IL RISCHIO SISMICO
Il rischio sismico si definisce per un territorio o una popolazione di oggetti,
costruzioni, persone e beni come probabilità o valore atteso di perdite durante
un certo intervallo di tempo a causa di possibili eventi sismici. La valutazione
del rischio sismico (previsione) ha come obiettivo la mitigazione degli effetti
che il terremoto produce sulla popolazione (prevenzione).
L’entità delle perdite prodotte dall’evento sismico dipendono da tre ordini di
fattori: pericolosità, ossia natura, frequenza ed intensità del sisma;
vulnerabilità, intesa come capacità dei beni di resistere all’evento sismico;
esposizione che riguarda la natura, qualità e quantità dei beni.
In altri termini alla definizione di rischio sismico concorre la probabilità che si
verifichi un evento sismico di una data intensità in un certo intervallo di tempo
(pericolosità), la probabilità di danneggiamento per effetto di terremoti di data
intensità delle costruzioni presenti nel territorio antropizzato (vulnerabilità) e la
probabilità di perdite in termini di vite umane, beni e attività.
R=PxVxE
Dove:
R=rischio sismico,
P= pericolosità,
V= vulnerabilità
E= esposizione
Ovviamente il segno X presente nell’equazione sopra riportata vuole
sinteticamente rappresentare le ben più complesse operazioni necessarie alla
combinazione dei tre fattori di rischio.
La vulnerabilità sismica è rappresentata dalla propensione di persone, beni o
attività a subire danni al verificarsi dell’evento sismico.
La vulnerabilità misura da una parte la perdita o riduzione di efficienza,
dall’altra la capacità residua a svolgere e assicurare le funzioni che la singola
costruzione e il sistema territoriale nel suo complesso normalmente esplicano a
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regime. Un’analisi completa di vulnerabilità, quindi, dovrebbe individuare non
solo i singoli elementi che possono danneggiarsi o collassare sotto l’impatto
del sisma, ma anche individuare e quantificare gli effetti che il loro collasso
determina sul funzionamento abituale del sistema territoriale.
La vulnerabilità sismica di un edificio è rappresentata dalla sua suscettibilità ad
essere danneggiata da un sisma di prefissata intensità, ossia è un descrittore
sintetico delle caratteristiche strutturali dell’edificio che consente di spiegare
un certo grado di danno per un certo livello di azione sismica
In termini quantitativi la vulnerabilità è data dalla probabilità o valore atteso
del danno per un terremoto di una data intensità.
Il termine esposizione indica sia la quantità che la qualità dei beni esposti al
pericolo sismico. Per descrivere in modo completo l’insieme degli elementi
che concorrono a definire le caratteristiche di una comunità esposta al rischio è
necessario analizzare la distribuzione, la struttura e le condizioni socio
economiche della popolazione insediata, la quantità e le funzioni del
patrimonio edilizio residenziale pubblico e produttivo, il sistema delle
infrastrutture, l’insieme delle attività economiche presenti e le relazioni
dell’area esaminata con quelle circostanti.
La stima dei danni e delle perdite di vite umane causate da futuri terremoti può
essere fatta in termini di analisi di rischio (mappe di rischio sismico) o di
studio di scenari. Negli ultimi anni molto interesse è stato rivolto alla
predisposizione degli scenari, nei quali vengono indicate e quantificate le
conseguenze di uno specifico evento sismico. I risultati di questi studi
costituiscono la base per la predisposizione di programmi regionali utili a
favorire la mitigazione del rischio, ma sono utili anche per la predisposizione
dei piani di protezione civile sia comunali che provinciali, in quanto forniscono
informazioni necessarie all'organizzazione degli interventi di primo soccorso e
al superamento dell'emergenza Fino ad oggi non sono mai stati effettuati studi
in ambito regionale finalizzati alla redazione di mappe di rischio sismico della
regione Basilicata.
Le uniche carte di rischio sismico relative al territorio della Basilicata sono
quelle ottenute, per l'intero territorio nazionale, nel 1996, da un apposito
Gruppo di lavoro istituito dal Dipartimento per la Protezione Civile e costituito
da rappresentanti del Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti (GNDT), del
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Servizio Sismico Nazionale (SSN) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica (ING).
Tali carte, che rappresentano il primo approccio in Italia alla valutazione del
rischio a scala nazionale, riportano, per ciascun comune e su base annua,
l'ammontare atteso e il numero medio delle persone coinvolte nei crolli di
abitazioni.
Le carte di rischio sismico prodotte nel 1996 sono state aggiornate agli inizi del
2000 da un gruppo di lavoro costituito dal SSN e dal GNDT sulla base delle
nuove carte di Pericolosità sismica del territorio italiano, messe a punto sempre
dallo stesso gruppo di lavoro, delle nuove matrici di probabilità di danno ed
delle curve di fragilità. Le nuove carte sono state rappresentate sia utilizzando
il parametro intensità macrosismica MCS (unico parametro utilizzato nelle
carte del 1996), sia il parametro strong motion PGA (accelerazione di picco al
suolo). La metodologia di valutazione della vulnerabilità del patrimonio
abitativo utilizza un approccio tipologico-statistico che ripartisce il patrimonio
stesso nelle tre classi A, B e C previste dalla scala macrosismica MSK e che
utilizza gli indicatori relativi alla tipologia costruttiva e all'anno di costruzione.
Numerosi sono, invece, gli studi effettuati sia in ambito regionale che
nazionale relativamente ai diversi fattori (studi di pericolosità, vulnerabilità ed
esposizione) che concorrono alla definizione del rischio sismico della
Basilicata sia a livello universitario che da parte di diversi enti di ricerca
pubblici e privati.
La stima della pericolosità sismica può essere realizzata sulla base di metodi
deterministici, quali la modellazione numerica dei processi di rottura delle
sorgenti o la valutazione del massimo terremoto credibile per tutte le zone
sismiche della regione di studio, e sulla base di metodi probabilistici, che
consentono di associare una probabilità, e quindi un’incertezza, ad un
fenomeno tipicamente aleatorio quale il verificarsi di un terremoto.
In termini probabilistici, la pericolosità è definita come la probabilità di
eccedenza di un parametro rappresentativo del moto del terreno (intensità
macrosismica, picco di accelerazione al suolo, valori spettrali, ecc.) in un
determinato intervallo di tempo. Tale probabilità è normalmente calcolata
stimando, per ciascun valore del parametro selezionato, la corrispondente
frequenza annua di eccedenza (λ) o il periodo di ritorno (T=1/ λ).
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Un metodo di comprovata validità per la stima della pericolosità è quello di
Cornell (1968). Tale metodo si basa su due passi fondamentali:
ƒ
Individuazione delle zone sismogenetiche
ƒ
Scelta e analisi del catalogo dei terremoti
Il catalogo va sottoposto ad analisi di completezza, va filtrato ed inoltre va
individuata una relazione di conversione tra intensità (MCS, MSK) e
magnitudo.
Il metodo di Cornell prevede, inoltre, che vengano individuate relazioni di
ricorrenza, tra numero di terremoti e magnitudo, e che venga individuata una
relazione di attenuazione, che esprima la variazione degli effetti dei terremoti
con la distanza dalla sorgente.
Per la redazione delle nuove mappe di rischio sismico, sono state individuate in
tutta la penisola italiana 80 zone sismogenetiche e si è utilizzato il catalogo
storico dei terremoti parametrico di Camassi e Stucchi NT4.1, contenente
2488 eventi degli ultimi 1000 anni, la cui intensità epicentrale è maggiore o
uguale al V-VI grado MCS o con magnitudo maggiore o uguale a 4. Si è
utilizzata la legge di ricorrenza di Gutenberg e Richter e la legge di
attenuazione di Pugliese e Sabetta (1996).
Principali strutture sismogenetiche dell’Italia meridionale
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Zonazione sismogenetica
Il colore di ogni zona e' indicativo del contesto cinematico e dei meccanismi di rottura attesi,
secondo le seguente
Legenda della zonazione sismogenetica ZS.4 (aprile 1996)
A. Zone di interazione tra piastra adriatica e piastra europea (Alpi e Sudalpino) e zone di
interazione tra piastra adriatica e sistema dinarico (Dinaridi ed Ellenidi fino allo svincolo di
Cefalonia). L'asse di compressione massima, suborizzontale segue i vettori di spostamento
dell'indenter insubrico.
1.1. Aree con meccanismi di rottura attesi di tipo thrust e transpressivi
1.2.
Aree di svincolo, con meccanismi di rottura attesi di tipo transpressivo o strike-slip
B. Zone legate al margine interno della piastra padano-adriatico-ionica in subduzione sotto la
catena appenninica.
2.1. Fascia padano-adriatica in compressione. Meccanismi di rottura attesi: thrust e
strike-slip
2.2. Fascia intermedia. Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di dip-slip
2.3.
2.4.
Fascia tirrenica in distensione. Meccanismi di rottura attesi: dip-slip
Zone di svincolo (transfer). Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di
strike-slip.
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111
Non è ancora definitivamente chiarito se l'Arco Calabro appartiene a questo
gruppo o al gruppo 3. Nella prima ipotesi:
2.5.a. Fasce sismogenetiche longitudinali. Meccanismi di rottura attesi: misti, con
prevalenza di dip-slip
2.5.b. Zone di svincolo. Meccanismi di rottura attesi: strike-slip
C. Zone legate al recente sollevamento della catena appenninica, successivo ad una lunga
storia di migrazione spazio-temporale del sistema catena-avampaese.
3.1. Fascia appenninica principale. Meccanismi di rottura attesi: dip-slip e
subordinatamente strike-slip
3.2. Margine tirrenico. Meccanismi di rottura attesi: dip-slip
D. Zone legate ad un regime compressivo giovane impostato su un precedente regime
distensivo.
4.1. Mar Ligure. Meccanismi di rottura attesi: thrust e strike-slip
4.2.
Liguria occidentale. Meccanismi di rottura attesi: strike-slip e transpressione
E. Zone di rottura all'interno della piastra di avampaese e lungo i suoi margini in flessione.
5.
Belice, Iblei, Scarpata Ibleo-Maltese, Gargano-Tremiti, Canale d'Otranto.
Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di dip-slip nelle aree di flessura
e lungo la scarpata di Malta e di strike-slip nelle altre
F. Zone vulcaniche
6.
Ischia-Flegrei, Vesuvio ed Etna, con terremoti molto superficiali. Meccanismi di
rottura attesi per i terremoti meno superficiali: dip-slip per l'area campana e misti
(dip-slip e strike-slip) per l'Etna
Mappa dei movimenti e delle strutture tettoniche
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Mappa di dettaglio dei movimenti e delle strutture tettoniche
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La magnitudo è legata all’energia liberata all’ipocentro da un terremoto, e
viene misurata utilizzando la ScaLi Richter, introdotta nel 1935 dal sismologo
C. Richter.
La magnitudo è il logaritmo in base 10 dell’ampiezza massima, misurata in
micron, della registrazione, ottenuta con un sismografo standard, di un
terremoto avvenuto ad una distanza epicentrale di 100 1Km dalla stazione.
La magnitudo di terremoti che avvengono a distanze epicentrali diverse dai
100 Km può La magnitudo è legata all’energia liberata all’ipocentro da un
terremoto, e viene misurata utilizzando la Scala Richter, introdotta nel 1935 dal
sismologo C. Richter.
La magnitudo è il logaritmo in base 10 dell’ampiezza massima, misurata in
micron, della registrazione, ottenuta con un sismografo standard, di un
terremoto avvenuto ad una distanza epicentrale di 100 1Km dalla stazione.
La magnitudo di terremoti che avvengono a distanze epicentrali diverse dai
100 Km può essere calcolata se si conosce ha legge di attenuazione
dell’ampiezza delle diverse onde sismiche con la distanza epicentrale.
L’intensità macrosismica misura gli effetti prodotti dal terremoto su persone,
edifici e terreno; il vantaggio nel suo utilizzo è che sono disponibili moltissimi
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dati sulla sismicità storica, già catalogati e classificati, che permettono studi
statistici su diverse tipologie edilizie.
Esistono diverse scale di intensità macrosismica: la scala MCS (Mercaili Cancani - Sieberg) suddivide i terremoti in dodici gradi di intensità, in
funzione dei danni osservati, ed è riportata, nella sua originaria formulazione,
nella tabella seguente:
GRADO
I grado
I grado
III grado
IV grado
V grado
VI grado
VII grado
VIII grado
DESCRIZIONE
Impercettibile: rilevato soltanto da sismografi.
Molto leggero: sentito soltanto da persone estremamente sensibili o nervose, in perfetta quiete e quasi
sempre nei piani superiori dei caseggiati.
Leggero: anche in zone densamente abitate viene percepito come terremoto, soltanto da una piccola
parte degli abitanti nell’interno delle case, come nel caso del passaggio di un pesante mezzo. Da alcuni
viene riconosciuto come terremoto soltanto dopo averne parlato con altri.
Moderato: all’aperto il terremoto e percepito la. pochi. Nelle case è notato da numerose persone ma non
da tutti, a seguito del tremolio o di oscillazioni leggere di mobili. Cristalleria e vasellame, posti a breve
distanza, urtano come al passaggio di un pesante autocarro su strada dissestata. Finestre tintinnano;
porte, travi e assi in legno scricchiolano; cricchiano i soffitti. In recipienti aperti, i liquidi vengono
leggermente mossi. Si ha la sensazione che in casa si sia rovesciato un oggetto pesante; si oscilla con
tutta la sedia o il letto come su una barca, In generale questi movimenti non provocano paura a meno
che le persone non si siano innervosite o spaventate a causa di terremoti precedenti. In rari casi i
dormienti si svegliano.
Abbastanza forte: nel pieno delle attività giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone
nelle strade e se sensibili anche in campo aperto. In casa si avverte in seguito allo scuotere dell’intero
edificio. Piante e piccoli rami di cespugli ed alberi si muovono con evidenza, come se ci fosse un vento
moderato. Oggetti pendenti come lampade, tendaggi, lampadari non troppo pesanti entrano in
oscillazione, campanelle suonano. Gli orologi a pendolo si fermano od oscillano con maggior periodo, a
seconda della direzione della scossa se perpendicolare o normale al moto di oscillazione. A volte
orologi a pendolo fermi riprendono il movimento. La luce elettrica guizza o viene a mancare in seguito
a movimenti della linea. I quadri urtano, battono contro le pareti oppure si spostano; da recipienti colini
e aperti vengono versate piccole quantità di liquido; ninnoli ed oggetti del genere possono cadere come
pure gli oggetti addossati alle pareti; arredi leggeri possono essere spostati di poco; mobili rintronano;
porte ed imposte sbattono; vetri delle finestre si infrangono. Quasi tutti i dormienti si svegliano.
Sporadici gruppi di persone fuggono all’aperto.
Forte: il terremoto viene notato da tutti con paura, molti fuggono all’aperto, alcuni hanno la sensazione
d’instabilità. Liquidi si muovono fortemente; quadri, libri e cose simili cadono dalle pareti e dagli
scaffali; porcellane si frantumano; suppellettili assai stabili, e perfino pezzi d’arredo vengono spostati se
non rovesciati; piccole campane in cappelle e chiese, e orologi di campanili battono. Case isolate,
solidamente costruite subiscono danni leggeri; spaccature all’intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e di
pareti. Danni più forti, ma non ancora pericolosi, si hanno sugli edifici mal costruiti. Qualche tegola e
pietra di camino cade.
Molto forte: notevoli danni vengono provocati ad oggetti di arredamento anche di grande peso. Grandi
campane rintoccano. Corsi d’acqua, stagni e laghi si agitano e s’intorbidiscono a causa della melma
mossa. Qua e là, parte delle sponde di sabbia e ghiaia scivolano via. Varia la portata delle sorgenti.
Danni moderati a numerosi edifici costruiti solidamente: piccole spaccature nei muri; caduta di toppe
piuttosto grandi dell’incalcinatura e dello stucco, a volte anche di mattoni. Caduta generale di tegole.
Molti fumaioli vengono lesi da incrinature. Camini già danneggiati si rovesciano sopra il tetto
danneggiandolo. Da torri e costruzioni alte cadono decorazioni mal fissate. Quando la casa è a pareti
intelaiate, i danni all’incalcinatura e all’intelaiatura sono più gravi. In casi isolati distruzione di case mal
costruite oppure riattate.
Rovinoso: interi rami d’albero pendono rotti e perfino si staccano.Anche i mobili più pesanti vengono
spostati lontano e a volte rovesciati. Statue, monumenti in chiese, in cimiteri e parchi pubblici, ruotano
sul pmprio piedistallo oppure si rovesciano, Solidi muri di cinta in pietra si rompono e crollano. Circa
un quarto delle case è gravemente leso, alcune crollano, molte diventano inabitabili; gran parte di rami
d’albero pendono rotti e perfino si staccano. Anche i mobili più pesanti vengono spostati lontano e a
volte rovesciati. Statue, monumenti in chiese, in cimiteri e parchi pubblici, ruotano sul proprio
piedistallo oppure si rovesciano. Solidi muri di cinta in pietra si rompono e crollano. Circa
un quarto delle case è gravemente leso, alcune crollano, molte diventano inabitabili; gran parte di queste
cadono. Negli edifici intelaiati cade gran parte della tamponatura. Case in legno vengono schiacciare o
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rovesciate. Spesso campanili di chiese e di fabbriche con la loro caduta causano danni agli edifici vicini
più di quanto non avrebbe fatto da solo il terremoto. In pendii e terreni acquitrinosi si formano crepe. In
terreni bagnati si ha l’espulsione di sabbia e di melma.
IX grado
X grado
XI grado
XII grado
Distruttivo: circa la metà di case in pietra sono distrutte; molte crollano; la maggior parte diviene
inabitabile. Case ad intelaiature sono divelte dalle proprie fondamenta e crollano; travi strappate a
seconda delle circostanze contribuiscono alla rovina.
Completamente distruttivo: gravissima distruzione di circa 3/4 degli edifici, la maggior parte crolla.
Perfino costruzioni solide di legno e ponti subiscono gravi lesioni, alcuni vengono distrutti. Argini e
dighe ecc., chi pù, chi meno, sono danneggiati notevolmente, binari leggermente piegati e tubature (gas,
acqua e scarichi) vengono troncate, rotte e schiacciate. Nelle strade lastricate e asfaltate si formano
crepe e per pressione sporgono larghe pieghe ondose. In terreni meno densi e più umidi si creano
spaccature fino alla larghezza di più decimetri; si notano parallelamente ai corsi d’acqua spaccature che
raggiungono larghezze Lino a un metro. Non solo pezzi di terreno scivolano dai pendii, ma interi
macigni rotolano a valle. Grossi massi si staccano dagli argini dei fiumi e da coste scoscese; riviere
basse subiscono spostamenti di masse sabbiose e flmgose, per cui il livello del terreno viene
notevolmente variato. Le sorgenti subiscono frequenti cambiamenti di livello dell’acqua. Da fiumi,
canali e laghi ecc. le acque vengono gettate contro le sponde.
Catastrofico: crollo cli tutti gli edifici in muratura, resistono soltanto le capanne di legno e le
costruzioni ad incastro di grande elasticità. Anche i ponti più sicuri crollano a causa della caduta di
pilastri in pietra o del cedimento di quelli in ferro. Binari si piegano fortemente e si spezzano, Tubature
interrate vengono spaccate e rese irreparabili. Nel terreno si manifestano vari mutamenti di notevole
estensione, a seconda della natura del suolo, si aprono grandi crepe e spaccature; sopratutto in terreni
morbidi e acquitrinosi il dissesto è considerevole sia orizzontalmente che verticalmente. Ne segue il
trabocco di sabbia e melma con diverse manifestazioni. Sono frequenti lo sfaldamento di terreni e la
caduta di massi.
Grandemente catastrofico: non regge alcuna opera dell’uomo. Lo sconvolgimento del paesaggio
assume aspetti grandiosi. Corsi d’acqua sia superficiali che sotterranei subiscono mutamenti vari, si
formano cascate, scompaiono laghi, fiumi deviano.
Scala MCS (Mercalli – Cancani - Sieberg)
Uno degli svantaggi della scala MCS è che fornisce valori di intensità
differenti a seconda delle specifiche tipologie strutturali prevalentemente
presenti in un dato contesto territoriale.
Tra le altre scale macrosismiche, la scala MSK-76 fornisce invece la frequenza
dei diversi livelli di danno in funzione della tipologia delle costruzioni e
dell’intensità. L’impiego della suddetta scala presenta il vantaggio di non
essere legato ad una specifica realtà territoriale, tuttavia la sua descrizione non
è completa, in quanto non articolata su tutti i livelli di danno per tutte le
intensità. In particolare la scala MSK definisce tre diverse classi (A, B, C) di
vulnerabilità degli edifici e sei livelli di danno: incrociando i primi con i
secondi si ricava il valore di intensità macrosismica MSK.
Strutture
Strutture
Muratura in
Muratura in
Muratura in
verticali
pietrame non
pietrame
mattoni o
squadrato
sbozzato
blocchi
A
A
A
orizzontali
Volte
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Cemento armato
-
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Solai in legno
A
A
C
-
Solai con putrelle
B
B
C
-
Solai in c.a.
C
C
C
C
Identificazione di tre classi di vulnerabilità della scala MSK-76
Livello danno
Descrizione
0
Nessun danno
1
Danno lieve: sottili fessure e caduta di piccole parti dell’intonaco
2
3
Danno medio: piccole fessure nelle pareti, caduta di porzioni consistenti di
intonaco, fessure nei camini parte dei quali cadono
Danno forte: formazione di ampie fessure nei muri, caduta
dei camini
Distruzione: distacchi fra le pareti, possibile collasso di
4
porzioni di edifici, parti di edificio separate si sconnettono,
collasso di pareti interne
5
Dannp totale: collasso totale dell’edificio
Definizione dei livelli di danno secondo la scala MSK-76
Intensità
V
Classe di vulnerabilità delle abitazioni
A
B
C
5 % danno 1
-
-
5 % danno 2
VI
5 % danno 1
-
5 % danno 4
50 % danno 2
50 % danno 1
50 % danno 3
5 % danno 3
5 % danno 2
5 % danno 5
5 % danno 4
5 % danno 3
50 % danno 4
50 % danno 3
50 % danno 2
5 % danno 5
5 % danno 4
50 % danno 4
50 % danno 3
50 % danno 1
VII
VIII
IX
50 % danno 5
X
75 % danno 5
50 % danno 5
5 % danno 5
50 % danno 4
Percentuale di danneggiamento degli edifici in funzione dell’intensità, della
tipologia e del livello di danno, secondo la scala MSK-76
Un’ulteriore evoluzjone è rappresentata dalla scala macrosismica EMS-98
(European Macroseismic Scale), anch’essa legata alla tipologia ed alla
vulnerabilità delle costruzioni, definisce l’intensità macrosismica in funzione
delle percentuali di danneggiamento subite dalle varie tipologie di edifici. La
Piano Provinciale di Emergenza
117
scala EMS definisce, in funzione della tipologia strutturale, sei livelli di
vuinerabilità, identificati dalle lettere A, B, C, D, E, F, dove A è la
vuinerabilità massima e F quella minima, e considera, oltre alle costruzioni in
muratura e in c.a., anche quelle in acciaio o in legno. Per ogni tipologia
strutturale, a seconda dell’organizzazione e del tipo degli elementi costruttivi,
la scala EMS dà anche un’indicazione sul range di variazione delle classi di
vuinerabilità assegnabili .
Per quanto riguarda il livello di danno, la EMS ne definisce cinque gradi, di
seguito elencati, ed esemplificati nella Fig.3.3 per gli edifici in muratura ed in
c.a.:
1. trascurabile o molto leggero
2. moderato
3. grave
4. molto grave
5.
distruzione
La scala EMS definisce il grado di intensità macrosismica basandosi su tre
fattori:
a) effetti sugli umani;
b) effetti sugli oggetti o sulla natura;
c) danneggiamento degli edifici.
Sulla base di ciò, i dodici gradi di intensità EMS sono così definiti :
Piano Provinciale di Emergenza
118
INTENSITA’
I.
Not felt
II.
Scarcely felt
III.
Weak
IV.
Largely
observed
V.
Strong
VI.
Slightly
damaging
VII.
Daniaging
VIII.
Heavily
damaging
IX.
Destructive
DESCRIZIONE
a)Not felt, even under the most favourable circumstances.
b)No effect.
c)No damage.
a)The tremor is felt only at isolated mstances (<l%) of inclividuals at rest and in a specially
receptive position indoors.
b)No effect.
c) No damage.
a) The earthquake is felt indoors by a few. People at rest feel a swaying or Iight trembling.
b) Hanging objects swing slightly.
c) No damage.
a) The earthquake is felt indoors by rnany and felt outdoors only by very few. A few people
are
awakened. The level of vibration is not frightening. The vibration is moderate, Observers
feel a
slight trembling or swaying of the building, room or bed, chair etc.
b) China, glasses, windows and doors rattie. Hanging objects swing. Light furniture shakes
visibly iii a few cases. Woodwork creaks in a few cases.
c) No damage.
a) The earthquake is felt indoors by most, outdoors by few. A few people are frightened
and run
outdoors. Many sleeping people awake. Observers feel a strong shaking or rocking of the
whole buikling, room or furniture.
b) L-Ianging objects swing considerably. China and glasses clatter together. Smail, top.heavy and/or precariously supported objects may be shifted or fail down. Doors and
windows swing open or shut. In a few cases window panes break. Liquids oscillate and
may spill from well-filled containers. Animais indoors may become uneasy.
c) Damage ef grade I to a few buildings of vuinerability class A and B.
a)FeIt by most indoors and by many outdoors. A few persons lose their balance, Many
people are frightened and run outdoors.
b) Smail objects ofordinary stability may fai! and funiiture may be shifted. In few instances
dishes and glassware may break. Farm animais (even outdoors) may be frightened.
c) Damage of grade i is sustained by many buiklings of vulnerability class A and B; a few
of dass A and B suffer damage of grade 2; a few of class C suffer damage of grade 1.
a) Most people are frightened and try te run outdoors. Many find it difficult to stand,
especially on upper floors.
b)Furniture is shifted and top-heavy flirniture may be overturned. Objects fail from shelves
in large
numbers. Water splashes from containers, tanks and pools.
c) Many buildings of vulnerability class A suffer damage ofgrade 3; a few ofgrade 4.
Many buildings of vulnerability class B suffer damage of grade 2; a few of grade 3.
A few buiidings of vulnerability class C sustain damage of grade 2.
A few buildings of vulnerability class D sustain damage of grade I.
a)Many people find it difflcult te stand, even outdoors.
b) Furniture may be overturned. Objects like TV sets, typewriters etc. fail to the ground.
Tombstones may occasionally be displaced, twisted or overturned. Waves may be seen on
very soft ground.
c) Many buildings of vulnerability dass A suffer dainage of grade 4; a few of grade 5.
Many buildings ofvulnerability class B suffer damage ofgrade 3; a few ofgrade 4.
Many buildings of vulnerabulity class C suffer damage ofgrade 2; a few ofgrade 3.
A few buildings of vulnerability class D sustain damage of grade 2.
a)Generai panic. People may be forcibly thrown in the ground.
b) Many monuments and columns fail or are twisted. Waves are seen on soft ground.
c) Many buildings of vulnerability dass A sustain darnage ofgrade 5.
Many buildings of vulnerabilixy class B suffer damage of grade 4; a few of grade 5.
Many buildings of vulnerability class C suffer damage ofgrade 3; a few ofgrade 4.
Many buildings of vulnerability dass D suffer damage ofgrade 2; a few ofgrade 3.
A few buildings of vulnerability class E sustain damage of grade 2.
Piano Provinciale di Emergenza
119
X.
Very
destructive
XI.
Devastating
XLI.
Completely
devastating
Most buildings of vulnerability class A sustain damage of grade 5.
Many buildings ofvulnerability class B sust2in damage ofgrade 5.
Many buildings of vulnerability class C suffer damage ofgrade 4; a few of grade 5.
Many buildings of vulnerability class D suffer damage ofgrade 3; a few ofgrade 4.
Many buildings of vulnerability class E suffer damage ofgrade 2; a few of grade 3.
A few buildings ofvulnerability class F sustain damage ofgrade 2.
Most buiklings of vulnerability class B sustain damage of grade 5.
Most buildings of vulnerability class C suffer damage of grade 4; many ofgrade 5.
Many buiklings ofvu~nerability class D suffer damage of grade 4; a few ofgrade 5.
Many buildings of vulnerability class E suffer damage ofgrade 3; a few of grade 4.
Many buildings of vulnerability class F suffer damage of grade 2; a few of grade 3.
All buildings of vulnerability dass A, B and practically all of vulnerability dass C are
Most buildings ef vulnerability ciass D, E and F are destroyed. The earthquake effects have reached
the maximum conceivable effects.
Intensità macrosismiche secondo la scala EMS-98
Classification of damage to masonry buildings (EMS.98)
Grade 1: Negligible to slight damage
(no structural damage,slight non-structural damage)
Hair-line cracks in very few walls.Fall of small pieces of plaster only.
Fall of loose stones from upper parts of buildings in very few cases.
Grade 2: Moderate damage
(slight structural damage, moderate non-structural damage)
Cracks in many walls. Fall of fairly large pieces of plaster.
Partial collapse of chimneys.
Grade 3: Substantial to heavy damage (moderate structural damage,
heavy non-structural damage) Large and extensive cracks in most walls.
Roof tiles detach. Chimneys fracture at the roof line; failure of individual nonstructural elements (partitions, gable walls).
Grade 5: Destruction (very heavy structural damage)
Total or near total collapse.
Piano Provinciale di Emergenza
120
Classification of damage to buildings of reinforced concrete
Grade 1: Negligible to slight damage (no structural damage, slight nonstructural damage)
Fine cracks in plaster over frame members or in walls at the base.
Fine cracks in partitions and infills.
Grade 2: Moderate damage (slight structural damage, moderate nonstructural damage)
Cracks in columns and beams of frames and in structural walls. Cracks in
partition and infill walls; fall of brittle cladding and plaster. Falling mortar
from the joints of wall panels.
Grade 3: Substantial to heavy damage (moderate structural damage,
heavy non-structural damage)
Cracks in columns and beam column joints of frames at the base and at joints
of coupled walls. Spalling of conrete cover, buckling of reinforced rods.
Large cracks in partition and infill walls, failure of individual infill panels.
Grade 5: Destruction
(very heavy structural damage)
Collapse of ground floor or parts (e. g. wings) of buildings.
Piano Provinciale di Emergenza
121
Percentuale popolazione
0-0.2
0.2-1
1-2
2-3
3-4
4-6.5
Carta rischio sismico in Basilicata (SSN e GNDT , 2000)
rappresentato il valore atteso di popolazione coinvolta
in crolli per comune. Percentuale media in 100 anni.
(Parametro PGA).
Intensità scala MCS
<V
V
VI
VII
VIII
IX
Percentuale sup.abitativa
0-0.1
0.1-0.2
0.2-0.4
0.4-0.6
0.6-0.8
0.8-1.7
Figura 2: Carta rischio sismico in Basilicata (SSN e
GNDT , 2000) rappresentato il valore atteso di
superficie abitativa danneggiata per comune.
Percentuale media annua. (Parametro PGA).
Parametro PGA
(Valori medi+dev.std)
0-0.05
0.05-0.1
0.1-0.15
0.15-0.2
0.2-0.25
0 25-0 3
Pericolosità sismica della Basilicata (SSN e GNDT, Pericolosità sismica della Basilicata (SSN e GNDT, 2002):
2002): intensità macrosismica (scala MCS) con parametro PGA con probabilità di superamento del 10%
probabilità di superamento del 10% in 50 anni in 50 anni (periodo di ritorno di 475 anni).
(periodo di ritorno di 475 anni).
Piano Provinciale di Emergenza
122
Classificazione sismica dei Comuni
ISTAT
denominazione
Decreti fino al
1982
17077001 Accettura
II
17077002 Aliano
II
17077003 Bernalda
n.c.
17077004 Calciano
II
17077005 Cirigliano
II
17077006 Colobraro
II
17077007 Craco
II
17077008 Ferrandina
II
17077009 Garaguso
II
17077010 Gorgoglione
II
17077011 Grassano
II
17077012 Grottole
III
17077013 Irsina
II
17077014 Matera
n.c.
17077015 Miglionico
n.c.
17077016 Montalbano Jonico
II
17077017 Montescaglioso
n.c.
17077018 Nova Siri
II
17077019 Oliveto Lucano
II
17077020 Pisticci
n.c.
17077021 Policoro
n.c.
17077022 Pomarico
n.c.
17077023 Rotondella
II
17077024 Salandra
II
17077025 San Giorgio Lucano
II
17077026 San Mauro Forte
II
17077031 Scanzano Jonico
n.c.
17077027 Stigliano
II
17077028 Tricarico
II
17077029 Tursi
II
17077030 Valsinni
II
macrosismiche registrate (mcs)
Piano Provinciale di Emergenza
Attuale
classificazione
(D.G.R. n. 2000
del 4/11/2003
Proposta del 1998
approvata con
modifiche dalla
D.C.R. n. 731 del
19/11/2003)
II
II
III
II
II
III
III
III
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
II
III
III
III
III
III
II
II
III
II
II
III
III
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
2
3
3
2
3
2
2
2
2
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Carta delle
massime
intensità
123
COD_ISTAT COMUNE
17077001
17077002
17077003
17077004
17077005
17077006
17077007
17077008
17077009
17077010
17077011
17077012
17077013
17077014
17077015
17077016
17077017
17077018
17077019
17077020
17077021
17077022
17077023
17077024
17077025
17077026
17077027
17077028
17077029
17077030
17077031
Accettura
Aliano
Bernalda
Calciano
Cirigliano
Colobraro
Craco
Ferrandina
Garaguso
Gorgoglione
Grassano
Grottole
Irsina
Matera
Miglionico
Montalbano Jonico
Montescaglioso
Nova Siri
Oliveto Lucano
Pisticci
Policoro
Pomarico
Rotondella
Salandra
San Giorgio Lucano
San Mauro Forte
Stigliano
Tricarico
Tursi
Valsinni
Scanzano Jonico
IMAX
8
> 10
8
8
9
8
8
8
8
9
8
8
7
7
8
8
8
7
8
8
7
8
7
9
7
> 10
9
8
8
7
7
Massime intensità macrosismiche registrate (MCS)
Piano Provinciale di Emergenza
124
Osservazioni sismiche di intensità macrosismica Is > 5 (MCS)
Osservazioni sismiche (5) disponibili per
BERNALDA (MT) [40.407, 16.688]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
65
BASILICATA
110 70
1905 09 08 01 43
45
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1956 01 09 00 44
45
GRASSANO
1887 12 03 03 45
35
BISIGNANO
1966 07 06 04 24
20
LUCANIA
Piano Provinciale di Emergenza
70 47
90 59
40 45
125
Osservazioni sismiche (5) disponibili per
CRACO (MT) [40.377, 16.439], MS
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
75
BASILICATA
110 70
1694 09 08 11 30
70
CALITRI
1836 04 25
65
ROSSANO
1846 08 08
65
CAMPOMAGGIORE
1905 09 08 01 43
60
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
110 70
100 64
65 47
Osservazioni sismiche (10) disponibili per
FERRANDINA (MT) [40.495, 16.457]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
80
BASILICATA
110 70
1905 09 08 01 43
60
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1930 07 23 00 08
50
IRPINIA
1956 01 09 00 44
50
GRASSANO
Piano Provinciale di Emergenza
100 67
70 47
126
1887 12 03 03 45
40
BISIGNANO
90 59
1910 06 07 02 04
40
CALITRI
1885 12 26
30
CAMPOBASSO
1889 12 08
30
APRICENA
70 50
1917 06 12 18 44
30
MAR IONIO
50 53
1913 06 28 08 53
20
ROGGIANO
90 59
75 50
85 55
Osservazioni sismiche (9) disponibili per
GRASSANO (MT) [40.632, 16.28]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
80
BASILICATA
110 70
1694 09 08 11 30
70
CALITRI
1956 01 09 00 44
70
GRASSANO
1980 11 23 18 34
70
IRPINIA-LUCANIA
1930 07 23 00 08
60
IRPINIA
1905 09 08 01 43
50
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1889 12 08
35
APRICENA
1966 07 06 04 24
20
LUCANIA
1887 12 03 03 45
NF
BISIGNANO
Piano Provinciale di Emergenza
110 70
70 47
100 69
100 67
70 50
40 45
90 59
127
Osservazioni sismiche (8) disponibili per
GROTTOLE (MT) [40.6, 16.385]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
75
BASILICATA
110 70
1980 11 23 18 34
60
IRPINIA-LUCANIA
1956 01 09 00 44
55
GRASSANO
1930 07 23 00 08
50
IRPINIA
1887 12 03 03 45
40
BISIGNANO
1885 12 26
30
CAMPOBASSO
1905 09 08 01 43
NF
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1963 02 13 12 45
NF
TITO
100 69
70 47
100 67
90 59
75 50
70 50
Osservazioni sismiche (7) disponibili per
IRSINA (MT) [40.744, 16.242]
Piano Provinciale di Emergenza
128
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
70
BASILICATA
110 70
1930 07 23 00 08
60
IRPINIA
1980 11 23 18 34
60
IRPINIA-LUCANIA
1956 01 09 00 44
50
GRASSANO
1966 07 06 04 24
40
LUCANIA
1951 01 16 01 11
30
GARGANO
1905 09 08 01 43
NF
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
100 67
100 69
70 47
40 45
70 49
Osservazioni sismiche (21) disponibili per
MATERA (MT) [40.665, 16.607]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1694 09 08 11 30
70
CALITRI
1743 02 20 16 30
70
CAN. D`OTRANTO
1857 12 16
70
BASILICATA
110 70
1634 11 10
65
MATERA
65 47
1845 07 10
60
MATERA
60 44
1851 08 14 13 20
60
VULTURE
100 64
1627 07 30
50
CAPITANATA
1875 12 06
50
S.MARCO IN LAMIS
1889 12 08
50
APRICENA
1930 07 23 00 08
50
IRPINIA
1980 11 23 18 34
50
IRPINIA-LUCANIA
1956 01 09 00 44
45
GRASSANO
1783 02 07
40
SORIANO SERRE
Piano Provinciale di Emergenza
110 70
90 70
110 70
80 52
70 50
100 67
100 69
70 47
105 70
129
1805 07 26 21 01
40
MATESE
110 67
1826 02 01 16
40
TITO
1910 06 07 02 04
F
CALITRI
1967 12 09 03 09
F
ADRIATICO MER.
50 44
1885 12 26
30
CAMPOBASSO
75 50
1913 06 28 08 53
30
ROGGIANO
1933 03 07 14 39
25
BISACCIA
1905 11 26
NF
IRPINIA
80 52
90 59
85 55
60 48
75 51
Osservazioni sismiche (7) disponibili per
MONTESCAGLIOSO (MT) [40.552, 16.666]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
75
BASILICATA
110 70
1905 09 08 01 43
60
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1956 01 09 00 44
60
GRASSANO
1910 06 07 02 04
40
CALITRI
1915 01 13 06 52
25
AVEZZANO
1963 02 13 12 45
20
TITO
1905 11 26
NF
IRPINIA
Piano Provinciale di Emergenza
70 47
90 59
110 70
70 50
75 51
130
Osservazioni sismiche (8) disponibili per
PISTICCI (MT) [40.39, 16.557]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
75
BASILICATA
110 70
1905 09 08 01 43
50
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1956 01 09 00 44
50
GRASSANO
70 47
1913 06 28 08 53
35
ROGGIANO
85 55
1966 07 06 04 24
35
LUCANIA
1967 12 09 03 09
F
ADRIATICO MER.
1951 01 16 01 11
20
GARGANO
1905 11 26
NF
IRPINIA
40 45
50 44
70 49
75 51
Osservazioni sismiche (11) disponibili per
POMARICO (MT) [40.514, 16.549]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1694 09 08 11 30
75
CALITRI
1857 12 16
75
BASILICATA
1905 09 08 01 43
50
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1910 06 07 02 04
45
CALITRI
1956 01 09 00 44
45
GRASSANO
1889 12 08
35
APRICENA
Piano Provinciale di Emergenza
110 70
110 70
90 59
70 47
70 50
131
1885 12 26
30
CAMPOBASSO
75 50
1887 12 03 03 45
20
BISIGNANO
1894 11 16 17 52
20
BAGNARA CALABRA
1966 07 06 04 24
20
LUCANIA
40 45
1688 06 05 16 15
NC
MATESE
110 73
90 59
90 59
Osservazioni sismiche (7) disponibili per
ROTONDELLA (MT) [40.171, 16.526]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
70
BASILICATA
110 70
1980 11 23 18 34
60
IRPINIA-LUCANIA
1905 09 08 01 43
40
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1956 01 09 00 44
40
GRASSANO
70 47
1913 06 28 08 53
NF
ROGGIANO
85 55
1915 01 13 06 52
NF
AVEZZANO
110 70
1966 07 06 04 24
NF
LUCANIA
Piano Provinciale di Emergenza
100 69
40 45
132
Osservazioni sismiche (9) disponibili per
SAN MAURO FORTE (MT) [40.486, 16.25]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1694 09 08 11 30
75
CALITRI
1857 12 16
75
BASILICATA
1905 09 08 01 43
50
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1980 11 23 18 34
50
IRPINIA-LUCANIA
1910 06 07 02 04
45
CALITRI
1885 12 26
30
CAMPOBASSO
1966 07 06 04 24
30
LUCANIA
1905 11 26
NF
IRPINIA
1915 01 13 06 52
NF
AVEZZANO
Piano Provinciale di Emergenza
110 70
110 70
100 69
90 59
75 50
40 45
75 51
110 70
133
Osservazioni sismiche (5) disponibili per
STIGLIANO (MT) [40.403, 16.229]
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1857 12 16
80
BASILICATA
110 70
1694 09 08 11 30
75
CALITRI
110 70
1910 06 07 02 04
50
CALITRI
90 59
1956 01 09 00 44
30
GRASSANO
70 47
1951 01 16 01 11
NF
GARGANO
70 49
Osservazioni sismiche (10) disponibili per
TRICARICO (MT) [40.622, 16.144]
Piano Provinciale di Emergenza
134
Data
Effetti
in occasione del terremoto di:
Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale
Ix Ms
1694 09 08 11 30
80
CALITRI
110 70
1857 12 16
70
BASILICATA
1980 11 23 18 34
70
IRPINIA-LUCANIA
1905 09 08 01 43
50
GOLFO DI S.EUFEMIA 105 75
1910 06 07 02 04
45
CALITRI
1956 01 09 00 44
30
GRASSANO
1966 07 06 04 24
25
LUCANIA
1905 11 26
NF
IRPINIA
1913 10 04 18 26
NF
MATESE
1915 01 13 06 52
NF
AVEZZANO
110 70
100 69
90 59
70 47
40 45
75 51
80 52
110 70
Catalogo dei terremoti
Anno
Mese
Giorno
Lat
Lon
Io
Iloc
Imax
zona
epicentrale
7.0
11.0
Basilicata
6.5
11.0
Basilicata
Calabria
settentrionale
Calabria
Golfo di
Policastro
1857
12
16
40.35
1857
12
16
40.35
Aliano
15.85
11.0
Bernalda
15.85
11.0
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
3.5
9.0
1905
09
08
38.67
16.07
10.0
19
10.5
1982
03
21
40.00
15.77
7.5
3.5
7.5
Piano Provinciale di Emergenza
135
Calciano
Calabria
settentrionale
Calabria
settentrionale
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
6.5
11.0
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
3.0
9.0
1857
12
16
40.35
Cirigliano
15.85
11.0
Craco
7.0
11.0
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
7.0
11.0
1836
04
25
39.57
16.73
9.0
6.5
10.0
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
7.5
6.0
11.0
10.5
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
8.0
5.5
11.0
10.5
Basilicata
Calabria
1857
12
16
40.35
15.85
11.0
16.07
10.0
Colobraro
15.85
11.0
16.07
10.0
Ferrandina
15.85
11.0
IrpiniaBasilicata
Calabria
settentrionale
Basilicata
Calabria
8.0
11.0
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
4.0
9.0
1905
09
08
38.67
16.07
10.0
6.0
10.5
1910
06
07
40.90
15.42
8.0
4.0
9.0
1913
06
28
39.53
16.23
8.0
2.0
8.5
1930
07
23
41.05
15.37
10.0
Garaguso
5.0
10.0
Basilicata
Calabria
settentrionale
Calabria
IrpiniaBasilicata
Calabria
settentrionale
Irpinia
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
8.0
11.0
1857
12
16
40.35
7.5
11.0
1857
12
16
40.35
15.85
11.0
Gorgoglione
15.85
11.0
IrpiniaBasilicata
Basilicata
8.0
11.0
Basilicata
Anno
Mese
Giorno
Lat
Io
Iloc
Imax
zona
epicentrale
Lon
Basilicata
Grassano
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
7.0
11.0
1857
12
16
40.35
15.85
11.0
8.5
11.0
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
4.0
9.0
1905
1930
09
07
08
23
38.67
41.05
16.07
15.37
10.0
10.0
5.0
6.0
10.5
10.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
7.0
10.0
IrpiniaBasilicata
Basilicata
Calabria
settentrionale
Calabria
Irpinia
IrpiniaBasilicata
Grottole
Piano Provinciale di Emergenza
136
1857
12
16
40.35
15.85
11.0
8.0
11.0
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
4.0
9.0
1905
1930
09
07
08
23
38.67
41.05
16.07
15.37
10.0
10.0
4.0
5.0
10.5
10.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
6.5
10.0
1905
1930
09
07
08
23
38.67
41.05
Irsina
16.07
10.0
15.37
10.0
4.0
6.0
10.5
10.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
6.0
10.0
1984
05
07
41.67
14.05
8.0
3.0
8.0
1984
05
11
41.72
14.08
7.0
3.0
7.0
1627
07
30
41.73
Matera
15.35
10.0
4.6
10.0
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
7.0
11.0
1732
1743
1783
1805
1826
11
02
02
07
02
29
20
07
26
01
41.08
39.85
38.58
41.50
40.52
15.05
18.78
16.20
14.47
15.73
10.5
9.0
10.5
10.0
8.0
5.0
7.0
4.0
4.0
4.6
10.5
9.0
10.5
10.0
9.0
1836
04
25
39.57
16.73
9.0
5.0
10.0
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
Miglionico
15.85
11.0
16.07
10.0
7.0
4.0
11.0
10.5
1982
03
21
40.00
15.77
3.0
7.5
1857
12
16
40.35
7.0
11.0
Anno
Mese
Giorno
Lat
Iloc
Imax
1905
1930
09
07
08
23
38.67
41.05
5.0
6.0
10.5
10.0
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
7.5
6.0
11.0
10.5
1910
06
07
40.90
15.42
8.0
4.0
9.0
1915
01
13
41.98
13.65
11.0
2.5
11.0
1982
03
21
40.00
15.77
7.5
3.0
7.5
38.67
Nova Siri
16.07
10.0
5.0
10.5
1905
09
08
Piano Provinciale di Emergenza
7.5
Montalbano Jonico
15.85
11.0
Lon
Io
16.07
10.0
15.37
10.0
Montescaglioso
15.85
11.0
16.07
10.0
Basilicata
Calabria
settentrionale
Calabria
Irpinia
IrpiniaBasilicata
Calabria
Irpinia
IrpiniaBasilicata
Appennino
abruzzese
Appennino
abruzzese
Gargano
IrpiniaBasilicata
Irpinia
Basso Ionio
Calabria
Molise
Basilicata
Calabria
settentrionale
Basilicata
Calabria
Golfo di
Policastro
Basilicata
zona
epicentrale
Calabria
Irpinia
Basilicata
Calabria
IrpiniaBasilicata
Marsica
Golfo di
Policastro
Calabria
137
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
5.0
10.0
7.5
5.0
11.0
10.5
8.0
3.5
8.5
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
Pisticci
15.85
11.0
16.07
10.0
1913
06
28
39.53
16.23
IrpiniaBasilicata
Basilicata
Calabria
Calabria
settentrionale
Policoro
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
3.5
9.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
6.0
10.0
1984
05
07
41.67
14.05
8.0
3.0
8.0
1688
06
05
41.28
Pomarico
14.57
11.0
2.0
11.0
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
7.0
11.0
1857
12
16
40.35
15.85
11.0
7.5
11.0
1887
12
03
39.57
16.22
8.0
2.0
9.0
1894
11
16
38.28
15.87
9.0
2.0
9.0
1905
09
08
38.67
16.07
10.0
5.0
10.5
1910
06
07
40.90
15.42
8.0
4.5
9.0
1982
03
21
40.00
15.77
7.5
3.5
7.5
6.5
4.0
11.0
10.5
Calabria
settentrionale
IrpiniaBasilicata
Appennino
abruzzese
Sannio
IrpiniaBasilicata
Basilicata
Calabria
settentrionale
Calabria
meridionale
Calabria
IrpiniaBasilicata
Golfo di
Policastro
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
Rotondella
15.85
11.0
16.07
10.0
1913
06
28
39.53
16.23
8.0
3.5
8.5
1915
01
13
41.98
13.65
11.0
2.5
11.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
6.0
10.0
Anno
Mese
Giorno
Lat
Lon
Io
Iloc
Imax
10.5
8.0
11.0
15.85
11.0
15.37
10.0
Scanzano Jonico
8.5
6.5
11.0
10.0
2.0
9.0
Calabria
settentrionale
7.0
11.0
IrpiniaBasilicata
Basilicata
Calabria
Calabria
settentrionale
Marsica
IrpiniaBasilicata
zona
epicentrale
Salandra
1694
09
08
40.88
1857
1930
12
07
16
23
40.35
41.05
1887
12
03
39.57
15.35
16.22
8.0
IrpiniaBasilicata
Basilicata
Irpinia
San Mauro Forte
1694
09
08
Piano Provinciale di Emergenza
40.88
15.35
10.5
138
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
15.85
16.07
11.0
10.0
7.5
5.0
11.0
10.5
1910
06
07
40.90
15.42
8.0
4.5
9.0
1915
01
13
41.98
13.65
11.0
2.0
11.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
5.0
10.0
1857
12
16
40.35
7.0
11.0
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
7.0
11.0
1857
12
16
40.35
15.85
11.0
8.0
11.0
1910
06
07
40.90
15.42
8.0
5.0
9.0
1984
05
07
41.67
14.05
8.0
3.0
8.0
1984
05
11
41.72
14.08
7.0
3.0
7.0
San Giorgio Lucano
15.85
11.0
Stigliano
Basilicata
Calabria
IrpiniaBasilicata
Marsica
IrpiniaBasilicata
Basilicata
IrpiniaBasilicata
Basilicata
IrpiniaBasilicata
Appennino
abruzzese
Appennino
abruzzese
Tricarico
1694
09
08
40.88
15.35
10.5
7.0
11.0
1857
1905
12
09
16
08
40.35
38.67
15.85
16.07
11.0
10.0
7.0
5.0
11.0
10.5
1910
06
07
40.90
15.42
8.0
4.5
9.0
1915
1930
01
07
13
23
41.98
41.05
13.65
15.37
11.0
10.0
2.0
6.5
11.0
10.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
6.5
10.0
5.0
7.5
5.0
11.0
11.0
10.5
1638
1857
1905
03
12
09
27
16
08
39.03
40.35
38.67
Tursi
16.28
11.0
15.85
11.0
16.07
10.0
1980
11
23
40.85
15.28
10.0
5.0
10.0
Anno
Mese
Giorno
Lat
Lon
Io
Iloc
Imax
10.0
6.0
10.0
IrpiniaBasilicata
Basilicata
Calabria
IrpiniaBasilicata
Marsica
Irpinia
IrpiniaBasilicata
Calabria
Basilicata
Calabria
IrpiniaBasilicata
zona
epicentrale
Valsinni
1980
11
23
40.85
15.28
IrpiniaBasilicata
Valutazione di pericolosità sismica attraverso la determinazione della probabilità
di accadimento di un fenomeno di prefissata intensità in 50 anni
Piano Provinciale di Emergenza
139
COD_ISTAT
17077001
17077002
17077003
17077004
17077005
17077006
17077007
17077008
17077009
17077010
17077011
17077012
17077013
17077014
13069050
17077016
17077017
17077018
17077019
17077020
17077021
17077022
17077023
17077024
17077025
17077026
17077031
17077027
17077028
17077029
17077030
NOME_COMUNE
ACCETTURA
ALIANO
BERNALDA
CALCIANO
CIRIGLIANO
COLOBRARO
CRACO
FERRANDINA
GARAGUSO
GORGOGLIONE
GRASSANO
GROTTOLE
IRSINA
MATERA
MIGLIANICO
MONTALBANO JONICO
MONTESCAGLIOSO
NOVA SIRI
OLIVETO LUCANO
PISTICCI
POLICORO
POMARICO
ROTONDELLA
SALANDRA
SAN GIORGIO LUCANO
SAN MAURO FORTE
SCANZANO JONICO
STIGLIANO
TRICARICO
TURSI
VALSINNI
COMUNE
LAT
40,49177
40,31283
40,40718
40,58771
40,39177
40,18761
40,37723
40,49479
40,54763
40,39290
40,63186
40,60045
40,74448
40,66473
42,35902
40,28963
40,55236
40,14781
40,53367
40,38985
40,20878
40,51441
40,17140
40,52646
40,11228
40,48626
40,24806
40,40348
40,62184
40,24705
40,16869
LON
16,15794
16,23036
16,68832
16,19326
16,17153
16,42522
16,43947
16,45667
16,22708
16,14501
16,28046
16,38476
16,24193
16,60667
14,29199
16,56741
16,66657
16,54049
16,18487
16,55682
16,67582
16,54893
16,52571
16,31739
16,38773
16,25034
16,69890
16,22906
16,14438
16,47120
16,44326
PGA (a/g) per diversi periodi di
ritorno (Valori medi + dev. std.)
VI
VII
VIII
IX
X
XI
95%
93%
84%
98%
94%
93%
93%
89%
95%
95%
98%
93%
98%
86%
98%
94%
98%
85%
95%
85%
90%
89%
90%
98%
91%
92%
86%
93%
98%
88%
92%
61%
59%
48%
60%
62%
55%
59%
51%
63%
62%
81%
55%
56%
47%
72%
53%
51%
53%
62%
51%
49%
52%
49%
67%
57%
58%
50%
59%
77%
55%
53%
10%
22%
6%
16%
10%
21%
14%
20%
20%
22%
20%
20%
8%
10%
17%
7%
13%
8%
18%
13%
10%
13%
8%
25%
10%
19%
10%
21%
13%
14%
9%
3%
17%
2%
5%
3%
3%
3%
2%
3%
3%
8%
2%
2%
1%
4%
3%
2%
3%
6%
2%
3%
3%
3%
12%
3%
9%
4%
3%
2%
3%
3%
0%
13%
0%
1%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
1%
0%
0%
0%
2%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
6%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
Intensità MCS per diversi periodi
di ritorno - Valori medi
Tr = 95 Tr = 475 Tr = 975 Tr = 2475 Tr = 95 Tr = 475 Tr = 975 Tr = 2475
ACCETTURA
ALIANO
BERNALDA
CALCIANO
CIRIGLIANO
COLOBRARO
CRACO
FERRANDINA
GARAGUSO
0,07831
0,07719
0,04720
0,06810
0,08054
0,06523
0,05949
0,05502
0,06443
Piano Provinciale di Emergenza
0,14817
0,14817
0,07975
0,12793
0,15748
0,11740
0,10728
0,09837
0,12023
0,19750
0,19468
0,09790
0,16205
0,20594
0,15079
0,13448
0,12097
0,15136
0,26928
0,26684
0,12203
0,21396
0,28230
0,20013
0,17491
0,15538
0,19850
6,6
6,5
5,6
6,5
6,6
6,3
6,2
6,1
6,4
8,1
8,0
6,9
7,8
8,2
7,6
7,5
7,3
7,8
8,5
8,5
7,1
8,3
8,6
8,0
7,9
7,7
8,2
9,0
9,0
7,4
8,7
9,1
8,5
8,3
8,0
8,6
140
GORGOGLIONE
0,08612
GRASSANO
0,05949
GROTTOLE
0,05582
IRSINA
0,06028
MATERA
0,04736
MIGLIONICO
0,05231
MONTALBANO J.
0,05422
MONTESCAGLIOSO
0,04720
NOVA SIRI
0,05630
OLIVETO LUCANO
0,06921
PISTICCI
0,05024
POLICORO
0,05311
POMARICO
0,05135
ROTONDELLA
0,05582
SALANDRA
0,06044
SAN GIORGIO LUCANO 0,06906
SAN MAURO FORTE
0,06603
STIGLIANO
0,06969
TRICARICO
0,06969
TURSI
0,05853
VALSINNI
0,06268
SCANZANO JONICO
0,05024
0,17044
0,10728
0,09837
0,10687
0,08177
0,09109
0,09473
0,08056
0,09797
0,13076
0,08704
0,09149
0,08947
0,09635
0,11092
0,12550
0,12185
0,12914
0,12995
0,10404
0,11173
0,08704
0,22619
0,13391
0,12266
0,13335
0,09959
0,11309
0,11703
0,09903
0,11985
0,16655
0,10578
0,11141
0,10972
0,11872
0,13898
0,16205
0,15586
0,16767
0,16486
0,12941
0,14179
0,10465
0,31484
0,17328
0,15701
0,17003
0,12447
0,14318
0,14887
0,12365
0,15213
0,22047
0,13342
0,14074
0,13911
0,15050
0,18060
0,21721
0,20501
0,22372
0,21803
0,16677
0,18548
0,13179
6,8
6,2
6,1
6,3
5,7
6,0
6,0
5,7
5,9
6,5
5,8
5,8
5,9
5,9
6,3
6,3
6,4
6,4
6,5
6,1
6,2
5,7
8,3
7,6
7,4
7,5
6,9
7,2
7,2
6,9
7,1
8,0
7,0
7,0
7,1
7,1
7,6
7,7
7,8
7,8
7,9
7,3
7,5
6,9
8,8
7,9
7,7
7,9
7,2
7,5
7,5
7,2
7,4
8,4
7,3
7,3
7,5
7,4
8,0
8,1
8,2
8,3
8,3
7,7
7,9
7,2
9,3
8,3
8,1
8,3
7,4
7,8
7,9
7,5
7,8
8,8
7,7
7,7
7,7
7,8
8,4
8,6
8,7
8,7
8,7
8,1
8,3
7,6
La metodologia di valutazione della vulnerabilità del patrimonio abitativo
utilizza un approccio tipologico-statistico che ripartisce il patrimonio stesso
nelle classi A, B e C previste dalla scala macrosismica MSK e che utilizza gli
indicatori relativi alla tipologia costruttiva e all’anno di costruzione. La classe
C è differenziata tra muratura di buona qualità (Ci) e cemento armato (C2),
identificando così quattro classi di vuinerabilità.
COMUNE
% relativa % relativa % relativa % relativa
Superficie
alle
alle
alle
alle
Num. di complessiva
abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni
abitazioni
delle
in classe in classe in classe in classe
abitazioni
A
B
C1
C2
ACCETTURA
ALIANO
BERNALDA
CALCIANO
CIRIGLIANO
COLOBRARO
CRACO
FERRANDINA
GARAGUSO
GORGOGLIONE
GRASSANO
Piano Provinciale di Emergenza
1.430
916
5.739
640
444
902
441
4.491
594
777
2.660
89.061
58.212
481.522
41.953
25.922
72.580
35.665
376.577
43.053
51.653
208.961
43,1
20,1
18,6
32,5
55,5
46,2
7,3
25,2
36,8
40,2
23,1
27,5
24,7
11,8
27,6
29,2
28,1
3,7
12,4
22,4
28,2
16,7
16,4
24,1
8,3
19,3
9,6
17,6
1,5
6,2
9,6
23,2
9,8
13
31,1
61,2
20,6
5,7
8,1
87,5
56,2
31,2
8,3
50,4
141
GROTTOLE
IRSINA
MATERA
MIGLIONICO
MONTALBANO JONICO
MONTESCAGLIOSO
NOVA SIRI
OLIVETO LUCANO
PISTICCI
POLICORO
POMARICO
ROTONDELLA
SALANDRA
SAN GIORGIO LUCANO
SAN MAURO FORTE
STIGLIANO
TRICARICO
TURSI
VALSINNI
SCANZANO JONICO
1.404
3.325
18.288
1.401
3.125
3.983
2.877
513
9.103
4.950
2.264
1.548
1.257
863
1.706
4.368
3.106
2.113
869
2.276
96.773
246.488
1.641.264
96.449
261.038
331.324
231.083
26.477
645.625
473.650
172.408
123.813
98.687
70.041
115.523
296.997
237.552
176.998
68.547
207.710
30,7
23,9
8,6
38,3
15,9
15,5
19,5
35
22,7
4,4
31
35
25,3
43,7
28,1
31,6
37,9
24,9
37,1
4,8
17,9
11,2
8,1
19,6
14,5
11,1
17,5
26,6
20,4
6,5
23,1
30,2
24,6
29,2
22,2
29
20,6
19,7
28,7
6,2
12,2
4,1
5
9,8
9
7,9
13,6
17
14,7
5,6
21
20,2
22
20,5
10,2
20,1
9,6
13,2
22,4
6,1
39,3
60,9
78,3
32,3
60,6
65,4
49,4
21,3
42,2
83,5
25
14,6
28,2
6,6
39,4
19,4
31,9
42,2
11,9
83
Valutazioni di vulnerabilità di una parte del patrimonio edilizio regionale sono
state svolte in due lavori consecutivi, svolti nel biennio 1996-1998 sulla base di
progetti, per i Lavori Socialmente Utili, del Dipartimento Nazionale di
Protezione Civile, con supporto scientifico del Gruppo Nazionale per la Difesa
dai Terremoti, e in diversi lavori svolti presso l'Università di Basilicata,
Dipartimento di Strutture, Geotecnica, Geologia applicata all’ingegneria
(DiSGG).
I lavori suddetti riguardano il censimento di vulnerabilità degli edifici pubblici,
strategici e speciali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Molise, Puglia e Sicilia, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile;
nell’ambito di questo studio sono stati raccolti dati di vulnerabilità mediante
Piano Provinciale di Emergenza
142
schede di primo e secondo livello GNDT dell’intero patrimonio edilizio
pubblico.
Se ne riportano di seguito i risultati in relazione ai Comuni della Provincia di
Matera.
LEGENDA
Aggr. Edificio Codice identificativo dell'aggregato strutturale e dell'edificio, riportato nella cartografia di rilevamento.
Denom. Edificio Denominazione dell'edificio presente sulla scheda.
Denom. Complesso Denominazione del complesso presente sulla prescheda.
Codice via
0 via, viale
1 corso
2 vicolo
3 piazza, largo
4 località
Indirizzo Denominazione dell'indirizzo da scheda.
Tipologia prevalente
1 tipologia specialistica
2 muratura o mista
3 c. a.
4 acciaio
5 altro
0 non identificata
Età costruz./intervento
A prima del '19
B 1919 - 1945
C 1946 - 1960
D 1961 - 1971
E 1972 - 1975
F 1976 - 1980
G dopo '81
H, I… Codici riservati per la definizione di interventi temporali di rilevanza locale.
Norme sismiche
precedenti
Adeg. Antisismico
D.M. 24/01/86
Miglior. Antisismico
D.M. 24/01786
Intervnto non
antisismico
Codici della scheda
versione 9/86
Tipo d'intervento
A
B
/
C
1
Ampliamento
D
E
/
F
2
Sopraelevazione
G
H
I
J
3
Ristrutturazione
K
L
M
N
4
Restauro
O
/
P
Q
5
Manutenzione
4
Riparazione antisismica
5
Adeguamento sismico
0
Nessuno
Utilizzazione
0 Informazione assente
1 Totalmente utilizzato
Piano Provinciale di Emergenza
143
2 Parzialmente utilizzato
3 Non utilizzato
4 Abbandonato
Volume Volume complessivo dell'edificio in mc
Livello del rilievo
IIM 2° muratura o mista
IC 1° calcestruzzo armato
IA 1° acciaio
IS 1° specialistica
IMX 1° muratura o mista
IX 1° tipologia strutt. non identificata
IIC 2° calcestruzzo armato
IIS 2° specialistica
Fascia di vulnerabilità
Muratura
Conune
Calcestruzzo a.
A
Alta
*A
Alta
MA
Medio Alta
*MA
Medio Alta
M
Media
*M
Media
MB
Medio Bassa
*MB
Medio Bassa
B
Bassa
*B
Bassa
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
Accettura
0004/01
Municipio
Accettura
0001/01
sme
Cod.
via
Indirizzo
Tipol. Età Età Tipo
Util.
Prev. cos. int. int.
0
Roma
2
D
F
J
0
4 Novembre
3
D
G
J
Vol.
Liv.
Vuln.
Ril.
1
1842
IIM
B
1
2778
IC
*MA
Accettura
0002/01
sel
Municipio
scuola media Padre
Pio
scuola elementare A.
Moro
0
Garibaldi
3
D
F
J
1
5915
IC
*MA
Accettura
0003/01
asn
asilo nido
0
del Maggio
3
D
G
J
1
845
IC
*MA
Accettura
0002/02
refettorio
scuola elem. A. Moro
0
Garibaldi
3
F
G
J
1
1168
IC
*MB
Accettura
0013/01
smespogpa
0
4 Novembre
3
F
G
J
1
586
IC
*MB
Accettura
0013/02
smepa
palestra
scuola media Padre
Pio
0
4 Novembre
3
F
G
J
1
781
IC
*MB
Aliano
0001/01
sel
0
Vittoria
2
D
G
J
1
2020
IIM
B
Aliano
0003/01
Municipio
scuola mat. ed elem.
Municipio
poliambulatorio
0
Ungheria
3
G
G
J
1
2352
IC
*MB
Aliano
0002/01
sme
scuola media inferiore
0
Ungheria
3
G
G
J
1
1140
IC
*MB
Bernalda
0026/01
sel
scuola elementare
0
Oflacco
2
C
G
Q
1
4462
IIM
MB
Bernalda
0026/02
sma
scuola elementare
0
Oflacco
2
C
G
Q
2
2564
IIM
MB
Bernalda
0017/01
Municipio
Municipio
3
Plebiscito
2
A
G
J
1
2346
IIM
MB
Piano Provinciale di Emergenza
144
Bernalda
0012/01
lcs
liceo scientifico
0
Anacreonte
2
D
/
0
1
3665
IIM
MB
Bernalda
0007/02
sma
scuola materna
0
Anacreonte
2
D
/
0
1
848
IIM
MB
Bernalda
0010/02
selpa
scuola elementare
0
Marconi
2
C
/
0
2
3595
IIM
MB
Bernalda
0025/01
cgf
comando GDF
0
Europa
2
F
H
G
1
2538
IIM
MB
Bernalda
0011/01
lcs
liceo scientifico
0
Anacreonte
2
C
C
G
1
771
IIM
MB
Bernalda
0001/02
asn
asilo nido
1
Umberto
2
B
G
J
2
2400
IIM
MB
Bernalda
0007/03
sma
scuola materna
0
Anacreonte
2
D
/
0
1
391
IIM
B
Bernalda
0010/01
sel
scuola elementare
0
Marconi
2
B
G
J
1
12879 IIM
B
Bernalda
0007/01
sma
scuola materna
0
Anacreonte
2
D
/
0
1
1870
IIM
B
Bernalda
0002/03
sma
scuola materna
1
Italia
2
A
G
J
2
3222
IIM
B
Bernalda
0024/01
cc
stazione CC
0
Mlutherk
2
C
G
J
1
2063
IIM
B
Bernalda
00170/03
Municipio
Municipio
3
Plebiscito
2
A
G
J
1
2207
IIM
B
Bernalda
0002/02
sma
scuola elementare
1
Italia
3
A
G
J
1
720
IIM
B
Bernalda
0002/01
sma
scuola elementare
1
Italia
3
A
G
J
1
586
IIM
B
Bernalda
0001/01
asn
asilo nido
1
Umberto
3
B
G
J
2
2260
IIM
B
Bernalda
0017/04
Municipio
Municipio
3
Plebiscito
3
A
G
J
1
2537
IIM
B
Bernalda
0018/02
enel
agenzia enel
0
Conciliovati
3
G
/
0
1
1563
IC
*A
*A
Bernalda
0018/01
enel
agenzia enel
0
Conciliovati
3
G
/
0
1
1737
IC
Bernalda
0028/02
itcolivetti
ITC A. Olivetti
0
Schwartz
3
G
/
0
1
1218
IC
*A
Bernalda
0019/01
autoparco
autoparco comunale
0
Berlinguer
3
G
/
0
1
4354
IC
*A
Bernalda
0028/01
itcolivetti
ITC A. Olivetti
0
Schwartz
3
G
/
0
1
6048
IC
*A
Bernalda
0013/01
poliambulatori
asilo nido
0
Del Mconcili
3
G
/
0
1
1199
IC
*A
Bernalda
0028/03
itcolivetti
ITC A. Olivetti
0
Schwartz
3
G
/
0
1
8957
IC
*A
Bernalda
0027/01
itcpa
ITC A. Olivetti
0
Schwartz
3
G
/
0
1
3808
IC
*A
Bernalda
0008/02
lcs
liceo scientifico
0
Anacreonte
3
C
/
0
1
1693
IC
*A
stazione CC
0
Quasimodo
3
G
/
0
1
3080
IC
*A
0
Dalla Chiesa
3
G
/
0
1
4044
IC
*A
Bernalda
0005/01
cc
Bernalda
0014/01
sma
Bernalda
0006/01
selaldomoro
Bernalda
0008/03
lcs
Bernalda
0006/02
Bernalda
0007/01
Bernalda
Bernalda
Bernalda
0027/02 smepadommarco
Bernalda
0022/03
scuola elementare A.
Moro
3
Mattarella
3
G
/
0
1
3464
IC
*A
0
Anacreonte
3
C
/
0
3
1265
IC
*A
selaldomoro
liceo scientifico
scuola elementare A.
Moro
3
Mattarella
3
G
/
0
1
5518
IC
*A
telecom
centrale telecom
0
Berlinguer
3
F
/
0
1
3679
IC
*A
0008/01
lcs
liceo scientifico
0
Anacreonte
3
C
/
0
2
2246
IC
*A
0017/02
Municipio
Municipio
0
Plebiscito
3
G
/
0
1
1195
IC
*A
0
Schwartz
3
C
/
0
1
785
IC
*MA
0
Europa
3
D
/
0
1
731
IC
*MA
0
Cod.
via
Europa
smedommarco
scuola media Don
Marco
Bernalda
scuola media Don
0022/02 smedommarco
Marco
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
scuola media Don
0021/03 smepadommarco
Marco
ampsmedommar scuola media Don
0021/02
co
Marco
scuola media Don
0021/01 smedommarco
Marco
0
Anacreonte
3
C
/
0
1
2100
IC
Bernalda
0020/03
scuola media Pitagora
0
Anacreonte
3
C
/
0
1
3421
IC
*MA
Bernalda
0020/02 ampsmepitagora scuola media Pitagora
0
Anacreonte
3
C
G
C
1
2432
IC
*MA
Bernalda
0020/01
0
Anacreonte
3
C
/
0
1
3059
IC
*MA
3
D
/
0
1
918
IC
*MA
*MA
Bernalda
Conune
Bernalda
Bernalda
smepitagora
603
Vol.
IC *MA
Liv.
Vuln.
Ril.
0
Anacreonte
3
C
/
0
1
3096
IC
*MA
0
Anacreonte
3
C
G
C
1
2047
IC
*MA
*MA
0
Europa
Bernalda
scuola media Pitagora
scuola media Don
0022/01 smedommarco
Marco
delegazione
0023/01 delegazionecom
comunale
3
S. Giovanni 23
3
C
G
Q
1
2710
IC
Bernalda
0016/01
uffpostale
ufficio postale
0
Europa
0
G
/
0
1
599
IC
Bernalda
0015/01
uffpostale
ufficio postale
0
Torraca
0
G
/
0
1
1598
IC
Bernalda
0004/01
pa
palestra
4
Metaponto
0
G
/
0
1
7834
IC
Bernalda
0003/01
pa
palestra
0
Anacreonte
0
G
/
0
1
8514
IX
ufficio postale
0
Europa
0
G
/
0
1
599
IC
Bernalda
Bernalda
smepitagora
Indirizzo
3
D
/
0
1
Tipol. Età Età Tipo
Util.
Prev. cos. int. int.
0016/01
uffpostale
Piano Provinciale di Emergenza
145
Calciano
0060/01
usl
sc. materna M.
Angeliche
0
tenentechiri
2
D
H
J
1
1991
IIM
MB
Calciano
0020/01
ex municipio
vecchio municipio
0
Umberto I
2
B
/
0
2
1841
IC
MB
Calciano
0070/01
Municipio
Municipio
0
sandroperti
3
E
/
0
1
2829
IC
*A
Calciano
0050/01
sme
scuola media
0
sandroperti
3
E
/
0
1
3091
IC
*A
Calciano
0040/01
cc
stazione CC
0
sandroperti
3
E
/
0
1
788
IC
*A
Calciano
0030/01
cc
0
sandroperti
3
E
/
0
1
1143
IC
*A
Calciano
0010/02
sma
2
primoroma
3
C
/
0
2
1998
IC
*MA
*MA
Calciano
0010/01
sel
stazione CC
sc. elementare E.
mater
sc. elementare E.
mater
2
primoroma
3
C
/
0
1
1864
IC
Cirigliano
0004/01
uffpostale
ufficio postale
0
Umberto I
2
C
E
J
1
1888
IIM
MB
Cirigliano
0001/01
sel
scuola elementare
0
fontana
3
E
G
J
1
2832
IC
*MA
Cirigliano
0002/01
sma
scuola materna
0
fontana
3
D
F
J
3
1023
IC
*MA
Cirigliano
0003/01
Municipio
Municipio
0
municipio
3
D
F
J
1
1663
IC
*MA
Cirigliano
0002/02
sma
scuola materna
0
fontana
3
G
/
0
3
527
IC
*MB
Colobraro
0001/01
smascmedia
ex scuola media
0
vittorioveneto
2
B
/
0
3
6791
IIM
MB
Colobraro
0008/01
uffpostale
ufficio postale
0
Umberto I
2
E
/
0
1
2498
IIM
MB
Colobraro
0005/01
sma
ex scuola materna
0
ssmariad'ann
2
F
/
0
2
2655
IIM
MB
Colobraro
0004/01
uslambulatorio
ambulatorio
0
vittorioveneto
2
D
/
0
2
1087
IIM
MB
Colobraro
0006/01 smepadommarco
ex scuola materna
0
ssmariad'ann
3
C
/
0
1
841
IC
*MA
Colobraro
0002/01
Municipio
Municipio
1
ssmariad'ann
3
D
/
0
1
2759
IC
*MA
Colobraro
0007/02
sme
0
ssmariad'ann
3
G
/
0
1
2800
IC
*MB
*MB
Colobraro
0003/01
sel
sc. media palestra
sc. elementare
materna
0
ssmariad'ann
3
C
/
0
1
4389
IC
Colobraro
0007/01
sme
scuola media
0
ssmariad'ann
3
G
/
0
1
3482
IC
*B
Craco
0007/01
edifcioscolas
scuola s.a.
4
s. angelo
3
E
F
J
2
998
IC
*MA
Craco
0001/01
casa comunale
casa comunale
0
mastronardi
3
E
G
J
1
5220
IC
*MA
Craco
0008/01
edifcioscolas
scuola s. lucia
4
santa lucia
3
E
F
J
2
2402
IC
*MA
Craco
0002/01
sme inferiore
scuola media inferiore
0
XXV aprile
3
E
F
Q
1
3329
IC
*MA
Craco
0003/01
sma
scuola materna
0
aldo moro
3
E
G
Q
1
2595
IC
*MA
Craco
0004/01
sel
scuola elementare
0
Italia
3
G
G
Q
1
3735
IC
*MB
Craco
0005/01
poliambulatori
poliambulatorio
0
moro
3
F
G
Q
2
612
IC
*MB
Craco
0011/01
centrocivicoso
centro civico sociale
0
giovanni XXIII
3
G
G
J
1
1339
IC
*MB
Craco
0012/01 mercatocoperto
mercato coperto
0
XXV aprile
3
F
G
N
2
1680
IC
*MB
Ferrandina
0070/02
ipr
san domenico
0
ctasdomenico
2
A
H
L
1
1381
IIM
M
Ferrandina
0070/01
lcsiprbiuffccu
san domenico
0
ctasdomenico
2
A
H
L
1
25100 IIM
Ferrandina
0080/05
casa di riposo
casa di riposo
0
dicio
2
D
F
J
1
481
IIM
MB
Ferrandina
0200/01
staferroviaria
stazione ferroviaria
4
scaloferra
2
C
G
H
2
1584
IIM
MB
Ferrandina
0210/01
uffpostale
ufficio postale
4
borgomacch
2
E
/
0
1
230
IIM
MB
Ferrandina
0230/01 palazzocaputi
palazzo caputi
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
3
Cod.
via
Plebiscito
Conune
Indirizzo
M
2
A
H
M
1
5502 IIM MB
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Ferrandina
0080/01
casa di riposo
casa di riposo
0
dicio
2
D
F
J
1
259
IIM
MB
Ferrandina
0080/02
casa di riposo
casa di riposo
0
dicio
2
D
F
J
1
5609
IIM
MB
Ferrandina
0080/04
casa di riposo
0
dicio
2
D
F
J
1
4798
IIM
MB
Ferrandina
0050/01
sel
casa di riposo
sc. Elementare
d'onofrio
0
lanzillotti
2
B
H
H
1
23523 IIM
MB
Ferrandina
0080/03
casa di riposo
casa di riposo
0
dicio
2
D
F
J
1
6328
IIM
MB
Ferrandina
0060/02
smakindu
sc. Materna kindù
0
cadutikindu
2
D
H
H
1
1541
IIM
B
Ferrandina
0130/01
exconvento
s. chiara
3
palestro
2
A
H
H
2
14765 IIM
Ferrandina
0060/01
smakindu
sc. Materna kindù
0
cadutikindu
2
D
H
H
1
907
IIM
Ferrandina
0120/01
exmattatoio
ufficio del lavoro
0
mazzini
2
C
H
J
1
2743
IIM
B
Ferrandina
0190/01
palazzobitonto
palazzo bitonto
0
mazzini
3
E
/
0
1
6540
IC
*A
Ferrandina
0100/01
cgf
caserma gdf
1
vittorioema
3
D
H
J
1
4582
IC
*A
Ferrandina
0090/01
cc
caserma cc
3
cadutiingue
3
D
/
0
1
2129
IC
*A
Ferrandina
0010/01
smamatteotti
sc. Materna Matteotti
1
matteotti
3
E
G
Q
2
992
IC
*MA
Ferrandina
0230/01 smepadommarco palestra sc. D'onofrio
0
lanzillotti
3
C
/
0
1
0
IC
*MA
Ferrandina
0150/01 mercatocoperto
0
piolatorre
3
E
/
0
1
1105
IC
*MA
Piano Provinciale di Emergenza
mercato coperto
146
B
B
Ferrandina
0160/01
cineteatro
cineteatro della valle
0
matteotti
3
E
/
0
2
5410
IC
Ferrandina
0170/01
smasantonio
s. antonio
0
papagiovanni
3
E
/
0
1
4836
IC
*MA
*MA
Ferrandina
0180/01
uffpostale
ufficio postale
0
mazzini
3
E
/
0
1
2511
IC
*MA
Ferrandina
0020/01
iti
iti statale
0
lanzillotti
3
D
/
0
1
15269 IC
*MA
Ferrandina
0030/01
smestatale
scuola media statale
0
lanzillotti
3
D
H
Q
1
8745
IC
*MA
Ferrandina
0040/01
selipr
sc. Elem. Mazzini
0
lanzillotti
3
D
/
0
1
5573
IC
*MA
Ferrandina
0030/02
smepa
scuola media statale
0
lanzillotti
3
F
/
0
1
4973
IC
*MB
Ferrandina
0140/01
esattoria
esattoria
0
mazzini
3
G
H
Q
1
1390
IC
*MB
Ferrandina
0220/01
Municipio
municipio
3
Plebiscito
4
A
H
L
1
5664
IA
Ferrandina
0110/01
usl
distertto sanitario
0
mazzini
0
G
/
0
1
972
IX
Garaguso
0060/01
Municipio farm
municipio corpo A
0
IVnovembre
2
D
F
J
1
2114
IIM
Garaguso
0070/02
municipio
scuola media
0
IVnovembre
2
D
F
Q
1
1148
IIM
M
Garaguso
0050/02
asn
1
vittemanuele
2
D
H
Q
1
818
IIM
MB
M
Garaguso
0050/01
asn
1
vittemanuele
2
D
H
Q
1
1100
IIM
B
Garaguso
0010/01
sel-sme
3
Europa
3
C
H
Q
1
6198
IC
*A
Garaguso
0020/01
usl
Garaguso
0040/01
sma
0
extramurale
3
D
H
Q
2
1014
IC
*A
scuola materna
0
olividelduca
3
E
H
Q
1
1890
IC
*A
Garaguso
0030/01
cc
0
olividelduca
3
D
/
0
3
3991
IC
*MA
Gorgoglione
0002/01
sme
sc. Elem e media
0
fontana
2
C
D
J
1
4038
IIM
M
Gorgoglione
0004/01
municipio
0
Roma
2
C
G
N
1
2101
IIM
M
Gorgoglione
0004/02
municipio
deposito
municipio
muncipio
0
Roma
2
C
G
N
1
285
IIM
MB
Gorgoglione
0001/01
casa comunale
scuola materna
0
mastronardi
3
E
G
J
1
5220
IC
*MA
Gorgoglione
0003/01
ccult
c.culturale "Laviani"
0
mancosa
4
B
G
N
1
1194
IA
MA
Grassano
0010/03
municipio
municipio
3
a-ilvento
2
A
C
J
1
2010
IIM
MA
Grassano
0010/04
municipio
municipio
3
a-ilvento
2
A
C
J
1
395
IIM
MA
Grassano
0010/02
municipio
municipio
3
a-ilvento
2
A
C
J
1
1208
IIM
MA
Grassano
0010/01
municipio
municipio
3
a-ilvento
2
A
C
J
1
3345
IIM
M
Grassano
0170/02
palzzomateri
scuola pal Materi
1
Umberto I
2
A
/
0
3
2992
IIM
M
Grassano
0170/01
palzzomateri
scuola pal Materi
1
Umberto I
2
A
/
0
2
7658
IIM
M
Grassano
0170/03
palzzomateri
scuola pal Materi
1
Umberto I
2
A
/
0
2
1522
IIM
M
Grassano
0080/01
selspoga
pal. Sc. Elementare
3
ilvento
3
C
/
0
1
2094
IC
*A
Grassano
0110/01
sma
sc. El.-mat Don Bosco
3
a-ilvento
3
C
H
J
1
1775
IC
*A
Grassano
0160/01
cc
caserma cc
0
rimembranza
3
E
/
0
1
7312
IC
*A
Grassano
0150/01
sel-direzione
sc. El.-mat Don Bosco
3
a-ilvento
3
C
H
J
1
1391
IC
*A
Grassano
0140/01 Sel-casa custode sc. El.-mat Don Bosco
3
a-ilvento
3
C
H
J
1
926
IC
*A
Grassano
0130/01
sma
sc. El.-mat Don Bosco
3
a-ilvento
3
C
H
J
1
1775
IC
*A
Grassano
0120/01
sel
sc. El.-mat Don Bosco
3
a-ilvento
3
C
H
J
1
3381
IC
*A
Grassano
0030/01
sme
sc. Media corpo B
0
cap.pirrone
3
D
H
J
1
2023
IC
*A
Grassano
0100/01
sel
sc. El.-mat Don Bosco
3
Aggr.
Denom. Complesso Cod.
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
via
Conune
a-ilvento
Indirizzo
3
C
H
J
1
3213 IC
*A
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Grassano
0020/01
sme
sc. Media corpo A
0
cap.pirrone
3
D
H
J
1
3847
IC
*A
Grassano
0040/01
sme
0
cap.pirrone
3
D
H
J
1
3504
IC
*A
Grassano
0050/01
smepa
sc. Media corpo C
sc. Media corpo D pal
0
cap.pirrone
3
D
/
0
1
2137
IC
*A
Grassano
0060/01
sel-sma
scuola elementare
0
nazariosauro
3
D
H
Q
1
6529
IC
*A
Grassano
0090/01
selrefettorio
sc. Elem refettorio
3
a-ilvento
3
C
H
J
1
874
IC
*A
Grassano
0070/01
itcpa
itc palestra
0
deicaduti
3
E
/
0
1
5875
IC
*MA
Grassano
0075/01
deicaduti
3
E
/
0
1
10943 IC
*MA
0017/01
4
macello
2
F
G
J
1
1680
MB
Grottole
0002/01
exsma
itc-ragioneria
dep. Com ex
mattatoio
sc. Materna uff.
tecnico
0
Grottole
itc
deposito
municipio
0
kennedy
2
E
G
G
1
1026
IIM
MB
Grottole
0002/02
exsma
sc. Matena uff tecn
0
kennedy
2
E
G
G
2
372
IIM
MB
Grottole
0008/01
resistenza
2
C
F
J
1
3912
IIM
MB
0017/03
sc. Element 1° lotto
dep. Com ex
mattatoio
0
Grottole
sel
deposito
municipio
4
macello
2
F
G
J
1
234
IIM
MB
Grottole
0009/01
sel
sc. Element 2° lotto
0
resistenza
2
D
G
G
2
3096
IIM
MB
Piano Provinciale di Emergenza
IIM
147
Grottole
0017/02
deposito
municipio
dep. Com ex
mattatoio
4
macello
2
F
G
J
1
304
IIM
B
Grottole
0009/02
selpa
sc. Element 2° lotto
0
resistenza
2
D
G
G
2
1056
IIM
B
Grottole
0007/01
sma
sc. Materna comunale
0
resistenza
3
E
G
J
1
3627
IC
*MA
Grottole
0003/01
asn
asilo nido
0
kennedy
3
F
G
J
4
873
IC
*M
Grottole
0006/02
sme
sc. Media De Gasperi
0
nzionale
3
F
G
G
1
3931
IC
*M
Grottole
0001/01
municipio
0
kennedy
3
F
G
G
1
2469
IC
*M
Grottole
0004/01
municipio
distrertto
sanitario
distertto sanitario
0
kennedy
3
G
G
J
2
4116
IC
*M
Grottole
0006/03
sme
sc. Media De Gasperi
0
nazionale
3
F
G
G
1
1195
IC
*M
Grottole
0006/01
smepa
sc. Media De Gasperi
0
nazionale
3
F
G
G
1
2139
IC
*M
Irsina
0007/03
municipio
municipio
1
musacchio
2
E
/
0
1
5520
IIM
MB
Irsina
0001/01
sma sel
scuola materna
3
costa
2
B
F
J
1
4042
IIM
MB
Irsina
0009/01
museocivico
museo civico
3
sanfrancesco
2
A
H
J
1
2880
IIM
MB
Irsina
0009/02
museocivico
museo civico
3
sanfrancesco
2
A
H
J
1
2977
IIM
MB
Irsina
0004/03
sel martiri
scuola elementare
1
martiri
2
C
/
0
1
703
IIM
B
Irsina
0004/04
sel martiri
scuola elementare
1
martiri
2
C
/
0
1
1610
IIM
B
Irsina
0009/03
museocivico
museo civico
3
sanfrancesco
2
A
H
J
1
1680
IIM
B
Irsina
0008/01
uffpostale
uffpostale
1
musacchio
2
C
E
J
1
779
IIM
B
Irsina
0003/03
selconliceosci
scuola elementare
3
Garibaldi
2
B
F
Q
1
4185 IMX
Irsina
0003/01
selconliceosci
scuola elementare
3
Garibaldi
2
B
F
Q
1
5076 IMX
Irsina
0003/02
selconliceosci
scuola elementare
3
Garibaldi
2
B
F
Q
1
5130 IMX
Irsina
0004/02
sel martiri
scuola elementare
0
martiri
2
C
/
0
1
1470 IMX
Irsina
0005/03
sme
scuola media
1
musacchio
3
C
F
Q
1
1596
IC
*A
Irsina
0005/04
sme
scuola media
1
musacchio
3
C
F
Q
1
3249
IC
*A
Irsina
0006/01
palestra
scuola media
1
musacchio
3
C
F
Q
1
9060
IC
*A
Irsina
0005/05
sme
scuola media
1
musacchio
3
C
F
Q
1
840
IC
*A
Irsina
0005/02
sme
scuola media
1
musacchio
3
C
F
Q
1
5655
IC
*A
Irsina
0004/01
sel martiri
scuola elementare
0
martiri
3
C
/
0
1
1564
IC
*A
Irsina
0033/01 centraletelecom
centrale telecom
1
gobetti
3
E
F
Q
1
2256
IC
*MA
Irsina
0002/
sma
scuola materna
0
togliatti
3
E
G
J
1
1320
IC
*MA
Irsina
0007/01
municipio
1
musacchio
3
G
/
0
1
437
IC
*M
Irsina
0006/02
municipio
distrertto
sanitario
distertto sanitario
0
agnesod
3
G
/
Q
1
2277
IC
*M
Irsina
0011/01
pretura
uff giudice di pace
1
novello
3
F
/
0
1
3600
IC
*M
Irsina
0007/02
municipio
municipio
1
musacchio
3
G
/
0
1
1243
IC
*M
Irsina
0013/02
stazione cc
1
divittorio
3
F
G
Q
1
1957
IC
*M
Irsina
0006/01
cc
distrertto
sanitario
distertto sanitario
0
agnesod
3
G
/
0
1
2211
IC
*M
Irsina
0013/03
cc
stazione cc
1
divittorio
3
F
G
Q
1
665
IC
*M
Irsina
stazione cc
Denom. Complesso
da prescheda
1
Cod.
via
distertto sanitario
0
agnesod
3
G
/
0
1
1683
IC
*M
casa mandamentale
0
coppi
3
G
/
0
3
3700
IC
*MB
casa mandamentale
0
coppi
3
G
/
0
2
962
IC
*MB
casa mandamentale
0
coppi
3
G
/
0
3
2960
IC
*MB
Irsina
0013/01
cc
Aggr.
Denom. Edificio
Edificio
distrertto
0006/02
sanitario
casamandament
0010/03
ale
casamandament
0010/06
ale
casamandament
0010/05
ale
casamandament
0010/01
ale
Irsina
0010/04
Conune
Irsina
Irsina
Irsina
Irsina
divittorio
Indirizzo
3
F
G
Q
1
Tipol. Età Età Tipo
Util.
Prev. cos. int. int.
396
Vol.
IC
*M
Liv.
Vuln.
Ril.
casa mandamentale
0
coppi
3
G
/
0
3
3848
IC
*MB
0
coppi
3
G
/
0
1
167
IC
*MB
0
coppi
3
G
/
0
3
482
IC
*MB
Matera
cabinaenel
casa mandamentale
casamandament
0010/02
ale
casa mandamentale
liceo artistico ex
0056/01 lca exconvitto
convitto
3
san rocco
2
A
F
J
2
15841 IIM
M
Matera
0120/01
paldelcasale
palazzo del casale
0
fiorentini
2
A
F
J
1
1200
IIM
M
Matera
0001/01
prefettura
0
XX settembre
2
A
F
J
1
10811 IIM
M
Matera
0106/03
sma
prefettura
sc materna rione
lanera
0
dellaquercia
2
D
F
J
1
Irsina
Piano Provinciale di Emergenza
875
IIM
148
M
Matera
0056/02
lca exconvitto
Matera
0001/02
prefettura
Matera
0090/01
Matera
0001/03
Matera
liceo artistico ex
convitto
0
san rocco
2
A
F
J
2
8429
IIM
M
0
XX settembre
2
A
F
J
1
9010
IIM
M
3
sedile
2
A
F
J
1
6514
IIM
M
0
XX settembre
2
A
F
J
1
8611
IIM
M
consultorio familiare
biblio prov ex ist
Ventura
3
firenze
2
C
F
G
1
1460
IIM
M
0
cappuccini
2
C
/
0
1
3464
IIM
MB
banca d'italia
biblio prov ex ist
Ventura
biblio prov ex ist
Ventura
biblio prov ex ist
Ventura
palazzo
dell'annunziata
3
sanfrancesco
2
A
E
J
1
8058
IIM
MB
0
cappuccini
2
C
/
0
1
975
IIM
MB
0
cappuccini
2
A
C
C
1
7041
IIM
MB
0
cappuccini
2
C
G
J
1
3639
IIM
MB
3
vveneto
2
A
H
J
2
71455 IIM
MB
4
rondinelle
2
A
G
J
1
3896
IIM
MB
0
battista
2
B
F
J
1
1015
IIM
MB
4
rondinelle
2
A
G
J
1
2601
IIM
MB
conservatorio
prefettura
conservatorio e
auditorium
prefettura
prefettura
0060/01
consfamiliare
Matera
0038/01
bibliotecaprov
Matera
0217/02
bancaditalia
Matera
0038/06
bibliotecaprov
Matera
0038/05
bibliotecaprov
Matera
0038/03
bibliotecaprov
Matera
0229/01 pdell'annunziata
Matera
0231/01
Matera
0152/01
sma l battista
Matera
0231/02
casadeigiovani
Matera
0153/01 cenoncolpneum
Matera
0138/01
sel 5 circolo
Matera
0024/01
sel marconi
Matera
0149/01
Matera
Matera
casadeigiovani
casa dei giovani
scuola materna
comunale
0
battista
2
B
F
Q
1
6048
IIM
MB
0
1frangione
2
D
F
Q
1
2601
IIM
MB
0
g marconi
2
C
D
F
1
18884 IIM
MB
sel lamartella
casa dei giovani
cen oncolog
pneumolog
sc elementare 5°
circolo
sc elemntare g
marconi
sc elementare la
martella
0
1vulture
2
D
E
J
1
1978
IIM
MB
0245/01
palazzoridola
palazzo ridola
0
del duomo
2
A
H
J
1
6576
IIM
MB
0245/03
palazzoridola
palazzo ridola
0
del duomo
2
A
H
J
2
1430
IIM
MB
Matera
0073/01
palazzo bronzi
3
del sedile
2
A
F
J
1
3724
IIM
MB
Matera
0038/04
bibliotecaprov
palazzo bronzini
biblio prov ex ist
Ventura
0
cappuccini
2
C
/
0
1
4297
IIM
MB
Matera
0323/01
consagrario
0
cererie
2
A
E
J
1
14067 IIM
MB
F
J
1
0
dellaquercia
2
D
Matera
consorzio agrario reg
sc materna rione
0106/01 sma rionelanera
lanera
corpo forestale dello
0107/01
ccfs
stato
0
dellaquercia
2
E
F
Q
Matera
0004/03
0
lanera
2
B
D
F
Matera
0247/03 consbonbradme consorzio di bonifica
0
annunziatella
2
C
E
Matera
0246/02 consbonbradme consorzio di bonifica
0
annunziatella
2
C
Matera
0066/01 consbonbradme consorzio di bonifica
0
annunziatella
2
C
Matera
0161/01
0
castello
2
B
Matera
0191/01 exstazcentfal
ex staz centrale fal
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
3
Cod.
via
matteotti
Matera
Conune
ospedalecivile
ipa
Matera
0217/04
bancaditalia
Matera
0106/02 sma rionelanera
ospedale civile
ist prof alberghiero
banca d'italia
sc materna rione
lanera
Indirizzo
962
IIM
MB
1
2150
IIM
MB
1
34425 IIM
MB
Q
1
1562
IIM
MB
E
Q
1
2201
IIM
MB
E
Q
1
5845
IIM
MB
F
J
1
6003
IIM
MB
2
A
F
Q
2
2592 IIM MB
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
3
sanfrancesco
2
A
E
J
1
4240
IIM
MB
0
dellaquercia
2
D
F
J
1
932
IIM
MB
Matera
0142/01
sma exenel
sc materna ex enel
0
lucana
2
A
F
J
1
1697
IIM
MB
Matera
0018/01
sme
sc media a volta
0
lucana
2
B
F
Q
1
6053
IIM
MB
Matera
0301/01
museo ridola
0
ridola
2
A
F
J
1
9117
IIM
MB
Matera
0051/01 smacomunparini
0
parini
2
C
F
J
1
1186
IIM
MB
Matera
0051/02 smacomunparini
museo naz d ridola
scuola materna
comunale
scuola materna
comunale
0
parini
2
C
F
J
1
1386
IIM
MB
Matera
0189/01
casello fal
0
nazionale
2
B
E
Q
1
630
IIM
MB
casellofal
Matera
0193/01
casellofal
casello fal
4
XX settembre
2
A
E
J
3
532
IIM
MB
Matera
0199/01
stazfalvenusio
stazione fal venusio
4
venusio
2
A
E
Q
1
1344
IIM
MB
Matera
0235/01
smavialucana
scuola materna
0
lucana
2
B
F
Q
2
1750
IIM
MB
Matera
0199/02
dopositofal
stazione fal venusio
4
venusio
2
A
E
Q
1
360
IIM
MB
Matera
0120/02
paldelcasale
palzzo del casale
0
fiorentini
2
A
F
J
1
170
IIM
MB
0
gramsci
2
C
F
G
1
4056
IIM
MB
Matera
0071/01 centrigienment centro ig mentale sert
Piano Provinciale di Emergenza
149
Matera
0117/01 sovbenambarchi sovr beni amb e arch
0
d'addozio
2
A
F
J
1
6305
IIM
Matera
0117/02 sovbenambarchi sovr beni amb e arch
0
d'addozio
2
A
F
J
1
7700
IIM
MB
Matera
0072/01
palalanfranchi
MB
palzzo lanfranchi
cen oncolog
pneumolog
3
pascoli
2
A
F
Q
1
58850 IIM
MB
MB
Matera
0153/02 cenoncolpneum
0
battista
2
B
F
Q
1
2760
IIM
Matera
0142/02
sma exenel
sc materna ex enel
0
lucana
2
A
F
J
1
700
IIM
B
Matera
0087/01
exconvslucia
ex conv santa lucia
0
la vista
2
A
G
J
2
25117 IIM
B
Matera
0245/02
palazzoridola
0
delduomo
2
A
H
J
1
523
IIM
B
Matera
0167/02 locsepcomunale
3
sedile
2
A
G
J
1
1144
IIM
B
Matera
0167/01 locsepcomunale
3
sedile
2
A
G
J
1
96
IIM
B
Matera
0038/02
palazzo ridola
loc deposito
comunale
loc deposito
comunale
biblio prov ex ist
Ventura
0
cappuccini
2
C
/
0
1
1637
IIM
B
Matera
0217/01
banca d'italia
sc media e
conservatorio
3
sanfrancesco
2
A
E
J
1
770
IIM
B
Matera
bancaditalia
smeconservatori
0243/01
o
3
del sedile
2
A
/
0
1
3473
IIM
B
Matera
0217/06
bancaditalia
banca d'italia
3
sanfrancesco
2
A
E
J
1
1363
IIM
B
Matera
0217/05
bancaditalia
banca d'italia
3
sanfrancesco
2
E
E
J
1
408
IMX
B
bibliotecaprov
Matera
0080/01
sellucrezio
scuola elementare
0
1lucrezio
3
G
F
Q
1
4655
IC
*A
Matera
0239/02
st comunale XXI sett
0
annunziatella
3
F
F
Q
1
588
IC
*A
Matera
0242/01
servigiestadio
mattatoio
comunale
mattatoio comunale
0
Marconi
3
B
F
Q
1
800
IC
*A
Matera
0047/02
itc loperfido
0
aldo moro
3
D
G
Q
1
8608
IC
*A
Matera
0242/02
itc
mattatoio
comunale
mattatoio comunale
0
Marconi
3
B
F
Q
1
600
IC
*A
Matera
0080/03
sellucrezio
scuola elementare
0
lucrezio
3
G
F
Q
1
1036
IC
*A
Matera
0080/04
sellucrezio
scuola elementare
0
lucrezio
3
G
F
Q
1
1190
IC
*A
Matera
0080/05
sellucrezio
scuola elementare
0
lucrezio
3
G
F
Q
1
1190
IC
*A
Matera
0047/01
itc
itc loperfido
0
aldo moro
3
D
G
Q
1
5775
IC
*A
Matera
0080/02
sellucrezio
scuola elementare
0
lucrezio
3
G
F
Q
1
1036
IC
*A
Matera
0047/03
itc
itc loperfido
0
aldo moro
3
D
G
Q
1
1760
IC
*A
Matera
0239/01
servigiestadio
st comunale XXI sett
0
annunziatella
3
F
F
Q
1
588
IC
*A
Matera
0234/01
scuola materna ex cif
0
paladino
3
D
F
Q
1
1470
IC
*A
Matera
0242/03
smateexcif
mattatoio
comunale
mattatoio comunale
0
Marconi
3
B
F
Q
1
548
IC
*A
Matera
0032/01
stazferrfal
staz ferroviaria fal
0
nazionale
3
F
/
Q
1
2341
IC
*A
Matera
0190/01
exbigliettfal
ex biglietteria fal
0
nazionale
3
C
/
Q
1
218
IC
*A
Matera
0162/01
uffterritorio
uff regionale territorio
0
gramsci
3
B
F
Q
1
3623
IC
*A
Matera
0162/02
uffterritorio
0
gramsci
3
B
E
Q
1
3360
IC
*A
Matera
0143/02
smatgfortunato
uff regionale territorio
sc materna g
fortunato
3
C
F
Q
1
414
IC
*A
Matera
Matera
0047/04 itccasacustode
itc loperfido
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
sc materna g
0143/01 smatgfortunato
fortunato
Matera
0047/05 itc paloloperfido
Conune
itc loperfido
0
gfortunato
0
Cod.
via
aldo moro
0
gfortunato
3
C
F
Q
1
600
IC
*A
0
aldo moro
3
D
G
Q
1
2223
IC
*A
Indirizzo
3
D
G
Q
1
1512 IC
*A
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Matera
0176/01
snam spa
snam spa (uffici)
0
gravina
3
D
G
Q
1
2838
IC
*A
Matera
0244/03
parcheggiotrib
0
aldo moro
3
F
/
0
1
5208
IC
*A
Matera
0111/03
cripbrancaccio
consorzio di bonifica
casa riposo
brancaccio
0
deglietrusc
3
E
F
Q
1
3230
IC
*A
Matera
0228/01 dist scolastico 9
2
1d'alessio
3
D
G
Q
1
353
IC
*A
Matera
0025/02
0
gattini
3
C
G
J
1
20160 IC
*A
Matera
0025/01
questura
dist. scolastico 9
sede quest e pol
stradale
sede quest e pol
stradale
0
gattini
3
C
G
J
1
6720
IC
*A
Matera
0097/02
palestpalsport
sport palazzetto
0
nazioniunite
3
F
F
Q
1
18414 IC
*A
Matera
0194/01
Stazione fal
stazione fal
0
lanera
3
F
/
0
1
Matera
0031/01 enautacquepugl sede uffici acquedotto
0
tacito
3
F
/
0
1
4971
IC
*A
Matera
0105/03
selnitti
sc elem nitti
3
nitti
3
C
F
J
1
3680
IC
*A
Matera
0105/01
selnitti
sc elem nitti
3
nitti
3
C
F
J
1
2448
IC
*A
questura
Piano Provinciale di Emergenza
775
IC
150
*A
Matera
0105/02
selnitti
3
nitti
3
D
cripbrancaccio
sc elem nitti
casa riposo
brancaccio
Matera
0111/01
Matera
0170/01
Matera
1
deglietrusc
3
ipalberghiero
ist prof alberghiero
0
castello
3
0144/01
sma sg matera
0
sgmatera
Matera
0111/02
cripbrancaccio
0
Matera
0021/02
Matera
0242/06
mattatoio comunale
Matera
0242/04
sc el d'alessio
mattatoio
comunale
mattatoio
comunale
sc mat serra venerdì
casa riposo
brancaccio
sc elem vico 2
cappelluti
Matera
0086/03 scicacollocame
Matera
0021/01
sc el d'alessio
Matera
0025/03
questura
Matera
0021/03
seld'alessio
Matera
Matera
0086/01 scicacollocame
mattatoio
0242/05
comunale
Matera
0086/02 scicacollocame
Matera
0086/04 scicacollocame
Matera
0111/04
Matera
0142/03 smaternaexenel
cripbrancaccio
Matera
0009/01
Matera
0097/01 piscina comunale
Matera
0111/05
Matera
0155/01
Matera
0047/06
itc aula magna
Matera
0159/03 osp civile nuovo
Matera
0004/11
ospedale civile
Matera
0004/10
ospedale civile
Matera
0004/09
Matera
Matera
Q
1
2618
IC
*A
E
F
Q
1
2505
IC
*A
F
G
J
1
2781
IC
*A
3
D
F
J
1
1672
IC
*A
deglietrusc
3
E
F
Q
1
3102
IC
*A
1
d'alessio
3
D
G
Q
1
4050
IC
*A
0
marconi
3
B
F
Q
1
1840
IC
*A
mattatoio comunale
0
marconi
3
B
F
Q
1
1008
IC
*A
scica (uff colloc)
sc elem vico 2
cappelluti
sede quest e pol
stradale
sc elem vico 2
cappelluti
0
peucezi
3
G
/
0
1
1843
IC
*A
1
d'alessio
3
D
G
Q
1
4836
IC
*A
0
gattini
3
C
G
J
1
6048
IC
*A
1
d'alessio
3
D
G
Q
1
4694
IC
*A
scica (uff colloc)
3
peucezi
3
G
/
0
1
1843
IC
*A
mattatoio comunale
0
marconi
3
B
F
Q
1
1008
IC
*A
scica (uff colloc)
0
peucezi
3
G
/
0
1
1843
IC
*A
scica (uff colloc)
casa riposo
brancaccio
0
peucezi
3
G
/
0
1
1843
IC
*A
1
deglietrusc
3
E
F
Q
1
3610
IC
*A
sc mat ex enel
0
lucana
3
C
F
Q
1
1462
IC
*A
inps
0
cappelluti
3
B
G
Q
1
4224
IC
*A
1
Europa
3
F
F
Q
1
6912
IC
*A
cripbrancaccio
sport palazzetto
casa riposo
brancaccio
0
deglietrusc
3
E
F
Q
1
2505
IC
*A
sma collodi
sc materna via collodi
0
collodi
3
F
/
0
1
4030
IC
*A
itc loperfido
0
aldo moro
3
D
G
Q
1
1355
IC
*A
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
C
F
Q
1
6552
IC
*A
ospedale civile
0
lanera
3
C
D
F
1
5400
IC
*A
ospedale civile
0
lanera
3
D
E
F
1
2565
IC
*A
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
D
D
F
1
3105
IC
*A
0004/08
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
D
D
F
1
3105
IC
*A
0004/07
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
D
D
F
1
2295
IC
*A
Matera
0004/06
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
D
E
F
1
1980
IC
*A
Matera
0004/05
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
C
E
F
1
7200
IC
*A
Matera
0004/04
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
C
E
F
1
5400
IC
*A
Matera
0244/01 parcheggiotrib consorzio di bonifica
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
0
Cod.
via
aldo moro
Conune
inps
G
Indirizzo
3
F
/
0
1
2856 IC
*A
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Matera
0004/02
ospedale civile
ospedale civile
0
lanera
3
C
E
F
1
7200
IC
*A
Matera
0049/01
lcc
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
3689
IC
*A
Matera
0316/01
sedelogistenel
Matera
0047/07 itc paloloperfido
enel
0
castello
3
E
/
0
1
1020
IC
*A
itc loperfido
0
aldo moro
3
D
G
Q
1
1085
IC
*A
Matera
0317/01
sedelogistenel
enel
0
castello
3
E
/
0
1
2863
IC
*A
Matera
0012/04
cc
caserma carabinieri
0
dante
3
F
/
0
1
5100
IC
*A
Matera
0012/03
cc
caserma carabinieri
0
dante
3
F
/
0
1
4760
IC
*A
Matera
0012/02
cc
caserma carabinieri
0
dante
3
F
/
0
1
3876
IC
*A
Matera
0012/01
cc
caserma carabinieri
0
dante
3
F
/
0
1
740
IC
*A
Matera
0159/11 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
F
/
0
1
27300 IC
*A
Matera
0159/10 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
F
/
0
1
1100
IC
*A
Matera
0159/09 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
E
/
0
1
1596
IC
*A
Matera
0159/08 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
C
F
Q
1
2016
IC
*A
Matera
0159/07 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
C
F
Q
1
6554
IC
*A
Matera
0159/06 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
C
F
Q
1
504
IC
*A
Matera
0159/05 osp civile nuovo
Piano Provinciale di Emergenza
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
C
F
Q
1
6400
IC
*A
151
Matera
0159/04 osp civile nuovo
osp civile nuovo
0
amdifrancia
3
C
F
Q
1
8280
IC
Matera
0083/01
smegfortunato
sc media g fortunato
0
enrico fermi
3
E
F
J
1
1530
IC
*A
*A
Matera
0305/01
ufftelecom
sede telecom
0
lucana
3
E
F
Q
1
6424
IC
*A
Matera
0314/03
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
11574 IC
*A
Matera
0313/02
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
4329
IC
*A
Matera
0313/01
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
7819
IC
*A
Matera
0312/03
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
2220
IC
*A
Matera
0312/02
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
17007 IC
*A
Matera
0312/01
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
1351
IC
*A
Matera
0311/02
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
2295
IC
*A
Matera
0311/01
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
2552
IC
*A
Matera
0310/01
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
2552
IC
*A
Matera
0309/01
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
8652
IC
*A
*A
Matera
0308/01
usl
sede asl usl
0
montescagl
3
E
F
Q
1
8652
IC
Matera
0307/01
centrale telefo
sede telecom
0
fortunato
3
E
/
0
1
81
IC
*A
Matera
0315/01
enel
sede enel
0
lazazzera
3
F
/
0
1
10359 IC
*A
Matera
0306/01
ufftelecom
sede telecom
0
fortunato
3
E
/
0
1
13226 IC
*A
Matera
0004/01
ospedale civile
0
lanera
3
D
E
F
1
2565
IC
*A
Matera
0304/01
istzooprofilat
0
protospata
3
E
/
0
1
1929
IC
*A
Matera
0303/01
poste
ospedale civile
ist zooprof sper di
puglia
poste smistamento
pacchi
3
matteotti
3
D
F
Q
1
1183
IC
*A
Matera
0302/01
uffmetrico
uff metrico provinciale
2
sanbenedett
3
F
F
Q
1
2600
IC
*A
Matera
0324/04 sceleamoropale
sc elem moro
0
lazazzera
3
D
F
C
1
2904
IC
*A
Matera
0324/03 sceleamoropale
sc elem moro
0
lazazzera
3
D
F
C
1
1326
IC
*A
Matera
0324/02 sceleamoropale
sc elem moro
0
lazazzera
3
D
F
C
1
3293
IC
*A
Matera
0324/01 sceleamoropale
sc elem moro
0
lazazzera
3
D
F
C
1
5548
IC
*A
Matera
0321/02 pal campo scuola
campo scuola
0
nazioni unite
3
D
F
F
1
2880
IC
*A
Matera
0321/01 uff campo scuola
campo scuola
0
nazioni unite
3
D
/
0
1
645
IC
*A
Matera
0320/01
sedelogistenel
enel
0
castello
3
E
/
0
1
7488
IC
*A
Matera
0319/01
sedelogistenel
enel
0
castello
3
E
/
0
1
970
IC
*A
Matera
0318/01
sedelogistenel
enel
0
castello
3
E
/
0
1
5670
IC
*A
Matera
0306/02
ufftelecom
sede telecom
0
fortunato
3
E
/
0
1
6858
IC
*A
Matera
0022/02
sc el fermi
sc elem via fermi
0
efermi
3
E
F
Q
1
1029
IC
*A
Matera
0233/01
mercato
mercato
0
a.persio
3
D
/
0
1
504
IC
*A
Matera
0233/02
mercato
0
a.persio
3
D
/
0
1
462
IC
*A
Matera
0108/01
ccfs
mercato
corpo forestale dello
stato
0
nazionale
3
D
F
Q
1
2711
IC
*A
Matera
0011/03
uffici regione
uffici regionali
0
dante
3
G
G
Q
1
2278
IC
*A
Matera
0159/02 osp civile nuovo
osp civile nuovo
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
0
Cod.
via
amdifrancia
0
dante
Conune
uffici regione
Indirizzo
Matera
0011/01
Matera
0232/01
spogliatoi
uffici regionali
spogliatoi campi
tennis
0
europa
Matera
0102/01
casadeigiovani
centro casa giovani
0
petrarca
Matera
0084/03
sma rione pini
sc mat stat rione pini
0
morelli
Matera
0084/02
sma rione pini
sc mat stat rione pini
0
morelli
Matera
0084/01
sma rione pini
sc mat stat rione pini
0
Matera
0022/06
sc el fermi
sc elem via fermi
Matera
0022/05
Matera
0092/01
Matera
0083/01
sc el fermi
sc elem san
pardo
sc media
palestra
Matera
0049/02
lcc
Matera
0049/03
Matera
0049/04
Matera
0049/05
3
C
F
Q
1
1598 IC
*A
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
G
G
3
E
G
Q
1
336
IC
*A
3
D
F
Q
1
1577
IC
*A
3
G
G
J
1
3094
IC
*A
3
G
G
J
1
2448
IC
*A
morelli
3
G
G
J
1
1800
IC
*A
0
efermi
3
F
F
Q
1
1860
IC
*A
sc elem via fermi
0
efermi
3
F
F
Q
1
896
IC
*A
sc elem san pardo
0
greco
3
D
F
Q
1
1302
IC
*A
sc media g fortunato
0
enrico fermi
3
F
F
J
1
4575
IC
*A
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
3038
IC
*A
lcc
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
1456
IC
*A
lcc
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
3038
IC
*A
lcc
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
2548
IC
*A
Piano Provinciale di Emergenza
3
Q
1
2808
IC
152
*A
Matera
0049/07
lcc
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
3692
IC
*A
Matera
0022/04
sc el fermi
sc elem via fermi
0
efermi
3
F
F
Q
1
2613
IC
*A
Matera
0244/02
parcheggiotrib
consorzio di bonifica
0
aldo moro
3
F
/
0
1
2856
IC
*A
Matera
0022/03
sc el fermi
sc elem via fermi
0
efermi
3
F
F
Q
1
1176
IC
*A
Matera
0083/02
smegfortunato
sc media g fortunato
0
enrico fermi
3
E
F
J
1
1292
IC
*A
Matera
0083/03
smegfortunato
sc media g fortunato
0
enrico fermi
3
E
F
J
1
4964
IC
*A
Matera
0083/04
smegfortunato
sc media g fortunato
0
enrico fermi
3
E
F
J
1
1125
IC
*A
Matera
0109/01
sma
sc materna via cererie
0
cererie
3
E
G
J
1
5141
IC
*A
Matera
0022/01
sc el fermi
sc elem via fermi
0
efermi
3
F
F
Q
1
1029
IC
*A
Matera
0011/02
uffici regione
uffici regionali
0
dante
3
G
G
Q
1
4094
IC
*A
Matera
0034/01 staz pompaggio
4
la vaglia
3
G
H
Q
1
198
IC
*A
Matera
0042/02
itcolivettisuc
itc olivetti succursale
4
rondinelle
3
D
G
J
1
463
IC
*A
Matera
0050/02
sc magistrale
sc magistr e sc elem
0
parini
3
E
F
Q
1
3626
IC
*A
Matera
0050/01
parini
3
E
F
Q
1
1499
IC
*A
0104/05
0
cappelluti
3
F
F
Q
1
1800
IC
*A
Matera
0104/04
0
cappelluti
3
F
F
Q
1
144
IC
*A
Matera
0104/03
0
cappelluti
3
F
F
Q
1
1287
IC
*A
Matera
0104/02
sc magistr e sc elem
uff region formaz
profess
uff region formaz
profess
uff region formaz
profess
uff region formaz
profess
0
Matera
0
cappelluti
3
F
F
Q
1
3120
IC
*A
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
0092/06
0042/01
0050/03
0042/03
0042/04
0042/05
sc elem san pardo
itc olivetti succursale
sc magistr e sc elem
itc olivetti succursale
itc olivetti succursale
itc olivetti succursale
0
4
0
4
4
4
greco
rondinelle
parini
rondinelle
rondinelle
rondinelle
3
3
3
3
3
3
D
D
E
D
D
D
E
G
F
G
G
G
Q
J
Q
J
J
J
1
1
1
1
1
1
1242
2392
1924
537
222
777
IC
IC
IC
IC
IC
IC
*A
*A
*A
*A
*A
*A
Matera
Matera
Matera
0092/02
0042/06
0042/07
greco
rondinelle
rondinelle
3
3
3
D
D
D
E
G
G
Q
J
J
1
1
1
2668
1442
2884
IC
IC
IC
*A
*A
*A
0104/01
sc elem san pardo
itc olivetti succursale
itc olivetti succursale
uff region formaz
profess
0
4
4
Matera
0
cappelluti
3
F
F
Q
1
3510
IC
*A
Matera
0092/03
sc elem san pardo
0
greco
3
D
E
Q
1
2668
IC
*A
Matera
Matera
Matera
0092/04
0050/04
0159/01
sc elem san pardo
sc magistr e sc elem
osp civile nuovo
0
0
0
greco
parini
amdifrancia
3
3
3
D
E
C
E
F
F
Q
Q
Q
1
1
1
552
2220
1598
IC
IC
IC
*A
*A
*A
Matera
0092/05
sc elem san pardo
0
greco
3
D
E
Q
1
414
IC
*A
Matera
sc magistrale
uff region
informaz
uff region
informaz
uff region
informaz
uff region
informaz
sc elem san
pardo
itcolivettisuc
scmagistrale
itcolivettisuc
itcolivettisuc
itcolivettisuc
sc elem san
pardo
itcolivettisuc
itcolivettisuc
uff region
informaz
sc elem san
pardo
sc elem san
pardo
sc magistrale
osp civile nuovo
sc elem san
pardo
sc elem
bramante
0061/02
sc elem moro
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
0
Cod.
via
bramante
ige stella
capannone 2 loc
rondinell
0
enrico mattei
3
F
/
0
1
7857
IC
*MA
4
rondinelle
3
E
/
0
1
6365
IC
*MA
sc elem moro
0
bramante
3
D
F
Q
1
2891
IC
*MA
3
D
F
Q
1
1418
IC
*MA
Conune
Matera
0046/01
ige stella
Matera
0044/01
Matera
0061/03
Matera
0061/04
capannone 2
sc elem
bramante
sc elem
bramante
Indirizzo
0
bramante
3
D
F
Q
1
2891 IC *MA
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Matera
0033/01
cvf
caserma vigili del
fuoco
0
timmari
3
D
/
0
1
11508 IC
*MA
Matera
0016/05
smedstatnfesta
sc med stat festa
0
lanera
3
E
F
Q
1
5555
IC
*MA
Matera
0016/04
smedstatnfesta
sc med stat festa
0
lanera
3
E
F
Q
1
1656
IC
*MA
Matera
0016/03
smedstatnfesta
sc med stat festa
0
lanera
3
E
F
Q
1
5659
IC
*MA
Matera
0192/01
staz centr fal
staz centr fal
3
matteotti
3
F
/
0
1
2688
IC
*MA
Matera
0016/01
smedstatnfesta
0
lanera
3
E
F
Q
1
3413
IC
*MA
Matera
0030/01
provveditorato
0
siris
3
D
/
0
1
6002
IC
*MA
Matera
0030/02
provveditorato
sc med stat festa
provveditorato agli
studi
provveditorato agli
studi
0
siris
3
D
/
0
1
11123 IC
*MA
sc elem p. semeria
3
semeria
3
E
F
Q
1
4218
*MA
Matera
0139/01 selpzzasemeria
Piano Provinciale di Emergenza
IC
153
Matera
0061/01
sc elem
bramante
sc elem moro
0
bramante
3
D
F
Q
1
2734
IC
*MA
Matera
0057/04
archiviostato
archivio di stato
0
stigliani
3
C
E
Q
1
480
IC
*MA
Matera
0048/02
lcsdalighieri
liceo scientifico
0
aldo moro
3
E
F
Q
1
2339
IC
*MA
Matera
0016/02
smedstatnfesta
0
lanera
3
E
F
Q
1
5868
IC
*MA
Matera
0055/02
ipr ldavinci
4
rondinelle
3
D
/
0
1
11856 IC
*MA
Matera
0151/01
smaserrarifusa
sc med stat festa
ist prof ind e art
ldavinci
sc materna di serra
rifusa
0
sanniti
3
G
/
0
1
2534
IC
*MA
Matera
sc materna
0
francione
3
F
/
0
1
1799
IC
*MA
Matera
0078/01 sma rione agna
sma san
0074/01
giacomo
sc mat san giacomo
0
meucci
3
F
G
Q
1
2698
IC
*MA
Matera
0146/01 sma via a. moro
sc mat. a. moro
0
aldo moro
3
E
F
J
1
3136
IC
*MA
Matera
0070/01 asn via gramsci
asilo nido
0
gramsci
3
B
E
J
1
904
IC
*MA
Matera
0070/02
deposito asn
0
gramsci
3
B
E
J
1
96
IC
*MA
Matera
0055/03
ipr ldavinci
asilo nido
ist prof ind e art
ldavinci
Matera
0076/01 smesuc a. volta
Matera
0140/01
smeviasanniti
Matera
0140/02
smeviasanniti
Matera
0140/03
smeviasanniti
Matera
0054/01 iprfemminmorra
Matera
0002/02
Matera
0054/03 iprfemminmorra
Matera
0048/01
lcsdalighieri
Matera
0043/03
ita rondinelle
Matera
0043/01
ita rondinelle
Matera
0043/03
ita rondinelle
Matera
0045/01
itipentasuglia
Matera
0045/02
itipentasuglia
Matera
4503
itipentasuglia
Matera
0048/01
lcsdalighieri
Matera
Conune
municipio
4
rondinelle
3
D
F
Q
1
3332
IC
*MA
sc media volta
scmedia di serra
rifusa
scmedia di serra
rifusa
scmedia di serra
rifusa
ist prof femmin serv
soc
3
sant'agnese
3
D
F
J
1
3546
IC
*MA
0
deisanniti
3
E
F
Q
1
1065
IC
*MA
0
deisanniti
3
E
F
Q
1
207
IC
*MA
0
deisanniti
3
E
F
Q
1
606
IC
*MA
0
dante
3
E
F
Q
1
3105
IC
*MA
municipio
ist prof femmin serv
soc
0
aldo moro
3
F
G
Q
1
17886 IC
*MA
0
dante
3
E
F
Q
1
10458 IC
*MA
0
aldo moro
3
E
/
0
1
5062
IC
*MA
4
rondinelle
3
D
F
Q
1
12379 IC
*MA
4
rondinelle
3
D
F
Q
1
8144
IC
*MA
4
rondinelle
3
D
F
Q
1
3843
IC
*MA
0
enricomattei
3
F
F
0
1
14149 IC
*MA
0
enricomattei
3
F
F
0
1
9598
IC
*MA
0
enricomattei
3
F
F
0
1
19270 IC
*MA
0
aldo moro
3
E
F
Q
1
12201 IC
*MA
4
Cod.
via
rondinelle
liceo scientifico
ist tecn agrario
matera
ist tecn agrario
matera
ist tecn agrario
matera
ist tecn indust stat
pen
ist tecn indust stat
pen
ist tecn indust stat
pen
liceo scientifico
ist prof ind e art
0055/01
ipr ldavinci
ldavinci
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
Indirizzo
3
D
/
0
1
9478 IC *MA
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Matera
0048/03
lcsdalighieri
liceo scientifico
0
aldo moro
3
E
F
Q
1
9221
IC
*MA
Matera
0002/03
municipio
0
aldo moro
3
F
G
Q
1
9049
IC
*MA
Matera
0054/02 iprfemminmorra
municipio
ist prof femmin serv
soc
0
dante
3
E
F
Q
1
17178 IC
*MA
Matera
0002/01
municipio
0
aldo moro
3
F
G
Q
1
3056
IC
*MA
Matera
0196/03
officina fal
officina fal
4
serra rifusa
3
G
/
0
1
5225
IC
*MA
Matera
0005/01
paluffinanz
palazzo uff finanziari
0
roma
3
D
E
Q
1
28288 IC
*MA
Matera
0040/03
itcolivetticen
itc olivetti centrale
0
gramsci
3
D
F
Q
1
506
IC
*MA
Matera
0079/01
selcappuccini
0
cappuccini
3
F
/
0
1
1482
IC
*MA
Matera
0045/02
itipalestra
0
enricomattei
3
F
/
0
1
22049 IC
*MA
Matera
0041/01
capannone 1
4
rondinelle
3
G
/
0
1
2340
IC
*MA
Matera
0085/01 sme piazza olmi
sc elem cappuccini
ist tecn indust stat
pen
capannone 1 loc
rondinell
scuola mat e media
volta
3
degliolmi
3
F
/
0
1
11130 IC
*MA
Matera
0157/02
eper
ente edlizia popolare
0
bened. Croce
3
E
G
Q
1
5997
IC
*MA
Matera
0198/03
uffici fal
uffici fal
4
serra rifusa
3
E
/
0
1
2736
IC
*MA
Matera
0198/02
uffici fal
uffici fal
4
serra rifusa
3
E
/
0
1
2736
IC
*MA
municipio
Piano Provinciale di Emergenza
154
Matera
0198/01
uffici fal
uffici fal
4
serra rifusa
3
F
/
0
1
2736
IC
*MA
Matera
0040/01
itc
itc olivetti centrale
0
gramsci
3
D
F
Q
1
3457
IC
*MA
Matera
0197/01
officina fal
officina fal
4
serra rifusa
3
F
/
0
1
770
IC
*MA
Matera
0042/02
ige stella
ist tecn e stella
0
enricomattei
3
F
/
0
1
12864 IC
*MA
Matera
0196/01
officina fal
officina fal
4
serra rifusa
3
G
/
0
1
5225
*MA
Matera
0196/01
officina fal
officina fal
4
serra rifusa
3
F
/
0
1
5225
IC
*MA
Matera
0195/01
stazionefal
4
serra rifusa
3
F
/
0
1
1008
IC
*MA
Matera
0014/02
università bas
0
lazazzera
3
F
/
0
1
3780
IC
*MA
Matera
0014/01
stazione fal
università della
basilicata
università della
basilicata
0
lazazzera
3
F
/
0
1
3675
IC
*MA
IC
0
cappelluti
3
B
F
Q
1
6292
IC
*MA
Matera
università bas
cameracommerci
0058/03
o
camera di commercio
cameracommerci
0058/01
o
camera di commercio
0
lucana
3
B
F
Q
1
1755
IC
*MA
Matera
0194/01
stazionefal
stazione fal
0
lanera
3
F
/
0
1
333
IC
*MA
Matera
0005/03
paluffinanz
palazzo uff finanziari
0
roma
3
D
E
Q
1
9984
IC
*MA
Matera
0005/02
paluffinanz
palazzo uff finanziari
0
roma
3
D
E
Q
1
9568
IC
*MA
Matera
0197/02
officina fal
officina fal
4
serra rifusa
3
E
/
0
1
572
IC
*MA
Matera
0003/04
tribunale
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
7904
IC
*MA
Matera
0139/02
sel
sc elem p. semeria
3
semeria
3
E
F
Q
1
860
IC
*MA
Matera
0325/02
palazzetto
palazzetto dello sport
0
lanera
3
E
F
Q
1
1791
IC
*MA
Matera
0325/01
palazzetto
palazzetto dello sport
0
lanera
3
E
F
Q
1
8100
IC
*MA
Matera
0322/03
camposcuola
campo scuola
0
nazioniunite
3
D
F
J
1
151
IC
*MA
Matera
0322/02
camposcuola
campo scuola
0
nazioniunite
3
D
F
J
1
210
IC
*MA
Matera
0322/01
camposcuola
0
nazioniunite
3
D
F
J
1
140
IC
*MA
Matera
0039/04
iti
campo scuola
itis pentasuglia
succurs
0
sanpardo
3
D
F
Q
2
807
IC
*MA
Matera
0217/03
bancaditalia
banca d'italia
3
sanfrancesco
3
C
E
J
1
859
IC
*MA
Matera
0015/01
sel
sc elem g minozzi
0
lucana
3
F
/
0
1
25787 IC
*MA
Matera
0003/07
tribunale
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
5320
IC
*MA
Matera
0040/02
itc
itc olivetti centrale
0
gramsci
3
D
F
Q
1
634
IC
*MA
Matera
0003/05
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
4317
IC
*MA
Matera
0059/01
centpolsociale
tribunale
centro polivalente
sociale
3
firenze
3
C
F
G
1
2366
IC
*MA
Matera
0003/03
tribunale
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
3777
IC
*MA
Matera
0003/02
tribunale
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
3777
IC
*MA
Matera
0003/01
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
4655
IC
*MA
Matera
0039/03
0
sanpardo
3
D
F
Q
2
3957
IC
*MA
Matera
0039/02
Aggr.
Edificio
0
Cod.
via
sanpardo
Matera
Conune
tribunale
itis pentasuglia
iti
succurs
itis pentasuglia
iti
succurs
Denom. Complesso
Denom. Edificio
da prescheda
itis pentasuglia
iti
succurs
Indirizzo
3
D
F
Q
2
2860 IC *MA
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Matera
0039/01
0
sanpardo
3
D
F
Q
2
2288
IC
*MA
Matera
0049/08
lccaulamagna
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
C
F
Q
1
4815
IC
*MA
Matera
0049/06
lccpa
liceo ginnasio duni
0
nazioniunite
3
F
/
0
1
4902
IC
*MA
Matera
0046/04
ige stella
ist tecn e stella
0
enricomattei
3
F
/
0
1
8160
IC
*MA
Matera
0046/03
ige stella
ist tecn e stella
0
enricomattei
3
F
/
0
1
8160
IC
*MA
Matera
0003/06
tribunale
tribunale
0
aldo moro
3
F
F
C
1
4317
IC
*MA
Matera
0017/05
istmagistrale
istituto magistrale
0
lanera
3
E
F
Q
1
4531
IC
*MA
Matera
0241/02
casafamiglia
casa famiglia
0
montescagl
3
C
F
Q
1
261
IC
*MA
Matera
0241/01
casafamiglia
0
montescagl
3
C
F
Q
1
348
IC
*MA
0
annunziatella
3
F
F
Q
1
405
IC
*MA
0
annunziatella
3
F
F
Q
1
405
IC
*MA
0
donminzoni
3
B
F
Q
1
6292
IC
*MA
0
annunziatella
3
C
F
Q
1
908
IC
*MA
Matera
Matera
Matera
Matera
casa famiglia
stadio comunale XXI
0240/03 palschermstadio
sett
stadio comunale XXI
0240/01 palschermstadio
sett
cameracommerci
0058/02
o
camera di commercio
stadio comunale XXI
0237/01
spogstadio
sett
Piano Provinciale di Emergenza
155
Matera
0236/01
spogtennis
Matera
0235/03
triblatdesstad
Matera
0235/02
tribcentstadio
Matera
0013/01
casguarfinanza
stadio comunale XXI
sett
stadio comunale XXI
sett
stadio comunale XXI
sett
0
annunziatella
3
F
F
Q
1
1333
IC
*MA
0
annunziatella
3
B
F
Q
1
1100
IC
*MA
0
annunziatella
3
B
F
Q
1
2774
IC
*MA
0
lazazzera
3
E
F
Q
1
2376
IC
*MA
0
cappuccini
3
E
/
0
1
2030
IC
*MA
Matera
caserma gdf
sc materna mons
0154/01
sma
cavalla
stadio comunale XXI
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sett
0
annunziatella
3
F
F
Q
1
990
IC
*MA
Matera
0017/04
istmagistrale
istituto magistrale
0
lanera
3
E
F
Q
1
1890
IC
*MA
Matera
0017/03
istmagistrale
istituto magistrale
0
lanera
3
E
F
Q
1
7560
IC
*MA
Matera
0017/02
istmagistrale
istituto magistrale
0
lanera
3
E
F
Q
1
7740
IC
*MA
Matera
0017/01
istmagistrale
istituto magistrale
0
lanera
3
E
F
Q
1
3413
IC
*MA
Matera
0020/03
sme
sc media torraca
0
aldo moro
3
E
F
J
1
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IC
*MA
Matera
0020/02
sme
sc media torraca
0
aldo moro
3
E
F
J
1
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IC
*MA
Matera
0020/01
sme
sc media torraca
0
aldo moro
3
E
F
J
1
2646
IC
*MA
Matera
0075/03
sma
sc materna venusio
4
venusio
3
C
F
J
1
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IC
*MA
Matera
0075/02
sma
sc materna venusio
4
venusio
3
C
F
J
1
1230
IC
*MA
Matera
0075/01
sma
4
venusio
3
C
F
J
1
876
IC
*MA
Matera
0235/01
triblatsinstad
sc materna venusio
stadio comunale XXI
sett
0
annunziatella
3
B
F
Q
1
1400
IC
*MA
Matera
0067/03
consagrprov
consorzio agrario prov
0
cererie
3
B
F
J
1
1800
IC
*MA
Matera
0057/01
archiviostato
0
stigliani
3
C
E
Q
1
1836
IC
*MA
Matera
0238/01
spogstadio
archivio di stato
stadio comunale XXI
sett
0
annunziatella
3
E
E
Q
1
2593
IC
*MA
Matera
0057/03
archiviostato
archivio di stato
0
stigliani
3
C
E
Q
1
3563
IC
*MA
Matera
0013/02
casguarfinanza
caserma gdf
0
lazazzera
3
E
F
Q
1
1030
IC
*MA
Matera
0067/06
consagrprov
consagrario provinc
0
cererie
3
B
F
J
1
2805
IC
*MA
Matera
0057/02
archiviostato
archivio di stato
0
stigliani
3
C
E
Q
1
4530
IC
*MA
Matera
0067/04
consagrprov
consagrario provinc
0
cererie
3
B
F
J
1
5460
IC
*MA
Matera
0013/06
casguarfinanza
caserma gdf
0
lazazzera
3
E
F
Q
1
201
IC
*MA
Matera
0013/05
casguarfinanza
caserma gdf
0
lazazzera
3
E
F
Q
1
1650
IC
*MA
Matera
0013/04
casguarfinanza
caserma gdf
0
lazazzera
3
E
F
Q
1
1861
IC
*MA
Matera
0013/03
casguarfinanza
caserma gdf
0
lazazzera
3
E
F
Q
1
2482
IC
*MA
Matera
0067/05
consagrprov
consagrario provinc
0
cererie
3
B
F
J
1
3360
IC
*MA
Matera
0006/02 palammprovincial pal amm provinciale
0
duni
3
C
/
0
1
6627
IC
Matera
0067/01
consagrprov
consagrario provinc
0
cererie
3
B
F
J
1
8640
IC
Matera
0067/02
consagrprov
consagrario provinc
0
cererie
3
B
F
J
1
8640
IC
Matera
0007/01
postetelegrafi
poste e telegrafi
0
del corso
3
C
F
Q
1
6534
IC
Matera
0006/03 ammprovinciale pal amm provinciale
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
0
Cod.
via
ridola
Matera
Conune
Indirizzo
3
B
G
J
1
7896 IC
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Matera
0006/01 ammprovinciale
pal amm provinciale
0
ridola
3
B
G
J
1
10998 IC
Matera
0006/02 ammprovinciale
pal amm provinciale
0
ridola
3
B
G
J
1
10998 IC
Matera
0211/01
paluffstatali
uff motorizzazione civ
0
cappelluti
4
F
/
0
1
6960
IA
Matera
0211/02
paluffstatali
uff motorizzazione civ
0
cappelluti
4
F
/
0
1
9568
IA
Matera
0211/06
paluffstatali
uff motorizzazione civ
0
cappelluti
4
F
/
0
1
1120
IA
Matera
0211/05
paluffstatali
uff motorizzazione civ
0
cappelluti
4
F
/
0
1
1120
IA
Matera
0023/04
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
2778
IA
Matera
0211/03
paluffstatali
uff motorizzazione civ
0
cappelluti
4
F
/
0
1
1344
IA
Matera
0023/07
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
2679
IA
Matera
0211/04
paluffstatali
uff motorizzazione civ
0
cappelluti
4
F
/
0
1
1920
IA
Matera
0023/03
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
3033
IA
Matera
0023/05
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
1088
IA
Matera
0023/06
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
785
IA
Matera
0023/01
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
2917
IA
Matera
0023/02
sme
sc media g pascoli
0
lazazzera
4
D
F
Q
1
2543
IA
consultorio
asl 4 ambulatori
0
ricciardi
2
A
E
G
1
1428
IIM
Miglionico
Piano Provinciale di Emergenza
156
M
Miglionico
forno comunale
forno comunale
0
trento
2
A
D
J
3
140
IIM
MB
Miglionico
sma
scuola materna
0
sotto il cast.
2
E
F
Q
3
1350
IIM
MB
Miglionico
sel
scuola elementare
0
v.castello
2
C
F
Q
1
11496 IIM
MB
Miglionico
centro sociale
centro sociale
3
p.zza municip.
2
A
F
J
3
140
IIM
MB
Miglionico
cir. Rit. Anziani
circolo ritrovo anziani
0
fieramosca
2
B
G
J
1
312
IIM
B
Miglionico
asilonido
0
dante
2
F
/
0
3
1272 IMX
Miglionico
serbatoio acqua
asilo nido
serb acquedotto
pugliese
4
contr 5 serre
3
F
/
0
1
1455
IC
Miglionico
spogliatoio stadio
stadio comunale
4
5 serre
3
E
/
0
1
840
IC
*MA
Miglionico
sme
scuola media
0
dante
3
D
F
Q
1
14403 IC
*MA
Miglionico
municipio
municipio
0
dante
3
D
/
0
1
3034
IC
*MA
Miglionico
cc
caserma cc
0
degasperi
3
E
/
0
1
5655
IC
*MA
Miglionico
ed.comunale
forno comunale
0
roma
3
C
C
F
3
337
IC
*MA
Montalb. J
lcs
liceo scientifico
0
roma
2
A
G
J
1
3602
IIM
MA
Montalb. J
cvu
3
vittoria
2
B
F
G
1
3813
IIM
M
*MA
Montalb. J
usl uff soc
polizia comunale
asl uff socio
assistenziale
0
somalia
2
G
/
0
1
1450
IIM
MB
Montalb. J
usl unit sanit
asl uff sanitario igiene
0
piemonte
2
D
/
0
1
918
IIM
MB
Montalb. J
sel
scuola elementare
0
dei caduti
2
A
/
0
1
28174 IIM
MB
Montalb. J
cc
caserma cc
0
dei caduti
2
C
G
J
1
2327
IIM
MB
Montalb. J
sma
scuola materna
0
tommaseo
2
C
/
0
1
3844
IIM
MB
Montalb. J
usl uff igiene
0
dei caduti
2
C
/
0
1
1501
IIM
MB
Montalb. J
sma europa
asl uff igiene
scuola elementare
europa
0
parma
2
C
E
G
1
2508
IIM
MB
Montalb. J
usl sede
asl sede
0
dei caduti
2
B
/
0
1
3770
IIM
MB
Montalb. J
usl ambulatorio
0
dei caduti
2
C
/
0
1
1725
IIM
B
0
sacro cuore
2
D
/
0
1
4766
IIM
B
0
0
sacro cuore
sinni
2
2
D
D
/
/
0
0
1
1
2264
1999
IIM
IIM
B
B
0
0
0
3
0
0
0
0
0
sacro cuore
sacro cuore
torino
livorno
borgo europa
lazio
triestetrento
marcopolo
marcopolo
2
2
3
3
3
3
3
2
2
D
D
E
D
G
G
F
C
C
/
/
/
/
/
/
/
F
F
0
0
0
0
0
0
0
G
G
1
1
1
1
4
1
1
1
1
2979
3486
1398
14026
1755
2434
5182
6334
13005
IIM
IIM
IC
IC
IC
IC
IC
IIM
IIM
B
B
*MA
*MA
*MA
*MB
*MB
MB
MB
0
Cod.
via
belvedere
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montalb. J
Montescagl.
Montescagl.
Montescagl.
Conune
asl 5 ambulatorio
scuola media
sme
lomonaco
scuola media
sme
lomonaco
asn
scuola materna
scuola media
smepal
lomonaco
municipio
municipio
uffpostale
uff postale
ima
ist magistrale pitagora
sma
scuola materna
uff distretto scol distretto scolastico
usl unit sanit
asl ufficio sanitario
sel
scuola elementare
sel
scuola elementare
poliambulatorio
poliambulatorio
Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
Indirizzo
2
D
F
Q
1
2288 IIM MB
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Montescagl.
mattatoio
mattatoio comunale
0
aldo moro
2
D
/
0
1
884
IIM
B
Montescagl.
mattatoio
mattatoio comunale
0
aldo moro
2
D
/
0
1
550
IIM
B
Montescagl.
mattatoio
mattatoio comunale
0
aldo moro
2
D
/
0
1
275
IIM
B
Montescagl.
mattatoio
mattatoio comunale
0
aldo moro
2
D
/
0
1
304
IIM
B
Montescagl.
sel
scuola elementare
0
s.d'acquisto
3
E
F
Q
1
1657
IC
*A
Montescagl.
biblioteca
biblioteca comunale
0
calabria
3
F
/
0
1
1209
IC
*A
Montescagl.
mattatoio
mattatoio comunale
0
aldo moro
3
G
/
0
1
625
IC
*A
Montescagl.
sma
scuola materna
0
gallipoli
3
F
/
0
1
2607
IC
*A
sme
scuola meddia
0
giovanni XXIII
3
E
/
0
1
4385
IC
*A
0
s.pellico
3
F
/
0
1
2419
IC
*A
Montescagl.
Montescagl.
Montescagl.
Montescagl.
sma
scuola materna
uffserbacquedott
o
uff e serb acquedotto
mattatoio
mattatoio comunale
0
diaz
3
B
/
0
1
3075
IC
*A
0
aldo moro
3
G
/
0
1
572
IC
*A
Montescagl.
sme
scuola media
0
giovanni XXIII
3
D
F
J
1
8641
IC
*A
Montescagl.
sma
scuola materna
0
palermo
3
F
/
0
1
2037
IC
*A
Montescagl.
cc
caserma cc
0
aldo moro
3
F
/
0
1
4375
IC
*MA
Montescagl.
municipio
municipio
0
aldo moro
4
F
/
0
1
1507
IA
Piano Provinciale di Emergenza
157
Montescagl.
municipio
municipio
0
aldo moro
4
F
/
0
1
2427
IA
Nova Siri
biblioteca
biblioteca comunale
0
bollita
2
E
/
0
1
2000
IIM
MB
Nova Siri
suclicclass
1
gramsci
2
D
/
0
1
1584
IIM
MB
Nova Siri
sme
3
stazione
2
C
/
0
1
4740
IIM
MB
Nova Siri
sucmediastat
succ lic ginnasio
scuola media
settembrini
scuola media
settembrini
0
trento
2
C
/
0
1
2318
IIM
MB
Nova Siri
selpal
scuola elementare
0
europa
2
C
H
O
1
907
IIM
MB
Nova Siri
biblioteca
biblioteca comunale
1
garibaldi
2
D
H
O
1
967
IIM
MB
Nova Siri
sel
scuola elementare
0
siris
2
E
/
0
1
1756
IIM
B
Nova Siri
sel
scuola elementare
0
europa
2
C
H
O
1
2687
IIM
B
Nova Siri
enteferr
3
stazione
2
C
/
0
2
1435
IIM
B
Nova Siri
comsucc
ente ferrovie
delegazione
comunale
3
papagiovanni
2
E
/
0
1
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IIM
B
Nova Siri
sma
scuola materna
0
srocco
2
E
H
O
1
1944
IIM
B
Nova Siri
suclicclass
succ lic ginnasio
0
bachelet
3
E
/
0
1
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IC
*MA
Nova Siri
smepal
1
europa
3
E
H
O
1
1901
IC
*MA
Nova Siri
sme
palestra settembrini
scuola media
settembrini
1
europa
3
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H
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1
8770
IC
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Nova Siri
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1
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Nova Siri
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3
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0
1
1077
IC
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Nova Siri
comune
municipio
3
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0
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Nova Siri
sma
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0
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3
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0
1
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IC
*MB
Nova Siri
sel
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0
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3
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1
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MB
Nova Siri
municipio
0
europa
4
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1
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MB
Oliveto L.
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0
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2
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MB
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municipio
municipio
4
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1
1143
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mattatoio
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mattatoio
mattatoio comunale
0
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Oliveto L.
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0
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1
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*MB
Oliveto L.
Oliveto L.
Oliveto L.
Oliveto L.
Oliveto L.
Pisticci
sel
sma
sma
ambulatorio
municipio
cc
scuola elementare
scuola materna
scuola materna
ambulatorio
mercato coperto
0
0
0
0
0
0
della libertà
della libertà
della libertà
della libertà
s.giovanni
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3
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J
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1
1
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1
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1
2440
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1507
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IC
IC
IC
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*MB
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2
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1
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2323
IIM
IIM
M
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Pisticci
Pisticci
Pisticci
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Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
Indirizzo
M
2
C
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0
1 10912 IIM MB
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
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Vuln.
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Pisticci
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2
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0
1
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IIM
MB
Pisticci
lcs comps
liceo - polizia di stato
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2
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IIM
MB
Pisticci
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0
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2
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2921
IIM
MB
Pisticci
staz ferr
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4
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2
B
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IIM
MB
Pisticci
sma
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4
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0
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1739
IIM
MB
Pisticci
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0
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2
C
/
0
1
639
IIM
B
Pisticci
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4
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2
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0
1
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IIM
B
Pisticci
sma casinello
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4
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2
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/
0
1
1053
IIM
B
Pisticci
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0
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2
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IIM
B
Pisticci
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scuola elementare
0
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2
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1
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IIM
B
Pisticci
mucipio pret
municipio
3
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2
A
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1
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IIM
B
Pisticci
municipio
municipio
3
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2
A
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1
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IIM
B
Pisticci
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4
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2
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0
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1059
IIM
B
Pisticci
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3
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1972
IIM
B
Pisticci
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1575
IIM
B
Pisticci
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1
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2
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1
3668
IIM
B
Piano Provinciale di Emergenza
158
Pisticci
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municipio
3
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2
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1
2546
IIM
B
Pisticci
staz autobus
staz autobus cal-l
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2
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1
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IIM
B
Pisticci
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0
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2
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1
3001
IIM
B
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1
14441 IIM
B
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Pisticci
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Pisticci
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selolivieri
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IC
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2006
IC
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1
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IC
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municipio
4
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Pisticci
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3
6359
IX
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Cod.
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4
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Pisticci
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Pisticci
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Aggr.
Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
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sma
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XXIII
Indirizzo
0
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0
1
Tipol. Età Età Tipo
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1
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B
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IIM
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IIM
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IIM
B
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0
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0
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3
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Policoro
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*MA
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IC
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IC
*MA
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0
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IC
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IC
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0
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*MA
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1659
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0
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Denom. Edificio
Edificio
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Policoro
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Policoro
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0
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3
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/
0
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IC
*MA
Policoro
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1
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2
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2
4082
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M
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1
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2
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0
2
4557
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M
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palmarchesale
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1
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2
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/
0
2
10012 IIM
Pomarico
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palazzo marchesale
1
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0
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MB
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1
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2
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1
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municipio
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1
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160
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*MA
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centro commerciale
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*MA
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sme
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/
0
1
7690
IA
Pomarico
Pomarico
chiesasantonio
municipio
1
garibaldi
1
A
F
N
3
4165
IIS
Rotondella
comune
municipio
3
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2
C
/
0
1
3119
IIM
MB
M
Rotondella
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3
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2
E
/
0
1
3256
IIM
MB
4
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2
C
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3
1442
IIM
MB
3
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2
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0
1
3256
IIM
MB
MB
Rotondella
sel
sc materna ist profess
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mortella
Rotondella
sel
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Rotondella
palestra
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0
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0
1
2933
IIM
Rotondella
sel
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4
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2
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/
0
1
940
IIM
B
Rotondella
biblioteca
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1
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2
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/
0
1
397
IIM
B
Rotondella
municipio
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0
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3
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/
0
1
727
IC
*MA
Rotondella
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0
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3
C
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0
1
4072
IC
*MA
Rotondella
uffregistro
uff giudiziario pretura
0
gramsci
3
G
/
0
1
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IC
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Rotondella
uffregistro
uff giudiziario pretura
0
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3
G
/
0
1
960
IC
*MB
Rotondella
cc
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0
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3
F
/
0
1
2368
IC
*MB
Rotondella
ambulatorio
ambulatorio
0
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3
F
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1
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IC
*MB
Rotondella
sma
scuola materna trisaia
0
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3
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0
2
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IC
*MB
Rotondella
carcere
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0
gramsci
3
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/
0
3
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IC
*MB
Salandra
municipio
municipio
0
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2
A
E
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2
12392 IIM
Salandra
sma
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1
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2
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G
H
3
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IIM
MB
M
Salandra
biblioteca
2
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2
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IIM
B
Salandra
cfs
biblioteca comunale
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IC
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Salandra
asn
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0
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IC
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Salandra
asn
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0
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3
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IC
*A
Salandra
asn
asilo nido
0
reginamarg
3
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IC
*A
Salandra
Salandra
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0
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3
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2
1
2026
1569
IC
IC
*A
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Salandra
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1
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3
D
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1
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IC
*A
Salandra
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3
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1
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IC
*A
Salandra
Salandra
Salandra
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smepal
poste e telegrafi
casa canonica
sc elementare ten
rocco
sc elementare ten
rocco
sc elementare ten
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palestra sc p. serafino
1
0
0
dante
ciro menotti
ciro menotti
3
3
3
D
D
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/
/
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0
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1
1
1
1526
7870
2226
IC
IC
IC
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*A
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Salandra
Conune
sma
sc materna cso dante
1
Aggr.
Denom. Complesso Cod.
Denom. Edificio
Edificio
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via
dante
Indirizzo
3
D
/
0
3
1037 IC
*A
Tipol. Età Età Tipo
Liv.
Util. Vol.
Vuln.
Prev. cos. int. int.
Ril.
Salandra
cc
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3
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0
1
2037
IC
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Salandra
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0
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3
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0
1
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S. Giorgio L.
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IIM
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IIM
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S. Giorgio L.
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0
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IIM
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S. Giorgio L.
sel
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IIM
MB
S. Giorgio L.
cc
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IIM
MB
S. Giorgio L.
sel
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0
veneto
2
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H
1
14704 IIM
MB
S. Giorgio L.
cc
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0
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2
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G
H
1
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IIM
B
S. Giorgio L.
comune
municipio
0
meridionale
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1
2038
IC
*MA
S. Giorgio L.
ambulatorio
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0
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1
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S. Giorgio L.
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1
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S. Giorgio L.
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0
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3
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IC
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S. Giorgio L.
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IC
*MB
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S. Giorgio L.
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S. Mauro F.
municipio
municipio
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IIM
MB
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S. Mauro F.
sma
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J
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*MA
S. Mauro F.
smepal
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J
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*MA
S. Mauro F.
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*MA
*MB
S. Mauro F.
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0
giovanni XXIII
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J
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IC
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S. Mauro F.
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*MB
S. Mauro F.
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comando cc - uff
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J
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*MB
S. Mauro F.
asn
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0
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J
1
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IC
*MB
S. Mauro F.
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0
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3
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G
J
3
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IC
*MB
S. Mauro F.
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G
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IC
*MB
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MB
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Scanzano J.
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1964
IIM
B
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G
G
1
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1
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B
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C
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1
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IIM
B
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0
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2
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G
G
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IIM
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0
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giovanni XXIII
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1
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1914
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Scanzano J.
Scanzano J.
Scanzano J.
Scanzano J.
Scanzano J.
Scanzano J.
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0
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municipio
3
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0
municipio
municipio
0
municipio
municipio
0
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0
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0
sel
sc elementare centro
0
uff reg agricolo di
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0
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Denom. Complesso Cod.
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
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Indirizzo
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0
1
1016
IC
*MB
Scanzano J.
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3
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/
0
1
3934
IC
*MB
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municipio
municipio
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2
B
F
J
2
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Stigliano
uffpostale
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IIM
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osp
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IIM
M
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2
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M
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usl
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1
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IIM
M
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ccfs
Stigliano
uffregistro
Stigliano
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roma
2
E
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1
1697
IIM
MB
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2
B
G
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2
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IIM
MB
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G
J
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IIM
B
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0
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508
IIM
B
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0
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2
E
F
J
1
155
IIM
B
mattatoio comunale
0
ppedinapoli
2
E
F
J
1
991
IIM
B
casariposo
ufficio del registro
casa di riposo per
anziani
Stigliano
mattatoio
Stigliano
mattatoio
Stigliano
mattatoio
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M
162
Stigliano
ima
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0
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3
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Stigliano
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3
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Q
1
7322
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*MA
Stigliano
mattatoio
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1
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IC
*MA
Stigliano
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mattatoio comunale
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0
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3
D
G
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2
322
IC
*MA
Stigliano
mattatoio
mattatoio comunale
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3
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J
1
435
IC
*MA
Stigliano
comunmontana
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0
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3
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0
1
1144
IC
*MB
Stigliano
ipr femminile
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G
G
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1
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IC
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Stigliano
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1
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0
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3
G
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IC
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Stigliano
sma
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Stigliano
ucomunaledecen
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G
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IC
*MB
Stigliano
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centro sociale
centro sociale
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municipio
municipio
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3
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G
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IC
*MB
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1
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Tricarico
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IIM
M
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carcere
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0
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M
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IIM
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M
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1
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M
Tricarico
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1
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2
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M
Tricarico
sel
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2
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0
3
1423
IIM
M
Tricarico
Tricarico
Tricarico
Tricarico
Tricarico
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stalla
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0
4
0
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0
conventoca
smaria
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2
2
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2
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C
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1
1
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323
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IIM
IIM
IIM
IIM
IIM
M
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M
M
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sel
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sel
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2
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0
1
670
IIM
M
Tricarico
sel
mattatoio comunale
sc materna s maria
mattatoio comunale
mattatoio comunale
mattatoio comunale
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marconi
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centrale
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centrale
0
reginamarg
2
B
/
0
1
8151
IIM
M
Tricarico
sel
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4
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2
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2084
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M
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277
IIM
M
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Tricarico
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mattatoio comunale
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Denom. Complesso
Denom. Edificio
Edificio
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2
C
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1
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Tricarico
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calle
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G
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Tricarico
ccfs
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C
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0
1
1420
IIM
MB
Tricarico
uffpostale
ufficio postale
4
calle
2
A
G
G
2
678
IIM
MB
Tricarico
uffveterinario
mattatoio comunale
0
conventoca
2
C
H
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1
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MB
Tricarico
sma sel
4
callecentro
2
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0
1
1469
IIM
MB
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IIM
MB
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2
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IIM
B
Tricarico
Tricarico
Tricarico
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prof
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centro reg formazione
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prof
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3
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Tricarico
osp
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Tricarico
municipio
municipio
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3
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IC
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Tricarico
sme
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1
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cc
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Tricarico
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mercato coperto
0
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3
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3
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1
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IC
*A
Tricarico
Tricarico
comunità mont uff comunità montana
Piano Provinciale di Emergenza
163
Tricarico
Tricarico
asn
asilo nido
centro reg formazione
formazioneprof
prof
0
dellematine
3
E
/
0
1
914
IC
*A
0
fllicervi
3
E
/
0
1
1538
IC
*MA
Tricarico
sme
sc media r scotellaro
0
fllicervi
3
D
H
Q
1
7304
IC
*MA
Tricarico
pretura
pretura
0
appia
3
E
/
0
3
1182
IC
*MA
Tricarico
pretura
0
appia
3
E
/
0
3
969
IC
*MA
*MA
Tricarico
selpa
pretura
sc eleme plesso
centrale
0
reginamarg
3
D
/
0
1
1513
IC
Tricarico
pretura
pretura
0
appia
3
E
/
0
3
918
IC
*MA
Tricarico
pretura
pretura
0
appia
3
E
/
0
3
1648
IC
*MA
Tricarico
sme
sc media r scotellaro
0
fllicervi
3
D
H
Q
1
2440
IC
*MA
Tricarico
pacom
0
conventoca
3
G
/
0
4
7438
IC
*M
Tricarico
autorimessa cc
palestra imp sportivi
autorimessa
carabinieri
2
santacroce
3
G
/
0
1
677
IC
*M
Tricarico
teatro-mensa
0
reginamarg
3
G
/
0
2
2892
IC
*MB
Tricarico
servizicomuni
teatro mensa
loc serv comuni
(palestra)
4
smaria
4
E
/
0
1
2027
IA
Tricarico
uffpostale
ufficio postale
0
dellematine
0
E
/
0
1
1016
IX
sma
scuola materna
centro form prof reg
bas
0
lmanara
2
D
/
0
1
1028
IIM
0
roma
2
E
/
0
1
4785
IIM
MB
scuola materna
sez comunale del
lavoro
0
squaranta
2
E
/
0
1
716
IIM
MB
0
olanda
2
E
/
0
2
1798
IIM
MB
0
roma
2
C
/
0
1
5810
IIM
MB
0
roma
2
C
/
0
1
8972
IIM
MB
Tursi
Tursi
ipr
Tursi
sma
Tursi
uffcollocamento
Tursi
sme
Tursi
sel
M
Tursi
ampsel
sc media inferiore
sc elementare a
pierro
sc element
(ampliamento)
4
panevino
2
A
/
0
1
397
IIM
MB
Tursi
smepal
scuola media inferiore
0
roma
2
C
/
0
1
2133
IIM
MB
Tursi
sma
sc materna vescovile
centro form prof reg
bas
0
grecia
2
E
/
0
1
1593
IIM
B
0
sanna
2
D
/
0
1
368
IIM
B
scuola materna
scuola materna
vescovile
scuola materna
mattatoio comunale
sc elementare a
pierro
0
squaranta
2
E
/
0
1
1813
IIM
B
0
0
1
grecia
sanna
ssebastiano
2
2
2
E
F
D
/
/
/
0
0
0
1
1
3
1997
1956
1570
IIM
IIM
IIM
B
B
B
Tursi
ipr
Tursi
sma
Tursi
Tursi
Tursi
sma
sma
mattatoio
Tursi
selpal
Tursi
sel
Tursi
Tursi
Conune
0
scuola elementare
0
centro form prof reg
ipr
bas
0
sc elementare pane e
sel
4
vino
Aggr.
Denom. Complesso Cod.
Denom. Edificio
Edificio
da prescheda
via
Tursi
itc
1
ambulatorio
ist tec comm geometri
distr sanit e merc
coperto
Tursi
Tursi
itc
ist tec comm geometri
Tursi
itcpal
palestra itc
Tursi
itcspopal
Tursi
itccentrterm
roma
2
C
H
G
1
2038
IIM
B
squaranta
2
F
/
0
3
1154
IIM
B
sanna
2
A
/
0
1
2822
IIM
372
IIM
Liv.
Vuln.
Ril.
panevino
Indirizzo
2
C
H
B
1
Tipol. Età Età Tipo
Util.
Prev. cos. int. int.
1
Vol.
vittemanuele
3
E
/
0
10769 IC
*MA
3
cattedrale
3
E
H
G
0
squaranta
3
E
/
0
1
4111
IC
*MA
1
10376 IC
0
squaranta
3
E
/
0
1
5148
IC
*MA
*MA
palestra itc
0
squaranta
3
E
/
0
1
871
IC
*MA
centrale termica itc
0
squaranta
3
E
/
0
1
224
IC
*MA
11197 IC
*MB
Tursi
cc
caserma cc
0
ssebastiano
3
G
/
0
1
Tursi
uffpostale
ufficio postale
0
sanna
3
G
/
0
1
878
IC
*B
Valsinni
biblioteca
0
gianturco
2
B
/
0
1
1550
IIM
MB
0
foscolo
2
E
/
0
1
1251
IIM
MB
0
foscolo
2
E
/
0
1
578
IIM
MB
Valsinni
sma
biblioteca comunale
scuola materna
statale
Valsinni
smapal
palestra sc materna
Valsinni
sma
refettorio sc materna
0
foscolo
2
E
/
0
1
378
IIM
MB
Valsinni
poste
poste e telegrafi
0
umberto
2
C
/
0
1
2215
IIM
MB
Valsinni
mattatoio
mattatoio comunale
0
sicilia
3
D
H
Q
1
912
IC
*MA
mattatoio comunale
0
sicilia
3
D
H
Q
1
590
IC
*MA
Valsinni
mattatoio
Piano Provinciale di Emergenza
164
Valsinni
sel
0
foscolo
3
D
/
0
1
4830
IC
*MA
0
sicilia
3
E
/
0
3
2922
IC
*MA
ufftelecom
scuola elementare
ex sc materna via
sicilia
centrale deposito
telecom
Valsinni
sma
Valsinni
Valsinni
0
papagiovanni
3
G
/
0
1
688
IC
*MB
sme
sc media i morra
0
fortunato
3
F
/
0
1
2132
IC
Valsinni
*MB
uslambulatorio
consultorio asl 5
0
carmine
3
F
/
0
1
1142
IC
*MB
*MB
Valsinni
sme
sc media i morra
0
fortunato
3
F
/
0
1
5195
IC
Valsinni
smepal
palestra sc i morra
0
fortunato
3
F
/
0
1
2698
IC
*MB
Valsinni
comune
municipio
0
sicilia
3
F
/
0
1
4185
IC
*MB
Comune
Cidice
ISTAT
Zona
Sismica*
Tipologia costruttiva prevalente
Muratura
C. A.
Acciaio
Totale Edifici
Altro
Accettura
17 077 001
2
1
6
0
0
7
Aliano
17 077 002
2
1
2
0
0
3
Bernalda
17 077 003
nc
19
28
0
5
52
Calciano
18 077 004
2
2
6
0
0
8
Cirigliano
19 077 005
2
1
4
0
0
5
9
Colobraro
20 077 006
2
4
5
0
0
Craco
21 077 007
2
0
9
0
0
9
Ferrandina
22 077 008
2
15
14
1
1
31
Garaguso
23 077 009
2
4
4
0
0
8
Gorgoglione
24 077 010
2
3
1
1
0
5
Grassano
25 077 011
2
7
16
0
0
23
Grottole
26 077 012
3
8
7
0
0
15
Irsina
27 077 013
2
12
23
0
0
35
Matera
28 077 014
nc
63
306
13
0
382
Miglionico
29 077 015
nc
7
6
0
0
13
Montalbano J.
30 077 016
2
16
5
0
0
21
Montescaglioso
31 077 017
nc
7
11
2
0
20
Nova Siri
32 077 018
2
11
8
1
0
20
Oliveto Lucano
33 077 019
2
3
7
1
0
11
Pisticci
34 077 020
nc
24
30
1
3
58
Policoro
35 077 021
nc
18
35
0
0
53
Pomarico
36 077 022
nc
7
9
1
1
18
Rotondella
37 077 023
2
7
8
0
0
15
Cidice
ISTAT
Zona
Sismica*
Muratura
C. A.
Acciaio
Altro
Salandra
38 077 024
2
3
14
0
0
17
San Giorgio L.
39 077 025
2
8
6
0
0
14
San Mauro Forte 40 077 026
2
1
12
0
0
13
Scanzano Jonico 41 077 031
nc
12
9
0
0
21
Stigliano
42 077 027
2
12
16
0
0
28
Tricarico
43 077 028
2
25
20
1
1
47
Tursi
44 077 029
2
18
8
0
0
26
Valsinni
45 077 030
2
5
10
0
0
15
Comune
Tipologia costruttiva prevalente
Totale Edifici
(* N.B. la zona sismica indicata è tratta dalla classificazione vigente all’epoca della valutazione, avvenuta prima
della riclassificazione dell’Ord. 3274/03)
Ai fini della determinazione dell’esposizione si può utlizzare la seguente tabella
Piano Provinciale di Emergenza
165
COMUNE
ACCETTURA
ALIANO
BERNALDA
CALCIANO
CIRIGLIANO
COLOBRARO
CRACO
FERRANDINA
GARAGUSO
GORGOGLIONE
GRASSANO
GROTTOLE
IRSINA
MATERA
MIGLIONICO
MONTALBANO JONICO
MONTESCAGLIOSO
NOVA SIRI
OLIVETO LUCANO
PISTICCI
POLICORO
POMARICO
ROTONDELLA
SALANDRA
SAN GIORGIO LUCANO
SAN MAURO FORTE
STIGLIANO
TRICARICO
TURSI
VALSINNI
SCANZANO JONICO
Percentuale
popolazione
Popolazione
residente in
residente
abitazioni di
classe A
2740
1495
12037
1049
532
1756
971
9427
1270
1395
6065
3006
6558
54919
2718
8688
10104
5922
762
18311
14551
5018
3712
3363
1820
3025
6576
7017
6003
1965
6210
36,2
16,1
15
27,8
49,6
40,4
1,5
15,6
32,4
35,6
17,4
21
19
7
32,3
12,5
12
13,6
28,2
14,8
3,9
24,1
30,1
19,6
35,5
23,8
24,5
29,2
21,1
30,6
4,9
Percentuale
popolazione
residente in
abitazioni di
classe B
Percentuale
popolazione
residente in
abitazioni di
classe C1
Percentuale
popolazione
residente in
abitazioni di
classe C2
25,2
23,1
10,4
26,4
27,4
28,2
0,7
7,5
20
27,5
13,1
14,8
9,1
6,7
13,4
12,9
8,7
15,7
24,5
16,7
6
22,1
29
21,8
28,4
19,4
24,5
19,1
18,3
29,1
6,5
20,2
26,3
9,2
21,7
9,1
22
0,3
4,5
9,2
26,8
7,2
13,5
3,6
4,3
4,4
9,1
6,7
15,6
17,6
15
5,6
24,6
24,1
23,6
25,4
9
19,8
10,9
13,7
26,6
6,1
18,3
34,5
65,4
24,1
13,9
9,5
97,5
72,5
38,4
10,2
62,3
50,7
68,3
82
49,9
65,5
72,7
55
29,7
53,5
84,5
29,2
16,8
35
10,7
47,9
31,1
40,9
46,8
13,7
82,5
Il monitoraggio sismico del territorio nazionale è notevolmente diffuso e si
espleta attraverso il contributo di diversi enti e strutture, pubbliche e private,
che svolgono attività di raccolta, elaborazione e diffusione di dati.
Le finalità di tale attività sono rivolte essenzialmente verso le tematiche di
studio e ricerca nonché di sorveglianza e protezione civile.
Il monitoraggio a fini di protezione civile è svolto a scala nazionale dall'Istituto
Nazionale di Geofisica (ING), che ha sviluppato negli anni una rete
sismometrica, composta attualmente da 80 punti di misura, distribuiti con lo
scopo di localizzare con discreta precisione tutti gli eventi sismici di
magnitudo significativa ricadenti all'interno del territorio nazionale. Tale rete si
Piano Provinciale di Emergenza
166
basa su sistemi di acquisizione dati in tempo reale ed è in grado di fornire alla
Protezione Civile le informazioni necessarie alla attivazione delle procedure di
Pronto Intervento.
Unitamente alle realtà diffuse a livello nazionale operano numerose reti di
monitoraggio a scala regionale o locale. Il monitoraggio sismico in Italia è
svolto da:
o una rete sismometrica nazionale centralizzata (I.N.G.)
o una rete accelerometrica a copertura nazionale con registrazione
locale (E.N.E.L.).
o reti sismometriche locali.
La Rete Sismometrica Nazionale Centralizzata (R.S.N.C.) dell'Istituto
Nazionale di Geofisica, costituita nel 1982 è formata attualmente da 80
stazioni sismiche collegate attraverso linee telefoniche al centro di acquisizione
installato presso la sede di Roma. Svolge compiti di sorveglianza dell'attività
sismica in tempo reale del territorio nazionale a fini di ricerca e di protezione
civile. La rete accelerometrica del SSN, ex E.N.E.L., operante dai primi anni
'70, é stata sviluppata principalmente per la qualificazione del territorio ai fini
progettuali degli impianti di produzione energetica. La rete accelerometrica ha
fornito dati significativi per molti eventi verificatisi in Italia negli ultimi anni,
contribuendo in modo determinante alle ricerche nei settori della sismologia e
dell'ingegneria sismica.
Le reti locali presentano invece numerose caratteristiche di diversità ed
eterogeneità
Una analisi della distribuzione delle reti in funzione delle loro finalità,
evidenzia inoltre una incongruenza tra numero di punti-stazione della rete
sismica nazionale centralizzata (79), con precisi compiti di Protezione Civile, e
altri 208 punti-stazione (pari al 38% del totale) appartenenti a reti locali che
hanno dichiarato di assolvere ad analogo compito relativamente al territorio di
competenza, senza peraltro, nella maggior parte dei casi, avere alcun
collegamento organico con la rete centralizzata.
Riguardo alla tipologia di reti esistenti, allo stato attuale è possibile riconoscere
tre diverse tipologie di reti di monitoraggio che vengono qui di seguito
descritte negli aspetti essenziali:
1. Rete sismometrica centralizzata dell'Istituto nazionale di geofisica
Piano Provinciale di Emergenza
167
E' una rete a copertura dell'intero territorio nazionale, la cui maglia (spaziatura
esistente tra stazioni contigue) è dell'ordine di alcune decine di chilometri. La
utilizzazione primaria di una rete sismometrica a maglia larga è quella di
raccogliere in un archivio, in forma sistematica e organizzata (database), tutti i
parametri fondamentali degli eventi che si manifestano all'interno dell'area
posta sotto controllo (tempo origine, coordinate epicentrali, magnitudo,
meccanismo focale). La realizzazione della rete deve essere aderente a criteri
di ottimizzazione tali da garantire, per l'intera area una omogenea qualità dei
parametri sismici rilevati. Gli studi che possono essere intrapresi, sulla scorta
delle informazioni provenienti da una rete nazionale, hanno come obiettivo
quello di individuare le aree sismogenetiche più importanti e di caratterizzarle
dal punto di vista della pericolosità sismica, attraverso indicatori quali il livello
medio di sismicità, la tipologia delle sequenze, la stima del periodo di ritorno
degli eventi di magnitudo più elevata, etc.
Per riassumere si può affermare che una rete con tali caratteristiche consente,
dopo un periodo di osservazione sufficientemente lungo, il riconoscimento
dello stile sismico delle diverse aree sismogenetiche. Un altro aspetto rilevante
riguardo alle finalità di tale tipologia di rete, quando dotata di sistemi di
centralizzazione del dato in tempo reale, è quello di definire, con un buon
grado di risoluzione, i parametri essenziali sugli eventi che interessano il
territorio nazionale, assolvendo quindi ad una funzione essenziale per le
esigenze di Protezione Civile.
Oltre a quanto precedentemente esposto, la più immediata utilizzazione dei dati
raccolti dalla rete sismometrica nazionale, è quella dell'aggiornamento del
Catalogo Sismico, al quale concorrono anche le ricerche sugli eventi storici,
operate mediante l'acquisizione e l'analisi della documentazione bibliografica
esistente. I dati prodotti da una rete sismometrica nazionale, consentono,
infine, la realizzazione di mappe della distribuzione della sismicità e,
conseguentemente, la zonazione del territorio sempre in termini di pericolosità.
2. Rete accelerometrica del SSN ex-ENEL E' costituita da uno stendimento
di sensori accelerometrici a copertura di tutto il territorio nazionale, finalizzato
alla registrazione, e quindi allo studio, delle accelerazioni impresse al terreno
da terremoti di forte intensità. I risultati conseguiti da una siffatta tipologia di
monitoraggio sono indirizzati essenzialmente a scopi ingegneristici. Di
Piano Provinciale di Emergenza
168
particolare interesse sono i valori di picco di accelerazione, il contenuto in
frequenza e la durata dei segnali.
L'analisi di questi parametri consente infatti di formulare leggi di attenuazione
del moto del terreno, di calcolare spettri di risposta e quindi di definire spettri
di progetto per edifici di varie tipologie. Una ulteriore applicazione dei dati
accelerometrici è rappresentata dalla ricerca dei parametri di sorgente.
3. Reti a scala locale sismometriche Sono dette anche reti microsismiche; le
loro dimensioni areali non superano generalmente qualche centinaio di
chilometri quadrati. La distanza tra le stazioni è tipicamente dell'ordine di
pochi chilometri. La finalità di tali reti è quella di approfondire la conoscenza
di aree di estensione limitata, integrando gli studi di sismicità storica e le
indagini di tipo geologico e geofisico. Possono essere così intraprese ricerche
di dettaglio al fine di definire, spazialmente e dimensionalmente, la struttura
sismogenetica o discriminare singoli segmenti di faglia attivati; ancora lontano
sembra invece essere l'obiettivo di poter prevedere nel tempo il comportamento
delle strutture attive. L'opportunità che offre una rete locale è quella di
estendere la capacità di localizzazione degli eventi sismici anche a scosse di
magnitudo molto piccola (strumentali) e quindi di aumentare notevolmente il
potere risolutivo della rete per le funzioni di sorveglianza. Inoltre, il
monitoraggio a scala regionale può contribuire al riconoscimento di aree
quiescenti dove, tuttavia, esiste una forte sismicità caratterizzata da periodi di
ritorno molto lunghi. Tutto ciò, evidentemente, concorre ad una migliore
definizione del livello di pericolosità e, conseguentemente, consente di
individuare priorità rispetto alle quali promuovere attività tese alla
individuazione e riduzione del rischio ed alla pianificazione dell'emergenza,
con particolare riferimento all'intervento di Protezione Civile.
4. Reti a scala locale accelerometriche
Il tipo di dato rilevato è analogo a quello assunto dalla rete accelerometrica
nazionale, ma consente, in virtù del raffittimento delle stazioni, di acquisire
dati anche in occasione di terremoti di media intensità e di valutare diversità
anche sostanziali nel comportamento dei terreni, in funzione delle particolari
caratteristiche geologiche. Le reti locali accelerometriche, infatti, consentono
di evidenziare anomale amplificazioni del moto del terreno. L'onda sismica
attraversa formazioni rocciose più o meno rigide, dotate quindi di maggiore o
Piano Provinciale di Emergenza
169
minore elasticità. Le rocce litoidi, ignee e sedimentarie, i terreni relativamente
più antichi, generalmente rigidi, sono in grado di trasmettere integralmente il
contenuto energetico del terremoto. Il grado di danneggiamento delle
costruzioni dipende, in tal caso, sostanzialmente dalla distanza dall'epicentro,
oltre, evidentemente, dalle caratteristiche di resistenza dei manufatti. Nel caso,
invece, di terreni soffici (formazioni sedimentarie più recenti, terreni
alluvionali, etc.), si possono verificare effetti locali di amplificazione, con
esaltazione dell'intensità anche di alcuni gradi. Ciò può accadere anche per
terremoti
con
epicentri
distanti,
determinando
inattesi
livelli
di
danneggiamento degli edifici.
La conoscenza della distribuzione delle accelerazioni del terreno è quindi uno
dei presupposti essenziali per una pianificazione dell'uso del territorio che
tenga conto del problema sismico (microzonazione sismica).
In Basilicata altre ai sismometri dell'istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia ed agli accelerometri del SSN, sono presenti:
► 2 sismometri dell'Università di Cosenza;
► 5 sismometri (Potenza, Matera, Tito Scalo, Venosa e Villa
D'Agri) della rete finanziata dal MIUR al CNR-IMAA di Tito
Scalo, al DISGG dell'Università della Basilicata ed alla
Provincia di Potenza;
► numerosi accelerometri dell'Università, alcuni dei quali in
convenzione con la provincia di Potenza.
► ♦ 8 sismometri installati dall'AGIP in Val D'Agri ed i cui dati
sono a disposizione delle autorità competenti;
► ♦ 4 stazioni geofisiche multiparametriche del CNR-IMAA e 3
rilevatori geodetici satellitari GPS.
(stazioni dell’Italia meridionale)
Code
Name
Piano Provinciale di Emergenza
Lat.
Long.
Elevation
(m.)
170
BRT
GMB
GRI
LCI
LTRZ
MTTG
ORI
PTRP
SCHR
SCLL
SOI
TDS
BARI CASTELLANA (BA)
GAMBARIE (RC)
GIRIFALCO (CZ)
LECCE (LE)
LATERZA (TA)
MOTTA SAN GIOVANNI (RC)
ORIOLO CALABRO (CS)
PIETRAPERTOSA (PZ)
S. CHIRICO RAPARO (PZ)
SCILLA (RC)
SAMO (RC)
TERRANOVA DA SIBARI (CS)
Piano Provinciale di Emergenza
40.874
38.168
3.882.213
4.033.462
4.060.325
3.800.310
40.051
4.052.148
4.019.924
3.825.625
3.807.323
3.966.010
17.148
15.829
1.642.002
1.811.197
1.681.910
1.569.992
16.449
1.606.124
1.607.590
1.571.432
1.605.424
1.633.762
300
1300
510
46
381
484
375
1077
968
81
305
244
171
Piano Provinciale di Emergenza
172
La Regione Basilicata ha definito, nel corso del 2002, un accordo con il
Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, per la realizzazione delle
postazioni della Rete Accelerometrica Nazionale in Basilicata.
La rete è costituita da 19 postazioni (prescelte nelle aree di pertinenza di edifici
pubblici) munite di accelerometro digitale, che in caso di sisma rileverà il
valore dell’accelerazione al suolo, ed invierà i dati in automatico, al centro
elaborazioni dati nazionale.
Le postazioni individuate sono elencate in tabella ed indicate in figura.
Comune
Sedi
Melfi
Scuola media "Ferrara"
Rionero in Vulture
Ospedale
Muro Lucano
Ospedale
Genzano di Lucania
Liceo Scientifico
Potenza
Campus Universitario
Pignola
Serbatoio acquedotto
Satriano di Lucania
Scuola media
Corleto Perticara
Campo sportivo
Villa d'Agri
Ospedale
Moliterno
Istituto tecnico
Sant'Arcangelo
Istituto agrario
Lagonegro
Campo sportivo
Latronico
Scuola media
Maratea
Rifugio forestale
San Paolo Albanese
Scuola elementare
Matera
Scuola media "Fermi"
Tricarico
Scuola media
San Mauro Forte
Scuola elementare
Pisticci
Polifunzionale
Valsinni
Centro studi letterari
Siti individuati per la RAN di Basilicata
Piano Provinciale di Emergenza
173
:
Siti individuati per la RAN di Basilicata
I dati rilevati dalla rete saranno disponibili attraverso la consultazione di un
apposito sito Internet.
Attraverso questa impostazione della rete si otterranno i seguenti vantaggi:
− Omogeneità dei dati rilevati su tutto il territorio nazionale ed in particolare
nelle zone a cavallo di due o più regioni;
− Disponibilità dei dati in tempo reale attraverso l’utilizzo di un sistema di
teletrasmissioni via GSM;
− Accessibilità alle informazioni e alle banche dati da parte di tutti gli Enti e
Amministrazioni interessate;
− Garanzie circa la gestione ordinaria e straordinaria della strumentazione
affidata al Servizio Sismico Nazionale operante nell’ambito del Dipartimento
Nazionale della Protezione Civile;
− Costituzione di una rete principale a maglie abbastanza fitte (30 km. circa),
che potrà essere ulteriormente infittita, attraverso l’utilizzo di reti locali.
Piano Provinciale di Emergenza
174
Dettaglio della parte di RAN della provincia di Matera
Utilizzando tale rete si potranno effettuare infittimenti locali in considerazione
delle caratteristiche e delle peculiarità di ciascuna zona utilizzando la
strumentazione già esistente.
I dati ricavabili consentiranno:
♦ la esatta individuazione delle zone colpite e l’entità del fenomeno rilevato in
ciascuna zona;
♦ la valutazione dei danni attraverso l’utilizzo di opportuni scenari di rischio;
♦ informazioni tecniche utili nella fase di definizione e progettazione degli
interventi
IL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Piano Provinciale di Emergenza
175
Ai fini dell’attività di prevenzione di tale tipologia di rischio, assume
particolare rilevanza il concetto di Difesa del Suolo, inteso come l'insieme
delle attività di pianificazione di presidio del territorio. I principali
provvedimenti "strutturali" per la difesa del suolo, e quindi per la prevenzione
e la mitigaziooe dei danni, sono contenuti nella L. 183/89, istitutiva dell'
Autorità di Bacino, con il compito di organizzare la difesa del suolo e
disciplinare le risorse idriche in un ambito territoriale identificato con il bacino
idrografico, e nel DL. 180/98, emanato con l'obiettivo di accelerare le
procedure previste dalla L. 183/89 attraverso un irtervento straordinario in
grado di individuare e risolvere in tempi brevi i problemi relativi a situazioni di
rischio idrogeologico già note.
Il concetto di rischio idrogeologico di un'area è funzione dela probabilità di
occorrenza di un dissesto di data intensità in un determinato intervallo di
tempo (pericolosità) e della vulnerabilità dell'area stessa, in termini
d'incolumità delle persone, della sicurezza delle infrastrutture, del patrimonio
ambientale e culturale.
Rischio totale (Risk=RT): è il numero di perdite (vite umane, edifici, strade,
attività economiche, ec.) conseguenti ad un particolare fenomeno naturale. È
ottenuto dal prodotto della pericolosità per la vulnerabilità per gli elementi a
rischio ed è generalmente espresso monetariamente ~ R=HxVxE
Rischio specifico (Specific Risk = Rs): è il grado di perdita atteso per una
singola categoria di elementi a rischio in conseguenza di un particolare
fenomeno naturale di data intensità. È espresso dal prodotto tra pericolosità e
vulnerabilità e può variare tra 0 e 100% Rs=HxV.
Vulnerabilità (Vulnerability = V): è il grado di perdita prodotto su un certo
elemento o gruppo di elementi a rischio risultante dal verificarsi di un
fenomeno di instabilità di una data intensità. È espressa in una scala
percentuale tra 0% (nessuna perdita) e 100% (perdita totale).
Elementi a rischio (Element at Risk = E): è l'insieme degli elementi a rischio
all'interno dell'area esposta all'evento di instabilità, costituito dalle categorie
dei soggetti distinte per caratteristiche intrinseche (popolazione, proprietà,
attività economiche, etc.). Gli elementi a rischio si quantificano in termini
relativi (valore venale) o assoluti (numero di persone, di edifici, di strade, etc.),
comunque raggruppando li per grado di omogeneità.
Piano Provinciale di Emergenza
176
Pericolosità (Hazard = H): è la probabilità che un dato fenomeno di
instabilità (potenzialmente distruttivo) si verifichi in un determinato intervallo
di tempo ed in una certa area. È espressa in una scala percentuale tra 0%
(nessuna probabilità di accadimento) e 100% (certezza dell'accadimento).
Frana (Landslide): un movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo
un, versante.
Come appare evidente dall' esame dei termini sopra elencati, la determinazione
del Rischio totale è un' operazione particolarmente complessa.
In particolare le maggiori difficoltà si incontrano in:
Determinazione della pericolosità.
In essa è racchiuso l'elemento di probabilità temporale (vi è anche quello di
probabilità spaziale) che l'evento si verifichi.
Tale previsione risulta di estrema difficoltà di valutazione; infatti il calcolo
della probabilità temporale che si verifichi un evento franoso, viene legato
sovente (ma non sempre) all'interazione tra la distribuzione temporale delle
precipitazioni, la loro intensità (soglia di precipitazione) e la conseguente
risposta geomeccanica dell'area in dissesto e non ultimo dalla sismicità della
zona.
Risulta evidente che mentre è possibile statisticamente analizzare l'andamento
e l'intensità delle precipitazioni, i parametri da prendere in considerazione per
l'area in dissesto, detti anche fattori passivi, sono estremamente variabili e poco
unifonnemente conosciuti (litologia, acclività, assetto strutturale, caratteristiche
geomeccaniche, spessore della coltre sciolta, profondità della superficie di
scivolamento, penneabilità). A questi vanno aggiunti altri fattori antropici
(scavi, carichi, disboscamenti) e non (sismi, azioni erosive). Le difficoltà
aumentano ancora qualora non si tratti di aree già mobilizzate, ma di eventi di
neoformazione. Tutto questo è ancora oggetto di studio: tuttavia i dati
necessari per la determinazione della pericolosità sono così elevati che,
laddove non disponibili, occorre procedere per opportune semplificazioni.
Determinazione degli elementi a rischio.
Tale attività presuppone una conoscenza approfondita ed aggiornata degli
elementi antropici la cui presenza determina l'insorgenza del rischio.
Piano Provinciale di Emergenza
177
Spesso il grado di approfondimento della conoscenza del territorio non è tale
da consentire una schedatura puntuale delle situazioni a rischio esistenti anche
a causa del mancato aggiornamento delle basi cartografiche.
Determinazione della vulnerabilità degli elementi a rischio.
Essa dipende essenzialmente dalla tipologia di evento e dalla sua intensità che
è funzione della velocità e della massa mobilizzata. Anche in questo caso
bisognerebbe procedere per opportune semplificazioni.
Riconoscimento della tipologia di fenomeno. E' frequente la difficoltà
interpretativa nel riconoscimento di una tipologia di evento. Al fine di
assicurare una lettura omogenea e armonizzata, a scala regionale, dei fenomeni
franosi., è auspicabile un lavoro coordinato e soggetto a verifiche periodiche.
Nel concetto di pericolosità si possono distinguere:
una previsione temporale, ossia la valutazione della probabilità di
riattivazione di un fenomeno di seconda generazione (frana) nel tempo. Tale
valutazione è strettamente legata alla conoscenza del tempo di ritorno
dell'evento innescante: il criterio generale che può essere adottato, per le frane
di cui è nota l'evoluzione nel tempo, fa corrispondere una pericolosità
estremamente elevata ad un tempo di ritorno basso (inferiore ai due anni).
La pericolosità diventa molto elevata se i tempi di ritorno sono nell'ordine dei
2-10 anni, mentre diventa moderata se i tempi di ritorno sono nell'ordine dei
decenni/secoli;
una previsione spaziale, ossia la individuazione di un'area di probabile
occorrenza del fenomeno.
Tale individuazione empirica viene fatta principalmente sulla base della carta
inventario e pertanto è rivolta, attualmente, ai movimenti di seconda
generazione e secondariamente è rivolta alle aree non interessate da fenomeni
franosi ma la cui presenza di fattori predisponenti potrebbe dar luogo a
fenomeni di prima generazione. La definizione della pericolosità per frane di
prima generazione è estremamente complessa ma l'importanza della previsione
di tale tipo di frane giustifica ogni sforzo reso in tale direzione;
una previsione tipologica, ossia la tipologia di movimento atteso.
La disponibilità di una buona Carta inventario dei fenomeni franosi consente di
prevedere la tipologia di frana che può verificarsi con più alta probabilità in
ogni parte dell' area oggetto di studi;
Piano Provinciale di Emergenza
178
una previsione evolutiva, ossia la previsione dell'evoluzione che consente di
trattare un fenomeno franoso nell'ambito di un "ambito di pericolosità", ovvero
nell'ambito di un'area nella quale sono riunite tutte le condizioni che stanno
alla base del meccanismo di instabilità. La previsione dell'evoluzione prevede
l'individuazione dei limiti di retrogressione, della distanza di propagazione e
della possibile espansione areale;
una previsione dell'intensità, ossia la previsione dell'intensità di un fenomeno
franoso in funzione della qualità delle informazioni reperite in fase di
redazione della Carta inventario.
Con "areale di pericolosità" si intende "una porzione di territorio delimitata"
comprendente il movimento franoso o l'insieme dei movimenti franosi, di
qualunque tipologia, fra di loro accorpati o meno unitamente alle aree di
espansione prevedi bili sulla base dei dati acquisiti, nonché ad evidenti
elementi indicatori desumibili dall'analisi fotointerpretativa, grazie alla quale è
possibile individuare cinematismi di riattivazione.
L'individuazione degli areali di pericolosità è stata eseguita tenendo conto, il
più possibile di tutti i seguenti dati disponibili:
•
presenza di fenomeni attivi o già storicamente riattivati;
•
presenza di fenomeni quiescenti o storicamente inattivi:
•
presenza di caratteri litologici, clivometrici, giaciturali e fisiografici
predisponenti il movimento;
•
presenza di elevati spessori di coltri superficiali sciolte;
•
presenza di elementi geomorfologici che possono verosimilmente essere
segni precursori del movimento;
•
esistenza di serie storiche attendibili dalla quali desumere gli intervalli
temporali di riattivazione del fenomeno franoso.
La determinazione dell' attribuzione o meno di un' area dissestata alle classi di
rischio R3 ed R4 è stata effettuata sulla base delle seguenti attività:
•
esame dell' estensione del movimento franoso riportato sui Piani
Urbanistici comunali e sui qualsiasi altro documento cartografico
interessante specificatamente l'area indagata dal punto di vista geologico,
geotecnico, geomorfologico, idrogeologico e di uso del suolo, nonché di
aree a rischio idrogeologico;
Piano Provinciale di Emergenza
179
•
verifica delle aerofoto volo Italia ed ortofoto AIMA riguardanti l'area in
oggetto, tese a verificare l'estensione del movimento franoso cartografato,
la sua probabile area di propagazione e la presenza di elementi
geomorfologici indicatori del dissesto;
•
determinazione della quantità e qualità degli elementi a rischio nell'area di
dissesto perimetrata e nella sua probabile area di espansione e la
individuazione di eventuali variazioni infrastrutturali ed urbanistiche
dell'area intervenute negli anni successivi all'esecuzione delle foto aeree e
delle ortofoto;
•
attribuzione della classe di rischio (R4, R3 e P).
R4 = area per la quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi
alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio
ambientale, la distruzione di attività socio-economiche
R3 = area per la quale sono possibili problemi per l'incolumità delle persone,
danni funzionai i agli edifici ed alle infrastrutture con conseguente inagibilità
degli stessi, la intemJzione di funzionalità delle attività socio-economiche e
danni rilevanti al patrimonio ambientale.
P = area che, pur presentando condizioni di instabilità o di propensione
all'instabilità, interessano aree non antropizzate e prive di beni esposti e,
pertanto, non minacciano direttamente l'incolumità delle persone e non
provocano in maniera diretta danni a beni ed infrastrutture.
ASV = aree assoggettate a verifica idrogeologica, come individuate nelle
tavole del Piano Stralcio, che presentano fenomeni di dissesto o instabilità,
attivi o quiescenti, da assoggettare a specifica ricognizione e verifica.
Elenco degli eventi di frana tratti dal catalogo A.V.I.
Località
Data
Ambiente
fisiografico
Accettura
Farriolo
Accettura
Accettura - Alla testa del Vallone Fontana
Bosco di Accettura
Piano Provinciale di Emergenza
//
Collina
//
Valle maggiore
//
Valle maggiore
09/02/1934 Valle maggiore
180
Accettura - Lungo la SP n. 209
Accettura - Versante occidentale tra il rione sottostante
la Casa Comunale ed il Torrente Salandrella
Aliano
Alianello
Aliano
Aliano
Aliano - Zona ad est dell'abitato
Aliano
Aliano
Alianello
Aliano
San Giovanni
Aliano - Alianello (tra le due località lungo la SP)
Aliano - Stigliano (tra le due località lungo la SP)
Aliano - Lungo la SP Stigliano-Ponte Agri a circa 200
m dall'abitato
Bernalda
Bernalda - Rione Castello
Bernalda - Centro storico
Bernalda (Comune di)
Bernalda (Comune di)
Bernalda - Lungo la linea ferroviaria
Bernalda - Lungo la SP per Matera
Bernalda - Fosso degli Zingari
Bernalda
Bernalda - Viale della Repubblica
Bernalda - Via della Resistenza
Bernalda - Via Zaccagnini
Bernalda - Viale della Repubblica
Bernalda - Via Occidentale (Castello centro storico)
Calciano
Calciano - Fosso Sant'Angelo
Bosco Santa Domenica (Monte Caraguso)
11/12/1959 Valle maggiore
//1985
Valle maggiore
//
//
//
//
//1903
/4/1971
21/11/1976
14/12/1980
//1986
01/09/1987
01/09/1987
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
11/06/1998
Collina
//
//
//
//
10/11/1924
14/11/1984
02/01/1993
23/09/1997
24/09/1997
13/11/1997
13/11/1997
13/11/1997
/11/1997
Collina
Collina
Pianura
Pianura
Pianura
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
//
//
Collina
Calciano - Tra la stazione di Calciano e la stazione di
Grassano e la SP n. 209
//
Calciano
//
Calciano - Tra le stazioni di Calciano e Campomaggiore 20/02/1954
Calciano - Lungo la SC
28/12/1957
Calciano
//1985
Cirigliano
Cirigliano
24/03/1973
Piano Provinciale di Emergenza
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
181
Cirigliano - Zona compresa tra le fiumare di
Gorgoglione e Fossarolo a nord-ovest dell'abitato
Colobraro
Colobraro (Comune di)
Colobraro - Fosso Gauginara
S. Anaria
Colobraro - Fosso Monaco
Spogliamonaco
Maloco
Il Lago di Monte Cutugno
Colobraro
Colobraro - Lungo la SS n. 104
/4/1973
Valle maggiore
//
//
//
//
//
//
//
//
04/02/1955
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Colobraro - Lungo la SP n. 210 a 2 km da Cozzo di
Penne
28/12/1957 Valle maggiore
Colobraro - Lungo la SS n. 104 in corrispondenza del
bivio per l'abitato
Rotondella - Lungo la SS per Valsinni
Valsinni - Lungo la SP per Rotondella
Colobraro
//1959
//1959
//1959
//1986
Collina
Collina
Collina
Collina
/1/1998
Montagna
//
Collina
Craco - Lungo la SS n. 103 al margine dell'abitato
all'altezza del convento
Craco
Craco
Craco
Craco
Craco - Versante sud-occidentale
Craco
//
//
//
//
//
25/11/1959
/12/1963
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Santa Maria di Craco - Stigliano (tra le due località
lungo la SS n. 103)
Craco
Craco
27/12/1964
/1/1965
//1968
Collina
Collina
Collina
08/01/1970
//1971
25/01/1972
//1973
//1980
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
//
Collina
Colobraro - Lungo la strada di collegamento con la
superstrada Sinnica
Craco
Craco - Zona periferica dell'abitato
Santa Maria Giampaolo - Lungo la SS n. 103 al km
155+200
Craco - Via Garibaldi lungo la SS n. 103
Craco
Craco
Craco
Ferrandina
Coste della Cretagna
Piano Provinciale di Emergenza
182
Ferrandina - Lungo la SP tra Ferrandina e lo Scalo
San Luigi
Ferrandina - Lungo la SP tra Ferrandina e lo Scalo
Ferrandina - Lungo la SP Salandra-Ferrandina
Masseria Lobianco
10/04/1928
05/11/1929
28/12/1957
22/01/1958
22/01/1958
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Massimone - Lungo la SP per Salandra a 3 km da
Ferrandina
22/01/1958
Collina
Ferrandina - Zona periferica dell'abitato verso il Fiume
Basento
Macchia - Lungo la SS n. 176 al km 17
Ferrandina - Lungo la SP tra Ferrandina e lo Scalo
Castelluccio
/3/1958
24/11/1959
25/11/1959
20/01/1960
Collina
Collina
Collina
Collina
Ferrandina - Nei pressi dello scalo della linea ferroviaria
Calabro-Lucana
22/08/1962
Pianura
Ferrandina - Lungo la SS n. 407 Basentana al km
122+700
Ferrandina - Lungo la SS n. 176 al km 8+400
Pizzofalcone
Fornaci
Manin
/5/1969
15/05/1980
03/12/1980
03/12/1980
03/12/1980
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Ferrandina - Lungo la SS n. 407 Basentana svincolo per
Ferrandina
26/09/1983
Ferrandina - Lungo la SS n. 407 Basentana al km 65
19/08/1995
Collina
Collina
Ferrandina - Lungo la SS n. 407 Basentana all'altezza
della galleria
Garaguso
Garaguso (Comune di)
Garaguso
Garaguso - Lungo la strada per lo scalo ferroviario
Parata - Lungo la strada per lo scalo ferroviario
Garaguso - Lungo la strada per lo scalo ferroviario
Garaguso
Garaguso
Garaguso - Grassano Scalo (tra le due località lungo la
SP n. 277)
Parata - Lungo la SS n. 277
Gorgoglione
Gorgoglione
Gorgoglione - Zona periferica dell'abitato
Gorgoglione
Gorgoglione - Area a sud-est dell'abitato
Grassano
Grassano - Fosso Spineto
Piano Provinciale di Emergenza
23/11/1997
Collina
//
//
//
//
//
//
09/02/1934
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
28/12/1957
/1/1998
Collina
Collina
//
Valle maggiore
31/03/1973 Valle maggiore
25/11/1976
Montagna
//1986
Valle maggiore
//
183
Grassano - Lungo la SS n. 7 tra l'abitato e Grottole
Grassano
Grassano
Grassano - Rione ad ovest dell'abitato
Grassano - Via del Mulino
Grassano - Lungo la SS n. 7 al km 526
Grassano - Lungo la strada ad 1 km dall'abitato
Grassano (Comune di)
Grassano - Lungo la SS n. 7
Grassano
Grassano - Presso il cimitero
Grassano - Presso il cimitero
Grassano
Grassano
Grassano
Grassano (Comune di)
Grassano - Rione Calvario (Corso Umberto)
Grassano - Via del Mulino (strada verso lo scalo
ferroviario)
Grassano (Comune di)
Grottole
Grottole - Rione Agip
Grottole - Periferia sud-occidentale del centro storico
Grottole - Rione Agip lungo la SS n. 7
Grottole - Lungo la SP per Salandra
Salandra - Lungo la SP per Grottole
Grottole - Lungo la SS n. 7 al km 531
Grottole - Campo sportivo
Grottole - Rione Agip
Grottole - Zona Macello
Irsina
Irsina (Comune di)
Irsina - Lungo la SS n. 96
Difesa
Matera
Matera - La Martella (strada che collega le due località)
Matera - Lungo la strada di Miglionico a 3 km
dall'abitato
Matera - Lungo il Torrente Camastra
Matera - Rione Serra Venerdì
Matera - Lungo il Torrente Basentello
Serra Rifusa
Matera - Rione Sassi lungo la Gravina di Matera
Piano Provinciale di Emergenza
//
//
//
//
//
18/02/1954
28/01/1955
21/10/1957
30/12/1957
//1975
/11/1976
20/11/1976
/11/1980
/11/1980
25/11/1980
25/11/1980
//1986
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
/1/1998
05/02/1998
Collina
Collina
//
//
20/02/1954
25/01/1955
25/01/1955
27/02/1956
//1986
//1986
//1986
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
//
//
31/01/1940
Collina
Collina
//
Collina
//
//
//
//
//
//
Collina
Collina
Collina
184
Matera - Via Gramsci
Matera - La Martella (strada che collega le due località)
Matera - Rione Sassi
Matera
Matera (Comune di)
Matera - Rione Sassi (Gradelle Pennino)
Matera - Lungo la SP Matera-Gravina
Matera - Rione sassi
Matera - Via Madonna delle Virtù
Miglionico
Miglionico - Lungo la SS n. 176
Miglionico
Montalbano Jonico
Montalbano Jonico - Lungo la SP
Montalbano Jonico - Castello Piana
Masseria Miele
Montalbano Jonico - Presso la stazione di Craco
Montalbano Jonico - Lungo la SS n. 103
Montalbano Jonico
Montalbano Jonico
Contrada Miglio
Montalbano Jonico - Rione Terravecchia
Montalbano Jonico - Piazza Colombo
Piana Quaranta
Porta San Pietro
Montalbano Jonico - Piazza Quaranta
Montalbano Jonico
Montalbano Jonico (Comune di)
Montalbano Jonico
Petto del Mulino
Montalbano Jonico
Montalbano Jonico - Lungo la SS n. 598 al bivio per la
diga di Gannano
Montalbano Jonico - Rione Castello
Montalbano Jonico - Rione Picca
Montalbano Jonico - Zona tra il Castello e la strada del
cimitero
Montalbano Jonico - Zona tra il mercato e via
Caracciolo
Montescaglioso
Montescaglioso (Comune di)
Molinella
Serramaggiore
Piano Provinciale di Emergenza
16/12/1952
02/01/1958
03/01/1973
15/09/1991
15/09/1991
28/02/1996
08/10/1996
//1997
31/01/1998
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
//
//
Collina
Collina
//
//
Collina
//
Collina
//
Valle maggiore
//
Collina
//
Collina
//
Collina
30/01/1954
Collina
09/10/1957
Collina
17/01/1958
Collina
29/01/1962
Collina
29/01/1962
Collina
06/11/1962
Collina
30/03/1969
Collina
05/01/1971
Collina
25/01/1972
Collina
02/01/1973
Collina
12/08/1976
Collina
07/11/1976
//1986
//1986
Collina
Collina
Collina
//1986
Collina
//1986
Collina
//
28/02/1931
19/11/1976
Collina
Collina
185
Montescaglioso
Montescaglioso - Rione Porta Schiavoni
Montescaglioso
Montescaglioso - Rione Salmetro
Montescaglioso - Rione Salmetro (Via Crocifisso)
Lucito
Fontana del Fico
Montescaglioso - Lungo la SP La Carrera
Montescaglioso - Via Difesa
Nova Siri
Nova Siri - Lungo la SP di accesso al paese
Contrada Salice
Nova Siri
Oliveto Lucano
Pietra del Toro
Oliveto Lucano - Lungo la strada di accesso al centro
abitato
Oliveto Lucano - Lungo la SS n. 277 nei pressi
dell'abitato
Oliveto Lucano (Comune di)
Pisticci
Pisticci - Palazzo Durante
San Basilio 48
Pisticci - Rione San Donato
Pisticci - Centro storico
Pisticci - Via Leopardi e via Manzoni
Palorosso - Le Mesole (tra le due località)
Pisticci
Pozzitello
Monte Finese
Pisticci (Comune di)
Pisticci
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Rione Dirupo
Pisticci - Rione Torrevecchia
Pisticci
Pisticci
Pisticci (Comune di)
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Fosso Pisciacchio
Pisticci - Centro storico
Pisticci - Lungo la SP per lo scalo ferroviario
Piano Provinciale di Emergenza
29/12/1984
Collina
29/12/1984
Collina
16/01/1985 Valle maggiore
13/10/1986
Collina
28/01/1996
Pianura
05/04/1996
Pianura
/2/1996
Pianura
/2/1996
Pianura
/2/1996
Pianura
//
01/01/1958
/11/1976
Collina
Collina
Collina
//
Collina
25/01/1955
Collina
04/03/1974 Valle maggiore
23/11/1980
Montagna
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//1952
/9/1954
01/04/1954
10/01/1955
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
186
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Rione Croci
Pisticci
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Lungo la SP per lo scalo ferroviario
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Vico di Giulio
Pisticci - Rione Croci (Via Paisiello)
Pisticci - Rione San Donato
Pisticci - Zona periferica dell'abitato
Pisticci - Rione Matina (Via IV Novembre)
Pisticci
Pisticci
Pisticci - Campo sportivo
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Rione Croci
Pozzitello
Pisticci - Rione San Donato (Via Paisiello)
Casinello - Lungo la SS n. 106 Jonica al km 440
Pisticci - Lungo la strada per San Basilio
Policoro
Policoro - Rione Pascoli
Pomarico
Carlillo - La Capriola (tra le due località)
Pomarico
Pomarico - Lungo SP n. 211
Pomarico
Pomarico
Pomarico
Pesco di Nembo
Pomarico - Via Kennedy
Pomarico - Zona sotto la chiesa di San Giovanni
Pomarico - Lungo la SS n. 380 al km 7+600
Pesco di Nembo
Pesco di Nembo
Tempe
Pomarico - Fontanelle
Tempe
Rotondella
Colobraro - Lungo la SS n. 104 in corrispondenza del
bivio per l'abitato
Rotondella - Lungo la SS per Valsinni
Piano Provinciale di Emergenza
10/01/1955
10/02/1955
22/04/1959
24/11/1959
24/11/1959
17/01/1961
26/12/1964
12/03/1969
15/03/1972
21/08/1972
05/09/1972
30/03/1973
//1975
//1976
//1976
21/11/1976
30/12/1984
//1986
13/11/1997
13/11/1997
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
//
//
Collina
//
Collina
//
Collina
//
Collina
14/05/1960 Valle maggiore
21/01/1977
Collina
//1986
Collina
//1986
Collina
//1986
Collina
20/08/1989
Collina
//1990
Collina
03/08/1996
Collina
//1997
Collina
17/02/1997
Collina
//1998
Collina
//1959
//1959
Collina
Collina
187
Valsinni - Lungo la SP per Rotondella
Rotondella - Lungo la SS n. 104 al km 150
Salandra
Salandra - Rione Castello
Salandra - Presso la stazione
Grottole - Lungo la SP per Salandra
Salandra - Lungo la SP per Grottole
Salandra - Tra le stazioni di Salandra e Grassano lungo
la linea ferroviaria al km 216
Cuccariello
Piano Marino
Salandra - Lungo il Torrente Salandrella
Salandra - Lungo la strada tra Salandra e Scalo
San Giorgio Lucano
Pantano
San Mauro Forte
San Nicola - Lungo la SP San Mauro-Craco
Garamma Marzocco
San Mauro Forte - Via Marzocco
Scanzano Jonico
Recoleta (Fosso Gruffolante)
Stigliano
Stigliano - Rione La Bruto
Toppo Pazienza - Trifoglione (tra le due località)
Stigliano - Settore nord-orientale lungo il Fosso Padre
Stigliano - Settore occidentale lungo il Fosso Padre
Stigliano - Villa Marina (Chiesa Madre)
Stigliano - Fosso Raffaele
Stigliano - Fosso Vincitorio
Stigliano
Santa Maria di Craco - Stigliano (tra le due località
lungo la SS n. 103)
Stigliano - Lungo la SS n. 103 al km 126
Stigliano
Stigliano - Fosso Perrini (T. Sauro)
Stigliano - Fosso Perrini (T. Sauro)
Stigliano - Fosso Perrini (T. Sauro)
Toppo Pazienza
Stigliano - Fosso Perrini (T. Sauro)
Stigliano
Stigliano
Stigliano - Rione La Bruto
Stigliano - Rione Magenta
Piano Provinciale di Emergenza
//1959
24/11/1959
Collina
Collina
//
08/12/1927
25/01/1955
25/01/1955
Collina
Collina
Collina
Collina
14/01/1958
24/11/1959
24/11/1959
24/11/1959
30/12/1984
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
/10/1996
Collina
//
22/03/1954
15/06/1998
Collina
Collina
Collina
//
Pianura
//
//
//
//
//
//
//
//
Valle maggiore
Collina
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Collina
27/12/1964
25/01/1972
25/11/1976
//1980
/11/1980
/11/1980
/11/1980
25/11/1980
//1984
23/04/1984
//1986
//1986
Collina
Valle maggiore
Valle maggiore
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
188
Stigliano - Largo Masaniello
30/01/1996
Collina
//
//
//
//
//
20/01/1957
22/11/1957
//1980
23/11/1980
23/11/1980
26/10/1983
30/12/1984
//1985
//1985
//1986
Montagna
Valle maggiore
Valle maggiore
Collina
Valle Maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Collina
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Valle maggiore
Collina
Collina
31/10/1997
31/10/1997
31/10/1997
05/02/1998
05/02/1998
05/02/1998
05/02/1998
05/02/1998
05/02/1998
05/02/1998
/5/1998
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
26/01/1959
//
//
//
//
//
//
//1960
23/01/1972
25/01/1972
//1974
18/01/1985
Collina
Tricarico
Brindisi di Montagna Scalo
Tricarico - Borgo Saraceno
Tricarico - Viale Regina Margherita
Tricarico - Lungo la SS n. 7 a 3 km dall'abitato
Tricarico - Lungo la strada della Grancia
Serra del Ponte - Lungo la linea ferroviaria
Tricarico - Borgo Saraceno
Brindisi di Montagna Scalo
Tricarico - Borgo Saraceno
Timpa Pizzuta
Tricarico - Campo sportivo
Tricarico
Tricarico
Brindisi di Montagna Scalo
Tricarico - Borgo Saraceno
Cupone - Pantano delle Volpi (tra le due località lungo
la SC)
Laureana - Trinità (tra le due località lungo la SC)
Tricarico - Lungo la SC per Castagnone
Trionto
Laureana - Trinità (tra le due località lungo la SC)
Picocca
Serra del Ponte
Sferracavallo
Tricarico - Lungo la SS n. 277 per Bocconero
Tricarico (Comune di)
Serra del Cedro
Tursi
Tursi
Tursi (Comune di)
Tursi
Tursi - Canale Pescogrosso
Tursi - Canale Pescogrosso
Tursi
Tursi
Tursi (Comune di)
Rabatana
Tursi
Tursi - Fosso La Canale
Rabatana
Piano Provinciale di Emergenza
Collina
Pianura
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
189
Rabatana - Via Roma
//1986
Collina
Petroso
Petroso
Valsinni
Valsinni - Lungo la SP per Noepoli
Valsinni - Lungo la SP per Noepoli
Noepoli - Lungo la SP per Valsinni
Valle delle Donne
Valsinni - Fosso Caforchio
Valsinni
//
//
//
17/02/1938
29/01/1955
29/01/1955
06/01/1958
06/01/1958
07/12/1958
Montagna
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Colobraro - Lungo la SS n. 104 in corrispondenza del
bivio per l'abitato
Rotondella - Lungo la SS per Valsinni
Valsinni - Lungo la SP per Rotondella
Valsinni - Fosso Caforchio
SP n. 43 di Monticchio
SS Grassano-Matera-Tricarico
SS fondovalle dell'Agri
SS n. 106 Jonica
SS n. 175
SS n. 406 Basentana
//1959
//1959
//1959
15/01/1960
22/08/1995
22/08/1995
08/10/1996
08/10/1996
08/10/1996
08/10/1996
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Collina
Valsinni
Il dissesto dei centri abitati
Alla morfogenesi, che risulta essere macroscopica anche a una notevole
distanza dalla linea della costa Ionica, sono riconducibili i gravissimi dissesti
coinvolgenti numerosi impianti urbani arroccati sulle dorsali facenti da
spartiacque morfologico ai fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni.
Quantunque i terreni, sui quali detti abitati poggiano, godano di condizioni
litostratigrafiche, geostrutturali e geomeccaniche di molto più tranquille
rispetto a quelle rinvenibili altrove, i dissesti che gli abitati stessi accusano per
processi erosivi e franosi sono tali - per numero, gravità ed estensione delle
aree colpite - da risultare fra i più gravi dell'intera regione.
In nessun' altra area, infatti, si contano tanti centri abitati ravvicinati interessati
in passato da provvedimenti di trasferimento parziale o totale.
Piano Provinciale di Emergenza
190
Il fenomeno è di grande importanza, in quanto esso interessa non solo
manifestazioni di instabilità arealmente limitate, del tipo "frane", bensì talvolta
anche la lenta, ma , cospicua traslazione di masse geologiche più ampie, che si
inquadrano nel contesto' della cosiddetta "tettonica gravitativa".
Da questa il territorio del Bacino è largamente affetto anche alla scala di tempi
storici, con grandi ripercussioni sull' affidabilità di larghe aree interessate da
urbanizzazioni recenti, di piccolo o grande rilievo che siano.
Non va, inoltre, dimenticato che la quasi totalità dei centri abitati del Bacino è
sorta in aree di prominenza morfologica secondo le istanze della realtà
socioeconomica medioevale in cui hanno prevalentemente avuto origine.
Tuttavia i siti che li ospitano, stabili solo in aree molto ristrette, già portavano
in sé la causa dell'arresto evolutivo del tessuto urbano, in quanto non idonei ad
ospitare grossi e complessi impianti urbani.
Essi, infatti, spesso risultano circondati da aree soggette ad una spontanea e
rapida evoluzione geomorfologica, tanto che oggi molte situazioni appaiono,
rispetto al passato, compromesse da richiedere talvolta il trasferimento parziale
o totale dell'abitato.
Il rischio idraulico da esondazione
Il rischio idraulico da esondazione trae origine dalla eventualità che una
determinata area sia invasa dalle acque fuoriuscite da reti di drenaggio naturali
e/o artificiali per insufficiente capacità di smaltimento delle portate in transito
nella stessa rete, oppure per rotture di opere di contenimento.
Per capacità di smaltimento si deve intendere la capacità di un tratto del corso
d’acqua di far transitare una determinata portata con un’altezza d’acqua
contenibile entro le sommità spondali o arginali. A parità di portata, la capacità
di smaltimento del tratto può variare nel tempo per cause sistematiche e/o
accidentali quali, ad esempio:
•
interventi plano-altimetrici in alveo tali da variare la sezione del
deflusso, il tracciato planimetrico, il profilo altimetrico
•
variazioni di scabrezza dovute per esempio a modifiche della geometria
trasversale oppure alla formazione e sviluppo di vegetazione;
Piano Provinciale di Emergenza
191
•
occlusioni localizzate prodotte da corpi galleggianti (tronchi, detriti
vari), da accumuli di materiale d’alveo, da frane di sponda o di
versante.
La rottura delle opere di contenimento è conseguente alla perdita di stabilità di
strutture arginali e di opere di sbarramento. Si manifesta in generale durante
l’evento alluvionale (es. il sifonamento e lo scalzamento di un rilevato
arginale) ma può originarsi in condizioni diverse (es. il progressivo
abbassamento dell’alveo per erosione generalizzata può causare instabilità di
sponde e manufatti). Solo in parte connesso al rischio da esondazione è il
fenomeno del ristagno che si verifica in quelle zone che per caratteristiche
geomorfologiche non dispongono di efficienti capacità di drenaggio
superficiale e/o profondo e pertanto risultano suscettibili al trattenimento di
acque sulla superficie del terreno, siano esse di esondazione, meteoriche e di
falda.
Quantificazione del rischio
La quantificazione del rischio fa parte della fase conoscitiva-previsonale
nell’analisi del rischio. La valutazione del rischio consiste nella stima della
pericolosità dell’evento e del danno conseguente, con riferimento ad un
determinato periodo di tempo, t. Indipendentemente dal tipo di rischio
considerato, la valutazione dell’orizzonte temporale di riferimento, t, dovrebbe
tener conto, oltre che della vita tecnico-economica dei beni a rischio, delle
tendenze evolutive del territorio e delle modifiche che nel tempo possono
intervenire sulle fonti del rischio. Costituisce pertanto il periodo di validità del
quadro conoscitivo-previsionale.
Nei fenomeni alluvionali, la stima della pericolosità H dell’evento di piena si
valuta mediante analisi statistico-probabilistiche dei dati disponibili. Questi
possono essere i dati di portata, oppure più frequentemente i dati di pioggia; in
tal caso occorre procedere alla definizione degli eventi di piena adottando
opportuni modelli di trasformazione afflussi-deflussi.
La stima del danno (= E × V) associato ad un prefissato evento di piena si basa
prima di tutto sulla definizione delle aree vulnerabili attraverso il tracciamento
delle mappe di esondazione; queste dovranno essere caratterizzate, in generale,
da:
Piano Provinciale di Emergenza
192
a) l’estensione delle zone interessate dal fenomeno alluvionale;
b) i volumi esondati e le massime altezze d’acqua raggiunte;
c) i tempi di permanenza dell’acqua.
Sulla base delle mappe di esondazione si procede alla caratterizzazione degli
elementi a rischio (tipologia, entità, vulnerabilità) in funzione del grado di
dettaglio richiesto.
Per valutazioni semplificate, o qualora l’estensione e la densità di
antropizzazione sia elevata, si può procedere sulla base di carte dell’uso del
suolo, mentre per valutazioni di dettaglio occorre procedere ad una
catalogazione particolareggiata degli elementi a rischio (insediamenti urbani,
industriali, agricoli, infrastrutture di trasporto, di servizio, beni ambientali,
architettonici, artistici).
Si possono quindi tracciare le carte del danno e le carte del rischio per i vari
tempi di ritorno prefissati.
Criteri di valutazione
La pericolosità è strettamente connessa con le caratteristiche idrologicheidrauliche del corso d’acqua e con la morfologia del territorio. Il tempo t può
essere valutato in funzione della rapidità delle tendenze evolutive del territorio.
In via orientativa t può essere compreso tra 5 e 30 anni. Il tempo di ritorno
dell’evento può essere stabilito in funzione di classi di pericolosità, in
particolare:
•
pericolosità elevata, per quelle aree ove si verificano eventi alluvionali con
tempi di ritorno inferiori o uguali a 10 anni;
•
pericolosità media, per quelle aree ove si verificano eventi alluvionali con
tempi di ritorno compresi tra 10 e 100 anni;
•
pericolosità bassa, per quelle aree ove si verificano eventi alluvionali con
tempi di ritorno compresi tra 100 e 300 anni.
Per aree di particolare interesse può essere opportuno valutare la pericolosità
anche per eventi molto rari con tempi di ritorno superiori a 300 anni.
La valutazione delle portate di piena corrispondenti ai diversi valori di T può
essere condotta, in funzione del livello di dettaglio richiesto, sulla base di
Piano Provinciale di Emergenza
193
risultati e di procedure generali di regionalizzazione dei dati idrologici oppure
mediante studi idrologici specifici.
In quest’ultimo caso i metodi disponibili per la definizione del legame tra
portata di piena e tempo di ritorno possono essere distinti in metodi diretti e
metodi indiretti.
I primi si basano sulla individuazione della distribuzione di probabilità che
meglio si adatta a rappresentare i dati di portata disponibili per il tratto fluviale
considerato o comunque appartenente ad un bacino idrologicamente simile a
quello dotato di misure. Tali metodi forniscono risultati tanto più affidabili
quanto maggiore è la dimensione del campione in relazione ai valori del tempo
di ritorno. In via orientativa, la stima delle portate di piena con tempi di ritorno
fino a 100 anni richiede la disponibilità di dati per almeno 20-30 anni.
I dati da utilizzare per tali elaborazioni sono di norma le portate al colmo
massime annuali, riportate dal Servizio Idrografico. E’ comunque frequente il
caso in cui, per mancanza di misure o per insufficienza di quelle disponibili,
occorre ricorrere ai metodi indiretti, basati sull’impiego di un adeguato
modello matematico di trasformazione afflussi-deflussi e sull’analisi delle
proprietà statistiche delle precipitazioni che generano gli eventi di piena nel
tratto fluviale di interesse. Tra le varie metodologie, di uso corrente è quella
basata sulla curva di possibilità climatica in cui si ricerca il legame tra l’altezza
di pioggia h di durata d e tempo di ritorno T e la stessa durata. Il legame è del
h(d,T) = a(T)dn
tipo: (b)
in cui a e n sono i coefficienti della curva di possibilità climatica.
La (b) viene poi utilizzata per generare lo ietogramma di ingresso al modello di
trasformazione
afflussi-deflussi
per
ottenere
l’idrogramma
di
piena
corrispondente. Al valore della portata al colmo si attribuisce un tempo di
ritorno pari a quello della curva di possibilità climatica adottata. Ciò può non
risultare realistico in quanto il tempo di ritorno delle portate dipende, oltre che
dalla probabilità dell’evento piovoso, anche dalla variabilità spaziotemporale
con cui si verifica e dalle condizioni del suolo del bacino, dipendenti a loro
volta dalle piogge precedenti e dal periodo climatico.
Piano Provinciale di Emergenza
194
Elenco degli eventi di frana tratti dal catalogo A.V.I.
Comune
Aliano
Aliano
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Località
Alianello
Aliano
Bernalda (campagne di)
Bernalda (campagne di)
Bernalda (campagne di)
Bernalda (Comune di)
Bernalda (Comune di)
Bernalda (Comune di)
Bernalda (Comune di)
Bernalda (Comune di)
Bernalda - Lungo la linea
ferroviaria
Bernalda - Lungo la SS n. 106
Bernalda - Lungo la SS n. 175
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Metapontino
Bernalda - Presso la stazione
ferroviaria
Bernalda - Tra le stazioni di
Bernalda e Metaponto
Bivio di Montescaglioso - SS n.
106 Jonica (lungo la SP n. 175
che collega le due località e le
campagne limitrofe)
Bradano (lungo la valle del
fiume)
Bradano (lungo la valle del
fiume)
Marinella
Marinella
Piano Provinciale di Emergenza
Data
Scheda S4
400151
25/11/1959
400151
25/11/1959
14/11/1984 4400005
24/11/1997 10400003
04/02/1998 10400005
24/03/1973 2400695
18/02/1979 2400632
18/02/1979 2400632
14/11/1984 2400657
400203
29/12/1984
25/11/1959
400147
400147
25/11/1959
400147
25/11/1959
18/01/1972 2400701
18/01/1972 2400701
400189
24/03/1973
24/05/1976 2400583
18/02/1979 2400632
16/01/1985 2400661
17/03/1985 2400662
24/07/1992 2400513
1996 8400006
set-97 10400004
05/11/1976
400193
28/12/1957
2400280
set-97 10400004
24/11/1959
300100
05/02/1998 10400005
18/01/1972 2400495
set-97 10400004
195
Comune
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Bernalda
Calciano
Calciano
Cirigliano
Colobraro
Colobraro
Colobraro
Craco
Craco
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Ferrandina
Garaguso
Garaguso
Garaguso
Grassano
Grassano
Grassano
Località
Mercuragna
Metaponto
Metaponto
Metaponto
Metaponto
Metaponto
Metaponto
Metaponto
Metaponto (campagne di)
Metaponto (campagne di)
Sansone
Serra Marina - Lungo la SS n.
175 dal km 36 al km 38
Torre Mare
Calciano (Comune di)
Calciano (Comune di)
Cirigliano (Comune di)
Colobraro (Comune di)
Colobraro (Comune di)
Colobraro - Lungo la SS n. 104
dal km 130 al km 146+300
Craco (campagne di)
Craco (Comune di)
Ferrandina
Ferrandina (campagne di)
Ferrandina (Comune di)
Ferrandina (Comune di)
Ferrandina - Lungo la SP per San
Mauro a pochi km dall'innesto
sulla SS n. 407 Basentana
Ferrandina - Lungo la SS n. 407
Basentana Pisticci-Ferrandina
Ferrandina - Tra le stazioni di
Salandra e Ferrandina
Masseria Varisana
Vella
Garaguso
Stazione di Grassano
Stazione di Grassano
Giardini
Grassano (campagne di)
Grassano (Comune di)
Piano Provinciale di Emergenza
Data
Scheda S4
16/08/1976 2400594
400147
25/11/1959
22/07/1963 2400346
18/01/1972 2400495
18/02/1979 2400632
22/01/1980 2400644
07/02/1996 8400003
set-97 10400004
24/11/1997 10400003
15/01/2001 10400006
16/08/1976 2400594
08/10/1966
2400414
16/08/1976
19/01/1972
1984
apr-73
05/11/1976
05/11/1976
2400594
400178
2400691
2400689
400194
300153
2400605
05/02/1998 10400005
400142
24/11/1959
08/10/1966 2400415
10/04/1928 2400024
400029
05/11/1929
06/05/1954 2400197
23/11/1979
400199
09/10/1963
2400375
25/11/1959
2400304
08/10/1996 8400004
05/02/1998 10400005
400177
09/01/1972
400033
21/02/1931
400148
24/11/1959
24/11/1997 10400003
05/11/1929 2400050
05/11/1929 2400050
196
Comune
Grassano
Grassano
Grottole
Grottole
Irsina
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Miglionico
Miglionico
Miglionico
Montalbano
Jonico
Montalbano
Jonico
Località
Grassano (Comune di)
Grassano (Comune di)
Grottole - Borgo Eni
Grottole (Comune di)
Irsina - Lungo la SS n. 96 tra
Potenza e Gravina
Borgo Venusio
Giustino Fortunato
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera
Matera (campagne di)
Matera (campagne di)
Matera (Comune di)
Matera (Comune di)
Matera (Comune di)
Matera (Comune di)
Matera - Lungo la SP per Gravina
a 6 km da Matera
Matera - Lungo la SS n. 7 Appia
Matera - Lungo la SS n. 7 Appia
per Laterza a 5 km dall'abitato
Matera - Rione Pio X
Palantera
Pantanella
Pescara
Picciano
Ponte San Giuliano
Ponte San Giuliano
Rifeccia
Serra Venerdì
Spine Bianche
Ponte San Giuliano
Ponte San Giuliano
Ponte San Giuliano
Data
Scheda S4
400175
20/01/1972
24/11/1997 10400003
20/10/1961 2400335
10/04/1928 2400024
Montalbano Jonico
31/01/1940
2400080
30/10/1953
26/07/1972
24/10/1928
25/07/1963
30/09/1971
18/08/1976
02/09/1977
09/10/1963
25/07/1963
25/10/1940
20/05/1948
05/03/1974
13/07/1976
2400173
2400521
400020
2400352
2400493
2400596
2400620
2400372
2400352
2400079
2400088
2400555
2400588
03/10/1957
2400273
18/01/1972
2400702
18/01/1972
2400496
24/11/1959
27/02/1956
27/02/1956
27/02/1956
27/02/1956
15/02/1954
18/03/1954
20/10/1961
24/11/1959
26/07/1972
25/01/1955
27/02/1956
17/01/1957
400149
2400243
2400243
2400243
2400243
2400187
2400190
2400333
400149
2400521
2400213
2400243
2400251
14/11/1984
2400658
Montalbano Jonico (campagne di) 02/01/1973
4400004
Piano Provinciale di Emergenza
197
Comune
Montalbano
Jonico
Montalbano
Jonico
Montalbano
Jonico
Località
Data
Montalbano Jonico (campagne di) 25/11/1976
Scheda S4
2400617
Montalbano Jonico (campagne di) 05/02/1998 10400005
Montalbano Jonico (Comune di)
24/02/1954
2400189
MontescagliosoMontescaglioso (Comune di)
24/02/1954
2400189
MontescagliosoMontescaglioso (Comune di)
06/05/1954
2400197
MontescagliosoMontescaglioso (Comune di)
17/01/1985
400207
17/01/1985
400207
22/07/1963
24/11/1959
apr-73
05/11/1976
2400348
400150
2400689
300153
24/11/1959
300100
Nova Siri
Nova Siri
Montescaglioso - Lungo la SP per
Ginosa
Nova Siri
Nova Siri (Comune di)
Nova Siri (Comune di)
Nova Siri (Comune di)
Nova Siri - Lungo la linea
ferroviaria
Nova Siri - Lungo la SS n. 106
Nova Siri - Lungo la SS n. 106
04/11/1976
04/11/1976
400196
400196
Pisticci
Basento (lungo il corso del fiume) 25/10/1940
2400079
Pisticci
Basento (lungo il corso del fiume) 05/02/1998 10400005
Pisticci
Basento (lungo la valle del fiume) 15/01/2001 10400006
Pisticci
Canello
Cavone (lungo il corso del
torrente)
Cavone (lungo la valle del fiume)
Criminale
Lagarano
Macchia
Macello
Marconia
Marina di Pisticci
Masseria Incoronata
Masseria Incoronata
Paolone
Pisticci
Montescaglioso
Nova
Nova
Nova
Nova
Siri
Siri
Siri
Siri
Nova Siri
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Piano Provinciale di Emergenza
24/11/1959
400145
05/02/1998 10400005
24/11/1959
16/01/1961
24/11/1959
01/04/1990
18/09/1970
18/08/1976
18/01/1972
16/01/1961
29/12/1984
17/04/1974
29/11/1957
300100
400155
400145
2400289
2400471
2400595
400174
400155
400203
2400557
2400278
198
Comune
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Località
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (campagne di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci (Comune di)
Pisticci - Lungo la SS Basentana
Ferrandina-Pisticci
Pisticci - Presso la stazione
Pisticci - Rione Croci
Pisticci - Via Amerigo Vespucci
Pisticci - Zona tra l'abitato ed il
mare
Policeto
Pozzitello
Pozzitello
San Teodoro
San Teodoro
Tamma
Torre Accio - Lungo la SP n. 154
Metapontino (campagne di)
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro (campagne di)
Piano Provinciale di Emergenza
Data
Scheda S4
18/06/1964 2400388
09/06/1964 2400380
24/07/1964 2400395
400165
06/10/1966
21/08/1967 2400426
04/11/1976 2400604
400191
05/11/1976
18/02/1967 2400421
18/02/1967 2400421
24/05/1976 2400584
03/04/1978 2400626
18/02/1979 2400633
18/02/1979 2400633
24/11/1997 10400003
05/02/1998 10400005
24/02/1954 2400189
09/10/1963 2400375
400165
06/10/1966
apr-73 2400689
400191
05/11/1976
400191
05/11/1976
24/05/1976 2400584
16/01/1985 2400659
24/07/1972
2400514
05/11/1976
23/01/1972
22/07/1963
400191
2400500
2400349
23/01/1972
2400500
17/04/1974 2400557
14/10/1972 2400542
24/07/1972 2400514
400145
24/11/1959
400174
18/01/1972
400174
18/01/1972
05/02/1998 10400005
15/01/2001 10400006
400141
24/11/1959
22/07/1963 2400347
400195
05/11/1976
02/01/1973 4400004
199
Comune
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Policoro
Località
Policoro (Comune di)
Policoro (Comune di)
Policoro (Comune di)
Policoro (Comune di)
Policoro (Comune di)
Policoro (Comune di)
Policoro (Comune di)
Policoro - Lungo la linea
ferroviaria
Terzo Madonna
Torremozza
Rotondella
Rotondella (Comune di)
Rotondella
Rotondella (Comune di)
24/11/1959
300100
Rotondella
Rotondella (Comune di)
25/11/1959
400152
Rotondella
Rotondella (Comune di)
05/11/1976
300153
Policoro
Rotondella
Salandra
San Giorgio
Lucano
San Mauro
Forte
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Data
Scheda S4
21/11/1957 2400277
24/03/1973 2400694
04/11/1976 2400606
04/11/1976 2400606
400204
29/12/1984
21/07/1986 2400693
31/10/1997 10400001
25/11/1959
400153
30/01/1996
24/03/1973
8400002
400188
2400605
Rotondella - Lungo la SS n. 104
dal km 146+300 al km 150+500
Salandra (Comune di)
25/11/1959
2400304
San Giorgio Lucano (Comune di)
05/11/1976
300153
San Mauro Forte
22/03/1954
2400191
Agri (lungo la valle del fiume)
28/11/1944
300033
Agri (lungo la valle del fiume)
24/11/1959
300100
Agri (lungo la valle del fiume)
15/01/2001 10400006
Metapontino (campagne di)
15/01/2001 10400006
Scanzano Jonico
13/11/1997 10400002
Scanzano Jonico (Comune di)
07/11/1946
2400700
Scanzano Jonico (Comune di)
24/11/1959
400143
Scanzano Jonico (Comune di)
24/11/1959
400143
Piano Provinciale di Emergenza
2400605
200
Comune
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Scanzano
Jonico
Stigliano
Stigliano
Tricarico
Tricarico
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Tursi
Valsinni
Valsinni
Valsinni
Località
Data
Scheda S4
Scanzano Jonico (Comune di)
19/01/1972
400181
Scanzano Jonico (Comune di)
19/01/1972
400181
Scanzano Jonico (Comune di)
05/11/1976
400192
Scanzano Jonico (Comune di)
29/12/1984
400205
Scanzano Jonico (Comune di)
16/01/1985
2400660
Scanzano Jonico - Presso la
stazione
24/11/1959
400143
Terzo Cavone
18/01/1972
400174
Terzo Cavone
30/01/1996
8400002
Terzo Cavone
13/11/1997 10400002
Terzo Madonna
13/11/1997 10400002
Terzo Marzocco
13/11/1997 10400002
Carpinello
Stigliano (Comune di)
Tricarico (Comune di)
Tricarico (Comune di)
Rabatana
Tursi
Tursi (campagne di)
Tursi (campagne di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Tursi (Comune di)
Valsinni
Valsinni (Comune di)
Valsinni - Lungo la SS n. 104 dal
km 140+400 al km 146+300
25/06/1964
apr-73
21/09/1929
1984
24/01/1972
21/02/1931
24/01/1972
02/01/1973
24/02/1954
24/11/1959
25/11/1959
18/11/1976
18/11/1976
05/11/1976
1984
21/07/1986
28/11/1944
28/11/1944
Piano Provinciale di Emergenza
2400392
2400689
2400697
2400691
400176
400032
400176
4400004
2400189
300100
400153
2400616
2400616
300153
2400691
2400693
300033
300033
2400605
201
Comune
Località
Data
Valsinni - Presso i cantieri
dell'acquedotto del Sinni
Valsinni
Scheda S4
05/11/1976
400197
30
25
20
15
10
Numero di piene
SCANZANO
TURSI
VALSINNI
TRICARICO
STIGLIANO
SAN MAURO
SALANDRA
SAN GIORGIO
POMARICO
ROTONDELLA
PISTICCI
POLICORO
NOVA SIRI
OLIVETO LUCANO
MONTESCAGLIOSO
MIGLIONICO
MONTALBANO
IRSINA
MATERA
GROTTOLE
GRASSANO
GARAGUSO
GORGOLIONE
FERRANDINA
CRACO
COLOBRARO
IRSINA
CIRIGLIANO
BERNALDA
ALIANO
0
ACCETTURA
5
Siti di piena
Numero dei siti e degli eventi di piena registratisi tra il 1991 ed il 1998 nella provincia di Matera
(da Progetto AVI – GNDCI, 1998).
Rischio dighe
La presenza delle dighe sul territorio implica l'instaurarsi di un grado di rischio
per le popolazioni a valle connesso alla possibilità che dallo sbarramento
vengano rilasciate portate sia nel caso della normale gestione della risorsa
idrica che nel caso in cui si determina un’emergenza.
Nel caso in cui questa sia dettata da improvvise avverse condizioni
meteorologiche vengono eseguite manovre sotto il diretto controllo del
Gestore, da cui può derivare la sommersione di aree aventi estensione
commisurata all’entità dell’evento.
Piano Provinciale di Emergenza
202
Evidentemente, nel caso in cui l’emergenza deriva dall’ipotetico collasso
dell’opera le aree soggette ad allagamento sono sensibilmente più estese, e le
problematiche connesse all’attività di Protezione Civile assumono connotati e
dimensioni nettamente più ampi.
Il grado di rischio connesso è tuttavia riconducibile a valori ragionevolmente
bassi mediante l’adozione di idonee misure di prevenzione, basate su studi di
previsione dei rischi potenziali.
Sul territorio lucano insistono numerose opere di sbarramento (dighe, traverse)
le cui caratteristiche geometriche e idrauliche variano in relazione alla
morfologia dei luoghi e alla disponibilità della risorsa idrica.
Al fine di individuare i soggetti istituzionali competenti, e quindi una chiara
procedura per la gestione dell’emergenza, è necessario operare una prima
classificazione delle opere in base al vigente quadro normativo.
La legge 18.05.1989 n° 183 (legge sulla difesa del suolo), come modificata
dalla legge 21.10.1994 n° 584, stabilisce in via definitiva che le dighe aventi
altezza superiore a 15m e/o comportanti l’accumulo di un volume superiore a
1.000.000 m3 sono di competenza dello Stato, che esercita le funzioni di
controllo e vigilanza mediante il Servizio Nazionale Dighe (nel seguito SND),
mentre le opere aventi caratteristiche inferiori sono di competenza delle
Regioni (questi parametri originariamente erano fissati rispettivamente in 10m
e 100.000m3).
Si riporta di seguito, per completezza, una sintesi del quadro normativo
intervenuto a regolamentare la materia a seguito della entrata in vigore delle
leggi sulla riforma amministrativa dello Stato, dal quale scaturisce la
ripartizione delle competenze tra Amministrazione Centrale ed Enti locali.
Legge n° 59 del 15.03.1997. Art. 4, comma 5;
Decreto Legislativo n° 112 del 31.03.1998. Art. 89;
Piano Provinciale di Emergenza
203
CATEGORIA DI OPERE
COMPETENZA
1
dighe di altezza > 15.00m e/o
volume di invaso >1.000.000m3
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per i Servizi Tecnici
Nazionali
SERVIZIO NAZIONALE DIGHE
2
dighe di altezza <15.00m e/o
volume di invaso <1.000.000m3
REGIONI
Tabella 1. - Ripartizione delle competenze tra Stato ed Enti locali
In tema di cosiddette piccole dighe l’azione normativa della Regione Basilicata
in materia di progettazione, costruzione ed esercizio delle opere di sbarramento
si è esplicata con l’emanazione delle leggi n° 25 del 24.04.1990 e n° 42 del
06.04.1995 e, in applicazione del DLG 31.03.1998 n° 112, la legge n° 7 del
08.03.1999, art. 60.
In tale ambito, il patrimonio, ingente, di piccoli sbarramenti presenti sul
territorio può essere sottoposto ad una uniforme opera di controllo.
Il rischio potenziale per le popolazioni a valle di tali opere di sbarramento, pur
sensibilmente ridotto rispetto a quello derivante dalla presenza delle grandi
dighe, impone l’individuazione delle misure e le procedure da adottare in caso
di emergenza, nel pieno rispetto del principio di tutela della pubblica
incolumità, contemperando anche le esigenze di economia alle quali si
richiamano i gestori, in genere soggetti privati non in possesso di una vera e
propria struttura tecnica dedicata.
Si riporta di seguito una tabella nella quale sono indicate le dighe di
competenza del SND, che, in particolare, rientrano nel territorio di competenza
dell’Ufficio Periferico di Napoli, presenti nella provincia e di Matera. e di
quelle site in provincia di Potenza, che interessano a valle territori della
provincia di Matera.
Piano Provinciale di Emergenza
204
DIGHE IN PROVINCIA DI MATERA
COD
SND
COMUNE
CORSO
D’ACQUA
NOME INVASO
TIPOLOGIA
581
SAN GIULIANO
DIGA MURARIA
MATERA
FIUME
BRADANO
CONSORZIO DI BONIFICA
BRADANO E METAPONTO
554
GANNANO
DIGA MURARIA
MONTALBANO
JONICO
FIUME AGRI
CONSORZIO DI BONIFICA
BRADANO E METAPONTO
CONCESSIONARIO
Dighe in provincia di Matera
DIGHE IN PROVINCIA DI POTENZA
COD
SND
NOME INVASO
TIPOLOGIA
PERTUSILLO
DIGA MURARIA A
VOLTA (ARCO
GRAVITA’)
1124
CAMASTRA
DIGA IN
MATERIALI
SCIOLTI DI TIPO
ZONATO
1327
MONTE
COTUGNO
DIGA IN
MATERIALI
SCIOLTI DI TIPO
OMOGENEO
722
COMUNE
CORSO
D’ACQUA
CONCESSIONARIO
SPINOSO
FIUME AGRI
ENTE PER LO SVILUPPO
DELL’IRRIGAZIONE E LA
TRASFORMAZIONE FONDIARIA IN
PUGLIA, LUCANIA E IRPINIA
TRIVIGNO
TORRENTE
CAMASTRA
ENTE PER LO SVILUPPO
DELL’IRRIGAZIONE E LA
TRASFORMAZIONE FONDIARIA IN
PUGLIA, LUCANIA E IRPINIA
FIUME SINNI
ENTE PER LO SVILUPPO
DELL'IRRIGAZIONE E LA
TRASFORMAZIONE FONDIARIA IN
PUGLIA, LUCANIA E IRPINIA
SENISE
Dighe in provincia di Potenza che interessano, a valle dello sbarramento, territori della
provincia di Matera.
Le suddette opere sono soggette all’applicazione delle seguenti norme:
DPR n° 1363 del 01.11.1959 “Approvazione del regolamento per la
progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta (dighe e
traverse)”
DM LL.PP. 24.03.1982 “Norme tecniche per la progettazione e la costruzione
delle dighe di sbarramento”
Circ. LL.PP.
n° 1125 del 28.08.1986 “Modifiche ed integrazioni alle
precedenti circolari 1959/85 1391/85 concernenti sistemi di allarme e
segnalazioni di pericolo per le dighe di ritenuta di cui al Regolamento
1363/1959”
Circ. LL.PP. n° 352 del 04.12.1987 “Prescrizioni inerenti l’applicazione del
Regolamento sulle dighe di ritenuta 1363/1959”
Piano Provinciale di Emergenza
205
Legge n° 584 del 21.10.1994 “Misure urgenti in materia di dighe”
Circ. PCM/DSTN n° 22806 del 13.12.1995 “Disposizioni attuative ed
integrative in materia di dighe”
Circ. PCM/DSTN n° 7019 del 19.03.1996 “Disposizioni inerenti l’attività di
protezione Civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti dighe.”
Sulla base dei provvedimenti normativi sopra richiamati sono stati introdotti
due documenti fondamentali per il corretto esercizio dell'attività di controllo da
parte del Gestore, alla quale si sovrappone la vigilanza del SND.
Essi sono denominati, rispettivamente:
Foglio di condizioni per l'esercizio e la manutenzione;
Documento di Protezione Civile.
Piano Provinciale di Emergenza
206
IL RISCHIO INCENDI BOSCHIVI
Il patrimonio forestale è caratterizzato da un elevato grado di naturalità
ambientale, i paesaggi mostrano una notevole variabilità sia per il numero di
specie endemiche presenti, sia per le caratteristiche geo-morfologiche e
climatiche, che determinano associazioni vegetali esclusivo di questo territorio.
Le fustaie di latifoglie sono le più diffuse sul territorio, infatti occupano il
49,5% della superficie forestale, e sono costituite da alto fusto di cerro
(22,77%) e faggio (14,64%) puro o consociato (15,51%) o da altre latifoglie
(11,24%); e risultano quasi tutte di proprietà pubblica, le fustaie miste
(latifoglie e resinose) comprendono il 6% della superficie forestale, le fustaie
di resinose rappresentano il 15%.
I cedui rappresentano il 27% dei boschi, di cui moltissimi sono cedui
abbandonati e quindi invecchiati che necessitano di interventi urgenti di
conversione, infine i cedui composti il 2,5% della superficie boscata regionale.
Nel piano sub-montano, tra gli 800 e i 1.200 m, sono presenti prevalentemente
cerro, roverella, castagno ed altre specie sporadiche quali ontano e farnetto. A
tali formazioni si alterna la presenza di impianti artificiali di conifere,
prevalentemente pino nero e douglasia, che hanno contribuito a trasformare
notevolmente il paesaggio originario.
Il piano basale è dominato dalla macchia mediterranea, che occupa il 6,45%
della superficie forestale regionale, ed è costituita sia da specie arboree (leccio,
roverella, oleastro, acero minore, frassino meridionale), che arbustive (fillirea,
erica, mirto, lentisco, corbezzolo, terebinto). Nelle zone litoranee, inoltre, sono
presenti formazioni di pino d’Aleppo, domestico e marittimo quasi tutte di
origine artificiale
La gestione dei boschi, a differenza da quanto avviene a livello nazionale, dove
la gestione è affidata in gran parte alla proprietà privata, è prevalentemente
pubblica (59,53%) precisamente il 47,78% ai Comuni, l’8,52% Stato e
Regione e il 3,23% ad altri Enti.
I valori medi, degli incendi boschivi in Basilicata, riferiti al periodo 19882001, sono i seguenti: ogni anno si sono verificati circa 366 incendi che hanno
Piano Provinciale di Emergenza
207
percorso 2.109 Ha di superficie boscata, 1.759 Ha di superficie non boscata e
3.868 Ha di superficie totale.
Prov.
Matera
Superfi
cie
Territo
riale
(Ha)
344.678
Incendi in Basilicata dal 1988 al 2001
% della
Superficie
Superficie
Superficie
superficie totale
totale
boscata
non boscata
percorsa dal
percorsa dal percorsa dal percorsa dal
fuoco rispetto alla
fuoco (Ha)
fuoco
fuoco
superficie
(Ha)
(Ha)
territoriale
1.501
10.000
9.088
19.006
5,51%
Numero
Incendi
Potenza 654.549
3.624
19.531
15.531
34.962
5,34%
Totale
5.125
29.531
24.619
54.146
5,42%
999.227
I valori medi, riferiti al periodo 1996-2001, sono molto significativi ed
impongono ad una attenta riflessione: in media ogni anno si sono verificati 360
eventi che hanno percorso 2.040 Ha di superficie boscata e 2.888 Ha di
superficie non boscata e 4.928 Ha di superficie.
Dal confronto di questi dati, anche se il numero di incendi medi per anno è
rimasto pressoché invariato, anzi calato da 366 nel periodo 88/01 a 360 nel
periodo 96/01, risulta aumentata la superficie percorsa dal fuoco soprattutto
quella non boscata.
Ciò significa che è crescente la minaccia del fuoco ad ambiti territoriali non
forestali, ma in cui insistono insediamenti ed attività produttive di altro genere.
Nelle successive tabelle si riporta la situazione degli incendi per per anno del
periodo considerato.
Piano Provinciale di Emergenza
208
Incendi nella provincia di Matera dal 1996 al 2001
Superficie Numero
Territoria incendi
le
Ha
344.678
769
Superficie
Superficie
Superficie
superficie tot.
boscata
non boscata totale percorsa percorsa dal fuoco
percorsa dal percorsa dal
dal fuoco
in % rispetto alla
fuoco
fuoco
superficie
Ha
territoriale
Ha
Ha
4.743,15
9.247,57
4,06%
13.990,72
Incendi in provincia di Matera dal 1996 al 2001
Anno
Nr. Incendi
1996
1997
1998
1999
2000
2001
Totale
169
121
119
140
111
109
769
Superficie
Superficie non
Superficie
Superficie Media
boscata percorsa
boscata
totale percorsa
.per incendio
dal fuoco
percorsa dal dal fuoco Ha
fuoco
Ha
Ha
Ha
427,06
4.000,55
4.427,61
26,2
845,56
973,85
1.819,41
15
610,44
673,9
1.284,34
10,8
599,85
642,4
1.242,25
8,9
689,79
657,2
1.346,99
12,1
1570,45
2.299,67
3.870,12
35,5
4743,15
9.247,57
13.990,72
18,2
La forma di governo più colpita negli ultimi 14 anni (1988-2001) è l’altofusto
di latifoglie con il 28% della superficie boscata percorsa dal fuoco, segue con il
27% la macchia mediterranea, 24% il ceduo semplice matricinato, 14% l’alto
fusto di resinose, 3,5% l’alto fusto misto, 3% ceduo fortemente degradato e lo
0,5% di ceduo composto.
Al contrario, negli ultimi 6 anni risultano interessati nell’ordine: la macchia
mediterranea per il 38,9%, l'altofusto di latifoglie per il 21,4%, il ceduo
semplice (18%), l'altofusto di resinose (14,2%), il ceduo fortemente degradato
(4,2%), l'altofusto misto (2,5%), il ceduo composto l(0,8%). Dal confronto dei
due periodi si evince come l'altofusto di latifoglie è stato meno percorso dal
fuoco, cosi come il ceduo semplice e l'altofusto di resinose, mentre la macchia
mediterranea ed il ceduo fortemente degradato sono stati più colpiti.
Quindi la macchia mediterranea, il ceduo semplice e l'altofusto di latifoglie
sono le forme di governo più vulnerabili, sia perché questi si estendono
Piano Provinciale di Emergenza
209
normalmente in aree soggette ad una più intensa antropizzazione, sia per il
frequente abbandono colturale connesso ai costi di manutenzione. L'altofusto
di latifoglie ed il ceduo semplice matricinato sono più colpiti in provincia di
Potenza, mentre l'alto fusto di resinose e la macchia mediterranea sono
maggiormente colpiti nella provincia di Matera.
Gli incendi si concentrano quasi interamente nel periodo estivo, intendendo
con questa locuzione non l’estate astronomica, bensì l’estate biologica, che
comincia da maggio-giugno per terminare tra settembre-ottobre. Negli altri
mesi gli incendi sono quasi assenti.
Il numero di gran lunga più alto di incendi nel periodo 1995-2001 si è
verificato nel mese di agosto con il 35% di eventi registrati nell’arco dell’anno;
segue nell’ordine il mese di luglio con il 33,8%, settembre con il 9,5%, giugno
con il 7%; nel periodo (luglio-settembre) pertanto si concentra il 85,3% degli
episodi
Numero totale di incendi per mese nel periodo (1995-2001)
Mese
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
TOTALE
La ripartizione
Numero
%
12
28
85
70
27
163
787
820
227
70
45
1
2335
0,5%
1,3%
3,7%
3%
1,2%
7%
33,8%
35%
9,5%
3%
2%
0
100%
durante le ore della giornata, rilevata nel periodo 95-01,
corrisponde a quella generalmente accertata in Italia, con un massimo nelle
ore diurne centrali (12-14 con il
35,75% degli incendi), con frequenze
abbastanza sostenute nelle prime ore successive, e con valori minimi nella
notte e nelle prime ore del mattino. Il decorso è parallelo all’evoluzione
termica giornaliera. Nella media perciò la sorveglianza diurna dai posti di
Piano Provinciale di Emergenza
210
guardia dalle ore 08.00 alle ore 20.00 ha la probabilità di avvistare circa il 90%
degli incendi.
Gli incendi per ora di inizio (1995/2001)
Ora
%
01.00
02.00
03.00
04.00
05.00
06.00
07.00
08.00
09.00
10.00
11.00
12.00
13.00
14.00
15.00
16.00
17.00
18.00
19.00
20.00
21.00
22.00
23.00
24.00
TOTALE
0,67
0,36
0,24
0,12
0,49
0,68
0,85
1,22
2,80
4,08
7,18
9,85
12,98
11,92
10,84
9,86
6,34
4,68
4,38
4,02
2,62
1,52
1,64
1,03
100%
Le cause degli incendi sono distinte da letteratura in predisponenti e
determinanti. Le prime sono rappresentate dai fattori che favoriscono la
propagazione del fuoco nei boschi, quali le caratteristiche intrinseche della
copertura vegetale, la giacitura, gli aspetti selvicolturali, le condizioni
climatiche. Le cause determinanti sono le più significative, poiché riguardano
il fattore che determina l’avvio della combustione, e sono classificate in:
naturali, accidentali, umane queste ultime distinte in colpose e dolose.
Piano Provinciale di Emergenza
211
Cause naturali
Sono strettamente connesse all'azione innescante di fulmini, eruzioni
vulcaniche e autocombustione. La sola causa naturale di un certo rilievo, a
livello regionale, è il fulmine, la cui incidenza è in funzione delle condizioni
meteorologiche e del tipo di vegetazione. Generalmente sono più frequenti in
zone montuose. L'autocombustione, o combustione spontanea, è un fenomeno
temporaneo legato a fenomeni fermentativi di origine enzimatica con
produzione di calore non dissipato, a carico di masse vegetali erbacee. Il calore
e i gas secondari prodotti dai processi fermentativi a contatto con l'ossigeno
atmosferico, possono provocare un vero e proprio incendio. L'autocombustione
difficilmente si verifica nei boschi.
Cause accidentali
Sono quelle che, pur essendo naturali, non dipendono direttamente dall'azione
umana. In questa casistica rientrano i raggi solari che attraverso i vetri
funzionano come lenti, le scintille provocate dai treni sulle rotaie, le scariche
da interruzione di corrente elettrica ecc. In questi casi, perché si verifichi
l'incendio occorre una coincidenza di fattori piuttosto improbabile.
Cause colpose o involontarie
Sono legate all'imprudenza, alla negligenza, alla disattenzione o all'ignoranza
degli uomini, che involontariamente provocano incendi. Oggi uno dei casi più
frequenti
è quella del mozzicone di sigaretta e dei fiammiferi che gli
automobilisti lanciano dal finestrino. Altri incendi di natura involontaria spesso
si originano dai fuochi dei pic-nic, dai fuochi artificiali, dai falò. Molte sono le
cause colpose legate all'agricoltura, in particolare la bruciatura delle stoppie,
l'eliminazione dei residui di potatura col fuoco. I pastori spesso provocano
incendi per il ricaccio dell'erba fresca, al limite tra il dolo e il colposo. Sono
diventate un pericolo di incendio molto frequente le discariche, soprattutto se
ubicate in prossimità di boschi. Inoltre, si ritengono colpose tutte quelle
connesse all'inosservanza di norme di sicurezza, in assenza di specifica volontà
a provocare l'incendio.
Piano Provinciale di Emergenza
212
Cause dolose o volontarie
C'è dolo quando c'è volontà e consapevolezza di provocare un danno. Il C.F.S.
ha così classificato le cause volontarie nell’ambito delle schede di rilevazione:
Incendi da cui gli autori sperano di trarre profitto, comprendono la distruzione
di boschi per la creazione di terreni coltivati, bruciatura dei residui agricoli in
prossimità della semina, incendio del bosco per trasformare il terreno rurale in
edificabile, incendio del bosco per procurare posti di lavoro, impiego del fuoco
in bosco per risparmiare mano d'opera, incendio nel bosco per il reperimento di
legna. Incendi da cui gli autori non ritraggono un profitto concreto,
risentimento contro azioni di esproprio o altre iniziative dei pubblici poteri,
rancori tra privati, proteste contro la restrizione dell'attività venatoria, proteste
contro la creazione di aree protette e vincolate, atti vandalici. Incendi provocati
da piromani, il piromane è un soggetto che da fuoco a qualsiasi oggetto per
scaricare la sua angoscia interiore. Cause sconosciute o dubbie, rientrano in
questa categoria i casi in cui, dopo l'incendio, non vi sono riscontri oggettivi
per individuare la causa che ha dato origine all'incendio.
Le cause degli incendi in Basilicata
Considerando come riferimento il periodo 1988-2001 emerge che gli incendi
boschivi sono provocati per il 24% da cause involontarie; i casi più frequenti,
registrati dalle schede AIB, sono risultati il lancio di sigarette e fiammiferi da
parte di automobilisti, cacciatori e ricercatori di funghi, e l’esecuzione di
pratiche agricole; le cause volontarie presentano una incidenza numerica del
57% più o meno in linea con l'andamento nazionale, le cause naturali del'1% e
quelle non classificabili del 18%.
Se esaminiamo il periodo 1996-2001 la tendenza si mantiene quasi costante,
salvo un leggero aumento delle cause volontarie
Nell'insieme la situazione desta ancora forti preoccupazioni, poiché sul totale
degli incendi le cause volontarie hanno percentuali medie molto alte, con
elevate punte in taluni Comuni.
Piano Provinciale di Emergenza
213
Cause degli incendi boschivi in Basilicata dal 1996 al 2001
Incendi boschivi suddivisi secondo le cause in Basilicata
(1996/2001)
1%
17%
23%
Cause naturali
Cause volontarie
Cause involontarie
59%
Cause incerte
Graf. 7 Andamento delle cause nel periodo 1996/2001
incendi
Andamento delle cause degli incendi in Basilicata
dal 1996 al 2001
350
300
250
200
150
100
50
0
Cause naturali
Cause volontarie
Cause involontarie
Cause incerte
1996
1997
1998
1999
2000
2001
anni
Piano Provinciale di Emergenza
214
Gli incendi boschivi per comune
E’ parso interessante estendere l’analisi degli incendi boschivi ai comuni nel
periodo 1996-2001 relativamente ai seguenti aspetti:
numero incendi,
superficie percorsa,
tempi di reazione,
percentuale di superficie boscata percorsa dal fuoco
percentuale di S.A.U (Superficie Agricola Utile) percorsa dal fuoco
tipologia di bosco percorso dal fuoco.
Tempi di reazione.
Per tempi di reazione, come già detto, si intendono gli intervalli di tempo che
intercorre tra: inizio incendio e segnalazione incendio (tempo di segnalazione)
e tra segnalazione incendio e inizio intervento (tempo di mobilitazione).
La soglia cui fare riferimento, per questo aspetto, è quello di 20 minuti, tempi
maggiori richiedono interventi di miglioramento del sistema organizzativo;
sono i dati che meglio degli altri ed in modo speditivo indicano l'efficienza del
sistema antincendio della Basilicata.
Nella regione dal 1996 al 2001, solo il 20% dei Comuni hanno presentato
tempi di reazione in norma , minore di 20 minuti, il 34% dei Comuni ha un
tempo compreso tra 21 e 30 minuti, il 27% tra 31 e 60 ed il 9% hanno un
tempo superiora addirittura all'ora.
I Comuni con i tempi più alti sono risultati:
tempo di segnalazione
tempo di mobilitazione
Stigliano
63 min.
64 min.
Bernalda
58 min
82 min.,
Aliano
65 min
45 min.
Miglionico
56 min
43 min.
Piano Provinciale di Emergenza
215
Numero incendi e superficie percorsa.
Dal 1996 al 2001 i Comuni più colpiti sono, in termini di superficie totale
percorsa dal fuoco:
Irsina con 3512 Ha,
Matera con 1951 Ha,
Miglionico con 1020 Ha.
Durata degli incendi
Prendendo in considerazione il periodo 1996-2001, si sono calcolate le medie
dei sei anni della durata degli incendi per singolo comune. Il 40,5% dei
Comuni ha una durata media degli incendi che va da 2.44 a 5.00 ore, il 27%
da 5.01 a 7.00 ore, il 19% da 7.01 a 10.00 ore, il 12% da 10.1 a 20 ore, l'1,5%
da 20,1 a 32.64.
Questo parametro indica che talune, rare volte occorre misurarsi con eventi di
particolare importanza,ma che nella maggior parte dei casi occorre tenere sotto
controllo una miriade di piccoli eventi sparsi nel territorio.
Il dato, da leggersi contestualmente a quello sulle superfici innanzi riportato,
indica altresì in una forma di organizzazione, agile nel rischieramento,
autonoma negli interventi
e mobile, il possibile schema operativo di
riferimento.
La densità del fenomeno espresso in termini di incendi per km2 di superficie
boscata., esprime un concetto che possiamo assimilare a quello di frequenza.
Si tratta di un elemento di importanza fondamentale per esprimere concetti di
rischio utilizzando una formula del tipo
R= F x M
cioè rischio (R) espresso come prodotto della magnitudo per la frequenza
dell’evento.
Il rischio viene definito dal prodotto della frequenza con cui un determinato
incidente si verifica, nel nostro caso l'incendio, e la sua magnitudo od entità del
danno che esso produce. Possiamo scrivere che:
Piano Provinciale di Emergenza
216
R=FxM>O
Ove
F è la frequenza dell'evento calamitoso, ovvero la sua densità per unità di
superficie
M è la magnitudo od entità del danno da esso prodotto.
Alcuni elementi di particolare importanza operativa sono:
•
la durata dell’incendio, intesa come tempo intercorrente tra il suo
insorgere e la fine dell’intervento di estinzione;
•
il tempo di segnalazione, inteso come tempo che intercorre tra sorgere e
segnalazione dell’evento;
•
il tempo di mobilitazione, inteso come tempo che intercorre tra la
segnalazione e l’inizio dell’intervento di estinzione.
Gli ultimi due forniscono, come già visto, un’indicazione dell’efficacia del
meccanismo di difesa approntato sul territorio, poiché indicano i tempi medi
che intercorrono tra fasi critiche delle operazioni. Si intendono efficaci i
sistemi di difesa in cui il tempo di mobilitazione non supera i 20’. Per analogia
si è adottato il medesimo parametro anche per i tempi di segnalazione.
Per facilitare la interpretazione dei dati si precisa che figurano elencati in
grassetto i Comuni che hanno i tempi inferiori o pari alla soglia.
E’ facile verificare che buona parte dei Comuni sono al di fuori dei parametri
di efficacia indicati
Classificazione CEE
La classificazione del territorio secondo il rischio d’incendio adottata
dall’Italia ed approvata dalla Commissione dell’Unione Europea con decisione
n. C(93) 1619 in data 24.06.1993 ai sensi del Reg. CEE n. 2158/92 suddivide
l’intero territorio nazionale in tre zone di rischio:
►
Province ad alto rischio (rapporto tra superficie bruciata e superficie
boscata maggiore di 0,6%): zone in cui il rischio permanente o ciclico di
incendio di foresta minaccia gravemente l’equilibrio ecologico, la
Piano Provinciale di Emergenza
217
sicurezza delle persone e dei beni o contribuisce all’accelerazione dei
processi di desertificazione delle superfici rurali.
►
Province a medio rischio (rapporto tra superficie bruciata e superficie
boscata compreso tra 0,2% e 0,6%): zone in cui il rischio d’incendio, pur
non essendo permanente o ciclico, può minacciare in misura rilevante gli
ecosistemi forestali.
►
Province a basso rischio(rapporto tra superficie bruciata e superficie
boscata minore di 0,2%): tutte le altre zone non prese in considerazione
precedentemente
Classificazione Regionale
In base al Reg. CEE n. 2158/92 ed al successivo Regolamento di attuazione n.
1170/93, la Basilicata è stata inserita tra le zone “ad alto rischio per gli incendi
boschivi”.
Sono così definite le zone “in cui il rischio permanente o ciclico di incendio di
foresta minaccia gravemente l’equilibrio ecologico, la sicurezza delle persone
e dei beni o contribuisce all’accelerazione dei processi di desertificazione delle
superfici rurali”.
Piano Provinciale di Emergenza
218
RISCHIO CHIMICO-INDUSTRIALE
Lo sviluppo delle attività industriali provoca rischi più o meno gravi per la
salute e per l’ambiente, e nonostante gli enormi progressi compiuti nelle
tecnologie ai fini della sicurezza, i processi industriali e/o assimilati, possono
dare origine a fuoriuscite di sostanze pericolose, non previste in fase di
progettazione, determinando situazioni di rischio per l’habitat circostante
l’impianto. Negli ultimi anni, è aumentata la sensibilità e l’attenzione verso i
rischi ambientali e sanitari legati ad incidenti chimico industriali, più
prevedibili di quelli naturali e quindi anche più prevenibili, eventi di tale
portata sono definiti dalla normativa come incidenti rilevanti.
Quello che è possibile fare per ridurre i danni provocati da incidenti di questo
tipo, è attivare misure di previsione e prevenzione, da attuarsi attraverso un
attento censimento e monitoraggio del territorio e delle realtà in esso presenti,
un incremento della sicurezza degli stabilimenti a rischio e mediante le attività
di mitigazione dei danni conseguenti agli incidenti che dovessero
eventualmente verificarsi.
Nell’ambito di queste attività di riduzione del rischio, un ruolo importante
riveste un’azione puntuale di corretta informazione preventiva ai cittadini sui
rischi presenti sul territorio in cui si vive e sui piani di emergenza esterna agli
stabilimenti, per le aree in cui sono previsti, in quanto solo la conoscenza del
tipo di evento e le modalità di comportamento consentono una sostanziale
limitazione dei danni.
Così come indicato all’articolo 3 della Legge 225/92:
Previsione “Consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione
delle cause dei fenomeni calamitosi, all’identificazione dei rischi ed alla
individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi” (art.3 com. 2
L.225/92)
Prevenzione “Consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la
possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui all’art. 2
anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di
previsione” (art. 3 com. 3 L.225/92).
Nell’ambito del rischio chimico industriale, la classificazione delle tipologie
di rischio e quindi degli stabilimenti, è determinata da una serie di fattori
strettamente legati l’uno all’altro:
Piano Provinciale di Emergenza
219
•
il tipo di attività
•
la tipologia dello stabilimento
•
i tipi e le quantità di sostanze detenute e/o trattate
•
la localizzazione dello stabilimento
•
le condizioni meteo-climatiche del sito
•
il livello di sicurezza intrinseco dello stabilimento.
Le sostanze pericolose che a seguito di un incidente, possono essere rilasciate
all’esterno, sono costituite da quei composti chimici che provocano effetti
avversi sull’organismo umano quando sono inalati, ingeriti o assorbiti per via
cutanea (sostanze tossiche), oppure che possono liberare grandi quantità di
energia termica (sostanze infiammabili) e/o di energia dinamica (sostanze
esplosive). Gli incidenti rilevanti, sono quindi definibili, in modo
esemplificativo, come eventi che comportano l’emissione incontrollata di
materia, e/o di energia all’esterno dei sistemi di contenimento.
In linea di massima la normativa europea ed anche italiana considera incidente
rilevante un avvenimento, che a seguito di esplosione o incendio all’interno di
uno stabilimento, può provocare seri danni alla popolazione e all’ambiente sia
all’interno che all’esterno dell’impianto stesso.
Il concetto di rischio legato alle attività industriali, assume la definizione di
"possibilità di danno" che esprime il valore atteso di perdite umane, feriti,
danni alle proprietà e alle attività economiche dovute al verificarsi di un
particolare fenomeno di una data intensità. A differenza degli eventi naturali,
in cui la previsione del verificarsi di un possibile fenomeno e della intensità
con cui lo stesso si manifesterà sono legati ai tempi probabilistici di ritorno, nel
caso degli stabilimenti, gli incidenti sono in qualche modo prevedibili, se non
nel momento del verificarsi, quantomeno nella intensità con cui gli stessi
possono manifestarsi.
Volendo dare una definizione rigorosa, il rischio R esprime la conseguenza
indesiderata di un incidente in relazione alla probabilità di accadimento dello
stesso, attraverso la seguente relazione:
R=PxM
P = E’ la probabilità di accadimento di un evento accidentale. E’ un dato che
racchiude in se informazioni circa il numero degli incidenti dello stesso
tipo che si sono verificati nell’area in un determinato intervallo
Piano Provinciale di Emergenza
220
temporale e del livello di sicurezza degli stabilimenti presi in esame. Il
suo valore è
determinato in funzione delle serie storiche e della
bibliografia esistente.
M = E’ l’entità dei danni conseguenti al verificarsi dell’evento sulle persone,
sulle cose e sull’ambiente circostante. Il suo valore è di difficile
valutazione a priori e va determinato di volta in volta.
Anche se non esiste una specifica definizione che indica la soglia di danno
oltre la quale un incidente possa definirsi rilevante, dalla formula è facile
comprendere come, nel caso di incidenti a stabilimenti, non è assolutamente
possibile annullare il valore del rischio, poiché a parità di probabilità di
accadimento dell’evento, il valore della magnitudo non potrà mai scendere al
di sotto di una certa soglia. Infatti, il danno anche se lieve alle cose, o la
contaminazione o il ferimento (più o meno grave) di anche uno solo degli
addetti presenti nello stabilimento, determina un valore di rischio globale non
trascurabile. E’ però possibile ridurlo agendo in modo sinergico, come già
specificato nell’introduzione, sia sul valore della probabilità che su quello della
magnitudo attraverso misure di:
► Previsione: con l’individuazione e la valutazione dei rischi;
► Prevenzione: con la riduzione sia della probabilità di
accadimento di eventi pericolosi che della gravità delle
conseguenze degli incidenti.
Volendo fare un esame completo della situazione con l’indicazione di tutte le
possibili cause di rischio, non bisogna, però, trascurare gli incidenti provocati
dai piccoli impianti domestici.
Da quanto esposto è possibile indicare tre livelli di conoscenza ad ognuno dei
quali corrisponde un diverso pericolo ed un diverso approfondimento nella
conoscenza dello stesso:
I livello. Attività assoggettate al D. Lgs. 334/99
II livello. Attività non assoggettate al D. Lgs. 334/99 ma che possono essere
ragionevolmente identificate come quelle soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione
incendi da parte dei Vigili del Fuoco.
III livello. Attività domestiche.
Piano Provinciale di Emergenza
221
Per meglio comprendere i limiti entro cui agire nella ricerca degli stabilimenti
a rischio si riporta quanto stabilito dall’attuale normativa.
Infatti, nelle due tabelle seguenti sono riportati in modo sintetico i punti
salienti del D.Lgs. 334/99 per quanto concerne gli adempimenti dei gestori.
In particolare nella Tabella n°1 sono riportati i limiti dei quantitativi delle
sostanze ritenute pericolose, ed in funzione di questi è riportato l’adempimento
legislativo con l’indicazione dell’articolo del Decreto Legislativo 334/99 a cui
si fa riferimento.
E’ facile intuire l’intento del legislatore: porre la massima attenzione alle
sostanze
detenute e/o trattate senza escludere alcuna attività, comprese quelle i cui limiti
di detenzione sono inferiori a quelli precedentemente imposti dal DPR 175/88.
Infatti queste ultime sono assoggettate al primo e secondo comma dell’articolo
5. Quanto maggiore è il quantitativo delle sostanze, maggiore è il numero degli
adempimenti e dei documenti da redigere. In particolare, per quantitativi
superiori a quelli riportati in allegato del D.Lgs. vi è l’obbligo della notifica,
della scheda informativa e del sistema di gestione della sicurezza; per gli
stabilimenti che superano i limiti (parti 1 e 2 colonna 3 allegato I del D. Lgs.
334/99), sono inoltre obbligati alla redazione del rapporto di sicurezza.
Nella Tabella n° 2 sono riportati gli adempimenti, destinatari, scadenze ed
aggiornamenti, in funzione dell’articolo del D.Lgs. a cui è assoggettato il
gestore.
Sostanzialmente le due tabelle sono complementari l'una all'altra: partendo dai
quantitativi delle sostanze della prima tabella si verifica l'articolo del D.Lgs. a
cui è sottoposta l'attività ed in funzione di questo, nella seconda tabella si
riscontrano gli adempimenti obbligatori per il gestore.
Piano Provinciale di Emergenza
222
Piano Provinciale di Emergenza
223
Alla luce di quanto fin’ora esposto si è verificata, nell’ambito del territorio
provinciale, la presenza dei seguenti stabilimenti a rischio di incedente
rilevante con l’indicazione del relativo articolo del D. Lgs. 334/99 a cui sono
assoggettati.
Nome
1
2
3
S.I.P. Sud Italia Poliuretani
srl
INCA International spa
DOW ITALIA
Piano Provinciale di Emergenza
Tipo
Stabilimento chimico o
petrolchimico
Deposito GPL
Produzioni
chimiche
Comune
Matera
Pisticci
Pisticci
Art.
334/99
6
5 comma 1
e2
8
224
RISCHIO NUCLEARE
La presenza sul territorio regionale della ENEA a Rotondella (MT) inserisce la
provincia di Matera in un possibile scenario di rischio nucleare. Detto impianto
è stato realizzato negli anni ' 60 quale impianto pilota per lo sviluppo delle
tecnologie nel campo del ritrattamento del combustibile nucleare irraggiato del
ciclo Uranio- Torio.
L'impianto ha operato, a partire dal 1975, in regime di prove nucleari ex art. 45
del DPR n. 185/64, portando a termine, nel 1979, una prima campagna di
ritrattamento interessante 20 degli 84 elementi di combustibile provenienti dal
reattore americano ELK RIVER.
Negli anni successivi sono state svolte solo operazioni di manutenzione dei
sistemi di impianto e di gestione dei rifiuti radioattivi.
Nel 1987 le decisioni governative sull'annullamento del programma energetico
nucleare italiano hanno avuto come conseguenza l'annullamento, da parte
dell'ENEA, dei programmi relativi alle operazioni di ritrattamento.
L'ITREC è attualmente in una condizione di impianto “in carico", cioè in una
condizione in cui il materiale nucleare presente è confinato nelle aree previste
di deposito e non è sottoposto; ad alcun tipo di lavorazione. Sono, inoltre,
presenti sull'impianto rifiuti provenienti dalle operazioni di trattamento in parte
condizionati, in parte allo stato liquido.
L'Uranio originariamente utilizzato per la fabbricazione del combustibile é ad
alto arricchimento in U235, costituendo quest'ultimo il materiale fissile
necessario per la reazione nucleare.
Poiché, durante la combustione in reattore, il Torio presente é in grado di
generare indirettamente U233 (materiale fissile a sua volta) é possibile
ottimizzare, mediante questo particolare tipo di combustibile, il processo di
produzione di energia.
Il ritrattamento del combustibile, dopo l'irraggiamento, consente, separandolo
dai prodotti di fissione, il recupero dell'uranio ancora presente, in prospettiva.
di un suo riutilizzo per la fabbricazione di nuovo combustibile nucleare.
Il combustibile, sotto forma di pastiglie sinterizzate, é costituito da ossido
misto di uranio e di torio, nel quale i due radionuclidi sono all'incirca presenti,
rispettivamente, nel rapporto 4% e 96% in peso.
Piano Provinciale di Emergenza
225
Le attività di ricerca compiute presso l'Impianto ITREC nel campo del
ritrattamento del combustibile U- Th erano essenzialmente rivolte, oltre ad
acquisire una completa conoscenza nelle problematiche del processo di
ritrattamento, anche alla messa a punto di tecniche tra loro diverse per la
separazione dalla soluzione iniziale della fase contenente le materie nucleari ed
in particolare circa l'uso, a tale scopo, dei "contattori centrifughi" in luogo dei
tradizionali "mixer- settler".
L'Impianto ITREC, agli inizi degli anni '70, ha ricevuto 84 elementi di
combustibile irraggiato provenienti dal reattore americano di Elk River.
Ciascun elemento era costituito da un fascio di 25 barre di combustibile,
contenenti complessivamente circa 25 kg di Torio ed 1 kg di Uranio.
Autorizzato a svolgere le attività nucleari ai sensi dell'art. 45 del DPR 185/64,
l'impianto ha effettuato il ritrattamento di 20 elementi di combustibile nei
periodi '75-'76 (7 elementi) e '78- '79 (13 elementi).
Durante le attività, oltre a produrre circa 3,6 m3 di soluzione contenente le
materie nucleari recuperate (Torio ed Uranio), sono state generate alcune
decine di metri cubi di residui liquidi a bassa attività. Questi, attualmente, sono
tutti condizionati in matrice cementizia mediante l'unità SIRTE-MOWA
realizzata in anni recenti in prossimità del parco serbatoi di stoccaggio dei
liquidi radioattivi. Sono altresì stati prodotti 2,7 m3 di residui liquidi ad attività
più elevata destinati, a loro volta, al condizionamento in cemento ai tempi
brevi.
Rimane, pertanto, quale compito dell'impianto, la gestione delle materie
nucleari presenti nonché quella dei residui radioattivi.
Incidenti nucleari danno luogo, o possono dare luogo, ad emissioni di
radioattività nell'ambiente tali da comportare dosi dannose per la popolazione
superiori ai limiti stabiliti.
Pertanto, pur avendo proceduto alla dismissione delle centrali nucleari
nazionali, il rischio nucleare in è ancora annoverabile tra i possibili rischi di
natura antropica.
Occorre tuttavia sottolineare che la possibilità di incidente rilevante verifica
bile negli impianti di concezione occidentale è valutata nell'ordine di 0.0001%
per ogni anno di funzionamento.
Piano Provinciale di Emergenza
226
Per quanto riguarda le attività nucleari in campo energetico e di ricerca, la
legislazione nazionale prevede l'obbligo della predisposizione di specifici piani
di emergenza.
RISCHIO IDROPOTABILE
Per rischio idropotabile si intende il rischio di interruzione o riduzione del
livello di efficienza del servizio di distribuzione idrica dovuto al verificarsi di
eventi naturali e/o incidentali:
-
Eventi naturali, causati da agenti estremi (ad esempio sismi,
inondazioni, dissesti idrogeologici, siccità);
-
Eventi incidentali, (ad esempio sversamenti di prodotti inquinanti da
industrie, mezzi mobili o da infrastrutture di trasporto).
In particolare, tali eventi possono danneggiare le fonti di approvvigionamento
idrico ed il sistema di distribuzione idropotabile (acquedotti, condotte, ecc.).
Come conseguenze dirette tali eventi possono determinare:
-
riduzione della quantità erogata, fino a causare anche la sospensione
totale del servizio;
-
peggioramento della qualità d'acqua erogata fino a causare la non
potabilità per contaminazione;
-
riduzione sia della quantità che della qualità dell'acqua ad uso
potabile.
Nell'ambito dello sviluppo di un Piano di emergenza devono essere presi in
considerazione sia i rischi di vulnerabilità della risorsa idrica sia i rischi di
danneggiamento delle infrastrutture di raccolta, stoccaggio, trattamento,
trasporto e distribuzione finale all'utenza. Nella definizione dei livelli di
accettabilità del rischio, occorre tenere presente che mentre il danneggiamento
delle infrastrutture può causare un disservizio temporaneo, l'inquinamento
della risorsa può avere conseguenze anche a lungo termine. Questo avviene nel
caso in cui si verifichino fenomeni di inquinamento delle falde sotterranee
causati per esempio da sversamenti accidentali, fenomeni di intrusione marina,
atti terroristici, ecc.
Piano Provinciale di Emergenza
227
Individuazione del rischio
Il rischio idropotabile viene valutato attraverso gli elementi costitutivi del
sistema:
-
risorsa (acquifero, bacino artificiale, corso d'acqua o due o più di
questi);
-
sistema di captazione (pozzi, opere di presa, deviazioni) sistema di
trasporto (condotte e canali) opere di accumulo (serbatoi e bacini);
-
impianti di potabilizzazione;
-
rete di distribuzione.
Il sistema idrico, dunque, viene rappresentato come un insieme di sottosistemi
funzionali interdipendenti, ciascuno dei quali con una vulnerabilità intrinseca
ed una affidabilità dovuta alle caratteristiche proprie. Sarà opportuno condurre
una specifica analisi per valutare le conseguenze che eventi esterni possono
causare su ciascun sottosistema e individuare così i probabili meccanismi
causa di disservizio al fine di programmare gli interventi di mitigazione del
rischio.
In situazioni di emergenza i tecnici provinciali, assistiti dalle strutture
competenti (ASL competente per territorio, enti gestori, ARPAB, Laboratori di
sanità pubblica, ecc.), predisporranno analisi e controlli finalizzati a
determinare la reale situazione e definiranno i provvedimenti da porre in essere
per riportare in condizioni di efficienza il sistema idropotabile.
EMERGENZE SANITARIE
Le tematiche sanitarie che devono essere affrontate nella pianificazione e
gestione dell'emergenza sono varie e molteplici anche se, abbastanza
comunemente, il settore viene limitato alla medicina d'emergenza. Va infatti
evidenziato che la gestione quotidiana delle urgenze/emergenze sanitarie, è
basata in Basilicata su una Centrale operativa del Sistema Sanitario Regionale
118.
Tale Centrale operativa regionale 118 costituisce a livello provinciale la
"maglia" di riferimento per tutti gli aspetti legati sia alla gestione di "routine"
Piano Provinciale di Emergenza
228
di urgenze ed emergenze sanitarie sul rispettivo territorio, sia alla gestione di
problematiche sanitarie più propriamente di protezione civile, da coordinare
sul territorio di competenza.
Pertanto, considerato che eventi particolarmente gravi o catastrofi, richiedono
la partecipazione di più componenti preposti all'assistenza sanitaria, risulta
opportuno che le componenti suddette seguano, nella gestione dell'emergenza,
dei criteri univoci e universalmente condivisi in quanto di provata efficacia.
L'intervento sanitario in seguito ad un disastro deve far fronte ad una
complessa rete di problemi che si inquadrano nell'ambito della medicina delle
catastrofi e che prevedono la programmazione ed il coordinamento di
numerose attività tipiche della Funzione 2: "Sanità umana e veterinaria,
assistenza sociale" del metodo Augustus, tra le quali:
-
soccorso immediato ai feriti;
-
assistenza geriatrica e psicologica;
-
aspetti medici connessi al recupero e alla gestione delle salme;
-
controlli sulle acque potabili fino al ripristino della rete degli
acquedotti;
-
profilassi delle malattie infettive e parassite;
-
disinfezione e disinfestazioni;
-
controllo degli alimenti e distruzione e smalti mento degli alimenti
avariati
La vastità di tali compiti presuppone, soprattutto in fase di pianificazione, il
coinvolgimento dei referenti dei vari settori interessati tra cui i rappresentanti
di:
-
Aziende sanitarie locali ;
-
laboratori di sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione delle
AA.SS.LL;
-
dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Basilicata
(ARPAB);
-
del1’Istituto Zooprofilattico Sperimentale;
-
Croce Rossa Italiana, Associazioni di volontariato;
-
Ordini professionali di area sanitaria.
La centrale operativa sanitaria 118, con la sua organizzazione funzionale di
dimensioni regionale, si raccorda con le strutture territoriali ed ospedaliere e
Piano Provinciale di Emergenza
229
con le istituzioni pubbliche e private che cooperano nella risposta
all'emergenza (Atto d'intesa Stato - Regioni D.M. del 13.2.2001, "Criteri di
massima per l'organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi) e costituisce
l'interlocutore privilegiato in campo sanitario. In caso di emergenza sanitaria il
responsabile medico del 118, o un suo delegato, sarà presente nella sala
operativa provinciale. Per svolgere correttamente i compiti assegnati alla citata
Funzione 2, il referente della funzione, in collaborazione con la Centrale 118, i
servizi territoriali delle AA.SS.LL. (Dipartimenti di prevenzione, ecc.) deputati
alle emergenze/urgenze sanitarie, dovrà prevedere un'organizzazione sanitaria
in grado di fronteggiare gli eventi catastrofici più probabili.
EMERGENZE VETERINARIE
Il succedersi di grandi emergenze, con i conseguenti necessari interventi nel
campo della sanità pubblica veterinaria, ha portato il nostro Paese, in
quest'ultimo ventennio, a prestare notevole attenzione ad un settore, quello
delle emergenze veterinarie, fino ad allora in secondo piano rispetto alle
zoonosi ed alle epizoozie. La particolarità delle emergenze di tipo veterinario,
soprattutto in fase di pianificazione, comporta il coinvolgimento, così come
definito dalla circolare 11/92 del Ministero della Sanità, di numerosi Enti e
Strutture con proprie competenze, tra cui ASL, Uffici veterinari regionali,
Istituti zooprofilattici, Presidi Multizonali di Prevenzione ed implica
!'interessamento di personale sanitario in genere, liberi professionisti,
autotrasportatori specializzati, macellatori, referenti dei vari settori interessati
tra cui i rappresentanti di:
-
Dipartimento di prevenzione Servizi territoriali delle Aziende
Sanitarie Locali (ASL);
-
Laboratori di sanità pubblica;
-
Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAB);
-
Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
Qualora sul territorio provinciale si dovesse verificare un 'emergenza di
carattere veterinario, risulta evidente, visti anche gli ultimi avvenimenti, che
l'emergenza possa assumere dimensioni sovra-provinciali, pertanto, la gestione
Piano Provinciale di Emergenza
230
e il coordinamento dell'emergenza stessa avverrà tra tutti gli Enti e le Strutture
preposte e competenti per questo tipo di materia tra quelli elencati sopra.
EMERAENZE DIVERSE
Come già accennato in precedenza, l'elenco di cui sopra non comprende tutte le
numerose ipotesi incidentali verificabili sul territorio, bensì rappresenta solo
una descrizione dei principali eventi causa di rischio. A questi dovranno
aggiungersi anche i numerosi incidenti di diversa natura, di più complicata
classificazione ma che si possono verificare, a volte anche di sovente.
Qui di seguito si riporta solo qualche esempio.
► Incidenti stradali: come noto sono numerose le aree del
territorio provinciale particolarmente sensibili ai problemi
connessi alla circolazione stradale.
Le principali cause sono:
-
Carenza infrastrutturale;
-
Fragilità geologica dei versanti prospicienti alcune arterie
fondamentali con conseguenti problemi di caduta massi;
-
Massicci afflussi turistici specie in particolari periodi
dell'anno verso mete turistiche e di villeggiatura, con
disagi e situazioni particolarmente difficoltose da
fronteggiare
A causa del maltempo, nella stagione autunnale e invernale, forti nevicate o
estesi banchi di nebbia possono causare notevoli intralci alla circolazione
lungo le arterie di grande comunicazione ed aggravare una situazione già
critica. In questi casi è necessario che venga prevista l'incanalazione del
traffico
lungo
percorsi
alternativi
locali
in
grado
di
sopperire,
momentaneamente, alla chiusura di alcuni tratti viari. Dovranno essere previste
procedure di emergenza per !'eventuale soccorso ed aiuto agli automobilisti
bloccati sulla strada. Sulla viabilità interna al territorio provinciale dovranno
essere individuati i punti critici, come tratti soggetti a ghiaccio, ad allagamenti,
a banchi di nebbia, strade di montagna che potrebbero essere chiuse al traffico
in caso di nevicate, di caduta massi, con il conseguente isolamento di Comuni
e intere vallate. Una tale pianificazione deve essere realizzata col supporto
Piano Provinciale di Emergenza
231
delle strutture operative: Polizia Stradale, Polizia Municipale, Carabinieri,
anche prevedendo l'utilizzo di segnaletica ausiliaria, cartellonistica di
emergenza, altro.
► Incidenti stradali, ferroviari, portuali relativi a trasporti
di sostanze pericolose o nocive.
► incidenti connessi ai rischi sociali: manifestazioni,
concerti, raduni che possono sfociare in vere e proprie
emergenze;
► Incidenti
connessi
a
particolari
condizioni
meteorologiche: che possono sfociare ad esempio in
trombe d'aria od altri fenomeni più o meno estesi;
► Emergenze
immigrative
connesse,
ad
esempio,
all'accoglienza di profughi e rifugiati di varia natura, al
coinvolgimento nell'attuazione del piano di emergenza
nazionale sul rischio vulcanico denominato "Piano
Vesuvio" il quale prevede l'arrivo in Regione Basilicata
di 21.000 abitanti provenienti dai Comuni vesuviani di
Trecase e Boscotrecase (NA).
Quanto sinora ripoltato risulta evidente essere un elenco incompleto di tutte le
potenziali ipotesi calamitose verificabili. Un tentativo di elencazione esaustiva
risulterebbe infinitamente lungo e comunque sicuramente ulteriormente
implementabile.
Piano Provinciale di Emergenza
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107 Il rischio sismico si definisce per un territorio o una popolazione