COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
PARERE
n. 5 del 08 Febbraio 2012
(o.d.g. 5 del 08 Febbraio 2012)
OGGETTO: Comune di Dueville (VI). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.
PREMESSO CHE
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ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria
2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli
strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS)
dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un
elevato livello di protezione dell’ambiente”;
La Commissione Regionale VAS, individuata ex art. 14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 08
Febbraio 2012 come da nota n. 57461 del 06.02.2012 del Dirigente della Unità di Progetto
Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), Segretario della Commissione;
Il Comune di Dueville con note n. 15006 del 29.06.2011, n. 23480 del 19.10.11 e n. 27656 del
13.12.2011 ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione
VAS;
Il Comune di Dueville ha approvato con DGC n. 195 del 20.11.08 il “Documento Preliminare e lo
schema di accordo di pianificazione”, ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la
formazione del piano di assetto del territorio comunale; l’accordo di copianificazione tra il Comune di
Dueville Regione Veneto per la redazione del P.A.T. in esame è stato sottoscritto in data 03.02.09.
In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di
concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli
interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T., oltre che con le associazioni economiche, sociali
e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche
assemblee.
Il Comune di Dueville con Dichiarazione prot. n. 23473 del 19.10.11 del Responsabile della
Programmazione del Comune ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della
redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11
del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e
valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti,
amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; il Comune di
Dueville con DCC n. 29 del 25.05.11, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo
quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04.
Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso
all’albo pretorio del Comune, nel Bur, n. 22 del 18.03.11, nel sito Web e nei quotidiani “Annunci
Economici”, ”Avvenire” e “Il Giornale di Vicenza” del 03.07.11.
Come emerge dalla dichiarazione del Responsabile della Programmazione del Comune prot. n. 23473
del 19.10.11 attestante le osservazioni pervenute: n. 84 di cui nessuna attinente alla VAS.
PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE
La Commissione Regionale VAS, con parere n. 88 del 6.08.08, aveva espresso giudizio positivo di
compatibilità ambientale sul Rapporto Ambientale Preliminare (ex relazione ambientale) allegato al
documento preliminare per la redazione del Piano di Assetto Territoriale Comunale, con prescrizioni
che dovevano essere ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Il territorio del Comune di Dueville è situato nella Provincia di Vicenza, a nord del Capoluogo di
Provincia, sulla direttrice di collegamento viario con i maggiori centri urbani dell’Alto Vicentino, quali
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Thiene, Marostica e Bassano del Grappa; confina, partendo da ovest in senso orario, con i Comuni di
Caldogno, Villaverla, Montecchio Precalcino, Sandrigo, Monticello Conte Otto e Vicenza.
Il Comune di Dueville comprende, oltre al Capoluogo comunale, tre frazioni: Povolaro, Passo di Riva e
Vivaro ed è il maggiore comune confinante con la Città di Vicenza (13.854 abitanti al 31.12.2007 – dato
ISTAT).
La superficie comunale, pari a 2.009,68 ha, è costituita da un ambito pianeggiante, di forma allungata,
compreso tra il Torrente Astico a nord, il Fiume Bacchiglione a sud, il Fiume Tesina ad est ed il
Torrente Igna ad ovest.
Sistema insediativo residenziale
Il sistema insediativo si è sviluppato a partire da un impianto di piccoli insediamenti rurali addensati
lungo itinerari storici di collegamento a scala territoriale (nord-sud ed est-ovest) e nei pressi dei
principali nodi viari di collegamento locale (ad esempio Povolaro sorge in corrispondenza della
diramazione dell’itinerario della Marosticana con la strada per Lupia).
Lo sviluppo urbanistico ed edilizio consistente, a partire dal secondo dopoguerra, è avvenuto per
addizione di nuclei principali e di borghi rurali (Dueville, Passo di Riva, Povolaro), lungo gli assi
principali (Marosticana) e la rete stradale minore, saturando progressivamente gli spazi intermedi,
limitatamente alle barriere infrastrutturali (ferrovia e autostrada).
Il territorio di Dueville ha subito, nel corso dell’ultimo ventennio, trasformazioni molto intense a
seguito della diffusione di nuovi insediamenti industriali e urbani favoriti dalla maggiore importanza
acquisita dalle reti viarie che si intersecano nel territorio comunale. D’altronde la sua posizione
(immediata periferia nord di Vicenza) e la strategica localizzazione nei confronti delle principali vie di
comunicazione (esistenti e di progetto) con l’Alto Vicentino e con le principali autostrade, fanno di
Dueville uno dei luoghi ideali per la localizzazione di nuovi insediamenti abitativi ed industriali.
Dal punto di vista territoriale e fondiario si è rilevato come il territorio comunale presenti, accanto ad
aree agricole omogenee, altre zone più o meno estese, a diverso grado di antropizzazione, con una
diffusione pressoché omogenea lungo le principali direttrici e con accentramenti nelle frazioni di
Povolaro e Vivaro.
Sistema insediativo agricolo
Dall’analisi del P.R.G. vigente si rileva come il territorio in esame sia interessato da una forte
frammentazione e diffusione edilizia, soprattutto in zona agricola. Gran parte del territorio comunale
risulta impiegato ad uso agricolo; nella porzione superiore il territorio, che circonda le aree urbanizzate,
è caratterizzato per lo più da viti e da piccoli appezzamenti di seminativo, mentre nella parte sud
prevalgono i prati irrigui. Nella zona a sud-ovest, in prossimità del confine con il Comune di Caldogno,
si estende l’area del Bosco di Dueville, contraddistinta, oltre che dalla presenza dell’area boscata, anche
da prati, canali, vegetazione.
Sono presenti anche altre emergenze collegate alla presenza di rogge e risorgive. Esiste anche una
porzione non irrilevante di territorio agricolo definita dal P.R.G. come zona ad elevata valenza
paesaggistica ed ambientale.
Dall’ultimo censimento dell’agricoltura (anno 2000) emerge che la S.A.U. è pari a 12,40 Kmq, su una
superficie comunale di 20,11 Kmq (ISTAT 2001), con netta dominanza di coltivazioni a seminativo
(8,37) Kmq, in primis il mais e prati permanenti (2,34 kmq). Marginali le coltivazioni legnose, fruttiferi
e vite e per chiara definizione gli orti familiari.
Come per gran parte della realtà vicentina, sul territorio comunale esistono più che aziende/allevamenti
di significativa rilevanza, numerose micro–realtà per lo più legate alla tradizione agricola del passato.
Lo studio agronomico ha approfondito questi aspetti, partendo da un accurato studio della realtà
insediativi agricola. Precisamente sono stati verificati gli edifici censiti o indicati ad uso agricolo
(abitazioni, annessi rustici, serre), con lo scopo di definire, su base agronomica, la funzionalità e la
connessione all’attività agricola degli edifici ricadenti in zona agricola. Ne deriva che dall’analisi si può
estrapolare la reale consistenza e vitalità delle aziende agricole nel territorio.
Lo studio ha assunto, come discriminante per definire l’azienda agricola, le realtà produttive composte
da almeno 1 ettaro di terreno coltivato in assenza di indirizzo produttivo zootecnico e/o ordinamento
colturale intensivo e due requisiti fondamentali per la verifica della relazione dell’edificio con l’attività
agricola, ossia la funzionalità e la connessione con l’attività medesima.
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Dalle analisi condotte, è emerso che sono 56 gli edifici accertati per i quali vengono soddisfatti i criteri
sopra esposti, e che si possono considerare, pertanto, come aziende agricole in senso stretto, attive e
funzionali.
Per quanto concerne gli allevamenti destinati all’attività agricola, questi rimangono marginali, legati alla
tradizione e in progressiva rarefazione. Si possono contare, infatti, circa una decina di casi di
allevamenti di animali da latte e/o equini con consistenza inferiore alla decina di capi allevati, ma non
mancano tuttavia, realtà di una certa consistenza.
Da rilevare la presenza di n. 2 allevamenti avicoli per complessivi 125.000 capi; n. 6 allevamenti di
bovini da latte con un numero di capi superiore a 100; un allevamento di suini con circa 400 animali;
non mancando per altro situazioni numeriche intermedie e miste.
Rientra tra le aziende attive sopra menzionate anche un allevamento ittico in zona Vivaro (Via Roi) che
alleva essenzialmente trote, utilizzando in parte delle vasche in terra con rive vegetate, in parte un tratto
dell’alveo naturale del Rio Boccara.
Esiste, inoltre, sempre in loc. Vivaro, Via Pilastroni, un laghetto di pesca sportiva, con una superficie di
circa 5 ettari, realizzato su un bacino di un’ex cava di ghiaia, rimasta in attività fino agli inizi degli anni
’70.
Sistema insediativo produttivo
Oltre al Capoluogo comunale e le frazioni di Povolaro, Passo di Riva e Vivaro sono presenti diverse
altre aree urbanizzate, sviluppatesi lungo la viabilità di livello comunale e anche nei pressi della zona di
tutela del Bosco di Dueville. Sussistono sul territorio alcune attività artigianali e industriali, per lo più
concentrate lungo la strada Marosticana, ma anche distribuite nelle zone di contorno degli insediamenti
urbani. La gran parte delle zone destinate alle attività produttive sono già occupate da stabilimenti,
tuttavia permangono ancora spazi liberi sulla Marosticana, in particolare nell’area di sud-est.
Nel Comune di Dueville l'industria e l'artigianato sono vivissimi. Non ci sono grandi impianti ma,
secondo il modello “Nord-Est”, tantissime piccole e medie aziende, dotate di grande flessibilità
produttiva e di aggressività sul mercato. All’interno del territorio comunale si contano ben 370 imprese
artigiane. La maggior parte delle attività industriali è localizzata lungo i principali assi della viabilità ed
in particolare lungo la Marosticana.
Attività produttive in zona impropria
Gli edifici interessati da attività produttive fuori zona sono complessivamente n. 61 (valore stimato) di
cui n. 29 edifici sono stati puntualmente schedati da specifica variante al P.R.G. (L.R. n. 11/1987) e
circa 30 sono stati identificati nel P.R.G. come attività produttive da confermare / bloccare / trasferire.
La superficie coperta degli edifici produttivi fuori zona è stata stimata complessivamente in mq.
115.500 di cui mq. 95.529 puntualmente schedati, ai sensi della variante di cui sopra, e circa mq. 20.000
relativi agli altri fabbricati. I dati riportati sono stati desunti a partire dall’analisi delle schede puntuali e
da quanto riportato nel P.R.G. vigente. Dette schedature sono state recepite integralmente dal P.A.T..
Relativamente ai fabbricati produttivi presenti fuori zona, si osserva che la maggior parte di essi sono di
modeste dimensioni, generalmente inferiori a mq. 1.000 (solitamente superfici comprese fa mq. 200 e
500), spesso a conduzione familiare-artigianale. Le attività svolte sono principalmente metalmeccaniche, di rifinitura di componenti o lavorazioni speciali per conto terzi. Sono presenti solo alcuni
grossi insediamenti di produzione industriale metalmeccanica, tipolitografica, e di prefabbricazione.
Alcune grosse attività sono state dismesse e sono oggetto di richiesta di riconversione.
Siti industriali di particolare rilevanza
Lungo la Marosticana sono presenti due attività di fonderia: una da bloccare (SERTUBI SpA - ex
FASP) collocata in un contesto residenziale e terziario, per la quale è necessario predisporre idonei
programmi di riqualificazione e risanamento ambientale; l’altra inserita in ambito industriale
(SOCIETA’ COOP. FONDERIA POVOLARO).
Il primo impianto industriale è in una fase di stasi produttiva, dettata dall’andamento del mercato della
ghisa, ed è attualmente interessato da lavori di ristrutturazione del manto di copertura, al fine di
destinare lo stabile ad altre lavorazioni industriali.
Il secondo impianto, una fonderia di ghisa di 2° fusione, è invece ancora in attività.
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Sistema economico e dei servizi
Tra i principali servizi a scala territoriale che il territorio di Dueville offre si ricorda il nucleo dei servizi
e degli impianti sportivi di Viale dello Sport e Viale Olimpia (con Palazzetto dello sport, campo
sportivo, aree verdi e piscina scoperta), inserito in un contesto residenziale e strettamente collegato con i
limitrofi impianti scolastici.
L’offerta appare adeguata alle esigenze del territorio; in ogni caso vanno perseguite quelle azioni che
permettono un efficiente e sicuro accesso, anche di carattere ciclo-pedonale. Tra i servizi a scala
territoriale sono presenti eccellenze di carattere culturale e sociale (cinema, centro sociale, casa di
riposo), ma anche di presidio amministrativo, con la locale Stazione dei Carabinieri (con progetto di
realizzazione di una nuova caserma, su un’area più funzionale in funzione delle mutate esigenze, in
prossimità di Viale della Repubblica).
Merita, infine, sottolineare che è stato recentemente depositata agli atti del Comune una proposta di
progetto di iniziativa privata volto alla realizzazione, in località Vivaro (in fregio alla Marosticana), di
un Centro Ippico Internazionale per Vicenza e per il Veneto.
In merito a tale proposta la Giunta comunale di Dueville, con proprio provvedimento n. 251 del
14.12.2006, si era già espressa in modo favorevole dichiarandone l’utilità e la validità per la collettività
locale.
L’area in questione ricade in una macrozona a forte valenza paesaggistica e naturalistica che comprende
i siti storici e architettonici delle Ville e quelli naturalistici del Bosco e delle Risorgive, nonché interessa
l’area di rinaturalizzazione individuata dal P.T.C.P..
Sistema infrastrutturale e della mobilità
Ad oggi sono presenti sul territorio Comunale di Dueville:
- linea ferroviaria Vicenza-Schio;
- autostrada A31 Valdastico (con casello in posizione baricentrica all’interno del territorio comunale);
- S.R. 248 Marosticana;
- S.P. 50 di Novoledo.
Il territorio è punto di incontro di una rete di percorsi storici convergenti di differente importanza:
- l’itinerario a scala territoriale sulla direttrice Vicenza-Marostica-Bassano che era vincolato, in questa
porzione, dall’attraversamento sul Torrente Astico (guado di Passo di Riva);
- l’itinerario a scala sovracomunale di collegamento est-ovest Villaverla-Novoledo-Dueville, che
permette collegamenti trasversali passando a nord dei territori umidi e poco praticabili del bosco di
Dueville;
- l’insieme della viabilità locale di collegamento tra i centri limitrofi (Montecchio, Precalcino, Levà,
Caldogno, Bolzano Vic.no) e i piccoli insediamenti rurali.
Dalla seconda metà dell’ottocento (1876) la realizzazione della linea ferroviaria Vicenza-Thiene-Schio
(con stazione a Dueville) ha costituito un fattore localizzativo determinante per lo sviluppo dei primi
insediamenti industriali moderni (Cotonificio Lanerossi) rafforzando la funzione del Centro di Dueville
quale polo di attrazione di ambito sovracomunale.
Infine la realizzazione dell’autostrada A31 Valdastico, negli anni ’70, ha garantito una migliorata
accessibilità tramite il casello localizzato in posizione baricentrica rispetto ai nuclei residenziali
maggiori (Dueville, Passo di Riva, Povolaro).
Per il territorio di Dueville, sul tema infrastrutturale, la criticità maggiore è rappresentata dal traffico di
attraversamento che interessa l’itinerario Villaverla-Passo di Riva (S.P. 50, Via Pasubio-Via Mazzini),
la direttrice Vicenza-Marostica (S.R. 248) e l’itinerario Montecchio Precalcino-Povolaro (S.P. 63, V.le
della Repubblica). Tra le criticità occorre anche segnalare che la localizzazione centrale del casello
autostradale è un elemento generatore ed attrattore di traffico.
Lo stesso P.T.C.P. recentemente adottato dalla Provincia di Vicenza, le cui considerazioni presentate
prendono origine dai risultati del modello di simulazione, dall’osservazione dei dati relativi al
monitoraggio dei flussi veicolari del progetto SIRSE, sottolinea che le maggiori criticità che
caratterizzano la viabilità vicentina sono connesse alle caratteristiche della rete e allo sviluppo della
domanda.
La domanda di mobilità oltre a crescere quantitativamente, sta assumendo connotati diversi in funzione
dei diversi modelli insediativi ed economico-produttivi che si sono affermati negli anni recenti; risulta
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infatti essere molto consistente ed anche più diffusa, rispetto al passato, sia in termini spaziali, sia
temporali.
Alcune delle principali arterie, che costituiscono la struttura portante dei collegamenti provinciali e
interprovinciali, versano in condizioni di elevate criticità, a causa della sovrapposizione di traffici urbani
con quelli di media e lunga percorrenza, e per l’effetto delle conurbazioni sorte linearmente ai bordi
delle infrastrutture.
La saturazione dei livelli di capacità determina pesanti ricadute sul territorio in termini di congestione,
di inquinamento atmosferico ed acustico e, in generale, di peggioramento della qualità della vita nelle
aree densamente urbanizzate.
La S.R. 248 Schiavonesca-Marosticana, che interessa i collegamenti tra l’area centrale e l’area delle
risorgive e del Bassanese, è caratterizzata da fenomeni di saturazione della rete nel tratto compreso tra
Vicenza e Dueville.
Tale situazione si viene a verificare poiché si sovrappongono spostamenti a lunga e a corta percorrenza,
l’ambito è molto edificato e la presenza del casello autostradale di Dueville attrae flussi veicolari in
entrata e in uscita dalla A31, nonché dalla presenza di una quota elevata di mezzi pesanti che
attraversano le aree urbane sorte a ridosso dell’arteria.
L’ambito dell’area del Capoluogo provinciale e della prima cintura è caratterizzato dalla presenza di
flussi veicolari attratti dal centro urbano di Vicenza; risultano perciò congestionate, nelle ore di punta, le
arterie di penetrazione nella città.
Sistema idrogeologico
Il territorio comunale di Dueville, interamente compreso all’interno del bacino del Bacchiglione, ricade
nella fascia delle cosiddette “risorgive” da cui prendono origine alcuni importanti corsi d’acqua, quali il
Bacchiglione e l’Astichello, oltre a numerose Rogge tra le quali R. Molina, R. Menegatta, R.
Caldonazzo, R. Verlata, R. Rozzola e R. Tribolo. E’ presente anche il torrente Astico, che lambisce per
un piccolo tratto il Comune nella porzione nord (ponte di Passo Riva).
Esiste, inoltre, una rete idrica minore rappresentata dai fossati di vario ordine che, solcando la porzione
coltivata del territorio comunale, costituiscono una rete capillare di raccolta delle acque di deflusso
verso le rogge sopraccitate.
Nel complesso tali corsi d’acqua, appartenenti al comprensorio del Consorzio di Bonifica Medio Astico
Bacchiglione, rappresentano un’efficiente rete di raccolta e smaltimento delle acque di tutto l’ambito
agricolo del territorio comunale.
Tra i fiumi che presentano maggiori criticità, in termini di qualità delle acque, vi è il Fiume
Bacchiglione che attraversa il territorio comunale di Dueville nella porzione sud-ovest (località Vivaro).
Il regime idrico, fortemente variabile, del corpo d’acqua suddetto determina un rischio idraulico di
pericolosità da media ad elevata, soprattutto in prossimità del centro abitato di Vivaro.
Per quanto riguarda il rischio idraulico nella zona indagata si sottolinea che durante l'evento di piena del
settembre 1882, l'esondazione del Bacchiglione e dei suoi affluenti provocò l'allagamento della Città di
Vicenza e di vaste zone di pianura situate a settentrione, fino Thiene, mentre rotte e straripamenti si
verificarono ad opera dei Torrenti Astico e Leogra.
In occasione dell'evento alluvionale del novembre 1966 il Bacchiglione e alcuni dei principali affluenti
provocarono l'allagamento di vaste aree del territorio vicentino. Il Retrone e l'Astichello, impossibilitati
a scaricare nel Bacchiglione per gli elevati livelli idrometrici del Fiume, superarono gli argini sondando
nella parte ovest e nord della Città di Vicenza. Il Bacchiglione in località Cresole e Vivaro causò una
rotta arginale di circa 150 m ed il crollo di due ponti. Il Tesina, invece, ruppe gli argini in sinistra, a
Bolzano Vicentino ed a Marola, causando l'inondazione dei territori dei Comuni a est ed a nord-ovest di
Padova. Questa parte della pianura vicentina è, quindi, collocata nella fascia di transizione tra l’alta
pianura, caratterizzata dai potenti depositi alluvionali di ghiaie e sabbie e la bassa pianura, dominata da
una stratificazione più complessa in cui ai materiali di tipo litoide si alternano le argille.
Dal punto di vista morfologico il territorio di Dueville è tutto pianeggiante, con pendenza media del 4
per mille. Il Torrente Astico presenta argini notevoli per mole e altezza, nel tratto di meno di un
chilometro lungo il quale costeggia il territorio comunale. Notevoli risultano anche gli argini del Fiume
Bacchiglione. All’estremo settentrionale si hanno quote di 68 m sul livello del mare; all’estremo
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meridionale si hanno quote di 42 m, Le porzioni che hanno altezze relative più evidenti, sono quelle
delle scie di ghiaie dell’Astico e del Brenta.
Il sottosuolo risulta caratterizzato da una notevole varietà di terreni quanto a granulometrie. Nella parte
settentrionale del Comune si ha la prevalenza di sottosuoli ghiaiosi, mentre nella parte meridionale di
sottosuoli sabbiosi. La grande variabilità dei terreni, sia in senso verticale che orizzontale, è dimostrata
dalle stratigrafie disponibili. Dal punto di vista litologico si può distinguere una parte settentrionale del
territorio, a suoli con scheletro ghiaioso difficilmente scavabili, e una parte meridionale con suoli teneri,
molto adatti all’agricoltura.
Il territorio comunale può essere inoltre suddiviso in parti relativamente alla permeabilità. Si può infatti
considerare zona ad alta permeabilità quella del sottosuolo ghiaioso e falda freatica profonda, del
territorio settentrionale; zona a media permeabilità è quella a sottosuolo misto ghiaioso e sabbioso
soprattutto con abbondante limo, compresa tra la zona a bassa permeabilità e la linea delle risorgive;
zona a bassa permeabilità è quella a sottosuoli misti, sabbiosi-limosi-argillosi, che si trovano nella parte
meridionale del territorio.
Sistema ambientale, storico-culturale e paesaggistico
L'ambiente dove si trova Dueville è fortemente segnato dall'attività umana. Gli abitati sono distribuiti
nel territorio e quello agricolo è frammentato da numerose strade; vi sono molte aree protette da vincoli
paesaggistici, sia in rispetto delle Ville antiche, sia a salvaguardia delle aree umide delle risorgive, dove
rimangono presenti esempi sempre più rari di paesaggio agricolo d'altri tempi.
La principale emergenza ambientale del Comune di Dueville è costituita dal Bosco di Dueville, area di
interesse regionale per le sorgenti del Bacchiglione, individuata come Z.P.S. e S.I.C. dalla Regione
Veneto (cod. IT3220013 e cod. IT3220040), soggetta a vincolo paesaggistico secondo il D. Lgs. n.
42/2004 e s.m.i. e indicata nel P.T.R.C. come “ambito per l’istituzione di parchi e riserve regionali
naturali e archeologiche e di aree di tutela paesaggistica - n. 62” per la rilevante valenza ambientale e
paesaggistica.
L’habitat del Bosco di Dueville è costituito da praterie migliorate per il 45%, da torbiere, stagni, paludi
e vegetazione di cinta per un altro 45% dell’area, mentre per il restante 10% è costituito da corpi
d’acqua interni (acque stagnanti e correnti). L’ambito di risorgiva è caratterizzato dalla presenza di
boschi e prati umidi (molinieti), da rogge, canali e prati stabili da sfalcio. Le specie arboree più diffuse
sono il platano, la robinia, l’olmo, il pioppo, il salice, l’ontano, l’acero, il gelso.
Le superfici a coltivo sono occupate prevalentemente da seminativi di mais, non mancano però prati
stabili “asciutti” e colture specializzate quali vigneti e frutteti.
L’importanza e la qualità del S.I.C. del Bosco di Dueville è data anche dalla presenza relittuale di rare
specie floristiche igrofile e microterme, dall’esistenza di un’associazione endemica molto rara
(Plantagine altissimeae – Molinietum caeruleae) e dalla presenza di specie faunistiche rare o in forte
diminuzione (per approfondimenti si rimanda alla scheda del Formulario Standard Natura 2000).
Dallo studio floristico e vegetazionale eseguito in occasione di una tesi di laurea su corsi d’acqua di
risorgiva (anno 2006) emerge che il sito conserva ancora intatte molte delle caratteristiche che lo
rendono unico. Alcuni indicatori del buono stato dell’ambiente devono essere assolutamente considerati
e valorizzati: in primo luogo la presenza di ricche e fitte siepi, per lo più arbustive, lungo il corso di
molti canali sono elementi in grado di garantire la diversità faunistica e floristica; il mantenimento
dell’assetto idrogeologico; l’attenuazione di possibili problemi di inquinamento diffuso.
L’indagine botanica ha dimostrato la ricchezza di flora e di comunità vegetali (es. Helosciadetum
nodiflori) degne di nota sia per il valore intrinseco, sia perché la loro presenza indica buona qualità delle
acque, prediligendo tali associazioni, acque limpide e con limitate oscillazioni del livello idrogeologico.
Le comunità rilevate, favorite da condizioni sciafile, indicano nel complesso una sostanziale oligotrofia.
Il territorio in esame, pur caratterizzato da spiccate caratteristiche di naturalità, è contemporaneamente
fortemente antropizzato con presenza di intensa attività agricola. Ne deriva l’importanza della sua
conservazione in considerazione del fragile equilibrio che lo caratterizza. L’analisi ha altresì rivelato
l’assenza di fenomeni di inquinamento floristico da cui discende ulteriormente la necessità di una
rigorosa tutela che ne permetta nel tempo la conservazione e l’autorigenerazione.
Nell’ambito dell’area del ‘Bosco di Dueville’ proprio per le caratteristiche intrinseche della medesima,
ossia la presenza di acqua per tutto l’anno a temperatura pressoché costante, in passato è stato realizzato
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un impianto per l’allevamento ittico, rimasto operativo fino ai primi anni ’90. Esso si estendeva per più
di un chilometro da nord a sud con una serie di vasche parallele costruite negli anni ’60, quando furono
canalizzate le acque del Bacchiglioncello e di altri corsi minori. L’attuale stato di abbandono ha
permesso la colonizzazione di specie spontanee e lo sfruttamento degli specchi d’acqua da parte
dell’avifauna nidificante.
Il territorio del Comune di Dueville, dunque, è caratterizzato da una molteplicità di paesaggi,
determinati dal particolare assetto idrogeologico di quest’area. Situato nel mezzo della pianura
alluvionale nord-vicentina, il territorio indagato è infatti attraversato dalla linea delle risorgive.
Sono pertanto distinguibili due settori a differente configurazione idrografica la quale, oltre a
determinare una netta diversità nella disponibilità d’acqua, induce diverse impostazioni del tessuto
fondiario e di conseguenza plasma in modi diversi il paesaggio.
La zona a sud è contraddistinta dalla presenza di numerose risorgive e rogge circondate da un corpo
boscato che funge da cintura. In particolare la cosiddetta zona del “bosco” è un ambito ad elevata
valenza paesaggistica e naturalistica che, a cavallo dei Comuni di Dueville e Villaverla, vede la
confluenza tra il Torrente Timonchio, proveniente dall’alta pianura nord-occidentale, ed il Bacchiglione
appena formato da un ventaglio di risorgive.
Caratterizzano questa zona anche le aree occupate dai prati umidi. In questa porzione del territorio
comunale, ricca di acqua, il territorio agricolo è per lo più occupato da prati irrigati. Nella porzione
superiore, il territorio agrario che circonda le aree urbanizzate è caratterizzato per lo più da piantate di
viti maritate al gelso e all’acero campestre e da piccoli appezzamenti di seminativo. Si riconosce nella
porzione nord una maggiore urbanizzazione.
Il Documento Preliminare per la stesura del nuovo P.T.R.C., nella sezione dedicata al paesaggio,
ricomprende questa parte di territorio nell’ambito 23 – Alta Pianura Vicentina.
Il tessuto insediativo (e agricolo) è caratterizzato da una significativa presenza di palazzi storici, ville e
corti rurali di rilievo architettonico (sono oltre trenta gli edifici segnalati dall’Istituto Regionale Ville
Venete). In particolare si segnala la presenza delle due Ville principali (Villa Porto Milan Massari, Villa
Da Porto Casarotto) nella parte meridionale del territorio oltre a Villa Monza (sede municipale). Tra le
chiese si ricorda la chiesetta di S. Maria Etiopissa ai Tre Scalini, riccamente affrescata nell'Alto
Medioevo, la chiesetta di Villa da Porto, la chiesa parrocchiale di Dueville e la chiesetta Monza.
A Dueville sono stati inoltre scoperti i reperti di più necropoli longobarde nei primi anni del ‘900. Tali
ritrovamenti risultarono essere molto estesi, componendo forse una delle necropoli più importanti
d'Italia.
È stata recepita integralmente la variante al P.R.G. specifica che disciplina gli edifici rurali tipici delle
zone agricole.
Verifica della consistenza e della localizzazione degli attuali standard urbanistici e delle previsioni di
P.R.G., evitando la dispersione sul territorio delle funzioni di maggior rilevanza ma garantendo alle
diverse parti del territorio un’adeguata dotazione di servizi primari, con particolare attenzione alla
domanda proveniente dalla componente più debole della popolazione (ragazzi e anziani);
La riqualificazione delle aree centrali di Dueville in connessione con il recupero dello stabilimento di
archeologia industriale ex Lanerossi.
Territorio rurale
Per il territorio rurale il P.A.T. si pone l’obiettivo di salvaguardare gli aspetti storico-culturali delle
attività tradizionali, e di attuare le politiche di sviluppo delle attività agricole sostenibili attraverso la
promozione di specifiche opportunità.
In particolare il P.A.T. persegue i seguenti obiettivi:
− tutelare i suoli ad elevata vocazione agricola limitandone il consumo;
− promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile, improntata sull’impiego di tecnologie non
inquinanti e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili;
In questo senso il Piano:
− individua le caratteristiche produttive del settore primario, le vocazioni colturali, la consistenza dei
settori zootecnico, orto-floro-vivaistico;
− stabilisce i criteri per gli interventi di:
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− miglioramento fondiario;
− riconversione colturale;
− infrastrutturazione del territorio rurale;
− definisce i criteri per la classificazione del territorio secondo le seguenti caratteristiche:
− produzione agricola tipica o specializzata;
− aree integre, di primaria importanza per la funzione agricolo produttiva (struttura aziendale);
− aree compromesse, caratterizzate da un elevato frazionamento fondiario (struttura aziendale);
− indica i criteri per l’individuazione dei beni culturali tipici della zona agricola;
− definisce le caratteristiche tipologiche, costruttive e formali, della edificazione in zona agricola; in
particolare con il P.A.T. si eseguirà la ricognizione dei bordi dei borghi rurali ammettendo limitati
interventi di nuova edificazione esclusivamente in funzione di documentate esigenze e in zone fornite
dai sottoservizi, verificato che non si determinino dannose interferenze con le reti ecologiche;
− promuove la valorizzazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso il riutilizzo dei
fabbricati rurali non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati, valutando l’opportunità
di inserire destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in funzione della loro localizzazione,
all’esterno o all’interno di nuclei o centri storici;
− disciplina le strutture precarie (legittime anche a seguito di condono edilizio), al fine di realizzare un
decoroso riordino degli insediamenti ed il miglioramento complessivo delle condizioni paesaggistiche
ed ambientali;
− individua i percorsi ciclabili e i percorsi pedonali pubblici utilizzabili per la fruizione turistica e
promuove il recupero degli edifici esistenti quale incentivo all’attività agrituristica;
− promuove gli interventi di sviluppo fortemente connessi con il territorio, verificate le condizioni di
sostenibilità in accordo con le indicazioni del P.T.C.P. (es.: pesca sportiva – ex cava – Casarotto;
futuro Centro Ippico con itinerari connessi con il Bosco di Dueville, l’agriturismo e la ristorazione).
Coerentemente con quanto delineato dal P.T.C.P. adottato, nelle aree agricole si auspica l’attivazione di
progetti di riqualificazione paesistica da attuare mediante l’inserimento sistematico nelle pratiche
colturali insediate di popolamenti vegetali (siepi) e di rinaturalizzazione di sponde ed argini del reticolo
idrografico minore (rii e scoli). Questi interventi, svolgono anche una funzione di filtro nei confronti
dell’inquinamento diffuso di provenienza esterna in particolare di origine agricola.
Il P.A.T. pone la sua attenzione alla definizione di corridoi ambientali, partendo dalle indicazioni della
carta di progetto delle reti ecologiche provinciali, avendo presente che l’efficacia di una Rete Ecologica
passa attraverso:
− l’accrescimento della conoscenza delle specie significative ai fini della biodiversità sul territorio;
− azioni di monitoraggio e controllo sulla qualità dei risultati.
Si ritiene inoltre che vengano attuati i seguenti interventi:
− mantenimento di radure con prati polifiti naturali o a pascolo;
− formazione di siepi alto-arbustive nelle aree rurali;
− mantenimento di coltivazioni arboree di colture tradizionali;
− mantenimento dei terrazzamenti e delle colture tradizionali connesse.
Attività produttive
Per le attività produttive il P.A.T. valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario e ne
definisce le opportunità di sviluppo, in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”, attraverso
un coordinamento con le politiche e le scelte di livello provinciale.
A tal proposito il P.T.C.P. sottolinea che l’analisi della dispersione insediativa e le valutazioni
preliminari alla redazione del P.T.C.P. stesso spingono ad ipotizzare che la domanda di nuove superfici
produttive tenderà a diminuire. Pertanto, in coerenza con quanto previsto dalla L.R. n. 11/2004 e s.m.i.,
si ritiene corretto supporre che non saranno più necessarie nuove aree produttive e che le nuove
superfici saranno realizzate solo in ampliamento ad aree esistenti.
Il P.T.C.P., quindi, seleziona un numero limitato di aree produttive, da rendere estremamente attrattive
per le attività imprenditoriali vitali e puntare ad una riqualificazione del territorio attraverso la
riconversione delle aree non idonee definite non ampliabili.
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La razionalizzazione del tessuto produttivo e la concentrazione delle attività in un numero più limitato
di aree di dimensione consistente, sono le azioni iniziali indispensabili per proporre interventi tali da
sostenere il mondo della produzione; come obiettivo di lungo termine, si dovranno garantire
contemporaneamente i vantaggi propri dell’economia di scala tipica delle grandi aziende, le
caratteristiche vincenti e la forza tipica delle piccole e medie imprese che caratterizzano il territorio.
Per raggiungere tale obiettivo il P.T.C.P. della provincia di Vicenza individua, comunque, almeno
un’area per ogni comune, privilegiando per quanto possibile aree sovracomunali.
I criteri della scelta, effettuata dal P.T.C.P. si basano sull’impatto ambientale delle zone produttive nei
confronti della salute umana e del territorio e sulla dimensione dell’area stessa.
Come prima ipotesi, le aree di superficie superiori ai 500.000 mq sono definite, poiché difficilmente
convertibili, come ampliabili, mentre quelle di superficie inferiore ai 50.000 mq, molto piccole, sono
individuate come non ampliabili.
Il Comune di Dueville rientra tra le aree produttive comprese tra 250.000 mq e 500.000,00 mq;
coerentemente a quanto previsto dall’Art. 67 delle Norme del P.T.C.P. adottato, l’ampliamento delle
zone produttive ampliabili è ammesso nella misura massima del 10% della superficie produttiva
individuata dal P.R.G. alla data di azione del P.T.C.P..
Il P.A.T. individua le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche,
commerciali e produttive e le distingue in:
− ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale, caratterizzati da effetti sociali,
territoriali ed ambientali, che interessano più comuni e/o relazionati ad altri comprensori produttivi di
livello regionale o interregionale;
− aree produttive di rilievo comunale, caratterizzate da limitati impatti delle attività insediate o da
insediare.
Il P.A.T., inoltre:
− definisce l’assetto fisico funzionale degli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo
sovracomunale, quantificando il fabbisogno di aree e dei relativi servizi, con riguardo alle diverse
destinazioni in essere in sintonia con indirizzi e prescrizioni del P.T.R.C.;
− stabilisce il dimensionamento e la localizzazione delle eventuali nuove previsioni produttive,
commerciali e direzionali, con riferimento alle caratteristiche locali ed alle previsioni infrastrutturali a
scala territoriale, in coerenza con quanto stabilito dal P.T.C.P.;
− migliora la funzionalità complessiva degli ambiti specializzati per attività produttive, commerciali e
direzionali, garantendo una corretta dotazione di aree per servizi, opere ed infrastrutture in sintonia
con indirizzi e prescrizioni del P.T.R.C.;
− delimita gli ambiti per la localizzazione delle medie strutture di vendita in ottemperanza alle previsioni
del P.T.C.P.;
− definisce i criteri ed i limiti per il riconoscimento delle attività produttive in zona impropria,
precisando la disciplina per le attività da delocalizzare e conseguentemente i criteri per il recupero
degli edifici industriali non compatibili con la zona, inutilizzati a seguito trasferimento o cessazione
dell’attività;
− individua i meccanismi per un migliore inserimento ambientale o il trasferimento attraverso
meccanismi di credito edilizio e di perequazione;
− individua i contesti di aree o attività produttive dimesse o da dismettere e stabilisce i criteri di
definizione di Programmi Integrati di Riqualificazione Urbanistica Edilizia e Ambientale quali
strumenti di attuazione della pianificazione urbanistica per la realizzazione coordinata tra soggetti
pubblici e privati;
− precisa gli standard di qualità dei servizi che si intendono perseguire per ottimizzare il rapporto tra
attività di produzione, servizi tecnologici, qualità dell’ambiente e del luogo di lavoro con particolare
attenzione alla verifica dello stato di realizzazione degli standard e delle attrezzature pubbliche nonché
l’incentivazione alla realizzazione di aree filtro.
In particolare sul sistema della attività produttive e commerciali, si individuano per il territorio di
Dueville le seguenti azioni:
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− sostanziale conferma delle attuali previsioni insediative verificando lo stato di realizzazione (in
particolare delle attrezzature pubbliche) e incentivazione per la creazione di aree filtro con le zone
residenziali limitrofi (es. area a standard a nord dell’area industriale di Povolaro sud);
− valutare la possibilità di riclassificare l’area ferroviaria da “piano scaricatore” a servizi per la zona
produttiva di Povolaro Sud;
− individuazione delle attività produttive fuori zona o in contesti non più compatibili individuando i
meccanismi per un migliore inserimento ambientale o il trasferimento attraverso meccanismi di credito
edilizio e di perequazione;
− gli eventuali ampliamenti di zone produttive esistenti saranno ammessi qualora si rendessero necessari
per insediare attività produttive oggetto di trasferimento, perché localizzate in zona impropria (conflitti
con le aree residenziali o in zona agricola – in particolare gli impianti produttivi nell’area agricola
meridionale) o in presenza di documentati progetti di ampliamento di attività esistenti che non
potessero essere soddisfatte in loco; in ogni caso non si dovranno determinare nuovi poli produttivi e
l'eventuale ampliamento degli insediamenti esistenti, nei limiti sopra richiamati, dovranno essere
attentamente valutati in riferimento alle possibilità fissate dal P.T.C.P. ed alle possibili interferenze
con la rete ecologica, in particolare se ricadente nella fascia delle risorgive e nel rispetto dei criteri
indicati dalla Provincia;
− valorizzazione della rete commerciale di vicinato anche come elemento di qualificazione dei centri
storici di Dueville e Povolaro, in coerenza con gli obiettivi della L.R. n. 15/2004 e s.m.i.;
− riqualificazione dell’area Ex Lanerossi anche con l’insediamento di attività i tipo commerciale,
integrate con le funzioni residenziali, (esclusa grande struttura di vendita), al fine di rafforzare
l'attrattività dell'area centrale previo potenziamento delle infrastrutture di supporto (in particolare della
sosta) e verifica della sostenibilità della scelta a livello di traffico;
− recepimento delle N.T. del P.T.C.P. per impedire la saldatura tra le zone edificate.
Il P.A.T. prevede il riuso dei principali e più significativi manufatti che documentano la storia della
civiltà industriale. A tale scopo individua e valorizza le zone e i manufatti dell’archeologia industriale
(fabbriche – mulini – magli), con lo scopo di un loro possibile recupero e riutilizzo per usi culturali,
didattici, espositivi, o per la promozione di prodotti locali.
In ogni caso prospettando destinazioni maggiormente compatibili con gli insediamenti e/o l’ambiente
circostante e coerenti con le caratteristiche tipologiche originarie.
Il P.A.T. definisce comunque i criteri per il recupero di tutti i manufatti di “archeologia industriale” la
cui disciplina è precisata dal P.I.. Particolare attenzione sarà rivolta al recupero e riqualificazione dello
stabilimento Ex Lanerossi, localizzato in centro a Dueville all’interno di un più ampio progetto di
riqualificazione del centro storico e degli altri elementi della civiltà industriale sparsi nel territorio
(molini Bagarella e Farina e cartiera a titolo esemplificativo).
Settore turistico – ricettivo
Per il settore turistico - ricettivo il P.A.T., attraverso un coordinamento con le politiche e le scelte di
livello provinciale, valuta la consistenza e l’assetto delle attività esistenti, promuovendo l’evoluzione
delle attività turistiche, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole, che concili le esigenze di
crescita (soprattutto in termini qualitativi) con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale, socioculturale, agro-produttivo attraverso:
− l’individuazione di aree, e strutture idonee, vocate al turismo di visitazione, all’escursionismo,
all’agriturismo, all’attività sportiva, ottimizzando e riqualificando le strutture ricettivo-turistiche
esistenti;
− la dotazione di servizi ed il rafforzamento delle attrezzature esistenti, in funzione sia della popolazione
locale, che di quella legata alla fruizione turistica, secondo modelli culturalmente avanzati;
− la regolamentazione dei percorsi ciclabili, pedonali e ippovie, con la precisazione della normativa per
la segnaletica turistica e di quella pubblicitaria, comunque localizzata;
− la definizione disciplinare di particolari siti (Bacchiglione, Bosco di Dueville, aree archeologiche,
archeologia industriale – molini, cartiera, emergenze architettoniche come le Ville).
Elementi alla base del processo di valorizzazione del settore turistico-ricettivo saranno gli elementi
naturali e storico-architettonici diffusi sul territorio all’interno di una rete di percorsi tematici che
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mettano in connessione le diverse realtà (le Ville, l’area S.I.C. e le sue pertinenze, il Bacchiglione e il
Torrente Astico, le risorgive e il paesaggio agrario collegato, le eccellenze eno-gastronomiche, i reperti
archeologici -epoca Longobarda e l’archeologia industriale, Ex Lanerossi, molini e cartiere).
Coerentemente con quanto disposto nel P.T.C.P. adottato, il P.A.T. di Dueville provvede a perseguire
gli obiettivi del sistema territoriale funzionale verificando e specificando la definizione di regole volte al
rafforzamento della rete fruitiva e turistica dei propri territori, con particolare riferimento ai punti di
interfaccia e di connessione con gli altri territori comunali, in relazione all’accessibilità pedonale,
ciclabile ed equestre ai diversi siti, manufatti e servizi.
Settore dei servizi
Il P.A.T. individua, attraverso un coordinamento con le politiche e le scelte di livello provinciale, i
principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale
(es. Cittadella dello sport) nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche, o servizi ad alta
specificazione economica, culturale, sportiva, ricreativa e della mobilità.
Il P.A.T. provvede all’individuazione degli interventi di trasformazione e qualificazione funzionale,
urbanistica ed edilizia, dei poli esistenti o in progetto.
Tra i principali servizi a scala territoriale che il territorio del Comune di Dueville offre, si ricorda il
nucleo dei servizi e degli impianti sportivi di Viale dello Sport e Viale Olimpia (con Palazzetto dello
sport, campo sportivo, aree verdi e piscina scoperta) inserito in un contesto residenziale e strettamente
collegato con i limitrofi impianti scolastici. L’offerta appare adeguata alle esigenze del territorio e
vanno perseguite quelle azioni che permettano una efficiente e sicura accessibilità anche di carattere
ciclo-pedonale.
Tra i servizi a scala territoriale sono presenti eccellenze di carattere culturale e sociale (cinema, centro
sociale, casa di riposo), ma anche di presidio e di sicurezza con la locale Stazione dei Carabinieri.
Potrà essere valutata in fase di redazione del P.A.T./P.I. la realizzazione di un Centro Ippico in
prossimità del Laghetto Casarotto in località Pilastroni.
Sistema infrastrutturale
Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale il P.A.T., coerentemente con il comunale Piano Urbano
del Traffico in fase di formazione, suddivide il sistema delle infrastrutture per la mobilità in
sottosistema “infrastrutturale a scala sovracomunale” ed in “sottosistema infrastrutturale locale”,
raccordandosi con la pianificazione di settore prevista attraverso un coordinamento con le politiche e le
scelte di livello provinciale.
In particolare, coerentemente con quanto indicato dal P.T.C.P. adottato, il P.A.T. dovrà valutare la
sostenibilità del carico urbanistico sulla rete viaria, verificando la capacità delle reti di mobilità esistenti
e di progetto, rispetto ai flussi veicolari esistenti, incrementati dall’indotto derivante dalla nuova
urbanizzazione in aree di espansione o di trasformazione urbanistica, calcolato in base alla capacità
insediativa e all’ambito gravitazionale degli interventi stessi.
a) Infrastrutture a scala sovracomunale
Il PAT recepisce le previsioni della pianificazione sovraordinata e provvede a definire:
− la rete di infrastrutture e di servizi per la mobilità di maggiore rilevanza, avendo riguardo anche ai
servizi di trasporto in sede propria, al sistema dei parcheggi di scambio e di interconnessione ed agli
spazi per l’interscambio tra le diverse modalità di trasporto urbano o extraurbano;
− le opere necessarie per assicurarne la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto
al sistema insediativo ed al sistema produttivo, individuando, ove necessario, fasce di ambientazione al
fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente;
− la dotazione di standard e servizi alla viabilità sovracomunale.
Potrà essere definito un P.A.T.I. di settore, di concerto con la Provincia, per la valutazione e la
definizione della viabilità strutturale, nell’ottica della condivisione delle strategie e degli obiettivi dei
Comuni coinvolti a varia scala al fine di un coordinamento delle strategie di pianificazione. Tutti gli
indirizzi saranno recepiti nel P.A.T..
Per il territorio di Dueville sul tema infrastrutturale la criticità maggiore è rappresentata dal traffico di
attraversamento che interessa la direttrice Vicenza – Marostica (S.R. 248), l’itinerario Villaverla – Passo
di Riva (S.P. 50 Via Pasubio - Via Mazzini) e l’itinerario Montecchio Precalcino – Povolaro (S.P. 63,
V.le della Repubblica). Inoltre la localizzazione centrale del casello autostradale, elemento generatore di
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traffico e potenzialmente attrattore di funzioni generatrici di traffico, rende difficile l’identificazione di
percorsi che evitino di interferire con i centri abitati.
Il P.A.T. dovrà, quindi, indicare la corretta gerarchia viaria che consenta la differenziazione degli
interventi necessari (di fluidificazione, di mitigazione, di messa in sicurezza ecc.) ricercando le
eventuali alternative previa definizione dell’attuabilità.
Tra le infrastrutture a scala sovracomunale vanno ricordate la linea ferroviaria Vicenza – Schio (con
stazione a Dueville), l’Autostrada A31 Valdastico (con casello in posizione baricentrica all’interno del
territorio comunale).
Di rango inferiore ma sempre appartenenti alla viabilità sovracomunale si ricordano la S.R 248
Marosticana e la S.P. 50 di Novoledo.
Il P.A.T. dovrà individuare le opportune azioni volte a risolvere le pesanti ripercussioni in termini di
inquinamento e di qualità della vita nei centri abitati.
Proprio sul fronte dei collegamenti sovracomunali il P.A.T., pertanto:
− dovrà definire, adottando i metodo della concertazione con Regione, Provincia e Comuni contermini,
anche per tramite di un P.A.T.I. tematico, un tracciato alternativo alla S.P. 50 con l’obiettivo di non
concentrare il traffico su Viale della Repubblica ma che lo reimmetta sulla S.R. 248;
− propone di approfondire la possibilità di un migliore utilizzo dell’A31 anche in funzioni dei
collegamenti locali e degli itinerari est-ovest (collegamento S.R. 46 e S.R. 248 Via NovoledoDueville) all’interno del contesto generale di riorganizzazione della viabilità a scala territoriale
(autostrada Pedemontana);
− la ristrutturazione dell’asse stradale della Marosticana con la messa in sicurezza dei principali incroci
per garantire la permeabilità e ridurre gli impatti dovuti al traffico sugli insediamenti residenziali di
Povolaro e Passo di Riva, anche attraverso una riorganizzazione delle sezioni;
− valuta, di concerto con la Provincia, le previsioni viabilistiche inserite nella Tav. 4 del P.T.C.P.
interessanti il territorio di Dueville.
Il P.A.T. riconosce nella linea ferroviaria una risorsa infrastrutturale molto importante, persegue il
potenziamento della mobilità ferroviaria promuovendo il sistema regionale di metropolitana di
superficie attraverso la definizione di soluzioni atte a favorire una maggiore utilizzazione e
l’integrazione con il sistema della mobilità su gomma (dotazione di parcheggi scambiatori).
Infrastrutture a scala locale
Il P.A.T. definisce:
− il sistema della viabilità locale e della mobilità ciclabile e pedonale e i collegamenti con la viabilità
sovracomunale;
− le prestazioni che le infrastrutture viarie locali debbono possedere in termini di sicurezza, geometria,
sezione, capacità di carico, la definizione dei livelli di funzionalità, accessibilità, fruibilità del sistema
insediativo, per gli obiettivi di qualità urbana ed ecologico-ambientale definiti;
− le fasce di rispetto delle infrastrutture per la mobilità locale, ed il perimetro del “Centro Abitato” ai
fini dell’applicazione dei rispetti stradali.
− In particolare per Dueville il nuovo strumento urbanistico riconosce il carattere prettamente urbano di
Viale della Repubblica (almeno nel tratto compreso tra Via Mazzini e V.le Olimpia), con conseguente
revisione delle attuali previsioni di P.R.G. volte a rafforzarne la funzione di circonvallazione interna
(con eliminazione dei collegamenti al casello autostradale).
Il P.A.T. si pone inoltre come obiettivo:
− il miglioramento della sicurezza stradale (ridisegno delle sezioni e delle intersezioni, moderazione del
traffico);
− la promozione e il completamento della maglia degli itinerari ciclo-pedonali sia di collegamento tra le
frazioni (Vivaro, Povolaro, Passo di Riva) ed il Centro di Dueville, sia in funzione di itinerari a scala
territoriale (asta del Bacchiglione e del Torrente Astico – es. pista ciclabile sul Bacchiglione);
− la promozione degli interventi atti alla messa in sicurezza dei percorsi interni alle aree residenziali e di
collegamento con le aree a servizio (scuole e polo sportivo in primo luogo, aree verdi, edifici pubblici,
ecc.).
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Connettività immateriale
A fronte di importanti investimenti in infrastrutture (posa della fibra ottica), è altrettanto necessario che
il territorio sia informato ed invogliato a crescere anche per favorire lo sviluppo delle connessioni a
Larga Banda (trasmissione dati dove più dati sono inviati simultaneamente per aumentare l'effettiva
velocità di trasmissione).
Per quanto possibile il P.A.T. cercherà di favorire dette infrastrutture immateriali, per far cogliere ai
possibili soggetti utilizzatori i vantaggi che potrebbero trarne e, soprattutto, incubare idee e progetti che
possano interessare il mondo imprenditoriale e la collettività, al servizio quindi del territorio e finalizzati
allo sviluppo, anche attraverso la promozione della conoscenza dell’economia locale e delle opportunità
che essa potrebbe offrire ai gestori.
Sviluppo e la promozione delle fonti di energia rinnovabile
Al fine di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di gas
serra di cui al protocollo di Kyoto e alla Convenzione Quadro della Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici, il P.A.T. provvede ad incentivare una maggiore diffusione delle fonti di energia rinnovabili e
dei principi di bioedilizia, bioarchitettura e biocompatibilità, al fine di guidare gli attori del processo
edilizio nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione degli immobili e del risparmio energetico; ciò
attraverso una politica di:
− pianificazione e gestione del territorio più ecologica, che favorisca l’uso di fonti rinnovabili di energia
(solare termica, fotovoltaica, ecc.), dando attuazione alla normativa vigente in materia e favorendo
l’adozione di buone prassi per la riqualificazione urbana;
− integrazione delle tematiche ambientali nelle proprie programmazioni al fine di ridurre i consumi di
energia nel settore edilizio, terziario e industriale;
− promozione dell’applicazione di tecnologie costruttive “sostenibili” incentivando il riuso, il riciclo di
materiali in edilizia;
− promozione della certificazione energetica degli edifici;
− partecipazione dei cittadini a modifiche comportamentali a favore dell’ambiente;
− accesso ai contributi; in questo senso la Regione del Veneto favorisce la diffusione delle tecnologie
fotovoltaiche per la produzione e l’utilizzazione di energia da fonti rinnovabili mediante la
concessione di contributi per l’installazione di impianti di produzione fotovoltaica (L.R. n. 1/2008,
art.li 13 e 14).
Riprendendo quanto esposto nel P.T.C.P. adottato, il P.A.T. provvede, dunque, ad introdurre norme per
incentivare la bioedilizia mediante crediti edilizi in termini volumetrici. Tali norme prevedono requisiti
obbligatori e/o raccomandati per gli interventi di nuova costruzione, nonché per quelli sul patrimonio
edilizio esistente.
Vengono previste norme per la riduzione degli oneri amministrativi e l’esenzione dal computo della
superficie e della volumetria.
Il P.A.T. ed il P.I. disciplinano la realizzazione di serre solari bioclimatiche (spazi ottenuti mediante la
chiusura con vetrata trasparente di logge o terrazze), quando detti spazi chiusi siano unicamente
finalizzati al risparmio energetico e siano conformi alle prescrizioni che seguono:
− ogni serra solare non deve determinare nuovi locali riscaldati o comunque atti a consentire la presenza
continuativa di persone;
− la specifica finalità del risparmio energetico deve essere certificata nella relazione tecnica, nella quale
deve essere valutato il guadagno energetico, tenuto conto dell’irraggiamento solare, su tutta la stagione
di riscaldamento;
− le serre solari dovranno essere progettate in modo da integrarsi armonicamente nell’organismo
edilizio.
CONTENUTI E OBIETTIVI DEL PAT
In base alle dinamiche di trasformazione e delle problematiche presenti sul territorio, è stato possibile
valutare verso quali obiettivi indirizzare la pianificazione urbanistica per perseguire la sostenibilità dello
sviluppo futuro.
Le componenti messe in gioco con il P.A.T. sono di tipo strategico e strutturale, ove:
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
a. strategica è la componente di prevalente natura programmatica, che indica lo scenario di assetto e
sviluppo e che, in riferimento alla situazione presente, sviluppa obiettivi propriamente detti;
b. strutturale è la componente che definisce l’organizzazione e l’assetto del territorio nelle sue forme
fisiche, materiali e funzionali prevalenti e che conforma stabilmente il territorio nel medio/lungo
periodo; tale componente costituisce quadro di riferimento per realizzare gli obiettivi strategici del
Piano o del Programma.
Il P.A.T. del Comune di Dueville definisce, quindi, la struttura compatibile nella quale integrare i
seguenti sistemi:
1. sistema ambientale;
2. difesa del suolo;
3. ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale ed elementi significativi del
paesaggio di interesse storico;
4. classificazione dei centri storici;
5. sistema insediativo;
6. territorio rurale;
7. attività produttive;
8. settore turistico – ricettivo;
9. settore dei servizi;
10.sistema infrastrutturale;
11.connettività immateriale;
12.sviluppo e promozione delle fonti di energia rinnovabile.
Sistema ambientale
Il Piano di Assetto del Territorio relativamente al sistema ambientale provvede, attraverso il
coordinamento con le politiche e le scelte di livello provinciale, alla tutela delle Risorse Naturalistiche e
Ambientali e all’integrità del paesaggio naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa
Territorio”, rispetto alle quali è valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni del
territorio anche con riferimento all’Art. 4 della L.R. n. 11/2004 e s.m.i. e alla Direttiva 2001/42/CE del
27.6.2001 sulla V.A.S..
Coerentemente con la pianificazione urbanistica di livello provinciale (P.T.C.P.) il P.A.T. fa sì che le
nuove urbanizzazioni non contribuiscano ad aggravare le condizioni generali dell’ambiente per quanto
riguarda le matrici che interagiscono con la tutela dell’acqua, dell’aria e dei suoli, nonché i fattori di
pericolosità geomorfologica e idraulica; provvede inoltre a non aumentare e, se necessario, a ridurre il
livello di inquinamento ambientale ed i rischi connessi con la pericolosità geomorfologica e idraulica
elevata e molto elevata, in conformità con le indicazioni della pianificazione di bacino.
Particolare attenzione dovrà essere posta nel territorio di Dueville:
− alla tutela e valorizzazione delle aree del Bosco di Dueville (S.I.C.) e delle sorgenti del Fiume
Bacchiglione, anche attraverso uno specifico piano ambientale che coinvolga gli enti competenti e i
comuni limitrofi;
− alla regolamentazione delle escavazioni e alla ricomposizione delle cave esaurite nell’ottica di un
generalizzato risanamento del territorio di pianura;
− alla quantità e qualità delle acque quale insostituibile risorsa idropotabile;
− alla salvaguardia dei corsi d’acqua e della fitta trama di rogge e canali che interessano il territorio;
− alla tutela degli ambiti soggetti a vincolo paesaggistico ex L. 1497/1939 ed ex L. 431/85, ora D. Lgs.
n. 42/2004 e s.m.i.;
− alla tutela dell'integrità della rete ecologica caratterizzata dai corridoi coincidenti con i corsi d'acqua
principali in direzione nord-sud e con il fitto reticolo idraulico minore nella fascia delle risorgive.
Il P.A.T. individua, altresì, le possibili fonti di inquinamento o alterazione delle risorse idriche, nonché
le possibili fonti di inquinamento atmosferico, le fonti di possibili alterazioni ecosistemiche, le
discariche (es. Via Corvo) ecc..
Il P.A.T., riprendendo le logiche suggerite dal P.T.C.P. adottato, per la tutela della risorsa aria considera
azioni di valenza diversa in relazione allo specifico livello di compromissione, cioè prospettando azioni
di risanamento per le zone già considerate degradate, ovvero di mantenimento e prevenzione per le aree
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in cui il livello di qualità dell’aria è buono o accettabile. Le possibili fonti su cui intervenire riguardano
in generale l’aspetto “urbano”, cioè l’impatto prodotto in modo diffuso dal traffico veicolare e dagli
impianti termici, e l’aspetto “industriale”, legato a situazioni puntuali in aree limitate, caratterizzate da
specifici inquinanti immessi dal sistema produttivo locale. In senso più generale, la tutela dell’aria
ricomprende anche altri fattori, quali l'inquinamento acustico, l'inquinamento luminoso, la tutela dai
campi elettromagnetici, la radioattività naturale.
Difesa del suolo
Il P.A.T. provvede alla difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali,
accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la
disciplina per la loro salvaguardia.
In particolare è compito del P.A.T. definire le aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico, le aree
esondabili e quelle a maggiore rischio sismico e conseguentemente provvedere a:
− individuare i necessari interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale;
− integrare i contenuti del P.T.R.C. definendo le azioni volte a ridurre il livello del rischio sismico negli
insediamenti esistenti ed in quelli di futura realizzazione;
− definire indirizzi e prescrizioni per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone
sottoposte a vincolo idrogeologico nelle aree urbanizzate o da urbanizzare;
− accertare la compatibilità degli interventi con la sicurezza idraulica del territorio, subordinando, ove
necessario, l’attuazione di talune previsioni alla realizzazione di infrastrutture, opere o servizi per il
deflusso delle acque meteoriche;
− verificare la conformità ai piani e programmi della protezione civile e individuare le strutture e i siti
per la protezione civile.
Coerentemente con quanto disposto dal P.T.C.P. adottato, il P.A.T. dettaglia per i diversi sistemi
territoriali che articolano il territorio comunale, il rapporto tra superfici urbanizzate e superfici naturali,
valutando gli esiti delle proprie previsioni sul consumo complessivo di suolo. Nel caso in cui le
previsioni di piano modifichino il rapporto esistente a favore delle superfici urbanizzate, un saldo non
negativo per le funzioni svolte dai suoli naturali dovrà essere garantito attraverso specifici interventi di
compensazione.
Di primaria importanza è la promozione di una maggiore tutela della risorsa idrica soprattutto per
quanto riguarda le interconnessioni con la falda delle trasformazioni urbanistiche e delle attività
antropiche (prelievi, scarichi fognari, attività agricole).
Con il contributo ed il coordinamento degli Enti competenti, obiettivo del P.A.T. è la predisposizione
degli strumenti per un efficace controllo e gestione dell’intero ciclo dell’acqua proprio per l’importanza
regionale dell’acquifero di Dueville.
Il P.A.T. riporta le aree di pericolosità classificate e quindi perimetrale nell’ambito dei Piani di Assetto
Idrogeologico (P.A.I.) dell’Autorità di Bacino e riporta le zone a rischio di cui al Piano di Protezione
Civile provinciale. Per tali aree si richiamano, quindi, le norme e le misure di salvaguardia previste dai
citati piani. Per le aree interessate, dunque, il P.A.T. riporta le delimitazioni conseguenti alle situazioni
di pericolosità accertate ed individuate dai Piani qui richiamati, nonché le relative disposizioni
normative.
Il P.A.T. redige, inoltre, una specifica valutazione di compatibilità idraulica in merito alla verifica della
riduzione delle condizioni di pericolosità e rischio riscontrate dal Piano. Al fine di evitare l’aggravio
delle condizioni di dissesto, tale valutazione di compatibilità analizza le modifiche del regime idraulico
provocate dalle nuove previsioni urbanistiche nonché individua idonee misure compensative per ridurre
il rischio e attenuare le condizioni di pericolo.
Ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale ed elementi significativi del
paesaggio di interesse storico
Il P.A.T. assicura, nel rispetto delle esistenti risorse agro-produttive:
− la salvaguardia delle attività agricole ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici,
archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio (sistema degli edifici rurali di pregio, le corti
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
e i coltelli, le ville, la rete di derivazione delle acque, gli edifici di archeologia industriale come i
molini e le cartiere, ecc.);
− la conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità,
delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali con particolare
attenzione alle specificità dell’habitat e dell’ecosistema degli ambienti delle risorgive;
− la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli
equilibri ecologici.
La speciale collocazione del territorio duevillese all’interno della fascia delle risorgive impone
un’attenzione alle particolarità del paesaggio agrario dei prati stabili, della fitta rete di canali di
irrigazione e delle tracce di vegetazione ancora presenti (siepi e alberature con platani olmi, pioppi,
salici e gelsi), di concerto con la Provincia di Vicenza e nel quadro degli accordi istituzionali da
condividere con le altre Amministrazioni Comunali.
Il P.A.T., anche coerentemente con quanto disposto dal P.T.C.P. adottato, persegue la tutela della
biodiversità, cioè la tutela della flora, della fauna e degli habitat di interesse conservazionistico, per la
conservazione della complessità delle popolazioni animali e vegetali, delle forme del paesaggio e degli
equilibri ecologici funzionali alla riproduzione di un numero sufficientemente elevato di specie animali
e vegetali autoctone. Oggetto di tutela sono pertanto non solo le singole specie presenti sul territorio, ma
anche gli habitat necessari alla loro riproduzione e sopravvivenza.
Promuove l'attuazione della rete ecologica europea “Natura 2000” e la sua implementazione, in
riferimento al quadro normativo istituzionale e alle indicazioni di rete ecologica e relative tipologie di
azione.
Detta, inoltre, specifiche norme di tutela e valorizzazione delle risorgive. Al fine di garantire efficacia
(anche economica) alle azioni è opportuno che gli interventi vengano attuati in un’ottica di
riqualificazione generale. A tale scopo l'individuazione e la progettazione delle reti ecologiche
costituiscono gli elementi su cui fondare ed indirizzare le successive azioni di recupero.
Il P.A.T. recepisce il sistema della rete ecologica provinciale e ne sviluppa gli obiettivi, coerentemente
con quanto disposto dal P.T.C.P. adottato, in modo da garantire funzioni sia ecologiche che fruitive
(greenway utilizzabile per mobilità non motorizzata) e paesistiche (interruzione delle conurbazioni
continue con salvaguardia dell’identità dei singoli nuclei, orizzonte naturale fruibile dai diversi
insediamenti, tutela degli ambiti di pertinenza degli edifici di valenza ambientale, salvaguardia degli
ambiti agricoli con valenze storico-colturali), tutela e crescita del patrimonio agro-forestale con sviluppo
delle previsioni di rimboschimento delle cave dismesse, della pianura (corridoi infrastrutturali) e delle
aree a esondazione programmata.
In particolare il P.A.T. si allinea con la scelta del P.T.C.P. di consentire il flusso di biodiversità nella
direzione nord-sud tramite il corridoio naturale costituito dal Fiume Brenta. Per garantire la funzionalità
strutturale del Brenta nella Rete Ecologica provinciale si ritiene debba essere conservato il territorio del
Bosco di Dueville nel sistema intercomunale che dalla destra Brenta (comune di Pozzoleone) arriva al
Bosco di Dueville stesso (comuni di Bressanvido, Sandrigo, Dueville).
Tale zona comprende gran parte delle risorgive della provincia e possiede un territorio agricolo che va
preservato da colture intensive che impoverirebbero la biodiversità.
Devono essere incentivate pratiche agricole a basso impatto ambientale che conservino la struttura del
territorio e i suoi elementi fondamentali (siepi, prati stabili, risorgive).
La realizzazione in quest’area di infrastrutture viarie dovrà prevedere, anche in fase progettuale, il
posizionamento di sottopassi o sovrappassi per animali corredati di elementi utili al loro funzionamento.
Dovranno essere previste ampie fasce boscate lungo l’infrastruttura.
Nelle aree boscate deve essere favorito il potenziamento naturalistico dell’ambiente esistente con una
priorità relativa al mantenimento dei biotopi esistenti. In particolare, l’obiettivo principale da perseguire
è quello di ampliare il ruolo ecologico dei boschi con interventi che devono tendere al mantenimento o
alla creazione di una elevata diversità ambientale tramite il miglioramento strutturale del bosco e
l’incremento della funzione trofica e di rifugio del bosco.
Il P.A.T., quindi, indica le aree maggiormente vocate alla realizzazione o al miglioramento di impianti
boscati.
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
La rete ecologica individuata in sede di P.A.T., si dirama, dunque, dal sistema definito a livello
provinciale formando con esso una rete ecologica complessiva.
Nelle fasce di pertinenza fluviale individuate, l’obiettivo del P.A.T. è il mantenimento, il recupero
dell’ambiente fluviale e la conservazione dei valori paesaggistici.
A tale scopo gli interventi di rinaturazione da attuare a scala locale dovranno indirizzarsi:
− sul miglioramento, e dove possibile, sulla ricostruzione dei boschi igrofili, e degli ambienti di ripa
garantendo fasce di rispetto che consentano la loro naturale evoluzione;
− sull’incremento delle siepi e dei filari di alberi nei campi agricoli circostanti e lungo le strade rurali
presenti nelle fasce laterali dei fiumi allo scopo di creare una contiguità con il territori agricolo
circostante.
Qualora negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico sussistano limitazioni all’utilizzazione agricola dei
suoli, la pianificazione urbanistica comunale promuove anche lo sviluppo di attività integrative del
reddito agricolo, l’offerta di servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l’agriturismo.
Relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, il P.A.T. recepisce ed integra
nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili individuati nel P.T.R.C. e specifica la relativa
disciplina di tutela, in ottemperanza alle previsioni del P.T.C.P..
In particolare il P.A.T. verifica l’individuazione di:
− zone soggette a vincolo paesaggistico - corsi d’acqua - zone boscate - vincolo monumentale, di cui al
D. Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.;
− edifici di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale e i relativi spazi inedificati di carattere
pertinenziale;
− parchi e giardini di interesse storico architettonico (Art. 25 P.T.R.C. vigente);
− documenti della civiltà industriale (molini e cartiere, ex opificio Lanerossi) (Art. 29 P.T.R.C. vigente);
− sistema insediativo rurale e le relative pertinenze piantumate;
− viabilità storica extraurbana (es. collegamento Vicenza – Marostica con lo storico guado di Passo di
Riva) e gli itinerari di interesse storico ambientale (Art. 30 P.T.R.C. vigente);
− sistema storico delle acque derivate e delle opere idrauliche (del Bacchiglione, del Torrente Astico e
delle risorgive);
− altre categorie di beni storico-cuturali (Art. 26 P.T.R.C. vigente);
− sistemazioni agrarie tradizionali (i filari alberati, le piantate e le baulature);
− zone archeologiche con gli importanti ritrovamenti di epoca longobarda (art. 27 P.T.R.C. vigente);
− itinerari d’interesse storico-ambientale che riconoscono nel Bacchiglione e nel torrente Astico i due
assi di carattere territoriale nord-sud (art. 30 P.T.R.C. vigente).
In particolare si segnala la presenza delle due ville principali (Palazzo Porto-Casarotto, Villa Da PortoPedrotti) nella parte meridionale del territorio oltre a Villa Monza (sede municipale), ma allo stesso
tempo la diffusa presenza di edifici storici di particolare pregio: sono oltre 30 gli edifici individuati nel
territorio di Dueville dall’Istituto Regionale Ville Venete.
Al fine di tutelare il territorio in cui sono insediate le due Ville sopra citate, che insistono ancora in
spazi aperti, si ritiene opportuno inserire nell’area attualmente vincolata ai sensi della L. 1497/1939
(vincolo paesaggistico ora D. L.gs. n. 42/2004 e s.m.i.) anche i contesti figurativi relativi, come disposto
dal P.T.C.P. adottato dall’Amministrazione Provincia di Vicenza.
Il P.A.T. dovrà pertanto:
− eseguire la ricognizione e valorizzazione delle risorse ambientali e storico architettoniche del territorio
duevillese, anche al fine di individuare una rete integrata di collegamenti e percorsi tematici per il
tempo libero e di carattere territoriale di valorizzazione (archeologia industriale, ritrovamenti
archeologici, architetture di pregio, rogge e filari alberati);
− favorire gli interventi di sviluppo fortemente connessi con il territorio (pesca sportiva laghetto – ex
cava – Casarotto).
Classificazione dei centri storici
Il P.A.T. definisce la classificazione dei centri storici di cui all’Atlante Regionale in relazione all’entità,
al ruolo storico, alle caratteristiche strutturali e insediative.
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Per ogni centro storico (Dueville e Povolaro catalogati nell’Atlante Regionale, ma anche centri minori
come Vivaro) il P.A.T. ne individua la perimetrazione, gli elementi peculiari, le potenzialità di
qualificazione e sviluppo, nonché gli eventuali fattori di abbandono o degrado sociale, ambientale ed
edilizio. Individua inoltre la disciplina generale diretta ad integrare le politiche di salvaguardia e
riqualificazione del centro storico con le esigenze di rivitalizzazione dello stesso, anche con riguardo
alla presenza di attività commerciali e artigianali, favorendo al tempo stesso il mantenimento delle
funzioni tradizionali, affievolite o minacciate, prima fra queste la residenza della popolazione originaria.
Il P.A.T. stabilisce le direttive e le prescrizioni per la formazione del P.I., nonché le norme per la
salvaguardia degli elementi di rilievo storico-architettonico.
In particolare il P.A.T. detta i criteri per la formazione del P.I. relativamente:
− all’acquisizione del Quadro Conoscitivo relativo ai fabbricati e manufatti presenti all’interno dei centri
storici, nonché agli spazi liberi esistenti, d’uso privato o pubblico, a cui il P.I. si uniformerà per la
classificazione del patrimonio edilizio esistente con apposite schede;
− alle modalità per la classificazione dei fabbricati sulla scorta delle caratteristiche tipologiche e di
pregio storico-architettonico, precisando la gamma degli interventi possibili (gradi di protezione),
quelli comunque necessari alla tutela degli elementi di pregio, (norme puntuali), nonché le condizioni
per le possibili variazioni al grado di protezione (flessibilità), anche attraverso schemi e prontuari;
− alle destinazioni d’uso possibili in relazione alle caratteristiche tipologiche, alla consistenza ed al ruolo
urbano;
− all’individuazione dei limiti per la nuova edificazione, in funzione allo stato di conservazione, al
pregio degli edifici, ed alla struttura del tessuto urbano;
− alla delimitazione degli ambiti da assoggettare a progettazione unitaria tramite:
− piano urbanistico attuativo;
− programma integrato;
− all’individuazione delle aree e gli edifici da destinare a servizi, nonché le opere o gli impianti di
interesse collettivo o sociale e le nuove viabilità;
− alla definizione delle norme e degli indirizzi per la soluzione dei problemi della circolazione, nonché
degli spazi di sosta e di parcheggio per gli autoveicoli, da realizzarsi preferibilmente al di fuori del
contesto del centro storico, indicando le aree pedonali ed i percorsi ciclabili.
Sistema insediativo
Il territorio di Dueville fa parte dei Comuni collocati nel sistema periferico della Città di Vicenza.
Questi Comuni di cintura sono interessati da fenomeni evolutivi di saturazione degli spazi inedificati e
di trasformazione delle attività verso settori del terziario.
Dueville è saldato alla Città Capoluogo di Provincia da radiali ormai fortemente insediate, che si
proiettano poi verso una seconda cintura, di cui sono oggi leggibili i primi segnali di integrazione
nell’assetto funzionale del sistema urbano vicentino e, più oltre, verso il sistema urbano pedemontano,
caratterizzato storicamente da presenze insediative di rilievo.
Premesso ciò, e coerentemente con quanto evidenziato dal P.T.C.P., le azioni del P.A.T. tendono:
− a governare i processi di espansione e di consumo di suolo;
− a riqualificare il patrimonio edilizio residenziale e produttivo esistente e degli spazi aperti;
− a governare lo sviluppo del sistema produttivo-commerciale e migliorare i servizi d’Impresa;
− ad azioni per l’accompagnamento dei progetti infrastrutturali e per la mobilità sostenibile;
− a valorizzare il patrimonio storico-culturale presente, rendendolo più visibile e inscrivendolo entro
circuiti turistici integrati;
− alla tutela del paesaggio e dell’ambiente (area delle risorgive, paesaggio rurale, ambienti fluviali, ecc.).
Il P.A.T. in considerazione delle specifiche peculiarità del territorio Comunale, degli elementi che
emergono dall’analisi del patrimonio socio-economico e delle dinamiche territoriali e, coerentemente
con quanto indicato dal P.T.C.P. adottato, definisce i criteri utili ad individuare le principali linee
evolutive degli insediamenti.
Coerentemente con quanto auspicato dal P.T.C.P., il P.A.T. orienta le scelte progettuali verso il
recupero, il riuso e la rifunzionalizzazione di aree già edificate, il completamento edilizio, la
rimarginatura, il rimodellamento di alcune porzioni degli insediamenti al fine di preservare gli spazi
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
aperti della pianura, della collina e della montagna per indirizzarli verso la loro valorizzazione dal punto
di vista agricolo-produttivo, ambientale e turistico-fruitivo.
Al fine di applicare gli indirizzi esposti nel P.T.C.P. adottato, il P.A.T. di Dueville utilizza, per il calcolo
del fabbisogno abitativo, i seguenti indicatori:
− fabbisogno edilizio arretrato, con riferimento alle situazioni di sovraffollamento, coabitazioni,
condizioni igieniche inadeguate e malsane;
− fabbisogno edilizio insorgente,: con riferimento alle variazioni demografiche e stimato in relazione a:
− variazione quantitativa della popolazione;
− variazione dei nuclei famigliari;
− previsione di nuovi insediamenti residenziali - commerciali;
− flussi migratori.
Il dimensionamento del P.A.T. è stato calcolato in rapporto alla dotazione di servizi esistenti, previsti
e/o programmati, nonché della politica di sviluppo comunale nel suo complesso e comunque nel rispetto
di quanto stabilito dalla normativa regionale dettata dalla L.R. n. 11/2004 e s.m.i..
In particolare, relativamente al Sistema Insediativo il P.A.T.:
− verifica l’assetto fisico funzionale degli insediamenti e promuove il miglioramento della funzionalità
degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane definendo per le aree
degradate gli interventi di riqualificazione e di possibile riconversione e per le parti o elementi in
conflitto funzionale, le eventuali fasce o elementi di mitigazione funzionale;
− individua delle opportunità di sviluppo residenziale, in termini quantitativi e localizzativi, definendo
gli ambiti preferenziali di sviluppo insediativo, in relazione al modello evolutivo storico
dell’insediamento, all’assetto infrastrutturale ed alla dotazione di servizi, secondo standard abitativi e
funzionali condivisi;
− stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per A.T.O. e per ciascuna realtà specifica, con
riferimento ai fabbisogni locali ed alle indicazioni del P.T.R.C. e del P.T.C.P.;
− definisce gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari agli insediamenti esistenti e di
nuova previsione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologicoambientale;
− definisce gli standard abitativi e funzionali, che nel rispetto delle dotazioni minime di legge,
determinino condizioni di vita decorose e coerenti con l’evoluzione storica degli insediamenti,
favorendo la permanenza delle popolazioni locali e l’integrazione di quelle immigrate.
Il P.A.T. propone in particolare, per il Comune di Dueville, all’interno della strategia di miglioramento
della qualità urbana e del recupero delle aree degradate, le seguenti azioni:
- per i centri storici (compresi quelli delle frazioni), la verifica della zonizzazione attuale e degli
interventi di recupero già previsti da indicazione puntuale, stabilendo quelli che si configurano come
“invarianti” (i manufatti di maggior interesse da assoggettare prevalentemente a restauro) e quelli atti a
favorire le azioni di riqualificazione di “contesto” piuttosto che la conservazione del singolo elemento
dell’edificio, spesso di solo valore documentale;
- ai limitati completamenti ed espansioni saranno applicati i principi perequativi con l’obiettivo
principale di completare la dotazione infrastrutturale e di servizi (es. zona Santi, Vivaro, settore est di
Viale della Repubblica), ma anche per il reperimento di potenzialità edificatorie per il soddisfacimento
della domanda proveniente dalle componenti più deboli (giovani coppie, famiglie a più basso reddito);
- attenta ricognizione e verifica dei bordi urbani volti all’identificazione dei limiti fisici del territorio
urbanizzato in modo tale da mitigare gli effetti dell’edificazione diffusa ed evitando di interrompere la
continuità del territorio aperto al fine di preservare le connessioni ecologiche in coerenza alle
indicazioni della Provincia di Vicenza;
- verifica dei parametri edilizi delle attuali zone di completamento e di espansione al fine di evitare
interventi di sostituzione edilizia che alterino l’equilibrio morfologico e funzionale della zona
(soprattutto in termini di aree a servizio della residenza, tenuto conto di una diffusa carenza di spazi di
sosta in zona propria, soprattutto nelle zone di prima urbanizzazione);
- recepimento delle indicazioni normative (Norme Tecniche) del P.T.C.P. adottato per impedire la
saldatura tra le zone edificate.
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
-
GLI ATO
Il territorio di Dueville viene suddiviso in:
A.T.O. con prevalenza dei caratteri del sistema agricolo
- 1.1
- 1.2
A.T.O. con prevalenza dei caratteri del sistema ambientale e paesaggistico
- 2.1
A.T.O. con prevalenza dei caratteri del sistema insediativo – residenziale
- 3.1
- 3.2
A.T.O. con prevalenza dei caratteri del sistema insediativo – produttivo
- 4.1.
-
MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE
Si riportano di seguito le misure di mitigazione e compensazione individuate dallo studio di VAS, da
osservare in fase di attuazione del Piano e per la formazione del Piano degli Interventi e della
pianificazione attuativa. Il riferimento agli ambiti di trasformazione e relativo alla cartografia riportata
al paragrafo 14.3 del Rapporto Ambientale.
PROTEZIONE DI FOSSI E CORSI D’ACQUA
Nella realizzazione degli interventi e delle previsioni del PAT in prossimità di corsi d’acqua dovrà
essere rispettata la normativa vigente, ed in particolare il RD 368/1904 ed il RD 523/1908, oltre che le
indicazioni della relazione di compatibilità idraulica allegata al PAT. Nelle aree di trasformazione che
ricadono in ambiti a dissesto idraulico (es. aree a pericolosità idraulica individuate dal PAI) si sconsiglia
la realizzazione di locali interrati.
Gli interventi dovranno garantire la continuità idraulica di fossi e corsi d’acqua; mantenendo la sezione
idraulica degli stessi ed evitando il tombinamento. Gli attraversamenti non dovranno pregiudicare gli
eventuali ampliamenti dei corpi idrici e dovranno essere concordati con gli Enti competenti.
Non dovranno essere realizzati scarichi diretti sui corsi d’acqua e dovranno essere rispettate tutte le
norme del PTA per la protezione della qualità delle acque.
TUTELA DELLA RISORSA IDRICA SOTTERRANEA
Per la protezione della falda idrica sotterranea dovranno essere tenute in considerazione tutte le
prescrizioni del PTA ed individuati gli accorgimenti atti a non scaricare inquinanti sul suolo. La
progettazione attuativa degli interventi di edificazione e riqualificazione/riconversione dovrà prevedere
il collegamento alla rete fognaria esistente o l'utilizzo di sistemi di depurazione alternativi nel caso di
difficoltà di collegamento. In particolare le reti fognarie di nuova realizzazione dovranno essere di tipo
separato.
A tutela della risorsa idrica sotterranea nelle nuove zone produttive, in particolare nelle zone destinate a
piazzali di manovra e nelle aree di sosta degli automezzi industriali, dovranno essere predisposte vasche
di prima pioggia ed eventuali disoleatori. Dovrà essere valutata la necessita di predisporre vasche di
prima pioggia e di raccolta degli idrocarburi e disoleatori per la nuova viabilità di progetto.
TUTELA DELLE RISORGIVE
Il PI dovrà completare ed aggiornare il censimento delle risorgive presenti in ambito comunale, per le
quali, in coerenza con l’art. 36 delle Norme del PTCP, dovrà essere effettuata idonea schedatura che
comprenda la rappresentazione cartografica sia delle risorgive che delle relative fasce di protezione,
oltre che l’individuazione delle limitazioni e prescrizioni da adottarsi per gli insediamenti civili,
produttivi, turistici, agroforestali e zootecnici. Il PAT individua una fascia di protezione secondaria di
150 m nell’area adiacente alle risorgive presenti in ambito comunale, da ritenersi computata a partire dal
ciglio superiore delle ripe.
All’interno della fascia di protezione secondaria sono vietati nuovi interventi di urbanizzazione ed
edificazione. Il PI stabilirà misure per incentivare interventi di valorizzazione naturalistica e
paesaggistica dei luoghi, da includere anche tra gli interventi di compensazione ambientale come
individuati al successivamente. La consistenza delle risorgive andrà in particolare valutata in sede di PI
per gli ambiti n. 4, 10, 46, 47, 48, 49, 51, 53, 55.
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TUTELA DELLE ZONE UMIDE
Per gli ambiti di trasformazione n. 49, 51 e 52, parzialmente ricadenti all’interno delle zone umide
individuate all’interno del PTRC del ’92, in coerenza con quanto riportato nel PTRC stesso (art. 21 delle
Norme), e fatto divieto di:
- ogni attività o intervento che possa provocare distruzione, danneggiamento, compromissione o
modificazione della consistenza e dello stato dei luoghi, fatta eccezione per i soli interventi finalizzati
alla migliore gestione dell'ambiente ed alla attività di studi e ricerca scientifica e all'esercizio delle
tradizionali attività e utilizzazioni compatibili;
- interventi di bonifica;
- movimenti di terra e scavi, (sono consentite esclusivamente le operazioni di manutenzione dei canali
esistenti per fini idraulici);
- la raccolta, l'asportazione ed il danneggiamento della flora spontanea, ai sensi della L.R. 15. 11. 1974,
n. 53;
- navigazione a motore al di fuori delle acque classificate navigabili;
- introduzione di specie animali e vegetali suscettibili di provocare alterazioni all'ecosistema o
comunque alloctone, che non si siano insediate in forma permanente.
E' consentita la creazione di percorsi e sentieri con finalità didattica e scientifica-culturale. Oltre agli
interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e di protezione civile e somma
urgenza, sono consentiti gli interventi di sistemazione e di difesa idraulica e di mantenimento e
miglioramento delle condizioni di deflusso delle acque, da parte dei competenti organi dello Stato, che
dovranno essere effettuate, tenendo conto del mantenimento e salvaguardia delle caratteristiche
ambientali ed ecologiche esistenti, anche con l'adozione di tecniche di consolidamento proprie della
bioingegneria forestale. Sono consentite le attività tradizionali di acquacoltura, nonché le attività
alieutiche e di pesca professionale quando ciò non contrasti con l'art. 14 della L.R. 9.12.1986, n. 50 o
con la conservazione e salvaguardia di particolari specie o biocenosi di rilevante interesse naturalistico.
ALLEVAMENTI
Nel caso di espansioni di tipo residenziale prossime ad allevamenti, in sede di PI dovranno essere
valutate opportune misure di mitigazione (piantumazione di fasce vegetazionali – arboree- arbustive) in
relazione ad eventuali disturbi (anche legati alle emissioni odorose) determinati dalle attività di
allevamento esistenti.
SOTTOSERVIZI
Nella realizzazione degli interventi dovranno essere tenute in considerazione tutte le prescrizioni degli
enti gestori dei sottoservizi. In fase di pianificazione attuativa dovranno essere contattati gli enti gestori
dei sottoservizi al fine di valutare l’effettiva sostenibilita degli allacciamenti.
EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE
In prossimità di elettrodotti e stazioni radio base, o altre sorgenti di CEM, dovrà essere posta attenzione
alla salute degli utenti dell’area, in particolare non dovranno esservi inseriti siti sensibili quali asili,
scuole, ospedali, etc. In sede di PI o pianificazione attuativa, in particolare per gli ambiti di
trasformazione n. 4, 9, 36, 37, 44, 45, 46, 48, 49, 58, 59, 64, dovranno essere considerate le fasce di
rispetto di cui all’art. 6 del DPCM 8 luglio 2003, da definirsi da parte dell’Ente Gestore sulla base di
quanto previsto dal Decreto 29 maggio 2008, al fine di verificare la compatibilità dei nuovi interventi.
Devono essere rispettati i limiti di esposizione e gli obiettivi di qualità, come definiti dal DPCM 8 luglio
2003 e riportati di seguito:
Articolo 3 Limiti di esposizione e valori di attenzione:
1. Nel caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz generati da elettrodotti,
non deve essere superato il limite di esposizione di 100 eT per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il
campo elettrico, intesi come valori efficaci.
2. A titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, eventualmente
connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di rete (50 Hz), nelle aree gioco
per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori
a quattro ore giornaliere, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 eT, da
intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.
Articolo 4 Obiettivi di qualità:
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
1. Nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti
abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore e nella
progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed
installazioni elettriche gia presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione
dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50
Hz, e fissato l'obiettivo di qualità di 3 eT per il valore dell'induzione magnetica, da intendersi come
mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.
Nell’ambito delle aree interessate da campi elettromagnetici generati da elettrodotti legittimamente
assentiti ed eccedenti i limiti di esposizione ed i valori di attenzione di cui alla normativa vigente, non e
consentita alcuna nuova destinazione:
- aree gioco per l'infanzia;
- ambienti abitativi;
- ambienti scolastici;
- luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere.
La localizzazione di nuovi elettrodotti, o la modifica degli esistenti e subordinata alla verifica di
conformità con le disposizioni delle leggi vigenti ed in particolare della L. 36/2001, del D.P.C.M. 8
luglio 2003, e della legislazione regionale di attuazione vigente. Nella costruzione ed esercizio di nuove
linee elettriche, come indicato nell’art. 27 delle Norme del PTCP, si dovrà privilegiare la posa in cavo
interrato rispetto alle altre soluzioni, in particolar modo se gli interventi ricadono in aree soggette a
vincolo paesaggistico ambientale, e nei centri storici ed all’interno dei seguenti elementi della rete
ecologica: aree nucleo, stepping stone e corridoi ecologici. Nelle modifiche delle linee esistenti si
privilegerà la trasformazione delle linee elettriche da aeree ad interrate.
Si ritiene opportuno che in corrispondenza del tracciato degli elettrodotti e della fascia di rispetto dagli
stessi non vengano realizzati parchi urbani fruibili da parte di soggetti sensibili quali in particolare i
bambini.
COMPENSAZIONE ECOLOGICA
Gli interventi di urbanizzazione (nuova edificazione o ampliamenti di edifici ad uso residenziale,
produttivo, commerciale, direzionale, etc; interventi di nuova viabilità; realizzazione di aree a servizi
compresi parcheggi, etc.) devono concorrere, mediante la realizzazione di interventi di compensazione
ecologica, al miglioramento della qualità ambientale. Il PI stabilirà le tipologie di opere di
compensazione ambientale, anche sulla base di quanto indicato dal PTRC (art. 34 comma 2 e 3 delle
NTA), ed i parametri sulla base dei quali calcolare l’entità di tali opere in relazione ai diversi interventi
di Piano, secondo criteri di equità in modo che gli stessi siano proporzionati nelle dimensioni e nel costo
agli interventi di nuova urbanizzazione / edificazione in progetto. I parametri minimi di compensazione
da applicare agli interventi di trasformazione del territorio (comprese le aree non attuate del PRG
vigente) sono:
- 3 m di siepi ovvero 1 m2 di bosco per m3 di nuova edificazione e/o ampliamento; 5 m2 di bosco, od
ecosistema equivalente, per m2 di strada; 3 m2 di bosco od ecosistema equivalente per m2 di
disboscato;
- per interventi relativi a case singole, i parametri sopra sono ridotti ad 1/3.
Il PI specificherà inoltre gli ambiti del territorio comunale dove realizzare gli interventi di
compensazione ambientale. Gli interventi di compensazione potranno in particolare contribuire alla
realizzazione della rete ecologica comunale. La realizzazione degli interventi di compensazione
ambientale non esime dall’attuazione degli interventi di mitigazione indicati nelle presenti prescrizioni
definite in sede di Rapporto Ambientale della VAS. Il PI dovrà, altresì, prevedere che gli interventi di
compensazione siano garantiti da fideiussione ad onere del loro responsabile, a meno che non siano
realizzati prima dell’intervento cui sono riferiti.
TUTELA DEL PAESAGGIO
In sede di progettazione degli interventi relativi a nuove espansioni produttive-artigianali e
commerciali-direzionali dovrà essere effettuato uno studio per l’inserimento paesaggistico degli stessi,
in particolare in relazione alla presenza di ville venete ed edifici ad uso residenziale prossimi al sito
interessato dalla trasformazione. Tale studio dovrà in particolare valutare l’impatto
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visivo delle opere in progetto in relazione agli edifici presenti all’interno di una fascia minima di 100 m
che circonda l’ambito di nuova trasformazione ed individuare la localizzazione e la tipologia delle opere
di mitigazione da attuarsi, prevedendo in particolare la predisposizione di fasce vegetazionali (costituite
da alberature, etc.) eventualmente da realizzarsi su terrapieni.
Le specie dovranno essere scelte in relazione agli habitat esistenti. Tale prescrizione si applica anche nel
caso gli interventi si riferiscano ad ambiti non attuati gia previsti dal P.R.G. vigente.
PROTEZIONE ACUSTICA
In fase di predisposizione del PI dovrà essere aggiornato il Piano di classificazione acustica di cui alla
Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, recependo quanto disposto dal
DPCM 14/11/1997 e dalla Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto (DGR n. 4313 del 21
settembre 1993) e prevedendo, ove necessari, eventuali piani di risanamento acustico. Per le nuove zone
residenziali dovrà essere valutata la necessita di introdurre misure di protezione, mitigazione e
dissuasione del traffico di attraversamento. Per gli interventi relativi a nuova edificazione ad uso
produttivo dovrà essere effettuata, in sede di progettazione e definizione della tipologia di azienda che
andrà ad insediarsi, un’analisi dei possibili impatti acustici sugli edifici residenziali esistenti, relativi
all’esercizio delle attività. Nel caso in cui lo studio di impatto acustico evidenzi il superamento dei limiti
di legge dovranno essere individuate adeguate mitigazioni (es. creazione di fasce di mitigazione che
prevedano l’inserimento di elementi vegetazionali, barriere fonoassorbenti, etc.). Inoltre, in coerenza
con quanto stabilito dall’art. 8, comma 4, della Legge 447/95, le domande per il rilascio di concessioni
edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a
postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla
utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture nonché le domande di licenza o di autorizzazione
all’esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto
acustico. La documentazione e resa, sulla base dei criteri stabiliti dalla legge 447/95.
E’ fatto obbligo di produrre, in sede di pianificazione attuativa degli interventi, una valutazione
previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di
insediamenti:
- suole e asili nido;
- ospedali;
- case di cura e di riposo;
- nuovi insediamenti residenziali prossimi al tracciato autostradale (ambiti di trasformazione n. 44, 59,
9), al tracciato della SP 248 Marosticana (ambiti di trasformazione n. 54, 65, 64, 61, 58, 59, 9,18), ad
altri tratti viabilistici principali esistenti (ambiti di trasformazione n. 16, 46, 56, 14, 60, 63, 5), o in
progetto (ambiti di trasformazione n. 42 e 10) non che al tracciato ferroviario (ambiti di trasformazione
n. 3, 5, 45, 46, 47 e 60).
Fasce di mitigazione acustica e paesaggistica dovranno essere predisposte anche nel caso di vicinanza
tra aree residenziali e produttive di nuova realizzazione (anche nel caso gli interventi si riferiscano ad
ambiti non attuati già previsti dal PRG vigente) con particolare riferimento agli ambiti di trasformazione
n. 5, 10, 11, 12, 18, 43, 45, 46, 48, 51, 59, 60, 61, 62, 63).
Dette fasce dovranno prevedere anche la predisposizione di elementi vegetazionali (cespugli e
alberature). Le specie dovranno essere scelte in relazione agli habitat esistenti e al contesto
paesaggistico, oltre che in relazione alla loro funzionalità.
NUOVA VIABILITÀ DI PROGETTO
In sede di progettazione degli interventi relativi alla nuova viabilità posta lungo il confine comunale
nord dovrà essere effettuato uno studio unitario dell’inserimento paesaggistico – ambientale
comprendente una documentazione di impatto acustico che permetta di individuare eventuali impatti
rumorosi determinati dalla struttura sugli edifici residenziali o ricettori sensibili (scuole e asili nido,
ospedali, case di cura e di riposo). Tale studio dovrà permettere l’individuazione di misure di
mitigazione acustica e paesaggistica. Si ritiene che le eventuali opere di mitigazione acustica dovranno
preferibilmente impiegare elementi vegetazionali da disporsi ai bordi del tracciato stradale e su
terrapieni. Andranno in ogni caso rispettate le prescrizioni del Codice della Strada7 (art. 16 e art 26) in
merito in particolare alle distanze minime da rispettare per la piantumazione di elementi vegetazionali
(siepi, arbusti, alberi). In tutti i casi le specie dovranno essere scelte in relazione agli habitat esistenti e
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al contesto paesaggistico, oltre che in relazione alla loro funzionalità. La documentazione di impatto
acustico e resa sulla base dei criteri stabiliti dalla legge 447/95.
Per il tracciato posto a sud-est della frazione di Povolaro, anche in considerazione della presenza di
linee preferenziali di sviluppo residenziale individuate dal PAT nella porzione di territorio che si
estende subito ad est del tracciato, si ritiene opportuno che la progettazione dell’infrastruttura preveda la
realizzazione di un’area verde attrezzata, dotata di alberature e di spazio riservato per i ciclisti, che
permetta un migliore inserimento paesaggistico della struttura in progetto. Si ritiene opportuno che tale
fascia sia progettata contestualmente al tracciato stradale, tenendo conto di opportune previsioni
indicative dei livelli di traffico che potranno interessare il tratto di viabilità da elaborarsi in fase di
progettazione preliminare dell’intervento.
SICUREZZA STRADALE
La progettazione dei nuovi tratti di viabilità dovrà garantire la sicurezza degli utenti delle piste ciclopedonali qualora si prevedano intersezioni con le stesse. In particolare si ritiene opportuna l’adozione di
limitatori di velocità in corrispondenza degli attraversamenti pedonali.
Al fine di garantire la sicurezza degli utenti le intersezioni principali dovranno essere realizzate
preferibilmente mediante la predisposizione di rotatorie e si ritiene opportuno che vengano attentamente
studiate le migliori soluzioni allo scopo di garantire la sicurezza dei pedoni in particolar modo in
corrispondenza degli attraversamenti pedonali (ad es. mediante la predisposizione di rallentatori del
traffico). In ogni caso la progettazione dovrà seguire la normativa vigente in materia.
In fase di PI o di progettazione attuativa degli interventi dovrà essere valutata attentamente
l’accessibilità per le nuove aree di espansione residenziale e produttiva.
TRAFFICO
In relazione agli interventi di nuova edificazione ad uso produttivo, in fase di pianificazione attuativa
degli interventi si ritiene opportuno un approfondimento delle tematiche relative al corretto smaltimento
dei flussi di traffico provenienti dalle nuove aree.
RADON
Al fine di prevenire e limitare i rischi potenzialmente connessi all’esposizione al gas radon, in
considerazione di quanto contenuto all’art. 31 delle NTA del PTRC, all’interno del Regolamento
Edilizio dovranno essere inserite indicazioni che assicurino, in tutti gli edifici di nuova costruzione,
tecniche costruttive cautelari obbligatorie atte a prevenire l’accumulo di radon negli edifici, da
estendersi anche agli interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, qualora tali attività
comportino interventi sull’attacco a terra.
FLORA, FAUNA, BIODIVERSITA E PAESAGGIO
Gli interventi dovranno garantire la tutela dell’integrità e della continuità degli elementi della rete
ecologica individuati dalla pianificazione sovraordinata e recepiti dal PAT, fatte salve analisi di
dettaglio sulla consistenza degli elementi della rete effettuate in fase di PI.
Nella fase esecutiva degli interventi dovranno preferibilmente essere mantenute le siepi esistenti. Se tale
mantenimento fosse oggettivamente non possibile dovranno essere comunque ricreate in modo tale da
garantire la continuità ecologica.
Per la tutela delle aree della Rete Natura 2000 che interessano porzioni dell’ambito comunale (SIC
IT3220040 “BOSCO DI DUEVILLE E RISORGIVE LIMITROFE” e ZPS IT3220013 “BOSCO DI
DUEVILLE”) dovranno essere osservate le indicazioni e/o prescrizioni riportate all’interno della
relazione per la Valutazione di Incidenza (Elab. A9). Gli interventi dovranno tenere conto del contesto
paesaggistico e della possibile vicinanza ad edifici tutelati e centri storici.
La scelta delle tipologie costruttive del nuovo edificato dovrà essere coerente con il contesto
paesaggistico. In sede di PI e Regolamento Edilizio dovranno essere individuate le tipologie costruttive
più idonee.
Dovrà essere garantita la tutela degli edifici di pregio storico-architettonico e delle Ville Venete
prossime agli interventi previsti dal Piano o alle aree non attuate del PRG vigente. In particolare
eventuali nuove espansioni residenziali o produttive prossime ad edifici di pregio storico-architettonico
non dovranno ledere la riconoscibilità di tali elementi di pregio e il contesto in cui tali elementi si
inseriscono. A questo scopo all’interno del PI andranno valutate opportune opere di mitigazione
paesaggistica da realizzarsi anche mediante la piantumazione di elementi vegetazionali.
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RIFIUTI E TERRE DA SCAVO
Risulta di primaria importanza l’adozione di procedure e materiali che minimizzino la produzione di
rifiuti, in particolare di quelli non riciclabili e particolarmente dannosi per l’ambiente, oltre che
incentivare il riciclo dei rifiuti garantendo la sicurezza nella gestione degli stessi.
Gli scarti di lavorazione, in fase di realizzazione degli interventi, dovranno essere correttamente gestiti
secondo la normativa vigente al fine di evitare fenomeni di percolazione.
In fase di realizzazione degli interventi il recupero e/o lo smaltimento delle terre di scavo dovrà essere
effettuato secondo la normativa attualmente vigente.
INQUINAMENTO LUMINOSO
I sistemi di illuminazione pubblica dovranno essere provvisti di corpi illuminanti totalmente schermati
(full cut-off) che garantiscano assenza di dispersione luminosa verso l’alto.
SENSIBILIZZAZIONE DELLA COLLETTIVITA E RIDUZIONE CONSUMO DI RISORSE
Si consiglia di sensibilizzare la popolazione residente al problema del radon in particolare informando
anche delle buone pratiche utili a ridurre il livello di inquinamento.
Si ritiene opportuno provvedere ad un’adeguata istruzione e sensibilizzazione dei proprietari delle
attività produttive in merito alla tutela dell’ambiente naturale e delle risorse. Per la tutela della risorsa
idrica sotterranea e del suolo e possibile incentivare l’adozione di opportuni sistemi di collettamento e
smaltimento delle acque reflue, in particolare adottando lo smaltimento a reti separate e sistemi di
depurazione dei reflui che riducano l’impatto ambientale dei processi depurativi. Anche importante e la
riduzione dei consumi e la differenziazione degli approvvigionamenti in funzione degli usi, attraverso
l’adozione di sistemi per il riutilizzo dell’acqua meteorica e dei reflui recuperabili.
Si segnala l’importanza di ottimizzare le prestazioni dei sistemi di illuminazione naturale ed artificiale
negli ambienti interni ai fini del risparmio energetico, del comfort microclimatico e visivo e di
perseguire il contenimento dell’inquinamento luminoso nell’illuminazione privata attraverso l’utilizzo
di lampade opportunamente schermate verso la volta celeste.
-
MONITORAGGIO
Il sistema di indicatori per il monitoraggio proposto per il comune di Dueville e stato studiato in modo
da sopperire il più possibile alla difficoltà di reperimento dei dati analitici ed in particolare facendo
riferimento a dati il cui detentore fosse facilmente identificato.
Altro criterio per l’individuazione degli indicatori riportati e stato quello di premettere il confronto con i
10 criteri di sviluppo sostenibile indicati nel “Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di
Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell’Unione Europea” Commissione Europea,
DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile – Agosto 1998) che di seguito si riportano:
Ridurre al minimo l’impegno delle risorse energetiche non rinnovabili;
Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacita di rigenerazione;
Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti:
Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi;
Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche;
Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali;
Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale.
Protezione dell’atmosfera.
Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo
ambientale.
Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile piani
e programmi.
-
OSSERVAZIONI
Dalla documentazione trasmessa dal Comune ed acquisita agli atti, risulta che sono pervenute
complessivamente n. 84 osservazioni, e che nessuna di tali osservazioni è attinente a questioni
ambientali o al Rapporto Ambientale.
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
−
L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la
propria istruttoria dalla quale emerge che:
Il Rapporto Ambientale esaminato, integrato secondo le indicazioni fornite in sede istruttoria, risulta
correttamente impostato e contiene le informazioni di cui all’allegato VI del D.Lgs. 152/2006, nonché la
descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere
sull’ambiente come prescritto dall’art. 13 del medesimo D.Lgs. 152/2006.
Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione
consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno
rappresentano gli elementi che hanno meritano una particolare attenzione in fase di pianificazione.
Il Rapporto Ambientale del PAT ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio
nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano.
La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione.
Il Rapporto Ambientale, nel confermare i criteri assunti dal PAT, approfondisce gli obiettivi del
Documento Preliminare evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti
ambientali e socio-economiche, che per obiettivi.
La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione ai principi di sostenibilità ambientale ed alla
pianificazione sovraordinata.
Per quanto riguarda il monitoraggio sono stati individuati indicatori da misurare in sede di attuazione.
VISTE
- la Direttiva 2001/42/CE ;
- la LR 11/2004;
- il D.Lgs. n.152/2006;
- la LR 4/2008;
- la DGR 791/2009
RITENUTO
che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia
correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché
la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere
sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.
TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS
ESPRIME PARERE POSITIVO
sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Dueville a condizione
che siano ottemperate le seguenti
PRESCRIZIONI
prima dell’approvazione del Piano, si ottemperi alle seguenti prescrizioni:
1. Le NTA dovranno essere integrate prevedendo l’esclusione della realizzazione di piani interrati e
seminterrati, per le aree ricadenti al di sotto del limite superiore della fascia delle risorgive, di cui
alla tavola “A8a”, ai fini della salvaguardia idraulica e dell’ ambito di risorgiva.
2. Le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle
competenti Autorità Ambientali.
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
3. In considerazione dell’istruttoria Tecnica per la Valutazione di Incidenza ambientale del PAT si
prescrive:
di provvedere alla verifica dell’attuazione delle misure prescrittive, individuate nello studio per la
Valutazione di Incidenza, da attuare per le azioni di piano di cui agli artt. 47, 48, 52, 53 e 54 delle
Norme Tecniche del Piano, dando comunicazione degli esiti all’Autorità competente per la
Valutazione di Incidenza, per le valutazioni del caso;
di sottoporre al rispetto della procedura di Valutazione di Incidenza di cui alla D.G.R. 3173/06 ogni
progetto/intervento da realizzarsi in attuazione del piano territoriale in argomento, ai sensi degli art.
47, 48, 52, 53 e 54 delle N.T.A del medesimo piano;
di provvedere alla verifica dell’efficacia delle misure di cui al punto precedente, anche relativamente
alla variazione dello stato di conservazione, per gli habitat 3260 “Fiumi delle pianure e montani con
vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho – Batrachion”; 6510 “Praterie magre da fieno a
bassa altitudine”, 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior” e le specie
Nycticorax nycticorax; Egretta garzetta, Alcedo atthis, Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Circus
pigargus, Pandion haliaetus, Philomachus pugnax, Tringa glareola, Luscinia svecica, Falco
columbarius; Pluvialis apricaria, Lanius collurio, Sylvia nisoria, Crex crex, Falco vespertinus,
Tachybaptus ruficollis, Lanius excubitor, Tyto alba, Rallus aquaticus, Otus scops, Ardea cinerea,
Asio otus, Rana latastei, Cobitis taenia, Cottus gobio, Leuciscus souffia, Barbus plebejus,
Chondrostoma genei di cui alle Direttive comunitarie 92/43/CEE e 2009/147/CE;
di elaborare un protocollo di verifica e di reportistica delle misure, di cui ai punti 1) e 2), e di
trasmetterlo all’Autorità competente per la Valutazione di Incidenza, per le valutazioni del caso,
entro 180 giorni dall’approvazione del piano territoriale in argomento;
di non equiparare le misure di mitigazione ambientale e di compensazione ambientale, di cui agli art.
43 e 79 delle N.T.A del piano in argomento, alle misure di mitigazione e di compensazione
eventualmente definibili nell’ambito della valutazione dell’incidenza di piani, progetti e interventi
sugli habitat, habitat di specie e specie di cui alle Direttive comunitarie 92/43/CEE e 2009/147/CE,
per la cui identificazione è necessario procedere ai sensi e secondo le modalità della D.G.R. 3173/06;
di identificare, nella pianificazione per le misure di compensazione di cui all’art. 43 e 79 delle
N.T.A. del piano in argomento, le misure che si riferiscono anche implicitamente agli habitat, agli
habitat di specie o alle specie di cui alle Direttive comunitarie 92/43/CEE e 2009/147/CE, e di
adeguare la progettazione di queste ultime ai principi e alle indicazioni riportate nel documento
“Indicazioni operative per la redazione dei Piani di Gestione per i siti della rete Natura 2000” (cap.
5.3.4 e 6.1) di cui all’allegato A alla D.G.R. 4241/08.
4. Per quanto riguarda il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio
energetico occorre inserire un articolo riportante le seguenti prescrizioni:
− “Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e
mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti.
− Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali,
impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in
relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre.
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
− È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche
in maniera provvisoria.
− Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti
entro le ore ventiquattro.
− L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto
verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve
superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di
pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo
spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio.
− E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi
funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste.
− Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di
emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta
pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici
e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é
essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al
sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica).
− E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso
l’alto.”
Oltre a quanto sopra riportato, in sede di attuazione del Piano occorre ottemperare alle seguenti ulteriori
prescrizioni:
5. Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito
urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale.
6. Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni
attuative del Piano degli Interventi.
7. In sede di monitoraggio dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle
scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto
Ambientale.
FIRMATO
Il Presidente
della Commissione Regionale VAS
(Segretario Regionale per le Infrastrutture)
Ing. Silvano Vernizzi
FIRMATO
Il Vice Presidente
della Commissione Regionale VAS
(Segretario Regionale per l’Ambiente)
Ing. Mariano Carraro
FIRMATO
Il Segretario
della Commissione Regionale VAS
(Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV)
Avv. Paola Noemi Furlanis
Il presente parere si compone di 28 pagine
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