l’attività, fu necessario assumere personale fisso, competente e stipendiato nella sede, attrezzarla con strumenti idonei, alzare il livello professionale e conseguentemente l’età dei cooperanti, ridurre la formazione ad un breve stage personale, aprire sedi periferiche nei vari Paesi in cui operavamo, costituirci come ONLUS, creare una base economica solida, farci conoscere in Italia con una certa notorietà attraverso la stampa ed i media. Ed ora potremmo assomigliare esternamente ad una società multinazionale con sede in Italia che opera all’estero. Questa struttura si è resa necessaria per fare adeguatamente fronte alla complessità dei vari settori operativi. Ma guai se ora ci lasciassimo prendere la mano dal turbine vorticoso del “fare”, a scapito dell’afflato ispiratore dell’“essere”. Guai a noi se dimenticassimo da “dove veniamo” per poi aggiustare il tiro verso “dove andiamo”. Dobbiamo piuttosto ricordarci sempre che siamo nati per rispondere ai bisogni materiali, culturali, sociali delle popolazioni del cosiddetto Sud del Mondo. Questo deve restare lo “zoccolo duro” di COOPI, anche se ora il nostro modo di esprimerci, di presentarci all’esterno, di concretizzare questo impegno nel corso degli anni è mutato, per adeguarci alle nuove situazioni politiche e per meglio rispondere alle variegate richieste che ci vengono fatte. Rifacendomi a quanto diciamo nella nostra missione, ora che per me si avvicina l’età pensionabile, dopo oltre quarantacinque anni di presenza in COOPI, così posso concludere: ora tutta l’attività è in mani sicure di dirigenti capaci, coadiuvati da personale professionalmente preparato. Ricordiamoci però tutti da dove veniamo, per stabilire chi siamo e verso dove dobbiamo andare. Padre Vincenzo Barbieri, Presidente 4 PRESENTE Il nostro presente Volto e caratteristiche di COOPI oggi “Ci piace definire COOPI una ONG del fare: siamo partiti come volontari animati da forte spirito altruistico e allo stesso tempo da un senso pratico che ci ha spinto a risolvere concretamente le esigenze delle popolazioni più vulnerabili. Iniziare rispondendo a qualsiasi bisogno ha fatto sì che COOPI non si specializzasse in un solo ambito, ma imparasse fin da subito a sviluppare una preparazione multisettoriale. Salute, formazione, agricoltura, acqua sono solo esempi dei settori tradizionali di COOPI, sui quali l’associazione continuerà ad operare e accanto ai quali aprirà nuovi fronti, come già la migrazione o la prevenzione dei disastri naturali” . Claudio Ceravolo, Vicepresidente Foto di gruppo dello staff COOPI, sede di Milano. “Grazie alla credibilità che le deriva dalla presenza continuativa sul campo, dall’affidabilità e dalla qualità dell’operare, COOPI è riconosciuta come partner autorevole da molti soggetti pubblici, sia locali che internazionali. In alcuni paesi, per esempio, è chiamata a collaborare nel redigere linee di sviluppo, in altri per gestire complessi interventi sanitari e sociali, in altri ancora crisi improvvise che richiedono interventi di emergenza. Nell’ottica di un dialogo attivo con le realtà locali, per COOPI diventa fondamentale assumere un nuovo ruolo: non solo quello di chi agisce direttamente, ma anche di chi dà pieno sostegno all’operato delle ONG dei singoli paesi, attraverso il trasferimento dell’esperienza professionale e della capacità finanziaria” . Ennio Miccoli, Direttore PRESENTE “Con il passare degli anni, siamo diventati operatori professionisti, consci del fatto che per sradicare le cause della povertà sia necessario un impegno a tutto tondo, pervicace, specializzato, pronto a raccogliere le sfide globali. Nel seguire questo percorso, è maturato il nostro senso di fare cooperazione: il lavorare per le popolazioni del Sud del mondo è diventato progressivamente un lavorare con loro, affinché esse potessero attivare quelle risorse interne utili per emergere dalla povertà. In questo senso si può leggere sia il nostro impegno nella formazione post universitaria, rivolta alle giovani generazioni (vedi i Master di Cooperazione allo sviluppo in Italia e in America Latina) sia le varie forme di collaborazione con le comunità locali”. Carla Ricci, Responsabile Pianificazione Programmi Internazionali “COOPI gestisce con estrema accortezza le risorse di cui dispone. Punta sul calo dell’incidenza dei costi di gestione interna e di struttura, per favorire un maggiore investimento nei progetti. Il bilancio generale nonché quelli dei singoli progetti sono visionati e certificati da agenzie esterne di Audit, perché COOPI vuole garantire la massima trasparenza sia nei confronti dei donatori pubblici che privati” . Alberto Cogo, Responsabile Amministrazione e Finanza 5 “Il coinvolgimento della società civile, delle imprese e dei media è indispensabile per fare crescere una conoscenza della cooperazione allo sviluppo e darle forza, per dare coraggio alla tolleranza e alla consapevolezza dell’interdipendenza tra tutti i popoli. La forza delle idee è uno strumento straordinario per migliorare il mondo: condividere, persuadere, sensibilizzare ed emozionare grazie ai propri valori sono gli obiettivi che COOPI vuole perseguire attraverso la propria azione di comunicazione e di raccolta fondi” . Francesco Quistelli, Responsabile Attività in Italia 6 MONDO Dove operiamo La presenza di COOPI nel mondo I PRINCIPALI PAESI BOLIVIA: I settori in cui si è consolidata l’esperienza di COOPI sono l’assistenza sanitaria, il supporto allo sviluppo socioeconomico e la salvaguardia dei diritti umani delle popolazioni indigene. COLOMBIA: COOPI offre assistenza agli sfollati interni, sia in termini di necessità immediate (cibo, acqua, ecc.) che di supporto psico-sociale, oltre a promuovere la formazione universitaria, con il Master in Cooperazione allo sviluppo dell’università di Cartagena. ECUADOR: Gli ambiti coperti da COOPI sono quello della riforestazione e dell’accesso all’acqua potabile, l’assistenza ai rifugiati colombiani nella frontiera settentrionale e il supporto alla minoranza afrolatino-americana, tramite la costituzione di associazioni di donne e la creazione di specifiche opportunità di lavoro. GUATEMALA: COOPI si è concentrata nei settori dei diritti umani per le comunità indigene, dello sviluppo rurale integrato, della sanità, della gestione delle emergenze causate da disastri ambientali e delle politiche giovanili. PARAGUAY: Un tema-chiave è lo sviluppo delle coltivazioni funzionali alla sussistenza delle famiglie contadine, al fine di scongiurare la monocoltura e l’emigrazione nelle periferie degradate delle grandi città. Un secondo tema è l’autonomia idrica tramite la realizzazione di pozzi comunitari nei contesti rurali. PERÙ: COOPI lavora sulle tematiche ambientali, sulla prevenzione dei disastri naturali, sul diritto alla salute, sull’HIV/AIDS, sulla salvaguardia dei gruppi sociali vulnerabili, così come sulla gestione delle emergenze dovute a catastrofi naturali. MAROCCO: L’attività di COOPI si concentra su tre settori: le migrazioni, l’economia ed il commercio, la protezione ambientale nei quartieri urbani. ETIOPIA: Il primo settore è l’assistenza formativa e lavorativa ai ragazzi di strada; il secondo è la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua potabile e il supporto all’agricoltura; il terzo è la prevenzione della siccità. KENYA: I settori d’intervento sono la prevenzione della siccità e la riqualificazione urbana e sociale delle baraccopoli. SOMALIA: COOPI segue progetti di sanità, lotta alla siccità ed alle carestie, acqua e igiene, sicurezza alimentare e sostegno al patrimonio zootecnico. SUDAN E DARFUR: COOPI lavora per migliorare la sicurezza alimentare, la disponibilità di acqua potabile, la protezione del bestiame. UGANDA: COOPI si caratterizza nel paese, da un lato, per interventi di miglioramento delle condizioni socio-economiche negli slum e dall’altro per progetti d’emergenza nei campi profughi del nord. CAMERUN: COOPI è operativa nel paese dal 1977 e presto lascerà il paese grazie al ruolo-chiave assunto dalla società civile, molto dinamica, preparata e propositiva. CIAD: Nel paese sono in corso principalmente programmi di sviluppo in settori quali sanità, formazione professionale, agricoltura, sicurezza alimentare ed appoggio al decentramento della pubblica amministrazione, oltre a progetti d’emergenza a favore dei profughi. REPUBBLICA CENTRAFRICANA: I risultati migliori sono stati raggiunti nella formazione (sia scolastica che di dirigenti ed operatori delle ONG locali) e nell’avviamento di progetti di secondo livello, cioè gestiti sul campo da attori locali e supervisionati da COOPI. REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO: I progetti di COOPI sono concentrati negli ambiti nutrizionale, sanitario, di accesso all’acqua potabile, violenza di genere ed infine sicurezza alimentare. SENEGAL: I settori su cui si è recentemente concentrata l’azione di COOPI sono stati, da un lato, il sostegno alla microimprenditorialità femminile e, dall’altro, il miglioramento dell’alimentazione tramite l’autoproduzione agricola in aree urbane. SIERRA LEONE: Attualmente COOPI sta seguendo un progetto sull’inserimento lavorativo di giovani disabili. MALAWI: COOPI si sta concentrando nel settore della nutrizione. MOZAMBICO: Il settore in cui COOPI ha costruito la sua expertise nel paese è quello sanitario (con particolare attenzione alla salute materno-infantile). ALBANIA: Concluso il progetto sulle migrazioni, COOPI lascerà il paese. SERBIA: COOPI riprenderà il lavoro nel paese, operando nella gestione delle risorse ambientali e il riciclaggio dei rifiuti. PALESTINA: Il progetto svolto riguarda la creazione di lavoro temporaneo per i capi delle famiglie più povere e vulnerabili del paese. YEMEN: Riveste un ruolo centrale il rafforzamento della società civile e degli interlocutori locali. ...E IL PROSSIMO... 8 OPERATIVITÀ Presidiamo lo sviluppo e l’emergenza deciso di affidare a COOPI l’incarico di assistere e riunire 20.000 bambini alle loro famiglie - cosa che si verificò con successo. A seguito di questa importante esperienza, la nostra ONG ha deciso di dotarsi di una struttura specifica: così nel ’98 è nato il Settore Emergenza, che ha inaugurato la sua attività intervenendo nell’ambito della Missione Arcobaleno, durante la crisi in Kosovo. Da allora, COOPI ha compiuto decisivi passi in avanti, grazie all’aumento del numero di progetti, dei cooperanti e della necessaria professionalità”. Efrem Fumagalli Ciad, Goz Beida. “Accogliamo qualunque persona, qualsiasi impegno e qualsiasi ente, purché siano di aiuto alle popolazioni in difficoltà”. Con questa frase, Padre Barbieri spiegava ai primi volontari lo spirito di COOPI, uno spirito aperto, laico, ma soprattutto volto a rispondere ai bisogni delle comunità locali. L’intera storia di COOPI si può leggere attraverso questo principio. A partire dai primi anni, quando si partiva consapevoli che, una volta a destinazione, si sarebbe fatto di tutto per aiutare, improvvisandosi idraulici e muratori, anche quando questo non era il proprio mestiere; fino agli anni in cui l’adoperarsi a 360° faceva cimentare in tanti campi diversi, come la salute, l’acqua, l’agricoltura o spingeva a “sporcarsi le mani” su fronti completamente nuovi. È la storia di cui ci parlano Ennio Miccoli ed Efrem Fumagalli, volontari della prima ora ed oggi rispettivamente Direttore di COOPI e Responsabile dell’Ufficio Emergenza. Quello che affiora dal loro racconto è la fotografia odierna di COOPI, una ONG di sviluppo ed emergenza, a cui si riconosce a livello nazionale ed internazionale la capacità di condurre progetti complessi, multi-settoriali ed integrati. Un ritratto che affonda le sue radici nello spirito originario di servizio umanitario, vero motore di ogni azione. RISPONDERE CON PRONTEZZA ALLE URGENZE DELLA STORIA “COOPI nasce nel 1965 come organizzazione che promuove lo sviluppo dei Paesi dell’allora cosiddetto Terzo Mondo, attraverso interventi di lungo periodo. Questa caratteristica è rimasta esclusiva fino ai primi anni ’80, quando i Paesi in via di sviluppo hanno iniziato a fronteggiare crisi improvvise. COOPI, allora, si è sentita chiamata a rispondere alle emergenze delle popolazioni, pur senza contare su una esperienza pregressa, ma mettendo in campo il proprio saper fare e la spinta umanitaria. Il primo intervento di emergenza di COOPI è così avvenuto nel 1981, nell’Ogaden, Somalia dell’ovest, quando il Ministero degli Affari Esteri ci ha convocato per gestire i campi profughi, soprattutto dal punto di vista sanitario. Il secondo è successo nel 1994, quando due milioni di persone scapparono dal Ruanda per sfuggire al genocidio. COOPI, che era presente nell’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), accolse 1.500.000 di rifugiati in varie località del Paese, impegnandosi in più ambiti (sanità, acqua, cibo), ma soprattutto incentrando i propri sforzi su un fronte nuovo, l’infanzia non accompagnata. L’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, infatti, aveva AL FIANCO DELLE POPOLAZIONI PIÙ POVERE, SEMPRE “COOPI non fa mai interventi una tantum. Quando entra in contatto con una popolazione, stringe un patto di fiducia e di amicizia: siamo “qui” per aiutare effettivamente, per portare avanti fino alla fine il progetto nel quale siamo impegnati, nonostante le difficoltà che si possono incontrare; e se questo progetto non dovesse essere sufficiente, ci adoperiamo affinché uno nuovo faccia seguito. Questo discorso vale sempre, sia nel caso in cui operiamo in situazioni di sviluppo che di emergenza. Può accadere di lavorare per lo sviluppo di un certo paese e poi di passare a progetti di emergenza, perché in quello stesso paese è successo qualcosa di improvviso e grave. Oppure può accadere di intervenire in paesi per noi nuovi; in quel caso, una volta finita l’emergenza, cerchiamo di proseguire nell’aiuto alle popolazioni con progetti prima di riabilitazione e poi di sviluppo. Insomma, la differenza tra sviluppo ed emergenza non ci ferma, come può essere per altre ONG; per noi, conta riuscire ad essere veramente d’aiuto alle popolazioni più povere. È a ragione di questo che COOPI non solo può contare su una profonda e reale conoscenza dei Paesi con i quali collabora, ma risulta essere una dei partner principali delle Organizzazioni internazionali nel campo dello sviluppo e dell’emergenza”. Ennio Miccoli FOCUS QUAL È LA DIFFERENZA TRA SVILUPPO ED EMERGENZA? Le differenze tra un progetto di sviluppo e uno di emergenza sono sostanzialmente tre. La prima differenza è relativa alla durata: un progetto di emergenza, in linea teorica, dovrebbe avere vita breve (se si prolunga, siamo drammaticamente di fronte ad un’emergenza cronica); un progetto di sviluppo, invece, ha bisogno di tempi più lunghi (di solito si va da un minimo di 2 ad un massimo di 6 anni). La seconda differenza, più sottile, sta nell’approccio temporale: nell’emergenza si deve pensare all’oggi, a rispondere ai bisogni dell’immediato e del temporaneo; nello sviluppo, invece, la priorità diventa pensare al futuro, valutando l’efficacia in prospettiva dei frutti della propria azione. Di conseguenza, l’emergenza richiede professionisti in grado di ottenere risultati subito - da questi dipende la vita delle persone -, mentre lo sviluppo assume figure diverse di professionisti che li sappiano costruire per tempo: ed è in questa distinzione professionale ed umana che risiede la terza differenza. Sierra Leone, distretto di Kono. Lavoriamo per progetti I progetti sono il “pane” di COOPI, lo strumento attraverso il quale intervenire sulla realtà. Ma che cos’è un progetto? E come lavora COOPI? COOPI lavora per progetti. Il progetto è un insieme di attività temporaneamente realizzate allo scopo di raggiungere un risultato che promuova lo sviluppo di una comunità locale. Il modo di lavorare di COOPI ricalca il cosiddetto ciclo di progetto (project management cycle) che prevede cinque fasi. LA PROGRAMMAZIONE Consiste nell’esaminare le possibilità di un intervento progettuale, sulla base di una spinta che proviene da considerazioni, analisi ed esperienze di attori esterni e interni, come i partner locali, i finanziatori istituzionali, il responsabile d’area territoriale, l’Ufficio Ricerca e Progettazione e il direttivo di COOPI. L’IDENTIFICAZIONE Sulla base della diagnosi sia del contesto che dei bisogni dei beneficiari si imposta una ipotesi di intervento usando il “logical frame work”. Esso è uno strumento che permette di valutare gli input e le modalità necessarie per raggiungere gli obiettivi identificati. LA FORMULAZIONE Le varie idee-progetto vengono sviluppate e poi esaminate secondo due principi: la fattibilità (il successo è probabile?) e la sostenibilità (i benefici saranno di lunga durata?). Superata questa fase, si decide di formulare una proposta formale di finanziamento. IL FINANZIAMENTO Le proposte sono esaminate dagli enti finanziatori. In caso positivo, essi concordano le modalità di realizzazione e di finanziamento e le formalizzano in un contratto o accordo di progetto. LA REALIZZAZIONE Il progetto viene eseguito, così come stabilito, poi verificato a step intermedi ed eventualmente ri-orientato. Le risorse impiegate vengono scelte sulla base di gare d’appalto. LA VALUTAZIONE Il progetto viene analizzato sulla base dei risultati, sia da parte del finanziatore che dell’attore. Al termine della valutazione, è possibile esprimere raccomandazioni per progetti simili o considerazioni sull’opportunità di proseguire nelle attività, innescando un nuovo progetto. FOCUS LA VALUTAZIONE DEI RENDICONTI La rendicontazione di progetto fa parte della “valutazione”. Lo scopo è giustificare le spese effettuate all’interno del preventivo accettato e delle regole imposte dall’ente finanziatore. La maggioranza dei rendiconti dei progetti di COOPI, prima di essere consegnati ai donatori istituzionali, vengono vagliati da una società esterna di audit, che ne attesta l’attendibilità e la correttezza. 10 EMERGENZA Aiutiamo a ricominciare Pronti a salvare la vita umana OBIETTIVO: PRESTARE SOCCORSO ALLE VITTIME DI CONFLITTI E CATASTROFI AMBIENTALI, IL PIÙ PRESTO POSSIBILE E SENZA ALCUNA DISTINZIONE DI CREDO POLITICO, RELIGIOSO, CULTURALE Molte parti del mondo sono flagellate da disastri naturali, come inondazioni, siccità e terremoti, oppure da conflitti interni ed esterni che nascono per l’accaparramento delle risorse o del potere. A farne le spese sono milioni di persone, soprattutto donne e bambini, sui quali è più devastante l’impatto della guerra e il peggioramento delle condizioni di vita. Secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, alla fine del 2007 erano 11,4 milioni i rifugiati al di fuori dei loro paesi e ben 26 milioni gli interni fuggiti a guerre e persecuzioni. Si tratta di cifre senza precedenti, che vedono un rapido aumento del numero di persone che hanno bisogno non solo del diritto d’asilo, ma anche di riparo ed aiuto umanitario. LA RISPOSTA DI COOPI: COOPI interviene particolarmente nell’Africa Centro-Occidentale e Orientale, ma anche in America Latina, in Asia e Medio-Oriente. Con rapidità, efficienza e profonda conoscenza del contesto locale, COOPI mette in atto in alcuni casi programmi di aiuto alimentare, in altri interventi di assistenza umanitaria più complessi, in cui, oltre al cibo, fornisce altri generi di prima necessità e primo riparo. Per gli sfollati interni e i rifugiati, allestisce e gestisce campi di prima assistenza; avvia la ricostruzione di abitazioni e infrastrutture pubbliche distrutte da eventi bellici o calamità naturali. In America Latina, e recentemente in Africa Orientale, COOPI ha sviluppato una competenza specifica per programmi di formazione volti alla prevenzione e alla gestione di disastri ambientali. FOCUS UNA GIORNATA ORDINARIA NEL CAMPO PROFUGHI Olimpio Gasparotto, infermiere di COOPI, ci racconta una tranquilla giornata nel centro sanitario del campo profughi a Djabal, in Darfur, una giornata senza incursioni di gruppi di ribelli, senza l’arrivo di militari feriti, senza interruzioni forzate di lavoro a causa dell’insicurezza: “La giornata di lavoro inizia alle 7 con la riunione del personale infermieristico. Subito dopo comincia il giro visita nelle sale di degenza. Poi, la consultazione delle persone che arrivano per malaria, infezioni respiratorie, diarree, parassitosi e malnutrizione. Il lavoro prosegue fino alle 14, alternando momenti di visita e supervisione presso i vari servizi: maternità, centro nutrizionale, farmacia, “sala” medicazioni, sale consultazioni fino alla logistica. Il caldo torrido impone una pausa fino alle 17. Alle 19 abbiamo un appuntamento fisso via radio con l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati che tiene sotto controllo la situazione. La giornata termina intorno alle 22, quando resta il tempo per scambiare due chiacchiere con i colleghi, sotto una volta stellata”. I RISULTATI: IN SITUAZIONI D’EMERGENZA E CRISI, O PER GRUPPI DI PERSONE PARTICOLARMENTE SVANTAGGIATE, ATTIVIAMO PROGRAMMI DI FORNITURA DI AIUTO ALIMENTARE E DI ALTRI GENERI DI PRIMA NECESSITÀ, CAMPI PER RIFUGIATI E SFOLLATI E PROGRAMMI DI FORMAZIONE VOLTI ALLA PREVENZIONE E ALLA GESTIONE DI DISASTRI AMBIENTALI. Repubblica Centrafricana, progetto presso il distretto di Bossangoa. OG ET PR TI Perù, emergenza terremoto. Beneficiari COOPI al campo di Pueblo Nuevo. Ciad. Sri Lanka. ECUADOR È principalmente ai giovani che si rivolge il progetto di formazione volto alla prevenzione dei disastri in Ecuador. Per la realizzazione di questo programma, che si concentra nelle province di Los Rios e Bolivar, è prevista non solo l’organizzazione di seminari e workshop, ma anche l’implementazione di mezzi di comunicazione che possano contribuire al diffondersi dei principi di gestione dei disastri ambientali. PERU Presente nel paese dal 2001, con un primo intervento effettuato in occasione del terremoto di Arequipa, COOPI in Perù si è specializzato nella gestione delle emergenze causate da disastri naturali. Per questo motivo, la sua azione si è rivolta tempestivamente al disastroso terremoto che ha scosso il paese il 15 agosto 2007, con un progetto di prima assistenza che prevedeva la riabilitazione di alcuni edifici sanitari e l’educazione sanitaria per i responsabili di centri educativi. A riconoscimento per il lavoro svolto a favore della popolazione, COOPI ha ricevuto nell’ottobre 2008 un riconoscimento ufficiale dal Municipio di El Carmen. CIAD Si rivolge in particolare alle donne e ai bambini il progetto attivo in Ciad che si propone di garantire servizi sanitari adeguati e rifornimento alimentare alla popolazione rifugiata, sfollata e autoctona della regione di Goz Beida e Koukou. SRI LANKA In occasione dell’emergenza in Sri Lanka, COOPI si è mobilitata nei giorni immediatamente successivi al maremoto per prestare soccorso alle vittime dello tsunami. Il nostro impegno a garantire la ripresa della normalità con la ricostruzione di abitazioni ed il ripristino della fornitura d’acqua ci ha fatto riconoscere dalla Regione Lombardia il Premio per la Pace 2005. 12 SALUTE Combattiamo le malattie della povertà Favoriamo l’accesso alle cure mediche di base per tutti OBIETTIVO: ROMPERE IL CIRCOLO VIZIOSO DI MALATTIA E POVERTÀ, NEI PAESI DEL SUD DEL MONDO L’AIDS è la più nota causa di morte nei paesi del Sud del mondo, anche se, in realtà, le principali cause di decesso sono una serie di malattie infettive completamente debellate nel mondo sviluppato, come la malaria, il colera, la tubercolosi ed altre patologie “banali”, come la dissenteria ed i raffreddori, spesso collegate alla malnutrizione. È un quadro sconfortante, soprattutto se pensiamo alle conquiste medicoscientifiche degli ultimi anni: esso ci dimostra che ad uccidere milioni di persone non sono tanto le malattie in sé, quanto il mancato accesso alle cure di base. Infatti, l’inadeguatezza dei sistemi sanitari, la mancanza di personale formato, l’assenza di infrastrutture, i costi esorbitanti di prestazioni e farmaci sono fenomeni alla base dell’altissima mortalità infantile e della bassa speranza di vita della popolazione. Senza dimenticare che la salute è strettamente collegata alla povertà: precarie condizioni di salute influiscono sulla capacità di lavorare, sul reddito e quindi sull’emancipazione. LA RISPOSTA DI COOPI: Nei paesi disagiati, dove le guerre hanno particolarmente indebolito le infrastrutture basilari, COOPI realizza programmi di assistenza primaria, preventiva e terapeutica, in risposta all’emergenza sanitaria ed in costante coordinamento con i sistemi sanitari locali e delle comunità. Attualmente COOPI si occupa di salute con progetti che intendono riabilitare dispensari nei centri minori e nelle zone isolate, favorire la gestione decentrata e comunitaria degli ospedali e dei servizi, valorizzare le competenze esistenti, in modo che in loco possano gestire in modo autonomo il bisogno di salute delle comunità. Negli anni, COOPI ha sviluppato una competenza specifica nella lotta a HIV/AIDS e ad altre malattie sessualmente trasmissibili, grazie a programmi incentrati sull’assistenza sanitaria a vittime di violenza sessuale e di genere, in Africa Centro-Occidentale e Orientale. COOPI è inoltre fortemente impegnata nella tutela della salute maternoinfantile, con controlli della crescita e campagne vaccinali e nella nutrizione, specie in Africa Centro-Occidentale, in cui ha acquisito una competenza riconosciuta dai donatori internazionali. I RISULTATI: SUL TERRITORIO DA DIVERSI ANNI, COOPI INTERVIENE ATTIVAMENTE PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI SALUTE DI MIGLIAIA DI PERSONE E PROVVEDE ALLA FORMAZIONE DI PERSONALE LOCALE IN GRADO DI RISPONDERE AUTONOMAMENTE AI BISOGNI SANITARI DEL LUOGO. Ciad, ospedale di Goz Beida. La dottoressa Alma in corsia. FOCUS UN PASSO PER LA DIGNITÀ DELLE DONNE Dal 2006 COOPI cura le donne mozambicane affette da fistole vescico-vaginali e lavora alla loro prevenzione, sensibilizzando i medici locali nei confronti di questa patologia, formando tecnici specializzati e diffondendo l’informazione sulla possibilità di essere operate e ritrovare una vita dignitosa. Lidia Baiocchi, medico chirurgo di COOPI in Mozambico, racconta la tribolazione e poi la rinascita delle donne affette da fistole vaginali: “Dopo il parto, una vita miserabile. Il continuo sgocciolare delle urine, l’odore nauseabondo, l’impossibilità ad arrestare il flusso continuo, il divorzio e l’allontanamento da tutto e tutti. Curare la fistola vescico-vaginale è cosa “noiosa”, porta via tempo, non sempre riesce bene, in alcuni casi si deve intervenire più volte. La penuria di letti poi rende problematica la degenza della paziente. È per questo che la maggior parte dei chirurghi preferisce ignorare. Poi un giorno arriva la notizia che c’è chi sa risolvere il problema (COOPI). Che in quel posto c’è chi ha tempo e voglia di risolvere il problema (sempre COOPI). E soprattutto che esistono mezzi e competenze, forniti grazie al contributo dei donatori italiani, per restituire una vita nuova a chi è stata così sfortunata”. Malawi, progetto nutrizionale. Sudan, Darfur. TI Bolivia, località Kami. BOLIVIA COOPI lavora dal 1986 in Bolivia, con particolare attenzione al settore salute. Recentemente, nel Municipio di Tinguipaya (Dipartimento di Potosì), ha concluso un progetto innovativo, che integra la medicina moderna a quella tradizionale: esso è stato molto utile nell’attirare la popolazione, specialmente quella materno-infantile, verso i centri di salute e nel contrastarne efficacemente gli indici di mortalità. UGANDA Attiva fin dal 2001, soprattutto per migliorare le condizioni socioeconomiche delle aree più povere del paese, COOPI si è distinta nel distretto di Pader per il lavoro di prevenzione delle violenze e per il recupero psico-sociale delle donne e dei bambini, vittime di abusi. MALAWI Presente da oltre otto anni nel paese, COOPI ha implementato un complesso progetto di lotta alla malnutrizione nei distretti di Salima e di Lilongwe, rafforzando le capacità logistiche e decisionali delle comunità locali. CIAD Con due ospedali nei campi profughi, cinque centri di salute nei campi per gli sfollati, un ospedale di distretto a Goz Beida, un’antenna chirurgica a Koukou, tre centri nutrizionali, COOPI rappresenta dal 1994 un importante punto di riferimento per l’assistenza medica a rifugiati e sfollati in tutta la parte Sud-Est del Ciad, la più colpita dagli spostamenti forzati dei civili. L’obiettivo finale è rafforzare le competenze locali, in modo da creare servizi di salute sostenibili e permanenti. OG ET PR 14 AGRICOLTURA Seminiamo lo sviluppo Diamo gli strumenti per la sussistenza e lo sviluppo agricolo OBIETTIVO: SRADICARE LA POVERTÀ ESTREMA E LA FAME (1° OBIETTIVO DI SVILUPPO DEL MILLENNIO) Più di 800 milioni di individui, il 70% di quella quota di popolazione mondiale che sopravvive con meno di un dollaro al giorno, vive e lavora nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, in cui la produttività agricola sta diminuendo nettamente, a causa del degrado del suolo. Secondo la FAO, il numero delle vittime della fame nel mondo è aumentato nel 2007 di 50 milioni di persone, a causa dell’aumento dei prezzi degli alimenti. La crisi attuale è dovuta ad una combinazione di fattori: l’aumento della domanda di prodotti agricoli (dovuta alla crescita demografica), lo sviluppo economico nei paesi emergenti, la rapida espansione dei biocombustibili, l’insufficienza dell’offerta e i cambiamenti climatici, che, attraverso siccità e inondazioni, provocheranno sempre più danni alle colture e agli allevamenti. Alle classiche sfide dell’agricoltura mondiale, si aggiungono quindi l’allarme prezzi delle derrate e il depauperamento del suolo a causa del degrado ambientale. LA RISPOSTA DI COOPI: COOPI si occupa di agricoltura a diversi livelli. Realizza progetti per garantire la sicurezza alimentare, fornendo strumenti materiali (sementi, fertilizzanti, riabilitazione di punti d’acqua), formazione e assistenza tecnica per le attività di sostentamento e produzione di piccola scala. Questi progetti sono realizzati nelle aree rurali più esposte a crisi ricorrenti e siccità, come l’Africa Orientale, e si accompagnano spesso a interventi di protezione e sostegno dell’allevamento, essendo il patrimonio zootecnico fonte primaria di ricchezza in un contesto caratterizzato da un’economia di tipo pastorale. Progetti di sicurezza alimentare sono realizzati anche per gruppi particolarmente svantaggiati, ad esempio i malati di AIDS e le loro famiglie in Africa Australe. In altre zone dell’Africa, in America Latina, in Asia e Medio Oriente si realizzano interventi di sviluppo agricolo più complessi, per realizzare sistemi di irrigazione, utilizzare metodi alternativi di produzione rurale e coltivazioni funzionali alla sussistenza delle famiglie contadine, al fine di evitare i pericoli della monocoltura per l’esportazione e per rafforzare le capacità tecniche e commerciali delle cooperative di contadini e produttori. In alcuni casi, a questi si affiancano interventi per migliorare lo sfruttamento delle risorse naturali forestali e ittiche o misure per combattere la desertificazione (Africa Orientale). Bolivia, località Kami. Progetto di formazione veterinaria. I RISULTATI: GARANTIAMO LA SICUREZZA ALIMENTARE ALLE POPOLAZIONI PIÙ ESPOSTE A CRISI RICORRENTI E SICCITÀ E RAFFORZIAMO LE CAPACITÀ PRODUTTIVE E COMMERCIALI DEI CONTADINI E DELLE LORO FEDERAZIONI. PARAGUAY Il progetto è concentrato principalmente nelle province di Concepción, San Pedro y Caaguazú, allo scopo di potenziare le condizioni di approvvigionamento idrico delle popolazioni di quei Dipartimenti. Il programma si propone di realizzare un intervento integrato, mirato al miglioramento della qualità di vita delle popolazioni rurali, attraverso il rafforzamento delle attività agricole, il miglioramento delle condizioni igieniche, la sostenibilità ambientale e la tutela e salvaguardia del territorio. DARFUR In una delle zone più disastrate del pianeta, COOPI porta avanti un importante progetto che ha come obiettivo specifico l’accesso al credito e la sicurezza alimentare delle famiglie più vulnerabili, favorendo lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento. Bolivia, località Kami. Progetto di formazione agricola. ETIOPIA Nella zona di Belogegenfoye, COOPI ha attivato un progetto che si propone di migliorare le condizioni quotidiane delle donne e quindi di tutta la comunità. Sul campo COOPI svolge attività rivolte al potenziamento dello sviluppo agricolo e all’allevamento, in modo che una volta consolidata l’autosufficienza alimentare possano essere iniziate successivamente piccole attività economiche. YEMEN COOPI è presente nel paese dal 1998. La sua presenza è concentrata nel settore della sicurezza alimentare (in particolare in Taiz e Lahj Governorate), allo scopo di migliorare la capacità comunitaria nell’utilizzo delle risorse locali disponibili, promuovendo la partecipazione diretta delle donne. Sudan, Darfur. FOCUS “MINIERE DI RISO”, SEMINANDO IL FUTURO IN SIERRA LEONE In Sierra Leone, dal 2005 COOPI si occupa di riabilitare le aree minerarie in disuso trasformandole in risaie e vasche per i pesci. Libera Antelmi è il capo progetto di questo ampio programma di sicurezza alimentare che coinvolge ben trentadue villaggi del distretto di Kono. “In agricoltura abbiamo lavorato con le risaie e abbiamo cercato di sviluppare nuove tecniche di produzione. Abbiamo supportato le comunità nella produzione di riso, con una rendita media di 5 tonnellate di riso il primo anno, mentre il secondo anno hanno seminato il doppio. Abbiamo inoltre dato una mano nella produzione di ortaggi per i gruppi di donne all’interno delle comunità, otto villaggi hanno ricevuto i macchinari per la lavorazione del riso e stanno vendendo il surplus della produzione sul mercato. L’80% delle “Village Association”, le associazioni delle comunità locali, ha aperto un conto bancario con i soldi ricavati dalla vendita delle produzioni agricole”. Ciad, Centro Nutrizionale. TI BOLIVIA COOPI interviene nel cuore della Bolivia con un progetto iniziato nel 2006 che si prefigge di contribuire allo sviluppo socio-economico della popolazione locale e alla salvaguardia del territorio della Provincia di Ayopaya (dipartimento di Cochabamba). I nostri interventi sono di supporto a settori considerati prioritari: l’agricoltura e l’allevamento. OG ET PR 16 ACQUA Liberiamo l’acqua L’acqua pulita e ben gestita è essenziale per un buon livello di salute e di alimentazione OBIETTIVO: AUMENTARE L’APPROVVIGIONAMENTO D’ACQUA POTABILE E MIGLIORARE LE CONDIZIONI IGIENICO - SANITARIE DI MIGLIAIA DI PERSONE 1,1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile, mentre più di 2,4 miliardi di persone non dispone di impianti fognari adeguati. Nei paesi in via di sviluppo, più di 2,2 milioni di persone, in maggioranza bambini, muoiono ogni anno per delle malattie la cui insorgenza è associabile alla mancanza di acqua potabile, a degli impianti fognari inadeguati e ad un’igiene scadente. E una larga percentuale delle persone soffre di malattie causate direttamente o indirettamente dal consumo di acqua o cibo contaminati o da organismi infettivi che si riproducono nell’acqua. L’acqua potabile e un sistema fognario elementare sono dunque componenti indispensabili di una primaria cura della salute e dello sviluppo umano. La potabilizzazione previene la diffusione di malattie attraverso l’acqua contaminata, mentre la produzione di acqua per l’agricoltura e l’allevamento favorisce la sicurezza alimentare delle comunità e il progresso dell’economia delle popolazioni. Tecniche irrigue ben gestite inoltre permettono di aumentare la produttività per unità terriera: in questo modo gli agricoltori hanno meno bisogno di disboscare terreni per aumentare il proprio reddito ed è scoraggiata la pratica di abbattere le foreste o esercitare l’agricoltura in aree con fragilità ambientale. Anche le donne ne beneficiano. Spesso sono loro ad avere la responsabilità di andare a prendere l’acqua per i campi, compito che diventa ingrato e faticoso, se devono percorrere molta strada. La disponibilità di acqua corrente direttamente nei villaggi e nei campi permette loro di impiegare le proprie energie in attività più produttive. I RISULTATI: COOPI GARANTISCE L’ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE NELLE AREE RURALI PIÙ ARIDE E REALIZZA INFRASTRUTTURE IDRICHE E SERVIZI IGIENICO - SANITARI IN CONTESTI URBANI DEGRADATI, IN STRETTA COLLABORAZIONE CON IL PERSONALE LOCALE, CHE ASSICURA UNA CONTINUITÀ NEL TEMPO DEI RISULTATI RAGGIUNTI. O PR Kenya, bambini nello slum. TI a dare loro accesso ai diritti di proprietà della terra e della casa, al lavoro, alla salute, all’educazione, ai servizi di pubblica utilità e rafforzare così la capacità di auto-governo democratico. UGANDA COOPI da moltissimi anni va incontro alle difficoltà di reperimento dell’acqua per la popolazione ugandese, costruendo moltissimi pozzi nella zona Nord del paese. In trentacinque casi si tratta di pozzi solari, sistemi all’avanguardia sia per la loro sostenibilità ambientale sia per la loro estrema flessibilità e resistenza. G ET SERBIA Con un progetto che si è da poco concluso, COOPI è intervenuta nella città di Nis per il miglioramento delle condizioni di gestione e controllo delle risorse idriche e ambientali, assicurando condizioni di salute e sicurezza più adeguate ai nuclei urbani della città. In Serbia, COOPI è stata impegnata anche nelle due aree protette di Jelasnica e Sicevo nell’ambito delle risorse ambientali, idriche e dello smaltimento dei rifiuti. REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Presente sul territorio dagli anni ’70, COOPI si contraddistingue oggi per la profonda conoscenza del territorio e della realtà congolese. La nostra ONG è presente nelle zone di Nganie e Kayabala - Moba con il compito di promuovere l’accesso all’acqua potabile e l’igiene della popolazione di profughi che rientrano dal Katanga. KENIA In Kenia, COOPI è impegnata nella riqualificazione urbana delle baraccopoli alla periferia di Nairobi, in particolare nei villaggi informali (slum) della circoscrizione di Huruma. Tale contributo per creare condizioni di vita più dignitose per gli abitanti di questi quartieri serve LA RISPOSTA DI COOPI: Nelle zone aride dell’Africa ma anche in zone dell’America Latina, dell’Asia e del Medio Oriente, COOPI lavora per garantire l’accesso all’acqua potabile, ricercando nuove fonti di acqua e riabilitando quelle già esistenti, come sorgenti nelle foreste ed acquedotti nelle aree urbane. In oltre quarant’anni, COOPI ha costruito centinaia di pozzi, da quelli di tipo tradizionale a quelli più complessi che utilizzano fonti di energia rinnovabili, migliorando la qualità di vita di migliaia di persone. Tali attività si accompagnano sempre a momenti di sensibilizzazione e formazione delle comunità su tecniche semplici ed economiche per la purificazione dell’acqua e la gestione degli impianti, a favore di una gestione autonoma e sostenibile delle risorse idriche e ambientali. Inoltre, COOPI costruisce o riabilita infrastrutture igienico-sanitarie e gestisce lo smaltimento di rifiuti, in particolare nei paesi del Mediterraneo (Africa del Nord e Balcani), con la realizzazione di discariche idonee, sistemi comunitari di raccolta, attività di educazione ambientale. FOCUS LA VITA CAMBIA GRAZIE ALL’ACQUA Con un intervento agricolo e di approvvigionamento d’acqua, COOPI lavora in Paraguay nella piccola comunità di Asunción II (dipartimento di Concepción). Na Lorenza de Gavillán è una delle donne beneficiarie che racconta: “Sono contentissima che sia arrivata l’acqua nel mio villaggio! Adesso saranno solo un ricordo i sacrifici che abbiamo dovuto affrontare in passato per recuperare l’acqua da lontano, dai ruscelli o dai pozzi dei vicini. A forza di trasportare acqua mi sembra di avere un braccio più lungo! L’acqua corrente è importante soprattutto per le donne, perché siamo noi che dobbiamo occuparci di tutte le faccende di casa, dobbiamo prenderci cura dei bambini, lavare i vestiti, lavorare nel campo e curare gli animali. Sono felice anche perché i nostri figli avranno a disposizione l’acqua corrente. Per loro, desideriamo condizioni di vita migliori rispetto alle nostre, e noi sappiamo che non c’è cosa peggiore che non avere acqua”. Kenya, bambino a scuola. ISTRUZIONE 19 Mandiamo tutti in classe La formazione è lo strumento indispensabile per realizzare i diritti umani OBIETTIVO: DARE FORZA AI POPOLI ATTRAVERSO L’ISTRUZIONE Nonostante sia sancito dalla Dichiarazione universale dei Diritti Umani dal 1948, l’accesso all’istruzione è ancora ampiamente disatteso in moltissimi paesi. La maggior parte dei bambini che non va a scuola vive nelle zone rurali del Sud del mondo, le loro famiglie lavorano la terra per nutrirsi e sopravvivere e non sono in grado di emanciparsi da uno stato cronico di povertà. In questo contesto, sono in particolar modo penalizzate le ragazze, che hanno livelli di scolarizzazione più bassi dei ragazzi. L’inadeguato livello di istruzione è allo stesso tempo causa ed effetto della condizione di sottosviluppo ed emarginazione di questi paesi e costituisce un limite al progresso civile della società: un contadino che non sa leggere, scrivere e far di conto difficilmente potrà sviluppare la sua attività o far valere i suoi diritti. Assicurare ai giovani un’assistenza formativa significa lavorare per una società più libera e democratica: è una delle strade più efficaci per innescare un reale sviluppo socio-economico. CYRIL VA A SCUOLA NELLA FORESTA COOPI ha risposto all’emergenza educativa in Repubblica Centrafricana costruendo le scuole direttamente nei brusse, le foreste in cui si sono rifugiati gli sfollati dei villaggi. Cyril, 10 anni, è uno degli oltre 30.000 bambini che fa scuola... all’ombra dei baobab. “Frequento la classe CP (seconda elementare), ho cominciato in questa scuola, in mezzo ai campi. Quando? Non so, tanto tempo fa, dopo che abbiamo lasciato il villaggio. Sì, la scuola c’era anche prima, ma non così. Non avevamo nulla. Ora siamo protetti dalla pioggia, il maestro ha un libro che legge e poi ci racconta, noi abbiamo ricevuto delle cose. Cosa? Io ho ricevuto un quaderno, una lavagnetta, un sacchetto di plastica... Sì, mi piace venire a scuola, ci vengo tutti i giorni, a piedi con i miei amici. La cosa che mi piace di più a scuola è leggere il libro. È interessante, ci sono molte cose nuove che non conosco”. PR MAROCCO Con un programma di supporto alla scolarizzazione nella città di Nador, COOPI tra il 2004 e il 2005 si è impegnata in Marocco riabilitando e costruendo strutture scolastiche e realizzando spazi verdi. COOPI ha anche favorito il sorgere di associazioni di genitori e personale per la manutenzione, che si occupano dei nuovi edifici una volta concluso il progetto. COLOMBIA COOPI contribuisce attivamente al rafforzamento della capacità organizzativa e formativa delle istituzioni universitarie colombiane sulle tematiche della cooperazione allo sviluppo e ha avviato un Master in Cooperazione allo Sviluppo presso l’Università San Buenaventura in Cartagena. In questo modo, COOPI mette a disposizione dei futuri cooperanti la sua capacità e competenza. SENEGAL Il Senegal conta un grande numero di persone disabili, in costante pericolo di emarginazione e destinati ad un’esistenza fatta di espedienti. COOPI si rivolge a loro sostenendo un progetto che agevola l’inserimento socio-economico di persone con handicap motori nella città di Dakar. ITALIA L’impegno di COOPI nel Master in Cooperazione Internazionale dell’Università di Pavia mira all’allestimento di un’affidabile equipe di esperti preparati e competenti, in grado di collaborare con Organizzazioni internazionali e ONG per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più vulnerabili, nell’ottica di contribuire a costruire un mondo più giusto, su basi concrete. OG TI FOCUS I RISULTATI: ATTRAVERSO LA FORMAZIONE DEL PERSONALE LOCALE, COOPI HA INNESCATO IN MOLTI PAESI PROCESSI DI AUTOSVILUPPO: GLI OPERATORI LOCALI, CHE ACQUISISCONO A LORO VOLTA IL RUOLO DI FORMATORI, DIVENTANO IL MOTORE DELLA CRESCITA DELLE COMPETENZE E DELLE POTENZIALITÀ DELLE COMUNITÀ. ET LA RISPOSTA DI COOPI: Con i suoi molti progetti educativi nel mondo, COOPI sviluppa e sostiene l’istruzione e la formazione scolastica e professionale delle comunità più povere, per favorire la crescita del potenziale umano, l’indipendenza economica e l’autonomia decisionale dei singoli e delle comunità. COOPI si occupa di formazione con programmi a vari livelli, dal reinserimento scolastico dei bambini ai corsi di alfabetizzazione per adulti delle comunità più povere, dalla formazione degli insegnanti alla costruzione di scuole e alla fornitura di materiale didattico. COOPI è impegnata sia nell’ambito dell’istruzione primaria, in particolare nelle aree dell’Africa Centrale, sia in quello della formazione secondaria e professionale di adolescenti e adulti che vogliono intraprendere un mestiere (Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente, Balcani), a cui si offre pertanto una formazione tecnica e gestionale. COOPI inoltre collabora con le Università, organizzando direttamente o offrendo consulenza accademica per la realizzazione di Master di settore e sulla cooperazione allo sviluppo, sia in Italia che in America Latina. 20 DIRITTI UMANI Valorizziamo le differenze “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” Art. 1, Dichiarazione Universale dei Diritti umani Repubblica Centrafricana. Pigmei: una madre col suo bambino. OBIETTIVO: RAFFORZARE LA SOCIETÀ CIVILE E DEMOCRATICA ATTRAVERSO IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI DEI GRUPPI PIÙ VULNERABILI Nonostante siano trascorsi più di 60 anni dal riconoscimento internazionale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - che sancisce la libertà di espressione e di opinione e la difesa da paura e povertà -, l’iniqua distribuzione delle ricchezze e la continua violazione dei diritti umani in più parti del mondo sono all’ordine del giorno. I paesi in cui il potere è concentrato nelle mani di pochi o conteso da persone che non devono rendere conto del proprio operato risultano essere quelli che violano in modo più sistematico i diritti umani. Ne consegue che i diritti umani e la democrazia sono strettamente legati tra loro e sono entrambi essenziali per garantire pace e benessere a lungo termine. Tra le violazioni più gravi vi sono quelle connesse ai conflitti armati e alla tratta di esseri umani; spesso il semplice fatto di appartenere a categorie vulnerabili - come donne, bambini, disabili o persone in grave difficoltà economica e sociale - è alla base di discriminazioni, esclusione e violenze. LA RISPOSTA DI COOPI: I progetti realizzati per la democratizzazione e la tutela dei diritti umani sono oltre 70, soprattutto in appoggio alla società civile e alla sua capacità di rafforzare le istituzioni locali in Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente. COOPI ha avviato negli ultimi anni programmi per il rispetto e la promozione della cultura dei diritti dei gruppi più vulnerabili (donne, minori e disabili), vittime di abusi e violenze. Molti sono l’evoluzione di progetti di assistenza sociale con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica con azioni di lobbying e advocacy. Soprattutto in America Latina si lavora per la lotta alle discriminazioni e la difesa dei diritti di popoli autoctoni e minoranze etniche, e si facilita la partecipazione democratica dei cittadini in contesti elettorali. COOPI è intervenuta anche in situazioni di emergenza, per il recupero e il reinserimento di ex-combattenti, fra cui ex-bambini soldato, per la riappacificazione e la prevenzione dei conflitti, in particolare in Africa Centro-Occidentale. I RISULTATI: COOPI HA GESTITO CENTRI DI ASSISTENZA PER DONNE E BAMBINI VITTIME DI VIOLENZE E ABUSI, TUTELATO IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE DI POPOLI INDIGENI E PROMOSSO PERCORSI POLITICI DEMOCRATICI. Cittadini guatemaltechi in fila per andare a votare. Repubblica Centrafricana, lo striscione recita: “Anche i pigmei sono cittadini, anche loro hanno dei diritti”. FOCUS ACCANTO ALLE BAMBINE ASSOGGETTATE AI GRUPPI ARMATI “Mi chiamo Lamunu Joyce, vengo dal Distretto di Gulu, nel nord Uganda. Sono arrivata a Kampala nel 2002 a causa della guerra. Insieme ad altri sono stata rapita, costretta a saccheggiare le case del mio villaggio, portata in luoghi lontani... Durante uno scontro tra ribelli ed esercito, ho avuto l’opportunità di fuggire. Ci ho messo tre giorni per raggiungere la mia casa, perché non conoscevo la strada del ritorno.” In Uganda, vivere è spesso un privilegio, soprattutto se si è nati nel distretto di Gulu o di Pader, nel Nord del Paese. La ventennale guerra civile scoppiata in questa regione tra l’esercito governativo e il gruppo di ribelli ha determinato una vera e propria catastrofe umanitaria. Joyce è una bambina che è stata costretta a partecipare direttamente ai conflitti armati e che ha trovato riparo a Kampala grazie al sostegno di COOPI. Sudan, bambini giocano sulla carcassa di un carro armato. TI Bolivia, popolo indigeno in parata. BOLIVIA COOPI è impegnata in un progetto di rafforzamento dei popoli indigeni della Bolivia, dalle comunità linguistiche Aymana e Quechua alle etnie delle Terre Basse, per l’esercizio efficace dei loro diritti. Partendo dallo studio approfondito del diritto comunitario degli indigeni, COOPI contribuisce attivamente alla realizzazione di un ordinamento giuridico pluralista, senza discriminazioni né esclusioni. Nel 2007, COOPI ha ricevuto la Menzione Speciale nell’ambito del “Premio dei Diritti dell’uomo della Repubblica Francese - 2007” da parte della Commissione nazionale consultiva dei Diritti umani. ECUADOR La popolazione nera in Ecuador è spesso vittima di episodi di razzismo. COOPI interviene a fianco di 3000 donne afroecuadoriane per rafforzare la consapevolezza della loro identità, tutelarne i diritti, creare reti di solidarietà - attraverso organizzazioni di donne nere -, offrire assistenza psicologica, medica e legale, corsi di formazione e possibilità di avviare piccole attività produttive. GUATEMALA Dal 2006, COOPI ha affiancato il lungo percorso di preparazione alle elezioni in Guatemala - la cui guerra civile è terminata nel ‘96, dopo 36 anni di instabilità - con un progetto di promozione e diffusione della conoscenza dei diritti civili e politici tra la popolazione, soprattutto donne e giovani, negli aspetti legati sia all’esercizio del voto che alla possibilità di essere eletti. REPUBBLICA CENTRAFRICANA A partire dal 2003, COOPI ha intrapreso azioni di lotta contro la discriminazione della minoranza pigmea Aka nella Repubblica Centrafricana, valorizzandone l’identità socio-culturale. Nel promuovere i diritti dei Pigmei, il progetto ha coinvolto autorità locali, mezzi di comunicazione, ambiente accademico, governo e comunità internazionale. OG ET PR 22 MIGRAZIONE Percorriamo le strade dell’integrazione Non si può cooperare allo sviluppo senza affrontare il tema della migrazione Sudan, Darfur. OBIETTIVO: VALORIZZARE IL RUOLO DEL MIGRANTE COME AGENTE DI SVILUPPO E MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA NEL PAESE DI ORIGINE La tendenza ad una crescita significativa della popolazione nei paesi del Sud del mondo, dove ha origine la maggior parte dei flussi migratori, porta ad un inevitabile aumento del numero di persone costrette a spostarsi verso le regioni più ricche. L’incremento di questo fenomeno rende ancora più urgente la ricerca di soluzioni efficaci al problema dello sviluppo sostenibile, per interrompere il circolo vizioso di povertà che crea tensioni sociali, sia nei paesi di origine che di accoglienza dei migranti, sia alle frontiere dei paesi - si stima che oltre 12.000 persone, dal 1988 a oggi, abbiano perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. Le questioni legate alle migrazioni, che sono per definizione un fenomeno transnazionale, esigono una nuova politica della cooperazione che, da un lato, sia finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita nei paesi di provenienza dei migranti e, dall’altro, faciliti una cultura dell’accoglienza, nel pieno rispetto della dignità umana. LA RISPOSTA DI COOPI: COOPI si occupa di migrazioni dal 2002 seguendo gli sviluppi delle politiche sull’argomento, per comprendere meglio i bisogni reali dei migranti, valorizzandone ruolo, risorse e capacità. Nell’ideazione e realizzazione dei progetti, COOPI segue un approccio transnazionale, operando sia in Italia, paese di destinazione, sia nei paesi di provenienza: Marocco, Senegal e Albania. Gli interventi sono di due tipologie. I progetti di co-sviluppo coinvolgono i migranti e le associazioni che li rappresentano in attività socioeconomiche di sviluppo locale, nei loro paesi. I programmi di reinserimento dei migranti, invece, prevedono una parte in Italia, caratterizzata da azioni di formazione e di supporto psicologico, e una parte nel paese d’origine, che sostiene la reintegrazione nel tessuto sociale e lavorativo dei migranti che, volontariamente o forzatamente, tornano in patria. Trasversali a entrambe le categorie di progetto, le attività di sensibilizzazione e advocacy sulla condizione dei migranti e le possibilità a loro offerte, sia in Italia che nei paesi d’origine. I RISULTATI: LE ASSOCIAZIONI E I MIGRANTI SOSTENUTI DA COOPI HANNO TROVATO UNA MIGLIORE COLLOCAZIONE SOCIALE SIA IN ITALIA CHE NEI PAESI DI ORIGINE, SVILUPPANDO RETI DI LAVORO E CREANDO LEGAMI CON NUOVI PARTNER. SENEGAL Il progetto ha rafforzato il capitale sociale di migranti senegalesi residenti in Italia, costruendo una rete fra il paese di accoglienza e di origine utile a consolidare le loro capacità e risorse. Da una parte ha valorizzato il ruolo del migrante nei due paesi, con progetti di co-sviluppo in partenariato, dall’altra ha supportato attività di tipo imprenditoriale facilitando i contatti tra imprenditori italiani e senegalesi. EUROPA Il progetto “Returnet” intende favorire il rientro volontario dei migranti provenienti dalla Serbia e dal Senegal che risiedono illegalmente in Italia, Spagna e Slovacchia. Lo scopo è stabilire meccanismi per promuovere il loro ritorno e la reintegrazione socio-economica nei loro paesi d’origine. ALBANIA E MAROCCO “Albamar” è un programma di reinserimento sociale rivolto ai migranti marocchini e albanesi rimpatriati, forzatamente o volontariamente, dall’Italia ai loro paesi d’origine, contattati nelle prigioni e nei centri a bassa soglia di accoglienza di Milano e Torino e direttamente nei loro paesi. Senegal. Marocco, programma Albamar. FOCUS IL SIGNOR H. H. è albanese, è sposato e ha due figli. Poco più che maggiorenne, decise di lasciare il suo paese per approdare in Italia, entrando sei volte illegalmente tra il 1997 e il 2003, correndo molti pericoli nell’attraversare il confine e pagando ogni volta fino a 1.000 euro. Durante la sua permanenza in Italia, non è mai riuscito a ottenere i documenti in regola ed è stato più volte fermato e rimpatriato forzatamente in Albania, fino a quando ha scelto di tornare spontaneamente e per sempre nel suo paese d’origine. In collaborazione con la ONG albanese “Speranza per il futuro” (Shprese per te Ardhmen), COOPI ha fornito assistenza ad H. presso il centro di supporto per i migranti rimpatriati di Tirana, offrendogli in seguito la possibilità di partecipare a uno stage di sei mesi come apprendista sarto. H. ha ritrovato grande motivazione e voglia di imparare, oltre a stabili legami familiari che fortunatamente non si erano attenuati durante i suoi anni in Italia. Marocco. Marocco. TI Repubblica Centrafricana, una ragazza della città di Sibut. OG ET PR 24 ASSISTENZA SOCIALE Sosteniamo il cambiamento Offriamo supporto sociale ed economico per la promozione della persona e dei popoli L’Indice di Sviluppo Umano è un indicatore di sviluppo macroeconomico che, oltre alla crescita economica, tiene conto di diversi fattori, come l’alfabetizzazione e la speranza di vita. Secondo l’ultimo rapporto del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite, sono 22 i paesi di basso sviluppo, tutti localizzati in Africa. In questi paesi, oltre la metà della popolazione è vittima della povertà, spesso provocata anche da malattie, carestie e catastrofi naturali. Tali condizioni, spesso unite alla situazione di instabilità e insicurezza causate da lunghi conflitti armati e altre situazioni di disagio, provocano una situazione di stagnazione economica che colpisce i paesi più deboli e che non concede la possibilità di risollevarsi. LA RISPOSTA DI COOPI: COOPI interviene con progetti che promuovono lo sviluppo integrato urbano e rurale, offrendo servizi sociali di assistenza a gruppi o individui particolarmente vulnerabili o discriminati e “marginali” (disabili, donne, bambini e in particolare bambini di strada), nei confronti dei quali le politiche di sviluppo nazionale non riescono spesso ad incidere. Fra questi servizi, uno particolarmente sviluppato in Africa CentroOccidentale è quello dell’assistenza psico-sociale per il trauma subito da donne e bambini sia in situazioni di conflitto che di post-conflitto. Allo stesso tempo, vengono forniti servizi più prettamente socioeconomici, spesso collegati al settore della formazione professionale, volti allo sviluppo dell’occupazione in ambito urbano. Questi progetti includono attività generatrici di reddito, appoggio al settore informale (in particolare supporto alle associazioni di artigiani nell’ambito delle tecniche produttive e dei mezzi di commercializzazione dei prodotti), sostegno alla microimprenditorialità femminile, schemi di microcredito. Essi sono realizzati principalmente in Africa CentroOccidentale, in America Latina, in Asia e Medio Oriente. ETIOPIA COOPI ha attivato nelle regioni di Addis Abeba ed Oromia un progetto che si propone non solo di tutelare bambini e adolescenti in condizioni particolarmente disagiate, ma anche di sviluppare la loro capacità di azione, attraverso l’incremento dell’offerta dei servizi di base essenziali quali educazione, salute e servizi sociali. SENEGAL Aiutare le donne per ridurre la povertà; migliorare le condizioni di vita e le prospettive di sviluppo delle famiglie della città di Ziguinchor: sono questi gli obiettivi del progetto di COOPI che si propone di migliorare le capacità produttive e le condizioni di lavoro di 750 donne imprenditrici e di creare concrete possibilità d’impiego per 120 ragazze. PERU Lima è la città dove si riscontra la percentuale maggiore di malati di AIDS di tutto il Perù. È qui che COOPI interviene con un servizio di assistenza domiciliare per le persone affette da HIV. L’assistenza domiciliare, efficacemente organizzata, permette di stare al fianco di tutte quelle persone che non possono essere curate nei centri sanitari o che sono in una fase terminale, offrendo un sostegno personalizzato e vicino al malato. I RISULTATI: OFFRIAMO A GRUPPI E INDIVIDUI VULNERABILI, DISCRIMINATI E “MARGINALI”, SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE E DI SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE (ATTIVITÀ GENERATRICI DI REDDITO, MICROCREDITO, APPOGGIO AL SETTORE INFORMALE), PER FAVORIRNE L’INCLUSIONE SOCIALE. Repubblica Centrafricana. TI OBIETTIVO: RISCATTARE DONNE, UOMINI E BAMBINI DALLA POVERTÀ E DAI TRAUMI OG ET PR Perù, programma di prevenzione e sensibilizzazione per i disastri naturali. FOCUS IN PALESTINA CON CHI HA PERSO TUTTO COOPI è presente in Palestina (Gerusalemme, Striscia di Gaza e Cisgiordania) dal 2002, con progetti di job creation, finalizzati a fornire opportunità di reddito nella situazione di disoccupazione cronica determinata dalla seconda Intifada. Come a molte altre persone, a Taufik Mohammad Ataoui è stato negato il permesso di lavorare in Israele e nella Valle del Giordano; nel distretto di Nablus, dove vive, di lavoro ce n’è poco. Per tutta la vita, Taufik ha fatto il muratore. Molti anni fa, ha anche costruito la casa in cui oggi vivono i suoi 14 figli. “È l’unica cosa che so fare - racconta. Avevo uno stipendio e potevo comprare carne e scarpe. Ora ho perso tutto”. Grazie all’intervento di emergenza realizzato da COOPI e finanziato da ECHO (Dipartimento per l’Aiuto Umanitario della Commissione Europea), Taufik ha potuto riprendere a lavorare. “Lavoro per brevi periodi, dove c’è bisogno. A volte ci aiutano i vicini... Questo lavoro è una vera benedizione.” Palestina. 26 SOSTEGNO A DISTANZA Accorciamo le distanze Il Sostegno a distanza, un legame che costruisce il futuro OBIETTIVO: GARANTIRE UNA CRESCITA SANA DEL/LA BAMBINO/A NEL PROPRIO PAESE, VICINO ALLE PERSONE CHE AMA Nel Sud del mondo, 150.000.000 di bambini soffrono di malnutrizione, 6.000 ogni giorno contraggono l’HIV/AIDS, oltre 120.000.000 non possono andare a scuola e migliaia sono vittime di sfruttamento o violenze. Molte malattie possono essere prevenute con interventi molto semplici, tramite vaccini, zanzariere, misure igieniche e altre forme di profilassi, che spesso rimangono ignoti o troppo costosi per larghi strati della popolazione, nei paesi economicamente arretrati. Non possono non essere menzionate le devastanti conseguenze dei conflitti armati sulla salute psico-fisica dell’infanzia: gli spostamenti di massa, la convivenza forzata nei campi profughi, l’interruzione dei servizi sanitari di base e dei rifornimenti alimentari sono fattori che segnano profondamente e prematuramente il futuro di molti bambini. Per fronteggiare queste carenze e problematiche, è fondamentale sostenere l’istruzione e un percorso di crescita sia per i bambini sia per le loro famiglie e comunità. LA RISPOSTA DI COOPI: Il Sostegno a distanza (SAD) è una modalità unica che permette al donatore di sentirsi vicino a un bambino o ad una bambina, assicurando loro salute e istruzione, all’interno della propria comunità, a fianco della propria famiglia, nel rispetto della cultura di appartenenza. COOPI considera il SAD come un modo concreto ed efficace di fare cooperazione internazionale, perché stabilisce un legame continuativo con la comunità e consente di programmare interventi di lungo periodo. Grazie al contributo di molti donatori, COOPI sostiene bambini in Perù, Senegal, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Etiopia e Uganda, ai quali garantisce protezione, assistenza psico-sociale, alimentazione, cure mediche e istruzione, attraverso centri dedicati e partner locali che si occupano di loro. COOPI si impegna a offrire pari opportunità alle bambine e ai bambini e a rendere il sostenitore a distanza consapevole del contesto in cui vivono i beneficiari, ma anche dell’importanza di un aiuto costante nel tempo. I RISULTATI: CON L’APPOGGIO DEI PROPRI DONATORI, COOPI SOSTIENE A DISTANZA OLTRE 2.000 BAMBINI DEI PAESI IN CUI INTERVIENE, RISPONDENDO AI LORO BISOGNI PIÙ URGENTI E SOSTENENDO I LORO DIRITTI, CON UNA RICADUTA POSITIVA SULLE COMUNITÀ IN CUI VIVONO. FOCUS UN MATTONE PER ANDARE A SCUOLA Maria Teresa Loteni, volontaria di COOPI a Koidu, in Sierra Leone, ci scrive: “Esco per recarmi verso una delle tante scuole del villaggio, quando la mia attenzione è attirata da un gruppo di bambini che lavorano sotto il sole, con le mani e i piedi nel fango. Capisco che i ragazzini invece di frequentare le lezioni stanno costruendo i mattoni per la loro scuola. Mi avvicino a Finda, le chiedo se posso farle una foto... Finda ha 12 anni; i suoi genitori sono morti quando lei aveva circa un anno e mezzo, durante la decennale guerra che ha colpito la Sierra Leone, e oggi vive con una zia. Mi hanno sorpreso la sua forza e la fierezza con cui mi ha detto: “Vedi come è messa la mia scuola? Bisogna costruire altre classi perché siamo in tanti... “. Uno degli obiettivi dei progetti di COOPI a Koidu è proprio quello di ristrutturare le scuole del distretto. Lo abbiamo già raggiunto per sette scuole, grazie anche alle tante famiglie italiane che, sostenendo un bambino a distanza, hanno contribuito al nostro intervento e garantito ai beneficiari l’istruzione”. Sierra Leone, Finda costruisce i mattoni per la sua scuola. Senegal. IL SOSTENITORE Anna ha deciso di sostenere a distanza Yabsera, un bambino etiope, che riceve istruzione grazie alla Saint Francis Children Care Organization di Addis Abeba. “Ho chiesto a COOPI di aiutarmi a organizzare il viaggio in Etiopia per conoscere Yabsera. Quando sono entrata nella sua classe, è stato molto emozionante: si è fatto avanti, era molto sereno, contento di vedermi. Mi ha colpito la sua dignità. Tutti dovrebbero sostenere un bambino, e consiglio di farlo con COOPI, per la sua serietà. Ognuno di noi ha del superfluo: perché non darne almeno una parte per salvare vite umane?”. Perù. IL BAMBINO Urpi (nome che in quechua significa “Colomba”) è una bambina peruviana ospite dell’Hogar San Camilo di Lima, struttura di accoglienza con cui COOPI collabora nell’ambito del SAD, per fornire un appoggio integrale ai bambini di strada o in stato d’abbandono. Urpi è sieropositiva dall’età di 6 anni. Uno degli obiettivi dell’Hogar consiste nel parlare con i bambini della loro malattia, per cercare di comprenderla e affrontarla nel migliore dei modi. Frequenta la scuola, è una ragazzina molto sveglia e il suo desiderio è studiare Legge, per poter aiutare tutti i bambini maltrattati. Etiopia. TI I GENITORI, LA COMUNITA’ Ariette è una mamma senegalese, ha tre figli e svolge più occupazioni per mantenerli: pulizie, raccolta nei campi, compravendita di pesce. Grazie ai due asili aperti da COOPI con l’associazione locale “Assorep” di Ziguinchor, può recarsi a lavoro lasciando i suoi bambini, Sebastien di 6 anni e Jule di 3, agli educatori del centro. L’avvenimento più eclatante per Sebastien é stato ricevere un paio di scarpe grazie a una donazione della famiglia italiana che lo sostiene a distanza. Ariette racconta che ne era orgogliosissimo e che ora le cura come un tesoro raro. OG ET PR 28 FUTURO Guardiamo al futuro, dall’Italia Promuoviamo la solidarietà internazionale OBIETTIVO: RACCONTARE L’OPERATO DI COOPI NEL MONDO, PER “CONTAGIARE” LA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA Per migliorare la condizione dei paesi in via di sviluppo si può fare molto non solo all’estero, ma anche in Italia, aprendo innanzitutto le nostre coscienze al fatto che siamo “cittadini globali” e che ogni nostro comportamento o decisione ha una ripercussione in un’altra parte del mondo e viceversa. Per questo, COOPI punta, da una parte, a stimolare questa consapevolezza globale, nei valori della solidarietà internazionale (come il dialogo, la conoscenza, l’incontro, il rispetto, l’accoglienza) e, dall’altro, a dimostrare l’efficacia del proprio lavoro, al fine di suscitare sempre maggiore adesione, finanziaria e non solo, che permetta di dare modo a quanti credono in un futuro di giustizia, pace e sviluppo di collaborare fattivamente per migliorare il mondo, insieme a COOPI. LA RISPOSTA DI COOPI: COOPI nasce come “organizzazione di volontariato per lo sviluppo dei popoli” e crede fermamente nel valore dei volontari; per questo motivo, è impegnata in Italia nell’organizzazione di gruppi locali che, sinergicamente con la sede centrale, possano mobilitarsi sul territorio per diffondere i principi e i valori della cooperazione internazionale, informare sulle problematiche che affliggono le popolazioni più vulnerabili del pianeta, raccogliere fondi per sostenere i progetti, attraverso iniziative come cene solidali, banchetti, cineforum, corsi, ecc. Attualmente sono attivi i gruppi di volontariato in Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio. A livello nazionale, COOPI si è dotato di un ufficio apposito, denominato “Attività in Italia”, a cui è affidato il compito di rilanciare su grande scala e a interlocutori di valore la sfida che sul territorio portano avanti i volontari: raccontare quello che succede nel Sud del mondo; riportare l’attenzione sui conflitti dimenticati e sulle dinamiche che collegano strettamente Nord e Sud; guadagnare la fiducia dei donatori privati e aziendali, per sostenere il lavoro quotidiano e aumentare il numero di progetti di sviluppo. A tale scopo, COOPI ha aggiornato gli strumenti di relazione e comunicazione con i donatori, come il sito istituzionale (www.coopi.org), il blog (coopi. wordpress.com), la sezione video (it.youtube.com/COOPIchannel). Infine, COOPI lavora nelle scuole nell’ambito dell’Educazione allo Sviluppo, avvicinando le giovani generazioni al concetto di “cittadino globale”, ai valori della solidarietà, all’adozione di comportamenti solidali e rispettosi dell’ambiente. I RISULTATI: COOPI DÀ VOCE AL PROBLEMA DELLA DISUGUAGLIANZA NEL MONDO, SPINGENDOCI A DIVENTARE “CITTADINI GLOBALI”. FOCUS PERCHÉ SONO VOLONTARIA DI COOPI “Credo fermamente nella necessità di prestare aiuto l’uno all’altro. In quanto essere umano, voglio condividere il mio tempo libero e le mie passioni con gli altri. Ci sono tante situazioni nel mondo che richiedono un’intervento urgente, ma anche una piccola attenzione può cambiare la vita. Per me è importante non essere indifferenti. Vorrei aggiungere le parole di Ghandi a riguardo: “Be the change you want to see in the world (Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo)”. Mi sono buttata con tutto il cuore nell’iniziativa di COOPI Lazio, “Cucimondo”, un po’ perché mi piace cucinare, ma soprattutto perché vorrei essere utile e cambiare qualcosa nel mio piccolo. È stata un’esperienza meravigliosa. Abbiamo raccolto tanti fondi per i progetti di COOPI, abbiamo fatto amicizie durature, abbiamo creato una rete di persone coscienti e determinate a proseguire e raggiungere gli obiettivi sociali, senza trascurare l’aspetto enogastronomico della cucina internazionale, che è stato assolutamente vincente!” (Saiyora Ismailova, volontaria COOPI, Roma) Volontari COOPI. ORGANIGRAMMA 29 ASSEMBLEA DEI SOCI PRESIDENTE VICE PRESIDENTE COMITATO DIRETTIVO CONSIGLIO GENERALE COLLEGIO SINDACALE CONTROLLO INTERNO DIREZIONE RISORSE UMANE STAFF DIREZIONE PIANIFICAZIONE PROGRAMMI INTERNAZIONALI Area Comunicazione Ufficio Stampa COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE/ ADVOCACY Area Volontari Gruppi Promozione, Educazione allo Sviluppo Area Individui FINANZIATORI ITALIA EMERGENZA ATTIVITÀ ITALIA Area Fondazioni Aziende Area Sostegno a Distanza RICERCA E PROGETTAZIONE Contabilità e Bilancio Progettazione Finanziatori Università Ricerca Settoriale Valutazione Acquisti e Logistica AMMINISTRAZIONE FINANZA Amministrazione Personale Controllo e Rendicontazione RESPONSABILI PAESI/SETTORI RD Congo, Mozambico, Malawi, Sierra Leone Etiopia, Kenya, Sudan, Somalia, Uganda Marocco, Senegal, Palestina, Balcani Centro e Sud America Informatica RCA, Chad, Camerun Migrazioni Sostegno a Distanza 30 COMUNICAZIONE Comunichiamo la solidarietà Le campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi di COOPI TUTTI IN CLASSE! Oggi sono 72.000.000 i bambini in età scolastica che non vanno a scuola e il 57% di loro sono bambine. Questo dato comporta non solo una crescita del tasso di analfabetizzazione, ma anche un aumento del fenomeno dei ragazzi di strada, della prostituzione minorile e del lavoro minorile. A fronte di tutto questo, COOPI ritiene, coerentemente con il secondo degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, “Garantire l’istruzione primaria universale”, che quello dell’istruzione sia uno dei settori d’intervento chiave per assicurare un diritto fondamentale a tutti i bambini, affinché diventino tra l’altro una risorsa per lo sviluppo dei loro paesi (un bambino non istruito sarà, infatti, con ogni probabilità un adulto povero). Con la campagna “Tutti in classe!”, COOPI vuole coinvolgere il maggior numero di persone al fine di informare, sensibilizzare e raccogliere fondi per quei progetti che hanno come obiettivo specifico l’accesso all’istruzione nel Sud del mondo ed in particolare che intendono sviluppare un processo educativo di lunga durata. L’AMBIENTE GIUSTO FA SVILUPPO L’ambiente è la chiave per battere la povertà. Lo sviluppo umano, infatti, deriva dalla creazione di un ambiente in cui le persone possano sviluppare tutto il loro potenziale e condurre una vita produttiva e creativa, in accordo con i loro bisogni e interessi, secondo la definizione dell’UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. La campagna “L’ambiente giusto fa sviluppo”, riallacciandosi agli Obiettivi del Millennio n.1 (“Sradicare la povertà estrema e la fame”) e n.7 (“Assicurare la sostenibilità ambientale”), punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’ambiente nel prevenire e combattere la povertà e mira a raccogliere fondi per sostenere i progetti di COOPI volti a migliorare l’accesso sicuro all’acqua potabile e ai servizi fognari, della cui mancanza soffrono più di 2 miliardi di persone al mondo; a riqualificare i quartieri urbani degradati, sempre più popolati in seguito alla “migrazione” per questioni ambientali; a diffondere metodi e tecniche di intervento nel campo dell’agricoltura, dell’allevamento, della pesca che promuovano uno sviluppo socioeconomico eco-compatibile e sostenibile; ad invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali; a prevenire e preparare le popolazioni ai disastri naturali. COMUNICAZIONE 31 CAMPAGNA ISTITUZIONALE CAMPAGNA SOSTEGNO A DISTANZA CAMPAGNA LASCITI 5 PER MILLE LETTERA ISTITUZIONALE MAILING MAILING ISTITUZIONALE 32 DONAZIONI Il tuo aiuto fa la differenza! Miglioriamo il mondo, insieme. COOPI, in oltre 40 anni, ha portato a termine più di 700 progetti di sviluppo ed emergenza in 50 paesi del Sud del mondo, coinvolgendo 50.000 operatori locali e recando beneficio a 60.000.000 di persone, attraverso interventi sostenibili e in stretta collaborazione con le comunità locali. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la sensibilità e la generosità di migliaia di sostenitori (privati cittadini, istituzioni pubbliche, aziende, organizzazioni internazionali). Sostenere COOPI significa costruire un mondo senza povertà in cui convivano la diversità culturale e l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità. Unisciti a noi! 10 BUONI MOTIVI PER SOSTENERE COOPI 1) Perché COOPI crede che, insieme, possiamo combattere la povertà nel mondo e contribuire allo sviluppo dei popoli, all’abbattimento delle disuguaglianze economiche e sociali, alla costruzione di un mondo migliore. 2) Perché COOPI opera a favore di tutti e senza discriminazione alcuna, che sia essa di genere, di appartenenza politica, filosofica o religiosa. VANTAGGI FISCALI PER IL DONATORE Le donazioni a favore di COOPI possono essere dedotte o detratte. Per poter usufruire della agevolazioni fiscali previste dalla legge, è sufficiente che, al momento della dichiarazione dei redditi, si alleghi la ricevuta delle donazioni (bollettino postale o estratto conto bancario), senza bisogno di altri attestati. Poiché COOPI è ONG Organizzazione Non Governativa riconosciuta idonea ai sensi della legge n. 49 del 26/02/1987 - ma anche ONLUS - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ai sensi del D. Lgs. n. 460/97 -, chi effettua una donazione può decidere liberamente il trattamento fiscale di cui beneficiare. Se si sceglie il regime fiscale in vigore per le ONLUS, i privati possono: · dedurre la donazione dal proprio reddito per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato, nella misura massima di 70.000 euro annui (art. 14, comma 1 del D.L. 35/05 convertito in legge n. 80 del 14/05/2005); · detrarre dall’imposta lorda il 19% dell’importo donato fino ad un massimo di 2.065,83 euro (art.15, comma 1 lettera i bis del D.P.R. 917/86). Se invece si sceglie il regime fiscale previsto per le ONG, i privati possono: · dedurre la donazione dal proprio reddito per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato (art. 10, comma 1 lettera g del D.P.R. 917/86). 3) Perché COOPI, dal 1965 ad oggi, ha portato a compimento oltre 700 progetti, maturando un’esperienza nella realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo e di gestione delle emergenze. 4) Perché COOPI realizza le sue iniziative nel rispetto dei bisogni, degli usi e dei costumi dei beneficiari. Prima di ideare e realizzare un progetto coinvolgiamo i partner e le popolazioni locali per ascoltarne i bisogni e concordare assieme la strategia migliore da attuare. 5) Perché COOPI opera in maniera trasparente facendo certificare il suo bilancio da una società di revisione esterna, pubblicandolo sul sito e rendendolo disponibile in formato elettronico o cartaceo. 6) Perché COOPI si affida a professionisti che, oltre a essere spinti da una forte carica motivazionale, hanno maturato una lunga esperienza e competenza nel proprio settore di specializzazione. 7) Perché COOPI coinvolge e tiene informati tutti i suoi donatori attraverso l’ufficio relazione con i donatori, il notiziario cartaceo Coopinews, la newsletter e il sito internet www.coopi.org. 8) Perché è sempre possibile incontrarci e conoscerci personalmente, in occasione di eventi e iniziative che realizziamo durante l’anno in tutta Italia oppure venendoci a trovare presso la nostra sede. 9) Perché è obiettivo di COOPI unire persone e idee che fanno bene al mondo. 10) Perché COOPI ha redatto la carta dei valori e il patto con i donatori. COME SOSTENERCI In Posta: c/c postale 990200 intestato a: COOPI - Cooperazione Internazionale - ONG ONLUS In banca: c/c bancario 000000102369, Banca Poplare Etica - IBAN: IT 06 R 05018 01600 Online: collegandosi al sito www.coopi.org CONTATTI Se sei un donatore o una donatrice, contatta l’Ufficio Relazione con i Donatori allo 02 30.85.057 oppure scrivi a [email protected] Se sei un’impresa, contatta l’Ufficio Relazioni con le Aziende allo 02 30.85.057 oppure scrivi a [email protected] CREDITS Testi di: Padre Vincenzo Barbieri - Paola Calogero - Domenico Porco - Isabella Samà Ricerca iconografica: Laura Carbonara Immagini di: Maria Barletta - Raffaella Braga - Sara Caimi - Giacomo Franceschini - Roberto Goglio - Maria Teresa Loteni Franco Paggetti - Michela Taeggi - Monica Weisz - Antonio Zidieri - Morena Zucchelli - Archivio COOPI Progetto grafico di: TOSICAMPANINI s.a.s Stampa: Brain Print & Solution Miglioriamo il mondo, insieme. COOPI - COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ONG Onlus HEADQUARTERS: VIA F. DE LEMENE 50 - 20151 MILANO - ITALIA TEL. +39.02.3085057 r.a. - FAX +39.02.33403570 [email protected] - WWW.COOPI.ORG - C.F. e P.IVA 80118750159