n.30
Periodico trimestrale
Ottobre 2008 - euro 6,00
NAZ/215/2008
CarFleet
F
20.000 copie distribuite
Quanto
costa l’auto
agli italiani
Congiuntura
Tra stagnazione e recessione
Scenari
L’auto su misura
Ambiente
Mercato e mobilità sostenibile:
LeasePlan protagonista
Inchiesta
Noleggio e flotte pubbliche,
rapporto sempre più stretto
Interviste
- Andrea Badolati,
a.d. di Chrysler Italia
- Stefano Ciafani, responsabile
scientifico di Legambiente
Tecnica
Auto ibrida: svolta ecologica
e non solo moda
Prove su strada
Mercedes GLK / Audi Q5 /
Skoda Superb / Peugeot 308 SW
/ Citroën Berlingo
Osservatorio
- I numeri dell’auto aziendale
- Costi dell’auto per provincia
L
O
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E
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L
I
Sommario
LEASEPLAN ITALIA S.p.a.
Viale Alessandro Marchetti, 105
00148 Roma
tel. 800-822.023
e-mail: [email protected]
http://www.leaseplan.it/carfleet/
Associata ANIASA
CarFleet
9. EDITORIALE
Per noi che viviamo
di auto e di noleggio....
“Rapporto qualità/prezzo:
la Chrysler è al top”
40. INTERVISTA
DIRETTORE EDITORIALE
Jaromír Hájek
36. INTERVISTA
13. CONGIUNTURA
Flotte in prima linea
per la mobilità sostenibile
Tra stagnazione e recessione
DIRETTORE RESPONSABILE
44. TECNICA
Alberto Repetto
15. SCENARI
EDITORE
Auto ibrida: svolta
ecologica e non solo moda
L’auto su misura
LeasePlan Italia S.p.a.
Viale Alessandro Marchetti, 105
44
15
00148 Roma
REDAZIONE, IMPAGINAZIONE
E PUBBLICITA’
Econometrica Spa
Via della Zecca 1 - 40121 Bologna
tel. 051.271710 - fax 051.224807
e-mail: [email protected]
17. ANTIFURTO
48. NOVITA’
Anche l’auto ha il suo DNA
52. PROVE
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:
Lodovico Basalù, Cinzia Bortolotti, Vincenzo Conte,
Piero Evangelisti, Sonia Gatto, Guido Lo Giudice,
19. GIOIA DI VIVERE
- Mercedes GLK
- Audi Q5
- Skoda Superb
- Peugeot 308 SW
- Citroën Berlingo
Un antico sport moderno
Pietro Paolo Marziali, Roberto Mazzanti,
Ermanno Molinari, Gian Primo Quagliano
PROVE SU STRADA
a cura di Roberto Mazzanti
SEGRETERIA DI REDAZIONE
Cinzia Bortolotti
20. AMBIENTE
Mercato e mobilità sostenibile:
LeasePlan protagonista
52
24. DOSSIER
216 miliardi la spesa italiana
per gli autoveicoli nel 2008
ART DIRECTOR
Mariangela Canzoniero
30. INCHIESTA
STAMPA
Labanti e Nanni Industrie Grafiche
Noleggio e flotte pubbliche,
rapporto sempre più stretto
68. OSSERVATORIO
- I numeri dell’auto aziendale
- Costi dell’auto per provincia
Via G. Di Vittorio, 5/7 - 40056 Crespellano (BO)
Registrazione Tribunale di Milano
n.98/1997
tiratura di questo numero è di 20.000 copie
CarFleet ottobre 2008
7
Editoriale
Per noi che viviamo
di auto e di noleggio....
er noi che
viviamo
di
auto e di
noleggio, oltre che,
naturalmente, di
solidi valori morali,
apprendere che nei
primi 8 mesi del 2008 il mercato
dell’auto è calato del 12% non è
certo motivo di particolare consolazione. Ogni medaglia ha però il suo
rovescio che, in questo caso, è
costituito dal fatto che la domanda
di auto sta procedendo a due velocità. Infatti, sempre nei primi 8
mesi dell’anno, mentre gli acquisti
dei privati sono calati del 18%,
quelli aziendali sono aumentati del
4% e quelli delle imprese di noleggio addirittura del 6%. Possiamo
quindi affermare con una certa
dose di orgoglio che il nostro settore sta contribuendo a rendere
meno dura la crisi dell’auto, alleviando in qualche misura le difficoltà economiche di uno dei settori
più importanti del nostro paese.
D’altra parte, proprio sulle dinamiche di questa crisi ci pare giusto
spendere qualche parola.
Nei mesi scorsi non sono mancati
commenti eccessivamente allarmati e addirittura toni catastrofici,
decisamente sopra le righe. Quella
che si sta verificando per il mercato
dell’auto è invece una “crisi di ordinaria amministrazione”. La domanda di autovetture, come quella di
molti beni durevoli, ha andamento
ciclico. Ciò significa che, compatibilmente con un trend di crescita di
P
lungo periodo, si alternano fasi di
vendite in crescita con fasi di
domanda debole. Con il 2007, anno
record per le immatricolazioni, si è
concluso un periodo positivo per il
mercato dell’auto durato ben 11
anni. Ora è arrivata la fase riflessiva
che, non a caso, coincide con un rallentamento dell’economia. Ma questo non autorizza nessuno a ritenere che le prospettive dell’automobile nella mobilità individuale e aziendale siano destinate a cambiare
sostanzialmente. A tempo debito,
quando cioè le condizioni economiche lo consentiranno, si aprirà una
nuova fase di crescita per le vendite
di autovetture anche nei mercati
dove il settore automotive è già
molto sviluppato, che oggi vivono
un momento di difficoltà. D’altra
parte, come è noto, le vendite di
auto continuano a crescere nei
nuovi mercati emergenti.
La conferma dello scenario di crescita, che nel medio termine caratterizzerà l’automobile, viene proprio dall’intenso lavoro che il settore sta compiendo per trovare nuove
soluzioni volte a contenere i consumi e l’inquinamento, a migliorare
ulteriormente i sistemi di sicurezza
attivi e passivi, a sviluppare le tecnologie dell’infomobilità. In sintesi
si punta a creare nuove automobili,
in grado di rispondere con grande
efficacia alle vecchie e nuove sfide
dell’ambiente e dell’economia,
dando risposte sempre migliori al
legittimo desiderio di maggiore
sicurezza e maggior comfort.
Basta sfogliare le pagine di questo
numero di CarFleet per rendersi
conto che su questo terreno si stanno ottenendo risultati importanti, i
quali determineranno ben presto la
necessità di accelerare la sostituzione del parco circolante, che
potrà essere stimolata anche da
un’auspicabile prossima ripresa
dell’economia.
Per noi che viviamo di auto e di
noleggio, vi è anche un’altra considerazione da fare. Le numerose
innovazioni non riguardano solo la
tecnologia, ma anche i servizi e i
sistemi organizzativi. Tutto ciò comporterà necessariamente un‘ulteriore presa di coscienza, da parte
delle imprese, della necessità di
decentrare tutte le funzioni non
strettamente legate al core business, concentrando su di esso tutti
gli sforzi per raggiungere i livelli di
eccellenza che il mercato richiede e
richiederà sempre più.
Ciò continuerà a dare impulso alla
diffusione del noleggio a lungo termine tra le Aziende, come soluzione
di mobilità ottimale e conveniente
per la gestione del proprio parco
auto. E’ un processo in atto ormai
da tempo anche in Italia, che continua anche in questo periodo non
facile, come testimoniamo i dati
citati in apertura, destinato ad
intensificarsi nei prossimi anni.
Alberto Repetto,
Group Commercial Director LeasePlan Italia
e Direttore Responsabile di CarFleet
CarFleet ottobre 2008
9
Editorial
For those of us who are part of
the world of cars and rental...
For those of
us who are
part of the
world of cars and
rental and of course
have
solid
moral values, the
fact that the car market has fallen by 12% in the first 8 months
of 2008 is nothing to be pleased
about. There is another side to
every coin, though, and in this
case it is the fact that The
demand for cars has two different speeds. In fact, while private car purchases have dropped
by 18% over the same 8 months,
company car purchases have
risen by 4% and those of rental
firms by no less than 6%. We
may thus claim with a touch of
pride that our sector is helping
to cushion the car crisis, in some
way easing the economic difficulties of one of Italy's most
important sectors. And it is
worth indeed spending some
time looking at the dynamics of
this crisis.
Over the last few months there
has been no lack of excessively
alarmist comments, with even
catastrophic tones. But the crisis
in the car market is really nothing
out of the ordinary. The demand
for cars, like that for many durables, has a cyclical trend. This
means that, within a long period
of growth, there are stages of
rising sales alternating with sta-
T
ges of poor demand. 2007, a
record year for new car registrations, marked the end of a positive period for the car market which
had lasted no less than 11 years.
Now the stage for reflection is
here, and it is no coincidence that
it accompanies a slump in the
economy. But this certainly doesn't mean that the prospects for
the private and company car
market will undergo substantial
change. In due course, when the
economic conditions are right, a
new period of growth will begin
for car sales even in markets
where the car sector is already
highly developed and which are
having a difficult time today.
Indeed, as we know, car sales are
continuing to rise in the new
emerging markets.
The sector is doing a great deal to
find new ways to limit consumption and pollution, further improve the active and passive safety
systems and develop the technologies of 'infomobility' and this is
what will confirm the scenario of
growth in the car market in the
medium term. In short, the aim is
to create new cars which provide
extremely efficient responses to
environmental and economic
challenges, both old and new, and
which better satisfy the legitimate
desire for greater safety and
comfort.
A glance through the pages of
this issue of CarFleet is enough
to confirm that major results are
being obtained in this field, and
these will soon make a replacement of the current company
fleet necessary, which could be
stimulated also by a hugely desirable upturn in the economy in
the future.
For those of us who are part of the
world of cars and rental, there is
also another consideration to
make. It is not only technology
which has been affected by the
numerous innovations but also
services and organisational
systems. All this means that companies need to realise that they
will have to decentralise all those
functions which are not strictly
linked to the core business, and
focus all their efforts on this latter
in order to achieve the levels of
excellence that the market is
demanding and will demand
increasingly in the future. This will
continue to boost the popularity
of long term rental among companies as the best solution for company mobility and the most convenient for the management of
their car fleet. This process has
been ongoing for a while now in
Italy too, and is continuing in this
difficult period which as we said
at the start is bound to get worse
over the next few years.
Alberto Repetto,
Commercial Director of the Lease Plan Italy
group and editor of CarFleet
CarFleet ottobre 2008
11
Congiuntura
Tra stagnazione e recessione
di Gian Primo Quagliano
Dopo la pubblicazione del dato sul Pil nel secondo trimestre 2008 le difficoltà dell’economia
italiana appaiono più serie. E’ diffusa comunque la percezione che in Italia, come nelle altre
economie avanzate, la frenata dell’economia sia meno brusca del temuto
ontinua la doccia
scozzese sull’andamento del prodotto
interno lordo nel nostro
Paese. Nell’ultimo trimestre
del 2007 la variazione congiunturale (cioè sul trimestre precedente) del Pil erastata per la prima volta
negativa (-0,4%) dall’inizio
del 2005. Nel primo trimestre di quest’anno si era
registrata tuttavia una piccola crescita (+0,5%), che
aveva indotto a interpretare
il quadro congiunturale in
chiave di stagnazione più
che di recessione. Il secondo
trimestre di quest’anno si è
chiuso però con un calo
dello 0,3%. Il getto della
doccia si è fatto di nuovo
freddo, ma il quadro sarebbe ancora compatibile con
una situazione di stagnazione. Occorrerebbe però che
nel terzo trimestre dell’anno
non si verificasse un nuovo
calo. Se così fosse saremmo
C
ufficialmente in recessione.
Purtroppo appare molto
probabile che questa condizione si verifichi. Gli ultimi
dati statistici ufficiali non
sono infatti incoraggianti.
Frena la produzione
La produzione industriale
nei primi 6 mesi del 2008 ha
fatto registrare una contrazione dell’1,2%. Particolare
allarme hanno poi destato i
dati sul valore delle vendite
del commercio fisso e al dettaglio che in giugno hanno
fatto registrare una contrazione del 3,4% dovuta ad un
calo del 4,1% per i beni non
alimentari e del 2,3% per gli
alimentari. Per valutare correttamente questi dati
occorre anche considerare
che gli indici si riferiscono al
valore delle vendite a prezzi
correnti. Questo significa
che in termini di quantità
vendute ai cali appena indicati occorre aggiungere una
inflazione che sta viaggiando su un tasso annuo del
4%. In questo scenario,
certo non incoraggiante,
uno dei pochi elementi positivi è l’inversione di tendenza dei prezzi del petrolio
greggio, che, sia pure con
ritardo, finirà per incidere
sui costi del carburante e
quindi anche sul potere
d’acquisto della gente e sui
bilanci delle imprese.
sviluppo o con una stagnazione o nella peggiore delle
ipotesi (e potrebbe essere il
caso dell’Italia) con una
recessione morbida.
Certo ben pochi pensano
ormai che si prospetti una
nuova crisi come quella del
‘29. E il motivo è che il
mondo è profondamente
cambiato. La globalizzazione temporaneamente può
produrre nei paesi economicamente avanzati fenomeni
di perdita di potere d’acquisto legati ad una, per altro
equa, ridistribuzione delle
risorse in ambito mondiale
ma la globalizzazione ha
anche creato sviluppo economico e ricchezza in aree
che si riteneva per sempre
condannate alla fame, e che
invece sono diventati mercati che avranno ruoli importanti per risolvere le difficoltà economiche proprio
nei cosiddetti paesi economicamente avanzati.
Ma la recessione è soft
D’altra parte vi è anche un
altro elemento da segnalare
ed è che nonostante lo spettro della crisi economica
incomba su tutta l’economia
avanzata le prospettive non
appaiono catastrofiche, anzi
per gli Stati Uniti come, d’altra parte per l’Europa ed
anche per l’Italia, la maggior
parte degli economisti ritengono possibile superare il
guado subendo soltanto
con un rallentamento dello
Andamento del Pil in Italia (var. % congiunturale)
Indice della produzione industriale (%)
1,2
6,0
1,0
1,0
4,0
0,8
0,7
1,0
0 ,9
0,3
0,3
0,1
0,3
0,2
0
0 ,3
-0,2
0,2
0,2
-0,1
-0,8
-1,1
-2,0
0,1
-1,8
- 2,6
0
-0,2
1,4
0,5
0,5
0,4
0,4
2,4
2,0
0,6
0,6
3,5
2,2
- 2,6
-4,0
-4,0
-0,1
-0,3
-0,4
-6,6
-0,4
-8,0
-0,6
I tri m II trim III trim VI tri m I trim II trim III trim VI trim I trim II trim III trim VI trim I trim II trim
ANNO 2005
ANNO 2006
ANNO 2007
-6,0
ANNO 2008
gen
feb mar apr mag giu
lug ago sett ott
ANNO 2007
nov
dic
ge n feb mar apr mag
ANNO 2008
CarFleet ottobre 2008
13
g iu
Scenari
L’auto su misura
di Vincenzo Conte
La rivoluzione del design che si appresta a cambiare il volto delle automobili, promette
vetture uniche, costruite in base alle esigenze dei proprietari e secondo i loro desideri,
sfruttando soluzioni completamente nuove nelle forme e nelle funzionalità
a rivoluzione su quattro ruote si chiama
“Gina”. Viene dalla
Germania, per la precisione
da Monaco, quartier generale di Bmw, e promette di
cambiare per sempre il
modo in cui le auto sono
L
che se ne fa, ad esempio
rivelando la forma dei suoi
fari solo quando sono accesi, e che sia lo specchio dei
desideri del guidatore, in
modo da esaltare al massimo il feeling che lega veicolo e conducente.
La concept car “Gina” della Bmw ha una cerniera per aprire il cofano
concepite e realizzate.
Obiettivo: l’estrema personalizzazione dei veicoli, con
possibilità di scelta per i
clienti praticamente infinite.
E non solo per quel che
riguarda gli accessori di cui
dotare l’auto, oppure i modi
per cercare di differenziarla
esteticamente dalle sue
“sorelle”. No, il cambiamento che si intravede all’orizzonte è di portata più vasta
e lascia presagire un’auto
che possa cambiare la sua
struttura a seconda dell’uso
I materiali
I materiali sono talmente
innovativi che, pur essendo
già in fase di sperimentazione, sono difficili da concepire per i non addetti ai lavori.
Stiamo parlando, ad esempio, di una pelle esterna
quasi del tutto esente da
linee di unione, realizzata in
materiale tessile flessibile
teso su una sottostruttura
mobile, ed in cui le singole
funzioni (fari, frecce, ecc.)
sono autorizzate solo al
momento in cui sono real-
mente necessarie. Anche
l’interazione tra il guidatore
e la sua auto sarà arricchita
di molte nuove sfaccettature. La sottostruttura della
vettura, ad esempio, sarà
composta da meno elementi e sarà possibile modificarne la posizione e di conseguenza, anche grazie alla
pelle esterna in tessuto elastico, conferire una nuova
forma all’auto e ampliare il
contenuto e la natura delle
funzionalità della vettura.
Un esempio: i fari.
Normalmente, quando non
sono in uso, potranno essere nascosti sotto la “coperta” provvista dallo strato
esterno dell’auto. Ma quando il guidatore accenderà i
proiettori sarà la sagoma
esterna dell’auto a modificarsi, rivelando un’apertura
sotto la quale appariranno i
fari. Questa “magia” sarà
possibile grazie ad uno strato esterno composto da un
tessuto ibrido, idrorepellente, insensibile al caldo ed al
freddo, e capace di “conservare” le trasformazioni a cui
è sottoposto, anche dopo
una estensione ripetuta e
intensiva.
Nuove funzionalità
Tutto questo, però, non renderà immuni le auto dalla
necessità periodica di
manutenzione e revisione, o
semplicemente di un rabbocco dell’olio motore, del
liquido di raffreddamento o
dell’acqua. Ma come sarà
possibile accedere alla zona
del motore senza procurare
un taglio o uno strappo al
tessuto che ricopre l’auto?
Nel progetto “Gina” la funzione “apertura del cofano”
sarà realizzata grazie ad una
cerniera (simile al meccanismo che chiude le borse da
medico, con due sezioni che
vengono tenute insieme da
un elemento centrale) posta
al centro del cofano e lunga
all’incirca mezzo metro. La
piega, una volta eseguiti i
lavori per cui era stata
necessaria l’apertura, sparirà magicamente ed al suo
posto appariranno superfici
tese. Dietro a tutto questo vi
è una ricerca che ha fra gli
obiettivi principali, e vista la
situazione odierna non
potrebbe essere altrimenti,
la sostenibilità ambientale;
per questo i materiali ed i
processi produttivi sviluppati sono vincolati ad un utilizzo di materie prime e di
energia più economico delle
metodologie tradizionali.
Anche le strutture di produzione, poi, sono coinvolte in
questo processo: per la fabbricazione di queste novità
sarà infatti necessario un
numero minore di utensili,
ma più personale qualificato. Insomma: estrema personalizzazione e sostenibilità ambientale a braccetto.
Cosa chiedere di più?
CarFleet ottobre 2008
15
Antifurto
Anche l’auto ha il suo DNA
di Mario Anzola
Sono migliaia di dischi microscopici applicati su decine di zone della vettura. Recano inciso un codice
unico riconducibile al numero di telaio e si spruzzano in pochi minuti insieme a uno speciale adesivo.
A occhio nudo sono praticamente invisibili, ma con un microscopio portatile…
er veicolare informazioni segrete negli
anni ’50 i servizi
militari statunitensi svilupparono dei microdischi
che trovarono il loro primo
impiego su oggetti sensibili all’insaputa di chi li
aveva in consegna.
Successivamente, durante
il periodo della Guerra fredda, la Cia utilizzò microdischi per fare transitare
informazioni
oltre
la
Cortina di ferro all’interno
di libri in apparenza normali; a fare eccezione la punteggiatura, che conteneva
informazioni top-secret in
forma miniaturizzata.
Oggi questa tecnologia
denominata DataDotDNA,
resa
economicamente
sostenibile dalla tecnica di
incisione laser, consiste in
microdischi in poliestere, di
diametro variabile da 0,3
mm a 1 mm, che recano incise informazioni identificative dell’oggetto, come può
essere un numero di serie,
un Pin o il Vin (Vehicle
Identification Number, codice di telaio) di una vettura.
P
In Australia
Verso la fine degli anni ’90,
dopo essere stata utilizzata
sulle fiches delle sale da
gioco di Las Vegas, che
qualcuno falsificava incassandone il controvalore, la
tecnologia dei microdischi
venne acquistata da inve-
stitori dell’Australia, paese
all’epoca piagato dal fenomeno dei furti di auto.
Successivamente
la
DataDot
Technology
migliorò il brevetto iniziale
con la tecnologia d’incisione laser e l’utilizzo di adesivi particolari contenente
DatatraceDNA sviluppati
insieme con Csiro – l’Ente
Bmw e Subaru in Australia
diminuirono del 90%, mentre si impennava il tasso di
recupero delle vetture
rubate. Questo grazie al
particolare adesivo nel
quale i microdischi sono
immersi, caratterizzato da
un pigmento che, una volta
esposto alla luce UV, diventa bluastro. Una volta indi-
per la Ricerca Scientifica
Australiana. Tra le prime
case auto che utilizzarono
DataDotDNA, Bmw e
Subaru. La campagna informativa seguita all’introduzione della nuova soluzione
di marchiatura – proprio ad
opera
delle
Forze
dell’Ordine australiane - e
l’etichetta di avviso sul
parabrezza determinano un
effetto deterrente straordinario, al punto che i furti su
viduata la zona o il componente dell’auto trattato con
DataDotDNA, basta rimuovere anche solo un microdisco e, mediante un piccolo
dispositivo da ingrandimento, leggerne il codice.
La verifica sul database
online risponde immediatamente agli eventuali dubbi
sulla legittimità del possesso della vettura o del componente sottoposto a controllo.
Fino a 12.000 microdischi
A seconda delle dimensioni
dell’auto, su di essa vengono spruzzati dai 7.000 ai
12.000 microdischi, che consentono di marchiare 50-120
zone della vettura, e oltre.
L’applicazione può essere
eseguita in circa 7-10 minuti,
anche senza alcuna preparazione tecnica e privi di
attrezzatura specifica, se si
sceglie di utilizzare il kit con
la bomboletta aerosol. Sono
anche disponibili kit a pistola per chi dispone di un compressore e confezioni per
applicazioni manuali, destinate a contrassegnare
oggetti più piccoli o particolari componenti dell’auto,
come ad esempio i cerchi
ruota.
Appena terminata l’applicazione, si accede a
Internet per registrare l’avvenuta marchiatura al sito
www.dtdna.eu, che rende
così disponibile un data
base internazionale accessibile alle sole Forze di
Sicurezza. L’efficacia dei
DataDotDNA contro i furti
di auto, ha indotto i
Governi di Australia e
Nuova Zelanda a promulgare una speciale normativa (Wovm - Whole Of
Vehicle Marking) che, da
quest’anno dispone che
tutti i veicoli nuovi e quelli
con meno di otto anni di
età siano identificati da
questa tecnologia.
CarFleet ottobre 2008
17
Gioia di vivere
Un antico sport moderno
di Guido Lo Giudice, Ufficio Stampa Fitarco
Praticato sin dall’antichità, il tiro con l’arco vive oggi in Italia una seconda giovinezza, grazie
anche ai successi di Marco Galiazzo, oro ad Atene 2004, e all’argento del trio Galiazzo-Di Buò-Nespoli
a Pechino 2008. Molte le discipline tra cui scegliere, un solo grande avversario: il vento
rovateci voi a colpire il
centro di un bersaglio
con diametro di 12
centimetri tirando da 70
metri di distanza. No, il tiro
con l’arco non è uno sport
per pigri, è per chi ama mettersi alla prova. La sua storia
è lunga come quella dell’umanità. L’arco è uno dei primi
strumenti che il genere
umano ha inventato per cac-
P
un ragazzo placido e silenzioso, con il cappellino calcato
in testa e gli occhiali da
miope è entrato nella storia
vincendo l’oro olimpico nel
mitico Stadio Panathinaiko di
Atene. Questo ventunenne
era Marco Galiazzo e quella
disarmante calma olimpica,
che gli ha spalancato il portone della storia, ha portato i
frutti di cui parlavamo.
Marco Galiazzo, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene nel 2004
ciare e sfamarsi. Oggi è solo
un attrezzo sportivo per
un’arte praticata in tutto il
mondo ed in Italia in continua
crescita: basti pensare che
negli ultimi quattro anni gli
iscritti alla Federazione
Italiana Tiro con l’Arco sono
aumentati del 25% (sono
circa 20.000), con oltre 500
società sparse in ogni regione. La spiegazione di questo
boom è semplice: nel 2004,
In Italia
Gli italiani si stanno rivelando abilissimi tiratori, ma
non è facile competere con i
paesi asiatici, per i quali il
tiro con l’arco non è solo
sport, ma una costola della
filosofia Zen. In Corea tutti i
bambini praticano il tiro con
l’arco a scuola. Per questo
non c’è da stupirsi se le
nazionali di mezzo mondo
assoldano tecnici o natura-
lizzano arcieri coreani. E
non è un caso che ai Giochi
di Pechino gli Azzurri dell’arco abbiamo sfiorato il gradino più alto del podio ma,
guarda caso, sono andati ad
incappare nella finale per
l’oro maschile proprio contro la robotica formazione
coreana. È stato un match al
cardiopalma, con un’incredibile rimonta del trio
Galiazzo-Di Buò-Nespoli
che ha fatto gridare al miracolo. Peccato che all’ultima
freccia, quella decisiva, gli
atleti italiani abbiano dovuto mollare l’osso e si siano
portati a casa un brillante
argento, lasciando la gloria
d’oro agli avversari di sempre.
Certamente tirare con l’arco
è un’attività sportiva sana,
rilassante, dove l’equilibrio
interiore, la capacità di concentrazione e la padronanza
dei movimenti del corpo
vengono sviluppati in
profondità. La forza non è
indispensabile: l’arco si
regola in base alla potenza
di chi lo utilizza. Gli arcieri
affermano per questo che è
uno sport adatto a nonni e
nipoti. Ma la vera peculiarità
della disciplina riguarda le
pari opportunità: il tiro con
l’arco permette infatti a un
atleta in carrozzina di competere con un normodotato,
come dimostra la storica
partecipazione di Paola
Fantato ai Giochi Olimpici e
alle Paralimpiadi di Atlanta
’96. Pensate che ci sono
anche delle apposite tecniche per non vedenti e ipovedenti…
Il vento
E se qualcuno vi dice che è
uno sport statico, ditegli che
ci sono anche altre possibilità in aggiunta alla specialità olimpica e a quella
indoor: per gli amanti della
neve c’è lo Ski Archery (sci di
fondo e tiro con l’arco) e per
chi ama la natura ci sono il
Tiro di Campagna e il 3D,
che si svolgono tra parchi,
prati e boschi, con bersagli
posizionati a mo’ di percorso
con pendenze irregolari e gli
atleti che s’inerpicano per
andare a fare centro. Nessun
tecnico vi dirà che è la qualità dell’arco a fare la differenza: siete voi stessi a
doverla fare! Il vostro avversario più ostinato sarà il dio
Eolo, un vero e proprio
spauracchio. Basta una folata di vento che colga la parabola della freccia per passare da un 10 a un 7, e addio
medaglia. Se vi capita, non
prendetevela: una delle
qualità tipiche di un arciere
è la perseveranza. E se sarete perseveranti, comincerete
a fare centro e a sfidare
anche il vento, con stile sicuro, nervi saldi e calma glaciale. Sarà allora che vi innamorerete del vostro arco e
non lo lascerete più.
CarFleet ottobre 2008
19
Ambiente
Mercato e mobilità sostenibile:
LeasePlan protagonista
LeasePlan Italia ha incontrato a Roma presso l’Associazione Stampa Estera i giornalisti per presentare
i suoi risultati economici. Consapevole della sua responsabilità sociale, ha poi illustrato anche
gli interventi che sta portando avanti per la tutela dell’ambiente nel quadro del progetto GreenPlan
e ha avanzato una proposta sui possibili interventi per quanto riguarda la fiscalità delle auto aziendali
i è svolta a Roma il 10 luglio,
nella
prestigiosa
sala
dell’Associazione Stampa
Estera, l’annuale conferenza stampa di LeasePlan Italia. In questa
occasione, davanti ad una folta platea di giornalisti delle maggiori
testate italiane, sono stati presentati i risultati economici del Gruppo
oltre alle iniziative e alle proposte
di LeasePlan per una mobilità
sostenibile.
S
La strategia di LeasePlan Italia
Ha aperto la conferenza Roberto
Pippan, responsabile della redazione economica del giornale Radio
Rai, che ha svolto la funzione di
moderatore.
Jaromír
Hájek,
Managing Director del Gruppo
LeasePlan Italia ha poi illustrato la
strategia di LeasePlan, che si propone quattro obiettivi fondamentali: creare un brand globale, sviluppare ulteriormente la propria presenza a livello internazionale, consolidare il ruolo di leader nel controllo dei costi di gestione delle
flotte (TCO), ricoprire il ruolo di
“key player” nei maggiori mercati.
Un’azienda leader nel proprio settore non può non individuare nella
piena soddisfazione del cliente un
fattore strategico del proprio posi-
zionamento sul mercato, per questo,
ha
continuato
Hájek,
LeasePlan vuole rappresentare “un
eccellente partner nella gestione
delle flotte di veicoli”, fornendo
servizi eccellenti a favore dei propri
clienti, anticipandone i bisogni,
condividendo con loro obiettivi e
risultati. Nel 2007, impiegando
6.000 dipendenti nel mondo,
LeasePlan Corporation ha gestito
1,3 milioni di veicoli con un valore
della flotta di 13,9 miliardi di euro.
Il suo reddito operativo è stato di
940 milioni di euro; l’utile netto di
255 milioni di euro.
Tra le iniziative e le opportunità su
Da sinistra: il moderatore Roberto Pippan, Marco Barchiesi, Finance Administration & Controlling Director di LeasePlan Italia, Jaromír Hájek,
Managing Director di LeasePlan Italia, e Alberto Repetto, Group Commercial Director di LeasePlan Italia
CarFleet ottobre 2008
20
proprietà dell’auto a favore del
noleggio a lungo termine che consente notevoli risparmi sui costi di
gestione. Peraltro il noleggio è una
prassi molto utile anche in chiave
anticongiunturale: con l'economia
in contrazione le imprese con il
noleggio riescono a non impegnare
direttamente le proprie risorse e a
garantirsi maggiore flessibilità
operativa.
Il progetto GreenPlan
cui puntare per la crescita futura ha detto Hájek al termine della sua
relazione - ci sono uno sviluppo
aziendale organico e una ulteriore
espansione geografica con l’apertura di filiali LeasePlan in nuovi
paesi a partire da Nord America ed
Europa dell’Est. Hájek ha inoltre
ribadito l’interesse per nuove
fusioni e acquisizioni del gruppo.
Il mercato del noleggio
Dopo l’intervento di Jaromír Hájek,
Alberto Repetto, Group Commercial
Director, ha analizzato i dati salienti del mercato del noleggio a lungo
termine in Italia. Nel primo semestre del 2008, il mercato italiano
dell’auto ha registrato un calo
dell’11,47%, un risultato che deriva
soprattutto dalla contrazione delle
vendite a privati (-17,40%), parzialmente compensata da una crescita
del 5,39% delle immatricolazioni
ad imprese e società. L’andamento
positivo delle immatricolazioni ad
imprese è dovuto al fatto che la
domanda sta recuperando la forte
penalizzazione subita nella prima
parte del 2007 per effetto del peggioramento del trattamento fiscale,
in seguito annullato con la Legge
del 3 agosto 2007. Secondo
LeasePlan Italia, questa è la principale ragione del buon andamento
dell’auto aziendale che, comunque, come già avvenuto in altre
occasioni analoghe, nelle situazioni di crisi del mercato dell’auto si
caratterizza per un effetto anticongiunturale. Analizzando in dettaglio gli acquisti di autoveicoli delle
aziende, emerge che sempre nel
primo semestre del 2008 le immatricolazioni di auto aziendali sono
aumentate del 3,55%, mentre quelle per noleggio sono aumentate del
7,19%. Questa diversa dinamica
dipende dal fatto che un numero
crescente di aziende rinuncia alla
Ma la conferenza non ha affrontato
solo temi economici, Repetto, nella
seconda parte del suo intervento,
ha infatti messo a fuoco la tematica
ecologica che caratterizza l’impegno di LeasePlan Corporation nell’ambito della responsabilità sociale. Anche in Italia, infatti, come in
altri 29 Paesi, LeasePlan ha lanciato lo scorso anno il progetto
GreenPlan, un’iniziativa che mira,
attraverso appositi strumenti, a
sensibilizzare le aziende e i conducenti delle auto del loro parco a
contribuire al rispetto dell’ambiente. GreenPlan – ha detto Repetto –
si prefigge l’obiettivo di coniugare
l’ecologia con le esigenze di conte-
La partnership con AzzeroCO2
AzzeroCO2, creata da Legambiente, Kyoto Club e dall’Istituto di ricerche
Ambiente Italia, è una società, accreditata da febbraio 2005 come una
ESCO (Energy Service Company), che fornisce ad enti pubblici e privati,
imprese e cittadini supporto tecnico scientifico per definire strategie di
promozione dell’efficienza energetica negli usi finali e delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e sull’uso e la scelta dei materiali.
AzzeroCO2 neutralizza le emissioni dei gas serra associate ad una particolare attività o a un prodotto tramite l’acquisto e l’annullamento di un corrispondente ammontare di crediti, determinato secondo criteri di valutazione puntuali. LeasePlan, nell’ambito del suo impegno ecologico, ha deciso
di compensare completamente le emissioni della propria flotta interna
destinando i propri fondi, grazie alla partnership con AzzeroCO2 a un progetto di riforestazione all’interno del parco archeologico di Veio.
AzzeroCO2 promuove, infatti, nei confronti di enti, aziende e cittadini un
“percorso” che prevede l’analisi delle emissioni, interventi diretti per il loro
abbattimento attraverso misure di risparmio energetico, l’utilizzo delle
fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile, l’uso corretto e sostenibile dei
materiali ed infine interventi indiretti tra cui possono essere annoverati
l’acquisto di energia verde e prodotti a basso impatto ambientale, crediti
di emissione sul mercato volontario, interventi di forestazione in parchi
nazionali, regionali e urbani.
S.G.
CarFleet ottobre 2008
21
Ambiente
nimento dei costi di gestione delle
flotte e con la soddisfazione dei
driver aziendali. Molti sono già i
consensi ricevuti in questo senso.
Con GreenPlan infatti ogni azienda
è in grado di ridurre i costi, inquinare meno ed ampliare la propria
responsabilità sociale anche alla
gestione del parco auto. Grazie ad
un sofisticato strumento informatico, l’EcoCalculator, GreenPlan consente infatti di determinare l’impatto ambientale di una qualsiasi flotta e di stabilire obiettivi di progressiva riduzione delle emissioni
inquinanti che prevedono, nel caso
in cui siano raggiunti, la certificazione di LeasePlan con i Fleet
Conscious Award di tipo Platinum,
Gold o Silver, a seconda del livello
di sensibilità ambientale dimostrata da parte dell’azienda.
Nell’ambito di quest’impegno,
LeasePlan ha deciso per prima di
compensare completamente le
emissioni della propria flotta interna, destinando i propri fondi, grazie alla partnership con AzzeroCO2,
ad un progetto di riforestazione
del parco archeologico di Veio.
2007: ottimi risultati
Marco
Barchiesi,
Finance
Administration & Controlling
Director, ha poi illustrato gli eccellenti risultati del bilancio di
LeasePlan Italia che ha chiuso il
2007 con un fatturato di 762 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto al 2006, con un margine operativo lordo in linea con la crescita
dei ricavi (+6%) e con un margine
operativo netto di 42 milioni di
euro in forte crescita sul 2006
(+21%).
Nell’ultima parte della conferenza
stampa sono state poi presentate
alcune proposte d’incentivazione
fiscale alla mobilità aziendale
“sostenibile”. E’ auspicabile, ha
affermato Barchiesi, che ci si ponga
l’obiettivo di armonizzare a livello
europeo la fiscalità legata alle
emissioni delle auto, come peraltro
già caldeggiato dall’ACEA, mentre
per l’immediato sarebbe opportuno che l’Italia legasse la determinazione del bollo non più ai kilowatt
ma ai livelli di emissione CO2 della
auto. LeasePlan ha poi ipotizzato
una possibile estensione del bonus
di 2.000 euro, già in vigore per gli
acquisti di vetture con alimentazioni alternative (metano, Gpl, elettricità e idrogeno), a tutti i nuovi veicoli aziendali a benzina o gasolio,
che abbiano emissioni di CO2 inferiori ai 120 g/km, coerentemente
con i parametri fissati dall’Unione
Europea per il 2012.
Per quanto riguarda in particolare il
medio/lungo periodo, Marco
Barchiesi ha proposto l’introduzione di aliquote di tassazione delle
company car legate ai livelli di
emissione (sulla scorta dell’esempio del Regno Unito) oppure l’introduzione di bonus per le vetture
meno inquinanti e di penali (malus)
per le vetture più inquinanti,
seguendo per la graduazione degli
importi lo schema delle Energy
Label (sulla scorta dell’esempio
olandese). Infine occorrerebbe
introdurre, secondo Barchiesi, l’obbligatorietà di etichette ecologiche
che evidenzino per classi di emissione il risparmio economico
annuo per l’utente.
Sonia Gatto
Barchiesi, Hájek e Repetto rispondono alle domande dei giornalisti nella sede romana dell’Associazione della Stampa Estera
CarFleet ottobre 2008
22
Dossier
216 miliardi la spesa italiana
per gli autoveicoli nel 2008
Le difficoltà dell’economia non frenano la spesa per gli autoveicoli in Italia. Nel 2008 la crescita sarà del
2,14%. Il conto sale per la forte impennata dei prezzi dei carburanti, mentre diminuisce il numero dei veicoli
acquistati. Nel 2007, anno per il quale presentiamo in questo articolo una dettagliata analisi dei costi,
la spinta più forte alla crescita della spesa viene invece dall’aumento delle vendite di autovetture
Spesa per gli autoveicoli in Italia
211,4
210
MILIARDI DI EURO
206,4
197,9
200
Altre spese
10,98%
215,9
Pneumatici
4,61%
Carburanti e
lubrificanti
29,85%
190,3
190
181,6 183,4
Assicurazione
10,59%
180
170
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008*
Manutenzione
15,94%
Acquisto
28,03%
* previsione
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi LeasePlan Italia
el 2008 gli italiani spenderanno per gli autoveicoli
215,9 miliardi di euro. La
stima è stata fatta dall’Ufficio Studi
LeasePlan Italia (azienda leader in
Europa nel noleggio a lungo termine e nella gestione di flotte aziendali) che ha tenuto conto della
dinamica dei costi nel 2008 e si è
basato sulla spesa del 2007 determinata a consuntivo dallo stesso
Ufficio Studi LeasePlan.
Rispetto ai 211,4 miliardi di euro
spesi lo scorso anno, nel 2008 la
spesa aumenterà del 2,13% cioè
meno dell’inflazione. Questo relativamente modesto tasso di incremento deriva da andamenti molto
differenziati tra le varie voci di
spesa.
N
CarFleet ottobre 2008
24
Composizione % della spesa nel 2007
Forti rincari dei carburanti
Cresce infatti fortemente nel 2008
l’esborso per l’acquisto di carburanti, che è la voce di spesa più
importante e che, nonostante il
calo dei consumi, sale da 59,5 a
69,6 miliardi per effetto dei forti
rincari del gasolio e della benzina.
A fronte di questa impennata vi è
però un calo molto notevole (-15%)
nella spesa per l’acquisto di autoveicoli. Come è noto, il mercato dell’auto è entrato in una situazione di
serie difficoltà e si ipotizza che nel
2008 la spesa per l’acquisto di veicoli nuovi scenderà a 50,4 miliardi
di euro dai 59,3 miliardi del 2007.
Per tutte le altre voci di spesa per
l’utilizzazione degli autoveicoli la
crescita nel 2008 è fisiologica,
salvo una dinamica moderatamente più accentuata per i lubrificanti
(+5,8) e la manutenzione (+4,7%).
La spesa 2007 per gli autoveicoli
Come si è accennato, l’Ufficio Studi
LeasePlan, oltre che le previsioni
per il 2008 ha presentato un’ampia
analisi della spesa per gli autoveicoli (autovetture, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus)
nel 2007 determinata sulla base di
dati consuntivi. Dallo studio emerge che anche nello scorso anno la
prima voce di spesa per gli autoveicoli in Italia è stata quella relativa
ai carburanti che hanno assorbito
ben 59,5 miliardi di euro con un
incidenza sul totale della spesa del
28,03%. Questa enorme cifra risul-
LA SPESA PER GLI AUTOVEICOLI IN ITALIA *
(migliaia di euro)
COMPOSIZIONE
2007
VOCI DI SPESA
Carburante
Acquisto
Manutenzione
Assicurazione rc
Pneumatici
Ricovero
Tasse automobilistiche
Pedaggi autostradali
Assicurazione Incendio e furto
Lubrificanti
Totale spesa per autoveicoli
Parco circolante autoveicoli
VARIA ZIONE %
2007 su 2006
2006
2007
2006
59.496.680
59.264.292
33.710.984
22.395.703
9.739.889
7.190.958
6.210.180
6.079.417
3.731.062
3.603.099
59.720.928
56.064.350
32.414.407
22.616.209
9.614.820
7.036.155
5.900.016
5.913.830
3.637.855
3.519.213
-0,38
5,71
4,00
-0,97
1,30
2,20
5,26
2,80
2,56
2,38
28,14
28,03
15,94
10,59
4,61
3,40
2,94
2,88
1,76
1,70
28,93
27,16
15,70
10,96
4,66
3,41
2,86
2,86
1,76
1,70
211.422.265
41.157.882
206.437.783
40.639.321
2,41
1,28
100,00
100,00
* Escluse le multe, gli oneri finanziari per gli eventuali acquisti dilazionati e, per il trasporto merci, le retribuzioni del personale
Fonte: Ufficio Studi LeasePlan Italia
ta in diminuzione rispetto al 2006
dello 0,38% e ciò per effetto di un
calo dei consumi in presenza di una
crescita contenuta dei prezzi.
Seconda voce di spesa nel 2007 è
quella relativa all’acquisto di autoveicoli che ha determinato per gli
italiani un esborso complessivo di
59,3 miliardi dovuto soprattutto
alla crescita delle immatricolazioni
di autovetture che nel 2007 hanno
fatto registrare il nuovo record per
il mercato italiano e hanno compensato, a livello di spesa, la debole dinamica dei veicoli commerciali
e l’andamento riflessivo dei veicoli
industriali e degli autobus. Molto
rilevante è anche la spesa per la
manutenzione che nel 2007 ha
comportato un onere di 33,7
miliardi con un incremento del 4%
sull’anno precedente.
DECISIVO IL PESO DEI CARBURANTI
SULL A CRESCITA DELLA SPESA
PREZZI MEDI DEI C ARBURANTI PER AUTOTRAZIONE IN ITALIA (euro)
C ARBURANTI
Benzina (litro)
Gasolio (litro)
Gpl (litro)
Metano (mc)
2007
1,299
1,164
0,626
0,577
2006
1,286
1,164
0,647
0,559
1,01
0,00
-3,25
3,22
CONSUMI DI C ARBURANTI PER AUTOTRA ZIONE IN ITALIA (quantità)
C ARBURANTI
Benzina (litri)
Gasolio (litri)
Gpl (litri)
Metano (mc)
2007
2006
11.887.831 12.668.482
26.214.995 25.456.445
1.430.835
1.491.275
506.700.000 532.300.000
VARIAZIONE %
2007 su 2006
-6,16
2,98
-4,05
-4,81
SPESA C ARBURANTI PER AUTOTRA ZIONE IN ITALIA (migliaia di euro)
C ARBURANTI
2007
2006
Cala per la prima volta l’rc auto
Quarto capitolo di spesa per importanza è quello relativo alle assicurazioni rc auto per le quali sono
stati pagati premi per 22,4 miliardi
di euro con un calo, rispetto all’anno precedente, dello 0,97%.
Questa contrazione assume un particolare significato nel panorama
VARIAZIONE %
2007 su 2006
Benzina
Gasolio
Gpl
Metano
Totale
20.875.031
36.700.993
1.628.290
292.366
59.496.680
22.005.153
35.664.479
1.753.739
297.556
59.720.928
VARIAZIONE %
2007 su 2006
-5,14
2,91
-7,15
-1,74
-0,38
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati dell'Unione Petrolifera
CarFleet ottobre 2008
25
Dossier
gliate e riportano la spesa per gli
acquisti di autoveicoli e per la
gestione del parco circolante non
solo per le singole regioni ma
anche per ogni provincia. Un ampio
dettaglio dei dati per tutte le province italiane è pubblicato in questo stesso numero di CarFleet nella
rubrica Osservatorio.
L A SPESA PER GLI AUTOVEICOLI NELLE REGIONI
ITALIANE NEL 2007 * (migliaia di euro)
REGIONI
Lombardia
Lazio
Emilia-Romagna
Veneto
Piemonte
Toscana
Campania
Sicilia
Puglia
Marche
Liguria
Sardegna
Calabria
Friuli Venezia Giulia
Trentino Alto Adige
Abruzzo
Umbria
Valle d'Aosta
Basilicata
Molise
Totale spesa per autoveicoli
Spesa in pedaggi autostradali
Totale generale
SPESA
COMPOSIZIONE %
38.273.786
24.706.852
19.147.429
18.071.005
17.331.227
15.107.542
12.066.079
11.770.672
8.978.263
5.597.017
4.967.812
4.685.141
4.497.650
4.448.411
4.328.420
4.173.931
3.360.247
1.618.222
1.352.661
860.479
205.342.848
6.079.417
211.422.265
18,64
12,03
9,32
8,80
8,44
7,36
5,88
5,73
4,37
2,73
2,42
2,28
2,19
2,17
2,11
2,03
1,64
0,79
0,66
0,42
100,0
In Lombardia la spesa più alta
La graduatoria della spesa per
regioni è guidata dalla Lombardia
con 38,3 miliardi, seguita dal Lazio
(24,7
miliardi),
dall’Emilia
Romagna (19,1 miliardi) e dal
Veneto (18,1 miliardi). La classifica
si chiude con il Molise in cui la
spesa è di “soli” 860 milioni.
Come si è accennato all’inizio, la
spesa complessiva nel 2007 è stata
di 211,4 miliardi di euro, con una
incidenza pari al 13,77% del prodotto interno lordo. È interessante
constatare che rispetto all’anno
precedente l’incidenza sul prodotto interno lordo appare in calo. Nel
2006 era infatti del 13,94%.
* Esclusi i pedaggi autostradali, le multe, gli oneri finanziari per gli eventuali acquisti
dilazionati e, per il trasporto merci, le retribuzioni del personale
Ermanno Molinari
Fonte: Ufficio Studi LeasePlan Italia
della spesa per gli autoveicoli in
quanto da moltissimo tempo l’onere per le assicurazioni era in crescita. Venendo alle altre voci, al quinto posto nel bilancio del 2007 si
collocano i pneumatici con 9,7
miliardi di euro ed una crescita sul
2007 dell’1,3%. Seguono le spese
di ricovero con 7,2 miliardi (+2,20%
rispetto al 2006), le tasse automobilistiche con 6,2 miliardi (+5,26%)
escludendo naturalmente dal
conto tutte le imposte inglobate
nel prezzo per l’acquisto degli
autoveicoli e per i beni ed i servizi
necessari per utilizzarli (Iva, accise,
ecc.). Seguono poi i pedaggi autostradali con 6,1 miliardi (+2,80),
l’assicurazione incendio e furto con
3,7 miliardi (+2,56%) e i lubrificanti
con 3,6 miliardi (+2,38%). Come si
vede, l’elenco delle voci di spesa è
CarFleet ottobre 2008
26
SPESA PER PROVINCE
lungo ma non è del tutto completo
in quanto non si è tenuto conto di
multe, oneri finanziari sugli acquisti dilazionati e retribuzioni del personale addetto ai trasporti. Le elaborazioni
dell’Ufficio
Studi
LeasePlan Italia sono molto detta-
Nell’Osservatorio il dettaglio dei
dati per tutte le province
italiane.
Da pagina 70 a 73
SPESA PER AUTOVEICOLI IN ITALIA E PIL * (migliaia di euro)
ANNO
SPESA
2002
2003
2004
2005
2006
2007
181.642.414
183.371.017
190.272.003
197.936.721
206.437.783
211.422.265
VAR. %
PIL
0,95
3,76
4,03
4,29
2,41
1.295.150.000
1.336.159.000
1.390.107.000
1.428.741.000
1.481.225.000
1.535.386.000
% SU PIL
14,02
13,72
13,69
13,85
13,94
13,77
* Escluse le multe, gli oneri finanziari per gli eventuali acquisti dilazionati e, per il trasporto merci, le
retribuzioni del personale.
Fonte: Ufficio Studi LeasePlan Italia
Inchiesta
Noleggio e flotte pubbliche,
rapporto sempre più stretto
Gli enti pubblici si affidano con frequenza sempre maggiore alle società di noleggio a lungo termine per
la gestione delle loro flotte. Allo stesso tempo vi è un filo diretto tra pubblica amministrazione e case
automobilistiche con l’obiettivo di fornire prodotti e servizi che rispondano alle peculiari
esigenze del cliente pubblico. Ne abbiamo parlato con i rappresentanti di Fiat, Renault e Volkswagen
Un parco auto in noleggio a lungo termine. Sempre più enti pubblici affidano le loro flotte a questo tipo di servizio
el nostro Paese il
settore delle flotte
pubbliche ha contribuito in modo sostanziale alla crescita del
noleggio a lungo termine,
scelto in maniera sempre
più convinta dall’amministrazione pubblica come
modalità di gestione dei
suoi parchi auto. Si tratta
di una scelta motivata
dagli indubbi vantaggi
offerti da questo servizio,
sia a livello di costi che di
efficienza nella gestione
del parco auto. Dal 2004,
N
CarFleet ottobre 2008
30
poi, le pubbliche amministrazioni possono scegliere liberamente i propri fornitori senza doversi necessariamente
rivolgere,
com’era stato fino ad allora, alla Consip. Grazie a
questa liberalizzazione del
mercato il rapporto tra le
pubbliche amministrazioni
e le società di noleggio a
lungo termine si è ulteriormente stretto, anche perché queste ultime possono offrire con tempestività
prodotti e servizi che
rispondono al meglio alle
particolari esigenze del
cliente pubblico: certezza
della spesa, vetture affidabili e di rappresentanza,
un alto livello di personalizzazione e sicurezza e,
molto importante, il ritiro
delle vetture usate. Negli
ultimi tempi, poi, a queste
esigenze si è affiancata,
sotto la spinta di una sempre più diffusa coscienza
ecologica, una maggior
attenzione alla sostenibilità ambientale delle automobili, che si traduce nella
ricerca di vetture con con-
sumi ed emissioni di
sostanze nocive ridotti. A
queste esigenze non sono,
però, solo le società di
noleggio a lungo termine a
rispondere ma anche le
stesse case automobilistiche, che puntano molto
sul mercato delle flotte
della pubblica amministrazione e per questo hanno
messo in campo una serie
di iniziative e di servizi
dedicati a questo tipo di
clienti. Ne abbiamo parlato con i rappresentanti di
tre case automobilistiche
Alcuni modelli delle flotte aziendali delle Poste Italiane
che hanno uno stretto
rapporto con le pubbliche
amministrazioni, e cioè
Fiat, Renault e Volkswagen.
Le cause dello sviluppo
Negli ultimi anni ci sono
stati alcuni fattori che
hanno favorito il ricorso al
noleggio a lungo termine
da parte delle pubbliche
amministrazioni. In Italia
la situazione economica
complessiva e lo stato dei
conti pubblici hanno
determinato una maggiore
attenzione al contenimento della spesa della pubblica amministrazione. Per
questo la certezza dei
costi dei servizi necessari
allo svolgimento delle attività istituzionali è diventato un obiettivo imprescindibile per una gestione
che non riservi sorprese
dal punto di vista economico.
La formula del noleggio a
lungo termine e, in generale, l’esternalizzazione delle
attività di servizio in
campo automotive sono
risposte molto concrete a
questi problemi. Da mettere in evidenza, inoltre, l’im-
portante attività svolta
negli ultimi anni dalla
Consip che, bandendo
gare sia per l’acquisto sia
per il noleggio di autoveicoli, ha reso disponibile
per tutte le pubbliche
amministrazioni un sistema di approvvigionamento
completo e modulare, in
grado di soddisfare la maggior parte dei bisogni delle
amministrazioni per quel
che riguarda la mobilità.
“Anche le pubbliche
amministrazioni, come sta
accadendo ormai da diversi anni per il settore delle
aziende private, si stanno
accorgendo che affidare a
terzi, e nella fattispecie ad
una società di noleggio a
lungo termine, la gestione
della flotta - ha messo in
evidenza
Lodovico
Rascacci, responsabile
grandi
acquirenti
di
Volkswagen Group Italia è senz’altro la scelta più
moderna e vantaggiosa.
Poste Italiane, ad esempio, fa parte di quelle istituzioni che si sono decise
ad affidare l’intera flotta di
vetture aziendali a società
di noleggio, mentre le vet-
ture in dotazione a molti
ministeri (ad esempio
quello della Difesa e quello dell’Interno), sono
ancora acquistate in proprietà.” Aniello Colicino,
fleet sales director di
Renault Group Italia,
sostiene che ad aver contribuito
maggiormente
allo sviluppo di questo
settore è stata “sicuramente la certezza della
spesa: il noleggio garantisce la possibilità di pianificare i costi del parco;
molto importante si è rivelata, poi, la possibilità di
affidare all’esterno anche
la manutenzione avendo
garantita la mobilità grazie
Aniello Colicino, fleet sales
director di Renault Group Italia
a vetture di sostituzione.
Un altro gravoso problema
delle amministrazioni pubbliche era la rivendita dei
veicoli usati, aspetto di cui
l’amministrazione
non
deve più preoccuparsi, dal
momento che sono le
società di noleggio a
riprenderseli.
Ultimo
punto da sottolineare è il
frequente ricambio delle
vetture che garantisce un
parco auto più giovane. Le
società di noleggio, poi,
sono organizzate per assicurare anche la fornitura
di vetture con allestimenti
particolari (per polizia,
servizio stradale, ecc).”
Prospettive future
Il rapporto tra le società di
noleggio a lungo termine e
le flotte pubbliche ha ricevuto un impulso ulteriore
grazie alle possibilità
offerte dalle ultime innovazioni
tecnologiche,
come ad esempio la pratica delle aste on line. “Lo
sviluppo delle gare pubbliche, comprese quelle on
line – mette in evidenza
Lodovico Rascacci – ha
però come nodo particolarmente critico la documentazione richiesta in
fase di partecipazione alla
gara. Infatti, alcune norme
recentemente
varate
dall’Unione Europea in
tema di gare istituzionali,
impongono ai fornitori dei
parametri molto rigidi e
complessi, che richiedono
un grado di know how elevato, a cui si aggiunge,
sempre per quel che
riguarda la pubblica
amministrazione, la difficoltà di individuare un
referente unico come controparte; il quadro generale appare così frammentato e difficile da interpretare, anche per aziende
strutturate.” “Le amministrazioni pubbliche – dice
Aniello Colicino – da un
lato iniziano a utilizzare il
metodo delle gare on line
Gianni Matranga, direttore
generale e amministratore
delegato di Fiat Auto Var
CarFleet ottobre 2008
31
Inchiesta
e dall’altro danno una
grande importanza alla
Consip e quindi alle convenzioni in noleggio ed in
acquisto che essa stipula
annualmente tramite gara
pubblica. Comunque le
aste on line sono sempre
più frequenti, ma il loro
vero limite sta nella preparazione dei capitolati tecnici da parte dell'ente
pubblico.”
“In generale per la pubblica amministrazione l’uso
delle tecnologie informatiche e, nello specifico di
internet - interviene Gianni
Matranga, amministratore
delegato e direttore generale di Fiat Auto Var,
società di Fiat Group
espressamente dedicata a
curare i rapporti con le
pubbliche amministrazioni
- rappresenterà sempre di
più uno strumento di
acquisizione di informazioni tecniche ed anche di
formazione delle competenze in materia di approvvigionamento di beni e
servizi. Un concreto esempio è già oggi dato dalle
Convenzioni Consip: grazie al portale www.acqui-
CarFleet ottobre 2008
32
Il portale www.acquistinretepa.it della Consip è un utile strumento per le pubbliche amministrazioni
stinretepa.it, le amministrazioni possono reperire
tutte le informazioni, le
schede tecniche, la modulistica e quant’altro si riveli necessario per poter
usufruire delle convenzioni e per emettere rapidamente gli ordinativi di fornitura con grandi risparmi
di tempo ed economie di
acquisto molto maggiori
rispetto a quelle ottenibili
con gare effettuate in
proprio”.
Esigenze della P.A.
Capillarità e tempestività
della rete di assistenza,
compatibilità ambientale
ed affidabilità delle vetture sono fra le richieste più
frequenti fatte dalla pubblica amministrazione.
“Gli Enti pubblici vogliono
interlocutori
affidabili
soprattutto per quanto
riguarda l'assistenza –
dice Aniello Colicino - e
chiedono
competenze
anche sull'allestimento
del veicolo. Di fondamentale importanza, quindi,
una rete capillare che
possa intervenire con tempestività.” “La pubblica
amministrazione - conferma e integra Gianni
Matranga - è sempre più
alla ricerca di ampie e
ramificate reti di assistenza per i parchi auto, di efficienti ed efficaci servizi di
customer care e di una
politica di ascolto da parte
del partner automotive.
Gli enti pubblici cominciano poi ad essere particolarmente attenti alle tematiche ambientali, e cercano soluzioni alternative
guardando all’intero processo energetico e non
soltanto agli “anelli finali”
della catena dei prodotti o
dei servizi acquistati. In
sintesi, più concretezza
che immagine quando si
tratta
di
ambiente.”
“Mentre l’azienda privata
chiede ai propri fornitori
oltre che un servizio d’eccellenza anche un costo
adeguato – sottolinea
Lodovico Rascacci – le
richieste degli enti pubblici sono concentrate maggiormente sull’elemento
costo, sia esso sotto
forma di pacchetti di
manutenzione
oppure
sotto forma di convenzioni
con la rete di assistenza
ufficiale; per quanto riguar-
Inchiesta
da sempre la rete di assistenza, la sua capillarità è
una discriminante sempre
più importante per le pubbliche amministrazioni”.
Offerta delle case auto
Se le esigenze delle pubbliche amministrazioni
sono quelle che abbiamo
evidenziato in precedenza
l’offerta delle case automobilistiche si differenzia
sotto molti aspetti, tutti
ugualmente importanti.
“Fiat Auto Var è la società
di Fiat Group Automobiles
che ha come sua missione
quella di essere costantemente vicina alla pubblica
amministrazione e di
“ascoltarne” i bisogni e le
necessità in campo automotive, dando risposte
concrete - dice Gianni
Matranga - che non si limitano a fornire chiarimenti
sui prodotti ma propongono progetti e soluzioni
integrate di prodotti, servizi ed allestimenti. Infatti
il ventaglio delle nostre
proposte si compone di
vetture allestite per le
forze dell’ordine, per i servizi di emergenza e di protezione ambientale, veicoli per squadre operative,
oltre a specifiche attrezzature al fine di aiutare il
cliente ad assolvere con
successo ai propri compiti
istituzionali. Inoltre la continua attività e gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo del gruppo
hanno fatto sì che oggi i
veicoli e le vetture prodotte abbiano, mediamente,
il più basso impatto
ambientale del mercato
con motori già pronti per
la futura normativa Euro 5.
Non solo, ma Fiat Group
Automobiles è leader
mondiale nelle motorizzazioni alternative a metano
(Natural Power) e ottiene
punteggi molto alti nei
test EuroNCAP sulla sicurezza delle sue vetture” .
“Le gare pubbliche si
basano su un capitolato
tecnico preciso. Non esiste una caratteristica principale che accomuna le
Un trasporto di auto aziendali con le classiche bisarche
richieste nei vari bandi, e
quindi è il prezzo finale a
fare
la
differenza.
Sicuramente quello che
può incidere molto è la
fase di pregara - evidenzia
Lodovico Rascacci - dove i
vari enti analizzano il mercato per orientarsi. E’
importante pertanto la
conoscenza dei prodotti e
quindi l’attività di informazione da parte delle mar-
che in modo che l’istituzione possa valutare l’inserimento dei prodotti
nelle varie liste della
spesa”.
Aniello Colicino sottolinea
che “grazie a una gamma
molto vasta di vetture e di
veicoli
commerciali
Renault è in grado di soddisfare le molteplici esigenze degli enti pubblici;
altro punto di forza è la
possibilità di fornire sia
in
acquisto
che
in
noleggio
tramite
Overlease, società del
Gruppo Renault e di
LeasePlan. La rete capillare di concessionarie, infine, permette di garantire
un'assistenza al cliente
puntuale e qualificata.
Grazie
al
progetto
Business Center, poi,
anche per quel che riguarda i veicoli commerciali
Renault può offrire una
qualità di servizi che si differenzia nettamente dalla
concorrenza.”
Vincenzo Conte
Il progetto Renault Business Center offre un’alta qualità di servizi per i veicoli commerciali
CarFleet ottobre 2008
34
Intervista
“Rapporto qualità/prezzo:
la Chrysler è al top”
L’amministratore delegato di Chrysler Italia, Andrea Badolati, analizza le ragioni della crisi del mercato
italiano e l’exploit dei Suv, segmento nel quale i marchi della Casa Usa sono ben rappresentati.
“Per rilanciare il noleggio a lungo termine - sostiene Badolati - occorrono regolamentazioni incentivanti
e, naturalmente, una rete di vendita e di assistenza presente in maniera capillare sul territorio”
l mercato italiano dell’auto è in
rottura prolungata con perdite
percentuali a due cifre che non si
registravano ormai da moltissimi
anni. Ritiene che a determinare questo crollo sia la crisi economica nella
quale è precipitato il Paese oppure lo
scoppio di un mercato “drogato”, che
si è espresso per 11 anni consecutivamente su livelli elevati grazie ad
incentivi statali, “km zero” e alle
varie azioni promozionali messe in
atto dalle Case?
“Le cause che hanno determinato il
forte rallentamento del mercato automobilistico italiano vanno ricercate
nella crisi internazionale che sta investendo il sistema economico nel suo
complesso”.
I
Ritiene che l’offerta di versioni di
modelli Chrysler/Jeep/Dodge con la
trazione integrale, una caratteristica
sempre più richiesta dalla clientela
italiana, possa contribuire in maniera significativa all’affermazione dei
tre marchi nella Penisola?
“Il contatto con il mercato italiano dei
modelli della gamma Chrysler, Jeep e
Dodge è affidato al design, alla funzionalità e all’elevato valore che si traduce in un eccellente rapporto prezzo-qualità. Sicuramente l’ampia offerta di SUV in gamma rappresenta un
elemento importante per rispondere
alle esigenze di sicurezza e funzionalità dei clienti in un contesto economico in evidente contrazione considerando la capacità di rispondere a tali
esigenze con sette prodotti che comprendono una fascia di prezzo da
23.000 a 67.000 euro”.
CarFleet ottobre 2008
36
Andrea Badolati, amministratore delegato di Chrysler Italia
Su quali idee ed iniziative poggia la
capacità di fidelizzare la clientela e
di acquisire nuove fasce di mercato?
Per il comparto delle flotte aziendali
si applicano strategie molto diverse
da quelle varate per la clientela privata. Come si sta sviluppando la
strategia di Chrysler/Jeep/Dodge in
questo comparto ed a quali traguardi puntate?
“Abbiamo intrapreso un cammino che
si snoda lungo due direttrici strategiche. La prima passa attraverso il contatto diretto di Chrysler Italia con le
grandi aziende: un contatto che corre
lungo i binari di una struttura dedicata, posta in essere lo scorso anno
subito dopo la nascita di Chrysler
Italia. L’altra direttrice è l’attuazione
di una politica condivisa per
i nostri concessionari, che risulti
chiara, efficace, veloce e coordinata
centralmente”.
Il settore delle flotte aziendali e del
noleggio a lungo termine in Italia
appare sottodimensionato rispetto
alle realtà degli altri paesi europei.
Per favorirne un’ulteriore diffusione
è più importante, a suo giudizio, la
conoscenza dei bisogni della clientela e la capacità di reagire con grande
rapidità all’evoluzione delle sue esigenze oppure è determinante la
capillarità della rete di vendita e di
quella di assistenza?
“L’esistenza di una rete capillare di
vendita e di assistenza è un punto
determinante, ma il salto in avanti
effettivo può scaturire solo da un’efficace regolamentazione incentivante.
Una rete di vendita e di assistenza diffusa sul territorio rappresenta il fondamento su cui costruire il business
che può svilupparsi solo con il supporto di una efficace politica fiscale”.
Per il comparto del noleggio a lungo
termine decisivo nella determinazio-
La nuova Chrysler Grand Voyager, modello di grande successo anche sul mercato italiano
ne del canone mensile appare il
cosiddetto “valore residuo”. Sono
allo studio o in atto strategie particolari sul fronte dell’usato a sostegno
dei marchi Chrysler/Jeep/Dodge?
“La nostra politica è sana, scevra da
alchimie non naturali. Ritengo che sia
l’unica ricetta per mantenere i valori
residui ad un livello soddisfacente.
Disponiamo di una buona penetrazione di mercato e crediamo che abbandonarsi alla pratica dei “chilometri
zero” porti al crollo del valore.
Un’ulteriore garanzia del valore residuo è rappresentata dalle caratteristiche del ciclo di vita dei nostri modelli
che è particolarmente lungo”.
Il trattamento fiscale applicato in
Italia al noleggio a lungo termine
e alle flotte aziendali sembra
essere il fattore che frena il decollo definitivo di questo comparto.
Sarebbe sufficiente, a suo giudizio, prendere come riferimento
quanto accade negli altri paesi
europei in tema di agevolazioni
fiscali per dare una spinta consistente al mercato complessivo
dell’auto in Italia?
“Ritengo che non solo sarebbe altamente auspicabile, ma anche assolutamente necessario”.
Jeep Grand Cherokee, Suv dalle prestazioni straordinarie sia su strada che nell’off-road
Intervista a cura di
Roberto Mazzanti
CarFleet ottobre 2008
37
Intervista
Flotte in prima linea
per la mobilità sostenibile
Non solo una prospettiva futura: anche oggi la mobilità può essere “verde” o quantomeno ridurre
di molto il suo impatto sull’ambiente. Ne abbiamo parlato con Stefano Ciafani, responsabile scientifico
di Legambiente che ci ha illustrato quali sono le iniziative che possono favorire questo processo.
Tra queste anche il progetto GreenPlan di LeasePlan ha un ruolo molto importante
Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente
cambiamenti climatici, l’inquinamento ambientale e la conseguente necessità di contenimento delle emissioni nocive
degli autoveicoli sono realtà con
le quali tutti devono fare i conti.
Quali strategie sono necessarie
per affrontarli?
“Per combattere l’inquinamento
causato dai mezzi di trasporto
occorre ovviamente agire su più
fronti, intervenendo innanzitutto
sulle politiche della mobilità per
ridurre il numero di veicoli inquinanti in circolazione e offrendo
sistemi alternativi e soprattutto
competitivi con l’automobile per
muoversi in città inquinando di
meno. Oggi infatti le auto rappresentano nei centri urbani una delle
maggiori fonti di inquinamento
atmosferico e soprattutto il loro
I
CarFleet ottobre 2008
40
costante aumento porta anche ad
altri problemi come il traffico e il
congestionamento delle strade.
Sicuramente però è utopistico pensare di poter rinunciare del tutto
all’automobile e quindi oltre a
quanto detto prima è importante
intervenire anche sulla progettazione tecnica dei veicoli e sullo sviluppo di modalità di alimentazione
ecosostenibili. Per questo è importante incentivare l’impiego di carburanti alternativi, in primis quelli
gassosi come il metano o il Gpl. In
materia di contenimento delle
emissioni nocive delle auto è
attualmente in corso un ampio
dibattito, suscitato dalle proposte
dell’Unione Europea sui limiti di
Sono le auto ibride, elettrico-benzina, seguite dalle piccole city car, le vetture più rispettose dell'ambiente. E’ quanto emerge dalla Eco-Top Ten 2008
stilata da Legambiente e Ata Svizzera (Associazione traffico e ambiente)
che prende in considerazione oltre 600 modelli delle auto più vendute in
Italia. La classifica comprende inoltre i modelli a gas (metano e GPL). Fra i
parametri utilizzati nell'analisi dei mezzi Euro 4 piu' venduti ci sono il consumo di carburante, il rumore, le emissioni di CO2 e di particolato fine (criterio che penalizza i motori diesel privi di filtro anti- particolato), e tutte le
sostanze inquinanti che hanno un impatto sulla salute. Al primo posto
della graduatoria di Legambiente-ATA c’è la Honda Civic 1.3 hybrid, seguita da due modelli della Toyota: Prius 1.5 Hybrid e Aygo 1.0 VVT-i, quest’ultimo a parimerito con Citroën C1 1.0 e Peugeot 107 1.0. A completare i primi
dieci posti, Daihatsu Cuore 1.0 e Trevis, Seat Ibiza 1.4 TDI PF, Smart Fortwo
coupe'/cabrio mhd, Daihatsu Sirion 1.0, Opel Agila 1.0 e Mazda 2 1.3. La
classifica completa e tutti i dati sono consultabili sul sito www.viviconstile.org, dedicato ai consumi e agli stili di vita sostenibili.
E.M.
CO2 (g/km)
Punteggio
finale
1
2
3
3
3
4
5
6
7
8
9
10
Consumo
misto (l/100 km)
Marca e modello
Rumore in dB
La top ten delle auto più rispettose dell’ambiente
Clindrata
L’impegno di Legambiente non si
limita alla sola promozione di
forme di mobilità sostenibile, ma
prevede anche azioni concrete per
segnalare le migliori soluzioni a
chi utilizza l’auto come prima scelta di mobilità individuale. Ce ne
vuole parlare…
“In un mercato automobilistico così
ricco di offerte, è molto importante
orientare le scelte dei cittadini e di
quanti utilizzano l’auto per lavoro a
favore dei veicoli con minor impatto
ambientale. È, ad esempio, quanto
ci prefiggiamo con l’iniziativa EcoTop Ten 2008, curata da
Legambiente in collaborazione con
ATA (Associazione svizzera traffico e
Le auto Eco-Top Ten 2008 di Legambiente e ATA
Alimentazione
emissione di CO2 delle vetture. In
questi ultimi mesi sembra prevalere l’orientamento “dell’asse francotedesco” che a mio parere prospetta soluzioni più favorevoli per i produttori di auto di grossa cilindrata
rispetto a quelli di auto medie.
Credo che questo orientamento
vada correttamente bilanciato ed in
sede comunitaria sarà necessario
operare in questo senso per evitare
disparità di trattamento tra le industrie automobilistiche”.
B
B
B
B
B
B
B
D
B
B
B
B
1.339
1.497
998
998
998
998
989
1.422
999
998
996
1.349
68,0
69,0
70,0
70,0
70,0
71,1
69,8
71,0
72,0
70,0
70,0
68,7
4,6
4,3
4,6
4,6
4,6
4,4
4,8
3,8
4,3
5,0
5,0
5,4
109
104
109
109
109
104
114
99
103
118
120
129
83,5
83,0
79,5
79,5
79,5
78,8
78,3
77,9
77,3
76,7
76,1
75,9
Honda Civic 1.3 Hybrid (*)
Toyota Prius 1.5 Hybrid (*)
Peugeot 107 1.0
Citroën C1 1.0
Toyota Aygo 1.0 VVT-i
Daihatsu Cuore 1.0
Daihatsu Trevis
Seat Ibiza ECO 1.4 TDI PF
Smart Fortwo coupé/cabrio mhd
Daihatsu Sirion 1.0
Opel Agila 1.0
Mazda 2 1.3
(*) motore elettrico+benzina
ambiente), che prende in considerazione oltre 600 versioni dei
modelli di auto più venduti in Italia
e, per ciascun segmento, stila la
classifica delle dieci auto con prestazioni, consumi e rumorosità
ambientalmente più compatibili.”
Dalle case automobilistiche alle
società di autonoleggio, tutti i protagonisti della filiera dell’auto
impegnandosi direttamente possono certamente fare molto per
ridurre l’inquinamento ambientale. Ne è un esempio il progetto
GreenPlan promosso internazionalmente dal gruppo LeasePlan,
cosa ne pensa?
“Agli operatori della mobilità spetta il fondamentale compito di contribuire ad utilizzare e far utilizzare
ciò che di meglio la tecnologia offre
per la riduzione dell’impatto
ambientale che la mobilità stessa
produce. In questo senso il progetto GreenPlan rappresenta sicuraCarFleet ottobre 2008
41
Intervista
mente un’iniziativa interessante,
soprattutto considerando che è
stata attivata, su base volontaria,
in 29 Paesi da un gruppo privato
internazionale, ancor prima che
eventuali obblighi normativi siano
diventati vincolanti. È un importante sintomo di sensibilità ambientale e al tempo stesso un contributo
concreto alla tutela ambientale.
Inoltre, dal momento che il gruppo
LeasePlan gestisce un parco auto
così numericamente cospicuo, la
riduzione totale delle emissioni di
CO2 resa possibile con GreenPlan
raggiunge valori importanti”.
Il mercato delle flotte di auto
aziendali anche nel nostro Paese
ha dimensioni notevoli, rappresentando un settore in cui è importante intervenire per ridurre l’impatto ambientale del trasporto su
gomma...
“Il numero dei veicoli che fanno
parte di flotte è certamente notevole anche nel nostro Paese: si va dai
mezzi delle aziende di trasporto,
alle auto dei comuni, dei vigili
urbani, delle Asl fino a quelle delle
imprese in genere e di numerosi
altri soggetti pubblici e privati. Per
questo credo che il settore delle
flotte potrebbe proficuamente candidarsi a collaborare con la
Pubblica Amministrazione anche
per sperimentare e gestire nuove
soluzioni che contribuiscano a
risolvere i problemi della congestione del traffico e dell’inquinamento, come il car-sharing, il carpooling, i sistemi di infomobilità,
l’impiego di veicoli ecologici e la
gestione delle funzioni del mobility
manager”.
La Honda Civic Hybrid, presentata l’anno scorso al Salone di Francoforte, protagonista della 24H Race Side
CarFleet ottobre 2008
42
Ermanno Molinari
Tecnica
Auto ibrida: svolta
ecologica e non solo moda
Le nuove motorizzazioni bimodali (benzina ed elettrico) hanno affascinato costruttori ed automobilisti,
con la promessa di un 30% di minori consumi ed emissioni ridotte. Le reali possibilità di acquisto
sono ancora limitate, ma ben distribuite nei vari segmenti. E’ facile dunque prevedere un forte sviluppo
dell’ibrido, soluzione su cui stanno lavorando quasi tutte le case automobilistiche
’incontrollabile aumento del
costo del petrolio ha avuto,
fra i vari risultati, quello di
cambiare fra il pubblico la percezione dell’automobile. Che è diventata
sempre meno oggetto di sfoghi
edonistici o simbolo di una raggiunta ricchezza, e sempre più
mezzo funzionale, per raggiungere
il posto di lavoro o il sito di svago.
Così nell’immaginario collettivo sta
diminuendo il desiderio di muscolosi coupè da 400 cavalli o di
mastodontici Suv da parcheggiare
davanti ai Disco Club. Li stanno
sostituendo dei veicoli nuovi, che
hanno motorizzazioni diverse e fortemente ecologiche: gli ibridi. Chi
segue le presentazioni dei nuovi
mezzi da parte delle varie Case non
può non aver notato il fiorire di vetture bimodali. Non c’è azienda che
non abbia fatto vedere la sua proposta, e le poche che ancora non
l’hanno fatto certamente dovranno
unirsi alle altre al più presto, pena
lo scadere della loro immagine. La
necessità di mostrare delle auto
bimodali ha contagiato soprattutto
gli Stati Uniti, ma è così forte che
non ha risparmiato neanche la neonata industria automobilistica cinese. All’ultimo Salone di Shangai
erano ben tre le Aziende locali a far
vedere le proprie proposte ecologiche. Poco importa se la quasi totalità di quanto esposto non arriverà
alle concessionarie che fra un paio
d’anni; l’importante è mostrare ai
futuri clienti uno spirito ambientalista e risparmiatore.
L
CarFleet ottobre 2008
44
Prospettive allettanti
Quali sono dunque le prospettive
di un’auto ibrida? Innanzitutto il
risparmio di combustibile che è
attorno al 30% rispetto ad una vettura mono-modale; poi riduzione
della CO2, anch’essa di un terzo;
infine emissioni di idrocarburi e di
ossidi d’azoto inferiori ad ogni
attuale propulsione solo a benzina.
Nel settore che stiamo esaminando
si parla costantemente di ibridi in
serie o in parallelo, dunque una
distinzione iniziale va fatta. L’ibrido
in serie è un’unità di trazione
costantemente elettrica, che sfrutta le forti doti di coppia tipiche di
questi motori. Collegata ad essa -
in serie appunto - c’è un motore
endotermico (a benzina o gasolio)
di modesta cilindrata, che lavora a
regime costante. In tal modo consumi ed emissioni sono limitate,
mentre il suo funzionamento ricarica gli accumulatori. Ma le complessità sono notevoli, perché bisogna
prevedere un pesante pacco di batterie ed un inverter per trasformare
la corrente. Perciò, dopo i primi
esperimenti, la soluzione è stata un
po’ tralasciata a favore dell’ibrido
in parallelo. Che consiste in due
motori, uno elettrico, l’altro a scoppio, collegati ad una classica trasmissione, l’uno a fianco dell’altro.
Una complessa unità di controllo
gestisce la loro entrata in funzione:
solo l’elettrico (nelle zone a traffico
limitato), solo quello a scoppio
(nelle strade aperte) o entrambi
(nelle accelerazioni, nelle salite o a
pieno carico). L’elettronica ha dato
a questa soluzione anche la grande
opportunità di recuperare l’energia
dispersa in discesa o in frenata. In
tali condizioni, la centralina commuta istantaneamente il motore
elettrico in generatore, che produce corrente da stivare negli appositi “stack” di batterie. Un altro
risparmio proviene dalla funzione
“start & stop” che spegne il motore
durante gli arresti e lo riaccende
istantaneamente quando gli si
richiede potenza.
Alla soluzione dei problemi della
nuova motorizzazione hanno contribuito fortemente anche le aziende della componentistica. La Zf sta
offrendo alle Case automobilistiche il suo modulo completo Eda,
costituito dal motore elettrico e
gruppo frizione-cambio; la produzione in grande serie dell’unità è
iniziata quest’anno in uno stabilimento dedicato, il cui primo cliente
sarà la Mercedes. La Allison, dal
canto suo, ha sviluppato per i
mezzi di trasporto pubblico il suo
Il gruppo ibrido della Zf costituito dal motore elettrico e dal gruppo frizione-cambio
Ep System che comprende l’unità
elettrica Ev Drive, l’elettronica di
potenza, il controllo di sistema ed
un pacco batterie per l’immagazzinamento dell’energia. Tutto pronto
per un’effettiva applicazione. Come
si vede, c’è un concerto nell’industria automobilistica per questa
soluzione i cui frutti fra qualche
tempo si realizzeranno veramente
in quantità.
Al Salone di Shanghai la cinese Byd Auto ha presentato il modello bimodale F6DM
In vendita oggi
Chi, affascinato dalle prospettive di
un’auto ibrida, verde per la comunità e risparmiatrice per il proprio
budget, volesse acquistarne una
oggi, cosa troverebbe dalle concessionarie? La scelta effettiva è piuttosto limitata, anche se ben distribuita fra i vari segmenti di prodotto. Due sono le proposte ibride per
vetture di gamma media, due per le
berline di lusso ed una perfino fra i
Suv. Tutte le proposte arrivano da
aziende giapponesi, alle quali non
si sa se dare un plauso per l’animo
ambientalista o per la tempestiva
scelta di marketing.
Il primo modello ibrido da considerare è la Honda Civic. Una vettura
innovativa, paragonabile per prezzo e prestazioni ad un’auto con un
motore 1,8 a benzina ma è equipaggiata con una piccola unità da
1,3 litri affiancata da una elettrica,
entrambe di produzione Honda. A
bassa velocità (da 20 a 49 km/h) la
Civic può marciare in modalità
puramente elettrica, eludendo
quindi tutte le limitazioni al traffico. Le batterie si ricaricano durante
le fasi di decelerazione e frenata,
quando il motore elettrico funziona
CarFleet ottobre 2008
45
Tecnica
come generatore. I consumi della
Civic sono da utilitaria, così come
sono le sue emissioni di CO2, ferme
ad un massimo di 109 gr/km. La
sua concorrente diretta è la Toyota
Prius, forse più moderna nella progettazione e nel look, amata allo
stesso modo dagli attori di
Hollywood e dai tassisti di casa
nostra. La Prius, prodotta finora in
oltre 600.000 unità, è motorizzata
con una unità a benzina di 1,5 lt da
78 cv e con un motore elettrico da
68 cv. I due motori lavorano in
sinergia per fornire le migliori prestazioni accoppiate ai consumi più
bassi, senza però cambiare le normali abitudini di chi è al volante.
Fin qui siamo su listini attorno ai
25.000 euro, che sono alleviati dai
2.000 euro di incentivazione governativa previsti dalla legge n.31 del
28/02/08.
Per chi vuole di più
Avendo ambizioni (e disponibilità)
superiori ci si può rivolgere alla
Lexus, il marchio di lusso del
Gruppo Toyota. Due proposte
riguardano le berline, comode e
prestigiose. La GS 450h accoppia
ad un motore da 3,5 litri a benzina
uno elettrico da 147 Kw. Sfreccia
fino a 250 all’ora, ma emette solo
186 gr/km di anidride carbonica,
come una vettura media. Un gradino più su (forse anche due) c’è la LS
600h, con cui la Lexus sfida le
ammiraglie tedesche tramite una
qualità di assoluto livello e dotazioni insuperabili. La LS 600h ha un
motore 8V a benzina da 5 litri col
quale supera i 250 all’ora; a bassa
velocità, però, le emissioni sono
spesso assenti, perché la vettura
viene alimentata dal solo motore
elettrico. La prima vettura ibrida ad
alte prestazioni del mercato ha
anche tutte le dotazioni presenti
nelle odierne ammiraglie (fari adattivi, assistenza al parcheggio e al
rilevamento degli ostacoli, monitoraggio del guidatore ecc.); delle
ammiraglie ha pure il listino, che
supera, anche se di poco, i 132.000
euro. Infine, sempre nella gamma
Lexus, troviamo quanto non ci
saremmo aspettati di vedere fra gli
ibridi: un Suv bimodale. L’Rx 400h
nasconde sotto gli ormai maxi volumi di questi modelli un potente 3,3
litri da 210 cv ed un elettrico da 123
kw, capaci di spingere le sue due
tonnellate di peso fino a 230
km/ora; ciò nonostante il consumo
è di appena 8,1 lt/100km di benzina
e le emissioni di Co2 il 30% in meno
delle Suv di pari grado. Il sofisticato
sistema VDIM (gestione integrata
della dinamica del veicolo) permette una stabilità senza pecche, mentre la trazione, ovviamente integrale, è sotto la supervisione di un
eccellente traction control. Ma l’importante, per chi cerca anche nei
Suv un’anima ambientalista, sono i
consumi e le emissioni: nella RX
400h le prime sono pari ad 8,1
lt/100 km, ed appena sopra i 190
gr/km le seconde. E con questi
risultati la Lexus RX 400h riesce a
togliere ogni imbarazzo esistenziale
a chi spende 60.000 euro per entrare nel sempre meno elitario gruppo
dei proprietari delle Sport Utility.
Pietro Paolo Marziali
La Lexus LS 600h è una delle più potenti berline ibride oggi in circolazione con velocità superiore a 250 km/h e consumi contenuti
CarFleet ottobre 2008
46
Novità
di Lodovico Basalù
HONDA JAZZ,
PIÙ GRANDE E PIÙ COMODA
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
Pensata da giovani progettisti, destinata
a chi si sente come loro. La nuova Ibiza
arriva dopo ben quattro milioni di unità
vendute nelle precedenti versioni. Ed
inaugura un nuovo filone stilistico,
denominato “Arrow Design”, ovvero “a
freccia”, che caratterizzerà anche i futuri
modelli della casa. Spicca il frontale, con
mascherina e proiettori affilati e aggressivi. Stessa filosofia per quel che concerne la guida, vista la tradizione sportiva
Seat. Già con il motore di 1.4 litri a benzina da 85 CV – versione venduta a partire da circa 14.000 euro – le prestazioni
sono più che soddisfacenti. Ma volendo
c’è anche un 1.2 litri da 70 CV o un 1.6 da
105 CV, la stessa potenza del 1.9 TDI a
gasolio. Infine l’abitacolo, con molto
spazio in più per i passeggeri posteriori
e un look decisamente riuscito a livello
di plancia e strumentazione.
WWWW
SEAT IBIZA,
COINVOLGENTE ED ECONOMICA
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
VOLKSWAGEN GOLF VI,
LA RIVOLUZIONE CONTINUA
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbbb
CarFleet ottobre 2008
48
Da ottobre la nota Jazz è più grande, più
comoda e più bella. Normale, considerando la lotta serrata nel segmento in cui
la giapponese si inserisce. Giunta alla
seconda generazione, guadagna infatti 5
centimetri in lunghezza – per un totale di
3,90 metri – con un sensibile vantaggio
a livello di passo (ora di 2,5 metri) e,
conseguentemente, di abitabilità.
Modificato, in piccoli particolari, il design, sia nella parte anteriore, sia in quella posteriore. Per le motorizzazione si
parte sempre dal 1.2 litri da 78 CV. Al top
un 1.4 litri da 83 CV, che può essere abbinato al cambio 7Speed CVT. In rapporto
alle dimensioni, la Jazz mantiene le sue
pecularietà di base. E cioè un’ottima abitabilità e una capacità di carico variabile
da 380 a 1250 litri. In commercio dal
2002, la Jazz aveva già subito un piccolo
restyling nel mese di ottobre del 2004.
Capacità di carico W
WWWW
Capacità di carico W
WWW
Motori a iniezione diretta, sovralimentati, nuovi turbodiesel common rail di 2.0
litri da 110 e 140 cv, cambio DSG a 6 e 7
rapporti, un design completamente rivisto e un controllo attento del peso, voce
negativa per molti modelli presenti sul
mercato. La Golf, giunta alla sesta generazione, è stata la regina del Salone di
Parigi. E ha il compito di continuare, e
possibilmente di aumentare, il successo
della precedente versione. Al progetto
della nuova Golf ha partecipato anche la
Porsche. Ben venga l’esperienza della
casa di Stoccarda, anche se, come si fa
una Golf, alla Volkswagen lo sanno molto
bene. Sin dal 1974, quando il nostro
Giugiaro disegnò il primo modello, fu un
successo immediato, che continua da 34
anni con oltre 25 milioni di Golf vendute
nelle varie versioni. Prezzi a partire da
16.800 euro.
Da settembre è arrivata una Serie 3
profondamente migliorata. Si comincia
con il frontale, con un nuovo cofano e
con i fari tondi sdoppiati, più aggressivi. Stesso discorso per la parte posteriore. Nuovi il paraurti, il cofano bagagliaio (sulla berlina) e i gruppi ottici.
All’interno si è lavorato su componentistica e accostamenti. Rivista anche la
station wagon. Debutta poi la nuova
generazione dell’IDrive più intuitivo
nell’utilizzo. Disponibile anche la trasmissione Sport-Automatic a 7 rapporti a doppia frizione, solo sulla berlina
335i, sulla coupè e sulla cabrio. Per i
motori si va dal 2 litri a 4 cilindri da 143
CV della 318i al nuovo 3 litri turbodiesel
6 cilindri da 245 CV. Al top la 335i con
306 CV. Sulla 2 litri turbodiesel è possibile optare per la trazione integrale
XDrive. Prezzi da 30.770 euro.
BMW SERIE 3,
TECNOLOGIA DA VENDERE
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
MAZDA 6 HATCHBACK,
SPORTIVA E PRATICA
Ecologia
Comfor t
Sicurezza
bbbbb
Capacità di carico W
Con prezzi a partire da 22.500 euro la
casa francese rinnova la sua classica
407. Sul mercato da ottobre, con l’intento di proseguire sulla retta via. Dal
2004, anno della presentazione, transalpina è stata infatti venduta in oltre
766.000 esemplari in tutto il mondo. La
berlina si è aggiudicata il 56% dei contratti, la station wagon il 37%, la coupè
il 7%. Lo stile resta invariato. Compare
una nuova griglia anteriore, più elegante. Leggere le modifiche ai paraurti e ai
gruppi ottici posteriori. All’interno ritocchi ben dispensati con il sistema WIP,
sound e navigation, di ultima generazione. Tre gli allestimenti: Premium, Tecno
e Fèline. E tre i motori a benzina: un 1.8
da 125 Cv, un 2.2 da 163 Cv e un 3.0 da
211 CV. Cinque quelli a gasolio: si va da
un 1.6 HDi da 110 Cv all’ottimo 2.7 a sei
cilindri da 204 CV.
WWWW
WWW
Riuscita nel design, comoda. E con un Cx
di 0,28 da fare invidia a una sportiva.
Anche la Hatchback ha l’intenzione di
rafforzare il successo della riuscita
gamma della Mazda 6. Quello che la
distingue dalla berlina e dalla Wagon è
l’adozione di un portellone, che ne
accentua la versatilità. L’assemblaggio di
questa 5 porte è degno della più quotata
scuola tedesca. Le luci dispongono di
tecnologia Led. Completano il quadro i
passaruota pronunciati. Tre gli allestimenti per la 2.0 CD da 140 CV per quel
che concerne le versioni a benzina, con il
Luxury - proprio del nuovo 4 cilindri 2.5
litri da 170 CV - che offre gli interni in
pelle, i sedili anteriori riscaldabili e regolabili elettricamente, i fari Bi-Xenon, il
sistema Bose con 8 altoparlanti, la strumentazione ”Black Out Dial”, con un
sistema di illuminazione attiva a luce blu.
PEUGEOT 407,
UN CLASSICO SI RINNOVA
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbbb
Capacità di carico W
WWW
CarFleet ottobre 2008
49
Novità
SAAB 9-3 TURBO X,
SULL’ESEMPIO DELLA “900”
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
Si tratta del primo sport utility compatto
della Volvo. La casa svedese ci crede,
come ha creduto alla validità della XC90.
Che ha saputo ritagliarsi un proprio spazio in mezzo a una nutrita concorrenza.
In vendita da ottobre a un prezzo di partenza di circa 36.800 euro, la XC60 può
essere spinta da un cinque cilindri turbodiesel da 163 CV, ma anche da quello,
più potente, in grado di erogare 185 CV.
Per quel che concerne le motorizzazioni
a benzina, a listino la Volvo offre un 3.0
T6 da 285 CV. Scontata, con ogni motore
e ogni allestimento, la trazione integrale
AWD, anche se dal 2009 sarà disponibile una versione a due sole ruote motrici.
Tra le caratteristiche della XC60 il sistema City Safety, che rallenta o blocca l’auto per evitare tamponamenti. Bella ed
elegante la plancia, con la consolle rivolta verso il conducente.
WWWW
VOLVO XC60,
SICURA ED INEDITA
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbbb
AUDI Q7 500 CV,
LE PIACE ESAGERARE
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbbb
CarFleet ottobre 2008
50
La Saab fa sul serio. Non dimenticando
modelli che hanno caratterizzato la
storia della casa. Come la “900”, che
negli settanta e ottanta impazzava con
i suoi motori turbo a benzina. Ora ecco
la 9-3 Turbo X, che vuole onorare la
celebre progenitrice. Se non altro per
le prestazioni. Visto che il motore 2.8
litri turbo- rigorosamente a benzina –
eroga ben 280 CV a 5500 giri/min. Ciò
si traduce in prestazioni da supersportiva, come testimoniano i soli 5”7
necessari per andare da 0 a 100 km/h.
La trazione è integrale, con differenziale posteriore autobloccante a gestione
elettronica. La velocità è invece autolimitata (si fa per dire) a 250 km/h. La
pepata svedese viene venduta nel
colore nero, tipico della “900”, in soli
2000 esemplari. Al prezzo di 51.000
euro.
Capacità di carico W
WWWW
Capacità di carico W
WWWW
Non bastavano le dimensioni, l’appeal,
il feeling raggiunto con i suoi tanti estimatori. Ora si aggiunge anche una
potenza mostruosa. Il top di gamma
dell’Audi, la tanta acclamata Q7, inaugura la stagione autunnale con una
motorizzazione “monstre”. Un V12 turbodiesel di ben 6 litri di cilindrata, con
500 CV, ma soprattutto con 102 kgm di
coppia motrice. L’esperienza maturata
con le tante vittorie alla 24 ore di Le
Mans, dove i motori a gasolio dell’Audi
hanno dettato sempre legge, non è
certo estranea a questa ulteriore evoluzione della Q7.
Per il resto rimangono le ben note caratteristiche di abitabilità e di capacità di
carico, variabile da 775 a 2035 litri.
Ricordiamo che la Q7 parte da un listino
di circa 52.000 euro con la motorizzazione 3.6 V6 FSI.
Prova su strada
Mercedes GLK, straordinaria
su strada e nell’off-road
Il nuovo Suv di dimensioni compatte della Casa di Stoccarda offre prestazioni di altissimo livello anche
nelle condizioni più impegnative del percorso. Di serie la trazione integrale 4MATIC ed il cambio
automatico 7G-Tronic. In commercio da ottobre, mentre la versione di base (39.900 euro) con il 220 CDI
da 170 cv arriverà solo nell’aprile 2009. C’è anche la “Edition 1” prodotta in soli mille esemplari
CarFleet ottobre 2008
52
n Casa Mercedes sono abituati a
realizzare progetti eccezionali che
si traducono poi in altrettanti
modelli straordinari. Una ulteriore
conferma di questa tendenza ci è
offerta dalla neonata GLK, Suv di
dimensioni compatte già in passerella al Salone di Detroit di inizio anno e
in premiere mondiale nello scorso
aprile al Salone Auto China, che
vedremo circolare anche sulle nostre
strade da ottobre in avanti. Perché
parliamo di un modello straordinario?
Perché garantisce performance stradali fuori dal comune, da fare invidia
ad un’ammiraglia, e nello stesso
tempo presenta un’impeccabile vocazione all’off road come ci si può
aspettare da un mezzo concepito
espressamente per il fuoristrada. E’
appunto questa capacità di coniugare
in maniera brillante le due caratteristiche che rende la GLK un Suv che
esce dal coro e che lo rende diverso
dalla numerosa concorrenza vecchia
e nuova (BMW X3, Toyota Rav 4, Volvo
XC60, Audi Q5) di questo segmento
Mid-Luxury.
“Compatto non significa rinunciare a
qualche cosa” sottolineano convinti i
vertici Mercedes e difatti la GLK non
ha rinunciato ad alcunché perché
dispone di dotazioni elettroniche per
la sicurezza e di aiuto alla guida da
vera ammiraglia e di dispositivi speciali che aiutano nell’affrontare anche
i più impegnativi percorsi in fuoristrada. Sfruttando la piattaforma della
Classe C si sono ottenute dimensioni
ragguardevoli (4,52x1,84x1,68 metri)
I
La parte posteriore della nuova GLK trasmette una sensazione di potenza
che regalano spazio per cinque passeggeri nell’abitacolo (grazie ad un
passo di 2,75 metri) ed una capacità
di 450 litri per il bagagliaio.
Inoltre con un’altezza da terra di 201
millimetri la GLK dispone di un angolo di rampa di 19°, un angolo di scarpata anteriore e posteriore di 23 e 25
gradi, la capacità di superare pendenze che vanno dal 35 a 70%. Non è un
caso che ci sia una G nella sigla del
modello, quella stessa G che ci richiama alla mente il più poderoso e celebrato fuoristrada della famiglia
Mercedes, la classe G appunto.
Linee decisamente originali
La GLK è un Suv che esce dal coro
soprattutto per le linee che presenta:
muscolose, con i passaruota sporgenti, e squadrate con il cofano ante-
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Mercedes GLK 320 CDI 4Matic Chrome
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
2.987 cc
224 cv
4,52 x 1,84 x 1,68 m
1.880 kg
7,5” (da 0 a 100 km/h)
220 km/h
Automatico 7G-Tronic
Trazione integrale
(*) percorrenza annua 30.000 km
Costo di esercizio al km (*)
0,87
Consumo medio
12,6 km/litro
Capacità di carico
450 litri
Comfor t
✭✭✭✭✭
Silenziosità
✭✭✭✭✭
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
riore piatto ed il parabrezza poco
inclinato. Sulle fiancate spiccano due
profonde nervature: la prima ascendente dai passaruota anteriori fino
alla sommità delle luci posteriori, la
seconda invece nella parte inferiore
degli sportelli poco sopra il poggiapiedi in acciaio cromato. La parte
posteriore invece è massiccia e quadrata con il portellone che si appoggia in profondità sul paraurti e l’ampio lunotto a sviluppo verticale.
Evidente appare la ricerca di spazio
per il bagagliaio con queste linee a
sviluppo verticale.
Tornando al frontale si notano due
differenti griglie a seconda delle versioni: una con tre listelli cromati con al
centro il marchio della stella a tre
punte molto vistosa, l’altra invece con
due soli listelli. Quest’ultima versione
si distingue anche per parti della carrozzeria in plastica nera, davanti sotto
la coppia di fari, dietro sotto le luci di
posizione con una appendice sui fianchi fino ai passaruota. Nella parte alta
del lunotto un piccolo spoiler e sul
tetto le barre di colore scuro o in alluminio per agganciarvi portapacchi
supplementari o portabici.
Considerando lo stile prevalente
delle concorrenti, caratterizzato da
linee tondeggianti (soprattutto per
quel che riguarda l’altra new entry, la
Q5 di Audi) la GLK si differenzia netCarFleet ottobre 2008
53
Prova su strada
tamente offrendo un’immagine
imponente e muscolosa, nonostante
una lunghezza di appena 4,5 metri.
Ampia gamma di motori
La nuova GLK si aggiunge, come
quinta arrivata, alla serie di Suv della
Casa di Stoccarda dopo Classe R,
Classe M, Classe GL e Classe G. Verrà
costruita nello stabilimento di Brema
che fino al 1961 aveva ospitato la produzione della Borgward. Accanto alla
versione di base (che con il motore
220 CDI BlueEfficienty con 170 cv
arriverà nell’aprile 2009 e costerà
39.900 euro) troviamo la Crome, la
Sport e in occasione del lancio commerciale la Edition 1 (basata sulla versione Sport con cerchi da 20” e portellone ad azionamento elettrico),
modello esclusivo limitato a mille
esemplari. L’altra versione a gasolio
è la GLK 320 CDI con il V6 di 2987 cc
da 224 cv che tocca i 220 all’ora
(49.500 euro). Per i benzina si parte
dalla GLK 280, V6 di 2996 cc, 231 cv,
210 all’ora (47.060 euro) per passare
alla più performante GLK 350 con
V6 di 3498 cc, 272 cv, 230 all’ora
(49.496 euro). Tutte le versioni sono
dotate della trazione integrale
4MATIC e del cambio automatico 7GTronic di serie. I prezzi salgono con le
diverse versioni (Chrome, Sport,
Edition 1) fino al top di 58.678 euro
(Iva e messa su strada comprese)
della GLK 320 CDI 4MATIC Edition 1.
Silenziosa su strada
La prova su strada della GLK si è svolta nei dintorni di Dusseldorf, sede
scelta da Mercedes per la presentazione del modello alla stampa europea. La versione più interessante per
il mercato italiano, quella di base con
il 220 CDI BlueEfficienty da 170 cv
(205 km/h, 6,9 litri per 100 km, 183
gr/km), è stata concessa solo per un
breve assaggio e si è dimostrata silenziosa su strada e abbastanza scattante nonostante i 1.845 kg di peso.
Straordinaria invece la 320 CDI perché i 224 cv sono apparsi più che sufficienti per trascinare il peso notevole
della vettura senza buchi di potenza
anche ad un basso numero di giri. Va
detto che la piacevolezza della guida
è favorita anche dal cambio automa-
Due allestimenti della nuova GLK: in alto la versione predisposta per l’off-road
CarFleet ottobre 2008
54
tico 7G-Tronic: si passa da una marcia
all’altra senza strappi con il motore
sempre in tiro. Le sospensioni sono
morbide ed il rollio si sente nonostante l’Agility Control, il sistema di
sospensioni selettive che adatta il
gradi di ammortizzazione alla situazione di marcia. Tra gli equipaggiamenti di supporto alla guida, oltre a
quelli elettronici sulla sicurezza (ABS,
ESP, BAS, PRE-SAFE), è importante il
sistema di gestione elettronica della
trazione integrale che aumenta la
coppia motrice sulle ruote che presentano la migliore aderenza al suolo.
Poi ci sono le luci di svolta con i fari bixeno e con la modalità fendinebbia
che illumina meglio il bordo della carreggiata, la telecamera per la retromarcia assistita e cento altri assistenti alla guida. Il tutto viaggiando in
un abitacolo silenzioso ed elegante
soprattutto nelle versioni con poltrone in pelle e finiture in alluminio
o lacca nera.
Straordinaria nell’off road
Da una vettura così confortevole nei
trasferimenti stradali ci si potrebbero
aspettare limiti nei percorsi off road.
Invece il percorso tra i boschi nei dintorni di Dusseldorf che Mercedes ha
proposto si è dimostrato molto impegnativo ed è stato superato brillantemente dalla GLK con le ruote sempre
in trazione. Particolarmente efficiente
il DSR (Downhill Speed Regulation)
che fa parte del pacchetto Off Road e
che consente di variare a piacimento
la velocità nelle discese più ripide
sfruttando il freno motore senza che il
pilota debba tenere il piede sul freno.
Non sappiamo quanti futuri proprietari della GLK vorranno rischiare una
vettura da 40-50 mila euro in percorsi
nei boschi e nei guadi, ma possiamo
assicurare che se lo vorranno fare
resteranno sorpresi dalla capacità
della GLK di superare anche tratti
apparentemente impossibili. Il tutto
in un abitacolo ovattato, confortevole
e con un tetto panoramico che si
estende dal parabrezza al vano di
carico per offrire l’impressione di
viaggiare in mezzo alla natura.
Prova su strada
Q5, dimensioni compatte
Ma lo stile è quello Audi
Cambia il panorama degli Sport Utility Vehicle e la nuova Audi Q5 sarà una sicura protagonista.
Dimensioni più contenute e consumi ridotti per andare incontro alla mutata domanda del pubblico dei
Suv. La collaudata trazione integrale quattro incontra il cambio automatico S-tronic a 7 rapporti, connubio che esalta le caratteristiche dei propulsori, tutti sovralimentati, benzina e diesel, da 170 a 270 CV
CarFleet ottobre 2008
55
Prova su strada
osto dei carburanti sempre più
elevato, emissioni di CO2 non
facili da ridurre, dimensioni cresciute senza regole: sono queste le
ragioni della profonda crisi che sta
colpendo i grandi Suv. Una flessione
sensibile iniziata negli Stati Uniti e poi
estesasi ai mercati dell’Europa
Occidentale, un fenomeno che
comunque le Case automobilistiche
sembra avessero previsto, dal
momento che i più forti costruttori di
Sport Utility stanno schierando in
questi giorni vetture di taglia più
umana che, secondo gli standard
attuali, non possono aver richiesto
meno di due tre anni di progettazione. Definirli Suv compatti oppure
crossover non fa differenza, ciò che
conta è che le dimensioni di Audi Q5,
Mercedes-Benz GLK o Volvo XC60 (i
modelli premium di questa fascia di
mercato destinati a competere con la
ben affermata Bmw X3) tornano ad
avvicinarsi a quelle delle station
wagon di gamma alta, distinguendosi
da queste non tanto nella funzionalità
ma soprattutto per l’altezza da terra
e la presenza della trazione integrale.
L’analisi della nuova Audi deve quindi
partire dalle dimensioni, meno
generose rispetto a quelle della
C
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Audi Q5 2.0 TDI 170 CV
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.968 cc
170 cv
4,62 x 1,88 x 1,65 m
1.730 kg
9,5” (da 0 a 100 km/h)
204 km/h
Manuale a 6 marce
Trazione integrale perm.
Costo di esercizio al km (*)
n.d.
Consumo medio
6,7 km/litro
Capacità di carico
da 540 a 1.560 litri
Comfort
✭✭✭✭✭
Silenziosità
✭✭✭✭✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
(*) non disponibile perchè non è stato ancora reso noto il prezzo della vettura
colossale Q7, ma pur sempre importanti: lunghezza 4,63 metri, larghezza
1,88 e altezza 1,65. Taglia larga, dunque, comoda per cinque persone, la
famiglia sportiva – e benestante – per
la quale l’auto è stata pensata, una
vocazione espressa dalla linea, firmata da Wolfgang Egger, dallo scorso
anno responsabile dello stile Audi,
ma indubbiamente tracciata da
Walter de’ Silva, l’artefice del “nuovo
design” Audi, che siede ora a
Wolfsburg per sovrintendere allo stile
di tutti i marchi del Gruppo
Volkswagen. Non ci sono spigoli nella
carrozzeria della Q5, tutto è raccordato da linee tondeggianti e avvolgenti
che hanno permesso di fissare un
record di categoria con un coefficien-
te aerodinamico di appena 0,33. Il
senso di movimento è trasmesso
dalle fiancate caratterizzate dal passo
molto lungo (2,81 m) e dominate dalle
grandi ruote, un insieme che fa apparire l’auto più lunga di quanto sia in
realtà e snella, nella parte superiore,
come un coupé. Auto con due anime,
come tutti i crossover che si rispettano, la Q5 mette a disposizione del
cliente due pacchetti di finiture per
sottolineare quella che preferisce: l’anima dinamica attraverso l’“S line
exterior”, la vocazione più fuoristradistica adottando invece il pacchetto
“Offroad Style” che include protezione del sottoscocca e cerchi da 19” al
posto di quelli da 18” dell’equipaggiamento standard. Portellone e cofano motore sono realizzati in alluminio, una soluzione che contribuisce a
contenere il peso dell’auto (circa 1,7
tonnellate) senza alterarne la solidità strutturale.
Sentirsi a casa
L’abitacolo della nuova Q5 è elegante e raffinato, nello stile della famiglia Audi
CarFleet ottobre 2008
56
Versatile nell’uso, la nuova Audi presenta invece all’interno una fisionomia ben precisa, con un abitacolo che
richiama quelli delle berline sportive
di Ingolstadt, a cominciare dall’abbondanza di spazio ottenuta grazie
alla generosità del passo e dall’altezza da terra non esasperata. Forme e
materiali usati per selleria e finiture,
di qualità immediatamente percepibile, la strumentazione ricca e razionale, ben visibile grazie al cruscotto
orientato verso il guidatore, i colori e
la luminosità, tutto, sulla Q5, contribuisce a creare un ambiente che trasmette serenità, quiete, controllo
della strada e sicurezza, un luogo,
insomma, dove sentirsi come fra le
mura di casa. Una dimora lussuosa,
ovviamente, dove non manca nulla
ma che è comunque pronta ad essere personalizzata con una lunga lista
di optional da aggiungere ai tre livelli
di allestimento previsti. Interessante,
sotto il profilo della funzionalità, è il
divano posteriore ”plus”, dotato di
un vano passante e di un’escursione
longitudinale di 10 cm, che rende
ancora meglio sfruttabile lo spazio
per il carico che, complessivamente,
ha una capienza variabile da 540 a
1.560 litri. In tutto l’abitacolo sono
disseminati vani portaoggetti, anche
refrigerati, per non lasciare alcuno
spazio inutilizzato su una vettura
destinata anche ai lunghi viaggi.
Quando alla strumentazione di base
viene aggiunto il sistema di navigazione MMI plus, molti dei comandi
vengono trasferiti al terminale MMI
integrato nel tunnel centrale e le
informazioni compaiono sul grande
schermo al centro della plancia. I criteri che hanno ispirato il design esterno e interno della Q5 hanno portato
ad una scelta di propulsori allineati
alla filosofia equilibrata della vettura:
silenziosi, potenti e docili per collimare con le mille sfaccettature del suo
carattere. Due sono turbodiesel common-rail, 2.0 TDI e 3.0 TDI, 170 e 240
CV di potenza massima, che in Italia
dovrebbero coprire il 97% della
domanda, un dato che potrebbe
mutare se verrà correttamente
apprezzato il benzina 2.0 TFSI, un
quattro cilindri hi-tech (sovralimentato con turbocompressore, iniezione
diretta del carburante, gestione dell’alzata delle valvole Audi Valvelift
System) da 211 CV e 350 Nm di coppia che spinge la Q5 a 225 km/h e le
consente di passare da 0 a 100 in 7,2
secondi. Sono valori molto simili (225
km/h e 6,5 secondi) a quelli offerti
dal tre litri V6 TDI, poderoso come
sempre ma forse quasi eccessivo per
un Suv di questa taglia che, in futuro,
accoglierà anche uno stratosferico
3.2 FSI da 270 CV. Equilibrata è quindi la scelta di puntare sul due litri TDI
da 170 CV, brillante ed efficiente con
un consumo medio di appena 6,7
l/100 km. Vivamente raccomandato,
in abbinamento a tutte le motorizzazioni, il cambio a doppia frizione
S-tronic a sette rapporti manovrabile
attraverso le palette al volante.
Agile e sicura su tutti i fondi
Tutte le Q5 sono ovviamente dotate
della trazione integrale permanente
quattro che prevede una distribuzione
base della coppia 40:60 fra l’asse
anteriore e quello posteriore, che, in
caso di necessità, può ricevere fino
all’85% della coppia e mai meno del
35%. Facile è quindi passare dal piacere raffinato di una marcia impeccabile su strada, indipendentemente
dalle condizioni del fondo, alle emozioni dell’off-road che può essere
affrontato in completa sicurezza grazie all’altezza libera dal suolo di 20 cm
e alla capacità della Q5 di superare
pendenze fino al 31%. Per chi chiede il
massimo in fatto di tecnologia c’è la
possibilità di dotare l’auto dell’“Audi
drive select”, sistema che gestisce la
risposta del motore, il funzionamento
del servosterzo e i punti di innesto del
cambio S tronic, e al quale possono
essere abbinati altri preziosi dispositivi come lo sterzo dinamico e la regolazione elettronica degli ammortizzatori. I prezzi delle nuove Audi Q5, in
consegna a partire da novembre, partono da 41mila euro.
Piero Evangelisti
La linea della Q5 è tondeggiante con un ampio portellone posteriore sormontato da uno spoiler e con un lunotto di piccole dimensioni
CarFleet ottobre 2008
57
Prova su strada
Skoda Superb, ammiraglia
all’attacco delle flotte
La berlina ai vertici della gamma Skoda si presenta con dimensioni extralarge e soprattutto con livelli di
finiture da fare concorrenza alle “cugine” del Gruppo Volkswagen. Prezzi aggressivi (a partire da 21.840
euro) della versione spinta dal piccolo 1.4 TSI che supera i 200 all’ora e percorre in media 15,2 km con
un litro di benzina. Due turbodiesel di 2 litri in attesa del V6 di 3.6 litri da 260 cv con trazione integrale
CarFleet ottobre 2008
58
a Skoda Superb, memore di un
lontano passato quando il suo
nome negli anni Trenta era sinonimo di berlina esclusiva, con la
nuova versione della sua ammiraglia
(lanciata nel 2001 ed ora già alla
seconda generazione) tenta di farsi
strada nel difficile segmento delle
auto di lusso dominato in Europa
dalle tedesche. E la Superb appunto,
forte della stretta parentela con i
modelli del Gruppo Volkswagen al
quale appartiene, si propone all’attenzione di chi è alla ricerca di una
vettura spaziosa ed elegante, ma con
costi alla portata di molte tasche. In
altre parole strizza l’occhio a quanti
vorrebbero acquistare una berlina del
segmento E pur volendo spendere
quanto invece richiede di solito
un’auto del segmento inferiore.
Innanzitutto si è dotata di misure
adeguate al ruolo che vuole ricoprire (4,83 metri in lunghezza e 1,81 in
larghezza) con leggeri aumenti (+35
e +40 millimetri) rispetto alle dimensioni del modello che sostituisce.
Solo l’altezza è diminuita (1,46
metri) per contribuire allo slancio
complessivo che la linea elegante di
questa berlina offre. Lo spazio maggiore nell’abitacolo è stato riservato
soprattutto alle gambe dei passeggeri dei posti posteriori (+19 mm).
Sorprende il lavoro dei tecnici
Skoda i quali, utilizzando il pianale
di Passat (comune anche a Golf e
Octavia), sono riusciti ad ottenere
un abitacolo da ammiraglia per lo
spazio a disposizione e per la qualità dei materiali pregiati utilizzati.
L
La parte posteriore della Superb rispecchia la linea elegante del modello
Le proporzioni, in ogni caso, restano
equilibrate con il cofano allungato e
ricco di nervature, con il padiglione
superiore a sua volta allungato verso
il lunotto inclinato e con il bagagliaio
che nasconde una sorpresa: può
aprirsi come il cofano che di solito troviamo su una berlina a quattro porte,
oppure come un portellone delle vetture a cinque porte che ingloba anche
il lunotto.
Portellone a doppio uso
Il sistema è stato chiamato Twindoor
e sfrutta intelligentemente un dispositivo elettromeccanico di apertura
con due tasti facilitando così le operazioni di carico anche a chi ha le mani
occupate. Il vano ha una capacità di
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Skoda Superb 2.0 TDI/170 CV Fap Elegance
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.968 cc
170 cv
4,84 x 1,82 x 1,46 m
1.465 kg
8,8” (da 0 a 100 km/h)
222 km/h
Manuale a 6 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
Costo di esercizio al km (*)
0,61
Consumo medio
16,9 km/litro
Capacità di carico
da 565 a 1.670 litri
Comfort
✭✭✭✭✩
Silenziosità
✭✭✭✭✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
ben 565 litri che possono diventare
1.670 ribaltando in avanti il divano
posteriore. E’ un valore superiore a
quello di tante familiari e viene incontro alle esigenze di quanti accanto
alle dimensioni ed al lusso che questa
berlina propone non vogliono rinunciare alla versatilità di utilizzo. E sempre in tema di versatilità va detto che
il divano posteriore può essere ripiegato anche in maniera asimmetrica
(60 e 40) e che dispone di un’apertura centrale per ospitare nell’abitacolo
oggetti particolarmente lunghi come
un paio di sci.
Il frontale propone un’ampia mascherina cromata sormontata dal marchio
Skoda in verde e fari di taglio particolarmente elegane con il cofano che
funge da palpebra sui fari stessi.
Sotto il fascione anteriore che ospita
la targa spicca un’ampia presa d’aria,
mentre i passaruota leggermente
sporgenti e le nervature sul cofano
danno alla berlina uno stile ben preciso e riconoscibile. Le fiancate invece
hanno una forte nervatura che collega i fari anteriori a quelli posteriori
passando sopra le maniglie d’apertura degli sportelli, mentre la coda, di
dimensioni contenute, mostra la presenza di uno spoiler. I fari posteriori si
collocano in parte sul cofano del
CarFleet ottobre 2008
59
Prova su strada
bagagliaio, in parte sulla fiancata con
uno sviluppo orizzontale. Al centro
del cofano del bagagliaio il logo
Skoda e al di sotto la scritta cromata
Superb.
Entrando nell’abitacolo si è colpiti sia
dallo spazio a disposizione sia
soprattutto dalle finiture in radica e
pelle nonché da altri particolari come
il diffusore dell’aria climatizzata verso
i posti posteriori, il vano portaombrelli ricavato nel rivestimento della portiera posteriore di sinistra e le numerose tasche portaoggetti di una certa
eleganza.
Lo stile è quello della Passat
Lo stile che si percepisce è quello
delle berline tedesche e della Passat
in particolare: volante a quattro razze,
cruscotto con due grandi indicatori
circolari tra i quali spicca un ampio
display del computer di bordo, consolle centrale massiccia sormontata
dai diffusori di aria climatizzata, con
al centro il navigatore satellitare. Il
cambio manuale a 6 rapporti (ma è
disponibile anche il DSG a 6 e 7 rapporti) è sistemato alla base della consolle, in posizione comoda per il braccio del pilota che può manovrare la
corta leva anche con semplici movimenti del polso tanto sono ravvicinati e precisi gli innesti. La visibilità sia
in avanti che verso il retro è buona
nonostante il lunotto posteriore di
relativamente ridotte dimensioni.
La gamma dei motori, sia a benzina
che a gasolio, è ampia e incrociando
le configurazioni (Confort, Ambition
ed Elegance) si arriva a ben 13 versioni, in attesa del top di gamma, il 6
cilindri a V di 3.6 litri ad iniezione
diretta di benzina (FSI) che avrà anche
la trazione integrale. Il range di prezzi
è abbastanza ampio andando dai
21.840 euro della versione d’attacco
con l’1.4 TSI da 125 cv ai 33.900 del
2.0 TDI 170 cv con Fap e DSG.
Apparentemente il piccolo motore a
benzina rappresenta una contraddizione sotto il cofano di una berlina
con le ambizioni da ammiraglia dove
ci si aspetterebbe di trovare solo propulsori di una certa potenza, diciamo
dai 140 cv in su. In realtà questo piccolo “gioiello” si dimostra piuttosto
vivace superando i 200 km/h di velocità massima e scattando da 0 a 100
in 10,5”. Dichiara consumi contenuti
(15,2 km con un litro di benzina) e piacerà a chi, pur avendo deciso di
acquistare un’ammiraglia, tiene pur
sempre d’occhio il portafoglio. E’ facile ipotizzare anche che con questa
versione Skoda andrà all’attacco del
segmento delle flotte aziendali dove
dimensioni e consumi giocano spesso un ruolo importante nelle scelte.
Più adatto alle ambizioni della Superb
si presenta l’1.8 da 160 cv che spinto
dal turbo raggiunge i 220 km/h e raggiunge da fermo i 100 all’ora in 8,6”. I
consumi (13,2 km/l) restano in un
ambito più che accettabile.
Due diesel da 140 e 170 cv
Nonostante il prezzo del gasolio sia
“impazzito” a causa dei continui e
vertiginosi rincari del petrolio, saranno i due propulsori diesel di 2.0 TDI a
giocare il ruolo dei favoriti nelle preferenze della clientela. Coniugati in due
differenti potenze (140 e 170 cv) si
dimostrano sempre pronti alle sollecitazioni dell’acceleratore grazie a due
coppie di tutto rispetto (320 e 350
Nm) disponibili già ad un basso
numero di giri. Il 170 cv, oggetto della
nostra prova, dichiara una velocità
massima di 222 km/h ed uno sprint di
8,8” da 0 a 100. Sono dati cronometrici di tutto rispetto ai quali fa riscontro un consumo davvero contenuto di
16,9 km/l nel ciclo misto, di pochissimo inferiore a quello denunciato dal
gemello con 140 cv.
Silenziosità e comfort
Visione d’insieme della Superb: ampio parabrezza e cofano con una doppia nervatura
CarFleet ottobre 2008
60
Della Superb si apprezzano soprattutto la silenziosità ed il clima ovattato che si respira nell’abitacolo anche
ad alte velocità. Le sospensioni con
taratura morbida filtrano bene le
asperità dei fondi stradali, ma trasmettono un certo rollio nei percorsi
tortuosi. La Superb infatti sembra
costruita apposta per viaggiare in
autostrada dove si esaltano le sue
doti di comfort. Dotazioni di sicurezza
al top con in aggiunta l’Adaptive
Frontlight System, che utilizza in
maniera intelligente i fari bixeno regolando la profondità del fascio luminoso e la sua angolazione a seconda
della velocità e delle condizioni
meteorologiche.
Prova su strada
308 SW, l’auto a due facce:
berlina e wagon insieme
La “compatta” di Casa Peugeot ha mantenuto il frontale della berlina aggiungendo un portellone
leggermente arrotondato nella parte posteriore. Sette posti a disposizione nella versione Ciel. I sedili
si possono spostare a piacimento. Ottimo rapporto tra qualità e prezzo con il classico turbodiesel da
110 cv, ma interessanti anche le versioni a benzina: l’1.4 sfiora i 180 all’ora e costa 16 mila euro
CarFleet ottobre 2008
61
Prova su strada
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Peugeot 308 1.6 Hdi/110 CV Fap SW Ciel Féline
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.560 cc
110 cv
4,50 x 1,82 x 1,56 m
1.420 kg
12,5” (da 0 a 100 km/h)
185 km/h
Manuale a 5 marce
Trazione anteriore
Costo di esercizio al km (*)
0,50
Consumo medio
18,9 km/litro
Capacità di carico
da 587 a 1.856 litri
Comfort
✭✭✭✭✩
Silenziosità
✭✭✭✩✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
(*) percorrenza annua 30.000 km
mi la linea ed il piacere di guida
che offre una classica berlina,
ma non vuoi rinunciare alla
praticità ed allo spazio che una station wagon di solito mette a disposizione dei suoi passeggeri? Oggi sul
mercato italiano non mancano i
modelli che vengono incontro a questo tipo di aspettative anche perché il
gusto e le esigenze di un numero
sempre maggiore di automobilisti si
stanno orientando verso mezzi “trasversali” al punto da indurre le Case
ad inventare una nuova categoria di
immediato successo che va sotto il
nome di Crossover.
In casa Peugeot la sigla “SW” ad
esempio rappresenta un concetto
automobilistico inedito, diverso dalla
classica derivata Station Wagon e differente anche da una monovolume
pur riassumendone le caratteristiche
principali. La nuova 308 SW ne è un
esempio illuminante: si tratta sostanzialmente dell’omonima berlina, per
quel che riguarda la linea del frontale,
con fiancate slanciate e dalla ampie
superfici vetrate e con una parte
posteriore che si differenzia dalle tradizionali famigliari per un lunotto
arrotondato e per un portellone di
grandi dimensioni con una soglia di
carico molto vicina a terra.
E’ una vettura compatta (lunga appena 4,5 metri), votata alla praticità e
alla modularità consentendo di spostare a piacimento (o di estrarli per
lasciarli in garage) i tre sedili separati
della seconda fila, capace di ospitare,
nella versione Ciel, sette persone (ad
onor del vero è meglio parlare di due
A
CarFleet ottobre 2008
62
bambini) grazie a due poltroncine
supplementari, in grado di trasportare un gran numero di bagagli (la capacità di carico oscilla tra 587 e 1.856
litri) o, se preferite, una bici senza
doverla smontare, ricca di utili ripostigli, che però non rinuncia ad un’identità stilistica ben definita e soprattutto al piacere di guida tipico di una berlina tout court.
Tetto trasparente di 1,6 metri
Nella variante SW Ciel poi assomiglia
ad un salotto illuminato da un tetto
trasparente enorme, di 1,68 metri di
ampiezza che può essere oscurato
elettricamente con un pannello azionato da un pulsante sul tunnel cen-
trale, appena dietro l’accendisigari.
Da sottolineare infine la buona aerodinamicità della vettura (il Cx è di
0,31) che influisce positivamente sui
consumi, sempre molto contenuti, e
sulle emissioni di CO2.
La grande abitabilità della 308 SW è
favorita dall’architettura semi-alta
della berlina che ha nella visibilità e
nella luminosità i punti forti. Inoltre la
SW eredita la base tecnica della berlina (piattaforma, collegamenti al
suolo, motorizzazioni, dotazioni di
sicurezza…) e gran parte delle tecnologie che contribuiscono al comfort
dei passeggeri. Il frontale è quello
della famiglia delle 308 con la poderosa presa d’aria che integra il paraurti ed i gruppi ottici dalla forma felina
che si allungano sul cofano. In base
alle versioni il fascione paracolpi
anteriore è proposto in tre varianti: un
frontale classico con due barrette cromate nella griglia, un altro dinamico
con incavi color alluminio ed un terzo
dal design rastremato riservato alla
308 SW Ciel con il motore da 175 cv.
In tema di motori la scelta è ampia ed
articolata: quattro a benzina e tre a
gasolio, cambi manuali a cinque e sei
marce (e un automatico a sei sul 2.0
HDi), potenze da 90 a 175 cavalli,
La parte posteriore della nuova 308 SW mostra linee arrotondate ed originali
Fiancata dalla linea pulita con un’ampia superficie vetrata che dà luce all’abitacolo
emissioni di CO2 da un minimo di 125
gr/km ad un massimo di 187, velocità
da 174 a 215 km/h. I consumi sono
sempre contenuti, come indicano
anche le emissioni di CO2: si va dai 4
litri per cento km (che corrispondono
a 25 km/l nei percorsi extraurbani)
con il diesel più parsimonioso ai 6
l/100 km per il benzina più potente
(16,6 km/l). Prendendo come riferimento il più realistico consumo nel
ciclo misto i dati restano confortanti
oscillando tra 4,7 e 7,9 l/100 km, cioè
tra 21,2 e 12,6 km/l. Il teatro della
nostra prova su strada questa volta è
stata la Sardegna, con percorsi tortuosi lungo la Costa Smeralda ed i
saliscendi di Tempio Pausania, e tra le
molte versioni a disposizione abbiamo scelto quella motorizzata con il
classico 1.6 HDi da 110 cv che si è
dimostrato l’ideale sul fronte dei consumi pur dovendo spingere una vettura di 1.420 kg: il peso ha in parte
smorzato la verve della vettura (che
per altro non nasce per bruciare tutte
le altre auto ai semafori), ma la potenza e soprattutto la coppia massima di
240 Nm a 1750 giri/minuto sono più
che sufficienti per garantire reazioni
vivaci appena si affonda il piede sull’acceleratore. Piacevole e divertente
il “benzina” da 150 cv, sempre di 1.6
litri, che offre la possibilità di una
guida brillante. Entusiasmante infine
il “benzina” da 175 cv, lo stesso motore già collaudato sulla 207 GTI, che
regala brividi e riprese da sportiva
doc. Anche ad andature sostenute, la
308 SW con il 110 cv turbodiesel di 1.6
litri è apparsa affidabile e precisa nel
disegnare le curve grazie ad una forte
rigidità torsionale, ad un avantreno
pseudo Mc Pherson e soprattutto ad
un baricentro particolarmente basso.
Dotazioni di sicurezza complete
Dotazioni di sicurezza complete, cerchi da 15”, 16” e 17” e pneumatici
Michelin Energy Saver che ottimizza-
no la resistenza al rotolamento riducendo i consumi di carburante di
quasi 0,2 litri per 100 km. Le finiture,
soprattutto nella versione Feline Ciel,
sono di ottimo livello così come l’insonorizzazione, degna di un’ammiraglia. Infine una nota di merito va assegnata al cambio manuale a 5 marce,
dagli innesti precisi e dall’escursione
ridotta della leva anche se il 6 marce,
di serie sul 2.0 HDi con 136 cv, avrebbe contribuito ad esaltare l’elasticità
del motore ai bassi numeri di giri.
Da sottolineare in particolare il buonissimo rapporto tra qualità e prezzo:
il 110 cv turbodiesel della nostra prova
su strada si colloca di poco al di sopra
dei 20 mila euro con un consumo
medio nel ciclo misto di 19,2 km per
ogni litro di gasolio.
La versione Ciel a 7 posti con il meno
potente 90 cv sta addirittura al di
sotto dei 20 mila euro con percorrenze leggermente superiori ai 20 km/l.
Interessanti infine le 308 sw con le
motorizzazioni a benzina: il modello
d’attacco di 1.4 litri e 95 cv (178 km/h
di velocità massima, 13,8” per passare da 0 a 100 km/h) costa 16.300 euro
con consumi che sfiorano i 15 km/l.
Con i prezzi alle stelle del gasolio l’alternativa a benzina si sta facendo
sempre più interessante anche agli
occhi di chi non è abituato a fare troppi calcoli sulla convenienza.
La nuova 308 SW non rinuncia all’eleganza degli interni e ad una ricca consolle
CarFleet ottobre 2008
63
Prova su strada
Berlingo diventa “grande”
Più comoda e versatile
La seconda generazione della multispazio di Casa Citroën eredita il pianale di C4 Picasso e si trasforma
in una vettura dalle mille risorse. Stessa struttura per berlina e Van con finiture e apparati elettronici
di buon livello. Cinque motorizzazioni (due a benzina da 90 e 110 cv, tre a gasolio da 75, 90 e 110 cv).
C’è anche la versione XTR per un moderato off-road grazie al differenziale autobloccante
CarFleet ottobre 2008
64
on potevano che essere i francesi, affascinati dalla praticità
e da uno stile che uscisse dal
coro, ad inventare e a decretare il successo di un certo tipo di vetture votate all’uso razionale dell’ampio spazio
interno e con la vocazione ad essere
multiuso, sia da lavoro che per il
tempo libero, adatte al single come
alla famiglia numerosa, simpatiche
compagne di un week end in campagna o più semplicemente di un pomeriggio dedicato agli hobbies o allo
sport. In casa Citroën un esempio di
questo tipo di mezzi è rappresentato
dal Berlingo che dal 1996 ad oggi ha
venduto la bellezza di 1,7 milioni di
unità in Europa a conferma del fatto
che il fenomeno non è rimasto limitato ai confini nazionali, ma ha trovato
estimatori in tutto il Vecchio
Continente.
L’indice di gradimento è restato negli
anni così elevato da convincere
Citroën, all’indomani del varo della
nuova generazione di Berlingo, a mantenere in listino la vecchia versione
con il nome di First come modello
entry level ed anche come mezzo
commerciale dal listino particolarmente aggressivo. Non è possibile
fare confusione tra le due versioni perché la nuova, oltre ad essere cresciuta
in lunghezza e larghezza, è stata dotata di un frontale inconfondibile con i
due “chevron” che fanno parte di una
griglia cromata che abbraccia tutta la
parte anteriore, da un faro all’altro.
Inoltre la presa d’aria sia sopra che
sotto il fascione portatarga è ampia a
listelli orizzontali di colore nero.
N
La porta laterale scorrevole facilita le operazioni di carico e scarico nel Van
Il nuovo Berlingo nasce con un telaio
di origine automobilistica avendo ereditato avantreno e retrotreno da C4
Picasso: è cresciuto in lunghezza di
ben 24 centimetri (ora arriva a 4,38
metri), in larghezza di 8 (a quota 1,81)
e soprattutto ha aumentato il passo
di 3,5 cm portandolo a 273 cm con
ampio spazio per le gambe dei passeggeri dei posti posteriori. L’altezza
è di 1,80 metri che diventano 1,85 con
le barre sul tetto (che il Van però non
ha) e addirittura 1,86 nella versione
XTR, quella che consente di affrontare anche percorsi in off road grazie al
differenziale autobloccante e ad una
maggiore altezza da terra.
Van, grande capacità di carico
Nella versione Van questo spazio
maggiore in lunghezza è stato riser-
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Citroën Berlingo Van 1.6 HDi 90 CV
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.560 cc
90 cv
4,38 x 1,81 x 1,80 m
1.354 kg
12,7” (da 0 a 100 km/h)
160 km/h
Manuale a 5 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
0,37
Costo di esercizio al km (*)
17,2 km/litro
Consumo medio
3,3 metri cubi
Capacità di carico
Comfort
✭✭✭✩✩
Silenziosità
✭✭✭✩✩
ABS
SI
Sicurezza
ESP
SI
Antislitt.
SI
vato interamente al carico: così oggi il
volume utile è salito a 3,3 metri cubi
con una capacità fino a 850 kg di carico utile. Una paratia metallica fissa,
compatta nella parte inferiore, a rete
trasparente in quella superiore, divide l’abitacolo, che può ospitare due
passeggeri oltre al pilota, dal vano di
carico caratterizzato da diversi ancoraggi (sei anelli girevoli) che consentono di bloccare i colli trasportati e di
conseguenza di viaggiare in tutta
sicurezza qualsiasi sia il carico. La
relativamente contenuta distanza da
terra (584 cm) del pianale facilita le
operazioni di carico attraverso la
porta posteriore di 1,55 metri di
ampiezza che si apre in maniera asimmetrica (60 e 40), mentre la porta
laterale sinistra scorrevole ha un’altezza di 1,10 metri ed una larghezza
che va da 650 a 737 cm. Esiste anche
una versione con capacità di carico
ridotta a 625 kg per un’altezza generale diminuita da 1,82 a 1,80 metri.
All’interno l’altezza e di 1,25 metri,
mentre la larghezza oscilla da 1,23
della parte posteriore a 1,62 di quella
centrale in corrispondenza delle porte
laterali scorrevoli.
Sia la versione Van che quella per il
trasporto persone hanno il medesimo
cruscotto di ispirazione automobilistica: volante a tre razze, due indicatori circolari di grandi dimensioni
CarFleet ottobre 2008
65
Prova su strada
(contagiri e tachimetro) ed uno più
piccolo (carburante e termometro
acqua), il display con informazioni di
servizio (temperatura esterna, data,
stazione radio) alla sommità della
consolle centrale che comprende
anche impianto radio con lettore Cd
ed Mp3, condizionatore d’aria e in
basso la corta leva del cambio (un
funzionale 5 marce manuale per tutte
le versioni). Le differenze tra il Van ed
il Berlingo tradizionale si notano
naturalmente nella disposizione dei
sedili anteriori (posto del pilota e
panchetta con due posti per i passeggeri). Il sedile centrale può essere
ripiegato e diventare un comodo
tavolino sul quale scrivere o conservare carte. Il Berlingo a 5 posti invece
può differenziarsi per il climatizzatore
bizona, per il lettore Cd con 5 dischi e
soprattutto per i vani portaoggetti
che si trovano sul padiglione in stile
aeronautico e che in casa Citroën
hanno battezzato Modutop. Esiste
anche una variante con barre portatutto interne che consentono di alloggiare nell’abitacolo snowboard o
tavole da surf. I tre sedili posteriori
sono indipendenti ed asportabili;
quello centrale può essere ripiegato
per diventare un tavolino così come
avviene per il Van. Altra differenza
vistosa tra la versione commerciale e
quella per il trasporto persone sta nel
Ampie superfici vetrate e spazio abbondante per 5 passeggeri nell’abitacolo
fascione in plastica nera che caratterizza il frontale, motivo che corre sulle
fiancate e che si ripropone come
paraurti della parte posteriore.
Nella versione tradizionale a 5 posti
invece il fascione anteriore è in tinta
con la carrozzeria, mentre i vetri laterali anteriori sono a goccia e quelli
posteriori squadrati. Data la chiara
origine automobilistica che le deriva
dal pianale di C4 Picasso, anche il
nuovo Berlingo Van ha dotazioni di
sicurezza ed elettroniche come se
fosse una berlina: Abs con ripartitore
elettronico di frenata ed aiuto alla fre-
Il frontale della versione commerciale non si differenzia ad occhio da quello della berlina
CarFleet ottobre 2008
66
nata d’emergenza (AFU), 4 freni a
disco, Esp (optional), regolatore e
limitatore di velocità (optional), airbag pilota e passeggero, climatizzatore manuale e sensori di parcheggio
posteriori. La berlina in più è dotata
del dispositivo che aiuta nelle partenze in salita, il navigatore satellitare ed
il pack fuoristrada che migliora la
guida sui terreni difficili grazie al differenziale autobloccante ed ad una
maggiore altezza da terra.
Per il Van un benzina da 90 cv
Ho tenuto da ultimo i motori. Si tratta
di due propulsori a benzina da 90 e
110 cv e di tre a gasolio di 75-90 e 110
cv. Per il Van invece solo un benzina da
90 cv (nelle versioni 2 posti e Club 3
posti) e due diesel da 75 e 90 cv, a loro
volta divisi tra 2 posti e Club tre posti.
Velocità che oscillano tra 151 e 160
km/h; consumi tra 12 km/l per i benzina e 17 km/l per il gasolio. Quattro
gli allestimenti per il Berlingo tradizionale: Base, Multispace, XTR e My
Multispace; prezzi che vanno da
14.990 euro a 21.490 per il Multispace
con l’1.6 HDi da 110 cv. Le velocità
variano da 152 a 173 km/h ed i consumi da 12 a 17 km/l. Il motore ideale, al
di là del classico 1.6 HDi da 110 cv, è a
mio parere il 90 cv HDi che ha un buon
rapporto tra peso e potenza e vanta
consumi ed emissioni contenuti.
Osservatorio
I numeri dell’auto aziendale
Anticongiunturali gli acquisti delle aziende
Si conferma ed acquista corpo la crisi del mercato automobilistico italiano, che nei primi 8 mesi dell’anno ha subito
una contrazione del 12%. Questo calo deriva, però, da una diminuzione delle immatricolazioni a privati del 18%, parzialmente
compensata da crescite del 4% degli acquisti delle imprese e del 5% di quelli delle società di noleggio
Con il passare dei mesi le difficoltà
del mercato automobilistico italiano
acquistano sempre più il carattere di
una vera e propria crisi congiunturale
dovuta all’inversione del ciclo, che,
dopo ben 11 anni di vendite su livelli
molto elevati, con l’inizio del 2007 ha
dato luogo ad una fase riflessiva, che
non è destinata a risolversi in tempi
brevissimi.
A fine agosto le immatricolazioni
rispetto ai primi 8 mesi del 2007
hanno fatto registrare un calo del
12%. Analizzando i dati emerge però
un andamento nettamente differenziato degli acquisti dei privati e di
quelli delle aziende. Le immatricolazioni a privati subiscono infatti un
calo di ben il 18% mentre per le
aziende complessivamente considerate vi è una crescita del 4,10% e per
le società di noleggio del 5,05%.
Come è già successo in altre situazioni di difficoltà del mercato automobilistico gli acquisti delle aziende in
genere ed in particolare quelli delle
aziende di noleggio stanno assolvendo ad una funzione anticongiunturale dando un contributo per contenere
le perdite del mercato complessivo
con benefici effetti anche per il quadro economico generale.
Per quanto riguarda l’andamento
delle principali marche sul mercato
del noleggio, dalla tabella qui sotto
emerge che la leadership nelle vendite è sempre detenuta dal marchio
Fiat che, con una crescita del 7,56%,
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA
DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’
gennaio-agosto
IMMATRICOL AZIONI IN ITALIA
DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
PER USO NOLEGGIO
gennaio-agosto
Variaz.%
Marca
gennaio-agosto
Marca
Quota 2008 Quota 2007
2008
2007
FIAT
FORD
LANCIA
VOLKSWAGEN
RENAULT
MERCEDES
BMW
ALFA ROMEO
OPEL
AUDI
PEUGEOT
CITROEN
SMART
NISSAN
TOYOTA
VOLVO
CHEVROLET
HONDA
LAND ROVER
MINI
MAZDA
SKODA
SEAT
HYUNDAI
CHRYSLER
MITSUBISHI
JEEP
KIA
SUZUKI
altre
131.644
33.358
31.708
27.794
27.284
24.822
23.356
23.290
22.054
19.965
14.606
12.207
9.290
8.935
8.560
7.457
4.558
4.483
3.958
3.752
3.611
3.380
3.297
2.793
2.475
2.113
1.999
1.924
1.827
11.015
130.938
26.983
29.894
27.434
27.793
23.044
22.340
30.063
20.327
19.216
12.015
8.065
6.558
7.497
8.184
9.388
4.269
4.302
4.169
2.481
3.304
2.790
2.728
2.637
2.787
3.476
2.990
1.722
1.723
9.588
0,54
23,63
6,07
1,31
-1,83
7,72
4,55
-22,53
8,50
3,90
21,56
51,36
41,66
19,18
4,59
-20,57
6,77
4,21
-5,06
51,23
9,29
21,15
20,86
5,92
-11,19
-39,21
-33,14
11,73
6,04
14,88
27,57
6,99
6,64
5,82
5,71
5,20
4,89
4,88
4,62
4,18
3,06
2,56
1,95
1,87
1,79
1,56
0,95
0,94
0,83
0,79
0,76
0,71
0,69
0,58
0,52
0,44
0,42
0,40
0,38
2,31
28,55
5,88
6,52
5,98
6,06
5,02
4,87
6,55
4,43
4,19
2,62
1,76
1,43
1,63
1,78
2,05
0,93
0,94
0,91
0,54
0,72
0,61
0,59
0,57
0,61
0,76
0,65
0,38
0,38
2,09
TOTALE
477.515
458.705
4,10
100,00
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE
CarFleet ottobre 2008
68
porta la sua quota dal 32,29% al
33,06%. Perde invece leggermente in
quota di mercato Ford (dall’8,51
all’8,21%), che mantiene però la
seconda posizione in graduatoria.
Terza è Lancia con un lieve calo in
valori assoluti e in quota, mentre Alfa
Romeo scivola dal 2° al 4° posto del
2007 con un calo del 19,13% dovuto
essenzialmente al fermo dello stabilimento di Pomigliano d’Arco in gennaio e febbraio.
Quanto ai modelli più venduti nulla di
invariato nella parta alta della graduatoria per quello che riguarda la
prima e seconda piazza (Grande
Punto e Panda). Al terzo posto si colloca invece Lancia che guadagna una
posizione rispetto al 2007.
FIAT
FORD
LANCIA
ALFA ROMEO
VOLKSWAGEN
RENAULT
OPEL
MERCEDES
BMW
AUDI
PEUGEOT
CITROEN
SMART
VOLVO
NISSAN
CHEVROLET
SKODA
TOYOTA
SEAT
CHRYSLER
MINI
SAAB
HONDA
MAZDA
HYUNDAI
DODGE
KIA
JEEP
LAND ROVER
altre
TOTALE
gennaio-agosto
Variaz.%
2008
Quota 2008 Quota 2007
2007
80.008
19.863
17.644
16.421
15.882
13.816
13.110
9.755
8.789
8.455
6.041
5.376
4.458
3.380
3.172
2.102
2.014
1.406
1.372
1.266
989
860
761
755
748
589
510
463
440
1.577
74.384
19.595
17.918
20.348
15.362
15.525
11.757
8.145
8.398
8.257
6.199
2.371
3.228
3.230
3.152
2.051
1.361
1.012
1.260
1.432
523
427
449
499
341
99
174
962
530
1.403
7,56
1,37
-1,53
-19,30
3,38
-11,01
11,51
19,77
4,66
2,40
-2,55
126,74
38,10
4,64
0,63
2,49
47,98
38,93
8,89
-11,59
89,10
101,41
69,49
51,30
119,35
494,95
193,10
-51,87
-16,98
12,40
33,06
8,21
7,29
6,78
6,56
5,71
5,42
4,03
3,63
3,49
2,50
2,22
1,84
1,40
1,31
0,87
0,83
0,58
0,57
0,52
0,41
0,36
0,31
0,31
0,31
0,24
0,21
0,19
0,18
0,65
32,29
8,51
7,78
8,83
6,67
6,74
5,10
3,54
3,65
3,58
2,69
1,03
1,40
1,40
1,37
0,89
0,59
0,44
0,55
0,62
0,23
0,19
0,19
0,22
0,15
0,04
0,08
0,42
0,23
0,61
242.022
230.392
5,05
100,00
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE
IMMATR ICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTU RE E FUORISTRADA
VENDUTE AD IMPR ESE O SOCIETA’
TOP 20 - gennaio-agosto 2007/2008
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
ALFA ROMEO
LANCIA
FORD
LANCIA
FIAT
ALFA ROMEO
VOLKSWAGEN
FIAT
BMW
VOLKSWAGEN
RENAULT
AUDI
FIAT
RENAULT
OPEL
RENAULT
SMART
FIAT
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
159
YPSILON
FOCUS
MUSA
BRAVO
147
PASSAT
CROMA
SERIE 3
GOLF
CLIO
A4
IDEA
SCENIC
ASTRA
MEGANE
FORTWO
MULTIPLA
gennaio-agosto 2007
Numero
Quota
49.317
28.472
15.613
15.563
12.780
12.644
11.976
11.226
10.868
10.270
10.023
9.151
7.756
7.082
6.843
6.786
6.591
6.254
6.075
5.559
207.856
458.705
10,75
6,21
3,40
3,39
2,79
2,76
2,61
2,45
2,37
2,24
2,19
1,99
1,69
1,54
1,49
1,48
1,44
1,36
1,32
1,21
45,31
100,00
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
LANCIA
FIAT
ALFA ROMEO
FIAT
FORD
FORD
VOLKSWAGEN
SMART
VOLKSWAGEN
BMW
LANCIA
FIAT
ALFA ROMEO
MERCEDES
OPEL
RENAULT
AUDI
MERCEDES
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
YPSILON
BRAVO
159
CROMA
FIESTA
FOCUS
PASSAT
FORTWO
GOLF
SERIE 3
MUSA
500
147
CLASSE C
ASTRA
CLIO
A4
CLASSE A
gennaio-agosto 2008
Numero
Quota
42.808
27.487
19.248
18.356
13.289
12.516
10.051
9.778
9.670
9.287
9.009
8.626
8.508
8.472
7.755
7.316
7.257
7.202
6.589
6.531
227.760
477.515
8,96
5,76
4,03
3,84
2,78
2,62
2,10
2,05
2,03
1,94
1,89
1,81
1,78
1,77
1,62
1,53
1,52
1,51
1,38
1,37
47,70
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE
IMMATR ICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTU RE E FUORISTRADA
PER USO NOLEGGIO
TOP 20 - gennaio-agosto 2007/2008
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Marca
FIAT
FIAT
ALFA ROMEO
FORD
FIAT
LANCIA
LANCIA
FIAT
VOLKSWAGEN
ALFA ROMEO
VOLKSWAGEN
RENAULT
BMW
RENAULT
OPEL
RENAULT
AUDI
OPEL
FORD
FIAT
altre
Totale
Modello
GRANDE PUNTO
PANDA
159
FOCUS
BRAVO
YPSILON
MUSA
CROMA
PASSAT
147
GOLF
MEGANE
SERIE 3
SCENIC
ASTRA
CLIO
A4
CORSA
FIESTA
STILO
gennaio-agosto 2007
Numero
Quota
32.566
14.487
12.997
10.409
9.010
8.956
8.058
7.716
7.713
5.277
4.886
4.701
4.614
4.410
4.090
3.975
3.781
3.466
3.269
2.799
73.212
230.392
14,14
6,29
5,64
4,52
3,91
3,89
3,50
3,35
3,35
2,29
2,12
2,04
2,00
1,91
1,78
1,73
1,64
1,50
1,42
1,21
31,78
100,00
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
FIAT
ALFA ROMEO
FIAT
LANCIA
VOLKSWAGEN
FORD
LANCIA
VOLKSWAGEN
OPEL
SMART
FORD
OPEL
ALFA ROMEO
BMW
CITROEN
MERCEDES
RENAULT
AUDI
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
BRAVO
159
CROMA
YPSILON
PASSAT
FOCUS
MUSA
GOLF
ASTRA
FORTWO
FIESTA
CORSA
147
SERIE 3
C4
CLASSE C
MEGANE
A4
gennaio-agosto 2008
Numero
Quota
30.102
15.411
14.421
10.914
9.628
8.709
7.059
7.022
6.012
5.125
5.082
4.455
4.278
4.212
4.160
3.806
3.749
3.679
3.416
3.226
87.556
242.022
12,44
6,37
5,96
4,51
3,98
3,60
2,92
2,90
2,48
2,12
2,10
1,84
1,77
1,74
1,72
1,57
1,55
1,52
1,41
1,33
36,18
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE
CarFleet ottobre 2007
69
Osservatorio
SPESA PER AUTOVEICO LI IN I TALI A PER R EG
Elaborazioni Ufficio
PROVI NCE
E REGION I
Alessandria
Asti
Biella
Cuneo
Novara
Torino
VerbanoCusioOssola
Vercelli
Piemonte
Aosta
Valle d'Aosta
Bergamo
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Lodi
Mantova
Milano
Pavia
Sondrio
Varese
Lombardia
Bolzano Bozen
Trento
Trentino Alto Adige
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
Venezia
Verona
Vicenza
Veneto
Gorizia
Pordenone
Trieste
Udine
Friuli Venezia Giulia
Genova
Imperia
La Spezia
Savona
Liguria
Bologna
Ferrara
Forlì Cesena
Modena
Parma
Piacenza
Ravenna
Reggio Emilia
Rimini
Emilia-Romagna
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa Carrara
Pisa
Pistoia
Prato
PARCO CI RCOLANTE
N° AUTOVEICOLI
319.872
163.999
146.134
447.907
262.060
1.617.171
115.511
133.308
3.205.962
173.716
173.716
720.904
845.514
405.888
234.082
229.654
140.781
293.073
2.556.927
367.505
123.745
609.656
6.527.729
300.179
349.659
649.838
148.068
644.783
174.596
629.445
502.809
640.604
616.497
3.356.802
100.997
224.635
148.392
387.783
861.807
492.270
139.194
134.815
190.242
956.521
659.590
255.101
285.516
511.428
311.316
209.276
289.233
379.064
212.753
3.113.277
259.278
762.265
163.430
224.798
279.379
133.428
296.082
206.566
178.071
* Per la metodologia e i commenti si veda il servizio a pagina 24
CarFleet ottobre 2007
70
ACQUISTO
AUTOVE ICOLI
545.903
228.739
203.414
674.835
456.567
2.988.810
188.054
195.270
5.481.592
817.531
817.531
1.206.198
1.366.676
681.581
368.455
376.947
235.170
423.620
4.651.694
603.875
174.671
964.366
11.053.253
439.519
636.942
1.076.461
214.575
953.143
241.589
878.073
724.681
1.061.856
804.166
4.878.083
148.943
320.152
236.252
511.324
1.216.670
725.509
179.854
214.745
274.595
1.394.702
1.174.656
346.038
413.987
770.745
513.231
368.624
442.302
617.994
313.032
4.960.609
349.523
1.710.044
202.400
364.819
475.852
215.376
485.446
345.421
319.135
ASSICURAZIONE ASS ICURAZIONE
TASSE
R.C AUTOVE ICOLI INCENDIO E FURTO AUTOMOBILISTICHE
186.445
88.749
90.142
278.033
163.534
1.056.699
60.085
78.474
2.002.161
114.476
114.476
449.810
537.425
236.048
136.128
137.638
78.166
189.389
2.139.756
187.961
67.423
364.967
4.524.712
232.713
230.383
463.096
97.884
399.534
91.304
390.893
319.954
399.170
408.627
2.107.366
58.114
140.584
94.845
233.031
526.575
282.743
78.236
78.290
110.078
549.347
498.345
139.134
180.242
383.723
220.427
121.196
180.580
259.744
137.943
2.121.334
142.736
525.505
78.157
128.820
159.008
59.521
170.043
113.555
116.106
31.061
14.785
15.017
46.319
27.244
176.043
10.010
13.074
333.554
19.071
19.071
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44.092
16.505
47.152
31.488
32.195
I O N I E P ROV I N C E N E L 2 0 0 7 ( m i g l i a i a d i e u r o )
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SPE SA AUTOVE ICOLI**
CARBU RANTE
LUBRI FICANTI
PNE UMATICI
RICOVE RO
SPESA MAN UTEN ZION E
E RI PARAZION E
721.374
232.480
148.225
544.769
345.341
1.824.579
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358.126
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18.417
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49.786
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36.757
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19.111
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172.314
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TOTALE 2007
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1.618.222
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1.366.327
1.467.072
636.786
1.575.748
1.223.381
957.306
** Esclusi i pedaggi autostradali
CarFleet ottobre 2007
71
Osservatorio
SPESA PER AUTOVEICO LI IN I TALI A PER R EG
Elaborazioni Ufficio
PROVI NCE
E REGION I
PARCO CI RCOLANTE
N° AUTOVEICOLI
ACQUISTO
AUTOVE ICOLI
ASSICURAZIONE ASS ICURAZIONE
TASSE
R.C AUTOVE ICOLI INCENDIO E FURTO AUTOMOBILISTICHE
Siena
Toscana
Perugia
Terni
Umbria
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Pesaro Urbino
Marche
Frosinone
Latina
Rieti
Roma
Viterbo
Lazio
Chieti
L'Aquila
Pescara
Teramo
Abruzzo
Campobasso
Isernia
Molise
Avellino
Benevento
Caserta
Napoli
Salerno
Campania
Bari
Brindisi
Foggia
Lecce
Taranto
Puglia
Matera
Potenza
Basilicata
Catanzaro
Cosenza
Crotone
Reggio Calabria
Vibo Valentia
Calabria
Agrigento
Caltanissetta
Catania
Enna
Messina
Palermo
Ragusa
Siracusa
Trapani
Sicilia
Sardegna
206.316
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195.295
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330.300
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15.527
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16.910
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4.925
15.700
17.847
10.990
32.771
110.164
43.610
215.381
58.681
15.705
21.102
27.694
21.860
145.042
8.415
16.712
25.127
14.289
26.306
5.390
20.508
5.654
72.148
14.330
8.949
46.292
5.706
27.301
45.691
14.561
19.147
16.943
198.920
74.392
34.003
448.126
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99.526
55.001
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45.792
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14.371
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27.681
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35.989
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27.575
28.146
117.554
17.935
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26.133
29.706
18.292
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26.140
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14.007
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123.822
TOTALE ITALIA
41.157.882
59.264.292
22.395.703
3.731.062
6.210.180
** Esclusi i pedaggi autostradali
* Per la metodologia e i commenti si veda il servizio a pagina 24
CarFleet ottobre 2007
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I O N I E P ROV I N C E N E L 2 0 0 7 ( m i g l i a i a d i e u r o )
Studi LeasePlan Italia*
SPE SA AUTOVE ICOLI**
CARBU RANTE
LUBRI FICANTI
PNE UMATICI
RICOVE RO
SPESA MAN UTEN ZION E
E RI PARAZION E
299.295
4.089.083
779.856
287.454
1.067.310
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TOTALE 2007
CarFleet ottobre 2007
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