UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA CORSO DI LAUREA INTERFACOLTÀ IN COMUNICAZIONE, INNOVAZIONE E MULTIMEDIALITÀ SCRIVERE LA NERA. I CASI DI SARAH E YARA Relatore: Prof. Mirko Volpi Correlatore: Prof. Mario Dossoni Tesi di Laurea di: Monica Dondoni ANNO ACCADEMICO 2011/2012 Quando un fatto diventa notizia? I fatti che oltrepassano il “gate”, diverranno notizie I fatti che si susseguono nel mondo sono tanti, troppi per essere tutti trasformati in notizia. “Guardiani all’ingresso” si tratta della comunità dei giornalisti che selezionano alcuni di questi fatti Valori-Notizia Requisiti necessari ad un fatto per diventare notizia Novità Imprevedibilità Fatto sconosciuto oppure quel fatto che pur ripetendosi ogni volta, presenta particolari differenti Proprietà che appartiene ad eventi come incidenti, catastrofi naturali, parti plurigemellari ecc. Singolarità Attualità eccezionalità di un fatto (secondo un antico stereotipo professionale, “Fa notizia l’uomo che morde il cane e non il cane che morde l’uomo) Fatti più recenti (“freschi”) Negatività Un detto del giornalismo americano dice: “Bad news is good news”. Vi è l’idea che il negativo fondi un presupposto di notiziabilità più del positivo. Il pubblico segue con interesse gli eventi drammatici, atti di violenza e criminalità. Dimensioni e prestigio sociale delle persone coinvolte Interesse umano attitudine a sollecitare sentimenti nelle persone Esclusività Importante è vedere quali e quante persone il fatto coinvolge. L’interesse del pubblico cresce in base al numero di individui coinvolti e alla loro rilevanza sociale Tale criterio rinvia alla nozione di scoop: dare la notizia di un fatto anticipando le testate concorrenti Vicinanza Prossimità fisica o culturale di un vento al contesto della sua ricezione, Quanto più un fatto accade vicino ai lettori, tanto più probabile che interessi loro Concorrenza La paura del “buco”, ossia della mancata pubblicazione di una notizia importante, apparsa sulle testate concorrenti Altro punto fondamentale è la prospettiva della notizia: l’esigenza che il giornalista ha di rappresentare gli eventi in un’ottica che li renda interessanti. Andare oltre alla semplice descrizione del fatto/notizia. Selezionare i fatti + Verificare le fonti + Redazione della notizia + Pubblicazione della notizia = Produzione delle notizie (processo lineare) La notizia è un fatto accaduto realmente, ma allo stesso tempo la notizia è solo una parte di realtà, quella porzione che il giornalista ha selezionato. Walter Lipmann sosteneva che la notizia fosse semplicemente un rapporto su un fatto. Oggi, ciò è vero in parte soprattutto quando parliamo di notizia a livello cartaceo. Un fatto viene annunciato in tempo reale dalla tv o da altri media simultaneamente al suo accadimento La notizia pubblicata sulle varie testate non potrà essere l’ennesima descrizione del fatto, Dovranno essere forniti particolari, approfondimenti, ecc. Trovando qualcosa di cui non si è ancora parlato e che attiri l’attenzione del lettore “La radio ci dà la notizia; la televisione ce la fa vedere; il giornale ce la fa capire” (Hubert Beuve Méry, fondatore di “Le Monde”) (Corpus di 80 articoli tratti da “La Repubblica” e “Il Corriere della Sera”) Il caso di Sarah Scazzi; ragazzina di 15 anni di Avetrana, scomparsa di casa il 26 agosto 2010, il suo corpo verrà ritrovato il 7 ottobre 2010 in un pozzo. Il caso di Yara Gambirasio; Ragazzina di 13 anni di Brembate Sopra, Scomparsa di casa il 26 novembre 2010, Il suo corpo verrà ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo. Attraverso gli articoli selezionati, mi sono occupata dei vari aspetti linguistici (sintattici, lessicali e retorici) che li caratterizzano; cercando (quando è possibile) di individuare analogie e differenze tra un caso e l’altro. Oltre agli aspetti linguistici, significativo durante lo svolgimento del lavoro è stato vedere come i due casi, pur trattando lo stesso argomento, pur essendo casi simili (sparizione e morte di due ragazzine) siano stai affrontati e discussi dai media e dalla stampa in modo molto differente Il caso di Sarah Scazzi è nato davanti alle telecamere; mamma Concetta, la cugina Sabrina, lo zio Michele, la zia Cosima, il fratello Claudio, gli amici e gli abitanti del paese, tutti verso una irrefrenabile corsa ai microfoni. La sua stanzetta aperta al pubblico diviene lo sfondo preferito per questo “spettacolo dell’orrore”. Definito in molti articoli presi in considerazione : “L’Horror show” di Avetrana. Uno show in cui Sarah sembra essere passata in secondo piano. Quando l’informazione si mescola con l’intrattenimento: Informazione-spettacolo = infotainment La sovrapposizione mediatica dell’omicidio ha creato dei fenomeni morbosi, uno fra tutti il pellegrinaggio (per utilizzare le parole tratte da alcuni articoli di “La Repubblica”) di curiosi di fronte alla casa della famiglia Misseri. Il caso di Yara Gambirasio Anche la vicenda della ginnasta ha occupato le prime pagine dei giornali, Tg e programmi televisivi. Un altro caso rimbalzato all’interno del mondo mediatico, ma questa volta sembra crearsi un confine tra l’informazione e l’intrattenimento. Un caso trattato con più discrezione e riserbo. Nessuna corsa ai microfoni, nessuna sorta di reality show; l’attenzione si posa sull’unica protagonista della tragedia, Yara. Il giornale è un contenitore di più tipi di scritture e anche i singoli articoli che lo compongono, possono combinare caratteristiche espressive e formali diverse. Partendo da un panorama generale, i brani di cronaca nera rientrano nel testo informativo, ma oggigiorno, si avvalgono, ampiamente, del tipo narrativo e descrittivo Le scelte sintattiche, riportate nei vari articoli, rispondono ad esigenze di comunicazione di tipo immediato e coinvolgente. Tratti caratterizzanti questo tipo di comunicazione sono: 1) Uso di frasi brevi o semplici (brachilogie) La loro successione sembra conferire al testo attesa, suspance e un ritmo frammentato. 2) Uso di frasi nominali Particolare forma di frase ellittica che troverà, nel corso del ‘900, nella lingua giornalistica uno dei canali di maggiore diffusione, è così chiamata perché costituita solo da nomi e aggettivi. 3) Riduzione dell’ipotassi Preferenza per il periodare frammentato; prevale la paratasi con frasi lineari e prive di subordinate. Il periodare monoproposizionale è oggi molto diffuso ed è collegato con l’influsso della lingua parlata e del parlato televisivo. 4) Uso del discorso diretto Intervista o citazione all’interno di un pezzo. Negli articoli esaminati molto utilizzata è la citazione; le battute in discorso diretto si alternano “a singhiozzo” con quello indiretto. L’abuso delle virgolette costituisce quello che Dardano ha chiamato “mosaico di citazioni”. 5) Ellissi cataforica del tema Per creare attesa si utilizza la posposizione dell’argomento principale, il quale viene preceduto da elementi di contorno. Modi per suscitare curiosità e coinvolgere il lettore 6) Uso di domande retoriche Utilizzate sia nel nucleo del testo e sia nella parte conclusiva; Forniscono al lettore lo stimolo per farsi una personale idea dell’evento. 1) Linguaggio semplice e comprensibile 2) Terminologia adottata da altri campi (ad esempio termini medici e giuridici) 3) Uso di numerosi aggettivi (soprattutto per la descrizione dei personaggi e luoghi) 4) Ripetizione di espressioni ( come “svanita nel nulla”, “inghiottita dal misero”, “scomparsa nel buco nero” ecc.;) 5) Descrizioni differenti per presentare le due ragazzine Sarah = piccola donna (determinata, smaliziata, furba e decisa) Yara = ancora una bambina (brava, gentile, serena) Prefissati in “in” (inspiegabile; inquietante; invisibile) 6) Uso di prefissati Prefissati in “s” (scomparsa) “ragazzina” 7) Uso di alterati “stanzetta” “stradine”, “casette” “campionicina” Gli articoli esaminati presentano un livello di espressività notevole, sia per l’ampio uso di aggettivi, sia per l’elevato grado di connotazione e sia per l’impiego di artefici linguistici come le figure retoriche Utilizzate per creare un particolare effetto sonoro o effetto di significato, dando maggiore efficacia al discorso Significato (semantiche) Similitudine Antitesi Metafora Metafora umanizzante Costruzione (sintattiche) Anafora Chiasmo Accumulo di aggettivi Monica Dondoni