Poste ItalIane. s.P.a. - sPedIzIone In abbonamento Postale
d. l. 353/2003 (ConV. In l. 27/02/2004 n°46) aRt. 1, Comma 1, dCb/Cn nR. 43/11 - € 1,00
MOGOL, L’AUTORE
CHE CI FA CANTARE
DA MEZZO SECOLO
A colloquio con l’artista
protagonista dell’evento
organizzato da “IDEA”
per le 21 del 12 dicembre
al Teatro sociale di Alba
G
iulio Rapetti Mogol
non ha bisogno di
presentazioni : l’ultimo mezzo secolo di
musica italiana è indissolubilmente legato a lui, da “Una lacrima sul viso”, “Riderà” e “Canzoni stonate” a “Io non so parlar
d’amore” e “Rinascimento”, passando attraverso migliaia di altri
successi che ciascuno di noi ha
canticchiato almeno una volta, in
primo luogo quelli firmati in coppia con Lucio Battisti.
“IDEA” l’ha intervistato.
Lei ha di recente festeggiato cinquant’anni di carriera. L’ha fatto
a Roma, lo rifarà in qualche misura nell’evento organizzato dalla nostra rivista ad Alba. Che cosa la rende più orgoglioso di
questo mezzo secolo?
Giulia Mastri
«I risultati che ho avuto la fortuna di ottenere. Ciò che ho gradito
di più è stata la stima della gente,
il comprendere che quello che ho
scritto è stato assorbito. Non sapevo lo fosse stato così tanto».
Domanda banale: qual è l’origine
dello pseudonimo Mogol che ha,
peraltro, ottenuto di poter aggiungere al suo cognome?
«Avevo scelto di avere uno pseudonimo. A quell’epoca (non so se
ancora oggi è così) alla Siae occorreva presentare un certo numero
di proposte. Io ne inviai una trentina, ma nessuna andava bene.
Arrivai a presentare fino a centoventi pseudonimi acquisiti da
tutte le parti: alcuni suggeriti da
amici, altri che mi venivano in
mente, altri derivanti da termini
strani come Zippo. Non saprei di-
UNA SERATA DI AUGURI DEDICATA AI NOSTRI
L’appuntamento è assolutamente da non
CONSIGLIAMO AI CLIENTI
perdere! La rivista
E AI LETTORI DI RISERVARE
“IDEA” e la casa eUN POSTO AL CONCERTO
ditrice “Uniart” orINVIANDO UN’E-MAIL
ganizzano
per
ALL’INDIRIZZO
lunedì 12 dicemDI POSTA ELETTRONICA
bre, al Sociale
[email protected]
di Alba, con
inizio alle 21,
un’indimenticabile serata il cui protagonista sarà il
grande Mogol, del quale saranno ripercorsi cinquant’anni di capolavori diventati successi immortali della
musica leggera italiana.
L’invito a partecipare è indirizzato ai clienti inserzionisti della rivista e a tutti i lettori. L’ingresso sarà
libero sino a esaurimento dei posti disponibili.
Giulio Rapetti, in arte Mogol (che con decreto del
Ministro degli interni dal 2006 fa parte integrante del
cognome dell’artista), salirà sul palcoscenico e rac-
Foto: Gianni Alemanno tratta dal profilo Flickr
re quale fu l’origine di Mogol. Ma
è lo pseudonimo che mi fu consentito di utilizzare».
Lei ha fondato una scuola per
autori e cantanti, il “Centro europeo Toscolano” (Cet), in Umbria.
La musica si insegna o è un’arte
per così dire innata?
«Tutto ha uno studio. Certo, la
genialità fa parte di questo
mondo; ma i geni sono uno su
milioni. Il talento, invece, ce l’abbiamo tutti: basta coltivarlo; se
non in un’arte nell’altra, ma tutti
abbiamo questo dono. Il problema è l’applicazione: essa, purtroppo, non viene insegnata nelle
scuole. Così succede che un bambino il quale ha iniziato presto a
suonare il pianoforte diventi per
tutti un talento. Ma, se avessero
cominciato in venti, sarebbero
stati tutti talenti! Con buoni maestri, s’intende. Perché contano la
passione, l’applicazione e la concentrazione, l’entusiasmo e, soprattutto, i buoni maestri».
A proposito di talenti, se lei non
avesse espresso il suo così come l’abbiamo conosciuto, cosa
avrebbe fatto da grande?
«Avevo un’ambizione! Diventare
impiegato di terza categoria. Ero
spaventato dalla vita e cercavo
una collocazione, cosciente dei
miei grandi limiti. Forse avevo
anche un’autocritica abbastanza
severa perché, quand’ero bambino, pensavo che avrei avuto grandi difficoltà a mantenermi da solo. Ovviamente erano pensieri di
un bambino, ma non ero così fiducioso. Per questo ho sempre
cercato di prepararmi, di studiare, di applicarmi con la massima
attenzione, cosciente che avrei avuto grandi difficoltà».
Quando ha capito che quella dell’autore sarebbe stata la sua
strada? Come è nata la sua
prima canzone?
«Ho scritto la mia prima canzone
quando lavoravo con il maestro
Carlo Donida; un giorno gli portai un testo, anche se in genere
scrivo prima la musica e dopo i
testi. Lui lo musicò e lo incise Mina, a quei tempi un’artista emergente. La canzone si chiamava
“Briciole di baci”. Con la seconda
canzone che ho scritto, “Al di là”,
vinsi Sanremo (era il 1961 e il
brano fu interpretato da Luciano
Tajoli e Betty Curtis, ndr)».
Quindi lei è passato subito tra i
vincitori...
«Diciamo che ho avuto molto fortuna».
C’è una canzone che avrebbe
voluto scrivere e non ha scritto?
«Non ce ne sono, perché mi è mai
venuto in mente questo pensiero. Ho avuto così tanta fortuna
che non mi pare il caso di invidiare qualche altro autore che ha avuto successo. Mi basta ampiamente quanto ho scritto».
C’è un artista per il quale vorreb-
Mogol il 24 settembre
ha festeggiato i 50 anni
di carriera in piazza
del Campidoglio, a Roma
(nell’immagine sopra).
In quella occasione giovani
musicisti e migliaia
di spettatori gli hanno reso
omaggio decretando
il successo dell’iniziativa
promossa da “Roma
capitale”. Dopo “Al di là”,
con cui vinse il Festival
di Sanremo del 1961, Mogol
continuò a sfornare successi
immortali come, nel 1964,
“Una lacrima sul viso”
cantata a Bobby Solo
CLIENTI E LETTORI: UNA MAGICA ATMOSFERA MUSICALE ASPETTANDO IL NATALE
conterà, accompagnato da una voce
solista e da un’orchestra di tre elementi, i retroscena più curiosi e gli
aneddoti più divertenti del suo lavoro, stimolato dal noto musicologo
Luca Damiani (foto), uno dei maggiori conoscitori della biografia del
maestro.
Sarà uno spettacolo coinvolgente,
anche grazie alla proiezione di video
inediti di Lucio Battisti e di Adriano
Celentano intenti a eseguire le canzoni firmate da Mogol.
La scaletta dell’appuntamento vedrà
salire sul palcoscenico anche una selezione di cantanti, in rappresentanza delle “sette sorelle” della
Granda, i quali eseguiranno brani di Mogol scritti non
solo per Battisti e Celentano, ma anche per artisti del
calibro di Cocciante, Gianni Morandi, “Équipe 84”,
Fausto Leali, Bobby Solo e Little Tony.
Sarà inoltre presentato l’impegno
della rivista “IDEA”, che proseguirà
per tutto il 2012, in stretta collaborazione con la “Fondazione Nuovo
ospedale Alba-Bra Onlus”: il nostro
settimanale e i suoi lettori contribuiranno all’acquisto degli arredi funzionali e tecnici delle camere del nosocomio in costruzione a Verduno,
sostenendo il progetto di adozione
promosso dalla Fondazione presieduta da Elisa Miroglio.
Nel corso dell’evento indetto al
Teatro sociale, “IDEA” premierà
all’ingresso, con un ricco omaggio, i suoi clienti che
presenzieranno alla serata.
Sarà un segno di riconoscimento per tutti coloro che
continuano a scegliere “IDEA” come ideale mezzo di
comunicazione e promozione, sicuramente efficace in
tutta la provincia di Cuneo e non solo.
un eccezionale appuntamento Ü 8 dicembre 2011 Ü
5
be scrivere un brano?
«Non ho mai ambito a scrivere
qualcosa per qualcuno. In genere
scrivo per il senso della musica, e
in un secondo momento chiamo
il cantante. Anche se adesso è più
difficile, e non funziona quasi più
così, perché ognuno si scrive le
proprie canzoni. Possiamo scrivere anche la canzone più bella
del mondo, ma è difficile che
qualcuno incida qualche canzone
non sua: bella o brutta che sia, se
la vuole comporre».
Quindi, in genere, lei scrive, e
poi, in base alle caratteristiche
di quel testo, individua il cantante che potrebbe interpretarlo?
«Sì, un tempo avveniva così. Oggi, invece, è difficile che una can-
veramente straordinarie. Anche
per come lui le interpreta, perché
quando canta in inglese è davvero un artista di livello mondiale,
uno dei migliori che abbia mai
ascoltato. La gente non lo sa perché, quando canta in italiano, a
causa del forte accento siciliano,
distorce le consonanti».
Anche nella musica, dunque,
non è detto i migliori emergano
in maniera più preponderante.
«Non esiste più la meritocrazia,
almeno io non la vedo più. Una
volta c’era, adesso si segue di più
la logica del profitto: ognuno si
accaparra quello che gli arriva,
passano due giorni dal dilettantesimo all’essere noti, non esiste
più l’esperienza maturata con
sto fatto mette tristezza addosso
e perché è giusto che i giovani
vivano il loro tempo con lo stesso
entusiasmo, anche se le cose
sono cambiate».
Lei è tra i giudici di “Io canto”.
Tutti questi programmi televisivi
dedicati alla musica, dai “talent
show” per i giovani alle trasmissioni dedicate ai bambini, non
rischiano di creare una sovrabbondanza di proposte?
«Assolutamente sì. Io ho accettato di partecipare a “Io canto” perché è un gioco che finisce una
volta che i ragazzi hanno cantato.
Intendo dire che non si crea
un’ambizione, non c’è una mobilitazione per il successo e non si
creano frustrazioni nei bambini.
zone, anche bellissima, possa
convincere qualcuno, perché ciascuno preferisce fare da sé. Fanno eccezione pochi casi: quando
Gianni Morandi ha sentito “Rinascimento” gli è piaciuta e ha
voluto cantarla. Altrimenti avevo
pensato di proporla a Sting approfittando del fatto che
Al
Cet creato da Mogol
stava in Toscana. In gein provincia di Terni si
nere, mi piace scrivere
approfondiscono per 2 anni le
se ho una bella musimaterie affini al settore musicale,
ca. Di recente ho
per diventare professionisti. I corsi
scritto cinque canzosono: interpreti, compositori,
autori, arrangiatori musica pop,
ni per Gianni Bella su
compositori di musica da
musiche che aveva
film e tecnici del
composto prima di essesuono.
re colpito dall’ictus, e sono
anni di lavoro. Non credo sia una
convinzione personale, ma una
constatazione che mi pare abbastanza oggettiva. Del resto si assiste a un alternarsi di nomi che
passano e poi finiscono».
Avrei voluto chiederle come,
secondo lei, è cambiato il mondo
della musica in questi anni, ma
direi che ha già delineato in modo dettagliato il suo pensiero...
«Non ho opinioni particolari,
dico quello che credo sia, quello
che vedo accadere e negli ultimi
anni è successo questo: dai programmi televisivi, ai film, agli
artisti c’è stato un decadimento.
Si cerca di ignorarlo perché que-
Questa è stata una delle condizioni per le quali ho partecipato».
Esiste un inedito del duo MogolBattisti: “Il paradiso non è qui”.
Quando lo potremo sentire?
«Credo mai, perché la legislazione in merito è molto vecchia e
non lo consente al musicista senza il nullaosta della vedova di Lucio Battisti, la quale non vuole
che la canzone sia cantata».
Nella foto sotto, a destra: Mogol
e Lucio Battisti negli anni
Settanta. A sinistra: allo stadio
albese di San Cassiano, il 12
aprile 1992, la Nazionale cantanti
schierata prima del fischio
d’inizio della partita benefica
che l’oppose a una selezione
di “vecchie glorie” locali.
Il match finì 2-2 e, soprattutto,
permise di raccogliere
124 milioni di lire destinati
a fin di bene. Mogol, a cui si
deve l’idea iniziale
della Nazionale cantanti, è il
secondo da sinistra, accosciato.
Fra gli altri si riconoscono:
Gianni Morandi, Pupo, Biagio
Antonacci, Eros Ramazzotti,
Paolo Belli e Ligabue
6
á 8 dicembre 2011 á un eccezionale appuntamento
“Tartufo dell’anno”
a Penelope Cruz
L’ATTRICE STA GIRANDO A TORINO
Penelope Cruz nei panni
della nuova partner
femminile di capitan
Jack Sparrow-Johnny
Depp nel quarto episodio
de “I pirati dei Caraibi”.
A destra, sopra: Antonio
De Giacomi, presidente
dell’Ente Fiera
internazionale del tartufo
bianco d’Alba; sotto:
Alberto Cirio, assessore
regionale al turismo
Elena Bottini
L
a prima “star” fu Marylin Monroe; in tempi
più recenti è toccato a
Sofia Loren, Alain Delon e Gérard Depardieu. La prossima stella della cinematografia
mondiale a ricevere il “Tartufo
dell’anno” assegnato dall’Ente
Fiera internazionale del tartufo
bianco di Alba e dal Comune, in
sinergia con l’Assessorato al turismo della Regione Piemonte, sarà
Penelope Cruz, nel 2009 premio
“Oscar” quale migliore attrice non
protagonista femminile per
“Vicky Cristina Barcelona” di
Woody Allen, sotto la regia del
quale è interprete anche di “Bop
Decameron”, in uscita nel 2012.
La bella e brava spagnola in questo periodo è a Torino, dove la
troupe diretta da Sergio Castellitto sta girando il film ispirato al
romanzo “Venuto al mondo” di
Margaret Mazzantini.
Quando scriviamo queste note,
nulla di definitivo è stato deciso
in merito al momento e alle modalità della consegna della prestigiosa trifola, anche perché non è
facile far combaciare i tempi e le
esigenze della star e dei suoi colleghi. Pare comunque che l’interesse verso la proposta sia forte, e
ci si stupirebbe se non fosse così.
Del resto il film in via di realizzazione è anche un buon mezzo
promozionale per il Piemonte ed
è quindi un motivo in più per
premiarne il regista e il cast.
FRA MURELLO, RUFFIA E CASALGRASSO SI AGGIRA (E RECITA) LUCA ARGENTERO
A Murello ci si conosce un po’ tutti. Vi abitano circa mille abitanti,
le strade e i punti di riferimento sono gli stessi: la panetteria, il bar,
i due alimentari, la lavanderia e la sede degli alpini. Ci si incrocia
sovente, non appena uno muove un piede per strada mostra la sua
presenza agli altri. E, come in tutti i piccoli paesi, c’è chi raccoglie
le notizie e poi le divulga: «Hai saputo? Hai visto?».
Serve poco per il chiacchiericcio, è sufficiente fare qualcosa di diverso... e in questi giorni di cose diverse ce ne sono parecchie.
Non solo a Murello, ma anche a Ruffia e Casalgrasso c’è un formicolio di movimenti, un continuo vai e vieni di forestieri.
Una troupe cinematografica sta girando un film prodotto dalla “Inside production” di Roma, tra i cui soci figura Luca Argentero (nella
foto a sinistra). Il regista è Simone Gandolfo (a destra), noto per
aver interpretato il tenente Serra in “Ris Roma 2” e Fausto Coppi in
“Gino Bartali, l’intramontabile”.
Martedì 22 novembre alcune scene sono state girate per le vie di
Ruffia. Sabato 26 la piazza principale di Murello è stata occupata
dalla troupe per l’intera giornata, mentre venerdì 25 i locali del
Gruppo alpini del paese hanno fatto da teatro di posa.
Le riprese continueranno fino al 19 dicembre in un cascinale che,
per l’occasione, è stato trasformato in un set cinematografico.
protagoniste le star del cinema Ü 8 dicembre 2011 Ü
7
LA “FRATELLI MARTINI”
CONQUISTA LONDRA!
Giulia Berardi
NELLA FOTO GRANDE,
A DESTRA:
GIANNI MARTINI CON
LA FIGLIA ELEONORA,
IL CUI INGRESSO
IN AZIENDA DÀ IL “LA”
ALL’ATTIVITÀ DELLA TERZA
GENERAZIONE
DELLA FAMIGLIA
CHE HA DATO VITA
A UNA DELLE AZIENDE
ENOLOGICHE PIÙ
IMPORTANTI NON SOLO
DEL PIEMONTE, MA ANCHE
DEL NOSTRO PAESE
8
e classifiche stilate in
base a criteri oggettivi
non mentono. E sanciscono la grandezza e le
potenzialità di aziende ormai
leader del mercato come la FRATELLI MARTINI con sede a Cossano
Belbo (località San Bovo, via
statale 26; tel. 0141-837211;
sito internet www.fratellimartini.it), eccellenza vitivinicola piemontese privata collocata al
quinto posto nella graduatoria
de “Il Mondo” per le cantine con
oltre 10 milioni di euro di fatturato.
Ne è patron Gianni Martini, il
quale oggi proietta il suo lungimirante sguardo, con il relativo
impegno operativo, prevalentemente all’estero (export 95%),
con un radicamento fortissimo
nel Regno Unito e in Germania e
buone performance in Russia
soprattutto con Canti il marchio
leader dell’azienda, ambasciatore dell’Italia nel mondo.
Il fatturato (che tocca i 152 milioni) è cresciuto di oltre il 10%
L
rispetto al 2009 e ciò si deve
anche «all’incremento dei prezzi
di quasi tutti i vini e al buon andamento della nostra presenza
nell’area non brand», precisa
Martini che aggiunge «il mio
progetto a questo punto è di
raddoppiare il lavoro in Italia».
Espansione e desiderio di scoprire e affrontare nuovi mercati
sono alla base di un altro traguardo di assoluto riguardo
specie in questi giorni di euforia
prenatalizia. Si tratta della realizzazione della vetrina natalizia
ad Harrods dedicata al marchio
“Canti” e al suo “Canti Prosecco
Bar”, situato al secondo piano,
negli storici grandi magazzini
inglesi ideata per stupire la
clientela di Londra e quella
internazionale in vacanza nella
sempre all’avanguardia capitale
del Regno Unito.
In questo paradiso per gli estimatori del bello e della qualità
da agosto di quest’anno il
“Canti Prosecco Bar” accontenta gli appassionati dello stile
á 8 dicembre 2011 á ip á punta di diamante dell’enologia piemontese e italiana
italiano e i buongustai desiderosi di brindare con un ottimo bicchiere della selezione di vini
“Canti”. Situato nella nuova rivisitata ed espansa pizzeria, al
secondo piano di “Harrods”, il
“Canti Prosecco Bar”, è il risultato della sinergia tra la FRATELLI
MARTINI e uno tra i più rinomati
studi italiani di architettura che
ha dato la paternità al progetto
creando un ambiente in armonia con lo storico magazzino e,
allo stesso tempo, coerente con
lo stile inconfondibile di cui
“Canti” è da sempre ambasciatore.
Un’altra “chicca” non trascurabile è la possibilità per gli ospiti
di gustare una selezione dei
migliori prodotti “Canti” con
novità proposte in edizione limitata per “Harrods” ed assaporare le ricette create in esclusiva
per “Canti” dallo chef stellato
Massimo Camia e i famosi piatti
di Giuseppe Silvestri, chef nel
ristorante-pizzeria di “Harrods”.
«È una tappa importante, non
solo per la FRATELLI MARTINI spa,
ma sono convinto lo sia per i
vini italiani tutti», commenta
Gianni Martini. «Entrare da protagonisti da “Harrods”, tra le
eccellenze enogastronomiche
internazionali e i migliori ristoranti, significa veder ri-
conosciuti anni di lavoro e investimenti importanti sul mercato
internazionale. Se il progetto
“Canti” è nato come una scommessa, oggi anche i più scettici
dovranno riconoscere che il
nostro non è solo un brand dal
forte appeal, bensì un vero e
decennio dello Champagne,
credo che si possa affermare
che, anche grazie al successo
riscosso da “Canti”, stiamo
entrando nel decennio del
Prosecco».
Per Gianni Martini e la sua azienda si apre un nuovo capitoUN PARTICOLARE
DELLA GRANDE
VETRINA NATALIZIA
ALLESTITA PRESSO
I MAGAZZINI
“HARRODS”
DI LONDRA,
DEDICATA
AL MARCHIO
“CANTI” E AL SUO
“PROSECCO BAR”,
APERTO DA AGOSTO
AL SECONDO
PIANO DEL
CENTRO
COMMERCIALE
FORSE PIÙ
FAMOSO
DEL MONDO
proprio ambasciatore italiano
nel mondo. Abbiamo aperto una
strada che in molti hanno seguito, ma da “Harrods” siamo gli
unici italiani a essere presenti
tra gli eccellenti. Il Prosecco sta
diventando il vino preferito tra i
consumatori inglesi. I più recenti sondaggi, condotti da “Wine
Intelligence”, indicano una percentuale di preferenza del
Prosecco di oltre il 15% sui 28
milioni abituali consumatori del
Regno Unito. È un vino amato
per il suo gusto gradevole che si
unisce quasi sempre a un costo
contenuto e a un’immagine
sofisticata. Se gli ultimi dieci
anni possono essere definiti il
lo. La storia si prepara a essere
tracciata dalla terza generazione, con l’ingresso in azienda di
sua figlia Eleonora: la promessa
di un grande futuro e la consapevolezza di un glorioso passato. Elementi decisivi racchiusi
nell’unicità e nel dinamismo imprenditoriale di quelle aziende,
come la FRATELLI MARTINI, che
sanno guardare a ciò che verrà
con ottimismo, mantenendosi
sempre all’avanguardia!
www.cantiwinestyle.com
Canti Prosecco Bar
secondo piano
Harrods, Brompton Road,
London
SUCCESSO DEL “CANTI PROSECCO BAR” DA “HARRODS”
Sommario
EDIZIONI UNIART
Redazione:
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RODDID’ALBA(Cn)
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á 8 dicembre 2011
i fatti
DIRETTORE RESPONSABILE
ClaudioPuppione
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ART DIRECTOR
SimonaBorsalino
anno XXVI
DECISA LA PREMIATA DEL 2011
“Tartufodell’anno”aPenelopeCruz
RECORD NEGATIVO PER L’ITALIA
Unanazionechenonfafigli
nonpuòavereunfuturo
NUOVO OSPEDALE DI ALBA-BRA
ContinualaraccoltadellaFondazione
con“Adottaunastanza”
PREMIATI 183 FEDELI AL LAVORO
ACuneoverrannoconsegnati
iriconoscimentiperilprogresso
economicodell’Entecamerale
ATTESTATO DELL’ATENEO GENOVESE
Lingueperfetteal“DaVinci”diAlba
“HUMAN RESOURCES-CAMPUS GRANDA”
Lepossibilitàdilavorosonoconcrete!
IN ATTESA DELLA NEVE
Lenostremontagnesonouna
minierad’orononsoloturistica
NEWS DAL PIEMONTE
Notizieedeventidellasettimana
IL QUINTO “CUNEO FILM FESTIVAL”
Attesinelcapoluogoospitiillustri
tracuiPaoloVillaggio
COSTITUITA LA “STEINWAY SOCIETY”
Saluzzoemusica,binomio
semprepiùstrettoebenefico
16
á ALLA SCOPERTA DEI COMPITI
DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA
Il direttore, Angelo Lamberti (foto),
spiega le funzioni della Commissione
tributaria provinciale di Cuneo,
un vero e proprio tribunale in materia
di fisco che si occupa di dirimere migliaia
di controversie ogni anno
66-67
70
72-73
74-75
TANTI GLI APPUNTAMENTI A CEVA
IncombelaFieradiSantaLucia
IL “FIDELIO” IN SCENA AL REGIO
IlmaestroNosedarilegge
l’operadiBeethoven
UNA PERSONALE DAVVERO UNICA
CarloMarianoSartoriseisuoi
venticinqueannidiparalisiaMontà
IL CAPPONE DI MOROZZO
Unafierapercelebrareuna
delleeccellenzecuneesi
le rubriche
22
12
14
50
52
56
á PROCEDE (BENE) L’INIZIATIVA
“ADOTTA UNA STANZA”
La “Fondazione Nuovo ospedale Alba-Bra
Onlus”, presieduta da Elisa Miroglio
(foto), ha tagliato i traguardo
dei 5 milioni di euro raccolti tra i soci.
Intanto i lettori di “IDEA” stanno
contribuendo al potenziamento del progetto
á
76
80
82
L’EDITORIALE
Un’ideologiaparanazista
IL FICCANASO
Laguerradeibambini
UN FIGLIO? CHE AVVENTURA...
Unnormalissimo(?)sabato
mattinadiriposo
IL LAVORO
Laleggedistabilità
AL CINEMA
Ligabuealcinemain3D
con“Campovolo2.0”
TORINO & DINTORNI
UnNataleconifiocchi
LE QUATTRO STAGIONI DELLA DISPENSA
Conosciamomeglioilmandarino
ARTE
Ilfascinoimmutatodelle“Lucid’artista”
Questo numero è stato chiuso in redazione venerdì 2 dicembre alle 14,10
á COLLEGATI SUBITO! A lato il codice QR del nostro sito internet,
www.ideawebtv.it. Punta la fotocamera dello smartphone sul codice:
sarai subito collegato con www.ideawebtv.it!
le persone
4-6
16-19
24-25
28-29
35
40-41
46-47
60-61
62-63
68-69
MOGOL AD ALBA
Intervista all’autore che ci fa
cantare da mezzo secolo
ANGELO LAMBERTI
A tu per tu con il Direttore della
Commissione tributaria provinciale
GIOVANNI NEGRO
«Ora plachiamo le polemiche
anche in Regione Piemonte”
FAUSTO MULATTIERI
È il primo cittadino di Pamparato
ROBERTO MOSSIO
Le idee dell’ambasciatore “L’Oréal”
CHRIS BANGLE
Il genio che ama Clavesana
FRANCESCO NEGRO
Alla scoperta del meraviglioso
mondo della mano
STEFANO ZECCHI
Il suo ultimo libro, la tragedia
delle foibe e l’esodo degli italiani
FRANCESCO SOBRERO
In libreria con “A tempo perso”
GIORGIO CONTE
Grande ritorno con un cd e un libro
del 70enne cantautore astigiano
le lettere
á Questa settimana troverete
Parola ai nostri lettori a pag.
78
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L’editoriale
UN’IDEOLOGIA PARANAZISTA
Claudio Puppione
N
IL SUICIDIO ASSISTITO
E IL CONCETTO
DI “DOLCE MORTE”
SAREBBERO PIACIUTI
MOLTO AD ADOLF
HITLER, MA QUALCUNO
SPERA CHE NON
CI PENSIAMO TROPPO
on rientrando il quotidiano di Ezio Mauro tra le mie letture più assidue,
traggo dal sito www.thefrontpage.it di Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi alcune citazioni dallo scoop con il quale “La Repubblica” ha annunciato al mondo il suicidio di Lucio Magri. «È tutto in ordine, in piazza del
Grillo, nel cuore della Roma papalina e misteriosa, a due passi dalla magione dove
morì Guttuso, pittore amatissimo, ma anche avversario sentimentale. Niente sembra
fuori posto, il parquet chiaro, i divani bianchi, i libri sulla scrivania impero, la
collezione del “Manifesto” vicina a quella dei fascicoli di cucina, si sa che Lucio è un
cuoco raffinato... in cucina Lalla, la cameriera sudamericana, prepara il Martini con
cura, il bicchiere giusto, quello a cono, con la scorza di limone». «“Lucio non sapeva
usare il bancomat né il cellulare”, racconta una giovane amica». «Lui, grande giocatore di scacchi, lui grande sciatore... ma attenzione a come ne scrivete, non era un vanesio, non era un mondano...».
Ecco, questo basta e avanza per capire come viva e ragioni una certa sinistra, sedicente “di popolo”, quella che, tra un’esaltazione e l’altra della Resistenza, non ha vergogna di mettere in discussione il suffragio universale perché non la fa vincere.
Detto ciò, passiamo alla questione più importante, non senza evidenziare che Magri
merita rispetto, al pari di Mario Monicelli, gettatosi da una finestra dell’ospedale in
cui era ricoverato. Il rispetto ha nulla a che fare con l’ammirazione per il “gesto eroico” espressa in modo più o meno esplicito da vari commentatori. E non può essere
neppure benevola comprensione verso la decisione di autoeliminarsi.
Occorre però distinguere tra un atto come quello compiuto dal grande regista e una
scelta pianificata e, soprattutto, assistita da amici e da medici compiacenti.
Lucio Magri ha finito i suoi giorni in una clinica svizzera della “dolce morte”. Il motivo? Pare soprattutto una profondissima depressione legata alla scomparsa della sua
compagna e anche alla constatazione della fallacità degli ideali coltivati per decenni.
Siamo di fronte, dunque, a un caso di eutanasia non su un malato terminale, ma su una persona affetta da “mal di vivere”. Si evidenzia così come siano mobili i paletti che
separano questa “azione umanitaria” dalla totale aberrazione. Cioè: si sa dove si inizia (appellandosi al nobile intento di interrompere sofferenze inutili), però non dove
si finisce (magari alla soppressione d’ufficio arrivati a 80 anni d’età, così si salva il
sistema pensionistico). Per essere ancor più chiari: i fautori della “dolce morte” sono
i nuovi portavoce dell’ideologia nazista. Ovviamente ce la faranno digerire.
Vuoi che non ci riescano dei mass media capaci di tentare di convincerci che, per il
solo fatto di avere Monti al posto di Berlusconi, l’Italia è quasi salva?
n ANCHE A CUNEO LE PRIMARIE TERREMOTANO IL PD
Il successo senza “se” e senza “ma” di Gigi Garelli
conferma la crisi del Partito democratico (che imploderà?)
Quando le primarie del centro-sinistra sono “vere”, cioè
non sono convocate per sancire quanto già deciso (come
avvenne nel caso di Prodi nel 2005, allorché il Professore
ottenne una vittoria “bulgara”), per il Partito democratico
sono guai seri. Gli esempi sono tanti. Qui basta ricordare
i casi di Firenze, con Matteo Renzi che buttò all’aria i piani
preparati dai maggiorenti del partito, e di Napoli. Se sono
12
á 8 dicembre 2011
fonti di guai per il Pd, in genere le primarie danno
al centro-sinistra candidati capaci di affermarsi alla grande.
I precedenti autorizzano Gigi Garelli (ritratto qui sopra nella
“versione” di Danilo Paparelli) e i suoi sostenitori a coltivare
l’ottimismo. Un ottimismo che, al di là delle dichiarazioni
di facciata, invece non si addice al Pd. Gli esiti delle
consultazioni del “popolo progressista” certificano che,
se il Popolo delle libertà è un “partito di plastica”, quello
guidato da Bersani è il frutto di un’alchimia fatta a tavolino
che lo rende tanto fragile quanto la creatura di Berlusconi.
Il ficcanaso
LA GUERRA DEI BAMBINI
Antonio Barillà
C
STORIA DI MASCOTTE,
COMBATTENTE
IN COLOMBIA DELLE
FARC A 12 ANNI,
CHE TROVA LA FORZA
DI FUGGIRE DA UNA
PRIGIONE DI MORTE
E DI VIOLENZA.
UN ESEMPIO
PER ALTRI PICCOLI
COSTRETTI O BLANDITI
CHE CRESCONO
IN MIMETICA, SENZA
LIBRI NÉ GIOCATTOLI
14
á 8 dicembre 2011
i sono parole tenere che battezzano atrocità, c’è un lessico familiare
che addolcisce le tragedie. L’esempio più semplice l’offrono tifoni e
uragani che si chiamano come donne o cartoon: Katrina e Willy sono
nomi confidenziali, non pensi mai possano devastare e uccidere.
Con Mascotte è successa la stessa cosa. La parola Mascotte fa pensare a pupazzi di
peluche o bambini sorridenti travestiti da adulti, a simboli buffi che raccontano
una passione, a simboli portafortuna strappati all’araldica e alla storia.
La Mascotte di cui parliamo è invece un bambino in guerra, anzi in guerriglia, il
più indifeso combattente delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Dodici anni appena, l’età della seconda media dei nostri figli, quella in cui
sei ancora cucciolo eppure sperimenti il batticuore, quella in cui cominci a sentirti grande e papà non è più invincibile, quella dei videogochi e dei social network,
della spola tra lezioni di chitarra e scuola calcio, delle festicciole e delle merendine, dell’iPod e dell’iPhone, delle cuffie e dei dischetti. I nostri figli, i nostri nipoti,
i nostri fratellini vivono così. E la guerra la sbirciano solo attraverso libri e film,
ché non sono più rimasti nemmeno nonni a raccontarla. Certi coetanei, in altri
lembi di mondo, la guerra invece la subiscono o addirittura combattono, illudendosi d’essere eroi salvo aprire gli occhi e ritrovarsi schiavi.
Mascotte era un guerrigliero, s’era arruolato “volontario”, aveva barattato la mimetica e un’arma troppo grande con i giochi e la paghetta che agli altri bambini
danno papà e mamma. Lui era orfano, nessuno l’ha dissuaso: s’è trovato prima
blandito e poi sballottato tra crudeltà e paura. Mascotte era un termine ipocrita,
perché non c’era nulla né di tenero né di fortunato, perché non c’erano pupazzi,
ma solo fischi di pallottole e soprusi. Mascotte gli era stato appiccicato, quasi a
esorcizzare la violenza, come capita coi tifoni dai nomi femminili o di cartoni, dal
guerrigliero responsabile di custodire gli esplosivi. Il bambino l’aiutava e si sentiva gratificato e importante, avvertiva attorno una fiducia mai sperimentata, era
ligio, orgoglioso del suo compito. Finché un giorno un boato l’ha stordito, poi un
sibilo l’ha perseguitato: Mascotte ha iniziato a sentire male e poi a sentire poco,
ha realizzato che poteva morire, ha compreso che maneggiare esplosivi non era
un gioco. Mascotte, allora, ha iniziato a interrogarsi e confidarsi. Lo faceva con altri bambini, perché tra i guerriglieri sono tanti. Sognano salario e rispetto, cercano uno status perché non hanno nulla, e i grandi li accolgono con un sorriso, in
realtà manipolano un destino. Prigionieri, i “volontari”, al pari di quelli rapiti o
costretti, perché a 12 anni la guerriglia non è mai una libera scelta.
Mascotte aveva un riferimento, una ragazzina di tre anni più grande, Tatiana, però lei un giorno è morta e l’ha lasciato solo, uccisa senza pietà dai compagni d’ogni giorno perché sospettata, senza prove, d’essere un’infiltrata.
Mascotte, allora, è crollato: ha disertato ed è scappato via, s’è consegnato all’esercito dopo dieci mesi di raffiche, d’addiaccio e d’inferno.
Forse s’inventerà un mestiere, forse finirà in un malaffare, forse troverà una casa
e una famiglia: di sicuro, oggi, è felice senz’armi né violenze e magari, con il suo
esempio, aiuterà altri bimbi a evadere dall’incubo. Negli ultimi nove anni, rileva
il Ministero colombiano, tremila adolescenti sono fuggiti dalle Farc, ma tanti,
troppi ne restano: povere mascotte macchiate di sangue.
Mario Rosa
Sotto: Angelo Lamberti,
direttore della Commissione
tributaria provinciale
di Cuneo, presso la quale
pende una media di circa
mille controversie all’anno,
con un tempo medio
di giacenza di cinque-sei
mesi decorrente dalla data
di deposito del ricorso fino
al deposito della sentenza
di primo grado
16
LA COMMISSIONE
TRIBUTARIA
PROVINCIALE
Il direttore, dottor Angelo Lamberti, spiega
ai lettori di “IDEA” compiti e funzioni di questo
vero e proprio tribunale in tema di fisco
Q
uando si parla di Erario e di tasse
spesso ci si trova di
fronte a convinzioni errate, o quanto meno confuse, in merito a ruoli e compiti
attribuiti alle varie componenti
del sistema fiscale italiano.
Forse fra gli organismi statali meno noti al grande pubblico, ma
ciò non di meno incaricati di un
compito basilare, vi sono le commissioni tributarie.
Grazie alla gentile disponibilità
del dottor Angelo Lamberti, direttore della Commissione tributaria di Cuneo, cerchiamo
di fare un po’ di chiarezza.
Qual è la funzione delle commissioni tributarie?
«Quando si parla di commissioni tributarie, nell’opinione
comune si pensa subito a
uffici dello Stato
che svol-
á 8 dicembre 2011 á l’intervista
UNA VITA AL MINISTERO DELLE FINANZE
Di origini salernitane, risiede con la famiglia a Fossano.
Avvocato, è al servizio dell’Amministrazione dal 1988
Angelo Lamberti, direttore della Commissione tributaria provinciale
di Cuneo, è nato a Salerno il 10 febbraio 1955.
È coniugato e padre di due figli. Risiede a Fossano.
Si è laureato in giurisprudenza, presso l’Università degli studi di Salerno, nel 1980 e ha ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato nel 1983. Ha scelto di lavorare alle dipendenze del
Ministero delle finanze già dal 1988 essendo stato assunto nell’Amministrazione finanziaria con la qualifica di vicedirettore delle
gono attività di accertamento e
controlli fiscali nei confronti dei
contribuenti. Un’attività che,
peraltro, neli ultimi tempi sembra essere tornata di moda per
contribuire a sollevare le sorti del
bilancio statale messo in crisi
dalla speculazione internazionale. In realtà, a differenza di quanto erroneamente creduto, la vera
e propria lotta all’evasione fiscale
è posta in essere dalle agenzie fiscali, mentre le commissioni tributarie provinciali e regionali, a
seconda che giudichino rispettivamente in primo o in secondo
grado, sono organi giurisdizionali, ossia tribunali tributari».
Quindi siamo nel campo della
magistratura?
«Allo stesso modo degli uffici
giudiziari dove si amministra
la giustizia civile, penale e
amministrativa, le commissioni tributarie sono
organizzate in uffici di
segreteria e collegi giudicanti
composti da giudici tributari.
Sotto questo profilo, se si considera che la competenza per materia delle commissioni tributarie
riguarda tutte le controversie che
hanno per oggetto tributi di ogni
genere e specie comunque denominati, e che l’attività delle commissioni ha la finalità di rendere
giustizia a tutti i contribuenti
che, essendo destinatari di una
pretesa erariale, intendono instaurare un contenzioso con l’ente impositore, si può affermare
che questi organi di giurisdizione
interessano la stragrande maggioranza dei cittadini».
Pertanto in Italia il ruolo delle
commissioni tributarie si sta
espandendo?
«Con l’introduzione degli strumenti di controllo fiscale di
massa, quali gli accertamenti tributari coefficientati, e la generalizzazione degli adempimenti fi-
scali che, ormai, interessano ampi strati della popolazione, l’attività delle commissioni tributarie
riguarda una miriade di atti impositivi comprendente sia atti di
esiguo valore, come le tasse auto,
che imponenti processi verbali di
verifiche fiscali eseguite nei confronti di società di capitale di
grandi dimensioni».
Ma come sono composte le
commissioni tributarie? E i collegi giudicanti?
«Il personale di segreteria delle
commissioni tributarie, a cui è
in particolare?
«La Commissione tributaria provinciale di Cuneo è presieduta
dal dottor Vittorio Lanza, già presidente del Tribunale di Cuneo e
presidente di Sezione della Corte
d’appello di Torino. Il Presidente, per il funzionamento della
Commissione, dispone di quattordici giudici tributari, organizzati in quattro Sezioni giurisdizionali che si riuniscono in collegi giudicanti composti da almeno
tre membri, guidati da un Presidente di Sezione o da un Vice-
Imposte dirette. In servizio fino al maggio del 2008 all’Agenzia delle
entrate di Fossano, già Ufficio distrettuale imposte dirette, vi ha svolto l’attività di funzionario accertatore e verificatore fiscale, oltre a
gestire il contenzioso tributario in rappresentanza dell’ufficio. È stato direttore del medesimo Ufficio delle imposte dirette per circa due
anni, fino alla sua soppressione, avvenuta nel dicembre 1999.
Dal 19 maggio 2008 è direttore della Segreteria della Commissione
tributaria di Cuneo, ufficio periferico del Ministero dell’economia e
delle finanze, Dipartimento delle finanze, Direzione della giustizia tributaria. È stato anche dirigente della Segreteria della Commissione
tributaria regionale del Piemonte per tutto il 2010 e parte dell’anno
in corso, incarico che gli ha consentito di conoscere a fondo la realtà
della situazione del contenzioso tributario piemontese.
affidata la gestione amministrati- presidente».
va e contabile dell’ufficio, ma Un punto dolentissimo del noanche la gestione amministrativa stro Paese è costituito dalla
dei fascicoli processuali, dipende defatigante lunghezza dei progerarchicamente dal Ministero cedimenti giudiziari. Quanto dudell’economia e delle finanze, Di- ra il processo tributario?
partimento delle finanze, Dire- «Il processo tributario, nei casi in
zione della giustizia tributaria. cui si definisce nei primi due
Invece il personale giudicante, gradi di giudizio, ossia in primo
composto da magistrati in servi- grado dinanzi alla Commissione
zio o a riposo, avvocati, e altri tributaria provinciale e in appello
professionisti che non siano dinanzi alla Commissione tribuincompatibili con la funzione di taria regionale, necessita di un
giudice tributario secondo i crite- periodo di tempo ragionevole, di
ri stabiliti dall’articolo 8 del norma non superiore ai due anni,
decreto legislativo 31.12.1992, mentre, se il contenzioso prosenumero 545, è amministrato dal gue dinanzi alla Corte di cassaConsiglio di presidenza della giustizia tributaria, un organo di
La
autogoverno dei giudici triCommissione
butari la cui funzione estributaria provinciale di
Cuneo è contattabile anche
senziale è quella di garanal seguente indirizzo di posta
tire l’imparzialità dei proelettronica: [email protected].
pri membri».
La presiede Vittorio Lanza, già
E la Commissione tribupresidente del Tribunale di
taria provinciale di Cuneo,
Cuneo. La sede è in via
Bongioanni 32.
zione, i tempi si allungano in modo notevole».
Com’è la situazione, a tal proposito, nella Granda?
«Per quanto riguarda la Commissione tributaria provinciale di
Cuneo, il numero delle controversie ordinariamente pendenti
al 31 dicembre di ogni anno è valutabile in circa un migliaio, con
un tempo medio di giacenza di
cinque-sei mesi che decorre dalla
data di deposito del ricorso fino al
deposito della sentenza, tenuto
anche conto del periodo di sospensione dell’attività giurisdizionale che va dal 1o agosto al 15
settembre».
Gli interventi legislativi dell’estate 2011 hanno introdotto numerose novità, vero?
«In conseguenza delle varie inno-
vazioni legislative intervenute
negli ultimi mesi (decreto legge
6.7.2011, numero 98, convertito dalla legge 15.7.2011, numero 111, e decreto legge
13.8.2011, numero 138, convertito dalla legge 14.8.2011,
numero 148), la disciplina del
contenzioso tributario tende ad
avvicinarsi sempre di più a quella
della giustizia civile. In particolare, l’introduzione del contributo
unificato, già dovuto nel processo civile e amministrativo, prevede il pagamento dello stesso per
ogni grado di giudizio del processo
tributario in sostituzione dell’imposta di bollo non più dovuta.
Inoltre i difensori tributari devono
inserire nell’atto introduttivo del
giudizio l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), il numero
A SANTA VITTORIA BATTE IL CUORE DI DUE
A Lisbona si è concluso il progetto europeo “Becoming better through collaboration” (“Migliorare insieme collaborando”, www.bbtcgrundtvig.com)
e l’Agenzia formativa del consorzio Cesaf di Santa Vittoria d’Alba, partner
italiano, è in piena fase operativa su due nuovi progetti finanziati dall’Ue.
“Uni-Key” e “Milla” sono gli acronimi di identificazione dei lavori che vedono il Cesaf, nel primo caso, ancora partner (ideatore e coordinatore è
l’Hochschule Fulda-Università delle scienze applicate di Fulda, in Germania), mentre, nel secondo, è anche autore del progetto.
Obiettivo dell’“Uni-Key” (www.uni-key.eu) è sviluppare lo spirito imprenditoriale negli studenti oggetto di mobilità europea sul modello dei piani
“Erasmus” e “Leonardo”. Nel primo incontro, svoltosi a Fulda (foto a sinistra), i dieci partner partecipanti (nove europei e un sudafricano) hanno
pianificato il lavoro dei prossimi due anni. Entro dicembre 2013 dovranno
creare una piattaforma informatica e una rete di contatti tra studenti e aziende europee in grado di migliorare il passaggio dall’essere studenti attivi in mobilità europea a imprenditori di successo.
Ogni partner è responsabile di un “work package”, ovvero una parte del
lavoro, ma il tutto è coordinato dall’Università di Fulda.
“Grundtvig” è invece la piattaforma di contributi europei che ha permesso
l’avvio del progetto “Milla” (“Migrant language learning at workplace”).
18
á 8 dicembre 2011 á l’intervista
La scorsa estate sono state
introdotte nell’ordinamento
una serie di innovazioni
legislative che assimilano
sempre più il contenzioso
tributario a quello civile
di fax, oltre al codice fiscale della
parte e, soprattutto, devono riportare in calce al ricorso un’apposita dichiarazione contenente
il valore della controversia. L’omissione di quest’ultima indicazione prevede l’applicazione aggiuntiva di un contributo unificato dell’importo di 1.500 euro.
Un’altra significativa novità introdotta dal legislatore è costituita dall’obbligo, posto a carico dei
ricorrenti per ottenere l’iscrizione nel registro generale (Rgr) dei
ricorsi presentati presso le Commissioni tributarie dal 17 settembre 2011, di depositare contestualmente al ricorso la nota di
iscrizione a ruolo da compilare
sugli appositi modelli, in distribuzione presso il front-office
della Commissione tributaria
provinciale, in via Giovanni Battista Bongioanni 32 (tel. 0171634492), a Cuneo, o scaricabili
dai siti internet o intranet del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento delle finanze».
PROGETTI FORMATIVI FINANZIATI DALL’UE
L’obiettivo è individuare nuovi metodi di insegnamento e di incentivo alla
formazione prestando particolare attenzione agli immigrati che devono
imparare la lingua locale sul posto di lavoro.
Capoprogetto del team italiano è Franco Tibaldi, dal 2002 responsabile
della formazione del Consorzio per la sede di Santa Vittoria.
«Il primo progetto “Gruntvig” europeo “Becoming better through collaboration” a cui abbiamo partecipato», spiega Tibaldi, «è iniziato nel 2009 a
Girona, in Spagna: è stata una avventura emozionante che ci ha visti riuniti
per l’ultima volta con gli altri cinque partner partecipanti (scuole/agenzie
formative di Spagna, Portogallo, Turchia, Romania e Grecia) a Lisbona, per
poi concludere il tutto a settembre 2011 tramite gli ultimi contatti elettronici e la pubblicazione on-line dei risultati. I prossimi progetti sono per noi
fonte di orgoglio per gli ambiziosi obiettivi che sono stati pianificati a inizio
2011. In particolare, “Milla” ci vede ideatori e coordinatori e, già dal primo
incontro a Rejkyavik, in Islanda, svoltosi dal 18 al 23 novembre (foto a
destra; Franco Tibaldi è il primo a sinistra), stiamo lavorando per fornire i
primi risultati di un intenso lavoro collaborativo».
Per avere maggiori informazioni sull’andamento dei progetti europei si può
contattare il consorzio Cesaf all’indirizzo e-mail [email protected] oppure telefonare allo 0172-479209.
Ilaria Blangetti
UNA NAZIONE
CHE NON FA FIGLI
NON HA FUTURO
L’Italia ha uno degli indici di natalità più bassi
del mondo. È un problema di fondamentale
importanza, che però non viene tenuto nella
giusta considerazione. Si attivano solo i privati
I
n Italia non si fanno più
figli, il nostro Paese è a crescita zero e senza bambini,
la popolazione invecchia, il
primo figlio arriva in età sempre
più avanzata. Non sono luoghi
comuni, ma tristi verità, specchio
dei tempi che corrono.
«C’è crisi» è ormai l’alibi di tutto.
Ma in Italia ci sono ancora tante
persone che credono nell’istituzione famiglia e nei figli, patrimonio per qualsiasi Paese, stimolo
di crescita e non soltanto in termini demografici.
Silvio e Daniela Ribero sono i
coordinatori provinciali dell’Associazione nazionale famiglie
numerose. In Italia sono 12 mila
le famiglie con almeno quattro
figli aderenti all’associazione,
circa 280 in provincia di Cuneo.
Una famiglia, per essere considerata numerosa, deve contare almeno quattro figli, una soglia che
determina per i genitori spese ingenti e decisioni strutturali, una
tra tutte quella dell’auto: non è
20
più sufficiente una qualsiasi cinque posti. Così aumentano esponenzialmente le spese.
Nel nostro Paese le famiglie con
almeno tre figli (numero che a
livello europeo determina un
nucleo familiare numeroso) sono
900 mila, di queste 185 mila
hanno quattro figli, 70 mila cinque, fino ad arrivare alle 2 mila
con dieci figli o più.
Sono numeri decisamente bassi
che presto il nuovo censimento
aggiornerà in negativo o positivo.
Resta il dato che le famiglie numerose sono in netta minoranza.
«Le famiglie non sono tutelate»,
commenta Silvio Ribero. «Per
questo è importante dare forza a
un’associazione che, per prima,
ha avuto il coraggio e anche la
voglia di denunciare in modo
palese e incontrovertibile che le
famiglie oggi non solo sono ignorate, ma più hanno figli più sono
tartassate. Le prime campagne si
sono proprio concentrate su questi aspetti, come la raccolta di
á 8 dicembre 2011 á quando i fatti oltre le parole?
L’ESEMPIO VIENE DALL’ASSOCIAZIONE
NAZIONALE DELLE FAMIGLIE NUMEROSE
Il presidente Sberna è stato ospite a Cuneo del Forum
che si dedica al nucleo fondamentale della società
«In un Paese in pieno inverno demografico è necessaria più attenzione per le famiglie».
A parlare è Mario Sberna (foto a
lato), presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose,
ospite nel capoluogo lo scorso 25
novembre del Forum delle associazioni familiari della provincia
di Cuneo, nell’ambito del momento di dialogo “Il Forum incontra gli amministratori”.
Sberna, presidente e fondatore
dell’associazione con la moglie
Egle, vive a Brescia con sei figli:
tre naturali, uno adottato e due in
affido. «Abbiamo il mondo in casa», sorride Sberna.
«L’associazione è nata ormai sei
anni fa come forma di solidarietà tra famiglie», commenta. «Non chiediamo carità, ma interventi strutturali che portino a una maggiore equità, a
partire dalle utenze domestiche che non tengono conto di quante persone
usufruiscono del servizio nella medesima abitazione». E conclude: «I bambini sono una ricchezza per tutto il Paese, ma alcuni provvedimenti sembrano confezionati apposta per punire noi genitori. Spesso chiedono a mia
moglie come possa ancora lavorare con sei figli... la risposta è semplice:
c’è il mutuo da pagare!».
firme per “un fisco a misura di
famiglia” del 2008 che ha contato più di ventimila adesioni solo
in provincia di Cuneo».
«Purtroppo poche cose sono
cambiate, ma la sensibilità a
livello locale è cresciuta molto»,
continua Ribero, «ormai sono diversi gli esempi di tariffe favorevoli per le famiglie numerose. In
questi giorni ci siamo concentrati
sulle politiche nazionali che, sull’onda della crisi, stanno azzerando i già pochi punti favorevoli alle famiglie per quanto riguarda la
fiscalità. Pochi giorni fa si è svolto il terzo “Adesso basta day” davanti a Montecitorio: ci auguriamo che, a forza di “bussare”,
qualcuno prima o poi risponda...
Oltre alle richieste e agli stimoli
per le varie amministrazioni, ci
siamo organizzati per calmierare
i prezzi di acquisto su prodotti di
largo consumo familiare. Anche
in questo modo cerchiamo di dare risposte concrete alle richieste
di aiuto che sono sempre più numerose e pressanti».
Nella Granda è stato creato un
gruppo d’acquisto familiare tra i
più importanti. A Cuneo l’iniziativa prosegue da oltre tre anni e
ha ormai raggiunto l’intero territorio provinciale.
Nel 2010 la parte più importante delle consegne ha riguardato i
pannolini per l’infanzia: oltre
duecento famiglie hanno usufruito di questa possibilità per un
totale di oltre 1.800 confezioni
acquistate e oltre 230 mila pannolini consegnati.
«L’aspetto significativo è il notevole risparmio trasferito alle fa-
miglie che per il 2010 si può
quantificare in oltre 22 mila euro
complessivi “non spesi” da chi ha
creduto con forza di unirsi per
ottenere qualità a un prezzo
sostenibile», aggiunge Ribero.
Nel 2010, inoltre, sono stati
distribuiti 700 chilogrammi di
altri prodotti. Il numero crescente di famiglie permette di ottimizzare ordini e trasporto, oltre alla
disponibilità riscontrata nel coadiuvare l’attività di raccolta e di
smistamento. Non dimentichiamo il ruolo dei Consorzi socioassistenziali, a cominciare da quello cuneese, dove il Gruppo di
acquisto familiare ha sede».
Per contattarlo si può telefonare
ai numeri 380-5443366 o
0171-347181 oppure scrivere a
[email protected].
Nella foto qui sopra:
Mario Sberna seduto
fra Paola e Francesco
Loffredo, presidenti del
Forum famiglie di Cuneo.
L’immagine in alto
a sinistra ritrae
i presenti alla seconda
Festa provinciale
dell’Associazione
nazionale famiglie
numerose svoltasi
l’8 dicembre dell’anno
scorso al santuario
della Madonna
dei boschi di Boves
Lorenzo Vallese
CARI LETTORI, C’È
UN’ALTRA STANZA
DA ADOTTARE!
Rinnoviamo l’appello a contribuire
(con qualsiasi cifra) a realizzare
un nosocomio degno... d’un albergo
C
ome anticipato sullo
scorso numero, per
tutto il 2012 “IDEA”
inviterà i lettori a
effettuare donazioni di qualsiasi
entità (ogni singolo euro è fondamentale!) alla “Fondazione Nuovo
ospedale Alba-Bra Onlus”, indicando nella causale dei versamenti
«Adotta una stanza-Rivista IDEA».
Una camera del nosocomio è già
intitolata ai “Lettori di IDEA”. Ora
l’obiettivo è finanziarne una seconda, ma non ci poniamo limiti,
confidando nella generosità di chi
ci segue e nella validità del progetto avviato dalla Fondazione.
L’Onlus nelle scorse settimane ha
tagliato un traguardo eccezionale:
l’obiettivo statutario dei 5 milioni
raccolti tra i soci (altri 10 milioni
sono quelli necessari per arredare
le stanze e qui siamo a quasi 6
milioni). È un risultato lusinghiero
e di grande prestigio, ma anche di
immenso valore simbolico.
Oltre agli 11 soci “fondatori” e ai 2
“onorari”, sono 47 i soci “partecipanti” effettivi che in questi anni
hanno dato la loro adesione, per
un totale di 60 persone: sono tutte
ritratte in queste pagine.
Le adesioni sono arrivate da un’area che unisce in un unico abbraccio non solo Alba e Bra, ma anche
tutto il Roero, le Langhe, la Valle
SOCI PARTECIPANTI
Franco Allasia
Franco Barberis
Corrado Bertello
Pio Boffa
Alberto Bravo
Secondo Burdese
Paolo Caraglio
Pier Paolo Carini
Mariella
Gaudino
Francesco
Germanetti
Bruna Giacosa
Gianni Giordano
Nadia Gomba
Enrico
Lavagnino
Sandra Lesina
Massimiliano
Lorenzin
Franco Palmino
Pontiglione
Fulvio Prandi
Franco Proglio
Eugenio Rabino
Guido Repetto
Umberto Sacchi
Marco Sartore
Duilio Scavino
SOCI FONDATORI E SOCI ONORARI (SOTTO, A DESTRA)
Elisa Miroglio
Dario Rolfo
Emilio Barbero
Bruno Ceretto
Dario Stroppiana
Ferruccio
Stroppiana
Vincenzo Toppino
Gian Carlo
Veglio
Belbo e la Valle Bormida.
Della compagine dei nuovi soci ciò
che colpisce è la grande varietà di
figure professionali: non solo imprenditori, ma anche liberi professionisti, commercianti, medici e
docenti universitari hanno aderito
a un progetto di eccellenza nel settore della sanità italiana.
Un altro dato che fa riflettere è il
momento in cui queste adesioni
sono arrivate: 11 nuovi soci partecipanti hanno dato il loro contributo nel 2011, nel pieno di una crisi
economica senza precedenti e in
un generale contesto di crisi,
prima di tutto economica, ma anche politica e sociale. Dare l’adesione è un segno di grande fiducia
nel progetto dell’ospedale unico.
Ricordiamo che il Consiglio d’amministrazione della Fondazione,
in carica fino al 31 dicembre, è
composto da: presidente, Elisa Miroglio; vicepresidente vicario, Dario Rolfo; consiglieri: Maria Cristina Vignola Ascheri, Emilio Barbero, Pio Boffa, Roberta Ceretto, Oscar Farinetti, Roberto Fogliato,
Sandra Lesina, Dario Stroppiana,
Stefania Stroppiana, Serena Tosa e
Gian Carlo Veglio.
Oscar Farinetti
Giancarlo
Roberto
Fogliato
Drocco
Laura Francone
Giuseppe
Revello
Angelo Gaja
Gian Giacomo
Toppino
I nostri lettori che desiderano
donare un loro contributo
possono versarlo, indicando
la causale «Adotta una stanzaRivista IDEA» alla “Fondazione
“Nuovo ospedale Alba-Bra Onlus”
su uno dei conti correnti bancari
BRE: coordinate Iban
IT51O0690622500000000018522
BANCA D’ALBA: coordinate Iban
IT84C0853022506000520109210
CRB BRA: coordinate Iban
IT12D060954604000010135114
BCC CHERASCO: coordinate Iban
IT15M0848746200000010108495
Conto corrente postale n. 3670174
Iban IT10B0760110200000003670174
Valerio Colombo
Mariano
Costamagna
Enzo Demaria
Matterino
Dogliani
Massimo
Domanda
Angelo Domini
Giancarlo
Drocco
Laura Francone
Gianni Martini
Massimo Marengo
Bruno Mazzola
Mauro Mollo
Mauro Nano
Giuseppe Pacotto
Sergio Parato
Giuseppe Piumatti
Paolo Selmi
Aldo Tesio
Tiziano Tealdo
Serena Tosa
Luca Vezza
Massimo Vezza
Maria Cristina
Ascheri Vignola
Emilio Vigolungo
PIANO SOCIOSANITARIO: BENE IL CONFRONTO,
Il “passo indietro” dei partiti
e l’insediamento del Governo
tecnico per il Capogruppo
dell’Unione di centro a palazzo
“Lascaris” sono fatti positivi:
«Questo bipolarismo è dannoso»
Elena Bottini
Sotto: un intervento di Giovanni
Negro nell’aula di palazzo
“Lascaris”. Il tema forse più
“caldo” di questi giorni è il Piano
sociosanitario regionale, in merito
al quale si è svolta l’audizione
del 24 novembre con l’assessore
regionale Paolo Monferino,
la IV Commissione sanità
e gli amministratori locali,
richiesta con forza da Negro
e dal gruppo regionale dell’Udc.
Per quanto riguarda la Granda,
il Capogruppo dell’Udc ha detto:
«Nonostante la grave situazione
finanziaria, non possiamo
accettare una riforma sanitaria
che, così com’è stata predisposta,
tende a mortificare il qualificato
e virtuoso modello sanitario
cuneese. Sono da sempre
favorevole a mantenere
le due Asl provinciali e i consorzi
socioassistenziali
coincidenti con gli ambiti
territoriali dei distretti»
24
Presidente Negro, affrontiamo, come dice lei, un argomento concreto che
è molto sentito dagli amministratori locali e dai cittadini della Granda: la
convince la proposta del nuovo Piano sociosanitario regionale?
«Intanto vorrei sottolineare che, grazie all’insistenza mia e del gruppo Udc, la
Commissione consiliare ha accettato di svolgere le audizioni su tutti i territori del
Piemonte. Sono soddisfatto di questa insistenza, perché è sul territorio che si
misura l’impatto di una riforma così importante. Infatti condivido gran parte di
quanto molti sindaci hanno detto».
Vale a dire?
«Mi permetta prima una considerazione di carattere generale. Le esigenze e il
«ORA PLACHIAMO
LE POLEMICHE
ANCHE IN REGIONE»
LO AUSPICA GIOVANNI NEGRO (UDC)
L
a rivista “IDEA” torna
a incontrare Giovanni
Negro, presidente del
gruppo dell’Udc nel
Consiglio regionale piemontese, a lungo sindaco del suo paese, Monteu Roero, e poi assessore provinciale ai lavori pubblici nella giunta Costa, eletto
nell’assemblea di palazzo “Lascaris” con poco meno di 3.000
preferenze che ne decretarono
un incontestabile (e clamoroso)
successo personale, frutto dell’impegno profuso giorno per
giorno a favore del territorio,
riconosciutogli anche dagli avversari politici.
Nella precedente intervista le
avevamo chiesto un parere
sulla crisi che colpisce il Paese e l’Europa. Alla luce di
á 8 dicembre 2011 á un impegno costante per la propria gente
quanto è successo, lei oggi
vede maggiori possibilità di uscita per l’Italia?
«Vorrei tanto sperare di sì, ma
non perché si sia dimesso Berlusconi. Avverto un clima politico diverso rispetto anche a poche settimane fa. L’Udc da tempo richiamava i partiti a un senso di responsabilità nazionale
per meglio dopo affrontare la
crisi e ora l’auspicio è stato raccolto: il governo Monti ha avuto
la fiducia con un larghissimo
consenso parlamentare. Adesso
tocca al nuovo Esecutivo, composto da altissime professionalità nei singoli settori di competenza, rinnovare la fiducia con
nuove misure che sappiano davvero coniugare rigore, equità
sociale e sviluppo».
Qualcuno dice che è stata
espropriata la democrazia ed
è stata annullata la volontà
popolare. Lei è d’accordo?
«Nei momenti di grande difficoltà economica, sociale e politica si dovrebbero abbassare i
MA NON CONVINCONO L’ASL UNICA IN GRANDA E LA SEPARAZIONE FRA OSPEDALI E TERRITORIO
fabbisogno di salute sono molto aumentati in questi decenni e, sommati alle
ben note aspettative di vita, rendono la spesa per la sanità ben al di sopra
delle risorse disponibili. Chi nega questo, dichiara una cosa non vera. Tuttavia la salute è un bene primario, un diritto costituzionale fondamentale di
fronte al quale siamo tutti uguali. Intendo dire che, forse, un qualche correttivo alla pur buona legge Bindi occorrerà portarlo».
Ma quale opinione ha maturato sul piano specifico della nuova proposta?
«Per prima cosa, mi lascia molto perplesso la separazione tra gli ospedali e
il territorio che ho sempre considerato un buon modello. È una caratteristica
della sanità piemontese, diversa da quella lombarda, che si è distinta per il
toni, oltreché gli argini ideologici, e trovare magari pochi punti
essenziali in cui esprimere il
massimo di coesione per invertire la rotta. Questo non è stato
fatto e l’opzione di un governo
cosiddetto tecnico è stata l’unica soluzione possibile per evitare le elezioni che sarebbero state laceranti e avrebbero comportato un ulteriore aggravamento della situazione. Occorre
dar atto al partito di maggioranza relativa di non aver frapposto ostacoli alla formazione del
nuovo Governo. Sia chiaro, comunque, che la politica deve
ripensare se stessa: questo bipolarismo ha fallito, così come i
partiti fortemente leaderistici.
Le battute sull’esproprio democratico e sulla volontà popolare
le lascio fare a Scilipoti, i cui
comportamenti non mi paiono
proprio esemplari».
CUNEO, PRIMARIE
E... MODERATI
Presidente Negro, cosa pensa del
recente esito delle primarie del
centro-sinistra a Cuneo?
«Confermo quanto sostengo da
tempo: il bipolarismo voluto da Silvio
Berlusconi e Walter Veltroni ha fallito. Prima ne prendiamo atto e meglio sarà per tutti. Non è la prima
volta che il Partito democratico nelle
primarie perde scavalcato a sinistra.
Io credo una cosa molto semplice: è
l’ora di costruire la grande casa dei
moderati ne ha bisogno la politica,
se ne avvantaggerà il Paese. Da
questo punto di vista Cuneo potrebbe, anzi dovrebbe, rappresentare un
ottimo banco di prova».
Pensa che il nuovo quadro
politico nazionale italiano
comporterà qualche conseguenza in Regione?
«Il Governatore e il Consiglio
regionale sono usciti eletti dai
cittadini un anno e mezzo fa e
non vedo chi e come possa chiedere modifiche negli assetti di
governo o creare crisi al buio.
In un momento come questo, al
contrario, occorre da un lato
che la Giunta affronti i gravi
nodi del Piemonte in maniera
sempre più ampia nel coinvolgere anche le forze di minoranza. Altrettanto, come facciamo
noi dell’Udc, è necessario un atteggiamento responsabile delle
opposizioni. Arroccarsi nei reciproci diversi ruoli di governo
e opposizione non servirebbe a
nessuno, tanto meno ai cittadini piemontesi».
Fa riferimento a qualcosa di
specifico?
«Nel quotidiano lavoro nelle
Commissioni e in Consiglio
vedo la grande quantità di
provvedimenti importanti
e significativi. Dalle proposte di modifica o di
riforma della legge regionale urbanistica, la
n. 56 del 1977, alla
riforma delle Ato sul
ciclo integrato delle
acque e dei rifiuti.
Dal socioassistenziale ai provvedimenti
sul lavoro, senza
contare il nuovo
Piano sociosanitario
regionale. Tale gran-
lavoro di integrazione tra la medicina territoriale e quella ospedaliera. Su questo aspetto credo non ci siano margini di inversione di rotta da parte della
Giunta regionale. Un’altra questione per me molto importante è la suddivisione territoriale delle Asl, dimensionate sulla base dei confini delle province. E
qui non scatta un campanilismo di maniera, ma la profonda convinzione che
la provincia di Cuneo, ampia come la Liguria, con i suoi 250 Comuni, non
possa essere trattata come le altre. Se consideriamo poi che le nostre Asl sono le più virtuose del Piemonte, mi chiedo che senso abbia cambiare un sistema che ha dimostrato di saper ben funzionare. Da questo punto di vista,
condivido in pieno quanto affermato dai sindaci nell’audizione provinciale».
de mole di lavoro non può consumarsi con alzate di scudi, con
lunghe sedute di Consiglio trascorse a discutere ordini del
giorno di cui alcuni importanti
e significativi, altri proposti al
solo scopo di ottenere qualche
titolo di giornale. Non mi permetto di rimproverare alcuno
dei miei colleghi, ma vorrei affermare che dobbiamo concentrarci sui grandi temi con proposte concrete. Anche in Piemonte si fa sentire la crisi e ciò
non autorizza nessuno a usarla
strumentalmente
per scopi politici. In sintesi,
dialettica sì,
ma abbassiamo i toni della polemica».
Paolo Cornero
Fausto Mulattieri, classe
1952, è stato eletto sindaco
di Pamparato nel giugno
2009. Nato e cresciuto nel
comune della montagna
monregalese, ha conseguito
la laurea in ingegneria civile
presso il Politecnico di
Genova. Sposato con Amalia,
insegnante, e padre
di Davide, studente
universitario, l’ingegner
Mulattieri svolge la libera
professione rivolgendo
gran parte della sua opera
progettuale in ambito
pubblico. L’ufficio
di progettazione ha sede a
Mondovì, ma con l’avvento
delle nuove tecnologie ci
potrebbe essere un “ritorno
alle origini”, trasferendo
l’attività a Pamparato.
È un’ipotesi, ma anche
un segnale di come
ci potrebbero essere nuovi
canali di sviluppo per
il “suo” comune. Mulattieri è
anche assessore con delega
al turismo, allo sport
e all’istruzione nella Giunta
della comunità montana
“Alto Tanaro cebano
monregalese”, nonché
membro dell’Uncem
(Unione nazionale Comuni,
Comunità ed enti montani)
28
L
a “stanza del Sindaco” di
Pamparato è in un castello del XVIII secolo
che fu dimora dei marchesi Cordero di Pamparato. Un
edificio che fa parte di un centro
storico che ha mantenuto la propria identità, lontano dalle smanie
cementizie dell’Italia media. Un
piccolo borgo che, con le sue stradine, le sue fontane e le sue cappelle, si raccoglie attorno alla parrocchiale di San Biagio e all’oratorio di
tetta, ecco che i 350 abitanti possono sentirsi più che ricompensati
per i propri sacrifici. Sì, perché è di
questo che stiamo parlando.
«La vita moderna», esordisce il sindaco Mulattieri, «ci offre molte comodità a discapito di serenità e
tranquillità. Vivere lontano dai
grandi ammassamenti urbani, immersi nella natura e nel silenzio,
non solo è una scelta di vita vincente, ma anche salutare».
Ecco svelato il segreto.
caso e in discontinuità con il passato. Un desiderio legato alla volontà
di cambiare il destino dei nostri
piccoli Comuni che stanno andando verso una fine ingloriosa». La
curva demografica è inclemente:
dai 2.500 abitanti di fine ’800 ai
350 del 2010. «Ho trovato persone valide e ho creato un gruppo
coeso, capace di decidere e fare».
L’economia attuale di Pamparato è
legata alle seconde case presenti in
frazione Serra, con un turismo
ANTICO E HI-TECH
PER PAMPARATO
Fausto Mulattieri, alla sua prima esperienza
amministrativa, ha delle idee ben chiare...
Sant’Antonio, in stile barocco piemontese. Non sono di minor pregio la cappella di San Bernardo, in
aperta campagna, e il santuario
della Beata Vergine delle Grazie e
San Pietro: un patrimonio culturale che ha avuto una buona valorizzazione turistica, giungendo sino
all’allestimento di un museo degli
usi della gente di montagna che
raccoglie il materiale etnografico
della Val Casotto. Se si aggiunge
l’affascinante contesto carsico
del monregalese, quello del
gruppo del monte Savino,
individuato nel Piano regionale dei parchi come area pro-
á 8 dicembre 2011 á la stanza del Sindaco
«Sono innegabili i sacrifici, specie
in inverno, ma la piacevolezza di
una camminata nei boschi, la genuinità del rapporto con la gente e
il senso di sicurezza sono solo alcuni degli aspetti che fanno di
Pamparato una piccola oasi».
Un sindaco, si sa, tira l’acqua al
proprio mulino, ma in questo caso
l’amore pare incondizionato e non
determinato dal ruolo amministrativo. «Sino al 2009 non ho ricoperto ruoli pubblici, pur avendo
spesso intrattenuto rapporti lavorativi con le varie Amministrazioni. La decisione di passare dall’altra parte della barricata nacque per
prettamente “genovese” nei mesi
estivi e invernali: «Una risorsa che
consente alle attività commerciali
di sopravvivere anche in un periodo così difficile». Quattro ristoranti, una macelleria, un fornaio e tre
negozi: un piccolo record.
Il restaurato borgo di Valcasotto
ospita la stagionatura dei prelibati
formaggi targati Beppino Occelli,
al quale si deve non un buon ritorno non solo occupazionale, ma anche turistico. «Il turismo deve continuare a essere una nostra priorità, mantenendo e incrementando
le iniziative della nostra tradizione
a partire dal Festival dei saraceni»,
aggiunge il Sindaco.
La musica barocca è rivolta a un
pubblico di nicchia, ma a Pamparato ha raggiunto livelli di eccellenza internazionale, tanto da attrarre
pubblico e artisti d’oltreoceano.
«In quarantaquattro edizioni ospitato visto personalità del calibro di
Luciano Berio onorarci della loro
presenza scenica, potendo vantare
anche i prestigiosi corsi tenuti da
Severino Gazzelloni: due tra le
tante eccellenze che il festival è
nomia, un binomio su cui far leva
anche nel presente: «Va proprio in
questa direzione l’idea di apporre
la Denominazione comunale di origine (Deco) alle paste di meliga e
alle produzioni dell’ebanista Andrea Giaccone, due peculiarità del
nostro territorio».
Ma la ricchezza di risorse rinnovabili rende Pamparato compatibile
con nuovi canali di sviluppo, legati
alle risorse energetiche.
«Sono circa venti le piccole azien-
stato in grado di proporre».
Il presente è fatto di innegabili difficoltà economiche, ma di grande
volontà amministrativa: «Abbiamo affidato l’organizzazione all’associazione bolognese “Città invisibile” con l’obiettivo di rilanciare
l'evento e i primi risultati concreti
si sono già visti».
Altri due appuntamenti caratterizzano Pamparato, uno primaverile
e l’altro autunnale. Il primo coincide con la Pasquetta e vede il borgo
animarsi di antichi mestieri che incuriosiscono un pubblico sempre
numeroso. Il secondo, di recente
memoria, è dedicato a due frutti
della tradizione montana: il grano
saraceno e la castagna bianca. «Già
l’emissario di casa Savoia, inviato
nel monregalese dopo la “Guerra
del sale”, relazionò riguardo la castagna bianca, frutto prelibato
delle nostre montagne, citando anche l’argenteria della Valcasotto: le
posate ricavate dal legno grazie all’abilità degli artigiani».
Artigianato d’eccellenza e gastro-
de che esercitano il mestiere di boscaiolo. Il legname è una risorsa
abbondante e di notevole richiesta, soprattutto dalla “Silva Team”
di San Michele Mondovì. Lo scarto
dell’estrazione di tannini potrebbe
essere gassificato generando un
nuovo ciclo lavorativo». In questa
direzione vanno i colloqui tra il
sindaco Mulattieri e la “Sorgenia
Bioenergy”, azienda leader nel settore. Il piano di sviluppo offrirebbe
nuova occupazione. Un ritorno al
passato, se si pensa che la “Silva
Team”, ex “Icl”, fu fondata dalle famiglie Calleri e Caramelli, entrambe originarie della Val Casotto. Il Sindaco afferma a proposito del contrasto tra passato e innovazione, tra l’antico borgo e l’hitech: «Dopo la fiera degli antichi
mestieri potremmo lanciare anche
quella delle nuove figure professionali». Ecco la provocazione,
perché «in fondo le idee parlano
con il silenzio!».
E di idee, Fausto Mulattieri ne ha
“ascoltate” tante.
Lorenzo Vallese
FEDELI AL LAVORO
INCORONATI
IN SAN FRANCESCO
Giovedì 8 dicembre l’Ente camerale consegna
i prestigiosi riconoscimenti per il progresso
economico nel rinato edificio religioso cuneese
BRUNO
CERETTO
CUNEESE NEL MONDO
Alba
Azienda vitivinicola
“Ceretto” srl
«S
iamo alla cinquantanovesima premiazione della fedeltà al lavoro e al
progresso economico che, anche
quest’anno, intende dare riconoscenza a chi ha dedicato la propria
esistenza al lavoro. Oltre ai 183
premiati nelle varie categorie economiche, un riconoscimento particolare andrà ai destinatari dei
“Sigilli d’oro” e al “Cuneese nel
mondo”, personalità di particolare
spicco dell’imprenditorialità cuneese. È una festa dedicata al lavo-
ro e a chi la storia del lavoro l’ha
fatta, valorizzando la terra di
Granda in Italia e nel mondo».
Così Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere nazionale e
della camera di commercio di Cuneo, presenta l’evento che, come
ogni giorno dell’Immacolata, porterà alla ribalta il fiorfiore dell’intraprendenza e della voglia di fare
della nostra gente. La consegna di
premi a operatori economici e
lavoratori che hanno contribuito
in modo tangibile al progresso civile, economico e sociale della pro-
vincia è il nucleo della cerimonia
“Fedeltà al lavoro e progresso economico 2011” indetta giovedì 8
dicembre nel capoluogo provinciale, nel complesso monumentale di
San Francesco (in via Santa Maria),
appena inaugurato dopo un’attenta opera di recupero.
Saranno consegnati 183 diplomi e
medaglie d’oro, dei quali: 42 a industriali e commercianti con 35
anni di ininterrotta attività, oppure appartenenti a famiglie titolari
di azienda da almeno 80 anni; 65
ad artigiani con 35 anni di propria
I DESTINATARI DEI 183 DIPLOMI E MEDAGLIE D’ORO: 42 INDUSTRIALI E COMMERCIANTI,
ECCO LA LISTA COMPLETA DI TUTTI COLORO
I QUALI RITIRERANNO I LORO MERITATI
RICONOSCIMENTI PER LA LUNGA ATTIVITÀ
LAVORATIVA E/O IMPRENDITORIALE
CATEGORIA I: COMMERCIANTI
INDUSTRIALI - SERVIZI
Famiglia Bodino Cravero, Pradleves, albergotrattoria “Del Molino” dal 1750; famiglia Lumello, Ruffia, tabaccheria dal 1919; Ida Amatruda, Cuneo, pizzeria “Grotta azzurra”; Virginio Annibale, Racconigi, produzione bulloneria e viteria; Marinella Beitone, Paesana, lavanderia stireria-commercio minuto calzature;
Giancarlo Bernardi, Cuneo, macelleria; Piero
Bernardi, Fossano, commercio minuto mobili;
Michele Boretto, Savigliano, ristorante bar “El
Brandé”; Giovanni Bramardi, Saluzzo, commercio minuto orologeria e oreficeria; Secondo Canale, Magliano Alpi, produzione biciclette; Luciano Carlevaris, Villanova Mondovì, distributo-
30
re carburanti-cartolibreria; Aldo Dellatorre,
Narzole, commercio ingrosso e vendita a domicilio vini; Bruna Ellena, Mondovì, commercio
minuto oggetti d’arte e artigianato artistico;
Pier Angelo Ferrua, Busca, commercio ambulante prodotti alimentari; Santina Fiandrino,
Fossano, commercio minuto mobili, articoli
casalinghi e elettrodomestici; Caterina Fiorito,
Marene, commercio minuto maglieria, merceria, accessori di abbigliamento; Giovanni Battista Fissolo, Vignolo, autotrasporti conto terzi;
Nora Fogli, Grinzane Cavour, commercio ingrosso e minuto materiali edili, sanitari, arredo
bagno, pavimenti e rivestimenti; Bruno Gallo,
Busca, commercio ambulante ferramenta;
Sergio Galvagno, Bra, macelleria; Eraldo Giletta, frazione Spinetta, Cuneo, commercio ingrosso e minuto prodotti alimentari freschi,
surgelati e congelati; Anna Maria Giletta Pirra,
Cuneo, commercio ingrosso e minuto prodotti
alimentari freschi, surgelati e congelati; Palmiro Gondolo, Vignolo, somministrazione al
á 8 dicembre 2011 á premi ben meritati
pubblico di alimenti e bevande a mezzo distributore automatico; Graziella Graffino, Busca,
commercio ambulante biancheria, abbigliamento intimo, tessuti; Vittorio Lanza, Frabosa
Sottana, macelleria-salumeria; Guido Macagno, Peveragno, macelleria-salumeria; Aldo
Manfredi, Farigliano, produzione e commercio
vini e uve; Giovanni Manissero, Sommariva del
Bosco, commercio minuto prodotti alimentaricommercio ingrosso e minuto carni; Domenico
Marenco, Cervasca, commercio minuto prodotti alimentari; Ermenegildo Mustat, Beinette,
lavorazione e commercio minuto e ingrosso
arredamenti e antiquariato; Giuliano Nota,
Monticello d’Alba, vendita per corrispondenza,
commercio ingrosso e minuto vini e bevandeproduzione confezionamento e deposito vini;
Adriano Olivero, Bra, commercio ingrosso ortofrutta; Vittorio Pautassi, Fossano, commercio
ingrosso prodotti per animali domestici e da
compagnia; Secondo Peirone, Carrù, supermercato; Maria Pia Perucca, Cuneo, agente di
ininterrotta attività, o appartenenti a famiglie titolari di azienda da
almeno 80 anni; 70 a coltivatori
diretti con 40 anni di lavoro; tre ad
affittuari con 35 anni di propria
ininterrotta conduzione del fondo;
tre a cooperative attive costituite
da almeno quaranta anni.
Saranno premiate con il “Sigillo
d’oro” della Camera di commercio
di Cuneo sei persone che si sono
distinte in modo particolare nel
campo economico e sociale oppure che hanno dimostrato particolare capacità ed impegno nel settore
in cui svolgono la loro attività.
Saranno chiamati alla ribalta: Cristoforo Canavese, presidente dell’Autorità portuale di Savona; Celestino Costa di Pagno (agricoltura); Andreino Durando di Caraglio
(commercio, ex presidente provinciale cuneese degli albergatori aderenti a Confcommercio); Enzo Giletta di Saluzzo (industria, “Giletta” spa); Giuseppe Oliva di Borgo San Dalmazzo (artigianato,
“Dulcioliva” srl) e Primo Santini di
Beinette (mondo della cooperazione, direttore generale della società
cooperativa “Fai service”).
Il premio “Cuneese nel mondo” va
a una personalità originaria della
Granda che, con la propria attività,
abbia contribuito a far conoscere e
a dare risalto al buon nome della
nostra provincia al di fuori dei confini nazionali, arrivando a una
fama planetaria. A ritirare l’edizione 2011 del riconoscimento sarà
l’albese Bruno Ceretto che, ereditata con il fratello Marcello l’attività di commercio enologico del
padre, in tempi davvero pionieristici, quando, salvo rarissime occa-
Le immagini qui sopra
si riferiscono alla consegna
dei riconoscimenti
camerali del 2010,
ospitata dalla chiesa
di San Domenico, ad Alba.
In quella occasione
a essere laureato “Cuneese
nel mondo” fu Oscar Farinetti.
Nella foto a destra
il presidente di Unioncamere
nazionale e della Camera
di commercio di Cuneo,
Ferruccio Dardanello,
è fra la presidente della
Provincia, Gianna Gancia,
e il primo cittadino albese,
Maurizio Marello
65 ARTIGIANI, 70 COLTIVATORI DIRETTI, 3 AFFITTUARI E 3 SOCIETÀ COOPERATIVE
commercio-commercio minuto prodotti alimentari; Pezzoli sas di Pezzoli Giovanni & c.,
Cervasca, commercio ingrosso e minuto tessuti e confezioni in genere; Aldo Rivoira, Verzuolo, commercio ingrosso ed esportazione
prodotti ortofrutticoli; Gian Carlo Rodda, Alba,
agente di commercio per la vendita di articoli
casalinghi, piccoli elettrodomestici e lampadari; Gian Luigi Rota, Vernante, commercio all’ingrosso e al minuto di legnami; Gianni Spada,
Cuneo, trattoria “Vecchio zuavo”; Carlo Tomatis, Roccaforte Mondovì, ristorante-pensione “Everest”; Franco Varaldo, Barbaresco,
commercio ingrosso prodotti alimentari, grissini e dolciumi.
CATEGORIA II: ARTIGIANI
Famiglia Avagnina, Fossano, lavorazione materiale lapideo dal 1911; famiglia Tanaceto,
Cuneo, stuccatori dal 1930; Giuseppe Alessandria, Monchiero, decoratore; Vittorio Ales-
sandria, Diano d’Alba, impresa edile; Bruno
Armando, Saluzzo, impresa edile; Giovanni Battista Armando, Borgo San Dalmazzo, fabbro;
Giancarlo Ballario, Boves, costruzione macchine lavorazione ortofrutta-surgelazione e pelatura castagne-autotrasporti conto terzi; Giampiero Beccaria, Vignolo, autotrasporti conto
terzi; Maria Maddalena Beltramo, Cuneo, pettinatrice; Livio Beltrando, Borgo San Dalmazzo,
carrozzeria-allestimenti su veicoli industriali;
Oreste Biscia, Villanova Mondovì, costruzione
impianti elettrici; Riccardo Antonio Boaglio,
Bagnolo Piemonte, officina meccanica-elettrauto; Luciano Bongiasca, Sampeyre, impresa
edile; Bruno Borra, Cuneo, idraulico lattoniere;
Roberto Borra, Carrù, impresa edile; Giuseppe
Bottero, Limone Piemonte, sgombero neve e
impresa di pulizia; Stefano Brizio, Ceresole
d’Alba, officina carpenteria metallica; Giulio
Bruno, Cuneo, studio fotografico; Armando Cagnasso, Caraglio, produzione e commercio ingrosso e minuto di colori e vernici; Anna Sil-
vana Castellino, Mondovì, pettinatrice; Bruno
Cauda, Alba, trivellazione, palificazione e scavi;
Ferruccio Cavallo, Monforte d’Alba, posa e levigatura pavimenti; Giancarlo Chesta, Bernezzo,
lavorazione reti metalliche; Walter Chiari, Neive, autotrasporti conto terzi; Carla Chiecchio,
Mondovì, pettinatrice; Giovanni Costamagna,
Fossano, riparazione e vendita macchine agricole-trebbiatura e sgranatura mais; Renato
Costamagna, Fossano, riparazione e vendita
macchine agricole-trebbiatura e sgranatura
mais; Giovanni Vittorio Dalmasso, Boves, impresa edile; Mario Dalmasso, Cuneo, installazione impianti idrotermosanitari; Gianpaolo Devalle, Carrù, autotrasporti conto terzi, scavi e
movimento terra; Luciano Devalle, Carrù, autotrasporti conto terzi, scavi e movimento terra;
Mario Enrici, Cuneo, impresa edile; Valerio Fenoglio, Cuneo, impresa edile; Paolo Franza,
Fossano, autotrasporti conto terzi; Adriano Garelli, Rocca de’ Baldi, impresa edile; Giuseppe
Garnerone, Monterosso Grana, riquadratore eSegue a pagina 32
8 dicembre 2011 Ü
31
Segue da pagina 31
dile; Gianfranco Gastaldi, Mondovì, impresa
edile; Giuseppe Giordana, Cavallerleone, produzione mobili; Franco Grosso, Beinette,
autocarrozzeria; Francesco Impastato, Cuneo, autocarrozzeria, meccanico ed elettrauto; Mauro Lepore, Saluzzo, impresa edile;
Pietro Angelo Magnaldi, Roccaforte Mondovì,
impresa edile, movimento terra, escavazioni
e lavori idraulici; Irene Marabotto, Mondovì,
pettinatrice; Francesco Masante, Cuneo, riparazioni radio, tv e elettrodomestici; Mario
Mas sa, Ber nezzo, im presa edile; Mario
Mirarchi, Cuneo, calzolaio; Ser gio Mo,
Monticello d’Al ba, installazione, ma nutenzione e riparazione impianti elettrici ed
elettronici; Mario Muratore, Villafalletto, falegnameria; Francesco Umberto Musso, Costigliole Saluzzo, parrucchiere per donna;
Francesco Peirone, Peveragno, impresa edilepiastrellista; Giovanni Battista Peisino,
Mondovì, panetteria-pasticceria; Giovanni
Perucca, Beinette, elettricista; Eraldo Piumatti, Saluzzo, scavi e movimento terra; Gio-
vanni Rapalino, Bra, riparazione carburatori e
installazione impianti a gas su automezzi;
Giuseppe Riba, Cuneo, panetteria; Giovanni
Roattino, Montaldo di Mondovì, meccanico,
gommista, elettrauto-autonoleggio da rimessa; Enzo Rosso, La Morra, officina meccanicalavorazione ferro; Ermanno Savoiardo, Diano
d’Alba, costruzioni metalliche; Piero Savoiardo, Diano d’Alba, costruzioni metalliche; Renato Sorasio, Peveragno, riparazione e costruzione macchine agricole-fabbro; Riccardo
Tesio, Ruffia, panetteria-produzione biscotti;
Mario Vada, Torre San Giorgio, installazione e
manutenzione impianti elettrici ed elettronici;
Maria Luisa Viale, Saluzzo, pettinatrice; Guido
Viano, Peveragno, idraulico-lattoniere;
Giovanni Vinai, Frabosa Sottana, elettricista.
CATEGORIA III: COLTIVATORI DIRETTI
Baldassarre Aragno, Rocca de’ Baldi, coltivatore diretto; Giacomo Arrò, Saluzzo, coltivatore
diretto; Giovanni Battisti, Saluzzo, coltivatore
diretto; Francesco Baudino, Chiusa di Pesio,
coltivatore diretto; Emilio Beccaria, Cherasco,
coltivatore diretto; Maria Beccaria, Tarantasca,
coltivatore diretto; Antonio Bertaina, Cuneo,
coltivatore diretto; Pietro Berutti, Barbaresco,
coltivatore diretto; Angelo Bianco, Cossano
Belbo, coltivatore diretto; Cesarina Bioddo,
Villafalletto, coltivatore diretto; Odetta Bonetto,
Verzuolo, coltivatore diretto; Natalina Borsarelli,
Vicoforte, coltivatore diretto; Angela Bossolasco, Monforte d’Alba, coltivatore diretto;
Antonino Brero, Savigliano, coltivatore diretto;
Giovanni Cismondi, Cuneo, coltivatore diretto;
Carlo Corino, Barbaresco, coltivatore diretto;
Giuseppe Corino, Roddino, coltivatore diretto;
Antonio Costa, Castellinaldo, coltivatore diretto;
Giuseppe Crosetto, Barge, coltivatore diretto;
Celestino Cucchietti, Verzuolo, coltivatore diretto; Luigi Dalmasso, Centallo, coltivatore diretto;
Caterina Dardanelli, Rocca de’ Baldi, coltivatore
diretto; Biagio Demarchi, Saluzzo, coltivatore
diretto; Francesco Dutto, Cuneo, coltivatore diretto; Margherita Dutto, Cuneo, coltivatore di-
CRISTOFORO
CANAVESE
CELESTINO
COSTA
ANDREINO
DURANDO
ENZO
GILETTA
SIGILLO D’ORO 2011
SIGILLO D’ORO 2011
SIGILLO D’ORO 2011
SIGILLO D’ORO 2011
Savona
Presidente Autorità
portuale di Savona
Pagno
Agricoltura
Caraglio
Commercio
Saluzzo
Industria
“Giletta” spa
sioni, il vino di qualità non era il
tratto distintivo delle vitivinicoltura piemontese, iniziò a percorrere
in solitudine le strade del mondo e
a conquistare sempre maggiore visibilità, “convertendo” consumatori di gran nome che divennero
testimonial delle bottiglie della sua
azienda, ma anche di tutto quanto
il settore e dell’intero territorio.
Bruno Ceretto, insomma, è a pieno titolo uno dei padri del successo economico e turistico della provincia di Cuneo.
L’appuntamento in San Francesco,
a Cuneo, si svolge in un periodo
nel quale i timori per la crisi mondiale sono molto vivi e hanno portato anche a notevoli rivolgimenti
a livello istituzionale, con l’insediamento del governo Monti, chiamato a prendere provvedimenti
che mettano al sicuro il Paese da
rischi di portata incalcolabile. Si
tratta di un tema che di certo le
autorità che prenderanno la parola
non eluderanno. Nei giorni scorsi
il presidente Dardanello ha dichiarato: «Nonostante i dati dell’indagine congiunturale regionale relativi
al terzo trimestre 2011 presentino una situazione tendenzialmente positiva, il ritmo di crescita nella
nostra provincia sta progressivamente decelerando, a causa del
clima di incertezza e di preoccupazione derivanti dalla crisi economica e finanziaria. I comparti del
tessile, dell’alimentare e del metalmeccanico riportano le migliori
performance, favorendo le esportazioni che in questa fase si confermano l’unico motore della ripresa
per le imprese cuneesi».
Gli esempi virtuosi che, a decine,
32
á 8 dicembre 2011 á premi ben meritati
retto; Maria Margherita Franchino, Boves, coltivatore diretto; Vittorina Fresia, San Benedetto
Belbo, coltivatore diretto; Michele Gastaldi,
Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Giuseppe
Ghigo, Cervere, coltivatore diretto; Giovanni
Giachello, Igliano, coltivatore diretto; Giovanni
Giorgis, Peveragno, coltivatore diretto; Bartolomeo Giraudo, Cuneo, coltivatore diretto;
Mario Gonella, Igliano, coltivatore diretto; Vincenzo Gonella, Igliano, coltivatore diretto; Giuseppina Luzzo, San Benedetto Belbo, coltivatore diretto; Luigi Maero, Cardè, coltivatore diretto; Bianca Manera, San Benedetto Belbo, coltivatore diretto; Liliana Manera, San Benedetto
Belbo, coltivatore diretto; Giuseppe Manzone,
Monforte d’Alba, coltivatore diretto; Giulio Marcellio, Alba, coltivatore diretto; Francesco Marengo, Cervere, coltivatore diretto; Domenico
Mauro; Chiusa di Pesio, coltivatore diretto;
Antonio Mellano, Morozzo, coltivatore diretto;
Renato Molinaro, Ceresole d’Alba, coltivatore
diretto; Luigi Chiaffredo Monge, Piasco, coltivatore diretto; Adriana Montanaro, Serravalle
Langhe, coltivatore diretto; Battista Montanaro,
Narzole, coltivatore diretto; Giuseppe Musso,
Caraglio, coltivatore diretto; Maddalena Oberto,
La Morra, coltivatore diretto; Agnese Panero,
Cherasco, coltivatore diretto; Angela Parola,
Cuneo, coltivatore diretto; Giovanni Costanzo
Pasero, Canosio, coltivatore diretto; Andrea Pecollo; Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Bartolomeo Pellegrino, Peveragno, coltivatore
diretto; Giovanna Pellegrino, Peveragno, coltivatore diretto; Teresa Pellegrino, Cuneo, coltivatore diretto; Romano Penna, Alba, coltivatore
diretto; Francesco Porta, Magliano Alfieri, coltivatore diretto; Michele Provenzale, Cuneo, coltivatore diretto; Riccardo Rinaudo, Costigliole
Saluzzo, coltivatore diretto; Orsola Sarotto, Farigliano, coltivatore diretto; Francesco Scavino,
Santo Stefano Belbo, coltivatore diretto; Gugliemo Servetti, Alba, coltivatore diretto;
Lodovico Servetti, Alba, coltivatore diretto; Agostino Somà, Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Maria Tonelli, Mondovì, coltivatore diretto; Michele Turco, Monastero di Vasco, coltiva-
GIUSEPPE
OLIVA
PRIMO
SANTINI
SIGILLO D’ORO 2011
SIGILLO D’ORO 2011
Borgo San Dalmazzo
Artigianato
“Dulcioliva” srl
Beinette
Cooperazione
Direttore generale “Fai
service” soc. coop.
sfileranno durante la cerimonia
“Fedeltà al lavoro e progresso economico 2011”, al pari di quelli
che li hanno preceduti nelle cinquantotto edizioni già svolte, rianimano l’ottimismo di chi sa bene
come la Granda possegga risorse
soprattutto umane ineguagliabili,
ma è ben vero che di fronte a una
situazione generale così pesante
non si possono fare miracoli.
Per questo Dardanello, specie
nella sua veste di numero uno di
Unioncamere nazionale, è in
prima fila nelle iniziative che mi-
rano a dare sostegno alle imprese,
specie a quelle di medie e piccole
dimensioni, per affiancarle quando si affacciano sui mercati mondiali e per aiutarle quando sono alle prese con una burocrazia ancora
asfissiante e un’imposizione fiscale che spesso tramortisce.
In Italia le pmi sono più esposte
alla crisi finanziaria ed economica
e risentono di più del deterioramento del quadro macroeconomico: è la fotografia scattata da
Unioncamere analizzando il terzo
trimestre del 2011, caratterizzato
tore diretto; Giuseppe Turletti, Morozzo, coltivatore diretto; Giovanni Valletti, Roddino, coltivatore diretto; Luigi Vinai, Beinette, coltivatore
diretto.
CATEGORIA IV: AFFITTUARI E MEZZADRI
Silvestro Bergesio, Savigliano, affittuario “Cascina Castello”; Angelo Brondello, Cervasca,
affittuario “Cascina Bagnis”; Franca Garino,
Busca, affittuaria “Cascina Giraudo”.
CATEGORIA V: COOPERATIVE
“Cooperativa dei lavoratori” società cooperativa, con sede ad Alba, commercio minuto generi
alimentari e non alimentari; Società cooperativa edilizia “Stella polare”, con sede a Cuneo,
costruzione di case popolari ed economiche da
assegnare ai soci in proprietà individuale;
“Terrenostre” società cooperativa agricola, con
sede a Cossano Belbo, produzione e imbottigliamento vini.
da segnali di tenuta dell’industria
legati soprattutto alle esportazioni.
Le piccole e le medie imprese
risentono, nel settore manifatturiero, della bassa capacità a competere sui mercati esteri, mentre nel
commercio la piccola impresa
paga dazio a causa del proliferare
dei centri commerciali. La stagnazione dei consumi delle famiglie
italiane continua a generare effetti
negativi sul settore dei servizi e del
commercio. In vista del Natale ci
sono aspettative moderatamente
positive per l’industria, e ancor di
più per il terziario: il quarto trimestre del 2011 dovrebbe ridare
fiato per effetto dei maggiori volumi di vendita a dicembre. Dardanello, analizzando questi dati, ha
auspicato che, con l’insediamento
del nuovo Governo, si apra per i
mercati un periodo di stabilità, in
modo che le imprese italiane possano riprendere il cammino di sviluppo a fronte di una ritrovata fiducia da parte delle famiglie.
L’incontro in San Francesco servirà anche, guardando indietro, cioè
a quando il benessere era ancora
da conquistare, a convincerci del
fatto che... quando il gioco si fa
duro, i duri iniziano a giocare!
L’albese
Bruno Ceretto
è il “Cuneese
nel mondo”
per il 2011:
una storia
personale
e aziendale
da autentico
ed eclettico
pioniere
8 dicembre 2011 Ü
33
alessandro Zannella, dirigente
scolastico del liceo linguistico
“leonardo da vinci” di alba, con
l’attestato del premio conseguito
a genova e, da sinistra,
le insegnanti gabriella martinelli
(inglese), giorgia revello
(francese), tina Proietto (tedesco)
e maria rosa vallese (tedesco)
lingue perfette
al “Da Vinci” di Alba
PREMIATO DALL’ATENEO GENOVESE
G
elena bottini
rande soddisfazione
ha suscitato, presso
il liceo linguistico
“Leonardo da Vinci”
di Alba, il riconoscimento “Iris”
conseguito dall’istituto in occasione della recente manifestazione “Orienta-menti” organizzata
alla Fiera del mare di Genova.
L’acronimo Iris sta per Indicatore
di rendimento interfacoltà-studenti ed è, secondo un progetto
dell’ateneo del capoluogo ligure,
lo strumento tecnico-statistico
che misura l’efficienza e l’efficacia con cui gli studenti neoimmatricolati superano gli esami del
primo anno.
Due sono gli indicatori presi in
considerazione: il superamento
degli esami nel rispetto dei tempi
previsti e con valutazione elevata e i crediti conseguiti durante il
percorso liceale.
Per la Facoltà di lingue, l’anno
accademico 2009-2010 ha visto
eccellere le allieve che hanno
conseguito la maturità al “Leonardo da Vinci” sugli altri licei
linguistici liguri e piemontesi.
Questa è la riflessione al riguardo
del dirigente scolastico albese,
professor Alessandro Zannella:
«Il nostro istituto deve la sua
nascita all’iniziativa dell’allora
preside Luana Cantamessa e del
suo Collegio docenti che, alla fine degli anni Novanta, fecero
una scelta coraggiosa e difficile.
Siamo orgogliosi di questo riconoscimento in un momento in
cui la severità delle prove Invalsi
e Ocse-Pisa ci chiedono di essere
competitivi sul mercato del lavoro. Lo studio delle lingue riveste
un’importanza fondamentale nel
futuro dei giovani, in un mondo
in cui l’inglese è ormai diventato
lingua madre e il tedesco, il francese e lo spagnolo fanno la differenza. Per questo mettiamo a disposizione dei nostri allievi,
accanto alle lezioni in classe,
diverse esperienze all’estero, come “school-link”, soggiorni-studio in Germania, Francia, Irlanda, Australia e Sudamerica, oltre
a stage lavorativi».
a cuneo il... geometra Fredo valla nominato “bonelliano dell’anno”
Nell’ambito de “Il Bonelli incontra...” la tradizionale manifestazione di fine anno in cui
l’istituto tecnico “Franco Andrea Bonelli” di
Cuneo premia i migliori alunni, indetta in
collaborazione con l’associazione degli ex
allievi “Ever green”, si è svolto un incontro
tra gli studenti e il “geometra” Fredo Valla
(diplomatosi presso l’istituto), l’autore del
soggetto da cui è stato tratto il film “Il vento
fa il suo giro”, allievo di Ermanno Olmi.
Alcune scene dell’opera hanno fatto da
sfondo al racconto di aneddoti, tradizioni linguistiche, curiosità delle vallate occitane in
cui si sono svolte le riprese, tratteggiate con
stile e passione assieme all’amico (e compagno di scuola al “Bonelli”) nonché ottimo
interprete del film, Dario Anghilante.
L’“Ever green” ha consegnato a Valla la “foglia d’oro” simbolo dell’associazione, nominandolo “Bonelliano dell’anno 2011”.
Al geometra Anghilante è stata consegnata
34
una targa bilingue quale riconoscimento per
l’ottima prova d’attore fornita nelle vesti di
“sindaco” del paese di “Chersogno”.
Sono intervenuti allievi sia del “Bonelli” che
dell’attuale istituto per geometri “Virginio”, i
cui presidi (Riccardo Serra e Salvatore Linguanti) quest’anno si sono scambiati il ruolo
á 8 dicembre 2011 á scuole d’eccellenza alla ribalta
di dirigente scolastico. L’istituto “Bonelli” ha
consegnato agli allievi meritevoli premi e
borse di studio (con il contributo essenziale
del Comune), presente l’assessore Erio Ambrosino, anch’egli ex allievo, e l’“Ever
green” i propri premi allo studio ai migliori
diplomati dello scorso anno scolastico.
Carlo Bottero
’innovazione e la voglia
di guardare al futuro non
hanno confini per chi sa
e vuole essere sempre
all’avanguardia. È il caso di
Roberto Mossio (foto), ambasciatore “L’Oréal” nonché stilista e
parrucchiere del salone “Ermanno
Mossio” di Alba, in corso Europa
77 (tel. 0173- 281035; sito internet: www.ermannomossio.com),
e di Bra, in via Vittorio Emanuele II
159 (tel. 0172-415210).
“IDEA” lo ha incontrato nel suo
quartier generale nella capitale
delle Langhe per farsi raccontare
la recente esperienza a New York.
Cosa significa, Roberto, essere
ambasciatore “L’Oréal”?
ALBA
BRA
L
territorio, ho collaborato con
l’Apro e numerose attività locali».
Nella Grande Mela hai potuto
approfondire la visione futuristica della comunicazione nel
settore di tua competenza...
«Ci siamo occupati della digital
personale, di scoprire in anteprima le novità di moda nel settore e
di dialogare on-line per risolvere
problemi dei nostri clienti legati
alla cura del capello».
Spingendoci oltre, sveli ai lettori di “IDEA” qualche rivolu-
LO STAFF DEI SALONI DI
PARRUCCHIERE “ERMANNO
MOSSIO” DI ALBA E DI BRA
INTERPRETA IL RUOLO
DELL’ACCONCIATORE
MODERNO COME UN
COMPLETO CONSULENTE
DI BELLEZZA CHE, OLTRE A
SUGGERIRE TAGLI E COLORI
PERSONALIZZATI, SI
PRENDE CURA DELLO STATO
DI SALUTE DEI CAPELLI
Roberto Mossio
ambasciatore “L’Oréal”
REDUCE DA NEW YORK, L’HAIRSTYLIST
ANTICIPA IL FUTURO (TECNOLOGICO)
DEI PARRUCCHIERI. MA MANUALITÀ
E CREATIVITÀ RESTANO AL CENTRO
«Rappresenta motivo di grande
orgoglio per me e per lo staff con
cui collaboro in salone. Sono
chiamato, infatti, a mettermi in
gioco in pedana per “L’Oréal”,
sperimentando novità e testando
prodotti d’avanguardia per l’acconciatura, così come sono parte
attiva nella formazione dei colleghi. Questo ruolo mi piace, perché mette in risalto il mio animo
creativo, il quale si è dispiegato
in varie occasioni, dalla partecipazione come hairstylist alle sfilate di Roberto Cavalli e di altri
stilisti, sino a curare il look per
servizi fotografici su riviste di
settore. E poi insegnare mi è
sempre piaciuto e anche qui, sul
comunication con un particolare
approfondimento all’uso della
tecnologia applicata agli sms e ai
social network, come Twitter e
Facebook, strumenti utilissimi per
restare in contatto diretto e continuo con i propri clienti. Parte di
questi sistemi, come un sito internet aggiornato, accattivante vetrina delle nostre novità, con la possibilità di effettuare la prenotazione on-line per fissare l’appuntamento, e sistemi wi-fi gratuiti,
sono già attuati nei nostri saloni».
Tecnologia e futuro originano
un connubio vincente...
«Questo vale oggi più che mai, in
quanto ci permettono di formare
direttamente in salone il nostro
zione alle porte?
«Nei saloni cominciano a comparire i primi tavoli di lavoro touch
screen e lo specchio digitale
che offre mille servizi... Ma
non dobbiamo dimenticare che la nostra professione è frutto di
tanta manualità, unita
alla creatività. Solo la
perfetta simbiosi tra il
futuro e l’esperienza
professionale sarà la
chiave capace di garantire
al cliente una professionalità e un servizio che siano
sempre eccellenti».
Parola di Roberto Mossio.
ip Ü 8 dicembre 2011 Ü
35
LA FIDAPA DI ALBA PREPARA LA “CENA DEGLI AUGURI”, IMBANDITA A MONTICELLO
Nella Sezione Raffaella Maffè ha raccolto
il testimone della presidenza da Fiorenza Bruno
La Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari) di Alba ha chiamato
alla presidenza Raffaella Maffè, subentrata a Fiorenza Bruno. Il nuovo Direttivo è
ritratto qui accanto. Da sinistra: la past-president, Fiorenza Bruno, Raffaella Maffè,
la segretaria Mara Demichelis, la tesoriera Adriana Dellavalle e la vicepresidente
Speranza Piccoli. La Sezione sta preparando la tradizionale “cena degli auguri”
che si terrà martedì 13 dicembre, con inizio alle 20, al ristorante “Monte Oliveto di
Casà” di frazione Casà, a Monticello d’Alba. Il tema sarà molto originale: “Natale
alfabetico 2011-Lettera “O”... il magico cerchio della vita”.
“Partecipazione e responsabilità per lo sviluppo della cittadinanza attiva e solidale”
è il tema nazionale del biennio 2011-2013: una sfida continua, un darsi reciproco
aiuto nel raggiungere gli obiettivi da conseguire nel biennio che vedrà tutte le socie
della Sezione di Alba impegnate sul loro territorio. La Fidapa (che conta circa
11.800 socie, con 288 sezioni su tutto il territorio nazionale) ha stipulato significativi accordi con altri enti e associazioni. In particolare segnaliamo il protocollo d’intesa predisposto dal gruppo di lavoro del progetto “Insieme per la lotta al dolore”
tra le sezioni Fidapa delle città capoluogo di regione e/o di provincia e le Regioni
di appartenenza, per realizzare il progetto e contribuire a rendere omogenee su
tutto il territorio nazionale la terapia del dolore e le cure palliative, promuovere e
diffondere nella società la cultura della non sofferenza.
LE POSSIBILITÀ
DI LAVORO
SONO CONCRETE
Domanda e offerta a contatto diretto
grazie al programma dell’edizione 2011
di “Human resources-Campus Granda”
Mario Rosa
L
’edizione 2011 del progetto “Human resources-Campus Granda è
stato inaugurato il 24
novembre all’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo. Il campus è proseguito nelle giornate del 25 e del
30 novembre e del 1o e del 2
dicembre. I candidati che vi hanno
preso parte sono stati venticinque,
provenienti da percorsi di studio e
di lavoro variegati.
L’iniziativa, la cui prima edizione
si tenne nell’autunno 2010, consiste in una coinvolgente successione di eventi, convegni e presentazioni finalizzati al confronto fra
aziende e candidati.
Con lo scopo di migliorare e di ren-
36
dere più efficace l’incontro tra le
potenzialità del candidato, supportato in un percorso di indagine
motivazione, e le esigenze delle
aziende coinvolte, “Campus Granda” mantiene come leit motiv al
centro delle tematiche lo sviluppo
del talento e dell’eccellenza. I giovani partecipanti hanno avuto
l’oppurtunità di intraprendere un
percorso cognitivo tendente alla
loro valorizzazione, sono venuti a
conoscenza delle reali esigenze ed
evoluzioni economiche del panorama produttivo cuneese e hanno
potuto incontrare grandi realtà
imprenditoriali del territorio quali:
“Valeo”, “Gino”, “G.E.”, “Brico”,
“Mondo”, “Miroglio”, “Merlo”,
“I.T.T.”, “Michelin”, “O.P.M.”,
“Caf.Doc.”, “Arpa Industriale”,
TERZO “BOROLI FORUM”: IL FUTURO DEL VINO
Il terzo “Boroli wine forum”, che ha puntato su un tema di grande attualità,
“Il vino è social”, si è svolto con grande successo a Castiglione Falletto,
presso la cantina “La Brunella”. Produttori, stampa internazionale ed esperti del settore hanno ascoltato con attenzione gli interventi dei relatori
che hanno movimentato il dibattito con le loro testimonianze.
Hanno preso la parola: il moderatore Enzo Vizzari, direttore de “Le guide de
L’espresso”, Lamberto Vallarino Gancia, Filippo Mazzei, Bruno Paillard
(che, oltre a essere un grande produttore, guida la commissione “Appelation” del Comité interprofessionnel du vin de Champagne che riunisce
i viticoltori e le “Maisons de Champagne”), Antonio Galloni (editore di “The
á 8 dicembre 2011 á coltivare l’ottimismo, con la forza dell’impegno e della ragione
“Giletta”, “Modus”, “Ferrero Legno” e “G.E.C.”.
Nella prima giornata i lavori si sono aperti con la conferenza di presentazione e con un convegno sul
tema: “Giovani e mercato del lavoro: la centralità delle soft skills” a
cui sono intervenuti Roberto Marzano, Enrico Rovida, Paolo Longhi, Corrado Caviglia, Marco Vigini e Marco Pironti.
Alternandosi in un dinamico dialogo con le esperienze riportate da
alcuni ragazzi partecipanti alla precedente edizione, i relatori hanno
dato il via a un denso programma
composto da seminari formativi e
momenti in cui le aziende partecipanti hanno presentato se stesse, i
loro piani di sviluppo e le risorse
umane di cui necessitano per raggiungere i loro obiettivi.
Il progetto “Human
resources-Campus
Granda 2011” ha ottenuto
un riscontro molto
positivo sia dal versante
delle aziende che da
quello dei candidati.
Le immagini di queste
pagine si riferiscono
al convegno inaugurale
svoltosi lo scorso
24 novembre a Pollenzo
PASSA ANCHE PER I SOCIAL NETWORK
wine advocate”), Luciano Pignataro (giornalista e “wine blogger”) e Sara
Tieni (giornalista di vanityfair.it e vanityfood.it).
Dal dibattito è emerso, tra l’altro, come oggi i social network abbiano
acquisito un peso maggiore rispetto ai blog: attraverso di loro il consumatore mette in atto mille forme di dialogo, «perché internet è uno strumento,
non una filosofia». Ciò potenzia la realtà sociale del vino: «Bere e produrre
non è solo una questione di bianco o rosso, di gradazione, di quanti archetti
fa nel bicchiere», ha spiegato Achille Boroli. «È una grande esperienza che
comprende anche la condivisione, il momento dell’assaggio, la compagnia
che, grazie al web, non fa che arricchirsi».
Una tesi suffragata dalla testimonianza di Sara Tieni: «Il dialogo con i lettori
si è amplificato molto on-line. Ecco perché nel nostro sito molti lettori
hanno mostrato interesse per il food e il vino, perché sono settori che permettono di condividere qualcosa di piacevole. Grazie al web abbiamo scoperto che si vuole andare a colpo sicuro, tanto più in un periodo di crisi. Le
persone si fidano più del passaparola sul web che delle opinioni del critico.
Abbiamo capito dai nostri lettori che agli italiani piace cucinare e degustare
del buon vino, senza avere troppi filtri».
«Si è detto sempre che la comunicazione risolve tutto, con il web invece
sono i contenuti l’aspetto importante, quindi le aziende devono capire
prima cosa devono e vogliono comunicare e, soprattutto, quale posizionamento intendono raggiungere», ha sentenziato Pignataro.
Località Baudana, 69 - Serralunga d’Alba
tel. 0173 613026
www.totavirginia.com - [email protected]
Ilaria Blangetti
C
on il ponte dell’Immacolata, neve permettendo, si aprirà la stagione sciistica 20112012 con tante novità per un settore che continua a fare da traino
all’economia della Granda.
Paesaggi incontaminati, distese di
piste e impianti di risalita, itinerari
culturali ed enogastronomici, emozionanti discese e impegnativi
VENERDÌ A LIMONE UMBERTO SMAILA E UGO
Il 9 dicembre sarà inaugurato lo “Chalet Morel”, in frazione Panice Soprana
di Limone Piemonte: l’appuntamento è alle 20 con Umberto Smaila e Ugo
Conti allo Chalet Morel. E sabato 10 “après ski” dalle 16,30 e cocktail bar
con dj Ice dalle 22,30. Per informazioni e prenotazioni al 338-5337817; email [email protected]. Le prenotazioni si possono effettuare
anche a “Baita 2000”, all’arrivo della seggiovia “Cabanaira”, aperta per il
ponte dell’Immacolata con la musica di dj Ice dalle 13 alle 17.
“Chalet Morel” si trova sulle piste da sci di Limone 1400, all’arrivo di due
seggiovie, a quota 1500, circondato da un bosco di abeti. La struttura,
molto caratteristica, è tutta in legno e offre fino a 150 coperti.
Durante la giornata è un punto di ristoro confortevole per gli sciatori, men-
Le nostre belle montagne
sono una miniera d’oro
PRESENTATA LA STAGIONE SCIISTICA 2011-2012
A sinistra: uno scorcio
delle piste di Pratonevoso.
Nelle altre immagini: la
presentazione della stagione
sciistica 2011-2012
della provincia di Cuneo,
svoltasi nel “Palasagra”
di Frabosa Sottana, introdotta
da un video realizzato
dalla fondazione “Crc” con la
partecipazione di Elisa Isoardi.
Il sindaco, Giovanni Comino,
ha fatto gli onori di casa.
Per la Provincia e la Regione
sono intervenuti gli assessori
Pietro Blengini e Alberto Cirio
38
anelli da fondo. Ma anche tutto ciò
che ruota intorno allo sport principe della neve. Non solo sci, quindi,
sulle nostre montagne. L’inverno
nel cuneese è molto di più: pattinaggio su ghiaccio, snowboard,
escursionismo, percorsi per ciaspole e poi giochi sulla neve,
terme, ottima cucina e relax.
«La neve è il prodotto di punta per
il territorio, un comparto fondamentale per l’economia locale», dichiara Alberto Cirio, assessore regionale al turismo e allo sport. «Lo
scorso inverno abbiamo consolidato sulle nostre montagne 1,6
milioni di presenze turistiche, un
dato che ci fa guardare in modo positivo alla nuova stagione».
«Quest’anno», commenta Paolo
Bongioanni, direttore dell’Atl del
cuneese, «abbiamo investito molto sulla comunicazione cercando
di farci conoscere nei mercati più
vicini, con tante novità e un’offerta ampia e adatta a tutte le esigenze. Inoltre è stato inaugurato un
sistema di prenotazione alberghiera on-line sul sito dell’Atl».
Su www.cuneoholiday.com è possibile consultare le schede di tutte
le stazioni sciistiche con dettaglio
di piste, impianti e servizi.
«Sono molte le innovazioni sull’intera area», dice Bruno Vallepiano,
presidente di “Cuneo neve”, «con
proposte vantaggiose e un’attenzione particolare ai prezzi. Siamo
convinti che il “sistema neve” sia,
per la Granda, uno dei motori più
importanti dell’economia».
Partiamo, allora, alla scoperta del-
á 8 dicembre 2011 á l’inverno dà una marcia in più alla Granda
le nostre montagne. Prima tappa è
la Riserva bianca di Limone Piemonte che, con 80 chilometri di
piste e 16 impianti di risalita, potrà
soddisfare qualsiasi esigenza. Una
delle novità è la creazione di “Baita
2000”, sotto la stazione d’arrivo
della seggiovia “Cabanaira”, accogliente e moderno punto di ristoro.
Sono stati restaurati anche “Chalet
1400” e “Chalet Morel”.
Nel cuore delle Alpi del Mare troviamo il comprensorio “Mondolè
ski”, comprendente Artesina, Frabosa Soprana e Pratonevoso: oltre
130 chilometri di piste e 31 impianti di risalita, aree giochi attrezzate per i più piccoli e campi scuola. Novità per i buongustai: in tutte
le baite del comprensorio si potrà
assaggiare la nuova focaccia di Im-
CONTI INAUGURANO LO “CHALET MOREL”
tre alle 16,30 inizia il divertimento, con “après ski”, cena alle 20, cocktail
bar e party con dj Ice dalle 22. La struttura resta aperta fino a tarda notte
e la seggiovia viene illuminata. “Baita 2000” si trova a 2.000 metri, ha una
splendida terrazza panoramica ed è ideale per la sosta in alta quota.
Propone taglieri di salumi e formaggi, polenta con cinghiale e altri piatti di
montagna accompagnati da vino e musica.
“Chalet Morel” e “Baita 2000” sono ottime strutture ricettive gestite dal
“Marachella gruppo” che propone hotel d’eccellenza anche nelle Langhe
(“Somaschi hotel” a Cherasco, “Golf relais Monforte” e “Antico borgo
Monchiero”) e a Pinerolo, nonché ristoranti di qualità a Cherasco (“Il
Marachella”), a Pinerolo (“Le siepi” e “Mimosa”) e a Torino (“Pautasso”).
peria al formaggio Raschera, un incontro goloso tra mari e monti.
Saliamo ora a 1.011 metri per arrivare a San Giacomo di Roburent,
un punto privilegiato per godere
della vista sulle Alpi Marittime.
La località ha a disposizione 8 impianti di risalita che servono 35
chilometri di piste.
Ai piedi del monte Mindino c’è
invece Viola-St. Grée che promette
tante opportunità anche a chi non
ama gli sci, con bob, slittini, snow
tubing e ciaspole.
E se volete pensare anche al benessere fisico l’ideale è Lurisia, il giusto connubio tra sport e relax grazie ai 40 chilometri di piste e alle
famose terme.
E a 2.000 metri sul livello del mare c’è Garessio 2000, da dove si
possono ammirare il golfo Ligure,
la Corsica e le Alpi Occidentali.
Per gli amanti del fondo tappa in
alta Val Tanaro, a Cantarana, a
pochi chilometri da Ormea, e alla
pista di Briga Alta-Upega. Sci nordico, escursioni con racchette da
neve e sci alpinismo sono gli ingredienti del centro fondo di Chiusa
Pesio con percorsi suggestivi ai
piedi del Marguareis.
Passiamo in Valle Gesso con Entracque, che propone 30 chilometri di piste da fondo con 5 anelli
collegati e un centro polisportivo
con piscina e palestra, e Desertetto, stazione ideale per le famiglie.
Il fondo è il re anche in Valle Stura,
a Festiona, frazione di Demonte,
Aisone e Pietraporzio. Si può salire
fino ad Argentera, al confine con la
Francia, per godere, invece, di 25
chilometri di piste e quasi 1.000
metri di dislivello.
Sci nordico, ciaspole ed escursionismo anche in Valle Maira, a
Canosio, Acceglio, Prazzo ed Elva.
Andiamo ora in Valle Varaita dove
si può sciare fino a quota 2.700
metri, tra pinete ad ampi declivi, a
due passi dal Monviso.
Ma la Valle Varaita è anche Casteldelfino, Sampeyre e Valmala, con
offerte adatte a tutta la famiglia.
Concludiamo questo viaggio virtuale in Valle Po, dal “terrazzo
bianco sulla pianura”, così come
viene definita la panoramica stazione di Paesana-Pian Munè.
Si arriva fino a quota 2.400 partendo da Crissolo, mentre sulle alture di Bagnolo Piemonte sorge
“Ruca-Ski”, una stazione molto adatta ai più piccoli.
Insomma: buon divertimento!
IL GENIO
CHE AMA
CLAVESANA
Paolo Cornero
Chris Bangle voleva diventare pastore
metodista. Per (nostra) fortuna ha scelto
la strada del design, conquistando il mondo
U
na tiepida giornata
autunnale, con lo
spettacolo variopinto delle colline di
Langa tutt’intorno. Dinnanzi a noi
il signor Monviso. Punto d’osservazione privilegiato è la borgata
Gorrea, una manciata di case sul
cocuzzolo di una collina in frazione Sbaranzo, nel territorio di Clavesana. Giunti nell’aia, una scritta
sul portone: «Ben Venuti
Amici Miei». Ci accoglie a braccia aperte,
Chris Bangle.
Genio del design, nato e
cre sciuto
negli Usa,
ma esploso
lavorativa-
40
á 8 dicembre 2011 á una personalità che affascina
mente parlando nel vecchio continente. Una vita fatta di numerosi
aneddoti che l’americano snocciola senza esitazione.
Una personalità spiccata, di quelle
con una luce negli occhi, la fiamma
della curiosità, la voglia di scoprire,
non soltanto le cose, ma anche le
persone. Accanto a lui ci si sente
piccoli e sotto osservazione.
Prima della chiacchierata facciamo
un tour del fienile divenuto casa
versatile: abitazione, ufficio, foresteria per amici e colleghi, sale intercambiabili... Insomma, di tutto
un po’, però dall’esterno nulla traspare, in rigoroso stile langarolo.
Ma come si arriva a Clavesana?
«Io sono americano, mia moglie
Catherine svizzera. Ma noi, inteso
come coppia, siamo italiani».
A Torino i neosposi hanno trascorso i primi anni di matrimonio, durante il periodo lavorativo in Fiat.
«È una città signorile, affascinante,
in cui Catherine e io abbiamo
stretto molte amicizie. Abbiamo
deciso di tornare in Italia con una
serie di criteri nella ricerca della
nostra casa».
E ora viene il bello...
«A cinquant’anni ho deciso di avviare la mia seconda fase lavorativa, meno intensa della prima, con
più spazio per la vita privata.
Nasce così la necessità di cercare
un luogo dove avviare la nuova
attività con cinque condizioni: un
cascinale, non lontano dall’autostrada in maniera da raggiungere
in breve tempo Torino, con una
porzione di vigneto e annessa
veduta di montagne e di almeno
un castello».
Solo dopo una lunga ricerca ecco la scelta di borgata Gorrea.
«Qui c’è tutto, dal Monviso al castello di Carrù, il tutto immerso
nella natura. Un luogo privilegiato
per ascoltare le idee».
Il grande rispetto nutrito da
Chris Bangle per i “vicini di casa” trapela in maniera palese.
«I piemontesi sono persone meravigliose, con capacità umane e tecniche elevate. Nella vostra lingua
il concetto di “bello” viene affiancato anche a quello di “buono”,
una rarità. Non solo estetica, ma
personale: «Il fornire delle risposte
concrete alle esigenze dell’uomo».
Ne è dimostrazione l’“artwork”
presente nel giardino clavesanese, spiegata con molta leggerezza dal geniale artista.
«Volevo un albero, ma in quest’area abbiamo poca terra per le
radici (visto il garage interrato,
ndr), ecco così nascere questo strano “tree”, fatto di ferro e vetri
colorati in grado da fornire un effetto del tutto simile a quello di
una pianta vera e propria, ma non
solo».
Un semplice esempio, magari ritenuto banale, ma frutto di una
anche praticità. Per questo solo in
Italia certe cose sono possibili...».
Dall’esterno la vita di Chris sembra fantastica, fatta di grandi traguardi e di innumerevoli soddisfazioni, ma «per giungere qui ho
pianto. Gli anni dell’Università
sono stati molto duri, una palestra
di vita determinante per la mia
formazione non soltanto culturale, ma anche umana».
E pensare che il cammino
avrebbe potuto essere ben
diverso...
«Avevo avviato gli studi in Seminario: volevo fare il pastore metodista. Un periodo breve che mi ha
però insegnato il significato più
profondo delle cose».
Una formazione a 360 gradi per
un concetto di design del tutto
mente che non si pone limiti.
Proprio come l’altra installazione
presente nel vigneto, una panchina gigantesca di un rosso intenso.
Perché?
«Così, quando un adulto si siede
sopra, torna bambino, si sente piccolo...». Il sorriso non abbandona
mai il volto di Chris che presenta i
propri collaboratori come una
grande famiglia in cui ha un posto
privilegiato l’architetto che l’ha seguito nell’ambiziosa ristrutturazione: «Paolo (Ornato, ndr) è anzitutto un amico, ma per me è anche
la vera essenza dell’architetto.
Cioè colui il quale rende concrete
e realizzabili le idee».
Una collaborazione che si è spinta
anche nel Paese del Sol levante,
dove il binomio Bangle-Ornato ha
progettato una casa di cura a Hiroshima.
Ma cosa può dare Chris Bangle
a Clavesana?
«Anzitutto i miei ospiti assaggiano
rigorosamente il Dolcetto. Poi vorrei evidenziare soluzioni e non trovare problemi. La panchina piace
ai turisti; magari si potrebbe pensare a un percorso di panchine... magari non dello stesso colore!».
Perché le idee vanno condivise,
non copiate: «Occorre lavorare con
le risorse locali, seguendo un proverbio piemontese che mi è sempre piaciuto: “La bellezza delle volpi è nella coda”». Parola di genio!
Esempi di “artwork” allestiti
da Chris Bangle attorno
alla sua abitazione
allo Sbaranzo. Da sinistra:
l’albero fatto di ferro prima
del montaggio di vetri colorati,
la panchina gulliveriana (si
riconoscono anche la moglie
Catherine e il co-artista
Francesco Ferrero), Chris
al lavoro in studio e fuori
DALL’OPEL ALLA FIAT E ALLA BMW
Chris Bangle nasce a Ravenna, nell’Ohio. Cresce e si forma a Wasau, cittadina del Wisconsin. A scuola, oltre alle materie classiche, insegnano anche discipline tecniche e meccaniche ed è qui, con l’uso del tecnigrafo,
che inizia a interessarsi al design. Nel 1975 intraprende studi classici all’Università del Wisconsin, ma continua a disegnare auto e nel 1976 invia
un suo portfolio all’Art college of design di Pasadena.
La sua candidatura viene accettata e si trasferisce in California per seguire
i corsi di transportation design, studiando con “alunni” del calibro di J
Mays (Ford), Mark Jordan (Gm), Ed Golden (Ford Trucks) e John Bell (art
director, “Jurassic Park”). Dopo la laurea, ottenuta nel 1981, viene assunto all’Opel e si trasferisce in Europa. Come interior designer collabora a
numerosi progetti tra cui la Opel Tech 1 e la Opel Junior ed è con quest'ultima che riceve al Salone di Francoforte del 1983 una menzione speciale
per l’originalità del design degli interni. Nel 1985 viene contattato dal Centro stile Fiat con la proposta di curare la progettazione degli esterni.
Sotto la direzione di Ermanno Cressoni, Bangle giunge a piena maturazione e viene lasciato libero di esprimersi in piena libertà, tanto da diventare
nel 1992 responsabile del Centro stile. Nascono così le auto del rilancio
del gruppo torinese, come la Fiat Coupé e l’Alfa Romeo 145.
Nell’ottobre dello stesso anno arriva la proposta di assumere la direzione
del Centro stile Bmw, il Fiz di Monaco di Baviera. Sotto la sua direzione il
design Bmw muta completamente nel giro di qualche anno raggiungendo
forme del tutto innovative. Nel febbraio 2009 Chris annuncia la cessazione
del rapporto con Bmw fondando la “Chris Bangle Associates s.r.l.”, società di consulenza che ha sede a Clavesana. Tra le attuali collaborazioni
quella avviata nel marzo 2011 con la coreana Samsung.
NEWS
DAL PIEMONTE
aggiornamenti in tempo reale á www.ideawebtv.it
­n CUNEO
RIUNIONE IN PROVINCIA
PER L’AUTOSTRADA
«L’arrivo al capoluogo
dell’autostrada è ormai
imminente: un traguardo
storico per una provincia
che ancora sconta
la mancanza di infrastrutture
all’altezza delle esigenze
di oggi. Continueremo a
moltiplicare l’impegno su
questo fronte, a partire dai
lotti albesi dell’Asti-Cuneo,
su cui è indispensabile
che in primavera prendano
avvio i lavori». Così
la presidente Gianna
Gancia ha commentato
la riunione (foto sopra,
a sinistra) che si è svolta
in Provincia con i tecnici
della società autostradale
Asti-Cuneo e dei Comuni
interessati dall’infrastruttura
per valutare la segnaletica
stradale, in vista della
prossima apertura, prevista
in primavera, del tratto
verso Cuneo. Oltre
al direttore tecnico della
società Maurizio Martinato,
­n ALBA
POLIZIA LOCALE: SOTTOSCRITTA
CONVENZIONE TRA COMUNI
Sottoscritta la convenzione
(la firma nella foto a sinistra,
sotto) che coinvolge per tre
anni i Comuni di Alba,
Castagnito, Corneliano
d’Alba, Diano d’Alba,
Dogliani, Guarene e Piobesi
d’Alba per la gestione
in forma associata della
funzione fondamentale
di Polizia locale. L’intento
è di garantire il presidio
del territorio dei Comuni
associati nell’esercizio
dell’attività di vigilanza,
al fine di ridurre i costi
e per un utilizzo ottimale
delle risorse umane.
passeggiava per il centro
storico della città
pur avendo a carico un
provvedimento di cattura
per maltrattamenti
in famiglia. L’uomo, infatti,
è stato fermato mentre
faceva shopping in centro
ad Alba, subito dopo
un acquisto in un negozio.
­n BRA
SCATTA IL “DICEMBRE SICURO”
Torna a Bra l’operazione
“Dicembre sicuro”, ovvero
un’intensificazione
dei servizi territoriali svolti
dal Comando braidese
della Polizia locale.
Nelle giornate festive
che precedono le ricorrenze
del Natale e del
capodanno saranno
aumentate le pattuglie in
servizio esterno sia in auto
che a piedi. In questi giorni
sarà presente una pattuglia
destinata al pronto
intervento per ogni turno,
un’altra per ogni turno che
si occuperà delle frazioni
e delle periferie mentre nei
FIRMA DEL PROGETTO “EMERGENZA CASA”
È stata firmata, presso la sede della fondazione “Cassa di risparmio di Cuneo”, la convenzione
per il progetto “Emergenza casa” promosso e sostenuto dalla Fondazione in collaborazione
con i Comuni di Alba, Bra, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano, i Consorzi socioassistenziali di riferimento e le Caritas diocesane e interparrocchiali delle stesse città (foto a
lato). Il progetto è rivolto a nuclei familiari a rischio sfratto o che abbiano subìto uno sfratto,
per difficoltà economiche a causa delle conseguenze della crisi. L’iniziativa, elaborata di concerto con tutti i partner, si sviluppa su due fronti: la prima misura mira a prevenire situazioni
di emergenza abitativa, attraverso l’erogazione di contributi una tantum, mentre la seconda è
finalizzata ad attivare e/o potenziare azioni di supporto e gestione di situazioni di emergenza
abitativa di nuclei familiari che abbiano già ricevuto l’ingiunzione di sfratto.
c’erano il vicepresidente
della Provincia Giuseppe
Rossetto, i tecnici della
Provincia e quelli
dei Comuni di Cuneo,
Magliano Alpi e
Tarantasca, oltre alla
Polizia locale di Fossano.
42
á 8 dicembre 2011 á succede intorno a noi
n ALBA
PREGIUDICATO FERMATO
MENTRE FACEVA SHOPPING
I Carabinieri della
Compagnia di Alba
hanno tratto in arresto un
40enne noto pregiudicato
e disoccupato, il quale
momenti di maggior afflusso
si affiancheranno due
pattuglie a piedi. Composte
da due agenti ciascuna,
che effettueranno controlli
per aumentare il livello sia
della sicurezza reale che
di quella percepita.
COME DUE
“GOCCE
DI VINO”
Questa settimana
la nostra rubrica è alle
prese con due artisti. Il
pirmo, quello locale, è
immortalato nella foto
in alto ed è un artista
dei fornelli, essendo
Gilberto Demaria), uno
degli chef del ristorante
“Il verso del ghiottone”
di Dogliani.
Nell’altra foto, invece,
è immortalato un artista
della musica, ovvero
Mario Biondi, cantante
tra i più amati
e conosciuti. A sostegno
della somiglianza, c’è
più di un elemento: in
primis, la “capigliatura”
per così dire essenziale,
e poi la barba,
gli occhiali, lo sguardo.
Insomma tutto quel
che basta (e avanza)
per parlare di un caso
da annoverare tra
le “gocce di vino”!
Se anche voi conoscete
persone uguali come...
una goccia di vino, non
esitate a segnalarcele,
inviando possibilmente
le fotografie dei sosia
dei Vip individuati
all’indirizzo
di posta elettronica
claudio.puppione@
rivistaidea.it.
­n BUSCA
BORSA DI STUDIO DEL POLI
A MARIA GIULIA BALLATORE
La prima assegnataria
della borsa di studio
“Donna professione
ingegnere” nella sezione
“Test progetto” del
Politecnico di Torino è stata
una ragazza di Busca:
Maria Giulia Ballatore (foto
sotto) che ha frequentato il
Liceo scientifico a Fossano
ed è iscritta al primo anno
di ingegneria elettrica.
­n SAVIGLIANO
ANNIVERSARIO DEL MUSEO
FERROVIARIO PIEMONTESE
Giovedì 8 dicembre
dalle 9 alle 17, il Museo
ferroviario piemontese
festeggerà il decimo
anniversario dall’apertura
della sede espositiva
di via Coloira, a
Savigliano. Nell’occasione,
alle 12, sarà presentata
l’automotrice diesel Aln
776.1001 costruita
dalla Fiat nel 1939
e comunemente chiamata
“Littorina” (foto sotto) dalla
propaganda del periodo.
La macchina esposta
a Savigliano costituisce
l’ultimo esemplare rimasto,
completo e funzionante,
di una grande famiglia
di rotabili. La giornata
di festa sarà caratterizzata
da molte varie iniziative.
150 PIANTE A BRA PER I 150
ANNI DELL’UNITÀ NAZIONALE
È
stato messo a dimora, a Bra, l’ultimo albero dell’iniziativa
“150 nuovi alberi per i 150 anni dell’unità nazionale” che ha
permesso di far crescere nel 2011 il verde pubblico cittadino. Gli
alberi, donati dal vivaio della Regione Piemonte, sono stati sistemati in corso Monviso (foto sotto), piazza Lenti, strada Falchetto e
nei pressi della tangenziale ovest cittadina. «Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di quanto, anche sul versante ambientale, sia
stato recepito il messaggio dell’Amministrazione comunale da
parte dei privati», ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici
Luciano Messa, «visto anche che la ditta “Jardecò” di Flavio Messina ha affiancato con due suoi uomini, per due giorni, gli operai
comunali impegnati nel posizionamento delle piante».
­n CUNEO
BERGESIO E AMBROGGIO
CONFERMATI AI VERTICI
DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
Giorgio Maria Bergesio
e Giulio Ambroggio sono
stati confermati alla carica
rispettivamente di presidente
e di vicepresidente
del Consiglio provinciale.
La votazione si è conclusa
con 27 voti favorevoli
per entrambi. «Questa
riconferma di metà
mandato è un segnale
positivo dell’assemblea
anche sul nostro operato»,
ha detto Bergesio.
«Ringrazio per il lavoro
svolto insieme
il vicepresidente Giulio
Ambroggio, il segretario
generale Giannace e tutti
gli uffici. Teniamo sempre
in considerazione tutti
i consiglieri provinciali,
veri e propri volontari della
politica locale. È ottima
anche la collaborazione
con la presidente Gianna
Gancia e con tutti
gli assessori provinciali».
44
­n SALUZZO
CARNEVALE 2012: SVELATI I NOMI
DELLA CASTELLANA E DI CIAFERLIN
Saranno Romina Bollati
e Carlo Ponte a vestire i panni
della Castellana e di Ciaferlin
nell’ottantaquattresimo
Carnevale saluzzese,
in programma dal 12 al 21
febbraio. Romina Bollati,
figura molto nota in città per
la sua attività commerciale
(gestisce con la famiglia
il negozio “Bollati
giochinfanzia”), è mamma
di due bambini. Per Carlo
Ponte si tratta dell’ottava
conferma nel prestigioso ruolo
di Ciaferlin. A sceglierli è stato
il Consiglio d’amministrazione
della fondazione “Bertoni”.
á 8 dicembre 2011 á succede intorno a noi
­n RACCONIGI
IL GRAN GALÀ DI CICLISMO
HA AVUTO OTTIMI RISCONTRI
Sono stati prestigiosi e
numerosi gli ospiti del Gran
galà di ciclismo. A
Racconigi c’erano Moreno
Argentin, Franco
Balmamion, Mirko
Celestino, Giorgia Bronzini,
Francesca Fenocchio,
Francesco Frattini, Roman
IL WI-FI GRATUITO
IN ZONE DI FOSSANO
L
’Unione del fossanese ha
realizzato il progetto di
dotare tutti i Comuni aderenti
di aree con copertura wi-fi per
la navigazione libera e gratuita dei cittadini. Nel Comune
di Fossano le location previste
sono: piazza Castello, una
porzione di viale Mellano,
cascina “Sacerdote” e piazza
Dompè. Lo scopo della rete
realizzata dall’Unione è quello di dare la copertura su piazze, aree ricreative e/o centri di
aggregazione. Attraverso il
collegamento è possibile utilizzare i servizi di telefonia
Voip, di posta elettronica e di
navigazione internet.
Luhovy, Francesco Moser,
Davide Rebellin e Italo
Zilioli. Gli onori di casa e
i saluti iniziali sono stati fatti
dal sindaco di Racconigi,
Adriano Tosello, da Renato
Balestrino e dal senatore
Michelino Davico. La serata
è stata ricca di sorprese
e interventi spumeggianti
da parte di Roberto Busso,
conduttore dell’evento.
Commozione generale per
la premiazione di Argentin,
al quale è stato consegnato
il premio alla carriera
“Sportsolution”. Sopra:
la foto di gruppo; a lato:
la campionessa di handbike
Francesca Fenocchio
con Giorgia Bronzini,
campionessa del mondo
in carica e già vincitrice
di campionati
europei e mondiali su pista.
­n BUSCA
IL COMITATO DELLA CROCE
ROSSA ORA È ANCHE ON-LINE
È on-line il sito istituzionale
del Comitato locale della
Croce rossa di Busca. È
stato curato dal commissario
dei giovani, Jacopo
Giamello, con cui ha
collaborato il commissario
dei volontari del soccorso,
Enrico Giobergia, con il
supporto del tecnico Denis
Abello dello “W Studio
design”. Ora, con
l’appoggio di tutto lo staff,
il nuovo mezzo di
comunicazione servirà per
aggiornare soci e cittadini
circa le attività dei volontari,
il cui numero è in bella
crescita, visto che gli iscritti
al nuovo corso sono 53.
NUOVI PANNELLI SULLA SCUOLA “MOSCA” DI BRA
«S
iamo noi bambini il domani del mondo» hanno cantato a Bra gli alunni della scuola “Edoardo
Mosca” in occasione dell’inaugurazione dei nuovi pannelli che abbelliscono la facciata della
palestra di via Mercantini (foto a lato). Il grazie per il lavoro fatto è arrivato dal sindaco, Bruna Sibille,
la quale ha sottolineato come questa collaborazione “creativa” con la scuola abbia dei precedenti. La
prima cittadina ha ricordato il grande murales nella mensa scolastica che, nonostante i lavori di
ristrutturazione dei locali, è stato mantenuto e ora fa bella mostra sulla parete. Ma anche il lavoro dei
piccoli sulla fontana di piazza Falcone e Borsellino: tanti palloncini colorati per dire basta alla mafia
e alle ingiustizie. Parole di elogio per quanto fatto dai ragazzi e dalle insegnanti sono arrivate anche
dal dirigente scolastico, Giuseppe Giacone, presente all’inaugurazione come pure le famiglie degli
allievi e i rappresentanti di alcune associazioni sportive, dai Veterani dello sport a “Sportiamo”.
­n CARRÙ-DOGLIANI
LA VISITA DEL GOVERNATORE
DISTRETTUALE DEI LIONS
Serata importante per
i soci del Lions club CarrùDogliani e per il suo
presidente, Paolo Candela,
con accanto la moglie
Elisa, che hanno ricevuto
la visita del governatore
del Distretto108 Ia3,
Roberto Bergeretti, con la
gentile consorte Nella (foto
sotto). Con lui il primo
vicegovernatore, Gianni
Carbone, con Silvia,
il presidente della prima
Circoscrizione, Alberto
Negro, il presidente della
Zona D, Giuseppe Ferrero,
e il past-governatore
dell’Emilia, Cesare Diazzi.
A “dirigere” la serata
è stato Mauro Bianchi.
46
á 8 dicembre 2011 á succede intorno a noi
n CUNEO
LE ISTANZE DEL CUPLA
AL DIRETTORE DELL’INPS
Il direttore dell’Inps
di Cuneo, Santo Eugenio
Delfino, ha ricevuto
i rappresentanti delle
Associazioni pensionati
dei comparti agricoltura,
artigianato e commercio
aderenti al Cupla (Comitato
unitario pensionati lavoro
autonomo) della provincia
di Cuneo. Il coordinatore
del Cupla, Natale Carlotto
(nella foto sotto, a sinistra,
con il direttore Delfino),
pur evidenziando come
i rapporti con i funzionari
e dipendenti Inps di Cuneo
siano sempre stati
collaborativi e proficui,
ha presentato, a nome del
Comitato, proposte concrete
per andare incontro alle
esigenze dei pensionati
rappresentati, che in
Granda sono 95.829.
n CUNEO
ATTIVATO SPORTELLO CORECOM
Da inizio dicembre per
tutti i disservizi in materia
di telecomunicazioni
(mancata sottoscrizione
di contratto, attivazione
di servizi non richiesti,
addebiti non riconosciuti,
traffico non riconosciuto
verso numeri speciali e a
sovrapprezzo, sospensione
del servizio, guasti alle
apparecchiature e alle
linee...), la Provincia
mette a disposizione
dei cittadini uno sportello
Corecom che sarà aperto
il lunedì e il venerdì dalle 9
alle 12 e gli altri giorni
offrirà assistenza telefonica.
n TORINO
APPUNTAMENTO MENSILE
DI INCONTRO MATRIMONIALE
Domenica 11 dicembre,
all’Arsenale della pace del
Sermig, si terrà l’“Incontro
matrimoniale” mensile
comunitario che quest’anno
assume un significato
particolare perché coincide
con la festa per il 25o
anniversario del movimento
in Piemonte. Per facilitare
la partecipazione
delle coppie della Granda
sono stati organizzati
due pullman
(per avere più informazioni
e per le prenotazioni:
tel. 011-9800144).
n CLAVESANA
FESTA DELLA CANTINA
PER L’ACQUISIZIONE
DELL’EX SCUOLA ELEMENTARE
La ex scuola elementare
delle Surie è diventata
ufficialmente di proprietà
di “Cantina Clavesana”:
i 350 viticoltori associati
attivi nella zona hanno
festeggiato l’acquisizione
dell’edificio messo all’asta
dal Comune di Clavesana
(foto sotto). Al suono
della campanella
e al richiamo di “Tutti a
scuola”, i soci si sono riuniti
in una delle aule storiche
per ascoltare dalle voci
del presidente, Giovanni
Bracco, e della direttrice,
Anna Bracco, i motivi
che hanno spinto
il Direttivo a partecipare
all’asta pubblica indetta
dall’Amministrazione.
n ALTO TANARO
“ALLA SCOPERTA DELLE
NOSTRE RADICI” A SCUOLA
Sono una decina gli istituti
che, da Viola a Villanova,
attraverso un lavoro
di ricerca finalizzato
a recuperare storie
e tradizioni locali
da pubblicare su opuscoli
e dvd, prenderanno parte
al progetto “Alla scoperta
delle nostre radici: adulti
e ragazzi in dialogo”
della comunità montana
“Alto Tanaro cebano
monregalese”. L’iniziativa
si pone l’obiettivo
di recuperare la propria
parlata, il senso di
un dialetto e la storia
di un paese, oltre che
di andare in cerca delle
proprie radici attraverso
lo studio delle suggestioni
religiose di un territorio.
n NARZOLE
PROGETTO PILOTA “NOI SICURI”
È stato presentato
a Narzole, in municipio,
il progetto “Noi sicuri”.
Il progetto pilota
di sicurezza stradale
prevede una preventiva
analisi dei punti critici
esistenti e del traffico
e delle velocità
di percorrenza,
l’installazione sperimentale
del sistema di autovelox,
una successiva analisi
del traffico e dei risultati
raggiunti, una campagna
di comunicazione mirata
alla sensibilizzazione
del cittadino sulle tematiche
di sicurezza e controllo.
Sono intervenuti: Roberto
Russo (foto sopra) assessore
provinciale ai trasporti;
Fiorenzo Prever, sindaco di
Narzole; Mauro Dogliani,
assessore comunale
al bilancio e al turismo;
Paolo Goglio, coordinatore
nazionale del progetto.
SETTIMANA DEI
RIFIUTI AD ALBA
Ottimo risultato per la terza
edizione della “Settimana europea per la riduzione dei
rifiuti” che ha visto Alba far
parte delle 960 iniziative
organizzate in tutta Italia e
delle oltre settemila organizzate in 19 Stati europei. Come
nelle edizioni precedenti, l’adesione alle iniziative organizzate nella capitale delle
Langhe è stata notevole (foto
sopra). Tra le proposte più
apprezzate c’è stata la consegna, a tutti gli studenti delle
scuole medie albesi, del decalogo con le buone pratiche per
la riduzione dei rifiuti.
n MONCHIERO
UN ARRESTO PER DROGA
250 grammi di cocaina
molto pura sono stati
sequestrati dai Finanzieri
del Nucleo mobile della
Tenenza di Mondovì
(foto sopra) nel corso
di un intervento effettuato
in Monchiero, al termine
del quale un albanese
ventunenne, disoccupato,
abitante a Farigliano,
è stato tratto in arresto.
A COLLOQUIO CON IL DOTTOR
FRANCESCO NEGRO,
SPECIALISTA DELLA MANO
CON AMBULATORI A BRA
E AD ACQUI TERME
Meraviglioso organo
da conoscere meglio
Simona Borsalino
48
suoi occhi azzurri e vispi non
mentono. Così come il suo
carattere aperto al dialogo e
al confronto, dote naturale in
grado di mettere a proprio agio
anche il paziente meno loquace.
Questo è il dottor Francesco Negro, specialista delle patologie
della mano con ambulatori a Bra e
Acqui Terme.
Collabora con lui uno staff molto
ben preparato, composto da: Loretta Polovio, soprannominata “la
Marescialla”, infermiera professionale, caposala, coordinatrice
dell’attività clinica e primo contat-
I
á 8 dicembre 2011 á informazione promozionale
to per i pazienti dello studio;
Maria Teresa Polovio, infermiera
professionale, strumentista dedicata di sala operatoria, responsabile dei materiali chirurgici e della
procedura del gel piastrinico;
Doriana Scarlata, responsabile del
gruppo per la fisioterapia, diplomata massofisioterapista triennale e specializzata in patologie della
mano, rieducazione funzionale,
confezionamento e applicazione
tutori.
E poi c’è Vilmo, colui che documenta passo passo tutte le fasi
operatorie del dottor Negro, non-
ché factotum del gruppo con
responsabilità gestionale tecnica
degli studi.
Inquadriamo meglio una parte
importante del nostro corpo
qual è la mano...
«Nella corteccia cerebrale alla
mano è dedicata la parte più estesa di ogni altra parte del corpo:
ogni dito è posto in relazione a
un’ansa del cervello. Questa
“sezione”, denominata “Homunculus sensitivo”, si scompone in
organi differenti rappresentati con
aree diverse: la mano occupa appunto un’area grandissima, in
rapporto a quella “dedicata” al
tronco e alle gambe. Ciò lascia
intendere perfettamente quanto
influisca il cervello sull’uso della
mano. Ecco perché occorre avere
un approccio di tipo psicologico
con gli incidentati, gli amputati.
Inoltre alcune malattie neurologi-
che, come l’epilessia o i traumi
cerebrali, possono sviluppare
patologie nella mano come la
malattia di Dupuytren. Questa è
un’altra prova del fatto che esiste
un collegamento diretto, e strettissimo, tra cervello e mano».
La mano, in fondo, è un organo
di contatto con il mondo.
«Verissimo. Anch’io lo ricordo
sempre durante i miei convegni.
Basti pensare che i ciechi leggono
con le mani e i muti parlano con
esse. Quando dobbiamo esprimere un segno d’affetto, la mano
accarezza, oppure la si porge in
segno di saluto e di rispetto. La
sua “componente” che però ci ha
«Quella di Niccolò Paganini, ad
esempio, era malata in quanto
soffriva della sindrome di Marfan,
una condizione medica che fra le
sue peculiarità annovera la lussazione del cristallino, l’aneurisma
dell’aorta e una lassità esagerata
all’articolazione della mano. Così
l’artista riusciva a prendere tre
ottave sul violino di Stradivari. I
suoi “Capricci” erano frutto di una
lussazione innaturale delle articolazioni! Morì a soli 37 anni d’età
per un aneurisma dell’aorta, cioè
la principale complicanza proprio
di quella malattia che gli consentì
di diventare un artista noto e tuttora ricordato nel mondo».
asportate senza lasciare segni o
per le verruche del dorso».
Un capitolo a parte è costituito
dalle amputazioni...
«Esse rappresentano, come già
anticipavo, un trauma psicologico
non indifferente e assai difficile da
far superare da parte del paziente,
il quale si lascia alle spalle con
estrema difficoltà il momento e ha
sempre bisogno del massimo
sostegno per farcela. La mia
esperienza di anni nel settore
medico mi ha consentito di sviluppare una sensibilità che si è rivolta
a considerare il problema inizialmente dal punto di vista estetico,
per poi trattare l’ottimo utilizzo
confortevole dal punto di vista
umano, tecnico e professionale e,
soprattutto, perché mi viene
messo a disposizione ogni strumento e qualsiasi innovazione
tecnica da me richiesti. Mi sento
in dovere di ringraziare la
Direzione della casa di cura, nella
persona del presidente, dottor
Giacomo Brizio, nonché tutto lo
staff amministrativo e sanitario sia
di reparto, sia di sala operatoria, in
quanto ci consente di lavorare
sempre ad altissimi livelli nel
completo rispetto del confort e
dedicando un’attenzione massima
al malato, che merita professionalità e tanta umanità».
A FIANCO: UN ESEMPIO
DI UN TRATTAMENTO CHE
HA RIDONATO BELLEZZA
ALL’ARTO RISPETTO ALLA
CONDIZIONE ORIGINARIA
fatto evolvere, al di là delle credenze religiose, è il pollice, il quale
ci ha permesso di dar forma a
diversi utensili che ci hanno permesso di non essere assimilabili
agli animali. Il pollice, insomma, ci
ha consentito un’attività manuale
e quindi il progresso. La mano nei
secoli ha avuto una rappresentazione di tipo sociale, testimoniata
ancor oggi con segni evidenti,
specie in alcune regioni del sud
Italia. Nell’arte la rappresentazione dell’arto superiore è sempre
stata abbinata a un pensiero legato al concetto di misticità, di preghiera. Non caso il gesto rituale
prevede appunto l’unione delle
due estremità, un po’ come se si
unissero le due energie teorizzate
dall’antica filosofia cinese, lo yin e
lo yang».
Parliamo di personaggi famosi
e di patologie della mano?
Ma oggi la mano ha una valenza
anche estetica...
«Secondo un recente studio pare
che le donne le osservino in modo
particolare in quanto parte del
corpo più esposta. Se poi alla visibilità aggiungiamo il crescente
valore estetico, importante parametro per determinare l’invecchiamento della persona, si coglie
appieno la ragione dell’odierna
attenzione verso le metodologie
estetiche mirate. Le problematiche di natura estetica della mano
si presentano a livello superficiale
cutaneo e si evidenziano con discromie e macchie o rugosità oggi
del tutto risolvibili con rivitalizzazione con gel piastrinico o con acido jaluronico per levigare e liftare il dorso della mano, così come
la radiofrequenza risulta adatta
per combattere le macchie, per le
neoformazioni che vengono
della mano dal punto di
Come
vista funzionale. Per
ogni altro organo
quanto
attiene
del nostro corpo, anche la
mano si può ammalare e le
all’amputazione
malattie che la colpiscono
totale del dito o
possono compromettere il suo
dell’apice intervenfunzionamento. E poi ci sono i
go con plastiche per
traumi legati a incidenti sul
riportare tessuti e
lavoro, domestici o nel
ricostruire il polpastrello
tempo libero.
oppure l’unghia».
Dottor Negro, in tutti questi
mesi su “IDEA” abbiamo parlaA sinistra: il dottor Francesco
to della sua professionalità e
Negro con Simona Borsalino
del suo amore per i pazienti.
della redazione di “IDEA”.
Parlando di traumi della mano,
Non abbiamo però mai approsi è soliti pensare che essi
fondito l’aspetto chirurgico. Doconsistano in una “semplice”
ve la possono contattare i lettofrattura. La realtà quotidiana,
ri della nostra rivista?
purtroppo, dimostra invece
«La mia attività principale, dal
che le patologie a essi collegati
sono molte e colpiscono
punto di vista chirurgico, viene
gli arti superiori a molti livelli,
eseguita presso la casa di cura
a volte creando danni al sistema
“Città di Bra”. Ne sono felice in
osseo, ai tendini e ai nervi che,
quanto ho trovato in questa strutnei casi più gravi, determinano
tura un ambiente davvero molto
addirittura l’amputazione
8 dicembre 2011 Ü
49
Un normalissimo (?)
SABATO MATTINA DI RIPOSO
Cosa sia la maternità per una donna è qualcosa
difficile da comprendere, se non la si vive.
Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosare
ironia e... sentimento, “IDEA” ospita
una rubrica dalla periodicità variabile
nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando,
ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come,
dopo aver affrontato le gravidanze, riesce
a gestire la nascita di un figlio... e di quella
successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio,
oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia
Sara Matteodo
50
«P
api, papaa!»,
chiama lo Scimmiotto dal lettino a gran voce.
«Papà! Ho dormito!». «Mmm...»,
risponde il Neopapi dal letto.
«Papà, papino! Vieni, andiamo
sotto! Mi fai il latte? Eh? Mi fai
il latte a me?». «Mmm... aspetta...». «Con il Nesquik! Vieni,
papi? Tu vieni?». «Arrivo», mugugna il Neopapi che è un tipo di
poche parole già quando è ben
sveglio, figurarsi alle 7 meno un
quarto del mattino.
«Ciao, papà! Io ho il pigiama di
Saetta McQueen, hai vitto?
Guarda: c’è anche Luigi, Guido e
anche Cricchetto. Hai visto tu
Cricchetto? Il pigiama che mi ha
regalato nonna. Io non ho detto
grazie a nonna che mi ha regalato le calze verdi, eh eh... Quando la vedo io dico grazie a nonna. Le calze verdi dove sono, lo
sai tu?». «Mmm... non so. Vieni,
togliamo il pannolino».
«No, il pannolino non togliamo, io non metto le mutandine. Io ho fatto pipi sul pannolino, ah, ah, ah! Pipi sul pannolino». «Su, dài!». «Ok, ok, metto
le mutandine di Uomo Ragno.
Ci sono le mutandine di Uomo
Ragno? No? Io metto le mutandine di Winnie the Pooh? C’è
Winnie the Pooh che mangia il
miele? Anche zia Lucia lavora
con il miele e le api mentre
lavora fanno zzzz, zzz! Andiamo giù e tu mi fai latte con
il miele e Nesquik, tu?».
Lo Scimmiotto con le molle e il
Neopapi stropicciato scendono
in cucina. «Metti le antiscivolo». «Ok, vaaa beeene», risponde lo Scimmiotto stranamente
accondiscendente. E qui bisogna prevedere il peggio perché,
quando fa così, ha qualcosa in
mente. Non appena il Neopapi
si accuccia per mettergli le calze, inizia ad arrampicarsi su di
lui cantando: «Io ti salo! Io ti
salo!». «No, smettila! Scendi.
Accendiamo la tele. Guarda c’è
il Fantabosco». «Ehi, garda!
Fantabocco! Io fatto foto con
Fantabocco!». «È vero, abbiamo fatto la foto con i personaggi quando sono venuti a Cherasco». «Io non volevo fare la
foto con Fantabocco! Poi ho
fatto la foto. Io ho due anni:
bambino di due anni dice sempre “No, no, no!”, dice il libro
di mamma...». «È vero, lo dice
il libro di mamma ed è proprio
la verità. Il bambino di due
anni a volte è proprio insopportabile», sospira il Neopapi
facendosi un caffè.
«Papi?». «Sì?». «Dove andiamo
adesso?». «Stiamo a casa... È
á 8 dicembre 2011 á diario di una neomami... ora bis
sabato». «Ah, sabato? E non vai
lavorare, tu? Non vai a lavorare in ufficio, a fare le macchine? E io non vado all’asilo-baby pacching? E dove andiamo
allora?». «Stiamo a casa, fuori
piove». «Non piove più, non
piove più. Dov’è la bici mia?
Andiamo con la bici mia?
Mettiamo la giacca? Dov’è la
giacca di gnomo mia? Con cappuccio? Eh? Dov’è la giacca di
gnomo mia? Dove sono le scarpe mie che mi ha regalato Fabio? Papà? Papà? Dove sei
tu?». «Sono qua, stiamo qua».
«Allora voglio guardare Pippi
Calzelunghe! E Annica e Tommy e la cimmia, il signor
Nielsson...». «Una colazione al
bar? Eh, che ne dici? A parte il
fatto che si dice “Vorrei”, e
ogni tanto si dice anche “Per
favore”, e poi si dice “Scimmia”, di Pippi abbiamo già visto tutti gli episodi almeno
venti volte!». Lo Scimmiotto fa
per ricominciare a parlare:
«Ok, ok guardiamo Pippi. Solo
un episodio però», lo previene
il Neopapi, stremato.
Il Neopapi e lo Scimmiotto si
spalmano abbracciati sul divano. Lo Scimmiotto guarda beato Pippi appoggiato sulla pancia del papà. Il Neopapi si assopisce chiedendosi da chi abbia
presto lo Scimmiotto tutta
questa incontenibile, e francamente eccessiva, energia fin
dal primo mattino.
Poi gli cade l’occhio sulla Neomami che scende le scale fischiettando: «Neopapi, che si
fa? Usciamo? Piove ancora?
Facciamo due compere? Ma
dormi???».
La normativa
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52
LA LEGGE DI STABILITÀ
a cura di Marco Ansaldi
È
stato l’ultimo atto del governo Berlusconi, approvato dalla Camera dei
deputati il 12 novembre: il maxiemendamento, fino a qualche anno fa denominato “Finanziaria”, contiene oltre il 50% delle misure richieste all’Italia
dall’Unione europea per il contenimento della spesa pubblica e il rilancio
dell’economia. Ecco le misure più importanti concernenti il mondo delle imprese.
APPRENDISTATO. Alle imprese con meno di 10 dipendenti viene riconosciuto uno
sgravio del 100% dei contributi per i primi 3 anni di lavoro per i contratti di apprendistato
stipulati nel periodo decorrente tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2016.
LAVORO E PREVIDENZA. Incrementata di un punto percentuale l’aliquota contributiva da versare alla gestione separata dell’Inps (dal 26,72 al 27,72%.)
TASSAZIONE AGEVOLATA DEL REDDITO. Confermati per tutto il 2012 gli sgravi
contributivi e fiscali (10%) sulle retribuzioni riconosciute ai lavoratori dipendenti per gli
incrementi della produttività aziendale (ad esempio premi e straordinari).
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. Per il 2012 prorogato il riconoscimento
della cassa integrazione guadagni in deroga anche per le aziende che non ne avrebbero
avuto diritto e prorogata la mobilità in deroga e la disoccupazione speciale.
BILANCIO SUPERSEMPLIFICATO. In materia di società di capitali viene previsto che,
a decorrere dal 1° gennaio 2012, le srl che non hanno nominato il Collegio sindacale potranno redigere il bilancio secondo uno schema semplificato.
DISCIPLINA DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI. Nelle srl l’atto costitutivo
potrà prevedere, determinandone competenze e poteri, la nomina di un revisore o di un
sindaco anziché di un Collegio sindacale. Per le società aventi ricavi o patrimonio netto
inferiore a un milione di euro, lo statuto potrà prevedere che l’organo di controllo sia composto da un sindaco unico, scelto tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro.
CONTABILITÀ SEMPLIFICATA. Per i soggetti in contabilità semplificata e i lavoratori
autonomi che effettuano operazioni con incassi e pagamenti interamente tracciabili,
facoltà di sostituire le scritture contabili con gli estratti del conto corrente bancario.
SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA. Le srl potranno essere costituite, senza
l’intervento notarile, con semplice scrittura privata e non più con atto pubblico.
CONTROLLI SULLE ASSICURAZIONI RC AUTO. Introdotte nuove norme sulla verifica dell’esistenza della copertura assicurativa obbligatoria sui veicoli l’accertamento della
mancanza di copertura assicurativa obbligatoria potrà essere effettuato anche con il raffronto dei dati delle polizze assicurative con quelli provenienti dai dispositivi o apparecchiature delle Forze dell’ordine (tutor, autovelox, varchi di controllo delle Ztl, ecc.).
SEMPLIFICAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Snellita la procedura
per le certificazioni rilasciate dalla P.A. relativamente a stati, qualità personali e fatti: esse
potranno valere solo nei rapporti tra privati, mentre nei rapporti con la Pubblica Amministrazione i certificati e gli atti di notorietà dovranno essere sostituiti dalle relative dichiarazioni sostitutive. Le certificazioni dello Stato civile, gli estratti e le copie integrali degli
atti di Stato civile, nel caso in cui l’interessato dichiari, in fondo al documento, che le informazioni contenute nel certificato stesso non hanno subìto variazioni dalla data di rilascio, varranno anche oltre i termini di validità. La P.A. avrà l’obbligo di acquisire i dati di
cui necessita direttamente dagli enti che ne sono in possesso, previa indicazione, da parte
dell’interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei
dati richiesti, ovvero di accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta dall’interessato.
á 8 dicembre 2011 á informazione promozionale
CON LA “PROTESI
DENTALE POSTURALE
DINAMICA”
PROPOSTA
DALL’ISTITUTO
MAGNUS
DI MONDOVÌ
SI CONTIENE ANCHE
LA SPESA: È UNA
PROTESI, FISSA
O MOBILE, CHE
OFFRE L’IMPORTANTE
POSSIBILITÀ
DI ESSERE
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54
Ma quanto
COSTA SORRIDERE?
L
a necessità di ridurre i costi
delle cure dentistiche è sempre
più avvertita, soprattutto in
periodi di difficoltà economica
come quello attuale.
Numerose sono le iniziative promosse da
singoli e associazioni per consentire
anche alle fasce più deboli di accedere
alle cure dentarie.
Il problema dei costi è particolarmente
evidente quando parliamo di trattamenti
implantologici e protesici che richiedono un’alta specializzazione e un notevole impegno nella progettazione se si
vuole ottenere la migliore funzionalità,
un’estetica adeguata e, soprattutto, una lunga durata.
A questo proposito, si può ben affermare che una protesi costruita secondo i migliori
criteri tecnologici e funzionali debba mantenere la propria funzionalità integrata
negli anni, senza la necessità di dover rifare nuovi ponti o mettere ulteriori impianti.
È giusto cercare di contenere le spese per le cure dentali, ma è ancora più importante
assicurarsi che queste siano risolutive, una volta per tutte, dei problemi dei denti e
delle gengive.
È quindi evidente che, con un risultato sostanzialmente definitivo, il costo delle cure
risulti inferiore se proiettato nel tempo.
Oggi questo è ottenibile con soluzioni implanto-protesiche più snelle ed ergonomiche, di rapida esecuzione e, soprattutto, prive di metallo.
Quest’ultima caratteristica è essenziale per rendere la protesi modificabile nel tempo,
in quanto l’assenza di parti metalliche consente di effettuare quei necessari periodici
adeguamenti al continuo cambiamento della bocca che in ognuno di noi avviene
come risultato di processi di compenso e di adattamento.
Questo è il principio su cui si basa il nostro concetto di “Protesi dentale posturale
dinamica”, cioè di una protesi, fissa o mobile che sia, che offre l’importante possibilità di essere ottimizzata e resa funzionalmente adeguata, qualora se ne presenti la
necessità.
Ecco, quindi, che un ponte posizionato oggi può durare indefiniti anni in quanto
sempre modificabile in relazione a nuove condizioni, ottimizzandone l’estetica e
il comfort.
Pertanto in quest’ottica il minor costo complessivo è ottenuto grazie alla durata nel
tempo dei manufatti protesici sempre riottimizzabili negli anni, ma deriva anche
dalla stabilità della salute gengivale e dentale grazie alla corretta funzione occlusale
e masticatoria. Un risparmio vero, frutto dell’alta qualità e della durata, grazie a
metodiche cliniche e tecnologiche avanzate.
Se a ciò si aggiungono altre iniziative di natura economica quali, ad esempio, tariffe
agevolate per specifiche fasce sociali e facilitazioni di pagamento, possiamo ben affermare che il costo delle cure odontoiatriche stia progressivamente diminuendo.
á 8 dicembre 2011 á informazione promozionale
Al cinema
PROROMPENTE LIGABUE IN 3D
a cura di Mario Rosa
Q
“CAMPOVOLO 2.0”
È IL DOCUFILM IN
CUI RIVIVE IL CLIMA
DELLO STORICO
CONCERTO
DEL LUGLIO
DI QUEST’ANNO
DAVANTI A OLTRE
120.000 PERSONE
n CAMBIO VITA
(Usa, 2011); commedia; regia di
David Dobkin; con Ryan Reynolds,
Jason Bateman, Olivia Wilde, Leslie
Mann, Alan Arkin, Mircea Monroe,
Dax Griffin, TJ Hassan, Sydney
Rouviere e Ed Ackerman.
Jason Bateman (“Come ammazzare
il capo... e vivere felici” e “Due cuori
e una provetta”) veste i panni
di un uomo sposato che si scambia
con il suo migliore amico per fare
il filo a una sua collega di lavoro.
56
á 8 dicembre 2011
ello di Campovolo di Reggio Emilia, il 16 luglio, con oltre 120 mila
spettatori e tre giorni memorabili, è un concerto già storico che ora
diventa una spettacolare esperienza live al cinema. Il primo film-concerto realizzato in Italia in 3D, “Ligabue-Campovolo 2.0”, programmato nelle sale già dal 7 dicembre, grazie all’innovativa tecnica usata per le riprese e
alla potenza dell’audio (mixato negli studi di George Lucas in California), proietta
all’interno della trascinante esperienza di quel memorabile evento, portandoci sul
palco di fianco a Luciano e in contemporanea in mezzo al suo pubblico, per dare così
a tutti la possibilità di essere spettatori reali di quell’epica esibizione.
Attraverso il docufilm, per la regia di Marco Salom, che si snoda durante tutta la pellicola si compone un ritratto inedito di Luciano Ligabue che, nei luoghi in cui vive,
racconta se stesso, i suoi amici di sempre e la storia di un profondo legame con un
manager “ora e allora” al suo fianco. Tra esecuzioni live e storie di vita, tra l’emozione dei musicisti prima di salire sul palco e quella dei fan accampati da giorni in attesa,
nel film si aprono anche le porte su alcuni retroscena tra i più nascosti di un evento
così immenso, difficoltà e imprevisti da affrontare prima di uno spettacolo complesso
raccontato anche con momenti divertenti che sfiorano i toni della commedia.
Lo stesso Ligabue ha dichiarato: «Ho sempre detto che l’esperienza di un concerto la
si vive, non la si racconta. La tecnologia in 3D, però, è la cosa che più si avvicina a farla rivivere». L’artista, dopo aver visto il premontaggio del concerto, ha scritto sul suo
blog: «Avrei voluto che voi tutti foste lì per ricordare (o per assistere se non c’eravate)
con i vostri occhi e le vostre orecchie. Avevo ben nitide nella mia memoria voi e il cataclisma di emozioni provate, ma rivedere tutto e soprattutto rivedere voi ha avuto
un effetto di nuovo sconvolgente».
n MOSSE VINCENTI
(Usa, 2011); commedia; regia di
Thomas McCarthy; con Amy Ryan,
Paul Giamatti, Bobby Cannavale,
Jeffrey Tambor e Burt Young.
Un avvocato con problemi economici
per arrotondare lo stipendio fa
l’allenatore di wrestling per i ragazzi
di un liceo. A complicare ancora di
più le cose, ci si mettono un anziano
cliente, di cui diventa il tutore,
e il nipote del cliente che, scappato
di casa, si rifugia dal nonno.
n THE ARTIST
(Francia, 2011); drammatico; regia
di Michel Hazanavicius; con John
Goodman, Missi Pyle, Penelope
Ann Miller e James Cromwell.
1927: durante la transizione dal
muto al sonoro, a Hollywood George
Valentin è una star che vede avviarsi
il suo declino con l’avvento di questa
novità. Peppy Miller, invece, da
semplice comparsa diventa un’attrice
famosa. Nasce un amore, reso
difficile dai loro opposti percorsi.
QUINTO “CUNEO
FILM FESTIVAL”
Giuliano Belfiori
Dal 14 al 18 dicembre il cinema fa capolino
in Granda, con la presenza di ospiti illustri
e la proiezione di corti e lungometraggi
T
aglia il traguardo delle
cinque edizioni il CffCuneo film festival. La
rassegna cinematografica proposta nel capoluogo celebrerà la cultura italiana vista attraverso la pellicola; storia, personaggi, territori e tradizioni della penisola saranno proposti attraverso
proiezioni e cineforum con ospiti i
Vip del mondo dello spettacolo.
Va evidenziato il concorso per i
cortometraggi che presta uno spazio non solo al vincitore, ma a tutti
i partecipanti. Secondo la programmazione saranno proiettati
tutti i lavori, con accesso gratuito
nelle sale, vetrine per gli stessi
produttori e possibilità di
conoscere un mondo
ricco di cultura.
Il primo appuntamento è fissato
per mercoledì
14 dicembre al
cinema “Monviso”, con la
premiazione del
miglior corto in
concorso e l’omaggio a Vittorio Gassman, con la proiezione, e la successiva discussione, del
film-doc “Vittorio
racconta Gassman”
presentato dallo stesso regista dell’opera,
Giancarlo
Scarchilli. Giovedì 15 sarà protagonista il regista Luca
Miniero, il quale tra l’altro
ha firmato il campione d’incas-
58
si “Benvenuti al sud”, che presenterà il film “Incantesimo napoletano”, a cui seguirà la proiezione
della pellicola.
Venerdì 16, alle 21, i riflettori si
Sopra, a sinistra,
accenderanno su Paolo Villaggio
si riconosce il registra
che presenterà il film da lui interLuca Miniero che ha
pretato “Il segreto del bosco vecgià all’attivo alcuni film
chio” tratto dall’omonimo raccondi grande successo;
to giovanile di Dino Buzzati, dia destra, Paolo Villaggio,
retto da Ermanno Olmi nel 1993.
un pezzo pregiato
del cinema italiano
L’attore che ha dato le fattezze a
Fantozzi sarà al centro anche dell’appuntamento di sabato 17 alle
9, nello spazio incontri della fondazione “Crc”, quando incontrerà
gli studenti di Cuneo e le associazioni di cinefili, mentre dalle
14,30 alle 20 saranno proietta“Vittorio
racconta Gassman”
ti i corti selezionati.
si avvale di una quarantina
In chiusura, domenica 18,
di
personaggi del mondo dello
alle 21, “Un film nel piatspettacolo chiamati a inedite
to” al ristorante “Les gourtestimonianze-tributo, fra i quali:
mands”, serata gastronoSergio Castellitto, Dino De
mica in cui lo chef presenteLaurentiis, Mario Monicelli,
Ornella Muti e Carlo
rà i piatti del cinema italiano,
Verdone.
con proiezione delle scene ispiratrici delle portate.
á 8 dicembre 2011 á il rendez-vous ideale per i cinefili della Granda
LA TRAGEDIA DELLE FOIBE
RIEVOCATA DA ZECCHI
L’opinionista e saggista premiato da “Acqui storia” per il libro
in cui, partendo da personaggi di fantasia, riaccende i riflettori
sull’esodo dimenticato degli italiani da Istria, Dalmazia e Fiume
Patrizia Deabate
A sinistra: Stefano Zecchi
a colloquio con la nostra
valida collaboratrice
Patrizia Deabate dopo
la premiazione che
l’ha chiamato alla ribalta
ad Acqui Terme
(nell’immagine a destra)
assieme agli altri vincitori
dell’edizione numero
44 della manifestazione
dedicata alla storia,
analizzata sotto diversi
punti di vista e con diversi
stili e impostazioni
60
I
l quarantaquattresimo
premio “Acqui storia” si è
confermato un evento di
grande interesse. Sul palco
del teatro “Ariston” di Acqui
Terme, con la conduzione di Alessandro Cecchi Paone, si è svolta la premiazione di personalità
d’eccezione nel campo della cultura e dello spettacolo: per la sezione storico-scientifica il premio
è andato a Roberto De Mattei, docente di storia della Chiesa e del
cristianesimo all’Università europea di Roma con il volume “Il
Concilio Vaticano II-Una storia
mai scritta” (Lindau).
“In silenzio gioite e soffrite-Storia dei servizi segreti italiani dal
Risorgimento alla guerra fredda”
(Il saggiatore) di Andrea Vento,
storico e giornalista, si è aggiudicato il premio nella sezione storico-divulgativa.
Il riconoscimento speciale “Testimone del tempo 2011” è stato
conferito a Marcello Veneziani,
Brunello Cucinelli, Ida Magli ed
Ezio Greggio, i quali hanno ricevuto la riproduzione in bronzo
della “Bollente”.
All’ideatore e conduttore del programma di Raidue “Voyager-Ai
confini della conoscenza”, Roberto Giacobbo, è andato il premio “La storia in tv”, mentre la
medaglia presidenziale, conferita
dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stata assegnata all’onorevole Antonio Martino.
Vincitore della sezione romanzo
storico è stato Stefano Zecchi,
noto opinionista del programma
“Porta a porta” di Bruno Vespa,
nonché saggista, editorialista, docente di estetica all’Università
degli studi di Milano, il cui romanzo, “Quando ci batteva forte
il cuore” (Mondadori), ricostruisce la tragedia delle foibe, nonché l’esodo degli italiani da Istria,
Dalmazia e Fiume dopo il secondo conflitto mondiale.
Ambientata a Pola negli anni a
cavallo tra la fine della guerra e la
cessione alla Jugoslavia, la trama
ha per protagonista un bambino
la cui madre è un’attivista della
lotta di liberazione. Il padre, in
apparenza una figura opaca e di
secondo piano, non bene conosciuto perché partito per la guerra quando il bimbo era appena
nato, si rivelerà invece determinato, coraggioso e amorevole,
portando il figlio in salvo attraverso un Paese martoriato, tra
mille pericoli e stenti.
Nel libro la storia si intreccia con
la vicenda intima di un rapporto
tra padre e figlio che nasce e si
rinsalda in situazioni estreme.
á 8 dicembre 2011 á il ricordo nascosto (per interessi “di bottega”)
L’incontro tra i vincitori di “Acqui
storia” e gli studenti delle scuole
superiori della città, avvenuto
presso il grand hotel “Nuove
terme”, è stato una proficua occasione di approfondimento degli
argomenti alla ribalta, cui non è
mancata l’introduzione dello storico Mario Bernardi Guardi che ha
esortato i ragazzi a cercare sempre
la verità, con l’aiuto degli insegnanti o anche contro la loro
volontà, se necessario.
Abbiamo incontrato Stefano Zecchi nella cornice “belle époque”
del “Caffè delle terme”, presentatoci dall’assessore alla cultura,
Carlo Sburlati, padrone di casa e
anima del premio “Acqui storia”.
Perché questo romanzo?
«Ho voluto portare una testimonianza forte in riferimento a un
dramma troppo a lungo taciuto.
E ho inteso mettere in rilievo la
figura del padre, in un’epoca in
cui i padri vengono troppo spesso “rottamati”».
È una storia ispirata alle vicende
della sua famiglia?
«No, però tratta di cose che ho visto con i miei occhi. Io sono di
Venezia e l’ultima parte del romanzo è ambientata proprio lì:
tra i miei ricordi d’infanzia rivedo ancora gli esuli delle terre
cedute alla Jugoslavia affollare le
calli della Serenissima, che è quasi una città di confine. La mia famiglia ospitò un profugo, ma lui
non aveva figli con sé. Il bambino
ero io, che rimanevo sbigottito di
mulgata la legge numero 92 istitutiva del Giorno della memoria?
«Perché si trattava di una guerra
perduta: l’Italia doveva risarcire
le potenze vincitrici e non aveva
voce in capitolo per farsi sentire.
Ci sono stati condizionamenti
politici. Togliatti del Pci non aveva interesse a puntare il dito
contro il regime comunista di
Tito in Jugoslavia, le cui malefatte avrebbero gettato discredito
fronte a quell’esodo».
Perché ha scelto un bambino
come protagonista?
«Per porre l’accento sulla vicenda umana, per avere il punto di
vista dell’innocenza, non quello
del coinvolgimento ideologico e
politico. Uno sguardo aperto al
dramma di italiani come noi che
hanno dovuto lasciare i luoghi in
cui erano nati e cresciuti e tutti i
loro beni, per poter continuare a
essere italiani».
Il libro reca la dedica: «A Federico per ricordare. La vera grande infedeltà è dimenticare». Chi
è Federico?
«È mio figlio: io ho un bambino
di 7 anni, che adesso è qua... in
giro con la madre. Lui mi è stato
di grande aiuto, infatti il protagonista ha più o meno la sua età e io
ho usato il suo linguaggio: le domande che Federico fa a me sono
le stesse che il protagonista del
romanzo fa al padre».
Perché la tragedia delle foibe e
dell’esodo è stata occultata fino
al 2004, anno in cui è stata pro-
sul suo partito».
In un passo del suo libro un personaggio dice che a De Gasperi
non importava di cedere l’Istria
perché interessato a salvare la
propria regione, l’Alto Adige...
«Purtroppo ci sono stati opportunismi diplomatici che hanno
eretto un muro di silenzio, cosicché la tragedia delle foibe è stata
rimossa dagli storici e dai libri di
testo delle scuole. Occorre riportarla alla luce e farla conoscere
alle nuove generazioni».
Ha un messaggio per i discendenti degli esuli?
«Sì: non dimenticare, coltivare e
custodire le proprie memorie ed
essere fedeli alla propria identità».
GIANNI FARINETTI SOTTO LA ZIZZOLA
A Bra al centro polifunzionale “Arpino”, introdotto da Flavio Russo e
Fabio Bailo, Gianni Farinetti ha presentato l’ultima fatica letteraria, “La
verità del serpente” (Marsilio editore). Farinetti, nato a Bra nel 1953,
ma da anni residente a Torino, conclusi il Liceo artistico e la facoltà di
architettura, lavora in una grande agenzia pubblicitaria, dove svolge il
lavoro di copywriter imparando «la sintesi e l’arte di buttare via ciò che
non serve». Si è poi occupato per anni di regia e sceneggiatura, realizzando alcuni documentari e cortometraggi. Queste esperienze sono
sfociate nella narrativa, dove ha esordito nel 1996 con “Un delitto fatto
in casa” (Marsilio) che vinse il “Grinzane Cavour-Autore esordiente”, il
“Premier roman” di Chambéry e il “Città di Penne”. Seguì “L’isola che
brucia” (Marsilio, 1997), vincitore nel 1998 del “Selezione Bancarella”. Via via la sua produzione
si è arricchita di altri titoli tra cui “Il segreto tra di noi” (Mondadori, 2008) e “Regina di cuori”
(Marsilio, 2011), libretto storico che ripercorre la vita di Rosa Vercellana, amante e sposa morganatica di Vittorio Emanuele II. A Bra, a fianco del presidente del Consiglio comunale, Fabio
Bailo, Farinetti ha parlato de “La verità del serpente” prendendo per mano i lettori e portandoli
nella trama di un giallo a molte voci, soprattutto femminili, nel quale s’intreccia, a rancori sopiti
e inespressi rimpianti, una devastante passione d’amore ambientata a Venezia.
IL PROF. SOBRERO
TORNA IN LIBRERIA
Elena Bottini
62
‰ “L’artigiana” di Alba ha appena
stampato la seconda edizione, arricchita di una ventina di pagine,
di “A tempo perso” di Francesco
Sobrero, nativo di Rodello, paese
che resta in cima ai suoi pensieri
malgrado la residenza albese.
Nell’introduzione Ettore Paganelli, che prima lasciò all’autore la
poltrona di sindaco di Alba e poi ne
“ereditò” il seggio parlamentare,
spiega che il libro è «una miscellanea, nel senso più alto e nobile del
termine» tra poesie in piemontese e
á 8 dicembre 2011 á letture davvero consigliabili
racconti scritti in italiano.
“IDEA” ospita molto volentieri uno
dei testi autobiografici inediti inseriti dal professor Sobrero nella nuova
edizione dell’agile volumetto.
E
ravamo ai primi del
mese di dicembre del
1942; avevo diciassette anni e frequentavo la seconda Liceo presso l’istituto salesiano “Valsalice”, in viale Enrico Thovez 37, a Torino.
Già da una ventina di notti conse-
Francesco Sobrero (foto sotto,
a destra) è stato sindaco della
città di Alba dal 1970 al 1972,
quando venne eletto deputato,
poi confermato sino al 1983.
La prima edizione di “A tempo
perso” risale al 2009. Il libro
propone poesie in piemontese
con traduzione italiana e scritti
vari. L’edizione appena stampata
da “L’artigiana” di Alba è stata
arricchita di circa 20 pagine
cutive avevamo dovuto passare
qualche ora nel rifugio antiaereo,
all’urlo delle sirene che annunciavano l’approssimarsi degli aerei
alleati (angloamericani) diretti,
ma non si sa mai, verso Genova.
In realtà nessuno si faceva l’illusione che Torino potesse essere
risparmiata; troppe industrie anche produttrici di strumenti bellici e molte caserme vi erano insediate. Difatti il nostro turno non
tardò ad arrivare; più che dalle
sirene l’arrivo delle cosiddette
“fortezze volanti” fu annunciato
dagli spari di una postazione antiaerea situata a ridosso dell’Istituto, nella speranza che servissero a tenerle lontane.
Il nostro rifugio era il refettorio,
protetto da un muro di sacchi pieni di sabbia; da un finestrino tipo
“bocca di lupo” vedevamo salire
in cielo le pallottole traccianti,
perfettamente inutili, se non addirittura dannose.
La prima incursione non provocò
gravi danni; fu sicuramente una
prova e anche un monito che non
fu raccolto, né lo poteva a quel
punto. La notte successiva le
esplosioni si avvicinarono e crebbero di potenza; alcune fecero
tremare l’intero edificio.
Il direttore del collegio, don Evaristo Marcovaldi, già cappellano militare nella prima guerra
mondiale, cercava di farci coraggio; ci spiegò che non dovevamo
preoccuparci degli scoppi anche
se forti e vicini; diceva: «Se udite
uno scoppio, non è per voi».
Teneva in mano una corona del
rosario che gli pendeva un buon
paio di spanne lungo la tonaca; ci
fu un’esplosione tremenda; la
luce si spense; sentivamo uno
strano rumore, come di pietre
che rotolavano; tornò la luce; la
corona del direttore gli si era
attorcigliata alle mani; il suo
volto si era fatto terreo: qualche
centinaio di giovani erano affidati alle sue cure. Una responsabilità enorme. Comunque il gran
botto l’avevamo sentito tutti e
tutti eravamo salvi.
L’allarme durò fin oltre la mezzanotte. Il Direttore dopo una
breve consultazione con i suoi
collaboratori ci lasciò liberi di
tornare a casa; chi restava lo faceva a suo rischio e pericolo; ma
qual era il rischio maggiore?
Io non attesi neanche che si
facesse giorno; riempii la valigia,
uscii insalutato ospite e mi avviai
verso la stazione, lungo la disce-
sa che porta al ponte sul Po.
All’altezza del Monte dei Cappuccini feci una breve deviazione ed ebbi la visione terrificante
di una città in preda alle fiamme
nei suoi punti nevralgici e a piccoli ma numerosi focolai provocati dagli spezzoni incendiari.
Al centro della città potei vedere
un grande globo di fuoco sovrastato da una nuvola di fumo
denso e scuro il cui odore acre
giungeva fino alle mie narici. Era
piazza San Carlo che bruciava.
Ripresi il cammino verso Porta
Nuova. Credo che fossi il solo,
alle 2 (circa) del mattino, a camminare lungo via Vittorio Emanuele II nel buio pesto, incurante
di inciampare in qualche oggetto
esplosivo.
Sicuramente qualche santo mi
guidò tenendomi per mano (don
Bosco?). Non ci credete?
Non fa niente; ci credo io.
Giunsi alla stazione ed era deserta, gelida e senza nessun segno di
vita. Salii sul treno per Alba e
continuai a trovarmi solo, senza
neanche la possibilità di scambiare qualche parola. Pestavo i piedi
sul pavimento, mi stropicciavo le
mani e le orecchie prossime al
congelamento. Finalmente il
treno si mosse e io tirai un sospiro di sollievo; lasciavo dietro di
me Torino ancora in fiamme.
Il viaggio durò qualche ora, causa
le frequenti e prolungate soste
SI PRESENTA “VIAGGIO AL FRONTE”
Giovedì 15, alle 18, appuntamento a “Casa
Delfino” per il libro di Maria Luisa De Caroli
Giovedì 15 dicembre, alle 18, la
fondazione “Casa Delfino” in corso
Nizza 2, a Cuneo, ospiterà la presentazione del libro “Viaggio al
fronte” di Maria Luisa De Caroli.
Presenteranno il volume lo storico
Giuseppe Griseri e il pittore, regista,
scrittore, coreografo e performer
Luc-François Granier. Interverranno
Antonio Sartoris, presidente della
fondazione “Casa Delfino”, e Marcello Cavallo, capodelegazione Fai (Fondo ambiente italiano) di Cuneo, gruppo a cui l’autrice del libro aderisce.
CAPRARICA A MANGO E A BRA
Antonio Caprarica (foto), corrispondente Rai
da Londra ed ex direttore di Radiouno Rai e
del Giornale radio Rai, sarà protagonista di
un doppio appuntamento tra Langhe e
Roero, per presentare il suo libro “La classe
non è acqua”. Venerdì 9 l’incontro avrà
luogo alle 17 presso il castello di Mango, per
un evento organizzato dall’Ente fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, mentre
sabato 10 dicembre la presentazione avverrà a Bra, alle 18, a palazzo “Mathis”.
In un incontro a ingresso libero, organizzato in collaborazione tra l’Amministrazione comunale della città della
Zizzola e l’Ente turismo territoriale “Alba, Bra, Langhe e
Roero”, il noto giornalista dialogherà con il sindaco, Bruna
Sibille, e l’assessore comunale alla cultura, Biagio Conterno, nell’ambito di un appuntamento moderato da Luciano Scarzello.
Il suo ultimo saggio, “La classe non è acqua” (Sperling &
Kupfer editori, 2011), traccia un ritratto semiserio dell’aristocrazia terriera inglese, presa da un’incontenibile
passione per i cavalli e per i cani, con una vena di follia nei
cromosomi, un patrimonio familiare che include diverse
migliaia di ettari di terra e alcuni manieri, nonché un corso
di studi a Eton.
alle stazioni e anche in aperta
campagna. Giunse infine a scaricarmi ad Alba che erano le 8 di
mattina. Era sabato e c’era il mercato; di gente ce n’era molta e mi
pareva più interessata a quel che
era successo nella notte a Torino
che non ai propri affari.
Tenevano banco quelli provenienti dalle colline attorno che avevano, sia pure da grande
distanza, assistito allo spettacolo
delle esplosioni le cui scintille
salivano in cielo come fuochi
d’artificio, e distruggevano la
città. Incontrai un mio conoscente che mi disse di avere visto mio
babbo. Lo rintracciai: in breve
fummo circondati da un discreto
numero di persone curiose di
sapere da un testimone diretto
com’erano veramente andate le
cose. Fu il mio primo comizio,
che suscitò forte emozione, specialmente fra le donne.
Gli uomini si limitarono a mandare qualche maledizione a chi ben
sapete o immaginate.
Tutti però avevano almeno una
lacrima per la grande Torino e le
sue macerie ancora fumanti.
Un estratto
inedito
di “A tempo
perso” in cui
il futuro
sindaco
di Alba
e deputato
ricorda
la Torino
bombardata
del 1942
che diede
spunto al
suo... primo
comizio
8 dicembre 2011 Ü
63
SALUZZO & MUSICA
È UN BINOMIO
SEMPRE PIÙ FORTE
Paola Gallo
Ivano Scavino (a sinistra)
e Leslie Howards.
Il secondo è un pianista
australiano ed è stato
protagonista del concerto
dedicato a Franz List nella
chiesa della Croce nera
che ha tenuto
a battesimo l’associazione
“Steinway society” di
Piemonte e Valle d’Aosta.
A presiederla è il maestro
Scavino, organista
e direttore d’orchestra
formato alla scuola
di Boris de Vinogradow
presso l’Università
di Parigi, direttore
musicale dell’Accademia
filarmonica e della Scuola
di musica di Saluzzo
64
Costituita la “Steinway society” di Piemonte
e Val d’Aosta, con sede nella città del Marchesato
C
on il concerto dedicato a Franz Liszt del
pianista australiano
Leslie Howard è stata
inaugurata, nella chiesa della Croce nera di Saluzzo, l’associazione
“Steinway society” di Piemonte e
Valle d’Aosta. La statunitense
“Steinway musical instruments”,
attraverso le sue controllate operative, è leader mondiale nella progettazione, nella produzione e
nella commercializzazione di strumenti di alta qualità.
La società ha una delle collezioni
più preziose di marche nel settore
musicale. Attraverso la rete globale di rivenditori, i prodotti
“Steinway musical instruments”
sono venduti a musicisti professionisti, dilettanti e studenti, così
come orchestre e istituzioni educa-
á 8 dicembre 2011 á il territorio e la cultura
tive. L’azienda conta un organico
di oltre 1.700 persone e gestisce
undici impianti di produzione negli Usa e in Europa.
La sede sarà il seicentesco monastero dell’Annunziata, che già
ospita la fondazione “Scuola di alto perfezionamento musicale” e
l’Istituto per i beni musicali in Piemonte: «Il desiderio di arricchire la
città di Saluzzo e il territorio piemontese con la presenza di una
“Steinway society», affermano gli
ideatori della nuova iniziativa
musicale, «scaturisce dal bisogno,
manifestato da un gruppo di operatori nel settore musicale, di creare
una nuova dimensione artistica ed
educativa che, all’insegna di un
grande marchio, sinonimo indi-
“MONVISO 150 FRA CARTA E TELA”
A Saluzzo, fino a lunedì 26 dicembre, l’antico palazzo comunale (salita al castello) ospita nelle sala al piano terreno e secondo piano la
mostra “Monviso 150 tra carta e tela”. Sono esposti quadri, stampe,
incisioni e pubblicazioni che sono un omaggio al Monviso, alla cultura alpina del nostro territorio e ai profondi significati da esso rappresentati. Le opere provengono esclusivamente da collezioni private e
sono per la gran parte sconosciute al pubblico.
L’iniziativa è dalla Cassa di risparmio di Saluzzo, in occasione della
celebrazione dei 110 anni dalla fondazione dell’istituto di credito.
Orari di apertura: sabato e domenica, 10,30-12,30 e 14,30-18,30
(apertura oggi, 8 dicembre, e nei pomeriggi del 9 e del 16 dicembre).
scusso di qualità e prestigio, intervenga con le principali istituzioni
musicali del territorio nella promozione dell’eccellenza in musica, nella condivisione dell’esperienza musicale, nella promozione
e nel sostegno del talento musicale. La sede in una delle più sugge- di enti pubblici e privati, si articolestive città del Piemonte, la possibi- ranno, in linea con le altre “Steinlità di accedere a uno dei più way society” nel mondo e in partiimportanti istituti di ricerca musi- colare con la “Steinway society”cologica del Paese, la ricchezza e la Area interregionale del Garda, atpoliedricità delle manifestazioni traverso una serie di proposte,
turistiche, culturali e sociali offerte quali rassegne concertistiche con il
dalla città lungo tutto l’arco del- pianoforte fulcro dell’attività artil’anno, fanno di Saluzzo il luogo stica (in sinergia con la consolidata
ideale in cui cercare e sviluppare la esperienza della rassegna pianistipropria dimensione musicale al ca “Autunno musicale”, organizservizio di una vivace comunità».
zata dall’Accademia filarmonica di
In Europa è presente una sola altra Saluzzo); incontri di carattere
sede della “Steinway society”, a musicologico al fine di divulgare la
Verona.
consapevolezza dell’arte musicale
Presidente della Sezione Piemon- e sviluppare il senso critico, in parte e Valle d’Aosta è il maestro ticolar modo tra i più giovani (in
Ivano Scavino, organista e diretto- collaborazione con l’Istituto per i
re d’orchestra formato alla scuola beni musicali in Piemonte e con la
di Boris de Vinogradow presso guida del professor Alberto Basso,
l’Università di Parigi, direttore fondatore e direttore dell’Istituto);
musicale dell’Accademia filarmo- una struttura didattica ad alto pronica e della Scuola di musica di Sa- filo, finalizzata dapprima all’avviluzzo. Direttore artistico è il mae- cinamento e, in seguito, al perfestro Andrea Vigna Taglianti, piani- zionamento dei futuri talenti piasta con un’intensa attività concer- nistici che il territorio di competistica in Italia e all’estero; segreta- tenza della “Steinway society”
ria Gessica Monticone Piatino, possa accogliere e valorizzare (in
impegnata nella famosa azienda di concorso con la fondazione “Scuofamiglia di strumenti musicali; la di alto perfezionamento musicaconsigliere il maestro Danilo Ri- le”); un corso permanente sulla conaudo, presidente della fondazio- noscenza del pianoforte dal punto
ne “Scuola di alto perfezionamen- di vista tecnico-storico mirato alla
to musicale”.
formazione di personale altamenLa settimana di eventi concertisti- te qualificato nell’assistenza (in
ci, master class e incontri pubblici collaborazione con la Fondazione
dedicati a Franz Liszt nei duecento e con la “Piatino pianoforti”, leaanni dalla nascita ha inaugurato
der in Piemonte fin
l’intensa attività della neodal 1910).
Prima
nata associazione cultuespressione europea
rale saluzzese. Le
della prestigiosa casa di
principali attività, in
pianoforti, la “Steinway society” è
collaborazione con
un’associazione culturale no profit
le più rappresentache persegue finalità artistiche e
didattiche, divenendo un autorevole
tive istituzioni mupunto di riferimento nell’ambito
sicali del territorio,
della grande musica,
con l’azienda torinese
non solo classica.
“Piatino pianoforti” e
con il sostegno economico
DOMENICA LE OLIMPIADI CIRCENSI A SAVIGLIANO
Nel palazzetto dello sport, dalle ore 15 alle ore 19, si esibiranno più
di mille giovanissimi nell’ambito di un eccezionale “Natale al circo”
L’associazione “Fuma che ’nduma” Asd e il Comune di Savigliano organizzano per
domenica 11 dicembre il “Natale al circo”. L’appuntamento è fissato dalle 15 alle
19 presso il palazzetto dello sport saviglianese, in via Giovanni Giolitti.
Gli organizzatori spiegano: «È una giornata che riunisce tutti gli allievi delle scuole
di circo attive nella provincia Granda, e cioè Cuneo, Marene, Savigliano, Saluzzo, Fossano e Bra. Ma arriveranno anche i ragazzi delle altre scuole della
regione, cioè Torino, Orbassano, Pinerolo e Arona, e addirittura di fuori Piemonte, come Savona e Genova. Aspettiamo un migliaio i giovanissimi giocolieri, acrobati, equilibristi che si esibiranno, interscambieranno le loro competenze e si sfideranno nelle “Olimpiadi circensi”».
L’associazione “Fuma che ’nduma” ha sede a Savigliano, in via Saluzzo 78,
e opera in tutta la provincia Granda lavorando con i bambini, ai quali insegna le tecniche circensi con il progetto “Bimbocirco”. Il sodalizio ha ideato
anche la manifestazione “Disabile per un giorno”, in cui le persone con problemi di handicap mostrano al pubblico le proprie capacità artistiche.
Inoltre i suoi componenti animano le piazze e le strade durante le feste e
producono e organizzano spettacoli teatrali e serate di lettura.
Lorenzo Vallese
La rassegna zootecnica del
bestiame piemontese
da macello è il nucleo intorno
al quale si svolge
l’antica Fiera di Santa Lucia
di Ceva. Ma la vivace
cittadina propone eventi
per tutto dicembre, come
il concerto dell’“Academia
Montis Regalis” di domenica
CEVA PROPONE
L’OTTIMA CARNE
PIEMONTESE
IL 14 DICEMBRE, NELL’AMBITO DELLA
I
l dicembre cebano “Aspettando il Natale” è di quelli
capaci di attrarre migliaia di
persone. Va da sé che il primo punto di forza sia costituito
dall’apertura dei negozi tutti i giorni, per favorire la scelta dei regali.
Ma la lista degli eventi in programma è davvero degna di nota.
Domenica 4 dicembre in piazza
Vittorio Emanuele II è stata inaugurata la “casa di Babbo Natale”
dedicata ai bambini, con albero
delle sorprese, raccolta delle lettere a Babbo Natale, cantastorie e
distribuzione di dolci natalizi.
Oggi, giovedì 8, festa dell’Immacolata, è prevista l’animazione con
gli artisti di strada che torneranno
a Ceva domenica 11, accompagnati dagli zampognari.
Sempre domenica prossima, alle
66
21, al teatro “Marenco” si terrà il
concerto di fine anno dell’orchestra dell’“Academia Montis Regalis” di Mondovì (foto a destra), dedicato a tutte le associazioni locali.
Mercoledì 14 sarà il giorno dell’antica Fiera-mercato di Santa
Lucia su cui torneremo fra poco.
Domenica 18, alle 14, scatterà la
“Corri con Babbo Natale”, camminata non competitiva nel centro
storico di Ceva.
Mercoledì 21, dalle 8 alle 18, tornerà il “Mercato di Natale”.
Giovedì 22, alle 21, al teatro “Marenco”, la banda musicale “Adriano-Bersone-Masenti” si esibirà in
concerto e tornerà protagonista
nel pomeriggio di sabato 24 per
porgere gli auguri in musica a tutti.
Ma torniamo al 14 dicembre, giorno in cui si terrà l’evento clou.
á 8 dicembre 2011 á in attesa delle festività
L’annuale rassegna zootecnica del
bestiame piemontese da macello è
la parte economicamente più importante dell’antica Fiera di Santa
Lucia (la cui istituzione risale al XV
secolo) dedicata alla razza bovina
piemontese, manifestazione che
da decenni rappresenta un valido
strumento per far conoscere ai
SERRALUNGA
PROTAGONISTA
SU RAIUNO
Dopo l’importante risultato della
riapertura del castello, ottenuto
grazie all’accordo con la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte e la Regione, Serralunga
d’Alba sarà di nuovo protagonista di un rilevante evento mediatico. Grazie all’attività dell’associazione “Amici di Serralunga” e alle sinergie sviluppate
con il Comune, l’ente turismo
“Alba, Bra, Langhe e Roero” e
l’Associazione commercianti albesi, una parte della trasmissione di Raiuno “Linea verde orizzonti” sarà dedicata al vivace
paese langarolo. L’appuntamento per i telespettatori è fissato alle 10 di domenica prossima, 11 dicembre.
consumatori la qualità della carne
prodotta nel cebano. Ceva diventa
la capitale della carne bovina di
qualità, per cedere lo scettro il giorno dopo a Carrù, complice il bue
grasso. La rassegna zootecnica da
sempre colloca il “prodotto carne”
della zona cebana in un ruolo di
primo piano, alla luce della garanzia di genuinità da essa offerta.
tela, enoteche regionali e botteghe
del vino, cooperative agricole e relativi consorzi, imprese agricole
singole o associate.
I visitatori registrati durante l’edizione 2010, in arrivo, oltre che da
tutto il Piemonte, da Lombardia,
Liguria, Emilia Romagna e Toscana, furono più di 5.000.
È proprio un buon viatico!
FIERA DI SANTA LUCIA
La fiera è suddivisa in tre parti
principali: il gran mercato, la mostra zootecnica con il mercato-concorso e l’ampia area dedicata alle
macchine e agli attrezzi agricoli e
all’innovazione tecnologica.
Partecipano come espositori-venditori le maggiori associazioni di
produttori agricoli, consorzi di tu-
Rita Balistreri
GIORGIO CONTE
RITORNA CON
UN CD E UN LIBRO
“C.Q.F.P.” presenta dodici brani inediti
e uno scritto dal fratello Paolo. Il romanzo
è frutto dei ricordi infantili in campagna
SPLENDIDA CARRIERA
Giorgio Conte, avvocato e cantautore, nasce ad Asti nel 1941.
Grazie alle influenze familiari, si
appassiona presto al jazz e alla
musica francese.
Con il fratello Paolo si esibisce in
quartetti e quintetti swing, e comincia a comporre canzoni per
grandi interpreti: da Celentano a
Mina, da Ornella Vanoni a Wilson Pickett, da Milva a Patty
Pravo. Nel 1993 lascia la carriera forense per dedicarsi soltanto
a quella artistica, come interprete e cantautore.
Oltre che in Italia, si è esibito
con grande successo in Germania, Austria, Francia, Belgio
Olanda, Spagna e Canada.
A
otto anni dall’ultimo
album, “Il Contestorie” (2003), Giorgio
Conte realizza il capolavoro musicale “C.Q.F.P.” (“Come
Quando Fuori Piove”, 14,90 euro)
e, quasi in contemporanea, fa uscire il romanzo “Un trattore arancio” (Cairo editore, 10 euro).
A 70 anni compiuti proprio nel
2011, il cantautore astigiano continua a sorprendere per l’entusiasmo e l’inesauribile ricerca dei sentimenti alla base dei suoi lavori,
musicali o letterari. Una vena ironica e sarcastica, talvolta disillusa
e venata da una tangibile malinconia, pervade il nuovo cd: una raccolta di tredici brani di cui dodici
inediti e l’ultimo, “Monticone”,
scritto dal fratello maggiore Paolo.
68
Che cd è “C.Q.F.P.”?
«Un cd che mi rappresenta completamente, che ho fatto a mia immagine e somiglianza e che ha un
colore preciso, non evasivo come a
volte capita. Direi una tinta arancio come il vecchio trattore che dà
il titolo al romanzo. A differenza
degli altri dischi, non è stato realizzato in uno studio di registrazione,
ma è nato tutto nella casa di campagna a Viatosto dove vivo con la
famiglia. Il che mi ha dato un’emozione particolare perché è stato
partorito come si usava fare una
volta: con la levatrice, l’acqua calda e gli asciugamani, in tutta serenità senza problemi di orari, di costi e di nervosismi. Insomma me lo
sono coccolato sino in fondo e lui
ha fatto altrettanto con me».
Quanto è durato questo emozionante “parto”?
«Un annetto, forse anche meno. Le
dodici canzoni mi sono arrivate
quasi di getto: una raccolta generosa e inaspettata un po’ come quando “scoppiano” tutti insieme, maturi, i pomodori e non sai più come
fermarli. Grazie poi alla collaborazione con il bravissimo Walter
Porro, poliedrico musicista che ha
suonato piano, fisarmonica e strumenti vari, sono riuscito subito a
capire che tipo di disco volevo. Ho
usato le mie chitarre, ci ho messo il
suono dei vecchi piatti della mia
batteria da bambino, i richiami
degli uccelli e del cinghiale in amore e, ancora, il rumore della pietra che mola la falce e molte altre
suggestioni particolari, escluden-
á 8 dicembre 2011 á una delle glorie di Asti, amato in tutta Italia e non solo
do qualsiasi alchimia tipo sovrapposizioni o simili. Forse l’unico
brano che musicalmente si differenzia dagli altri è il primo,
“C.Q.F.P.”, quello che dà il titolo
all’album in cui, con Porro, abbiamo sperimentato degli strumenti
elettronici per realizzare un disco,
come si usa dire, più radiofonico».
A proposito, come mai la scelta
del titolo “C.Q.F.P.”?
«“C.Q.F.P.” in realtà è un promemoria per i giocatori di carte per
ricordare che i cuori valgono più
dei quadri, dei fiori e delle picche,
ma, essendo anche una frase di
senso compiuto, mi pareva un titolo originale per dire che “come
quando fuori piove” possono succedere o si possono fare tante cose
che io racconto nel brano introdut-
Le copertine del cd (il cui
produttore esecutivo è Toni Verona
di “Ala bianca group” di Modena;
la foto è opera di Mara Mayer)
e del romanzo in uscita per i tipi
di Cairo editore. A fianco: Giorgio
Conte in concerto al “Blue note”
di Milano, immortalato da Corrado
Ferri. Il 16 dicembre il libro sarà
presentato da Giorgio Faletti ad Asti
tivo del disco».
Quanto c’è di autobiografico nei
dodici inediti?
«Tanto, perché sono io che mi racconto a cuore aperto e anche laddove canto certe situazioni non
necessariamente autobiografiche
appare evidente che potrei essere
il protagonista di quelle storie. “Gli
innamorati della marina”, ad
esempio, l’ho scritto pensando
forse a qualche amore balneare,
poi sfumato nel tempo. In “Scaricabarile” parlo di mio nonno,
anche se non lo cito, che riposa
con il suo cane all’ombra dei “pumin d’amour”, una pianta meravigliosa a cui era attaccata un’altalena e che aveva quei fruttini deliziosi di cui ancora oggi, se chiudo gli
occhi, sento il profumo».
La scelta di inserire nell’album
un brano scritto dal suo celebre
fratello è la dimostrazione che
fra voi non c’è rivalità come certa stampa spesso insinua?
«Parlando da avvocato, visti i miei
trascorsi, in questi casi si direbbe
che è un fatto concludente, ma
non mi stupisce che sentimenti co-
me l’invidia e la gelosia facciano
più scalpore e notizia di quelli che
rientrano nella normalità del bene
e della stima fraterna, come in realtà esiste fra noi».
A breve distanza dall’uscita del
disco sarà presentato da un altro illustre astigiano, Giorgio
Faletti, il 16 dicembre alle 21
presso la Biblioteca Astese, il
suo libro “Un trattore arancio”.
Una casualità o una strategia?
«Assolutamente una coincidenza.
Mi ero già cimentato con altre due
raccolte di racconti, “Il Contestorie” (Gallo & Calzati) e “Sfogliar
verze” (Excelsior 1881), ma, a differenza delle precedenti, le storie
narrate in questo libro si inseriscono strutturalmente in un romanzo, con un inizio e una fine, in cui
domina il vecchio trattore Orsi degli anni Trenta parcheggiato sotto
la tettoia sul retro della Favorita, la
casa di campagna dei miei nonni».
Che cosa vuole raccontare questo trattore al lettore?
«Il trattore narra tutto ciò che segretamente gli ho rivelato quando
stavo, da bambino, per ore imbambolato ad ammirarlo. Nel libro ci
sono tanti personaggi, ci sono gli
animali, c’è tanta astigianità, ma
soprattutto ci sono i miei ricordi,
eventi piccoli e grandi dell’infanzia
e dell’adolescenza. C’è tutto un
mondo di affetti e di umanità che il
mitico e possente mezzo agricolo
fa salire sul suo capiente “rimorchio verde ramarro quando il tu tu
tum tum si mette finalmente a
rombare ritmicamente e la carovana sparisce adagio in una nuvola di
polvere e poi di nebbia irreale”».
Lodovico Buscatti
La platea del teatro regio
di Torino e alcuni
dei protagonisti
delle rappresentazioni
che si ripeteranno
dal 9 al 16 dicembre.
Dall’alto a sinistra,
in senso orario: il regista,
Mario Martone; il maestro
Gianandrea Noseda;
il tenore Ian Storey
(Florestano); il soprano
Ricarda Merbeth
(Léonore)
NOSEDA RILEGGE L’OPERA DI BEETHOVEN
IL “FIDELIO”
IN SCENA AL REGIO
“INSOLITI FESTIVAL”... IN CORSO
Rassegna dedicata alla nuova danza d’autore
internazionale sino a venerdì 16 dicembre
A Torino fino al 16 dicembre si svolgerà “Insoliti festival-Movimenti
d’innovazione della nuova danza internazionale d’autore”, rassegna
organizzata dall’associazione “Artemovimento” con il supporto del
Circuito teatrale del Piemonte, curata dalla coreografa Monica Sacco.
Artisti, coreografi e compositori hanno fatto della propria arte un punto d’unione intessendo rapporti professionali tra compagnie di danza
di differenti regioni nell’ambito del progetto Raid (Rassegna interregionale di danza). Questi alcuni degli appuntamenti: giovedì 8 dicembre, ore 18, Museo regionale di scienze naturali (via Giolitti 36),
“Spettacolo per tre danzatrici e un’arpista”; ore 19,45, galleria “InArco” (piazza Vittorio 3), “La danza in un minuto”, progetto “Coorpi”;
ore 20,30, caffè “Elena” (piazza Vittorio Veneto 5) “In terra sono un
albero”, progetto “Giovanissimi danzatori-Artemovimento”.
Nello spazio Cavallerizza manica corta (via Verdi 9), giovedì 15 dicembre, ore 20,45: “Brainstorming” (Campania) e “Mandarino viola”
(Sardegna), mentre venerdì 16, sempre alle 20,45: “Always known
never met” (Olanda) e “Varia a seconda del tempo” (Piemonte). Per
informazioni e biglietti, “Artemovimento”: tel. 011-837451.
r.b.
70
á 8 dicembre 2011 á da non perdere
D
opo l’insolita apertura di stagione con
il corpo di ballo del
teatro “Mariinskij”
di San Pietroburgo, il primo titolo operistico del cartellone
2011-2012 del Teatro regio di
Torino è il “Fidelio” di Beethoven con la direzione musicale di
Gianandrea Noseda.
Quella che è l’unica produzione
melodrammatica beethoveniana
è particolarmente attesa a Torino. Soprattutto dopo l’esecuzione, a settembre, in quattro concerti e sempre con Noseda sul podio, dell’integrale delle sinfonie
di Beethoven.
La lettura di Noseda, con l’orchestra e il coro del Regio, ha lasciato il segno nell’altrimenti monotona e scontata proposta dei capolavori sinfonici beethoveniani.
Partendo da uno scrupoloso lavoro di ricerca e recupero dell’ispirazione originaria, innovatrice, ma anche rivoluzionaria, Noseda ha offerto un Beethoven
“nuovo”, a tratti graffiante e sfacciatamente provocatorio, restituito all’eclatante frattura con lo
stile del classicismo viennese.
Partendo dall’esempio di Claudio Abbado ormai dieci anni fa, si
tratta di una visione di Beethoven che lascia presagire nuovi
orizzonti interpretativi.
Con “Fidelio” siamo al momento
culminante e finale di questa rilettura torinese. L’opera torna al
Regio dopo 27 anni e in un nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con l’Opéra royal de
Wallonie, con la regia di Mario
Martone, le scene di Sergio Tramonti e i costumi di Ursula
Patzak. La vicenda compositiva
“Fidelio”, un Singspiel che alterna numeri musicali a parti recitate, è piuttosto tormentata.
Accolto con scarso successo al
debutto, nel 1805, al “Theater
an der Wien”, il Singspiel in tre
atti, con un libretto di Joseph
Sonnleithner che si rifaceva al testo “Léonore ou l’amour conjugal” di Jean-Nicolas Bouilly, fu
rielaborato da Beethoven, ridotto in due atti e ripresentato, con
il titolo di “Léonore”, l’anno
dopo. Anche quella volta il pubblico si mostrò tiepido e nutrì ri-
PER IL TEATRO TORINESE
serve sul trattamento delle voci
da parte di Beethoven. Nel 1814
il compositore, con la collaborazione di Georg Friedrich Treitschke che migliorò il libretto,
preparò una versione definitiva
del lavoro che andò in scena al
“Theater am Kärntnertor” con il
recuperato titolo di “Fidelio”.
Nonostante le rivisitazioni, “Fidelio” è un lavoro che ancora oggi si presenta con problematicità
e paradossi. Il testo “legittimista”
e antigiacobino di Nicolas Bouilly, atto d’accusa contro l’esercizio di un potere non legittimato
dal diritto, è spesso travisato e
“Fidelio” diventa così un manifesto musicale degli ideali della Rivoluzione. L’opera stessa è frutto
di influenze culturali e storiche
diverse. Da una parte rientra a
pieno diritto in quel genere musicale dell’“opéra à sauvetage” che
nacque in Francia nell’ultimo decennio del XVIII secolo ed ebbe
uno dei frutti migliori nella “Lodoiska” di Luigi Cherubini. Dall’altra, con l’esaltazione dei valori dell’amore coniugale, il “Fidelio” si riallaccia a un’autentica
sensibilità illuminista.
Sarà un caso che un altro melodramma illuminista, sulla fedeltà
eroica di una sposa, quell’“Europa riconosciuta” con la quale si inaugurò nel 1778 la sala del
Piermarini del Teatro alla Scala
di Milano, sia stata scritta proprio
da Antonio Salieri, uno dei maestri di Beethoven?
Sia come sia, il “Fidelio”, con le
sue contraddizioni, molteplicità,
pregi e difetti, è uno di quei lavori
che continua a interrogare ascoltatori ed esecutori. La sua stessa
forma musicale, quella prettamente tedesca del Singspiel, lo
rende di non semplice comprensione nel nostro Paese.
Il cast vocale scelto dal Regio si
fregia di voci che dovrebbero garantire la qualità dell’esecuzione:
il soprano Ricarda Merbeth nel
ruolo di Léonore, il tenore Ian
Storey in quello di Florestano, il
baritono Lucio Gallo spietato
Don Pizzarro, il basso Franz
Hawlata quale Rocco e, infine, il
soprano Talia Or nei panni di
Marzelline.
Le otto recite torinesi avranno inizio venerdì 9 dicembre e si
concluderanno domenica 18.
UNA MOSTRA
PER I 25 ANNI
DI... PARALISI
Da sabato Carlo Mariano Sartoris esporrà
le opere della sua personale presso
la fondazione “Roeroattiva” di Montà d’Alba
«F
72
­n 10 DICEMBRE
LA COMMEDIA A SINIO
La kermesse “Autunno
è... teatro” di Sinio
si chiude con il “Gruppo
teatro Carmagnola”
e la commedia “Premiato
biscottificio Lanzardo”
(foto sopra, a sinistra)
di Gianni Chiavazza,
con la regia di Francesco
Rizzati. Ingresso libero,
ma è consigliato prenotare
allo 0173-263990.
n 11 DICEMBRE
TORNA LA PIAZZETTA
DELLA SOLIDARIETÀ AD ALBA
Domenica, in piazza
Risorgimento, ad Alba,
a partire dalle 14, aprirà
á 8 dicembre 2011 á da non perdere
12 giacevano sull’asfalto tutti i miei progetti.
Paralizzati con me. I medici fecero un pronostico
molto sinistro. Io scelsi quello destro. Sono sopravvissuto, ho fatto molte più cose di quelle che mai
avrei immaginato e ora eccomi qui, a invitare tutto
il mondo a un evento da non perdere».
Sulla sua arte pittorica, che segue la tecnica del grande Jackson Pollock, inventore del dripping, la quale
consente di adoperare tutta la gestualità del corpo,
liberi da cavalletti e pennelli, Carlo Mariano Sartoris
(tra l’altro, oltre che architetto, giornalista, scrittore
e attore) aggiunge: «Gettare vernice guidati dall’impulso è già stato fatto, sputarla con una cannuccia
buona per la Coca Cola, invece, credo sia un’idea del
tutto mia, dettata dalla necessità. Ci vuole buona
mira...».
la Piazzetta della solidarietà,
un mercatino dove incontrare
e conoscere le associazioni
di volontariato della zona
e dove scoprire un micro
mondo di persone che
gratuitamente dona il proprio
tempo a favore degli altri.
Sulle bancarelle si potranno
comprare regali solidali
il cui ricavato sarà devoluto
per sostenere iniziative di
valorizzazione delle realtà
associative del territorio.
Animeranno il pomeriggio
Foto di Marinella Paris
­n SINO AL 18/12
ULTIMI GIORNI PER VEDERE
LA MOSTRA “SU CARTA”
Prosegue fino
a domenica 18
la mostra “Su carta”,
organizzata dalla
fondazione “Bottari
Lattes” di Monforte
d’Alba a dieci anni
dalla scomparsa di
Gianfranco Ferroni
(1927-2001) e a venti
da quella di Sergio
Saroni (1934-1991).
L’esposizione dedicata
a due dei più validi
artisti italiani
del dopoguerra
è visitabile: dal lunedì
a venerdì, dalle 14,30
alle 17; sabato
e domenica, dalle 14,30
alle 18,30. Curata
da Vincenzo Gatti,
la mostra presenta
per ciascun autore
una quindicina di opere
su carta, realizzate
tra gli anni Sessanta
e gli anni Novanta.
esteggiare 25 anni di paralisi con
una mostra d’arte personale in
una piacevole cornice mondana,
quando i medici mi avevano dato
10 anni di vita al massimo, credo che sia un’occasione alla quale non mancare». Già dall’incipit dell’intervento di Carlo Mariano Sartoris (foto sopra) si
capisce come l’evento in questione sia davvero fuori
dal comune. L’invito è presso la fondazione
“Roeroattiva” di Montà d’Alba (in piazza Vittorio
Veneto 27): sabato 10 dicembre, alle 16,30, sarà
inaugurata una mostra d’arte sull’attività di Sartoris,
artista senza mani per un incidente automobilistico
di cui rimase vittima. Lo stesso Sartoris spiega: «Il
30 novembre 1986, nel pieno della mia attività
umana, creativa (era architetto, ndr) e culturale, alle
i canti tradizionali
dell’associazione
di volontariato “Pijtevarda”
di Castino.
­n 13 DICEMBRE
CENA CON MUSICA A LA MORRA
Martedì, presso il salone
polifunzionale di La Morra,
avrà luogo la cena
in musica della fondazione
“Villa Sollievo”. Il ricco
“menu”, accompagnato dalle
sonorità del “Trio Lestrano
& Orchestra sincopata”
(foto a sinistra, nella pagina
accanto), con canzoni e
brani strumentali swing degli
anni ‘30 e ’40, è al costo di
30 euro. Occorre prenotare
al 340-0807985.­­
AL CINEMA “GALATERI” DI CHERASCO
Tre fine settimana con proiezioni per ridere,
riflettere e far divertire tutta la famiglia
Il cartellone del cinema-teatro “Galateri” di Cherasco
contiene altri interessanti proposte per la stagione 20112012. Sabato 10 dicembre, alle 21, sarà la volta di
“Johnny English-La rinascita”: Rowan Atkinson (foto
sotto, a destra) torna a vestire i panni dell’agente segreto più maldestro che esista. Stavolta la goffa spia sarà
alle prese con una ragnatela di cospirazione che corre
per tutto il Kgb, la Cia e persino l’Mi-7, minacciando l’incolumità del primo Ministro cinese. Il film sarà proiettato
anche domenica 11, alle 17 e alle 21. Il fine settimana
successiva toccherà a “Terraferma” di Emanuele
Crialese, incentrato sul dramma dell’immigrazione sulle
coste della Sicilia. L’ultimo lavoro cinematografico dell’anno proposto al “Galateri” sarà “Le avventure di Tin
Tin-Il segreto dell’unicorno”, in programma il 25 e il 26
dicembre. Costo: 5 euro (ridotto 4). Info: 339-1673987.
­n 13 E 14 DICEMBRE
CONCERTI DA NON PERDERE
A CINZANO E A PIOZZO
Martedì e mercoledì sono
in programma due concerti
all’“Open Baladin”
di Cinzano e al “Baladin”
di Piozzo. Il primo locale
ospiterà il reggae di
Raphael & Eazy Skankers
(foto sotto, nella pagina
accanto), mentre la sera
successiva toccherà all’indie
rock di Julie Rave. Inizio
alle 22 e ingresso libero
per entrambi gli eventi.
­n 15 DICEMBRE
GLI “AUTOMATIC” SUONANO
ALLA “CITABIUNDA” DI NEIVE
Continuano i live presso
la birreria “Citabiunda”
di Bricco di Neive, raccolti
sotto il titolo di “Gli albesi
ammazzano il giovedì”
per la direzione artistica
di Eugenio Zed Baldi.
Giovedì 15 saranno
protagoniste le sonorità
indie-pop-rock degli
“Automatic”. L’ingresso
è gratuito e l’inizio del
concerto è fissato alle 22.
HENDEL A BRA NEI PANNI DI MOLIÈRE
Paolo Hendel porterà in scena domenica 18 dicembre al “Politeama” di Bra
il tragicomico e surreale “Molière a sua insaputa”, per la regia di Leo
Muscato. Jean-Baptiste Poquelin, detto Molière, accetta l’invito della trasmissione televisiva “A sua insaputa”. Convinto di partecipare a una serata
celebrativa della sua opera, questo improbabile Molière non sa ancora che
in quella “serata d’onore” surreale che ospita illustri personaggi del passato
e del futuro accadranno eventi singolari al limite del paradossale. In un turbinio comico di equivoci e fraintendimenti, la serata ben presto assume i
connotati dell’inquisizione: la sua vita privata, la sua opera, le sue grottesche idiosincrasie sono vivisezionate. L’ingenuo Molière prova a giustificarsi, ma la conduttrice non gli dà tregua e chiama in causa una sequela di bizzarri opinionisti in cui Molière riconosce i suoi personaggi e tutti gli si rivoltano contro. Inizio alle 21; posto unico a 18 euro. Per info: 0172-430185.
­n 9 DICEMBRE
“MARIA E MADALENA”
RAPPRESENTATE A TEATRO
Presso il teatro “Toselli”
di Cuneo la compagnia
“Il nostro teatro di Sinio”
porterà in scena venerdì
lo spettacolo “Maria
e Maddalena” di Oscar
Barile, con una carrellata
di personaggi emblematici
degli ultimi 50 anni. Inizio
alle 21; biglietti a 13 euro.
n 10 DICEMBRE
“BAHKITA GOSPEL CHOIR”
SUONA A CUNEO
Sabato, alle 21, la stagione
musicale del “Toselli” di
Cuneo propone il concerto
“Bahkita gospel choir”
con la voce
solista
Il
fondatore di Slow
Food, Carlin Petrini, sarà
presente lunedì 12 dicembre
nel momento “clou” della fiera,
quando avranno luogo
le premiazioni delle migliori
coppie di capponi, presidio
del movimento della
chiocciola.
di Godeberth Hakizimana.
L’inizio sarà alle 21;
biglietti da 10 a 28 euro.
n 10 DICEMBRE
UN NUOVO SPETTACOLO
PER “IJ DINTORN AN SITÀ”
La rassegna teatrale
in piemontese “Ij dintorn
an sità” di Cuneo, presso
il teatro “Don Bosco”,
propone per sabato
la commedia ”L’eredità
‘d magna Ninin” di Luigi
Oddoero, portata in scena
dalla compagnia “Ij sensa
nòm”. Inizio alle 21;
costo del biglietto: 7 euro. ­
n 10 E 11 DICEMBRE
“TERRA AMATA” FA TAPPA
A MARMORA E MONTEMALE
La rassegna itinerante “Terra
amata” proporrà sabato,
alle 21, presso la chiesa
parrocchiale di Montemale,
il concerto della corale “La
Grangia”. Domenica, alle
16, invece, presso il salone
polivalente di Marmora si
esibiranno i musici di strada
“Nando & Maila” (foto
nella pagina a lato).­
Morozzo celebra
la sua eccellenza
Il cappone sarà al centro
di tanti appuntamenti,
non soltanto culinari,
i quali culmineranno
con la proclamazione
dei migliori esemplari
La fiera morozzese si presenta come un’eccezionale
vetrina di numerose eccellenze agroalimentari,
con la contemporanea presenza di più di quindici presìdi
Slow Food provenienti dal Piemonte e da altre regioni
italiane che esporranno e venderanno i loro prodotti
74
n 10 DICEMBRE
A DEMONTE “LA COLONNA
DEL RISORGIMENTO”
Il coro della “Compagnia
musicale cuneese” diretto
da Giovanni Cerutti e Aldo
Ornati, insieme al gruppo
strumentale composto dagli
allievi del liceo musicale
“Ego Bianchi” di Cuneo,
eseguono canti che hanno
accompagnato l’unità
d’Italia, in ricordo
del grande compositore
Giuseppe Verdi.
L’appuntamento è per
le 21, presso il teatro
parrocchiale di Demonte.
n 10 DICEMBRE
MARCO NOTARI A SALUZZO
Sabato, alle 22, al circolo
Arci “Ratatoj” di Saluzzo,
Marco Notari presenterà
il suo cd “Io?”, seguito dal
concerto dei “Materialisti
tristi”. Biglietto a 3 euro.
á 8 dicembre 2011 á da non perdere
L
’antica Fiera regionale del cappone di Morozzo torna dal 9 al
12 dicembre e si arricchisce di contenuti e novità. Quest’anno sarà dato particolare risalto al cappone in quanto
prodotto “buono, genuino e giusto”, in rigorosa aderenza alle regole e ai princìpi portati avanti da Slow Food: infatti il cappone
di Morozzo si fregia di essere annoverato quale primo presidio Slow
Food d’Italia. La fiera prevederà l’eccezionale contemporanea presenza
di più di quindici presìdi Slow Food, provenienti dal Piemonte e da altre
regioni italiane, che esporranno e venderanno i loro prodotti di assoluta
eccellenza. Venerdì 9 dicembre, alle 20, presso la tensostruttura “Palacappone” avrà luogo la megapolentata, seguita dalla grande sfida tra i
borghi morozzesi. Sabato 10, in piazza Barbero, oltre alla mostra mercato di capponi e volatili da cortile e al mercatino dell’antiquariato e di
“Campagna amica”, con inizio alle 20 avrà luogo la cena delle primizie
(prenotazione al 339-6058556).
Domenica 11, invece, sarà una giornata ricca di eventi, con la partecipazione dei presìdi Slow Food e, nel pomeriggio, la manifestazione musicale “Morozzo sul palco” che prevede tra l’altro l’esibizione della Filarmonica morozzese e, di sera, “The Brobi’s brothers” che si alterneranno
con i musicisti locali. Lunedì 12, sempre in piazza Barbero, la fiera vivrà
la sua conclusione con la premiazione delle migliori coppie di capponi e
di galli e galline, a partire dalle 11, seguita alle 13 dal pranzo tipico a
base di cappone. Per il dettaglio del programma e trovare maggiori informazioni sulla manifestazione: www.capponedimorozzo.it.
­n 10 E 11 DICEMBRE
PRENDONO IL VIA GLI EVENTI
CARRUCESI INCENTRATI SUL BUE
Carrù renderà omaggio al
bue e alle altre eccellenze
della Granda. Sabato,
presso il palafiera, sarà
servita, alle 20,30, una
cena con bue di Carrù,
cappone di Morozzo,
lumaca di Borgo San
Dalmazzo, porro di Cervere
(per prenotare: 3385866132 e www.prolococarru.it). Domenica, alle 11,
si concluderà la sesta asta
mondiale on-line del bue
di Carrù, mentre alle 13
sarà tempo di galà
del gran bollito di Carrù
(prenotazioni come sopra).
Alle 17, infine, verrà
proiettato il filmato storico
della fiera del bue grasso,
presso il teatro “Fratelli
Vacchetti”.
­
n 11 DICEMBRE
CONCERTO JAZZ A SAVIGLIANO
Domenica, alle 21, in sala
“Crosà neira” a Savigliano
si terrà il concerto
“Ensemble jazz Fergusio”,
con gli insegnanti
dell’istituto civico musicale
“Fergusio”. Ingresso libero.
Per maggiori informazioni:
tel. 0172-370736. ­
del paese intervallati
da una “marenda sinòira”.
L’appuntamento, a ingresso
libero, è fissato a partire
dalle 18 di domenica.
­ 11 DICEMBRE
n
UNA SERATA D’ALTRI TEMPI
A ROCCAFORTE MONDOVÌ
Un salto indietro nel tempo
viene proposto a Roccaforte
Mondovì, dove è
in programma la “Vija
‘d Rocafort”, un reading
musicale, con canzoni,
storie e racconti della storia
­n 15 DICEMBRE
SANT’ALBANO STURA:
“GOOD GHEDDO TRIO”
IN CONCERTO
Alle 21 di giovedì 15
presso il “Giratempopub”
di Sant’Albano Stura
avrà luogo il concerto
del “Good Gheddo trio”,
che promette una serata
di trascinante musica tra
ritmi blues, funk e rock.
La performance del terzetto
piemontese, formato da
Vinny Petrone, Paolo
Sclaverano Luca Bozzola,
sarà a ingresso libero.
LA FANFARA DELLA “TAURINENSE”
PER IL 150ESIMO DELL’UNITÀ D’ITALIA
Concerto di Natale dei musicisti della Brigata
alpina al “Toselli” di Cuneo (ingresso gratuito)
La serie di iniziative saviglianesi culmineranno
con una giornata ricchissima di appuntamenti
Si svolgerà martedì 13 dicembre, alle 21, presso il teatro
“Toselli” di Cuneo, il concerto di Natale della fanfara della brigata alpina “Taurinense” (foto nella pagina accanto, in alto)
costituita da quarantaquattro musicisti tratti dai reggimenti
alpini piemontesi diretti dal maresciallo capo Marco Calandri.
Il concerto prevederà l’esecuzione di “Jingle bells”, “Bonsoir
mes amis”, “4 maggio-Marcia d’ordinanza dell’Esercito italiano”, “Fanfare and hymn for peace”, “English folksong
suite” (terzo movimento), “Moment from Morricone”, “Ross
Roy”, “The best of Zucchero” e “White Christmas”, per chiudere con la marcia dei coscritti piemontesi, l’inno degli Aalpini
e il “canto degli italiani”. I biglietti saranno disponibili, sino ad
esaurimento posti, presso l’Ufficio turistico del Comune di Cuneo, in via Roma 28, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12,30
e dalle 15 alle 18. Per avere maggiori informazioni è possibile
telefonare al numero 0171-693258.
Dopo una lunga serie di eventi cominciati fin da
inizio anno, sabato 10 dicembre termineranno
le iniziative saviglianesi per le celebrazioni del
150esimo anniversario dell’unità d’Italia.
Alle 9,30 presso la sala “Crosà neira” si terrà lo
spettacolo teatrale “Italia...”, realizzato dagli allievi del liceo classico “Arimondi” di Savigliano,
con la regia di Giuseppe Porcu. Alle 21, presso
il teatro “Milanollo” si terrà il concerto “Sinfonia
barocca” con l’orchestra da camera “Antonio
Vivaldi”. L’ingresso sarà a offerta libera, in favore del Fondo emergenze sociali, per la creazione di borse di lavoro per disoccupati.
DUE “DOMENICHE IN ARMONIA”
I “Riflessi alla chitarra” di Giorgio Signorile
e il “Recital per fortepiano” di Alessia Mortaloni
La rassegna “Domeniche in armonia” propone un
appuntamento per giovedì 8 dicembre, alle 16, in
sala “San Giovanni” a Cuneo, dove a ingresso
gratuito si potrà assistere ai “Riflessi alla chitarra”
di Giorgio Signorile. Il concerto prevede l’esecuzione dei brani composti dal chitarrista e pubblicati nel cd “Riflessi”: pezzi, come spiega lo stesso
Signorile, che sono «intimi, momenti di meditazione musicale, attimi di gioia, di ricordo, di nostalgia
che si sono fermati nella mia memoria».
Domenica 11, alle 16, sarà la volta di “Recital per
fortepiano” con Alessia Mortaloni (foto in alto),
allo strumento musicale, con brani di Ludwig Van
Beethoven e Jan Ladislav Dussek.
8 dicembre 2011 Ü
75
Torino & dintorni
UN NATALE CON I FIOCCHI
a cura di Chiara Borio
U
SOTTO LA MOLE
UNA SERIE
DI EVENTI
PER CREARE UN
CLIMA DI SERENA
ATTESA
DELLE FESTIVITÀ
n PINACOTECA “AGNELLI”
La pinacoteca “Giovanni e
Marella Agnelli” (via Nizza
230) propone una mostra,
aperta dalle 10 alle 19, con
130 originali opere: le prime
“postcard sculpture”, molte
cartoline, volantini e biglietti
trovati delle cabine
telefoniche di Londra.
76
á 8 dicembre 2011
n Natale coi fiocchi è quello che tutti speriamo di passare tra poco
più di una quindicina di giorni ed è quello che auguriamo ad amici e
parenti, tanto più in un momento così poco entusiasmante come
quello che stiamo vivendo con non poche apprensioni.
Non c’è nessun titolo migliore, quindi, per descrivere la rassegna natalizia della
città di Torino che, fino al 15 gennaio, cercherà di regalare a grandi e piccini un
autentico “Natale coi fiocchi”. È una kermesse di eventi che portano su percorsi
legati all’arte, allo spettacolo dal vivo, alle tradizioni, alla spiritualità e... ai bambini. Un Natale illuminato innanzitutto dalle “Luci d’artista” che riempiono strade e piazze (ne parliamo nella rubrica dell’arte, ndr), accompagnate da un’altra
tradizione torinese: il presepe di Emanuele Luzzati con oltre novanta sagome in
legno che si trasferisce in piazza Castello con la novità del 2011, il “calendario
dell’Avvento”, dalle dimensioni di un vero castello con venticinque finestre.
Palazzo “Madama” propone un’esposizione unica: “La Madonna con il bambino”
di Michelangelo, in mostra fino al 12 febbraio, mentre al borgo medievale c’è profumo di festeggiamenti con “Noël, canti di gioia dal medioevo” che offre, attraverso immagini, riproduzioni di strumenti musicali e video, una prospettiva sulle
antiche tradizioni natalizie. Non mancano i “must” di sempre: il mercatino di Natale nel cortile del Maglio di Borgo Dora e la pista di pattinaggio sul ghiaccio di
piazza Carlo Alberto. Suggestivi saranno gli incontri con le tradizioni natalizie
del Paese; un viaggio attraverso le regioni italiane per portarne nelle piazze torinesi gli usi e i costumi, dal “canto a tenore” dei pastori sardi alle animate competizioni di “poesia a braccio” dell’Italia centrale e a sfilate e concerti dei quintetti
di ottone piemontesi. Ma il Natale è visto anche nella sua luce più spirituale con
appuntamenti ogni martedì e venerdì sera per concerti di musica sacra e popolare
e la lettura di testi delle diverse tradizioni religiose nelle chiese della città.
La guida ai tanti eventi è consultabile su www.comune.torino.it/natale.
n CELENTANO INEDITO
Il sassofonista, clarinettista
e compositore di fama
internazionale Marco Tardito
(foto) sabato alle 21,15 porterà al Conservatorio “Verdi”
di piazza Bodoni 6 una
rilettura dell’arte musicale
di Adriano Celentano.
Costo del biglietto: 20 euro.
n ARRIVA RIHANNA!
Ancora biglietti disponibili
per l’imperdibile concerto
di Rihanna che nel suo
fortunato tour in Europa
domenica farà tappa anche
a Torino al “Palaisozaki”
di corso Sebastopoli.
Inizio del concerto alle 21.
Biglietti su www.ticketbis.it.
n L’ARTE ANTI-MAFIA
Partendo dalla frase di Paolo
Borsellino (foto) «Parlate
della mafia. Alla radio, in tv,
sui giornali, ma parlatene»
nasce la mostra “L’arte
contro le mafie” al Museo di
scienze naturali di via Giolitti
36. Ogni giorno dalle 10
alle 19, martedì chiuso.
Parola ai nostri lettori
INCIDENTI SUL LAVORO: BASTA!
scrivete a: [email protected]
P
UN ALTRO MORTO
REGISTRATO NELLA
GRANDA: LETTERA
APERTA AL CAPO
DELLO STATO
PER RICHIAMARE
GLI IMPORTANTI
PRINCÌPI DA LUI
STESSO RIBADITI
CON FORZA
regiatissimo signor presidente della Repubblica, on.le Giorgio Napolitano,
nel porgerle il deferente saluto mio e dell’associazione “16 luglio 2007:
per non dimenticare”, nata all’indomani del rogo del “Molino Cordero” in
Fossano, nella provincia di Cuneo che lei ha visitato da poco, prendo spunto da un suo intervento sulla questione dei morti sul lavoro in un messaggio inviato
al Sindaco di Campello di Clitunno dove, con fermezza, lei afferma che «va in ogni
caso rifiutata l’idea che si tratti comunque di inevitabili tragedie» e dove sollecita, in
particolare in questo scorcio d’anno ancora funestato da eventi gravissimi, la dovuta
attenzione verso i temi della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Al di là della drammatica complessità dei fatti e delle conseguenti difficoltà nell’accertamento che, come lei ben precisa, è essenziale perché possa esservi giustizia in
merito alle responsabilità che simili eventi spesso presentano, va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti di inevitabili, tragiche fatalità. Né alcun cedimento è ammissibile
per ciò che dev’essere l’impegno di tutti, istituzioni pubbliche, anche locali, mondo
delle imprese, pubblica opinione, insieme con la vigile consapevolezza degli operatori, affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la
Costituzione italiana pone a fondamento della Repubblica.
Confortato da queste sue parole, le esprimo l’urgenza di non rendere invisibili e dimenticate tragedie come la nostra e altre avvenute nel cuneese di singoli e inermi
lavoratori come Silvano Giordano, deceduto alla “Cometto” di Borgo San Dalmazzo
il 23 novembre, ponendo sotto il suo alto patronato tutte le manifestazioni di cordoglio e di commemorazione quali quella del “Molino Cordero”.
Tutto ciò per evitare che si facciano monumenti su questi giovani uomini per poi
farli dimenticare nei nostri cuori e rendere il loro sacrificio spoglio, come succede a
molti monumenti del fiore dell’amore per loro e i loro cari e il fiore del loro sacrificio. Vorrebbe dire farli morire due volte. Con deferenza.
Paolo Costamagna (presidente dell’associazione
“16 luglio 2007: per non dimenticare”, Fossano)
SI AVVICINANO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012 E A MONDOVÌ NASCE
C
ondividere con i cittadini monregalesi nuove prospettive;
stimolare insieme la voglia di costruire il proprio futuro
in un territorio e in una città che offrono da sempre grandi
risorse e che però, mai come in questo periodo storico, sono
state non adeguatamente gestite e considerate; restituire agli
imprenditori di ogni settore il desiderio di investire risorse economiche sul territorio comunale in modo da aiutare la città
e i suoi abitanti a raggiungere quello sviluppo che, anche a causa di sciagurate politiche prive di logica e senso pratico, si è
drasticamente arrestato, impedendo a Mondovì di tenere il passo delle altre città della provincia; offrire a tutti, giovani e meno giovani, la possibilità di usufruire di servizi sempre efficienti, di trasporti e infrastrutture adeguati al territorio e alle esi-
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á 8 dicembre 2011
genze della cittadinanza, di un ospedale che fornisca prestazioni all’altezza delle aspettative, perché la qualità della vita nel
monregalese cresca senza soluzione di continuità negli anni a
venire; recuperare lustro e voglia di partecipazione a una realtà
che è stata, con le sue scuole, il suo patrimonio artistico e naturalistico, storicamente centro nevralgico della cultura piemontese e patria di menti illuminate capaci di distinguersi in svariati campi delle discipline scientifiche e umanistiche; in altre
parole, ridare ai monregalesi quell’orgoglio di essere tali, frutto della consapevolezza di essere parte integrante di una città
unica nel suo genere.
Questi, in linea di massima, sono gli obiettivi che si pone l’Associazione Libera Mondovì, nata dall’amicizia di un gruppo di
n PER I DISABILI MOLTE
PAROLE. MA I FATTI...
La pedana sollevatrice
della scuola media
frequentata da mio figlio,
di cui ho già parlato
su queste colonne, dopo
venti giorni è stata riparata,
ma si guasterà di nuovo.
E dovremmo aspettare altri
mesi, perché manca il
pezzo. Oltre tutto questo è
l’ingresso delle elementari:
la porta “agevolata” della
media non esiste. La scuola
venerdì 2 dicembre è stata
intitolata a un eroe,
una persona buona,
un poliziotto che amava
la vita, anche quella degli
altri, e che non ha mai
dimenticato fondamentali
e importanti valori come
l’amore, il rispetto,
la solidarietà. Non ho
partecipato per protesta
nei confronti di chi ha
la competenza su questi
disservizi. Cosa fa
il Comune? Dipinge
l’ingresso, solo la facciata,
non pensando che
l’edificio prosegue
lateralmente, che l’ingresso
per i portatori di handicap
non esiste. La cosa che mi
preoccupa è l’indifferenza,
il silenzio di coloro
che hanno la possibilità
di decidere. I soldi ci sono,
e dove ci sono i più deboli
c’è priorità. Lo ripeto:
abbiamo un lascito
importante da gestire: una
piccola parte basterebbe
per risolvere problemi
come quello che evidenzio.
Sono stanco di ripetere
sempre le stesse cose,
come dice l’Assessore ai
lavori pubblici. Se continua
così mi dimetto dal
Consiglio comunale e mi
prendo qualche mese per
decidere se ricandidarmi
o meno, perché non posso
accettare tanta indifferenza
sia come amministratore,
ma anche e soprattutto
come genitore. Ciò che
conta in questa società
è solo la facciata. Stiamo
correndo dietro allo spread
invece di guardare in
profondità, nel cuore, dove
abbiamo la nostra vera
essenza. Sarebbe bastato
soltanto qualche addobbo
in meno, accendendo
qualche luce in più
nei cuori della gente.
Io mi batterò per mio figlio
e per tutti quelli che sono
costretti a confrontarsi
con una vita sempre più in
salita, proprio come quelle
scale, incontrando barriere
fisiche e morali che
ci sembrano più piccole
solo grazie alla solidarietà
e alla sensibilità sincera
di chi, ad esempio
su Facebook, è intervenuto
attraverso una semplice
parola di conforto
o di sdegno. Sono sia
persone che conosco sia
che non ho mai incontrato,
ma che vorrei ringraziare
pubblicamente!
Fabio Di Stefano
(consigliere comunale
a Cuneo
e consigliere provinciale)
UNA BATTAGLIERA ASSOCIAZIONE
persone e dall’amore che queste condividono
per la propria città. L’associazione apre le
proprie porte a chiunque, armato di buona
volontà, condivida la passione e l’entusiasmo che la contraddistingue e che voglia apportare un contributo concreto allo sviluppo
di Mondovì, città, ahinoi, ormai da troppo
tempo ferma “ai blocchi di partenza”.
Dobbiamo essere tanti ed entusiasti; chi vuole partecipare può prendere contatto tramite
e-mail, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
Associazione Libera Mondovì
Le 4 stagioni nella dispensa
La nostra rubrica
in collaborazione
con il relais “Villa
d’Amelia” e il suo
ristorante questa
settimana va alla
scoperta del mandarino
SCHEDA TECNICA
Il mandarino (citrus nobilis) è un frutto autunnale, della
famiglia delle rutacee, originario della Cina meridionale;
è caratterizzato da una buccia di colore arancio,
profumata, poco aderente alla polpa, di colore
giallo-arancio, succosa e zuccherina.
Varietà King (citrus nobilis-citrus deliciosa): ha frutti
di taglia media, globosi e depressi ai poli,
con buccia sottile non aderente alla polpa.
Quest’ultima è color arancio, aromatica
e succosa e ricca di semi (anche se sono state
selezionate varietà che ne sono prive).
Avana: da essa sono state ottenute numerose
selezioni come l’Avana apirena (senza semi)
e il Tardivo di Ciaculli (siciliano). Molte varietà
sono usate a scopo ornamentale per la lunga
permanenza dei frutti sulla pianta.
Cinese o Kumquat: appartenente al genere
fortunella, di origine asiatica, di cui esistono
due specie; il Narumi (fortunella japonica)
ha piccoli frutti sferici come dei mini-aranci
e il Nagami (fortunella margaritha),
con piccoli frutti ovali.
Il mandarino ha dato vita ad altri ibridi che troviamo
facilmente al mercato: mandarancio (citrus reticulata)
e clementina (citrus clementina).
TRA I FORNELLI
Sorbetto al mandarino
Ingredienti: un litro di succo di mandarino fresco
(se è pugliese molto meglio!); 825 g d’acqua;
575 g di zucchero; 100 g di glucosio; 5 g di glicerina.
Preparazione. In una pentola mettere l’acqua,
lo zucchero, il glucosio e la glicerina con la buccia
di mandarino e portare a ebollizione.
Spegnere la fiamma e lasciare le bucce in infusione
per circa dieci minuti. Dopodiché filtrare e far raffreddare
immediatamente in acqua e ghiaccio.
Quindi unire il succo di mandarino allo sciroppo
appena fatto e mantecare il tutto.
Abbinamento. Questo sorbetto si accosta
perfettamente a un tortino o a un soufflé al cioccolato.
STORIA & CURIOSITÀ
Il mandarino è simile all’arancia, ma di dimensioni più
piccole, ed è più dolce. I primi esemplari sono stati
portati in Sicilia, dall’isola di Malta, nel 1828.
Attualmente è coltivato soprattutto nei Paesi del
Mediterraneo, negli Stati Uniti e nell’Africa meridionale.
Si mangia fresco, ma in cucina si possono preparare
anche ottimi dolci e marmellate. Ha un largo impiego
in pasticceria, dove infatti viene utilizzato per decorare
torte, crostate e pasticcini o per la preparazione
di gelatine, bavaresi, salse e creme, granite e sorbetti.
Dalla sua buccia, che contiene il limonene,
un terpene antiossidante e un olio essenziale, si
ottengono liquori, sciroppi, canditi e persino profumi.
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á 8 dicembre 2011 á in cucina
SCELTA
Non maturando dopo la raccolta, i mandarini
devono essere colti allo stadio di maturazione
desiderato. Al momento dell’acquisto, accertatevi
che la buccia sia lucida ed elastica, non
particolarmente aderente alla polpa e di un colore
arancione brillante e, soprattutto, uniforme,
senza parti ammaccate, perché quando
la buccia inizia a essere molle e con ammaccature
significa che il frutto si sta guastando.
Arte
Foto tratta da www.comune.torino.it
TORNANO LE “LUCI D’ARTISTA”
a cura di Giorgio Barberis
C
PER L’EDIZIONE
NUMERO 14,
LE VIE E LE PIAZZE
DI TORINO
SFOGGIANO
DI NUOVO
“LUMINARIE” CHE...
FANNO STARE
CON IL NASO IN SU
n ”DALL’APPARENZA
ALLA TRASCENDENZA”
Aosta-Centro “Saint Benin“
(fino all’11 marzo)
La rassegna si avvale di un nucleo
di opere altamente selezionate
che comprende circa ottanta
lavori creati da Andy Warhol
tra il 1957 e il 1987.
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á 8 dicembre 2011
risi o non crisi, polemiche istituzionali, allarme fondi pubblici o meno,
Torino ha riacceso le sue luci d’artista per la quattordicesima volta anche
per dare un segno di positività e di innovazione che si è concentrato su
Andrea Loreni, il funambolo italiano specializzato in grandi altezze, il
quale, volteggiando sulle teste dei curiosi, ha teso tessuti e cavi sui precipizi della
Torino aulica coinvolgendo il pubblico in evoluzioni aeree spettacolari.
Un modo per dare elettricità a Torino e alle diciannove installazioni sparse per la città
coniugando arte e paesaggio urbano attraverso l’impiego della luce e trasformando la
città della Mole in un museo aperto con opere di artisti italiani e stranieri.
L’edizione di quest’anno, che durerà fino al 15 gennaio, si arricchisce di tre installazioni. Il presepe di Emanuele Luzzati torna nella sua completezza con 90 sagome
dipinte su legno e ispirate alla tradizione, mentre la “Fête des lumières” di Lione ha
prestato a Torino “Flamingo” di Pitaya Design. Infine spicca “E adesso usciremo a rivedere le stelle” di Maurizio Agostinetto: una luce mobile che attraversa Torino e
nove Paesi europei e che rappresenta l’idea di rinascita. Lunghissime curve di luce e
bianche scale vengono proiettate dal tetto di un camper, simbolo itinerante del progetto europeo “Caravan-Artists on the road” installato in piazza San Carlo.
Alle opere ospiti si affiancano “Palomar” di Giulio Paolini, lavoro concepito come un
antico atlante astronomico, le surreali palle di neve di Enrica Borghi, un filo rosso in
flexneon retto da sagome geometrizzanti di uccelli di Francesco Casorati, “Bwindi
light masks”, quaranta maschere provenienti dall’area di confine tra Congo e Uganda
opera di Richi Ferrero e, ancora, “Neongraphy”, la grande insegna al neon con immagini di ideogrammi di Qingyun Ma. Adiacente al Regio è riallestito il colorato “Vento
solare” di Luigi Nervo e nella pedonale via Lagrange si incontra la storia “Luì e l’arte
di andare nel bosco” di Luigi Mainolfi per arrivare al grande orologio luminoso che
scandisce le ore in formato binario “My noon” di Tobias Rehbergher.
Suggestivi i “Piccoli spiriti blu” di Rebecca Horn e “Il volo dei numeri” di Mario Merz,
luminosa sequenza numerica di Fibonacci. Michelangelo Pistoletto, a Porta Palazzo,
sull’antica tettoia dell’orologio, usa neon colorati per scrivere “Amare le differenze”
in 39 lingue, mentre Marco Gastini ha “dipinto” il soffitto della Galleria subalpina
con i segni luminosi dell’opera “L’energia che unisce si espande nel blu”.
Nel laghetto di Italia ’61 è posta “Luce fontana ruota” di Gilberto Zorio; ai Murazzi
prende luce “Doppio passaggio (Torino)” di Joseph Kosuth; in via Pietro Micca troviamo il “Planetario” di Carmelo Giammello; in via Carlo Alberto si accende “Noi”, di
Luigi Stoisa; nell’antica piazza delle erbe spicca il “Tappeto volante” di Daniel Buren.
n ANDREA POLLI, “BREATHLESS”
Torino-Pav (Parco arte vivente)
(fino al 26 febbraio)
Considerata tra i protagonisti
dell’arte ecologica cosiddetta
“estrema”, Andrea Polli nella sua prima
personale italiana presenta una serie
di opere articolate sulla dialettica
integrata di differenti mass media.
n “PRESEPIALE-FIGURINAI LIGURI
TRA OTTOCENTO E NOVECENTO”
Genova-”Arte in porto”
(fino al 15 gennaio)
Modernità e tradizione: Marina Genova
aeroporto, uno dei più avanzati complessi
per la grande nautica da diporto,
festeggia proponendo un tema caratteristico
dell’atmosfera natalizia ormai prossima.
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