Mensile - anno 55 - n. 4 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Portavoce di san Leopoldo Mandić N. 4 - MAGGIO 2015 DAL 3 AL 12 MAGGIO 2015 NOVENA E FESTA DI SAN LEOPOLDO CON IL VICARIATO DI CITTADELLA NOVENA dal 3 all’11 maggio 2015 Domenica 3 maggio ore 18.00: parrocchia di Rossano Veneto, presiede don Paolo Carletto Lunedì 4 maggio ore 18.30: parrocchie di Sant’Anna Morosina e Santa Maria di Cittadella, presiede don Giuseppe Tonin Martedì 5 maggio ore 18.30: parrocchia di Laghi di Cittadella, presiede don Silvano Isati Mercoledì 6 maggio ore 18.30: parrocchia di Onara, presiede don Giovanni Vallarin Giovedì 7 maggio ore 18.30: parrocchie di Pozzetto e Ca’ Onorai, presiede don Armando Cellere ore 20.45: veglia di preghiera proposta dai giovani francescani del Veneto Novena e festa di san Leopoldo con le parrocchie del vicariato di Cittadella Venerdì 8 maggio ore 18.30: parrocchia di San Donato di Cittadella, presiede don Luciano Vanzan Sabato 9 maggio ore 18.00: parrocchia di Cassola, presiede don Galdino Canova Domenica 10 maggio ore 18.00: cappellania dell’Ospedale civile di Cittadella, presiede don Giuseppe Campagnaro Lunedì 11 maggio ore 18.30: parrocchia del Duomo di Cittadella, presiede mons. Antonio Menegazzo, vescovo emerito di El Obeid (Sudan) Mercoledì 13 maggio ore 21.00: omaggio musicale a san Leopoldo dell’Orchestra di Padova e del Veneto FESTA DI SAN LEOPOLDO martedì 12 maggio 2015 Sante messe alle ore: 6.30: don Giovanni Brusegan, responsabile diocesano per l’ecumenismo e il dialogo 7.45: don Moreno Nalesso, parroco di Santa Croce in Padova 9.00: mons. Pietro Brazzale, postulatore diocesano delle Cause dei santi 10.15: fr. Giovanni Voltan, ministro provinciale Ofm Conv 11.30: dom Francesco Trolese, abate di Santa Giustina in Padova 16.00: fr. Vittorio Bellè, Ofm, parroco a San Francesco in Padova 17.00: fr. Roberto Genuin, ministro provinciale Ofm Cap. Sono invitati i religiosi, le religiose, gli istituti di vita consacrata e l’Ofs 19.00: solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova. Partecipano i fedeli e i parroci del vicariato di Cittadella, che offriranno l’olio per la lampada votiva della Riconciliazione, e le autorità cittadine di Padova. Canti proposti dalla Corale parrocchiale di Rossano Veneto VERSO LA FESTA DI SAN LEOPOLDO Novena e festa di san Leopoldo con il vicariato di Cittadella 3-12 maggio 2015 Nelle foto sopra, la cin ta muraria di Cit tadella e il territorio circostant e A pagina 2, il programma completo delle celebrazioni maggio 2015 | Portavoce | 19 ▶ verso la festa di san leopoldo Le parrocchie cittadellesi incontrano san Leopoldo nel suo santuario Don Galdino Canova, parroco di Cassola e vicario foraneo, presenta le dieci parrocchie del vicariato di Cittadella, invitate speciali alla novena e alla festa di san Leopoldo di quest’anno. «È fondamentale – dice – che anche i ragazzi e i più piccoli entrino in contatto con testimoni della fede e tocchino con mano i luoghi di questa bellissima testimonianza cristiana» ◼ DI CLAUDIA BELLEFFI, FOTO DI GIOVANNI LAZZARA S aranno le dieci parrocchie torio diversificato, ma con una ricca del vicariato di Cittadella tradizione di devozione religiosa. ad animare quest’anno la «Geograficamente – spiega il vicafesta di san Leopoldo. Dal rio foraneo, don Galdino Canova, par3 all’11 maggio le singole roco di Cassola – il nostro vicariato si comunità si alterneranno nelle cepresenta come un corridoio di collelebrazioni eucaristiche, mettendo gamento tra la zona centrale della dioa disposizione i loro lettori, corali e cesi e la zona nord. Una sorta di corsacerdoti, e il 12 maggio sarà predone ombelicale, stretto tra la diocesi sente l’intero vicariato anche per la di Vicenza e di Treviso, con parrocchie Don Galdino Canova riaccensione della lampada votiva. che per ragioni storiche si trovano anCa’ Onorai, Cassola, Cittadella, che sotto province e comuni diversi. È Laghi, Onara, Pozzetto, Rossano Veneto, Sant’An- però una zona socialmente omogenea con una na Morosina, San Donato, Santa Maria di Citta- solida tradizione cristiana, serbatoio di vocazioni della: dieci parrocchie protagoniste di un terri- missionarie, religiose e diocesane». San Prosdocimo, vescovo 20 San Donato, martire | Portavoce | maggio 2015 San Donato (Cittadella) A un chilometro e mezzo dalla cerchia murata di Cittadella, l’antica chiesa di San Donato sorse con tutta probabilità già dal VI secolo al posto di un precedente luogo di culto pagano. Pur essendo la prima pieve nel territorio, perse la primazia con il crescere della vicina Cittadella e della chiesa urbana, fino a cedere il proprio titolo (san Donato) all’arcipretale. L’antica chiesa matrice subì rifacimenti successivi: l’attuale edificio dovrebbe risalire al IX secolo, ma fu accorciato intorno al 1840. Già dal 1955 si discuteva di rendere pastoralmente autonoma la zona di San Donato, nella parte meridionale di Cittadella: dopo alcuni anni, 151 capifamiglia del quartiere rivolsero una petizione al vescovo perché provvedesse all’assistenza pastorale della zona. Le nuove soluzioni viarie e le previsioni urbanistiche agevolarono, nel settembre 1984, la rinascita della parrocchia di San Donato. Nella chiesa di Cassola è stata battezzata la beata Gaetana Sterni, fondatrice delle Suore della Divina Volontà, e negli anni Sessanta erano originari della parrocchia del duomo di Cittadella ben 90 seminaristi, poi diventati preti diocesani o scalabriniani, salesiani, francescani, saveriani. E ancora oggi tanti sono i missionari all’estero originari di questo vicariato e che le comunità supportano volentieri anche a livello economico. «Solo il gruppo missionario di Cassola nei primi dieci mesi del 2014 ha avuto entrate per più di 21 mila euro! – sottolinea don Canova –. Tutte uscite per Asia e Africa». Questa forte tradizione di vocazioni porta i suoi frutti anche oggi: due anni fa è stato ordinato prete Alberto Sonda, oggi cappellano a Conselve. «Fino a qualche decennio fa questo territorio si caratterizzava per cultura e tradizione contadina, con la presenza di famiglie patriarcali. Oggi si avverte una forte trasformazione di identità: la società è molto più complessa e sviluppata. Devo ammettere, tuttavia, che la crisi sociale qui si è sentita meno. Gli imprenditori locali hanno puntato molto sulla produzione per l’estero, con esportazioni in Russia e in Germania». La globalizzazione, però, di fatto è una realtà anche nel vicariato di Cittadella. «Solo a Cassola abbiamo la presenza di 52 nazionalità diverse. E sono proprio questi stranieri ad aver maggiormente risentito della crisi. Nigeriani, ghanesi, marocchini... hanno sofferto di più a causa della disoccupazione e molti sono stati costretti a rientrare nel proprio paese». Cittadella Duomo La cinta muraria da cui prende nome Cittadella fu costruita nel 12201221 dal comune di Padova a difesa dei suoi confini settentrionali. Sotto il profilo della giurisdizione ecclesiastica, però, Cittadella fu soggetta alla diocesi di Vicenza fino al 1818, quando fu incorporata alla diocesi di Padova. Contemporaneamente alle mura venne eretta anche la chiesa all’interno della fortificazione, nella piazza centrale. Era in stile romanico, a tre navate, dedicata a san Prosdocimo, il primo vescovo padovano. Il sito è lo stesso dell’attuale duomo, ma la navata era orientata da est a ovest. Dipendeva, come altre chiese, dall’antica pieve di San Donato, risalente al VI secolo, fuori dalle mura, più a sud. Nel 1376 la giurisdizione della «pieve» di San Donato fu trasferita alla chiesa «entro le mura» di Cittadella, che così assunse come compatrono il titolare della pieve. Nel Settecento il tempio duecentesco, più volte restaurato, risultava ormai cadente e fu quindi abbattuto e ricostruito più ampio. La decisione venne presa nel 1774 dal consiglio della comunità di Cittadella. Il nuovo edificio fu iniziato l’anno seguente e terminato 45 anni dopo, nel 1829, in stile neoclassico. maggio 2015 | Portavoce | 21 ▶ verso la festa di san leopoldo Santa Maria (Cittadella) È la prima chiesa della diocesi dedicata al Cuore immacolato di Maria, costruita per volere degli abitanti di Vaccherie, che si sentivano lontani dall’arcipretale, a sud di Cittadella. La chiesa fu iniziata nel 1944 e inaugurata nel 1946; due anni dopo, nella nuova canonica si stabilì il sacerdote scelto dal vescovo per la cura delle anime e per preparare la futura parrocchia. In seguito alla costituzione del beneficio – per donazione di terreni da parte dei conti Giusti del Giardino e Andreina Cittadella (agosto 1949) – e al decreto governativo di novembre con cui la località venne dichiarata frazione del comune di Cittadella con il nome di Santa Maria di Cittadella, quest’ultima il 16 novembre divenne parrocchia autonoma. L’11 novembre 1955 venne inaugurato anche il campanile. Nell’estate del 2002, Santa Maria ha ampliato la materna «san Pio X» arricchendola del nido integrato e di un nuovo salone per incontri comunitari. Ma com’è la realtà pastorale del vicariato? «Innanzitutto va sottolineato come in tutti gli ambiti ci sia davvero un’attenzione forte al coordinamento e al camminare di pari passo, supportandosi a vicenda – afferma il vicario foraneo –. Per quanto riguarda il nuovo impianto di iniziazione cristiana, già da tre anni è presente e ormai tutte le comunità lo hanno avviato, mentre gradualmente va a esaurirsi il modello tradizionale. I risultati sono molto soddisfacenti e belli, soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento dei genitori». Per il settore della pastorale giovanile la questione è più complessa. «È l’età in cui sono impegnati nell’università o nei primi anni di lavoro o, se adolescenti, è il tempo delle avventure, della ricerca di novità e del proprio spazio nella socie- 22 | Portavoce | maggio 2015 tà. È difficile tenerli legati alla vita parrocchiale. Lo sforzo come vicariato è quindi quello di proporre loro occasioni importanti di incontro e di aggregazione e momenti formativi, puntando su metodo, contenuti e proposte dell’Azione cattolica diocesana e della pastorale sociale e del lavoro. L’attenzione è anche nel coinvolgerli nei momenti di animazione delle comunità, dalle sagre ai grest, ai centri estivi». Anche per la fascia dei giovanissimi, la proposta formativa si rifà all’Ac, con il favorire l’unirsi delle parrocchie più piccole in un gruppo vicariale. Esiste, inoltre, una realtà molto vivace di società sportive che in collaborazione con le parrocchie animano i tempi estivi per i ragazzi, alternando momenti di preghiera a momenti di gioco in senso stretto. Coordinamento vicariale anche per la pastorale familiare e per la Caritas. «Offriamo anche per le famiglie dei percorsi formativi. Proponiamo, poi, i gruppi fidanzati e quelli per le coppie che si stanno preparando al matrimonio. Con il coordinamento Caritas abbiamo dato avvio anche al “centro di ascolto” vicariale delle povertà e delle ricchezze, aprendo due sportelli a Rossano Veneto e a San Donato, cui gli utenti possono accedere di sabato e giovedì. Siamo collegati al Centro di aiuto alla vita di Bassano. E partecipiamo, come vicariato, al progetto del Fondo straordinario di solidarietà con voucher e progetti. Solo a Cassola siamo riusciti a impiegare ben dieci persone!». Certo è che i tempi chiedono alle comunità e al vicariato anche un’opera di discernimento importante per individuare le nuove urgenze pastorali. «Stiamo riflettendo sulla riorganizzazione delle parrocchie in vista delle unità pastorali – racconta don Canova –. Attualmente siamo ben serviti dai preti, però, in prospettiva, non vogliamo trovarci impreparati di fronte alla situazione. Molti sacerdoti sono già vicini o hanno superato l’età canonica della pensione e cappellani praticamente non ce ne sono più. Ecco, allora, la ricchezza del lavorare sempre più a livello vicariale». Le difficoltà maggiori vengono dalla conformazione geografica e politica della zona. «Confinante con due diocesi, Treviso e Vicenza, vede delle parrocchie divise da una strada anche tra due o tre comuni e due diocesi! Ci sono, quindi, metodi e ritmi diversi nelle parrocchie vicine, come pure forme di collaborazione pastorale diverse da quelle che si cerca di instaurare qui a Padova. Si pensi solo alla levata in obitorio, con la benedizione della salma. Per la nostra diocesi è ancora un passaggio e un’attenzione fondamentale. Per le altre, no. E i fedeli si pongono domande... La gente rimane sorpresa, a volte delusa. Il territorio civile non sempre coincide con il territorio parrocchiale e la mobilità è grande. I confini sono sempre più insignificanti». Da qui l’importanza di un saldo coordinamento vicariale che unisca le forze e sostenga le parrocchie in difficoltà. «Diventa sede di scambio, di verifica e di sostegno reciproco, soprattutto dal punto di vista della formazione!». E in sintonia con gli orientamenti diocesani, sta nascendo anche a Cittadella il coordinamento vicariale di gestione economica. «Abbiamo dato inizio in vicariato a un dialogo in questo senso. Si parte con un primo livello di conoscenza della situazione economica e finanziaria della parrocchia, si avvia quindi un’indagine patrimoniale sugli immobili, con anche una riflessione sull’utilizzo e opportunità pastorali, e si offre un supporto e Laghi di Cittadella La borgata di Laghi si costituì dopo la metà dell’800 nella zona nord-occidentale di Cittadella. Nel 1821, per l’assistenza religiosa delle famiglie, venne ceduto all’arciprete di Cittadella l’oratorio di San Bernardo, annesso alla villa Cappello e costruito contemporaneamente a questa intorno al 1796. Tra il 1878 e il 1883 l’oratorio venne sostituito da una chiesa neogotica, con tre altari. Laghi nel 1925 divenne curazia autonoma e, il 20 agosto 1927, parrocchia («San Bernado»). Nell’occasione, il vescovo Elia Dalla Costa consacrò l’altare maggiore della chiesa che fu a sua volta consacrata nel 1950. Il campanile fu terminato nel 1929 e benedetto due anni dopo. Pozzetto In zona Postumia, così chiamata dalla strada romana che l’attraversa, prima dell’ultima guerra mondiale l’arciprete di Cittadella aveva fondato una scuola di catechismo nella casa di una famiglia. Negli anni Cinquanta sorse la scuola materna intitolata a santa Bertilla Boscardin. Il salone dell’asilo diventò luogo di incontro e di culto, e il cappellano di Borgo Bassano ricevette l’incarico della cura pastorale per la zona. Nel 1978, con decreto del vescovo Girolamo Bortignon, nacque la parrocchia «Santissimo Redentore» in Pozzetto di Cittadella. Furono costruite via via le strutture necessarie partendo dalla sala parrocchiale che, per vicissitudini varie, per molti anni servì da chiesa. Solo nel 1993 si poté fare l’ingresso ufficiale nella nuova chiesa. In seguito trovarono sistemazione la cappella feriale, la sacrestia e il centro parrocchiale. 23 Cassola Originariamente la parrocchia di Cassola, comune in provincia di Vicenza, apparteneva alla diocesi di Treviso. Lo testimonia un atto di donazione del 1085, dove la località è citata con il nome di Casasola. Il 16 luglio 1553 gli abitanti eressero a proprie spese una chiesa che dipendeva da Pove, ma era officiata da un cappellano delegato dalla popolazione. Dopo la visita pastorale del 1571, il vescovo di Padova Nicolò Ormaneto descrisse una chiesa molto povera, con un solo altare a oriente dove non veniva conservato il Santissimo. Il 2 gennaio 1588, Cassola fu proclamata parrocchia con territorio indipendente da quello di Pove e prese il titolo dell’antica cappella del castello, «San Marco evangelista». La chiesa attuale è il risultato di una ricostruzione, eseguita tra il 1746 e il 1774. aiuto dal punto di vista burocratico-amministrativo ai parroci per favorire un alleggerimento delle loro mansioni». All’interno di questo vivace cantiere pastorale, il vicariato si è inoltre preparato alla festa di san Leopoldo. «Per noi è stata un’assoluta novità – aggiunge il vicario –. Non si conosceva la tradizione di coinvolgere i vicariati. Molte persone della nostra zona sono devote a questo santo e la risposta all’invito dei frati è stata subito corale e felice». Due le caratteristiche di san Leopoldo che per don Canova sono fondamentali per l’oggi. «La misericordia di Dio e l’ecumenismo! Avvicinarsi a Dio come sorgente di misericordia, accoglienza e perdono e imparare l’ecumenismo e la Rossano Veneto Il nome Resanum o Ruscano compare per la prima volta nel 1085 nella donazione al monastero di Sant’Eufemia da parte di Ermiza, Ezilo, Tiso, Gerardo e India. Pare che il nome derivi dai possedimenti di un certo Roxius. Nel 1866, divenne Rossano Veneto (provincia di Vicenza) per distinguerla dall’omonima cittadina calabra. La parrocchia di Roxano viene indicata nella decima papale del 1297 e del 1303 come appartenente alla diocesi di Vicenza, della quale fece parte fino al 1818. La chiesa, dedicata alla Natività di Maria, distrutta da un incendio nell’agosto del 1729, venne ricostruita più ampia. Il vescovo di Vicenza Antonio Priuli la consacrò nel 1746 e nel 1761 divenne arcipretale. La struttura attuale, ampliata nel 1908, fu dotata di due nuove sacrestie e dell’oratorio sottostante nel 1922. 24 | Portavoce | maggio 2015 tolleranza in questi tempi di migrazione è molto importante anche qui. È fondamentale, inoltre, che anche i ragazzi e i più piccoli entrino in contatto con testimoni della fede e tocchino con mano i luoghi di questa bellissima testimonianza cristiana. Per questo ho sempre portato i bambini in procinto di ricevere la prima confessione, al santuario di san Leopoldo in pellegrinaggio. E l’occasione di quest’anno è davvero da non perdere!». P Giovani e fede. «Hanno bisogno di testimoni autentici e gioiosi» È una bella realtà quella del coordinamento vicariale della pastorale giovanile di Cittadella (nella foto sopra). Una comunione d’intenti che ha come primo obiettivo la formazione. «Ogni mese nel patronato di Cittadella – racconta don Andrea Zanchetta, assistente vicariale – proponiamo per i giovani il gruppo vicariale. Lavoriamo inoltre insieme per la formazione degli educatori Acr e dei giovanissimi». Anche con nuovi linguaggi, come il teatro. Come la visione – offerta agli educatori del vicariato – dello spettacolo di Gigi Cotichella Un secondo per me. E si sta organizzando anche la formazione degli animatori impegnati nelle proposte estive: grest, campiscuola e centri estivi. I giovani del vicariato, inoltre, assieme a quelli delle parrocchie di Padova, hanno deciso di partecipare insieme al weekend a Torino, dal 24 al 26 aprile, con la visita alla Sindone. Un appuntamento forte e intenso che li ha visti interagire con le realtà dei giovani torinesi. Anche i giovani, ciascuno nella propria comunità, sono chiamati a partecipare alla festa di san Leopoldo. «Confrontarsi con la figura e vita di un santo stimato, del nostro territorio, in questo caso un frate, con una scelta vocazionale connotata in particolare dalla fedeltà al proprio ministero – afferma don Zanchetta – credo sia molto importante per un giovane. Lo aiuta a vedere come il cristiano sia in cammino verso il Regno e lo costruisce giorno per giorno. È senz’altro uno stimolo a verificare come anch’io, nel 2015, sono chia- mato al cammino della santità e come posso viverlo». Di cosa hanno bisogno, allora, giovani e giovanissimi nella loro crescita di fede? «Di testimoni autentici e gioiosi che trasmettono la loro fede con i fatti, con la vicinanza, con entusiasmo e positività – conclude don Andrea –. Che sappiano tradurre non una fede che vincola e mette i paletti, come la vedono soprattutto i giovanissimi, ma una fede che è relazione autentica con il Signore Gesù, che dà valore e senso alla mia vita e la rende piena, con gioia di vivere. È capire che Gesù non è quello che dice ciò che puoi o non puoi fare, che la fede non è un’imposizione di regole o scelte legate al passato, ma è vedere soprattutto, in Gesù, colui che porta la salvezza e fa nascere in noi una vita piena, se in relazione con lui. Questa è la sfida impegnativa cui siamo chiamati come educatori dei giovani!». P Ca’ Onorai Il nome della frazione Ca’ Onorai è l’abbreviazione di Casa Onorati, famiglia che in quella località possedeva diversi campi. Trovandosi molto lontani dall’arcipretale di Cittadella, gli abitanti della piccola comunità decisero di costruirsi una chiesa propria. Fu dedicata alla Madonna della salute e benedetta dal vescovo mons. Carlo Agostini nel 1939. Nel 1955, dopo l’edificazione della canonica, la chiesa fu elevata a parrocchia autonoma, separata da Cittadella, e intitolata alla Presentazione di Maria. In pochi anni fu necessario ingrandirla; l’ampliamento venne inaugurato nel 1957. Ma la comunità è ancora in forte espansione, grazie alle aree residenziali di recente costruzione che attirano nella frazione molte nuove famiglie. maggio 2015 | Portavoce | 25 ▶ verso la festa di san leopoldo La cappellania ospedaliera come «comunità di guarigione» Dal 26 marzo 2012 l’ospedale di Cittadella presenta al proprio interno una cappellania ospedaliera. Istituita ufficialmente dal vescovo Antonio Mattiazzo, oggi conta 11 membri. Sono don Giuseppe e don Davide, suor Angelina e otto ministri straordinari della comunione: Arcangelo, Aurelio, Gianfranco, Gianna, Giorgio, Giuliana, Maurizio e Michele. Una task force pastorale che quotidianamente attraversa e abita le corsie della struttura, incontra le persone, porta una parola di conforto e di fede, in un luogo segnato più dal dolore e dalla fatica che dalla speranza. Siano essi malati, familiari ma anche medici, infermieri e operatori. «La presenza di religiosi e sacerdoti all’interno dell’ospedale è consolidata – afferma don Giuseppe Campagnaro, il cappellano coordinatore – ma la novità della cappellania sta nel fatto che la diocesi di Padova sta scegliendo di proporre all’interno delle strutture ospedaliere équipe con diversità di carismi per l’assistenza religiosa. Nel cammino in cui la persona sofferente cerca di dare senso al proprio dolore si colloca l’importante compito e la vocazione della Chiesa, che vuole essere comunità di guarigione, nel senso che può esercitare una reale funzione sanante». Tutti i giorni i sacerdoti passano per incontrare le persone ricoverate, assistere alle confessioni e amministrare l’unzione sacra. «Il compito di suor Angelina, vista la sua esperienza più che ventennale in corsia, è fare un po’ da supervisore e riferire le situazioni a noi cappellani». I ministri della comunione portano l’eucaristia ai reparti loro assegnati, al mattino presto, mediamente due volte la settimana o al martedì-sabato o al mercoledì- 26 | Portavoce | maggio 2015 L’équipe della cappellania dell’Ospedale civile di Cittadella domenica. «La funzione della cappellania, quindi – sottolinea don Giuseppe –, è stare accanto al malato, dal punto di vista del sostegno spirituale, ma anche a medici, infermieri, personale. Passare tra i corridoi e le corsie quotidianamente è un aiuto straordinario!». Tante le immagini sacre che si notano sui comodini degli ammalati. «C’è chi si affida a san Leopoldo, a sant’Antonio, chi a santa Rita. Io suggerisco sempre di affidarsi ai santi di casa: i nostri genitori, i nonni, le persone care o gli amici già andati... Sono quelli che i romani chiamavano i “penati” – aggiunge il cappellano –. Quello che è certo è che la fede aiuta a vivere e a vedere al di là della notte buia, ad aver fiducia che c’è il giorno e che dopo il temporale arriva il sole. Un paziente anziano di 95 anni mi ha detto che lui tenta di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, così almeno... beve qualcosa. Questo è l’atteggiamento ottimista della fede!». P Sant’Anna Morosina Nel 1508, Pandolfo Malatesta, signore di Cittadella, consegnò Villa Ramusa, contrada della parrocchia di Onara, alla famiglia veneziana dei Morosini, che tenne sotto la propria giurisdizione fino al XVIII secolo. I Morosini ottennero subito che fosse dichiarata parrocchia indipendente, sotto la diocesi di Vicenza. La parrocchia, nel 1818, passò sotto la diocesi di Padova. E nel 1824 sotto la giurisdizione dei Vigodarzere e dieci anni dopo dei Cittadella Vigodarzere. La parrocchiale, inizialmente molto piccola, fu allungata nel 1888 e pavimentata nel 1891. Nel 1897 furono costruiti un nuovo presbiterio e una nuova abside. Nel 1919 furono aggiunte le due navate laterali. Costruita anche la facciata nel 1944, la chiesa venne finalmente consacrata nel 1968. Onara Sede di vicaria foranea, Onara ebbe il titolo di arcipretale nel 1742, quando la chiesa fu riedificata. Fu consacrata nel 1781. Nel 1818 passò dalla diocesi di Vicenza a quella di Padova. Nel 1893 la chiesa subì il restauro della facciata, e nel 1910 fu ampliata, con lo sviluppo a croce greca del coro e delle due sacrestie laterali. Il campanile, ricostruito in stile gotico, è del 1900. Nel 2003 è stato inaugurato il centro parrocchiale restaurato, dedicato a mons. Francesco Frasson, nativo di Onara, fondatore dell’Opera della Provvidenza. Nel 2006 è stata inaugurata la canonica restaurata. (per le schede storiche: Atlante delle parrocchie, ed. La Difesa del popolo, 2009-2010) 150 anni fa nasceva l’istituto della beata Gaetana Sterni Il 2015 segna la ricorrenza del 150esimo anniversario della nascita dell’istituto delle Suore della Divina Volontà. Fondatrice la beata Gaetana Sterni (nel quadro sotto), cui la parrocchia di Cassola ha dato i natali e il battesimo. Nata, infatti, in paese il 25 giugno 1827, viene battezzata il giorno dopo nella chiesa parrocchiale e qui vive fino all’età di nove anni. Sposa giovanissima – aveva meno di 16 anni –, perderà il proprio bambino prematuramente e altrettanto presto resterà vedova. A 26 anni entra come assistente nel Pio ricovero di Bassano, l’ospizio di mendicità che all’epoca accoglieva 115 ospiti. Tutti poveri. Vi resterà 36 anni, fino alla morte, e impegna in questo ministero tutta se stessa con infaticabile carità. È animata da una grande confidenza in Dio, dal desiderio di essere sua e di compiacerlo in tutto. Attribuisce alla sola Provvidenza la nascita della congregazione che avviene nella semplicità e nel nascondimento con la professione delle prime due compagne nel 1865. Con mirabile pazienza, sopporta l’ultima, dolorosa malattia e, a Bassano del Grappa, il 26 novembre 1889, consegna se stessa a Dio. Gaetana Sterni è stata beatificata, a Roma, il 4 novembre 2001 da san Giovanni Paolo II. Oggi la casa madre della congregazione si trova a Bassano del Grappa, ma a Cassola è ancora presente una comunità, composta attualmente da quattro suore. «La nostra è una presenza comunitaria – afferma la superiora, suor Giuliana Lionello –. Svolgiamo essenzialmente un servizio alla comunità che ha come primo obiettivo l’assistenza agli ammalati, con la visita a domicilio, e una risposta alle necessità della comunità parrocchiale. Stiamo inoltre facendo discernimento riguardo la necessità di carità di questo paese». La loro mission è stare accanto al malato e all’anziano, però anche il sostegno nelle attività pastorali. «Con lo sguardo ai giovani, adolescenti e bambini – sottolinea suor Giuliana –. Affianchiamo inoltre il parroco nella pastorale battesimale, nella formazione dei fidanzati, nel nuovo impianto di iniziazione cristiana e nella liturgia». Suor Giuliana, 71enne, che ha vissuto gli ultimi 37 anni in Germania, è felice della propria scelta vocazionale. «La volontà di Dio – ribadisce – si esprime attraverso avvenimenti, situazioni, persone. Qui si sostanzia il nostro servizio: familiare, umile e discreto. È un metterci accanto alla gente, per comprendere gli stati d’animo e proprio in quelli sperimentare la presenza di Dio e infondere speranza e amore. La mia ispirazione più profonda è sempre stata conoscere quello che Lui vuole! Che è poi il cammino di ogni cristiano nel suo essere e vivere. Anche piangendo». P maggio 2015 | Portavoce | 27 ▶ verso la festa di san leopoldo La «Madonna della Pace» è un oratorio pubblico della parrocchia di Cassola. È al centro di una festa annuale molto sentita, perché coinvolge quanti abitano nel borgo Bodi e che appartengono a tre diversi paesi confinanti (Cassola, Bessica di Loria, Rossano Veneto). L’oratorio della Madonna della Pace È facile incrociare lungo tutto il territorio del vicariato di Cittadella oratori, nicchie, capitelli, grotte, anche in proprietà privata. Segni tangibili di una diffusa devozione verso la Madonna o i santi. A Cassola l’oratorio dedicato alla Madonna della Pace, in borgo Bodi, nasce come ex voto alla fine della Prima guerra mondiale. Secondo vero oratorio pubblico della parrocchia, viene consacrato e aperto al culto nel 1921. L’imperativo di non ripiombare più in quel baratro di barbarie che era stata la guerra e la speranza di una pace durevole spinse gli abitanti della contrada a innal- Il centro storico di Cittadella abbracciato dalle sue mura 28 | Portavoce | maggio 2015 zare alla Beata Vergine della Pace, un oratorio nel punto più periferico del comune, che aveva visto il passaggio di migliaia di soldati in marcia verso il Grappa. Quest’attenzione a pregare per la pace si è mantenuta intatta ancora oggi. L’ultima domenica di maggio, ogni anno, il paese qui si ritrova per vivere un tempo di preghiera e di festa con la sagra. «Invochiamo la pace – spiega il parroco di Cassola, don Galdino Canova – e ci stringiamo attorno alla stupenda statua lignea della Madonna venerata nell’oratorio. È un capolavoro artistico del 1600. A lei affidiamo le nostre preghiere, soprattutto nel rosario della vigilia della festa. In quest’occasione si ricorda l’origine del tempietto e anche per i più giovani è occasione per riflettere sul dramma della guerra». P