sanità dai due volti Da un lato c’è una sanità pontina che, tramite i vertici della Asl, tiene a sottolineare i processi di programmazione e controllo messi in piedi, ad esempio, nell’Ospedale Santa Maria Goretti per utilizzare in modo efficiente ed efficace le risorse a disposizione al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza con standard di qualità, dall’altra c’è invece una sanità che ancora «costringe» le persone a uscire allo scoperto per denunciare, spesso affidandosi alle pagine dei giornali, disfunzioni croniche e ritardi consistenti per qualsiasi tipo di esame specifico, anche nel caso di una semplice ecografia. Una sanità dai due volti, dunque, IL QUOTIDIANO - Sabato 23 Agosto 2014 che è sempre caratterizzata da contraddizioni più o meno palesi e che, al di là delle considerazioni dei vertici, resta soprattutto legata a doppio filo con la professionalità del personale che, nonostante le condizioni pre- carie, riesce comunque ad operare motivato dalla passione. Quel personale che riesce, nonostante tutto, a considerare l’aspetto umano ancora fondamentale nel rapporto con i pazienti. Dal capoluogo finisce al Dono Svizzero di Formia ma qui piovono scuse. Anziana scrive a Zingaretti Odissea per un’ecografia Dopo un anno dalla prenotazione salta l’esame per la rottura del macchinario DI ALESSANDRO MARANGON uai ad ammalarsi. Sarà pure un luogo comune ma dalle nostre parti è comunque meglio restare in salute il più possibile. La vicenda di un’anziana del capoluogo è lì a confermarlo: a 73 anni è portatrice di una seria patologia al fegato, vale a dire l’epatite «C» cronica, e sta ancora aspettando di essere sottoposta ad ecografia all’addome superiore. «Dall’insorgere della malattia - spiega - il mio medico di base mi ha seguito prescrivendomi, fra l’altro, un’ecografia all’anno. Quella di questo 2014 avrei dovuto farla il 18 agosto sotto prescrizione del medico e prenotata al CUP in data 30 agosto 2013. Quindi - osserva in modo ironico con meno di un anno di attesa. Non solo, ma per poterla fare mi ero resa disponibile a spostarmi all’ospedale Dono Svizzero di Formia quando il Santa Maria Goretti è ad appena cinquecento metri da casa mia. Ma a Latina non è stato possibile. Ebbene, arrivo a Formia, in anticipo sull’orario previsto per l’esame e con tutte le carte in regola, e al reparto di Radiologia, G un assistente del radiologo mi comunica che non avrei potuto fare l’ecografia a causa di un guasto al macchinario. Guasto che oltretutto era appena stato scoperto». A questo punto la signora, stupita e delusa al tempo stesso, dopo insistenti richieste è riuscita a farsi ricevere dal personale della segretaria. «E in segreteria - ricorda - mi viene detto che, a causa di modifiche al piano ferie interno, il numero dei medici operativi era stato ridotto da tre a uno e che per questo non era possibile effettuare tutti gli esami programmati per quel giorno». Rassegnata ed amareggiata, la signora ha giocato anche l’ultima carta a sua disposizione: quella della compassione. «Sì, non mi vergogno a dirlo - dice con un filo di voce - ho tentato di impietosire il medico radiologo di turno pregandolo e scongiurandolo di sottopormi all’ecografia. Ho raccontato tutti i disagi che avevo passato e che potevo anche essermi aggravata a distanza di un anno dall’ultimo controllo effettuato». La risposta dello specialista? L’anziana alza gli occhi al cielo e sussurra: «Mi ha detto: cara signora, se le facessi l’esame rischierei una denuncia. Insomma, una scusa dietro l’altra, qualcuna più puerile delle altre ma comunque scuse di comodo e contraddittorie». Da qui la decisione di rivolgersi alla stampa ma anche al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Ho scritto al governatore per denunciare questa vergogna - afferma la signora - e ora attendo una risposta. Lavoro da sessant’anni, pago le tasse fino all’ultimo centesimo e mi devo sentire offesa ed umiliata. Avessero almeno accampato scuse meno puerile, del tipo ‘non so, torni domani’, oppure ‘vedremo di farle fare l’ecografia in un altro ospedale’, invece niente». Una volta uscita dal Dono Svizzero la signora non ha perso tempo e si è recata dai carabinieri per denunciare il fatto. E ora, suo malgrado, resta in attesa di un riscontro dalla Pisana ma soprattutto dell’ecografia. R I O R G A N I Z Z A Z I O N E A L L’ O S P E D A L E Lotta agli sprechi e qualità dei servizi, il Goretti pronto a voltare pagina N on è passato inosservato il nostro articolo su alcune criticità riscontrate all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La Asl, infatti, ci ha inviato una nota per sottolineare i passi già compiuti, e quelli che restano da fare, per migliorare la situazione della struttura del capoluogo. «La Direzione Aziendale - si legge - sta implementando il processo di programmazione e controllo per utilizzare in modo efficiente ed efficace le risorse a disposizione al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza con standard di qualità. Nell’ambito gestionale sono stati assegnati obiettivi di salute e obiettivi di utilizzo di materiali ai Direttori di Struttura Complessa (Primari) i quali devono verificare il corretto uso delle risorse assegnate, segnalando eventuali problematiche alla Direzione Medi- ca di Presidio». Poi la nota prosegue con i servizi appaltati. «Per quanto riguarda i contratti relativi ai servizi di pulizie e di ristorazione, nei capitolati specifici sono previste le modalità di svolgimento degli stessi e le tipologie dei prodotti da utilizzare. Sono altresì state definite le procedure di controllo. Queste ultime, al fine di garantire il livello di qualità previsto, devono necessariamente partire dal basso e quindi con il diretto coinvolgimento dei coordinatori di reparto (caposala) che devono pertanto rilevare e segnalare le non conformità. La Direzione Aziendale, relativamente al servizio di pulizia, precisa che i materiali utilizzati, conformi a tutte le normative vigenti in materia, sono oltre dieci tipologie diverse di prodotti, oltre alla candeggina, ognuno per uno scopo specifico, come di seguito indicato: prodotti per lo spolvero e la pulizia dei vetri; prodotti per il lavaggio dei pavimenti; prodotti per la pulizia dei sanitari; disinfettanti sanificanti (pastiglie di cloro). In riferimento al servizio di ristorazione, per la prima volta è stato attivato il servizio di personalizzazione del vassoio per i degenti, con l’applicazione di uno standard di qualità e di sicurezza e sono state previste le relative procedure di controllo. Infine, si ritiene opportuno evidenziare - conclude la nota - che, solo un modello di controllo che parta dal coinvolgimento degli operatori, con definite responsabilità secondo i diversi livelli organizzativi aziendali, può essere l’unico a consentire la verifica e la rilevazione delle mancate conformità nei diversi processi aziendali. Modello che questa Direzione sta applicando». L’OSPEDALE SANTA MARIA GORETTI DI LATINA ©RIPRODUZIONE RISERVATA