013 visarte annual ticino visarte società delle arti visive svizzera gruppo regionale ticinese visarte società delle arti visive svizzera gruppo regionale ticinese Introduzione Jean-Marie Reynier Presidente di Visarte Sezione Tcino I grandi partiti rovesciano la società, i piccoli l’agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto. Un cattivo maestro è senza dubbio colui che giudica il nostro passato con l’occhio del presente e non del futuro, con quell’occhio che finisce per generare mostri. Coloro che confondono opere d’arte con Tocqueville carabattole non sono cattivi maestri, ma parafrasando Sanguinetti essi sono Trovo sia sempre difficile aprire un testo, spalancare cattivi alunni; i cattivi alunni sono ancora peggiori dei una lettura in direzione del contenuto ultimo di una maestri, sono quella parte di una società che non sa di pubblicazione. farne parte, e che sposta con irruenza una profonda fru- Ma in questo caso specifico, è un onore particolare strazione semantica in direzione di un urlante mutismo, per me occupare questo spazio all’attacco dell’Annual crasso e baccanale. di Visarte Ticino 2013 in quanto nuovo presidente del Possiamo individuare qui una serie di problemi che non nostro gruppo. sono solo ticinesi, ma che sono puramente occidentali. Primo fra tutti quello di credere che la cultura sia un In alto: Steff Lüthi 2012 L’Angelo che indica bronzo Mi sembra necessario ribadire alcuni concetti chiave bene di mercato volto a fare cassa. Tutta l’ignoranza di prima di entrare nel vivo del soggetto. Il ruolo di un questo argomento sta nel non distinguere arte e merca- presidente Visarte non è quello di organizzare manife- to, l’uno senza dubbio dipendente dall’altra, ma non per stazioni, ne quello di giudicare il valore estetico di un forza complementari. Il mercato dell’arte è senza dubbio operato. Il suo ruolo è quello di valorizzare una catego- uno dei più potenti al mondo, ma qui non si parla più ria che è la nostra. Una categoria oltremodo importante di cultura, si parla di speculazione. I cari detrattori del- nello sfacelo sociale che stiamo vivendo. le esposizioni di fondo, a scapito di quelle da “cassetta” In che modo, Visarte può portare avanti un discorso di dimenticano che organizzare una mostra-mercato im- integrità intellettuale? Mettendo ancora una volta tutte plica uno stanziamento finanziario che neanche il loro le nostre forze assieme per sostenere che questo canto- capo di partito avrebbe potuto permettersi, che solo a ne ha bisogno d’arte, di artisti, di architetti e di curatori livello assicurativo una struttura del genere costerebbe che con la loro pratica comune portano nel quotidiano a Lugano più caro che l’aumento del moltiplicatore, e ben di ogni persona una luminosità lucida e profonda indi- sappiamo se ultimamente le mostre hanno bisogno di spensabile all’educazione delle nuove generazioni. una buona assicurazione. Molti di voi sono stati miei professori, e ne vado La cultura (che mi permetto di scrivere correttamente), molto fiero, perché un buon professore è un tassello quella vera, quella del processo creativo è un elemento nella memoria che resta una vita intera, così come un solido che ha resistito alla modernità liquida. Quando cattivo maestro purtroppo, ma grazie ai primi possia- una società è in crisi esistono solo poche possibilità, mo distinguere i secondi e fare di tutto perché i cattivi e tra queste la costruzione di musei e scuole, che in- insegnamenti siano contrastati e annichiliti. centrano l’educazione di una generazione da salvare Non è evidente scoprire quali siano i cattivi maestri, sul “saper vedere” e il “saper riconoscere”. Un popolo ma senza dubbio possiamo distinguerli dal resto at- educato alla bellezza è un popolo ricco e onesto. traverso la logica. Non possiamo, come società di artisti e architetti indi1 Segretariato via Cantonale 39 6963 Lugano-Pregassona t+f +41 91 940 15 65 [email protected] Ringraziamo gli artisti e i fotografi che hanno collaborato fornendo il materiale richiesto. Coordinamento e stesura testi Gianluigi Susinno, Aymone Poletti, Francine Mury, Jean-Marie Reynier Con il sostegno di Grafica Gianluigi e Marina Susinno Susinno Design SA, 6900 Lugano Un particolare grazie al comitato di Visarte (Jean-Marie Reynier, Michele Balmelli, Aymone Poletti, Gianluigi Susinno, Philipp Vogt), a Carolina Somazzi (segretariato), ad Antonio Tabet per il coordinamento di Atelier Porte aperte, a Flavia Zanetti per lo spazio Officinaarte di Magliaso, a Riccardo Carazzetti per il Castello Visconteo di Locarno e a Francine Mury e Mara Folini per il Museo Comunale d’Arte Moderna, Casa Serodine, Ascona. Stampa La Buona Stampa SA, 6900 Lugano © visarte, 2013 www.visarte-ticino.ch pendenti, non rivoltarci a chi scrive cultura con la K, a I detrattori della bellezza cercano di far passare il mes- chi storpia il nome di un contenitore culturale im- saggio che tanto siamo tutti professori, o impiegati portane e già riconosciuto a livello internazionale mi- dello stato, e che come artisti indipendenti o architetti schiandolo con un noto lassativo, liquido nel quale abbiamo tutte le agevolazioni per vivere nel lusso, e apparentemente non intingono solo la penna. qui si sbagliano, molti di noi hanno lottato per questi È nostro dovere opporci fortemente e fermamente a diritti, e la lotta non è ancora finita, e pochi vivono chi vuole toglierci uno dei patrimoni più invidiati come nel lusso, praticamente nessuno, e i nostri membri Villa Helleneum senza prendere in considerazione che professori sono una categoria che ha dato tantissimo “nel complesso ha un buon grado di autofinanziamen- per coloro che considerano ancora l’insegnamento to, complessivamente fra 20-30%; l’autofinanziamento dell’arte una pratica artistica a pieno titolo! copre invece le attività; resta però pur sempre un deficit Vi invito anche a riflettere su un argomento che sta di una certa importanza. Dati peraltro più che onorevoli diventando pressante, il ruolo dei curatori indipendenti se confrontati ad altri musei analoghi” (dati comuni- come futuri membri di Visarte, come vi avevo già co- catoci direttamente dal municipio)... e dimenticando municato via mail, mi sembra una necessità per portare completamente che la collezione Brignoni è una delle verso di noi una categoria professionale che necessita più invidiate al mondo per la sua pertinenza e finezza. di riconoscenza tanto quanto la nostra. Esistono molti Chi crea cultura e culture sa che l’investimento è a lun- artisti-curatori che considerano la loro pratica un’opera go termine e che crea una società felice di affrontare il a parte intera, e questo tipo di discussioni non può letame che ci circonda di tanto in tanto con gli occhi di che arricchire la nostra associazione e le nostre future colui che sa che anche gli artisti sono riusciti a fare un esposizioni e discussioni. Vi invito pertanto a parteci- opera anche con la merda, si pensi a Piero Manzoni pare alla discussione/conferenza che sarà organizzata o a Gérard Gasiorowski. in collaborazione nel corso dell’anno nell’aula magna Troppi saccenti da sagra della castagna diranno che del CSIA che ospiterà anche la nostra assemblea ge- ormai è così, che sono stati votati, che non possiamo nerale dove sarei molto felice di vedervi tutti. farne a meno e che le loro provocazioni servono solo a Tengo anche a ringraziare sentitamente tutti i membri scuotere e far riflettere. Qui risiede un ulteriore grosso del nostro comitato e Carolina, che da tempo sosten- problema, un problema di precisione che spesso è a gono e attivano la nostra associazione e che rendono discredito dei nostri valori culturali, perché le provoca- possibili molte delle nostre attività, facendo di noi uno zioni su carta stampata, senza veri riferimenti o allora dei gruppi più attivi in Svizzera. pieni di menzogne, entrano nella mente delle persone e ci restano, fragilizzandone l’oggettività. Augurandovi una buona lettura, Uno dei nostri ruoli è proprio quello di far sentire la vi saluto cordialmente nostra presenza contro queste imprecisioni e baggianate, perché di questo passo perderemo tutta la credibilità che Visarte è riuscita a costruire con il tempo e lo sforzo di tutti voi. La mia è una volontà pedagogica, di sforzo comune fra artisti, politici, direttori di scuole, affinché si eviti di rompere ancora vetri e cocci, che si confonda l’arte con un negozio di scarpe di lusso o che, ancora peggio, si lasci dire a chi vuole che la cultura è per una casta di intellettuali che non escono mai dalla loro torre d’avorio. 2 Jean-Marie Reynier In basso: Hanspeter Wespi 2013 Pigna 013 visarte annual ticino sommario Museo Comunale Weihnachtsausstellung d’Arte Moderna Casa Serodine, Ascona 15.12.2012 – 13.1.2013 4 Museum Bären, Zurigo 8.2 – 24.3.2013 Un nuovo “Enigma della modernità” a Zurigo: Raumwelten di Aymone Poletti 8 Ritorna “Atelier porte aperte” 10 Attualità Intervista a Francine Mury e Jean-Marie Reynier di Aymone Poletti 20 Museo Civico e archeologico Castello Visconteo, Locarno 8.9 – 3.11.2013 Gli abitanti, presenze enigmatiche 23 Arte e politica Intervista a Giovanna Masoni Brenni di Jean-Marie Reynier Intervista a Riccardo Carazzetti di Jean-Marie Reynier 44 46 Associazioni 10 domande all’Associazione Archivi Riuniti delle Donne del Ticino. AARDT Francine Mury a Renata Raggi-Scala e Susanna Castelletti 48 di Francine Mury Formazione Intervista a Roberto Borioli di Jean-Marie Reynier 50 Officinaarte, Magliaso Artisti di Visarte all’Officinaarte 2013 5.10 – 20.10.2013 26.10 – 10.11.2013 16.11 – 1.12.2013 7.12 – 22.12.2013 Lorenzo Cambin, Gabriela Maria Müller, Studio 63.78 Jean-Marc Bühler, Aurora Ghielmini Laura Fumagalli, Regine Ramseier, Hanspeter Wespi, Christine Lifart Sergio Piccaluga, Antonio Tabet 52 66 74 84 Museo Comunale d’Arte Moderna Casa Serodine, Ascona 15.12.2013 – 15.01.2014 Weihnachtsausstellung 92 Esposizioni Weihnachtsausstellung 15.12.2012– Museo Comunale 13.01.2013 d’Arte Moderna Casa Serodine Ascona Il periodo intenso e festoso dell’anno ha permesso di presentare nel locarnese la prima vera “Weihnachtsausstellung” organizzata da Visarte Ticino. Un’inedita prova che ha richiesto una grande dose di energia da parte di chi si è messo a disposizione per organizzare questo allestimento… che si è rivelato ben più avventuroso del previsto. Più di cinquanta artisti hanno partecipato con entusiasmo all’evento, impreziosendo i diversi piani di Casa Serodine (un edificio storico legato al Museo d’Arte Moderna di Ascona) di opere, di sculture, di installazioni e, soprattutto, di colori. La varietà dei lavori esposti ha mostrato quanto ricco sia il nostro panorama artistico e quanta forza creativa sia presente in Ticino. 4 Pierluigi Alberti, Brigitte Allenbach-Stettbacher, Judit Aszalos, Marco Balossi, Guy Bettini, Felicita Bianchi-Duyne, François Bonjour, Jean Marc Bühler, Dario Cairoli, Daniele Cleis, Fabrizio Crivelli, Luisa Figini, Gabi Fluck, Alex Forlini, Laura Fumagalli, Aglaia Haritz, Anna Kammermann, Hans Kammermann, Antonio Lüond, Marco Lupi, Steff Lüthi, Olivia Macciacchini, Tazio Marti, Mirella Marini, Sergio Morello, Ruth Moro, Gabriela Maria Müller, Pascal Murer, Buby Nussbaum, Raffaella Ortelli Spinedi, Silvia Paradela, Leonardo Pecoraro, Enzo Pelli, Regula Perfetti Grob, Sergio Piccaluga, Piergiorgio Piffaretti, Marco Prati, Aymone Poletti, Gianni Poretti, Milvia Quadrio, Fabiola Quezada, Regine Ramseier, Gianni Realini, Valerio Righini, Emilio Rissone, Jacqueline Real, Giorgio Scarmi, Sandra Snozzi, Gianluigi Susinno, Gianmario Togni, Giuliano Togni, Hanspeter Wespi e Andy Wildi. 5 se mo r a c st l o a r e d s e in a e susinnodesign.com 15 DICEMBRE 2012 13 GENNAIO 2013 CASA SERODINE visarte società delle arti visive svizzera gruppo regionale ticinese WEIHNACHTSAUSSTELLUNG 6 Esposizioni Un nuovo “Enigma della modernità” a Zurigo: Raumwelten 8.2 – 24.3.2013 Museum Bären Gasse Zurigo La fortunata mostra “Enigma della modernità”, promossa dal gruppo Visarte Ticino e Visarte Zurigo grazie al prezioso sostegno del m.a.x. museo e dello SpazioOfficina di Chiasso, si sposta per la sua seconda ed ultima tappa nella Fotografie di Adrian Baer città di Zwingli. “Enigma della modernità”, è infatti un complesso progetto artistico curato da più professionisti: dalla direttrice del m.a.x. museo dott. Nicoletta Cavadini, da Guido Magnaguagno, da Francine Mury e da Aymone Poletti. Il team si avvale per questa occasione anche del supporto di Rolf Müller, curatore del Museo Bärengasse, luogo espositivo designato per l’appuntamento zurighese. Sono esposte opere di Guy Bettini, Elisabeth Eberle, Aglaia Haritz, Rosina Kuhn, Nici Jost, Penelope M. Mackworth-Praed, Hektor Mamet, Laura Solari, Myriam Thyes, Maya Vonmoos e Teres Wydler. Come è nato questo progetto espositivo? Il progetto è stato avviato nel 2011, con l’invito degli artisti selezionati dai presidenti di Visarte Ticino e Visarte Zurigo e la produzione delle opere a tema, per poi concretizzarsi con la prima tappa espositiva in primavera 2012 in concomitanza con l’importante mostra al m.a.x. museo “il Tiepolo nero“. Attraverso la ricerca di ipotizzabili “aenigmi” è stato chiesto agli artisti di presentare opere contemporanee che fossero in grado di rivelare, mediante la loro forte capacità creativa, possibili interpretazioni del criptico titolo “enigma della modernità”. Inizialmente il Centro Culturale di Chiasso, diretto dalla dott. Nicoletta Cavadini ha offerto gli spazi in Ticino a Visarte Ticino e Visarte Zurigo, creando una forma di “gemellaggio d’arte”. Questa mostra parte dunque dal progetto originale, presentato a Chiasso, per svilupparsi come fosse una seconda pelle, aderendo alle peculiarità spaziali del nuovo museo, più piccolo e di articolazione complessa, in antitesi con la generosità volumetrica dello spazioOfficina. La dott. Nicoletta Ossanna Cavadini introduceva così la tematica iniziale della mostra: “(…) I temi d’indagine che offre l’opera di Tiepolo “pittore della luce”, come è stato più volte definito, sono molteplici: dalla creazione di un mondo meraviglioso attraverso spazi sconfinati ed illusionistici 8 alla fantasia e creatività compositiva più sfrenata, dall’ironia del grottesco e del beffardo alle sensazioni di elusività, dal sovrannaturale al capriccio, dall’esoterico alla comprensibile ricerca stravagante della varietà. (…)” Questa nuova mostra nasce perciò sviluppare un discorso diverso, incentrato sull’artista monocentrista ed il luogo e non più sulla capacità del confronto come lo era stato, nella prima visione dell’esposizione, con gli altri artisti e con l’opera del Tiepolo. La mostra “Enigma della modernità - (fase due)” cambia perciò di nome: “Raumwelten” (mondi fatti da spazi – mondi spaziali) e si riferisce dunque agli spazi presenti nelle diverse stanze del museo, rivoluzionando il tema iniziale e proponendo nuove opere esposte, in dialogo con le pareti del Museo Bärengasse . Un gioco fra significati e significanti è un esperimento riuscito di legame tra due culture e tra diverse interpretazioni. Chi ha avuto la fortuna di vedere la mostra a Chiasso, potrà comprendere ancora di più la nuova esposizione zurighese apprezzandone il percorso di sintesi e di fusione con la precedente: gli artisti hanno modificato le loro creazioni, evolvendo sul filo tematico richiesto, rimanendo contemporaneamente fedeli alla genesi del progetto. Ne esce un doppio appuntamento di riflessione sull’evolvere dell’arte contemporanea. 9 Gabi Fluck 11-12 maggio 2013, ritorna Atelier porte aperte Gli “Atelier porte aperte” sono un evento atteso e sempre molto apprezzato. Come è consuetudine, ogni due anni il panorama ticinese si arricchisce così di una proposta che avvicina gli artisti di Visarte Ticino presenti nel territorio ai cittadini, ai curiosi, agli appassionati d’arte e di cultura. Fotografie di Antonio Tabet 10 Si tratta di un’esperienza unica che riscuote sempre una grande affluenza di pubblico di ogni età: il fatto di poter visitare il luogo di attività di un pittore o di uno sculture, modifica infatti gli equilibri di lettura delle opere stesse, creando un prezioso dialogo tra creatore, lavori esposti e futuro fruitore. Una passeggiata nei diversi ateliers permette inoltre di riassumere al meglio la visione di uno scorcio sempre attuale della realtà locale nel campo dell’arte contemporanea. Gianni Realini Sergio Morello 11 Pascal Murer Felicita Bianchi Duyne 12 Lorenzo Cambin Eftin Eftimovski 13 Brigitte Allenbach Antonio Lüönd 14 Bubi Nussbaum Gianni Poretti 15 Manuela Petraglio Fabiola Quezada 16 Orio Galli Ivana Falconi 17 Ruth Moro Margareth Perucconi 18 Andy Wildi Anna e Hans Kammermann 19 Attualità Intervista a Francine Mury e Jean-Marie Reynier La carica di “Presidente di Visarte Ticino” è un ruolo parecchie cose da parte. Nel mio caso specifico, svilup- importante che richiede molta energia e presenza sul pando sia una pratica artistica con la mia compagna, territorio. Come si possono conciliare contemporane- sia un’altra editoriale e curatoriale, quel che ho messo amente il ruolo di artista e quello di presidente? da parte è il sonno. FM – Quando ho accettato l’incarico per la presidenza di So che la mia attitudine a voler continuare a fare tut- Visarte Ticino, mi sono sentita molto motivata per il fatto to può sembrare arroganza, ma non credo di essere di entrare in un gruppo che conosce- nel torto quando affermo che la pratica artistica può vo poco... permettendomi di avvicinarmi inglobare tutto... di più a una realtà: quella di vivere e Il ruolo di presidente Visarte è indubbiamente un ruolo operare come artista sul territorio. È sta- politico e soprattutto “cronofago”, ma mi dà la possibi- to per puro caso che mi sono recata per lità di portare avanti un discorso sociale che la politica la prima volta ad una riunione dei mem- stessa spesso dimentica, quello del nostro statuto, in bri, dove ho appreso la dissoluzione del quanto artisti, architetti, teorici... comitato precedente e il termine an- Questo per me è una sorta di atto artistico, e come che della presidenza di Sergio Morello. tale lo porto avanti con fermezza e passione, inciam- C’era l’urgenza di ricostituire un nuo- pando di tanto in tanto... Ma sapendo di poter con- vo comitato e di trovare una nuova tare su un gruppo che non è solo pronto a ridere presidenza. Dopo alcune vicissitudini quando qualcuno cade, ma presente nel bisogno a iniziali, ho accettato inizialmente l’in- sostenere gli sforzi altrui. carico di presidente ad interim e ho su- bito capito che ci voleva una visione per Perché scegliere Visarte? Che scopo ha un’associa- dare una forma dinamica al gruppo. zione come Visarte Ticino, come si muove a favore Senza questa visione e un comitato degli artisti professionisti? solidale per me non sarebbe stato FM – È assolutamente importante che ci sia un gruppo possibile investire energia sufficien- Visarte regionale, anche se con il termine “regionale” te per lavorare. si presenta un lato magari negativo, chiuso e limitato. Oltre a questo incarico, dal 2010 al 2013 A causa di questa realtà territoriale abbiamo bisogno (foto di Gianluigi Susinno) ho svolto una formazione di terapista complementare, e di stretti scambi, di conoscerci e di solidarietà. Soprat- e Francine Mury ho proseguito la mia attività come artista. tutto c’è la necessità di farci conoscere nel Cantone e Direi che nella vita di una donna ci sono periodi dove anche a livello federale. E al giorno d’oggi, sappiamo lo spreco di energie per le “faccende esterne” è ridotto, quanto a livello politico una questione di identità cul- e questo dà maggiore energia per spostare montagne. turale tenda ad essere trascurata. JMR – Inizialmente mi sembra necessario ribadire che JMR – Visarte è un’associazione strepitosa! Festegge- per quanto mi riguarda, il territorio, non si limita al remo presto un giubileo importante, e da qualche anno nostro Cantone. La necessità di essere presenti è certa, i membri stanno aumentando. I criteri di ammissione ma non può essere un obbligo. Il presidente di un’as- si sono fatti sempre più complessi, e questo dà sempre sociazione come la nostra deve essere sia presente a più voglia di farne parte... Non perché è un club eliti- livello locale sia a livello cantonale, per portare avanti sta (come purtroppo alcuni pensano, sia all’esterno sia il gruppo in una discussione più vasta. all’interno dell’associazione), ma perché è un segno di Una cosa è chiara, me ne sono accorto subito, non si qualità e professionalità! Non sta a me giudicare se un accetta questo ruolo per carrierismo, e neppure per lavoro “mi piace” o no, ma sta a me, in quanto presiden- sviluppare il proprio “carnet d’adresses”, perché a par- te, difendere ogni pratica dei nostri membri (che sono tire dal momento che si è incaricati, bisogna mettere riconosciuti come professionisti!). Jean-Marie Reynier (foto di Flor Garduno). 20 Visarte Ticino si muove in favore degli artisti sia sul sto parlando di un sogno o di un’utopia, sto parlando di territorio sia a livello nazionale: quest’anno verrà tra- Visarte Svizzera così come è in questo momento. dotto l’opuscolo di Visarte centrale, concernente i diritti Trovo quindi necessario diffondere con entusiasmo ciò dei nostri membri; queste informazioni sono già dispo- che in realtà siamo, e non ciò che sembriamo! Questo è nibili sul sito internet in francese e tedesco. essere artisti, questo è essere membri Visarte nel 2014. Non bisogna dimenticare che la nostra corporazione ha una grande influenza a livello federale, e che Come vedi il futuro nell’ambito dell’arte per i gio- riceviamo sovente degli incarichi sociali che Berna vani artisti? non può seguire da sola (si pensi al Kunst am Bau, … FM – Finché c’è cultura ci saranno artisti, creatori e quante opere d’arte e concorsi pubblici ci sono passati scuole. Il futuro lo vedo a livello individuale. Il flusso sotto il naso?). movente di una società inventerà spazi magari inno- Un membro Visarte ha diritto a tante agevolazioni, vativi e sarà l’artista stesso che si conformerà con i consigli... Non è un privilegio essere membri, è un nuovi mezzi e nell’estensione del suo campo... per- dovere morale e sociale per ogni professionista del ché la società si trasforma e anche l’arte si trasforma. settore, come segno di sostegno e di appartenenza, Siamo in relazione con quello che conosciamo e con in un’epoca nella quale si dimentica troppo spesso quello che viviamo. Ogni generazione si manifesta, l’importanza dell’insieme. ricostruisce, inventa, mostra il contemporaneo, intuisce il futuro. Ha ancora senso nel 2014? Perché? JMR – La definizione “giovani artisti” mi fa sempre FM – Non dimentichiamo che Visarte è l’Associazione un po’ paura. Mi piace ricordare (scopiazzando dal professionale svizzera delle arti visive. Rappresenta caro amico Marco Tagliafierro), che Masaccio è mor- sul piano politico e sociale gli interessi degli artisti to a 27 anni. e si impegna per ottenere consulenze e informazioni Se la domanda vuole essere riferita a coloro che inizia- trasmesse da parte del comitato centrale che lavora a no la loro carriera allora utilizzerei piuttosto il termine tempo pieno. Il comitato regionale è un ponte impor- di “apprendista”, che è una delle più belle definizioni tante fra questi due settori. Secondo me c’è ancora possibili per colui che sta imparando. Ho frequentato il tanto lavoro da svolgere: per esempio a livello della CSIA anni fa, e per fortuna nessuno dei miei professori politica culturale del Cantone, per ottenere i bandi di mi ha messo in guardia sui rischi che si correvano a concorsi “Kunst am Bau” oppure per prendere posizio- scegliere questa carriera. Per questa ragione mi rifiuto ne sul piano dei diritti… un po’ di toccare l’argomento con dei futuri colleghi. JMR – Trovo che abbia estremamente senso! Più che in In ogni modo non mi sento per nulla catastrofista, se altre epoche! Quando Visarte è stata fondata la situa- non fosse che sento che la generazione che segue zione sociale e politica europea non differiva molto da la mia, avrà tutte le difficoltà necessarie per riuscire quella contemporanea. Le tensioni e il gusto per l’effi- in questo mestiere. L’arte, così come l’architettura, mero sono gli stessi... ma forse anche più forti oggi! non sono dei giocattoli, degli hobby; nessun membro Come dicevo nella domanda precedente, l’importanza della nostra associazione fa questo mestiere (o do- dell’essere insieme è più che mai fondamentale. Stiamo vrebbe) prendendolo alla leggera... I momenti di so- andando diritti contro il muro dell’indifferenza e sia- litudine sono immensi, i problemi finanziari spesso mo noi, come attori culturali, a subirne per primi le sembrano insormontabili e il nostro carattere spesso conseguenze. La libertà di espressione è sempre più egocentrico ci porta a voler abbandonare la nave messa alla prova, si domanda all’artista di lavorare troppo spesso. Proprio per questo non la vedo più gratuitamente, lo spazio d’espressione si riduce al dura per le nuove generazioni che per le più vec- vuoto che ci circonda. Sono argomenti difficili, socio- chie... Forse manca un po’ di quello spirito poetico logicamente profondi, ma che si devono affrontare. È che ci ha abbandonati negli anni ottanta, ma pos- importante sapere i nostri diritti e i metodi a dispo- siamo sempre ritrovarlo, andare a cercarlo da coloro sizione per poterli difendere. che vivono di poesia. Visarte diventa sempre di più un utensile fondamentale Per parlare più specificatamente del nostro territorio nella nostra società, e come tale deve essere costante- penso che siamo particolarmente fortunati, abbiamo mente curato e aggiustato. Il lavoro svolto dal comitato delle realtà museali e istituzionali molto giovani e nuo- centrale negli ultimi anni è degno di nota, per quanto ve, tutto si sta costruendo in questi tempi. È vero che in riguarda la protezione giuridica, i rapporti europei e Ticino manca profondamente un’accademia delle Belle doganali, le assicurazioni... Sono cose che ogni mem- Arti, che sarebbe un atto di coraggio fortissimo, ma la bro deve conoscere e diffondere. Essere membri di Vi- Svizzera è piccola, quindi in poco tempo ci si può spo- sarte nel 2014 significa essere una parte attiva di un stare da Zurigo a Ginevra, a Lugano! Il CSIA fornisce da motore potente che porta la barca controcorrente! Non oltre 50 anni un insegnamento più unico che raro, 21 abbiamo un’Accademia d’Architettura delle più effica- maggiormente rimpiango sono i primi passi intrapresi ci e un humus culturale libertario e radicato. per realizzare una grande mostra storica di arte sviz- Quando un territorio crea cultura, crea anche benes- zera visarte (SPSAS) in collaborazione con le istituzioni sere, e creando benessere genera economia. L’econo- culturali di Lugano,… mostra che probabilmente non si mia della cultura è una cosa fondamentale da studia- realizzerà, a causa di mancanza di interesse… re nelle nostre scuole, come alla SUPSI per esempio, che in comunicazione visiva sviluppa un programma Caro Jean-Marie, che messaggio desideri portare di altissimo livello. Purtroppo guardiamo mal volentieri avanti in quanto Presidente? a quello che abbiamo in casa, preferendo quello che sta JMR – Penso di aver in parte risposto a questa doman- al di fuori, o avendone addirittura paura. Una paura che da anche nelle mie affermazioni precedenti. è fomentata da regionalismi verbali e domenicali ben Non sono né un sognatore né un carrierista, e mi studiati affinché si abbia timore di tutto ciò che va al di “incazzo” sovente con coloro che lo credono, compresi i la del nostro naso. Ai futuri colleghi solo un consiglio, miei genitori... Bisogna avere la testa sulle spalle e una non smetterla mai di muoversi! Investire in un abbona- buona dose di pazienza (ma per quella c’è soprattutto mento generale per andare a ArtBasel, a Zurigo, al Quar- Carolina) per gestire un gruppo di così tante persona- tier des Bains di Ginevra, ai vernissage di Araau ecc. ecc. lità differenti e complesse. Non so se ho un messaggio Soltanto spostandosi si può arricchire se stessi e da portare avanti, ma so che ho una necessità, quella avere un’analisi giusta del posto nel quale stiamo. E di difendere il nostro statuto, di difenderlo, costi quel questa è una vera ricchezza, perché toglie la paura che costi, senza differenze di età o di situazione! dell’altro e degli altri! Ripeto, non è un sogno, ma una necessità profonda, che dovrebbe toccare ognuno di noi. Come dicevo so- E per quelli “meno giovani” che vogliono comunque pra, il Ticino sta diventando una terra culturale, con farsi strada in un ambiente così complesso? grandi investimenti e cambiamenti. Visarte deve esse- FM – La situazione è quella che abbiamo costruito noi re presente, deve avere il suo spazio in questa realtà e stessi, dunque è con quella che si possono fare i conti … farsi portatrice sana di presenza. intendo con la strada che ognuno di noi ha: la possibilità Questo non è solo il ruolo del presidente o del comitato, di elaborare la sua propria ricerca, scelta e carriera. ma di tutti i membri che desiderano costruire su delle Se ci muoviamo come testimoni, siamo anche testimo- basi già solide! ni della “pre-storia”. Senza arte non avremmo la consa- Il mio obiettivo è senza dubbio quello di mettere a pevolezza della nostra storia. L’arte è il nostro segno, il confronto le generazioni e i luoghi della nostra as- nostro prototipo. Ci permette di valutare il nostro pas- sociazione, che non si limita al Ticino e che sempre sato e di capirlo. La nostra arte è il nostro specchio…. più spesso diventa un luogo di incontro. Che siano Finché siamo all’opera…. le esposizioni, le conferenze, i legami con le scuole JMR – Conosco parecchi esempi di persone che hanno e le istituzioni sia a livello cantonale che nazionale. deciso sul tardi di intraprendere questo percorso, ho un So che la svizzera tedesca guarda sempre con più immenso rispetto per questo atto di coraggio. Non esiste grande interesse al nostro cantone, e non per que- un momento nel quale ci si dice “per tutta la vita farò stioni finanziarie, ma per quello che sta diventando. questo”, in nessun mestiere. Spesso mi capita di essere Con Alptransit saremo a pochi minuti dal centro di confrontato con una cara amica che ha intrapreso questo Zurigo, ma non ne saremo mai la periferia! cammino “sul tardi” e ne sono costantemente arricchito. Questa necessità deve essere difesa da ognuno di noi, In ogni modo, che si sia giovani o vecchi la sfida è sem- come un diritto inalienabile alla nostra unicità territo- pre la stessa, magari con meno incertezze, ma sem- riale. Solo così potremo avere sempre più credibilità e pre con quell’idea che non siamo qui per comunicare, precisione nei nostri propositi e nostri intenti. siamo qui per lasciare un segno, che è profondamente Una cosa mi sembra chiara, il mio desiderio di non fare diverso. Lasciare un segno significa scavare una realtà differenze tra le nostre differenze, e lavorare in stretto e aumentarla, renderla visibile. contatto con il nostro comitato così come con quello La realtà però, non è mai la stessa per tutti. Esistono centrale, per far approfittare ai nostri membri dei persone che decidono di cambiare la loro, scegliendo grandi vantaggi di Visarte. l’arte come utensile: a queste persone coraggiose non Finirei volentieri su una piccola annotazione: è vero posso che esprimere il mio massimo rispetto, che ab- che non vivo in Ticino, ma questo deve essere in- biano 18 o 180 anni. terpretato come un segno di rispetto e di passione nei confronti del nostro territorio e non come un difetto, 22 Cara Francine, ci sono rimpianti o progetti che avresti uno “snobismo” o una distanza. ancora voluto portare avanti inquanto Presidente? Il Ticino ha dato e continua a darmi tanto. Sto cercando FM – Si parecchi, ma si deve fare una scelta. Quello che di fare altrettanto. susinnodesign.com presenze enigmatiche Gli abitanti Museo Civico e archeologico Castello Visconteo Locarno 8.9/3.11 2013 Roberto Belcaro Marisa Casellini Josna Cassol Daniele Cleis Ivana Falconi Luisa Figini Patricia Jacomella Antonio Lüönd Manuel Müller Giuliano Togni Gaia Volonterio Flavia Zanetti Con il patrocinio del Comune di Locarno Orari d’apertura: da martedì a domenica 10:00 - 12:00, 14:00 - 17:00 Città di Locarno visarte società delle arti visive svizzera gruppo regionale ticinese www.visarte-ticino.ch 23 Esposizioni Gli abitanti, presenze enigmatiche 8.9 – 3.11.2013 Museo Civico e archeologico Castello Visconteo Locarno ne soluzioni. Queste ultime si adagiano ben spesso (e purtroppo) a un linguaggio che è quello della comunicazione, quello del dire, che non è proprio all’artista, ed egli deve staccarsene, lasciando le soluzioni a coloro che le necessitano. L’artista come enigma, il suo ruolo nella società. Come definire l’artista in una società come la nostra? Visarte Ticino e la Città di Locarno hanno accolto al Forse attraverso l’immagine, evocata da Calvino, del Castello Visconteo di Locarno la seconda esposizione giocatore di Tarocchi, che muto nel Castello dei desti- del nostro gruppo in queste mura. ni incrociati, abbina immagini ancestrali l’una all’al- A 2 anni dalla prima edizione il comitato ha auspicato tra per crearne un senso? definire una tematica precisa agli artisti che sono sta- Qui potremmo cadere nell’errore facile che citavamo ti scelti su concorso: la memoria, il luogo, l’archeologia sopra, “il senso”, perché non siamo certi che ognuno e il contemporaneo. di noi abbia gli stessi riferimenti sul “logos” iniziale. Nove artisti del gruppo Visarte Ticino (Roberto Belca- No. Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma. Karl Kraus, Di notte, 1918 ro, Marisa Casellini, Daniele Cleis, Quello che abbiamo cercato di fare in questo allesti- Ivana Falconi, Luisa Figini, Patricia mento è esattamente parallelo: creare più sensi, più Jacomella, Antonio Lüönd, Giuliano immagini evocative, che portano lo spettatore agli Togni e Flavia Zanetti) sono sta- enigmi. ti scelti da una giuria e tre artisti Una sorta di caccia al tesoro non lineare, che permetta supplementari sono stati invitati, allo spettatore di muoversi fra ombre e luci, opere e Manuel Müller, del gruppo Visarte oggetti archeologici, figure umane e presenze graffiate. Vaud, Josna Cassol e Gaia Volon- A contrastare un mondo senza immagini (quella fo- terio, artiste invitate dal Castello resta frenetica e scarnificata dal senso dell’immobile Visconteo. che circonda il Castello), l’esposizione si propone di L’esposizione si è svolta in tutti i luoghi del museo ar- essere uno scrigno muto, ma non silenzioso. cheologico, essendo il luogo stesso parte integrante del Un modo per rimettere l’artista e l’opera nel loro con- proposito curatoriale di questa esposizione. I suoi graf- testo sociale, che non è quello pedagogico o altezzoso fiti, le stanze, le vestigia esposte hanno dato lo spunto del “maestro”, ma bensì quello dell’accompagnatore... ad ogni artista scelto per sviluppare il proprio progetto. un artista, quasi Virgilio, che non spinge alla com- Il castello è sempre stato uno spunto al mistero, sia in prensione, ma incita alla visione. modo letterario (si pensi al mutismo dei personaggi Una memoria della parola. Un luogo della memoria. nel “castello dei destini incrociati” di Italo Calvino del Un archeologia del linguaggio. Un silenzioso contem- quale parleremo in seguito) che nelle raffigurazioni poraneo. pittoriche. Come tale esso resta, e restituisce al pubblico dell’esposizione le proprie presenze enigmatiche. Questi enigmi non sono soltanto creati dai fantasmi che abitano i luoghi (Gli Abitanti), ne dalle opere esposte (Le Presenze), ma principalmente dagli artisti stessi, che hanno fatto di una soluzione plastica un enigma. Questi enigmi non dovranno mai essere risolti, essi sono il contrappunto profondo di un tempo che impo24 Jean-Marie Reynier e Riccardo Carazzetti Se tutti gli enigmi sono risolti, le stelle si spengono. Se tutto il segreto è restituito al visibile, e più che al visibile, all’evidenza oscena, e ogni illusione è restituita alla trasparenza, allora il cielo diventa indifferente alla terra. Jean Baudrillard, Le strategie fatali, 1983 Alcuni “abitanti” dei muri del Castello. 25 26 27 Luisa Figini Bagaglio a mano installazione 2013 carta pergamena e carta da calco, filo colla e materiali vari 28 Patricia Jacomella Immagina 125’829 giorni installazione 2013 casa di legno ricoperta da 125’829 tratti di pennarello nero, tappeto rosso 29 Gaia Volonterio 2013 Riflesso grafite, carboncino e tempera su carta intelaiata 30 Un “abitante” del Castello. 31 Roberto Belcaro Punto zebra # 72 2013 acrilico e olio su tela 32 Marisa Casellini Verso sera 2013 tessuto, spilli, legno e ferro (costume) 33 Flavia Zanetti Sala giochi (site specific) 2013 legno industriale dipinto e tappeto, locale prigione delle streghe 34 35 36 Manuel Müller Le couple 2000 legno dipinto e carta Mandragore 2008 legno dipinto In fondo ai boschi 2008 bronzo Fleur coupée 2009 legno dipinto Tête véreuse 2013 legno dipinto Mandragore 2013 legno e vetro dipinti Tête à chiens 2013 legno e vetro dipinti 37 Enigmi del passato Conoscere invece di credere Da dove proviene l’enorme massa di materia dispersa nello spazio cosmico per un numero iperbolico di milioni di anni luce? Tutte le riosposte finora sono solo teorie. Le saghe, le leggende, i miti e i testi sacri sono compenetrati di realtà e di verità. Dobbiamo cercare di enucleare dalle tradizioni quella che è la sostanza. Alla fine troveremo la reale storia delle origini della nostra specie. Se si accetta la versione dell’accoppiamento tra cosmonauti extraterrestri e figli della terra, si scioglie un formidabile enigma: la doppia natura dell’uomo. Come prodotto di questo pianeta egli è legato alla terra, come “coproduzione” con gli extraterrestri egli è nel contempo “figlio degli dei”. Da questra struttura schizofrenica - bestia e aspirante al cielo - l’uomo non è mai riuscito a liberarsi. Antonio Lüönd Antonio Lüönd Reperti di archeologia spaziale 38 Antonio Lüönd Archeologia spaziale Olio su tela 40 x 40 cm 39 Un “abitante” del Castello. 40 Josna Cassol Pax Teca II 2013 legno, oro, acrilico 41 Giuliano Togni Ecco la vera copia dei dodici ritratti che Leonardo eseguì, si disse, in occasione di una visita a Locarno, si dice anche che qui si bandì un trattato di pace che purtroppo non durò a lungo torre circolare con pannelli di legno e dodici ritratti MDF, tela estroflessa 42 Ivana Falconi Graves 1 2012 olio su tela Graves 3 2013 olio su tela Graves 4 2013 olio su tela Graves 5 2013 olio su tela Daniele Cleis Attraverso 2013 scultura in ferro nero smontabile 43 Arte e politica Intervista a Riccardo Carazzetti Direttore dei Servizi culturali della città di Locarno di Jean-Marie Reynier Caro Riccardo, sono molto felice che tu abbia accettato di rispondere a queste domande, iniziamo con la più semplice, che rapporto hai con l’arte? Il mio rapporto con l’arte è di amore, tradimento e ritorno di fiamma. L’arte è come il mio primo amore, che non scordi mai, ma poi l’abbandoni per andare con altre donne; improvvisamente però, dopo tanti anni, la prima ti riappare, come una “femme fatale” e di nuovo ci ricaschi. In breve, l’arte, in tutte le sue componenti espressive, ha sempre avuto per me un’attrazione poiché nella dimensione artistica devi assumere e mantenere quella libertà di pensiero che è di fondamentale importanza – la conditio sine qua non – per affrontare e confrontarsi con un’opera. Al termine della mia formazione alla Scuola Magistrale (1974) ero sul punto di iscrivermi all’Accademia di Brera ma nel frattempo è arrivata la donna che mi ha rapito e ho quindi scelto di intraprendere gli studi in Archeologia preistorica all’Università di Ginevra. Quello con l’Archeologia è stato un “matrimonio consumato” in tutti i sensi. Donna Archeologia mi ha portato in Egitto, Sudan, Asia centrale, Caucaso e Siberia (stretto di Beering); mi ha pure dato l’opportunità di organizzare esposizioni che hanno segnato la storia culturale di Locarno e del suo Museo archeologico allestito negli spazi del Castello Visconteo. della Pinacoteca – materializzando così le “retrouvailles” con il primo amore – e da quel momento ho cercato di impostare un programma espositivo coerente con quanto proposto dai miei predecessori. La tipologia Raccontami un po’ in che modo sei arrivato ad esse- delle 90 esposizioni allestite a Casa Rusca dal 1987 re il direttore degli affari culturali di Locarno, il tuo al 2013 presenta infatti un intreccio di occasioni che percorso... possono essere sintetizzate come segue: La direzione dei Servizi culturali mi è stata affidata dal 22 esposizioni personali o collettive di artisti in rela- Municipio di Locarno nel 1990, alla partenza di Rudy zione con il territorio locarnese; Chiappini per Lugano. Dal 1983, anno di istituzione del 24 di artisti presenti nelle collezioni della città; Dicastero Musei e Cultura, mi occupavo unicamente 16 di artisti ticinesi contemporanei; del Museo archeologico e l’attività artistica la seguivo 5 di artisti svizzeri contemporanei; da semplice fruitore, visitando le esposizioni proposte 4 di artisti svizzeri del XIX secolo: nelle varie gallerie e nei musei che da poco erano stati 20 di artisti internazionali e 4 proposte da agenzie aperti in Ticino, sempre con un senso di distacco e di esterne. rimorso dovuti al precedente tradimento. Nello stes- Non si può quindi criticare la gestione museale con ar- so anno alla direzione artistica di Casa Rusca è stato gomenti quali l’incoerenze e l’improvvisazione. Sono chiamato Pierre Casè e con lui ho collaborato fino al critiche che giungono da persone che molto probabil- 2000, anno del suo pensionamento. Il Municipio di Lo- mente non sanno neppure dove si trova Casa Rusca (in carno mi ha quindi affidato anche la direzione artistica Piazza S. Antonio, di fianco alla chiesa Collegiata!!!). 44 Rivellino LDV Locarno, cerimonia premiazione Boccalino d’Oro 2013, Riccardo Carazzetti con l’attrice ticinese Carla Juri. Fotografia Roby Imfeld Visarte Ticino ha un forte legame con la città di Cosa manca a Locarno, quali sono i sui difetti? Trovi Locarno, potresti parlarmene un po’? che sia una città che vive culturalmente anche oltre il Il legame con Locarno è genetico in quanto la sezione Festival del cinema? Ticino della SPSAS ha avuto quale primo presidente, A Locarno o nel Locarnese manca un Museo moder- nel 1898, il pittore locarnese Filippo Franzoni (1857- no, concepito come tale. Oggi operiamo in edifici sto- 1911). Ricordiamo poi Pierre Casè presidente sia della rici che in origine erano case di abitazione; è vero che sezione Ticino, sia del comitato svizzero. Grazie all’i- l’atmosfera di Casa Rusca è unica ed è apprezzata da niziativa di Pierre, Casa Rusca ha ospitato per diversi tutti i visitatori ma rimane il fatto che vi sono limiti anni la galleria dell’associazione, poi trasferita a Palaz- strutturali difficilmente modificabili. La presenza di zo Morettini e in fine in uno spazio industriale situato un museo moderno ci consentirebbe inoltre di esporre in via Orelli. La chiusura della galleria venne in seguito in permanenza le opere delle collezioni e rendere final- decretata per contingenze economiche. mente giustizia a una tradizione culturale che, come Le relazioni fra Locarno e l’associazione, divenuta nel detto in precedenza, è unica nel Canton Ticino. frattempo Visarte, non sono mai state interrotte e in Occorre ricordare che la prima edizione del Festival del questa sede mi piace ricordare le recenti esposizioni film (1946) è stata la scintilla che ha fatto nascere il collettive allestite a Casa Rusca e al Castello visconteo. Club del buon film, divenuto poi il Circolo delle Arti, È un legame che per natura deve continuare ad essere animato dall’intellettuale progressista Virgilio Gilar- alimentato, nelle forme di eventi temporanei adeguati doni. Questa associazione ha stimolato la vita cultu- al modo contemporaneo di fare e di proporre arte. rale locarnese negli anni ’50 e ’60 e regolarmente proponeva, nella Casa del Negromante, esposizioni Con l’apertura del polo culturale a Lugano, come cam- di artisti della seconda École de Paris, organizzate bierà il territorio e che ruolo avranno dei musei come dall’editore d’arte Nesto Jacometti. La presenza del quello che dirigi? Festival è dunque fondamentale e il suo ruolo di Lugano arriva con l’artiglieria pesante sulla scena della motore per tutta la regione si accrescerà con l’aper- promozione culturale e vi è grande attesa per sape- tura del Palazzo del cinema. Purtroppo il Locarnese re come verrà impostato il programma espositivo del è frazionato in realtà comunali piccole e litigiose e LAC. Ma ragionando nella prospettiva della “memoria ogni progetto di grande portata fatica ad evolvere in del territorio”, il Locarnese può comunque vantare di quanto entrano sempre in gioco interessi di alcune avere una tradizione artistica e possedere collezioni di famiglie – dei veri e propri clan – che frenano la dina- proprietà pubblica che testimoniano come questo ter- mica di uno sviluppo armonico. ritorio sia stato, durante la prima metà del XIX secolo, un crocevia di spiriti creativi. La presenza del LAC non modificherà sostanzialmente l’attività di Casa Rusca poiché potremo sempre attingere opere dalle nostre collezioni e proporre esposizioni dignitose con nomi di fama internazionale. Come vedi il futuro della politica culturale ticinese? Sinceramente non posso esprimermi poiché è appena stata votata dal Gran Consiglio la Legge sulla cultura e prossimamente dovrebbe uscire il relativo regolamento d’applicazione. Mi auguro che gli operatori culturali non abbiano a passare il loro tempo con troppa burocrazia. 45 Arte e politica Intervista a Giovanna Masoni Brenni Avvocato, Vicesindaca, titolare dell’Area della Cultura e dell’Istruzione della città di Lugano di Jean-Marie Reynier In quale maniera l’arte influenza la politica e la cammino è ancora lungo. E le cose da migliorare sono politica l’arte? molte. La ulteriore necessità strutturale primaria, su Può influenzarla molto, pensiamo ai Medici per la cui insisto da tempo, è relativa ai depositi in cui acco- “politica” o a tutto il Rinascimento italiano. È un rap- gliere e far vivere con i privati le collezioni private che porto che può svilupparsi nel bene ma talvolta anche dovessero essere depositate o donate al nuovo museo. nel male. Tenendo i piedi ben saldi per terra, come Inoltre, servono spazi per gli atelier e gli artisti. E poi Capo Dicastero, ho cercato di migliorare le condizioni c’è la Kunsthalle. Ma qui, occorre un appoggio ancora quadro, realizzando strutture di base necessarie. Ho maggiore da parte dei privati. inoltre voluto riportare la cultura e l’arte al centro del dibattito, in modo da Il concetto e l’idea di Kunsthalle è sulla bocca di tanti avvicinarle di più anche alla politica. addetti ai lavori qui a Lugano, c’è una volontà politica È importante far sentire che la politica di andare oltre agli spazi espositivi del LAC per cre- stima la cultura e il lavoro che viene are un luogo di interazione artistica contemporanea fatto dagli artisti e dai creativi. Che la sul modello svizzero tedesco o romando? politica non è indifferente agli sforzi Il LAC e il Kunsthaus erano la necessità di base. Della dei molti attori della cultura: da quella Kunsthalle è un po’ che parliamo. Avevamo anche im- alta a quella popolare - per usare ca- maginato anni fa, con Bruno Corà, la creazione di un tegorizzazioni che non mi piacciono primo spazio contemporaneo per artisti. Ma il lavoro molto -, da quella promossa è ancora tutto da fare. Tuttavia, va chiarito che molte dagli enti pubblici a quella cose sono cambiate. Basta gettare uno sguardo a 10 che viene dai privati. Un anni orsono: ricordo che nel nostro museo d’arte mo- lavoro che ha piena digni- derna non era ancora entrata nemmeno la fotografia. tà, anche quando i mezzi Non avevamo il “-1”, che sta aiutandoci a diffondere con magari non consentono un forza anche da noi la conoscenza dell’arte contempora- sostegno pubblico. Quando nea, e la consapevolezza del suo valore e anche della la politica comprende che la sua attrattiva. L’arte di oggi, da noi, era meno compre- cultura è fondante per uno sa e apprezzata. Direi che le premesse attuali per una sviluppo di qualità, allora ha fatto la prima cosa più Kunsthalle sono molto migliori di 10 anni orsono, ma importante. Il resto viene (quasi) da sé. occorre che prima si consolidi il nostro “Kunsthaus” e che, così come succede in Svizzera romanda e tedesca, Dall’università al LAC, tutti grandi sforzi che la po- vi sia l’apporto decisivo anche dei privati. litica culturale comunale sta compiendo negli ultimi anni, quali sono le cose da correggere? Quali saranno A Lugano, mi sembra, mancano degli spazi sovven- i prossimi passi? zionati adibiti ad atelier d’artisti o collettivi (come La nostra università è giovanissima: quasi 20 anni, a esistono in altre grandi città svizzere), è una discus- fronte ad esempio dei 560 di Basilea; il “contenitore” sione che potrebbe essere portata avanti in seguito LAC non è ancora nato, anche se lavoriamo sul “conte- all’apertura del LAC? nuto” da 10 anni. Parlando di arti visive, presto, dalla L’ho detto prima. C’è una forte necessità per gli artisti fusione tra Museo d’arte di Lugano e Museo Cantonale di avere spazi in cui lavorare liberamente. d’Arte, nascerà il “Kunsthaus” della Svizzera italiana, 46 già accompagnato da collezionisti privati come mai Lei è membro sostenitrice di Visarte Ticino da tanto finora accaduto in Ticino (penso allo “Spazio -1, Col- tempo, la nostra associazione esiste principalmente lezione Olgiati”). Stiamo recuperando terreno, ma il per difendere e dare credibilità agli artisti e archi- tetti professionisti. Come vede il futuro della nostra turale molto variegata e in fermento. Sono diversi i associazione rispetto alle nuove realtà che si stanno segnali in questa direzione. Credo che una ulteriore sviluppando a Lugano? vivacizzazione possa produrre una crescita significa- La vita degli artisti professionisti non è mai facile. tiva anche in questa direzione. Penso però che quanto fatto negli ultimi 10 anni e quanto ancora si farà con il concorso di pubblico e Crede possibile l’apertura di una scuola delle belle privato, possa rendere questa vita un po’ meno diffi- arti in Ticino? Magari in sinergia con le istituzioni cile. È importante che vi sia un’associazione vitale e scolastiche già esistenti come la CSIA l’USI e la SUPSI? rappresentativa quale è Visarte Ticino. È un partner Da questi enti, e anche dall’Accademia di Brera, ab- di dialogo importante per tutti i progetti legati alle biamo ripetutamente avuto sollecitazioni in questa arti visive. direzione. Ma non possiamo fare tutto contemporaneamente e con le sole forze di amministrazioni pub- In cosa può essere utile Visarte Ticino in questi cam- bliche. Abbiamo bisogno dei privati. Se in Ticino si biamenti? svilupperanno mecenatismo e collaborazioni, come Un’associazione di artisti e architetti professionisti, at- accade in altre città svizzere, allora potremo fare ciò tiva e in grado di esprimerne gli interessi e le esigenze, che lei indicava nella domanda. è un partner essenziale. Un “motore” importante. E le iniziative interessanti si stanno moltiplicando. Se lei fosse un artista, in quale cantone andrebbe a vivere? A titolo personale, che analisi può fare della scena Il mio lavoro politico e i miei sforzi sono tesi a far sì artistica cantonale ticinese? che Lugano diventi una città in cui tut- Il Ticino è una realtà sociale e cul- ti si sentano “a casa” e in cui anche gli artisti vogliano vivere e lavorare. Felice Varini LAC, Lugano Associazioni 10 domande all’Associazione Archivi Riuniti delle Donne del Ticino AARDT Francine Mury a Renata Raggi-Scala e Susanna Castelletti Partiamo delle origini della vostra associazione. In che anno è stata creata? AARDT è stata costituita nel 2001. Da dodici anni cerca, valorizza e conserva documenti che parlano di vicende e imprese femminili dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni. Il team di AARDT percorre nuovi sentieri della memoria, riordina e cataloga i fondi, trova materiali rivelatori della storia delle donne nel nostro paese, di esistenze finora sconosciute o ignorate dalla storiografia. Nata da un’idea di Renata Raggi Scala e Franca Cleis l’associazione da 12 anni ha sede in casa Maderni a Melano, antica villa di inizio Novecento (ampliata nel 1947 e nel 1953) messa a disposizione dell’associazione con un contratto di comodato dall’attuale proprietaria Margherita Scala Maderni. 48 In che modo vi fate conoscere per esempio per ottenere da privati i documenti e il materiale per il vostro archivio? Ci facciamo conoscere attraverso articoli nei quotidiani e periodici del Cantone e attraverso la rete (abbiamo infatti un sito internet, e per adattarci ai nuovi tipi di comunicazione anche una pagina Facebook). Inoltre sono soprattutto le nostre pubblicazioni e le nostre iniziative culturali a valorizzare il nostro lavoro e, in modo particolare, il ruolo delle donne nella realtà cantonale. A titolo di esempio possiamo citare la nostra pubblicazione del 2011Una missione d'amore. Storia della lotta alla mortalità infantile in Ticino e del Nido d'Infanzia di Lugano di Manuela Maffongelli. Questo sesto quaderno AARDT riporta alla luce un periodo della storia sociosanitaria ticinese durante il quale il Cantone era confrontato con il grave problema dell’alta mortalità infantile. C’è un criterio di scelta per archiviazione di documenti? Di norma le persone che hanno fondi o materiali sparsi li portano presso la nostra associazione, in un secondo tempo le nostre collaboratrici, tutte di formazione universitaria in storia, li ordinano secondo criteri scientifici così da poterne mettere in risalto il valore e le particolarità. Normalmente anche in quelli che possono sembrare i materiali più semplici, che siano quaderni, diari, lettere o fotografie, riusciamo sempre a trovare qualcosa di interessante. Ora, per ampliare ancora maggiormente il nostro raggio d’azione, abbiamo concluso un progetto di digitalizzazione che concerne tutti i documenti fotografici. Siete in contatto con altre associazioni simili in Svizzera? Esistono diverse associazione in Svizzera interna che raccolgono documenti sulle storie di donne, purtroppo non c'è ancora un rete comunitaria che permette scambi reali e regolari: tutte sono infatti particolarmente radicate nel proprio territorio cantonale e anche la lingua talvolta crea qualche ostacolo. documenti sonori e audiovisivi provenienti dalle teche RSI ed è stato creato con l’intento di offrire uno spaccato dell’apporto delle donne alla politica, alla cultura, all’economia, alla società della Svizzera italiana. • raccolte di riviste femminili e femministe Nel vostro archivio ci sono opere di artiste e di arte visive? Anche se non sono ancora numerosi, e speriamo che aumenteranno nei prossimi anni nei nostri archivi conserviamo materiali relativi ad alcune artiste. Per esempio proprio in questo periodo stiamo curando e riordinando i fondi relativi a Georgette Tentori-Klein (1893–1963) un’artista multidisciplinare originaria di Winterthur la quale, ha vissuto nel periodo sotto l’influenza Bauhaus e ha vissuto a Barbengo a casa Sciaredo costruita nel 1932. Tutto questo lavoro è fatto in collaborazione con la Fondazione Casa Sciaredo. Di Georgette Tentori-Klein stiamo cercando di realizzare una biografia dettagliata ma si tratta di un’operazione complessa. I suoi materiali sono infatti dispersi in diversi luoghi e stanno con nostro grande piacere confluendo come deposito presso la nostra sede: vi sono disegni, più di cento quaderni/diari, classificatori, fotografie, etc. Per le opere d’arte, essa ha infatti prodotti numerose opere tra cui per esempio vi sono tessuti, sculture in legno e burattini, sarà necessario trovare una soluzione per la conservazione e questa problematica concernerà tutti i futuri fondi artistici. Proprio anche in questo ambito stiamo ora valutando di trovare una nuova sede, dove in futuro si potrebbe immaginare accogliere fondi di opere d’arte. Vengono archiviati anche documenti audio e film/video? Abbiamo avuto una collaborazione con la RSI (Radio Televisione Svizzera) che ha portato alla costituzione del sito ‘Donnestorie’. Il sito raccoglie Quale consiglio dareste a un artista desiderosa di conservare il proprio archivio? I consiglio può sembrare banale ma è, a nostro avviso molto importante e consiste nel tenere tutto. Quindi non solo le opere realizzate ma i In cosa consistono i fondi conservati? I nostri archivi sono costituiti da numerosi fondi privati di donne e di associazioni femminili ticinesi e coprono un lasso di tempo che parte dalla seconda metà dell’Ottocento e arrivano fino ai giorni nostri. Essi si compongono quindi di una vasta raccolta documentaria e di biografie di donne che nel Ticino hanno vissuto, operato e pubblicato. I fondi archivistici sono accessibili a persone interessate alla consultazione e alla ricerca di documenti storici. Vedo che avete anche una Biblioteca, come e quando è possibile consultarla? Gli oltre 5000 volumi sono catalogati nel Sistema Bibliotecario Ticinese e sono a disposizione per il prestito sia direttamente in sede durante gli orari di apertura, sia tramite il prestito interbibliotecario. La biblioteca si compone di: • opere di autrici ticinesi • testi di storia delle donne e del femminismo • studi di genere • letteratura svizzera, italiana e internazionale • cataloghi di artiste cataloghi, la corrispondenza, inviti di mostre, ritagli di giornali, fotografie, e questo per evitare, come nel caso di Georgette Klein (precedentemente citato) per la quale non è stato conservato nessun invito a mostre, di avere delle lacune, perdite di documenti. Conservando tutto, in altre parole, si rende possibile ad una/o storica/o di poter ricostruire in modo scientifico il proprio percorso. Oggi nell’era dell’informatica, sarebbe pertanto importante e consigliabile anche stampare la corrispondenza mail. Quali sono le vostre prossime tematiche/ progetti? Siamo lavorando sulla ricostruzione di un percorso di una artista Ticinese Rosetta Leins, attiva come artista negli anni 40 periodo nel quale vinse il concorso per l’affresco della sala dei matrimoni nel Palazzo Civico a Lugano. In suo onore verrà organizzata infatti una mostra, nella primavera del 2014 in collaborazione con Mariangela Agliati della Pinacoteca Züst di Rancate Questa non è però la nostra prima esperienza in campo artistico. Infatti nel 2006 abbiamo organizzato una mostra curata dall’allora Direttrice Franca Cleis, di sculture, di artiste femminili (la maggior parte attive in Visarte Ticino) nel giardino di Casa Maderni, che ebbe un buon successo di pubblico. 49 Formazione Intervista a Roberto Borioli direttore del Centro Scolastico per le Industrie Artistiche di Jean-Marie Reynier Caro Roberto, siamo in un epoca di grandi cambiamenti per quanto riguarda la fruizione della cultura e dell’arte. In quanto direttore di una scuola che è un caso più unico che raro a livello federale, come vedi le necessità del presente nel nostro campo? Non siamo così unici, se non per il Liceo artistico. In Svizezra abbiamo diverse Scuole d’arte applicata. Comunque credo che viviamo in un tempo dove tutto quello che non appare immediatamente utile e fruibile non sembra trovare riconoscimento di valore. In alcuni ambiti manchiamo di visioni evolutive. Questa realtà mi fa pensare come più che mai oggi vada ribadito con forza che sono i sogni, le illusioni, la fantasia... Sono questi «elementi inutili» ad aver plasmato il mondo e che ancora queste energie muovono il nostro esistere. Credo che tutto questo sia profondamente vero e vada discusso, vissuto, insegnato, promosso. omologata, rigorosa ma non rigida, che valorizzi le diversità e le unicità di ogni sua componente (docenti In che modo? A che scuola pensi? e allievi in prima istanza), che educhi al gusto e nel Amo gli interstizi, le zone di confine fra le ortodossie, contempo alla disciplina, all’umiltà di ogni scoperta, che gli spazi di incontro, le aree non classificate, i contesti sia aperta nelle visioni e che apra le menti, che faccia ricchi di stimoli, le diversità che ci spingono al confronto pensare e insinui il sano dubbio piuttosto che le false con gli altri e con noi stessi. Sogno una scuola non sicurezze delle ortodossie. Che non sprechi, ma valorizzi le sue risorse, che cerchi il nuovo e tuteli il passato. Che non opponga rifiuti ma sia fonte di stimoli e non sia asservita alla falsità dell’immediato «utilitarismo»: una visione miope che prevale nel pensiero comune, una visione limitata, a mio parere orientata verso un bieco pessimismo e una deleteria chiusura, frutti entrambi dell’ignoranza intesa nel suo senso proprio di «non conoscenza». Il ruolo delle scuole di arte e di arte applicata mi piace intenderlo in questo modo. Qui dunque parliamo infine d’arte e arti applicate? Non voglio aprire un bibattito sul concetto di arte. Mi permetto solo di precisare quanto sia fondamentale il padroneggiare tecniche, metodi e conoscenze per agire con cognizione di causa e permetterci la piena espressività di autori/creatori di artefatti comunicativi, oggetti, opere. Questo vale sia nell’Arte con la «A» maiuscola, sia nelle arti applicate: l’ambito che possiamo definire come il contesto della progettazione o per usare un termine di moda del «design» in senso lato; dove la 50 ... In queste considerazioni come si inserisce il livello economico? Qui potremmo aprire un dibattito infinito sul valore del lavoro degli autori/creatori, sui diritti commerciali conseguenti al lavoro di ideazione e sul senso etico correlato alle dinamiche di mercato. Mi permetto solo di sottolineare come oggi gli «autori» non beneficiano rispondenza funzionale della nostra creazione si unisce certo dei maggiori guadagni generati dal commercio all’elemento estetico espressivo della forma ideata. delle loro creazioni; questi maggiori guadagni vanno Oltre che ad insegnare un mestiere, dove il fare piuttosto a beneficio degli intermediari, nel loro ruolo pratico si sposa con la conoscenza teorica, abbiamo di «distributori» di un dato bene. il compito di educare al bello e di educare al gusto i nostri allievi. Compito che prosegue nel nostro agire Tutto questo mi sembra chiaro e piacevole da ascol- nel mercato, un contesto dove il ruolo del «buon tare. Per concludere, di cosa avremmo bisogno ora design» (della buona progettazione) di un artefatto è e adesso? a mio parere anche quello di educare i pubblici di In questo contesto sociale e in questo momento di riferimento di una dato artefatto (o prodotto) e di insicurezza economica il ruolo delle Scuole d’arte portare valore all’identità del marchio che lo firma. applicata diviene ancora più importante, quale luogo privilegiato di valore e di tutela dell’ambito creativo e Un mercato composto da pubblici differenziati e quali centri di educazione oltre che di apprendimento: ricco di pareri contrastanti... dalla buona qualità dei lavori artigianali, dei mestieri Siamo in balia del mercato e dei grandi numeri? Penso d’arte, alla scoperta delle tecniche più innovative e di sì. Da sempre è difficile percorre una propria strada sperimentali. Questo non per creare delle «riserve espressiva e di valore. È più facile conformarsi al gusto indiane» o vetusti musei polverosi, bensì per costituire comune, al bisogno di essere accettati dal gruppo, dalla delle aree vive di sperimentazione, degli ambiti società, alla necessità di omologarsi, adeguandosi a educativi di eccellenza, dei luoghi dove proteggere e nel ciò che si ritiene essere il modello di successo. Queste contempo sperimentare. Il nostro lavoro ci dà il privilegio tendenze sono presenti anche in ambito artistico e le di poterci esprimere con passione e profondità: è un ragioni sono comprensibili. In parte riguardano il onore e un onere che accomuna e riguarda la maggior fatto che tutti noi siamo esseri sociali, individui che parte di chi opera nel nostro campo. È un impegno che nel profondo non hanno mutato la loro esseza animale/ merita sostegno e rispetto, perché si possa lavorare tribale e il bisogno di trovare certezze, rifuggendo in un contesto stabile, perché si possano condividere l’azzardo soprattutto in tempi congiunturali rischiosi possibili scenari evolutivi. Credo che ciò di cui abbiamo come quelli che viviamo oggi. maggiormente bisogno ora è appunto questo. 51 susinnodesign.com Artisti di Visart e all’Offici Magliasonaarte 2013 5.10 – 20 26.10 – 1 0 .11 Jean-Mar c Bühler Aurora G hielmini 16.11 – 1 .1 2 Laura Fu magalli Regine R am Hanspeter seier Wespi Christine Lifart 7.12 – 22 .1 2 Sergio Pi ccaluga Antonio Tabet visarte società del le gruppo reg arti visive svizzera ionale tici nese w w w.vis ar te -ticin o.ch Apertura : SA -DO: 14: 00 – 17:00 ME: 19:00 – 21:00 oppure su appuntam ento Of ficina arte via Canto nale 57 3 Maglia so (Lugan o) +41 (0)9 1 60 6 46 02 info @offic ina -ar te.c h ww w.offic ina -ar te.c h CH - 698 officina arte 52 .10 Lorenzo Cambin Gabriela Maria M üller Stu (A . Polett dio 63.78 i e Ph. Vo gt) Lorenzo Cambin Gabriela Maria Müller Studio 63.78 5.10 – Officinaarte 20.10.2013 Magliaso 53 Officinaarte 5.10 – 20.10.2013 Lorenzo Cambin Tra terra e cielo, “UN REALE PRECARIO EQUILIBRIO” minerale vegetale, si instaura tra gli opposti, questi “spazi” vivono grazie alla loro dinamica costruita, ricordo di una miscela botanica asiatica (bonsai suiseki), è così che mi collego al mio lavoro artistico, una rappresentazione di viva vegetazione, grazie anche a flussi meteorologici. Spazio 2012 54 A sinistra: Segni 2002 Veduta d’insieme. 55 Spazio 2011 56 Spazio 2009 Spazio 2011 Spazio 2010 57 Officinaarte 5.10 – 20.10.2013 fragile studio 63.78 (Aymone Poletti e Philipp Vogt) Progetto Fragile Microciotole in raku e gusci di uova che sono stati “la- “L’amore più forte è quello capace di dimostrare la vorati” e modificati da agenti esterni, quali acidi e sali. propria fragilità.” Paulo Coelho Una metafora: il guscio, così sottile e leggero, ci rap- Il progetto “Fragile” nasce da installazioni create ap- presenta e si riflette nel significato della fragilità della positamente per la mostra all’Officinaarte di Flavia nostra società, dei nostri valori, delle nostre sicurezze Zanetti a Magliaso. e del nostro corpo. Partendo da questa tematica, prendono inoltre forma Varie aggressioni esterne, come l’arroganza, la violen- 15 diverse stampe inkjet a tiratura multipla (4 opere za, la povertà, la malattia, si accaniscono su corpi già in formato A3 stampate in multipli di 3 esemplari e 11 fragili, deboli e continuamente sollecitati... opere in A4 stampate in multipli di 5 esemplari l’una) su carta calque satinata, intitolate “Fragilità”. Ma da queste aggressioni può nascere una nuova forza interiore, capace di reagire. E come le nostre uova (che vengono costantemente assalite da fattori esterni per diversi giorni, per poi subire trasformazioni e diventare nuovi elementi più forti, resistenti e luminosi), anche le persone possono e devono rispondere alle avversità reagendovi, superandole e riuscendo pure a trarne forza e bellezza. 58 Fragile 2013 Microciotole in raku e gusci di uova che sono stati “lavorati” e modificati da agenti esterni, quali acidi e sali. 59 60 61 Officinaarte 5.10 – 20.10.2013 Senza titolo 2012 aghi di pino marittimo, voile, plexiglas, MDF, 25 x 30 x 30 cm Gabriela Maria Müller Sentire il respiro del mondo Fotografie di Matthias Müller e di Stefano Spinelli Il canale privilegiato che l’artista tiene aperto verso la vengono all’incontro dei sensi: l’odoroso humus, la sfera dell’inconoscibile, del mistero oltre il visibile, as- meraviglia caduca di un soffione o la scabrezza della segna a questa figura una funzione essenziale di inter- corteccia di un tronco annoso. Qui si innesta l’impres- prete degli interrogativi che accompagnano, e incido- sionante opera L’abbraccio all’albero, tra i maggiori no nel profondo, l’esistenza umana. Oggi – forse – più esiti della ricerca di Gabriela Maria Müller. Si tratta di che mai, quando il rapporto con la natura, da sempre un’azione artistica avvolta di silenzio e realizzata nella centrale e imprescindibile, si è fatto emergenza pri- più totale e pura comunione; un’azione attraverso la maria: incrinato in modo drammatico, arreca germi di quale materia e spirito, sensualità e trasfigurazione si squilibrio e di malattia che turbano le coscienze. fondono in un tutto unico. Con grazia e levità impareggiabili, Gabriela Maria Mül- Nella visione di Gabriela Maria Müller, terra e cielo – ler risponde a questa attuale condizione difficile, pre- poli fondamentali, costitutivi del mondo – condividono sentando l’offerta riparatrice del proprio lavoro. Il suo un’uguale e medesima anima, dove si raccoglie il è un atto artistico-filosofico in sintonia con le correnti respiro di ogni essere vivente. espressive contemporanee che ricercano l’essenzialità e la purezza visive al fine di definire ed esaltare nella loro potenza irradiatrice forme simboliche, universali nella loro elementarità. La tensione verso la smaterializzazione, che trova nella luce assoluta il compimento massimo – e che ha ispirato a Gabriela Maria Müller l’opera costituita da un grande, suggestivo cerchio di luce entro il perimetro prediletto e ordinatore del quadrato – convive con un intenso e sensibilissimo trasporto verso le manifestazioni della natura che più 62 Maria Will, dicembre 2013 Senza titolo 2012 aghi di pino marittimo, voile, plexiglas, MDF 25 x 30 x 30 cm (dettaglio) Senza titolo 2013 LED, plexiglas, alluminio termolaccato, 180 x 180 cm Senza titolo 2013 aghi di pino marittimo, cuciti su voile, plexiglas, MDF, 60 x 60 x 18 cm 63 L’abbraccio all’albero castagno nel frutteto sopra Breno, 19 settembre 2013 2013 grafite su voile, steso su telaio di ferro e legno castagno 210 x 420 x 40 cm In basso a sinistra: Senza titolo 2013 ciotole di cera d’api, Ø12 cm ognuna 65 Esposizioni 26.10 – Officinaarte 10.11.2013 Magliaso Jean-Marc Bühler Aurora Ghielmini In alto: Aurora Ghielmini La pratica del selvatico Il cervo 2013 65 x 65 cm colori alla tempera e alla caseina su tela di lino grezza In basso e a destra: Aurora Ghielmini Amuleti 2013 tecnica mista su carta (matita, tempera, letraset) 8 x 140 cm 66 67 Officinaarte 26.10 – 10.11.2013 Amuleti portafortuna Librettino portafortuna 13 amuleti - arcaico e presente di Aurora Ghielmini Due anni fa, scopro nel bellissimo museo Arche- Fra i molti esposti che ho potuto ammirare, ho La collezione di amuleti “Giuseppe Bellucci” ologico Nazionale di Perugia, una ricchissima avuto un colpo di fulmine (ed ero naturalmente testo di Giancarlo Baronti collezione di amuleti raccolti da Giuseppe Bel- protetta) per un amuleto (nella sezione amuleti lucci (Perugia 1844-1921) una singolare figura portafortuna) dalla didascalia “Librettino portafor- “Le idee di fondo per gli amuleti tendono ma- di scienziato e ricercatore impegnato nell’am- tuna” ritrovato a Perugia . gicamente ad associare a uno specifico aspetto bito delle scienze naturali ma sensibile ad altri Minuscolo e tascabile, minimale e prezioso nello della condizione umana sembrano costanti; uno campi del sapere. stesso tempo, composto da tredici immagini si basa sulla somiglianza-sostituzione e l’altra Bellucci presta così la sua attenzione, fra le altre con relativo testo e significato, propiziatori e bene sulla contiguità-concatenazione. cose, anche agli amuleti frutto più importante del- auguranti per la vita. Alla prima sono riferibili quegli amuleti che in- la sua ricerca in ambito culturale-folcloristico. Confezionato in carta lucida con copertina prezio- trattengono con la specifica situazione umana un Il termine amuleto indica un qualsiasi oggetto di sa in argento. rapporto di analogia; i denti animali per favorire limitate dimensioni cui sia attribuita una “potenza Affascinata dalla cultura popolare che li caratteriz- la dentizione infantile, gli arbusti dissecati che si magica“ di tipo protettivo o propiziatorio. za, penso al senso di questi amuleti nel presente. aprono alludendo al parto,le pietre del latte. La collezione è costituita da circa tremila oggetti. Mi sono interrogata sul nostro contesto culturale, Alla seconda si rifanno gli amuleti che stabilisco- - amuleti relativi alla protezione dagli eventi e ho pensato che se riusciamo ad attribuire alla no un tramite tra la specifica condizione umana e atmosferici negativi: il fulmine e la grandine tecnologia, al mondo informatico un credo assoluto la dimensione ritenuta pericolosa o auspicabile: le (è impressionante il numero di persone morte ma fragile nello stesso tempo, se l’essere ed il cir- pietre del fulmine proteggono dal fulmini perchè nel1800 colpite e morte a causa di un fulmine) condarsi di bellezze artificiali nella nostra società sono parte del fulmine, l’intonaco sottratto alle im- - amuleti connessi alle fondamentali fasi di pas- serva a propiziare la sorte, tutto sommato il credere magini sacre ha una valenza terapeutica perché è saggio della vita umana: scelta sessuale, fidan- che “il ragno - ordisce la tela della tua fortuna” impregnato di sacro. zamento, matrimonio, concepimento, gravidan- è come credere che con un navigatore satellita- Il tutto è proveniente dall’Italia ma anche con za, nascita, allattamento, prima infanzia re trovi sempre la strada, come se intervenen- qualche scambio europeo ed extraeuropeo.” - amuleti contro il malocchio do chirurgicamente sul proprio corpo siamo più - amuleti terapeutici amati o più giovani. Tratto dalla pubblicazione rilasciata dall’Università - amuleti connessi alla sfera religiosa Ne nasce un’opera giocosa e poetica che riprende degli Studi di Perugia, Sezione Antropologica del - amuleti portafortuna con fedeltà tutte le immagini e il testo del libretti- Dipartimento Uomo & Territorio - amuleti per i soldati no in tredici tele 20 x 40 eseguite in tecnica mista - amuleti per gli animali domestici Aurora Ghielmini Amuleti 2013 l’opera è composta da 13 tele di 40 x 20 cm colori alla caseina su tela 68 Aurora Ghielmini La pratica del selvatico L’istrice 2013 65 x 65 cm colori alla tempera e alla caseina su tela di lino grezza Aurora Ghielmini La Pratica del selvatico “Le lezioni che impariamo dal mondo selvatico diventano il galateo della libertà” Il selvatico è la Natura non sfruttata, vergine, con la quale è necessario confrontarsi, immergersi. Da Gary Snyder poeta e saggista statunitense Scriveva Henry David Thoreau filosofo, scrittore nato a S. Francisco nel 1930. e poeta nato a Concord nel 1817. Le sue opere sono una pietra miliare per i movimenti ecologisti. ”l’Ovest di cui parlo è solo un altro modo di definire la natura selvaggia: e quanto ho cercato di dire è che Scrive Snyder nel suo libro ”La pratica del selvatico”: dalla natura selvaggia dipende la sopravvivenza del Il selvatico “è la nostra casa” e non un luogo “altro” da mondo. visitare occasionalmente. Non bisogna mai perdere il Ritrovarsi altrove, ben lontano da tutto, inoltrarsi nei selvatico che è in noi. boschi, volere che le notti siano silenziose e profonde, Per centinaia di migliaia di anni non c’è stata la “cul- che i mattini siano trasparenti. Soli. Circondati dal ru- tura” del selvatico (wilderness) senza qualche forma di more sordo degli animali che all’improvviso appaiono. presenza umana. In ascolto del soffio di vento, dei cigolii degli alberi. La natura non è un posto da visitare, è casa nostra. I nostri corpi sono “selvatici.” 69 Officinaarte 26.10 – 10.11.2013 Jean-Marc Bühler démigh n’ögiàda Un bel giorno, come un clown al circo, sono inciampato in un paio di occhiali rotti... la cosa mi ha divertito. Li ho raccolti e, dopo averli osservati, in studio ne è nato un primo “ritratto occhialuto”. Recuperandone poi tutta una serie presso alcuni ottici ho dato a questi occhiali una nuova vita in chiave satirico-ironico. La satira, l’ironia e la comicità sono le spezie che spesso non devono mancare nella “cucina” della mia creatività. creando questi “ritratti mi sono divertito e spero possa essere così anche per voi che li potete scoprire. 70 71 Jean-Marc Bühler Da sinistra a destra, dall’alto al basso: Al ristorante esotico; Il domatore d’elefanti; Il sagrestano; Il vecchio pescatore; La bambola; La carabarettista; L’occhiale da solo; La guida alpina; La lavandaia. 72 Da sinistra a destra, dall’alto al basso: Wall Street crack; La ragazza con la scossa; Agata Christie; Tàia e médéga; Le pince-né; Gli occhiali di gabbiani; Mac-anik; NY; Il romanziere. 73 Esposizioni Laura Fumagalli Regine Ramseier Hanspeter Wespi Christine Lifart 16.11 – Officinaarte 1.12.2013 Magliaso Christine Lifart Lavorando il legno, incontro la sua personalità. Scoprire la storia, tracce, segni e impronte di questa biografia è come leggere un libro e, alla fine, aggiungo una pagina anch’io – ciò fa parte di questa vita. È il rispetto e l’essere toccato dal presente con tutta la sua storia che mi fa sentire parte di qualche cosa di più grande e sacro. Hanspeter Wespi Marcatura di un luogo, chiarificante, infinito, partendo dal centro, dal luogo. Una pietra cade nell’ acqua, un cerchio si allarga, sempre più... Se le pietre sono molte, molti centri, molti cerchi, si sovrappongono senza disturbo. Luoghi, galassie, pianeti, esseri, anime, animali, umani. A destra: Christine Lifart Coppia 2013 Castagno 74 In primo piano: Christine Lifart Morta 2007 Agrifoglio Sullo sfondo: Hanspeter Wespi Cerchio diametro 3 m foglie di bambù, pietre, diversi Intervento 2013 75 Officinaarte 16.11 – 1.12.2013 Sud 2012 tecnica mista su carta 21 x 21 cm Laura Fumagalli Lo spazio della memoria Il processo comunicativo dell’arte per le sue stesse basi Non a caso affiorano prepotenti da sempre suggestioni tecniche resta un processo alchemico e nulla più del della memoria, di un passato da preservare nell’ope- collage del XX secolo corrisponde a questo principio. ra dipinta: attorno al 2000 erano lettere dell’Ottocento Fatto con carte dipinte, carte e persino materiali di ricu- trovate in un cassetto, nelle stagioni più recenti sono pero, sfruttando anche la stampa fotografica, il collage frammenti fotografici del proprio vissuto. ci conduce in una ricerca formale in cui l’accostamento, Nella dignità estetica dell’immagine l’artista si ha sotto- la sovrapposizione di campiture coloristiche sagomate, posto passo per passo l’omaggio allo scorrere del tempo tagliate, strappate danno forma all’immagine affian- con avvolgimenti emozionali, dell’affezione, ha redatto il cando il progetto alla casualità su piani permeati di suo racconto e con esso il suo invito ad accompagnarlo, mistero che affiorano prepotenti da una dimensione a soffermarci osservandolo. interiore come per moto proprio al di là della ragione Con una personale sapienza com- e della coscienza. positiva, alternando colori patinati, Questo è il mondo che Laura Fumagalli ha svolto fidu- stemprati dal tempo, alle improvvise ciosa fin dai suoi esordi artistici sul finire degli anni e nette illuminazioni del presente, ha Novanta. Con coerenza si è affidata ad una sintassi ricostruito gli spazi suggestivi del vis- stilistica che risponde sostanzialmente ad un bisogno suto, luoghi evocativi in cui perderci. interiore d’equilibrio e ordine, evocatori di atmosfere intimistiche, visioni da svelare. Paolo Blendinger Azzurro 2012 tecnica mista su carta 29 x 29 cm Ossido di cromo 2 2013 tecnica mista su carta 28 x 18 cm 76 Argento 2013 32,5 x 20,5 cm tecnica mista su carta 77 Periferia 2013 tecnica mista su carta 78 Muro rosso 2013 tecnica mista su carta 48,5 x 58,5 cm Turchese 2014 tecnica mista su carta 30,5 x 45 cm 79 Officinaarte 16.11 – 1.12.2013 A sinistra: Paesaggio dell’anima 2013 Pigmenti su tela 120 x 100 cm A destra: Paesaggio dell’anima 2010/11 Pigmenti su tela 120 x 100 cm 80 Regine Ramseier In questa esposizione ho mostrato due antitesi del mio lavoro. Da una parte opere create in atelier e dall’altra parte acquerelli, spesso realizzati in luogo o tratti da schizzi che sviluppo poi nel mio studio. Lavoro in atelier Queste opere nascono senza schizzi, senza previe idee di ciò che voglio realizzare. Spesso sono quadri di grande formato che appartengono ad un ciclo di opere. Si sviluppano con una sovrapposizione di strati sottili di pigmenti per ottenere una superficie più densa. Dialogo con la mia tela: realizzo così quadri che esprimono emozioni o atmosfere particolari. Spesso li intitolo “Paesaggi dell’anima”. Da una citazione di G.C. Jung: “Anima è dipinto”. Schizzi e acquerelli Schizzare e acquerellare sono in contrapposizione al mio lavoro in atelier. Spesso disegno ed abbozzo durante le mie passeggiate. Osservando e disegnando interiorizzo già i colori e il contenuto dei dipinti. Utilizzando poche pennellate, i miei acquerelli sono rivolti all’essenziale, leggeri e trasparenti. Spesso non mi ispiro dagli schizzi del mio album. Sopra: Acquerello di Venezia 2012 Acquerello su carta 40 x 50 cm 81 Nelle profondità del mare 10 pezzi 30 x 30 cm Pigmenti su cartone Paesaggio dell’anima 100 x 140 cm Pigmenti su tela Falò 100 x 120 cm Pigmenti su tela 82 Paesaggio dell’anima mosso 100 x 40 cm Pigmenti su tela 83 Esposizioni Sergio Piccaluga Antonio Tabet 7.12 – Officinaarte 22.12.2013 Magliaso Antonio Tabet Guarda che ti vedo 2013 plexiglass a specchio traforato Riflessioni & riflessioni Sergio Piccaluga L’uomo riflette, lo specchio riflette. L’uomo riflette sulle Nei luoghi visionari composti sulla tela da Sergio Piccalu- riflessioni e come in un gioco di specchi le riflessioni ga si stendono infatti terre, acque e cieli che si riflettono si moltiplicano e si sovrappongono. Ci poniamo delle l’uno nell’altro in un continuio scambio delle parti. Come domande… Riflessioni seriose e riflessioni meno se- nell’Hodler dei paesaggi più assoluti, anche i dipinti di rie, giochi di lettere, di parole e di significati. Piccaluga contengono l’anelito all’infinito, all’indicibile, Quando ci sorprendiamo riflessi in una vetrina ci vedia- al “sublime” (termine scelto dall’artista stesso nelle sue mo come realmente siamo, invece davanti a uno spec- note); e dicono dunque della matrice romantica di fon- chio ci presentiamo come vorremmo o come pensiamo di do che appartiene a questo pittore come una categoria essere: così nasce ogni tentativo di autoritratto. dell’emozione, che ne vuole il coinvolgimento totale. Il riflesso da che cosa è condizionato? E poi: siamo Di risonanza monumentale, al di là delle loro reali di- noi che guardiamo lo specchio o è lui che ci guarda? mensioni, le pagine dipinte si reggono su di un rit- Davanti a uno specchio ci presentiamo, ma possiamo mo iterativo calibrato sul filo luminoso di un orizzonte anche attraversarlo, almeno con lo sguardo, Alice lo metafisico e, nei risultati di maggior tensione, il passo attraversava per entrare nel paese delle meraviglie… diventa quasi ipnotico: la visione incontra l’astrazione Antonio Tabet e sublima la pittura nella sua completa autonomia di linguaggio e nelle sue valenze psicologiche (e anche qui l’esperienza op non sarà passata invano). Nella serie di paesaggi “trovati”, dove anche la casualità dello sgocciolamento del colore, quando avviene, ha la sua parte, le luci di crepuscolo appartengono alla notte mentre il giorno è unistante inafferrabile che subito trascolora. Le accensioni sono semmai di lunghissimi tramonti di fuoco che raggiungono e si confondono con le albe. Si sta, sospesi in un tempo precario e in uno spazio che muta senza sosta, dove tutto è possibile e tutto può accadere: questi dipinti di Sergio Piccaluga indicano mondi ai confini, antiporte degli inferi o del paradiso, e - nel Antonio Tabet Dipende dai punti di vista 2013 plexiglass a specchio traforato 84 forte segno di marca espressionista - dichiarano tutta la natura nordica, quietamente tormentata da spiriti indimabili, di questo artista italiano, profondo di una profondità senza proclami, che conosce e vive in pittura la condizione del sentirsi straniero in un mondo senza dove. In primo piano: Antonio Tabet Vuoto 2013 Dibond traforato Sullo sfondo: Sergio Piccaluga acrilici su tela 85 86 Antonio Tabet Angolo della riflessione 2013 lettere tipografiche di legno, stampa incollata su specchio 87 Sergio Piccaluga acrilici su tela appoggiati sul pavimento come nell’atelier dell’artista Antonio Tabet Alice through the looking glass 2013 plexiglass a specchio traforato 88 Sergio Piccaluga Terre rosse acrilico su tela 40 x 40 cm Antonio Tabet Rifletto dunque sono 2011 plexiglass a specchio traforato Antonio Tabet Riflesioni patriottiche 2013 plexiglass a specchio traforato 89 Sergio Piccaluga acrilici su tela appoggiati sul pavimento come nell’atelier dell’artista 90 Antonio Tabet Autoritratto 2013 Plexiglass a specchio traforato Grazie Gli artisti di Visarte Ticino in questi anni hanno avuto il privilegio di poter esporre nei suggestivi spazi dell’Officinaarte di Flavia Zanetti. Uno spazio che purtroppo ha chiuso “ufficialmente” il 31 dicembre 2013 la sua importante attività a favore dell’arte, di chi la crea, chi l’apprezza e la vive. Cari Flavia e Francesco, un grande grazie a nome di tutti noi, gli artisti, le artiste, gli amici, i curiosi, per questi anni intensi dedicati all’amore per l’arte. Vi siamo riconoscenti per averci permesso di poter condividere con voi questa magnifica ed intensa esperienza espositiva. 92 93 Esposizioni Weihnachtsausstellung 15.12.2013 – Museo Comunale 15.01.2014 d’Arte Moderna Casa Serodine Ascona Dicembre è un mese particolare, fatto di riflessioni, di preparazioni festive e di luce. Prendendo spunto dalla sempre più apprezzata tradizione tedesca, Visarte Ticino ha proposto per il secondo anno consecutivo una ricca esposizione collettiva sotto il segno di una Weihnachtsausstellung (mostra di fine anno). La mostra si è nuovamente tenuta nei suggestivi spazi del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona a Casa Serodine. Una quarantina di artisti di Visarte Ticino hanno accolto con entusiasmo questa bella iniziativa e grazie alla folta adesione la mostra ha rappresentato un momento di incontro ma anche un’importante vetrina di confronto sia per i soci stessi sia per il pubblico e i turisti presenti. L’allestimento ha seguito, per quest’anno, il filo conduttore dell’albero e delle sue derivazioni simboliche e rappresentative, sviluppandosi spontaneamente dall’incontro degli artisti che hanno occupato gli spazi museali in uno spirito di dialogo reciproco con la Casa Serodine. Numerose, variate ed eterogenee sono state le opere presentate in quest’occasione e hanno spaziato dalla pittura alla scultura, dai dipinti ai collage, dal legno al bronzo, alle installazioni. Sono state presentate opere di: Brigitte Allenbach Stettbacher, Judit Aszalos, Marco Balossi, Felicita Bianchi Duyne, Francois Bonjour, Bühler Jean Marc, Dario Cairoli, Daniele Cleis, Eftim Eftimovski, Laura Fumagalli, Christina Käuferle Gallo, Hans Kammermann, Anna Kammermann, Christine Lifart, Antonio Lüond, Steff Lüthi, Romeo Manzoni, Tazio Marti, Ruth Moro, Gabriela Maria Müller, Pascal Murer, Willy Bubi Nussbaum, Regula Perfetti Grob, Margaret Perucconi, Sergio Piccaluga, Gianni Poretti, Marco Prati, Fabiola Quezada, Regine Ramseier, Jacqueline Real Butler, Sandra Snozzi, Gianluigi Susinno, Hanspeter Wespi e Flavia Zanetti. 94 visarte-ticino.ch 15 DICEMBRE 2013 12 GENNAIO 2014 CASA SERODINE ORARI D’APERTURA VE – SA – DO 14:00 –17:00 susinnodesign.com L’ALBEROWEIHNACHTSAUSSTELLUNG In collaborazione con visarte società delle arti visive svizzera gruppo regionale ticinese 95 96 97 Chiamiamo artisti non solamente i creatori, ma anche coloro che godono dell’arte, che sono cioè capaci di rivivere e valutare con i propri sensi ricettivi le creazioni artistiche. Gustav Klimt www.visarte-ticino.ch Finito di stampare nel mese di marzo 2014 dalla tipografia La Buona Stampa SA, Lugano. Dev’essere stato un uomo saggio ad inventare la birra. Platone