N. 67 - Nuova Serie
Settembre 2015
www.dainostriquartieri.it
PROFUGHI,
L’IMPEGNO DELLA CHIESA
di Paolo Pirovano
L’esortazione dell’Arcivescovo di Milano,
Cardinale Angelo Scola, alle parrocchie, non è
caduta nel vuoto. Anzi: se vogliamo dirla tutta,
pochi giorni dopo è stata recepita e rilanciata
da Papa Francesco su scala mondiale. Invito
immediatamente abbracciato dalla Chiesa italiana con il presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco, il quale fa una
stima di 108mila persone da accogliere nelle
parrocchie. Sono almeno dieci, al momento di
andare in stampa, le comunità religiose milanesi che si sono offerte per l’accoglienza. Il primo passo lo ha fatto la stessa Curia, mettendo a
disposizione sei strutture destinate ai profughi
in arrivo a Milano. Ma la gara di solidarietà si
è poi allargata: gli addetti della Caritas Ambrosiana - che gestisce dal punto di vista operativo
l’emergenza - stanno effettuando sopralluoghi
nelle parrocchie che hanno offerto spazi. La
Milan col coeur in man (la Milano con il cuore in mano), ora come nel recente passato, ha
quindi risposto in modo lodevole e caritatevole. Tutto molto bello ma occorre guardare oltre l’emergenza. Non si possono solo riempire
palestre e locali con brande: in questo modo si
risolve un problema (quello già importante di
un letto su cui dormire e di un tetto sotto cui
ripararsi e mangiare, soprattutto adesso che è
in arrivo la brutta stagione), non la questione
nella sua complessità.
Servono - ed è necessario l’intervento di Governo e Unione europea - una visione d’insieme e decisioni per garantire ai profughi un
futuro fatto di relazioni. I minori, per esempio, devono andare a scuola, gli adulti devono
integrarsi, imparare la lingua, lavorare. Perché
è chiaro che, come scrive Marina Corradi su
“Avvenire”, non è mai esistita una migrazione
che non avesse per il Paese ospitante un tornaconto economico. Questo può tuttavia valere
per la Germania, che ha bisogno di braccia.
Qui in Italia in teoria le braccia ci sono, quello che manca è il lavoro. L’Esecutivo italiano e
l’Unione europea dovranno quindi affrontare e
risolvere tematiche complesse, che considerino
emergenza profughi e crisi economica. È una
sfida o, se volete, una scommessa. Certo è che
il mondo è a colori e anche l’Unione europea
- dopo avere lasciato l’Italia sola al suo destino - ha finalmente capito che deve smettere di
pensare in bianco e nero.
NEL QUARTIERE RUBATTINO
INAUGURATA LA SCUOLA
DELL’INFANZIA E ASILO NIDO
Dopo una lunga attesa la struttura è operativa dal 3 Settembre ed accoglie 188 bambini
M
artedì 1° settembre è stata una giornata che gli abitanti del quartiere
Rubattino ricorderanno per molto
tempo. Dopo 12 anni di richieste e battaglie,
l’attesa è finita:
anche in questo
quartiere che negli anni vedeva
ampliarsi sempre di più, c’è
finalmente una
scuola dell’infanzia e asilo nido.
Ad inaugurarla
c’erano proprio i
bambini e i loro
genitori, insieme
a Carmela Rozza,
Assessore per i Lavori pubblici e Arredo Urbano e molti consiglieri di Zona 3, tra cui il Presidente Renato Sacristani. «Una scuola attesa
da anni che finalmente si è realizzata dando la
possibilità a tanti piccoli abitanti del quartiere di rimanere legati al territorio circostante» è
la soddisfazione espressa da Caterina Antola,
Presidente della Commissione Educazione ed
Istruzione Pubblica del Consiglio di Zona 3.
Dopo il taglio del nastro, c’è stata la visita ai locali compiuta sotto la guida della direttrice della
struttura. I cittadini presenti, considerando una
parentesi ormai chiusa quella della lunga attesa
per la struttura, ne hanno sottolineato le potenzialità: grandi spazi liberi e molto luminosi, con
sfumature crema dal pavimento, ai muri, ai soffitti, ai mobiletti dal taglio essenziale. E poi angoli morbidi per
il gioco e per il riposo, questa volta sì colorati con
tenui sfumature
di verde, azzurro, lilla, giallo…
colori che hanno
anche il compito
di rendere ben
individuabili ai
bambini le diverse aule, che
portano i nomi
della “terra”, dell’“acqua”, dell’aria. La stessa
proposta c’è al nido: gli stessi spazi luminosi e
ben attrezzati di oggetti morbidi da usare come
si desidera, anche per riposare. I lettini per il
sonno poi sono una vera e propria rivelazione:
tatami azzurri posati a terra con spalliere basse,
profilate come onde marine e dello stesso colore del mare. Sono bastati pochi minuti perché i bambini presenti riconoscessero il nuovo
spazio come proprio; se ne sono impossessati
giocando con gli attrezzi presenti, sedendosi ai
Segue a pag. 2
AMBIENTE, BENE COMUNE?
Mercoledì 21 Ottobre ore 20.45 invita alla serata
DI LUCA
COSTAMAGNA
Segretario Associazione Amici di “Dai Nostri Quartieri”
È questo il titolo della serata che Dai
Nostri Quartieri ha organizzato per Mercoledì 21 Ottobre, alle ore 20.45, presso il
cinema Palestrina. Provocati dalla pubblicazione dell’Enciclica Laudato Sì di papa
Francesco, ci siamo domandati come raccogliere le analisi di una situazione drammatica e insostenibile.
Segue a pag. 6
AMBIENTE, BENE COMUNE?
UNA CONVERSAZIONE CON:
Luigi Andreoli, presidente Dai Nostri Quartieri
Don Alberto Vitali, resp. uff. migranti Diocesi di Milano
Prof. Paolo Pileri, Prof. di pianificazione territoriale e
ambientale al Politecnico di Milano
Presso il Cinema Palestrina, Via G.P. da Palestrina 7 - |M| Loreto
2
Lambrate - Ortica
Il fiume Lambro verso la rinascita
Il Comune di Milano aderisce alla Convenzione per il Parco Media Valle del Lambro
Di GIUSEPPE
PRESTIA
Buone notizie per il fiume Lambro. Il 2 settembre scorso il Comune di Milano, insieme a
quello di Monza, ha aderito alla Convenzione
per la promozione e la gestione coordinata del
Parco Media Valle del Lambro, nato nel 2006
per iniziativa dei Comuni di Brugherio, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni. In tal
modo l’area verde tutelata raggiunge ora 660
ettari. Scopi principali della Convenzione sono
la “conservazione e il miglioramento della qualità ambientale e della continuità dell’ecosistema fluviale del Lambro nel suo tratto urbano”,
la messa in sicurezza del suo alveo e la connessione con i parchi regionali limitrofi. Come ha
sottolineato l’Assessore all’Urbanistica Francesca Balzani al momento della firma, si tratta di
un “passo fondamentale per l’ampliamento e la
valorizzazione del verde cittadino”, costituito
pure “dalla cintura di aree verdi ed agricole che
circondano Milano, al centro di un percorso di
rinascita e riscoperta che ne accresce la qualità
ambientale e la possibilità di fruizione da parte
dei cittadini” e ciò anche in vista “della riqualificazione e del miglioramento della qualità
urbana nella zona est della città”. A quest’ultimo punto è legata la soluzione di alcuni seri
problemi che hanno interessato nei mesi scorsi
il Parco Lambro, una delle aree che rientrerà nel
Parco Media Valle del Lambro. Innanzitutto la
moria di pesci nel laghetto situato nei pressi di
Via Feltre, dovuta, sembra, alla scarsa ossigenazione dell’acqua. Conseguenza indiretta di ciò
è stata l’intossicazione che ha colpito germani
e anatre (alcuni esemplari sono morti) che si
sono nutriti della carne dei pesci in putrefazione. In secondo luogo la questione dell’accesso
delle auto, il cui ingresso era stato nuovamente consentito da un’ordinanza del Sindaco del
maggio scorso per facilitare il transito e la sosta dei veicoli diretti ai pubblici esercizi che si
trovano all’interno del parco. Nelle intenzioni
delle autorità la frequentazione serale da parte
di clienti e avventori dovrebbe costituire un elemento di “rivitalizzazione” del luogo. Il provvedimento ha tuttavia suscitato le proteste del
Consiglio di Zona, che non è stato consultato,
e di alcune associazioni che ne hanno chiesto
l’immediata revoca, per cui è probabile che venga ulteriormente modificato. L’auspicio è che
l’inserimento nel Parco Media Valle del Lambro
possa permettere una gestione migliore e una
soluzione più agevole dei problemi riguardanti
il Parco Lambro.
Settembre 2015
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
E ASILO NIDO
Segue da pag. 1
tavolini, sdraiandosi sui materassini colorati con allegria! La struttura, aperta dal 3
Settembre accoglie in questi primi mesi un
numero ridotto di bambini, proprio per
consentire l’implementazione dei dettagli.
A pieno regime ci saranno 60 posti all’asilo nido e 138 alla scuola dell’infanzia. Al
piano terra ci sarà la scuola materna con
5 sezioni ed ogni sezione avrà un proprio
servizio igienico e accesso diretto al giardino. Al primo piano ci sarà l’asilo nido
con 3 sezioni ed ogni sezione sarà dotata di
terrazze esterne semicoperte. Il nido avrà
anche uno spazio cucina, mentre in giardino sono stati realizzati gli spazi per gli orti.
Una struttura (costata 4 milioni e 700.000
euro) raggiungibile da tutti a piedi, attraverso le strade pedonali che caratterizzano
il quartiere: niente doppie file, niente ingorghi alle ore di punta, ma un nuovo polo
di aggregazione sociale grazie ai bimbi che
lo frequenteranno e che vi troveranno un
ambiente sereno, adatto alla loro crescita affettiva e relazionale. Su www.dainostriquartieri.it
le immagini della festa d’inaugurazione.
ORTICA IN FESTA 1-4 OTTOBRE
Mercoledì 30 settembre
Ore 9.00 TORNEO DI PALLACANESTRO tra le scuole superiori del quartiere c/o istituto Pasolini ,organizzazione delle
scuole,della società sportiva ASPES e dell'ANPI Ortica.
Ore 18.00 in via San Faustino 5 inaugurazione mostra
fotografica "Antichi borghi della periferia Milanese. Scorci." di R. Visigalli a cura di Fond. Milano Policroma e
Clavicembalo Verde.
Giovedì 1ottobre
Ore 19.00 in via San Faustino 5, presentazione del libro
Epopea Hippy con musica, immagini, aperitivo a cura del
Circolo Ortica
Venerdì 2 ottobre
Ore 17.30 in via San Faustino 5 , a cura della coop edif.
Ortica presentazione del libro di Giuffrida" Un treno carico di diritti" ne discutono Carmela Rozza, Rocco Ungaro,
Anna Celadin
Ore 19.00 c/o per la rassegna Teatro nei Cortili, via San
Faustino 3 inizio rassegna Ortica in Jazz a cura del circolo culturale giovanile ZIP
Ore 20.00 cena associativa in coop (necessario prenotare) a cura dei cucinieri dell'Ortica
Sabato 3 ottobre
Ore 15.00 in coop iniziativa culturale per gli anziani a
cura delloSPI lega Forlanini "Alimentazione e stili di vita"con la partecipazione di S.Passsaretti, segr. SPI di Milano e dei Dott.. P.Pasanisi e M.Cortellini dell'Istituto Tumori
Ore 17.00 S. Messa Vigiliare Solenne in Santuario
Ore 18.30 inaugurazione nuova lapide al partigiano V.
Cortese in via San Faustino a cura ANPI Ortica
Ore 19.00 per la rassegna Teatro nei cortili in via San
Faustino 3 "Pippo vola sulla città"di F. Di Rosa e D. Stecconi ispirato al libro di A. Quatela a cura di ANPI Ortica
e Bella Ciao Milano a seguire in Coop e presentazione
del volumetto a ricordo delle iniziative sul settantesimo
Liberazione in Ortica
Ore 20.00 cena partigiana in coop (necessita prenotare)
Ore 21.00 c/o santuario Ortica coro Karacorum, concerto di musiche sacre
Ore 21.30 prosegue la rassegna Ortica in Jazz c/o una
cascina di via Cavriana a cura di Zip
Domenica 4 ottobre
Tutto il giorno stand in piazza di: Comunità Pastorale,ANPI Ortica, Emergency zona 3, Vivirubattino, SPI Forlanini,Gas di zona, coop. Ortica, Ass. Cuochi, ist. Pasolini, Ecc...
Ore 9.00 S.Messa in Santuario Ortica
Ore 10.00 in piazza Ortica esibizione di thai chi a cura
della scuola Happy Tay Chi
Ore 12.30 pranzo sociale di tutte le associazioni sul segrato della chiesa (prenotazione obbligatoria, 300 posti)
Risotto preparato dalle lady chef delll'associazione cuochi di Milano e Provincia e dai cucinieri dell'Ortica.
Ore 14.00 partenza gara podistica per le vie del quartiere organizzata da Ortica Team
Dalle ore 14.30 presentazione piatti di cucina da parte
Associazione Cuochi Milano
Dalle ore 14.30 finali del torneo di biliardino organizzato dal Circolo dell'Ortica
Ore 15.30 esibizione ginnica Soc. Pro Patria 1883
Ore 16.00 gioco d'azzardo. In piazza giochi per bimbi
per riflettere sui danni provocati dai giochi d'azzardo a
cura di Vivirubattino
Ore 16.30 in piazza Spettacolo "Arti pre carie" ovvero
prima del mal di denti con e diR. Pansardi, intrattenimento per grandi e piccini. A cura di Emergency
Ore 17.00 S. Messa Solenne in Santuario
Ore 21.00 prosegue Ortica in Jazz presso coop Ortica
a cura di Zip
Lunedì 21 e mercoledì 30 Settembre gli ultimi incontri di ascolto
Bilancio partecipativo, 9 mln per investimenti
1 milione di euro per ciascuna zona per asili, spazi verdi, arredo urbano, manutenzioni…
Di Redazione
N
ove milioni di euro per tutta Milano: un milione di euro per ogni zona
della città. È questa l’iniziativa della
Giunta Comunale riguardante il Bilancio Partecipativo, uno strumento con cui il Comune
programma e rendiconta le spese per le attività
ed i servizi effettuati. I nove milioni del bilancio
partecipativo possono essere utilizzati solo per
spese di investimenti, cioè spese in conto capitale per interventi straordinari di nuove opere
(e attrezzature) o per la manutenzione di opere
esistenti. Nel 2014 le entrate del Comune sono
state pari a 5,1 miliardi di euro: 3 miliardi di
entrate correnti, 1,5 miliardi di entrate in conto
capitale e 230 milioni relativi all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, più altre entrate. Sul
fronte delle uscite, invece, nel 2014 sono state
pari a circa 4,7 miliardi di euro: 2,7 di spese
correnti e 1,5 miliardi di spese in conto capitale. Il bilancio partecipativo, inventato a Porto
Alegre sulla fine degli anni ’80, è uno strumento già utilizzato da molti paesi del mondo per
il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche. La “partecipazione” a questo bilancio,
cioè alla decisione e indirizzo di come e quanto
(nell’ambito sempre di 1 milione di euro per
zona) spetta a tutti coloro che abitano, studiano
o lavorano (quindi anche i non residenti) a Milano di età pari o superiore ai 14 anni.
Il percorso, partito a Luglio, si concluderà a
Novembre e si articola in 4 fasi:
1) ASCOLTO (Luglio - Settembre)
Spiegazione e raccolta delle esigenze tramite incontri pubblici.
21 Settembre ore 20.30 al Centro socio ricreativo di
Via Crescenzago 56.
30 Settembre ore 20.30 La balera dell’Ortica di V. Amadeo 78.
2) CO-PROGETTAZIONE (Ottobre)
selezione dei progetti presentati tramite laboratori gestiti da
facilitatori esperti che lavoreranno a stretto contatto con i
tecnici e i funzionari del Comune, per orientarsi su progetti
fattibili e sostenibili.
3) VOTO (Novembre)
per la scelta dei progetti da realizzare, nei punti dedicati nei
quartieri e nel sito del progetto. Per ciascuna Zona saranno
scelti i progetti più votati fino all’esaurimento delle disponibilità finanziarie.
4) MONITORAGGIO (Dicembre)
Al termine i progetti elaborati saranno pubblicati su questo
sito e pubblicizzati attraverso materiali divulgativi e tramite
evento aperto a tutti.
CINECIRCOLO ACQUABELLA
pubblichiamo per ora i film proiettati nella prima parte dell’anno sociale
CINEFORUM ANNO SOCIALE 2015/2016
SERATE DI PROIEZIONE Mercoledì e Giovedì ore 20,45
“Sala della Comunità” di S. Croce via Cicognara 17, angolo via Goldoni
L’ INGRESSO È RISERVATO AI SOCI ISCRITTI
N°
3
Novità dal Comune
Settembre 2015
DATA
TITOLO
REGISTA
ANNO
NAZIONALITA’
1
14/15 OTT 15
L’ AMORE BUGIARDO
GONE GIRL
D. FINCHER
2014
USA
2
21/22 OTT 15
SONG’ E NAPULE
M e A MANETTI
2013
ITALIA
3
28/29 OTT 15
LA SPIA
A. CORBIJN
2014
D/GB/USA
4
4/5 NOV 15
CLASS ENEMY
R. BICEK
2013
SLOVENIA
5
11/12 NOV 15
SILS MARIA
O. ASSAYAS
2014
FRANCIA
6
18/19 NOV 15
SI ALZA IL VENTO
H. MYAZAKY
2013
GIAPPONE
7
25/26 NOV 15
ANIME NERE
F. MUNZI
2014
ITALIA/FRANCIA
8
2/3 DIC 15
WALESA-L’ UOMO
DELLA SPERANZA
A. WAJDA
2013
POLONIA
9
9/10 DIC 15
IL SALE DELLA TERRA
W. WENDERS-J.R.
SALGADO
2014
BRA/ITA/FRA
10
16/17 DIC 15
CRISTIADA
D. WRIGHT
2014
MESSICO
ISCRIZIONI IN SEDE VIA C. GOLDONI 75 DAL 23 SETTEMBRE AL 11 OTTOBRE
MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ ORE 10/12 – 18/19 - SABATO ORE 18/19 – DOMENICA ORE 11.30/13.OO
DAL 14 OTTOBRE DALLE ORE 20,00 - AL CINEMA NELLE SERATE DI PROIEZIONE
Quota Iscrizione: 95,00 € compresa tessera associativa cinecircolo
Info cell. 3281594126 – [email protected]
L’OPINIONE
VERSO UN BILANCIO
COMUNALE PARTECIPATO
E SOLIDALE ?
DI GIOVANNI
AGNESI*
Da sempre favorevole al federalismo, al decentramento e ad un bilancio partecipato e sociale
sto seguendo con particolare interesse la proposta della Giunta Comunale sulla gestione di
circa 9 milioni di euro del Bilancio Comunale
(un milione per Zona) con la partecipazione dei
cittadini. La vera politica, espressione di vera
democrazia parte dagli individui, dalle loro più
semplici e naturali aggregazioni di carattere sociale, religioso e culturale, da quanti si trovano
riuniti da bisogni, desideri e speranze. Partendo
da queste persone, dalle loro esigenze, diritti e
doveri vissuti quotidianamente, possono essere sviluppati e prendere forma progetti politici
a livello innanzitutto locale, come i Consigli di
Zona, per passare poi al Consiglio Comunale.
I Consiglieri di Zona, unitamente ai cittadini, i
comitati, le associazioni, le aggregazioni sociali, i gruppi di volontariato vogliono partecipare
attivamente alla politica dei quartieri in modo
da poter esprimere le priorità e le necessità
più immediate della popolazione sui piani urbanistici (asili, scuole, parcheggi, servizi, impatto ambientale, ecc.), così pure per i piani
viabilistici e del traffico, sui piani socio-sanitari,
ecc. Compito dei Consigli di Zona verificare le
proposte e approvare tali interventi dandone le
priorità, elaborare e deliberare bilanci Zonali e
relativi budget da discutere con gli Assessorati
e unitamente con le altre Zone per partecipare
alla definizione del Bilancio Comunale. Questo
è il vero Bilancio Sociale Comunale di cui i cittadini sono parte attiva tramite i Consigli di Zona
e che dovranno verificarne la realizzazione finale. Essendo questo, secondo me, l’obiettivo
concreto della partecipazione democratica dei
cittadini alla gestione della città, speravo in una
volontà politica più marcata, in un processo e
programma più preciso, dando un forte valore
ai Consigli di Zona in questa operazione, onde
evitare l’immagine di una iniziativa interessante, ma monca, estemporanea se non populista.
* già consigliere di Zona
SEGNA LE DATE!
Concerti natalizi dei cori decanali
Lambrate, 18 Dicembre
San Gerolamo Emiliani (Via Don Calabria)
Porta Venezia, 19 Dicembre
S.S. Redentore (V. da Palestrina)
Città Studi, 20 Dicembre
Santa Maria Assunta (Via Fossati ang. Via Pacini)
4
Viabilità e segnalazioni in Zona 3
Settembre 2015
LA CHIUSURA DI CORSO PLEBISCITI
Dal 23 Agosto chiuso al traffico fino al 31 Dicembre 2017
P
roseguono i lavori della linea metropolitana 4 per quanto riguarda uno dei tratti
che riguarderà la nostra zona 3.
Nell’ambito della realizzazione della futura stazione Dateo, da Domenica 23 agosto sono iniziati i lavori che hanno comportato la chiusura
al traffico di corso Plebisciti con la conseguente
deviazione delle linee ATM 54 e 61 fino al 31
dicembre 2017. In particolare per la Linea 54,
non vi è più il transita in corso Plebisciti, con la
conseguente modifica il percorso in deentrambe
le direzioni, tra piazzale Dateo e piazzale Susa: in
direzione Centro (capolinea Duomo M1-M3):
percorso regolare fino a piazzale Susa, poi invece
di proseguire in corso Plebisciti, svolta in via Sidoli, piazza Novelli, via Gustavo Modena, viale
dei Mille, piazzale Dateo, corso Indipendenza,
quindi riprende il percorso regolare; In direzione
Lambrate (capolinea Lambrate FS-M2): percorso regolare fino a piazzale Dateo, poi, invece di
proseguire in corso Plebisciti, svolta in viale dei
Mille, via Gustavo Modena, piazza Novelli, via
Sidoli, via Gozzi, piazzale Susa, quindi riprende
il percorso regolare.
Fermate soppresse
Direzione Centro (capolinea Duomo M1-M3)
- Corso Plebisciti prima di via Cicognara
Direzione Lambrate (capolinea Lambrate FS-M2)
- Piazzale Dateo prima di viale Piceno;
- Corso Plebisciti 18 dopo via Compagnoni.
Le Nuove fermate per la direzione Centro
(capolinea Duomo M1-M3) sono Via Sidoli
dopo via Gallina e Via Gustavo Modena prima
di viale dei Mille (con linea 62).
Quelle per la direzione Lambrate (capolinea
Lambrate FS-M2) invece: Viale dei Mille dopo
corso Plebisciti; Viale dei Mille tra civico 46 e
48; Via Gustavo Modena prima di piazza Novelli (con linea 62); Via Sidoli dopo via Cicognara.
Da Lunedì 7 settembre sono iniziati i lavori di
realizzazione dei diaframmi nel cantiere della
Stazione Argonne e del Manufatto Argonne-Susa, che poi proseguiranno lungo tutta la linea
nell’arco dei prossimi mesi. I diaframmi sono
delle pareti in cemento armato, poste lungo il
perimetro delle stazioni e dei manufatti, che
“sostengono” e contengono il terreno evitando
che possa cedere durante lo scavo e le successive
attività di costruzione.
L’ultimo passaggio consiste nel consolidamento
del terreno, con la sua capillare foratura e l’iniezione del materiale consolidante al fine di prevenire infiltrazioni d’acqua nelle strutture in fase
di realizzazione.
Per mitigare l’impatto di queste attività, le lavorazioni si svolgono dal lunedì al sabato, prevalentemente in orario diurno.
PARCO ROMANO,
A QUANDO LA RISTRUTTURAZIONE?
È questa la domanda che si pongono tante mamme
e nonne che portano i loro figli e nipoti a giocare.
Il parchetto di via Zanoia è infatti in condizioni
decisamente precarie, con un pavimento ormai
non calpestabile senza incorrere nel rischio di
facili cadute.
Se la condizioni dei giochi non è infatti così disastrosa,
a preoccupare sempre di più è la tranquilla dei
Le precarie condizioni del parco
bambini, delle loro corse, della loro possibilità di
gioco in uno degli spazi verdi più frequentati del
quartiere di Città Studi.
Si attendono risposte dal Consiglio di Zona 3 e dal
Comune. Nelle scorse settimane l’Ass. Amici di “Dai
Nostri Quartieri”, a nome di tanti genitori, ha chiesto la
posa del cartello con gli orari di apertura e chiusura,
assente da mesi.
Linea 61 modifica il percorso in entrambe le
direzioni, tra piazzale Dateo e via Botticelli, con
transito in viale dei Mille, piazza Ascoli, via Juvara,
largo Rio de Janerio.
Non transita in corso Plebisciti, piazzale Susa e
viale Romagna.
NUOVE Fermate
Direzione largo Murani: viale dei Mille dopo
corso Plebisciti; viale dei Mille tra i civici 46 e 48;
viale dei Mille prima di piazza Ascoli; via Juvara
dopo via Vanvitelli mentre per la direzione largo
Brasilia: via Juvara dopo via Vanvitelli; via Juvara
dopo via Bronzino; viale dei Mille prima di via
Gustavo Modena.
Direzione largo Murani: piazzale Dateo prima
di piazzale Piceno; corso Plebisciti 18 dopo via
Compagnoni; viale Romagna dopo piazzale Susa;
viale Romagna prima di largo Rio de Janeiro;
Direzione largo Brasilia: viale Romagna
all’altezza di piazza Ferravilla; viale Romagna 1
prima di piazzale Susa; corso Plebisciti prima di
via Cicognara.
Info su www.metro4milano.it
FERMATA ATM VIA BASSINI
Sono numerose le richieste che abbiamo ricevuto
da parte di anziani fruitori delle linee del tram che
sostano in via Bassini, all’altezza di via Ponzio.
La fermata infatti è priva di panchine che si rendono
necessarie per anziani e mamme incinta che con
fatica riescono ad aspettare in piedi l’arrivo del
tram. Ad Atm e al consiglio di zona la richiesta di
risolvere questo piccolo ma importante problema.
STIRERIA E PICCOLA SARTORIA
via Wildt angolo via Carpi, Milano
Aperto da martedì a venerdì, dall 10.00 alle 18.00
T 02.26822423 E [email protected]
5
News dai quartieri
Settembre 2015
Rivolto a bambini e ragazzi dai 5 ai 19 anni
«MI PRENDO CURA DI TE», per accompagnare e dare fiducia
In Città Studi un centro per l’infanzia e l’adolescenza: un ponte tra le famiglie, la scuola e i ragazzi.
DI LUCA
COSTAMAGNA
Via Valvassori Peroni 43, esattamente davanti alla
Biblioteca e Auditorium della zona 3. È qui che ha
sede “Mi prendo cura di te” ed è qui che incontro
Gaia e Federica, ideatrici di questo progetto partito
poco più di un anno fa.
Cominciamo dal nome: Mi prendo cura di te…
di cosa si tratta?
Abbiamo scelto questo motto non per un facile slogan, ma per dire l’impegno, “l’anima” che
vogliamo dare a questo centro per l’Infanzia e
l’adolescenza. Mi prendo cura di te è nato (e con
questo nome) perché ci siamo resi conto di un
approccio un po’ facile nei confronti di chi fa
fatica a studiare, a concentrarsi: si pensa che i ragazzi vadano “aggiustati dall’esterno” per correggerli nelle loro fragilità scolastiche. Noi vogliamo
ribaltare questo punto di vista: anziché “cambiare” queste fragilità e affrontarle con grandi e immediate pretese, vogliamo anzitutto individuarle
e accompagnarle con i giusti tempi, altrimenti
l’autostima già bassa diventa pari a 0. Diciamo
“accompagnare” proprio pensando all’immagine
“classica” delle ripetizioni: bambini che si sentono costretti a fare i compiti e che però si sentono
soli in questa fatica che diventa solo dovere.
A chi si rivolge “mi prendo cura di te?”
Un po’ a tutte le difficoltà: dalla semplice fatica nei compiti, alla scarsa concentrazione… ma
la nostra attenzione specifica è rivolta ai disturbi
dell’apprendimento: dislessia, discalculia, disgrafia,
disortografia. Attraverso l’uso di metodologie innovative e software con cui stimoliamo l’autonomia del bambino/ragazzo, previsioniamo obiettivi
mirati e ne pianifichiamo i tempi e le modalità.
Come, concretamente?
Il punto di partenza è proprio individuare le fatiche di un bambino, di un ragazzo.
Solo così “mi prendo cura di te” fa la differenza.
Ci attiviamo per un accompagnamento che può
essere più o meno a seconda della situazione.
Diamo quindi un’attenzione personale e specifica alla persona che abbiamo davanti, con fiducia relazionandoci con la famiglia e la scuola.
Quale ruolo giocano le famiglie e le scuole?
È un gioco di squadra, nel quale noi vogliamo
mettere la palla al centro: cioè la situazione da affrontare, da giocare, da vincere. Le famiglie sono
fondamentali perché costruiscono con noi un percorso di recupero. In questa fase è importantissima
anche la scuola, con la coordinatrice di classe in
particolare. Dalla nostra esperienza ci accorgiamo
sempre di più di quanto prendersi cura di un bambino/ragazzo è un percorso sempre nuovo e diverso.
Mi prendo cura di te è aperto tutti i pomeriggi dalle
14 alle 19 (la mattina su appuntamento) e il Sabato mattina. È possibile contattare Gaia e Federica
su facebook alla pagina “Mi prendo cura di te” e sul
sito, in aggiornamento, www.miprendocuradi-te.it,
ma soprattutto nella loro sede: accogliente e pronta
a prendersi cura (è il caso di dirlo) di chi vi entra,
anche solo per informarsi.
Tel: 346.5418958
Email: [email protected]
Gaia Fantoni
Educatrice con Master in
«Disturbi dell’apprendimento e
DSA Homework Tutor - Esperto Erickson
Tel: 349.3142310 - Email: [email protected]
Iniziative culturali in zona 2-3 • PERIODO SETTEMBRE-NOVEMBRE 2015
Fertilizhead
City Art, via Dolomiti 11
Personale dell’artista Vorticerosa a cura di Micaela Mander.
Info: 335 7689814 - Apertura: 11 settembre - 26 settembre
Conferenze
La Martesana è bella anche in bici
Biblioteca Crescenzago, via don Orione 19
Presentazione del libro omonimo di Giancarlo Mele
Info: 02 88465808
24 settembre 2015 - ore 18.30 - Ingresso libero
Le parole delle donne: Dacia Maraini
Biblioteca Crescenzago, via Don Orione 19
Incontro dedicato alla nota scrittrice;a cura diTeatro delle donne
Info: 02 88465808
23 ottobre 2015 - ore 20.30 - Ingresso libero
Concerti
La musica negli orti
Orti di via Canelli
Concerto di “Arpe in coro”. Info: 02 88458300
4 ottobre 2015 - ore 10.00 - Ingresso libero
Mostre ed esposizioni
Nautilus. Dal mare energia per il pianeta
Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2
Mostra promossa dalla Provincia di Milano
Info: 02 77406302
Apertura: 1 maggio - 31 ottobre - Ingresso libero
Antichi borghi della periferia milanese. Scorci
Cooperativa Edificatrice Ortica, via San Faustino 5
Mostra fotografica di Roberto Visigalli a cura della Fondazione
Milano Policroma. Info: 02 87395616
Apertura: 30 settembre - 6 ottobre - Ingresso libero
Francesco Arena. 1,4,7
Galleria Raffaella Cortese, via Stradella 1-4-7
I tre spazi della galleria ospitano altrettanti progetti dell’artista.
Info: 02 2043555
Apertura: 24 settembre - 21 novembre - Ingresso libero
La metropoli sognata
Galleria Pisacane Arte, via Pisacane 36
Personale dell’artista Meloniski da Villacidro.
Info: 02 39521644
Apertura: 1 settembre - 15 settembre - Ingresso libero
Come funziona l’estate
Dimora Artica, via Matteo Maria Boiardo 11 (cortile)
Personale dell’artista Stefano Serusi. Info: 380 5245917
Apertura: 11 settembre - 26 settembre (su appuntamento)
Ingresso libero
Semestre Espositivo (Ingresso libero)
ArtePassante, Passante Ferroviario stazione Repubblica
Personali e collettive a cura di Guizart. Info: 347 8312124
Quantistico e Arte (1 settembre - 15 settembre)
Casa Riciclo (16 settembre - 30 settembre)
20 Artisti, 8 Idee, 160 Emozioni (1 ottobre - 15 ottobre)
Nuove Visioni (16 ottobre - 30 ottobre)
Omaggio a Lucio Fontana
Fondazione Marconi, via Tadino 15
Per la prima volta in Europa verrà esposta l’opera “Concetto
spaziale, Trinità” nell’allestimento che l’artista stesso elaborò
in alcuni disegni del 1966, ma che non riuscì mai a vedere
compiuto; in collaborazione con Fondazione Lucio Fontana.
Info: 02 29419232
Apertura 24 aprile - 31 ottobre - Ingresso libero
Maria Evelia Marmolejo
Prometeo Gallery, Via Ventura 3
Prima mostra personale dell’artista in Europa, dell’arte performativa in America Latina.
Info: www.prometeogallery.com
Apertura: 17 Settembre - 6 Novembre dalle 19.00 alle 21.30
Trovi gli altri eventi su www.dainostriquartieri.it
A cura di Riccardo Tammaro
(Fondazione Milano Policroma)
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Speciale Laudato Sì
Settembre 2015
Laudato Sì, Lettera Enciclica
DI DANIELA
SANGALLI
Quest’anno per la prima volta la Chiesa cattolica
ha celebrato il 1° settembre la “giornata mondiale
di preghiera per la cura del creato”, istituita da papa
Francesco.
Prima dell’estate l’enciclica Laudato Sì è stata presentata in varie occasioni, che ne hanno evidenziato
la ricchezza di contenuti e la denuncia contro la crisi ambientale, economica e sociale.
Due prospettive differenti sono emerse dall’esperienza di due vescovi che svolgono la loro missione
in contesti geografici e umani diversi.
Lo sguardo dal Sud del mondo.
Mercoledì 24 giugno presso la Chiesa di Stefano a
Milano, Mons. Luis Infanti, vescovo di Aysén (Patagonia cilena) ha tenuto una riflessione sul tema
“L’enciclica Laudato sì, una speranza per il pianeta”. Mons. Infanti ha accompagnato le popolazioni
indigene nelle rivendicazioni contro lo sfruttamento del territorio e delle acque della Patagonia ed è
autore di una lettera pastorale dal titolo “Dacci la
nostra acqua quotidiana”. Ha sottolineato il collegamento, fatto dal papa, tra il grido dei poveri e il
grido della terra, perché lo sfruttamento selvaggio
della terra va insieme all’emarginazione dei poveri.
Papa Francesco non parla “dei” poveri, ma parla a
partire “dai” poveri, l’enciclica non è neutrale, infatti il papa si mette dalla parte dei poveri richiamando la responsabilità del Nord del mondo, che con
AL CINEMA PALESTRINA
il consumismo e il neoliberismo, sta distruggendo
non solo la vita umana ma il pianeta stesso. E ha
portato l’esempio della privatizzazione dell’acqua:
in Cile il 97% dell’acqua è di proprietà dell’Enel.
L’acqua è un elemento essenziale per la vita di ogni
vivente, ma le imprese private la utilizzano per i loro
interessi. Nell’enciclica il papa critica l’antropocentrismo, che porta allo sfruttamento delle persone
e dell’ambiente e invita a prendere coscienza del
nostro potere e della nostra responsabilità su questi
temi, e a operare una coraggiosa rivoluzione culturale, cambiando gli schemi mentali e culturali che
portano alla distruzione.
Lo sguardo dal Nord del mondo.
Il 30 giugno, presso il Conference Center in Expo,
il Card. Scola ha presentato l’enciclica, con la partecipazione, tra gli altri, del commissario generale
di Expo Sala, del rettore dell’Università Cattolica
Anelli, di Neil Thorns della Caritas inglese, del
Ministro delle politiche Agricole Martina. Nella
sua riflessione il cardinale ha sottolineato come il
documento del papa sia il primo intervento nella
storia della Chiesa che affronta il tema dell’ecologia in modo integrale. Afferma Scola: “Il papa ci fa
capire che la vita umana non raggiunge il suo scopo se ognuno di noi non è capace di un rapporto
equilibrato con se stesso, con gli altri, con il creato
e con Dio”.
Ispirandosi alla tradizione ortodossa, il papa afferma
l’importanza di una conversione ecologica, e duran-
Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.
Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate
limpide, belle e preziose.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l’Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni
tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.
te il dibattito il cardinale sottolinea la strada tipica
del cristiano: “con-vincere con la testimonianza di
stili di vita assunti in maniera integrale e capaci di
toccare l’essenza della persona”. Un impegno per il
futuro, che riguarda tutti, credenti e non credenti.
Ambiente, bene comune?
Mercoledì 21 Ottobre ore 20.45 la conversazione con Andreoli, don Vitali e Pileri
Segue da pag. 1
Ecco perché il titolo “Ambiente, bene comune?”: una domanda molto semplice ma non
banale, perché la sostenibilità ambientale del
nostro pianeta necessita di un radicale cambio
di rotta da parte di tutti gli abitanti della Terra.
L’Enciclica Laudato Sì fin dalla prima pagina
dice dell’universalità di questo impegno: a differenza di una qualsiasi enciclica, infatti, questa
sulla cura del creato non è rivolta a “vescovi,
presbiteri, diacono, popolo di Dio e tutti gli uomini di buona volontà” dicitura posta sotto tutti i documenti post Pacem in Terris di Giovanni
XXIII. La Laudato Sì non ha destinatari specifici: è compito di tutti gli uomini accoglierne il
grido di denuncia e raccoglierne i suoi molteplici messaggi. Leggiamo all’inizio dell’Enciclica
che “la sfida urgente di proteggere la nostra casa
comune comprende la preoccupazione di unire
tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo
che le cose possono cambiare”.
Mercoledì 21 Ottobre ci confronteremo perciò sul tema della cura dell’Ambiente nella sua
universalità e lo faremo con l’aiuto di Luigi
Andreoli, presidente dell’Associazione Amici di
“Dai Nostri Quartieri” ed esperto di ambiente ed energia (che introdurrà la conversazione
con delle slides), don Alberto Vitali, responsabile dell’Ufficio dei Migranti della Diocesi
di Milano e infine il prof. Paolo Pileri, professore associato di pianificazione e progettazione urbanistica, territoriale e ambientale al
Politecnico di Milano. A don Vitali abbiamo
chiesto di parlare in proposito di questa Enciclica straordinaria che rischia di cadere nel dimenticatoio, anche per via dei tanti momenti
che la chiesa vivrà in questi mesi: il Sinodo sulla
Famiglia, il Convegno nazionale di Firenze e il
Giubileo della Misericordia. Ma il 2015 è anche l’anno internazionale del suolo e non è
sfuggita alla nostra attenzione la pubblicazione,
nel mese di Aprile, del libro di Pileri dal titolo Che cosa c’è sotto, edito da Altraeconomia.
Da sempre il prof. Pileri si occupa della “questione ambientale”, in particolare di analisi critica dei consumi di suolo, politiche di
contenimento urbano e alternative all’attuale
modello di sviluppo, come il progetto VENTO, dorsale cicloturistica VENenezia-Torino
(progetto.vento.polimi.it). In questo libro, che
Pileri presenterà
e che sarà possibile acquistare
in loco, viene
spiegato
che
cos’è il suolo e
perché ciascuno di noi deve
conoscerlo, tutelarlo, difenderlo, per capire
che cosa abbiamo sotto i piedi, quali sono le
responsabilità,
degli “inquilini” del piano di sopra e diventare
“partigiani” del suolo. A questo incontro che
non avrà i toni di un convegno per addetti ai
lavori, ma le ambizioni di una conversazione
divulgativa che raggiunga anche i non esperti, è
attesa tutta la cittadinanza della zona 3.
Perché se l’ambiente è un bene comune, dobbiamo essere al corrente di buone ragioni non
tanto e solo per “difenderlo”, ma davvero per
custodirlo come un dono prezioso.
Luca Costamagna
Settembre 2015
Speciale Laudato Sì
7
sulla cura della casa comune
Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.
Laudato sii, o mio Signore,
per quelli che perdonano per amor tuo
e sopportano malattia e sofferenza.
Beati quelli che le sopporteranno in pace
perchè da te saranno incoronati.
Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.
Beati quelli che si troveranno nella tua volontà
poichè loro la morte non farà alcun male.
Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo e
servitelo con grande umiltà.
Dal Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi
S
AN FRANCESCO D’ASSISI. Ho preso
il suo nome come guida e come ispirazione
nel momento della mia elezione a vescovo
di Roma. Credo che Francesco sia l’esempio per
eccellenza della cura per ciò che è debole e di una
ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità.
È il santo patrono di tutti quelli che studiano
e lavorano nel campo dell’ecologia amato anche
da molti che non sono cristiani. Egli manifestò
un’attenzione particolare verso la creazione di Dio
e verso i più poveri ed abbandonati. Amava ed era
amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa,
il suo cuore universale. Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità ed in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura
e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto
sono inseparabili la preoccupazione per la natura,
la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società
e la pace interiore… Se noi ci accostiamo alla
natura e all’ambiente senza questa apertura allo
stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il
linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti
saranno quelli del dominatore, del consumatore o
del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati.
Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a
tutto ciò che esiste, sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea… Desidero esprimere
riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che, nei più svariati settori dell’attività umana
stanno lavorando per garantire la protezione della
casa che condividiamo. Meritano una gratitudine
speciale quanti lottano con vigore per risolvere le
drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo…
Degna di nota è la debolezza della reazione politica internazionale.
La sottomissione della politica alla tecnologia e
alla finanza si dimostra nel fallimento dei vertici
mondiali sull’ambiente. Ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune…
La cultura ecologica non si può ridurre a una serie
di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle risorse naturali e all’inquinamento.
Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno
stile di vita che diano forma ad una resistenza di
fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico…
L’ecologia studia le relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente in cui si sviluppano.
Essa esige anche di fermarsi a pensare e a discutere sulle condizioni di vita e di sopravvivenza di
una società, con l’onestà di mettere in dubbio
modelli di sviluppo, produzione e consumo…
Quando parliamo di “ambiente” facciamo
riferimento anche a una particolare relazione:
quella tra la natura e la società che la abita.
Questo ci impedisce di considerare la natura come
qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita…
“La protezione dell’ambiente dovrà costituire parte integrante del processo di sviluppo
e non potrà considerarsi in maniera isolata”
(Rio 1992)… “L’ambiente si situa nella logica del
ricevere. È un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva”
(Conf. Episc. Portoghese 2003)… Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti - specie il carbone
ma anche il petrolio e, in misura minore, il
gas -, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio. In attesa di un più ampio
sviluppo delle energie rinnovabili,… è legittimo
Fossili
Ø  Carbone
Ø  Petrolio
Ø  Metano
Fonti Energetiche
Alternative
Ø  Nucleare
Ø  Rinnovabili
Risparmio energetico
Solare
Eolico
Geotermia
Idrica
Biomasse
Maree
Vettore Energetico
Ø  Assimilate
Cogenerazione
Ø  Idrogeno
FEDERAZIONE MAESTRI DEL LAVORO D’ITALIA
Ente morale D.P.R. 1625 del 14 Aprile 1956
Consolato Provinciale di Monza e Brianza
LEGAMBIENTE - Nel 2014 in Italia sono stati spesi
17,5 miliardi di € per finanziare l’uso di fonti fossili
e di carbone ad imprese energivore e sussidi alle
trivellazioni
FATIH BIROL, capo economista dell’International
Energy Agency (IEA) a livello mondiale, l’uso delle
fonti fossili continua a ricevere sussidi 5 volte
maggiori di quelli dati alle fonti rinnovabili.
optare per il male minore o ricorrere a soluzioni
transitorie…
Se i cittadini non controllano il potere politico nazionale, regionale e municipale - neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali…
I negoziati internazionali non possono avanzare
in maniera significativa a causa delle posizioni di
Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali
rispetto al bene comune globale.
Noi credenti non possiamo non pregare Dio per
gli sviluppi positivi delle attuali discussioni, in
modo che le generazioni future non soffrano le
conseguenze di imprudenti indugi.
LE CONFERENZE SUL CLIMA
E IL RISCALDAMENTO GLOBALE
(Le più significative delle venti svoltesi negli ultimi 23 anni)
14/06/1992 Rio de Janeiro - Dichiarazione
sull’ambiente e lo sviluppo. “Gli esseri umani
sono al centro delle preoccupazioni relative allo
sviluppo sostenibile”
16/02/2005 Kyoto - Protocollo su “Impegno a
ridurre le emissioni climalteranti”
11/12/2010 Cancum - Creazione del fondo verde
per il clima. Impegno delle Nazioni più ricche a
ridurre le emissioni
20/11/2014 Berlino Conferenza dei donatori. I
Paesi industrializzati si fanno carico di finanziare
prevalentemente a favore dei Paesi poveri in via
di sviluppo tutte quelle iniziative volte a mitigare
le emissioni inquinanti e a favorire misure
di sostegno e adattamento delle popolazioni
colpite da calamità. Italia 313 milioni di $;
Regno Unito, Francia e Germania 1 miliardo di $;
Giappone 1,5 miliardi di $; Stati Uniti 3 miliardi di $.
14/12/2014 Lima “XX Conferenza Impegno a
ridurre entro 2° centigradi l’innalzamento della
temperatura del pianeta”. Accordo, molto sofferto,
con il quale i Paesi firmatari metteranno a punto
piani di azioni nazionali da portare a
Dic. 2015 Parigi - Conferenza sul clima. Adozione
dei governi di misure definitive e vincolanti.
Tutti noi possiamo dare un contributo alla salvaguardia della casa comune anche risparmaindo
energia; come dice Papa Francesco indossando una
maglietta in più in casa, usando una coperta più pesante, spegnando le luci superflue edisattivando tutti
gli automatismi elettronici.
Luigi Andreoli
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Le Chiese dei Nostri Quartieri
Settembre 2015
STORIA DI SAN LUCA EVANGELISTA
DI Laura Torresi
U
nica chiesa in Milano dedicata all’evangelista San Luca, da lui protetta.
Siamo cresciute insieme. Io del 1956,
lei del 1957. Grande, luminosa e con Gesù di
fronte che ti guarda dalla croce. Mi piace entrare in un orario qualsiasi, sedermi e guardarlo e
lasciarmi guardare. Provate anche voi. Opera di
Gio Ponti, bella, grandiosa, ma - ahimè - carente
di spazi esterni. L’oratorio, con il salone, le aule,
il bar, che per forza di cose è stato posto “sotto” la chiesa anziché a lato, come comunemente in uso, ha la stessa sua planimetria e questa
caratteristica è diventata un modo per spiegare
ai bambini del catechismo che “c’è un oratorio
perché c’è una chiesa”, che tutto parte da lì, da
Gesù che chiama attorno a Lui nell’Eucarestia.
Siamo negli anni ’70: qui lo spazio limitato
diventa l’opportunità perché venga creato un
modo, a quei tempi fuori dal comune, di costruire la comunità: si impara a stare insieme grandi
e piccoli. E in questa esperienza formativa così
coinvolgente c’è lo zampino del coadiutore don
Egidio Villani e della sapienza del nostro primo
parroco, l’indimenticabile Mons. Alessandro
Aspes, che ha saputo intuire nelle tante innovazioni e iniziative introdotte dal don il soffio
dello Spirito e gli ha dato fiducia in tutto ciò che
era autentica novità pastorale. Il Gruppo “0-7”
cui vengono invitate le famiglie dei battezzandi.
Il Gruppo genitori con incontri di spiritualità e
convivialità. Il Gruppo giovani con l’imprescindibile appuntamento serale attorno all’Eucarestia e la caritativa.
E tante iniziative “parrocchiali” e non settoriali,
concepite affinché parrocchiani di ogni età potessero partecipare insieme. Tanti i sacerdoti che
si sono susseguiti.
I NUOVI DECANI
Il cardinale Angelo Scola ha nominato i nuovi Decani
della Diocesi di Milano, entrati in carica il 2 Luglio
scorso, il loro mandato durerà 5 anni.
DECANATO LAMBRATE
A sostituire don Mario Garavaglia, parroco di S. Ignazio di Loyola e decano uscente, è don Luigi Badi,
da 9 anni parroco a San Martino in Lambrate e Responsabile della Comunità pastorale S. Martino in
Lambrate - Ss. Nome di Maria.
DECANATO CITTA’ STUDI
Don Carlo Doneda, parroco di San Luca Evangelista
dal 2007, è il nuovo Decano di Città Studi.
Don Doneda ha svolto l’incarico di Decano - facente
funzioni nell’anno pastorale 2014/2015 in quanto il
decano don Adelio Brambilla era stato trasferito.
DECANATO PORTA VENEZIA
Con un mandato alle spalle, don Natale Castelli è nuovamente stato chiamato a guidare il decanato di Porta Venezia.
Facciata della chiesa di S. Luca Evangelista
Una menzione speciale al fondatore Mons.
Aspes, spentosi nel 1992, proprio il 18 Ottobre,
memoria di San Luca: devoto a Maria e pastore
accogliente, i nostri figli lo vedevano come un
nonno tanto la sua presenza era assidua anche
nel tempo del gioco. A lui sono seguiti don
Remo Gerolami che ci ha accompagnato per
12 anni, poi don Paolo Stefanazzi, dunque don
Carlo Doneda, parroco dal 2007 e Decano di
Città Studi dal 2 Luglio scorso. Peculiari la presenza e attività delle associazioni come Effatà,
per l’accoglienza diurna e notturna ai senzatetto, la Pulce allegra per l’attenzione ai disabili e
alle loro famiglie e la neonata disponibilità di
alloggio per padri separati, per i giovani seguiti
dall’Associazione Kairos, per esperienze di con-
vivenza nel quotidiano di adolescenti e giovani della parrocchia. Nel 2004 la parrocchia di
S. Luca ha intrecciato sul proprio cammino la
comunità di Ebarò in Eritrea. Venti dei nostri
giovani con l’allora coadiutore don Marco Paleari hanno intrapreso un viaggio per “incontrare, conoscere e convertirsi”, con il desiderio di
andare per ricevere, non anzitutto per dare. Al
loro rientro questa prima esperienza è diventata
un ponte di relazione, estesa poi a tutta la parrocchia e replicata nel 2005 e nel 2006 con un
gemellaggio. Semi dai quali è nata l’Associazione Dahan Dahan per coordinare contatti e aiuti
per un rapporto di carità spirituale oltre che materiale. Tra le tante esperienze una particolare è
stata vissuta dall’Iniziazione Cristiana con la richiesta presentata all’Arcivescovo Tettamanzi di
poter attuare nel percorso di catechismo l’Inversione dei Sacramenti: prima la Cresima e poi la
Comunione. Negli ultimi anni la chiesa ha visto
qualche ammodernamento: il presbiterio è stato completato come da progetto iniziale; sono
stati miracolosamente ricavati ben due cortiletti
per giocare; è stata allestita una cucina per poter
preparare pranzi e far festa la Domenica. Infine
la grande ristrutturazione dei locali dell’oratorio
e la realizzazione della nuova cappellina.
Da ricordare che la cura pastorale dell’Istituto
Clinico Città Studi è affidata da sempre a un
sacerdote di san Luca: dal 2009 ne è cappellano
don Andrea Florio, che ha preso il posto di don
Pierino Moioli, per molti anni impegnato in
questo ministero. Per i più interessati, è possibile
prelevare in chiesa la pubblicazione realizzata in
occasione del 50° di consacrazione.
Dal 19 al 27 Settembre presso la parrocchia di S. Martino in Lambrate si potrà vedere la mostra
fotografica “La Sacralità della famiglia” con sculture di Cirillo Grott, Luisa Marzatico e Bruno Luzzani.
Orario 9.30 - 11.30 e 16.30 - 18.30.
ALTRE NOMINE
S. MARTINO IN LAMBRATE - SS.NOME DI MARIA
Don Fabio Fantoni lascia la Comunità Pastorale di San
Martino in Lambrate, di cui è stato residente con incarichi pastorali per 8 anni e Vicario nell’ultimo anno.
Don Fantoni ha trascorso in totale 11 anni nel decanato di Lambrate, servendo la parrocchia del Ss. Nome di
Maria dal 2004 al 2006, prima che questa costituisse
con S. Martino in Lambrate, una comunità pastorale.
La nuova destinazione di don Fantoni è la Comunità
pastorale S. Antonio Abate di Varese.
Don Alessandro Repossi, da Bruzzano nella Parrocchia Bv. Assunta viene a sostituire don Fantoni
come Vicario parrocchiale della comunità pastorale di
Lambrate-Ortica, occupandosi in particolare della cura
della parrocchia SS. Nome di Maria.
SANTA CROCE
Don Andrea Arrigoni, 25enne nato e cresciuto
nella parrocchia di Santa Croce, Sabato 13 Giugno è
stato ordinato Sacerdote nel Duomo di Milano. Per i
prossimi 5 anni sarà Vicario della Comunità Pastorale
San Maurizio in Cassano Magnago, dove ha trascorso l’ultimo anno come Diacono.
† Padre Mauro Del Grosso, sacerdote stimmatino è
mancato il 24 Aprile scorso. Ha speso 7 anni del suo
ministero sacerdotale a servizio della nostra zona 3:
due, come prete novello, nella parrocchia di San Leone Magno, di cui un tempo i padri sittimatini erano
affidatari, gli altri 5 a servizio, come parroco, della
parrocchia di Santa Croce.
Non avendone dato notizia nel nostro numero precedente di Giugno, lo facciamo ora, in ritardo, ma
unendoci alla gratitudine dei tanti che conservano di
lui memoria, stima e affetto per le sue qualità personali e pastorali.
Settembre 2015
9
Testimonianze
Dalla Bielorussia a San Leone Magno
DI Daniela Sangalli
In questo tempo in cui il tema della famiglia è
all’ordine del giorno, vogliamo presentare una
bella testimonianza di accoglienza che da anni
vede coinvolte numerose famiglie della parrocchia di San Leone Magno.
Racconta Patrizia Cassani, referente del progetto di accoglienza: “Il progetto coinvolge circa
20 famiglie che ospitano ognuna un bambino.
L’accoglienza viene fatta a giugno e a ottobre.
A giugno accogliamo ragazzi dai 10 anni in su.
Le famiglie, se vogliono, possono portarli in vacanza. Quelli che rimangono a Milano frequentano l’oratorio estivo assistiti dalla loro accompagnatrice/interprete bielorussa. Durante i fine
settimana i ragazzi vengono gestiti dalla famiglia.
A ottobre accogliamo i bimbi dai 7 ai 9 anni.
Durante la settimana vanno a scuola per proseguire il programma scolastico con la loro
insegnante bielorussa. Dopo la scuola hanno
il doposcuola fino alle ore 18. Durante i fine
settimana vengono gestiti dalle famiglie che
spesso si organizzano tra di loro per trascorrere
del tempo insieme. Attualmente, per l’attuazione del progetto, ci appoggiamo all’associazione
Help for Children di Cornate, che svolge anche
operazioni di aiuto in Bielorussia.
Patrizia, la tua famiglia ospita per un mese
una bambina bielorussa. Quando avete iniziato e quali erano i vostri sentimenti?
Nell’ottobre del 2009 abbiamo accolto per la
prima volta una bambina bielorussa proveniente da una zona vicino a Chernobyl. I bambini
che abitano in quelle zone subiscono ancora i
danni da radiazioni. Un mese all’anno, lontano
dalle aree contaminate, li aiuta a migliorare il
loro stato di salute. Quando ci è stato proposto di partecipare a questa esperienza eravamo
inizialmente un po’ titubanti per la paura delle difficoltà che potevamo incontrare (lingua,
integrazione nella nostra famiglia, interazione
con i nostri figli…), ma poi ci siamo resi disponibili pensando che gli eventuali problemi
che avremmo incontrato non erano niente in
confronto a quelli dei bambini bielorussi.
Come è stato il primo incontro con la “vostra” bambina?
Da noi è arrivata Liuba, una bimba di 8 anni,
che per la prima volta si allontanava dal suo
paese senza conoscere neanche una parola
d’italiano. Dopo i primi giorni di ambientamento, Liuba è diventata parte della famiglia,
ha condiviso con noi i vari momenti della vita
quotidiana e grazie al gioco si è creata una bella armonia tra lei e i nostri figli, che all’epoca
avevano 11 e 9 anni.
Che cosa vi ha colpito di Liuba all’inizio?
Con Liuba abbiamo riscoperto l’entusiasmo
per cose che ai nostri occhi apparivano normali e scontate. Non dimenticheremo mai la sua
espressione estasiata nel scoprire la doccia calda,
l’allegria di poter usare il tritatutto da lei mai vi-
La centrale nucleare di Černobyl
sto, la curiosità mentre entrava con la testa nella
lavatrice per vedere da vicino cosa fosse. Che
espressione di meraviglia nel vedere le montagne; la Bielorussia è un’immensa pianura con
solo qualche abbozzo di collina. E i problemi
che pensavamo di incontrare?
Liuba viene da voi da ormai cinque anni, siete un po’ la sua famiglia italiana…
Oggi Liuba ha 14 anni e ogni anno, da allora,
per un mese torna a far parte della nostra famiglia. Il sentimento che si è creato tra noi e lei è
veramente molto forte.
Il problema della lingua non è insormontabile:
dizionario o app traduttore, gestualità e l’aiuto
dell’interprete che li accompagna per eventuali
problematiche.
Riscontro positivo quindi!
È un’esperienza che vivamente consigliamo perché è proprio vero che a dare si riceve molto di più!
Per ulteriori informazioni:
Patrizia 3356269599
Famiglie “ferite”: la Chiesa si interroga e se ne prende cura
È evidente a tutti come Papa Francesco stia da
tempo mettendo la famiglia al centro delle tematiche che più gli stanno a cuore nell’ambito
del pontificato.
Il Santo Padre sollecita la Chiesa ad un particolare attenzione alle “periferie dell’esistenza” cioè
alle sofferenze, alle ferite ed alle fragilità dell’uomo contemporaneo proprio nei confronti della
famiglia. Attenzione che si è pienamente manifestata attraverso la promulgazione di ben
due sinodi sulla Famiglia quello straordinario
nell’ottobre 2014 Le sfide pastorali sulla famiglia
nel contesto dell’evangelizzazione ed il secondo
ordinario che si terrà dal 4 al 25 ottobre p.v. dal
titolo La vocazione e la missione della famiglia
nella Chiesa e nel mondo contemporaneo.
Scrive il documento preparatorio del sinodo
2015 “Prendersi cura delle famiglie ferite e far
sperimentare loro l’infinita misericordia di Dio
è da tutti considerato un principio fondamentale. Certamente l’arte dell’accompagnamento
richiede un discernimento prudente e misericordioso, nonchè la capacità di cogliere nel concreto la diversità delle singole situazioni.”
Guardando alla nostra realtà di chiesa locale,
la Diocesi di Milano ormai da anni presta una
particolare attenzione alle persone che hanno
vissuto l’esperienza della separazione o di un divorzio (cui talvolta è seguita una nuova unione).
Tra le varie proposte e iniziative (curate e coordinate dal gruppo diocesano ACOR) quella più
consolidata è lo “Spazio di incontro nella Fede”,
un percorso proposto a tutte le persone “dal
cuore ferito” che si articola in incontri mensili
di taglio spirituale (si parte sempre da un salmo e da brano di vangelo) ma che prevedono
anche un ampio spazio di risonanza personale
in cui si condivide fraternamente. Ogni singolo
“Spazio” (ce ne sono attualmente 3 a Milano e
circa 30 sparsi in tutta la diocesi) è curato e coordinato da una equipe formata da 3-4 persone
separate o risposate, 1 coppia di coniugi , 1 (o
più) religiosi (prete/suora).
A lato di queste note trovate la locandina che
nasce dall’equipe dei Decanati Venezia-Zara,
estesa a persone anche dei territori limitrofi (es.
Lambrate, Citta’ Studi).
Il gruppo è aperto, chiunque vi può partecipare
(magari un prima volta anche un po’ per curiosità...). Questo non risolve il macro-problema
delle famiglie ferite, ma vuole essere uno modo
per declinare concretamente l’attenzione pastorale della Chiesa locale verso questa specifica
realtà.
Francesco e Anna Caporali
(referenti Gruppo ACOR per Milano città)
Calendario incontri
“ALLA SCOPERTA DELL’AMORE DI DIO”
incontrando Gesù attraverso il Vangelo di Giovanni
Domenica 11 ottobre 2015
LA CASA - “Maestro dove abiti?” (Giov. 1, 35-42)
Domenica 8 novembre 2015
IL MAESTRO - “Se uno non rinasce dall’alto…”
Giov. 3, 1-10)
Domenica 13 dicembre 2015
L’ACQUA - “Se conoscessi il dono di Dio” (Giov. 4, 5b-14)
Gli incontri si svolgono alla Domenica pomeriggio alle
ore 16.00, presso l’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio
di Via Copernico 9, Milano
10
L’opinione
Settembre 2015
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Troppi stranieri in Zona 3?
DI FRANCESCO
ARRIGONI
Durante l’estate l’immigrazione dai vari paese
verso l’Italia ha ricevuto una ampia attenzione
da parte dei mass-media e provocato discussioni
particolarmente accese,sia nell’opinione pubblica e soprattutto fra le forze politiche e sociali.
Per dare un contributo ad una conoscenza basata sui fatti e non solo sulle sensazioni, comunque importanti, ritengo utile una radiografia
della situazione nella nostra Zona sui dati del
31/12/2014(Comune di Milano-Settore Statistica). Un primo dato complessivo: gli stranieri
residenti sono circa il 14,5% del totale: 20.337
su 139.936.
La provenienza: Area UE 2819, Altri paesi Europei 2129, Africa 2924, Asia 7901, America
4487, Oceania 14.
Abbiamo poi messo in evidenza con un ideogramma le otto nazionalità prevalenti, dando cosi un‘ idea dei gruppi più consistenti. Si
possono esprimere diverse valutazioni e pareri,
constatando in primo luogo che si tratta di stranieri in regola che ovviamente aumentano se si
considerano i c.d. irregolari. I dati mettono poi
in evidenza una provenienza da tutti i continenti confermando una tendenza “globale” per la
comunità di Milano.
Riguardo alle nazionalità prevalenti può,forse,
stupire l’ampia presenza dei Filippini e degli
Egiziani,che non sembrano cosi “visibili”, come
i cinesi ed i sudamericani. Il livello di circa il
15% resulta, per ora,sotto la media cittadina
e non dà la sensazione di una “invasione” ma
comunque già manifesta complessi problemi
d’integrazione con tensioni sulla fruizione dei
8%
Filippine
6%
29%
Perù
Egitto
9%
Cina
Sri Lanka
10%
15%
10%
13%
Romania
Ecuador
Ucraina
servizi a disposizione della cittadinanza.
In questo contesto va valutata con attenzione
e con spirito pragmatico l’idea, suggerita dal
Cardinale Scola,di accogliere in ogni parrocchia
una famiglia di richiedenti asilo. Concludendo,
possiamo dire che emerge anche dai dati della
nostra Zona che il fenomeno stranieri è complesso e richiede ormai una gestione di livello
internazionale con molto pragmatismo e con
una drastica riduzione degli slogan.
I box di Largo Rio de Janeiro
Il pomeriggio caldo ed afoso di un sabato di luglio non mi impedisce una passeggiata
in bicicletta; senza una meta precisa mi trovo a pedalare nei dintorni del Politecnico
e dei suoi istituti, originando un mare di ricordi legati alla mia vita studentesca nel
prestigioso ateneo. La mancanza di traffico e l’ombra, particolarmente invitante, di
viale Romagna mi spinge ad andare oltre; proseguo sino a Largo Rio de Janeiro
ove un cartellone attira la mia attenzione: cita di costruzione e vendita in loco di box
seminterrati.
Un attimo di sosta per riprendersi dal caldo. La mia mente corre al tempo passato,
ai vari progetti della giunta Albertini per la realizzazione di tali strutture, a quelli iniziati
velocemente ed altrettanto velocemente naufragati sia per le proteste popolari sia per
i problemi tecnici incontrati, alle carte da bollo, agli avvocati, alle cause giudiziarie.
Del piano originario, in Zona 3, solamente due progetti hanno avuto esito positivo: via
Ampère e L.go Rio de Janeiro. Il lettore attento e di buona memoria potrà ricordare
che anche il nostro giornale si interessò, all’epoca, delle vicende legate ai due progetti,
in particolare al secondo; venne, infatti, pubblicata una poesia in dialetto milanese
(El pin de Rio de Janeiro) che cantava il mesto pianto di un pino per il quale era stato
programmato l’abbattimento. L’impresa costruttrice, “raccolse” quel pianto, modificando il progetto. I due pini sono ancora vivi e vegeti, nonostante gli scavi.
“Sta guardando anche Lei” mi dice la voce di uno sconosciuto apparso alle mie spalle senza
che me ne accorgessi. Lo guardo incuriosito. “Hanno cominciato due anni fa - prosegue il primo dei due lotti è stato completato, compresa una particolare ambientazione della
superficie, il secondo lo completeranno entro l’anno. Se Le interessa, sappia che dei
150 box, oltre un centinaio sono già stati venduti, perché hanno rispettato la programmazione dei lavori, hanno messo tanta cura nel realizzare i servizi di illuminazione e
di aerazione, nel design (adesso si dice così), negli accessi e soprattutto, vede bene,
hanno curato l’area di superficie, dando alla zona un tono di bellezza e maestosità
ambientale; e poi, non da ultimo, hanno trovato una bella formula contrattuale con
buone condizioni di pagamento e facilitazioni varie. Guardi, mia figlia ne ha comperato
uno e se a Lei ci interessa, Le conviene sbrigarsi. La saluto”.
Se ne va, così come era apparso. Nasce un sorriso sulle mie labbra.
Pian pianino torno verso casa.
Claudio Caldi
Edito da:
Associazione Amici di Dai Nostri Quartieri
COMITATO DI REDAZIONE
Sede: via Carnia, 12
E-mail: [email protected]
www.dainostriquartieri.it
Associazione Dai Nostri Quartieri
Direttore Responsabile: Paolo Pirovano
Vicedirettore: Lucio Bergamaschi
Graphic Designer: Renato Gabrieli
Redazione:
Giovanni Agnesi, Mario Castiglioni,
Luca Costamagna, Luca Cozzaglio,
Valeria Crosio, Meri Salati, Daniela Sangalli,
Ferdy Scala, Giorgio Tagliavini, Luigi Zucca
Per la pubblicità sul giornale e sul sito:
L. Andreoli cell. 335 6003538
C. Caldi
cell. 339 8204540
Stampa: Artigianelli S.p.A. - Brescia
Autorizzazione Tribunale
N. 45 del 29 gennaio 1994
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Testimonianze
Settembre 2015
Festa d’estate a CasAmica Onlus
Di Luisella Martinengo
Il bel giardino e il grande prato della Chiesa dei
S.S.Nereo e Achilleo zona Città Studi hanno fatto
da cornice ideale alla Festa d’Estate dell’associazione CasAmica Onlus. I tanti Amici sostenitori
dell’associazione, gli operatori delle quattro Strutture d’accoglienza, i volontari, gli ospiti malati qui
accolti e accompagnati da un loro caro, tutti in un
comune momento di serenità condivisa.
Non è mancata la musica con gli allievi del corso
avanzato del gruppo AMA-Associazione Musica
per Amore. Premiati i volontari per i 10, 15, 20
anni e più del loro prezioso servizio.
Centomila persone si recano infatti ogni anno a
Milano da altre regioni e dall’estero per ricevere
cure o sottoporsi a interventi chirurgici. Ogni
malato è accompagnato sempre in media da un
parente. Sette i giorni di degenza media, 80€ la
spesa media giornaliera per chi sceglie di alloggiare
in albergo o residence.
Un milione di notti è lo sforzo ricettivo richiesto
da parte dei familiari del paziente. Oltre 30mila le
persone che non hanno la possibilità economica
per permettersi un albergo o un appartamento.
Non tutti quindi possono fronteggiare per loro
condizioni socio economiche un periodo lungo
lontano dalla propria abitazione.
CasAmica Onlus offre un terzo dell’accoglienza a
Milano per i malati e loro familiari. Oltre 30mila
pernottamenti annui, 3.500 tra adulti e bambini
accolti, oltre 100 posti letto, 4 Strutture d’accoglienza aperte 365 giorni l’anno, anche a Natale
e Ferragosto, perché la malattia purtroppo non va
in vacanza…
Gli ospiti, se possono, versano un contributo.
Gli ospedali di riferimento sono attualmente, in
ordine: Istituto Tumori (53% degli ospiti) - Istituto Neurologico Besta ( 37%) - IEO e S.Raffaele
(6%) altri (4%). CasAmica Onlus non ha alcuna
convenzione con enti pubblici e si autogestisce
grazie alla generosità di aziende e privati.
A presto i 30 anni dell’operato di questa associazione. Con un nuovo ambizioso progetto: l’apertura di una quinta Casa d’accoglienza a Lecco.
Trent’anni di solidarietà e di vicinanza a chi sta
percorrendo un segmento del proprio percorso
vita un po’…accidentato. Per questo, un grazie
particolare ai 70 volontari (dai 20 agli 85 anni!),
tutti uniti dalla forte motivazione di offrire un
aiuto sensibile e adeguato agli Amici ospiti qui
accolti.
Per chi volesse conoscere meglio la realtà di
CasAmica Onlus: tel. 02.84132162
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DA NON PERDERE!
Il 19 ottobre alle ore 21 presso la sala della comunità, la Parrocchia di San Leone Magno organizza un incontro culturale sul tema:
"La misericordia e il beato Paolo VI". Relatrice: Giselda Adornato, studiosa della figura e del magistero di Giovanni Battista
Montini-Paolo VI. L'incontro si inserisce nell'anno di festeggiamenti per il 50° della parrocchia di San Leone, costruita grazie al Piano Montini e ci prepara al Giubileo
della Misericordia, che si aprirà il giorno 8 dicembre. La serata è aperta a tutti!
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Cultura e Società
Settembre 2015
Bagolaro
Celtis Australis
DI Mario
Castiglioni
Cari amici, vi voglio parlare di un albero molto
diffuso in città: il Bagolaro.
Il Bagolaro è un grande albero spontaneo, molto robusto, che ben si adatta alle situazioni difficili della città. Il suo legno si presenta chiaro,
duro, flessibile, tenace ed elastico e di grande
durata e viene ricercato per mobili, manici, attrezzi agricoli e lavori al tornio.
È inoltre un ottimo combustibile. Questa pianta è conosciuta anche con il nome spaccasassi,
dovuto al suo forte apparato radicale, che lo
rende in grado di sopravvivere e radicare anche
in terreni carsici e sassosi.
Portamento
Può raggiungere i 25 m di altezza. Il tronco è
abbastanza breve, robusto e caratterizzato (in
età adulta) da possenti nervature, con rami
primari di notevoli dimensioni, mentre quelli secondari tendono a
essere penduli.
La chioma è piuttosto
densa, espansa, quasi
perfettamente tondeggiante, la corteccia è
grigia, liscia per molto
tempo e ricorda quella del faggio. È usata in tintoria e da essa si
estrae un pigmento giallo. Le foglie del bagolaro hanno un picciolo corto e una lamina lanceolata. La pagina superiore è più scura e ruvida.
I frutti dapprima di colore giallo o grigio-verde
chiaro, con la maturazione divengono scure.
Hanno un sapore dolciastro, ma la polpa è scarsa.
Viene utilizzato con successo nelle alberature
stradali e nei parchi cittadini, per la sua resistenza all’inquinamento urbano e per la fitta
abitare
cooperativo
ombra, nonostante i rischi per la pavimentazione stradale, dovuti al fatto che il suo apparato radicale può svilupparsi anche in superficie. Nella nostra zona 3 sono molto diffusi, si
possono trovare in viale Lombardia circa 250
che costituiscono il viale alberato, e nei giardini
di piazza Gorini circa 60, in via Teodosio e in
numeri minori sono sparsi per gli altri giardini
della zona 3.
Buona passeggiata!
CONSORZIO
COOPERATIVE
LAVORATORI
SPAZI COMUNI
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tel. 02 77116300 fax. 02 782356
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CCL è promosso da ACLI e CISL Milano
e aderisce a CONFCOOPERATIVE
Il giorno 30/09/15 alle ore 19.00 si terrà presso il circolo ACLI Lambrate
di via Conte Rosso 5, una assemblea aperta con l'illustrazione del progetto
definitivo, distribuzione delle nuove tipologie degli alloggi.
Ore 20.00 discussione e momento conviviale.
Non amo i grandi
Quando ero ragazzo guardavo agli adulti con un po’ di invidia perché
potevano fare delle cose che a me non erano permesse. A poco a poco
però, crescendo, sono riuscito a fare tante delle cose che desideravo e
ancora adesso mi trovo a sognare di oltrepassare nuove frontiere, conoscere nuove cose e a rincorrere nuovi traguardi. Come per ogni “esploratore” anche a me piace raccontare le mie scoperte, ma mi rendo conto
che i miei interlocutori non sono i miei coetanei. A loro non interessano le mie storie, sono troppo occupati dai problemi pratici, i problemi
veri non le mie fantasticherie. Sono degli atleti della disillusione, pensano di sapere tutto sulla vita e in fondo di non poter fare niente per
cambiarla, di non avere bisogno di nessuno e sono quindi alla ricerca
di scorciatoie per assicurarsi un futuro immediato il più privo possibile
da fastidi. Come ha detto Oscar Wilde “conoscono il prezzo di tutto
e il valore di niente”. Quindi a me piace parlare con i ragazzi o con
gli anziani. I primi perché ci vuole poco per “infiammarli” quando si
parla a loro con il cuore aperto e senza la pretesa di voler insegnare a
tutti i costi o di volere una contropartita. I secondi perché sono saggi
e sanno distinguere le cose che hanno un valore da quelle che non lo
hanno. Queste due categorie sono i veri tesori che possediamo, non
permettiamo a nessuno di violentarli con le luci abbaglianti dei falsi
miti che durano lo spazio di un telegiornale, del consumo senza limiti
o della ricchezza fine a sé stessa. Oppure con la legge dello ”usa e getta”,
dell’inutilità di chi non è più produttivo.
Combattiamo la banalità della vita di tutti i giorni, perché ogni giorno
può essere eccezionale perché la vita è eccezionale, basta avere gli occhi
giusti per accorgersene.
Jaques Brel disse: “…conosco delle barche che restano nel porto per
paura che le correnti le trascinino via e il loro viaggio è finito prima
di iniziare;… conosco delle barche che tornano in porto lacerate dappertutto ma più coraggiose e più forti, conosco delle barche che tornano sempre quando hanno navigato, fino al loro ultimo giorno, e sono
pronte a spiegare le loro ali di giganti perché hanno un cuore a misura
di oceano…”.
Doc
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Cultura e società
Settembre 2015
Quando a Crescenzago volavano i dirigibili
DI Gianluca Lapini
Il nome di Enrico Forlanini credo sia noto a
quasi tutti i milanesi, se non altro per il fatto
che l'aeroporto di Linate è a lui intitolato. Forse
non tutti sanno, invece, che questo nostro concittadino, ingegnere e prolifico inventore, nato
nel 1848 e morto nel 1930, fu uno dei più importanti pionieri del volo in Italia, in particolare
del volo con i dirigibili. Queste grandi e fragili
macchine volanti, dagli inizi del Novecento e fin
verso la metà degli anni '30, furono protagoniste
di un'aspra competizione con i velivoli “più pesanti dell'aria” per divenire il mezzo principale
di quella nuova branca dei trasporti, il trasporto
aereo appunto, che in quei decenni si andava faticosamente sviluppando (alla fine, come è noto,
prevalsero gli aeroplani).
Forse ancora meno conosciuta al grande pubblico è la circostanza che la campagna attorno a
Crescenzago fu il luogo in cui Forlanini costruì
e fece volare, a partire dal 1909, il suo primo
dirigibile, il “Leonardo da Vinci” (che non fu il
primissimo, ma risultò subito il più riuscito, fra
quelli costruiti in quegli anni in in Italia).
Partendo da Crescenzago, questa grossa macchina volante a forma di pesce, lunga 40 metri,
sorvolò più volte la vicina Milano, rendendosi
facilmente visibile a tutti e suscitando grandi
entusiasmi. Memorabile fu in particolare il volo
del 15 dicembre 1909 che lo portò a sorvolare il Duomo. Forlanini realizzò a Crescenzago
solamente questo primo dirigibile, che ebbe fra
l'altro una vita operativa di pochi mesi, ma la
www.otoacus�caeuropea.com sua permanenza il loco ebbe una durata di diversi anni, essendo iniziata tra il 1900 e il 1901,
impiantando l'officina e un piccolo edificio per
uffici, e montato il grande hangar in legno nel
quale iniziò la costruzione della macchina; costruzione che per varie difficoltà, soprattutto
finanziarie, poi si trascinò per molti anni. Il secondo dirigibile costruito da Forlanini, il “Città di Milano” (ebbe questo nome perché la sua
realizzazione fu in gran parte finanziata da una
sottoscrizione popolare, dal Comune di Milano
e dalla Cassa di Risparmio), assai più grande ed
evoluto del primo, e gli altri che seguirono, furono invece realizzati nella zona di Baggio (nella
vastissima area della Piazza d'Armi), dove l'ingegnere trasferì tutte le sue attrezzature ed attività
a partire dal 1910, e dove la società da lui fondata rimase in attività fin oltre il 1930.
Per concludere questo breve scritto (per chi
volesse saperne di più, segnalo in particolare il
bel libro su Forlanini “Il piacere dell'invenzione”, di Sara Calabrò, Telesma Edizioni, Milano,
2004), vorrei solamente aggiungere che nonostante tutti gli anni in cui Forlanini ebbe il suo
cantiere a Crescenzago, e nonostante nei registri
del Comune (a quei tempi ancora indipendente
da Milano) si possano leggere encomi ufficiali e
resoconti dei festeggiamenti organizzati in loco,
dopo i primi voli, in onore del nostro pioniere,
non sono invece rimaste tracce, nelle planimetrie
comunali e nelle carte catastali, dell'esatta ubicazione dell'hangar di montaggio e di ricovero
del dirigibile e degli edifici adiacenti (ciò dimostra, che probabilmente l'insediamento nacque
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Il primo hangar in legno a Crescenzago, 1905
con intenti di provvisorietà e tale si mantenne
negli anni, basandosi su strutture prefabbricate,
facilmente rimovibili). Dalle foto d'epoca, da
vari indizi e testimonianze, ed anche da varie
discussioni con esperti di storia locale, sembra
comunque di poter concludere che il luogo fosse all'incirca a sud dell'attuale stazione MM e
del parcheggio della Gobba, fra la riva sinistra
del Lambro e la cascina Melghera (ora inglobata
dell'Ospedale San Raffaele). È un'area tuttora
libera, ben visibile, al di là dal fiume, percorrendo la via Rizzoli verso la Gobba, nella quale i
più fantasiosi potranno ancora immaginare di
vedere spuntare, fra le brume di qualche giornata nebbiosa, la sagoma di un dirigibile. Era
in effetti un luogo adatto al loro volo, con vasti campi ed assenza di ostacoli, salvo qualche
filare di alberi, alla quale si poteva accedere,
sia dalla Strada Vicinale dei Beni Berra (prolungamento dell'attuale omonima via), superando con un ponticello il fiume, sia tramite
una stradella che si inoltrava nei campi dopo
il ponte sul Lambro della Strada Provinciale
Veneta (l'attuale Padana Superiore).
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Settembre 2015
IL POETA DELLA ZONA
di Roberto Lazzaretti
Pagina bianca
Questa pagina bianca
come ogni giorno che nasce
mi sfida alla ricerca di senso…
Ripenso con amarezza
al tempo a volte sprecato,
a parole non dette o abusate,
ai talenti non sempre rischiati…Ma…, mentre scrivo, si apre
uno spiraglio alla speranza
perché, ancora una volta, con stupore
un lembo di verita’ mi appare e si disvela
dall’eterno presente dell’Amore:
tempo, parola, talenti, carne
sono doni per noi,
ma non ci appartengono…
Così, nel nostro libro di vita
sono ammessi errori,
correzioni, cancellature
macchie, fogli strappati,
accartocciati, buttati…
ma…nessuna pagina
resti bianca!!!
Scario, luglio 2015
per scrivere al poeta: [email protected]
Roberto Riva
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Settembre 2015 - Dai Nostri Quartieri