Curriculum vitae La ricerca artistica di Alfonso Nappo abbraccia differenti settori, dalla grafica al video,
dalla pittura al disegno, frutto di un’idea di arte da attuare in tutte le sue molteplici forme.
La curiosità, insaziabile bisogno, è il motore mobile della sua pratica; catturare con i suoi
occhi, e poi con la mano, i piccoli particolari, quei gesti istintivi e a volte meccanici, che le
persone distratte guardano ma non vedono. Un invito ad uscire da questa superficialità che
domina il nostro tempo, dall’eterna necessità di ricerca di quel qualcosa in più che ci renda
felici, ma che lentamente ci corrode, rendendoci come delle macchine incapaci di gioire e
provare pietà, sono le opere “Fragilidad”(2013), “Salviamo il salvabile” (2006), “Tristezza”
(2004). L’artista cerca di risvegliare la coscienza assopita dell’uomo sovrappensiero,
attraverso i grandi temi della fame nel mondo, del dolore, della disuguaglianza e della
povertà. Non a caso l’arte è per Alfonso Nappo “comunica – azione”, azione come legante
delle sue varie passioni e attività, e comunicare come agire, lasciare il segno, scuotere.
Caratteristica delle sue opere è un dominante tratto grafico, sinuoso, deciso e marcato che
rende le forme vicine alle espressioni artistiche Pop, ai fumetti o cartoons, nonostante
l’artista abbia dichiarato di sentirsi fortemente influenzato dall’Art Nouveau, che ritrova
nelle linee e nei colori dell’artista Audrey Kawasaki, uno dei suoi tanti modelli ispiratori.
Colori dominanti nella prima fase artistica sono il nero, il bianco ed il rosso; colori che
immediatamente rimandano al dolore, al peccato, all’impossibilità di restare in bilico nelle
sfumature: bisogna scuotere la nostra coscienza e schierarsi, o bianco o nero. Non manca
però l’alternanza con opere che vedono, invece, l’uso di colori brillanti nelle tonalità
dell’arancio, viola, giallo e celeste, colori che egli definisce utili all’introspezione, poiché
conferiscono tranquillità e serenità.
Svariati sono i modi di operare, passando dalla “manualità assoluta” all’utilizzo dei software
grafici, senza mai però sconfinare oltre il realismo. È infatti nella realtà, nel mondo esterno
concreto e non nel suo astratto bagaglio di emozioni ed ideali, che l’artista trova gli stimoli
per i suoi lavori.
Affascinato dal concetto di vita racchiuso nel legno, suo supporto preferito è la tavola
lignea, che alterna alla tela, e che definisce “viva”. L’utopia di eternità del proprio fare
artistico fa del legno il mediatore del ricordo, lasciandosi modellare e modificarsi dal tempo
e continuando poi a vivere anche senza l’artista. È un input, quello dell’artista, che lascia
poi l’opera libera di vivere e trasformarsi, divenire mille volte ancora nuova opera.
Alfonso Nappo si diploma in Grafica pubblicitaria e fotografia ed è durante il suo percorso
di formazione che si avvicina al ritratto umano, analizzando in particolare il volto e lo
sguardo, unico punto di contatto tra la nostra intima esistenza e l’immenso del mondo. Gli
occhi sono per l’artista strumento che consente di appagare, anche se momentaneamente, la
curiosità, di penetrare quella realtà fatta di sguardi incrociati con cose e persone, sguardi
che generano energie da riversare poi nella creazione artistica. Mosso da quest’idea, nel
2013 inizia la serie (work in progress) “Ri|Tratti”, esercizi con carta e penna con cui l’artista
si diverte, nel tempo libero, a ri – trattare i volti femminili di persone, che in svariati modi
hanno incrociato il suo cammino. Un gioco che non lascia margine di errore, volti
ridisegnati e appunto ritrattati dalla sua personale prospettiva. Alla serie Ri|Tratti seguono
poi le opere “My head is a jungle #1” (2013), “Occhi bassi “(2013), “Herrumbre” (2013),
“My head is a jungle #2” (2013), “Vedoltre” (2013), in cui il fil rouge è ancora e proprio il
volto femminile, ritratti che però, a differenza di quelli su carta, rasentano il realismo.
L’artista parte infatti da un’immagine reale, generalmente da una fotografia, per poi lasciarsi
trasportare al limite del reale , nell’uso dei colori e nella resa degli elementi del volto,
personalizzandola con il suo stile. Sono figure ferme, immobili, di cui è impossibile cogliere
lo sguardo, quasi sempre coperto dai capelli, occhi chiusi, occhi bassi, di donne avvolte nel
tormento del loro mondo, fatto di sensualità, sensibilità, fragilità.
Il 2013 è l’anno che segna una svolta stilistica per l’artista, forse una maturazione, complice
la partecipazione a numerose estemporanee che, per la necessità di un’esecuzione rapida, lo
spinge ad abbandonare il tratto deciso e lineare, i colori cupi ed essenziali, a favore invece
di una linea più dinamica e celere, di colori vivaci, molto vicini spesso al fluo, e soprattutto
ad abbandonare la tela e la tavola prediligendo materiali duttili e poveri. L’opera che segna
questa svolta è “Autoritratto|Afamoka (Ceci n’est pas une cafetière)” (2013), a cui seguono
“Yawn”(2013) e “La vita è come il jazz..meglio quando s’improvvisa”(2013), in cui è
possibile cogliere non solo i nuovi temi di ispirazione ma appunto il nuovo stile fatto di
linee sporche e indefinite che tentano di rendere la velocità e l’incertezza che dominano il
nostro presente.
Tra il 2006 ed il 2013 realizza inoltre un gruppo di opere legate all’universo musicale,
principalmente Jazz, riaffermando ancora una volta l’idea di arte come simbiosi tra le sue
diverse declinazioni. Non è infatti “assurdo” legare pittura e jazz, entrambi frutto di un
flusso creativo. “Ain’t got no…I’ve got life” (2013), “John Coltrane” (2013), “Elettroshock
|Turn on” (2013),“The Wall|s” (2012), “Musa” (2012), “Melody translation” (2011), sono
frutto delle sue tante passioni quotidiane, tra cui la musica. Quella di Alfonso Nappo è
infatti una personalità plurima che, inevitabilmente, traspare dalle sue opere e le influenza.
Alla visione romantica dell’artista che cerca la felicità nell’arte mediante le gioie quotidiane
della vita, si affianca un lato spensierato, eternamente bambino; sfaccettature plurime che
come lame difendono una profonda sensibilità.
Dal 2002 Alfonso Nappo lavora anche come cameraman, esperienza che inevitabilmente
influenza la sua attività artistica. Il contatto con la telecamera gli ha infatti permesso di
scrutare la realtà da un occhio meccanico, soffermandosi su un diverso approccio al
particolare e alla luce. Prende così vita la sua sfida: provare ad unire all’occhio meccanico,
comunemente considerato freddo e distaccato, l’occhio sensibile e la mano dell’artista.
CV
ALFONSO NAPPO (1984)
Alfonso Nappo (Pagani 1984). Si diploma all’Istituto d’Arte di Salerno in grafica pubblicitaria e fotografica e prosegue
gli studi alla Facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Salerno. Attivo sin dal 2002 in mostre pittoriche ed
estemporanee, attualmente lavora come video maker. Tra le esposizioni: 45 Art – l’arte a 45 giri, PAN (Napoli, 2012);
AppARTissima (Napoli 2012); Paratissima 8, MOI (Torino 2012); Linea d’arte| Ocpg in Linea d’ombra- Festival
culture giovanili, Colonnato Teatro/Cinema Augusteo (Salerno 2012); ImmagINazione, mostra personale, Capri Jazz
Bar (Battipaglia 2013); Esposizione presso l’Universitè Libre de Bruxelles (Bruxelles, maggio 2013).
Principali mostre personali e collettive
2014
Il Sacro Fuoco dell'Art, I° edizione IAC NAPOLI
Primo Incontro Artisti Contemporanei - Teatro - SS. Crocifisso e S. Rita, Napoli
Expo, Palazzo Fruscione, Salerno
2013
Art Hosting, Ostello della gioventù Ave Gratia Plena, Salerno
Il ritrovo degli artisti 2, Il Museo del sottosuolo, Napoli
Arte in vetrina, Centro storico, Salerno
Il ritrovo degli artisti, Il Museo del sottosuolo, Napoli
Creattiviamo, Informagiovani, Salerno
Pomigliano Jazz Festival
In_Tratto, Palazzo Genovese, Largo Campo (Sa)
Cantinando, Barile
Demoday Ricigliano, Ricigliano
Mostra Pagani
Mostra pomigliano
Estemporanea Università
Estemporanea Pomigliano
Fuori contesto, Chiesa del santissimo corpo di Cristo, Pagani (Sa)
ImmagINazione, Capri Jazz Bar, Battipaglia (Sa)
The Love concert and love art perfomance, La Feltrinelli Point, Pomigliano (Na)
Atom at night: Pink Floyd event, Scafati (Sa)
2012
Paratissima 8, MOI, Torino
AppARTissima, Napoli
The art of Pink Floyd| Cover Pink Floyd, Pan, Napoli
45 Art – l’arte a 45 giri, Pan, Napoli
Dialogo cromatico, Museo mineralogico, Vico Equense (Na)
Stradarte, P.le S. Maria la Carità, Na
Percorsi d’arte, Reggia di Quisisana, Castellamare di Stabia (Na)
Esposizione presso L’Universitè Libre de Bruxelles, Bruxelles
I love park art. L’arte nelle strisce blu, Pagani (Sa)
Linea d’arte| Ocpg in Linea d’ombra- Festival culture giovanili, Colonnato Teatro/Cinema
Augusteo, Salerno
2011
Stabiae in arte…for Christmas!, Castellamare di Stabia (Na)
Settimana dell’arte e della creatività giovanile, San Valentino Torio (Sa)
Festa in…movimento, Pagani (Sa)
Esposizione durante la manifestazione “Notte dei ricercatori”, Salerno
Chiamata alle arti in Pomigliano Jazz Festival, Museo della memoria di Pomigliano d’arco
(Na)
Tra Sacro e Profano, Complesso di Santa Sofia, Salerno
On the road (III edizione), Battipaglia (Sa)
Luxuria, Chez nous, Salerno
2010
Party Fluo, Mouse club, Napoli
Serata musica live Fitness forever Duel/Beat, Agnano (Na)
2009
Point Brek, Caffe delle filande, Sarno (Sa)
Orchidea, creatività nel femminile, Mostra d’arte sulle donne e per le donne: verso un futuro
di pari opportunità, Scisciano (Na)
GiovanINarte, Pagani (Sa)
That’s unisa! Campus da vivere, Campus Fisciano (Sa)
Festa d’inizio estate, Foce di Sarno (Sa)
Electronic sound winter, Swet Cafè, San Valentino Torio (Sa)
2006
Artisti in vetrina, Chiostro dell’istituto figlie della carità del Preziosissimo sangue, Pagani
(Sa)
2005
Estemporanea IX edizione, P.zza Sant’Alfonso, Pagani (Sa)
2003
Murales in occasione della Festa della Madonna delle Galline, Pagani (Sa)
2002
Estemporanea VI edizione, P.zza Sant’Alfonso, Pagani (Sa)
1997
Estemporanea I edizione, P.zza Sant’Alfonso, Pagani (Sa)
Visual artist | videomaker | graphic designer > freelance
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