Daily Living
Six different points of view
Daily Living
Six different points of view
testo di Fabrizio Boggiano
milano
22 maggio - 30 GIUGNO 2008
TESTO CRITICO
Fabrizio Boggiano
PROGETTO
E REALIZZAZIONE MOSTRA
Angela Galiandro
Attilio Fermo
FOTOGRAFIE - GRAFICA
Roberto Marsella
TRADUZIONI
Simon Turner
RINGRAZIAMENTI
Fabrizio Boggiano
Renzo Leoni
Ivan Quaroni
Pierluigi Scalamogna
Via Fiori Chiari 12 - 20121 Milano
Tel. +39 02 36562022 - Fax +39 02 36562260
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CONTEMPORARY ART GALLERY
Interpretare il vivere quotidiano
attraverso la fotografia...
Daily Living
Six different points of view
di Fabrizio Boggiano
Interpretare il vivere quotidiano, attraverso la fotografia, può apparire, a prima vista, un’operazione banale. Tutt’altro. Poiché
banale potrebbe esserlo soltanto se l’occhio
del fotografo riproducesse quello che è anche la nostra visione.
Quando, invece, l’obiettivo diventa una naturale estensione del pensiero dell’artista, i
mondi, che prendono forma e compaiono al
nostro cospetto, si trasformano in emozioni
così forti da lasciarci, frequentemente, interdetti e affascinati.
Il fine di questa mostra, pertanto, è proprio
questo; presentare aspetti intimi, interiori,
del vivere quotidiano attraverso la lettura di
sei artisti che posseggono nel loro DNA un
cromosoma piuttosto raro: quello che origina la straordinaria sensibilità profonda grazie alla quale, con un gesto apparentemente
semplice, simile al battere delle ciglia, viene
estesa la visione del mondo oltre l’orizzonte
convenzionale.
Con questa collettiva, infatti, si è cercato di
andare oltre, dimostrando come determinate
visioni nascano proprio grazie a chi questa
caratteristica la possiede nel proprio patrimonio genetico. A chi, naturalmente, riesce a muoversi all’interno della trasparenza
dell’aria lasciando latente il sonno del reale,
percependo e attraversando i limiti di quel
nulla apparente che esiste al di là delle comode convenzioni quotidiane. Essere artisti
è essenzialmente questo: dirigersi verso la
dimensione invisibile ai più, all’interno della
quale la visione parte dall’interiorità, subendo le modificazioni personali che l’artista
stesso percepisce e trasforma in immagine.
La realtà viene così scarnificata, deprivata
dagli orpelli che la rendono moralmente accettabile, mantenendola nei binari dell’agire
preordinato.
Scoprendone la maschera imposta dalla società, l’artista mette a nudo l’essenza profonda del pensiero, riportando in superficie
verità scomode, ma costituenti la reale ossatura dell’esistenza.
Chiudere gli occhi è più facile che riflettere
e ribellarsi, demandare agli altri la creazione
di un progetto di vita è più comodo che costruirlo sulla propria pelle, soffrendo e faticando: ecco quindi l’instaurarsi della società
dell’immagine preordinata, precostituita e
“svenduta” a prezzo irrisorio.
Lo stile di vita e i comportamenti vengono
pretracciati, la solitudine illusoriamente eliminata e l’individuo deve soltanto sopravvivere dimostrando di essere un perfetto oggetto sociale.
La visione, lentamente, si offusca; l’orizzonte si allontana sostituito da flash mediatici che ne ridisegnano la struttura e l’uomo, psicologicamente manipolato, si avvia
a percorrere il proprio tragitto esistenziale
nel nuovo ruolo di obbediente consumatore
silenzioso.
Ma l’artista non può giocare questa partita, il suo mondo è attraversato da coordinate differenti, ha gli occhi limpidi e, talvolta,
spietati; indifferente alla foschia falso morale contemporanea, affronta la realtà incurante del canto delle sirene e non lascia alcuno spazio a possibili fraintendimenti, sia
visivi sia intellettuali. Il fuoco che lo pervade
incendia emozioni, le quali, incuranti dei richiami di una società sempre più chimerica, si trasformano in visioni che sollecitano profonde riflessioni.In questo modo ogni
aspetto dell’esistenza, dall’attenzione verso
se stessi all’amore per gli altri, dai propri
sogni interiori agli scenari di città anonime e, forse, ormai decadenti,
viene scomposto e analizzato
senza alcun filtro, con la durezza della realtà circostante,
sollecitando, nei fruitori, una
risposta emozionale promotrice di nuove considerazioni
sul reale senso dell’esistenza
e sul significato della stessa.
Il vivere quotidiano perde così
la casualità e la vacuità tipiche della società contemporanea, riportando l’attenzione su
temi e aspetti frequentemente
dimenticati. Punti di vista differenti, certo, ma intimamente
legati all’essere e alle autentiche necessità interiori.
Per questi motivi la scelta di
mettere a confronto tre giovani artiste con altrettanti maestri consolidati dal tempo e
dal proprio lavoro non è casuale e dimostra,
senza alcuna ombra di dubbio, come la presenza di questa ricchezza interiore si traduca, dapprima in un avvicendarsi irrefrenabile
di riflessioni e di emozioni per tramutarsi in
seguito, in immagini fruibili da chiunque vi
si ponga innanzi con il desiderio e l’umiltà
di andare oltre, per crescere interiormente
appropriandosi dell’altrui percezione.
La scelta è ricaduta, volontariamente, su sei
artisti molto diversi fra loro, proprio perché
l’interesse primario si concretizzava nella
necessità di presentare gli aspetti di differenti sensibilità. Il filo conduttore, quindi,
è soltanto il mondo interiore
che attraversa la quotidianità, mentre la differenziazione
dei linguaggi dimostra quanto sia diverso, ma anche profondamente uguale, l’uomo
contemporaneo.
Da questa consapevolezza si
potrà ripartire nella speranza
di costituire nuovi rapporti,
usando l’inconsueta tattilità
emotiva regalataci dalle immagini e soffermandosi sul
significato delle stesse.
La fotografia accompagna
ogni giorno lo sguardo sulla
realtà visibile ma, questa volta, si ferma, quasi in sospensione, per invadere l’anima e
catturare il cuore. Specchio
parlante di universi nascosti,
possiede, al proprio interno,
quella forza che permette all’inconscio di
elaborare un pensiero migliore.
Sarà così possibile esplorare questi nuovi
mondi, per spingersi oltre, ed entrare nella
dimensione di quel sogno apparente che non
è altro che la realtà profonda dell’anima.
Opere
Aliza V.
Firenze, 1980
“Composizione” - 2008
11 foto analogiche stampate su carta fotografica assemblate su dibound
cm 60 x 110
3 esemplari
“Composizione” - 2008
7 foto analogiche stampate su carta fotografica assemblate su dibound
cm 60 x 70
3 esemplari
“Composizione” - 2008
9 foto analogiche stampate su carta fotografica assemblate su dibound
cm 90 x 60
3 esemplari
“Composizione” - 2008
7 foto analogiche stampate su carta fotografica assemblate su dibound
cm 60 x 70
3 esemplari
Nobuyoshi Araki
Tokyo, 1940
Untitled - 1996
Iris color print (on Archival arch paper)
cm 22,5 x 30
e. 2/30
Untitled - 1996
Iris color print (on Archival arch paper)
cm 22,5 x 30
e. 4/30
Untitled - 1996
Iris color print (on Archival arch paper)
cm 22,5 x 30
e. 4/30
Untitled - 1996
Iris color print (on Archival arch paper)
cm 22,5 x 30
e. 4/30
Untitled - 1996
Iris color print (on Archival arch paper)
cm 22,5 x 30
e. 4/30
Daniela Cavallo
Ostuni (BR), 1982
3D2 - 2007
Stampa digitale su carta fotografica su dibound
cm. 80 x 100
e. 1/3
Land - 2008
Light box stampa digitale
cm 71,5 x 56,5 x 12
3 esemplari
Terra 4 - 2008
Stampa digitale su carta fotografica su dibound
3 esemplari
Ascension9 - 2008
Stampa digitale su carta fotografica su dibound
cm 130 x 120
e. 2/3
Daily Living
Six different points of view
by Fabrizio Boggiano
At first sight, using photography to interpret
daily living might seem a mundane operation. It is anything but. It would be mundane
only if the idea of the photographer reproduced the vision that we ourselves have. But
when the camera lens becomes the natural
extension of an artist’s thoughts, the worlds
that take shape and appear before our eyes
are transformed into emotions that are so
powerful that they quite often leave us speechless and enraptured.
The aim of this exhibition is therefore precisely this: to present the intimate, innermost
aspects of everyday life through the interpretations of six artists who have a particularly
rare chromosome in their DNA: one that gives
rise to the extraordinarily profound sensitivity which, in an apparently simple gesture,
like the blinking of an eyelid, extends their
vision of the world beyond any conventional
horizon.
This group exhibition goes one step further,
showing how certain visions can be created
by those who have this characteristic in their
own genetic makeup. Artists who move naturally within the transparency of air, leaving
the dream of reality as a latent force, perceiving and surpassing the limits of the apparent
void that exists beyond convenient everyday
conventions. This is what being an artist is
basically about: journeying towards a dimension that is invisible to most, and in which
the vision starts from one’s inner being, undergoing the personal modifications that
the artist perceives and transforms into an
image. Reality is thus stripped to the bone,
deprived of the trimmings that make it morally acceptable, and that keep it within the
furrows of preordained action. By removing
the mask that society imposes, the artist lays
bare the inner essence of thought, bringing
to light uncomfortable truths but ones that
constitute the real framework of existence.
Closing one’s eyes is easier than reflecting
and rebelling, and entrusting to others the
creation of a life project is simpler than building it up on one’s own through suffering
and effort. This is how a preordained, preestablished society of appearances is brought about and sold off at an absurdly low
price. Lifestyles and behaviour are traced out
in advance, solitude is delusively eliminated and the individual only needs to survive
by showing that he or she is a perfect social
object.
Our vision slowly becomes blurred, the horizon retreats and is replaced by the flashes of
the media, which redesign its structure while
psychologically manipulated people set off
on their own existential journey, in their new
role as obedient and silent consumers.
But artists cannot play this game, for their
world is one of different coordinates: their
vision is crystal clear and, at times, merciless. In different to the false moral haze of
the contemporary world, they tackle reality
mindless of any siren song, leaving no room
whatever for any possible misunderstandings, be they visual or intellectual. The fire
that permeates them sets emotions ablaze
and, heedless of the appeals of an increasingly chimerical society, these emotions are
transformed into visions that prompt profound considerations.
In this way, every aspect of existence – from
focus on oneself to the love of others, to
one’s own inner dreams and the scenarios
of anonymous, possibly decadent cities – is
taken apart and analysed without any filters,
with the harshness of reality all around. This
generates an emotional response in observers that promotes new considerations about
the real sense of existence and about its true
meaning.
Everyday
life
thus loses the
randomness and
hollowness that
are so typical of
contemporary
society,
bringing the focus
back to themes
and aspects that
are
frequently
forgotten.
These are indeed different points of view, but
they are intimately bound to one’s being and
to authentic spiritual needs. This is why the
decision to create a constructive confrontation between three young female artists and
as many masters who have become well established over time and in their work is by no
means accidental.
It shows, without a shadow of doubt, how the
presence of this inner richness is transformed first into an irresistible alternation of
reflections and emotions, and then is chan-
ged into images that can be appreciated by
all those who place themselves before these
images with the desire and humility to go a
step further – to mature spiritually by taking
in the perception of others. The choice intentionally focused on six very different artists, precisely because the main concern was
to present various forms of sensitivity.
The guiding thread, therefore, is solely the
innermost world that runs through our everyday lives, while the different art forms that
emerge show how different – but also how
profoundly the same –
contemporary people actually are.
This awareness may be
the point from which we
can start out again, in the
hope of building up new
relationships, using the
unusual emotional tactile
experience given to us by
these pictures, and dwelling on their real meaning.
Photography always accompanies our view of
everyday visible reality, but this time it stops,
as though suspended, to penetrate the soul
and capture the heart. A mirror that tells us
of hidden universes, it holds within it the
power that enables the subconscious to formulate a higher thought. And this will let us
explore these new worlds, driving us further
into the dimension of that apparent dream
which is none other than the deepest reality
of the soul.
Barbara Mezzaro
Albenga (SV), 1973
Miraggio - 2003
Fotografia b/n su carta fotografica opaca su alluminio
cm 100 x 100
e. 1/5
Miraggio - 2007
Fotografia b/n su carta fotografica opaca su alluminio
cm 120 x 80
e.1/5
Sandy Skoglund
Quicy (Massachusetts), 1946
Possibilities of trash - 1986/2004
Ultrachrome Archival Ink System
cm 35,5 x 68,5
e. 4/10
Blue bulb - 1986/2004
Ultrachrome Archival Ink System
cm 35,5 x 57,4
e. 4/10
Sound of food - 1986/2004
Ultrachrome Archival Ink System
cm 35,5 x 68,5
e. 4/10
Parallel thinking - 1986/2004
Ultrachrome Archival Ink System
cm 35,5 x 57,4
e. 4/10
Michele Zaza
Molfetta (BA), 1948
Fantasia Segreta - 1976
Polittico composto da 3 Fotocolore cm 26,5 x 18 e 1 foto b/n + colori e collage cm 56,5 x 47,5
esemplare unico
Astrazione - 1976/1980
Dittico composto da da due collage - fotografie a colori di cm 28 x 28
esemplare unico
Apparizione - 2000
Fotografia cm 30 x 24
esemplare unico
Paesaggio Segreto - 2005
Dittico composto da 1 foto cm 20,2 x 20,5 e 1 foto cm 59 x 40
esemplare unico
Finito di stampare nel mese di aprile 2008 presso GRAFO Comunicazione - Palazzago - BG
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