1.DAL TIBET ALL’AUSTRALIA… PASSANDO PER L’ISOLA DI GIAVA 1.1 LE CULTURE HIMALAYANE E MONGOLICHE Anche se geograficamente separate dalla Cina , le culture himalayane e mongoliche hanno in comune numerosi aspetti importanti, in particolare le tradizioni spirituali dello sciamanismo e del buddhismo , così come le pratiche musicali che ne derivano e che ad esse sono legate. Anche in questo caso, come abbiamo visto per la musica africana, araba ma ancor di più per la musica indiana, le più interessanti espressioni musicali di questi paesi sono strettamente collegate alle pratiche religiose. La musica infatti con il suo forte potere evocativo,è sempre stata considerata il veicolo privilegiato per elevare l’animo umano sollevandolo dalle miserie del mondo. In altre parole la musica possiede quella forza necessaria per avvicinare l’uomo a Dio. La parola “ sciamano” deriva dalla radice altaica sam che comprende da un lato l’idea di danza e di salto, dall’altra di turbamento e di agitazione. Incentrate su tecniche di estasi che hanno lo scopo di comunicare con le forze soprannaturali, le pratiche musicali legate allo sciamanismo consistono sostanzialmente in incantesimi volti a provocare o accompagnare la trance del celebrante, uomo o donna che sia, che entra così in contatto con gli spiriti dei mondi superiori ed inferiori. Mescolando parole declamate o cantate, fischi, versi di animali, i riti degli sciamani sono accompagnati da un tintinnio di campanelli e da un tamburo che dovrebbe sottolineare gli episodi del cosiddetto “ viaggio sciamanico”. I riti buddhisti consistono invece in un insieme di pratiche liturgiche destinate alle molteplici circostanze della vita monastica e del suo influsso sulla comunità laica. La maggior parte delle cerimonie dei monaci buddhisti hanno luogo all’interno di un tempio : i monaci celebranti si pongono gli uni di fronte agli altri e su due file secondo una precisa disposizione gerarchica. Solo i grandi riti pubblici , e specialmente la maggior parte di quelli che ricorrono a spettacolari danze rituali in maschera, si tengono di solito all’aperto. Considerata come un’offerta musicale rivolta a una divinità, la cerimonia buddhista alterna la recitazione di testi sacri e suono degli strumenti. Quanto agli strumenti , ognuno interviene nel rituale secondo il ruolo che gli è assegnato e che viene determinato in base a criteri di ordine funzionale o simbolico: strumenti d’apparato ( trombe lunghe e oboi) strumenti di attenzione ( campanelli, gong e conchiglie) , strumenti che scandiscono il tempo ( tamburi e piatti) . L’uso della voce invece è particolarmente impressionante: grave, austera e monocorde evidenzia spesso un fascio di armonici, secondo la tecnica del canto armonico che si ritrova usata al massimo delle sue possibilità nel canto profano dei bardi di Tuva e della Mongolia. Il bardo è il protagonista della vita musicale della Mongolia, della Buriazia, di Tuva e dei Calmucchi, custode delle antiche storie della sua terra e specialista nel canto armonico. Questo canto utilizza una tecnica nella quale il cantante sfrutta le risonanze che si creano nel tratto vocale per far risaltare gli armonici presenti nella voce. In questo modo una singola voce può produrre simultaneamente due o più suoni distinti. Ti consiglio di ascoltare questo speciale tipo di canto che ha un qualcosa di magico e davvero particolare per il nostro orecchio occidentale, osservando alcuni video che trovi su youtube , cliccando su canto armonico oppure su http://www.youtube.com/wahttp://www.youtube.com/watch?v=Hhttp://www.youtube.com/watch?v=jZn3e4UvZKs 1.2 LA MUSICA CINESE Per quanto riguarda la musica cinese, essa ha una tradizione antichissima ed è una musica molto raffinata . Per molti aspetti, i caratteri della musica cinese sono simili a quelli della musica indiana: • I suoni hanno un potere magico e sono in stretta relazione con l’armonia universale e con il mondo spirituale dell’uomo • Il musicista ama improvvisare e la musica scorre in maniera ripetitiva La musica cinese si basa generalmente su una successione di suoni ( simili ai raga indiani) che è quasi sempre una scala pentatonica, ovvero formata da cinque suoni che corrispondono all’incirca alle note fa-sol-la-do-re oppure sol-la-si-re-mi del nostro sistema occidentale. 1.3 INDONESIA Scendendo verso Sud in rotta per l’Australia, facciamo una sosta a Giava e Bali due bellissime isole dell’ Indonesia: qui troviamo la tradizione musicale di formare delle orchestre di circa trenta musicisti dilettanti (ovvero di persone che non praticano la musica per professione) che suonano strumenti a percussione e vari tipi di metallofoni. La particolarità di queste orchestre chiamate gamelan, risiede in una mentalità musicale ovvero in un modo di concepire il fare musica insieme che è un po’ diverso dal nostro: ce lo spiega bene lo studioso e scrittore Christopher Small in un suo libro intitolato Musica, educazione e società. Leggi con attenzione il frammento sotto riportato e se puoi, ti consiglio di ascoltare un gamelan cliccando su : http://www.youtube.com/watch?v=ldPMifPbngc , poi rispondi alla domanda che troverai subito dopo: “ Pochi sono i musicisti professionisti a Bali; la musica viene creata ed eseguita da agricoltori, commercianti e anche da principi e bambini che si riuniscono in gruppi e suonano dovunque e ogni volta venga loro richiesto, per una cifra che a malapena copre le spese di manutenzione degli strumenti, decorati splendidamente…. Nel gamelan non vi è differenza di età, professione e casta. I gamelan fanno le prove la sera, dopo una giornata di lavoro; ma anche il concetto di prove è diverso dal nostro. La composizione da imparare viene insegnata mediante imitazione da un musicista, ma ogni suonatore deve contribuire creativamente e dare suggerimenti che saranno spesso incorporati nella musica… Le prove sono uniche e vi assistono con interesse gli altri abitanti del villaggio o della città, che criticano l’esecuzione e danno dei consigli. Il pezzo di svilup pa quindi grazie ad una partecipazione generale e la vera e propria esecuzione dsi differenzia ben poco dall’atmosfera delle prove.” • • RIFLETTI: quali sono secondo te le differenze tra il nostro modo di concepire l’orchestra e quello che invece caratterizza il gamelan indonesiano? 1.4 AUSTRALIA Concludiamo ora questa parte di viaggio con un breve sguardo alla realtà degli Aborigeni australiani che , come abbiamo già detto per le tribù indigene dell’Africa nera, risulta importantissima per lo studio etnomusicologico sulle origini della musica : anche in questo caso infatti ci troviamo di fronte ad un modo di fare e pensare la musica assolutamente primitivo ed unico nel suo genere. Qui la musica ha a che fare con la magia, con i riti sacri e propiziatori, con la voce degli spiriti e degli elementi della natura , con tutto ciò che non si può capire e spiegare con la ragione ovvero con ciò che è pura emozione ed immaginazione. Lo strumento più sorprendente usato dagli aborigeni è sicuramente il didjeridoo . E’ uno strumento aerofono ottenuto da un ramo di eucalipto reso cavo dall’azione delle termiti ,lungo circa un metro e mezzo ( ma se ne trovano anche esemplari lunghi più di due metri e mezzo!) , dal diametro di circa sette centimetri , con una imboccatura di cera d’api o di caucciù. Con una tecnica particolare il suonatore ricorre al procedimento della respirazione circolare,la quale permette di produrre una sorta di sonorità di fondo grave e continua ,abbellita da suoni collaterali , come squittii o ululati, che si presume rievochino il verso di mitici animali. Di rado impiegato da solo, il didjeridoo è tradizionalmente associato al ritmo dei bastoni battuti tra loro per accompagnare le danze e i cicli di canti rituali. Questi canti hanno particolare importanza nelle società aborigene , poiché grazie ad esse si trasmettono numerosi insegnamenti relativi ai rapporti fra l’individuo, la collettività, la natura e il mondo soprannaturale. Alcuni canti appartengono esclusivamente ad un clan, a una stirpe o a un individuo, e implicano un significato sacro poiché sono stati rivelati in sogno da uno spirito al destinatario ; altri invece sono di dominio pubblico , come quelli che presentano un aspetto giocoso o satirico, e che sono i soli canti realmente profani. Ascolta il suono del didjeridoo su: http://www.youtube.com/watch?v=65JpQN3jRd4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=9g592I-p-dc&feature=related 2.IN VIAGGIO VERSO LE AMERICHE: un incrocio di culture 2.1 AMERICA DEL SUD: musica andina Nel continente americano le tradizioni culturali antiche appartenenti ai nativi di questo immenso paese , sono state quasi completamente distrutte o soppiantate da quelle dei popoli che nel tempo hanno conquistato e abitato il Nuovo Mondo. Possiamo tuttavia ritrovare in America del Nord una debole traccia della tradizione musicale degli Indiani d’America, i Pellerosse, e nell’America del Sud la presenza piuttosto significativa della tradizione musicale più antica dell’intero continente: la musica andina ossia la musica delle civiltà precolombiane. Gli strumenti caratteristici della musica andina sono il flauto di pan ed il charango , una chitarra dalle piccole dimensioni che possiamo sentire suonare in uno dei brani più rinomati al mondo: "El Cóndor pasa", che proprio recentemente è stato dichiarato patrimonio culturale del Perú. La melodia , suonata con strumenti tradizionali, evoca il volo maestoso del condor, uccello tipico delle Ande, nei grandi spazi aperti degli altipiani; tale rapace è, infatti, il simbolo stesso della Cordigliera che si estende dalla Colombia alla Patagonia. A testimonianza di ciò si consideri che il condor è adottato negli stemmi nazionali di Bolivia ed Ecuador, rappresentato ad ali spiegate, quale vessillo posto a protezione dell'identità delle genti andine. Questo brano conobbe fortuna in tutto il mondo grazie al duo Simon & Garfunkel che lo inserì nel proprio repertorio. Il testo della canzone è il seguente: I'd rather be a sparrow than a snail. Yes I would. If I could, I surely would. I'd rather be a hammer than a nail. beneath my feet, Yes I would. If I could, I surely would. I'd rather be a forest than a street. Yes I would. If I could, I surely would. I'd rather feel the earth Yes I would. If I could, I surely would CHORUS Away, I'd rather sail away Like a swan that's here and gone A man grows older every day It gives the world Its saddest sound, Its saddest sound. Traduzione Preferirei essere un passero piuttosto che una lumaca , sì lo vorrei, se potessi, certamente lo vorrei… Preferirei essere un martello piuttosto che un chiodo, sì lo vorrei, se potessi, certamente lo vorrei… Lontano, preferirei navigare lontano, come un cigno che va e viene, l’uomo è legato alla terra Ciò conferisce al mondo il suo suono più triste… Preferirei essere una foresta piuttosto che una strada, sì lo vorrei, se potessi, certamente lo vorrei Preferirei sentire il mondo sotto i miei piedi, sì lo vorrei, se potessi, certamente lo vorrei… Ascolta ora le due versioni di questo stesso brano: quella originale e quella di Simon & Garfunkel . Quali differenze e quali somiglianze riscontri fra i due brani? Per rispondere alla domanda ti puoi aiutare compilando questa griglia: Caratteristiche musicali El CONDOR PASA ORIGINALE EL CONDOR PASA SIMON & GARFUNKEL Strumenti usati Velocità ( lento/ veloce..) Ritmo ( molto/poco scandito) Intensità ( piano/ forte…) Agogica ( legato/staccato) Forma La musica andina è stata diffusa in Europa grazie ad alcuni gruppi musicali cileni come per esempio quello famoso degli Inti-Illimani : negli anni Settanta essi scrissero molte canzoni di denuncia contro il regime militare che aveva rovesciato il governo di Salvatore Allende e sulla volontà di riscatto del popolo cileno, deciso a riconquistare le libertà democratiche perdute. Il brano che più di ogni altro ha rappresentato lo spirito di questa battaglia è appunto El pueblo unido jamas serà vencido. Lo puoi ascoltare all’interno della tua raccolta audio. Ecco il testo e la traduzione: El pueblo unido jamas serà vencido ( Inti -Illimani) El pueblo unido jamas sera vencido, el pueblo unido jamas sera vencido! De pie, marchar que vamos a triunfar.Avanzan ya banderas de unidad,y tu vendras marchando junto a miy asi veras tu canto y tu banderaal florecer la luz de un rojo amaneceranuncia ya la vida que vendra. De pie, luchar,que el pueblo va a triunfar.Sera mejor la vida que vendraa conquistar nuestra felicidady en un clamor mil voces de combatese alzaran, diran,cancion de libertad,con decision la patria vencera. Y ahora el pueblo que se alza en la luchacon voz de gigante gritando: Adelante El pueblo unido jamas sera vencido! el pueblo unido jamas sera vencido! La patria esta forjando la unidad.De norte a sur se movilizara,desde el salar ardiente y mineralal bosque austral,unidos en la lucha y el trabajo iranla patria cubriran.Su paso ya anuncia el porvenir. De pie cantar que el pueblo va a triunfarmillones ya imponen la verdad.De acero son, ardiente batallon.Sus manos van, llevando la justiciay la razon, mujer,con fuego y con valor,ya estas aqui junto al trabajador. Y ahora el pueblo que se alza en la lucha con voz de gigante gritando: Adelante! El pueblo unido jamas sera vencido, El pueblo unido jamas sera vencido! Traduzione Il popolo unito, non sarà mai vinto , Il popolo unito, non sarà mai vinto In piedi, cantiamo ,che trionferemo. Già avanzano bandiere di unità. E tu verrai camminando con me e così vedrai prosperare il tuo canto e la tua bandiera. La luce di un tramonto rosso già annuncia la vita che verrà. In piedi, combattere il popolo trionferà. Sarà migliore la vita che verrà a conquistare la nostra felicità e in un lamento mille voci di lotta si alzeranno, diranno canzone di libertà, con decisione la patria vincerà .E ora il popolo che si alza nella lotta con voce da gigante urlando:avanti! Il popolo unito, non sarà mai vinto Il popolo unito, non sarà mai vinto La patria sta forgiando l'unità da nord a sud si muoverà dal salare ardente e minerale al bosco australe uniti nella lotta e nel lavoro andranno, percorreranno la patria il loro passo già annuncia il futuro. In piedi, cantiamo il popolo trionferà. A milioni impongono la verità, sono uno squadrone di acciaio ardente, le loro mani porteranno la giustizia e la ragione Donna, con fuoco e con valore, sei qui insieme al lavoratore. E ora il popolo che si alza nella lotta con voce da gigante urlando:avanti! Il popolo unito, non sarà mai vinto Il popolo unito, non sarà mai vinto ………………………………………………………………………………………………………………………………………… 2.2 I frutti della contaminazione musicale La vita del continente americano è stata contrassegnata negli ultimi cinque secoli, dall’incontro e dalla mescolanza di culture diverse , venute a contatto attraverso guerre di conquista e di religione, scambi commerciali, movimenti migratori ecc. Come puoi immaginare, lo scambio tra diverse culture ha favorito l’incontro tra molteplici stili musicali dando vita ad un “cocktail” di suoni davvero strepitoso: pensa per esempio al jazz, al reggae, ai balli come samba, rumba, salsa , merengue, mambo e tango. Questi stili sono celebrati in tutto il mondo e dominano il panorama musicale occidentale. Nella cartina sottostante puoi visualizzare questi incontri seguendo le frecce: Come puoi vedere, il patrimonio musicale americano deriva per la maggior parte dalla mescolanza fra le culture africane , europee e quelle dei nativi americani. L’America meridionale per esempio è stata fortemente influenzata dalla cultura spagnola poiché subì la colonizzazione della Spagna ad eccezione del Brasile che divenne possesso del Portogallo. La musica caratteristica del Brasile è senza dubbio il samba ( si usa il termine al femminile, “la samba”, quando ci si riferisce al ballo).A Rio de Janeiro ci sono molte scuole di samba nelle quali si preparano per un anno intero ballerini e musicisti per la sfilata del carnevale che da alcuni anni ha lasciato le strade per svolgersi nel sambodromo, appositamente creato per ospitare i turisti provenienti , per l’occasione, da tutto il mondo. Nel panorama della musica brasiliana, la chitarra occupa un posto di primo piano e numerosi sono i virtuosi di questo strumento: tra questi c’è Toquinho. Nel brano “ Assoli “ ,lo sentiamo dialogare e suonare con il percussionista Papete; possiamo così distinguere il timbro di alcuni strumenti largamente usati nella musica brasiliana. Ascolta e seguendo la traduzione del dialogo, poi cerca le immagini relative agli strumenti suonati nel brano: Toquinho: Chi sta suonando qui con me nello studio è il percussionista considerato il migliore dell’anno in Brasile. E’ un mio amico, il mio carissimo amico Papete. Sta suonando una cuica. Papete, è questo il solo modo di suonare la cuica o ce n’è un altro? Papete:C’è , c’è un altro modo. Quando la si rivolta e si mette uno straccetto bagnato all’interno, lei comincia a gridare così..” Toquinho: Non piangere Papete. Ascolta. Oltre alla cuica, che altro ci hai portato? Papete: Ho portato un cuoio di gatto, un tamburino di pelle di gatto. Toquinho: E come si suona? Papete: E’ un tamburino piccolissimo e si suona così… Toquinho: Che altro hai? Papete: L’agogò Toquinho: Che cosa è l’agogò Papete? Papete: Due piccole campane di ferro. Danno un suono più o meno così…” Toquinho: Che altro hai ancora? Hai qualcos’altro o no? Papete: Ho il pandeiro.. Toquinho: Ah, il vecchio caro pandeiro. Allora vai…” Passando in Argentina come non ricordare il tango , un ballo appassionato generalmente accompagnato dal bandoneon ( uno strumento molto simile alla fisarmonica) . Divertiti ad ascoltare un brano eseguito da uno dei più importanti musicisti argentini, Astor Piazzola, cliccando su http://www.youtube.com/watch?v=IeGQ5EqaX5g ( Astor piazzola suona Escualo) oppure ascoltando il famoso Libertango che trovi nella tua raccolta audio. 2.3 America latina : GIAMAICA E CUBA Bob Marley L’America centrale , prevalentemente di lingua spagnola è nota per la ricca tradizione musicale delle sue due isole più importanti: Giamaica e Cuba. La musica giamaicana per eccellenza è il reggae : questo genere è una mescolanza di musica africana e musica rock . IL reggae nacque negli anni Sessanta e si legò ai movimenti che rivendicavano i diritti civili per la popolazione di colore. Il suo massimo rappresentante è Bob Marley ( 19451981) . Ascolta una delle sue canzoni più celebri a livello internazionale “No woman, no cry” incisa nel 1974. Le parole finali “ Tutto andrà per il verso giusto, no donna , non piangere, non cersare lacrime, tutto andrà per il verso giusto” sono incentrate sulla speranza e la fiducia nel futuro. ( le parole sono alla pagina successiva). Cuba viene spesso indicata come la madre di gran parte delle musiche latine. La definizione afro-cubana è spesso usata per indicare il variegato mondo della musica caraibica a testimonianza della importanza assunta dalla musica dell’isola. Rumba, cha-cha-cha, mambo, habanera, salsa, sono tra i ritmi e le danze caratteristiche di questo paese, che si sono diffusi in tutto il mondo. Ascolta un brano caratteristico della musica cubana: Guantanamera ( trovi testo e traduzione qui di seguito). NO WOMAN NO CRY No woman no cry No woman no cry No woman no cry No woman no cry Cause I remember when we used to sit In a government yard in Trenchtown Observing the hypocrites Mingle with the good people we meet Good friends we have Oh, good friends we have lost along the way In this great future, you can't forget your past So dry your tears, I seh No woman no cry No woman no cry Little darlin', don't shed no tears No woman no cry Said I remember when we used to sit In the government yard in Trenchtown And then Georgie would make the fire lights I seh, log would burnin' thru the nights Then we would cook cornmeal porridge of which I'll share with you My feet is my only carriage and so I've got to push on thru Oh, while I'm gone Everything's gonna be alright Everything's gonna be alright No woman no cry No woman no cry I seh little darlin' don't shed no tears No woman no cry Traduzione italiana No donna non piangere No donna non piangere No donna non piangere No donna non piangere Perché ricordo quando sedevamo Nel cortile del ministero a Trenchtown Osservando gli ipocriti Mescolarsi alle brave persone che si incontrano Abbiamo buoni amici Oh, e buoni amici abbiamo perso lungo la strada Con questo futuro grandioso, non puoi dimenticare il tuo passato Quindi asciugati le lacrime, dico io No donna non piangere No donna non piangere Carina, non versare lacrime No donna non piangere Ho detto che mi ricordo quando sedevamo Nel cortile del ministero a Trenchtown E poi Georgie accendeva il fuoco Dico io, la legna bruciava nelle notti Poi preparavamo il pasticcio d'avena che dividevo con te I miei piedi sono il mio solo mezzo di trasporto, e quindi devo andare avanti Oh, ma in mia assenza Tutto andrà per il verso giusto Tutto andrà per il verso giusto No donna non piangere No donna non piangere Dico io, carina non versare lacrime No donna non piangere GUANTANAMERA “Yo soy un hombre sincero De donde crece la palma, Y antes de morirme quiero Echar mis versos del alma. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera Mi verso es de un verde claro Y de un carmin encendido Mi verso es un ciervo herido Que busca en el monte amparo. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera Con los pobres de la tierra Quiero yo mi suerte echar. Con los pobres de la tierra Quiero yo mi suerte echar, El arroyo de la sierra Me complace más que el mar. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera”. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera Cultivo una rosa blanca, En Julio como en Enero, Para el amigo sincero Que me da su mano franca. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera Y para el cruel que me arranca El corazón con que vivo, Cardo ni urtiga cultivo: Cultivo la rosa blanca. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera Yo sé de un pesar profundo Entre las penas sin nombres: La esclavidad de los hombres Es la gran pena del mundo! Traduzione. “Io sono un uomo sincero di dove cresce la palma e voglio, prima di morire dall’anima far uscire i miei versi. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera Il mio verso è di un verde chiaro ed è di un carminio acceso il mio verso è un cervo ferito che nel bosco cerca riparo. Guantanamera, guajira guantanamera Guantanamera, guajira guantanamera 2.3 AMERICA CENTRALE (Stati Uniti) IL JAZZ : un esempio di contaminazione di stili musicali diversi Il jazz nasce negli Stati Uniti all’inizio del 1900 ed è il frutto della mescolanza di tradizioni musicali diverse. Generalmente si indica in New Orleans,il grande porto situato alla foce del Mississipi , la città in cui il jazz si forma. A quell’epoca New Orleans era la più straordinaria mescolanza di razze , di classi sociali e di culture che si potesse immaginare: immigrati italiani, tedeschi e slavi; aristocratici, piccoli borghesi, ex-schiavi, artigiani , scaricatori e negozianti neri; mulatti (creoli), afrofrancesi, afroinglesi o afrospagnoli. Come tutti i porti di mare è una città frenetica e allegra, che ama divertirsi e che offre a chiunque sia di passaggio numerosissime occasioni di svago. E’ proprio nelle sale da ballo , nei locali notturni e nelle sale da gioco che, grazie ai musicisti di colore che vi lavoravano, risuona per la prima volta un tipo di musica nuovo , che attinge la propria ispirazione da tutte queste culture e che solo in seguito prende il nome di jazz. In particolare ci fu un quartiere vicino a Canal Street chiamato Storyville in cui il jazz, cominciò a muovere i primi passi: per vent’anni Storyville fu la capitale del vizio di tutti gli stati Uniti e le sue strade diventarono il più scandaloso palcoscenico d’America, un’attrattiva per i turisti bianchi, un teatro di risse , imbrogli di ogni genere e paradiso dei malviventi. A Storyville si suonava ovunque , nei bar e nei negozi, nei cabaret e nelle sale da ballo. Qui si esibivano coloro che sarebbero divenuti di lì a poco i più grandi interpreti della musica jazz, come per esempio Louis Amstrong, divenuto insieme alla sua tromba , una leggenda nella storia della musica di tutto il mondo. Dal punto di vista musicale il Jazz nasce dall’incontro della musica per banda italiana e francese, dell’opera lirica proveniente sempre dalla nostra nazione con la tradizione musicale africana che mescola strutture ritmiche precise ( 13 poliritmia) , l’uso del ritmo sincopato e la pratica della improvvisazione su melodie di base. In questo “calderone musicale” bisogna aggiungere anche due generi che stanno alla base della musica jazz: il ragtime e il blues. Il ragtime è sostanzialmente una musica per pianoforte fortemente sincopata a quell’epoca di gran moda ( letteralmente la parola significa tempo stracciato). Il blues è invece musica cantata che esprime in prima persona le emozioni e le sofferenze del popolo afro-americano. Caratteristica fondamentale del blues è l’uso dell’abbassamento di alcune note ( blue notes) che “intristiscono” la melodia e le conferiscono una tonalità emotiva molto particolare. I primi jazzisti usavano le trombe, tromboni, clarinetti e violini oltre a strumenti nuovi come il banjo e soprattutto la batteria , che contribuiscono a dare alla musica una forte scansione ritmica. Nel 1917 Storyville venne chiuso poiché New Orleans divenne porto militare durante la I guerra mondiale, e così molti dei musicisti che lì si guadagnavano da vivere suonando, furono costretti a spostarsi in altre città come New York o Chicago in cerca di lavoro oppure a suonare sui battelli che solcavano il Mississipi, i “riverboats”, che ospitavano alcune grandi orchestre che dovevano intrattenere i passeggeri durante il viaggio. In questo modo il jazz si diffuse in tutta l’America e cominciò a subire trasformazioni : prima divenne un genere ballabile e spensierato detto swing con un carattere musicale molto europeo a causa del fatto che molti musicisti bianchi vollero provare a fare jazz alla maniera dei neri senza però possederne lo spirito . Si passò poi al Bebop ovvero un tipo di jazz che rivendicava le sue origini . Questo era un jazz difficile da ascoltare, molto duro, quasi ermetico. Era un jazz di protesta: qualcuno ha affermato addirittura che la parola bebop derivi dal rumore dei manganelli dei poliziotti che colpiva la testa dei manifestanti di colore . In realtà sembra che Bebop sia il riferimento onomatopeico al un effetto sonoro fatto con la tromba ( due note di cui la seconda più alta eseguite in successione velocemente). Siamo intorno al 1944 ed il popolo nero, nonostante ottanta anni di guerra civile, è trattato ancora in modo incivile ed inumano dalla popolazione bianca e non gode degli stessi diritti economici e sociali . I musicisti di bebop suonavano nei locali con le spalle rivolte al pubblico e con gli occhiali scuri agli occhi. Dopo il Bebop, il jazz subirà ancora tante trasformazioni e contaminando anche la musica colta europea . Pensiamo ad esempio a Igor Stravinskij , compositore russo che scrisse un Ragtime, a Maurice Ravel, francese, che scrisse Five o’ clock foxtrot o al contrario a George Gershwin , compositore americano, che provò ad immettere nel jazz tratti di musica colta, come in Un Americano a Parigi. 14