TAPPA 3
Il MITO eterno
Ulisse, un eroe sulla soglia
fra terra e mare
Viaggiare per la ragione
stessa del viaggio.
(F. De Andrè)
Erranza e nostos
Ciò che fa grande Ulisse è la sua capacità di ospitare erranza e insieme
desiderio di tornare.
“Non si tratta di contrapporre il valore dell’Esodo a quello di patria. Chi è
colui che ha molto viaggiato senza il ritorno, senza il racconto, senza la
trasmissione della sua esperienza, senz’altro polo, senza padri e senza
figli? E che cosa è il racconto senza l’avventura, il rischio, il desiderio ogni
giorno di riprendere il mare?”
(F. Cassano, Pensiero meridiano)
Bibl.: P. Boitani, L’ombra di Ulisse. Figure di un mito, Il
Mulino, Bologna 1992
Nostos e Mediterraneo: la Misura tra
terra e mare (Cassano)
È questo andirivieni, questo andare-tornando e questo
tornare-partendo, questo partire non per fuggire ma
avendo confidenza con il nostos (ritorno), ma anche
il suo contrario, l’essere altrove quando si è casa,
questa, che è stata vista a lungo come una malattia,
la possibile soluzione, questa grammatica doppia e
antinomica del confine varcato, questo aver casa
non nell’equilibrio…
[l’esaltazione della casa e del domestico o al contrario
lo sradicamento come principio spirituale prevedono
un solo movimento: la Grecia invece è un centro
singolare, che viene incrociato dal confine].
F. Pessoa (Lisbona, 1888-1935)
Ulysses
Il mito è il nulla che è tutto
lo stesso sole che apre i cieli
è un mito brillante e muto:
il corpo morto di Dio,
vivente e nudo.
Questi, che qui approdò,
poiché non c’era cominciò ad
esistere.
Senza esistere ci bastò.
Per non esser venuto venne
e ci creò.
La leggenda così si dipana,
penetra la realtà,
e a fecondarla decorre.
La vita, metà di nulla,
in basso muore.
K. Kavafis (1863-1933)
Itaca
Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
Fa voti che ti sia lunga la via,
E colma di vicende e conoscenze. […]
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell’approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio […].
Itaca t’ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti di più.
E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso.
Reduce, così saggio, così esperto,
Avrai capito che vuol dire un’Itaca.
L’Ulisse di Pascoli
Il sonno-sogno di Ulisse
La vanità del viaggio e del ritorno
L’oblio e la vita
L’ultimo viaggio
Odissea 11,121-137 e il mito di Dante e Tennyson: Odisseo compie il
suo ultimo viaggio dopo che si era compiuto salvo che per un punto
l’oracolo di Tiresia.
XXI - Le Sirene
[…] E il cuore intanto ad Odisseo vegliardo
Squittiva dentro, come cane in sogno:
- Il mio sogno non era altro che sogno;
E vento e fumo. Ma sol buono è il vero E gli sovvenne delle due Sirene.
XXIII. Il vero
[…] E il vecchio vide che le due Sirene,
Le ciglia alzate su le due pupille,
Avanti a sé miravano, nel sole
Fisse, od in lui, nella sua nave nera.
E su la calma immobile del mare,
Alta e sicura egli inalzò la voce.
“Son io! Son io, che torno per sapere!
Ché molto io vidi, come voi vedete
Me. Sì; ma tutto ch’io guardai nel mondo,
Mi riguardò; mi domandò: Chi sono?”
[…]E s’ergean su la nave alte le fronti,
Con gli occhi fissi, delle due Sirene.
“Solo mi resta un attimo. Vi prego!
Ditemi almeno chi sono io! Chi ero!”
E tra i due scogli si spezzo la nave.
Cfr. Cassano
Il conflitto di Ulisse
Ulisse vs Achille
(Diano)
Astuzia, metis vs passione e coraggio
Si piega per superare, per tornare vs
si spezza ma non si piega per
compiere un destino
Ulisse vs Abramo
(Lévinas)
Il ritorno in patria, Itaca vs l’esodo
dalla propria casa per una terra
promessa e sconosciuta
Il nostos, ritorno al passato vs l’esodo,
marcia per il predominio del futuro
Achille ed Abramo compiono un destino che li trascende,
subiscono qualcosa che è più grande di loro;
Ulisse schiva le forza che lo sovrastano e le piega, non
riconosce altri fini al di sopra di sé.
La parresía
Qual è la disgrazia dell’esilio? “una e grandissima”, secondo Polinice: “non
avere libertà di parola”. E sua madre Giocasta aggiunge: “É proprio di
un servo non dire ciò che si pensa”. La franchezza, primo tratto
dell’etica aristocratica, si secolarizza, con la democrazia, nella libertà di
parola (parresia). Odisseo sfuggì all’una e all’altra. […] Tutti i caratteri
che, nei secoli, vennero assegnati al mercante, allo straniero, all’ebreo,
al commediante, furono prima coniati da Odisseo all’interno di se
stesso. L’eroe prefigurava una condizione in cui né la franchezza
aristocratica né la democratica libertà di parola sarebbero state
adeguate.
(R. Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia)
Odisseo e la parola
“Odisseo, maestro della parola, fu l’ultimo a far pensare
che non tutto è parola, finchè mancava la sua preda
luccicante di storie […]”.
Odisseo abbassa gli occhi e dà forma ad una mechané,
al contrario degli uomini comuni stretti e costretti tra le
forze della natura e degli dei.
Cfr. R. Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia, Adelphi 1988
Tra esodo e nostos è davvero importante quello che sta
in medio…tra il mare ed Itaca…c’è la vita.
Molte volte ho studiato
il marmo che mi hanno scolpito una nave alla fonda con la vela ammainata.
In realtà non rappresenta il mio approdo
ma la mia vita.
Perché l’amore mi fu offerto e fuggii le lusinghe;
il dolore bussò alla mia porta ma ebbi paura:
L’ambizione mi chiamò, ma paventai i rischi.
Eppure bramavo sempre di dare un senso alla vita.
Ora so che bisogna alzare le vele
E farsi portare dai venti della sorte
Dovunque spingano la nave.
Dare un senso alla vita può sfociare in follia
Ma una vita senza senso è la tortura
Dell’inquietudine e del vago desiderio:
È una nave che anela il mare eppur lo teme.
E.L.Masters, George Gray (Ant.S.R)
Itaca: un’isola
Il mal di’isola…l’insulomania…
Una patologia derivante dall’ebbrezza di
conoscere un microcosmo misterioso e
affascinante circondato dal mare.
Cfr. P. Matvejevic, Breviario mediterraneo
Un mare di isole…
Mare e terre…terre e mare. Il paesaggio
mediterraneo si rivela una continua
contraddizione cambiando prospettiva:
Un mare circondato da terre, una terra
bagnata dal mare.
Un mondo a sé o al contrario il centro del
mondo.
Un mare d’amore (!)
Il Mediterraneo, lo spazio della relazione
umana, dell’amore e del corpo.
A proposito del mestiere più vecchio del
mondo:
“L’amore nella città mediterranea è
altrettanto ricercato del pane”.
Pare che a Pompei vi fossero più bordelli
che forni!
ISOLA: un LUOGO
Luogo di raccoglimento, quiete, pentimento,
esilio (sede di monasteri, prigioni, asili…)
Luogo dell’attesa (“gli isolani hanno più tempo
per attendere che non gli altri- l’attesa è il
contrassegno del loro tempo”)
Luogo della separazione, che accetta meglio i
nuovi arrivi
Luogo in cui il futuro è visto come una
ripetizione del passato, della sua parte
migliore.
Un’isola apocalittica
A Patmos, Giovanni in preda ad una visione scrive
l’Apocalisse, l’ultimo libro secondo l’ordine
canonico del Nuovo Testamento.
L’isola mediterranea si presenta come luogo di
rivelazione, il suo essere totalmente lambita dal
mare, il topos terramare, appare come una
metafora della lotta fra bene e male: una delle
bestie apocalittiche viene dal mare, il mare si
trasforma in sangue (8,9), col giudizio universale
inizia un nuovo ciclo, un nuovo cielo, una nuova
terra, ma “non ci sarà più mare” (21,1).
Il pericolo viene dal mare…
Nell’AT i profeti in particolare evocano contro i
peccatori i mostri marini:
LEVIATAN: drago, il serpente fuggiasco
d’origine fenicia, il mostro del caos primitivo che
inghiottiva momentaneamente il sole)--> Egitto
RAAB: mostro del caos, personificazione mitica
delle acque primordiali, del mare ---> Mar
Rosso
GOG e MAGOG: il primo è il personaggio, il
secondo il paese di Gog, il tipo del
conquistatore barbaro che mette Israele di
fronte all’ennesima prova.
Il Mediterraneo del Corano
Coloro che molto viaggiano per il mondo
“percepiscono col cuore ciò che debbono
comprendere”.
Nelle sure del Corano il mare è fonte di
ricchezze e benefici da accettare.
“Il sole si muove e gira fino ad un determinato
limite”: esistono due mari separati da una
barriera. Allah ha spianato la terra. Vincere
sul mare è come vincere dieci scontri
terrestri.
I NOMI del Mediterraneo
Mare grande - Mare ultimo - Mare dei
Filistei (Bibbia)
MW : tutte le acque (Egitto)
Mare nostro - mare accanto a noi
(Platone) - Mare interno (vs Oceano,
esterno) ---> I Greci
Immaginario linguistico greco
Als : sale > mare come materia
Pelagos: distesa > mare come immagine
Pontos: mare > mare come vastità, viaggio
Thalassa: mare > mare come esperienza
Kolpos: insenatura, golfo
Laitma: profondità marina
Carta T-O
ORIENS
Mare Oceanum
ASIA
SEPTENTRIO
MARE MAGNUM
EUROP A
AFRICA
Gerusa lemm e
OCCIDENS
T= theos/terrarum O= okeanos/orbi
Carta Sallustiana
MERIDIES
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