Modello ASA per la gestione dell’asset reputazionale CSR Manager Network Rischi reputazionali Milano, 20 aprile 2010 Il ruolo del percepito … La non applicabilità della teoria convenzionale della decisione razionale e la conseguente affermazione della razionalità limitata erodono la possibilità di ricorrere alla certezza scientifica, rendendo indispensabile considerare le rappresentazioni mentali, e quindi le percezioni, degli attori che a vario titolo sono interessati da una decisione. … e gli inconvenienti del percepito Nathan Zonher, studente di scuola media a Idaho Falls (Usa), nel 1997 promosse una raccolta di firme per la messa al bando dell’ossido di idrogeno. Il Wall Street Journal, che riportò l’episodio in prima pagina, racconta che ai tavoli veniva distribuito un volantino che illustrava i rischi connessi all’utilizzo del composto chimico: “Nella forma gassosa l’ossido di idrogeno può provocare ustioni; è il componente principale delle piogge acide; è la causa dell’erosione dei terreni; riduce l’efficacia dei freni delle auto; se inalato accidalmente può uccidere; inoltre è dimostrata la sua presenza nei tessuti degli ammalati terminali di cancro”. La presenza di un notaio testimonia che firmarono la petizione senza indugi il 76% di coloro che si fermarono ai tavoli. Tra tutti quelli che non firmarono solo il 15% si accorse che il l’ossido di idrogeno è l’acqua (H2O). L’acqua, infatti, sotto forma di vapore “può provocare ustioni”, “è il componente principale delle piogge acide” così come di qualsiasi altro tipo di pioggia, sotto forma di fiume, esondazione, mareggiata “è causa dell’erosione del terreno”, riduce l’efficienza dei freni sul bagnato, e se inalata in dosi massicce può provocare annegamento ed è “presente nei tessuti cancerosi” come, del resto, in quelli sani. La criticità da affrontare impegni aspettative azioni percezioni 4 Gli strumenti di comunicazione disponibili informazione negoziazione concertazione ? consultazione educazione informazione con retroazione Obiettivi del modello 1. posizionare i rischi reputazionali; 2. definire gli obiettivi e i relativi strumenti d’azione e comunicazione più idonei a prevenire o gestire i rischi reputazionali; 3. formulare indirizzi di immediata implementazione per orientare la fase di attuazione; 4. attivare un sistema di monitoraggio delle relazioni con i principali stakeholders. 6 Presupposti alla base del modello Più in generale il modello è una metodologia di supporto alla selezione degli strumenti di comunicazione più idonei per prevenire o gestire i rischi reputazionali sulla base dei risultati del confronto tra gli aspetti “tecnici” e “percepiti” nel tempo dai diversi stakeholders. I presupposti su cui si basa tale metodologia sono i seguenti: 1. per il raggiungimento di un accordo tra le parti in gioco, il percepito dagli stakeholders ha pari rilevanza rispetto a quello risultante da un’analisi tecnico-scientifica; 2. i diversi strumenti di informazione, comunicazione e partecipazione rispondono a specifici obiettivi e non sono tra loro sostituibili; 3. la creazione del consenso o la ricomposizione delle dispute non richiede necessariamente l’implementazione di processi che attivino il massimo grado di partecipazione tra le parti. 7 Applicazione del modello esterna l’esigenza conflitti ambientali e sociali la soluzione: un piano potenziamento consenso e assett reputazionale valutazione report comunicazione (azioni e kpi) interna assessment comunicazione rafforzamento clima fiducia crisi interventi (azioni e kpi) prevenzione ASA è stato applicato nei seguenti settori: multiutilities, megaevents, energia, rifiuti, grande distribuzione, salute, depurazione, telecomunicazioni, turismo, grandi opere, pianificazione attività estrattiva, settore petrolifero, energia rinnovabile Quadro logico del modello proposto Analisi statistica rassegna stampa, indagini mercato, interviste. Confronto criticità/risposte Confronto percepito/tecnico 0 Priorità dell’organizzazione/ scenario Mappatura stakeholder Analisi processi decisionali 1 2 Individuazione rilevanza stakeholder Analisi stato relazione Informazione Informazione retroazione Formazione 4 positiva e consolidata stato della relazione 3 Posizionamento e selezione strumenti positiva ma non consolida ta neutra tesa conflittuale Piano d’azione bassa Consultazione Concertazione/ negoziazione influenza degli stakeholder alta 5 Monitoraggio 9 grazie per l’attenzione [email protected] 10 Analisi dello stato della relazione risposte criticità 22% Ambiti vs criticità/risposte 40% Rifiuti 17% 3% raccolta differenziata 8% 5% inceneritore 1% 1% isola ecologica 1% 2% pianificazione rifiuti 1% 5% qualità del servizio 4% 6% caro bolletta 2% 30% 20% 10% 0% rifiuti servizio idrico criticità energia risposte servizi vari gruppo Hera totale Dal set di indicatori generato (qualche centinaio) vengono poi elaborati 4-5 indici di intensità che consentono poi di valutare lo stato della relazione “tarata” con le esigenze del cliente. 11 Rilevanza degli stakeholder Categoria attori coinvolti: criticità Criticità 28% media 15% politici 100% 80% fornitori finanziatori comunita locali lavoratori aziende 0% pubblica amministrazione 20% azionisti 40% clienti I lavoratori sono presenti solo nelle province di 1 e 2 60% Categoria attori coinvolti: risposte 100% 80% 15% XY Terrotorio 1 15% XY Holding Risposte 44% media 60% 40% fornitori finanziatori comunita locali pubblica amministrazione azionisti lavoratori aziende clienti 20% 0% • Le criticità hanno come attori prevalenti i media (28%), i politici (15%), i comitati (10%), i sindacati (9%), i cittadini (8%) e le associazioni di categoria (7%). • Le aziende, in particolare XY Holding ed XY Territorio 1 con una percentuale del 15% ed XY Territorio 2 e 3 dell’8%, sono i principali attori (46%). Seguono i media (44%). Le percentuali sono calcolate rispetto al totale delle criticità/risposte. 12 Posizionamento dei principali strumenti di comunicazione stato della relazione positiva e consolidata informazione educazione informazione con retroazione educazione informazione con retroazione consultazione positiva ma non consolidata neutra tesa conflittuale informazione con retroazione bassa concertazione consultazione negoziazione influenza degli stakeholder alta 13 Correzione da rassegna stampa e ricerche di mercato stato della relazione positiva e consolidata positiva ma non consolidata neutra impatto ambientale impianti rinnovabili impatto ambientale crescita società crescita professionale enti controllo ambientali dipendenti comunità finanziaria investimenti co2 associazioni ambientaliste consumatori comunità energetica regole competizione amm. e comitati locali comitati cittadini tesa clienti amm. e comunità locali consumatori clienti comitati cittadini conflittuale impatto ambientale impianti comunicazione trasparente compensazioni bassa influenza degli stakeholder Assessment della comunicazione ambientale e Rapporto ambientale 2009 prezzo qualità servizio ambiente alta 14 Il contributo del report ambientale impatto ambientale impianti stato della relazione positiva e consolidata positiva ma non consolidata neutra crescita società crescita professionale enti controllo ambientali dipendenti comunità finanziaria investimenti co2 rinnovabili impatto ambientale associazioni ambientaliste comunità energetica regole competizione consumatori amm. e comunità locali tesa clienti comitati cittadini conflittuale impatto ambientale impianti comunicazione trasparente compensazioni bassa influenza degli stakeholder prezzo qualità servizio ambiente alta 15 Piano d’azione Principali criticità Impatto ambientale e sicurezza esterna Monitoraggio ambientale Salute e sicurezza Sviluppo socio economico rafforzare la reputazione di xy driver della comunicazione Rilevanza sostenibilità ambientale strategie medio superare incomprimibilità del rischio ambientale Informazione a supporto della comunicazione lungo Dipendenti “ripetitori” sul territorio Dialogo permanete Continuazione strategia di medio Alleanze strategiche Dimostrare capacità di gestione del rischio tecnico e percepito xy risorsa del territorio (allargare la torta) 16 Piano d’azione a breve partecipazione lavoratori programmi ambiente interviste opinion leader partecipazione ditte terze ambiente & sicurezza partecipazione forum lavoratori programmi multistakeholder sicurezza EMAS e attività sociali sensibilizzazione coinvolgimento sicurezza & ambiente potenziali alleati dipendenti e ditte terze premio per lo sviluppo della Valle del XX CSR report dichiarazione ambientale Informazione a supporto della comunicazione Dipendenti “ripetitori” sul territorio Dialogo permanete Alleanze strategiche web Dimostrare capacità di gestione del rischio rischio tecnico e percepito 17 Piano d’azione a lungo Piano strategico della Valle del XX EMAS territoriale Partnering charter con attori locali Analisi competitività Valle del XX Studio sull’impatto economico e sociale di XY Continuazione strategia di medio premio divulgazione scientifica Alleanze strategiche RAM risorsa del territorio (allargare la torta) 18 Esempio di scheda del piano strumento obiettivo target descrizione vantaggi svantaggi tempi indicatori risorse Dichiarazione ambientale Rispondere alle asimmetrie informative in materia di impatto ambientale e sicurezza esterna Giovani e media La Dichiarazione ambientale è il documento convalidato dall’Unione europea che illustra le prestazioni ambientali d’impresa nonché politiche e programmi di miglioramento continuo. Oltre alla versione redatta in accordo ai requisiti Emas potrebbe essere pubblicata anche una versione ridotta con taglio divulgativo Costituisce una credibile base dati Contenuti complicati che richiedono forte semplificazione per aumentarne la fruibilità medi Ritorno sui media basse 19 Monitoraggio “Origini” del conflitto “Intensità” del conflitto alto medio basso latente IC2 Paternità politica dell’argomento IC3 Paternità tecnica dell’argomento IC4 Presenza attori non coinvolti nel processo autorizzativo “Bersagli” del conflitto IC1 Rilevanza mensile del tema sulla stampa IC13 Responsabilità politica del problema IC13bis Responsabilità tecnica del problema IC13tris Responsabilità attori non coinvolti nel processo autorizzativo 20