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La Divina Commedia di Dante
È eccezionale, unico
perché si svolge in condizione di divina
illuminazione.
Dalla verità dell’illuminazione divina discende la verità del messaggio.
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Questo viaggio non deve essere considerato soltanto una finzione
letteraria destinata a rappresentare il viaggio di tutti i cristiani che
attraverso quella via si liberano dal peccato.
Piuttosto
deve
essere
paragonato
all’esperienze
oltremondane
assolutamente irripetibili, di Enea e di San Paolo.
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La biografia
Nato nel 1265, di famiglia della piccola nobiltà fiorentina,con
scarse risorse economiche. Studia presso i francescani.
1274: primo incontro con Beatrice Portinari, morta a solo 25
anni nel 1290. Testimonianza
stilnovista di questo amore è
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fornita dalle Rime e dalla Vita Nuova (1292/1294).
La morte della donna amata getta Dante in una profonda crisi
religiosa dalla quale si solleva dedicandosi agli studi filosofici.
A partire dal 1295, il poeta partecipa attivamente alla vita
politica fiorentina, iscrivendosi alla Corporazione dei Medici e
Speziali. Entra i a fare parte di alcuni organi amministrativi
municipali fino al Priorato dal 1300.
Firenze è in quegli anni al centro di feroci lotte di potere tra due
fazioni guelfe i Bianchi e i Neri. Dante si schiera con i Bianchi.
Quando i Neri si impadroniscono di Firenze (1301), Dante
viene condannato all’esilio, fino alla sua morte nel 1321.
Dante fa molti trasferimenti: in Toscana poi nel Nord dell’Italia
(Veneto e Lombardia). Scrive molte opere incompiute: il De
Vulgari Eloquentia, opera di carattere linguistico in latino, la
Monarchia nella quale espone il proprio pensiero politico, il
Convivio (una sorta di enciclopedia). Conclude la sua
produzione poetica con la Divina Commedia , la sua opera
maggiore.
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I quattro sensi della Commedia
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Letterale
Allegorico
Morale
Anagogico
E l’autore stesso a indicarli nel II, V, 2-5
del Convivio e nella XIII epistola.
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Inferno
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I dannati sono infatti ripartiti in tre categorie, ciascuna localizzata in una
sezione decrescente della cavità sotterranea.
L'ordinamento delle pene, come dice Virgilio nell'Inferno, prefigura una
gerarchia del male basata sull'uso della ragione.
I peccatori più vicini a Dio e alla luce, posti cioè nei primi più vasti gironi,
sono gli incontinenti, quelli cioè che hanno fatto il minor uso della
ragione nel peccare.
Seguono i nolenti, che a loro volta sono stati accecati dalla passione,
sebbene a un livello di intelligenza maggiore dei primi.
Gli ultimi sono i fraudolenti e i traditori, che hanno invece sapientemente
voluto e realizzato il male.
Tutti i peccatori dell'inferno hanno una caratteristica comune, percepiscono
la lontananza da Dio come la pena maggiore.
Virgilio spesso farà trasparire dalle sue parole e atteggiamenti un senso di
nostalgia, un sentimento eterno mai destinato a cessare.
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Il Purgatorio
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Ha la forma di una montagna suddivisa in sette gironi .
La collocazione dei peccatori espianti è regolata dal peccato
più grave, punito nel primo girone, al peccato meno grave,
punito nel settimo.
Rispettando la graduatoria morale dei sette peccati capitali.
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Pena del contrappasso
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È il rapporto tra la colpa e pene e Dante stesso a definirlo
nell’Inferno (XXVIII, v. 142)
Così s’osserva in me lo contrappasso.
Dante indica una corrispondenza qualitativa tra peccato e
castigo.
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Il Paradiso
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È la sede dei beati che risiedono tutti insieme
nell’Empireo, il cielo che comprende tutti gli altri nove,
che rappresenta la sede di Dio.
La candida rosa è l’insieme di tutti i beati.
Dante realizza la contemplazione di Dio come
fulgurazione, esperienza ineffabile.
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Il Paradiso
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L’Empireo, sede delle anime beate
Dante le vede tutte insieme, ma Dio per fargli comprendere il
diverso grado della loro beatitudine (minore quanto più il cielo è
lontano da Dio) ha voluto che esse gli si mostrassero nei vari cieli
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Il viaggio di Dante
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Dante percorre l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Questo viaggio nel mondo dei morti è il simbolo del destino
dell’uomo.
L’aggettivo Divina non appartiene a Dante.
Fu Boccaccio ad attribuirlo alla Commedia.
Nel 1555 compare per la prima volta nell’edizione veneziana
curata da Ludovico Dolce
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Alcuni esempi dell’occorrenza del numero 3
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Il poema è articolato in 3 cantiche.
33 sono i canti di ciascuna cantica, ad eccezione dell’Inferno che
consta di 34 canti ma, il primo che funge da proemio, è
necessario per arrivare al computo finale di 100 canti.
La Commedia è composta in terzine a rime incatenate affinché
ogni rima ricorre 3 volte.
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La selva oscura
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Dante si mette in scena nella Divina
Commedia.
A 35 anni, si ritrova in una selva oscura.
Questa selva selvaggia simboleggia la vita
del peccato morale e intellettuale.
Dante deve quindi ritrovare la diritta via,
quella del bene.
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Inferno
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Per raggiungere la perfezione,
l’uomo deve prima conoscere il
male. In Inferno, i dannati sono
puniti da mostri o diavoli per
l’eternità. Più si scende nel cono
infernale, più i peccati puniti sono
gravi. In fondo dell’Inferno, Dante
vede Lucifero, mostro con tre
teste.
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Purgatorio
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La
montagna
del
Purgatorio
permette agli uomini che si sono
pentiti prima
espiare
i
della morte di
propri
peccati.
Un
giorno, accederanno al Paradiso.
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Paradiso
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Arrivato
in
Paradiso, l’anima
diventa beata e può accedere alla
visione di Dio.
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Le guide di Dante
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Dante viene accompagnato nel
suo viaggio da due guide, in
successione:
-il
poeta latino Virgilio, simbolo
della ragione umana
-la
donna che amava, Beatrice,
simbolo della fede divina
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Alcuni personaggi incontrati
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In Inferno, Dante incontra Paolo
Malatesta
e
Francesca
da
Rimini (morti nel 1285) nel
cerchi dei lussuriosi (quelli che
non hanno saputo resistere a una
passione proibita). Anche in
Inferno, le due anime sono unite,
simbolo di amore passionale.
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Alcuni personaggi incontrati
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In Inferno, Dante incontra il conte
Ugolino (morto nel 1288) nel
cerchio dei traditori della patria. Il
personaggio è famoso perché,
imprigionato con i figli e nipoti,
fu lasciato morire di fame.
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