OPERAZIONI DI STAGIONE GIUSTO PER… IL MOMENTO I big roll, rotoli di prato pronto lunghi anche 25 m, sono utilizzati in particolare nei campi di calcio e di golf. …I lavori estivi • Tappeto erboso titolo peto erboso con Concimare il tap esenza pr la e ar oll Contr 15-0-30 o simile. ialmente ec e sul prato, sp di malattie fungin ente lm tua en ev e sso, sclerotinia e filo ro larmente go re nza. Irrigare trattare all’occorre mattino l de e or e im pr nelle somministrando tre volte edu di n frequenza elevati volumi co via r pe bi er dis i e uir la settimana. Eseg larga infestanti a foglia fogliare contro le o ntr co nti na mi tiger e distribuire gli an croterme. ma ni do tile co no le infestanti mo • Campi spor tivi eseguire a fine Programmare ed iature, bucature, campionato sabb rivare ne in modo da ar mi se carotature, tra o mp ca il n co ne gio con per l’inizio della sta so bo er to are il tappe in ordine. Concim gione sta la ta tut r pe ile titolo 15-0-30 o sim ttembre re dal mese di se calda, poi a parti lo tito n co i ion az im proseguire le conc . ile 20-5-10 o sim busti • Alberature e ar to delle alberature Controllare lo sta uare a dimora ed effett di recente messa cessario. ne do an qu ccorso le irrigazioni di so scarso e molto for te, vento In caso di caldo irante sp tra nti ll’a de plicare attecchimento, ap di nti ve e tutti gli inter a, in chioma. Eseguir ra, desucchionatur atu on oll (sp potatura o) che cc se l de da on rim raccorciamento, e e che eseguiti sul verd possono essere nimento nte co l ne cia ica sono di grande eff to in en nim nte co o nel in forma obbligata o. pp ilu sv te for a genere di piante ee incolte • Bordi strada e ar (molto erazioni di diserbo Proseguire le op e ov ) lda gione ca efficace nella sta o sfalcio, verificand di e ato mm ra og pr quali he nic ge er all estanti la la presenza di inf do an oll isifolia e contr l’Ambrosia ar tem a. ur rit fio rne la in modo da evita e ich lud re atu zz tre zione • At ettuare la manuten eff ed e ar lo Programm tal me in rti in legno o ordinaria sulle pa rteggiatura e ca n co , verniciato legiando verniciatura privi o impregnazione a. qu ’ac rnici all impregnanti e ve Michele Bertoni Che si tratti di zolle piuttosto che di rotoli veri e propri, il tappeto erboso a pronto effetto è sempre più utilizzato nel verde ornamentale come in quello tecnico e sportivo. Le ragioni di questo successo sono attribuibili alla qualità del prodotto finale e alla competitività del prezzo di mercato Dalle zolle ai rotoli S 69 • ACER 3/2008 delle superfici coltivate hanno anche fatto allineare il prezzo di vendita per metro quadrato. L’attuale prezzo di mercato è ora diventato competitivo rispetto al tappeto erboso seminato tradizionalmente. Infatti, una delle ragioni per cui si tende a utilizzare il prato in zolle è quella economico, in quanto il costo di un prato seminato finito, che abbia la stessa qualità di uno in zolle, è dato dal costo di semina più il costo di un anno di manutenzione. Le fasi delicate dell’impianto del tappeto e della sua crescita, sino al raggiungimento di una fittezza e profondità di radicazione soddisfacenti, sono molto più lunghe con la semina tradizionale. Inoltre nel prato tradizionale, il confine tra fase di impianto e manutenzione è piuttosto sfumato ed è spesso causa di divergenze tra il committente e l’impresa esecutrice dei lavori, al punto da legare il pagamento, il collaudo favorevole o lo svincolo del deposito cauzionale alla buona riuscita del tappeto erboso. Per tutte queste ragioni il tappeto erboso a pronto effetto risulta essere in definitiva di gran lunga più economico. Per contro il tappeto erboso in zolle ha due punti critici principali: la fase post-impianto e la logistica. La fase post-impianto è molto delicata perché il tappeto erboso lascia nel campo in cui è stato coltivato circa il 90% delle radici assorbenti, per cui nelle prime due setti- ▼ i diffonde sempre più in Italia l’utilizzo del tappeto erboso a pronto effetto, fornito in strisce e rotoli di diverse dimensioni e con diversa composizione floristica. Un tempo coltivato e riservato solo per utilizzi sportivi (calcio e golf), il prato pronto in rotoli oggi prende sempre più piede nelle nuove realizzazioni del verde e diventa una nuova opportunità imprenditoriale. Gli utilizzi per cui è destinato il tappeto erboso in rotoli sono: tappeto erboso ornamentale (strisce di 40-60 cm di larghezza), tappeto erboso sportivo e tecnico (big roll di 74-122 cm di larghezza). La progressiva diffusione di aziende che coltivano tappeto erboso e il progressivo aumento OPERAZIONI DI STAGIONE IL CASO PRATICO Michele Bertoni, di professione agrotecnico, ha trasformato nel tempo una grande passione nella sua attività professionale principale. Dal 1996, infatti, è consulente, nonché socio, del TPI (Turfgrass producers international) e le aziende per le quali presta consulenza, prevalentemente del Nord Italia, rappresentano un venduto di circa 200 ettari di tappeto erboso a pronto effetto l’anno Qual è il cliente-tipo a cui presta la sua opera? Qual è il miscuglio ideale per questi produttori? M.B.: I tradizionali miscugli di Poa pratensis, con tempi di coltivazione di circa 18 mesi, non riscuotono un grande successo di questi tempi. I motivi sono diversi ma il principale è legato al fatto che spesso non ci sono superfici abbastanza grandi per una turnazione così lunga. In Italia vi sono poche superfici accorpate e di dimensione piccola, per cui la turnazione deve essere veloce. Pertanto si usa un miscuglio di specie diverse, come Poa pratensis, Festuca rubra, Lolium perenne oppure Festuca arundinacea, Poa pratensis. La Poa pratensis in purezza o miscelata al Lolium perenne rimane sempre più rilegata all’uso sportivo. L’Agrostis stolonifera in purezza viene utilizzata e coltivata praticamente solo per uso golfistico. Con miscugli Festuca arundinacea al 90% e Poa pratensis al 10% possono bastare 8-9 mesi di coltivazione da agosto ad aprile, mentre con miscugli diversi possono bastare anche 7-8 mesi di coltivazione da agosto a marzo. Oggetto di accurata sperimentazione possono essere, al Nord, le macroterme quali Zoysia spp. (con relativi ibridi) e Paspalum vaginatum, per provare a ribaltare la comune accezione del tappeto non irriguo da “verde in inverno e giallo d’estate” in “verde d’estate e giallo in inverno”. Quali sono le dimensioni medie delle aziende che producono prato? M.B.: In Italia si coltivano circa 1700 ettari di terreno agrario. La superficie aziendale media è di poco più di 26 ettari. Possiamo distinguere aziende medie con superficie variabile tra 15 e 25 ettari e aziende grandi con superfici medie di 40-50 ettari. Ci sono eccezioni con aziende che si spingono oltre i 100-150 ettari. La dimensione minima, da un punto di vista economico, è tra 10 e 12 ettari. Fino a 30 ettari è possibile una gestione familiare. Sia l’azienda da 15 ettari che l’azienda da 100 ettari usa lo stesso parco macchine. Qual è l’impatto ambientale della coltivazione del prato in zolle, rispetto all’uso dei fitofarmaci? Michele Bertoni Michele Bertoni (M.B.): Il produttore che vuole portare avanti un discorso qualitativo elevato, confrontandosi costantemente per sviluppare servizi legati al prodotto zolla che lo supportino e valorizzino. Il lavoro è incentrato sulla messa a punto del ciclo produttivo, da cui poi si parte per conseguire gli obiettivi posti. 15.000). A questi costi vanno sommati quelli per il seme, il concime, la consulenza. In Italia sono coltivati a prato pronto 1720 ettari di terreno agrario. Quanto prato pronto acquistano in media i giardinieri? M.B.: Mediamente la quantità più richiesta equivale a 100-150 m2 di tappeto erboso. L’acquirente–tipo è, infatti, il giardiniere. Questo spiega anche il tipo di miscuglio che viene messo in produzione: la Poa pratensis in purezza è molto bella da un punto di vista estetico, ma necessita una manutenzione accurata, soprattutto dal punto di vista del taglio (qualità e frequenza) e poi trova la sua esposizione migliore solo in pieno sole. Oltre alla resistenza alla siccità, su cui personalmente ho le mie riserve, specialmente in alcune situazioni, i miscugli con Festuca arundinacea al 90% offrono al cliente finale una miglior facilità di manutenzione in quanto si adatta molto bene a un taglio non sempre puntuale per qualità e frequenza ed è impeccabile anche con irrigazioni poco frequenti o saltuarie. Qual è l’investimento economico cui deve far fronte un’azienda che vuole produrre prato in zolle? M.B.: Un’azienda di 15-20 ettari necessita per partire di: 5 ettari di prima coltivazione, un sod-cutter (€ 5.000), una tagliaerba tripla elicoidale (€ 8.000–10.000) e una tagliaerba a lama orizzontale (€ 3.000), acquistando anche macchine usate. Entro un anno, o comunque il prima possibile, deve poi arrivare a 10 ettari, e poi a 15 ettari entro due anni. L’attrezzatura completa per un’azienda media potrebbe essere la seguente: zollatrice (€ 60.000), taglierba elicoidale trainata a 7-9 elementi (€ 25.000), taglierba tripla o quintupla elicoidale (€ 10.000 - 20.000), tagliaerba a lama orizzontale (€ 10.000 - 15.000), “rotolone” per irrigazione con motopompa (€ M.B.: Praticamente nullo, in quanto l’elevato costo dei trattamenti rende improponibile dal punto di vista economico il loro utilizzo. Si preferisce controllare le malattie fungine semplicemente applicando corrette pratiche agronomiche e intervenendo a tutto campo solo in caso di attacchi molto gravi e dopo aver valutato attentamente costi e benefici, oppure con trattamenti localizzati per preservare le superfici prossime alla vendita. Quale potrà essere, sulla base della sua esperienza, il futuro di queste aziende di produzione? M.B.: Il mercato richiederà sempre più zolle di alta qualità e servizi annessi quali lo scarico con gru, il servizio di posa, la prima manutenzione. Per esempio, l’offerta di big roll legata a servizio di posa conto terzi può essere un’ulteriore proposta. La vera sfida che il produttore medio italiano dovrà però affrontare è quella di non seguire le orme del sod business americano, canadese ed europeo, dove il mercato è più maturo. In tutti questi Paesi si trovano zolle a poco prezzo e solo alcune volte di qualità eccellente. Seguendo questa politica creeremmo un’altra coltura estensiva con poco margine e quindi pochi investimenti. Il produttore di tappeto erboso è un vivaista e pratica agricoltura intensiva: confondere questa produzione con una qualsiasi coltura agricola estensiva equivale a innescare il declino di questa appassionante professione. La “battaglia del prezzo” non ha mai fatto crescere la qualità del prodotto. Quello che è certo è che la diminuzione di prezzo da parte del produttore non favorirà l’aumento del bacino di utenza, visto che la maggior parte delle zolle è destinata ai giardini. Per aumentare il bacino di utenza i produttori italiani dovranno indirizzare il posatore/giardiniere ad applicare una tariffa convincente e ragionevole agli occhi del fruitore finale. In questa direzione lo sviluppo dei servizi a pagamento e le specialità di ogni azienda saranno sinergici all’attività di tutela del prezzo minimo della zolla coltivata. V.P. ACER 3/2008 • 70 Dove va la ricerca L a scelta del miscuglio da utilizzare per la preparazione delle zolle di prato pronto è in continua evoluzione grazie alle tante sperimentazioni ed esperienze in campo che tengono conto, di volta in volta, di necessità manutentive, cambiamenti climatici, carenza d’acqua… La scelta attualmente va sempre più verso specie resistenti che richiedono un'intensità di manutenzione non eccessiva: per questo motivo è sempre più impiegata Festuca arundinacea, di cui sono disponibili varietà con ottima tessitura e buona colorazione. Altre specie sono impiegate per il solo uso sportivo o per tappeti di elevata qualità e medio-alta manutenzione: per esempio Poa pratensis, che spesso presenta problemi di impianto e di crescita legati alle elevate necessità d’acqua e sole, richiede perciò una cura più attenta e intensa. Anche per la produzione di zolle, così come per la realizzazione di nuovi tappeti erbosi da stolone o da seme, le specie macroterme sono oggetto di diverse sperimentazioni: Zoysia spp. è una specie molto interessante per le caratteristiche di resistenza alle basse temperature e alle condizioni di ombra, e quindi potrebbe essere impiegata con un certo successo nel Nord Italia, in quanto da stolone ha un insediamento molto lento. Se il problema è legato alla rapida turnazione, alcuni produttori hanno provato con un certo successo Cynodon dactylon, di cui aumentano di anno in anno le varietà disponibili, con sempre migliori caratteristiche estetiche e colturali. Massimo Mocioni 71 • ACER 3/2008 Michele Bertoni ▼ mane dell’impianto deve ricostruire l’apparato radicale. È quindi di fondamentale importanza gestire bene l’irrigazione attraverso più interventi irrigui a basso volume d’acqua, da regolare in funzione dell’andamento termopluviometrico, evitando sia la disidratazione del tappeto sia un’eccessiva bagnatura che farebbe insorgere patologie su foglie e radici. In questa fase potrebbe essere d’aiuto anche un trattamento con antitraspirante. La logistica è il secondo fattore limitante perché il prodotto è vivo e quindi respira. Lunghi viaggi in autotreno, anche se refrigerato, spesso incidono negativamente sulla qualità fitosanitaria del tappeto in zolle per l’insorgenza di malattie fungine o semplicemente per l’inizio di fenomeni di fermentazione. Per avere un prodotto sano è bene mettere in pratica alcuni utili accorgimenti: tagliare le zolle di prato e accatastarle nelle prime ore del mattino in modo da mantenere sufficientemente bassa la temperatura delle zolle, accorciare il più possibile il tempo di trasporto e quindi di consegna. Valerio Pasi agronomo Da sapere sul prato pronto Come si preparano le zolle di prato pronto Le zolle possono essere preparate con un sod cutter, una macchina con motore autonomo, guidata dall’operatore che sta in piedi posteriormente (tipo motocoltivatore), oppure seduto nel posto guida (tipo trattorino). Si ottengono zolle strette 30-40 cm e lunghe al massimo 80-100 cm (fino a 250 cm). Vi sono poi macchine specifiche dette zollatrici, in grado di tagliare zolle più larghe e più lunghe, fino ai big roll con larghezze > 60 cm e lunghezze fino a 25 m. Le zolle, tranne i big roll, vengono poi pallettizzate a mano e caricate sul mezzo di trasporto. Per i big roll vi sono macchine dedicate. Come si riconoscono le zolle di prato pronto di qualità La zolla di qualità deve essere umida, compatta, con spessore costante, ben radicata, priva di buchi, si stende facilmente e regolarmente senza rotture, con erba ben accestita e priva di infestanti. Qual è il momento migliore per la loro posa È possibile tutto l’anno, evitando le giornate e le ore del giorno più calde e ventose in estate e le giornate con temperature al di sotto degli 0 °C in inverno. Per questi motivi le stagioni più adeguate sono l’autunno, l’inverno e la primavera e i momenti migliori sono le giornate nuvolose, umide, prive di vento. Quali sono le operazioni da eseguire per la loro posa Si comincia con il diserbo preliminare (gliphosate o gluphosinate ammonio); poi si procede con fresatura, concimazione di fondo, correzione del terreno e ammendamento se necessari; segue il livellamento con apporto, all’occorrenza, di uno strato di sabbia vulcanica o di sabbia di fiume vagliata e lavata di pezzatura compresa tra 0-2 mm; posa delle zolle, in modo sfalsato, avendo cura di accostare bene i margini; rullatura per garantire aderenza al substrato e irrigazione abbondante (circa 30 minuti con irrigatore dinamico) alla fine della posa. Quali sono gli ambiti di utilizzo Dal punto di vista dell’utilizzo ci sono tre tipi di tappeto a rotoli: ornamentale, sportivo e tecnico. Hanno caratteristiche uguali, ma possono avere diverso spessore, per esempio ci sono big roll da 1 cm e big roll da 3 cm. Quanto costa un prato con zolle pronte rispetto a un prato da semina tradizionale Un prato con zolle pronte costa da 10 a 18,80 €/m2 secondo l’estensione della superficie. Un prato seminato costa da 1,40 a 5,80 €/m2 fino al primo taglio. Aggiungendo i costi per irrigazione, concimazione, taglio, diserbo, eventuali risemine localizzate per un periodo di 8-10 mesi si arriva a un prezzo pari o addirittura superiore. La semina del prato inoltre è da considerarsi stagionale, ovvero da settembre a novembre e da marzo a giugno, periodo quest’ultimo in cui bisogna prevedere un forte sovrapprezzo per il controllo delle graminacee macroterme. All’utilizzatore finale, quando conviene fare un prato con la zolla pronta rispetto al prato tradizionale Teoricamente conviene sempre. Per questioni economiche solitamente il consumatore finale preferisce il prato in zolle fino ai 500 m2, poi privilegia il prato seminato e si accontenta di quello che riesce a ottenere concimando, irrigando e tagliando l’erba in proprio. Solo qualcuno dopo la semina affida totalmente il tappeto anche per le successive operazioni a chi lo ha seminato. Quali sono le differenze tra i due tipi di tappeto erboso per quanto riguarda la manutenzione Le differenze sono minime, ad eccezione degli interventi da eseguire durante le prime due settimane dalla posa delle zolle, momento nel quale l’irrigazione è molto importante. In seguito un tappeto in zolle richiede la stessa manutenzione di un tappeto seminato che si è insediato a pieno, cioè di un tappeto di un anno circa di età. La superficie media delle aziende che producono prato pronto in Italia è di 26 ettari.