dei figli… Concedi alla comunità civile di
progredire nella solidarietà, di operare
con vivo senso della giustizia, di crescere
sempre nella fraternità. Vergine Santissima,
noi ci affidiamo a Te e Ti invochiamo,
ottieni alla Chiesa di testimoniare in ogni
sua scelta il Vangelo, per far risplendere
davanti al mondo il volto del tuo Figlio e
nostro Signore Gesù Cristo.
Canto: Come fuoco vivo
5° momento
Una chiesa che sa leggere la vita
con gratitudine
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,46-55)
Allora
Maria
disse:
«L'anima
mia
magnifica il Signore e il mio spirito esulta
in Dio, mio salvatore, perché ha guardato
l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte
le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome: di generazione in
generazione la sua misericordia si stende
su quelli che lo temono. Ha spiegato la
potenza del suo braccio, ha disperso i
superbi nei pensieri del loro cuore; ha
rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato
gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha
soccorso Israele, suo servo, ricordandosi
della sua misericordia, come aveva
promesso ai nostri padri, ad Abramo e
alla sua discendenza, per sempre».
[41] Gli enormi e rapidi
cambiamenti culturali richiedono che
prestiamo una costante attenzione per
cercare di esprimere le verità di sempre
in un linguaggio che consenta di
riconoscere la sua permanente novità.
Poiché, nel deposito della dottrina
cristiana «una cosa è la sostanza [...] e
un’altra la maniera di formulare la sua
espressione». [45] A volte, ascoltando un
linguaggio
completamente
ortodosso,
quello che i fedeli ricevono, a causa del
linguaggio che essi utilizzano e comprendono,
è qualcosa che non corrisponde al vero
Vangelo diGesù Cristo. Con la santa
intenzione di comunicare loro la verità su
Dio e sull’essere umano, in alcune
occasioni diamo loro un falso dio o un
ideale umano che non è veramente
cristiano. In tal modo, siamo fedeli a una
formulazione ma non trasmettiamo la
sostanza. Questo è il rischio più grave.
Da Evangelii Gaudium
Ricordiamo che «l’espressione della verità
può essere multiforme, e il rinnovamento
delle forme di espressione si rende
necessario per trasmettere all’uomo di
oggi il messaggio evangelico nel suo
immutabile significato». [46] Vediamo
così che l’impegno evangelizzatore si
muove tra i limiti del linguaggio e delle
circostanze. Esso cerca sempre di
comunicaremeglio la verità del Vangelo in
un contesto determinato, senza rinunciare
alla verità, al bene e alla luce che può
apportare quando la perfezione non è
possibile.
Un
cuore
missionario
è
consapevole di questi limiti e si fa «debole
con i deboli [...] tutto per tutti» (1 Cor
9,22). Mai si chiude, mai si ripiega sulle
proprie sicurezze, mai opta per la rigidità
autodifensiva. Sa che egli stesso deve
crescere nella comprensione del Vangelo
e nel discernimento dei sentieri dello
Spirito, e allora non rinuncia al bene
possibile, benché corra il rischio di
sporcarsi con il fango della strada.
Padre Nostro - 10 Ave Maria - Gloria
C.: Preghiamo: Santa Maria, donna di
parte, noi ti preghiamo per la Chiesa di
Dio, che, fa ancora tanta fatica ad
allinearsi coraggiosamente con i poveri.
Aiutala a uscire dalla sua pavida
neutralità. Dalle la fierezza di riscoprirsi
coscienza critica delle strutture di peccato
che schiacciano gli indifesi e respingono a
quote subumane i due terzi del mondo.
Ispirale accenti di fiducia. E mettile sulle
labbra le cadenze eversive del Magnificat,
di cui, talvolta, sembra che abbia smarrito
gli accordi. Solo così potrà dare
testimonianza viva di verità e di libertà, di
giustizia e di pace. E gli uomini si
apriranno ancora una volta alla speranza
di un mondo nuovo. Come avvenne quel
giorno di duemila anni fa. Sui monti di
Giuda.
Canto: Magnificat
Salve Regina
Preghiera a Maria (d. Andrea Santoro)
Ripetiamo: Prega per noi
Ripetiamo: Vieni Maria
Parrocchia della Madonna
Pellegrina - Modena -
Processione mariana
25 maggio 2014
Canto: Lodate Dio
Salmo 121. Fiducia in Dio custode di
Israele
Sollevo i miei occhi verso i monti
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto verrà dal Signore
egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede
non dorme il tuo custode
no, non sonnecchia e non dorme
il custode di Israele.
Il Signore è il tuo custode, la tua ombra
il Signore è alla tua destra
di giorno non ti colpirà il sole
né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male
custodirà la tua vita
il Signore custodirà il tuo entrare e il tuo uscire
da ora e per sempre.
Salmo 122. Pellegrinaggio a
Gerusalemme
Ho gioito quando mi hanno detto:
«Andiamo alla dimora del Signore»
ed ecco i nostri piedi sono giunti
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è città ben costruita
in cui tutto è unità
è là che salgono le moltitudini
le moltitudini del Signore.
Là Israele testimonia la lode
del Nome del Signore
là sono posti i troni del giudizio
il trono di David.
Pregate per la pace di Gerusalemme:
«Sia pace a chi ti ama!
sia pace all’interno delle tue mura
tranquillità nelle tue case!»
Preghiera per la parrocchia
Per amore dei miei fratelli e amici
io dirò: «Pace a te!»
per amore della dimora del Signore nostro Dio
io cercherò il tuo bene!
Canto: Canto della speranza
Canto: Santa Maria del Cammino
Canto: Ave Maria
1° momento
Una chiesa in uscita
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,39-40)
In quei giorni Maria si mise in viaggio
verso la montagna e raggiunse in fretta
una città di Giuda. Entrata nella casa di
Zaccaria, salutò Elisabetta.
[20] Nella Parola di Dio
appare costantemente questo dinamismo
di “uscita” che Dio vuole provocare nei
credenti. Abramo accettò la chiamata a
partire verso una terra nuova (cfr Gen
12,1-3). Mosè ascoltò la chiamata di Dio:
«Va’, io ti mando» (Es 3,10) e fece uscire
il popolo verso la terra promessa (cfr Es
3,17). A Geremia disse: «Andrai da tutti
coloro a cui ti manderò» (Ger 1,7). Oggi,
in questo “andate” di Gesù, sono presenti
gli scenari e le sfide sempre nuovi della
missione evangelizzatrice della Chiesa, e
tutti siamo chiamati a questa nuova
“uscita” missionaria. Ogni cristiano e ogni
comunità discernerà quale sia il cammino
che il Signore chiede, però tutti siamo
invitati ad accettare questa chiamata:
uscire dalla propria comodità e avere il
coraggio di raggiungere tutte le periferie
che hanno bisogno della luce del
Vangelo... [22] La Parola ha in sé una
potenzialità che non possiamo prevedere.
Il Vangelo parla di un seme che, una volta
seminato, cresce da sé anche quando
l’agricoltore dorme (cfr Mc 4,26-29). La
Chiesa deve accettare questa libertà
inafferrabile della Parola, che è efficace a
suo modo, e in forme molto diverse, tali
da sfuggire spesso le nostre previsioni e
rompere i nostri schemi.
Da Evangelii Gaudium
Padre Nostro - 10 Ave Maria - Gloria
C.: Preghiamo: Santa Maria, donna del
primo passo, "àlzati" ancora una volta in
tutta fretta, e vieni ad aiutarci prima che
sia troppo tardi. Abbiamo bisogno di te.
Non attendere la nostra implorazione.
Prenditi il diritto di precedenza su tutte le
nostre iniziative. Quando il peccato ci
travolge, e ci paralizza la vita, non
aspettare il nostro pentimento. Previeni il
nostro grido d'aiuto. Corri subito accanto
a noi e organizza la speranza attorno alle
nostre disfatte. Se non sarai tu a
muoverti per prima, noi rimarremo nel
fango. E se non sarai tu a scavarci nel
cuore cisterne di nostalgia, non sentiremo
più neppure il bisogno di Dio.
Canto: Giovane donna
2° momento
Una chiesa che prende l’iniziativa
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,42-43)
Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed
esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo
grembo! A che debbo che la madre del
mio Signore venga a me?
[24] La Chiesa “in
uscita” è la comunità di discepoli
missionari che prendono l’iniziativa, che si
coinvolgono, che accompagnano, che
fruttificano e festeggiano. “Primerear –
prendere l’iniziativa”: vogliate scusarmi
per questo neologismo. La comunità
evangelizzatrice sperimenta che il Signore
ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta
nell’amore (cfr 1 Gv 4,10), e per questo
essa sa fare il primo passo, sa prendere
l’iniziativa senza paura, andare incontro,
cercare i lontani e arrivare agli incroci
delle strade per invitare gli esclusi. Vive
un desiderio inesauribile di offrire
misericordia, frutto dell’aver sperimentato
l’infinita misericordia del Padre e la sua
forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di
prendere l’iniziativa! Come conseguenza,
la Chiesa sa “coinvolgersi”. Gesù ha lavato
i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si
coinvolge e coinvolge i suoi, mettendosi in
ginocchio davanti agli altri per lavarli. Ma
subito dopo dice ai discepoli: «Sarete
beati se farete questo» (Gv 13,17). La
comunità
evangelizzatrice
si
mette
mediante opere e gesti nella vita
quotidiana degli altri, accorcia le distanze,
si abbassa fino all’umiliazione se è
necessario, e assume la vita umana,
toccando la carne sofferente di Cristo nel
popolo. Gli evangelizzatori hanno così
“odore di pecore” e queste ascoltano la
loro voce. Quindi, la comuntà evangelizzatrice
si
dispone
ad
“accompagnare”.
Accompagna l’umanità in tutti i suoi
processi, per quanto duri e prolungati
possano essere. Conosce le lunghe attese e
la sopportazione apostolica. L’evangelizzazione
usa molta pazienza, ed evita di non
tenere conto dei limiti. Fedele al dono del
Signore, sa anche “fruttificare”. La
comunità evangelizzatrice è sempre
attenta ai frutti, perché il Signore la vuole
feconda. Si prende cura del grano e non
perde la pace a causa della zizzania. Il
Da Evangelii Gaudium
seminatore, quando vede spuntare la
zizzania in mezzo al grano, non ha
reazioni lamentose né allarmiste. Trova il
modo per far sì che la Parola si incarni in
una situazione concreta e dia frutti di vita
nuova, benché apparentemente siano
imperfetti o incompiuti. Il discepolo sa
offrire la vita intera e giocarla fino al
martirio come testimonianza di Gesù
Cristo, però il suo sogno non è riempirsi
di nemici, ma piuttosto che la Parola
venga accolta e manifesti la sua potenza
liberatrice e rinnovatrice. Infine, la
comunità evangelizzatrice gioiosa sa
sempre “festeggiare”. Celebra e festeggia
ogni piccola vittoria, ogni passo avanti
nell’evangelizzazione. L’evangelizzazione
gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in
mezzo all’esigenza quotidiana di far
progredire il bene. La Chiesa evangelizza
e si evangelizza con la bellezza della
Liturgia, la quale è anche celebrazione
dell’attività evangelizzatrice e fonte di un
rinnovato impulso a donarsi.
Padre Nostro - 10 Ave Maria - Gloria
C.: Preghiamo: Santa Maria, donna
accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola
nell'intimo del cuore. A capire le irruzioni
di Dio nella nostra vita. Egli non bussa
alla porta per intimarci lo sfratto, ma per
riempire di luce la nostra solitudine. Non
entra in casa per metterci le manette, ma
per restituirci il gusto della vera libertà. È
la paura del nuovo a renderci spesso
inospitali nei confronti del Signore che
viene. Dacci la forza e il coraggio, che hai
avuto tu, di fare spazio al Signore nella
nostra vita e di metterci totalmente nelle
sue mani.
Canto: Servo per amore
3° momento
Una chiesa che si rinnova
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,41-44)
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di
Maria, il bambino le sussultò nel grembo
e piena di Spirito Santo esclamò: “Ecco,
appena la voce del tuo saluto è giunta ai
miei orecchi, il bambino ha esultato di
gioia nel mio grembo”.
[28] La parrocchia non
è una struttura caduca; proprio perché ha
una grande plasticità, può assumere
forme molto diverse che richiedono la
Da Evangelii Gaudium
docilità e la creatività missionaria del
pastore e della comunità. Sebbene
certamente non sia l’unica istituzione
evangelizzatrice, se è capace di riformarsi
e adattarsi costantemente, continuerà ad
essere «la Chiesa stessa che vive in
mezzo alle case dei suoi figli e delle sue
figlie». [26] Questo suppone che realmente
stia in contatto con le famiglie e con la
vita del popolo e non diventi una struttura
prolissa separata dalla gente o un gruppo
di eletti che guardano a se stessi. La
parrocchia è presenza ecclesiale nel
territorio, ambito dell’ascolto della Parola,
della crescita della vita cristiana, del
dialogo,
dell’annuncio,
della
carità
generosa,
dell’adorazione
e
della
celebrazione. [27] Attraverso tutte le sue
attività, la parrocchia incoraggia e forma i
suoi
membri
perché
siano
agenti
dell’evangelizzazione. [28] È comunità di
comunità, santuario dove gli assetati vanno
a bere per continuare a camminare, e
centro di costante invio missionario. Però
dobbiamo riconoscere che l’appello alla
revisione
e
al
rinnovamento
delle
parrocchie non ha ancora dato sufficienti
frutti perché siano ancora più vicine alla
gente, e siano ambiti di comunione viva e
di
partecipazione,
e
si
orientino
completamente verso la missione... [33]
La pastorale in chiave missionaria esige di
abbandonare il comodo criterio pastorale
del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad
essere audaci e creativi in questo compito
di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo
stile e i metodi evangelizzatori delle
proprie comunità. Una individuazione dei
fini senza un’adeguata ricerca comunitaria
dei mezzi per raggiungerli è condannata a
tradursi in mera fantasia. Esorto tutti ad
applicare con generosità e coraggio gli
orientamenti di questo documento, senza
divieti né paure. L’importante è non
camminare da soli, contare sempre sui
fratelli e specialmente sulla guida dei
Vescovi, in un saggio e realistico
discernimento pastorale.
Padre Nostro - 10 Ave Maria - Gloria
C.: Preghiamo: Signore, tu che scegli di
agire attraverso gli uomini per far sentire
la tua presenza, aiuta anche noi ad impegnarci
affinché le persone che ci fai incontrare
sul nostro cammino possano percepire te
nel nostro agire e nel nostro parlare.
Canto: Magnificat (canone)
4° momento
Una chiesa che annuncia il cuore
del vangelo
Dal vangelo secondo Luca
(Lc 1,45)
Elisabetta esclamò a gran voce: «E beata
colei che ha creduto nell'adempimento
delle parole del Signore».
[34] Se intendiamo
porre tutto in chiave missionaria, questo
vale anche per il modo di comunicare il
messaggio. Nel mondo di oggi, con la
velocità delle comunicazioni e la selezione
interessata dei contenuti operata dai
media, il messaggio che annunciamo
corre più che mai il rischio di apparire
mutilato e ridotto ad alcuni suoi aspetti
secondari. Ne deriva che alcune questioni
che fanno parte dell’insegnamento morale
della Chiesa rimangono fuori del contesto
che dà loro senso. Il problema maggiore
si verifica quando il messaggio che
annunciamo sembra allora identificato con
tali aspetti secondari che, pur essendo
rilevanti, per sé soli non manifestano il
cuore del messaggio di Gesù Cristo.
Dunque, conviene essere realisti e non
dare per scontato che i nostri interlocutori
conoscano lo sfondo completo di ciò che
diciamo o che possano collegare il nostro
discorso con il nucleo essenziale del
Vangelo che gli conferisce senso, bellezza
e attrattiva. [35] Una pastorale in chiave
missionaria non è ossessionata dalla
trasmissione
disarticolata
di
una
moltitudine di dottrine che si tenta di
imporre a forza di insistere. Quando si
assume un obiettivo pastorale e uno stile
missionario, che realmente arrivi a tutti
senza eccezioni né esclusioni, l’annuncio
si concentra sull’essenziale, su ciò che è
più bello, più grande, più attraente e allo
stesso tempo più necessario. La proposta
si semplifica, senza perdere per questo
profondità e verità, e così diventa più
convincente e radiosa.
Da Evangelii Gaudium
Padre Nostro - 10 Ave Maria - Gloria
C.: Preghiamo: Santa Maria, donna dei
nostri giorni, mettiti accanto a noi, e
ascoltaci mentre ti confidiamo le ansie
quotidiane che assillano la nostra vita
moderna: lo stipendio che non basta, la
stanchezza da stress, l'incertezza del
futuro, la paura di non farcela, la
solitudine interiore, l'usura dei rapporti,
l'instabilità degli affetti, l'educazione difficile
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Processione mariana 25 maggio 2014