LA PSICHIATRIA
"In ogni tempo l'uomo si è posto il
problema di darsi delle spiegazioni circa i
comportamenti strani e bizzarri ed anche
di trovare dei rimedi per contenere e
limitare tali manifestazioni anomale; varie
spiegazioni e diversi rimedi sono stati
adottati, costituendo bagaglio culturale
delle cosiddette "credenze popolari"
(E. Caversari)
Marina Daccà
Mondo greco pre-ippocratico
•La perdita della ragione era concepita come
punizione divina
•Con Ippocrate la salute e la malattia, anche
quella psichiatrica, dipendono dalla
distribuzione nell'organismo delle Qualità e
degli Umori
Marina Daccà
Il Medioevo
•Per tutto il Medioevo, il folle è
appartenuto al sacro.
•La follia è una manifestazione di Dio o
del Demonio
Marina Daccà
IV e V secolo
•Crisi dell'Impero Romano, straordinario
sviluppo d'eremi e cenobi.
•I folli erano condotti per la cura dagli asceti.
•I luoghi d'ascetismo e di cura erano "affollati"
di santi
Marina Daccà
L'Inquisizione
Istituita nel 1231 da Gregorio IX.
Apre il periodo nel quale il pazzo è
accomunato all' eretico e al suo destino;
l'abbandono, la punizione, la tortura e il rogo.
Marina Daccà
il Seicento
Il trattamento inquisitorio del folle è ancora
applicato, ma questo è il secolo nel quale inizia
l'epoca dell' Internamento che Michel Foucault fa
nascere in Francia nel 1657 con l'apertura
dell'Hòpital de Paris.
•Nascono luoghi dove sono concentrati gli
emarginati ( poveri, storpi, delinquenti….)
• Un internamento che si regge sulla punizione
come cura.
Marina Daccà
La clinica psichiatrica
•Con i bagni e le docce nasce la terapia del
folle.
•Terapeutico era tutto quanto provocava una
modificazione della follia.
•Prima ritenuta incurabile ed ora invece
guaribile
Marina Daccà
L’internamento come “cura”.
•Il 1° giugno 1881 in Italia ci sono 39 manicomi
pubblici, i quali contengono 16.655 folli vi sono
inoltre nove manicomi privati.
• La situazione è in cambiamento se si considera
che al 1° gennaio 1889 (otto anni dopo) i
manicomi pubblici sono 43, quelli privati 19, che
esistono 44 sezioni manicomiali annesse ad
ospedali comuni e 19 annesse a ricoveri di
mendicità.
• I manicomi giudiziari sono 3.
Marina Daccà
Il Ricovero
•Il ricovero riguarda la pericolosità (per sé
e/o per gli altri) e il pubblico scandalo
•l'ammissione degli alienati in manicomio
che può, praticamente, essere richiesta da
chiunque prestandosi ad una serie
d'abuso sia affettivo-relazionale sia
economico.
Marina Daccà
Il Manicomio del 1904
•Sancisce il potere straordinario del Direttore.
•Un potere sanitario, amministrativo,
disciplinare.
•L’ammissione “definitiva” comporta una vera
morte sociale del folle tanto da richiedere la
nomina di chi (curatore o tutore) lo sostituisce
nelle funzioni sociali.
Marina Daccà
I Santuari della follia
•"La nuova legge sui manicomi (….) ha così
largamente aperto la porta degli Istituti che, si
oserebbe dire, quando di un soggetto non si sa
che farne, si manda al manicomio….“
•Edito dall’Amministrazione Provinciale di Genova
Marina Daccà
La Riforma Psichiatrica L.180/78
•Non ha sancito la riduzione del numero dei
manicomi, com'era avvenuto nel Canada nel 1946,
in Inghilterra nel 1959, negli Stati Uniti nel 1963,
ma la loro abolizione.
• Al manicomio si sostituì il territorio liberando il
malato per riportarlo al suo ambiente
Marina Daccà
La Riforma Psichiatrica L.180/78
•Sancisce il principio che il malato di mente ha gli
stessi diritti degli altri pazienti e quindi non va più
curato in base alla pericolosità sociale.
•Gli accertamenti e le cure sono di norma volontari
•Impone alle Regioni di attivare gli interventi
necessari al superamento della segregazione
attivando strutture alternative sul territorio quale
luogo d'elezione per il trattamento del paziente
Marina Daccà
Trattamenti Sanitari Obbligatori (T.S.O.)
L'esistenza di condizioni di malattia tali da
richiedere urgenti interventi terapeutici.
 L'impossibilità di effettuare il trattamento al di
fuori dell'ambito ospedaliero.
•Il rifiuto dell'infermo a curarsi.
Marina Daccà
L'INFERMIERE IN PSICHIATRIA
•"… Così come mute sono le sofferenze dei folli,
silenziosa e discreta è la presenza di quelle
persone che, per disgrazia e per miseria, mai
comunque per scelta, si sono trovate per secoli a
condividere segregazioni, umiliazioni, fetori e
disperazione: gli infermieri. Tra i matti e i loro
custodi, simili sono sempre state le condizioni
economiche e le classi di provenienza, simile è
stata la subalternità al potere sociale, simile
infine la stigmatizzazione subita.."
(P. Crepet.)
Marina Daccà
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