Anno 3 n. 4/ 2014 - Editore: Partito Democratico Circolo S. Canzian d’Isonzo v. Oberdan, 16 Begliano – Registrato al Tribunale di Gorizia n.5/12 dd.03/08/2012 - trimestrale - Giornale Murale-Direttore Responsabile Marco Jarc - Stampato Tip. Budin v Gregorcich, 23 GORIZIA .Dicembre 2014
Crescere Insieme
Trimestrale del circolo del Partito Democratico di S. Canzian d’Isonzo
Il punto di vista del Sindaco Silvia Caruso:
La legge di stabilità, abrogando tutti i precedenti regimi di prelievo (Tarsu, Tia1, Tia2 e Tares),
istituisce in tutti i comuni del territorio nazionale un nuovo tributo denominato IUC (Imposta Unica
Comunale). La nuova imposta si basa su due distinti presupposti: uno costituito dal possesso di
immobili e collegato alla loro natura e valore e l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di
servizi comunali. La nuova IUC resta, comunque, una Service Tax che ingloba:
IMU: tassa sugli immobili
TASI: imposta sui servizi indivisibili dei Comuni
TARI: tassa sui rifiuti
La nuova TARI mira ad assicurare la piena copertura dei costi di gestione e di investimento del
servizio RSU. Manca, però, la possibilità di instaurare un legame diretto tra produzione di rifiuto e spesa, secondo il principio
comunitario secondo cui chi inquina paga. Al contrario vengono mantenuti i vecchi criteri di produzione presuntiva che rischiano
di tradursi in condizioni di costo estremamente diversificate sul territorio, a parità di attività economica.
Tale sistema ha individuato per le utenze non domestiche 30 diverse categorie prestabilite a fronte delle quali, a livello
nazionale, sono stati definiti dei coefficienti di produzione potenziale distinti per quota fissa e quota variabile, limitando
decisamente la possibilità di scelta da parte delle amministrazioni comunali.
Questo metodo di calcolo ha comportato una percentuale di rincaro per tutte le posizioni, con alcune categorie produttive
soggette ad aumenti sproporzionati. Diverse associazioni di categoria hanno sollecitato interventi in merito. Anche sulla base di
queste osservazioni l'Amministrazione Comunale ha scelto, in fase di programmazione per l'anno 2014, di non applicare il
tributo TASI sulle attività produttive. Inoltre in questa fase della gestione, dopo aver definito ai fini TARI le agevolazioni sulle
utenze domestiche (ISEE, compostaggio) e sugli altri cespiti (ONLUS, luoghi di culto) si è ritenuto di operare sulla restante parte
sulle base delle valutazioni su menzionate.
A tal fine si è stanziato un fondo di 40.000 Euro da destinare all'abbattimento della TARI 2014 per queste categorie. Il calcolo
della quota spettante a ciascuna attività è stato effettuato in modo proporzionale fino al raggiungimento dell'importo
disponibile. In caso eventuali morosità riguardanti il tributo di igiene ambientale si procederà prioritariamente alla copertura del
debito più datato.
L'Amministrazione Comunale ha operato nel tentativo di limitare alcune criticità, ma appare evidente che in un prossimo futuro
sarà necessario rivedere sistema di prelievo affinché, in conformità con il principio comunitario del chi inquina paga, lo stesso si
rifletta in modo puntuale alla reale produzione dei rifiuti da parte delle utenze domestiche e non domestiche.
In ambito sovracomunale, se non nazionale, è importante formalizzare specifiche linee guida tecnico-operative per individuare
un range di costi standard a totale copertura del servizio, affinché anche questa voce possa venire imputata, da parte dei
comuni, in maniera uniforme sul territorio.
In particolare, occorre individuare e definire in maniera puntuale:
− costi del servizio: avvicinare e rendere operativo il riferimento ai fabbisogni standard cui il comune deve riferirsi nella
determinazione dei costi del servizio determinando nelle more di linee guida specifiche, un preciso range dal quale i comuni
non possano discostarsi;
− utenze domestiche e non domestiche: prevedere criteri oggettivi per la ripartizione del peso del nuovo tributo;
− coefficienti: superare la logica presuntiva del calcolo. Introdurre un metodo normalizzato con coefficienti di produttività
determinati sulla base di campagne di pesatura che rispecchino la reale produzione di rifiuti;
− agevolazioni/riduzioni: introdurre criteri premiali per la raccolta differenziata e riconoscere le differenze di qualità del rifiuto
prodotto (alleggerendo il carico sulle attività economiche a elevata produzione di rifiuto differenziato) e di quantità
Il Sindaco
(considerando la stagionalità di alcune attività).
dott.ssa Silvia Caruso
Auguri di Buone Feste e Felice Anno Nuovo
Periodico Finanziato dagli Amministratori di Maggioranza del Gruppo Consiliare
San Canzian d’Isonzo
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Dicembre 2014
Riforma del Titolo V ed Enti Locali
dell’ onorevole ing. Giorgio Brandolin
Il tema delle riforme istituzionali, in particolare quella degli enti locali, è un tema di cui si parla da
molti anni, fin dall'inizio degli anni '80 quando furono costituite tutte le Regioni anche quelle a statuto
ordinario.
Diverse sono le motivazioni, in primo luogo, la necessità di razionalizzare, e non solo per evitare costi
inutili, ma anche e soprattutto per avere meno centri di responsabilità e quindi meno burocrazia,
eliminando dove possibile uno o più livelli di responsabilità e decisione.
Oggi abbiamo il parlamento e la commissione europea che danno le direttive, il parlamento italiano
che le trasforma in leggi, la Regione che le adatta al territorio e la Provincia e il Comune che fanno da
tramite con il cittadino e le imprese.
Si è ormai deciso che l'ente da sopprimere è quello intermedio, cioè la Provincia, ente previsto nella
Costituzione, e il suo ruolo è stato anche rimodellato e confermato nel 2001 con la modifica del titolo V della Costituzione. Quindi
per eliminarlo si deve modificare la Costituzione, ed è quello che si tenta di fare con la norma che va a modificare anche la natura
del Senato eliminando il cosiddetto bicameralismo perfetto, che vuol dire due camere che fanno lo stesso lavoro. Lungaggini
procedurali non più sostenibili dalla nostra società moderna.
Con la legge (Del Rio) approvata 8 mesi fa le Province sono state trasformate in ''enti di secondo grado'', tanto è vero che quelle
andate al rinnovo un mese da come la Provincia di Pordenone, sono state votate dai consiglieri comunali e non, come era sempre,
dai cittadini. Questo, in attesa appunto che intervenga la modifica costituzionale.
Se scendiamo a livello regionale, il FVG ha la titolarità costituzionale nell'organizzazione degli enti locali, che può andare a
modificare (sempre all'interno però di quanto previsto dalla Costituzione). La prossima legge regionale, in fase di discussione in
consiglio, prevede di togliere alle Province gran parte delle competenze affidandole alle Unioni di Comuni.
Io sono orgoglioso di essere stato presidente della Provincia di Gorizia, ma se si è deciso di eliminare questi enti a livello nazionale
e regionale, ritengo che si debba fare un passo in più, e andare oltre l'Unione di Comuni, puntando invece alla Fusione vera e
propria tra i Comuni.
Avere oggi in Italia 8.300 Comuni, tremila addirittura con meno di 1000 abitanti, non è più possibile. In Friuli Venezia Giulia è
giusto ricordare che su 216 Comuni più di 120 hanno meno di 3,.000 abitanti, e 70 addirittura meno di 1000 abitanti. Con questi
numeri risulta difficile per i Comuni dare risposta ai cittadini e alle imprese perché manca quella adeguatezza, che insieme alla
sussidiarietà erano i capisaldi del federalismo da tanti invocato negli ultimi 30 anni in Italia. Se a questi numeri si aggiungono oltre
10.000 tra enti, consorzi, agenzie, società municipalizzate eccetera, si comprende come ci sia una parcellizzazione di responsabilità
e decisione incontrollabile e incontrollata senza dare quelle risposte puntuali e precise che le società moderne esigono.
Non è la prima volta che sostengo questa ipotesi: da sempre ritengo che nella nostra provincia ad esempio dovrebbe essere presente
un numero massimo di cinque Comuni. Auspico che questo sia l'obiettivo da perseguire una volta conclusa la fase transitoria. Si
potrebbe cominciare con la fusione tra Monfalcone-Staranzano-Ronchi, e S. Pier d'Isonzo-Turriaco-S. Canzian, magari
mantenendo elementi come il sindaco emerito (con il compito di essere un riferimento per i cittadini) e il gonfalone, ma
razionalizzando soprattutto le spese gestionali quali ad esempio un unico segretario e un unico dirigente per ogni settore
amministrativo. Quello che non vorrei, infatti, è che si vada semplicemente a sostituire l'ente Provincia con un altro ente
intermedio (Unione dei Comuni), complicando, invece di semplificare, l'apparato burocratico, e le spese per il suo mantenimento,
proprio perché il compito di queste riforme deve essere aiutare cittadini e imprese, e non complicare loro la vita in un mondo dove
ormai gli strumenti informatici hanno abbattuto qualsiasi distanza e necessità di avere tutti gli uffici sotto casa.
Il percorso però di questa riforma costituzionale, è ovviamente molto complesso: basti pensare che il testo, già uscito dal Senato,
deve passare ben due volte alla Camera e altrettante al Senato senza subire modifiche. L'augurio che io mi faccio è che a tutti i
livelli sia affronti questo argomento lasciando da parte i campanilismi, gli interessi di parte e si guardi al bene comune che è quello
di modernizzare lo Stato, adeguandolo alle esigenze dei tempi moderni guardando magari a ciò che hanno già fatto altri paesi
europei dove è già stato riorganizzata la struttura dello Stato, delle Regioni e degli enti locali.
San Canzian d’Isonzo
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Dicembre 2014
Comitato fusione Comuni Sinistra Isonzo
Il percorso che il Comitato ha fatto in questi 2 mesi è stato quello di sottoporre un questionario per
sondare il clima sull’argomento fusioni, prendendo come campione 2 paesi omogenei come Begliano e
S. Pier d’Isonzo. I risultati della raccolta del questionario inviato sono stati molto buoni, forse meglio
delle aspettative sia in termini di numeri che di risultato. Hanno riportato compilato il questionario
circa il 10% delle famiglie coinvolte, dato che si equivale nei 2 paesi.
Il risparmio è stato condiviso da quasi tutti i partecipanti, indicando prioritaria la riduzione dei costi
avendo una sola figura di Sindaco con la riduzione delle 3 attuali giunte a una sola e la riorganizzazione
della macchina amministrativa con la razionalizzazione delle posizioni organizzative. Novità In fatto di
maggior contributi ai Comuni che si fondono, la nuova proposta di modifica degli Enti Locali che ha
destinando al nuovo Comune che si viene a creare dalla fusione un fondo di 600 Mila euro in 5 anni,
vantaggio non da poco in questo momento.
Inoltre sono state parecchie le note scritte sui questionari riguardanti la rappresentatività dei territori e la necessità di avere come
adesso gli sportelli aperti su tutti e 3 i Comuni. Si ribadisce che idea del comitato è mantenere gli sportelli per i cittadini come
avviene oggi e la rappresentatività di ogni realtà territoriale senza cambio di nome. La stessa proposta di riforma Regionale porta
una modifica che fa pesare il nuovo Comune fuso come somma dei comuni che vi partecipano, quindi una rappresentatività
maggiore.
In sintesi la stragrande maggioranza vede positivamente un’eventuale fusione che porta grossi risparmi in termini di costi della
politica e una semplificazione delle norme e della struttura organizzativa.
Compito del comitato adesso sarà quello di informazione ai cittadini e il coinvolgimento delle forze politiche e dei relativi Consigli
Comunali.
Referente Claudio Fratta
QUANDO LA POLITICA TOCCA IL FONDO DEL CONFRONTO CIVILE
Consiglio Comunale del 20 novembre.
Dalla Redazione
Dopo la dichiarazione di voto contrario alla costruzione dei WC del cimitero di San Canzian, espressa dal capogruppo di
maggioranza Andrea Alessio, il capogruppo di minoranza, Centrosinistra San Canzian Futura, interviene con parole inappropriate e
palesemente offensive nel suo lungo intervento di carattere nettamente negativo
E' paradossale ed “insolito” che un capogruppo insulti la maggioranza per il voto che essa ha liberamente espresso, evidentemente
l'insulto all'avversario è il concetto di democrazia e libertà di pensiero che ha questo epigono del 900, per il quale la storia è
fermata nel lontano 8 novembre 1989.
Noi abbiamo espresso voto contrario alla mozione perché riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di avere risposte certe e
positive per la risoluzione di problemi ben più necessari ed urgenti che non la costruzione immediata dei servizi igienici nel
cimitero di San Canzian.
Riteniamo prioritaria la sicurezza degli edifici scolastici, secondo, il completamento delle opere incompiute (Ex scuola di Via
Marconi, muretto chiesa di San Canzian) terzo, sistemazione della viabilità, (Le Vie Rebez, Gramsci, Brunner, Cortili, Oberdan,
Dell'Amministrazione) quarto, sicurezza dell'illuminazione pubblica e solo in seguito, nel corso del 2016, i cittadini di San Canzian
potranno decidere se ritengono più necessari i WC del cimitero, oppure la passerella pedonale del ponte di via Trieste o la
sistemazione dell'ex pesa di Via Romana.
Il suddetto capogruppo di minoranza non è nuovo alle offese personali durante in Consiglio Comunale.
E' avvilente constatare che l'unica proposta, fino ad ora avanzata, da questo gruppo di minoranza, sia solamente la richiesta
urgente di un gabinetto (volgarmente detto “cesso”) di un cimitero!!!!!
Non credevamo che partiti della sinistra italiana come l'Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e SEL condividessero con Città
Futura, la tesi per la quale il confronto politico debba essere basato sulla denigrazione, l'insulto e l'offesa personale dell'avversario.
INTRODUZIONE AL PROGETTO SMART GAS
Trovare una vocazione per il territorio del monfalconese, e quindi un futuro per chi qui vive, non può non prescindere dall'analisi di
quanto in questi decenni è stato realizzato. Appare evidente a chiunque che l'unica vocazione possibile per il nostro territorio è
quella industriale, possibilmente abbinata ad una piattaforma logistica. É superfluo ricordare la posizione strategica del porto e la
notevole presenza di infrastrutture industriali e viabilistiche. Ed è in quest'ottica che il progetto di Smart Gas, si coniuga.
Riteniamo che un intervento come quello di Smart Gas, così come la necessità di adeguamento del porto, così come il
miglioramento degli snodi viabilistici, siano interventi necessari al contesto locale, che se realizzati in modo intelligente potrebbero
dare un futuro economico al territorio, magari riuscendo nello stesso tempo a togliere una parte dei mezzi pesanti dalla viabilità
locale. Ma tutti questi interventi quando proposti sono soggetti a critiche, a volte anche pesanti.
La Redazione
San Canzian d’Isonzo
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Dicembre 2014
Smart gas un opportunità per i nostri territori
di Alessandro Vescovini
Smart gas è una iniziativa volta a costruire un piccolo
terminale di rigassificazione e di gestione del GNL
finalizzato alla riduzione del costo del gas per le imprese
industriali che producono in FVG, si tratta delle poche
imprese sopravvissute alla crisi, nonostante crescenti
difficoltà, in primis derivanti dall’alto costo dell’energia e
dalla scarsa competitività del sistema.
La regione Friuli Venezia Giulia presenta il rapporto più
alto tra consumo di gas industriale e fatturato industriale e
subisce negli ultimi tempi una crescente difficoltà per via
del fenomeno shale gas che comporta un differenziale di
prezzo tra quanto pagato dai concorrenti americani rispetto
a loro di 1 a 3.
Il gruppo di imprese che si è riunito da lavoro a circa
15.000 dipendenti e presenta un fatturato annuo di 10
miliardi di euro, gente che non ha dimostrato di essere
molto sprovveduta e gente che investirà i 120 milioni di
euro necessari per realizzare l’impianto senza richiedere alcun aiuto pubblico.
L’impianto oltre ad avere delle dimensioni ridotte tali da non impattare ne sul paesaggio ne necessitare di consumo del suolo (verrà
utilizzato terreno industriale) non impatterà minimamente sull’ambiente perché’ utilizzerà acque industriali di scarto e non acqua
di mare, evitando di creare inquinamento sia termico che chimico nelle acque del golfo.
Quindi impatto ambientale zero, rilancio della portualità Monfalconese, salvaguardia di posti di lavoro e diffusione del nuovo
combustibile ecologico per autotrazione e per il settore crocieristico.
Una delle poche ambizioni che ci viene fatta, a parte spiacevoli attacchi personali al proponente, e’ che il mercato del gas non
consentirà a Smart gas di costruire l’impianto e contemporaneamente di garantire uno sconto del 10% alle industrie Friulane,
sconto indispensabile per aumentarne la competitività e scopo principale dell’intera operazione. Spiace deludere i numerosi
detrattori, ma noi questo prezzo LO ABBIAMO GIA NELLE NOSTRE MANI, prezzo già riferito al 2018, data nella quale il
nostro impianto entrerà in esercizio.
Per quale motivo allora oggi i rigassificatori sono sottoutilizzati e perché in questo momento il gasdotto è più competitivo e le
imprese Friulane non utilizzano il terminale di Rovigo per abbassare i loro costi?
Molto semplice…Perché nel mondo sono al momento in costruzione ben 15 impianti di liquefazione, ovvero quegli impianti che
trasformano il gas da gassoso a liquido, impianti che costano 10 MILIARDI di dollari cadauno e che entreranno in funzione,
guarda caso, tra il 2018 e il 2020…Nel 2018 di conseguenza i prezzi del gas liquido saranno più competitivi rispetto al gas
proveniente da gasdotto e la poca disponibilità dei rigassificatori andrà immediatamente esaurita ad appannaggio dei grandi
operatori del gas.
Ma per quale motivo ci sono questi pazzi nel mondo che spendono 150 MILIARDI DI DOLLARI per costruire impianti di
liquefazione, quando il mercato del consumo di gas e’ in repentino calo nel prossimo futuro?
Perché’ questi signori sanno che il vero mercato del gas liquido non sarà per la produzione di energia elettrica e nemmeno per il
consumo industriale, ma sarà per rifornire i milioni di camion che già oggi negli stati uniti vengono alimentati a gas liquido e che
presto invaderanno le nostre strade. Pensate che il consumo di gas liquido per i veicoli pesanti stradali in Europa e’ stimato intorno
alle 15 milioni di tonnellate di gas liquido che e’ pari ad un terzo della produzione dell’intero QATAR che e’ in assoluto e di gran
lunga il primo produttore mondiale.
Il nostro futuro e’ fatto di auto elettriche e di camion e navi alimentati a gas e grazie a questa evoluzione lo smog e le polveri sottili
spariranno per sempre dalla nostre vita. Un futuro che grazie a Smart gas il Friuli vedrà da assoluto protagonista.
Per concludere non ci risulta affatto che la procedura sia lacuosa, prova ne e’ che Smart gas presenterà risposta a tutte le richieste
di integrazioni entro e non oltre il 15 gennaio 2015, quando avverrà una ripubblicazione delle nuove parti di progetto e delle
integrazioni stesse. Siamo fiduciosi che la procedura si concluda molto velocemente e con esito positivo, in quanto non e’ stato
individuato alcun punto critico dal punto di vista tecnico e in molti hanno sottolineato che sono stati brillantemente risolte le
numerose criticità presentate nei progetti precedenti.
Per ulteriore conferma a quanto da me affermato potete consultare tra i tanti questo interessante link
http://www.internazionale.it/reportage/2014/11/04/lo-stato-del-gas
.
San Canzian d’Isonzo
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Dicembre 2014
Quale vocazione individuare per il nostro territorio
di
Michele Tonzar
L’ipotizzata realizzazione di un Terminale di rigassificazione e distribuzione di gas naturale nell’area
industriale del Lisert a Monfalcone è all’origine di un dibattito piuttosto acceso tra chi pensa che sia
un’opportunità da prendere al volo e chi, al contrario, vede nell’impianto guai a non finire. In mezzo c’è
chi tenta, come Legambiente, di affrontare con pragmatismo e dati alla mano la complicata questione.
Come è noto Legambiente non ha mai avuto pregiudiziali verso i rigassificatori e considera il gas naturale
la fonte fossile di transizione verso un futuro (sempre più prossimo) fatto di energia rinnovabile (ad
agosto il 45% del fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato coperto dalle rinnovabili).
Ma naturalmente bisogna valutare caso per caso e, soprattutto, è necessario saper leggere un contesto
sempre più in evoluzione e che ci dice, ad esempio, che i consumi di gas in Italia sono in continua,
significativa diminuzione e nel 2014 dovrebbero scendere ai livelli del 1998 (poco più di 60 miliardi di
m3).
Chi propone il progetto dà per scontato di poter ottenere forniture di gas naturale ad un prezzo inferiore del 10% a quello di mercato,
con il quale alimentare e rendere maggiormente competitive le aziende della Regione forti consumatrici di gas. Recentemente però,
le dichiarazioni del responsabile commerciale della società Adriatic Lng, proprietaria del rigassificatore di Porto Viro in Provincia di
Rovigo, hanno posto forti dubbi su tale convinzione, affermando che per un terminal di ridotte dimensioni (come quello ipotizzato al
Lisert) le economie di scala sono difficili da raggiungere e sottolineando che, essendo il costo dell’energia in Italia allineato ormai a
quelli europei, il problema degli oneri, che gravano sulle tariffe, si porrebbe in ogni caso; tradotto significa che un prezzo inferiore a
quello di mercato è praticamente impossibile da ottenere.
Il rischio di fare un buco nell’acqua, si dirà, è a totale carico degli investitori privati che intendono realizzare l’opera. Non è proprio
così: è ipotizzato un intervento pubblico, in particolare della Regione (20 milioni di euro) e della Camera di Commercio (altri 20
milioni di Euro).
Per un’infrastruttura che, se verrà realizzata, vedrà la luce dopo il 2020 e avrà una durata di esercizio di circa 25 anni, gli aspetti
finanziari ed economici sono di particolare rilevanza e l’investimento pubblico deve mirare allo sviluppo dell’intera area portuale,
nella quale il rigassificatore potrebbe trovare ospitalità ma non può avere l’esclusiva.
Nelle Osservazioni alla procedura di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) che Legambiente ha inviato al Ministero
dell’Ambiente, sono state evidenziate alcune questioni pregiudiziali:
la necessità che venga ristabilita la sussidiarietà relativamente agli assetti pianificatori, cioè che un progetto come quello in
discussione debba far parte della pianificazione generale e non viceversa ( le linee guida per la redazione del nuovo Piano Regolatore
del Porto, ancora in una fase iniziale, non prevedono tale intervento e, allo stesso modo, il progetto non sembra coerente con l’attuale
Piano Regolatore del Comune di Monfalcone).
Allo stato attuale poi, il progetto non è collegato in alcun modo alla trasformazione o cessazione dell'utilizzo del carbone e alla
riconversione della centrale termoelettrica che potrebbe, da un certo punto di vista, costituire una compensazione strategica e locale
per eventuali impatti negativi.
Ci sono poi tutta una serie di questioni problematiche che, nella documentazione del progetto, non trovano risposta. Dal possibile,
previsto utilizzo di “shale gas” dagli Stati Uniti, la cui estrazione ha impatti molto rilevanti come dimostrano molti studi, concordi
nel sostenere che l’estrazione di gas da scisti (Shale gas) provochi significativi rilasci in atmosfera di metano (gas 33 volte più
climalterante della CO2) e pertanto sia da considerarsi, da questo punto di vista, più impattante del carbone, alla sottovalutazione
dell’impatto sulla nautica commerciale e da diporto, dovuto al traffico di gasiere nel canale di accesso, alla sottovalutazione
dell’impatto paesaggistico ed ambientale degli interventi e delle opere a mare, in particolare della nuova cassa di colmata, che va ad
estendersi in un tratto di mare prospiciente la costa duinese, alla mancanza di una valutazione di area vasta delle interferenze
derivanti dal previsto sistema di distribuzione del GNL sul traffico marittimo (ulteriori 68 navi gasiere di più ridotta capacità rispetto
alle 22 da 125.000 mc utilizzate per rifornire il terminale), sul traffico stradale (18 autobotti criogeniche/giorno per 300 giorni
lavorativi, come riportato nel progetto, anche se un calcolo più corretto dovrebbe essere 22 mezzi/giorno per 250 gg, in
considerazione del divieto di circolazione di mezzi pesanti il sabato) e sul traffico ferroviario (1.600 treni/anno = 6,4 treni/giorno x
250 gg), all’impatto paesaggistico ed ambientale della nuova cassa di colmata, che va ad estendersi in un tratto di mare prospiciente
la costa duinese.
Per concludere, si può affermare che, così come è stato presentato, il progetto non è in grado di garantire un bilancio ambientale
positivo. Vedremo se ci saranno delle significative disponibilità nel dare risposte ai quesiti posti e ad integrare le numerose lacune.
Resta, in ogni caso, un problema di fondo: con un mercato dell’energia in continuo mutamento e i ragionevoli dubbi sulla possibilità
di poter ottenere partite di gas a costi inferiori a quelli delle altre società energetiche, questo progetto sembra perlomeno un azzardo,
soprattutto dal punto di vista strategico ed economico, oltre a non costituire alcun vantaggio dal punto di vista dell’ambiente.
Le Osservazioni complete alla procedura di VIA, al link:
http://cms.legambientefvg.it/component/attachments/download/762.html
Michele Tonzar
Legambiente FVG
San Canzian d’Isonzo
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Crescere Insieme
Dicembre 2014
Lavori iniziati nel
novembre 2013
inaugurazione aprile
2014.
Costo dell'opera:
€ 274.000,00.
Contributo della Regione:
€ 190.000,00
Fondi propri
€ 84.000,00.
Progettazione e direzione
lavori Ufficio Tecnico
comunale.
Sostituzione dei serramenti
del corpo “A” sede della
scuola primaria a tempo
pieno. Sono stati sostituiti
225,00 mq di serramenti.
Costo dell'intervento
€ 93.633,00 interamente
coperto con fondi propri.
Progettazione e direzione
lavori Ufficio Tecnico
comunale.
La tinteggiatura delle facciate
esterne della Direzione Didattica e
del corpo “A” è stata eseguita dal
personale comunale coordinati dal
capo operaio Danilo Casagrande,
ai quali va il nostro ringraziamento.
Progettazione e direzione lavori Ufficio Tecnico comunale
Rifatti mq 175,00 in
massetto di cemento e
mq 92,00 in porfido.
Costo totale delle opere
€ 36.900,00
interamente coperto con
fondi propri
Asfaltatura per mq 1500.
Costo dell'intervento
€ 12.440,00
interamente coperto con
fondi propri
Piano neve Comune di San Canzian d'Isonzo
Le azioni di sgombero neve saranno eseguite da un'impresa privata,
mentre le operazioni di spargimento sale dal personale comunale e dalla
Protezione civile. A tale scopo l'Amministrazione ha dotato le squadre di
uno spargisale meccanico ed uno manuale per una spesa di € 6.780,00
Si ricorda che è fatto obbligo a tutti i cittadini di mantenere
pulito dalla neve il marciapiede antistante le loro proprietà.
San Canzian d’Isonzo
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Crescere Insieme
Dicembre 2014
Le nostre eccellenze
Profilo Andrea Canciani:
Andrea Canciani nasce il 10/04/1984 a Monfalcone, dopo il diploma conseguito al Liceo
Scientifico Michelangelo Buonarroti nel 2003 si iscrive al corso di laurea in Ingegneria
Meccanica presso Università degli Studi di Udine, corso che viene terminato con la laurea
specialistica a pieni voti nell’anno accademico 2010/2011. Nell’anno precedente alla laurea
Andrea ha la possibilità di fare una work experience della durata di 6 mesi con lo studio
associato ABstructures (studio di fama mondiale nella progettazione strutturale di
imbarcazioni da regata in materiale composito avanzato leggero). Nel periodo della work
experience ha la possibilità di partecipare alla progettazione di tre imbarcazioni per la Volvo
Ocean Race (una delle quali risulterà vincitrice della edizione 2011/2012). Nel frattempo ad
ABstructures si unisce al team Artemis Racing per la progettazione dei catamarani da 72 piedi
con i quali Artemis Racing avrebbe partecipato alla 34ma Americas Cup. Andrea viene incluso
in questa avventura e si trasferisce a Valencia presso il desing team di Artemis Racing
(esperienza che dura 3 anni durante i quali riesce a ritagliarsi il tempo per scrivere la tesi e laurearsi). Al termine della Coppa
America decide di tornare in Italia, supera l’esame di stato in ingegneria, viene iscritto all’origine degli ingegneri di Gorizia ed inizia
la libera professione offrendo consulenze nella progettazione in materiale composito avanzato leggero e materiali innovativi in
generale (per esempio ha seguito la progettazione di una imbarcazione da regata costruita interamente in fibra di basalto) sia in
campo industriale che nel campo della nautica. Attualmente collabora con studi di progettazione ed aziende a livello nazionale ed
internazionale.
Mi chiamo Eleonora, sono tecnico erborista e da circa quattro anni mi sono creata un
ruolo all’interno della mia azienda agricola, caratterizzata da generazioni di realtà
contadine e gestita in gran parte da mio papà.
Ho deciso di avviare delle piccole coltivazioni di piante Aromatiche e Officinali negli
spazi attorno all’azienda agricola, situata a Pieris (GO) in mezzo alla campagna, dove
abbiamo una stalla con le mucche.
Inoltre abbiamo esteso la coltivazione di ortaggi e frutta per la vendita in azienda,
praticando il metodo dell’agricoltura biologica.
Gli appezzamenti di erbe aromatiche e officinali, anch’esse coltivate seguendo i
principi dell’agricoltura Biologica, mi permettono di ottenere un prodotto Naturale al
massimo, che si traduce poi nella distillazione in corrente di vapore delle erbe per
ottenere oli essenziali puri, nella essiccazione delle stesse e produzione di tagli tisana, nelle prime estrazioni per uso alimentare,
come sciroppi naturali (effettuati nel mio laboratorio di trasformazione) e oltre a queste operazioni, delle quali mi occupo
personalmente, c’è la produzione di Cosmetici Naturali, semplici ma efficaci, che racchiudono i principi attivi delle erbe che
coltivo.
La loro formulazione segue i principi della bio/eco cosmesi e vengono creati a “misura personale” da un laboratorio che si occupa
esclusivamente di formulazioni con derivati vegetali e piante officinali.
I cicli di produzione (piccole quantità) seguono la stagionalità e i cicli naturali di crescita di ogni pianta.
Essendo piccole produzioni che vengono ripetute più volte nel corso dello stesso anno, il prodotto finale risulta sempre fresco e
concentrato.
La filiera della cosmesi viene seguita dall’inizio alla fine, ovvero “DAL CAMPO ALLA CONFEZIONE”.
Ci trovi a Pieris, via N. Sauro, 14 (sulla statale 14)
COSOLO AZIENDA AGRICOLA
Coltivazione piante officinali e aromatiche con metodo Biologico
Cosmetica naturale - Oli essenziali - Sacchetti e cuscini con erbe - Sciroppi
Ortaggi e frutta da agricoltura Biologica produzione propria
Vino - Latte crudo alla spina produzione propria
Miele e Latticini da fattorie a Km zero
San Canzian d’Isonzo
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Crescere Insieme
Dicembre 2014
Gruppo di minoranza consigliare
Menzogne sulle maggiorazioni
delle indennità agli Assessori
Prima affermazione: “La legge sulla maggiorazione delle indennità
nasce come provvedimento compensativo per liberi professionisti,
dipendenti in aspettativa, disoccupati, cassaintegrati, studenti.”
Falso!!!!
La DGR n. 58 del 2003, prevedeva le maggiorazioni solamente
per gli Amministratori i liberi professionisti, o per i lavoratori
dipendenti collocati in aspettativa, esclusi i disoccupati,
cassaintegrati, studenti.
Seconda affermazione: “Gli Assessori possono rinunciare alla
maggiorazione dell'indennità. Falso!!!!
I pareri della Regione – prot.11391/2009 - prot. 25781/2010 –
prot. 27041/2011 – Recitano:
Non è ammissibile la rinuncia alla sola maggiorazione. La
rinuncia dovrà essere totale e non parziale, e non potrà quindi
riguardare esclusivamente le maggiorazioni spettanti a
ciascun
amministratore.
La
maggiorazione
spetta
obbligatoriamente.
Terza affermazione: “I consiglieri si possono ridurre il gettone di
presenza del 10%” Falso!!!
Il parere della Regione – prot. 8715 – 24/05/2006 Recita:
L'importo dei gettoni di presenza agli amministratori locali è
stabilita dalla Giunta Regionale; non è data alcuna possibilità
agli enti locali e/o ai singoli amministratori rideterminarli in
misura diversa.
Quarta affermazione: “I consiglieri e gli assessori si possono ridurre
l'indennità al fine di produrre un risparmio di bilancio utile per
nominare un ulteriore assessore” - Falso!!!!
Il parere della Regione – prot. n. 7482/2006 Recita:
Le indennità degli amministratori locali è stabilita dalla
Giunta Regionale; non è data alcuna possibilità agli enti locali
e/o ai singoli amministratori di rideterminare in misura
diversa rideterminarli in misura diversa. All'ulteriore
assessore spetterà comunque l'importo intero dell'indennità
di funzione.
Ora ci sorge spontaneo chiedere?
Tali affermazioni sono dettate da ignoranza nel senso della non
conoscenza della legge, o tendono a screditare gli Assessori
Cosolo e Dreos non avendo altri argomenti né politici né tecnici?
“La seconda che hai detto”
Manifestazione di “Pace e solidarietà”
svolto a Pieris il 7 dicembre 2014
Il Gruppo di maggioranza Centro Sinistra Democratico
Numeri UTILI
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Tel. 800 500 300:
Tel. 800 993 199:
Tel. 338 1672240:
Tel. 800 844 344:
Protezione Civile Regionale.
Segnalazione guasti illuminazione pubblica
Polizia Comunale
Servizio di asporto verde ed ingombranti
San Canzian d’Isonzo
Buone Feste
8
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