GAZZETTA MARTEDÌ 1 SETTEMBRE 2015
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Modena ECONOMIA
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Start up, Modena al sesto posto in Italia
DATI INFOCAMERE UN NUMERO RILEVANTE DI AZIENDE CARATTERIZZATE DALL’INNOVAZIONE
È fra le province più attive con 111 nuove realtà, molte delle quali nel terziario. La tendenza a crescere ancora
Centoundici imprese innovative. Un numero che fa conquistare alla provincia modenese
il lodevole sesto posto in Italia
per numero di start up innovative. A darne conferma sono
gli ultimi dati (aggiornati a luglio di quest'anno) elaborati
dal Centro Studi e Statistica
della Camera di Commercio
su dati Infocamere.
Secondo l'analisi, infatti, gli
italiani sono inequivocabilmente da definirsi come un
popolo di inventori, o meglio
di innovatori, visto che dopo
due anni e mezzo dalla creazione di questa nuova tipologia di impresa sono già 4.249 le
società fondate con l'obiettivo
di “sviluppare o commercializzare prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.
Le start up innovative, infatti, sono società di capitali nuove o attive da meno di cinque
anni, che rispondono a determinati requisiti e hanno come
oggetto lo “sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”; questa nuova tipologia imprenditoriale, a cui è dedicata
una sezione speciale del Registro Imprese, è regolata dal Decreto-legge 179/2012.
La Regione Emilia Romagna, con 503 start up, è al secondo posto dopo la Lombardia, e la provincia di Modena
primeggia: con 111 startup innovative, è la sesta in Italia e
seconda in regione dopo Bologna. La quota percentuale sul
totale nazionale è del 2,61%
mentre in regione si attesta sul
22,07%, ovvero più di una impresa su cinque ha sede nella
nostra provincia.
Guardando alla distribuzione settoriale emerge che la
maggior parte delle start up è
attiva nel terziario, dove ne sono presenti 81. Mentre le restanti 30 appartengono al settore industriale. Per quanto riguarda le prime, il gruppo più
numeroso è quello delle società di software e consulenza informatica (35) seguito dalle so-
cietà che svolgono attività di ricerca scientifica e sviluppo
(16). Tra le imprese della manifattura, nove producono computer e altri apparecchi elettronici e sette si occupano di macchine e apparecchi elettronici.
La percentuale di start up innovative sul totale delle società di capitali è dello 0,53% ovvero una ogni 200 circa. La
quasi totalità di queste imprese a Modena ha un capitale inferiore ai 50mila euro. La loro
distribuzione per classi di capitale è concentrata nella classe
da 5 a 10 mila euro (con 54
start up), secondariamente in
quella da 10 a 50 mila euro (n.
28) e in quella da 1 a 5 mila euro (n. 17). E il trend è in crescita: nel 2013 nel Registro Imprese di Modena si sono iscritte
22 start up, nel 2014 le nuove
iscrizioni sono praticamente
raddoppiate, 43 unità, mentre
nel primo semestre dell'anno
siamo già a quota 23 nate.
Felicia Buonomo
INCUBATORI CHE SOSTENGONO LE START UP
Democenter e i Tecnopoli
Il Tecnopolo di Mirandola, una delle realtà che sostengono le start up
Modena terra di innovazione.
I numeri elaborati dall'ente camerale rincuorano e di storie
di successo imprenditoriale
nella nostra provincia non
mancano. Ne sanno qualcosa
dalla Fondazione Democenter-Sipe che riunisce istituzioni, associazioni, fondazioni
bancarie e tante imprese del
territorio, portando le proprie
competenze dove le imprese
operano, al Tecnopolo di Modena, o all'incubatore di Mirandola o di Spilamberto
(Knowbel).
È qui che crescono le imprese più innovative della provincia. Solo per citarne alcune si
pensi a Milky way, azienda di
grande successo fondata nel
2011 e che offre una gamma
completa di prodotti specifici
per il biketrial.
Non è da meno Slowd, un
marketplace di idee basato su
una piattaforma on-line, dove
i designer che aderiscono creano prodotti e li mettono in vendita sul sito Slowd (www.
slowd.it) o siti partner: una rete di artigiani certificati, dopo
l'ordine, realizza il prodotto
on demand, anche personalizzandolo.
Ancora: negli uffici di Spilamberto è nata la Archon Dronistics, che ha sviluppato – grazie alle doti di uno dei fondatori, il modenese Davide Venturelli, che lavora per la Nasa –
una tecnologia e soluzioni per
gestire sistemi complessi di videosorveglianza.
(f.b.)
i dati semestrali di unioncamere
DOPO LA NOMINA DI 4 RAPPRESENTANTI PRESSO L’ENTE CAMERALE
Gli imprenditori stranieri
in regione aumentano ancora
Confimi accusa Confindustria
Prosegue in Emilia-Romagna
la crescita della base imprenditoriale straniera, seppur più
lenta rispetto a quanto avviene a livello nazionale. Al 30 giugno le imprese attive straniere
raggiungono quota 44.054 (il
10,7% del totale). In un anno,
aumentano di 1.160 unità,
+2,7%. Sono i dati del Registro
delle imprese delle Camere di
commercio (fonte InfoCamere) elaborati daUnioncamere
Emilia-Romagna. La componente più cospicua è data innanzitutto dalle ditte individuali (+714 unità, +2%), nonostante gli effetti della crisi ne
contengano l’aumento. Esse
costituiscono l’83,8% delle imprese straniere. Sempre più ri-
sulta determinante la rapida
crescita delle società di capitale (+436 unità, +15,9%). Lieve
riduzione delle società di persone (-0,2%). Aumentano anche le cooperative e i consorzi
(+2,7%). La tendenza positiva
origina sostanzialmente dai
servizi
(+1.104
imprese,
+5,3%). L’incremento è determinato dall’aumento delle imprese del commercio (+365
unità, +3,4%), nonostante la
debolezza dei consumi, e di
quelle dei servizi di alloggio e
ristorazione (+233 unità,
+6,4%), per la quasi totalità dovuto alla ristorazione. L’aumento è rilevante anche per le
imprese delle altre attività di
servizi (+13,1%, +170 unità).
Gorzanelli: «Critica il sindacato poi vuole solo occupare poltrone»
BPER
7,64 €
-1,61%
RICCHETTI
0,24 €
-2,92%
MARR
17,10 €
+1,79%
PANARIA GROUP
2,78 €
+0,58%
PRIMI SUI MOTORI
5,62 €
+2,55%
EXPERT SYSTEM
2,18 €
+0,93%
«La rappresentanza vera e moderna ignorata dalla politica e
dai poteri forti?». A parlare è
Giovanni Gorzanelli, di Confimi Emilia che dopo le considerazioni di Confindustria sui
“ritardi” del sindacato, denuncia: «la Regione nomina ben
quattro rappresentanti di
Unindustria presso la Camera
di Commercio, ignorando
completamente Confimi, e
cioè la piccola e media impresa». Confimi in Emilia-Romagna conta oltre 1.500 aziende;
si tratta di piccole e medie realtà imprenditoriali che tuttavia
rappresentano più del 90% delle attività produttive, ed è dunque il vero motore economico
dell’Emilia-Romagna. «Confin-
Camere di Commercio, puzzle da comporre
Modena potrebbe unirsi a Reggio ma rimane l’incognita di Ferrara. Tutto deciso per la Romagna
Maurizio Torreggiani, presidente di Unioncamere Emilia Romagna
Dopo un lungo susseguirsi di
ipotesi, proiezioni, cambiamenti di rotta e improvvise frenate, la riforma delle Camere
di Commercio sta prendendo
corpo.
Nei giorni scorsi è entrata infatti in vigore la legge che delega il governo a riordinare il sistema delle Camere di Commercio entro la fine di
quest’anno.
Per l'Emilia Romagna si prospetta una piccola rivoluzione, visto che in quest’area le
Camere di Commercio dovrebbero passare da nove a quattro. Il rebus degli accorpamen-
ti, tuttavia, è ancora tutto da risolvere, visto che non è ancora
chiaro il quadro delle future alleanze. L'unica ipotesi che pare a questo punto accertata riguarda la realtà di Bologna
che, forte di circa 100.000 Imprese iscritte, potrà permettersi di rimanere da sola.
Anche sul versante romagnolo non dovrebbero sussistere dubbi: nasce un’unica
Camera di Commercio che riunirebbe le tre province costiere di Ravenna, Forlì-Cesena e
Rimini. Sul confine opposto
appare scontata la fusione tra
Parma e Piacenza.
Ma mancano ancora delle
caselle: al momento attuale
Reggio Emilia potrebbe scegliere di guardare alle Camere
di Commercio dell'Emilia occidentale oppure unirsi con Modena, anche se va ricordato
che la stessa Modena avrebbe i
numeri per rimanere da sola.
Restano i dubbi relativi a
Ferrara, che potrebbe scegliere di unirsi alla Romagna, accorparsi con Bologna o puntare sull'asse dell'Emilia centrale con Modena e Reggio. «Partita aperta», assicurano da
Unioncamere regionale, guidata da Maurizio Torreggiani.
dustria critica il sindacato – dice Gorzanelli – e poi, allo stesso tempo, svolge un ruolo puramente di potere, cioè di occupazione di poltrone, di
esclusione nei confronti delle
altre rappresentanze, impedendo la realizzazione di un
possibile lavoro comune con
Confimi. Questo atteggiamento è a nostro parere mediamente ottuso, e spiace constatare che riceve l’appoggio della politica. Confimi Emilia intende portare avanti comunque e con determinazione il
progetto di rappresentanza
moderna delle pmi emiliane e
non saranno certo vicende come questa, per quanto incresciose, a farci demordere».
Caricento apre
una nuova filiale
ai lidi ferraresi
Comacchio è la prima realtà
sui lidi ferraresi a ospitare
una filiale dell'istituto
centese, presente ora sui
territori di Ferrara, Bologna e
Modena con un totale di 47
agenzie, una decina delle quali
nel Modenese . L'ultima filiale
aperta da Caricento risale al
giugno del 2011, quando venne
presentata al pubblico la
nuova filiale di Vignola.
Caricento ha aperto ieri la sua
agenzia in Piazza XX
Settembre a Comacchio.
L'inaugurazione ufficiale alla
fine della stagione estiva.
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Gazzetta di Modena, 1 settembre 2015