OPERAZIONI
DI STAGIONE
GIUSTO PER…
IL MOMENTO
I big roll, rotoli di prato
pronto lunghi anche 25 m,
sono utilizzati
in particolare nei campi
di calcio e di golf.
…I lavori estivi
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Michele Bertoni
Che si tratti di zolle
piuttosto che di rotoli veri
e propri, il tappeto erboso
a pronto effetto è sempre
più utilizzato nel verde
ornamentale come in
quello tecnico e sportivo.
Le ragioni di questo
successo sono attribuibili
alla qualità del prodotto
finale e alla competitività
del prezzo di mercato
Dalle zolle ai rotoli
S
69 • ACER 3/2008
delle superfici coltivate hanno anche fatto allineare il prezzo di vendita per metro quadrato.
L’attuale prezzo di mercato è ora diventato
competitivo rispetto al tappeto erboso seminato tradizionalmente. Infatti, una delle ragioni per cui si tende a utilizzare il prato in zolle
è quella economico, in quanto il costo di un
prato seminato finito, che abbia la stessa
qualità di uno in zolle, è dato dal costo di semina più il costo di un anno di manutenzione. Le
fasi delicate dell’impianto del tappeto e della
sua crescita, sino al raggiungimento di una
fittezza e profondità di radicazione soddisfacenti, sono molto più lunghe con la semina
tradizionale. Inoltre nel prato tradizionale, il
confine tra fase di impianto e manutenzione è
piuttosto sfumato ed è spesso causa di divergenze tra il committente e l’impresa esecutrice dei lavori, al punto da legare il pagamento, il collaudo favorevole o lo svincolo del deposito cauzionale alla buona riuscita del tappeto erboso. Per tutte queste ragioni il tappeto
erboso a pronto effetto risulta essere in definitiva di gran lunga più economico.
Per contro il tappeto erboso in zolle ha due
punti critici principali: la fase post-impianto e la
logistica. La fase post-impianto è molto delicata perché il tappeto erboso lascia nel campo
in cui è stato coltivato circa il 90% delle radici
assorbenti, per cui nelle prime due setti-
▼
i diffonde sempre più in Italia l’utilizzo del
tappeto erboso a pronto effetto, fornito
in strisce e rotoli di diverse dimensioni
e con diversa composizione floristica. Un tempo coltivato e riservato solo per utilizzi sportivi (calcio e golf), il prato pronto in rotoli oggi
prende sempre più piede nelle nuove realizzazioni del verde e diventa una nuova opportunità imprenditoriale. Gli utilizzi per cui è destinato il tappeto erboso in rotoli sono: tappeto
erboso ornamentale (strisce di 40-60 cm di
larghezza), tappeto erboso sportivo e tecnico
(big roll di 74-122 cm di larghezza).
La progressiva diffusione di aziende che coltivano tappeto erboso e il progressivo aumento
OPERAZIONI
DI STAGIONE
IL CASO PRATICO
Michele Bertoni, di professione agrotecnico, ha trasformato nel tempo una grande passione nella
sua attività professionale principale. Dal 1996, infatti, è consulente, nonché socio, del TPI (Turfgrass producers international) e le aziende per le quali presta consulenza, prevalentemente del
Nord Italia, rappresentano un venduto di circa 200 ettari di tappeto erboso a pronto effetto l’anno
Qual è il cliente-tipo a cui presta
la sua opera?
Qual è il miscuglio ideale per questi
produttori?
M.B.: I tradizionali miscugli di Poa pratensis, con
tempi di coltivazione di circa 18 mesi, non
riscuotono un grande successo di questi tempi.
I motivi sono diversi ma il principale è legato al
fatto che spesso non ci sono superfici abbastanza grandi per una turnazione così lunga. In
Italia vi sono poche superfici accorpate e di
dimensione piccola, per cui la turnazione deve
essere veloce. Pertanto si usa un miscuglio di
specie diverse, come Poa pratensis, Festuca
rubra, Lolium perenne oppure Festuca arundinacea, Poa pratensis. La Poa pratensis in purezza o miscelata al Lolium perenne rimane
sempre più rilegata all’uso sportivo. L’Agrostis
stolonifera in purezza viene utilizzata e coltivata
praticamente solo per uso golfistico. Con miscugli Festuca arundinacea al 90% e Poa pratensis al 10% possono bastare 8-9 mesi di coltivazione da agosto ad aprile, mentre con miscugli diversi possono bastare anche 7-8 mesi di
coltivazione da agosto a marzo. Oggetto di
accurata sperimentazione possono essere, al
Nord, le macroterme quali Zoysia spp. (con relativi ibridi) e Paspalum vaginatum, per provare a
ribaltare la comune accezione del tappeto non
irriguo da “verde in inverno e giallo d’estate” in
“verde d’estate e giallo in inverno”.
Quali sono le dimensioni medie
delle aziende che producono prato?
M.B.: In Italia si coltivano circa 1700 ettari di
terreno agrario. La superficie aziendale media
è di poco più di 26 ettari. Possiamo distinguere aziende medie con superficie variabile
tra 15 e 25 ettari e aziende grandi con superfici medie di 40-50 ettari. Ci sono eccezioni
con aziende che si spingono oltre i 100-150
ettari. La dimensione minima, da un punto di
vista economico, è tra 10 e 12 ettari. Fino a 30
ettari è possibile una gestione familiare. Sia
l’azienda da 15 ettari che l’azienda da 100
ettari usa lo stesso parco macchine.
Qual è l’impatto ambientale
della coltivazione del prato in zolle,
rispetto all’uso dei fitofarmaci?
Michele Bertoni
Michele Bertoni (M.B.): Il produttore che vuole
portare avanti un discorso qualitativo elevato,
confrontandosi costantemente per sviluppare
servizi legati al prodotto zolla che lo supportino
e valorizzino. Il lavoro è incentrato sulla messa
a punto del ciclo produttivo, da cui poi si parte
per conseguire gli obiettivi posti.
15.000). A questi costi vanno sommati quelli
per il seme, il concime, la consulenza.
In Italia sono coltivati a prato pronto
1720 ettari di terreno agrario.
Quanto prato pronto acquistano
in media i giardinieri?
M.B.: Mediamente la quantità più richiesta equivale a 100-150 m2 di tappeto erboso. L’acquirente–tipo è, infatti, il giardiniere. Questo spiega
anche il tipo di miscuglio che viene messo in
produzione: la Poa pratensis in purezza è molto
bella da un punto di vista estetico, ma necessita una manutenzione accurata, soprattutto
dal punto di vista del taglio (qualità e frequenza) e poi trova la sua esposizione migliore solo
in pieno sole. Oltre alla resistenza alla siccità,
su cui personalmente ho le mie riserve,
specialmente in alcune situazioni, i miscugli
con Festuca arundinacea al 90% offrono al
cliente finale una miglior facilità di manutenzione in quanto si adatta molto bene a un taglio
non sempre puntuale per qualità e frequenza
ed è impeccabile anche con irrigazioni poco
frequenti o saltuarie.
Qual è l’investimento economico cui
deve far fronte un’azienda che vuole
produrre prato in zolle?
M.B.: Un’azienda di 15-20 ettari necessita per
partire di: 5 ettari di prima coltivazione, un
sod-cutter (€ 5.000), una tagliaerba tripla
elicoidale (€ 8.000–10.000) e una tagliaerba
a lama orizzontale (€ 3.000), acquistando
anche macchine usate. Entro un anno, o
comunque il prima possibile, deve poi arrivare a 10 ettari, e poi a 15 ettari entro due anni.
L’attrezzatura completa per un’azienda media
potrebbe essere la seguente: zollatrice (€
60.000), taglierba elicoidale trainata a 7-9
elementi (€ 25.000), taglierba tripla o quintupla elicoidale (€ 10.000 - 20.000), tagliaerba
a lama orizzontale (€ 10.000 - 15.000), “rotolone” per irrigazione con motopompa (€
M.B.: Praticamente nullo, in quanto l’elevato
costo dei trattamenti rende improponibile dal
punto di vista economico il loro utilizzo. Si
preferisce controllare le malattie fungine
semplicemente applicando corrette pratiche
agronomiche e intervenendo a tutto campo
solo in caso di attacchi molto gravi e dopo
aver valutato attentamente costi e benefici,
oppure con trattamenti localizzati per preservare le superfici prossime alla vendita.
Quale potrà essere, sulla base della
sua esperienza, il futuro di queste
aziende di produzione?
M.B.: Il mercato richiederà sempre più zolle di
alta qualità e servizi annessi quali lo scarico
con gru, il servizio di posa, la prima manutenzione. Per esempio, l’offerta di big roll legata
a servizio di posa conto terzi può essere un’ulteriore proposta. La vera sfida che il produttore medio italiano dovrà però affrontare è quella di non seguire le orme del sod business
americano, canadese ed europeo, dove il
mercato è più maturo. In tutti questi Paesi si
trovano zolle a poco prezzo e solo alcune volte
di qualità eccellente. Seguendo questa politica creeremmo un’altra coltura estensiva con
poco margine e quindi pochi investimenti.
Il produttore di tappeto erboso è un vivaista e
pratica agricoltura intensiva: confondere
questa produzione con una qualsiasi coltura
agricola estensiva equivale a innescare il
declino di questa appassionante professione.
La “battaglia del prezzo” non ha mai fatto
crescere la qualità del prodotto. Quello che è
certo è che la diminuzione di prezzo da parte
del produttore non favorirà l’aumento del bacino di utenza, visto che la maggior parte delle
zolle è destinata ai giardini.
Per aumentare il bacino di utenza i produttori italiani dovranno indirizzare il posatore/giardiniere ad applicare una tariffa convincente e
ragionevole agli occhi del fruitore finale. In
questa direzione lo sviluppo dei servizi a
pagamento e le specialità di ogni azienda
saranno sinergici all’attività di tutela del prezzo minimo della zolla coltivata.
V.P.
ACER 3/2008 • 70
Dove va la ricerca
L
a scelta del miscuglio da utilizzare
per la preparazione delle zolle di prato pronto è in continua evoluzione grazie
alle tante sperimentazioni ed esperienze
in campo che tengono conto, di volta in
volta, di necessità manutentive, cambiamenti climatici, carenza d’acqua… La
scelta attualmente va sempre più verso
specie resistenti che richiedono un'intensità di manutenzione non eccessiva: per
questo motivo è sempre più impiegata
Festuca arundinacea, di cui sono disponibili varietà con ottima tessitura e buona
colorazione. Altre specie sono impiegate
per il solo uso sportivo o per tappeti di
elevata qualità e medio-alta manutenzione: per esempio Poa pratensis, che spesso presenta problemi di impianto e di crescita legati alle elevate necessità d’acqua
e sole, richiede perciò una cura più attenta e intensa. Anche per la produzione di
zolle, così come per la realizzazione di
nuovi tappeti erbosi da stolone o da seme, le specie macroterme sono oggetto
di diverse sperimentazioni: Zoysia spp. è
una specie molto interessante per le caratteristiche di resistenza alle basse temperature e alle condizioni di ombra, e
quindi potrebbe essere impiegata con un
certo successo nel Nord Italia, in quanto
da stolone ha un insediamento molto lento. Se il problema è legato alla rapida turnazione, alcuni produttori hanno provato
con un certo successo Cynodon dactylon, di cui aumentano di anno in anno le
varietà disponibili, con sempre migliori
caratteristiche estetiche e colturali.
Massimo Mocioni
71 • ACER 3/2008
Michele Bertoni
▼
mane dell’impianto deve ricostruire l’apparato radicale. È quindi di fondamentale
importanza gestire bene l’irrigazione attraverso più interventi irrigui a basso volume d’acqua,
da regolare in funzione dell’andamento termopluviometrico, evitando sia la disidratazione del
tappeto sia un’eccessiva bagnatura che farebbe insorgere patologie su foglie e radici. In
questa fase potrebbe essere d’aiuto anche un
trattamento con antitraspirante.
La logistica è il secondo fattore limitante perché
il prodotto è vivo e quindi respira. Lunghi viaggi in autotreno, anche se refrigerato, spesso
incidono negativamente sulla qualità fitosanitaria del tappeto in zolle per l’insorgenza di malattie fungine o semplicemente per l’inizio di fenomeni di fermentazione. Per avere un prodotto
sano è bene mettere in pratica alcuni utili accorgimenti: tagliare le zolle di prato e accatastarle
nelle prime ore del mattino in modo da mantenere sufficientemente bassa la temperatura
delle zolle, accorciare il più possibile il tempo di
trasporto e quindi di consegna.
Valerio Pasi
agronomo
Da sapere sul prato pronto
Come si preparano le zolle di prato pronto
Le zolle possono essere preparate con un sod cutter, una macchina con motore autonomo, guidata dall’operatore che sta in piedi posteriormente (tipo motocoltivatore), oppure
seduto nel posto guida (tipo trattorino). Si ottengono zolle strette 30-40 cm e lunghe al
massimo 80-100 cm (fino a 250 cm). Vi sono poi macchine specifiche dette zollatrici, in
grado di tagliare zolle più larghe e più lunghe, fino ai big roll con larghezze > 60 cm e
lunghezze fino a 25 m. Le zolle, tranne i big roll, vengono poi pallettizzate a mano e caricate sul mezzo di trasporto. Per i big roll vi sono macchine dedicate.
Come si riconoscono le zolle di prato pronto di qualità
La zolla di qualità deve essere umida, compatta, con spessore costante, ben radicata,
priva di buchi, si stende facilmente e regolarmente senza rotture, con erba ben accestita e priva di infestanti.
Qual è il momento migliore per la loro posa
È possibile tutto l’anno, evitando le giornate e le ore del giorno più calde e ventose in
estate e le giornate con temperature al di sotto degli 0 °C in inverno. Per questi motivi
le stagioni più adeguate sono l’autunno, l’inverno e la primavera e i momenti migliori
sono le giornate nuvolose, umide, prive di vento.
Quali sono le operazioni da eseguire per la loro posa
Si comincia con il diserbo preliminare (gliphosate o gluphosinate ammonio); poi si procede con fresatura, concimazione di fondo, correzione del terreno e ammendamento se necessari; segue il livellamento con apporto, all’occorrenza, di uno strato di sabbia vulcanica o di sabbia di fiume vagliata e lavata di pezzatura compresa tra 0-2 mm; posa delle
zolle, in modo sfalsato, avendo cura di accostare bene i margini; rullatura per garantire
aderenza al substrato e irrigazione abbondante (circa 30 minuti con irrigatore dinamico)
alla fine della posa.
Quali sono gli ambiti di utilizzo
Dal punto di vista dell’utilizzo ci sono tre tipi di tappeto a rotoli: ornamentale, sportivo e
tecnico. Hanno caratteristiche uguali, ma possono avere diverso spessore, per esempio
ci sono big roll da 1 cm e big roll da 3 cm.
Quanto costa un prato con zolle pronte rispetto a un prato da semina
tradizionale
Un prato con zolle pronte costa da 10 a 18,80 €/m2 secondo l’estensione della superficie. Un prato seminato costa da 1,40 a 5,80 €/m2 fino al primo taglio. Aggiungendo i costi
per irrigazione, concimazione, taglio, diserbo, eventuali risemine localizzate per un periodo di 8-10 mesi si arriva a un prezzo pari o addirittura superiore. La semina del prato inoltre è da considerarsi stagionale, ovvero da settembre a novembre e da marzo a giugno,
periodo quest’ultimo in cui bisogna prevedere un forte sovrapprezzo per il controllo delle
graminacee macroterme.
All’utilizzatore finale, quando conviene fare un prato con la zolla pronta
rispetto al prato tradizionale
Teoricamente conviene sempre. Per questioni economiche solitamente il consumatore finale preferisce il prato in zolle fino ai 500 m2, poi privilegia il prato seminato e si accontenta di quello che riesce a ottenere concimando, irrigando e tagliando l’erba in proprio.
Solo qualcuno dopo la semina affida totalmente il tappeto anche per le successive operazioni a chi lo ha seminato.
Quali sono le differenze tra i due tipi di tappeto erboso per quanto
riguarda la manutenzione
Le differenze sono minime, ad eccezione degli interventi da eseguire durante le prime
due settimane dalla posa delle zolle, momento nel quale l’irrigazione è molto importante. In seguito un tappeto in zolle richiede la stessa manutenzione di un tappeto seminato che si è insediato a pieno, cioè di un tappeto di un anno circa di età.
La superficie media delle aziende che producono prato pronto in Italia è di 26 ettari.
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Dalle zolle ai rotoli OPERAZIONI DI STAGIONE