14 CRONACA GIOVEDÌ 28 APRILE 2011 - InBreve VIDEOSORVEGLIANZA AL PABLO, LUBIANA, CORCAGNANO E VIGATTO Entro l'estate altre 30 telecamere e tre colonnine sos INTERROGAZIONE Pagliari e gli alberi di via Olbia Giorgio L'assessore Fecci annuncia anche incentivi alle aziende per impianti di sicurezza Vittorio Rotolo II Incremento del numero di te- lecamere sia nelle zone centrali che in periferia, apposite colonnine sos di ultima generazione collegate direttamente alla centrale operativa della Polizia Municipale, ma anche un fondo da destinare alle imprese per l’acquisto di sistemi di videosorveglianza ed antirapina. Parma mantiene alti i livelli di sicurezza e lo fa con una serie di progetti che, attivati entro l’estate, andranno a potenziare le attività di controllo sul territorio rendendo più tempestivo ed efficace l’intervento delle forze dell’ordine. Ad annunciarli l’assessore comunale alla Sicurezza Fabio Fecci nell’ambito del convegno che ieri, all’Auditorium di Banca Monte, ha salutato l’arrivo in città di «Pubblica Amministrazione in cammino», il percorso itinerante che Fondazione Milano sta conducendo alla scoperta delle eccellenze nel campo dell’innovazione tecnologica. Tra queste spicca Parma dove, da qui ai prossimi mesi, alle 197 telecamere già in funzione se ne aggiungeranno una trentina da collocare in diversi punti della città: nei quartieri Pablo e Lubiana e nelle zone di Corcagnano e Vigatto. In via sperimentale partirà anche il progetto legato all’installazione di tre colonnine sos (saranno dieci entro la fine dell’anno) nei pressi della stazione, in via Trento e piazzale Lubiana. Dotati di telecamere, sirena e lampeggiante, questi dispositivi avranno un pulsante con cui il cittadino in pericolo potrà subito allertare la centrale della Polizia Municipale. E grazie alla collaborazione della Prefettura il Comune ha pensato anche ad un fondo destinato a commercianti ed artigiani per acquistare sistemi di videosorveglianza. «Interventi finalizzati ad elevare la qualità della vita dei cittadini, che devono sentirsi sicuri quando rincasano la sera o ac- compagnano i figli al parco – ha spiegato l’assessore Fecci –; negli ultimi tempi abbiamo investito parecchio sul binomio sicurezza-tecnologia, consapevoli dell’importanza di supportare l’azione investigativa con strumenti all’avanguardia. Ma si tratta di spese che incidono sulle casse comunali – ha aggiunto – e che, magari, potrebbero essere ridotte se si intervenisse con forza sulla certezza delle pene per chi delinque». Gli esperti vedono Parma come un modello di efficienza e di organizzazione della macchina amministrativa. «Da noi l’innovazione tecnologica non è mai stata applicata per il gusto di sperimentare ma con l’obiettivo di dare risposte ai bisogni della collettività – ha sottolineato l’assessore all’Innovazione Mario Marini –. Un esempio è il progetto ‘Parma 2.0’ che vede la tecnologia spalmata ovunque: dal turismo alla mobilità passando per la semplificazione. E’ così che vogliamo garantire un migliore accesso ai servizi». Auditorium Banca Monte I relatori e la platea del convegno «Pubblica Amministrazione in cammino». 3 colonnine Sos verranno posizionate nei pressi della stazione, in via Trento e piazzale Lubiana. 197 telecamere già presenti a Parma: a queste nei prossimi mesi se ne aggiungeranno una trentina. Dopo occupazione e ambiente La sicurezza? E' la terza preoccupazione dei parmigiani La sicurezza è uno dei pro- blemi più sentiti a Parma. Lo rivela l’indagine «Digitalizzazione e PA. Il punto di vista dei cittadini di Parma», condotta da Lorien Consulting, i cui risultati sono stati illustrati al convegno «PA in cammino» alla presenza di numerose autorità, fra cui il prefetto Luigi Viana. Dopo i problemi legati all’occupazione ed all’ambiente, il 29,8% degli intervistati vede nella sicurezza una fonte di preoccupazione. ATENEO INVESTITI FINORA 305 MILA EURO. MA GLI STUDENTI SI LAMENTANO: «UN SERVIZIO DA MIGLIORARE» Università: c'è il WiFi, ma non le prese gli studenti di molte facoltà, o con i diffusissimi smartphone. Per il primo caso, l’Università mette attualmente a disposizione 680 computer, mentre il discorso sulla copertura WiFi nelle strutture dell’Ateneo è più complesso. Fino a settembre 2008, nessuna traccia di connessione senza fili. Però l’intenzione di dotare le strutture universitarie di una connessione WiFi parte prima: 7 marzo 2006, con la presentazione del relativo progetto (WiFi@UniPr) all’allora Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La burocrazia italiana è lunga, quindi il progetto viene cofinanziato dallo Stato (con 36.800 euro; i restanti 168 mila sono a carico dell’Università) solo nel marzo 2007; si parte quindi a giugno dello stesso anno e, nel frattempo, l’Università decide di investire nuovi 100 mila euro per ampliare l’estensione del WiFi in ulteriori sedi. Per i ragazzi 680 pc fissi, mentre si sperimenta la verbalizzazione online degli esami Andrea Del Bue II Università a portata di clic? Sì, o quasi. Molti servizi online offerti dal nostro Ateneo funzionano; altri, invece, vanno migliorati: causano difficoltà e scatenano qualche inevitabile protesta da parte degli studenti. Internet, oggi, si può ritenere il principale mezzo di divulgazione della cultura, dal quale una sede accademica non può prescindere. Ma bisogna fare un distinguo: un conto è aver libero accesso ad una postazione fissa, un altro è avere la possibilità di connettersi alla rete WiFi (gratuitamente e con l’utilizzo di username e password rilasciati in sede di immatricolazione) con il proprio pc, indispensabile per Si arriva a settembre 2008, con un investimento totale di 305 mila euro, a coprire praticamente tutti gli spazi comuni delle facoltà insediate al Campus (con la pecca che, soprattutto ad Ingegneria, sia nella sede didattica che in quella scientifica ci sono poche prese elettriche a cui collegare il computer), una sola parte di un piano di Filosofia, la biblioteca di Economia, la biblioteca centrale, i dipartimenti biologici di Medicina, il dipartimento di Lingue, gli spazi comuni di Psicologia e Veterinaria, nonché alcune zone del palazzo centrale, sede di Giurisprudenza. Qui, però, può usufruire del servizio solo chi si trova in Aula Magna, in Aula dei Filosofi e nella sala del Consiglio: non propriamente spazi dedicati allo studio degli studenti, come i ragazzi fanno notare. Anche nel cosiddetto «bunker», adibito a sala studio, c’è segnale; mancano, però, le prese elettriche, il che Positivo il giudizio espresso nei confronti di enti e servizi pubblici, che trovano il gradimento del 76,8% dei parmensi, un apprezzamento più elevato rispetto alla media nazionale del 61,8%. Promosso da Fondazione Milano, attiva dal 2000 e recentemente diventata Centro di competenza per l’innovazione nelle pubbliche amministrazioni, il progetto «PA in cammino» toccherà Bologna, Firenze, Pisa e Roma. V. R. rende il servizio praticamente inutile. Certamente gli spessi muri cinquecenteschi non aiutano, ma è auspicabile un’estensione del servizio. L’esistenza del WiFi ha anche reso maggiormente fruibile un servizio fondamentale: dall’anno accademico 2009/2010, infatti, le immatricolazioni e le iscrizioni ai test di ammissione devono eseguirsi online. Una soluzione che ha smaltito enormemente le code alle segreterie; le criticità attuali, infatti, sono limitate all’ufficio servizio contributi e diritto allo studio di vicolo Grossardi. Infine, è in fase di sperimentazione nelle facoltà di Economia e Veterinaria la verbalizzazione online degli esami con firma digitale, per eliminare i vecchi registri cartacei con codice a barre e relative lungaggini burocratiche. I problemi non sono pochi, il sistema funziona a singhiozzo, ma lo scopo è di estendere l’esperimento, in autunno, ad altre due facoltà, con supporti più efficaci. La nuova tecnologia è però indigesta a buona parte del corpo docente. Bisognerà aspettare un ricambio generazionale tra i professori per buttare i vecchi registri? I picchi del WiFi in ateneo non registrano più di 550 connessioni Ma gli utenti sono pochi: meno del 2% II Se c’è un luogo comune sul Wi- Fi, è quello che ogni tanto si sente tra i corridoi dell’Università: «Basterebbe un’antenna, cosa ci vuole?». Niente di più infondato, e le spese sostenute per cablare le strutture (305 mila euro) sono lì a dimostrarlo. Ma c’è di più, come spiega Fausto Lina, capo settore del Sita (Settore Informatico Telecomunicazione Ateneo), firmatario del progetto WiFi@UniPR, che ha visto la collaborazione di Massimo Golinelli e Andrea Barontini: «Non è semplice come sembra; i costi sono elevati, soprattutto quelli sul controllo del flusso di dati. Abbiamo obblighi verso la magistratura che, settimanalmente, ci chiede informazioni su eventuali traffici illeciti, principalmente legati al “peer to peer” (condivisione di file musicali e cinematografici, ndr). Detto questo, è nostra intenzione, ove possibile, estendere il WiFi». E’ ciò che si augurano gli studenti. Chiara Cavatorti, coordinatrice Udu, sottolinea pregi e difetti del servizio: «Dove c’è, funziona; lo aspettavamo da un po’. Però ci sono alcune lacune, per esempio le aule al Parco Ducale, non coperte, e la biblioteca di Economia, dove il WiFi è utilizzabile solamente dagli studenti della facoltà. Inoltre, la connessione senza fili non può prescindere dall’esistenza, in loco, delle prese elettriche: nel “bunker”, in sede centrale, non ci sono». Per quanto riguarda, invece, i servizi telematici, qualcosa non va: «Le immatricolazioni online rappresentano una valida innovazione - spiega la rappresentante dell’Udu -, ma complica le cose per gli studenti stranieri: si chiedono loro molti documenti e le difficoltà ad interfacciarsi con un impiegato rendono le pratiche molto complesse. La disponibilità del personale non è in discussione, ma le file agli sportelli sono interminabili. Per non parlare dell’ER.GO (Azienda regionale per il diritto agli studi superiori): a Parma non c’è uno sportello – conclude Cavatorti -; gli unici mezzi per avere informazioni e chiarimenti sono la mail o un call center a pagamento». Per il coordinatore di Student Office, Lorenzo Oliva, «il WiFi è stato un grande passo in avanti, però va incrementato affinché tutte le strutture siano coperte dal servizio. Andrebbero poi definitivamente risolti i problemi della sede scientifica di Ingegneria: la connessione è lenta e ci sono giorni in cui è impossibile». I numeri, però, fanno riflettere: in una settimana tipo, dall’1 al 7 aprile, il picco di accessi al sistema WiFi si verifica nei primi quattro giorni della settimana, sempre vicino alle 12, quando le persone connesse non sono oltre 550. Che, sui quasi 30.000 iscritti, rappresentano solo l’1,83%. Poco perché si possa tollerare un sovraccarico di utenze; poco anche, però, per avanzare pretese. A.D.B. Pagliari, capogruppo Pd in Consiglio comunale, segnala in una interrogazione una situazione che si è creata in via Olbia. «La preoccupazione di questi giorni - scrive Pagliari - è quella di un possibile abbattimento dell’intero gruppo arboreo nell’ambito della sistemazione della viabilità secondaria in conseguenza della realizzazione del Ponte a Nord. L’abbattimento determinerebbe la privazione totale di aree verdi, con danno non solo per via Olbia, ma per tutte le strade limitrofe. Peraltro, sempre in via Olbia, è presente una cabina elettrica, al momento allocata in posizione sufficientemente lontana dalle abitazioni. I cittadini residenti sono stati messi in allarme dalla notizia, non confermata, del trasferimento della cabina stessa al posto dell’ippocastano e degli alberi, una volta abbattuti». Per questi motivi, Pagliari chiede al sindaco «se corrisponde al vero che si intendono abbattere gli alberi sopra citati e se è vero che si intende trasferire la cabina nell’area liberata dalle preesistenze arboree e, quindi, nelle vicinanze delle abitazioni di via Olbia». DOMANI POMERIGGIO Il negozio Frau apre in via Farini Domani alle 18 sarà inaugurato in via Farini 34 il punto vendita di calzature Frau, l'azienda veronese che ha scelto Parma per il primo negozio monomarca dell’Emilia Romagna (sono attualmente 12 quelli su tutto il territorio nazionale). «Aprire un punto vendita in una città prestigiosa come Parma, sinonimo di eccellenza e di stile, rappresenta un traguardo importante», dice Renzo d’Arcano, titolare del calzaturificio di San Giovanni Ilarione (VR) che vanta una lunga tradizione industriale iniziata negli anni 50. Frau fattura annualmente circa 40 milioni di euro, ha raggiunto il traguardo del milione di paia prodotte all’anno, e si avvale di 400 addetti fra dipendenti diretti e laboratori che lavorano in esclusiva. MUSEO BOCCHI, DA SABATO La mostra dedicata a Renato Vernizzi Sabato alle 11.30 nella Sala Polifunzionale del Museo Amedeo Bocchi (Palazzo Sanvitale, via Cairoli) si terrà l’inaugurazione della mostra «Renato Vernizzi. Il Dopoguerra: una stagione di rinnovata energia espressiva». La mostra, seconda del ciclo di mostre «Aspettando il Museo Renato Vernizzi», sarà inaugurata da una visita guidata con Elena Pontiggia, critico d’arte e docente dell’Accademia di belle arti di Brera. La mostra sarà aperta fino al 22 maggio 2011, dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13.00. Ingresso gratuito. IL 2 E 3 GIUGNO Pellegrinaggio al santuario di Oropa C'è tempo fino al 2 maggio per iscriversi al pellegrinaggio ai santuari di Oropa, Varallo, Orta e Arona, organizzato dalle parrocchie di Vicofertile e Vigolante, che si terrà il 2 e 3 giugno. La quota è di 145 euro. Ci si può iscrivere al circolo «La lanterna» di Vicofertile tutti i giorni dalle 15 alle 19, o recarsi da don Paul Isaac o Damiano Dallatana a Vigolante. Info: 0521-671168 dalle 15 alle 19.