Il fenomeno dell’ interferenza si osserva in vari campi della Fisica: Onde acustiche,onde meccaniche sulla superficie di un liquido, onde luminose etc. Il fenomeno è consequenza della sovrapposizione in un punto dello spazio di due o più onde. Interferenza 1 Interferenza 2 I fenomeni di interferenza e diffrazione della luce fanno parte della cosiddetta Ottica fisica. Le soluzioni delle equazioni di Maxwell soddisfano il principio di sovrapposizione e ciò implica che i campi elettrici e magnetici di due segnali presenti contemporaneamente si sommino rispettivamente tra loro. Poichè la somma è vettoriale si possono avere fenomeni di interferenza costruttiva o distruttiva. ATTENZIONE: dato che la somma è vettoriale occorre fare attenzione oltre che al verso anche alla direzione Interferenza 3 Nel caso dell’ottica pur essendo sempre l’interferenza la sovrapposizione di due onde, quello che interessa è l’energia che incide e quindi una quantità proporzionale al quadrato del campo. Interferenza 4 INTERFERENZA Quello che si vede su uno schermo è l' energia media che arriva. Per una onda e.m. la densità di energia W è data da 1 2 1 B2 w E 2 2 e poichè è: By E z B E 2 y 2 z si ha: Interferenza 1 2 1 2 w= εE εE εE 2 2 2 5 1 2 1 2 w E E E 2 2 2 L' energia che arriva su una superficie DS in un tempo Dt sarà quella contenuta nel volume V = velocità DS Dt se Dt = 1 sec e DS = 1 m2: ε 2 W=vεE = E μ 2 questo se E fosse costante. Se invece E varia sinusoidalmente allora : x E AM sin[(t ) ] v Interferenza 6 e dovremmo mediare su un periodo: 1 wdt T = 2 1 x 2 A M sin [(t ) ]dt T v A2M 2 E eff I 2 Interferenza 7 Due onde Supponiamo adesso di avere due onde ciascuna con la sua lunghezza d’onda l e la sua fase f • In generale si può avere una sovrapposizione di 2 onde: con l uguali o differenti e con Df costante o non costante. Interferenza 8 x E 1 A1 sin[ 1 ( t ) 1 ] v x E 2 A2 sin[ 2 (t ) 2 ] v La somma di queste onde produce un campo elettrico E E1 E2 e quindi: E2 E12 E22 2E1E2 Da cui: x x 2 2 E A sin [1 (t ) 1 ] A 2 sin [ 2 (t ) 2 ] v v 2 2 1 2 x x 2A1 sin[ 1 (t ) 1 ]A2 sin[ 2 (t ) 2 ] v v Interferenza 9 per avere l’energia su DS=1 e Dt=1 si dovrà moltiplicare per v e per avere l’energia media si dovrà integrare su un periodo (o comunque su un comune multiplo dei periodi T1 e T2). E nergia 1 x 2 vA sin [1 (t ) 1 ]dt + T v 2 1 1 x 2 + vA sin [ 2 (t ) 2 ]dt + T v 1 x x + v2A1A 2 {sin[1 (t ) 1 ]sin[ 2 (t ) 2 ]}dt = T v v 2 2 = A21 2 Interferenza A22 1 x x 2A1 A2 {sin[1 (t ) 1 ]sin[ 2 (t ) 2 ]}dt 2 T v v 10 se al posto di A1 metto 2A1eff se al posto di A2 metto 2A2 eff troviamo: 2 2 A1eff A2 eff I1 +I2 + 1 x x 2A1 A2 {sin[ 1 (t ) 1 ]sin[ 2 (t ) 2 ]}dt T v v 1 x x 2A1A 2 {sin[1 (t ) 1 ]sin[ 2 (t ) 2 ]}dt T v v Il terzo termine risulta = 0: se 1 ≠ 2 Interferenza 11 1 x x 2A1A 2 {sin[1 (t ) 1 ]sin[ 2 (t ) 2 ]}dt T v v Quindi onde di differente frequenza hanno una intensità che è la somma delle due intensità. se 1 = 2 e f2 - f1 = D il termine risulta: A1A2 cos D (infatti basta pensare al cambiamento di variabili: x X (t ) v I I1 I 2 Interferenza e f2 - f1 = D A1A2 cos D I1 I 2 2A1eff A 2 eff cos D I1 I 2 2 I1I 2 cos D 12 I I1 I 2 A1A2 cos D I1 I 2 2A1eff A 2 eff cos D I1 I 2 2 I1I 2 cos D Se f2 - f1 varia rapidamente, l' occhio umano vede un valore medio di cos(f2 - f1 )=0 e quindi il termine è di nuovo nullo Se A1 = A2 e f2 - f1 = π A 2 A21 A22 2A1A2 0 Se A1 = A2 e f2 - f1 = 0 A 2 A21 A22 2A1A 2 4A 2 Interferenza <cosπ> = -1 allora: e si ha interferenza distruttiva < cos0> = 1 allora: e si ha interferenza costruttiva. 13 CONDIZIONI DI INTERFERENZA Supponiamo di avere due raggi aventi fasi uguali ed uguale ampiezza che al tempo t = 0 viaggino in mezzi differenti aventi indice di rifrazione n1 e n2. x1 Dalla equazione generale E Acos[(t ) ] v si ha al tempo t: x E 1 Acos[(t 1 ) ] v1 x2 e E 2 Acos[(t ) ] v2 essi quindi (al tempo t) avranno la differenza di fase: x1 x 2 x1 x2 Δ =ω - =ω n1 - n 2 c v1 v2 c Interferenza 2 c l vuoto e poichè è: si ottiene: 14 2 D (x1 n1 x 2 n 2 ) ove (x1n1 x2 n2 ) è la differenza dei lvuoto cammini ottici. Si ha interferenza COSTRUTTIVA se Df = 0, 2π,..... ==> n(2π) cioè se 2 n 2 (x1 n1 x2 n 2 ) l n l (x1n1 x2 n2 ) cioè se la differenza dei cammini ottici è pari ad un multiplo della lunghezza d' onda. Interferenza 15 Si ha interferenza DISTRUTTIVA invece se Df = π, 3π,....==> (2n+1)π cioè se 2 2π (2n+1)π= (x1n1 -x 2 n 2 ) (2n+1)= (x1n1 -x 2 n 2 ) λ λ ATTENZIONE che nelle riflessioni da un mezzo n1 ad uno n2 se n1 < n2 si ha una variazione di fase di π Interferenza 16 Esperienza di Young Interferenza 17 Sono sorgenti coerenti quelle che mantengono costante la loro differenza di fase. Per sorgenti di tipo termico ciò non si verifica dato che la radiazione emessa è la somma di tanti eventi (emissione per frenamento) indipendenti. La maniera migliore (a parte Laser o radiazione di sincrotrone) è quella di avere due immagini della stessa sorgente. Ciò può essere fatto con vari metodi. Interferenza 18 SPECCHI DI FRESNEL S2 S 1 S r1 r2 P Ciò si può ottenere ad es. con uno specchio piano (si ricorda che uno specchio piano ha una immagine in posizione simmetrica). Meglio due specchi (di Fresnel) posti uno "quasi" parallelo all' altro. Si supponga che in S sia x = 0 e f=0 allora la formula generale: x E Acos[(t ) ] v diviene (in S) Interferenza 0 E Acos[(t ) 0] A cos[(t)] v 19 r2 r1 E 1 Acos[(t )] oppure E 2 Acos[(t )] v v e in P S2 S 1 S r1 r2 r1 r2 P a seconda del cammino percorso. Date le relazioni tra v l ed le equazioni precedenti possono anche essere scritte come: t r1 E 1 Acos[2( )] e T l t r2 E 2 Acos[2( )] T l A è la stessa purchè S’ e S” abbiano distanza da P "approssimativamente" uguale. Interferenza 20 Il campo risultante sarà allora: t r1 t r2 E E1 E 2 A{cos[2( )] cos[2( )]} T l T l e quindi la intensità risultante sarà: I tot I I 2I cos1 2 essendo: r1 r2 1 2 2 l A seconda della differenza di r1 r2 si ha dunque che Jtot varia da 0 a 4J. Si osservano quindi frange di interferenza. Interferenza 21 SPECCHI DI LLOYD. Qui il fascio diretto proveniente dalla sorgente luminosa S interferisce con il fascio riflesso dallo specchio; la sorgente S e quella virtuale S1 fornita dallo specchio servono come sorgenti di onde coerenti. L'esperimento di Lloyd presenta una caratteristica interessante. Se si porta lo schermo AA a contatto con l'estremità dello specchio, il bordo dello specchio cade al centro di una frangia scura e indica una interferenza distruttiva tra la luce diretta e quella riflessa in quel punto. Poichè lo specchio è equidistante dalle due sorgenti S e S1, questo implica che, nella riflessione, il campo subisce una variazione di fase di π radianti; Ciò si può ricavare anche dalle equazioni di Maxwell, cioè che quando una onda viene riflessa da un mezzo n1 ad uno n2 se n1 < n2 si ha una variazione di fase di π Interferenza 22 Anelli di Newton Interferenza 23 LAMINA A FACCE PARALLELE. Interferenza 24 LAMINA A FACCE PARALLELE. D n(x2 x3 ) x1 d x 3 x2 cos r i 4 2 r 4 3 x1 x 4 cosi d 2nd nx2 D cos r tgi x2 nx nx n d cos i 2 cosi 2 sin r seni tgi tgi cosr 2nd nx 2 2nd 1 D (1 ) cosr tgi cos r tgi Interferenza 25 Doppia lamina Interferenza 26 Filtro interferenziale Interferenza 27 Fabry Perot Interferenza 28 Fabry Perot Interferenza 29 INTERFEROMETRO DI MICHELSON La luce proveniente da una sorgente L incide sulla lastra di vetro AB inclinata ad angolo di 450 rispetto al fascio di luce in arrivo. La lastra è leggermente argentata sulla superficie posteriore, cosicchè giunta a questa facciata della lastra circa metà della luce viene inviata allo specchio S1 mentre I'altra metà viene riflessa verso lo specchio S2. La luce che arriva su S1 viene riflessa indietro e incontra la lastra AB dove, in parte, viene riflessa in direzione dell’osservatore; il fascio 2 che ritorna da S2 viene trasmesso da AB e raggiunge anch'esso l’osservatore. Interferenza 30 Al variare della lunghezza tra AB e S1 si verifica interferenza costruttiva o distruttiva secondo che la differenza tra i cammini ottici dei fasci 1 e 2 sia un multiplo intero o semintero della lunghezza d’onda. Rispetto al caso in cui si studiano i fenomeni di interferenza in pellicole sottili, adesso si hanno i seguenti vantaggi: 1) non esistono fasci da riflessione multipla, 2) è abbastanza facile rendere uguali le ampiezze dei fasci 1 e 2. 3) è possibile misurare differenze tra i cammini ottici dei fasci 1 e 2 r1 r2 1 2 2 r1 r2 l v misura di l di v Interferenza 31 Interferenza 32